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Le soluzioni Video Analytics di Agent Vi al servizio della sicurezza

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Il wireless dell’Università Luspio di Roma è firmato D-Link

IL NEWSPAPER

Codice Risposta Q1/09

n°13 Q1/2009 Anno IIII copie 4.500

NE/PD0017/2008

Una sfida hi-tech w w w. e l m a t . c o m

L’Editoriale Esistono ricette hi-tech contro la crisi? Numeri alla mani, mai come in questo periodo la risposta sta scritta nei progetti di ripresa che accomunano imprese e istituzioni. A fronte di un 2008 chiuso, seppur leggermente, al di sopra di ogni paventata aspettativa, l’hi-tech del Bel Paese guarda avanti forte della filosofia abbracciata nell’ultimo anno dalle piccole imprese, che come confermato da Assinform, hanno reagito alla crisi puntando sulla tecnologia e sui servizi evoluti, innovando con coraggio senza ridurre i propri investimenti. Nonostante i buoni propositi rappresentino più che un positivo punto di partenza, è tuttavia necessario anche un intervento congiunto di politiche che l’innovazione siano in grado di premiarla e di sistemi incentivanti che vadano in aiuto delle imprese che rischiano di rimanere al palo nella corsa alla ripresa. Elmat segue da vicino gli sviluppi della situazione interpretando al meglio il ruolo del fornitore che conosce le esigenze e le problematiche dei propri clienti, ma anche di un’azienda che si propone alle altre aziende per garantire opportunità di ottimizzazione nella gestione e nel controllo dei costi. In un mare in burrasca come quello dell’attuale contesto

diventa fondamentale interpretare le esigenze delle aziende, soprattutto la maggioranza che non investe in Ict.

U

na sostanziale tenuta di strada per un hi-tech che batte la recessione. Merito delle piccole imprese pronte a investire in software e servizi evoluti e a scommettere su una ripresa che fa rima con innovazione. Senza dimenticare il tema strategico delle infrastrutture legate alla banda larga, come ribadito recentemente a Milano dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Tutto nell’annus horribilis di una crisi finanziaria fatta di Borse in affanno e credito risicato, sullo sfondo delle prime ripercussioni sul fronte occupazionale, come dimostra il caso della Motorola che la scorsa settimana ha deciso di chiudere il suo centro d’eccellenza di Torino in cui lavorano 370 super-ingegneri. Eppure nel suo complesso, per il 2008, l’hi-tech italiano batte la curva di un Prodotto interno lordo che va sottozero (-0,2%) e cresce di un timido ma significativo 1,1%, oltre quota 20,4 miliardi. Meglio delle telecomunicazioni che hanno messo a segno un +0,8% raggiungendo i 44,5 miliardi, per un mercato globale – quello dell’Ict – che nell’anno sfiorerà i 65 miliardi di euro (+0,9%). Sono questi i dati

economico, la buona notizia è data quindi dalle imprese che valorizzano il patrimonio It, allineandolo ai propri business, con i propri piani strategici e con l’offerta di fornitori capaci di offrire gli strumenti per la creazione di un effettivo valore aggiunto.

Andrea Rizzo co-C.e.o. Elmat spa

Voice Yo! Sushi accetta la sfida dell’Unified Communication

del preconsuntivo presentato da Assinform, l’associazione delle imprese dell’Information Technology aderente a Confindustria. Nel 2007 l’informatica aveva corso al ritmo del 2% contro un Pil all’1,7%, un rallentamento dovuto principalmente alla flessione dell’hardware (6.614 milioni di euro), la cui crescita nel 2008 non supererà l’1% quando nel 2007 era stata del 3,6 per cento. Tengono i servizi informatici (+0,2%, 9.332 milioni di euro), mentre sale ancora il software (4.467 milioni di euro, +3,3 per cento). Fra le cause del calo della domanda di hardware c’è una pesante riduzione di spesa da parte delle famiglie alle quali la crisi – fa sapere l’associazione – «sta togliendo risorse da dedicare all’acquisto di beni tecnologici». Le novità positive arrivano dalle imprese fino a 250 dipendenti (il 40% della domanda It viene proprio da loro), che hanno reagito alla crisi puntando sulla segue in seconda pagina...

H.264: vantaggi e prospettive del nuovo standard per la videosorveglianza


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