Forlì-Cesena
Mensile di Edit Sapim srl - Anno VII - N. 4 - Aprile 2003 - Aut. Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg. Stampa n. 28/97- Sped. abb. Post. art. 2 Comma 20/b, Legge 662/96 - Dir. P.T. Forlì - Tassa pagata - Pubbl. inf. 45%. La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.13 L.675/96, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, chiedendone la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Edit Sapim, via Hercolani 2, 47100 Forlì. Costo a copia: € 0,50Abbonamento annuale 4,00 €
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È in pieno svolgimento la stagione delle assemblee di bilancio, per le cooperative e per l’intera società forlivese e cesenate si tratta, in assoluto, del più rilevante e coinvolgente fenomeno di democrazia economica e di partecipazione sociale. I cooperatori e le cooperatrici misurano, dati alla mano, l’efficacia, l’efficienza, la mutualità e le prospettive del loro sodalizio e quanto il loro lavoro sia stato utile a se stessi, alla comunità, sia in termini economici che di coesione sociale. Anche i bilanci del 2002 segnano, in generale, un andamento positivo, perfettamente in linea con le aspettative delineate oltre un anno fa. Le cooperative si riconfermano la locomotiva per la realtà forlivese e cesenate, con trend sopra i livelli medi dell’economia provinciale. Dunque tutto bene? Sì, ma con dei “se” e dei “ma”. Venti di guerra e, speriamo entro breve, di dopoguerra, enfatizzano (non v’era certo bisogno) le congiunture impegnative per l’Italia, il nostro territorio e quindi anche la cooperazione. Abbiamo chiaro che questo territorio e questa cooperazione non possono competere puntando sul ribasso dei costi di produzione. La sfida è quella della qualità dei diritti. La leva competitiva ha il suo fulcro nella relazione virtuosa tra istituzioni, società ed imprese. Vogliamo percorrere strade di sviluppo sorrette da una scuola avanzata, dalla formazione, dalla innovazione di impresa, di processo e di prodotto, dal trasferimento tecnologico e dalla importazione di competenze nell’ambito cooperativo. La crescita in quanto tale non è più sufficiente; determinante è l’innovazione, il sapere diffuso, l’etica solidale, una società equilibrata. L’esperienza cooperativa dimostra, in questo territorio, che i modelli sociali non sono tutti uguali, tutti buoni o, peggio ancora, ininfluenti. Ci sentiamo di proporre modelli di Stato minimo e di amministrazione campanilistica in nome degli ostacoli da abbattere, ma in realtà, per questa strada, quante opportunità possono venire a mancare? Dall’esperienza cooperativa e dal nostro territorio vengono ben altre indicazioni: stare bene in Europa e nella globalizzazione e competere si può, mettendo in rete, sempre di più, il fare assieme, la creatività, la coesione sociale. La mutualità, la sussidiarietà, il metodo della concertazione, producono le condizioni per praticare sintesi più avanzate, capaci di generare ulteriore benessere e sicurezza per noi e le future generazioni.
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Le cooperative aderenti a Legacoop vengono da dieci anni di crescita
e cooperative del settore servizi in questi ultimi anni hanno vissuto una crescita ininterrotta, riuscendo a mettere in campo una capacità progettuale ed un patrimonio di risorse che hanno consentito di interpretare il bisogno di esternalizzazione espresso dagli enti locali. Le prime proiezioni sui bilanci del 2002 confermano la crescita sia in termini di fatturato che di occupati. La maggior parte delle cooperative in questi anni è riuscita a consolidarsi in modo significativo, grazie anche ad una politica di settore che si
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è svolta su due piani: da un lato il rafforzamento della qualità d e l l ’ o fferta, dall’altro la volontà di insistere su regole che non privilegino unicamente il massimo ribasso.
Le 9 cooperative associate a Legacoop nell’area della logistica e del facchinaggio hanno vissuto un periodo di crescita ininterrotta negli ultimi 10 anni. Fino a pochi mesi fa, il settore era fra i pochi a non avere un contratto collettivo di lavoro. Da quest’anno per la prima volta si applica il contratto della logistica merci: a Forlì, diversamente che nelle altre zone d’Italia, l’applicazione è a regime dallo scorso mese di gennaio, sia nella parte economica che normativa.
La cooperativa di riferimento nel settore ha carattere nazionale: Formula Servizi negli ultimi 10 anni ha avuto uno sviluppo notevole, diversificando le proprie attività nel campo della logistica, movimentazione merci, distribuzione pasti e sorveglianza museale. È da rilevare che, per corrispondere alle nuove esigenze espresse dai committenti, sia pubblici che privati, la cooperativa ha avviato e consolidato importanti collaborazioni con la cooperazione sociale, garantendo sul mercato la presenza di un gruppo multiser-
vizi. Significativo l’impegno nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, nella riduzione dell’impatto ambientale, nella volontà di applicare forme importanti di flessibilità del lavoro (job sharing).
L’impressione è che per le cooperative sociali sia finito un ciclo. La cooperazione deve riposizionarsi strategicamente, a fronte di una preoccupante crisi della concertazione a livello territoriale, del calo della spesa pubblica, e della necessità di definizione di un nuovo Welfare municipale che abbia il tema della sussidiarietà al centro. Nello specifico, la situazione suggerisce alla cooperazione di tipo A di investire in competitività e nella formazione dei gruppi dirigenti, per il consolidamento organizzativo e gestionale delle imprese. La cooperazione di tipo B dovrà confrontarsi con un mercato sempre più concorrenziale, rispetto al quale appare necessario un maggiore impegno, per raggiungere standard qualitativi sempre più elevati, ed assumere nel confronto con l’ente pubblico un ruolo maggiormente propositivo e progettuale.
All’interno del settore operano due cooperative di dimensioni rilevanti come Novacoop e Unica, che seppur lentamente,
È stata fissata per venerdì 9 maggio l’Assemblea an nuale di Legacoop ForlìCesena. L’appuntamento avrà luogo nella sala con vegni del Grand Hotel di Cesenatico, a partire dal le ore 16. sono impegnate nella volontà di rinnovare e rinvigorire gli scopi sociali, ricreativi ed aggregativi originari. Sia Unica che Novacoop stanno compiendo importanti investimenti (pari a circa 2 milioni e 600 mila euro) per la ristrutturazione e la riqualificazione del consistente patrimonio immobiliare. Risultano interessanti anche altri progetti di sviluppo che vedono impegnate alcune delle cooperative che non hanno seguito la via della fusione. Uno degli elementi di maggiore preoccupazione riguarda l’invecchiamento della base sociale: l’impegno è quello di favorire il coinvolgimento delle generazioni più giovani.