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Bioattività dei +iori e delle foglie di
Il genere Jasminum, afferente alla famiglia delle Oleaceae, comprende diverse specie molto apprezzate nel mondo come piante ornamentali e per l’intensa profumazione dei Ciori.
Le piante di gelsomino sono conosciute anche nell’ambito della medicina tradizionale, sia in Asia che nel bacino del Mediterraneo. In particolare, i Ciori e le foglie sono stati impiegati nel trattamento di vari disturbi. Solo per fare un esempio, le parti aeree di J. grandi1lorum L. sono state utilizzate dalle tribù dell’India per trattare mal di denti, mal di stomaco, ulcere ed impotenza [1]. Per questo motivo le specie di Jasminum hanno attirato l’attenzione e la curiosità di numerosi studiosi, che negli ultimi anni hanno riscontrato nei Ciori e nelle foglie la presenza di notevoli quantità di sostanze antiossidanti, come secoiridoidi, Clavonoidi, terpenoidi e tannini [2]. In uno studio di El-Hawary e colleghi [3], l’estratto di Ciori di J. multi1lorum (Burm. F.) ha mostrato, in vitro su cellule di carcinoma epatocellulare, una signiCicativa attività antivirale nei confronti del virus dell’epatite C (HCV), riducendone la replicazione di oltre il 90%. Ciò si attribuisce alla diminuzione dei livelli di proteina virale NS5A e cellulare EphA2. Responsabili di tale effetto sono in particolare il multiCloroside, lo jasCloroside A e lo jasCloroside B.
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L’oleuropeina, isolata dai Ciori di J. of1icinale L. var. grandi1lorum, è stata studiata da Zhao [4] per valutare l’effetto contro la replicazione del virus dell’epatite B (HBV), inizialmente su linee cellulari HepG2 2.2.15 in vitro, e successivamente, in vivo, su anatroc- coli affetti da virus di epatite B da anatra (DHBV). Mediante metodo ELISA sono stati identiCicati gli antigeni HBeAg (extracellulari) e HBsAg (di superCicie). Dai risultati ottenuti si è dimostrato che l’oleuropeina blocca la secrezione di HBsAg nelle cellule HepG2 2.2.15 in modo dose dipendente, inoltre riduce la viremia nelle anatre infette da DHBV. Pertanto, l’oleuropeina potrebbe avere un potenziale terapeutico nelle infezioni da HBV.
Come è emerso da un recente lavoro [5], l’estratto di Ciori di gelsomino presenta un potenziale ruolo contro la nefrotossicità postchemioterapica indotta da cisplatino, potente agente chemioterapico, il cui utilizzo è limitato proprio a causa degli effetti collaterali a carico del rene. Alqahtani e colleghi [6] hanno isolato i costituenti dell’estratto di Ciori di J. grandi1lorum, mediante cromatograCia liquida ad alta prestazione e spettroscopia di massa (HPLC-PDA-MS/MS), e studiato il possibile meccanismo d’azione contro l’insufCicienza renale acuta in un modello in vivo di nefrotossicità causata da cisplatino. Sono stati identi-
Cicati in totale 112 metaboliti tra i quali 55 potenziali target correlati alla nefrotossicità . Gli animali trattati con cisplatino esibiscono un’iperespressione di livelli di MAP-chinasi e tirosin-chinasi comparati al gruppo di controllo. Esperimenti in vivo hanno confermato che l’estratto in studio inibisce l’espressione dei segnali delle MAP-chinasi e tirosin-chinasi, confermando il ruolo protettivo nei riguardi della nefrotossicità indotta da cisplatino.
I Ciori di gelsomino, nella medicina tradizionale asiatica, vengono adoperati anche nel trattamento di dermatiti e disturbi derivati dall’invecchiamento cutaneo [7]. La validità di tale rimedio risiede proprio nella presenza di notevoli quantità di sostanze antiossidanti, in grado di contrastare gli effetti della radiazione ultravioletta e di ridurre lo stress ossidativo cellulare. Com’è noto, infatti, i raggi UV e gli ioni superossido causano danni irreversibili al DNA cellulare, stress ossidativo e degradazione di collagene, inducendo nelle cellule un’eccessiva produzione di specie altamente reattive dell’ossigeno e attivazione di MAP-chinasi, causa di invecchiamento precoce. L’estratto di Ciori di J. sambac fermentati da Lactobacillus rhamnosus ha mostrato la capacità di inibire la formazione di radicali liberi e di ridurre i danni causati dai raggi UV-B nei Cibroblasti, mediante una maggiore espressione di geni antiossidanti e Nrf2, fattore di trascrizione genica che regola le principali risposte di protezione della cellula, associato anche alla protezione negli stati inCiammatori. Ciò dimostra l’azione determinante nel trattamento di patologie dermatologiche e correlate all’invecchiamento cutaneo [8].
Come detto, anche le foglie sono usate tradizionalmente nel trattamento di inCiammazione, febbre e dolore, ulcere, stomatiti, disturbi dermatologici e ferite.
In uno studio di El-Hawary [9] è stata dimostrata un’elevata attività antiossidante, antinCiammatoria e citotossica, nei confronti di linee cellulari cancerose di mammella (MCF-7) e colon-retto (HCT 116), dell’estratto di foglie di J. multi1lorum (Burm. F.). Il proCi- lo fenolico è stato caratterizzato mediante HPLC insieme a PDA e spettroscopia di massa, e l’identiCicazione dei composti isolati è avvenuta mediante metodi spettroscopici ed NMR. Sono stati identiCicati 39 composti tra cui kampferolo, glicosidi della quercetina e derivati feniletanolici. A concentrazioni di 75 µg/ml viene evidenziato un alto potere antiossidante dell’estratto, usando concentrazioni di 24,81 µg/ml e 11,38 µg/ml si osserva un’alta attività citotossica per le linee cellulari MCF-7 e HCT116 rispettivamente. L’estratto metanolico di foglie essiccate di J. grandi1lorum [10] è in grado di inibire signiCicativamente la perossidazione lipidica indotta da ferro, ioni superossido e radicali idrossilici. Queste proprietà sono state testate in colture primarie di macrofagi peritoneali di ratto e in edemi indotti da carragenina nelle zampe di ratto. Nello speciCico si è ottenuta una sostanziale riduzione di rilascio di ossido nitrico e della formazione di edema nelle zampe di ratto. Risultati attribuibili all’elevato contenuto fenolico ad alto potere riducente.
Uno studio [11] su modelli in vivo ha valutato l’attività antiulcera dell’estratto etanolico al 70% delle foglie di J. grandi1lorum, ipotizzando l’esistenza sia di un’attività antisecretoria che citoprotettiva. Si è notato un decremento importante dell’indice di lesioni ulcerose in ratti trattati con l’estratto contro un gruppo di controllo trattato con famotidina (20 mg/ kg). La riduzione di volume del Cluido gastrico, la riduzione di acidità totale e l’aumento di pH del Cluido gastrico hanno provato l’attività antisecretoria. In soli 20 giorni di trattamento, inoltre, le ulcere risultarono completamente guarite.
A partire dall’osservazione dell’uso tradizionale, come antielmintico, delle parti aeree di J. grandi1lorum, un gruppo di ricercatori egiziani [12] ha testato in vitro un estratto metanolico delle parti aeree di J. grandi1lorum subsp. 1loribundum, nei confronti di due nematodi, uno stato larvale di cestode e un artropode. Tra i composti isolati dalla frazione più attiva, la rutina ha presentato la più alta attività antielmintica dose-dipendente con IC50 di 41,04 µg/ml contro la forma adulta del nematode Habronema muscae, seguita da ligstroside con IC50 di 50,56 µg/ml.
Un altro versante, su cui si lo stesso gruppo di ricerca ha investigato, riguarda l’attività antipertensiva, ACE e renina inibitoria. Anche in questo caso è stato utilizzato l’estratto metanolico delle parti aeree di J. grandi1lorum subsp. 1loribundum, e le rispettive frazioni in diclorometano e n-butanolo. I risultati hanno evidenziato che la frazione in n-butanolo è dotata di una potente azione ACE e renina inibitoria, paragonabile a quella di lisinopril e aliskiren (24,66 ± 2,41 ng/ml vs. 18,37 ± 1,21 ng/ml e 141,14 ± 5,28 ng/ml vs. 447,87 ± 3,2 ng/ml, rispettivamente) [13].
Come emerge da questa rapida ricognizione della più recente letteratura scientiCica, i Ciori e le foglie di svariate specie afferenti al genere Jasminum costituiscono una fonte interessante di composti aventi attività antiossidante. Inoltre, i rilevanti risultati ottenuti testando la bioattività degli estratti in molteplici modelli in vivo ed in vitro suggeriscono approfondimenti ulteriori per nuove possibili applicazioni.
Bibliografia
1. Arun M., et al., Phytopharmacological Pro1ile of Jasminum grandi1lorum Linn. (Oleaceae). Chin J Integr Med. 2016 Apr;22(4):311-20. doi: 10.1007/ s11655-015-2051-3.
2. Ibid.
3. El-Hawary S.S., et al., The role of active metabolites isolated from Jasminum multi1lorum 1lowers against hepatitis C virus infection and related hepatocellular carcinoma Nat Prod Res. 2022 May;36(10):2625-2629. doi: 10.1080/14786419.2021.1913588.
4. Zhao G., et al., Antiviral ef1icacy against hepatitis B virus replication of oleuropein isolated from Jasminum of1icinale L. var. grandi1lorum. J Ethnopharmacol. 2009 Sep 7;125(2):265-8. doi: 10.1016/j.jep.2009.06.030.
5. Alqahtani M.J., et al., Metabolic Pro1iling of Jasminum grandi1lorum L. Flowers and Protective Role against Cisplatin-Induced Nephrotoxicity: Network Pharmacology and In Vivo Validation. Metabolites. 2022 Aug 25;12(9):792. doi: 10.3390/metabo12090792. PMID: 36144196; PMCID: PMC9502427.
6. Ibid.
7. Ho CC, et al., Extracts of Jasminum sambac 1lowers fermented by Lactobacillus rhamnosus inhibit H2 O2 - and UVB-induced aging in human dermal 1ibroblasts. Environ Toxicol. 2021 Apr;36(4):607-619. doi: 10.1002/ tox.23065.
8. Ibid.
9. El-Hawary S.S., et al., Antioxidant, Anti-In1lammatory and Cytotoxic Activities of Jasminum multi1lorum (Burm. F.) Andrews Leaves towards MCF-7 Breast Cancer and HCT 116 Colorectal Cell Lines and Identi1ication of Bioactive Metabolites . Anticancer Agents Med Chem. 2021;21(18):2572-2582. doi: 10.2174/1871520621666210901103440. PMID: 34488594.
10. Chaturvedi A.P., Tripathi Y.B., Methanolic extract of leaves of Jasminum grandi1lorum Linn modulates oxidative stress and in1lammatory mediators. InClammopharmacology. 2011 Oct;19(5):273-81. doi: 10.1007/s10787-0110087-3.
11. Umamaheswari M., et al., Antiulcer and in vitro antioxidant activities of Jasminum grandi1lorum L. J Ethnopharmacol. 2007 Apr 4;110(3):464-70. doi: 10.1016/ j.jep.2006.10.017.
12. Hussein D., et al., Unravelling the anthelmintic bioactives from Jasminum grandi1lorum L. subsp. Floribundum adopting in vitro biological assessment. J Ethnopharmacol. 2021 Jul 15;275:114083. doi: 10.1016/ j.jep.2021.114083.
13. El-Shiekh R.A., et al., In vitro anti-hypertensive activity of Jasminum grandi1lorum subsp. 1loribundum (Oleaceae) in relation to its metabolite pro1ile as revealed via UPLCHRMS analysis. J Chromatogr B Analyt Technol Biomed Life Sci. 2020 Nov 20;1158:122334. doi: 10.1016/j.jchromb.2020.122334.