, e r o t t e V r e t n e C b a L e k a u Q l i Contro
! a n e c i P a n per la montag
Il progetto QLCV, così come ipotizzato dai documenti ad oggi pubblicamente circolati, è un progetto pericoloso per la montagna picena perchè: STOP AL CONSUMO DI SUOLO E CEMENTIFICAZIONE - Non si può continuare a costruire in maniera così imponente (15.000 mq. ipotizzati) in un cratere già profondamente segnato dalle opere di emergenza post-sisma. Tali opere hanno già portato l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ad assegnare al Parco dei Monti Sibillini, della Laga e del Gran Sasso, la maglia nera nazionale per consumo di suolo nel 2018. - Le alternative esistono. Solo nel Piceno (la provincia delle fabbriche abbandonate) sarebbero immediatamente disponibili 300.000 mq di zone produttive già attrezzate, invece che costruire in un contesto rurale e paesaggistico di pregio.
visioni occupazionali sono assai ridotte: solo 20 ricercatori e 1 coordinatore scientifico! Il profilo dei professionisti internazionali impiegabili nel progetto è completamente slegato dal sistema formativo territoriale. L’indotto sarà costituito principalmente dalle risorse impiegate nei pochi servizi accessori necessari al funzionamento del polo (pulizie, ristorazione, etc.)
PARTECIPAZIONE DI FACCIATA
La partecipazione delle comunità, che le istituzioni europee, nazionali e regionali reputano -giustamente- necessaria, non può ridursi a un concerto lirico a invito, né a tavoli estemporanei con alcuni stakeholder locali. Le comunità destinatarie dei fondi e che subiranno i cantieri devono essere messe nelle conCENTRO TECNOLOGICO FUORI CONTESTO - La necessità che un complesso di tale entità debba essere dizioni di esercitare il proprio diritto a partecipare e decidere. localizzato all’interno di un contesto urbano, viene ribadita nei documenti di progettazione dell’unico esperimento - arenato BANDI INDIRIZZATI POLITICAMENTE DAI PATTI - di costruzione di un simile polo tecnologico. A scriverlo era Non può bastare un atto di indirizzo della Comunità Montaproprio la Genera Scarl, la stessa società consortile che gui- na del Tronto e Valfluvione con soli 3 Comuni firmatari sugli dò l’operazione Ascoli21, e che oggi ha condotto lo studio di 8 aderenti, per far diventare il progetto parte del Patto per la pre-fattibilità del QLVC. Ricostruzione e lo Sviluppo. Il Patto, rappresenta infatti un dispositivo perverso, perché è composto da progetti decisi negli equilibri tra le parti sociali e, nello stesso tempo, ha la funzione INDOTTO E POSTI DI LAVORO? - Nonostante l’investimento complessivo ipotizzato per il pro- di indirizzare politicamente i bandi a cui quei progetti concorregetto ammonti a 20.350 euro (tutto denaro pubblico!) le pre- ranno. Un meccanismo circolare da spezzare.
Per questo chiediamo che: - il QuakeLab Center Vettore venga estromesso dal Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo; - le istituzioni locali e regionali ascoltino la protesta di un territorio stanco di nuove edificazioni e cattedrali nel deserto e la Comunità Montana del Tronto e Valfluvione apra la possibilità di organizzare un progetto organico tra tutti i Comuni, con interventi a scala ridotta, di recupero del costruito e un’applicazione diretta nel processo di ricostruzione
Dire “No!” al progetto del QualeLab Center Vettore non significa rinunciare ad un finanziamento di cui il territorio Piceno necessita, bensì vuol dire opporsi allo scempio ambientale e proporre un’alternativa nell’interesse dell’occupazione locale e della ricostruzione post-terremoto.
nocementocapodipiano.blogspot.com