Icantico DODICI GIARDINI di santa caterina da bologna (1413-1463)
Icantico DODICI GIARDINI di santa caterina da bologna (1413-1463) 1 J’ai pris amours
2’06
2 Prologo
1’57
Johannes Martini (1440 ca.-1497) 1l, 2vl, 3,v, 5arp 2vr
3 Anima Peregrina 1l, 2vl, 3vl, 4v, 5arp
I Giardino
3’42 3’17
5 Verbum Caro
2’17
1s, 2f, 3rb, 4op, 5cl
II Giardino
6 Misericordia dulcissimo Dio 1v, 2v, 3v, 4v, A
III Giardino
4’38
8 Deh dime se’l te piace
2’33
IV Giardino
9 L’Amor a mi venendo 1v, 2vl, 3vl, 4v, 4cl, 5s, A
V Giardino
10 Con desiderio vo cercando* 1l, 2vl, 3v, 4op
Jacob Obrecht (1457 ca.-1505) 1l, 2f, 2vl, 3vl, 4op, 5arp
VI Giardino
7’00
12 O Yesu dolce A
4’27
13 O diletto Ihesu Christo* 1v, 2f, 3v, 4op, 5arp, 6t, A
VIII Giardino
2’46
14 Anima benedecta IX Giardino
3’37
15 Piangiti christiani 1l, 2vl, 3v
3’09
1l, 2f, 3v, 4cl, 5arp
7’50
11 J’ai pris amours
1v, 3v
7 Benedicamus Domino 3v, 4op, 5cl
70’34
VII Giardino
4 Madre che festi 1l, 2f, 3v, 4v, 5op
total time
X Giardino
2’12
16 J’ai pris amours
Heinrich Isaac (1450 ca.-1517) 1l, 2f, 3v, 5arp
XI Giardino
3’58
4’20
17 Ciaschaduna amante 1l, 2f, 3v, 4cl, 5arp, 6t, A
XII Giardino
5’29
1’44
18 Dulcedine di amorosa vite* 2vr, 4op
19 Et gloria ejus 1v, 2f, 3v, 4op, 7v
Doron D. Sherwin (1962-)
3’22
*Introduzione strumentale composta da Doron David Sherwin.
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LA REVERDIE claudia caffagni (1)
www.lareverdie.com
voce (v), liuto (l), salterio (s) livia caffagni (2) voce (v), flauti (f), viella (vl), voce recitante (vr) elisabetta de mircovich (3) voce (v), viella (vl), ribeca (rb) cristina calzolari (4) voce (v), organo portativo (op), claviciterio (cl) sara mancuso (5) arpa (arp), claviciterio (cl), organo portativo (or), salterio (s) mauro stelletti (6) tamburello (t)
ADIASTEMA www.adiastema.com paola bianchi, marta bonomi, isabella di pietro, elena carzaniga (7v), nancy garcia siurob, isabel hess, paola molinari STRUMENTI
Arpa, Mario Bonoconto, Maiano del Friuli (I), 2006 ∆ Claviciterio, Paolo Zerbinatti, San Marco di Mereto di Tomba (I), 2010 ∆ Flauto soprano, Monika Musch, (D), 2000 ∆ Flauto contralto in Sol, Andreas Schwob (CH) 2003 ∆ Flauto tenore, Francesco Livirghi, Orte (I), 2006 ∆ Liuto medioevale, Ivo Magherini, Roma, 1988 ∆ Liuto medioevale, Ivo Magherini, Bremen (D), 2003 ∆ Organo Portativo, Walter Chinaglia, Cermenate (I), 2003 ∆ Ribeca, Paolo Zerbinatti, San Marco di Mereto di Tomba (I), 1989 ∆ Salterio, Paolo Zerbinatti, San Marco di Mereto di Tomba (I), 1998 ∆ Tamburello, Stefano Cicconcelli, Frascati (I), 2009. ∆ Tamburello, Ermanno Vignati, Assisi (I), 2006 ∆ Vielle, Paolo Zerbinatti, San Marco di Mereto di Tomba (I), 2005 ∆ Viella, Sandra Fadel, Valmadrera (I), 1989 Tutti i nostri strumenti a corda montano Aquila Corde Armoniche. Si ringrazia Mimmo Peruffo per la preziosa collaborazione. Un ringraziamento a Paolo Zerbinatti che ha costruito appositamente per questo progetto il claviciterio.
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2013 / ©2013 Outhere Music France. Recorded at the Convento di S. Maria, Bigorio (CH), 29 August - 1 September 2010. Artistic supervisor: Giovanni Conti (RSI-Rete Due). Sound engineer: Lara Persia (RSI-Rete Due). Digital editing: Giovanni Conti and Lara Persia. Produced by: Outhere / RSI - Radiotelevisione Svizzera.
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Cantico di Santa Caterina
E nel conspecto del Dio mio dolcemente canterò, se in coro humelmente salmezarò. (Caterina de Vigri, Le Sette Armi Spirituali, f.49r)
Nata a Bologna nel 1413, figlia di Giovanni Vigri ambasciatore di Nicolò III d’Este, Caterina fu educata alla corte di Ferrara, insieme all’amica coetanea Margherita d’Este, all’insegna della più raffinata cultura rinascimentale: oltre al latino imparò l’arte della calligrafia, della miniatura, della pittura e della musica. Appena tredicenne, nonostante le insistenze della famiglia estense che la desiderava a corte, decise di ritirarsi a vita di preghiera e qualche anno più tardi prese parte alla fondazione in Ferrara del primo monastero di Clarisse, il Corpus Cristi, che in breve divenne fiorente centro spirituale legato al movimento dell’Osservanza francescana. Nel 1456, già in fama di santità, su richiesta dei notabili e del popolo bolognese in un periodo di gravi difficoltà religiose e civili, Caterina insieme a quindici consorelle giunse a Bologna per fondare un nuovo monastero, il Corpus Domini, che divenne punto di riferimento per l’intera città, della quale S. Caterina è oggi venerata co-patrona. Come già aveva fatto a Ferrara, dove lei stessa aveva copiato, miniato e glossato il proprio Breviario, Caterina favorì l’attività dello scriptorium: al periodo bolognese risalgono infatti una fitta serie di scritti, lettere e laude spirituali raccolte in sette codici attualmente conservati presso l’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna alla voce «Archivio della Beata Caterina». Nel 1438 la Santa aveva iniziato segretamente la stesura de Le Sette Armi Spirituali, un trattato ascetico che, consegnato al padre confessore solo in punto di morte, conobbe immediatamente una grandissima diffusione (ne restano 18 codici manoscritti, 27 edizioni a stampa a partire dal 1475 e traduzioni in otto lingue a partire dal 1522) e la rese nota in Europa come ‘la Santa del libro’. L’autografo del libro, insieme al Breviarium, ai suoi dipinti di soggetto sacro e alla violeta da lei suonata negli ultimi anni di vita (si tratta del più antico esemplare europeo di strumento ad arco giunto a noi in perfetto stato di conservazione), è ancora oggi custodito nella Cappella della Santa al Corpus Domini di Bologna accanto al corpo di lei, miracolosamente incorrotto. A pochi giorni dalla morte di Caterina (9 marzo 1463), una delle sue consorelle, Illuminata, dell’illustre famiglia veneziana dei Bembo, inizia a scriverne la biografia: lo Specchio d’Illuminazione, da cui ricaviamo un’immagine viva e pulsante della straordinaria personalità della Santa. Nello Specchio confluiscono, accanto ai ricordi personali di Illuminata e di altre consorelle e alle informazioni sul pensiero di Caterina ricavate dalle Sette Armi, anche molti insegnamenti spirituali della Santa raccolti dalla Bembo fin dai tempi del suo noviziato. Lo Specchio è poi costellato di citazioni di laude e soneti che la Santa era solita cantare fra sé, come in una ininterrotta orazione e contemplazione interiore, oppure ricordare alle consorelle a mo’ di esortazioni spirituali in metro e rima.
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Claudia Caffagni durante la registrazione, 29 agosto 2010.
Il canto scandiva la vita del convento come quella dei campi, delle botteghe, delle strade, ma per Caterina, erede degli insegnamenti di S. Francesco d’Assisi, il canto prolunga, dilata, amplifica il tempo della preghiera, in modo che questa avvolga ogni momento dell’esistenza. Se le laude sono una forma privilegiata di preghiera vocale, non possiamo separarne le tre componenti (il contenuto semantico, sonoro e spirituale) senza distruggerne l’essenza. La qualità artistica di testi e musiche, spesso guardata con sufficienza da letterati e musicologi per la semplicità formale e i tratti popolareschi, non va valutata in sé, ma in funzione della sua capacità di permeare la memoria, entrare nei contesti del quotidiano, far risuonare le corde dell’intimità, ricondurre la preghiera all’essenziale colloquio dell’anima col Creatore e, infine, nutrire ed esprimere con immediata semplicità la gioia interiore dei redenti in Cristo. Il canto semplice e ininterrotto di Caterina impone di superare i limiti della curiosità disciplinare – storica, letteraria o musicologica che sia – per almeno desiderare quella conoscenza viva e profonda che deriva dall’esperienza d’ascolto dell’anima e che la Santa descrive con travolgente entusiasmo già nei Dodici Giardini, il suo primo scritto, giunto a noi in un codice ferrarese quattrocentesco (Can. it. 134) conservato alla Bodleian Library di Oxford. Si tratta di due lettere, indirizzate ad un’amica fra il 1434 e il 1437, che descrivono il percorso di purificazione necessario all’anima per raggiungere l’unione sponsale con Cristo: Caterina, sapientemente ispirata al Cantico dei Cantici, si serve della metafora del ‘viaggio’ di tre giorni attraverso dodici ‘giardini’ in ognuno dei quali l’Anima-Sposa esprime nel canto il suo incontro sempre più intimo e gioioso con l’Amato. ∆
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Il nostro progetto di ricerca nasce proprio dal desiderio di contestualizzare l’esecuzione delle laude tramandate nei manoscritti risalenti alla fondazione del monastero (complessivamente 130 testi poetici, di cui circa 30 probabilmente composti da Caterina e 12 addirittura autografi) nella cornice più ampia del percorso mistico della Santa, per restituire innanzitutto veste sonora al suo concreto ‘cantare’ (utilizzando tutte le risorse della filologia testuale e musicale che possano rendere l’esecuzione storicamente attendibile) ma anche per rendere in qualche modo percepibile la funzione ascetica e la dimensione profondamente contemplativa di tale canto.1 Purtroppo nelle cinquantasei cartelle che compongono l’Archivio della Beata Caterina non c’è traccia di notazione musicale, né alcuna indicazione riferita alle melodie di queste laude. In realtà, la presenza di notazione musicale nel repertorio laudistico, dalle origini (sec. XIII) fino a tutto il XV secolo, è talmente poco frequente rispetto alla tradizione dei testi da poter essere considerata un’eccezione, non perché ci possa essere alcun dubbio che le laude fossero cantate, ma perché trattandosi di musica d’uso 1 Il materiale di questo CD è stato elaborato nell’ambito di una più vasta ri-
cerca presentata nel 2007 da Livia Caffagni come tesi di laurea presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Lecce, dal titolo Musica nell’esperienza spirituale di Santa Caterina da Bologna. I più sentiti e affettuosi ringraziamenti vanno al relatore, Prof. Diego Fratelli, a tutti coloro che hanno collaborato alle ricerche e sostenuto il progetto, e segnatamente a Mons. Giulio Cattin, che, insieme ai suggerimenti personali, ha messo interamente a disposizione la sua raccolta di studi sulla lauda nel Quattrocento, sr. Mariafiamma Faberi osc., curatrice della più recente edizione de I dodici Giardini, e alle sorelle Clarisse dei monasteri di Bologna, Ferrara e Forlì.
popolare le melodie venivano tramandate oralmente. Fortunatamente, per una trentina di laude fra quelle in uso al monastero di S. Caterina alcuni manoscritti musicali coevi di area padano-veneta tramandano l’intonazione scritta a due o tre voci. Privilegiando fra questi le fonti francescane abbiamo selezionato le composizioni più significative della spiritualità cateriniana, senza esimerci dall’utilizzare la tecnica del ‘cantasi come’, tipica del repertorio laudistico, per intonare testi autografi (come Deh dime s’el te piace) o particolarmente importanti (come Ciaschaduna amante, con cui Caterina apre Le Sette Armi Spirituali) su melodie di altre laude aventi stessa struttura metrica e assonanze testuali. Grazie poi alle frequenti corrispondenze di contenuto è stato possibile accostare una composizione ad ognuno dei Giardini, mentre l’ultimo testo, Et Gloria Ejus, proveniente da una visione e audizione mistica della Santa in punto di morte, lo abbiamo lasciato all’immaginazione di un moderno compositore. La ricchezza e varietà delle strumentazioni da noi utilizzate – impensabili in un monastero di clarisse osservanti, dove la povertà materiale è il primo segno tangibile della sequela Christi – hanno invece in questo percorso funzione evocativa e simbolica, specchio sonoro di quella ricchezza sovrabbondante di metafore riferite a luce, colore, calore, odore e sapore che Caterina utilizza nel tentativo estremo di esprimere l’indescrivibile, e che i brevissimi stralci de I dodici Giardini inseriti nel libretto di questo CD rendono almeno in parte. Livia Caffagni
Sempre sii tu laudato e rengratiato, Signore Dio mio, da tute le creature de tuti li benefitii infiniti li quali habiamo recevuti da ti. (Caterina de Vigri, Ms. A, c.163v)
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Saint Catherine Canticle
And in the sight of my God I will sweetly sing if in choir humbly I sing psalms. (Caterina de Vigri, Le Sette Armi Spirituali, f.49r)
Caterina, who was born in Bologna in 1413, the daughter of Giovanni Vigri, an ambassador of Nicolò III of Este, was educated at the Ferrara court, together with her friend of the same age, Margherita of Este, in the spirit of the most refined Renaissance culture, studying latin and practicing in script, illumination, painting and music. At the very age of 13, she decided to retire and live a life of prayer, together with a little group of pious women, with whom she took an active part in the foundation of the first poor Clares monastery in Ferrara: the Corpus Christi, soon a flourishing spiritual centre connected to the movement of the Franciscan Observance. In 1456 – she was already known as a saint – Caterina arrived in Bologna with fifteen religious sisters; she had been commissioned to found a new monastery as requested by the Bologna nobles and people: the Corpus Domini, which became so important in the spiritual life of the city that after her death Caterina has been chosen as patron saint together with Saint Petronio. As she already did in Ferrara, where she personally copied her own Breviarium and enriched it with illuminations and glosses, Caterina promoted among her sisters the scriptorium activity: seven manuscripts containing letters, spiritual poems and laude copied while she was mother superior are still preserved in the Archivio Generale Arcivescovile in Bologna, under the title ‘Archivio della Beata Caterina’. In 1438 she began secretly to write the ascetic Treatise of the Seven Spiritual Weapons, which was handed over to her father Confessor only on her deathbed and had an immediate and very large popularity (there are 18 manuscript codexes left, 27 printed editions starting from 1475, translated versions into eight languages starting from 1522), making her famous as ‘the saint with the book’ all over Europe. The autograph manuscript, together with her paintings of holy subjects, her Breviarium and the violeta that she played in the last years of her life (the oldest European specimen of a bow instrument which has come to us in a perfect state of preservation) are now preserved in the Cappella della Santa inside the monastery in Bologna, near the miraculously incorrupted corpse of the Saint. A few days after Caterina’s death (March 9th 1463) one of her sisters, Illuminata Bembo, began to write her biography, The Mirror of Illumination, an autograph preserved in the Bologna Monastery to these days. It is from this document that we can come in touch with the real, living image of the Saint’s extraordinary personality, seen through the affectionate eyes of her disciple who nursed her during the long years of her illness (1435-63). The Mirror is scattered with laude and soneti that the Saint repeats or sings to herself – as if in a continuous
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Sara Mancuso and Elisabetta de Mircovich during the recording sessions, 29 August 2010.
prayer and inner contemplation – or that she quotes and comments for her sisters as spiritual precepts: her own exhortations are often told in rhyme and metre. Singing marked the time of the monastery as well as that of the fields, the shops, the streets. To Caterina, the inheritor of St Francis Assisi’s teaching, singing prolongs, widens, amplifies the time of praying so that it involves every moment of her life. Since the laude are a privileged form of vocal prayer, we cannot separate their three components: the semantic, musical and spiritual contents, in other words text, music and prayer, without spoiling their essence. The artistic quality of both texts and music, often looked down to by literary and music critics for its formal simplicity and popular features, must not be evaluated in itself but as a way to permeate memory and to become part of the daily routine, to resonate in the deepest chords of oneself, to guide one’s prayer to become the essential dialogue between the soul and the Creator, and finally also to bring joy through the pleasure of singing, a basic act of God’s children because it joins in itself both matter and spirit. When studying Caterina’s songs it is necessary to overcome the limits of mere disciplinary interest – historical, literary or musicological – and to at least try to get to the vivid and deep knowledge deriving from the experience of spiritual listening, which the Saint describes with overwhelming youthful enthusiasm in the very first writing that has come down to us: The Twelve Gardens. Discovered only recently inside the 15th-century Ferrara codex Canon. It. 134 in the Bodleian Library of Oxford University, this mystical treatise – in fact a couple of letters that Caterina sent around 1433 to a friend of hers – is a description of the itinerary which must
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be followed by the soul in order to attain the mystical union with Christ: during three days of pilgrimage the Soul/Bride walks through 12 different gardens that bring her always nearer to the Christ/Beloved. a Our music project originates from this intention: contextualizing the performance of Caterina’s favourite laude in the spiritual experience of the Gardens, in each one of which the Soul/Bride sings her love to the Beloved. Our study of the materials contained in the oldest manuscripts written in the scriptorium of the Bologna monastery, has revealed the presence of 130 spiritual laude among which at least thirty were written in the monastery itself, as they do not appear in any other source of that period, and of these at least twelve are Caterina’s autographs.1 Unfortunately there is no trace of music notation for the texts of the laude in the fifty-six sheets forming the whole ‘Archivio della Beata Caterina’. Nor is there any direction at all concerning melody or singing. Actually 1 The texts and the music materials of this CD were analyzed and tran-
scribed as a part of a wider and in-depth research prepared by Livia Caffagni in 2007 as a thesis for the second level degree at the Istituto Superiore di Studi Musicali in Lecce, its title being Music in the spiritual experience of Santa Caterina da Bologna. Grateful thanks are to be given to Professor Diego Fratelli and to all those who have collaborated and supported the project, in particular to Mons. Giulio Cattin, to sister Maria Fiamma Faberi osc., and to the Clares of the Monasteries of Bologna, Ferrara and Forlì.
from the origin in the 13th century to the 14th century included, the music notation of the laude repertoire is so scarce in comparison with the tradition of the texts as to be considered exceptional. There is no doubt that the laude were always sung but the music, being of folk origin, was handed down orally. Luckily in a handful of manuscripts of the 15th century belonging to the North-eastern part of Italy, mostly compilated in Franciscan or Benedictine monasteries, some of these laude are provided with two or three-part intonation. That’s why we are now able to perform Caterina’s favourite laudes, one for each of the first eleven gardens, while the last text, ‘Et Gloria ejus’, coming directly from a mystical vision and audition of the Saint, we left to the musical imagination of a modern composer. The wealth and the variety of instruments we chose to employ – impossible in a poor Clares monastery, where material poverty is the first tangible mark of the sequela Christi – has an evocative and symbolic function in this selection. The different musical colours try to mirror the overwhelming wealth of metaphors referring to light, colour, heat, smell and taste that Santa Caterina employs in her extreme attempt at describing the indescribable, wealth that cannot be fully perceived by reading only the short passages of the treatise that could be printed in the booklet of this CD. Livia Caffagni
Be always praised and thanked, God my Lord, by all creatures for all the innumerable gifts we have received from you. (Caterina de Vigri, Ms. A, c.163v)
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Canticle de Sainte Catherine
Et dans la vision de mon Dieu je chanterai doucement, si dans le chœur humblement je chante les Psaumes. (Caterina de Vigri, Traité des Sept armes du combat spirituel, f.49r)
Catherine est née à Bologne en 1413. Fille de Giovanni Vigri, un ambassadeur de Nicolas III d’Este, elle fut élevée à la Cour de Ferrare, avec son amie Marguerite d’Este – qui avait le même âge qu’elle – et jouit d’une éducation dans l’esprit le plus raffiné de la culture Renaissance, étudiant le latin, pratiquant l’écriture, la peinture et la musique. À l’âge de treize ans, elle décida de se retirer du monde et de se consacrer à la prière, rejoignant un petit groupe de femmes pieuses avec lesquelles elle prit une part active à la fondation du premier monastère de Clarisses de Ferrare : le Corpus Christi, un centre spirituel qui deviendra florissant connecté au mouvement de l’Observance franciscaine. En 1456, alors qu’elle était déjà tenue pour Sainte, Catherine arrive à Bologne avec quinze religieuses. Elle avait été chargée par les nobles et le peuple de Bologne de fonder un nouveau monastère, le Corpus Domini, qui devint si important dans la vie spirituelle de la cité, qu’après sa mort, Catherine fut choisie comme Sainte patronne de la ville aux côtés de Saint Pétrone. Comme elle l’avait déjà fait à Ferrare, où elle avait personnellement copié son propre Breviarium (‘bréviaire’) en l’enrichissant d’enluminures et de gloses, Catherine continua à promouvoir, au sein de sa communauté de sœurs, l’activité scripturaire. Sept manuscrits contenant des lettres, des poèmes spirituels et des laudes furent copiés alors qu’elle était Mère Supérieure : ils sont conservés dans les Archives Générales Épiscopales de Bologne, sous le titre « Archivio della Beata Caterina ». En 1438, elle commença en secret à écrire le traité ascétique Le sette armi spirituali (Les sept armes spirituelles), qu’elle remit à son Père Confesseur sur son lit de mort, et qui connut immédiatement une large popularité (il comprend aujourd’hui dix-huit manuscrits, vingt-sept éditions imprimées à partir de 1475, et des traductions en huit langues étrangères dès 1522), la faisant considérer dans toute l’Europe ‘la Sainte au livre’. Le manuscrit autographe, ses tableaux aux sujets sacrés, son Breviarium ainsi que sa violeta, instrument qu’elle joua la dernière année de sa vie (et qui est, à ce jour, le plus ancien specimen européen survivant d’instrument à archet nous étant parvenu dans un parfait état de conservation) sont aujourd’hui conservés dans la Chapelle de la Sainte du monastère de Bologne, à côté du corps intacte de Catherine. Quelques jours après la mort de la Sainte (le 9 Mars 1463), une de ses sœurs, Illuminata Bembo, commença à écrire sa biographie : Specchio d’Illuminazione (Miroir d’ Illumination), dont le manuscrit autographe se trouve aussi dans la Chapelle. C’est à partir de ce document que nous pouvons saisir l’image vivante de la personnalité extraordinaire de la Sainte, à travers les yeux de sa disciple qui prit soin d’elle tout au long de sa maladie (1435-1463). Le Miroir est riche de citations de laude et de soneti que la Sainte répétait ou se chantait à elle-même – comme
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Livia Caffagni pendant l’enregistrement, 29 Août 2010.
dans une incessante prière de contemplation intérieure – ou qu’elle nota et commenta pour ses sœurs au titre de enseignements spirituels. A l’époque le chant ponctuait aussi bien le rythme de la vie monacale que le travail dans les champs, que l’activité des échoppes ou des rues ; mais pour Catherine, héritière de l’enseignement de Saint François d’Assise, le chant prolongeait, accroissait et amplifiait le temps de la prière si bien qu’il enveloppait chaque moment de la vie. Comme les laudes constituent une forme privilégiée de prière vocale, nous n’en pouvons pas séparer leurs éléments structurels – les contenus sémantiques, musicaux et spirituels, c’est-à-dire le texte, la musique et la prière, – sans porter atteinte à leur essence même. La qualité artistique de la musique comme celle des textes – souvent négligée par la critique littéraire et musicale à cause de sa simplicité formelle et de ses traits populaires – doit être évaluée par sa capacité de pénétrer la mémoire pour devenir une partie essentielle de la routine quotidienne, pour résonner dans les accords les plus intimes du coeur, pour rendre la prière un dialogue essentiel de l’âme avec son Créateur, et finalement, pour exprimer la joie intérieure à travers le simple plaisir du chant. Si l’on étudie les laudes de Catherine, il est nécessaire de dépasser les limites de différentes disciplines, historiques, littéraires ou musicologiques – et, au moins, d’essayer de s’approcher de la connaissance spirituelle vivante et profonde que la Sainte décrit, avec un enthousiasme débordant, déjà dans sa première oeuvre : I Dodici Giardini (Les Douze Jardins). Découvert récemment dans un Codex de Ferrare datant du XVe siècle (Can. It. 134) et propriété de la Bibliothèque Bodleian de l’Université d’Oxford, ce traité ascétique – en fait deux lettres que Catherine envoya
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entre 1433 et 1437 à l’une de ses amies – est une description du chemin de purification que l’âme doit parcourir pour atteindre l’union avec Christ. Catherine, inspirée par le Cantique des Cantiques, utilise la métaphore du ‘voyage’ de trois jours à travers douze ‘jardins’ : dans chacun jardin l’Ame/Epouse exprime en chantant son rencontre de plus en plus intime avec l’Aimé. ∆ Notre projet de recherche naît du désir d’insérer l’execution des laudes transmises par les manuscrits les plus anciens du monastère de Bologne (130 textes poétiques, dont 30 attribués à Catherine et 12 de sa main) dans le parcours mistique de la Sainte. Malheureusement, on ne trouve pas trace de notation musicale pour les textes des laudes parmi les cinquantesix feuillets qui constituent l’intégralité de l’ « Archivio della Beata Caterina ». De même, on ne trouve aucune indication concernant la musique pour ces chants. En fait, la présence de la notation musicale dans le répertoire des laudes de l’origine (XIIIème siècle) jusqu’au XVème siècle inclu, est si mince en comparaison avec la tradition opulente des textes, qu’elle doit être tenue pour exceptionnelle. Il ne fait aucun doute que les laudes furent toujours chantées, mais leur musique, étant d’origine populaire, était majoritairement transmise oralement. On a utilisé toutes les ressources de la philologie textuelle et musicale pour donner aux laudes préférées de Catherine l’intonation la plus proche à son expérience
musicale : nous avons surtout étudié des sources du XVème siècle provenant du Nord-Est de l’Italie, la plupart compilés dans des monastères franciscains ou bénédictins, dans lesquels des laudes sont pourvues de deux ou trois parties mélodiques.1 Chaque lauda trouve sa correspondance textuelle dans les premiers onze Jardins. Pour le douzième on a confié à la libre imagination d’un compositeur moderne le dernier texte, « Et Gloria ejus », tout droit venu d’une vision mystique et de voix entendues par la Sainte près de la mort. La richesse et la diversité des instruments que nous avons choisi d’employer – qui n’étaient certes pas imagineables dans un monastère de Clarisses où la pauvreté matérielle était le premier marque tangible de la sequela Christi – ont une fonction évocatrice et symbolique dans notre interprétation. Les différentes couleurs sonores offertes ici essayent de refléter la débordante imagination des métaphores, se rapportant à la lumière, à la couleur, à la chaleur, aux odeurs et aux goûts, que Sainte Catherine évoque dans son désir ardent de décrire l’indescriptible. Livia Caffagni 1 Les textes et le matériel musical de ce disque ont été analysés et transcrits dans le cadre d’une minutieuse recherche faite par Livia Caffagni en 2007 à la faveur de la rédaction d’une thèse de diplôme d’études supérieures à l’Institut des Études Musicales de Lecce, intitulée : Musica nell’esperienza spirituale di Santa Caterina da Bologna (‘La Musique dans l’expérience spirituelle de Sainte Caterina da Bologna’). Nos remerciements au professeur Diego Fratelli et à tous ceux qui ont collaboré et supporté ce projet, en particulier Monseigneur Giulio Cattin, Sœur Maria Fiamma Faberi osc., et les Sœurs des Monastères de Bologne, Ferrare et Forlì.
Soit toujours objet de laudes et de nos remerciements, Dieu mon Seigneur, par toutes les créatures et pour tous les inombrables présents que nous avons reçus de ta bonté. (Catherine de Vigri, Ms. A, c.163v)
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Lied des Hl. Katharina von Bologna
Und vor meines Gottes Angesicht werde ich sanft singen, wenn ich demütig im Chor Psalmen singen werde (Caterina de Vigri, Le Sette Armi Spirituali, f.49r)
Caterina wurde 1413 in Bologna als Tochter von Giovanni Vigri geboren. Der Vater war Botschafter des Fürsten Nicolò III. d’Este. Sie wurde am Hof von Ferrara zusammen mit ihrer Freundin, der gleichaltrigen Margherita d’Este in bester Weise in der Kultur der Renaissance erzogen: sie lernten nicht nur Lateinisch, sondern auch Malerei, Musik, Kalligraphie und Miniaturmalerei. Schon im Alter von dreizehn Jahren entschied sie sich gegen das Drängen der Familie d’Este, die sie am Hof behalten wollte, für ein Leben im Kloster und nur wenige Jahre später beteiligte sie sich an der Gründung des erstens Klarissenklosters mit Namen Corpus Cristi in Ferrara – dieses Kloster, angeschlossen an die franziskanischen Observanten, wurde in kurzer Zeit zu einem blühenden geistigen Zentrum. Im Jahr 1456, schon im Ruf der Heiligkeit, kam sie auf Aufforderung der Nobilität und des Volkes von Bologna in einer Zeit großer staatlicher und religiöser Schwierigkeiten mit 15 Schwestern nach Bologna, um ein neues Kloster mit Namen Corpus Domini zu gründen, das zum spirituellen Zentrum der ganzen Stadt wurde, die Caterina heute als zweite Patronin feiert. Wie schon in Ferrara, wo sie selbst ihr eigenes Breviarium abschrieb und mit Glossen und Miniaturen verzierte, förderte Caterina auch in Bologna die Aktivitäten des Skriptoriums: aus dieser Zeit in Bologna stammen viele Schriften, Briefe und geistliche Lauden, die in sieben Codices heute im Archivio Generale Arcivescovile von Bologna unter der Bezeichnung „Archivio della Beata Caterina” aufbewahrt werden. 1438 hatte Caterina heimlich mit der Niederschrift ihres Werkes Le Sette Armi Spirituali (»Die sieben geistlichen Waffen«) begonnen, einem Traktat über die Askese, den sie ihrem Beichtvater erst in ihrer Todesstunde übergab und der danach eine große Verbreitung fand (Noch heute sind 18 Handschriften, 27 Drucke ab dem Jahr 1475 und Übersetzungen in 8 Sprachen ab 1522 vorhanden), und ihr überall in Europa den Namen „la santa del libro”(„die Heilige des Buches“) einbrachte. Das Autograph des Buches, zusammen mit ihrem Breviarium, ihren Malereien über geistliche Themen und ihrer violeta (kleine Viola), die sie in ihren letzten Lebensjahren spielte (es ist das älteste Streichinstrument, das bis heute vollständig erhalten ist), wird noch heute in der Kapelle der Heiligen im Kloster Corpus Domini in Bologna neben ihrem Leichnam aufbewahrt, der wunderbarerweise unversehrt geblieben ist. Wenige Tage nach dem Tod Caterinas (9. März 1463), fing Illuminata, eine ihrer Schwestern aus der berühmten venezianischen Familie Bembo, an, Caterinas Biographie Lo Specchio d’Illuminazione („Der Spiegel der Erleuchtung“) zu schreiben, aus welchem wir ein lebensechtes und bewegendes Bild von der außergewöhnlichen Persönlichkeit
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der Heiligen bekommen. Im Specchio fließen nicht nur persönliche Erinnerungen von Illuminata und anderen Schwestern neben Mitteilungen über Caterinas Gedanken aus dem Buch Le Sette Armi Spirituali ein, sondern auch viele geistliche Unterweisungen der Heiligen, welche Illuminata Bembo seit der Zeit ihres Noviziates gesammelt hatte. Das Specchio ist auch reich mit Lauden und Sonetten versehen, die die Heilige für sich selbst zu singen pflegte – wie in einem ununterbrochenen Gebet und in innerer Kontemplation – oder zur Erinnerung den Schwestern als geistliche Ermahnungen in Metrum und Reim ins Gedächtnis rief. Der Gesang prägte ebenso das Leben im Kloster wie das Leben auf den Feldern, bei den Geschäften und in den Straßen, aber bei Caterina, die in der Nachfolge der Lehre des Hl. Franziskus von Assisi stand, verlängerte, dehnte und erweiterte der Gesang die Gebetszeit, so dass das Gebet selbst in jedem Augenblick seines Daseins darin eingehüllt war. Wenn die Lauden eine besondere Form des gesungenen Gebetes sind, können wir die drei Komponenten, den semantischen, den geistlichen und den musikalischen Inhalt nicht voneinander trennen ohne deren Wesen zu zerstören. Die künstlerische Qualität von Text und Musik, oft von Sprachwissenschaftlern und Musikologen wegen ihrer formale Einfachheit und ihrer volkstümlichen Züge abgetan, darf nicht für sich allein bewertet werden, sondern in Zusammenhang mit ihrer Fähigkeit, im Gedächtnis behalten zu werden, den Alltag zu durchdringen, das Innere in Einklang zu bringen, das Gebet zum wesentlichen Zwiegespräch zwischen der Seele und ihrem Schöpfer zurückzufüh-
ren und schließlich die innere Freude der Erlösten in Christus mit unvermittelten Schlichtheit zu nähren und zum Ausdruck zu bringen. Caterinas einfacher und ununterbrochener Gesang verlangt das Überschreiten der Grenzen der wissenschaftlichen Wissbegierde – egal ob historisch, literarisch oder musikwissenschaftlich – um wenigstens nach dieser lebendigen und tiefen Erkenntnis zu trachten, die aus der Hörerfahrung der Seele stammt und welche die Heilige mit mitreißender Begeisterung in den Dodici Giardini, ihrer ersten Schrift beschreibt, die uns in einem Kodex des 15. Jhs. aus Ferrara (heute in der Bodleian Library in Oxford) überliefert ist. Es handelt sich um zwei Briefe, gerichtet an eine Freundin zwischen 1434 und 1437, welche den Weg der Reinigung beschreiben, den eine Seele gehen muss um die bräutliche Vereinigung mit Christus zu erreichen: Caterina, bewusst inspiriert vom biblischen Hohenlied der Liebe, bedient sich der Metapher einer dreitägigen Reise durch zwölf Garten, wobei in jedem dieser Gärten die Seele bzw. die Braut im Gesang den inneren Dialog mit ihrem Geliebten zum Ausdruck bringt. a Unser Forschungsprojekt entspringt dem Wunsch, die Ausführung der in den Handschriften überlieferten Lauden, welche aus dem Fundus des Klosters stammen (insgesamt 130 Handschriften, davon ca. 30 höchstwahrscheinlich original und 12 autograph), in welchen in einem größeren Zusammenhang von Caterinas mystischem Weg zu bringen, um vor allem die klangliche Gestalt konkret zu restituieren – unter Verwendung aller Möglichkeiten der literarischen und musikalischen Philologie, um die Aufführung historisch glaubhaft zu
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gestalten – aber auch irgendwie die asketische Funktion und die tiefe besinnliche Dimension dieses Gesanges spüren zu lassen.1 Leider findet sich in den 56 Mappen des Archivio della Beata Caterina keine Spur einer musikalischen Notation, auch keine Hinweise über die Melodie dieser Lauden. Tatsächlich ist eine musikalische Notation des Laudenrepertoires von Beginn an (13. Jh.) bis zum Ende des 15. Jhs. im Gegensatz zur Überlieferung der Texte so selten, dass sie fast eine Ausnahme darstellt, nicht weil daran zu zweifeln ist, dass die Lauden gesungen worden sind, sondern weil die Melodien, die aus der Volkstradition stammen, nur mündlich weitergegeben worden sind. Zum Glück überliefern einige zeitgenössische Handschriften aus dem norditalienisch-venezianischem Gebiet eine zwei- oder dreistimmig notierte Vertonung für ungefähr 30 Lauden, darunter diejenigen, die im Kloster der hl. Caterina in Verwendung waren. Wir haben die Quellen franziskanischer Herkunft bevorzugt und die für die Spiritualität Caterinas signifikantesten 1 Das Material dieser CD wurde im Rahmen einer Forschung von Livia
Caffagni, welche 2007 unten dem Titel: Musik in Santa Caterinas spiritueller Erfahrung, am Istituto Superiore di Studi Musicali in Lecce als Magisterarbeit präsentiert wurde, bearbeitet. Ein herzliches Dankeschön geht an Prof. Diego Fratelli (Betreuer der Magisterarbeit) und all Jene, die am Projekt mitgearbeitet oder es in anderer Weise unterstützt haben. Hier sind zu nennen: Mons. Giulio Cattin, der nicht nur sein persönliches Wissen, sondern auch seine Sammlung über die Lauda des XV Jh. zur Verfügung gestellt hat, Sr. Mariafiamma Faberi osc., welche die letzte Edition der I dodici giardini herausgegeben hat, sowie die Schwestern der Clarissinnen Klöster in Bologna, Ferrara und Forlí.
Werke ausgewählt, und zwar unter Verwendung der „cantasi come“- Technik („es wird gesungen wie“), die für das Laudenrepertoire typisch ist, um autographe Stücke (z.B. „Deh dime s’el te piace“) oder besonders wichtige Texte (z.B. „Ciaschaduna amante“, womit Caterina Le Sette Armi Spirituali beginnt) erklingen zu lassen, und zwar auf Melodien anderer Lauden, die das gleiche Metrum benutzen und in welchen textliche Assonanzen vorkommen. Dank der häufigen inhaltlichen Übereinstimmungen es ist uns möglich gewesen, zu jedem Garten eine Komposition stellen zu können, bis auf den letzten Text „Et Gloria Ejus“. Dieser stammt aus einer mystischen Vision und Audition der Heiligen in ihrer Todesstunde. Wir haben sie einem Komponisten unserer Zeit anvertraut. Der Reichtum und die große Abwechslung in der von uns verwendeten Instrumentation – die in einem Klarissenkloster der Observanten nicht denkbar wäre, wo Armut das Zeichen der sequela Christi ist – hat in diesem Kontext erinnernde und symbolische Funktion, als klingender Spiegel des überbordenden Reichtums an Metaphern für Licht, Farbe, Wärme, Geruch und Geschmack, die Caterina in extremem Maße verwendet, um das Unbeschreibbare zu beschreiben, und dass die kurzen Abschnitte aus I dodici Giardini, die in diesem CD–Booklet enthalten sind, nur ungenügend zur Geltung bringen können. Livia Caffagni
Sei immer gelobt und bedankt, Herr, mein Gott, von allen Geschöpfen für alle unendlichen Wohltaten, die wir von Dir bekommen haben. (Caterina de Vigri, Ms. A, c.163v)
16 Italiano Fonti testuali1 *: S. Caterina da Bologna, I Dodici Giardini, Oxford, Bodleian Library, Canon. It. 134 (1434-37) Laude Bologna, Archivio Arcivescovile, Archivio della Beata Caterina (sec. XV) Ms. C: Cartella 25, n.2 Ms. E: Cartella 35, n.4 Ms. F: Cartella 32, n.3 Ms. G: Cartella 35, n.2 SAS: S. Caterina da Bologna, Le Sette Armi Spirituali, manoscritto, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1438) SPI: Illuminata Bembo, Specchio di Illuminazione, manoscritto, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1469) Fonti musicali2 VE: Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Ms. Cl. IX, 145 (ambiente francescano veneto; contiene ben 32 laude, di cui 21 in volgare, la prima parte compilata nel 1450-60, la seconda risale agli anni ‘30 del ‘400) PV: Pavia, Biblioteca Universitaria, Ms. Aldini 361 (manoscritto strettamente legato a Ve, con cui ha in comune tre delle 18 laude, compilato nel 1460 circa) BQ: Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale, Ms. Q 15 (area padano-veneta; l’ultima parte del manoscritto, contenente 13 laude, fu compilata nel 1440 circa) BU: Bologna, Biblioteca Universitaria, Ms. 2216 (compilato in area d’influenza veneta, metà XV secolo) CG: Capetown, South African Public Library, Grey Collection 3.b.12 (ambiente benedettino di area padana, contatti con Ferrara, Mantova, Modena, redatto in due parti, la seconda ante 1510, raccoglie laude su testi di Leonardo Giustinian degli anni ‘30-‘40 del ‘400) PA: Paris, Bibliothèque Nationale, Ms. Rés. Vm7 676 (redatto nel 1502 da Ludovico Milani, probabilmente attivo alla corte estense di Mantova) FA: Faenza, Biblioteca Comunale, Codice 117 (1430 ca.) BR: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Ms. Banco Rari 229 (sec. XVI inc.) CB: Ottaviano Petrucci, Canti B, n.50, Venezia 1502
1 Alcune particolarità grafiche dei testi originali quattrocenteschi sono state normalizzate per permettere una più immediata comprensione al lettore moderno. Accanto alle citazioni in latino sono stati aggiunti fra parentesi i riferimenti ai passi biblici.
2 L’ordine dei manoscritti nella lista, corrisponde ad una ideale mappa di probabile vicinanza all’esperienza d’ascolto di S. Caterina, dove si privilegiano le fonti francescane e l’area di provenienza padano-veneta.
17 English Text sources1 *: S. Caterina da Bologna, I Dodici Giardini, Oxford, Bodleian Library, Canon. It. 134 (1434-37) Laude: Bologna, Archivio Arcivescovile, Archivio della Beata Caterina (sec. XV) Ms. C: Cartella 25, n.2 Ms. E: Cartella 35, n.4 Ms. F: Cartella 32, n.3 Ms. G: Cartella 35, n.2 SAS: S. Caterina da Bologna, Le Sette Armi Spirituali, manuscript, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1438) SPI: Illuminata Bembo, Specchio di Illuminazione, manuscript, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1469) Music sources2 VE: Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Ms. Cl. IX, 145 (manuscript written in Venetian Franciscan convents, containing 32 laudas, 21 of which vernacular; the first part written in 1450-60, the second around 1430) PV: Pavia, Biblioteca Universitaria, Ms. Aldini 361 (written around 1460, this manuscript is closely connected to VE, having in common 3 of the 18 laudas) BQ: Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale, Ms. Q 15 (manuscript coming from the areas between the Po Valley and the Veneto; the last part, containing 13 laude, was written around 1440) BU: Bologna, Biblioteca Universitaria, Ms. 2216 (written in areas influenced by venetian culture, mid 15th century) CG: Capetown, South African Public Library, Grey Collection 3.b.12 (written in Benedictine monasteries of the Po Valley, with cultural connections with Ferrara, Mantua and Modena; the second part, compiled before 1510, contains laude with texts by Leonardo Giustinian, dating around 1430-40) PA: Paris, Bibliothèque Nationale, Ms. Rés. Vm7 676 (compiled in 1502 by Ludovico Milani, probably employed at the estense court in Mantua) FA: Faenza, Biblioteca Comunale, Codice 117(around 1430) BR: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Ms. Banco Rari 229 (early 16th century) CB: Ottaviano Petrucci, Canti B, n.50, Venezia 1502
1 Some graphic peculiarities of the original texts have been normalized in order to allow easier comprehension for the modern reader. All biblical references are given immediately after the Latin quotations in brackets.
2 The order of the manuscripts in the list corresponds to an ideal map in which Franciscan sources and the cultural influence on Ferrara and Bologna have been given priority.
18 Français Sources textuelles1 * : S. Catherine de Bologne, Les Douze Jardins, Oxford, Bibliothèque Bodleian, Canon. It. 134 (1434-37) Laude : Bologne, Archives épiscopales, Archives de Sainte Catherine (XVème siècle) Ms. C : Carton 25, n.2 Ms. E : Carton 35, n.4 Ms. F : Carton 32, n.3 Ms. G : Carton 35, n.2 SAS : S. Catherine de Bologne, Les Sept Armes Spirituelles, manuscript, Bologne, Monastère Corpus Domini, Chapelle de la Sainte (1438) SPI : Illuminata Bembo, Miroir de l’Illumination, manuscript, Bologne, Monastère Corpus Domini, Chapelle de la Sainte (1469) Sources musicales2 VE : Venise, Bibliothèque Nationale Marciana, Ms. Cl. IX, 145 (manuscript écrit dans des monastères vénitiens franciscains, qui comporte 32 laudes, dont 21 en langue vernaculaire, la première partie a été écrite entre 1450 et 1460, la seconde, autour de 1430) PV : Pavie, Bibliothèque Universitaire, Ms. Aldini 361 (écrit autour de 1460, ce manuscript est étroitement lié à celui de Ve, puisqu’il en partage 3 laudes sur 18). BQ : Bologne, Musée Civique Bibliografique et Musical, Ms. Q 15 (manuscript provenant des régions situées entre la plaine du Po et la Vénitie ; la dernière partie, comprenant 13 laude, a été composée autour de 1440) BU : Bologne, Bibliothèque Universitaire, Ms. 2216 (écrit dans des régions influencées par la culture vénitienne, milieu du XVème siècle) CG : Capetown, Bibliothèque Publique d’Afrique du Sud, Collection Grey 3.b.12 (écrit dans des monastères bénédictins de la plaine du Po, ayant des relations cuturelles avec Ferrare, Mantoue et Modène ; la seconde partie, compilée avant 1510, contient des laude sur des textes de Leonardo Giustinian, datant des années 1430-40) PA : Paris, Bibliothèque Nationale, Ms. Rés. Vm7 676 (compilé en 1502 par Ludovico Milani, probablement au service de la cour des Este à Mantoue) FA : Faenza, Bibliothèque Communale, Codice 117 (1430 ca.) BR : Florence, Bibliothèque Centrale Nationale, Ms. Banco Rari 229 (début du XVIème siècle). CB : Ottaviano Petrucci, Canti B, n.50, Venise 1502.
1 Quelques paricularités graphiques des textes originaux ont été normalisées afin de favoriser une compréhension plus immédiate pour le lecteur moderne. Toutes les références aux passages de la Bible sont mentionnées immédiatement après les citations latines entres parenthèses.
2 Dans cette liste, l’ordre des manuscripts correspond à une carte idéale dans laquelle on a voulu donner priorité aux sources franciscaines dans leur influence cuturelle sur Ferrare et Bologne.
19 Deutsch Text Quellen1 *: S. Caterina da Bologna, I Dodici Giardini, Oxford, Bodleian Library, Canon. It. 134 (1434-37) Laude: Bologna, Archivio Arcivescovile, Archivio della Beata Caterina (15. Jh.) Ms. C: Cartella 25, n.2 Ms. E: Cartella 35, n.4 Ms. F: Cartella 32, n.3 Ms. G: Cartella 35, n.2 SAS: S. Caterina da Bologna, Le Sette Armi Spirituali, Handschrift, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1438) SPI: Illuminata Bembo, Specchio di Illuminazione, Handschrift, Bologna, Monastero Corpus Domini, Cappella della Santa (1469) Musik Quellen2 VE: Venedig, Biblioteca Nazionale Marciana, Ms. Cl. IX, 145 (aus dem franziskanischen Umkreis Venedigs, enthält 32 Laudes, davon 21 in der Volksprache, der erste Teil stammt aus der Zeit um 145060, der zweite aus den 30er Jahren des 15. Jhs.) PV: Pavia, Biblioteca Universitaria, Ms. Aldini 361 (die Handschrift hat eine enge Beziehung zu Ve, drei von 18 Laudes stimmen überein, Entstehung ca. 1460) BQ: Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale, Ms. Q 15 (stammt aus der Umgebung vo Padua bzw. Venedig, das letzte Teil des Handschriftes enthält 13 Laudes und entstand ca. 1440) BU: Bologna, Biblioteca Universitaria, Ms. 2216 (zusammengestellt unter venezianischem Einfluss um die Mitte des 15. Jhs.) CG: Capetown, South African Public Library, Grey Collection 3.b.12 (aus benediktinischem Umfeld, hat Bezug zu Ferrara, Mantua und Modena, abgefasst in zwei Teilen, der zweite entstand vor 1510, enthält eine Sammlung von Lauden über Texten von Leonardo Giustinian aus den 30er und 40erjahren des 15. Jhs.) PA: Paris, Bibliothèque Nationale, Ms. Rés. Vm7 676 (geschrieben 1502 von Ludovico Milani, der wahrscheinlich am Hof von Mantua wirkte) FA: Faenza, Biblioteca Comunale, Cod. 117 (1430ca.) BR: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Ms. Banco Rari 229 (beginnendes 16. Jh.) CB: Ottaviano Petrucci, Canti B, n.50, Venedig 1502
1 Die Orthographie der originalen Texte aus dem 15. Jh. ist an einigen Stellen zum besseren Verständnis angepasst worden. Den lateinischen Zitaten folgen die Bibelstellen in Klammern.
2 Die Reihenfolge der Handschriften der Liste gleicht einer Aufzählung, welche die mutmaßliche Nähe zur Hl. Katharina widerspiegelt; bevorzugt werden die Quellen franziskanischer Herkunft innerhalb des norditalienisch–venezianischen Gebietes.
Italiano
20 English
1. J’ay pris amours1
1. J’ay pris amours1
Ho scelto l’amore come mia insegna per il raggiungimento della gioia. Sarò felice in quello stato se riesco a conseguire il mio scopo.
I have chosen love as my motto In order to achieve joy I will be happy in that state If I can accomplish my purpose.
2. Prologo*
2. Prologue*
Et però che ’l singular dilecto delle anime zentili sempre è pascolare et dilectarsi nelle delicie de fragantissimi zardini, havemo nella Canticha di quella inebriata sposa in molti lochi invitare el sposo nelle delicie del suo orto. Et per lo simile lei [è] invitata dal sposo quando dice: «Veni in ortum meum, soror, mea sponxa, miscui mirram cum aromatibus» (Cant. 5, 1). Certo non altro se non partidi dalla conversazione mondana per via de incipienti, proficienti et perfecti, possiamo pervegnir a quella diserta et vasta solitudine dove l’anime nostre [sieno] vuotate, spoliate et deserte et in tutto extracte da ogni cosa terrena et cura mondana et da ogni proprio sentimento della sensitiva carne. Et da poi ogni altro dilecto non aspectaremo, se non di zonzere alla terra promessa; non però in essa poteremo intrare senza grave pugna de molte gente, quia mundus, caro et demonia diversa movent proelia. Ma perché all’amante niente è difficile, niente è grave, niente ponderoso, cum segurtà et previlegio de excessivo amore, come per amenitosi prati et zardini prenderà el camino tre zorni.
But since it is the special pleasure of gentle souls always to wander and enjoy the delights of fragrant gardens, we see in many parts of the Song that the ecstatic spouse invites her beloved to the delights of her garden. And in the same way she is invited by her beloved in these words: ‘Come into my garden, my sister, my spouse: I have gathered my myrrh with my spice’ (Song of Songs, 5, 1). Surely only if we abandon the worldly company following the path of novices, adepts and the accomplished, can we reach that deserted and wide solitude where our souls will be emptied, bared and left lonely and separated from every worldly thing or mundane care and from all sentiments deriving from our sensual flesh. Then we shall await no other pleasure but to reach the Promised Land. Yet we will not attain it without bitter struggle from many people since the World, the Flesh and Demons wage different wars. But since nothing is too difficult for the lover, nothing too hard, nothing too heavy, when supported by assurance and the privilege of immense love, the walk will take three days on a path among meadows and gardens.
1 La chanson «J’ay pris amours», una delle più diffuse in tutto il XV sec.,
1 The chanson ‘J’ay pris amours’, one of the best-known in the 15th cen-
venne utilizzata anche come ‘cantasi come’ per intonare la lauda «Madre che festi colui che te fece». Più che una canzone d’amore, è un inno all’Amore, senza distinzioni fra ‘sacro’ e ‘profano’.
tury, was employed as ‘cantasi come’ (‘to be sung as’) to intone the lauda ‘Madre che festi colui che ti fece’. Rather than a love song, it is a hymn to Love, which is not distinguished as sacred or profane.
Français
21 Deutsch
1. J’ay pris amours1
1. J’ay pris amours1
BR, n.179
J’ay pris amours à ma devises pour conquerir joieuseté eureux seray en cest esté, se puis venir a mon emprise
Als meine Wahlspruch hab’ ich »Amours« ausgewählt; um die wahre Freude zu erobern. Ein frohes Leben hätt’ ich mir damit verdient, als ich dieses zu verwirklichen vermag.
2. Prologue*
2. Prologus*
Et comme c’est le plaisir particulier des bonnes âmes de toujours flâner et de profiter des délices qu’offrent les jardins odorants, nous voyons, en bien des parties de cette Chanson, que l’épouse extatique invite son bien aimé à découvrir les délices de son jardin. Et, dans le même temps, elle est invitée par son époux en ces termes : « Viens dans mon jardin, ma sœur, mon épouse : j’ai cueilli ma myrrhe et mes arômes » (Cant. 5, 1). Ainsi c’est seulement si nous abandonnons les conversations mondaines en suivant les pas des novices, des initiés et des accomplis, que nous pourrons atteindre cette solitude désertique et profonde où nos âmes seront délivrées, dépouillées, rendues à elles-mêmes puisqu’enfin éloignées de toutes choses matérielles, de tous soucis terrestres et de tous les sentiments qui découlent de notre condition charnelle. Alors, nous n’attendrons point d’autre plaisir que celui d’atteindre la Terre Promise. Pourtant, cela ne se fera pas sans livrer un amer combat contre bien des personnes de ce monde, contre la chair et les démons qui entameront diverses guerres contre nous. Mais, comme rien n’est trop difficile, rien n’est trop dur, rien n’est trop lourd pour celui qui aime, supporté par la foi et le privilège d’un amour immense, sa marche durera trois jours à travers prairies et jardins.
So groß wie das höchste Vergnügen ist für erhabene Seelen das Verweilen und sich Erfreuen an den Köstlichkeiten, die in einem duftenden Garten anzutreffen sind; wir hören an mehreren Stellen des Liedes von dieser wonnetrunkenen Braut, welche den Bräutigam in die Köstlichkeiten ihres Gartens einlädt. Und in ähnlicher Weise wird sie vom Bräutigam eingeladen, wenn er sagt: »Komm in meinen Garten, meine Schwester, meine Braut, ich habe die Myrrhe mit Duftkräutern gemischt« (Hld. 5, 1). Wir können die wüste und ausgedehnte Einsamkeit, in der unsere Seelen nackt sind, nur verlassen und völlig getrennt von allen irdischen Dingen und weltlichen Sorgen und von jedem eigenen Verlangen des empfindlichen Fleisches nur dann erreichen, wenn wir ausgehend vom irdischen Gespräch durch die neulige, fortgestrittenen, perfecten schreiten. Und danach werden wir keine andere Freude erwarten, als nur die Freude über das Erreichen des versprochenen Land, aber wir werden dort hinein nur nach hartem Kampf gegen mehrere Feinde eintreten können, weil die Welt, das Fleisch und die Dämonen verschiedene Kämpfe fordern. Aber für den Liebenden ist nichts zu schwer, zu hart oder zu beschwerlich; in Sicherheit und dem Vorrecht der übergroßen Liebe wird er die Wanderung drei Tagen lang wie durch Gärten und Wiesen unternehmen.
1 La chanson « J’ay pris amours », l’une des plus connues de tout le
1 Das Chanson »J’ay pris amours«, eine der am meisten verbreiteten
XVème siècle, fut également utilisée comme «à chanter comme » pour interpréter la laude « Madre che festi colui che te fece ». Plus qu’une chanson d’Amour, elle est un véritable hymne à l’amour, sans indication de distinction entre « sacré » ou « profane ».
Lieder des 15. Jhs., wurde auch als „cantasi come“ („zu singen wie“ = auf die gleiche Melodie) für die Lauda »Madre che festi colui che te fece» verwendet. Das Chanson ist mehr als ein Liebeslied, es ist ein Hymnus an die Liebe, ohne Unterscheidung zwischen geistlich und weltlich.
Italiano
22 English
3. Anima peregrina
3. Anima peregrina
Anima peregrina che d’amore senti zelo tendi le ale al cielo e de volare non fina, sul alto monte ascendi dove l’amore t’aspecta e come foco t’acendi e verso lui t’affrecta. Per ti tutto se torce chiamando ognun ch’ha sete «De questa aqua beveti che dal mio core se stilla». O anima devota che d’amore sei ferita lieva gli occhi e nota ch’egli è fonte de vita.
Peregrine soul you who are longing for love spread your wings towards heaven and never cease flying. Soar up to the high mount where Love is waiting for you, and burn like fire hurrying towards him. For you he is longing calling all the thirsty ‘Drink some of this water that drips from my heart’. O pious soul whom love has wounded, lift up your eyes and learn that He is the source of life.
I giardino: Issopo d’umiltà*
I Garden. The Hyssop of Humility*
Quanto più habunda l’arbore nei fructi, tanto maggiormente gli inclina a terra. El simile la ornatissima sposa de Cristo: quanto più la habunda in virtute, tanto più se humilia. Quanto più la se vederà pichola in se medesma, tanto più sarà grande nel conspecto del Signore, el quale dice: «Super quem requiescam nisi super humilem et quietam et custodientem sermones meos?» (Is. 66,2)
The more abundant the fruits of the tree are, the more it bends to the ground. Similarly as for the richly gifted bride of Christ; the richer she is in virtues, the more modestly she behaves. The smaller she will deem herself, the greater she will appear in front of God, who says: ‘On whom shall I rest but on the humble and quiet custodian of my Word?’ (Is. 66, 2).
4. Madre che festi colui che ti fece
4. Madre che festi colui che ti fece
Ms. F, cc.185r-187r; SPI, p. 20; CG, ff. 65r-65v
Ms. F, cc.205v-207r e cc.175r-176r; VE, f. 30v
Madre che festi colui che ti fece vaso capace de tanto tesoro gaudendo canta l’angelico coro Ave Maria somma Imperatrice,
Mother, you who made Him who made you, Vessel containing such a treasure, the choir of angels joyfully sing: ‘Ave Maria, supreme Empress’.
Français
23 Deutsch
3. Anima peregrina
3. Anima peregrina
Âme pélerine qui attends l’amour étends tes ailes à travers cieux et ne cesse jamais de voler. Dépasse la haute montagne où l’Amour t’attend et brûle comme le feu en te précipitant vers lui. Il t’attend appelant tous les assoiffés « Bois de cette eau qui coule de mon cœur ». Oh âme pieuse que l’amour a blessé élève tes yeux et apprends qu’Il est la source de la vie.
Wandernde Seele von der Liebe bewegt breite deine Flügel zum Himmel und fliege ohne Ende. Steige auf den hohen Berg, wo die Liebe auf dich wartet, und wie Feuer entzünde dich und beeile dich ihm entgegen zu gehen. Durch dich verwandelt sich alles, wenn du allen, die durstig sind, zurufst: »Trinket von diesem Wasser das aus meinem Herzen hervorsprudelt!« O fromme Seele von Liebe verwundet, hebe deine Augen und siehe, dass er die Quelle des Lebens ist.
Iere Jardin. L’Hysope de l’Humilité*
I Garten: Ysop der Demut*
Plus les fruits sont abondants sur l’arbre, plus ses branches ploient vers le sol. Il en va de même pour la fiancée très vertueuse du Christ, plus elle est riche de vertues, plus modeste est son comportement. Plus petite elle se considère elle-même, plus grande elle sera quand elle paraîtra son en face de Dieu qui dit : « sur qui me reposerai-je si ce n’est sur les humbles et sur les gardiens tranquilles de mon Verbe? » (Is. 66, 2).
Desto mehr Früchte ein Baum trägt, desto mehr hängen die Äste nach unten. So gleicht diesem die geschmückte Braut Christi: desto mehr an Tugend sie übt, desto mehr wird sie sich erniedrigen. Und desto mehr sie sich selbst als klein ansieht, desto grösser wird sie im Angesicht Gottes sein, der sagt: »Auf wen sollte ich schauen, wenn nicht auf den Niedrigen und Friedfertigen und auf den, der auf meine Worte achtet?« (Jes. 66,2).
4. Madre che festi colui che ti fece
4. Madre che festi colui che ti fece
Mère, toi qui l’a engendré, lui qui t’a crée matrice ayant contenu un tel trésor le chœur des anges chante allègrement : Ave Maria, suprême Impératrice.
Mutter, die du den geboren hast der dich geschaffen hat du Gefäß, das einen solchen Schatz zu enthalten imstande ist, freudig singt dir der Chor der Engel: Sei gegrüßt, Maria, höchste Kaiserin!
Italiano
24 English
Tu siedi apresso a quello Imperatore che incarcerato stette nel tuo ventre. O donna magna quanto lievemente il parturisti senza alcuno dolore. O gloriosa alta e mansueta humile più che altra creatura quanto più regni nella grande altura tanto più bassi o donna quieta. Concedi a noi levare i nostri capi a speculare la gloria che ti veste acciò che i ciechi inluminati el sapi. Ora s’inginocchi ogni creatura in cielo e in terra in mare e in abisso a te Maria Vergine secura. Amen
You sit side to side with that emperor that was imprisoned in your womb. O great woman, how lightly you gave birth to him without pain. O you, glorious high and meek, humbler than any other creature, the more you reign in the heights of Heaven, the more you lower yourself, o modest woman. Allow us to lift our heads to contemplate the glory that enrobes you, so that blind people, thus enlightened, may know. Now let every creature kneel down in Heaven and earth, in the deep and abyss to you unfailing Virgin Mary. Amen
5. Verbum Caro factum est
5. Verbum Caro factum est
II Giardino: Rose di contemplatione*
II Garden: Roses of Contemplation*
El secundo zardino fo chiamato Rose di contemplatione, nel qual entra questa dilecta. Quando el fuocho del Spirito Santo tocha el cuore del pecchatore, subito comenza uscire el fumo de compunctione: comenzan uscire le lacrime e fuggon li demoni: dove habundan queste lacrime se accende el fuocho spirituale el qual illumina i secreti della mente.
The second garden into which the bride walks is called Roses of Contemplation. When the fire of the Holy Spirit touches the sinner’s heart, the smoke of repentance immediately begins to drift. Tears begin to flow and demons escape: when the tears are copious the spiritual fire lights up, which lightens the secrets of the mind.
6. Misericordia dulcissimo Dio
6. Misericordia dulcissimo Dio
VE, f.1r
Ms. F, cc. 197r-199v; VE, f. 34v
Misericordia dulcissimo Dio, agi pietà de mi ch’io son sì rio, agi pietà carissimo Signore de mi dolente ch’ho tanto fallito.
Have mercy on my sweetest God, have mercy on me as I am so wicked; have mercy on me, my beloved Lord, on me for I have sinned so much.
Français
25 Deutsch
Tu es assise aux côtés d’un Empereur qui fut emprisonné dans ton ventre. Oh immense femme, tu lui as donné naissance légèrement et sans souffrance. Oh toi glorieuse, trés haute la plus humble de toutes les créatures plus longtemps tu régneras dans les hauteurs du ciel le plus tu t’humilieras, oh femme modeste. Permets-nous de lever nos têtes pour contempler la gloire qui t’auréole afin que les aveugles, ainsi illuminés, puissent voir laisse maintenant toutes les créatures s’agenouiller sur la terre comme aux cieux, dans les profondeurs et dans les abysses à tes pieds, incorruptible Vierge Marie. Amen
Du sitzt bei dem Kaiser, der eingeschlossen war in deinem Leib. O große Frau, wie leicht hast du ihn geboren ohne Schmerzen. O ehrwürdige, hohe und sanftmütige Frau, demütiger als jedes andere Geschöpf, umso mehr du hoch oben regierst, desto mehr erniedrigst du dich, o milde Frau. Erlaube uns, unsere Häupter zu erheben um die Herrlichkeit, die dich bekleidet, zu bewundern, so dass erleuchtete Blinde es erfahren und nun jedes Geschöpf niederknien soll im Himmel, auf der Erde und in der Tiefe vor dir, du sichere Jungfrau Maria: Amen
5. Verbum Caro factum est
5. Verbum Caro factum est
IInd Jardin : les Roses de la Contemplation*
II Garten: Rose der Betrachtung*
Le second jardin dans lequel la fiancée se promène est intitulé les Roses de la Contemplation. Lorsque le feu de l’Esprit Saint touche le cœur pécheur, la fumée de la repentance commence immédiatement à s’élever. Les larmes commencent à couler et les démons s’échappent, quand les larmes sont un flot, la flamme spirituelle brille et éclaire les secrets de l’esprit.
Der zweite Garten, in dem dieser Geliebte eintritt, ist Rose der Betrachtung genannt. Wenn das Feuer des Heiligen Geistes das Herz des Sünders erfasst, entweicht ihm sofort der Rauch der Reue: die Tränen beginnen zu fließen und die Dämonen entfliehen: wo diese Tränen überfließen, wird das geistliche Feuer entfacht, das die Geheimnisse des Verstandes erleuchtet.
6. Misericordia dulcissimo Dio
6. Misericordia dulcissimo Dio
Aie pitié de moi mon doux Dieu, aie pitié de moi car je suis trop mauvais, aie pitié de moi, mon Seigneur bien aimé de moi, car j’ai beaucoup péché.
Erbarme dich meiner, mildeste Gott, erbarme dich meiner, der ich gesündigt habe, erbarme dich, allerliebster Herr, über mich Schmerzvollen, da ich vieles falsch gemacht habe!
Italiano
26 English
Perdoname Signore se a ti piace poi che perdoni ad ogni peccatore che a ti retorna e con teco vole pace tu gli perdoni e donegli el tuo amore. Maria vergine bella, scala che ascendi e guidi al alto cielo, da mi lieva quello velo che fa sì cieca l’anima meschinella. Doname carità con fede viva, noticia de mi stessa; fami ch’io pianga e habia in odio e schiva el peccato comesso. E stame ognora da presso che più non cada che son stanca e lassa. Poi nello extremo passo tirame su nella superna cella.
Forgive me if that is your will since you forgive each sinner who reverts to you and want peace with you: you forgive him and give him your love. Virgin Mary, full of beauty, Stair that ascends to Heaven and guides us there, tear away that veil that makes my miserable soul blind. Infuse me with charity and vivid faith, make me conscious of myself. Make me repent, and hate and flee from the sin I committed. And stay always by me in my hour of need, that I may not fall, for I am weak and feeble. And as I breathe my last, forsake me not; but deliver me unto the highest realm.
III Giardino: Fiori marini de purgatione*
III Garden: Sea Flowers of Purification*
Seguita el terzo: è chiamato Fiori marini de purgatione. In questo zardino vederà questa sposa la mente sua, la qual al suo sposo doveva essere como ornato zardino domesticho et suave: tucta salvaticha è, et facto bosco et spineto et nido di molti venenosi amanti. Per tre modi convignerà exercitarse: prima extirpare fino alla radice tucte le spine et male spinerbe che hanno occupato l’orto suo, tucte le male concupiscenze et affecti che nelle vane temptationi han spesso spento quello ignito desiderio de pervegnir a l’altezza del superno amore. Secundo bisogna che schazi gli venenosi animali che han facto nido et habitatione in questo boscheto, descazando povere confessioni, comenzando far violentia a quello che prima in sé ritegniva, macerando la carne, serando la porta del cuore a tutti i nocevoli pensieri. Perciò besogna che cum el ferro rompi la dureza della terra cultivandola bene, azò che la produchi optimo fructo. Et cussì an-
The third garden follows: it is called Sea Flowers of Purification. In this garden the bride will see her very mind, which should have been like a florid, domestic and gracious garden for her beloved and yet is all wild and has become a thicket full of thorny plants and the nest for many poisonous lovers. She will have to act in three different ways: firstly by uprooting all thorny bushes and weeds that have overgrown her garden, all the evil lust and impulses that, because of vain temptations, have often suffocated the just kindled desire to attain the heights of supreme love. Secondly she must chase away the poisonous animals that have nested and live in that thicket, driving away superficial confessions, beginning to force out what she used to keep inside herself, mortifying the flesh, shutting the door of her heart to all obnoxious thoughts. Therefore she must break the hardness of the soil with a harrow and till it so that it will produce a rich har-
Français
27 Deutsch
Pardonne-moi si cela est ta volontà comme tu pardonnes à tous les pécheurs qui se convertissent à toi et qui veulent faire la paix avec toi tu les pardonnes et tu leur donnes ton amour. Vierge Marie, pleine de grâce, monte l’escalier qui mène aux cieux et guide nous là-haut arrache ce voile qui aveugle mon âme misérable. Inculque moi la charité et la foi vivante rends moi conscient de moi-même fais-moi me repentir, détester et fuir le péché que j’ai commis. Et, je t’en prie, reste tousjours prês de moi; affin que je ne tomberà jamais, car je suis lasse et faible. Et puis, a ma dernière passage, hausse-moi en haut, dans le demeure le plus sublime
Vergib mir, o Herr, wenn es dir recht ist, denn du vergibst jedem Sünder, der zu Dir zurückkehrt und mit Dir Frieden möchte; Du vergibst ihm und schenkst ihm deine Liebe! Maria, schöne Jungfrau, Leiter, die zum Himmel steigt und dorthin führt; entreiß von mir den Schleier, der die armselige Seele blind macht. Schenke mir Liebe mit einem lebendigen Glauben und Erkenntnis meiner selbst. Mache, dass ich klage und die begangene Sünde hasse und meide. Und bleib stets bei mir, lass mich nicht versagen, denn ich bin schwach, und matt, ohne Dein Trost. Am letzten End’ dann, heb’ mich hoch hinauf, zu Deine allerhöchsten Himmelshof.
IIIème Jardin : Les Fleurs Marine de Purification*
III Garten: Meeresblume der Reinigung*
Le troisième jardin suit : il est intitulé Les Fleurs Marine de Purification. Dans ce jardin, la jeune mariée verra son propre esprit, qui devra être devenu, pour son bien aimé, un jardin fleuri, domestiqué et suave. Miantenant, tout y est sauvage, il est fait de fourrés remplis de plantes épineuses et il est le nid de nombreux amants vénéneux. Elle donc devra agir de trois manières différentes. D’abord en arrachant, jusqu’à la racine, toutes les épines et les mauvaises herbes qui ont recouvert son jardin, et en chassant les mauvaises concupicences et passions qui, avec de vaines tentations, ont souvent étouffé le juste désir dans sa volonté d’atteindre les hauteurs de l’amour suprême. En second lieu, elle doit chasser les animaux vénéneux qui ont infesté le lieu et qui vivent dans ces bosquets. Elle doit en finir avec les vaines confessions, elle doit commencer à faire violence à ce qu’elle avait l’habitude de garder en elle, elle doit faire taire la chair, et fermer son cœur à toutes pensées nocives. Enfin, elle doit rompre la dureté de la terre
Es folgt der dritte Garten: genannt Meeresblume der Reinigung. In diesem Garten wird die Braut ihr eigenes Herz sehen, dieses hätte für den Bräutigam wie ein geschmückter und sauberer Hausgarten sein sollen: aber er ist verwildert, wie Urwald und Dornbusch ist er geworden, und ein Nest für mehrere giftige Liebhaber. In drei Arten und Weisen wird sie sich anzustrengen haben: zuerst muss sie die Dornbüsche und das Unkraut, die vom Garten Besitz genommen haben, alle die Lust und Versuchungen, die oft den feurigen Wunsch die höchste Liebe zu erreichen, ausgelöscht haben, bis zur Wurzel herausreißen. Zweitens es ist notwendig alle giftigen Tiere, die sich in diesem Wald eingenistet haben, zu verjagen: durch das Vertreiben von minderwertigen Bekenntnissen, durch das Beginnen, mit Gewalt den schädlichen Dingen, die in ihm Platz gefunden haben, entgegenzutreten, durch das Kasteien des Leibes und durch das Verschließen der Türe des Herzens für schädliche Gedanken. Deswegen ist es wichtig die harte Erde mit Eisen zu brechen, um sie gut
Italiano
28 English
drai cantando per questo zardino: «Imber abiit et recessit; flores apparuerunt in terra nostra» (Cant. 2, 11-12).
vest. And you will go singing in this garden: ‘The rain has ceased: flowers appear on our land’ (Song of Songs 2, 11).
7. Benedicamus Domino
7. Benedicamus Domino
8. Deh dime s’el te piace2
8. Deh dime s’el te piace2
Deh dime s’el te piace quale è quella cosa che de ti a ti più despiace. Dirollo senza mentire che de tanto errore ho trovato el mio volere e parere che con esso çamai pace più non voglio avere. Oimè quanto m’è penoxo che più de vinti agni questo erore m’è sta nascoxo. Ed ème mortal vergogna vederme sotterata in tal carogna. O ti che te credivi el cielo toccare or pensa dove son le ale. E se a questo tosto voi provvede[re] çamai non te fidare del tuo parere. E la propria volontà non volere abbia suo effecto
O tell me, if you want to, which is the thing you dislike most about yourself. I will tell without lying that in such a great mistake I have found my own will and judgement, that with it I will never live in peace anymore. Alas, alas, how painful it is that my mistake has been unknown to me for more than twenty years. And it is mortal shame for me to see myself buried inside this carrion. O you who thought you were touching heaven, now consider where the wings are and if you want to try a remedy never trust your judgement anymore. And do not desire your will to be realized, so that in the presence
2 Il testo è originale e autografo di Caterina, l’intonazione è mutuata dal-
2 The text is original and an autograph by Caterina, the intonation is
FA, ff.57r-58r
Ms. E, cc.99v-100r; PA, ff. 106-107
la frottola «Dhe fusse pur qui meco», presente nel manoscritto PA accanto alla lauda «Ne la digna stalla», il cui testo si trova copiato in ben tre manoscritti dell’Archivio della Beata Caterina.
taken from the frottola ‘Dhe fusse pur qui meco’, which appears in the manuscript PA close to the lauda ‘Ne la digna stalla’, the text of which was copied in three manuscripts of the ‘Archive of the Blessed Caterina’.
Français
29 Deutsch
avec le fer et bien la labourer pour qu’elle produise une riche récolte. Et tu pourras cheminer dans ce jardin en chantant : « la pluie a cessé : les fleurs sont apparues sur notre terre » (Cant. 2, 11-12).
bebauen zu können, so dass sie gute Früchte tragen kann. Und so wirst du durch den Garten gehen und singen: »Der Regen ist vorüber und hat sich verzogen; die Blumen erschienen auf unserem Land« (Hld. 2, 11-12).
7. Benedicamus Domino
7. Benedicamus Domino
8. Deh dime s’el te piace2
8. Deh dime s’el te piace2
Oh dis-moi si tu le veux bien qu’elle est la chose que tu exècres le plus en toi. Je te dirai sans mentir que plein d’une si grande faute j’ai trouvé ma propre volonté et mon propre jugement, et depuis cette trouvaille. Je ne pourrais plus jamais connaître le repos. Hélas, hélas, comme il est douloureux que m’a faute ait été inconnue de moi pendant plus de vingt ans et c’est une honte mortelle de voir mon âme ensevelie dans une telle charogne. Oh toi qui pensais toucher les Cieux considère maintenant où sont tes ailes et si tu penses trouver un remède ne te fies plus jamais à ton jugement. Et ne désire point que ta volontà soit faite
Also sag mir, wenn du magst welche Sache in welcher Weise du an dir selbst am wenigsten leiden kannst! Ich werde es dir sagen ohne zu lügen, dass durch einen solch großen Fehler ich der Meinung und des Glaubens war, dass ich mit ihm nicht mehr in Frieden sein will! Ach, wie verdrießt es mich, dass länger als 20 Jahre dieser Fehler in mir versteckt geblieben ist. Und es ist für mich eine tödliche Schande, Mich mit solchem Ekel begraben zu sehen. O du, du hast geglaubt den Himmel zu berühren, denk doch jetzt daran, wo deine Flügel sind. Und wenn du das in Zukunft vermeiden willst, vertrau nie mehr deiner eigenen Meinung. Und lass es nicht zu, dass der eigene Wille sich durchsetzt, so dass du im Angesicht der hohen Majestät
2 Ce texte est un original autographe de Catherine, la musique est tirée de
2 Der Text ist original und eigenhändig von der Hl. Caterina verfasst, der
la frottola « Dhe fusse pur qui meco » , présente dans le manuscript PA et proche de la laude « Ne la digna stalla » dont le texte a été copié dans trois des manuscripts des Archives de Sainte Catherine.
Notentext kommt von der Frottola »Dhe fusse pur qui meco«, überliefert in PA nach der Lauda »Ne la digna stalla«, dessen Text noch in drei anderen Handschriften des Archivio della Beata Caterina überliefert ist.
Italiano
30 English
açò che nel conspecto de l’alta maiestà con gaudio infinito te trovi colochà. Or fa’ la ubidientia con questo ch’io t’ho ditto e andrai ne le bracce del dolce Ihesu Christo.
of the high majesty you may find yourself high up in eternal joy. Now be obedient to what I have told you and you will find yourself folded in the arms of sweet Jesus Christ.
IV Giardino: Gigli di rinnovatione*
IV Garden: Lilies of Renovation*
Unde poi intrando devotissimamente in el quarto zardino chiamato Gigli di rinovatione, comenza questa sposa ordenar et statuir nella mente sua mai non contrariare alla volontà del amoroso sposo, distirpando ogni obstaculo che fosse dispiacer al suo sposo.
Then devoutly walking into the fourth garden, called Lilies of Renovation, the bride begins to tidy and establish in her mind that she will never oppose her beloved’s will, removing any obstacle that might cause displeasure to her beloved.
9. L’Amor a mi venendo
9. L’Amor a mi venendo
L’Amor a mi venendo sì m’a ferito el core si che con gran fervore strugome e vo languendo. O Ihesu dolce mio sposo dime quel che posso fare ch’io te potesse amare quanto io te son tenuta. Per me, vedo, è venuta la maiestà divina de serva farme regina e trarme d’ogni fetore. Lo mundo e ciò ch’el fruta se tuto el posedesse
Love, coming to me has wounded my heart so much that with great ardour I yearn and pine. O Jesus my sweet spouse, tell me what I can do that I may love you as much as I ought to. For me, I see, the divine majesty has come to make me a queen, who was a servant and draw me away from all the impurity of the world and all it produces. If I owned everything
Ms. F, cc. 163v-165v; PV, f. 2v
Français
31 Deutsch
pour qu’en la présence de la Suprême Majesté tu puisses te trouver élevé à jamais à la joie éternelle. Maintenant, obéis à ce que je viens de te dire et tu te trouveras enlacé par les bras de notre doux Jésus-Christ.
mit unendlicher Freude deinen Platz finden wirst. Also sei jetzt gehorsam und tue, was ich gesagt habe, und du wirst in die Arme des milden Jesus Christus sinken.
IVème Jardin : les Lilas de la Rénovation*
IV Garten: Lilien der Erneuerung*
Alors qu’elle se promène avec dévotion dans le quatrième jardin appelé : les Lilas de la Rénovation, la jeune épouse commence à mettre de l’ordre dans ses pensées et elle décide qu’elle ne s’opposera jamais à la volonté de son époux bien aimé et qu’elle balayera tous les obstacles qui pourraient lui contrevenir.
Danach, wenn sie in höchster Ergebenheit in den vierten Garten, genannt Lilien der Erneuerung, eintritt, beginnt diese Braut in ihrem Inneren alles in Ordnung zu bringen und zu beschließen, dass sie nie den Willen ihres liebenden Bräutigams widersprechen wird, wenn es gilt, jedwedes Hindernis herauszureißen, das ihrem Bräutigam missfallen könnte.
9. L’Amor a mi venendo
9. L’Amor a mi venendo
L’amour, venant à moi si fort a blessé mon cœur qu’avec une grande ferveur je soupire et je je me languis. Oh Jésus, mon doux époux dis-moi ce que je peux faire pour être autorisée à t’aimer autant que je le veux. Je vois qu’est venue pour moi la divine majesté pour me faire reine moi qui n’était qu’une servante et me délivrer de toutes les impuretés. Si je possédais tout
Die Liebe, die zu mir gekommen ist hat mein Herz verwundet so dass ich mich in großer Inbrunst verzehre und dahin sieche. O Jesus, mein zarter Bräutigam, Sag mir, was ich tun kann, um dich zu lieben, wie ich soll! Ich sehe, dass die göttliche Majestät meinetwegen gekommen ist um mich von einer Dienerin zur Königin zu machen, und mich aus allem Schmutz zu ziehen. Ich werde dir geben, o mein Leben, die ganze Welt und ihre Früchte,
Italiano
32 English
e più se anchora avesse dariate, vita mia. Doti quello ch’io ho in bailia tuto el volere e sperare e amare e desiderare cum tuto el mio core. Dimanda più che dia amore questa tua sposa che tanto è desiderosa de poterti abraciare. Amor or ne mantiene d’amore inebriati teco stare abraciati in amore trasformati.
and I had even more I would give you my life. I’ll give you all I hold in possession: all my will and hope and love and wish with all my heart. This bride of yours, o Love, asks more than she gives you, so much she is eager to embrace you. Love, keep us inebriated with love, being embraced with you becoming transformed into very love.
V Giardino: Viole de nasconsione*
V Giardino: Violets of Seclusion*
Unde diremo a essa sposa che vegni et non retardi et entri nel suo quinto zardino chiamato Viole de nasconsione, però che, purgata e rinonvata nello habitaculo della sua mente, continuo da ti levando la superflua conversazione d’ogni zente, come se richiede a te, sposa de sì alto Signore, mai non uscirebbe a cerchare altro dilecto cha quello che è nello intimo affecto, per summa dolzeza che essa receve trovandosi sola cum solo, zoè cum solo quello lo quale cercha, desidera, appetise aver in lui desiderio, conforto et ogni dilecto.
Then we will tell the bride to come without delay and to enter the fifth garden called Violets of Seclusion, so that, her mind purified and renovated, always avoiding the vain conversation of everybody else – as it is appropriate for you, the bride of so high a Lord – she will never look for any other pleasure except for the one implied in the innermost feeling, the extreme sweetness she feels when she is alone with him, namely with the one whom she looks for, wishes, longs for, to find in him desire, consolation and every delight.
10. Con desiderio vo cercando
10. Con desiderio vo cercando
Ms. F, cc. 201r – 209v; BU, f. 45r
Con desiderio vo cercando de trovare quello amoroso Ihesu Christo dilectoso
With desire I am trying to find that beloved amiable Jesus Christ
Français
33 Deutsch
du monde et de ses productions et si je possédais plus encore je te le donnerais, oh ma vie. Je te donnerais tout ce que je possède toute ma volonté et tout mon espoir tout mon amour et tous mes souhaits de tout mon cœur. Amour, cette épouse qui est la tienne te demande plus qu’elle ne te donne tant elle aspire à pouvoir t’embrasser. Amour garde-nous ennivrés par l’amour enlassés par toi et transformés par le véritable amour.
wenn ich sie besitzen würde, und noch mehr, wenn ich davon hätte. Ich gebe dir, was ich in Besitz habe: mein ganzes Wollen und Hoffen, das Lieben und Begehren mit meinem ganzen Herzen. Fordere, dass diese deine Braut mehr Liebe dir gibt, die sich danach sehnt, dich umarmen zu können. Liebe, jetzt bewahre uns von Liebe berauscht in der Umarmung in der Liebe verwandelt.
Vème Jardin : les Violettes de la Solitude*
V Garten: Veilchen des Versteckens*
Nous demanderons à la jeune épouse d’entrer sans délai dans le cinquième jardin intitulé : les Violettes de la Solitude, pour que, purifiée et rénovée en son fort intérieur, son âme continue de rejeter les vaines conversations avec n’importe qui d’autre que Lui. Car cela te disconvient, jeune épouse d’un si grand Seigneur, tu ne regarderas jamais d’autre plaisir que celui compris dans ton sentiment le plus intime, dans l’extrême douceur que tu ressens quand tu es seule avec Lui, c’est-à-dire avec celui seul que tu recherches, dans lequel tu espères, et que tu attends, pour assouvir en lui ton désir, ta consolation et tous les plaisirs.
Und jetzt werden wir dieser Braut sagen, dass sie kommen und nicht verweilen sondern eintreten soll in ihren fünften Garten, genannt Veilchen des Versteckens, denn, gereinigt und erneuert im Inneren ihres Herzens – so wurde es von dir verlangt -, getrennt vom überflüssigen Geschwätz der Leute und Braut eines so hohen Herren, die nie ausgehen würde, um andere Vergnügungen zu suchen, als diejenigen, welche sie schon in ihrer innersten Leidenschaft hat, weswegen sie höchste Zärtlichkeit empfängt, wenn sie allein ist mit dem Alleinigen, das heißt mit dem einen, den sie immer sucht, den sie begehrt und nach dem sie sich sehnt, und durch den sie Vergnügen, Trost und Verlangen findet.
10. Con desiderio vo cercando
10. Con desiderio vo cercando
Avec désir j’essaie de trouver cet aimé et aimable Jésus-Christ
Mit Verlangen suche ich zu finden diesen liebevollen und köstlichen Jesus Christus;
Italiano
34 English
per cui amore vo sospirando. Suspirando per amore io vo cercando el mio dilecto; posa non trova el mio core tanto è d’amore constrecto. Con desiderio pure aspecto di trovare da lui mercede dato gli ho il core e la fede e sempre a lui m’aricomando. Aricomandogli el core mio poi che d’amore el l’ha infiammato; prego lui ch’el mio disio non gli sia dimenticato.
for whose love I keep sighing. Sighing for love I am looking for my beloved; never my heart finds rest as it is pursued by love. With desire I also await to find mercy from him since I have given him my heart and faithfulness and always implore him. Entrusting him with my heart which he has inflamed with love, I pray that my desire will not be forgotten by him.
11. J’ay pris amours
11. J’ay pris amours
VI Giardino: Garofani di sua cognizione*
VI Garden: Carnation of Awareness*
Or seguita, o nobilissima, o reale sposa, vieni et entra nel sesto zardino chiamato Garofani di sua cognizione, nel qual el tuo amabile sposo te donerà uno specchio tanto meravellioso, che stupita dirai: «Numquam vidi simile». Et ogni volta che in questo te guarderai, in esso descernerai ogni macula, ogni stortura et scapillatura che sarà in ti. Et questo per una nuova e profunda humilità in ti infusa dal dilecto sposo, per una vera cognitione che averai de ti medesma, intrando in tanto profundo abisso, che in ti non cognoscerai altro che offesa del tuo Dilecto, e quanto patirai vedendoti in questa infima bassezza, che bassezza! E in questa solitudine canterai: «Fulcite me floribus, stipate me malis, quia amore langueo» (Cant. 2, 5).
Now walk on, o noblest, o royal bride, come and walk into the sixth garden called Carnations of Awareness, in which your beloved will offer you so marvellous a mirror that you will be surprised and will say: ‘Never did I see such a mirror’. And each time you will look at yourself in it, you will notice every spot, every deformity and disorder existing in you. This will be the result of a new and deep humility that your beloved will instil in you, of a real awareness of yourself, once you get into such a deep abyss that you will recognize you are nothing but an offence to your beloved. How much you will suffer seeing you in such abjection, what abjection! In your loneliness you will sing: ‘Sustain me with flowers, fill me with apples, for I am sick with love (Song of Songs, 2, 5)
CB, f. 3v-7r
Français
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pour l’amour duquel je continue de soupirer. Je soupire d’amour je regarde mon bien aimé mon âme jamais ne trouve le repos car elle est tourmentée par l’amour. Pleine de désir, je suis dans l’attente de recevoir son pardon puisque je lui ai fait don de mon cœur et de ma fidélité et que je l’implore à tout jamais. Mon cœur place en lui sa confiance il l’a enflammé par son amour, je prie pour que mon désir ne soit pas oublié par lui.
seiner Liebe seufze ich nach. Nach Liebe seufzend suche ich meinen Geliebten; mein Herz findet keine Ruhe, so sehr ist es von Liebe bezwungen. Mit Verlangen erwarte ich auch von ihm Belohnung zu finden, weil ich ihm Herz und Glauben gegeben habe und mich ihm immer anvertraue. Ich vertraue ihm mein Herz an, weil er es mit Liebe entflammt hat. Ich bitte ihn, dass Er mein Verlangen Nicht vergisst.
11. J’ay pris amours
11. J’ai pris amours
VIème Jardin : les Œillets de la Conscience*
VI Garten: Nelken der Selbsterkenntnis*
Marche, oh noble et royale jeune épouse, viens et entre dans le sixième jardin, intitulé les Œillets de la Conscience. Ton bien aimé t’y offrira un si merveilleux miroir que tu seras surprise et que tu diras : « Je n’en ai jamais vu de semblable ». Et, chaque fois que tu t’y mireras, tu verras chaque tâche, chaque difformité, chaque désordre qui existent en toi. Cela sera le signe d’une nouvelle et profonde humilité que ton aimé t’aura instillé, faisant naître en toi une véritable conscience de ce que tu es réellement. Alors, plongée dans un si profond abysse, tu reconnaîtras que tu n’es rien d’autre qu’une offense pour ton Aimé. Combien tu souffriras de te voir dans une telle abjection et dans une telle bassesse ! Dans ta solitude tu chanteras : « Couvres-moi de fleurs, nourris-moi avec des pommes, car je meurs d’amour » (Cant. 2, 5).
Schreite weiter, o edelste, o königliche Braut, komm und tritt ein in den sechsten Garten, genannt Nelken der Selbsterkenntnis; in diesem Garten wird dein liebender Bräutigam dir einen Spiegel schenken, so wunderbar, dass du sagen wirst: ich habe nie etwas Ähnliches gesehen. Jedes Mal, wenn du dich in ihm betrachten wirst, wirst du jeden Fleck erkennen, jeden Fehler und jede Unreinheit, die in dir sind. Und dann, wenn du durch eine neue und tiefe Demut, die dein liebender Bräutigam in dich gegossen hat, durch wahre Selbsterkenntnis in einen sehr tiefen Abgrund gelangst, wo du dich selbst nur als Schande für den Geliebten erkennst, da wirst du in der Schau auf dich selbst leiden wegen deiner ach so kümmerlichen Armseligkeit. Was für eine Armseligkeit! Und in dieser Verlassenheit wirst du singen: »Erquickt mich mit Blumen, speist mich mit Äpfeln, denn ich bin krank vor Liebe« (Hld. 2, 5).
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36 English
12. O Ihesu dolce o infinito amore3
12. O Ihesu dolce o infinito amore3
O Ihesu dolce, o infinito amore inestimabil dono, misera me che sono che da ti fuggo et tu me segui ogni ora. Per qual mio merito o Signor mio benigno o per qual mia bontade sì largamente nel mio cor maligno spandi la tua pietade? L’anima mia che sempre offeso t’a si dolcemente chiami ch’el par ben che tu m’ami come bon padre e non come Signore. O anima mia facta da Dio tanto bella e zentile leva da terra un poco el tuo desio e non ti far sozza e si vile. Che Ihesù a preparato el tuo sedile neli angelici regni e no me pare tu te digni essere sposa e consorte al tuo Factore.
O sweet Jesus, o infinite Love precious gift, alas how miserable I am who escape from you whereas you always follow me. For what merit, o my benevolent Lord, for what goodness of mine do you lavish your mercy so generously on my wicked heart? You so sweetly call my soul which has always displeased you that you seem to love me as a good father not as Lord God. O my soul created by God so beautiful and kind, lift your desire a little from the ground and do not become foul and vile. Because Jesus has prepared a seat for you in the heavenly Kingdom but it seems that you don’t condescend to be the bride and spouse to your Maker.
VII Giardino: Girasoli de Illuminatione*
VII Garden: Sunflowers of Illumination*
Intra adoncha nel septimo zardino chiamato fiori de meza estate, cioè Girasoli de illuminatione. In questo vederai la luce tua mattutina esser facta meridiana per la luce, per la gloria, per lo splendore supra te sperato. Per el qual calor in ti sarà consumato ogni altro impedimento, come dice lo Ecclesiastes: «Sol in meridiano exuriit
Now enter the seventh garden, called flowers of midsummer, that is Sunflowers of Illumination. There you will see your morning light be turned into midday light thanks to the light, the glory, the splendour lavished upon you. Any other obstacle will be destroyed by that warmth, as in the Ecclesiastes: ‘The sun at midday dries the earth’,
3 Si tratta di una delle più fortunate laude di Leonardo Giustinian, e
3 This is one of the most popular laude by Leonardo Giustinian and it ap-
Ms. C, c. 96r; CG, ff. 67v-68r
nell’Archivio della Beata Caterina compare tre volte. Di questa lauda si contano 5 versioni musicali fra la seconda metà del ‘400 e la seconda metà del ‘500, ma la melodia del tenor è sostanzialmente la stessa in almeno tre fonti, fra cui CG.
pears three times in the ‘Archivio della Beata Caterina’. There are five music versions of this lauda between the second half of the 15th century and the second half of the 16th, but the melody line of the tenor is fundamentally the same in at least three of them, among which CG.
Français
37 Deutsch
12. O Ihesu dolce o infinito amore3
12. O Ihesu dolce o infinito amore3
Oh doux Jésus, oh amour infini inestimable don, hélas, combien je suis miserable, puisque je t’ai échappé alors que tu m’as toujours accompagné. Pour quel mérite, oh mon Seigneur miséricordieux, oh pour laquelle de mes qualités dispenses-tu ta pitié si généreusement sur mon cœur de pécheur ? Tu as appelé mon âme si doucement qui pourtant t’a toujours déçu que tu sembles m’aimer tel un bon père et non comme le Seigneur notre Dieu. Oh mon âme créée par Dieu si belle et si bonne éleve un peu ton désir au dessus du sol et ne deviens pas si folle et vile. Car Jésus t’a préparé un siège dans le royaume des anges mais il semble que tu ne vois pas te digner de devenir la fiancé et l’épouse de ton Créateur.
O süßer Jesus, o unendliche Liebe unschätzbares Geschenk; ich bin so elend dass ich von dir entfliehe, doch du folgst mir zu jeder Stunde. Für welches meiner Verdienste, gütiger Herr, oder für welche meiner guten Taten breitest du so großzügig in meinem bösartigen Herzen deine Barmherzigkeit aus? Meine Seele, die dich immer beleidigt hat, rufst Du so sanft, dass es scheint, dass du mich liebst wie ein guter Vater und nicht wie der Herr. O meine Seele, von Gott geschaffen, so schön und freundlich, hebe ein wenig dein Verlangen von der Erde auf, beschmutze dich nicht und mache dich nicht verächtlich, denn Jesus hat deinen Sitz im Reich der Engel vorbereitet; aber es scheint mir nicht, dass du würdig bist, Braut und Gemahlin deines Schöpfers zu sein.
VIIème Jardin : les Tournesols de l’Illumination*
VII Garten: Sonnenblumen der Erleuchtung*
Entre dans le septième jardin, intitulé les fleurs du milieu de l’été ou : les Tournesols de l’Illumination. Tu y verras la lumière matitudinale se changée en celle de midi grâce à l’éclat, à la gloire, et à la splendeur répandues sur toi. Tout obstacle sera consummé par cette chaleur, comme il est dit dans l’Ecclésiaste : « le soleil de midi
Tritt nun in den siebten Garten ein, genannt nach den Blumen in der Mitte des Sommers, das sind die Sonnenblumen der Erleuchtung. Darin wirst du sehen, wie dein Licht des Morgens sich in das Licht des Mittags durch das Licht, die Herrlichkeit und den Glanz, den du erhofft hast, verwandelt. Durch dessen Wärme wird in dir jedes andere
3 C’est l’une des laudes les plus populaires de Leonardo Giustinian, qui appa-
3 Dies ist eine der bekanntesten Lauden vom Leonardo Giustinian, die im
raît trois fois dans les Archives de Sainte Catherine. De la seconde moitié du XVème siècle, à la seconde moitié du XVIème siècle, on en trouve cinq versions musicales différentes, mais la mélodie du ténor est fondamentalement la même dans au moins trois d’entre-elles, dont celle du CG.
Archivio della Beata Caterina dreimal überliefert sind. Von dieser Laude sind im Zeitraum von der Mitte des 15. bis zur Mitte des 16. Jhs. fünf musikalische Fassungen tradiert; die Melodie des Tenors ist jedoch im Wesentlichen in mindestens drei Quellen gleich, so auch in CG.
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terram» (Sir. 43, 3), zoè i cuori terreni, et spolia li homini dell’amor delle cose mundiale, «quia non est qui se abscondat a calore eius» (Sal. 19, 7). Onde nella meridiana luce in questo tuo zardino canta el Dilecto in voce de summa suavità d’amore:
namely the human hearts, and releases mankind from the love of worldly things, ‘and there is nothing hid from the heat thereof’ (Ps. 19,7). Therefore in the meridian light of this garden she sings to the beloved in a voice full of the supreme sweetness of love:
13. O Dilecto Ihesu Christo chi ben t’ama
13. O Dilecto Ihesu Christo chi ben t’ama
O Dilecto Ihesu Christo chi ben t’ama havendote nel core non se affama e sempre contemplando non se sfama. Cantare e iubilare vole per tuo amore. E sfamare non mi posso del dilecto; tanto amore me circunda nel affecto ch’io el tengo nelle brace sempre strecto. Cantare e iubilare volo per suo amore. El amore m’ha sì trasformato e de tutte le virtù sì adornato e porto nella mente Ihesu formato. Cantare e iubilare voio per suo amore. E chi Ihesu vole amare sia spogliato e de tutte le virtù sia adornato e porti nella mente Ihesu formato cantare e iubilare vole per suo amore.
O beloved Jesus Christ, he who loves you well holding you in his heart, is never hungry; yet, always contemplating you, never appeases his hunger and wants to sing and rejoice out of love for you. I cannot appease my hunger for my beloved, so much love wraps me in my affection for him. that I always hold him close in my arms. I want to sing and rejoice out of love for him. Love has transformed me so much and enriched me with such virtues and I keep Jesus’ image in my heart I want to sing and rejoice out of love for him. And he who wants to love Jesus, should undress and enrich himself with all virtues and keep Jesus’ image in his heart and wants to sing and rejoice out of love for him.
VIII Giardino: Rose vermiglie de inflamatione*
VIII Garden: Vermillion Roses of Inflammation*
Et cum questo canto intrarai nel octavo zardino chiamato Rose vermiglie de inflamatione, però che del meridiano calore accesa et infiamata, cum Jeremia dirai: «De excelso misit ignem in ossibus meis» (Lam. 1, 13). Tucta arsa de singular affectione cercha el vexillo della redenptione, e nella croce, dove fo posto lo amabel Dilecto, hai conficto el cuore desiderando cum lui esser afflicta et
And singing this song you will walk into the eighth garden called Vermilion Roses of Inflammation, since burning and inflamed by the meridian heat, you will say together with Jeremiah: ‘From above he sent fire into my bones (Lam. 1, 13). All burning from that very love, you look for the flag of redemption, and have your heart crucified on the cross where the beloved Jesus was nailed, wish-
Ms. G, c. 14r; BQ, ff. 267v-268r
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dessèche la terre » (Sir. 43, 3), c’est-à-dire que les cœurs humains, les hommes corrompus seront délivrés de l’amour des biens terrestres « car il n’y a rien qui résiste à sa chaleur » (Ps. 19,7). Alors, dans ce jardin baigné de la lumière de midi tu chanteras à ton Bien Aimé, d’une voix emplie de la suprême douceur de l’amour :
Hindernis getilgt, nach den Worten im Buch Jesus Sirach »Die Sonne am Mittag hat das Land verbrannt« (Sir. 43,3), das heißt die irdischen Herzen, und die Menschen werden die Liebe für Irdisches verlieren, »Denn niemand kann sich vor ihrer Hitze verbergen« (Ps. 19,7). Deswegen singt der Geliebte im Licht des Mittags in diesem deinem Garten mit von größter Lieblichkeit erfüllter Stimme voller Liebe:
13. O Dilecto Ihesu Christo chi ben t’ama
13. O Dilecto Ihesu Christo chi ben t’ama
Oh, Jesus-Christ bien aimé, celui qui sait t’aimer te portant dans son cœur, n’est jamais affamé pourtant, te contemplant toujours, il n’apaise jamais sa faim et il veut chanter et se réjouir pour ton amour. Je ne peux apaiser ma faim pour mon aimé puisque tant d’amour m’étreint dans mon inclinaison vers lui que je le tiens toujours serré dans mes bras. Je veux chanter et me réjouir pour son amour. L’amour m’a tellement transformé M’a enrichi de tant de vertus et je garde l’image de Jésus dans mon esprit chantez et réjouissez-vous pour son amour. Et celui qui veut aimer Jésus, devra se dévêtir et se parer de toutes les vertus et garder l’image de Jésus dans son esprit et chanter et se réjouir pour son amour.
O geliebter Jesus, wer dich wirlich liebt hat dich immer im Herzen und hungert nicht, er wird auch bei steter Betrachtung nicht satt und will singen und jubeln wegen deiner Liebe. Ich kann nicht satt werden von der Wonne, so viel Liebe umringt mich mit Zuneigung, dass ich ihn fest in meinen Armen halte. Ich will singen und jubeln wegen seiner Liebe. Die Liebe hat mich so verwandelt und geschmückt mit aller Tugend, und ich trage in meinem Geist Jesu Gestalt, singen und jubeln will ich wegen seiner Liebe. Und wer Jesus lieben will, werde entkleidet und dann geschmückt mit allen Tugenden und soll in seinem Geist Jesus Gestalt tragen. Singen und jubeln will er wegen seiner Liebe.
VIIIème Jardin : les Roses Vermillion de l’Embrasement*
VIII Garten: Rose der Entflammung*
Et avec ce chant tu entreras dans le huitième jardin appelé les Roses Vermillion de l’Embrasement, brûlée et enflammée par la chaleur de midi. Et avec Jérémie, tu diras : « Des cieux Il a envoyé un feu pour réchauffer mes os » (Lam. 1, 13). Toute brûlante de cette affection singulière, tu cherches le drapeau de la rédemption, et sur la croix où le Bien Aimé Jésus fut cloué, tu voudras crucifier ton cœur car tu souhaiteras
Und mit diesem Gesang wirst du in dem achten Garten eintreten, genannt zinnoberrote Rose der Entflammung, so dass du von der Mittagshitze entflammt und entzündet mit Jeremias sagen wirst: »Aus der Höhe sandte er Feuer in meine Glieder« (Klgl. 1,13). Ganz entfacht von einzigartiger Zuneigung suche das Panier der Erlösung, und du hast dein Herz an das Kreuz geheftet, an dem dein Geliebter hing, in dem Wunsch mit
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experimentare quella pena et amaritudine che esso, unico dilecto et sollazo tuo, per te volle patire. Et cussì accesa di ardente e continuo fervore, cantando inviterai gli amanti allo audito del tuo canto dicendo:
ing to suffer with him the same pain and bitterness that he, your only joy and love, accepted to suffer for you. And inflamed by continuous and fervent ardour, you will sing and invite the lovers to listen to your song:
14. Anima benedecta4
14. Anima benedecta4
Anima benedecta da l’alto creatore, resguarda el tuo signore che conficto el te aspecta. Risguarda i piedi forati conficti di un chiavello, si forte tormentati de così gran flagello. Risguarda quella piaga ch’egli ha da lato drito e vederai el sangue che paga el tuo delicto. Risguarda in quella faccia ch’era sì relucente: vederala piena de spudi e de sangue corrente. Pensa anima dolente ch’el è lo tuo Signore che fu morto d’amore solo per darte vita. Risguarda el sancto capo
Soul, blessed by the supreme Creator look at your Lord who is crucified and is waiting for you. Look at his pierced feet, nailed by means of a hammer which are so tortured by such cruelty. Look at the wound on his right side and you will see the blood that redeems your sin. Look at that face that was so bright and you will see it covered with spit and dripping with blood. Think, o sorrowful soul, that this is your Lord who died for love only to give you life. Look at the holy head
Ms. F,cc159r-160v; VE, ff.114v- 115r
4 SPI, p. 8: «Con ciò fosse che in questi pochi giorni lei [S. Caterina] stes-
se a lecto, stava tuta iubilosa facendosi spesso cantare quella lauda che dice: ‘Anima benedecta de l’alto Creatore, risguarda el tuo Signore che conficto el te aspecta, etc.’ E la sira anche si avea facto cantare, e lei con loro anche l’avea cantata». In VE, cantasi come «Vergine benedecta»..
4 SPI, p. 8: ‘Although in those days she was ill in bed, she was all joyful and
asked to hear that lauda sung which says: “Soul, blessed by the supreme Creator, look at your Lord who is crucified and is waiting for you etc.”. And in the evening she had it sung, and she too had sung it with them’. From VE, Cantasi come ‘Vergine benedecta’.
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être affligée avec lui et connaître la même souffrance et la même amertume que lui – ton unique joie et ton seul amour – a accepté d’endurer pour toi. Ainsi embrasée par cette ardeur et cette incessante ferveur, tu chanteras en invitant les amoureux à écouter ton chant qui dira :
ihm betrübt zu sein und das Leiden und die Bitterkeit zu erfahren, die er, dein einzig Geliebter und deine Wonne für dich gelitten hat. Und so entzündet von brennender und dauerhafter Inbrunst wirst du singend die Liebenden einladen, deinem Gesang zuzuhören, indem du sprichst:
14. Anima benedecta4
14. Anima benedecta4
Âme, bénite par le suprême Créateur regarde ton Seigneur qui est crucifié et qui t’attend. Regarde ses pieds transpercés cloués par un marteau qui sont si meurtris par tant de cruauté. Regarde la flessure qu’il porte sur le flanc droit et tu verras le sang qui rachète ton crime. Regarde ce visage qui était si lumineux et tu le verras maintenant couvert de crachats et tâché de sang. Pense, oh âme pleine de chagrin, que c’est là ton Seigneur qui est mort par amour uniquement pour te donner la vie. Regarde sa sainte tête
Gebenedeite Seele vom höchsten Schöpfer siehe deinen Herren, der angenagelt auf dich wartet. Siehe die durchbohrten Füße, durchstochen von einem Nagel, so hart gemartert durch eine so große Geißelung. Sieh diese Wunde an, die er an seiner rechte Seite hat, und du wirst das Blut sehen, das für deine Missetat dein Geliebter bezahlt. Siehe in dieses Antlitz, das so glänzte; du wirst es sehen voll von Speichel und fließendem Blut. Gedenke, schmerzerfüllte Seele, dass Er dein Herr ist, der gestorben ist der Liebe wegen, nur um dir das Leben zu geben.
4 SPI, p.8 : « Bien que pendant ces quelques jours elle [S. Caterina] était
malade et alitée, elle était pleine de joie et demanda à entendre la laude qui dit : ‘âme, bénie par le suprême Créateur, regarde ton Seigneur qui a été crucifié et qui t’attend etc.’ Et le soir elle la chanta, elle aussi, avec ses sœurs ». Dans le VE, cantasi come : « Vergine benedecta » (‘Vierge Bénie’).
4 SPI, s. 8: »Obwohl sie (die Hl. Caterina) in diesen wenigen Tagen nicht
vom Bett aufstehen konnte, war sie ganz fröhlich und hatte häufig die Laude für sich singen lassen, wo es heißt: „Gebenedeite Seele vom höchsten Schöpfer, siehe deinen Herren, der angenagelt auf dich wartet“. Und auch am Abend hatte sie diese Lauda singen lassen, auch hatte sie diese selbst mit ihnen gesungen«. Im VE, cantasi come („Nach der Melodie von“) »Vergine benedecta«.
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che era sì dellectoso: vederalo tuto forato de spine insanguinoso. Anima, egli è el tuo sposo duncha perché non piangi sì che piangendo bagni ogni tua colpa infecta. Vederalo tuto piagato per ti nel duro legno; per pagar’ el tuo peccato el morì ‘l Signor benigno. Per menarce allo suo regno el volse essere crucifiso; anima guarda fisso e in lui te dilecta.
which was so beautiful you will see that it is all pierced by thorns and bleeding. Soul, he is your beloved: then why do you not cry so that by crying you may wash away all of your corrupt guilt? You will see him all covered in sores on the hard cross for you, to redeem your sin the merciful God died. To lead us to his kingdom he wanted to be crucified; soul look at him intently and take delight in him.
IX Giardino: Oliva de unctione in misericordia*
IX Garden: Olive of Merciful Unction*
Lieva et vieni nel nono zardino chiamato Oliva de unctione in misericordia. Quando in questo tuo zardino del tuo ultimo zorno sarai zonta nella coniunctiva copula dello unitivo amore, per el quale el tuo è voler del dilecto, però che la sensualità, la voluntà e attitudine de pecchare nella mente e nei sensi è addormentata, et de tutte tenebre spoliata, d’ogni ligame dissoluta, cum la mente illustrata, serai richissima et perfectissima in gratie et virtude. Onde, o flamizante sposa, non possando più ocultare el thesoro delle tue virtude, ardente verso lo unitivo amore divino et etiam in quello del proximo, acresci per mirabil fervor de charità; essendo perfecta di justicia, te exercita in ajuto alla miseria di miseri, inamorata cum acceso fervor, cominzando a parlare per ogni modo e stato, dimonstrando la via che alla celleste Jerusalem mena. Unde le tue parole, superna sposa, in questo zardino, procedendo da virtuosa experientia sono recitate, et de tante virtù infiamma-
Stand up and come into the ninth garden called Olive of Merciful Unction. When you arrive in this garden on your last day you will enjoy the close embrace of an everlasting love, in which your will is the same as your beloved’s because lust, the will and tendency to sin both in the mind and the senses is dormant and released from all bonds. Your mind will be enlightened, you will be vastly rich and perfect in grace and virtue. Therefore, o flaming bride, as you will not be able to conceal the treasure of your virtues, burning towards the divine love that joins you also to your fellowcreatures, you will improve thanks to the admirable ardour of charity. Being perfect and just, you will help poor people out of their poverty and, fervidly burning with love and beginning to speak in every way and condition, you will show the way to the heavenly Jerusalem.Your words, o excellent bride, proceeding from a virtuous experience, are chanted and made passionate by
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qui fut si belle tu verras que maintenant elle est transpercée d’épines sanglantes. Âme, c’est là ton époux : alors pourquoi ne cries-tu pas pour que tes cris puissent chasser au loin toute ta corruption? Tu le verras tout couvert de plaies crucifié sur la croix pour toi, pour le rachat de ton âme Dieu, plein de pitié, est mort. Pour nous permettre d’accéder à son royaume il a voulu être crucifié ; âme regarde-le attentivement et en lui délecte-toi de ta contemplation.
Siehe das heilige Haupt, das so schön war, du wirst es sehen voll von Blut mit Dornen durchbohrt. Seele, er ist dein Bräutigam, warum also weinst du nicht, auf dass du durch dein Flehen jede verseuchte Schuld waschen wirst. Du wirst ihn sehen ganz mit Wunden bedeckt um deinetwillen auf hartem Holz; um für deine Sünde zu zahlen, ist der gütige Gott gestorben; um uns in sein Reich zu führen, wollte er gekreuzigt werden; Seele, sieh an den Durchbohrten und erfreue dich an ihm.
IXème Jardin : l’Olive de la Miséricordieuse Onction*
IX Garten: Ölbaum der Salbung in Barmherzigkeit
Lève-toi et entre dans le neuvième jardin appelé l’Olive de la Miséricordieuse Onction. Le dernier jour de ton voyage, quand tu arriveras dans ce jardin, tu connaîtras l’accouplement divin de l’amour uni, dans lequel ta volonté ne sera que celle de ton bien aimé, car, tant dans ton esprit que dans tes sens, le désir, la volonté et la tendance au péché, seront endormies, délivrées des ténèbres et de toutes leurs chaînes. Ton esprit sera éclairé, et ta grâce et ta vertu s’accroîtront jusqu’à la plus haute perfection. C’est pourquoi, oh flamboyante jeune épouse, comme tu ne seras plus capable de cacher le trésor de tes vertus, brûlante de l’union dans l’amour divin mais aussi dans l’amour de ton prochain, tu développeras miraculeusement la ferveur de la charité. Étant devenue perfection de justice, tu viendras en aide à la misère des pauvres, et amoureuse fervente, tu commenceras à parler dans toutes les situations et aux personnes de toutes conditions, en montrant le chemin qui mène à la Jérusalem céleste. Ainsi, oh excellente épouse,
Steh auf und komm in den neunten Garten, genannt Ölbaum der Salbung in Barmherzigkeit. Wenn du in diesem deinen Garten an deinem letzten Tag die verbindende Einigung der erquickenden Liebe erreicht haben wirst, durch welche dein Wille der deines Geliebten ist, so dass das Trachten, der Wille und die Neigung zu sündigen in deinem Geist und Sinn eingeschlafen sind, so dass du entkleidet von aller Finsternis und befreit von jeder Fessel mit erleuchtendem Geist sein wirst, dann wirst du überreich an Gnade und Tugend und vollendet in ihnen sein. Deswegen, glänzende Braut, da es dir nicht mehr möglich ist, den Schatz aller deiner Tugenden zu verbergen, weil du brennend für die einigende himmlische Liebe und auch in der Nächstenliebe bist, wächst du im Feuereifer der Nächstenliebe; vollendet in der Gerechtigkeit übst du dich in der Hilfe für die Elenden im Elend, du, verliebt in flammendem Eifer, wirst auf jede erdenkliche Weise dies erzählen und den Weg zum himmlischen Jerusalem weisen. Deswegen werden, höchste Braut, in diesem
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te, che nel centro dei cuori humani penetra, infiammando le loro menti in quelle cose che prima non sentiva in esse calor vitale.
so many virtues that they will invade the human hearts, inflaming their minds about things whose vital ardour they had never known before.
15. Piangiti Christiani il dolore de Maria
15. Piangiti Christiani il dolore de Maria
Piangiti Christiani il dolore de Maria, piangiti li gravi affanni e l’aspra morte ria che fece Jesu Christo nostra speranza e via pianga ciaschun la dura passione. Pianger ognom dovria pianger la passione che fu pessima e ria morir tra doy ladron; ben ha indurito il core chi non ha compassion de l’aspra morte e cruda del Signore. Però pregati luy che ne conceda al fine quella corona a nui dele pungente spine che ne ferisca il core si che nel nostro fine el ne conceda per gratia il Suo regno.
Weep, Christians, for the Virgin Mary’s grief, weep for her bitter anguish and for the unfair violent death of Jesus Christ, our hope and guide, let everybody weep for his harsh Passion. Everybody ought to weep for the harsh Passion because it was horrible and unjust to die between two thieves. Hard is the heart of him who does not take pity on the harsh and harrowing death of our Lord. Then pray to him that he may finally grant to us that crown of sharp thorns that will hurt our heart and admit us by his grace to his Kingdom on our last day.
X Giardino: Aranze de unitivo amore*
X Garden: Oranges of Unifying Love*
Vedi adoncha le stupende maraveglie del decimo zardino chiamato Aranze de unitivo amore, nel quale già sei unita et conficta in uno volere cum el summo Dilecto tuo. Et in questo tuo zardino gustarai amorose lacrime, dilectosi languiri, suave alienatione, jocunde astractione. Et da essa pratica, ne haverai in brieve summa experientia di molti maraveliosi sentimenti che non se possono explicare. Sì che translata nelle delicie e jocundità del desideratissimo amante, per la divina copulatione di quello infocato amore, canterai: «Christo sum iuncta in celis, quem in terris posita tota devocione dilexi».
Now observe the absolute wonders of the tenth garden called Oranges of Unifying Love, in which you are joined and confirmed in one will with your supreme Beloved. In this garden you will enjoy love’s tears, delightful languor, sweet alienation, joyful ecstasy. Through that experience you will soon feel many marvellous feelings, that you can’t express in words. So that, transported into the pleasures and joy of the longed for beloved, as a result of the divine copulation of that flaming love, you will sing: ‘I am joined to Christ in heaven, whom I loved with absolute devotion on earth’.
Ms. C, c.140v; CG, ff. 64v-65r
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tes mots provenant d’une expérience virtuose retentissent dans ce jardin, ils sont le fruit de tant de vertus flamboyantes qu’ils pénétreront les cœurs humains au plus profond, en embrasant leurs esprits de choses dont ils n’avaient, auparavant, jamais senti la chaleur vitale.
Garten nach dieser tugenderfüllten Erfahrung deine Worte vorgetragen und sie sind so entflammt von Tugend, dass sie bis in die Mitte der menschlichen Herzen vordringen; sie setzen deren Sinne in Brand für Dinge, für die sie vorher keine solch lebendige Wärme verspürte.
15. Piangiti Christiani il dolore de Maria
15. Piangiti Christiani il dolore de Maria
Lamentez-vous, Chrétiens, sur la douleur de Marie pleurez pour son angoisse amère et pour la mort injuste et violente de Jésus-Christ, notre espoir et notre guide, laissez chacun pleurer pour cette dure Passion. Chacun devrait pleurer pour cette dure Passion car il est horrible et injuste de mourir aux côtés de deux voleurs ; il est dur le cœur de celui qui ne prend pas pitié de la mort atroce et tourmentée de notre Seigneur. Alors priez-le pour, qu’à la fin, il nous accorde cette couronne d’épines acérées qui blesseront nos cœurs, et dans sa grâce, il nous admettra à notre dernier jour, dans son royaume.
Beweint, ihr Christen, die Schmerzen Marias beweint den großen Kummer und den bitteren ehrlosen Tod den Jesus Christus, unsere Hoffnung und unser Weg, erlitten hat, es beweine jeder sein hartes Leiden. Weinen sollten alle beweinen das Leiden, die schlimm und ehrlos war – zu sterben zwischen zwei Verbrechern; wahrhaft verhärtet hat der sein Herz, der kein Mitleid zeigt über den bitteren und grausamen Tod des Herren. So bittet ihn, dass er zum Schluss uns erlaubt diese Krone von stechenden Dornen zu tragen, die unsere Herzen verwunden wird, auf dass an unserem Ende er uns aus Gnade sein Reich gewähren wird.
Xème Jardin : les Oranges de l’Amour Unifié*
X Garten: Orangen der verbindenden Liebe*
Observe maintenant les merveilles que te réserve le dixième jardin intitulé les Oranges de l’Amour Unifié dans lequel tu es déjà unie et confirmée dans une seule volonté avec ton suprême Bien Aimé. Et, dans ce jardin qui es le tiens, tu goûteras les larmes de l’amour, la plaisante langueur, la douce aliénation, la joyeuse attirance. De cette expérience tu ressentiras bientôt une foule de sentiments merveilleux qui ne peuvent s’expliquer. Ainsi, transportée dans les plaisirs et la joie de l’attente de l’amant tant désiré, pour la divine réalisation de cet amour enflammé, tu chanteras : « Je suis unifiée au Christ dans les Cieux, lui que j’ai aimé avec une totale dévotion sur terre ».
Betrachte jetzt die staunenswerten Wunder des zehnten Gartens, genannt Orangen der verbindenden Liebe, wo du schon vereint und vollends verbunden bist in einem Wollen mit deinem höchsten Geliebten. Und in diesem deinen Garten wirst du liebevolle Tränen, ergötzliche Erholung, sanfte Entäußerung und fröhliche Erleuchtung genießen. Und auf diesem Weg wirst du in kurze Zeit die höchste Erfahrung von vielen wunderbaren Empfindungen haben, die man nicht erklären kann, so dass du, hinüber geführt in die Wonne und Freude des so sehr ersehnten Geliebten durch die himmlische Vereinigung mit dieser brennenden Liebe, singen wirst: »Christus bin ich verbunden im Himmel, den ich auf Erden aus ganzem Herzen geliebt habe«.
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16. J’ai pris amours
16. J’ai pris amours
XI Giardino: Pomi granati di supernal ansietà*
XI Garden: Pomegranates of Supernatural Yearning*
Seguita et veni allo undecimo zardino chiamato Pomi granati di supernal anxietà, poiché intra el paradiso è la tua possesione, alla qual patria per ardenti suspiri et abbraciato desiderio di vedere quella rubiconda et gaudiosa faccia, la qual continua mente vedon li spiriti beati, dirai con anxiato core: «Quando veniam et apparebo ante faciem tuam?» (Sal. 42, 3)
Walk on and come to the eleventh garden called Pomegranates of Supernatural Yearning, because Paradise is your inheritance, and because of your fervent sighs and burning desire to see that radiant and jocund face, that saints contemplate all the time, you will say with yearning heart: ‘When shall I come and appear before you?’ (Ps. 42, 3).
17.Ciaschaduna amante che ama lo Segnore5
17. Ciaschaduna amante che ama lo Segnore5
Ciaschaduna amante che ama lo Segnore vegna alla dança cantando d’amore. Vegna danzando tucta infiammata solo desiderando colui che l’ha creata e dal pericoloso stato mundano l’à separata, sia trasformata de grande fervore. Infervorata dell’ardente fuocho como impaçita che non trova loco Christo abraçando non abracia puocho ma lui tenendo si li struge el core. Tocando amore d’amore serà tocato vestendo amore serai de ti spogliato tuto seray alora de ti privato e transformato in quello conductore. Amore Amore dove m’ai menato,
Let each lover that loves the Lord come to dance singing of love. Let her come dancing, all burning and only longing for him who created her and has released her from her perilous worldly state; let her be transformed by her deep fervour. Fervent with ardent fire almost insane and finding no rest, embracing Christ she does not embrace little but holding him her heart melts for him. Touching love you will be touched by love, wearing love you will be undressed of yourself; you will be spoiled of all yourself and transformed into your guide.
BR, n.8
Ms. F, cc.78v-80v e SAS p. 1; PV, f. 4r
5 Il testo di questa lauda è di Jacopone da Todi. Citata in SAS, le forme sono
tutte al femminile e il terzo verso della prima strofa «ardendo tuto d’amore infochato» è cambiato in «e dal pericoloso stato mondano l’a separata». Per quanto riguarda le fonti musicali, i manoscritti non la riportano, ma nel Ms. F troviamo una lauda con la stessa struttura metrica e successione di rime, «Canti çoiosi», intonata a 2 voci in PV.
5 The text of this lauda was written by Jacopone da Todi. As mentioned in
SAS, gender is rendered in the feminine form. The third verse in the first stanza has been changed from ‘Ardendo tuto d’amore infocato’ (‘all burning from ardent love’) into ‘and has released her from her perilous worldly state’. No music manuscript contains this lauda. In Ms. F, however, we find ‘Canti çoiosi’, a lauda with the same metre and rhyme scheme, which appears in a two-part intonation inside PV.
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16. J’ay pris amours
16. J’ai pris amours
VIIIème Jardin : les Grenades de l’Aspiration vers le Supranaturel*
XI Garten: Granatäpfel der himmlischen Ungeduld
Marche et entre dans le onzième jardin intitulé les Grenades de l’Aspiration vers le Supranaturel. Car accéder au paradis est en ton pouvoir. Par tes soupirs ardents et ton désir brûlant de voir ce visage radieux et heureux, que les Saints contemplent à tout jamais, tu t’exclameras d’un cœur plein de tendresse : « Quand te rejoindraije et apparaîtrai-je devant toi? » (Ps. 42, 3).
Geh weiter und komm in den elften Garten, genannt Granatäpfel der himmlischen Ungeduld, weil dein Verlangen danach geht, im Paradies zu sein, und in dieser Heimat mit leidenschaftlichen Seufzern und ergreifender Sehnsucht dieses lebhafte und fröhliche Angesicht zu betrachten, das die Seligen dauerhaft sehen, und mit ungeduldigem Herz wirst du sagen: »Wann werde ich kommen und vor deinem Angesicht erscheinen?« (Ps. 42, 3).
17. Ciaschaduna amante che ama lo Segnore5
17. Ciaschaduna amante che ama lo Segnore5
Chaque amante qui aime le Seigneur Qu’elle vienne à la danse en chantant d’amour. Qu’elle vienne en dansant toute brùlante Ne désirant que celui qui l’a criée Et qui l’a délivrée de sa dangereuse condition mondaine Qu’elle soit transformée par sa grande ferveur. Fervente par ce feu ardent Si folle qu’elle ne trouve plus repos En embrassant Christ, el n’est pas une petite chose qu’elle embrasse Mais en le tenant dans ses bras, son coeur se meurt d’amour. En touchant l’amour vous serez touché par lui en revêtant le vêtement de l’amour vous serez vous-même denude. Vous serez entièrement dépossédé de vous-même
Jede Liebende, die den Herrn liebt komme zum Tanz singend von Liebe. Komme tanzend ganz entflammt, nur sich sehnend nach dem, der sie geschaffen hat, der sie vom gefährlichen irdischen Zustand getrennt hat, sie sei verwandelt in großer Inbrunst. Angespornt durch brennendes Feuer wie verrückt, ohne Ruhe, in Christi Armen umarmt sie nicht wenig, doch ihn zu halten verzehrt das Herz. Durch die Berührung in Liebe wird sie von Liebe berührt bekleidet mit Liebe wird sie von ihr entkleidet. Alles wird ihr genommen und verwandelt in dem, der sie führt.
5 Le texte de cette laude est de Jacopone da Todi. Cité dans le SAS, tous
les vers sont à la forme féminine. Le troisième vers de la première strophe : « Ardendo tuto d’amore infocato » (« Toute brûlante d’un ardent amour ») a été changé en : « E dal pericoloso stato mondano l’ha separata » (l’a délivré de sa dangereuse condition de mortelle). Aucun manuscript musical ne contient cette laude. Dans le Ms. F, pourtant, on trouve une laude présentant la même structure métrique et rythmique : « Canti çoiosi » qui est chantée à deux voix dans le PV.
5 Der Text dieser Lauda stammt von Jacopone da Todi, überliefert in SAS;
alle Formen sind weiblich und der dritte Vers der ersten Strophe »Ardendo tuto d’amore infochato« heißt dort »E dal pericoloso stato mondano l’ha separata«. Die Handschriften mit Notation überliefern diese Lauda nicht. Aber in Ms. F es gibt eine Lauda »Canti çoiosi« mit der gleichen metrischen Struktur und dem gleichen Reimschema; in PV ist sie zweistimmig.
Italiano
Amore Amore for a de mi m’ai trato Amore Amore non so dove sia andato che son intrato in fornace d’amore.
48 English
Love, love, where have you led me to? Love, love you have drawn me out of myself; Love, love I do not know where I have gone as I have entered the furnace of love.
18. XII Giardino: Dulcedine de amorosa vite*
18. XII Giardino: Sweetness of Loving Vine*
Ideo che ti resta se non che tutta ti somerga in quella ineffabile dulcedine de divina charitade, la qual nel tuo duodecimo et ultimo zardino distillerà da quella in ti chiamata Dulcedine de amorosa vite? Canterai ebria di quel vino torculato sopra el core tuo: «Introduxit me in cellam vinariam et ordinavit in me caritatem» (Cant. 2, 4), nella quale cella tu, pigliando el riposo tuo per la stancheza de longo peregrinazo, ti adormenterai nel grembo del Dilecto, nel quale per intuito de mente sempre vederai archana Dei, per la unitione dell’amore che sarà fra te et lui, cum el quale zà facta una cosa sola vederemo, quello che afferma Salomone ove dice: «Ego dissi, dij estis et filij Excelsi omnes» (Sal. 82, 6).
Therefore what else is left to you but be overwhelmed by that ineffable sweetness of divine love, which in your twelfth and last garden will trickle from what in you is called Sweetness of Loving Vine? Inebriated with the wine distilled upon your heart you will sing: ‘He brought me to the wine cellar, and his banner over me was love’ (Song of the Songs 2,4); in that cellar, resting from the fatigue of the long wandering, you will fall asleep in your beloved’s arms in which you will always see the mysteries of God by the intuition of your mind, thanks to the unifying love between you and him with whom you are already made one thing. That will prove to us the truth of what Solomon states when he says: ‘I have said, you are gods, and all of you are children of the Most High’ (Ps. 82, 6).
19. Et Gloria Eius in te videbitur6
19. Et Gloria Eius in te videbitur6
SPI, p. 69 6 «E lei [S. Caterina] benedecta madre, fu rapita e menata a vedere una bella e notabile visione […], in essa avea recevuto tanto gaudio e immensa consolatione, e spesso divenia in tanta iubilatione che parea che fusse de uno aspecto angelico, e subito incomenciò a megliorare. E spesso spesso con iubilo de core dicea queste cotale parole: “Et gloria eius in te videbitur”. Adimandando per gratia se possibile fusse se li atrovasse una violeta; ma stando più giorni non li fu atrovata, lei quasi ogni giorno questa adimandava e parea tutta si consumasse de havere questa. E infine essendoli trovata incomenciò a sonare e a cantare in essa: “Et gloria eius in te videbitur”. E parea tuta se trasformase in Dio e in tanta iubilatione divenia, che andando e venendo le sore, e parlando intorno a lei, lei mai non mutava suo costume e pure sonava, e sonando levava la fatia al cielo, e fussili dito quello se volesse non dava orechie a niuno» (SPI, p. 69).
6 ‘And she, the blessed mother, was in a state of ecstasy and saw a
marvellous and extraordinary vision […] she had obtained great joy and immense consolation from it, and she often felt such exultation that she took an angelic appearence, and soon she began to recover. And very often she used to repeat these words with a joyful spirit: “Et gloria eius in te videbitur” (“And His glory will be seen in you”). Then she politely asked whether they could find a little fiddle for her but, as it could not be found for several days, she kept asking for it almost every day and she seemed to waste away for it. At last when it was found she began to play and sing. “Et gloria eius in te videbitur.” And she seemed to be transformed into God and she was so full of joy that, even when the nuns came and went and spoke around her, she never changed her behaviour and continued to sing, and while playing she lifted her head to the sky, and whatever they might tell her, she did not listen to anybody’ (SPI, p. 69).
Français
et transformé par votre guide. Amour, Amour, où m’as-tu mené, Amour, Amour tu m’as jeté hors de moi-même Amour, Amour, je ne sais plus où je suis allée car je suis entrée dans les braises de l’amour.
49 Deutsch
Liebe, Liebe, wohin hast du mich geführt, Liebe, Liebe, du hast mich aus mir herausgezogen, Liebe, Liebe, ich weiß nicht wohin ich gegangen bin, so dass jetzt ich in den Brennofen der Liebe gelangt bin.
18. XIIème Jardin : la Suavité des Vignes de l’Amour
18. XII Garten: Süßigkeit der liebenden Weinrebe*
Que te reste-il à découvrir si ce n’est le douxième et dernier jardin où tu seras submergée par cette ineffable douceur de divine charité que distillera en toi ce que l’on nomme la Suavité des Vignes de l’Amour? Ennivrée par le vin versé dans ton cœur, tu chanteras : « Il m’amena dans le lieu où se conserve le vin, et il répandit sur moi sa charité » (Cant. 2,4). Dans ce lieu, te reposant de la fatigue causée par ce long voyage, tu t’endormiras dans les bras de ton Bien Aimé. Ainsi enlacée, tu pourras toujours, par intuition de l’esprit, contempler les arcanes de Dieu grâce à l’union que l’amour aura scellé entre toi et lui et qui vous fait être une seule et même entité. Cela prouvera la véracité des paroles de Salomon quand il dit : « Je vous l’ai dit, vous êtes des dieux et vous êtes tous des enfants du Très Haut » (Sal. 82, 6).
Was also bleibt dir übrig, als von der unaussprechlichen Süßigkeit der göttliche Liebe überflutet zu werden, welche in deinem zwölften und letzten Garten in dich gekeltert und gebrannt wird, genannt Süßigkeit der liebenden Weinrebe? Berauscht vom Wein, der über dein Herz ausgegossen worden ist, wirst du singen: »Er führte mich in das Weingemach und verordnete mir Liebe« (Hld. 2,4), und in diesem Gemach wirst du, wenn du nach der langen Pilgerfahrt ausruhen wirst, im Schoß deines Geliebten einschlafen und dort wirst du durch die Liebesvereinigung zwischen ihm und dir die Geheimnisse Gottes erkennen, weil du schon eins mit ihm geworden bist. So werden wir erkennen, was Salomo bezeugt, wenn er schreibt: »Ich sprach, Götter seid ihr und Söhne des Höchsten allesamt« (Ps. 82, 6).
19. Et Gloria Eius in te videbitur6
19. Et Gloria Eius in te videbitur6
6 « Et elle [Sainte Catherine], Mère Sainte, était en extase, elle eût une
belle et extraordinaire vision […], dans laquelle elle avait reçu une formidable joie et une immense consolation, et elle en ressentait souvent une telle exaltation qu’elle paraissait avoir pris l’apparence d’un ange, et bientôt elle commença à se remettre de sa maladie. Et d’un cœur joyeux, elle répéta très souvent ces paroles : “ Et gloria ejus in te videbitur ” (“ Et Sa Gloire se reflétera en toi ”). Puis elle demanda poliment si on pouvait lui trouver une violette. Pourtant bien qu’après plusieurs jours de recherche, il n’en fût pas trouvé, elle continua d’en réclamer une, presque tous les jours, et elle semblait se consumer peu à peu de n’en point recevoir. Quand enfin on pu lui en amener une, elle commença à jouer et à chanter : “ Et gloria eius videbitur ”. Et il semblait qu’elle se transforma en Dieu et elle débordait de tant de joie que, même quand les sœurs arrivèrent et vinrent parler autour d’elle, elle ne changea jamais de comportement et continua à chanter. Et alors qu’elle était en train de jouer, elle leva la tête vers le ciel, et ne préta aucune attention à ce qu’elles pouvaient dire » (SPI, p. 69).
6 »Und sie [die hl. Caterina], die gesegnete Mutter, wurde entrückt und
durfte eine schöne und edle Vision schauen […]. Von dieser Vision erhielt sie sehr viel Freude und Trost und gelangte in ein großes Frohlocken, so dass sie ein engelhaftes Aussehen erhielt, und sofort ging es ihr besser. Und oft, mit fröhlichem Herzen, sagte sie folgende Worte: »Und seine Herrlichkeit wird in Dir erscheinen« (Jes. 60,2). Und sie fragte und bat immer wieder, ob es möglich wäre, ein Veilchen für sie zu finden; aber mehrere Tagen vergingen, ohne dass man eines fand, und sie fragte jeden Tag danach und schien sich im Verlangen danach zu verzehren. Und als endlich eines gefunden wurde, begann sie zu singen und zu spielen über diesem: „Et gloria ejus in te videbitur“. Und sie schien ganz in Gott verwandelt und in solche Freude versunken zu sein, dass, auch wenn die Schwestern um sie herum kamen, gingen und sich unterhielten, sie dennoch ihre Verhalten nicht änderte, sondern weiter spielte, und spielend das Gesicht zum Himmel erhob, und auch, wenn man ihr etwas sagte, sie in keiner Weise darauf achtete« (SPI, s. 69).
Rassegna internazionale di musica e cultura medievale e rinascimentale International festival of music and culture of the Middle Ages and the Renaissance www.cantardipietre.ch - info@cantardipietre.ch
iconography (digipack) front cover and inside: Fra Angelico (1387-1455): Noli me tangere (detail), Florence, Museo di S. Marco. © 2013. Photo Scala, Florence – courtesy of the Italian Ministry of Heritage and Culture. right-hand flap: La Reverdie (Claudia Caffagni, Sara Mancuso, Livia caffagni, Elisabetta de Mircovich, Cristina Calzolari) during recording at the Convento di S. Maria, Bigorio (CH), 29 August 2010. © Simone Bartoli. iconography (booklet) page 5: Claudia Caffagni. © Simone Bartoli page 8: Sara Mancuso and Elisabetta de Mircovich. © Simone Bartoli page 11: Livia Caffagni. © Simone Bartoli translations italian-english: Mariella Stagi english-french: Charlotte Gilart de Keranflec’h italian-german: Stefan Engels editing: Alessandro Ponti graphic design: Mirco Milani
Recorded in collaboration with the Rassegna internazionale di Musica e Cultura, Medievale e Rinascimentale, Cantar di Pietre. www.cantardipietre.ch
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