Forlì-Cesena
Mensile di Edit Sapim srl - Anno VII n.12 - dicembre 2003 - Aut. Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg. Stampa n. 28/97- Sped. abb. Post. art. 2 Comma 20/b, Legge 662/96 - Dir. P.T. Forlì - Tassa pagata - Pubbl. inf. 45%. La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.13 L.675/96, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, chiedendone la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Edit Sapim, via Hercolani 2, 47100 Forlì.
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La riforma del Welfare è un terreno strategico per la cooperazione. In questi anni sui nostri territori è stata attuata una significativa esperienza di riorganizzazione dei servizi e delle deleghe sulla base di un rinnovato ruolo programmatorio degli enti locali. Riteniamo che occorra consolidare e valorizzare quanto realizzato, a maggior ragione nel momento in cui il governo sta attuando politiche fortemente penalizzanti dal punto di vista della spesa e pericolosamente pasticciate dal punto di vista sociale. È necessario dunque mantenere forte l’iniziativa su alcuni punti fermi. Il Welfare territoriale deve avere come obiettivi primari la qualità delle tutele, la promozione della solidarietà, la partecipazione dei cittadini. La programmazione e organizzazione del sistema integrato dei servizi devono valorizzare il ruolo degli enti locali sulla base dei principi di responsabilità, sussidiarietà e concertazione. Occorrerà dunque prestare molta attenzione per qualificare sedi e strumenti affinché i soggetti del cosiddetto Terzo Settore possano esercitare il ruolo di partnership nella programmazione e organizzazione della rete di Welfare. Particolare importanza rivestono per noi i temi relativi agli appalti, alle risorse, alla concertazione. Sul tema degli appalti è necessario mantenere alta la vigilanza, contrastare con decisione qualsiasi ricorso al massimo ribasso, perseguire la pratica dell’offerta economicamente vantaggiosa, sperimentare nuove modalità di affidamento. L’obiettivo deve essere quello di premiare l’affidabilità dei soggetti gestori e la qualità del mercato sociale. Per quanto riguarda le risorse condividiamo pienamente la scelta dei Comuni di Forlì e Cesena di garantire l’attuale livello dei servizi nonostante i tagli governativi. Occorre valorizzare tale scelta come prioritaria anche nel prossimo futuro, continuando nella selezione degli interventi e nella qualificazione della spesa. La concertazione, per noi elemento centrale e costitutivo del sistema di Welfare, non deve ridursi in semplice consultazione o mero raccordo formale tra fase di indirizzo e decisioni di spesa. A partire dunque dalle esperienze in atto è necessario rivisitare quanto realizzato affinché la pratica concertativa diventi sempre più strumento efficace per individuare i bisogni, selezionare le priorità, definire la programmazione conseguente. Queste sono per noi le priorità su cui vogliamo spendere la nostra iniziativa nella consapevolezza che sulla riforma del Welfare si gioca un pezzo fondamentale della coesione sociale nei nostri territori.
Le quattordici coopera tive aderenti al Consor zio della cooperazione sociale e solidale di Forlì-Cesena hanno fir mato il codice etico che le vincola a otto principi nei rapporti con gli utenti, i lavoratori ed i committenti, pubblici e privati. Si tratta della prima esperienza di que sto tipo in Emilia-Roma gna.
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Il prezzo della frutta li quidato ai soci di Apo f ruit in occasione del l’Assemblea annuale del 15 dicembre, tenuta al C a r i s p o rt di Cesena, è c resciuto del 42% ri spetto al 2002, attestan dosi a 0,52 euro per chi logrammo. Soddisfazio ne viene espressa dai so ci e dai vertici della cooperativa.
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Lo scorso 21 novembre la cooperativa Cafar di Gatteo ha subito un incendio di notevoli dimensioni che ha coinvolto reparti aziendali di importanza cruciale, quali la cella allevamenti, la cella stoccaggio dei prodotti finiti ed il reparto spedizioni, per un totale di 4 mila metri quadri. La situazione si è dimostrata immediatamente gravissima, soprattutto a fronte della non remota possibilità di dover mettere in mobilità parte delle maestranze. In circostanze eccezionali la cooperativa ha dimostrato di possedere la capacità imprenditorale e la volontà, trasversale a tutti gli operatori e i dipendenti, di risollevare la situazione, rimettendo in moto il settore macellazione. «La Cafar - spiega il presidente, Pierluigi Vincenzi - ha ripreso i lavori, nessun dipendente ha perso ore di lavoro, nessuno è stato messo in mobilità ed il piano commesse per il prossimo anno è in crescita: un dato che si commenta da solo e per cui esprimiamo la massima soddisfazione. Anche le istituzioni hanno dato un positivo contributo in termini, ad esempio, di smaltimento accelerato di tutti i detriti prodotti e quindi di creazione delle condizioni per riavviare i lavori nel minor tempo possibile».