Luglio 2003 ok

Forlì-Cesena

Mensile di Edit Sapim srl - Anno VII - N. 7 - Luglio/Agosto 2003 - Aut. Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg. Stampa n. 28/97- Sped. abb. Post. art. 2 Comma 20/b, Legge 662/96 - Dir. P.T. Forlì - Tassa pagata - Pubbl. inf. 45%.

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Il movimento cooperativo è uno dei maggiori segmenti organizzati della società civile e gioca un ruolo cruciale coprendo un ampio spettro di aspirazioni e bisogni umani. Le cooperative forniscono servizi sanitari vitali, abitazioni, servizi bancari, esse promuovono l’educazione e l’eguaglianza di genere; proteggono l’ambiente e i diritti dei lavoratori. Attraverso queste attività, ed una vasta gamma di altre tipologie, esse aiutano la gente in più di 100 Paesi a migliorare la loro vita e quella delle loro comunità e, con centinaia di milioni di soci lavoratori altamente professionalizzati e impegnati, esse sono un partner chiave del sistema delle Nazioni Unite e dei Governi, a tutti i livelli, negli sforzi di raggiungere uno sviluppo economico e sociale bilanciato e su base ampia.

Il tema scelto per le celebrazioni di quest’anno della Giornata Internazionale delle Cooperative – Le Cooperative rendono possibile lo sviluppo – sottolinea il contributo che le cooperative stanno apportando agli sforzi globali per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. L’adozione di questi obiettivi ha espresso la decisione della comunità internazionale di liberare tutte le persone da condizioni abiette e disumane, di estrema povertà e fame. Come modelli di auto-aiuto e solidarietà le cooperative comprendono meglio della maggior parte dei soggetti che, sebbene un tale sostegno politico di alto livello sia auspicabile e necessario, il progresso non avviene da solo, ma piuttosto attraverso un’azione a livello individuale e collettivo sostenuta.

Il sistema delle Nazioni Unite sostiene da molto tempo il movimento cooperativo e continuerà a farlo. Nel 2001, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato delle linee guida per aiutare i governi a creare un ambiente legislativo e politico che promuova la creazione di cooperative e per aiutare le cooperative stesse a difendere e negoziare questi cambiamenti. Le Nazioni Unite sono membro del Comitato per la Promozione e l’Avanzamento delle Cooperative, l’organismo centrale di coordinamento del movimento. Le attività di progetto del sistema ONU includono il sostegno dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro per le cooperative nella regione africana del Sahel, nella creazione di banche del grano nei villaggi, schemi di irrigazione e gestione delle risorse naturali.

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio non sono solo pure illusioni. Certamente essi rappresentano una sfida, ma sono anche obiettivi fattibili tecnicamente, persino nel poco tempo che abbiamo a disposizione. In occasione della Giornata Internazionale delle cooperative, le Nazioni Unite riaffermano il loro sostegno agli sforzi che le cooperative compiono nell’apportare il loro contributo, unico e di grande valore.

Il nuovo presidente di AR CI Forlì parla delle pro spettive per l’associazio nismo nel nostro territo rio.

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Proseguiamo la disamina dei bilanci delle coopera tive aderenti a Legacoop Forlì-Cesena.

È nata a Forlì Nausicaa, l'associazione che si propone di fornire servizi di assistenza e formazione alle famiglie che si avvalgono di servizi di cura domiciliare. Tra i promotori Legacoop Forlì-Cesena, ACLI, AGCI provinciale, Caritas, CNA provinciale, Confartigianato Forlì, Confcooperative Unione provinciale di Forlì-Cesena e Confesercenti provinciale.

Sede - Distretto Cesena: Via A. Spinelli, 60 47023 CESENA tel. 0547.643711 fax 0547.643800 Distretto Forlì: Via Balzella, 24 47100 FORLI' (FC) tel. 0543.790911 fax 0543.724272 Distretto Rubicone-Mare: Via Rubicone Dx, 1950 47039 SAVIGNANO SUL RUBICONE (FC) tel 0541.933914 fax 0541. 931672

Tempo di anniversari per due importanti realtà cooperati ve della provincia di Forlì-Cesena. Coopservizi compie venticinque anni, e per l’occasione ha deciso, tra le altre cose, di finanziare il restauro di un prezioso manoscritto del XVI secolo. Novacoop, giunta al decennale, festeggia l’avvenimento con il comico Paolo Cevoli.

a situazione di carenza idrica delle nostre campagne ha prodotto danni ingenti. Gli apparati radicali delle piante erbacee sono compromessi al 70%, con la conseguente riduzione produttiva di oltre il 50% per barbabietole, sorgo e mais. Inoltre, tutta la produzione di foraggio è bloccata al primo taglio primaverile. Anche per vigneti e frutticoltura, con il perdurare di questa situazione climatica, viene messo fortemente a rischio il buon esito delle produzioni. È del tutto fuori luogo porre aut aut tra attività industriali ed agricole per l'utilizzo delle risorse idriche disponibili. Come la legge prescrive, dopo gli usi potabili la priorità va all'agricoltura, e su questo non ci deve essere possibilità di fraintendimento. Negli ultimi quattro anni, tre sono stati di forte siccità. Non ci possiamo esimere dalla progettazione di un sistema idrico integrato, con il concorso di partnership pubblico-private tali da poter garantire al sistema agricolo la certezza della sostenibilità.

Servono laghi artificiali opportunamente dimensionati - come proposto anche da Sauro Sedioli, membro della commissione agricoltura della Camera - che raccolgano acqua nei momenti di abbondanza per l'utilizzo a scopo irriguo, e che possano prevedere anche un rilascio per garantire il minimo vitale dei fiumi. In questo sistema occorre velocizzare al massimo tutte le opere di derivazione secondaria del Canale Emiliano-Romagnolo. Resta sottinteso che per l'annata in corso occorre attivare tutti gli strumenti legislativi e di supporto, anche finanziario, per fare fronte all'emergenza e alla calamità ormai conclamate.

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Se si è in meno di nove entrano in gioco le norme per le società a responsabilità limitata

C

ontinuando il nostro esame delle principali novità contenute nella riforma del diritto societario di cui si avvicina sempre più l’entrata in vigore (01.01.04), affrontiamo in questo numero le problematiche riguardanti le attuali piccole società cooperative.

Come molti ricorderanno, le cooperative con un numero di soci inferiore a nove (ma mai inferiore a tre), perciò dette “piccole società cooperative”, hanno potuto costituirsi solo successivamente al 1997 e solo fra persone fisiche, in seguito alla previsione dell’art. 21 della legge 7/08/97 n. 266, cosiddetta legge Bersani, che ha introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della piccola società cooperativa con una regolamentazione molto semplificata rispetto alla cooperativa ordinaria.

Detta normativa pur non contenendo un rinvio esplicito e generale alle norme

sulle società a responsabilità limitata, aveva comunque diversi punti in comune con essa, quale ad esempio l’obbligo di nominare il collegio sindacale solo quando il capitale sociale superava i duecento milioni di vecchie lire.

Con la novellata disciplina cooperativa viene a decadere la legge speciale 266, ma la possibilità di costituire società cooperative con un numero di soci inferiore a nove, ma sempre su-

periore a tre e sempre persone fisiche, è fatta salva dal nuovo articolo 2522.

Questo prevede come regola generale che i soci siano almeno nove, ma al secondo comma, come eccezione, prevede che “può essere costituita una società cooperativa da almeno tre soci quando questi sono persone fisiche e la società adotta le norme previste per la società a responsabilità limitata”.

Quindi diventa obbligato-

rio per queste cooperative adottare le regole di funzionamento delle srl, anziché quelle delle società per azioni previste per le cooperative normali.

La cooperativa potrà comunque continuare ad adottare le norme delle srl anche quando dovesse superare il numero di otto soci e fino al raggiungimento di venti soci, poiché il nuovo articolo 2519 ammette che lo statuto preveda l’adozione, in quanto compatibili,

Per il decimo compleanno, Novacoop si affida alla comicità tutta romagnola di Paolo Cevoli, alias l'Assessore di Roncofritto dello Zelig televisivo. L'attore riminese, volto or mai noto alla cooperazione anche in virtù della sua partecipazione al seminario sulla ge stione delle risorse umane, sarà l'ospite d'onore della serata di lunedì 18 agosto alla fe sta dell'Unità di Martorano di Cesena, in occasione della quale la cooperativa festeg gerà con i suoi oltre duemila soci i primi dieci anni di vita. Nata nel gennaio 1993 per volontà di alcuni esponenti del movimento cooperativo provinciale, Novacoop associa ol tre 20 case del popolo del territorio cesenate, raccogliendo così in una struttura unitaria un inestimabile patrimonio di memoria storica e sociale, che affonda le sue radici nel se condo dopoguerra, allorché i circoli nacquero dal lavoro di moltissimi volontari per dare risposte nuove alle esigenze di socialità e solidarietà della popolazione.

Rocca delle Caminate offre una delle viste più suggestive dell’entroterra romagnolo. Oggi, grazie all’impegno della Provincia, il complesso architettonico è in via di restauro: un giusto regalo a tutti i cittadini, quasi un risarcimento di quello - improvvido - del 1929.

delle norme sulle srl nella cooperative con un numero di soci cooperatori inferiore a venti purché con un attivo dello stato patrimoniale non superiore a un milione di euro.

Per quanto riguarda la nomina del collegio sindacale vale la regole generale prevista per tutte le cooperative contenuta nell’art. 2543 del nuovo codice.

Con queste nuove regole dovranno fare i conti tutte le attuali piccole società cooperative a partire dal 2004.

All'inizio del secolo scorso la realtà bracciantile di Predappio fu scossa. Il padre di Benito Mussolini, Alessandro, fervente socialista internazionalista sulle orme di Andrea Costa, non senza ingenuità ed errori si pose l'obiettivo di dotare il mondo dei braccianti delle campagne di Predappio delle “comodità della modernità”. Quel Mussolini, che non aveva voluto recidere i legami con le proprie origini, era andato fino a Milano per vedere quale tipo di macchina per tagliare il grano fosse più adatta.

Tuttavia non è chiaro fino a che punto lo stesso Alessandro Mussolini concepisse, come avvenne con più precisione, in altri territori l'importanza di costituire cooperative in grado di affrontare il tema della “meccanizzazione” del mondo agricolo. Tuttavia, dal 1902, sulle colline di Predappio cominciarono a girare i “bisonti” per il grano. Un risultato che alleviò le fatiche dell'uomo agricoltore, ma non impedì che l'emigrazione all'estero dei coloni dei poderi attorno a Predappio continuasse.

In un solo giorno, annota lo stesso Alessandro Mussolini, furono cinquanta le persone che lasciarono quei luoghi per cercare fortuna. L'egoismo belluino e la ristrettezza di progetti capaci di essere remunerativi per l'occupazione conducevano all'abbandono delle terre amate, verso nuove e lontane mete.

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Intervista a Michele Drudi, neopresidente ARCI

Michele Drudi, 30 anni, lau reato in filosofia, è il nuovo p residente dell’ARCI di Forlì, eletto dal Congresso del 24 maggio. Subentra a Marcello Rosetti, nominato vice presidente.

Qual è oggi la realtà dell'Arci a Forlì?

L’ARCI è la realtà associativa più sviluppata e radicata nel territorio forlivese, con poco meno di 9.000 iscritti.

Ha una presenza strutturata in più di sessanta circoli ed associazioni tematiche affiliate, con un campo di azione che si estende dalla tradizionale messa a disposizione di spazi e servizi socio-ricreativi, alla cultura, alla musica, al cinema, al servizio civile, alle attività per i giovani e per i minori, alla solidarietà nei confronti di soggetti deboli ed esclusi.

Come associazione nazionale di promozione sociale non abbiamo timore di rivendicare un ruolo ed una funzione importanti nel contesto della vita della città e del territorio.

Quali impegni vi attendono nei prossimi anni?

Lavoreremo, innanzitutto, per il rilancio globale di ARCI Forlì nella promozione della cultura, della solidarietà, della socialità, della partecipazione democratica, e in particolare del valore della pace, che oggi più che mai occorre difendere, d i ffondere, praticare quotidianamente.

L’ARCI ha fatto e continuerà a fare la sua parte nelle iniziative politiche a favore di un nuovo protagonismo dei cittadini, della democratizzazione della politica e della globalizzazione dei diritti.

Questo impegno è stato testimoniato nell’organizzazione del Forum Sociale Europeo a Firenze, ma anche nelle manifestazioni nazionali e locali contro la guerra. Pensiamo che sia dovere di un’associazione come la nostra favorire la costruzione di spazi, fisici ma anche simbolici, in cui possa affermarsi e diffondersi una cultura imperniata su tali valori.

Luoghi storici dell'associazionismo Arci sono le case del popolo: come se ne possono rilanciare mission e attività?

Le case del popolo potranno continuare ad essere strutture vitali ed utili per la collettività solo in due modi: o aprendosi in misura sempre maggiore ai più giovani e a nuove attività, oppure definendo e proponendo un nuovo associazionismo della terza età, un campo in gran parte da esplorare. Altrimenti il destino può essere quello della dismissione se non c’è ricambio e rinnovamento. Dobbiamo perciò cominciare a pensare in termini di sviluppo associativo, prevedendo, razionalizzando e programmando la crescita delle basi circolistiche e dei soci.

Attualmente, quali sono i p rogetti che vi vedono coinvolti?

Innanzitutto il servizio civile volontario nazionale, che sta dando ottimi risultati, e coinvolge ragazze tra i 18 e i

26 anni in molteplici attività di alto valore sociale. Con lo scaglione di luglio, il numero delle volontarie ha superato le novanta unità. A r c i Forlì continua inoltre a seguire, in partnership con UNISER, i progetti di servizio volontario europeo e di mobilità giovanile previsti dal Programma europeo Gioventù. Senza elencare le tante attività ed iniziative promosse dai nostri circoli sul territorio, organizza la Festa della Musica, un appuntamento ormai classico che si svolge il 21 giugno di ogni anno, e il Mercatino del Libro scolastico usato, che a breve verrà realizzato presso la nostra sede. Con questi ed altri nuovi progetti che intraprenderemo, intendiamo diventare interlocutori dell'associazionismo studentesco ed universitario, e rispondere alle esigenze di carattere sociale e culturale dei giovani e di tutti i “nuovi cittadini” (stranieri immigrati in primis).

Da “La Rete In/Comune” le esperienze di Cad e Acquarello Una maggiore flessibilità contrattuale ha aiutato le donne a trovare uno spazio nel mondo del lavoro che meglio si concili con le esigenze familiari. Spesso, però, il carico di cure familiari rimane tale da impedire loro di partecipare appieno alla vita lavorativa. Sempre più la politica per il lavoro si intreccia inestricabilmente con quella della famiglia, non sempre però è possibile trovare soluzioni che permettano di armonizzare i tempi di lavoro con quelli personali e familiari.

Un’azione concreta in questa direzione si è sviluppata nel progetto “La Rete In/Comune” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso il FSE, da Efeso, Ente di formazione di Legacoop, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Forlì.

Lo scopo del progetto era contribuire ad individuare linee per una politica terri-

toriale volta alla conciliazione tra sfera professionale e personale. In particolare il progetto, che si è concluso con il convegno finale tenutosi il 16 giugno presso la sala Gandolfi a Forlì, ha visto l’avvio di cinque laboratori che hanno avuto come protagonisti importanti realtà economiche come la cooperativa

CAD, la cooperativa Acquarello, l’Electrolux Zanussi, CNA e Confartigianato ed il Consorzio di Solidarietà Sociale. Per le lavoratrici autonome si sono ipotizzate facilitazioni per interventi di sostegno al congedo parentale (L.53/00), all’interno di cinque cooperative sociali aderenti al Consorzio di Solidarietà Sociale si sono sperimentate azioni di telelavoro, alla Electrolux Zanussi si è studiata l’organizzazione interna e si è sperimentato l’utilizzo di voucher da parte delle lavoratrici per poter usufruire del servizio sperimentale di educatore domiciliare gestito dalla cooperativa Acquarello; infine nella cooperativa di assistenza domiciliare (CAD) si è svolta una analisi organizzativa in alcuni servizi al fine di individuare ipotesi di conciliazione attente alle esigenze delle lavoratrici.

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Non sono tutte rose e fiori le parti che compongono il testo della Convenzione eu ropeo per edificare una Car ta costituzionale dell'Euro pa. Il peso dei pregiudizi di tipo nazionalistico, la logica falsamente unanimistica che

impedisce che si formi una maggioranza capace di deci dere costituisce attraverso il diritto di veto un'inaccettabi le conseguenza. E non si ca pisce certo, se non con il me tro della singola convenien za politica, come mai il “di ritto di veto” nel Consiglio di sicurezza dell'Onu sia or mai considerato un non più accettabile privilegio, men tre affermarlo su scala euro pea è un valore indiscusso.

Non si tiene neppure in con to, e non è poco, che il “di ritto di veto” su scala plane taria misura o cerca di tem perare l'uso della forza mili tare, mentre quello in ambito europeo, generalmente, an drebbe applicato in quei pro cessi di unità politica e cul turale che, altrimenti, ri schiano di indebolirsi. Cosa c'entra la cooperazione con tutto questo? Per fort u n a , nelle parti senza spine del testo licenziato dal presiden te Valery Giscard d'Estaing la cooperazione compare co me soggetto e come predica to, segno che fa parte costi tuente del motore dell'econo mia, su scala sovranaziona le. Un’Europa più sociale, maggiormente coesa, è dun que un obiettivo politico im prescindibile per l'intero mo vimento cooperativo. Non dimentichiamolo e non fac ciamolo dimenticare. So prattutto verso coloro che pensano che certi documenti sono utili “schiacciamo sche”.

La cooperativa festeggia i 25 anni dalla nascita

Promosso il restauro di un trattato del ‘500 una storia lunga 25 anni quella di Coopservizi, la cooperativa nata nel 1978 con funzioni di gestione contabilità e paghe, redazione bilanci e dichiarazioni fiscali, iva e tributarie, rivolte per lo più alle realtà aderenti al movimento cooperativo. Da allora l'azienda, che oggi è operativa a Forlì e a Cesena, ha conosciuto una continua crescita e si è affermata grazie alla riconosciuta professionalità dimostrata. Per festeggiare i cinque lustri di attività, Coopservizi ha promosso una iniziativa duplice, pensata per i propri soci e rivolta più in generale alla cittadinaza forlivese. La cooperativa riunirà soci, dipendenti e amministratori in una cena sociale venerdì 19 settembre, al ristorante Peter Pan di Forlì; nel corso della serata conviviale verrà fatto a tutti gli intervenuti un originale omaggio, a ricordo di un quarto di secolo dalla costituzione dell'azienda. Ma i festeggiamenti non si fermano qui: la cooperativa, guidata dal presidente Mirando Zanotti, si è resa, infatti, promotrice del restauro del volume cinquecente-

È

sco “Trattato di matematica”, del forlivese Fabrizio Padovani, accademico filergita. Si tratta di un interessante manoscritto, al cui interno l'autore, studioso di grande fama, ha spaziato dai rudimenti del calcolo ragionieristico alle considerazioni astronomiche, passando per la filosofia e la teologia, come tipico dei volumi divulgativi dell'epoca, scritti per lo più in volgare, ed arricchiti da preziose tavole acquarellate. Senza un tempestivo intervento di recupero l'opera, custodita nel Fondo Piancastelli della Biblioteca di Forlì, sarebbe stata destinata inevitabilmente ad un rapido deperimento, causato dalla corrosione delle pagine per via degli inchiostri acidi usati. Grazie invece al restauro promosso da Coopservizi, realizzato da parte dalla cooperativa Cepac, il volume ritroverà le fattezze originarie, e sarà visibile al pubblico forlivese, unitamente ad altri interessanti documenti del tempo, nel corso di una mostra dedicata alla cultura ed alla scienza romagnole del Cinquecento. L'esposizione si terrà a palazzo Albertini nel mese di ottobre.

U

n libro per non dimenticare la Shoah e per far uscire dal silenzio, in particolare, la figura di Guelfo Zamboni, il santasofiese che fu console a Salonicco durante la seconda guerra mondiale, ed il cui nome è legato al salvataggio dalla deportazione di 280 ebrei greci. Il ricordo di Zamboni, insignito del titolo di “Giusto tra le nazioni” dallo Stato d'Israele, rivive ora nel libro “Per non dimenticare la Shoah”, a cura di Enrica Mancini, edito da Edit Sapim e stampato dal Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni di Santa Sofia, che é stato consegnato agli studenti della Classe 3°B della scuola media dell'Istituto Comprensivo statale del comune bidentino, autori di buona parte dei testi contenuti. La cerimonia si è svolta alle 11 di sabato 28 giugno al Centro Culturale di Santa Sofia, alla presenza, oltre che degli alunni, del Sindaco Luciano Neri, del Presidente del Consiglio Comunale di Forlì, Gabriele Zelli, delle altre autorità cittadine e delle associazioni dei reduci combattenti della vallata del Bidente.

coop.

Cresce l’interesse dei cooperatori e quello degli studenti per i tirocini universitari, crescono anche le occasioni per attivarsi, grazie alla nuova convenzione che impegna l’Alma Mater e Legacoop Forlì-Cesena a sostenere la diffusione di tale strumento. La nuova convenzione sigla ta con il Magnifico Rettore Pier Ugo Calzolari consente alle cooperative di accogliere (senza oneri di alcuni tipo e con copertura assicurativa a carico dell’Università) studenti di ogni facoltà dell’Ateneo emiliano romagnolo.

Da Bologna a Rimini tutti gli studenti re g o l a r m e n t e iscritti e quelli neo laureati potranno svolgere un tiroci nio presso una struttura cooperativa di Forlì-Cesena, co gliendo quindi l’occasione per fare esperienza, comin ciando a mettere alla prova conoscenze e attitudini pro fessionali. Ad oggi sono numerosi i temi di tirocinio pro posti dalle cooperative, che una volta trasmessi alle se greterie delle facoltà, sono messi all’attenzione degli stu denti. Le occasioni offerte dal mondo cooperativo vanno dall’assistenza agli uffici amministrativi, alla gestione di progetti del non profit, fino alla progettazione ingegneri stica. Le prospettive sono quelle di consolidare uno stru mento flessibile e di massima efficacia per operare un primo screening delle professionalità effettive disponibili sul territorio. Un’occasione che molte delle cooperative associate sembrano avere colto e intendano praticare quale modalità di selezione del personale.

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Il rapporto unitario di AGCI, Confcooperative e Legacoop Forlì-Cesena

Il messaggio del segretario ONU Kofi Annan consegnato alle autorità locali

N

ell'anno appena trascorso il sistema che fa riferimento ad AGCI, Confcooperative e Legacoop provinciali ha generato 888 posti di lavoro e associato 11.472 nuovi soci, con un saldo attivo di 22 nuove imprese. La produzione è cresciuta di oltre 100 milioni di euro attestandosi a 4 miliardi e 129 milioni (+2,63%, con un incremento dal 1999 di 26,58 punti percentuali).

Le cifre, contenute nel Rapporto Unitario annuale stilato in occasione della Giornata Internazionale ONU della cooperazione, sono state presentate nel corso di una conferenza stampa svolta il 4 luglio all’Hotel San Giorgio di Forlì dai presidenti delle tre centrali: Valter Rusticali (AGCI), Amedeo Scozzoli (Confcooperative) e Mauro Pasolini (Legacoop).

Il totale degli occupati è salito a quota 22.521 (+4,1%, +17,66% nel triennio), mentre i soci totali so-

no 138.845, con un balzo in avanti rispetto al 2001 di ben 9 punti, dopo alcuni anni di relativa stabilità. Le 551 cooperative aderenti al 31 dicembre 2002 operano prevalentemente nel settore dei servizi (133), culturale (122) e agricolo (111). Seguono le cooperative sociali (70), di produzione lavoro (57), di abitazione (29), della distribuzione e consumo (16) e dei trasporti (13).

A questi numeri vanno aggiunti quelli del sistema provinciale delle Banche di Credito Cooperativo, le quali aderiscono alla Confcooperative attraverso la propria federazione. Il settore ha evidenziato indici ampiamente positivi. In totale operano in provincia di ForlìCesena 8 istituti, a cui fanno capo 71 sportelli (+2 rispetto al 2001), mentre il numero totale dei soci è passato dai

9.018 del 2001 agli attuali 9.445. I depositi ammontano a 1.951 milioni di euro, mentre gli impieghi sono a quota 1.673 milioni.

Sono numeri più che positivi

quelli appena citati. Ma i numeri, specialmente per un comparto che ambisce ad aggregare il tessuto sociale, oltre che a creare lavoro e

benessere, non sono tutto.

Anzi, a volte rischiano, paradossalmente, di celare i valori che guidano l’operato delle imprese cooperative. È questo il motivo per cui alla presentazione del Rapporto Unitario si è aggiunta quest’anno la consegna alle autorità locali della pergamena contenente il messaggio del Segretario Generale dell’ONU, Kofi Annan. Un gesto simbolico attraverso il quale il Presidente della Provincia, Piero Gallina, i Sindaci di Forlì e Cesena, Franco Rusticali (attraverso la rappresentanza dell’assessore Marisa Fabbri) e Giordano Conti, il Presidente della locale Camera di Commercio, Sergio Mazzi e il Responsabile dell’Area Cooperazione della Direzione Provinciale del Lavoro, Domenico Settanni, sono divenuti testimoni del ruolo svolto dalla cooperazione per la prosperità e la pace non solo a Forlì-Cesena, ma in tutto il pianeta.

Via Hercolani 2 - Forlì Tel. 0543.378211 - Fax 0543.35383 Direttore Responsabile: Pietro Caruso Direttore Editoriale: Widmer Valbonesi Redazione: Bruno Carioli, Gabriele Zelli, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Cristian Maretti, Monica Fantini, Massimo Brusaporci, Simona Benedetti, Isabella Landi, Enrica Mancini, Emilio Gelosi (Coordinatore) Foto: Fotogiornale Sabatini, Fabio Blaco, Archivio ufficio stampa Legacoop Pubblicità: in proprio Fotocomposizione: COINE’ srl via Punta di Ferro, 2 - Forlì Stampa: Stabilimento Tipografico dei Comuni scarl

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Oltre 133 mila tonnellate ritirate nel 2002

Positivi i risultati per le produzioni invernali nche in un anno difficile per l’ortofrutticoltura come il 2002, la cooperativa Apofruit si conferma come una delle più dinamiche e solide realtà dello scenario agroalimentare nazionale.

A testimoniarlo sono i numeri dell’Assemblea di Bilancio 2002 tenuta venerdì 27 giugno nello stabilimento Apofruit di Pievesestina di Cesena.

L’esercizio evidenzia 133.576 tonnellate di ortofrutta ritirata (“contro” 100.125 tonnellate nel 2001), un fatturato di 139,3 milioni di euro (122,6 milioni di euro nel 2001), un utile di esercizio di 500.000 euro e un patrimonio netto che raggiunge i 38,8 milioni di euro. Numeri di tutto rispetto, tenendo anche conto di un’annata 2002 funestata dalle piogge estive,

A

che hanno influito negativamente sui consumi e sulla conservabilità di produzioni quali pesche, nettarine e albicocche. «Anche in una annata difficile come il 2002 – sottolinea Enzo Treossi, Presidente di Apofruite pur facendo liquidazioni competitive rispetto ai concorrenti, abbiamo chiuso un buon bilancio, con risultati migliori per i Soci che hanno scelto la strada della qualità». «Se sulla frutta estiva 2002 il mercato è stato negativo – gli fa eco Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit l'andamento della frutta invernale, soprattutto il kiwi, è stato decisamente migliore, grazie anche alla strategia di Apofruit incentrata su innovazione, qualità dei prodotti e politica di marca».

Innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente occupano un posto egualmente importante nelle strategie di Apofruit. Recentemente la cooperativa ha presentato il primo semirimorchio a refrigerazione ecologica che si avvale della tecnologia “a piastre eutettiche”. Questo rivoluzionario sistema ad impatto ambientale zero, prodotto da Fabbri Cam, impiega piastre contenenti soluzioni saline che vengono refrigerate fino a –30 gradi, hanno un’autonomia di 72 ore e costi di manutenzione minimi, senza alcuna emissione nell’ambiente. I vantaggi in termini ecologici sono immediati. Basti pensare che solitamente le celle frigorifere vengono

Coniugare risultati e etica: obiettivo possibile

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el 2002 Formula Servizi ha consolidato la propria posizione, con un aumento della produzione del 19% rispetto al 2001 ed un utile in crescita. «Un risultato - spiega il presidente, Graziano Rinaldini -niente affatto scontato quando, all’inizio del 2001, decidemmo di cambiare l’immagine ed il marchio della nostra cooperativa». Il bilancio si è chiuso con una produzione di 29 milioni di euro, ed un reddito operativo di circa 3 milioni di euro.

Balzo in avanti per il patrimonio netto della cooperativa, che ora supera i 10 milioni di euro.

Nel complesso il Gruppo Formula, di cui fanno parte anche Polycalor, Allexpo e Consorzio Formula Ambiente, nel 2002 ha prodotto ricavi per quasi 37,5 milioni di euro, contro i 29,6 milioni del 2001.Gli operatori sono 1557 (+102 unità), di cui

1225 occupati nella sola Formula Servizi. I buoni risultati economici si accompagnano ad un forte attaccamento ai principi cooperativi e al territorio di appartenenza, testimoniato dal primo bilancio sociale, che è stato presentato in anteprima all’Assemblea di bilancio del 25 maggio. Ad un alto valore aggiunto (circa 29 milioni di euro) si accompagnano gli innumerevoli progetti di solidarietà portati avanti nel 2002 (tra cui la costruzione della scuola elementare di Gostovic, in Bosnia) ed i sostegni ad attività culturali e sportive nel territorio. Infine, tra le novità del 2003 figurano il miglioramento del modello organizzativo, ora calibrato sulle esigenze di un’impresa che opera sul territorio nazionale e non più in un’area ristretta, e la certificazione etica SA8000, attualmente in corso di definizione.

refrigerate da un motore diesel montato esternamente, che consuma gasolio inquinando l’aria, produce inquinamento acustico (con una rumorosità tripla rispetto a quella del motore del veicolo stesso) e deve funzionare anche quando il veicolo è fermo. Le celle a piastre eutettiche possono essere applicate sia a veicoli per il trasporto dei prodotti freschi (da 0 a +6 gradi) che a quelli per il trasporto di surgelati (da –18 a –30 gradi) e mantegono temperature costanti anche in fase di carico e scarico delle merci alimentari. Il semirimorchio consegnato ad Apofruit è il primo testato in Europa con risultati tali da aver ottenuto la certificazione sia per il trasporto degli ortofrutticoli freschi che quelli surgelati.

Anche nel 2002 la Cooperativa Edificatrice Comunale di Forlì ha lavorato con costanza per assicurare ai propri soci una abitazione a condizioni migliori rispetto a quelle del mercato. Nel corso dell’anno la cooperativa ha avviato i lavori per la costruzione di un edificio residenziale con 6 alloggi a Forlì, in via D’Azeglio. Il prezzo medio di assegnazione al mq. di superficie commerciale è di 1.854 euro, con un evidente beneficio mutualistico per i soci, che possono usufruire di un notevole sconto rispetto ad abitazioni con caratteristiche ed ubicazione analoghe.

La cooperativa, inoltre, ha completato l’iter burocratico per la cessione in proprietà individuale degli alloggi delle cooperative edificatrici di S. Piero in Bagno, Dovadola e Gambettola-Gatteo. L’attività non si ferma. In questo periodo si sta trattando l’acquisto di due lotti di terreno di circa 1.000 mq. al Quattro e in località Villagrappa di Forlì. ( )

Direzione e Sede Legale Via P. Maroncelli, 10 - 47100 FORLI’ Tel. 0543 452411 - Fax 0543 31762 E-mail: unipol@assicoopromagna.it

® COOPERATIVA BRACCIANTI RIMINESE

Soc. Coop. a r.l. • 47900 Rimini, Via Emilia, 113 Tel 0541/748711 • Fax 0541/741758

Un progetto di cooperazione, volontariato, artigiani e commercianti

Servizi e formazione rivolti alle famiglie che utilizzano lavoratori extracomunitari per servizi di cura domiciliare

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ono più di 3 mila in provincia di Forlì-Cesena, stando alle domande di regolarizzazione presentate negli scorsi mesi, le famiglie che fanno ricorso a lavoratrici provenienti da paesi extracomunitari per servizi di cura domiciliare a malati, anziani e persone inferme. È a questo vasto bacino e alle problematiche da esso espresse che si rivolge Nausicaa, l'associazione nata dall'incontro tra volontariato, cooperazione e piccola e media impresa per fornire servizi di assistenza e formazione tanto alle famiglie ora considerate datrici di lavoro a tutti gli effetti - quanto alle stesse lavoratrici, che si intende coinvolgere in un percorso di formazione e qualificazione professionale.

I soggetti promotori sono Legacoop Forlì-Cesena,

ACLI, AGCI provinciale, Caritas, CNA p r o v i n c i a l e , Confartigianato Forlì, Confcooperative Unione provinciale di Forlì-Cesena e Confesercenti provinciale.

Le lavoratrici che la recente sanatoria governativa ha portato alla luce del sole di-

spongono quasi sempre di buona volontà, ma raramente della preparazione adeguata al difficile ruolo che devono svolgere all'interno del nucleo famigliare.

I problemi che emergono più di frequente sono quelli relativi alla lingua e al differente panorama culturale, nonché alle competenze richieste per soddisfare i biso-

gni dell'assistito. Ma anche la mancata conoscenza delle più elementari regole di utilizzo dei servizi socio-sanitari e del territorio sono elementi che rappresentano una criticità per le famiglie, già gravate da grossi sacrifici economici, e per le stesse lavoratrici, che vedono allontanarsi la possibilità di una effettiva integrazione.

«Per venire incontro a queste situazioni - spiega la presidente, Luisella Miti Nausicaa si propone di promuovere la formazione professionale tesa all'acquisizione delle competenze di base, l'aggiornamento, la conoscenza dei servizi sociosanitari e del loro utilizzo, la realizzazione di corsi per l'acquisizione della lingua e nuove opportunità di conoscenza del territorio e di integrazione socio-culturale.

L'associazione - conclude si pone, inoltre, come interlocutore degli enti locali per costruire sinergie e progetti in comune».

Nausicaa, che ha sede a Forlì, nasce per associare i famigliari di coloro che necessitano di assistenza domiciliare, ma è aperta tanto alle persone fisiche quanto a quelle giuridiche.

Dal 1999 la coop ha condotto i propri clienti a oltre 50 tipi di certificazione

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al 1999 la cooperativa Jupiter opera nel campo della consulenza e dei servizi avanzati per le aziende agroalimentari. Durante questi anni, la nostra Piccola Cooperativa, formata da 5 esperti qualificati, ha portato i propri clienti ad oltre 50 tipi di certificazione di qualità (prevalentemente ISO 9000, ISO 14000, Produzione Integrata, BRC, EUREP GAP, Rintracciabilità e Filiera Controllata) e di origine (Disciplinari IGP), o di qualificazione per la fornitura alla GDO, italiana ed estera.

Dal 2001, Jupiter ha partecipato alla costituzione del Consorzio AEQUA, composto da aziende di servizi altamente specializzate, operanti nel campo dell’AgroEco-Qualità. A E Q U A si è reso promotore ed attore

dell’importante iniziativa denominata “Sovranità Alimentare”, insieme ad ANCA Legacoop, che ha originato alcuni appuntamenti importanti sul tema della sicurezza alimentare ed un ampio monitoraggio della Qualità nelle cooperative aderenti all’Associazione Nazionale delle Cooperative Agricole.

Oggi, AEQUA è un marchio che contraddistingue le iniziative sul tema della qualità e dell’Ambiente per le imprese agroalimentari, a livello nazionale ed internazionale.

Le aziende del “network” hanno ceduto ora il marchio AEQUA alla neonata “Fondazione Richard Lombardi per l’alimentazione e lo sviluppo sostenibile”, con l’o-

biettivo di legare le attività in questi campi ad un ente senza scopo di lucro, capace di operare anche nella divulgazione e promozione dell’Agro-Eco-Qualità. La Fondazione Richard Lombardi nasce, infatti, con questi scopi. I promotori hanno voluto con ciò sia rendere omaggio a Richard, prematuramente scomparso, sia sviluppare attività a tutto campo, in modo no-profit: coniugando le esperienze maturate su Qualità e Ambiente da AEQUA e dall’Unione interprofessionale operatori del Biologico, anch’essa confluita nella Fondazione, con le tematiche della bio-architettura e dell’edilizia sostenibile, campo professionale di Richard e sul quale la Fondazione conta sul supporto dei suoi colleghi, in particolare del prof.

Marco Prati della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna.

E poi tanti amici di Richard e Romeo hanno dato già segno tangibile di sostegno: tra questi, Enrico Pieri, Presidente della Fondazione.

La costituzione della Fondazione ha visto il concreto supporto del Comune di Forlimpopoli, che offre l’ospitalità della sede, in Piazza

Pompilio. E con il quale si intendono sviluppare sinergie e collaborazioni, in particolar modo sull’alimentazione, tema delle molte iniziative “artusiane” che hanno luogo a Forlimpopoli.

Per concludere, la Fondazione ospiterà anche l’Istituto per la Sicurezza Qualità e Ricerca A g r o a l i m e n t a r e (Si.Qu.R.A.), nuovo ente no-profit per la certificazione in campo agroalimentare.

Come Jupiter, abbiamo dato ed intendiamo dare anche in futuro, ampio sostegno e collaborazione a questa importante iniziativa, ritenendo che sviluppare attività in questi campi, anche in forma no-profit, sia un modo concreto di fare cooperazione e di incentivarne le distintività.

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Il fatturato è cresciuto fino a 23 milioni di euro

La cooperativa ha riconosciuto a tutti i dipendenti una mensilità aggiuntiva e ai soci un ristorno del 27%

C

E I F, la Cooperativa Elettricisti Installatori Forlivesi di Forlì, ha vinto la propria scommessa raggiungendo, anche nel 2002, i 23 milioni di produzione.

«Siamo soddisfatti per i risultati raggiunti – spiega compiaciuto il presidente Alberto Bonamici – poiché avevamo ritenuto eccezionale la produzione sviluppata lo scorso anno (+25%), mentre abbiamo avuto la conferma di tale capacità produttiva, con un organico che non ha avuto lo stesso trend di crescita ma che, evidentemente, ha saputo esprimere una capacità organizzativa di grande livello».

Grazie anche al buon andamento economico, la cooperativa ha riconosciuto a tutti i dipendenti e ai soci una gratificazione tangibile pari ad una mensilità aggiuntiva con una spesa di

Trentino-Alto Adige 9% Toscana 9%

circa 200 mila euro imputata al conto economico. In sede di destinazione dell’utile pari a circa 832 mila euro netti, ha poi remunerato il capitale versato al 10,4% lordo ed erogato il ristorno pari al 27% delle retribuzioni annue percepite.

Per il futuro è in corso un progetto per l’introduzione di un sistema di retribuzioni variabili che premi il raggiungimento degli obiettivi fissati per le singole funzioni e l’impresa complessivamente.

«Investiamo in formazione - spiega Bonamici - ma cerchiamo anche di tenerci uniti e coesi alla Cooperativa attraverso le attività organizzate dalla commissione sociale interna che, per esempio, quest’anno ci ha portato una settimana a Tenerife».

«Ogni singolo componente della nostra cooperativa –

Veneto 2%

prosegue Bonamici - è portatore di esperienze e professionalità tali da rappresentare il nostro maggior patrimonio che, da un capo all’altro dell’Italia, si divide tra gli oltre 30 cantieri attivi».

Si lavora in Sicilia presso l’aeroporto di Catania, in Sardegna presso gli ospedali di Ozieri e Nuoro, a Milano alla Scala e al Castello Sforzesco, in Alto Adige presso il depuratore di Bressanone e anche a casa nel nuovo ospedale Pierantoni.

Per mantenere livelli qualitativamente così elevati la cooperativa ha recentemente acquisito l’Attestazione S O A per la partecipazione agli appalti pubblici per la progettazione e la realizzazione di opere elettriche e meccaniche per importi fino a 10 milioni di Euro (OG11) e la certificazione del sistema di Qualità ISO 9001/2000 per la realizzazione di impianti elettrici a media e bassa tensione e impianti meccanici civili e industriali.

Il portafoglio ordini, che si è da poco arricchito dei lavori per gli ospedali di Marsala, Empoli e Meldola (C.O.) mantiene mediamente livelli di sicurezza per lo sviluppo della Cooperativa.

Telefonia (Emilia R.) 6%

E.R. Prov.Forlì 20% E.R. Altre Prov.

8%

Sicilia 1%

E.R. Telefonia 6%

Sardegna 15% Puglia 7%

Marche 16%

Lombardia 7%

Teatri 3%

Civili 28%

Ospedali 26%

Manutenzioni 2% Ipermercati 22%

Ecologia 17%