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LA SOCIETA COOPERATIVA Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Anno XV n. 10/2011 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg. Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 28 settembre 2011

Mensile ufficiale di:

47122 FORLI’ Via Monteverdi 6/b Tel. 0543/785411 - Fax 781134 www.legacoop.fc.it

L’Editoriale del mese

L’AGROALIMENTARE VERSO L’A LLEANZA DELLE COOPERATIVE

L

egacoop Forl ì-Cesena ha partecipato a l l’a ssemblea u n itaria delle cooperative agroalimentari, svolta lo scorso 7 novembre a Bologna di fronte a più di mille cooperatori provenienti da tutta Italia. Il settore agricolo, infatti, svolge un ruolo di avanguardia nel processo di integrazione e unificazione dei livelli associativi con cui le tre centrali hanno dato vita lo scorso anno all’Alleanza delle Cooperative Italiane e ForlìCesena a sua volta si pone in maniera pionieristica in questo percorso. All’inizio dell’autunno nella nostra provincia le centrali cooperative e le organizzazioni professionali hanno avviato, per la prima volta in Italia, un percorso di integrazione per sviluppare in modo unitario le politiche di settore.

Sono in corso di costituzione dei comitati tecnici unitari per ciascun compar to agricolo (par tendo dai settori più esposti quali la frutta e la zootecnia pesante) composti da esperti tecnici delle organizzazioni dei produttori e cooperative, di strutture commerciali private ed imprenditori di riferimento. Ogni comitato opererà in modo unitario con il supporto di un tecnico esperto e il coordinamento dell’assessorato alle Politiche Agro-alimentari

Legacoop Forlì-Cesena vola a Bangalore per discutere i temi dello sviluppo e dell’economia responsabile.

Una opportunità per aprire gli orizzonti imprenditoriali verso un mondo che si chiede come coniugare sviluppo, etica e dignità umana.

LA COOPERATIVA GIULIANI COMPIE QUARANT’ANNI A PAGINA

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FORMULA SERVIZI FA UN SALTO DI “CLASSE” A PAGINA

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INSIEME SALUTE PRESENTA I SUOI PIANI A PAGINA

INDIA

MISSIONE IN

della Provincia di Forlì-Cesena, col fine di sviluppare le politiche e le proposte di azione specifiche per ciascun settore.

L’obiettivo è offrire una migliore rappresentanza alle imprese agricole, più efficiente e con meno livelli di sovrapposizione, in modo

da garantire ancora maggiori risorse per il sostegno alla crescita e alla competitività.

Integrando questo percorso unitario con il processo di semplificazione delle procedure intrapreso dall’assessorato alle Politiche agroalimentari della Provincia di Forli-Cesena, all’interno del

quale è coinvolto anche il Tavolo Verde, si intende dare una risposta concreta alle imprese, che lamentano un eccessivo carico burocratico e una mancanza di coordinamento tra le rappresentanze di settore.

Il tutto seguendo le linee guida tracciate dall’Alleanza

delle Cooperative Italiane, inten zionata a proseguire con una politica aperta al dialogo e non rivolta allo scontro, evitando dispersioni di risorse ed energie nella caccia alle streghe e bensì perseguendo un’unitarietà delle rappresentanze di settore essenziale per far fronte

NUOVE IMPRESE: LA CASA DEL CUCULO A PAGINA

alla crisi attuale e colmare il vuoto istituzionale in cui gli esponenti del precedente governo hanno gettato l’agricoltura italiana.

A questo proposito non possi a mo non a ssoci a rci alla viva soddisfazione dell’Alleanza Cooperative per la formazione del nuovo Governo presieduto da Mario Monti, in particolar modo per la presenza all’Agricoltura di un uomo di provato valore e competenza come Mario Catania. A entrambi vadano le nostre congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro in questo delicato momento.

Antonio Zampiga

I CORSI DI COOPERDIEM PER LE COOPERATIVE Due iniziative su revisione contabile e disciplina del fringe benefit

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C

ooperdiem prosegue la sua attività di formazione rivolt a a l mondo delle imprese.

Due i corsi in programma nelle prossime settimane.

Il primo si intitola “Dalla revisione contabile alla revisione legale nelle piccole e medie imprese: norme, metodi ed indicazioni operati-

ve” e si svolge presso la sala riunioni della cooperativa Formula Servizi nelle giornate del 10, 17, 23 novembre e 1 dicembre.

Il secondo si tiene lunedì 5 dicembre alla C.A.C. di Cesena e ha per oggetto “La disciplina del fringe benefit”. Il corso è rivolto a tutti coloro che all’interno delle aziende gestiscono le risor-

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se umane, le politiche del personale e la parte amministrativa aziendale, come ad esempio responsabili o addetti ufficio del personale, responsabili o addetti agli uffici amministrativi/ contabili.

Per informazioni sui costi e sulle modalità di svolgimento: sig.ra Marta Torri, tel. 0543 785453.

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2 // SPECIALE // SETTIMANA DEL BUON VIVERE

LEGACOOP PROTAGONISTA A BANGALORE

Linea di confine

IL GOVERNO DEI TECNICI A meno di due mesi da un anno vissuto sempre pericolosamente per la finanza, l’economia e la politica italiana, dal cappello a cilindro del presidente Napolitano viene scovata l’ipotesi di un governo tecnico capace di sbloccare una situazione di blocco decisionale e di paralisi del Pese.

La velocità degli eventi, accelerati in una fase di grande globalizzazione, comporta rapide ascese ma anche fulminei declini. Per questo si è affidato sulle spalle di Mario Monti e di una generazione di sessantenni ancora attivi il compito di scrollarsi di dosso la pessima reputazione che il governo e il sistema Italia si sono guadagnati in un triennio di grande decadenza istituzionale, etica e politica che ha visto nel volto ceronato e incipriato di Silvio Berlusconi l’emblema di una videocrazia e non di una democrazia matura di tipo europeo. La scelta di Monti, inevitabile nel quadro di sorveglianza dei nostri conti pubblici, è un riscatto della democrazia parlamentare pur nel paradosso di una lista di ministri tecnici, ma è uno schiaffo a tutto il ceto politico professionale. In verità soprattutto a quello di governo, vista la sua nota (e antica) vocazione a non sapersi autoriformare.

Cosa può insegnare questo al movimento cooperativo? Direi che il confronto con il governo tecnico, se riuscirà ad avere il consenso promessogli alla vigilia, sarà più facile di quello che si era avviato con Tremonti, ma non bisogna farsi soverchie illusioni. Monti introdurrà alcune nozioni fondamentali da economista liberale-liberista quale è. Innanzi tutto il processo di fusioni fra aziende medie e grandi, il rigore nella spesa pubblica... un livello di concorrenzialità che ha ancora fiducia nelle cure del mercato, ma non c’è solo questo. Sarebbe anche il momento della solidarietà, della promozione di cooperative di giovani per liberarli dalla piaga della disoccupazione cronica, della concentrazione di interessi sui media vecchi e nuovi e sulla comunicazione digitale.

Dopo la Settimana del Buon Vivere Monica Fantini è stata invitata in India dal Vaticano per discutere di economia sostenibile, etica e cooperazione. Il ruolo della mutualità cooperativa, che nel cambiamento epocale in atto si pone come alternativa concreta. esi in via di sviluppo, soprattutto in Africa. Con lei anche Enrica Mancini, responsabile Welfare di Legacoop Forlì-Cesena.

Monica Fantini alla Christ University di Bangalore con il Nunzio Apostolico in India, Salvatore Pennacchio, e il manifesto della conferenza internazionale.

L’

tante dei “Dalit” (la casta degli “intoccabili”) e padre Theodore Mascarenhas, del Dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura.

All’evento hanno preso parte eminenti studiosi di numerose università – tra cui Yale, Pechino, Trento e Gi-

e sper ien z a delle cooperative di Legacoop è stat a prot agon i st a a Ba nga lor e i n occasione della conferenza internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura per discutere sui nuovi assetti di sviluppo economico globale basati sul bene comune, sulla sostenibilità e sulla responsabilità sociale. Tra le personalità presenti il nunzio apostolico in India monsignor Salvatore Pennacchio, il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana, il cardinale Telesphore Toppo, rappresen-

Occorre riportare la responsabilità nella discussione nevra – e rappresentanti da 30 diversi Paesi del mondo.

Della delegazione italiana faceva parte Monica Fantini, direttore di Legacoop Forlì-Cesena, consigliera di presidenza di Legacoop nazionale e manager dalla lunga esperienza nei Pa-

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L’intervento in India «Il tema che ho affrontato in India è il ruolo della mutualità cooperativa, che nel cambiamento epocale in cui ci troviamo si pone come alternativa concreta, innovativa e lungimirante nei confronti delle politiche liberiste che si sono invece dimostrate inadeguate e fallimentari a livello globale», spiega Monica Fantini.

«Occorre riportare cioè – aggiunge - il punto di discussione al concetto di responsabilità, ognuno per il suo ruolo e per il contesto in cui si trova a vivere, in un’unione d’intenti che vede nello sviluppo equo l’opportunità di futuro. Le disparità portano a decrescita e questa non è mai felice.

Lo sviluppo è dell’uomo e deve essere sostenibile».

Le reazioni Il pubblico indiano ha dimostrato molto interesse, con numerose richieste di

approfondimento sul tema e sulle modalità di costituzione di nuove cooperative o di possibili scambi con imprese in Italia, di fatto già in corso di valutazione. «Queste esperienze – conclude Monica Fantini – sono fondamentali nella misura in

cui animano reali scambi di esperienze e diventano concrete occasioni d’internazionalizzazione che, lungi dall’essere delocalizzazioni, si pongono, al contrario, come bilaterali opportunità di sviluppo».

Emilio Gelosi

Cos’è il Pontificio Consiglio della Cultura

UNA PARTNERSHIP NATA COL BUON VIVERE L’intervento di Legacoop Forlì-Cesena in India ha fatto seguito alla partnership con il Pontificio Consiglio della Cultura avviata positivamente in occasione della seconda edizione della Settimana del Buon Vivere, svolta dal 3 al 9 ottobre e avente al centro il tema della Relazione e del Bene Comune.

Il Pontificio Consiglio della Cultura è il Dicastero della Curia Romana che si occupa delle relazioni della Chiesa e della Santa Sede con il mondo della cultura, promovendo in particolare il dialogo con le varie culture del nostro tempo.

L’origine del Pontificium Consilium de Cultura, Pontificio Consiglio della Cultura, risale al Concilio Vaticano II. Il Concilio, infatti, ha sottolineato - dedicandovi un’intera sezione della costituzione pastorale “Gaudium et Spes” - l’importanza fondamentale della cultura per il pieno sviluppo dell’uomo, i molteplici legami tra il messaggio della salvezza e la cultura, il reciproco arricchimento della Chiesa e delle diverse culture nella comunione storica con le varie civiltà

LA SOCIETÀ COOPERATIVA Globale e Solidale

HA RAGIONE SLOW FOOD

Più di mille persone hanno partecipato alla conferenza di apertura.

Monica Fantini ha presentato il proprio “position paper” in inglese.

All’evento studiosi dalle università di Yale, Pechino, Trento e Ginevra.

Il livello di attenzione del pubblico è stato altissimo.

Bangalore ha 8,5 milioni di abitanti, al centro della “Silicon Valley” indiana.

Il congresso si è svolto alla Christ University, una delle più importanti dell’India.

Occasioni culturali e di incontro interreligioso si sono susseguite senza sosta. I video in streaming sono disponibili sul sito www.christuniversity.in

Sui terreni fertili si costruisce e si produce energia, con le biomasse e gli impianti fotovoltaici a terra. Allo stesso tempo diminuiscono l’occupazione e il numero delle aziende, che si ingrandiscono e allevano più capi. Dai primi dati del censimento generale dell’agricoltura non di Fabio Gavelli giungono buone notizie per i piccoli produttori agricoli, spesso riuniti in cooperative.

La politiche comunitarie e il “mercato” favoriscono infatti l’economia agroindustriale su vasta scala e i numeri testimoniano tale impostazione. Da anni Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e grande esperto del settore, mette in guardia su questi processi, che tendono a spogliare i prodotti di qualità, impoverire i contadini e penalizzare i consumatori.

Leggi, norme e regolamenti riflettono uno schema molto diffuso che però spesso si rivela errato: si punta all’economia di scala per diventare più competitivi.

Ciò è vero in parte, ma soprattutto in questo modo si travisa il ragionamento.

Qual è l’obiettivo? Prodotti buoni, puliti e giusti, citando ancora Petrini. Se questa è la bussola, allora il modello intensivo dell’agroindustria non funziona. Prevalgono infatti qualità standard, medio-basse, e si taglia fuori la varietà delle produzioni tipiche; si favorisce la concentrazione nell’allevamento, a scapito del benessere animale e a rischio di un pesante carico inquinante; infine le remunerazioni agli agricoltori sono insufficienti.

Insomma, un modello insostenibile, cui si stanno cercando di opporre le aziende che puntano al biologico, alla vendita diretta (+25% nel 2010), che affinano tecniche di produzione più sane e salvaguardano il territorio e la biodiversità.

Le reti e le alleanze che stanno nascendo sui campi lasciano sperare in un cambio di rotta.

4 // REDAZIONALE // A CURA DI COOPERDIEM

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

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ove vxx far fiorire idee per un futuro, che oggi più che mai, dev’essere costruito insieme con responsabilità, impegno e coscienza civica Francesca Gori Volontaria SDBV2011 La nuova sede della CNA di Roma e, a destra, il centro direzionale delle Generali che sorgerà a Milano, in via Sturzo.

Portafoglio lavori

IL DESIGN CHE CONTA

GIULIANI CELEBRA 40 ANNI

SFIDANDO LA CRISI

Nel 2011 l’impresa chiuderà il bilancio con circa 25 milioni di fatturato

Strategie commerciali «Qual è il modo in cui abbiamo approcciato la crisi? Il nostro primo obiettivo è sempre quello di tutelare l’occupazione. Per questo per prima cosa abbiamo alzato il livello di attenzione su tutti i centri di costo interni: in questo momento il

bilancio si costruisce prima di tutto così. Poi, in previsione dell’Expo, abbiamo potenziato la nostra struttura in una zona in cui eravamo già forti come Milano, a p r e ndo u n uf f icio commerciale a Seg rate. A llo stesso tempo all’inizio di quest’anno abbiamo cominciato a presidiare aree in cui non eravamo presenti, come il Meridione e abbiamo ampliato la nostra zona di attività verso il Triveneto».

Innovare e diverisificare La congiuntura che affronta Giuliani è quella purtroppo ben nota a tutte le imprese che operano in edilizia:

La parola al presidente Vincenzo Coveri margini in calo esponenziale, crescenti difficoltà a riscuotere i pagamenti, riduzione degli appalti, sia pubblici che privati. «Per fortuna la nostra struttura ci ha permesso di diversificare al di là del

residenziale. Oltre che sul piano commerciale e sull’attenzione ai costi, puntiamo sull’innovazione», aggiunge il presidente. Sono già realtà nuovi prodotti come “Skuretto”, uno scuretto ripieghevole in serie riservata che va ad aggredire nuove fasce di mercato su cui la cooperativa non era presente in modo diretto. A questo si aggiungono diversi progetti, in collaborazione con alcuni importanti centri di ricerca, per migliorare l’efficienza termica di tutti i prodotti a parità di costo e incorporare elementi

Alcune immagini della festa del quarantesimo. A destra Antonio Corbi, il direttore generale Giuliana Casadei e il presidente Vincenzo Coveri.

Foto: Ufficio stampa Legacoop FC

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u a r a n t ’a n n i d i attività sono un appuntamento i m p o r t a nt e , i n particolar modo per una cooperativa come Giuliani, realtà forlivese che dà lavoro a più di 150 persone e figura stabilmente fra i leader italiani dei serramenti e involucri edilizi.

Nei mesi estivi l’impresa ha celebrato la ricorrenza con un pranzo che ha coinvolto tutta la squadra: soci, lavoratori e pensionati, incluse le famiglie. Tantissimi i giovani presenti, un bel gruppo che rappresenta il futuro dell’azienda.

Nonostante il perdurare della recessione economica quest’anno Giuliani chiuderà con un fatturato di 25 milioni di euro e con un piccolo utile, più che soddisfacente in questa situazione di mercato.

«Ma il problema vero è che nessuno sa quando finirà questa crisi terribile, per cui è impossibile programmare se non a brevissimo periodo» commenta il presidente Vincenzo Coveri.

come la domotica e il fotovoltaico in un’ottica di sviluppo in chiave “green”. E il mercato internazionale?». L’interesse di Giuliani, che ha già compiuto diversi importanti interventi in Medio Oriente e Africa, è alto. «Se emergono opportunità all’estero siamo pronti a coglierle», dice Coveri.

Un’ultima importante novità riguarda la sede. «A fine 2012 - conclude il presidente - dovremmo completare il trasferimento da via Meucci presso il nuovo stabilimento di Villa Selva».

Una delle chiavi del successo di Giuliani è la capacità di legare il proprio marchio ad architetti e progetti di prestigio internazionale. Dopo Jean Nouvel – il designer francese che ha firmato il “Kilometro Rosso” della Brembo – è ora la volta di un’altra “star” della progettazione internazionale: Richard Rogers, autore del nuovo centro polifunziona-

le di Scandicci (foto). Un lavoro da quattro milioni di euro che va a braccetto con l’appalto per il nuovo centro direzionale di via Sturzo a Milano acquisito in via diretta con Generali per un valore di 2,3 milioni. Da non dimenticare un altro fiore all’occhiello: la nuova sede della CNA di Roma.

5 //SERVIZI // REDAZIONALE A CURA DI COOPERDIEM

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

Foto: Fabio Blaco

Come si trasforma un edificio “energivoro” in un piccolo capolavoro di risparmio di risorse che punta all’autosufficienza?

Massimo Cirri di Caterpillar a Forlì per inaugurare gli interventi nella nuova sede di Formula Servizi.

Foto Blaco

FORMULA A BASSO CONSUMO

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dotate di soluzioni tecniche avanzate per raggiungere la migliore classe energetica, alla sede centrale di via Monteverdi è toccata la scommessa più difficile: trasformare un edificio di 30 anni altamente energivoro e di “classe G”, in una sede a basso fabbisogno energetico. Ospiti d’eccezione il Sindaco di Forlì Roberto Balzani, il conduttore di Caterpillar Massimo Cirri, il vice-Presidente della Provincia Guglielmo Russo, il Presidente di Serinar Giordano

Conti e il Prefetto di Forlì-Cesena Angelo Trovato. Ad accompagnarli alla scoperta di quanto fatto dalla cooperativa c’erano il direttore generale, Graziano Rinaldini, e la presidente Cristina Marzocchi. «I nostri interventi – spiega Rinaldini – si sono orientati in tre direzioni: ridurre le dispersioni, migliorare l’efficienza e ottimizzare la gestione».

Il primo intervento per migliorare l’isolamento dell’edificio è stato realizzato nel 2008: le pa-

Archivio Formula Servizi

a anni Formula Servizi lavora con un obiettivo chiaro: ridurre i consumi e avvicinarsi il più possibi le a l l’autosu fficienza energetica. Lo scorso 5 ottobre la cooperativa ha posto un altro punto fermo in questo impegno pluriennale inaugurando gli interventi di riqualificazione svolti nella sede di Forlì. Se nei Comuni di Ascoli-Piceno e Riccione, infatti, la scelta è stata di realizzare nuove “sedi operative”

Il taglio del nastro con il Prefetto, il Vicepresidente della Provincia e il Sindaco.

In alto Massimo Cirri tra la presidente Crisitna Marzocchi e il direttore Graziano Rinaldini.

reti in muratura sono state rivestite con un termo-cappotto di spessore 10 cm in EPS grafitato mentre gli infissi e la grande parete vetrata sono stati sostituiti da elementi in alluminio a taglio termico e vetri basso-emissivi a tripla camera con gas argon. A questo ha fatto seguito la coibentazione del tetto e dei solai nel 2010 insieme al recupero dei ponti termici, cioè tutti quei punti che rappresentavano una criticità per la tenuta termica dell’edificio.

Per quanto riguarda gli impianti invece, già nel 2004 la cooperativa si era dotata di una caldaia a condensazione che migliora il rendimento attraverso il recupero delle dispersioni sui fumi di combustione. «Nel 2005 – ricorda la presidente, Cristina Marzocchi – Formula Servizi ha inaugurato il primo impianto fotovoltaico».

Centoventi i pannelli orientati al sole che occupano un quarto della copertura della sede, producendo in media 22mila kW h all’anno.

Nel 2010 la cooperativa ha deciso di sfruttare l’intera superficie di tetto ancora disponibile realizzando un secondo impianto fotovoltaico che porterà la produzione annua di energia a 80mila kWh.

Il 2011 è stato ancora un anno di lavori: prima la sostituzione di lampade e plafoniere con la scelta della tecnologia LED per illuminare tutti gli ambienti di maggior utilizzo, poi

La sede di Forlì è stata portata dalla classe energetica “G” alla “B” la scelta di affidare alla domotica l’automazione e il controllo del funzionamento degli impianti per migliorarne il confort, evitare gli sprechi ed avere un costante e completo monitoraggio dei consumi. Ultimo in ordine temporale il rinnovo dell’unità di trattamento dell’aria primaria e del sistema distributivo negli uffici. La nuova macchina assicura uno scambio termico dell’aria prima della sua immissione negli ambienti, evitando in questo modo molte dispersioni, controlla e regola il tasso di umidità dell’aria e contiene il livello di rumorosità portando un sensibile miglioramento al benessere climatico interno. Al ritmo dei cambiamenti i consumi si sono progressivamente ridotti fino a raggiungere il fabbisogno energetico di 11,81 kwh/m3/ anno, che certifica l’appartenenza alla classe energetica B.

Roma, Romagna

6 // ASSISTENZA INTEGRATIVA // INSIEME SALUTE ROMAGNA

APPENA PRIMA DI ESKISEHIR

LA MUTUA CHE CONVIENE ALLE AZIENDE

I frequentatori obbligati dell’aeroporto Marconi di Bologna che per lavoro utilizzano lo scalo di Bruxelles sanno bene che la via del ritorno si è negli ultimi anni parecchio complicata.

Qualche anno fa, a volte in compagnia di Romano Prodi, allora Presidente della Commissione Europea, si partiva con l’ottima Bruxelles Airlines verso le 20. L’orario di decollo è stato poi posticipato alle 20,20.

Quindi alle di Cristian Maretti 21,05. Infine alle attuali 21,25.

A questo orario crepuscolare, alcuni giorni fa, si è aggiunto anche un ritardo di 110 minuti, tale da far figurare sul tabellone delle partenze il volo per Bologna come il penultimo.

Giusto prima della “notissima” meta di Eskisehir (ammesso che si scriva così) che immagino sia ubicata più o meno in Turchia.

Se poi all’attesa si aggiunge la fornitura carburante e il messaggio preregistrato in spagnolo (tanto in Belgio nessuno dubita più che nell’acronimo PIGS, la I stia per Italia) si comprende come ancora una volta le nostre certezze si scontrino con la relatività dei diversi punti di vista.

Partiamo da casa nostra pensando di essere i più belli e ammirati del mondo, guardiamo la nostra tavola imbandita con prodotti che riteniamo essere i più buoni del mondo e in realtà, a neanche 2000 kilometri da casa nostra, veniamo giusto prima di Eskisehir.

Che si scrive proprio così, stando a Wikipedia, pur se con l’avvertimento che la voce ad essa dedicata è solo un abbozzo e sarebbe gradito qualcuno che ne sappia di più per approfondire l’argomento.

Ho una sola consolazione: chissà che “avventure” si immaginano i miei vicini sentendomi rientrare alle due di notte.

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ostituita nel 1994, Insieme Salute Romagna è la società di mutuo soccorso di riferimento per le cooperative di Legacoop Forlì-Cesena. Ha come obiettivo la tutela e la prevenzione dei suoi soci in ambito sanitario, offrendo servizi di alta qualità e tempi di attesa brevi.

Per volere del nuovo presidente Valdes Onofri, Insieme Salute Romagna ha innovato ed ampliato l’offerta costruendo nuovi piani sia collettivi che privati per soddisfare al meglio le

Cinque piani collettivi e quattro privati per soddisfare al meglio le necessità sanitarie dei soci attuali e futuri. Con un’arma segreta: la convenienza fiscale. necessità dei soci attuali e potenziali ponendosi come risposta all’emergere dei nuovi bisogni. Attualmente la società ha ideato cinque piani collettivi e quattro piani privati.

«La società – spiega Ono-

L’Approfondimento

MUTUALITÀ INTEGRATIVA E SOLIDARIETÀ R ECIPROCA La mutualità integrativa volontaria, specie nell’ambito dell’assistenza sanitaria, ha assunto un ruolo di grande rilevanza sia per i principi su cui si basa, il concetto di mutuo-aiuto e la solidarietà reciproca, sia come occasione di partecipazione dei cittadini e applicazione del principio di sussidiarietà al welfare statale, i quali rappresentano condizioni necessarie soprattutto in un periodo di scarsa disponibilità per quanto riguarda la spesa pubblica.

Le società di mutuo soccorso sono soggetti giuridici a mutualità pura: svolgono esclusivamente attività per i soci e tra i soci, ai quali assicurano non il conseguimento di un utile patrimoniale o finanziario, ma la copertura di determinate necessità personali ed economiche. All’interno delle società di mutuo soccorso, i soci sono tutti coloro che aderiscono attraverso il versamento di una quota sociale, acquisendo la possibilità di condividere le attività e le finalità della società secondo le norme contenute nello statuto sociale approvato dall’assemblea dei soci. A fronte della corresponsione dei contributi associativi annui si ha diritto alle prestazioni concordate che garantiscono, a seguito di malattia, inabilità al lavoro o morte, aiuti economici e sociali.

fri – conclude contratti sia con singoli privati sia con a ziende da ndo luogo i n questo secondo caso a contratti collettivi aziendali che possono essere personalizzati in base alle necessità».

Insieme Salute Romagna mette a disposizione delle aziende convenzioni collettive mirate alla prevenzione e alla cura dei dipendenti of frendo la possibilità di estendere la protezione anche ai familiari.

Deducibilità totale Il costo del piano sanitario integrativo è totalmente deducibile. I piani sanitari possono sostituire i fondi sanitari previsti dai contratti di lavoro o quelli già attivi. Vi è la possibilità di offrire piani sanitari a fronte di premi aziendali o rinnovi contrattuali per i propri dipendenti usufruendo di un regime fiscale agevolato. Infatti, l’iscrizione all’anagrafe dei fondi sanitari integrativi di Insieme Salute Romagna garantisce la totale deducibilità dei contributi associativi i quali non costituiscono reddito per il dipendente e non sono quindi sottoposti a imposizioni fiscale.

«Il contributo associativo – aggiunge Onofri – può

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

Il presidente di Insieme Salute Romagna, Valdes Onofri: «La totale deducibilità dei contributi associativi è un vantaggio sia per la cooperativa che per il dipendente».

essere totalmente a carico dell’azienda o in parte versato dai lavoratori. Vi è quindi un duplice vantaggio da un lato l’azienda ha un minor costo, dall’altro il dipendente può usufruire di molteplici prestazioni sanitarie».

Gli sgravi fiscali L’adesione ad I nsieme Salute Romagna consente all’impresa notevoli sgravi fiscali e previdenziali: • un minor costo aziendale INPS (solo u n 10% a ca r ico dell’azienda invece de l 27% dovuto in caso di retribuzione in busta paga) • maggiori benefici ottenuti dai dipendenti (che in busta paga hanno un’esenzione dell’intera quota prevista per le coperture sanitarie invece che la tassazione pari a circa il 36% del compenso).

Le prestazioni disponibili Diventare socio è semplice: basta iscriversi alla mutua e sottoscrivere il piano sanitario integrativo prescelto. Insieme Salute Romagna integra le prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale con piani ideati e strutturati in base alle esigenze e alle necessità dei suoi soci. Garantisce ai propri soci una protezione sanitaria integrativa consentendo di poter avere pre-

stazioni mediche, sanitarie, chirurgiche ed odontoiatriche ad un tariffario riservato nelle strutture sanitarie pubbliche e private, molte delle quali convenzionate, sull’intero territorio nazionale, che vanno dagli ospedali alle case di cura, ai laboratori di analisi e diagnostica ai centri omeopatici, agli studi odontoiatrici ed ottici ai centri termali, assicurando in tal modo una più immediata risposta in relazione ai tempi di attesa e alla qualità percepita del

Tante le prestazioni offerte, dai ricoveri alle cure dentistiche servizio.

Insieme Salute Romagna è una società senza fini di lucro per cui ga rantisce le prestazioni solo ai soci nel rispetto dei principi delle Società di Mutuo Soccorso, le quali rappresentano storicamente le prime forme autogestite di tutela sociale e previdenziale dei lavoratori, per far fronte alle evenienze legate alla malattia, alla disoccupazione, alla vecchiaia. Insieme Salute Romagna è una associazione mutualistica aderente alla FIMIV, la federazione italiana mutualità integrativa volontaria, ed al Consorzio Mu.Sa. e questo consente ai soci di avere ulteriori strutture convenzionate a disposizione sull’intero territorio nazionale. Infoline tel. 0543 785453 - info@saluteromagna.it - w w w.saluteromagna.it.

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

7 // NUOVE COOPERATIVE // CASA DEL CUCULO Baigorria / Sunset

La proposta innovativa

CHI A FFITTA L’A RTE LA METTE DA PARTE

Un momento della visita guidata “alterata” organizzata lo scorso 8 ottobre per le vie del centro storico di Forlì in occasione della Notte del Buon Vivere. I soci della Casa del Cuculo sono quattro, di età compresa tra i 29 e i 37 anni.

“Arate arte” è una delle proposte più curiose ed interessante della cooperativa “Casa del cuculo”. L’idea è semplice: chi vuole abbellire la propria abitazione sceglie una delle opere di pittura e scultura nella disponibilità della cooperativa. Per averle in casa paga un canone mensile e, se questo, arriva a coprire il costo dell’opera in questione ne diventa proprietario. «Vogliamo fare uscire l’acquisto delle opere d’arte figurativa dai normali canali, spesso accessibili a pochi – racconta Elena Salvucci – e consentire a tutti di avvicinarsi all’acquisto di un quadro.

Abbiamo 120 proposte, di 4 pittori ed uno scultore. Una persona può pagare anche 50 euro al mese per portarsi a casa un quadro. Se se ne stanca dopo poco ce lo riporta; se gli piace lo riscatta con il canone».

L’EVENTO DIVENTA CULTURA CON LA CASA DEL CUCULO Progetti artistici per dare una “elettrostimolazione civica” alla comunità

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asce nel settembre del 2010 la cooperativa “Casa del Cuculo”, che ha sede a Meldola, con l’obiettivo di creare eventi culturali per tutti, che diventano occasioni di scoperta e condivisione. Sono 4 i fondatori dell’iniziativa: la marchigiana trapiantata a Forlì Elena Salvucci, (di 29 anni di età); la faentina Denise Galassi (35) ed i forlivesi Sara Galeotti (26) e Marcello di Camillo (37). L’obiettivo è dare dignità professionale ad un’attività intrapresa da anni, con la creazione di un’associazione. «Era da 5 anni che agivamo nel territorio come associazione culturale – conferma Elena – ma spesso questa realtà viene percepita come volontariato. Volevamo dare alle nostre proposte una valorizzazione maggiore, nel senso di professione ed offerta di servizi. Così abbiamo pensato alla cooperativa proprio per

dare un’idea diversa della nostra professionalità.

La nostra sfera d’azione è a metà fra il mondo dell’arte e la sfera del sociale. Crediamo di dover contribuire alla “manutenzione” del livello di coesione sociale del territorio». Nel loro sito, www.casadelcuculo.org i giovani cooperatori parlano appunto delle necessità di produrre una “elettrostimolazione civica”, cioè creare con i loro interventi culturali e con il confronto con il pubblico un momento di crescita individuale: “una spinta volta a creare situazioni e contesti in cui incontrarsi e conoscersi relazionandosi l’un l’altro”, si legge fra l’altro nel loro sito . Tantissime le attività proposte, dai “corsi” di autoproduzioni per iniziare una scoperta curiosa del mondo intorno (cucito; saponi, cosmetici detersivi; pasticceria vegana; erboristeria; autocostruzione di un forno in terra cruda; cucina con erbe

spontanee e fiori); “eventi “culturali”, come ad esempio la recente parata-spettacolo in via Regnoli, che ha messo in contatto tutti i residenti della via, per favorire una vita civile più intensa, e lo spettacolo itinerante organizzata in occasione della Notte del Buon Vivere insieme Mercuzio, Sunset e Cultura Progetto. E poi “progetti artistici” come l’orchestra “Spartiti per Scutari”; “attività didattiche” con campi estivi; ed “arte in affitto”, un’originale proposta per promuovere il “consumo” di opere d’arte ad un pubblico sempre più ampio. Per tutto questo, i quattro soci, hanno scelto di affidarsi al modello cooperativo, che , alla base, ha la stessa filosofia di allargare a tutti la partecipazione all’impresa. «È stato facile creare una cooperativa ed ha risposto appieno alle nostre esigenze», conclude Elena.

Matteo Miserocchi

LA SOCIETA COOPERATIVA Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Cooperdiem soc. coop. Via Monteverdi 6/b Forlì Tel. 0543.785411 • Fax 0543.781134 www.lasocietacooperativa.it - info@cooperdiem.it Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Valdes Onofri, Enrica Mancini, Francesca Montalti, Roberto Cardinale, Gabriele Zelli, Antonio Zampiga Foto: F. Blaco, Sunset, Ufficio Stampa Legacoop FC Pubblicità: tel. 0543 785453 • info@cooperdiem.it Grafica e impaginazione: Ufficio Comunicazione Legacoop FC Stampa: Tipografico dei Comuni soc.coop.

Notizie a margine

RITROVIAMO LA VITA REALE Da anni ormai circola la predizione della dipartita dell’antica TV ad opera di internet. Sarà pure vero che i giovani tendono a disertare il piccolo schermo casalingo (i dati d’ascolto di programmi giovanilistici tipo “X-Factor” mostrano una realtà un po’ diversa e più terrificante) ma la centralità della TV nel sistema dell’informazione e dell’intratenimento non sembra facile ad essere scalfita.

Almeno nell’immediato. Certo, di Emanuele Chesi la composizione demografica della platea televisiva italiana non aiuta. Tanti anziani, tantissimi con bassi titoli di studio, sempre più isolati nei condomini e nelle villette a schiera, con la paura dilagante dello straniero che egemonizza i centri storici. L’arretratezza tecnologica (e la pigrizia intellettuale dell’italiano medio, mediocre) fanno il resto. Ma siamo poi sicuri che una diversa e più plurale fruizione dell’informazione (o dell’intrattenimento, perché di questo in larga parte ormai si tratta) sia poi un’evoluzione necessariamente positiva? YouTube ci promette ora un centinaio di canali tematici. L’estrema liberazione di ogni gusto ed esigenza.

Ma anche la parcellizzazione della platea televisiva (che poi spesso è anche quella elettorale) in ambiti sempre più ristretti e difficilmente riassumibili in un senso comune valido per tutta la società.

Dal canale unico di democristiana memoria ai mille canali (potenzialmente un milione o dieci milioni) non si rischiano l’isolamento e l’incomunicabilità totale?

Quando invece la vita reale avrebbe bisogno di ritrovare una piazza, un luogo di condivisione, di democrazia e di libertà per tutti. Senza Grandi fratelli (quelli del 1984 ma anche quelli più recenti) e senza box tecnologici. Tra una voce sola e un indistinguibile brusìo ci deve pur essere un’alternativa.

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LA SOCIETÀ COOPERATIVA

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