ENOUGH MAGAZINE #01 January 2010
director Luca Stefanelli l.stefanelli@enoughmagazine.com editor in chief Laura Ligabue l.ligabue@enoughmagazine.com art director Emanuele Zenoni grafica@enoughmagazine.com editorial staff Lucia Laricchia Valentina Grassini
Embroided dress and shoes BLUGIRL. Rings and vintage bracelets PELLINI BIIJOUX. Photographer: Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Lucia Laricchia. Make-up: Tiziana Raimondo at Atomo Management. Hair: Noelia Corral at Close Up. Model: Olga Mazur at Fashion.
contributors Settimio Benedusi, Michael Carrat, Letizia De Amicis, Elisabetta Cavatorta, Domenico Cennamo, Filippo Gonzales, Tabitha Perkins, Emma Rinetti, Giorgio Serinelli, Angelo Trincone, Agostino Vacca advertising advertising@enoughmagazine.com printed in Italy by Modonesi and Commerciale Preservice srl distribution Parrini and Padis editorial unit Corso Vittorio Emanuele II, 15 20122 Milano, Italy tel. +39 02 76267930 info@enoughmagazine.com www.enoughmagazine.com
registrazione Tribunale di Milano n°528 del 16/11/2009
Copyright Š 2009 Enough Magazine. No part of this publication may be produced or trasmitted in any form or by any means without prior permission in writing from the publisher.
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editoriale
Enough Magazine si presenta come una rivista trimestrale che si propone l’intento di compiere un’indagine precisa e approfondita sul mondo della moda, dell’immagine e di tutto ciò che compete alla sfera dell’arte, del costume e dello stile, cercando di esplorare e mettere in luce gli aspetti e i percorsi più affascinanti di queste realtà. Sebbene culto del bello e dell’estetica siano spesso stati considerati frivoli ed effimeri, soprattutto in un momento storico come il nostro, minacciato da crisi e retrocessioni, crediamo che sia proprio potere della bellezza far scaturire l’arte e la poesia da una realtà opaca come quella odierna che concede poco spazio all’incanto e all’immaginazione. Attraverso queste pagine si cercherà dunque di offrire un ventaglio il più ampio possibile di tematiche e spunti che coinvolgano i campi più disparati: dai fashion shows con i principali trend della stagione, alle rubriche di cinema, arte, beauty sino agli editoriali di moda, a cui è dedicato largo spazio e che rappresentano il vero punto di forza della rivista, costituendo una sorta di connubio tra fotografia, moda e arte. Ciò che vorremmo esaltare e proporre con la nostra rivista è l’immagine di una donna sofisticata e raffinata ma energica e sicura al tempo stesso, una donna, così come l’uomo, che sia in grado di riconoscere e sfruttare le proprie potenzialità, senza mai eccedere, una sintesi perfetta, dunque, tra chic e glam. Vorrei infine ringraziare in prima persona quanti hanno partecipato e parteciperanno alle varie fasi di lavoro, contribuendo in maniera determinante alla realizzazione di questo ambizioso progetto, risultato di grande impegno e di una forte passione. Un ringraziamento speciale a coloro che hanno creduto in noi e ci hanno supportato in questa impresa.
Enough Magazine is a quarterly magazine which projects toward accomplishing a precise and in-depth research about the fashion and image world, and everything which concerning its sphere of art, custom and style, trying to explore and underline the most fascinating aspects and courses of these realities. Although the cult of beauty and aesthetics have often been considered frivolous and ephemeral, especially in a historical moment like ours, threatened by crisis and demotions, we think it is the power of beauty to make art and poetry from an opaque reality like today’s, which grants a little space to enchantment and imagination. Across these pages we are going to offer a wide variety of themes and cues which involve the most different ranges: from the fashion shows with the main trend of the season, to the cinema, art and beauty columns to the fashion editorials. A broad space is dedicated to and represents the strength of this magazine as it is a sort of union among photography, fashion and art. In this magazine we are going to exalt and propose the idea of a sophisticated and refined woman, yet energetic and safe. This is true for the man as well, who is able to recognize and emphasize her own potentialities, never exceeding, becoming a perfect synthesis between chic and glam.
Luca Stefanelli
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summary
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exhibits
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details 2009/2010
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movie
zoom
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hotels/spa
60 63
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food
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hi-tech
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the interview ecco la “mia� Alda
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leisure
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made to measure
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the book tutto il mondo di Prada
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beauty man
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limited editions
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reportage dubai, la grande scommessa
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society arte in fabbrica
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art vasilij kandinsky
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new talent lirismo stilistico a passo di danza
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society il sesto senso del lusso
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first row
50
focus fall/winter 2009/2010
28 70 80 94 108
fashion hot accessories bottega romana car wash and... pants coat chic
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book backstage 128
adresses and thanks
beauty woman
exhibits
Edward Hopper, Milano Una grande mostra antologica a Milano presso Palazzo Reale, che rende omaggio all’intera carriera di Edward Hopper, pittore che ha ritratto l’America contemporanea. La mostra presenta oltre 160 opere: un percorso che attraversa tutta la produzione dell’artista, molto caro anche al mondo del cinema, nonchè le tecniche da lui utilizzate. L’intera esposizione è curata da Carter Foster e realizzata con il coordinamento scientifico di Carol Troyen. Aperta sino al 31 gennaio 2010 (info: +39 02 804062). A large retrospective exhibition in Milan at Palazzo Reale, which pays tribute to the entire career of Edward Hopper. The exhibition features over 160 works: a route that crosses the entire production of the artist, as well as techniques used. The whole exhibit is curated by Carter Foster and built with the scientific coordination of Carol Troyen. Open until 31st January 2010 (info: +39 02 804062).
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Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum Winterthur, Rovereto. È in scena al MART di Rovereto (www.mart.trento.it), la mostra Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum Winterthur. Monet, Pissarro, Rodin, Bonnard, Sisley, Van Gogh, Cézanne, Picasso, Kandinsky, Klee, Magritte, Mondrian e molti altri, saranno i protagonisti di questa esposizione (fino al 10 gennaio 2010) che si sviluppa dalla pittura francese per terminare con le tendenze minimaliste dell’arte americana più recente. Will be held at the MART in Rovereto (www.mart.trento.it), the exhibition Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum Winterthur, Rovereto. Monet, Pissarro, Rodin, Bonnard, Sisley, van Gogh, Cézanne, Picasso, Kandinsky, Klee, Magritte, Mondrian, and many others, will star in this exhibition (until 10th of January) that takes shape from French painting and finishes with trends of more recent American art.
Guardare con lo sguardo della mente Arte e avanguardia per un’esibizione collettiva che rappresenta il secondo appuntamento della cinquantunesima edizione del “Premio Campigna”, prestigioso concorso romagnolo promosso dalle maggiori gallerie artistiche italiane. La mostra dedica uno spazio ai nuovi linguaggi dell’arte delle giovani generazioni tramite il confronto con l’eredità figurativa e culturale di Mattia Moreni, protagonista di varie edizioni del concorso d’arte (www.premiocampigna.it). Art and avaguarde for an exhibit which represents the second round of the fifty-first edition of “Premio Campigna”, famous contest promoted by the most important galleries in Italy. It is intended to devote a section to make space for new languages of art of the younger generation in comparison to arts and cultural heritage of Mattia Moreni, who stars in various editions of “Campigna” contest (www.premiocampigna.it).
movie
nine Se il genere musical è tornato alla ribalta (dal Millionaire premio Oscar nel 2009 al remake di Fame di Kevin Tancharoen), ecco quello che già si preannuncia come uno dei più grandi musical della storia: Nine diretto da Rob Marshall è in arrivo nei cinema americani il 18 dicembre. Il film che si ispira alla vita di Federico Fellini e al celeberrimo suo 8½ è incentrato sulla figura del regista in crisi Guido Contini e sul suo rapporto con le donne che lo circondano: la moglie Luisa (Marion Cotillard), la produttrice Liliane La Fleur (Dame Judi Dench), l’amante Carla, la musa Claudia (Nicole Kidman) e lo spirito della madre morta, interpretato da Sophia Loren. Nel cast ci sono anche Kate Hudson, Stacy “Fergie” Ferguson. Ultima arrivata sul set di stelle è l’attrice spagnola Penelope Cruz, che ha rivelato: «Finalmente canterò e ballerò». Avete ancora dubbi? The musical has come back into the limelight (from the 2009 Academy awards Millionaire to the Fame remake by Kevin Tancharoen); It is a movie which is going to be one of the greatest musicals in the history of movie making: the Rob Marshall Nine is coming out soon in the American movie theatres on December 18th. The movie which is inspired by Federico Fellini’s life and his famous 8 ½ focuses on the character of Guido Contini, a director in crisis, and on his relationship with the women who surround him: the wife Luisa (Marion Cotillard), the producer Liliane La Fleur (Dame Judy Dench), the mistress Carla, the muse Claudia (Nicole Kidman) and the dead mother spirit, interpreted by Sophia Loren. There are Kate Hudson and Stacey “Fergie” Ferguson too in the cast. The final actress to have been revealed as a part of the case is the Spanish Penelope Cruz: «At last i am going to sing and dance». Are you still doubtful?
hotels/spa
Villa Paradiso, Fasano del Garda Un piacevole equilibrio fra ospitalità e remise en forme. È questa la filosofia vincente di Villa Paradiso, struttura sita nel panoramico contesto di Fasano Del Garda (tel. +39 0365 294811). Qui la cura di sé non è sinonimo di sacrificio: durante il proseguimento del programma, attentamente delineato da una équipe medica, ci si sente sempre a proprio agio, seguiti da un personale attento e impegnato a garantire il recupero dell’equilibrio psico-fisico. Il tutto in un ambiente elegante e piacevole. A delightful and fascinating balance between hospitality and remise en forme. It is the philosophy of Villa Paradiso, elegant structure located in a panoramic place (tel. +39 0365 294811). Despite having to necessarily follow a program outlined by the medical care, you feel more at ease, followed by an attentive staff committed to ensuring the recovery of the psycho-physical. In a very comfortable and pleasant ambient.
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St. George Roma Situato nel cuore barocco della capitale (in via Giulia 62, www.stgeorgehotel. it), rappresenta una della nuove realtà dell’hotellerie di lusso. Il suo biglietto da visita è un gusto minimal-chic in grado di combinare modernità, purezza, senso dell’antico. Il tutto in un’atmosfera calda e accogliente. Di grande prestigio la struttura architettonica ricavata dall’incompiuto Palazzo dei Tribunali del Bramante. Al suo interno l’hotel si compone di 64 camere caratterizzate da arredi sobri ed eleganti. Placed in the Renaissance and baroque heart of the Capital, (street Giulia 62, www.stgeorgehotel.it), the St. George represents the excellence of the luxurious hotels, distinguishing itself for its refined minimal-chic taste that is able to combine modernity and ancient. Obtained from the unfinished Bramante’s Palazzo dei Tribunali, the hotel has 64 rooms, which stand out for the sobriety of the furnishings and its warm and welcoming atmosphere.
Atomic SPA Suisse, Milano Inaugurato a settembre (su progetto dell’architetto Simone Micheli) questa esclusiva SPA svizzera è ospitata all’interno dell’hotel Boscolo Exedra a Milano (www.boscolohotels.com) nel centro pulsante della città. Trattasi di una location all’avanguardia, con design futuristico, articolato in piscina coperta e riscaldata con idromassaggi, sauna in cedro rosso con cromoterapia ed aromaterapia, bagno turco, sei cabine trattamenti tutte con cromoterapia e una vasta gamma di trattamenti viso e corpo. Opened in September (projectd by architect Simone Micheli) this exclusive SPA is housed within the hotel Boscolo Exedra in Milan (www.boscolohotels. com), at the center of the fashion quadrilateral. An advanced SPA, futuristic, with a indoor heated swimming pool inclusive of whirlpool, a red cedar sauna with light therapy and aromatherapy, a turkish bath, six cabins with color therapy and a wide range of facial and body treatments.
food
Timballo di zucca Ospitato presso l’Hotel The Gray in via San Raffaele, (tel. +39 02 7208351) il ristorante milanese Le Noir è un faro nel panorama della ristorazione a cinque stelle. Lo chef Antonio Pampalone propone per noi un piatto sofisticato e leggero, arricchito nei colori e nei sapori dalle erbe aromatiche e dai pistilli di zafferano. Timballino di zucca e grana lodigiano con gamberi in crosta ai pistilli di zafferano. Dosi per 5 persone. Ingredienti:15 Gamberi di media dimensione. Pane alle erbe: pan carrè spadellato con erbe aromatiche (timo, maggiorana, basilico frullato). Per la salsa allo zafferano: Lt 0,5 Fumetto di pesce, Lt 0,5 Vino bianco, Lt 0,2 Panna, Gr 1 Zafferano a pistilli, 1 Scalogno, 1 Patata. Per lo sformato di zucca: Gr 200 Zucca cotta al forno con erbe aromatiche, Gr 15 Cipolla stufata, 1 Uovo, Gr 25 Burro, Gr 50 Grana Lodigiano. Preparazione: sgusciare i gamberi eliminando la testa. Tritare lo scalogno e metterlo in una casseruola con il vino bianco. Aggiungere il fumetto di pesce e la patata a dadini. Unire la panna liquida e lo zafferano.
Frullare e infine passare al colino cinese. Tenere il composto ottenuto in caldo. Cuocere la zucca tagliata a tocchetti in forno a 150° per circa 30 minuti, poi lasciare raffreddare. Aggiungere la cipolla stufata, l’uovo, il burro e il grana lodigiano, sistemare il composto negli stampini monoporzione e passarli in forno a 180° per circa 12 minuti. Disporre gli sformatini nel piatto. Versare la salsa allo zafferano, cuocere i gamberi rosolandoli in padella e cospargendoli di pane aromatico, disporli poi sullo sformato e servire. Decorare con timo e bacon croccante. Placed near the Hotel The Gray, Le Noir restaurant is well-known for its inestimable prestige and the unquestioned quality. The chef Antonio Pampalone proposes a sophisticated and light dish, enriched in the colours and in the tastes by the aromatic herbs and the saffron pistils. Pumpkin and parmesan pie with prawns in crust with saffron pistils. Portions for 5 people. Ingredients: 15 prawns of medium dimension. Herbed bread: pan carrè in frying pan with aromatic herbs (thyme, marjoram, whisked basil).
For the saffron sauce: Lt 0,5 cartoon of fish, Lt 0,5 white wine, Lt 0,2 cream, Gr 1 saffron pistils, 1 scallion, 1 potato. For the pumpkin flan: Gr 200 pumpkin oven-baked with aromatic herbs, Gr 15 braised onion, 1 egg, Gr 25 butter, Gr 50 parmesan (grana lodigiano). Preparation: remove the shells, taking off the head. Mince the scallion and put it in a saucepan with the white wine. Add the fish cartoon of fish and the potato cut into cubes. Unite the liquid cream and the saffron. Whisk and finally pass through the chinoise. Keep the contents in heat. Cook the pumpkin cut to pieces in the oven at 150° for about 30 minutes, then make it cool. Add the braised onion, the egg, the butter and the parmesan, put the content into the mono-portion stencils and put them into the oven at 180° for about 12 minutes. Arrange the stencils in the dish. Pour the saffron sauce, cook the prawns, putting them in the frying pan and spreading them with aromatic bread, then arrange them on the flan and serve. Decorate with thyme and crispy bacon.
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the interview
ecco la “mia” Alda di Laura Ligabue
INTERVISTA A GIULIANO GRITTINI, FOTOGRAFO PERSONALE DELLA POETESSA ALDA MERINI.
«Mi sono innamorato subito dei suoi occhi: vivi, profondi, bellissimi». Così Giuliano Grittini, fotografo, ricorda il suo primo incontro con Alda Merini, la poetessa milanese scomparsa di recente. Accadeva vent’anni fa, durante una conferenza pubblica: «Mi sono detto: alle donne piace essere fotografate. Le ho chiesto se potevo scattarle qualche immagine, e da allora non ho più smesso». Da allora questa strana coppia, la poetessa e il fotografo, è stata inseparabile. Con i suoi scatti Giuliano Grittini ha catturato l’anima di questa artista rivelandone al pubblico la sua bellezza ma anche la sua intensa fragilità. Lo abbiamo intervistato e ha ricordato per noi alcuni flash della sua storia di intensa amicizia e collaborazione. «Era una donna molto particolare, aveva un grande fascino in pubblico. Non aveva inibizioni di sé. Tirava fuori tutto e spiazzava la gente». Ma come era Alda Merini in privato? «La sua energia era incredibile, anche se a volte poteva essere molto esigente. Era un turbine, una donna difficile che sapeva dare tantissimo. Una donna da comprendere, anche alla luce della sua vita». Una vita caratterizzata inizialmente dalla solitudine precoce e dalla malattia. Eppure questa donna tanto vulnerabile quanto vorace di vita, questa poetessa inabissata nello spirito spaccato dalla sofferenza mentale (da ragazza fu internata in ospedale psichiatrico e sottoposta a ben 43 elettroshock) amava abitare il suo corpo in ogni fibra profonda. Le piaceva giocare con il suo io riflesso. Un’immagine che restituiva agli altri come un prisma. Alda la “poetessa triste”. Alda, il personaggio scomodo. Alda l’arista di fama mondiale. Alda scandalosa, nuda nelle pagine dell’Espresso: «Un giorno mi chiama e mi dice: dobbiamo fare scandalo! Non aveva inibizioni di nessun tipo, aveva un rapporto con il proprio corpo molto libero e disinibito. Colpiva le persone, era la sua grande forza». Nata a Milano il 21 marzo 1931 da padre funzionario e madre casalinga, Alda Merini ha dedicato la sua vita alle parole. “La pistola che ho puntata alla tempia si chiama poesia”, recitano i suoi versi, frammenti di una vena poetica viscerale e torrentizia che le sono valsi fama mondiale e numerosi riconoscimenti internazionali (tra cui il premio Viareggio per la poesia nel 1995). Nel 1996 è stata anche proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Académie française. «Era una donna di grande cultura, fragilità e profondità, ma anche quest’anno non riceverà il Nobel e chissà se succederà! – conclude Giuliano Grittini, commosso –. Ma so che la Merini rimarrà nel cuore della gente, e che la sua poesia continuerà a vivere e a parlare di dolore, follia, ottimismo». Lei stessa lo scrisse, obbligandoci a ricordala così: unica e vitale, innamorata della vita. “Sono nata il ventuno a primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta (…)”.
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Interview to Giuliano Grittini, personal photographer of the poetess Alda Merini. «I immediately fell in love with her eyes: alive, deep, wonderful». This is how Giuliano Grittini, photographer, remembered his first meeting with Alda Merini, the poetess from Milan that recently died. It happened twenty years ago, during a public conference: «I said to myself: women love being photographed. I asked her if I could take some pictures, and I have never stopped since then». Since that moment, this strange couple, the poetess and the photographer, have always been inseparable. With his pictures Giuliano Grittini has captured this artist’s soul, revealing her beauty to the public, as well as her intense fragility. We have interviewed him and he has shared with us his memories and pictures of the history of a deep friendship and collaboration. «She was a particular woman, she had a great fascination in public. She never had any inhibitions. She showed everything about herself and she stood out». How was Alda Merini in private? «Her energy was incredible, even if often it could be very demanding. She was a whirl, a difficult woman who offered so much. A woman to understand, considering everything she had been through in her lifetime». She had a life that was initially characterized by precocious loneliness and by illness. And yet this woman very vulnerable and voracious, this poetess torn by the psychological suffering (when she was young she was interned in a psychiatric hospital and submitted to 43 electric shocks) loved living her body and lived her fullest. She also loved playing with her ego reflex. The image she gave others was like a prism. Alda the “sad poetess”. Alda, the inconvenient personage. Alda the artist of world fame. Scandalous Alda, naked in the page of the Espresso: «One day she called me saying: we must do scandal! She never had inhibitions, she had a very free and uninhibited relationship with her body. She hit people, it was her greatest strength». She was born in Milan on March 21st 1931, from an official and a housewife, she dedicated all her life to words. “The gun I have drawn on my temple is the poetry”, she says in her verses which are fragments of a visceral poetic vein that brought her world fame and several international recognitions (among them the Viareggio prize for the poetry in 1995). In 1996 she has been proposed for the Nobel prize for Literature by the French Academy. «She was a woman of great culture, fragility and deepness, but this year she won’t get the Nobel and maybe she never will. — Giuliano Grittini says in a misty way —. But I know that Alda is going to remain in people’s heart, and that the poetry is going to keep on living and speaking about pain, madness and optimism». She wrote this, obliging us to remember her in this way: a unique, vital woman, in love with life. “I was born the 21st in Spring, but I didn’t know that to be born mad and open the clouds, could kick up a storm (…)”.
Autoscatto di Giuliano Grittini.
the book
tutto il mondo di Prada di Valentina Grassini
CATALOGO, LIBRO FOTOGRAFICO, VOLUME STORICO. COSÌ LA CASA DI MODA HA PRESENTATO IL SUO NUOVO PROGETTO. TUTTO DA SFOGLIARE.
È arrivato in libreria il “libro nero” del lusso, testimonianza da leggere, sfogliare, ammirare, di uno dei brand più importanti dei nostri giorni. Così la maison di Miuccia Prada ha dato alle stampe la sua prima pubblicazione ufficiale “Prada: creatività, modernità e innovazione”, già in vendita presso tutte le boutique del mondo della griffe, online e presso le librerie selezionate. Non c’è anniversario né ricorrenza particolare per questo elegantissimo e massiccio volume-strenna di ben 708 pagine: solo l’intento di ripercorrere dall’interno una storia assolutamente unica. Ideato e curato da Miuccia Prada in persona e Patrizio Bertelli, insieme ai collaboratori di lunga data (come Michael Rock e Sung Joong Kim di 2x4, New York) il libro traccia la mappa di un’attività creativa che ha scardinato la semplice definizione di “casa di moda” per disegnare un vero universo: fotografia, campagne pubblicitarie, eventi, interior design, industrial design, sviluppo tecnologico, architettura, arte, e altro ancora. «La vita non è semplice. Noi siamo complessi. Perché la moda dovrebbe essere semplice?», commenta Miuccia Prada. «L’osservazione e la curiosità nei confronti del mondo, della società e della cultura sono sempre state alla base della nostro lavoro: questo ci ha spinto oltre i confini delle boutique e degli showroom, portandoci a interagire con realtà diverse, apparentemente lontane» spiegano i co-autori nell’introduzione. La prima parte ripercorre la storia dell’azienda, fondata nel 1913 da Mario Prada, il nonno della stilista (che aprì lo storico negozio di Galleria Vittorio Emanuele a Milano), nonché l’inventore di quella famosa targhetta triangolare di metallo che la lungimirante nipote, diversi decenni dopo, ebbe l’intuizione di applicare sulle borse di nylon nero creando uno dei più grandi successi in assoluto degli anni Ottanta. La seconda parte, Outside, racconta Prada fuori dalle mura dell’azienda. Ecco esplodere il fenomeno pubblico che abbraccia architettura, eventi esclusivi, mostre, film, fino alla sfida della Coppa America. Questa sezione presenta nel dettaglio i celebri “Epicentri”, oltre alla collaborazione cinematografica con il regista Ridley Scott, al cortometraggio d’animazione “Trembled Blossoms”, alla creazione di costumi per l’eroina di un manga
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Catalogue, photographic book, historical volume. The maison has presented its new project. All to be flipped through. The “black book” of luxury has arrived in the bookshops, and is one of the most important as today’s brands, to read through, skim, and admire. So Miuccia Prada maison publishes “Prada: creativity, modernity and innovation”, already on sale in the boutiques of the griffe world, on line and in selected bookstores. There is no anniversary or a particular recurrence for this elegant and massive 708 page volume: but the only intent to retrace internally is an absolutely unique history. Ideated and cured by Miuccia Prada herself and Patrizio Bertelli, together with long time collaborators (like Michael Rock and Sung Joong Kim of 2x4, New York) the book traces back to the map of a creative activity which has unhinged the simple definition of “fashion maison” to draw a real universe: photography, publicity campaigns, events, interior design, industrial design, technological develop, architecture, art, and so on. «Life is not simple. We are complicated. Why shoul d fashion be simple?», Miuccia Prada remarks. «The observation and the curiosity toward the world, the society, and the culture have always been the basis of our work: this reason pushed us beyond the borders of the boutique and showrooms, allowing us to interact with different and apparently far reaching realities», explain the co-authors in the introduction. The first part retraces the history of the firm, founded in 1913 by Mario Prada, the stylist’s grandfather (who opened the historical shop in Vittorio Emanuele Gallery, in Milan), and the inventor of the famous triangular metal label which the forseeing grandson, several decades later, deciding to apply on the black nylon bags, creating one of the biggest successes of the eighties. The second part, Outside, narrates Prada out of the factory’s walls, Miuccia observes. The public phenomenon explodes and embraces architecture, exclusive events, exhibitions, films, until the challenge of the American Cup. This section represents in detail the famous “Epicentres”, other than a cinematographic collaborati on with the director Ridley Scott, the animation short film “Trembled Blossoms”, the crea-
Prada spring/summer 2008. Advertising campaign by Steven Meisel. Art director David James, Model Sasha Pivovarova.
Parata di star per il lancio del libro a Beverly Hills (a sinistra) Chloé Sevigny, Jessica Biel.
giapponese e al “Prada Transformer”. Non manca naturalmente il capitolo dedicato alle campagne. Sfogliando la pagine ci si perde in una galleria immagini che appartengono all’immaginario contemporaneo dalle emblematiche fotografie di Glen Luchford per la primavera/estate 1998 (dove Amber Valletta vaga per stanze vuote e inondate di una strana luce subacquea) all’ultima campagna di Steven Meisel per l’inverno 2010. In conclusione di tutto? Ecco il progetto del museo ideato da Rem Koolhaas e attualmente in fase di realizzazione nella periferia industriale di Milano. Perché la creatività guarda al futuro.
tion of costumes for a Japanese manga’s heroine and the “Prada Transformer”. There is the chapter dedicated to the campaigns, too. Skimming through the pages you can enter in a gallery of images belonging to the contemporary imaginary, from the emblematic Glen Luchford’s photographs for 1998 spring/ summer (where Amber Valletta wanders through empty rooms flooded by a strange underwater light) until the last Steven Meisel campaign for the 2010 Winter collection. In conclusion there is the museum project, ideated by Rem Kolhaas and now in the creation phase in the industrial periphery of Milan. Creativity looks into the future.
limited edition
ARTISTIC
fendi/ BAGUETTE KIT MEZZO PUNTO Silvia Venturini Fendi firma per la prima volta il suo sodalizio con Design Miami/Basel (dicembre 2009) lanciando una borsetta in edizione limitata dove la creatività è la vera protagonista. Alla stregua della tela di un pittore, il nuovo accessorio ideato dalla maison della doppia F è un feticcio da vivere e “disegnare” (in base alla propria fantasia) che rilancia il valore dell’artigianato e del design del fatto a mano. Così la nuova Baguette Kit Mezzo Punto promette di diventare un nuovo fenomeno tra amanti dello stile e le modaiole di tutto il mondo.
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Il kit è composto da una scatola contenente una borsetta a mano in tela color corda di ispirazione vagamente retrò, alcuni disegni come linee guida e una varietà di fili colorati ed aghi, per permettere di dare sfogo alla propria fantasia attraverso l’arte del mezzo punto. Ancora una volta Fendi fa appello alle proprie origini basate sull’artigianalità coinvolgendo le tante appassionate del tema per creare la propria borsa ad edizione “davvero” limitata. Non solo un oggetto dei desideri, dunque, in un esperimento accattivante e innovativo per promuovere la cultura e il lusso intrinseco dell’handmade, contro l’omologazione — talvolta soffocante — della moda.
Silvia Venturini Fendi signs for the first time in association with Design Miami/Basel (december 2009) bringing out a limited edition handbag where creativity is the real protagonist. Like a painter’s canvas, the new accessory created by the double F maison is a real fetish to live and “draw” (on the basis of your own fantasy) which revives the craftsmanship’s value and the made to measure design. So the new Baguette Kit Mezzo Punto promises to become a new phenomenon between style lovers and fashionistas worldwide. The kit consists of a box containing a cord coloured cloth handbag of vaguely retrò inspiration, some drawings as guidelines and a variety of coloured yarns and needles, to allow to give way to your own creativity through needlepoint art. Fendi appeals to its own origins based on the craftsmanship, involving lots of theme lovers to create your own bag in a “really limited” edition. Therefore, it is not only an object for your own wishes. But an engaging and innovative experiment to promote the culture, and the intrinsic luxury of the handmade, against the homologation – sometimes suffocating - of the fashion world.
limited edition
24 CARATS
giuseppe zanotti design/ OPEN-TOE DA SERA
Parola d’ordine: show off. Lusso sfarzoso e gusto esotico caratterizzano la proposta in Limited Edition firmata Giuseppe Zanotti che coniuga il preziosismo dell’oro con suggestive atmosfere esotiche. Il modello in questione, proposto per questa fine di anno 2009, è un audace paio di stivaletti da sera, aperti in punta, in tessuto militare completamente rivestito da catene in metallo dorato. File abbaglianti di paillettes e applicazioni circolari avvolgono il collo del piede per poi intensificarsi sulla caviglia, dove vengono a formare motivi geometrici che ricordano le cavigliere delle donne indiane. Insomma, un vero pezzo da mille e una notte, elegante ma grintoso al tempo stesso, per serate speciali.
Keyword: show off. Sumptuous luxury and exotic taste characterize the Giuseppe Zanotti limited edition proposal, which conjugates the preciousness of gold with suggestive exotic atmospheres. The model in question, proposed for the end of 2009, is a daring pair of open toe evening ankle boots, in military cloth completely covered with golden metallic chains.
Dazzling lines of paillettes and circular applications wrap around the instep and intensify on the ankle-deep part, where they create geometrical patterns which recall Indian women’s ankle bands. Basically, it is, a real thousand-and-one-nights piece, elegant but determined at the same time, suitable for special occasions.
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limited edition
damiani/ BRACCIALE CINCILLÀ
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brunito a effetto anticato e una cascata di diamanti, per un sofisticato bracciale-scultura ispirato a motivi vegetali dalla morfologia irregolare e serpeggiante. L’impatto è scenografico: sinuose estremità aghiformi tempestate di brillanti spezzano la rigida linearità e avvolgono poeticamente il polso, donando un intenso effetto di luminosità. Proposto in parure insieme alla versione collier Cincillà (euro 165.000), il prezioso gioiello (euro 115.000) rappresenta una vera opera d’arte, un connubio di romanticismo e maestosa sontuosità che rinnova i codici classici della joaillerie de luxe.
A unique, new masterpiece which has also conquered Sharon Stone on the red carpet of the last Cannes Film Festival. It is the Cincillà bracelet, the last Damiani novelty, an Italian jewellery maison, that is well known at a global level. It is a limited edition proposal (you can only get it by placing an order), a luxury in the luxury which ascribes the Damiani Cincillà ornaments into the most important pieces of contemporary jewellery. What about its characteristics? Ancient looking bronze gold and diamond waterfall for a sophisticated bracelet-sculpture of irregular and twisting form, inspired by to vegetable motifs. The impact is really spectacular: winding needle-shaped extremities encrusted with brilliance break the rigid linearity and poetically wrap the wrist, creating an intense shiny effect. Proposed in a set of jewellery with the Cincillà collier (euro 165.000), the precious jewel (euro 115.000) represents a real work of art, a union of romanticism and majestic sumptuousness which renews the classical codes of luxurious jewellery.
ROYAL
Un masterpiece unico, nuovissimo, che ha conquistato anche la bellissima Sharon Stone sul red carpet dell’ultima edizione del festival del Cinema di Cannes. È il bracciale Cincillà, ultima novità di casa Damiani, maison italiana del gioiello nota in tutto il mondo. Si tratta di una proposta in edizione limitata (acquistabile solo su ordinazione), un lusso nel lusso che ascrive gli ornamenti Cincillà by Damiani ai pezzi che fanno la storia della gioielleria contemporanea. Le sue caratteristiche? Oro
limited edition
comme des garçons/ GLITTER SPECIAL EDITION
natura asimmetrica del flacone, poi, contribuiscono a suggerire un mood energico e frizzante che spezza i toni eccessivamente sofisticati della patina glitterata. Altrettanto preziosa, e tutta da assaporare, l’essenza racchiusa nello scintillante design dove ambra, incenso, cumino, patchouli e legno di cedro cinese rappresentano le note di fondo. Un mix olfattivo sapientemente combinato per creare un profumo moderno e inconfondibile, dal sapore vagamente esotico, in grado di scaldare il lungo inverno con la ricchezza delle sue sfumature aromatiche.
glitter
È Tempo di aggiudicarsi il nuovo Comme des Garçons Eau de Parfums (50ml) in speciale edizione limitata: nuova, intensa, fragranza che coniuga la briosità dei suo aromi con un packaging dal gusto inconfondibilmente glam. Come resistere? Già di per sè la boccetta è un pezzo di design adatto a spiccare sulla mensola di ogni bagno o nel più elegante dei beauty-case. Un originale flaconcino sulle tinte del viola impreziosito da scintillanti glitter che producono un intenso effetto shining e conferiscono un aspetto assolutamente chic. La forma geometrica e l’originale
It’s time to win the new Comme des Garçons Eau de Parfums (50ml) in a special limited edition: new, intense fragrance which matches the liveliness of its flavourings with a packaging of an unmistakable glam taste. How to resist? First of all the small bottle is a masterpiece of art and design that stands out on the shelf of every bathroom, or in the most elegant of the beauty-cases. An original tiny bottle on the violet colors, embellished by sparkling glitter that produce an intense shining effect and give an absolutely chic aspect. The bottle’s geometrical form and its original asymmetrical nature contribute, then, to suggest an energetic and frizzy mood which breaks the excessively sophisticated tones of the glittering gloss. Equally precious, and to be savoured in every single nuance, is the essence contained in the sparkling design where amber, incense, cumin, patchouli and Chinese cedar wood represent the background notes. An olfactory mix skilfully combined in order to create a modern and unmistakable scent, of a vaguely exotic taste, able to heat the long winter with the richness of its aromatic shades.
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society
arte in fabbrica di Letizia De Amicis
«INDUSTRY WITHOUT IS ART IS BRUTALITY», SOSTENEVA IL CRITICO JOHN RUSKIN DUE SECOLI FA. OGGI È IL NUOVO VERBO DELLE IMPRESE MADE IN ITALY.
Non hanno niente da invidiare alle pinacoteche classiche. Sono le collezioni di oggetti prodotti dalle industrie. Scarpe, occhiali, macchine da scrivere, elementi di arredo. Spesso capolavori di design sui quali le luci sono ora puntate. Cresce il numero di imprese che spalancano i propri archivi al pubblico, con istituti, luoghi, percorsi espositivi. E tra esse, la parte del leone è rappresentata dalle imprese di moda e design: da Olivetti ad Alessi, a Kartell, passando per Safilo, Borsalino, Rossimoda, Renée Caovilla, Zegna, solo per citarne alcuni. In questi scenari di ibridazione, arte e tecnologia, la creatività viene esaltata e ricostruita nell’evoluzione che ha forgiato i prodotti simbolo della nostra contemporaneità. E il pubblico apprezza, eccome. Una platea alla ricerca di certezze, di cultura materiale, di storia testimoniata. Ed ecco che a celebrare questa nuova epopea del made in Italy è appena arrivata in libreria una nuova guida, edita da Touring Club, tradotta anche in inglese (Turismo industriale in Italia, novembre 2009) che raccoglie tutte le principali realtà e novità del settore. L’idea nasce dall’associazione Museimpresa in collaborazione con Assolombarda. Come spiega il Presidente Michele Perini: «il turismo industriale è una declinazione del turismo culturale. Il nostro obiettivo è quello di promuovere la politica culturale dell’impresa attraverso la valorizzazione delle strutture museali ed archivistiche». A partire dall’ultima prestigiosa novità che ha aperto i battenti poche settimane fa: il museo Salvatore Ferragamo, un fiore all’occhiello che diventerà un punto di riferimento nel settore. A undici anni dalla sua inaugurazione a Palazzo Spini Feroni nel 1995, la struttura ha ampliato i propri spazi, trasferendosi nel basamento del duecentesco palazzo (tra sale ornate da pilastri e volte a crociera) per celebrare la storia del famoso
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«Industry without art is brutality», the critic John Ruskin believed, two centuries ago. Today is the new verb of the made in Italy enterprises. They have nothing to envy at the classical art gallery. There are the collections of objects produced by the industries. Shoes, glasses, typewriters, furnishings. They are often design masterpieces which now shine under the spotlight. The number of enterprises which open their archives to the public, with institutes, places, expositive courses, continuously grow. Among them, the biggest part is represented by the fashion and design enterprises: from Olivetti to Alessi and Kartell, passing through Safilo, Borsalino, Rossimoda, Renée Caovilla, Zegna, just to cite some of them. In these scenes of interbreeding between art and technology, creativity is exalted and rebuilt in the evolution which has forged the symbolproducts of our contemporary age and public appreciation. An audience is in search of certainties, cultural material, testified history. To celebrate this new epic of the made in Italy a new guide, edited by Touring Club and translated in English, as well, has just reached the bookstores (Industrial Tourism in Italy, November 2009). It gathers all the main realities and novelties within the sector. The idea comes from the Museimpresa association in collaboration with Assolombarda. As President Michele Perini explains: «the industrial tourism is a declination of the cultural tourism. Our objective is to promote the cultural politics of the enterprise through the value of the museums and archives». The last prestigious novelty is the Salvatore Ferragamo museum, a flagship which will become a datum point in the sector. Inaugurated at Palazzo Spini Feroni in 1995, the structure has expanded, transferring to the basement of the thirteenth-century palace (among rooms decorated with pillars and
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Intervista a Lorenza Luti di Kartell.
«Qui è di scena la sorpresa»
In questo momento sembra che i musei di impresa si stiano ritagliando uno spazio crescente… È vero, stiamo riscontrando un interesse sempre maggiore verso questi siti spesso poco conosciuti al grande pubblico ma vere e proprie miniere di storia e informazioni che affascinano e incuriosiscono. Che tipo di pubblico frequenta un museo come il vostro? Chi sono i destinatari privilegiati? Un po’ tutti, amanti del design, architetti, addetti ai lavori. Ma il Museo Kartell non è un luogo destinato soltanto ad “esperti”: racchiude infatti oltre 1000 oggetti creati nel corso di 60 anni di storia dell’azienda, oggetti che spesso suscitano ricordi e sorpresa perché presenti nelle case di tutti noi e facenti quindi parte del nostro paesaggio quotidiano. Recentemente avete vinto il premio museo d’impresa del Guggenheim: qual è la vostra specialità? Come ha detto una volta Paola Antonelli — curatore del MOMA ndr — questo museo rappresenta “un’ode alla plastica e al design”. Il progetto dell’allestimento, curato dal nostro art director Ferruccio Laviani, comprende autoaccessori, casalinghi, lampade, articoli per laboratorio, mobili e complementi d’arredo. Il tutto su tre piani ed ha un percorso espositivo molto originale che comprende non soltanto gli oggetti firmati Kartell ma anche pagine di comunicazione, attività editoriali, fotografie, cataloghi.
In this moment it seems that enterprise museums are taking up an ever increasing amount of popularity... It is true, we are noticing more and more interest in these sites often not very well known by the majority of the public but they are real sources of history and information that bewitch and intrigue. What kind of public does your museum have? Who are the privileged people? Lots of different kinds of people, design lovers, architects, people involved in the business. The Kartell Museum is not a place only destined to specialists: as a matter of fact it contains more than 1000 objects created in the course of 60 years of history of the enterprise, objects that often trace back to the memory and surprise because they are present in everyone’s house and so they are part of our daily scenery. Recently you won the Guggenheim Enterprise Museum Prize? What is your speciality? As Paola Antonelli once said — MOMA’s curator ndr — this museum represents “an ode to plastic and design”. The project of the preparation, cured by our art director Ferruccio Laviani, includes car accessories, household goods, lamps, articles for laboratories and furnishings. Everything is on three floors and has an original expositive course which contains not only the Kartell objects but also communications pages, editorial activities, photographs and catalogues.
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marchio di calzature fondato nel 1927 da Salvatore, calzolaio di Bonito. Da segnalare: l’introito dei biglietti d’ingresso è destinato a finanziare ogni anno borse di studio per giovani stilisti della calzatura. Perché dal passato al futuro la traiettoria non ha soluzione di continuità. E dietro lo sviluppo di questi musei non c’è solo la volontà di testimoniare la storia industriale italiana ma anche la determinazione a parlare ai giovani, a dare stimoli, a creare nuove opportunità di incontro tra arte e cultura. Un altro esempio illustre: il museo design Alessi. Oltre all’esposizione di disegni, oggetti rari, pezzi che hanno fatto la storia del design e prototipi vari, tale istituto (creato nel 1998 all’interno della fabbrica di Crusinallo di Omegna a Verbania) porta avanti collaborazioni in tutto il mondo, realizzando mostre temporanee ed esibizioni varie. Altro indirizzo cult in questa nuova mappa dell’archeologia industriale del lusso in Italia è rappresento dal museo Kartell, vincitore nel 2009 del prestigioso premio Guggenheim (vedi pag. 19). Per non parlare di un’altro gioiello, la Galleria Guglielmo Tabacchi, nel cuore pulsante di Safilo Group, azienda leader mondiale nell’occhialeria di alta gamma: un’istituzione unica al mondo che racconta 700 anni della vita dell’occhiale attraverso un’esposizione che dall’artigianato antico percorre varie fasi di sviluppo fino alla produzione moderna. L’intera raccolta è frutto di 50 anni di attenta ed appassionata ricerca del presidente del gruppo Vittorio Tabacchi. Un viaggio nel mondo dell’occhiale dai primi modelli ad arco fino a quelli più moderni o alle montature dei personaggi celebri (come Elton John,
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groin vaults) to celebrate the history of the famous shoe brand founded in 1927 by Salvatore, shoe mender from Bonito. To highlight: the profits of the en trance ticket are used to finance the scholarships for young shoe stylists, every year because from the past to the future the trajectory doesn’t have the solution of continuity. Behind the development of this museum, there is not only the will to witness the Italian industrial history but also the determination to speak to young people, give stimuli, create new meeting opportunities between art and culture. Another notable example is; the Alessi design museum. Beyond the expositions of drawings, rare objects, pieces which made design history and various prototypes, this institute (created in 1998 in the factory in Crusinallo di Omegna, Verbania) brings collaborations from all over the world, creating temporary exhibits and various shows. Another cult address is in this new map of the Italian industrial archaeology of luxury represented by the Kartell museum, winner of the prestigious Guggenheim prize in 2009 (see the pag. 19). Another jewel, the Guglielmo Tabacchi Gallery, in the heart of Safilo Group, is the world leader in the glasses factory sector: a unique institution which narrates a 700 year life of glasses from the exposition to the antique craftsmanship that covers various phases of development up to the modern production. The whole collection comes from an attentive and passionate research of the Vittorio Tabacchi Group which last 50 years. A journey in the glasses world from the first arch glasses to the more modern models or celebrity’s frames (such us Elton John, Madonna, Elvis Presley, the Windsor’s Dukes and Peggy
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Madonna, Elvis Presley, i Duchi di Windsor e Peggy Guggenheim). E dagli occhiali al cappello eccoci arrivati a un altro simbolo dello stile italiano nel mondo: il Borsalino. Il museo Borsalino ad Alessandria, inaugurato nel 2006, con una collezione di oltre 2000 esemplari esposti in teche di vetro, ogni anno attira migliaia di visitatori, curiosi, creativi, stilisti in cerca di ispirazione e così via. «Vogliamo trasmettere la nostra realtà in un ambiente che possa comunicare tutti i diversi aspetti dell’impresa. Chiunque sia interessato può prenotare una visita guidata, anche in lingue straniere. Inoltre stiamo attivando un servizio di audio guide; il Museo Borsalino sarà il primo della città a sperimentare tale sistema». Ma le iniziative si susseguono in questa nuova tendenza tutta italiana (fino al 10 Gennaio 2010 è visitabile Casa Zegna del lanificio Ermenegildo Zegna, a Trivero, Biella). Insomma, sulle strade che portano alle fabbriche, l’arte ha trovato una nuova strada.
Guggenheim). From the glasses, to the cap, to another world symbol of the Italian style: the Borsalino. The Borsalino Museum in Alessandria has been inaugurated in Alessandria in 2006 with a collection of more than 2000 pieces exposed in glass reliquaries. Every year, it attracts thousands of visitors, busybodies, creative artists, stylists, in search for inspiration, and so on. «We want to transmit our reality in an environment able to communicate all the different aspects of the enterprise. Everyone who is interested in this initiative can book a guided tour, also in foreign languages. We are also activating an audio guided service; the Borsalino museum will be the first one in the city to experiment this system». But the initiatives one after the other in this new Italian trend, (until January, the 10th 2010, Casa Zegna of the Ermenegildo Zegna Woollen mill in Trivero, Biella, can be visited). In short, on the road bringing toward the factories, art has founded a new road.
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lirismo stilistico a passo di danza di Valentina Grassini
INTERVISTA A GEORGY BARATSHVILI, STILISTA RUSSO, LONDINESE DI ADOZIONE, ARTISTA, EX-BALLERINO. NONCHÈ NUOVA SCOPERTA DI PUMA.
Ha mosso il suo primo passo nella moda quando aveva solo 16 anni. Da allora non si è più fermato: Georgy Baratashvili, giovane designer nato a Mosca e naturalizzato a Londra, è il nuovo talento-prodigio del momento. Perfetta espressione di un moderno melting pop di stili e culture, si sta guadagnando un posto al sole nel fashion system grazie ad una moda maschile destrutturata ed innovativa che si concede largo uso di jersey, tessuti fluidi, tagli inediti, colori e suggestioni vagamente romantici. Al suo attivo ha già una collaborazione per il marchio Puma (per cui nel 2008 ha disegnato una collezione di accessori di grande successo), una linea a suo nome, e numerosi riconoscimenti internazionali. L’ultimo in ordine di tempo: un film-documentario prodotto dalla tv nazionale russa. Non contento di ciò, Georgy sta per lanciare uno shop online dove, per i già suoi numerosi clienti e fans, venderà T-shirts in edizione limitata. All’indomani del lancio della nuova collezione SpringSummer 2010, abbiamo intervistato questo artista precoce e poliedrico, appassionato da sempre di pittura, musica e danza (praticata a livello professionale per molti anni), ma soprattutto autore di uno stile giovane e personalissimo. Che – indiscutibilmente – sta aprendo nuove prospettive nel mondo dell’abbigliamento maschile. Hai un background molto eclettico. Da dove trai ispirazione? Da ogni sorta di cose. Può essere qualche cosa che ho visto in TV, sui giornali, o qualchecosa di interessante che ho visto per strada. Che sia musica, pittura, o un’idea scientifica…Sono ispirato da tutto il mondo intorno a me. Usi molti drappeggi, tessuti in jersey, forme destrutturate…si potrebbe dire che la danza è un mood per te? Sono stato ballerino e apprezzo molto gli abiti che non impediscano i movimenti. Cerco di creare capi che siano il più confortevoli possibili, che si adattino al corpo e alle sue forme, piuttosto che coprirlo e basta. Scelgo tessuti morbidi che facciamo sentire bene nelle propria pelle. Da ballerino a fashion designer: quando hai deciso il salto? Sono sempre stato appassionato di moda, così è stata una decisione spontanea. Ho sempre voluto diventare uno stilista. Ho tentato anche molte altre cose, ma il fashion design è il modo modo di espressione più naturale per me e che più si adatta alla mia creatività. Il tuo stile in 3 parole Fresco, romantico, elegante. Ti sei trasferito da Mosca a Londra. Che cosa ti manca della tua città? Laggiù la moda è diversa secondo te? Mi mancano la mia famiglia e i miei amici, ma non realmente la città in sé. Sono di indole un esploratore, mi piacere viaggiare e conoscere nuovi luoghi e persone. Non sono legato a un particolare posto.
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Interviewing Georgy Baratashvili, Russian stylist, adopted Londoner, artist, ex-dancer, and new Puma’s discovery. He took his first step into the fashion world when he was only 16. He never stopped since: Georgy Baratashvili, young designer born in Moscow and naturalized in London, is the new talent-prodigy of the moment. Perfect expression of a modern melting-pot of styles and cultures, he is earning a top place in the fashion system thanks to an unstructured and innovative masculine fashion which uses a lot of jersey, fluid materials, fresh cuts and vague romantic colours and suggestions. Under his belt he already has a collaboration with the Puma brand (for which in 2008 he drew a very successful collection of accessories), a personal line and several international recognitions. The last one is a film-documentary produced by Russian national television. He is also launching an on line shop where he is going to sell to his several fans and customers T-shirts in limited edition. After the launch of his new 2010 spring-summer collection, we have interviewed this precocious and multifaceted artist, that is fond of painting, music and dance (performing at a professional level for many years), and author of a young and very personal style, which is unquestionably opening new perspectives in the world of masculine fashion. You have a very special background (dance, painting). Where do you get your inspiration from? My inspiration comes from all sort of things. It could be something I saw on the news, or in magazine, or something interesting I found on the street. It can be music, or painting, or a scientific idea. I am generally inspired by world around me and everyday life and my personal experiences. You use many draperies, jersey, unstructured forms...we can say that dance is the mood for you...Isn’t it? As a former dancer I appreciate clothes that do not restrict your movements. So I’m trying to make my clothes as comfortable as possible. My clothes is designed to live with your body, adapting to its shapes and movements, not just covering it up. I also choose the fabrics that feel great on the skin. From dancer to fashion designer. When did you decide this jump? I was always very passionate about fashion, so it wasn’t a spontaneous decision. I always wanted to be a designer. I tried many other things and design seams to be the most natural way for me to express myself and fulfil my creativity. In three words, how do you define your style? Fresh, Romantic, Elegant. You moved from Moscow to London: what do you miss about your
Jersey t-shirt GEORGY BARATASHVILI.
new talent
T-shirt and trousers GEORGY BARATASHVILI.
Per quanto riguarda la moda, invece, penso che le persone a Mosca amino vestirsi con le grandi griffe. Nella maggior parte dei casi però non perché apprezzino veramente il design ma solo per status symbol, per ostentare i soldi. Vogliono avere il logo Louis Vuitton sulla borsa o Dior scritto sulla T-shirt. Questa è anche la ragione del perché la Russia è uno dei maggiori paesi per il mercato del lusso. La scena londinese è molto più stimolante. Le persone non si limitano a seguire le tendenze e basta. Vestono fuori dagli schemi, secondo il proprio stile. Come è iniziata la tua collaborazione con Puma? Tutto è cominciato quando ero studente al primo anno alla St. Martins School. Ho vinto una borsa sponsorizzata da Puma – il Puma Bursary Award ndr. – e così hanno prodotto le mie scarpe distribuendole in tutti i negozi del mondo. Sono andate esaurite in poche settimane. L’anno dopo ho vinto ancora e mi hanno chiamato per disegnare una linea di borse di lusso. Quali consideri i tuoi maestri tra i grandi della moda oggi? Ho molti riferimenti! Mi piace molto l’americano Rick Owen per le sue proporzioni, i tessuti trattati e l’emozione che trasmette nelle sue collezioni. Poi guardo molto a Nicolas Ghesquiere per Balenciaga, il cui lavoro è assolutamente da ammirare. Tra i vecchi couturiers, mi piace Madame Gres per il suo uso del drappeggio.
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native city? Is fashion different there, in your opinion? I miss my family, and friends. But I don’t really miss the city. I’m a natural explorer and I love to travel and see new things and places. I’m not bound to the place, and can easily move somewhere else. As for fashion, people in Moscow, love to dress up with the designer brands. In most cases, I think its not because they appreciate the design, but because it’s a social statement. You just have to have LV logo on your bag, or Dior written all over your t-shirt. People there love to show that they have money for the latest trends from the top designers. This is the reason that Russia is one of the biggest consumers of world luxury goods. Unfortunately people dress pretty much the same. The London fashion scene is much more exciting. People here don’t seem to follow trends. They just dress funky and stick with their own style and fashion sense rather then follow the tendencies. How about your collaboration with Puma? It happened when I was MA student at St.Martins on my 1st year. I won the Bursary award sponsored by Puma, and they produced the shoes I designed. They went on sale in all Puma concept stores around the world and were entirely sold out within a few weeks. The year after I won it again, this time with design of luxury bag. Among the biggest names of today’s fashion world, which one do
La moda è lusso secondo te? Può essere ma non necessariamente. Ci sono molte possibilità oggi nella moda, puoi decidere da te. La moda è l’industria del lusso. Ma d’altro canto puoi decidere di vestire street e di apparire molto trendy, senza che ciò abbia nulla a che vedere con il lusso. Che cosa significa lavora per un brand globale? Ci sono differenti regole rispetto a lavorare come stilista. È un’esperienza interessante. Devi capire il marchio e chi sono i suoi consumatori, e creare qualche cosa che vada bene per il concept del brand portando un tocco fresco e moderno allo stesso tempo. Un libro sul tuo comodino? Il Libro del Cuscino di Sei Shonagon e una pila di riviste di moda. Un consiglio agli studenti che sognano di diventare fashion designer? Credere in quello che fanno e…lavorare sodo! you account as your master and inspirer? I have a lot of references! I like the American Rick Owen for his proportions, the way he treats materials, and the emotions that he conveys in his collections. I am inspired by Nicholas Ghesquiere for Balenciaga, his work is absolutely admirable. Among the old couturiers, I like Madame Gres for the use of the drapery. Is fashion luxury in your opinion? It can be, but its doesn’t have to. You have so many options in fashion today, you can decide for yourself. Fashion is a luxury industry. On the other hand you can dress on the high street and look very trendy, but it has nothing to do with lux. What does it mean for you working for a global brand? There are different rules compared to the work of a Stylist. It is an interesting experience. You have to understand what the brand is about, and who their customer is, and create something that fits with the brands concept bringing a fresh modern feel to it at the same time. A book on your bedside table? The Pillow Book by Sei Shonagon, and a big pile of fashion magazines. In this moment of crisis, what advice would you give to the students who dream of becoming fashion designers? Believe in what you doing, and work hard!
Double t-shirts and trousers GEORGY BARATASHVILI. Photographer: Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Lucia Laricchia. Make-up: Tiziana Raimondo at Atomo Management. Hair: Noelia Corral at Close Up. Model: Francisco Lachowski at Why Not Models.
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lusso, è di scena il sesto senso INTERVISTA A ELISABETTA TANGORRA, RESPONSABILE DI LUXURY BOX, UNIT DI MCCANN ERICKSON.
È la magnifica ossessione dei nostri tempi. Lusso. Ma che cosa rappresenta questo concetto che a dispetto di ogni crisi economica continua a permeare il nostro immaginario? La discussione è sempre all’ordine del giorno. Né potrebbe essere diversamente: a rinnovare il suo eterno richiamo è un’evoluzione che ha investito in modo trasversale i vari aspetti della vita quotidiana. Design, food, moda, tempo libero: secondo le ultime ricerche ovunque la parola d’ordine è emozione. Un nuovo “sesto senso” che supera i tradizionali codici materiali per proiettarci verso una sfera ancora più rarefatta. Un valore che parla di essenza e relazione. Che ambisce a recuperare tempi (e spazi) per assaporare esperienze nuove e antiche tradizioni. Nella moda la nuova tendenza luxury-oriented snobba il logo di per sé, per rivolgersi a marchi storicamente top. Unicità ed eccellenza vincono su ogni fronte. Dalle lavorazioni sartoriali al boom delle limited edition, fino ai materiali più rari che sublimano il benessere, l’ago delle tendenze moda vira verso l’orizzonte alto di gamma. E allora dire cashmere non basta più: deve provenire dalle regioni più elevate del pianeta. Dire su misura è scontato: deve vantare una tradizione artigianale — che sia partenopea o abruzzese — al di là di ogni copiatura. Ma soprattutto dire costoso è troppo poco: bisogna abbinare al packaging il plusvalore di un’emozione che parla direttamente al consumatore. Così rivela Elisabetta Tangorra, resposabile di Luxury Box, osservatorio privilegiato sul mondo del lusso che ha appena realizzato una nuova sociologica. Che cosa è cambiato negli ultimi anni? In che senso la crisi ha messo l’esperienza al centro del nuovo lusso? «Devo dire che si tratta di un cambiamento culturale iniziato prima del 2007. La crisi ha accentuato questo processo portandolo ora agli occhi di tutti. Adesso si cerca un gratificazione intima e personale. L’oggetto del desiderio non è più qualche cosa da esibire agli altri, conta la relazione che si stabilisce con esso. Per esempio la crema costosissima va bene, se associata al massaggio e così via. Ma anche la moda ha risentito di questo passaggio. Sono stati premiati marchi dalla tradizione eccellente, come Chanel, Hermés. La griffe non basta più».
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Quali beni hanno avuto un incremento maggiore in questo contesto? «Sicuramente tutto ciò che rappresenta Spa, benessere personale. Un tempo erano considerati beni per pochi adesso tutti mirano a concedersi una pausa. Ma anche la vacanza è diventata una necessità, anzi quasi un diritto di decompressione che coinvolge larghissime fasce di pubblico». Vuole dire che la clientela si è allargata? «In un certo senso sì. È cresciuta la fetta di persone che ambiscono a concedersi servizi e beni esclusivi. In questo caso attuano una strategia economica di risparmio. Magari c’è chi decide di regalarsi un soggiorno di lusso in una spa e poi di andare con i mezzi al lavoro tutti i giorni. I beni di lusso adesso parlano a categorie diverse, non più solo all’élite». Un pronostico per il futuro del vostro osservatorio? «Molte cose cambieranno nei prossimi due anni. Questa crisi globale ha interrotto un overloading di lusso imponendo un ripensamento generale. Indietro non si torna. Le aziende cercheranno nuove vie per parlare al pubblico. Vedo una grande evoluzione sul punto vendita con proposte multisensoriali, ma anche su ciò che è comunicazione online». Interview to Elisabetta Tangorra, responsible Luxury Box, unit di McCann Erickson. It is the magnificent obsession of our times. Luxury. What does this concept represent? In spite of the economic crisis, it still continues to permeate our imagination. The discussion is always at the order of the day, it could not be different: it has undergone an evolution which has invested in a transversal way, the various aspects of the daily life. Design, food, fashion, free time: according to the latest researchers everywhere, the keyword is emotion. A new “sixth sense” which surpasses the traditional materials projects us towards a more rare sphere. It is a value which speaks of essence and relation that aims to recover times (and places) to savour new experiences and ancient traditions. In the fashion world the new luxury-oriented trends snubs the logo itself, to turn to historical brands. Uniqueness and excellence win at every front. From the sartorial manufactures to the boom of the limited editions, to the rarest materials which
sublimate the well-being, the needle of the fashion trends is directed toward a higher level of trends. Then they say cashmere is not enough: it must come from the most elevated countries of the planet. Simple saying made to measure is obvious: it praises a handcrafted tradition — it can come from Naples or Abruzzo. Saying costly, is too little: it needs to combine the packaging with the value of an emotion which speaks directly to the consumer. Elisabetta Tangorra, responsible of Luxury Box, privileged observatory of the luxury world (which has just created a new sociology ), speaks in these terms. What did it change in the last years? How did the crisis put the experience in the centre of the new luxury? «I must say that it was a cultural change starting before 2007. The crisis accentuated this process. Now we try an intimate and personal gratification. The desired object is no longer something to show off to other people, the relation with the object itself is more important. For example the very expensive cream is ok, if is associated to the massage and so on. But also fashion warned this passage. Brand of excellent tradition have been rewarded, like Chanel, Hermés. The brand is not enough». Which objects had a greater increase in this context? «Certainly everything that represents Spa and personal well-being. They were considered objects for few people, now everybody aims to take a break. The holidays have also become a necessity, like a decompression period which involves many people». Are you saying that customers increased? «Yes, from several perspectives. The people that aim to grant exclusive services and objects, use an economic saving strategy. Maybe someone decides to give himself a luxury stay in a spa and then use the transportation everyday to get to work. Luxury objects reach various categories». A forecast for your observatory’s future? «Many things are going to change in the next two years. This global crisis interrupted a luxury overload, imposing second thoughts. We cannot look back. Companies will look for new way to speak to the public. I see a great evolution on the dealer and especially on everything that is on line communication».
Artwork Angelo Trincone
Hot accessories photographer Domenico Cennamo, fashion editor Luca Stefanelli
Coat LA PERLA. Necklace and rings ORNELLA BIJOUX. Shoes and bracelets VERSACE.
Satin and lace lingerie and boots ERMANNO SCERVINO. Necklace as a belt, bracelet and rings ORNELLA BIJOUX.
In this page: Wool dress MISSONI. Shoes MAISON MARTIN MARGIELA. Necklace ORNELLA BIJOUX. Rings and vintage bracelet PELLINI BIJOUX. On the other page: Crown ORNELLA BIJOUX. Bustier LA PERLA.
Top MAISON MARTIN MARGIELA. Ring, earrings and bracelet ORNELLA BIJOUX.
Velvet dress and shoes GIANFRANCO FERRÉ. Necklace, bracelet and ring VERSACE.
Top MAISON MARTIN MARGIELA. Trousers VERSACE. Necklaces, earrings and bracelet ORNELLA BIJOUX.
Embroided dress and shoes BLUGIRL. Rings and vintage bracelets PELLINI BIIJOUX.
Dress ERMANNO SCERVINO. Shoes BLUGIRL. Earrings ORNELLA BIJOUX. Bracelets VERSACE. Rings PELLINI BIJOUX.
Bra LA PERLA. Dress with swarovski belt BLUGIRL. Ring and bracelets ORNELLA BIJOUX.
Body-suit MAGDA GOMES BEACHWEAR. Baggy trousers TOMASO STEFANELLI. Necklaces ORNELLA BIJOUX.
Necklace and bracelets ORNELLA BIJOUX. Vintage bracelets PELLINI BIJOUX. Photographer: Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Lucia Laricchia. Make-up: Tiziana Raimondo at Atomo Management. Hair: Noelia Corral at Close Up. Model: Olga Mazur at Fashion.
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FIRST ROW testo e direzione artistica di Settimio Benedusi, foto di Giorgio Serinelli
«Trovo che LA COSA PIÙ INTERESSANTE, divertente e istruttiva sulle nuove tendenze sia, durante le sfilate, NON GUARDARE SOLO LE MODELLE e i vestiti che sfilano ma anche e soprattutto il partèrre di chi le sfilate le guarda. Io, devo dire, mi sono molto, molto divertito. La diversità è sempre interessante, e certamente mai noiosa! La moda ha due estremi: o commerciale o prudente (...). All’opposto è tutto un GIOCO PIROTECNICO».
«I think that the most interesting amusing and instructive thing on new trends during the catwalks is not only looking at the models and the dresses but to focus on the people who are spectators to the catwalks. I really enjoyed myself. Diversity is always interesting and certainly never boring! Fashion has two extremes: the commercial or the prudent (...). On the contrary it is a pyrotechnic game».
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people
focus fall/winter 2009/2010
Da lanvin a chanel, a gianfranco ferré, la ricerca di un nuovo rigore domina il campo visivo. SOBRIETÀ, EUFORIA CREATIVA E SPERIMENTALISMO si mescolano insieme in un mix di interpretazioni che accostano atmosfere retrò a una spasmodica ricerca d’avanguardia. La fantasia impone le sue regole e si concentra sui dettagli: sull’eccentrica follia di scarpe-scultura (louis vuitton), su liberi azzardi di forme e colori (john galliano) e soprattutto sulla voglia di eleggere l’ELEGANZA a nuova (irrinunciabile) NECESSITÀ QUOTIDIANA. Ecco le collezioni che hanno fatto la stagione. From Lanvin to chanel, to gianfranco ferré, the research for a new rigour dominates the visual field. Sobriety, creative euphoria and experimentalism are combined together in a mix of interpretations which blend retrò atmosphere and spasmodic research for vanguard. The fantasy imposes its rules and focuses on the details: on the eccentric folly of sculpture-shoes (louis vuitton), on the free hazards of forms and colours (john galliano). In particular it focuses on the desire to elect the elegance as a new (indispensable) daily necessity. Here are the collections that have completed the season. di Luca Stefanelli
louis vuitton Molto nero, beige e corallo per la collezione invernale di Louis Vuitton che sceglie modelli oversize, forme balloon, riprese anche negli sbuffi vaporosi delle maniche, e un’infinità di lavorazioni e tessuti, dal goffrato elaborato ed eccentrico, alle trasparenze più chic e sensuali, ma mai spudorate. Maliziosa, romantica e ultra-femminile, quindi, la donna di Vuitton, dalla raffinatezza un po’ snob di gusto spiccatamente francese con plissé, pieghettature e balze che la proiettano in un’atmosfera fiabesca e surreale. Vera protagonista indiscussa è la gonna a palloncino, adorabile e capricciosa, resa ancor più in stile “cartoon” dai volants e da buffi pon pon a mò di coda di coniglietto. Look ricercato e stravagante per le décolleté con cinturino dagli ingombranti tacchi a clessidra e per i cuissards, chilometrici e rigorosamente con plateau, che coprono quasi l’intera gamba e donano un leggero tocco aggressivo e grintoso.
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The Louis Vuitton Winter collection includes a lot of black, beige and coral choosing between oversized models, balloon forms, also found in wispy puff sleeves, and many pieces of manufactures and materials, from the eccentric and elaborate embossed to the sensual and moderate trasparencies. Vuitton’s woman is clearly mischievous, romantic and ultra feminine, with a little bit of French snob refinement. She mostly wears plissé, flounces and ruffled dresses which bring her to a fairy like and surreal atmosphere. The air-ballooned skirt is the real protagonist of the collection; it is adorable and capricious and it has been rendered in a cartoon style thanks to volants and funny bunny tail pom-poms. A refined and extravagant style for the ankle strap décolleté with tall hourglass heels and for the endless cuissards with the plateau which cover almost the whole leg and give an aggressive and determined touch.
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gianfranco ferré
bottega veneta
Una risposta stilistica a questi tempi di incertezza e confusione. L’uomo di Gianfranco Ferré diventa icona di uno stile interamente incentrato sui contrasti, che gioca sapientemente con le forme e i colori. Linee asciutte accarezzano il corpo. Volumetrie morbide come maglie e sciarpone in tricot evidenziano una vestibilità asciutta e minimale. A livello cromatico vige un contrasto binario giocato sul chiaroscuro. Bianco accostato al nero per esaltarne la forte luminosità. Tessuti opachi e materiali lucidi, dalla pelle nera di rigore allo shantung, sino alla pelliccia che esalta il gioco di luci, ombre e contrapposizioni cui è ispirata l’intera collezione. A stylistic answer to these uncertain and confused times. Gianfranco Ferreé becomes the icon of a style entirely focused on contrasts, which skillfully plays with forms and colors. Thin lines caress the body. Abundant volumetric forms like tricot pullovers and big scarves, underline a wiry and minimal wear. At a chromatic level, there is a binary contrast based on the dark and light effect. White combined with black to exalt its strong brightness. Dull textiles and shiny materials, from black leather to the shantung to the fur which intensifies the games of lights, shadows and contrasts that the entire fashion show takes inspiration from.
Sobrietà anglosassone e stile casual di derivazione vagamente country per l’uomo di Bottega Veneta che sceglie tinte calde e modelli classici per un look assolutamente giovane e brioso. Dai più sportivi trench in tartan o in pelle con rifiniture in maglia sino al più elegante smoking in tessuto stropicciato dall’effetto cangiante (proposto nelle tonalità del grigio perla), tutto traspira essenzialità e modernità. Sofisticate giacche di velluto color ocra sopra a pantaloni dai toni chiarissimi regalano un tocco di classe e ricercatezza dal gusto marcatamente dandy. Le pregiate borse di pelle intrecciata sulle calde tinte del corda intervengono a smorzare il rigore dello smoking, suggerendo una ventata di naturalezza dal sapore glam. Anglo- Saxon sobriety and casual country style for the Bottega Veneta man which chooses warm shades and classical models for an absolutely young and vivacious look. From the sporty tartan or leather trench with knit inserts, to the more elegant smoking in a creased material of prism like effects (featured in pearly grey tonalities) everything seems to transpire simplicity and modernity. Sophisticated ochre velvet jackets over very lightly toned trousers, give a touch of class and refinement of gallant tastes. The highly esteemed woven leather bags of warm brown tonalities calm the severity of the smoking, suggesting a breath of naturalness and glamorous taste.
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lanvin Classe e raffinatezza bon ton per la donna Lanvin, proposta in eleganti abiti tubino stretti in vita che rievocano lo stile e le atmosfere delle grandi muse anni Cinquanta. Increspature accentuate e rigonfiamenti pronunciati rompono la linearità sinuosa delle forme e introducono un tocco di geometria, suggerendo l’idea di movimento e donando un sapore avvenieristico di marcata evocazione futurista. Dinamismo e leggiadria aerea si sposano alla sobrietà rigorosa delle tinte, che spaziano dai neri ai grigi sino alle varie tonalità del sabbia, con una sola concessione all’intenso furore cromatico del rosso vermiglio. Raso di seta e tulle portano note di intenso lirismo e profonde suggestioni romantiche, stemperate però nel loro eccessivo languore poetico dalla sensualità grintosa dei lunghi guanti di pelle nera che coprono l’intero avambraccio, regalando un delicato tocco strong all’insieme. Class and bon ton refinement for the Lanvin woman, proposed in elegant shifts, very tight in the waistline, which recall the style and the atmosphere of the muses of the fifties. Accentuated dimples and flourishing bulges break the wiggly linearity of the forms and introduce a touch of geometry, suggesting the idea of movement and bringing a futuristic taste. Dynamism and aerial prettiness are combined with the rigorous sobriety of the dyes, which range from black and grey to the various shades of beige, with the only concession to the deep chromatic fury of the vermilion red. Satin velvet and tulle bring notes of intense lyricism and profound romantic suggestions, diluted in their excessive poetic languor by the gritty sensuality of the long black fur gloves which cover the whole forearm, bringing a touch of strength to the whole collection.
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chanel Il bon-ton è morto. Viva il bon-ton! Un’ulteriore declinazione dello stile Chanel che accorda pochissime concessioni al colore per una collezione quasi interamente black&white. Ma nulla è prevedibile, dal romanticismo etereo delle ruches bianche allo stile print aggressivo e pieno di vèrve delle tutine attillatissime con stampe optical, al limite della psichedelia anni ‘70. A sprazzi delicate tonalità pastello rivivono nei tweed dal sapore retrò. Mentre la lavorazione knitwear propone un vero trionfo di cappelli, manicotti, dolcevita e scaldamuscoli. Il tutto rigorosamente impreziosito con ruches e frange. O addirittura applicazioni floreali ton sur ton. E l’eleganza è sempre di scena. Bon ton is dead. Long live bon-ton. A further declination of the Chanel style which allows few concessions to color for predominantly a black and white collection. Nothing is predictable, from the ethereal romanticism of the white ruffles to the printed aggressive style of the very comfortable tracksuits with optical prints that remind us of the psychedelic fashion of the seventies. Soft pastel tonalities relive in the tweed of retro taste. Instead the knitwear manufacture proposes a real triumph of hats, muffs, rollnecks and legwarmers, often embellished by white ruffles, little fringes or floral applications ton sur ton. The elegance is always on stage.
john galliano Stile marcatamente russo per l’estro creativo di John Galliano che interpreta la donna di questo inverno come una moderna zarina. In passerella: cuffie sottili abbondantemente ricoperte da medaglie luccicanti, copricapi estrosi che avvolgono completamente il volto (e talvolta terminano in lunghi strascichi laterali), abiti pittoreschi e sfarzosi che sperimentano nuove forme mescolando misure oversize a volumi ottocenteschi con vita strizzata. E ancora, è un trionfo smodato di pendagli, medaglioni e pon pon in lana, applicati sui vestiti o su vertiginosi sandali alla schiava con plateau. Mix azzardato e dissonante che spiazza, cattura lo sguardo, e travolge in uno stile immancabilmente sopra le righe. E alla fine, anche per questa stagione, non possiamo che applaudire al genio della moda. Predominantly a Russian style for John Galliano’s inspiration that interprets the fall winter women’s collection 2009-2010 making the woman a modern tsarina. On the runway, thin bonnets that are abundantly covered with sparkling metals, elaborated head coverings that completely wrap the face (or fall onto the side), picturesque dresses which play with new forms, mixing the plus size models and the nineteenth century volumes and tight waistline. There is also a use of pendants, metals, and woolen pom poms that are applied to dresses or interlaced sandals with a plateau. A risky and dissonant mix that stands out, captures the eye, and creates a very extravagant, luxurious and successful style. In the end, even this season, we cannot do other than praise the fashion genius.
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focus on
burberry Il dandismo incontra lo storico check. Il risultato è lo stile anglosassone più cool del momento. Metropolitano, giovane, raffinato: uno spirito “brit” che abbina con nonchalance linee affusolate e volumi extralarge. Mentre i tessuti preziosi come cashmere, lana delavé, tweed spigato sottolineano la matrice lussuosa di una collezione azzeccata in ogni capo. Dalla cappa alle T-shirt stampate o alle bluse modello gentiluomo di campagna. Ma nel nuovo guardaroba maschile, perché rinunciare agli accessori? Sono i dettagli che fanno la differenza. Unica regola: sbizzarrirsi un po’. Dai guanti con risvolti in maglia, agli stivali in vitello lucido, ai voluminosi berretti in stoffa.
The dandy style meets the traditional check. This compound creates the coolest Anglo-Saxan style of the moment. A metropolitan, young, refined style: a “brit” spirit that skillfully matches tapering lines and extra large volumes. Instead, the precious materials such as cashmere devale wool, blaring tweed that underlines the luxurious matrix of the collection in every item. From the cape to the printed T-shirts, to the blouse, everything is in a dandy style. In the new masculine wardrobe, why renounce to accessories? The details make all the difference. Only one rule: indulge a little. From knitted gloves with folds and the polished calfskin boots to the voluminous fabric caps.
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comme des garçons Sperimentazione e nuove morfologie. È una combinazione eterogenea di stili e tendenze la collezione di Comme des Garçons. Dal military al più poetico e fiabesco new romantic, che accoglie il tulle e le delicatissime tinte cipria e rosa pastello, sino al mai tramontato tartan, proposto in colorazioni calde e originali che toccano le gradazioni del verde, del vinaccia e del blu. Minimo comune denominatore: lunghe mantelle, giacchine ultra slim tagliate sopra la vita e nuove forme, dai capi ibridi, veri e propri incroci di giacche e mantelle, sino alle più orientaleggianti mantelle-kimono, che richiamano l’origine giapponese della stilista. Il tutto impreziosito da fantasie ricercate e innovative, dai pregiati arazzi di gusto persiano al più sperimentale effetto trompe l’œil, con cuciture e linee che ingannano l’occhio suggerendo l’idea di una profondità tridimensionale, solamente fittizia. Experimentation and new morphologies. The Comme des Garçons collection is a real heterogeneous combination of looks and trends. From the military style to the poetic and the new fairy tale romantic one, which chooses tulle and very soft pastel colors, to the timeless tartan, proposed in warm and original colors touching shades of green, reddish-purple and blue. The least common denominator: long capes, ultra slim jackets cut over the waistline and new forms, from the hybrid items, real melting-pots of jackets and capes, to the more oriental kimono-capes that refer back to the stylists of Japanese provenance. Everything is embellished by the refined and innovative fantasies, from the esteemed tapestries of Persian tastes, to the more experimental trompe l’œil effect, with seams and lines which deceive the eye, suggesting the idea of a three-dimensional depth, which is a fictitious one.
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Photo © 2009 Roxanne Lowit. All rights reserved.
book backstage
Dior in libreria: è di scena il backstage. I segreti dal backstage in un libro. Per oltre un decennio Roxanne Lowit, nota fotografa di moda, ha seguito i retroscena di uno dei designer più geniali della nostra epoca: John Galliano. Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti: il nuovo volume fotografico Backstage Dior. Uscito da pochissimo nelle librerie, trattasi di un close up sul mondo eccitante delle passerelle, dello show, degli abiti da sogno, dove ogni immagine — a colori o in bianco e nero — conduce alla scoperta dei dettagli che fanno la couture nella grande rappresentazione mediatica. Il tutto arricchito dall’introduzione di Suzy Menkes, nota editorialista di moda e costume per New York Times, e da saggi di altre autorità in materia come Simon Doonan e Valerie Steele.
The backstage secrets condensed in a book. For more than a decade Roxanne Lowit, famous fashion photographer, followed one of the most ingenious designers of our times: John Galliano. The result is for everyone to see: the new photographic book Backstage Dior. It came out in the bookshops some time ago, it is a close up on the exciting catwalk world, the show, dream dresses, where each image — coloured or black and white — brings to the discovery of the details which make the couture in the big media representation. Everything is enriched by Suzy Menkes’ introduction, famous fashion editorialist for New York Times, and by other famous authorities’ essays, like Simon Doonan and Valerie Steele.
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For the 2009/2010th fall winter the lady in black presents the many facades. From the more provocative-aggressive fetish style, with very tight corsages and painted stiletto heeled ankle boots, to the punk rock look, with fingerless gloves and slimfit studded trousers, to the image of a more sophisticated and glam dark lady in leather minidresses sweetened by the highly romantic tulle.
Yves Saint Laurent Omnipresent and essential detail: the studs. Rounded, squared, pointed, grey or black, they indistinctly appear above shoes, glasses, trousers and bags, shaded in their aggressive energy by the combination with more classical and sober materials, from the lace, to the stones, to the more elegant pearls.
Balmain
DARK LADY
Tra chic e punk-rock attitude. Sono molte le sfaccettature della lady in black per l’autunno inverno 2009/2010. Si va dallo stile fetish più provocante e aggressivo con bustier aderentissimi e ankle boots in vernice con tacco a spillo, al look marcatamente punk-rock dei guanti senza dita e dei pantaloni stretch con borchiette, sino all’immagine di una donna più glam e sofisticata in miniabiti in pelle addolciti dal romanticissimo tulle. Dettaglio onnipresente e irrinunciabile: le borchie. Tonde, quadrate, appuntite, grigie o nere, compaiono indistintamente su scarpe, occhiali, pantaloni e borse, smorzate però nella loro carica aggressiva dall’accostamento con materiali più classici e sobri, dal pizzo alle pietre sino alle più eleganti perle.
Ann Demeulemeester
details 2009/2010
Dior
Dal vermiglio al cardinale è in scena il rosso. Il colore audace e hot per eccellenza adatto a chi ama osare e dare un tocco strong al proprio stile. Simil coat dalle forme voluminose e fluttuanti, originali ed eccentrici abiti scultura e scarpe decollété con plateau e tacchi dalle forme avanguardiste che sembrano ricordare le imponenti sculture di Boccioni, tutto suggerisce modernità e dinamismo.
RED TOUCH
Jimmy Choo
details 2009/2010
Grintosi stivali da pioggia in plastica intervengono a suggerire un mood decisamente più giovane e fresco. E ancora borse, dalle eleganti e raffinate pochettes ai più pratici bauletti, e guanti ultra moderni con applicazioni lucide che rappresentano finte unghie smaltate. Uno stile rigorosamente total red, per un look forte e intenso, pieno di temperamento e carattere.
The hottest color that is suitable for people who love to dare and make a statement with their style giving it a special touch. Similar coats of voluminous and fluctuating forms, original and eccentric sculptured dresses and décolleté shoes with plateau and avant-gardiste heels which remind us of Boccioni's imposing sculptures, everything that suggests modernity and dynamism. Particular plastic rain boots render a fresher and younger mood. Purses as well, from the elegant and refined pochettes to the more practical cases, and ultra-modern gloves with shiny applications which represent artificial enameled nails. A totally complete red style, for a strong look that is full of temperament and character.
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it-bag/ LA GRANVILLE DI DIOR
CULT
Che cosa rende una borsa cult? Diversi fattori che si incontrano – mirabilmente – in un unico, semplice, oggetto del desiderio. Eleganza, esclusività, immagine, riconoscibilità, versatilità…L’ultimo esempio? Arriva dalla maison Dior. La nuova nata Granville è destinata a diventare un classico senza tempo. A partire dal nome, città natale dello stilista. Per arrivare alla sua fattura esclusiva. Realizzata in morbidissima pelle con lavorazione Cannage (una raffinata rete di impunture) la nuova borsa si inserisce nella prestigiosa tradizione dell’handmade della maison. Nelle tinte neutre del nero, marrone e grigio, la borsa, disponibile in tre taglie, è proposta anche in altri materiali, tela écrue e struzzo dai colori intensi e vivaci, o con fodera interna in pitone per regalare un tocco di preziosa ricercatezza. Modello pratico e versatile, la Granville può essere portata come borsa a mano in una veste più chic e sofisticata, oppure a tracolla, lasciando scivolare i bordi, per un look decisamente più easy e informale. E come ogni must-have che si rispetti, eccola apparire al braccio delle celebrità più glam, da Demi Moore (che la usa per ripararsi dal flash dei fotografi come quarant’anni fa la principessa Grace con la sua Kelly di Hermés), o alla trend-setter Mischa Barton e Blake Lively, star di Gossip Girl, che la sdrammatizzano abbinandola ad uno stile dark-punk o a sportivissimi shorts e canottiera. Insomma: è nata una stella.
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What makes a bag a cult bag? Different factors that combine to create a unique, simple, desired object. Elegance, exclusivity, image, versatility... The latest example? It comes from the Dior maison. The new born Dior Granville is destined to become a timeless object. First and foremost for its name, the fashion stylist's native city. Then for its exclusive cut. It is created using extremely soft leather with Cannage material (a refined stitching net) and enters the prestigious handmade tradition of the maison. In the neutral dyes of black, brown and grey, the bag, available in three sizes, is also proposed in other materials, écrue cloth and ostrich of intense and vivacious colours, or with internal python lining to give it a touch of precious refinement.
A practical and versatile model, the Granville can be brought as a handbag for a more chic and sophisticatedlook, or as a shoulder-bag, by making the borders slide, for a easier and more informal look. Like every must-have, the Granville Dior appears on the most glamorous celebrities' arm, from Demi Moore (who uses it as protection from the photographers' flashes, as Princess Grace used to do with her Hermés kelly-bag 40 years ago), or from the trendsetter Mischa Barton and Blake Lively, Gossip Girl star, who minimize it combining it with a dark-punk style or with very sporty shorts and vest attire. In short: a new star is born.
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secchiello di lusso/ IL NUOVO EVERGREEN
E la versione show-off, tutta da esibire, di Louis Vuitton. Stiamo parlando della nuova Mini Noe Rococo (euro 1650), capsule collection, in edizione limitata, reinterpretazione scintillante dello storico secchiello del 1932. Rivestita da ben 13.000 paillettes (!), ognuna delle quali stampata monogram, la Mini Noe Rococo con coulisse, manico in passamaneria e dettagli in pelle nera, è caratterizzato anche da uno speciale trattamento anti-abrasivo che rende la pelle estremamente morbida. La placchetta in ottone dorato con la firma della Maison, “Louis Vuitton Inventeur” dona anche un tocco di eleganza in più. Disponibile in due versioni: black e gold.
BUCKET
È un ritorno annunciato, quello della borsa con coulisse. Apparsa sporadicamente nelle ultime stagioni, è finalmente approdato nel guardaroba per l’inverno 2009. Il mitico secchiello stile eitghty ha trovato il suo spazio tra gli accessori di lusso. Dai modelli più morbidi e sinuosi alle forme più rigide e squadrate si conferma un evergreen. Ecco le due novità più originali. La versione dadylike, di Gianfranco P., tutta in anguilla con lavorazione a intreccio in calda colorazione marrone glacés impreziosita dai dettagli laccati (euro 1750).
The coulisse bag has made a come back on the scenes. It appeared sporadically in the last seasons, now it shows up in the 2009 winter wardrobe collections. The mythical bucket in the eighties style has found its niche among the luxurious accessories. From the softer and more winding models to the more rigid and squared forms, it is a real evergreen. Here there are the two most original novelties. The Gianfranco P. dadylike versione, in eel material with woven manufacture proposed in the warm tonality of brown and embellished by varnished details (1750 euro). And the Louis Vuitton show-off version. We are talking about the new Mini Noe Rococo (1650 euro), in capsule collection limited edition, which is a shining re-interpretation of the 1932’s historical bucket. It is covered with 13.000 paillettes (!), each one of them is monigram printed; the Mini Noe Rococo with coulisse, braided handle and black leather details, is also characterized by a special anti-abrasive treatment which renders the leather extremely soft. The golden brass plate with the Maison firm, “Louis Vuitton Inventeur” also gives it a touch of elegance. It is available in two versions: black and gold.
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beauty woman di Lucia Laricchia
ALL IN BLACK È IL DICKTAT DEL BEAUTY INVERNALE PER LE CONFEZIONI DI CREME, PROFUMI E OMBRETTI. All in black is the beauty dicktat for the packs of creams, perfumes and eye shadows.
Prisme Perles di Givenchy è uno strumento multiuso per una bellezza luminosa grazie ad un’elevatissima concentrazione di madreperla. Le sfere di silice conferiscono grande morbidezza e ne facilitano l’applicazione con il dito. Grazie alla sua luminosità può disegnare altre zone come lato del naso, zigomi e contorno labbra. Prisme Perles from Givenchy is the new multipurpose tool for a beauty bright thanks to a very high concentration of nacre. The spheres of silica give great softness and facilitate the application. Thanks to its brightness you can draw other areas as part of the nose, cheeks and lip.
Prada lancia la sua nuova fragranza L’Eau Ambrée. La freschezza del cedro e la femminilità della rosa di maggio vengono abbinate all’ambra, che è stata estraniata dal suo contesto classico originale ed elevata a luogo di nuova bellezza. Un profumo con una presenza armoniosa, autorevole ma mai eccessiva. Prada launches its new fragrance L’Eau Ambrée. The freshness of the cedar and the femininity of the May rose are combined with amber that has been extracted from its original context and elevated to a new level of beauty. This perfume has a harmonious appearance, with a sense of authoritativeness but never excessiveness.
Ultra Correction Sérum di Chanel promette di mantenere la pelle compatta e ben tesa, rimodellando i contorni del viso grazie al principio attivo, la Manila Elemi PFA, che deriva da una pianta filippina della gomma. Innovativo è sicuramente il mix di ingredienti e principi attivi utilizzati, ma anche il pack reso accattivante dalla lucidità del nero. Ultra Correction Sérum from Chanel, promises to maintain a compact and tight skin, remodeling the contours of the face, made possible by the main active ingredient, the Manila Elemi PFA, that derives from a Philippine rubber plant. It is innovative, composed of a mixture of the ingredients and the active principles used, but the pack is also captivating because of the shininess of the black.
Dior crea Sérum de Rouge Lipstick, un vero e proprio trattamento per le labbra che le rende morbide e piene, donando una straordinaria luminosità. La sua formula con vitamina A, burro di mango e centella Asiatica, dona idratazione, volume e levigatezza. Dior creates Serum de Rouge Lipstick, a real lip treatment, that makes the lips soft and full, giving them great luminosity. Its formula contains Vitamin A, mango butter and centella Asiatica, it gives hydration, and volume and smoothness.
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hi-tech
un tocco di stile, verso il futuro Quando l’alta tecnologia incontra il lusso diventa pura avanguardia. Anche semplici oggetti di telefonia cellulare possono rappresentare dei veri fashion must irrinunciabili. Un design high-tech estremamente raffinato e moderno si unisce a un’eccellente qualità dei servizi, creando così dei prodotti di sofisticata elaborazione tecnologica che non rinunciano a un’estetica elegante e piena di fascino. Il nuovo Smartphone Giorgio Armani-Smasung, disegnato personalmente dallo stilista, coniuga l’eleganza tipica di Armani all’avanzata tecnologia di Samsung Electronics. Il telefono integra il sistema Microsoft Windows Mibile 6.5 e propone un’esclusiva apertura a due fasi con inclinazione, display AMOLED Ultra Brilliant da 3,5” e tastiera QWERTY. Anche il brand Vertu propone un nuovo prodotto di alta tecnologia: il Vertu Constellation Ayxta.
Pensato appositamente per soddisfare le esigenze di lavoro e le necessità personali di viaggio del cliente, questo sofisticato telefono cellulare “a conchiglia” offre una ricca serie di efficienti servizi, tra cui il VERTU CONCIERGE che fornisce assistenza e consulenza 24 su 24, il VERTU TRAVEL che permette di conoscere le previsioni del tempo di tutto il mondo e gli orari aggiornati dei voli di oltre trecento compagnie aeree e il servizio “CITY BRIEF”, un supporto che seleziona importanti informazioni e le invia direttamente sul telefono. All’elevata qualità tecnologica si
combina un design sofisticato e moderno, con linee pulite e i dettagli che richiamano il tipico logo “V” del brand. La cerniera è il risultato di alte competenze ingegneristiche unite all’utilizzo di materiali innovativi, quali ceramica, cuoio e vetro zaffiro, oltre alla struttura in acciaio inossidabile e a parti in alluminio. Il telefono (5.000 euro per il modello con tastiera in acciaio, 6.600 euro per quello con la tastiera in ceramica) presenta inoltre la modalità “touchscreen” e una foto camera da 3 mega-pixel. When high technology meets luxury, it becomes vanguard. Simple objects like mobiles can become cult-objects. Refined and modern high-tech design is combined with an excellent quality of the services, creating products of sophisticated technologic elaboration which still have aesthetic appeal. The new smartphone Giorgio Armani-Samsung is personally drawn by the fashion designer. This is evident: it combines the typical Armani elegance with Samsung Electronics advanced technology.
The phone integrates the Microsoft Windows Mobile 6.5 system and proposes an exclusive two phases opening with inclination, 3,5” brilliant display and qwerty keyboard. The Vertu brand proposes a new high-tech product, too: the Vertu Constellation Ayxta. Expressly made for the businessman on travel all over the world, this sophisticated “shell” phone mobile offers a rich series of efficient services, among which the Vertu Concierge which guarantees assistance and consultancy all day long. The Vertu Travel allows to predict the weather forecasts all over the world and the updated flight schedule of more than 300 airlines and, finally, the “City Brief” service, a support whichselects important pieces of information and sends them directly to the phone. The elevated technology is combined to a sophisticated and modern design, with clean lines and the details which recall the typical “V” logo of the brand. The hinge is the result of highly engineered competences added to the use of innovative materials, like ceramics, leather and sapphire glass, besides the stainless steel structure with aluminum parts. The phone (5.000 euro for the steel keyboard, 6.600 euro for the ceramics one) presents the “touchscreen” modality and 3 mega-pixel digital camera.
leisure
why, wally hermes yacht Hermes debutta nel settore nautico grazie ad una jointventure con Wally Yacht. La prestigiosa casa di moda francese Hermes ed il cantiere navale monegasco Wally Yacht si sono uniti per realizzare WHY. Lo yacht è ancora in fase di progettazione, ma già presenta uno stile del tutto accattivante grazie all’innovativa forma triangolare brevettata. Con le dimensioni di 58m x 38m presenta uno spazio vitale senza precedenti che include cortili, tetto con apertura a veneziana, piscina da 25m e ponte spiaggia di 36m a poppa.
Hermes ha partecipato a tutte le fasi di costruzione — dalla progettazione alla rifinitura finale — dando nuove proporzioni a forma, volume, abitabilità e velocità dell’imbarcazione. Il WHY utilizza fonti di energia diverse ad alta sostenibilità, ha un motore ibrido diesel-elettrico alimentato da celle termofotovoltaiche che consentono di risparmiare fino a 200 tonnellate di gasolio l’anno. Gli interni sono un inno all’eleganza e presentano un design assolutamente lineare con rifiniture in cuoio e legno prezioso.
Hermes debuts in the marine industry through a joint venture with Wally Yachts. The prestigious French fashion house Hermes and the shipyard Monaco Wally Yacht teamed up to create WHY. The yacht is still in the design stage, but already has a style which is quite engaging thanks to the innovative patented triangular shape. With dimensions of 58m x 38m, it presents an unparalleled living space that includes courtyards, roof opening in the Venetian pool deck 25m beach 36m aft.
Hermes has participated in all its phases of construction — from design to final finishing touches — giving new proportions in the shape, size, habitability and speed. WHY use the sources of energy other high sustainability, has a diesel-electric hybrid engine powered by thermo-photovoltaic cells that can save you up to 200 tons of diesel a year. The interior is a hymn to the elegance and it features a design that is absolutely finished leather and precious wood.
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made to measure
loro piana/ LUXURY TRAVEL
Recupera il culto dell’artigianato, la nuova iniziativa di Loro Piana, marchio biellese da sempre noto per l’indiscutibile qualità dei materiali e l’eccellenza del servizio. E così, l’esclusività si coniuga con la personalizzazione, in una nuova gamma di accessori indirizzati a un gentiluomo metropolitano che vuole un proprio stile personale anche quando viaggia. Borse-trolley e comodi mocassini (con suola in lattice e logo marchiato a fuoco) vengono realizzati su misura permettendo al cliente di spaziare tra una vasta gamma di colori, modelli e tessuti.
Per le calzature, in particolare, la scelta spazia tra 13 colori di suède (dai neutri, ai classici navy e bordeaux, agli accenti in verde o vinaccia) e due tipi di cuciture (ton sur ton o contrastate). Per le valige unisex, invece tra 30 diversi colori di pelle. E non è finita qui: proprio come un pezzo raro di artigianato, è possibile incidere le proprie iniziali o il nome, a garanzia dell’unicità dell’oggetto.
Loro Piana, the Italian brand that has always been known for the unquestionable quality of the materials and the excellence of its services, recovers the cult of craftsmanship with a new initiative. And so exclusiveness and personalization are joined together in a new spread of accessories targeted at a metropolitan gentleman that wants his own personal style when he travels.
Trolley-bags and comfortable moccasins (with latex soles and fire branded logo) are created made to measure, allowing the customer to space out among a wide range of colours, models and materials. For the footwear, in particular, the choices range among 13 colours of suède (from the neutral ones to the classical navy and Bordeaux, to the green or reddish-purple accents) and two types of seams (ton sur ton or thwarted). For the unisex suitcases, instead, there is a selection of 30 different leather colours. There’s more: just like a rare piece of craftsmanship, it is possible to engrave your own initials or name, as a guarantee of the uniqueness of the object.
made to measure
paco rabanne/ 1 MILLION 18 CARATS
È un inno al lusso sfrenato la riedizione di 1 Million, profumo firmato Paco Rabanne. A un anno dal suo lancio, viene celebrato il primo compleanno della fragranza: lasciando invariato il jus, è rieditato il flacone con un rivestimento in oro 18 carati impreziosito da un diamante taglio brillante da 0.3 punti di carato. Questo flacone, progettato dal designer francese Noé Dchaufour-Lawrance, è contenuto in una cassetta di sicurezza realizzata in soffice nappa
in esclusiva da Fred Pinel ed è chiuso da un lucchetto in oro che ne garantisce la corretta conservazione. Il costo è di 40.000 euro circa (in base alla quotazione dell’oro) ed è disponibile solo su ordinazione. This is a hymn to luxury proposing the re edition of 1 Million, a perfume that is labeled by Paco Rabanne. One year after its launch, the first birthday of this fragrance is being celebrated: leaving the jus unvaried, the bottle has
been edited and enriched with 18 carats gold, and a diamond with a 0.3 cut. This perfume bottle was designed by the French designer Noé Dchaufour-Lawrance, and it is held under a safety-deposit box that is made of soft nappa and it is locked with a golden locket that provides the proper provisions for its conservation. The price is approximately 40.000 euro (based on the quotation of the gold) and it is only available on custom order.
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beauty man di Lucia Laricchia
SPAZIANO TRA RIEVOCAZIONE DEL PASSATO E MODERNA AVANGUARDIA LE NUOVISSIME FRAGRANZE PER L’UOMO. The new fragrances for men range between evocation of the past and modern avant-garde.
Si chiama Play l’ultima fragranza maschile di Givenchy, che si presenta con un design molto simile a quello di un lettore MP3. È una fraganza boisé precisa ed equilibrata. Il suo bouquet ruota intorno al legno di Amyris: delicato e caldo, ricorda gli aromi del sandalo e del cedro. It’s called Play the latest men’s fragrance by Givenchy, which comes with a design similar to an MP3 player. It is a woody fragrance accurate and balanced. Its bouquet is centered around the wood of Amyris: delicate and warm, recalls the aromas of sandalwood and cedar.
Challenge è la nuova fragranza lanciata per questo autunno da Lacoste. Si apre con note energiche di mandarino e limone con un pizzico di bergamotto. Il cuore di questo profumo sa di zenzero combinato con lavanda aromatica e foglie di violetta, creando una perfetta, gradevole e sensuale armonia. Le note base lasciano una scia di ebano e legno di teak. Challenge is the new fragrance that has been launched for the fall season by Lacoste. It begins with energetic notes of mandarin and lemon and a touch of bergamot. The core of this perfume is ginger combined with aromatic lavender and violet leaves, creating the perfect, pleasant and sensual aroma. The base notes leave traces of ebony and teak wood.
Pegaso, l’ultima fragranza della maison Etro, prende il nome dalla mitologica figura araldica del cavallo alato: una fragranza fresca e moderna, ma che al tempo stesso rievoca la classicità. Si mescolano, così, cedro e bergamotto con neroli e basilico, pepe ed iris con qualche goccia di benzoino e cisto. Pegaso, the newest fragrance from the Etro maison, takes its name from the heroic mythological figure of the winged horse: it is a fresh and modern fragrance, that simultaneously gives a sense of classicism. There is a mixture of cedar, bergamot, with basil, pepper and iris, and a hint of benzoin and cistus.
Dior ha lanciato la nuova fragranza Fahrenheit Absolute, una versione più intensa dello storico Fahrenheit nato nel 1988. Le emblematiche note di violetta e di cuoio di Fahrenheit sono arricchite da note ardenti e sensuali, resine e legni rari che con il calore rivelano la loro raffinatezza e ricchezza: essenza di mirra di Etiopia, incenso di Somalia, legno di Oud del Laos. Un profumo legnoso e ardente, una fragranza elegante e molto maschile dalle note sensuali e misteriose. Dior has launched its new fragrance, Fahrenheit Absolute, a more intense version of the historical Fahrenheit that emerged in 1988. With the emblematic notes of violet and l eather, Fahrenheit is both ardent and sensual, with traces of resin and rare woods that become more evident with the heat revealing its richness and refinement. There are essences of Mirra of Ethiopia, incenses of Somalia and Oud of Laos wood. A perfume that is both ardent and contains wood like essences, it is elegant and extremely masculine, with a hint of sensuality and mysteriousness.
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Bottega Romana photographer Domenico Cennamo, fashion editor Luca Stefanelli
Embroidery dress with ruffles TOMASO STEFANELLI. Cloth jacket VERSACE. Bracelet MAISON MARTIN MARGIELA.
In this page: Jersey dress with embroidery jais belt ANTONIO MARRAS. On the other page: Trench coat with cape and leather belt MAISON MARTIN MARGIELA. Dress FENDI. Ankle boot GUCCI.
In this page: Satin draped dress MOSCHINO CHEAP AND CHIC. Necklace FORGET THEM. Shoes with sculpture heel GIANFRANCO FERRÉ. On the other page: Coat GIORGIO ARMANI. White gold earrings with sapphires and diamonds PANDORA GIOELLI ROMA.
Velvet and taffeta dress GIANFRANCO FERRÉ. Calfskin Décolleté FENDI.
Blouse GIANFRANCO FERRÉ. Skirt, leather and mink jacket LOUIS VUITTON.
In this page: Curled stole and long dress MAISON MARTIN MARGIELA. Suede boot ERMANNO SCERVINO. On the other page: Shetland jacket and skirt, brown calfskin belt PRADA. Leather shoes VERSACE. Photographer: Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Alessandro Fulli. Hair and Make-up: Sonia Veleno. Production: Mickael Carrat. Model: Vendula Hilkova at Fashion.
Car wash photographer Domenico Cennamo, fashion editor Luca Stefanelli
Shirt with ruffles CHANEL. Tartan trousers MISSONI.
In this page: Jacket, trousers and shirt ERMANNO SCERVINO. Shoes MAISON MARTIN MARGIELA. On the other page: Trench coat and t-shirt BURBERRY. Trousers GIORGIO ARMANI. Shoes SALVATORE FERRAGAMO.
Velvet jacket and shirt BURBERRY. Trousers DSQUARED2. Shoes FENDI.
Coat CHANEL. Trousers MOSCHINO. T-shirt BURBERRY.
Shirt ROBERTO CAVALLI. Smeared trousers and waist band MAISON MARTIN MARGIELA.
Vest with contrasting buttons DSQUARED2. Jacket SALVATORE FERRAGAMO. Shirt VERSACE. Trousers GIORGIO ARMANI.
In this page: Total look LOUIS VUITTON. On the other page: Trousers and shirt FENDI. Wool vest MISSONI.
Jacket ROBERTO CAVALLI. Shirt DSQUARED2. Trousers VERSACE. Tie MAISON MARTIN MARGIELA. Photographer: Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Lucia Laricchia. Make up: Elisabetta Gavazzi. Hair: Luce Tasca at Atomo Management. Model: Andre Ziehe at fashion.
And... pants photographer Agostino Vacca, fashion editor Elisabetta Cavatorta
Black jacket with baggy sleeves and “carrot” pants DOLCE&GABBANA. Belt with golden chains MISSONI. Tights FALKE. Rings CHANEL. Shoes DOLCE&GABBANA.
Asymmetrical multistripe top, leather jacket and pants with leather details GUCCI. Shoes SOPHIA KOKOSALAKI.
Wool knit jacket with buttoned shirt collar, large male trousers and ring CHANEL.
Micro cashmere sweater, fur fringe vest and black suede laced pants ROBERTO CAVALLI. Jewelry MISSONI.
Corset with balloon sleeves and gold lace, jeans with rhinestones and golden son and shoes D&G. Tights FALKE.
Asymmetrical male shirt VIVIENNE WESTWOOD. Leather trousers HUSSEIN CHALAYAN. Tights FALKE. Shoes GUCCI.
Extra large jacket, leggings and jewelry MISSONI. Shoes DOLCE&GABBANA. Tights FALKE.
Gold satin printed kimono jacket, wide trousers with long rubin belt and shoes CHRISTIAN DIOR.
Jacket with paillettes and jogging pants DRIES VAN NOTEN. Wool hood MISSONI.
Gold satin printed kimono jacket, wide trousers with long rubin belt and shoes CHRISTIAN DIOR.
Printed ton sur ton jacket with belt and male trousers with hight cut YSL. Bracelet CHANEL. Necklace SONIA RYKIEL. Shoes CHRISTIAN DIOR. Photographer: Agostino Vacca. Fashion editor: Elisabetta Cavatorta. Fashion assistant: Jean Hugues Dormois. Make-up: Elsa Aubert at Lighface. Hair: Noelia Corral.
Coat photographer Domenico Cennamo, fashion editor Luca Stefanelli
Black coat with mousseline neck and wrists CHANEL. Earrings ORNELLA BIJOUX.
Techincal material coat BURBERRY PRORSUM. Neckerchief LA PERLA. Bustier dress with swarovski band VERSACE. Mink bag VERSACE.
Cloth and mink coat ERMANNO SCERVINO. Paillettes dress BLUGIRL. Shoes GIANFRANCO FERRÉ. Tights WOLFORD.
Coat MIU MIU. Wool bustier dress, chamois gloves and shoes ERMANNO SCERVINO. Fringed stole LA PERLA. Tights WOLFORD. Earrings and bracelet ORNELLA BIJOUX.
Coat LA PERLA. One-shoulder dress ROBERTO CAVALLI. Shoes CHANEL. Tights WOLFORD. Earrings and chains ORNELLA BIJOUX.
Oversized coat and belt MAISON MARTIN MARGELA. Dress DSQUARED2. Shiny shawl LA PERLA. Tighs WOLFORD. Shoes MISSONI. Chain bracelet and earrings ORNELLA BIJOUX. Gold and silver ring with dark amber PELLINI MILANO.
Coat with leather outlines ROBERTO CAVALLI. Shawl BURBERRY. Printed silk shirt LA PERLA. Feathered skirt DSQUARED2. Tricot bag ERMANNO SCERVINO. Earrings ORNELLA BIJOUX.
Coat with fox neck ANNA MOLINARI. Dress with bow DSQUARED2. Silk georgette shirt BLUMARINE. Belt GIANFRANCO FERRÉ. Shoes DSQUARED2. Tights WOLFORD.
Cloth and fur coat ANNA MOLINARI. Cotton shirt TOMASO STEFANELLI. Chenille trousers GIORGIO ARMANI. Shoes BLUGIRL. Necklace and earrings ORNELLA BIJOUX.
Coat with geometrical neck GIANFRANCO FERRÉ. Printed shirt SALVATORE FERRAGAMO. Earrings and chains ORNELLA BIJOUX.
Mongolian fur coat VERSACE. Dress with swarovski applications ANNA MOLINARI. Gloves BLUMARINE. Earrings ORNELLA BIJOUX. Photographer Domenico Cennamo. Fashion editor: Luca Stefanelli. Fashion assistant: Lucia Laricchia. Hair: Luce Tasca at Atomo Management. Make-up: Tiziana Raiomondo at Atomo Management. Production: Mickael Carrat. Model: Amber Mitchell at Fashion.
reportage
dubai, la grande scommessa di Emma Rinetti
MANIFESTO DEL LUSSO, LUOGO DI ARCHITETTURE AVVENIRISTICHE, CAPITALE DAI MILLE CONTRASTI. REPORTAGE DA UNA CITTÀ DOVE NEMMENO LA CRISI HA FERMATO LE RUSPE.
Appena scesi dall’aereo i cartelloni pubblicitari recitano “welcome to everything” (benvenuti nel tutto). Non c’è preambolo migliore per un visitatore che si avventuri qui: Dubai city. La città lontana, surrealista, dove tutto è possibile. L’ex-villaggio di pescatori di perle trasfigurato, in una manciata di anni, in una metropoli unica al mondo dall’ambizioso piano dello sceicco Saeed al-Maktoum. Una policy mai come ora sotto i riflettori mondiali, dopo la crisi che portato allo scoperto il debito pubblico accumulato in questi anni di investimenti. Eppure qua tutto sembra come prima. In taxi il mio primo impatto con la città (oltre all’aria condizionata che ti circonda ovunque) è lo skyline. Ovunque, grattacieli colorati come modellini di un plastico, palazzi in costruzione, luci artificiali, insegne lampeggianti, ruspe giganti. Sono in un grande cantiere che svetta nel cielo. All’improvviso il mio taxista (di certo abituato alla meraviglia del turista) decide per una piccola deviazione, e mi indica orgoglioso dal finestrino il Burj Dubai. Eccolo: il grattacielo più alto al mondo. Sta per arrivare al traguardo, noncurante del crack finanziario che ha colpito di recente la città. Supera gli 800 metri, ed è il simbolo-icona di Dubai, insieme ad altre avveniristiche costruzioni come lo spettacolare hotel Burj Al Arab a forma di veliero (il 7 stelle più alto al mondo con 321 metri). O Palm Island, un’isola artificiale a forma di palma che ospita un lussuoso resort. La stessa idea di sfarzo è riproposta nelle strutture deputate all’intrattenimento. Infatti nonostante la temperatura di 40°C è possibile godersi una giornata di sci sotto l’immenso Duomo Ski Dubaï. Ma il grande evento è atteso tra pochissimo: l’anno prossimo, nel 2010, verrà inaugurato Dubaïland, il più grande parco di attrazioni al mondo: 81 kilometri quadrati di meraviglia artificiale per sceicchi visionari, e non solo. Grattacieli e contrasti Passano le ore e con il declinare della luce Dubai sembra un grande videogioco. Di giorno è una città di frontiera, dove il cielo si stempera in uno slavato orizzonte biancastro, intorno al quale puoi intuire il deserto. Nelle vicinanze dei cantieri, il vento soffia sabbia arida e sottile. Di notte le luci al neon sono quelle di una metropoli in mezzo al nulla. All’improvviso faccio a caso a un rumore che mi ha accompagnato da quando sono arrivata. Anzi, “al” rumore: palazzi, snodi, strade in costruzione. La recente crisi finanziaria che ha colpito la borsa (indebitata di diversi milioni) non ha fermato lo spirito di questa città. Dubai è un grande cantiere senza posa dove si lavora freneticamente, 24 ore su 24, alla realizzazione di grattacieli, resorts e centri commerciali. Il rumore delle ruspe, di giorno appena percettibile, di notte diventa un basso continuo che a qualunque ora ti ricorda che qualcuno, là fuori, sta lavorando.
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Sommario tradotto... ... Just landed, the billboards recite “welcome to everything”. There is not a better preamble for a visitor to Dubai City. It is a faraway, surrealistic city, where everything is possible. The ex-village of pearls fishers has been transfigured (in a few years) in a unique metropolis by the Sheikh Saeed al-Maktoum’s ambitious politics. In a Taxicab, my first impact with the city (besides the air conditioning surrounding you everywhere) is the skyline. Everywhere there are colored skyscrapers like little plastic models of buildings under construction, artificial lights, flashing signs, giant bulldozers. There is a big yard which stretches toward the horizons. Suddenly my taxi driver (used to seeing the tourist’s wonders) decides to make a detour, and he points at the Burj Dubai. Here it is: the highest skyscraper of the world. It is approximately 800 metres, but it is still in phase of construction (the architects didn’t reveal the final height but it should surpass 820 mt). It is the Dubai’s symbolic icon, together with other futuristic constructions like the spectacular hotel Burj Al Arab in the shape of a sailing ship (the highest seven star hotel of the world with 321 metres). Or Palm Island, an artificial island in the shape of a palm which hosts a luxurious resort. The concept is re-proposed in the structures that are for entertainment. As a matter of fact, despite the high temperature (40°C), it is possible to enjoy a ski day under the huge Cathedral Ski Dubai. But the greatest event is foreseen in a short time period: in 2010 Dubailand will be inaugurated; it will be the biggest park attraction of the world: 81 square kilometres of artificial wonder for visionary sheikhs, and not only. Skyscrapers and contrasts Hours pass and at dusk Dubai seems like a big video game. By day it is a frontier city, where the sky dilutes in a fair, whitish horizon, around you in which you can perceive the desert. In the nearness of the yards, an arid wind blows with thin sand. By night there are neon lights, it is a real metropolis in the middle of nothing. Suddenly I hear a noise which has been following me since I arrived. Buildings and roads under construction. Dubai is a big yard without rest, where everyone frantically works all day, for the realization of the skyscrapers, resorts and malls. The bulldozers’ noise by day is just perceptible, but by night becomes a continuous boom which re-
reportage
La mecca dello shopping Se ogni nazione ha il suo sport nazionale, quello di Dubai è lo “Shopping”. Qui tutto è predisposto per catturare la sguardo e ammaliare la vista: oro, vetrine luccicanti, tessuti colorati, oggetti di qualunque tipo, tecnologia, gioielli, profumi, borse, abiti lussuosi. I cosiddetti Mall (mercati) fioriscono a ogni angolo di strada. È un mondo di desideri sintonizzato su una nota in più: la ricchezza. I centri commerciali sono maestose costruzioni che possono ricordare le piramidi d’Egitto o la Little Italy, a seconda dei casi. Del resto, il turismo e lo shopping sono il primo grande business di questo paese (i grandi marchi sono meno costosi grazie a una politica di porto aperto e di bassi dazi sulle importazioni). E così uno degli appuntamenti più famosi a livello internazionale è il Dubai Shopping Festival (www.mydsf. com): per la prossima edizione (dal 1 gennaio al 28 febbraio 2010) sono attesi oltre 3 milioni di visitatori. Ma non c’è solo la modernità. Pochi minuti di tragitto e dalle grandi strutture dei Mall si arrivi agli antichi Suq, come quello dell’oro e delle spezie. Tutto ad un tratto, per le viuzze intricate dei mercati, tra i profumi di spezie, l’oro dei gioielli e il fumo narghilè, sembra di essere tornati nel passato. È l’anima antica di Dubai che si fa largo tra gli imponenti blocchi di cemento. Tra oriente e occidente Girando per le strade della “Città Soleggiata dell’Oro” ci si rende subito conto che la popolazione di origine araba, contrariamente a quanto prevedibile, copre solo il 17%. Quella che viene definita la perla araba è in realtà abitata per l’83% da stranieri, asiatici (forza lavoro) e occidentali (turisti). Qui il burka non esiste. E il velo è indossato con vanità e orgoglio dalle donne autoctone durante le occasioni formali. Impossibile non notarle: sotto agli abiti neri ancheggiano su tacchi altissimi, con un elegante portamento enfatizzato da un’acconciatura a crocchia sotto il velo. Camminano slanciate come figurini nel loro “abaya” (abito tradizionale che lascia scoperto solo il viso) dalle maniche orlate di strass e cristalli, con trucco deciso e accessori – immancabilmente – griffati. La cucina rispecchia questo mix artificiale negli ottimi ristoranti di tutti i tipi (giapponesi, marocchini, italiani, francesi) la maggior parte dei quali sono ospitati nel complesso di lussuosi hotel. E allora capita che la hall di un albergo diventi l’antica l’agorà. Un perno intorno al quale le persone vanno e vengono, e la vita ruota frenetica. Chiunque qui a Dubai può trovare il suo angolo di casa. O di solitudine. O entrambi. Comunque vada la congiuntura economica, questo posto resta una scommessa aperta sul futuro.
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members you in every moment that someone, somewhere is still working. The Mecca of shopping Every nation has its national sport, the Dubai one is the “shopping”. Here everything is arranged for capturing and bewitching the eye: gold, sparkling shop-windows, colored materials, objects of different types, technology, jewels, perfumes, bags, luxurious dresses. The so-called Mall (markets) has flowers at every corner. A world of desires tunes in on a note in addition: the richness. The commercial centres are majestic constructions which can remind us of the Egyptian pyramids or a Little Italy. Besides, tourism and shopping are the first great business of this country (the big brands are less expensive thanks to a politics of open port and of low duties on the imports). So one of the most famous appointments at international level is the Dubai Shopping Festival (http://www.mydsf.com): the next edition will be from January, the 1st to February the 28th 2010 and more than 3 million visitors are expected. There is not only the modern aspect. A few minutes of journey and from the great Mall structures you can arrive at the ancient Suq, like the gold one or the spices’ one. Suddenly, through the tangled narrow lanes of the markets, among spiced scents, gold jewels and narghilè smoke, it seems as if going back into the past. It is the ancient Dubai soul which extends among the imposing cement blocks. Between Orient and Occident Going through the roads of the “Golden sunny City” you can easily perceive that the Arabian population, contrary to expectations, covers only 17%. The one which is defined the Arabian pearl is instead inhabited 83% by strangers, Asian (workforce) and occidentals (tourists). Here, the burka doesn’t exist. The veil is worn with vanity and pride by native women during the formal occasions. It is impossible not to notice them: under black dresses they wiggle their hips on high heels, with elegant posture, emphasized by a bun hairstyle under the veil. They walk tall and slender like fashion show in their “abaya” (traditional dress which leaves only the face showing) with fringed sleeves with rhinestones and crystals, with make up and branded accessories. The kitchen reflects this artificial mix in the best restaurants of every kind (Japanese, Moroccan, Italian, French), the majority of these are hosted in the complex of luxurious hotels. It just so happens that the hotel hall becomes the ancient agorà. A focus around which people come and go, and life passes frantically. Everyone here in Dubai can find a personal space to call home, or loneliness. Or a both.
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art
vasilij kandinsky UN OMAGGIO ALL’AVANGUARDIA DEL XX SECOLO: È IN SCENA AL GUGGENHEIM DI NEW YORK IL MAESTRO DELL’ASTRATTISMO LIRICO. UN’IRRUZIONE DI COLORI, LINEE E FORME GEOMETRICHE. PER UN LINGUAGGIO CHE HA RIVOLUZIONATO L’ARTE. E NON SOLO.
Il Guggenheim Museum di New York, in collaborazione con il Centro Pompidou di Parigi e il Lenbachhaus di Monaco, ospita la retrospettiva di uno dei più celebri artisti d’inizio Novecento. La mostra, che è curata da Tracey Bashkoff e che rimarrà aperta sino al 13 gennaio 2010, ripercorre l’excursus pittorico di Vasiliy Kandinsky e il suo progressivo approdo ad una concezione assolutamente innovativa. Disposti secondo un ordine cronologico, i dipinti del pittore russo (un centinaio di tele oltre a 60 disegni su carta), sono suddivisi in 6 grandi temi che illustrano le varie fasi creative dell’artista. Ciò che rende assolutamente rivoluzionaria la poetica pittorica di Kandinsky (distanziandola da altri movimenti quali il fauvismo, il cubismo e l’espressionismo) è il suo distacco netto dalla concezione figurativa. Mentre le avanguardie a lui precedenti sono restate ancora connesse alla realtà, attraverso la sua scomposizione, deformazione o re-interpretazione personale, l’artista russo procede invece con entusiasmo quasi fanatico ad una vera e propria soppressione del reale. La sua ricerca confluisce in un linguaggio istintuale di forme e colori che mira a rivelare una dimensione “altra”, nascosta, rispondente di una necessità interiore, spirituale (come il pittore espone profusamente nella sua opera del 1911, Lo spirituale nell’Arte). Ma nel corso degli ultimi decenni non è solo il mondo dell’arte ad essersi nutrito della rivoluzione kandiskyana. Anche la moda ha trovato nel suo leit-motive iconografico di geometrie e astrattismo un’ispirazione sempre attuale. Un connubio rinnovato di stagione in stagione da numerosi stilisti e creativi. A partire dallo stesso Versace (che nel 1984 vinse il premio “L’occhio d’oro” proprio per la collezione ispirata al pittore russo) per arrivare a Krizia, sino ai giorni nostri con le collezioni, tra gli altri, del duo stilistico Basso e Brooke, che per la prossima estate 2010 rendono omaggio a questo genio dell’arte novecentesca.
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A homage to the twentieth century’s vanguard: the master of lyrical abstractionism is on display at the New York Guggenheim Museum. An eruption of colours, lines and geometric forms. For a language which has revolutionized art and more. The New York Guggenheim Museum, in collaboration with the Paris Centre Pompidou and the Munich Lenbachhaus, hosts the retrospective of one of the most famous early twentieth century artists. The exhibition, which is cured by Tracey Bashkoff and will be open until January, the 13th 2010, shows Vasilij Kandinsky’s pictorial excursion and his progressive landing to an absolutely innovative formal concept. The Russian painter’s pictures (100 canvas and 60 works on paper) are arranged in a chronological order and subdivided in 6 major themes, which illustrate his various creative phases. The main characteristic which renders Kandinsky’s pictorial poetics absolutely revolutionary (distinguishing it from other vant-guardist movements, such us fauvism, cubism and the expressionism) is the clean detachment from the figurative conception. Unlike the previous vanguards, which were still linked to reality, through its break down, deformation or personal re-interpretation, the Russian artist, instead, goes forward with the almost fanatic enthusiasm for a genuine suppression of reality. His research is part of an instinctive language of shapes and colours that aims to reveal “another” hidden dimension, responding to an inner necessity, spiritual (as the artist exposes profusely in his work of 1911, “On the Spiritual in Art”). However, in the course of the last decades not only has the artistic world been nourished by the Kandinsky revolution. Fashion too, has found in his iconographic leitmotif of geometry and abstractionism, an inspiration that is always present. A union that is renewed from season to season by many stylists and creative artists. From Versace (who won “the Golden Eye” prize in 1984, for his collection inspired to the Russian painter), to Krizia, arriving in our days to the Basso and Brooke collection, which for the next 2010 Summer collection renders homage to this genius of the twentieth century art.
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