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formatzione pro su tempus benidore
Reportage di Laura Francesconi
A Monte Mamas, nel territorio tra Florinas e Ossi, la Maffei Sarda Silicati S.p.A. estrae le sabbie silicee e feldspatiche presenti nel sottosuolo. Il minerale prodotto viene utilizzato in particolare
nell’industria della ceramica e del vetro. Ogni anno l'impianto di trattamento di Ossi garantisce al mercato prodotti per oltre 800.000 tonnellate.
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silicio
Il silicio è l’elemento chimico con numero atomico 14. È di colore grigio con riflessi metallici ed è alla base dei silicati. La Silicon Valley californiana, sede di numerose aziende ICT, prende il nome proprio dal silicio, che rappresenta il principale elemento di tutta l'industria elettronica.
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La Sarda Silicati fa parte della multinazionale Minerali Industriali. A Monte Mamas l’estrazione è iniziata nel 1990 e ha un programma di sviluppo proiettato al 2030.
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La Maffei Sarda Silicati è il risultato della fusione per incorporazione delle due industrie minerarie operanti in Sardegna ed entrambe facenti parte della Minerali Industriali. La società, oltre che nella miniera di Florinas, è attiva anche a Orani (in località Ispaduleddas), a Ottana (nei pressi di Badu e Carru) e a Buddusò, dove estrae feldspato sodico.
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Nonostante la società dichiari una politica ambientale di sostenibilità e rispetto dell’ecosistema, agli inizi degli anni ‘90, ambientalisti e cittadini hanno chiesto che la cava fosse chiusa, per il timore che le attività estrattive potessero danneggiare il
patrimonio ambientale e archeologico circostante, che comprende anche la necropoli ipogeica di Mesu e’ Montes, uno dei siti più importanti presenti in Sardegna, con ben 18 domus de janas pluricellulari. Il solo risultato ottenuto è il divieto per i mezzi
pesanti in entrata e in uscita dalla miniera di transitare nei centri abitati di Ossi e Florinas. Attualmente i lavoratori occupati nella cava non arrivano alle 50 unità.
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Nel 2030, quando l’attività estrattiva verrà terminata, sarà stato eseguito il ripristino ambientale dell’area promesso dalla società? Il Gruppo Minerali Maffei ha in parte già provveduto riparando i danni idrogeologici e utilizzando materiale genetico dell’isola per non inquinare la biodiversità endemica e nel contempo ottenere risultati migliori di attecchimento. Sono stati ricreati ambienti utili all’avifauna, tra cui uno stagno.
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Tuttavia sono noti i diversi generi di rischi implicati da un’attività estrattiva intensiva: la silicosi è una grave malattia dei polmoni molto frequente tra i minatori, soggetti a inalare grandi quantità di polveri sottili liberate nell’aria dalle esplosioni o dai tagli industriali delle pietre, polveri che, penetrando nel terreno, ne alterano le condizioni di coltivabilità.
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i credits di questo articolo
behance.net/laurafrancesconi francesconi.laura@gmail.com
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