Sc201201 societa cooperativa web

LA SOCIETA COOPERATIVA Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Anno XVI n 1/2012 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg. Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 13 febbraio 2012

L’Editoriale del mese

Il GRANDE FREDDO

L’eCoNomia in ginOCCHiO pEr iL maLtEmpO

Fabio Blaco

L

e eccezionali nevicate delle prime due settimane di febbraio hanno messo in ginocchio l’economia loca le g ià pesa ntemente colpita dai recenti scioperi e, comunque, dall’acuirsi di una crisi che in quest’anno vede il suo apice.

Ingenti i danni che si calcolano per le imprese, soprattutto per alcuni comparti che, oltre a riferirsi al blocco o alla ridotta attività di questi giorni, si legano in molti casi ai pesanti danneggiamenti strutturali subiti.

Di fronte a questo scenario di eccezionale gravità il Tavolo “Una Sola Voce per l’Economia”, di cui fa parte Legacoop Forlì-Cesena, unitamente al “Tavolo Verde” Provinciale è a richiedere, mai come ora, azioni d’intervento mirate e congiunte tra i Comuni a livello provinciale.

A tal fine le associazioni di impresa hanno accolto molto positivamente l’inter vento della Camera di Commercio in merito alla richiesta di azioni straordinarie a tutela delle imprese e il confronto di carattere

Mensile ufficiale di:

47122 FORLI’ Via Monteverdi 6/b Tel. 0543/785411 - Fax 781134 www.legacoop.fc.it

CIM METTE IL MIGRANTE AL CENTRO A PAGINA

LA “PORTA APERTA” VISTA DAI COOPERATORI A PAGINA

4

IL NUOVO CALENDARIO DI FORMULA A PAGINA

Spirito di sacrificio, abnegazione, storie di ordinario eroismo: cronache dal mondo delle cooperative sociali impegnate a garantire i servizi essenziali ai cittadini nel “nevone” del 2012.

2

che impedisce lo svolgersi delle opere di ripristino; la ridefinizione delle aliquote IMU da parte dei Comuni ; l’accesso agevolato agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge.

I fondi sanciti a fronte del lo st ato d i emergenza non riescono a coprire i danni subiti, se non in parte minimale, e per questo bisogna attivarsi in maniera congiunta per trovare e adottare sin da subito ogni intervento o misura necessaria a ricostituire la situazione preesistente e a supportare le imprese.

Monica Fantini Direttore Legacoop FC

7

Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Soc.Coop. a r.l. operativo che c’è stato per decidere concretamente e soprattutto in tempi certi le priorità da mettere in cam-

po: la revisione dei criteri per la concessione di crediti da parte del sistema bancario; il dif ferimento dei

termini per il pagamento delle imposte e degli oneri assistenziali e previdenziali; l’alleggerimento del pe-

so fiscale attraverso la revisione degli studi di settore; la sospensione del patto di stabilità per gli enti locali,

Soc.Coop. a r.l.

Via Porzia Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia (FC) (FC) T. +39 0543 973016 - 0543 F.(FC) +39 0543 973234 T. Porzia +39 0543 973016 - Santa F. +39 973234 Via Porzia Via Nefetti, Nefetti, 55 - 47018 55 - 47018 Santa Sofia (FC) Sofia T. +39info@stctipografico.it T.0543 +39 973016 0543 973016 - F. +39 - F.0543 +39 973234 0543 info@stctipografico.it - 973234 www.stctipografico.it - www.stctipografico.it info@stctipografico.it info@stctipografico.it - www.stctipografico.it - www.stctipografico.it Premiato Premiato Stabilimento Stabilimento Tipografico Tipografico dei Comuni dei Comuni Via aPorzia Soc.Coop.

Soc.Coop. r.l. a r.l.Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia

Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Soc.Coop. a r.l.

Via Porzia Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia (FC) T. +39 0543 973016 - F. +39 0543 973234 info@stctipografico.it - www.stctipografico.it

Realizzazione grafica e produzione di stampati commerciali, opuscoli, depliants, libri e manifesti

Linea di confine

2 // NUOVE COOPERATIVE // IL MIGRANTE AL CENTRO

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

Nella vicenda che riguarda il decreto sulle liberalizzazioni chi fa parte del Movimento cooperativo, a vario titolo, non può rimanese inerte o silenzioso. Da questo punto di vista, lo dico da cooperatore, mi sarei aspettato un moto d’orgoglio della rappresentanza nazionale delle centrali che chiarisse al governo, e al professor Monti in primo luogo, alcuni punti fermi su cui non derogare. Il primo riguarda la tenuta o addirittura la riscossa dell’occupazione soprattutto fra i giovani tra i 19 e i 35 anni. Il secondo di Pietro Caruso sulla discussione relativa agli incentivi alla ripresa per le imprese che si associano e rafforzano il loro capitale sociale.

La terza su un regime di agevolazioni fiscali per quelle aziende che esportano o costruiscono reti o addirittura fusioni dentro l’Unione Europea, ormai a 28 nazioni (con l’inclusione della Croazia). Il professor Monti non è diverso da quello che spiega il suo curriculum accademico e professionale: un liberale convinto, un liberista con tratti di venature sociali, un moderato illuminato, un europeista per sentimento anche se non un autentico eurofederalista. Ne discende che l’impresa cooperativa in ogni sua forma non è il centro dei suoi pensieri e non per malanimo, ma assenza di analisi storica sul ruolo della cooperazione e dei benefici che ha acquisito nell’economia italiana.

Qualcuno, con esperienza, anche all’interno del movimento cooperativo mi ha già replicato che anche nella cooperazione nel 2012, 2013, 2014 resteranno in piedi solo le cooperative più forti economicamente e finanziariamente e quelle ultradinamiche, sia pure piccole.

D’accordo, ma c’è un problema: se non siamo in grado di dimostrare, prima al Paese che al senatore a vita Mario Monti, che ha più valore creare una cooperativa di giovani laureati di settore che una partita IVA con i capitali di papà, allora vuole dire che la Cooperazione abdica al ruolo che le ha permesso con grandi sacrifici di reggere meglio agli urti della crisi delle piccole imprese del commercio, dell’artigianato e dell’industria.

Continuo a credere che sia meglio un contratto di solidarietà in più che una Cassa integrazione straordinaria o in deroga. I moderni cooperatori, modernisti ma riformisti, devono preferire il sistema misto pubblico-privato ad un’Italia e un’Europa che si illudono di risolvere le grandi contraddizioni pensando che il mercato finanziario si corregga da solo. Non è una nostalgia di uguaglianza mai interamente realizzatesi nella storia economica, ma la consapevolezza che il sistema va cambiato. Se il capitalismo pensa di poter fare a meno di chi lo vuole temperare, decreta la sua fine e l’avvento di demo-crature, grandi imperi sovranazionali, la morte del sogno dei pionieri internazionali (ed europei) di Rochdale.

Archivio CIM

liBeristi da edUCare

Cim, RomagNa e aFRiCa LaVOranO inSiEmE a nOi Servizi di consulenza e formazione per fare del mondo un posto migliore

C

im è una cooperativa nata dal rapporto fra Romagna e A frica, per migliorare le condizioni dei migranti, aiutare le aziende ad internazionalizzarsi, creare un turismo responsabile. Fondata il 24 febbraio dell’anno in corso, il “Centro studi di cooperazione internazione e migrazione società cooperativa” è una Onlus che racchiude già nel nome i suoi impegnativi obiettivi: fare impresa dando il proprio contributo ad una società che crea un modello di sviluppo alternativo a quello utilitaristico del massimo guadagno possibile. La meta è ambiziosa, ed Annica Perini e Giacomo Cellini, una delle fondatrici ed il presidente di questa nuova realtà, hanno quasi timore a dichiararlo subito. «È ch ia ro che i nost r i obiettivi – raccontano i due – sono soprattutto legati a rendere possibile una società più giusta e solidale. Per farlo bisogna creare possibilità di reddito e sviluppo in modo etico». Annica è

Il progetto “Daara”

tUrismo r esPonsaBile e solidarietÀ CIM è anche solidarietà e turismo responsabile. La cooperativa romagnola propone il progetto “Daara”, per creare in Senegal, a Ndioum, una fattoria didattica che possa gestire la coltivazione di circa 40 ettari di terreno. Per farlo si punta ad acquistare pompe per i pozzi che permettano di irrigare i campi, oltre a sostenere la scuola locale: 16 maestri e professori, 320 studenti di scuola elementare e 130 delle classi medie. Gli obiettivi sono: creare una scuola per la formazione agricola, coltivare 40 ettari di terreno, contrastare la

della classe 1973, Giacomo del 1982, e si occupavano di immigrazione e problematiche annesse già prima di fondare la Cim, insieme al camerunense Sylvain Sado

desertificazione, ridurre la malnutrizione e migliorare le condizioni igienico sanitarie.

Sempre in Senegal, Cim propone un viaggio alla scoperta di Dakar, isola Garé, la Petite cote, Sine-Saloum, Saint Luis, Parc nationale des oiseaux du Djoudi, Lac Rose, con il metodo del “turismo responsabile”, entrando in contatto con le comunità locali, utilizzando forme di ospitalità che coinvolgano proprio le popolazioni e permettano di co-finanziare i progetti di sviluppo, come appunto “Daara”. Per maggiori informazioni: www. cimonlus.it

e ai senegalesi Papa Modou Seck e Cissè Talla, tutti nati nel 1971. Con loro anche due collaboratrici, Ursula Vasile e Francesca Picci. Insieme hanno deciso di dare

ancora più forza alle rispettive attività. La particolarità di questa cooperativa, infatti, è di essere internazionale e di avere una collegata in Senegal, a Dakar. «Queste due realtà – racconta la Perini – sono “sorelle” identiche e contiamo di farne nascere una terza in Camerun. Creare una cooperativa qui in Italia, anche grazie all’aiuto di Legacoop è stato semplice, farlo in Africa l’opposto».

Nel nostro Paese Cim si occupa di dare consulenza alle imprese agricole ed ai loro lavoratori migranti, per quanto concerne i permessi di soggiorno, oltre ad aiutare entrambi i soggetti a creare delle cooperative in altri Paesi, come appunto l’Africa. La sfera di azione, per ora, si estende in Romagna, nel bolognese e a Ferrara.

Sempre per le aziende, si fornisce un servizio di aiuto ad organizzare in Italia attività di formazione per personale straniero, da utilizzare poi in filiali all’estero. L’altro impegno di Cim è quello di essere un’occasione di promozione di studi e

confronto sulle modalità di una corretta immigrazione.

Senza dimenticare progetti di sostegno allo sviluppo.

Il grande obiettivo di questi cooperatori è di essere un fattore di “inclusione sociale” dei migranti in Itali. «La cooperativa ci è sembrata il modo ideale per migliorare una situazione – racconta Cellini – per creare una casa comune dove poter fare progetti che aiutino a crescere e a migliorare, sia le aziende, che le persone o le società locali. I valori della cooperazione, come: solidarietà, ambiente democratico e pari potere fra i soci, rispondono alla perfezione ai nostri bisogni».

I due cooperatori ci tengono a ricordare una ricerca svolta sull’articolo di legge 24 per portare i lavoratori del comparto agricolo ravennati stagionali ad avere un permesso di lavoro annuale. Una dimostrazione dell’importanza per Cim di svolgere una funzione di sostegno ad uno sviluppo etico dell’economia, in cui tutti abbiano gli stessi diritti.

Matteo Miserocchi

Archivio CAD

3 // LA GRANDE NEVICATA DEL 2012 // LE STORIE DALLE COOPERATIVE

LA NEVE NON FERMA IL LAVORO DEGLI OPERATORI

Videoinfo

Videomessaggi di Emergenza per i Cittadini In occasione della emergenza neve di febbraio 2012 Videoinfo, società di “digital signage” controllata da Cooperdiem soc.coop. e aderente a Legacoop Forlì-Cesena, ha messo gratuitamente a disposizione del Comune una serie di spazi nella propria rete di monitor in città e nel circondario.

Anche alcuni clienti privati di Videoinfo hanno partecipato all’iniziativa e in questo modo si sono attivati più di 20 punti di informazione digitale nei luoghi di ritrovo, negli esercizi commerciali, nelle farmacie e nei posti di lavoro del forlivese. Sugli schermi è stato così possibile divulgare con grande tempestività i messaggi sull’apertura delle scuole, sulla disponibilità dei servizi pubblici e in generale sui pericoli in atto.

gen za una solu zione insieme ai tecnici comunali, una ventina di abitazioni in zone rurali che sono escluse dalla viabilità pubblica e dal servizio di spalatura e quindi risultavano completamente impraticabili a causa degli accumuli di neve.

L’ondata di maltempo ha mobilitato in pieno tutti i soci della cooperativa. CAD fa parte del Consorzio Archimede, che gestisce la residenza per anziani Orsi Mangelli di Vecchiazzano dalle cui cucine partono i pasti per la consegna a domicilio. A ll’interno della struttura sono ospitate circa 150 persone, la maggior parte delle quali non autosufficienti.

In due diverse occasioni 15 operatori di CAD hanno dormito nella struttura in modo da essere certi di riuscire a coprire tutti i turni del giorno successivo. «Tutti i soci e i lavoratori sono stati straordinari – dice la presidente di CAD Elena Grilli – e i turni dei servizi essenziali che svolgiamo hanno subito una riduzione minima rispetto al numero delle ore programmate dall’inizio delle precipitazioni».

I pr oble m i pr i nc ip a l i hanno riguardato lo smaltimento dei rifiuti, che è risultato molto difficoltoso nonostante la collaborazione di Hera, e l’approvvigionamento del sale.

Emilio Gelosi

LA STORIA DI JESSICA, UN ANGELO NELLA NEVE L’eroismo quotidiano di un’addetta all’assistenza domiciliare

S

ono stati tanti gli atti di civismo e di altruismo che si sono susseguiti in questi giorni in un territorio colpito dall’emergenza neve come quello di Forlì-Cesena. Atti che vanno al di là del dovere professionale e che coinvolgono tutti: forze dell’ordine, dipendenti pubblici, aziende privati, soci e lavoratori delle cooperative.

Tra questi va segnalato quello di una operatrice di CAD impegnata nel servizio di assistenza domiciliare del Comune di Cesena, Jessica Biondi. Tre mattine alla settimana, per un’ora, Jessica si reca a trovare la signora Antonia (il nome è di fantasia, per motivi di privacy) che vive sola a Borello. Classe 1935, la signora soffre dei tanti disturbi della sua età ed è diabetica, insulino-dipendente e cardiopatica. In più ha un’ulcerazione a un piede che ha bisogno di continue medicazioni. Antonia ha un unico figlio, che però non vive con lei.

Lunedì 6 febbraio Jessica è arrivata a pie-

di in mezzo alla neve alta, tra mille difficoltà. Avrebbe potuto dare forfait, ma non lo ha fatto.

Per fortuna, perché Antonia era in condizioni critiche, non si reggeva in piedi e vaneggiava.

La misurazione della glicemia ha chiarito subito qual era il problema. Dopo avere contattato il medico, che ha predisposto la carta di ricovero, Jessica ha subito chiamato il figlio, che però non era raggiungibile in quanto impegnato con i volontari della protezione civile. A quel punto ha deciso di avvertire i servizi sociali e di aspettare con Antonia l’arrivo dell’ambulanza, che a causa della neve e dei tanti interventi di quel giorno è riuscita a farso strada solo sei ore dopo. La storia è a lieto fine, perché Antonia adesso sta bene. «Un grazie infinito - dice la presidente di CAD, Elena Grilli - a Jessica e, tramite lei, a tutti i nostri operatori che in questi giorni di emergenza hanno dato il massimo». (E.G.)

L’emergenza al canile gestito da Coforpol

Vivere da Cani sotto la Tormenta La nevicata straordinaria ha comportato una situazione di emergenza anche per il canile di Forlì, gestito dalla cooperativa sociale Coforpol. Oltre ai comprensibili disagi, mitigati dall’impegno straordinario degli operatori e dei volontari, la struttura ha dovuto anche affrontare un ulteriore imprevisto: nella mattinata del 6 febbraio, in piena tormenta, si è verificato il crollo della copertura del noto allevamento Centro Cinofilo Rovereto di Predappio, che ospitava 120 animali, circa la metà dei quali dotati di pedigree.

Per estrarre le sfortunate bestie dalle macerie ci sono volute ben tre ore e sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Quattro

i cuccioli rimasti schiacciati, tutti volpini.

Una volta completate le operazioni di recupero un terzo dei cani è stato trasportato al canile di Forlì, «con ben quattro viaggi in piena bufera», spiega la direttrice di Coforpol Giuliana Giuliani.

«Per questo dobbiamo ringraziare tutti i nostri operatori e i volontari che con grande spirito di abnegazione ci hanno permesso di tenere sotto controllo le situazioni critiche, garantendo la reperibilità in ogni condizione meteorologica». All’interno del canile di via Bassetta sono ospitati circa 200 animali, accuditi da uno staff di una decina di persone, tra cui un veterinario.

Foto Blaco

La consegna pasti a domicilio è stata garantita da CAD in condizioni vicine all’impossibile, grazie all’impegno di soci e lavoratori.

Fabio Blaco

D

oppi turni, pernot t a m e nt i s u l luogo di lavoro e impegno straordinario di tutti gli operatori. Pur tra le mille difficoltà dovute all’emergenza neve non si ferma la consegna dei pasti a domicilio garantita dalla cooperativa sociale CAD Onlus di Forlì per conto del Comune.

Sono circa 230 gli anziani che ricevono questo servizio quotidiano in tutto il territorio forlivese. Nei primi giorni di emergenza in un paio di giornate è inter venuto un operatore della Protezione Civile che ha affiancato il personale di CAD, ma già dal lunedì successivo il lavoro è ripreso in modo regolare. Senza necessità di inter venti esterni oltre il 90% dei pasti è stato servito nelle mani dei cittadini che ricevono questo fondamentale ausilio.

Uniche eccezioni, per le quali si è cercata con ur-

DOPPI TURNI Per garantire la consegna pasti e la copertura del servizio alla casa di riposo Orsi Mangelli di Vecchiazzano molti operatori hanno dormito sul posto di lavoro.

4 // FACCIA A FACCIA // A CURA DEL TAVOLO GIOVANI

CONSAPEVOLI I PER ESSERE RESPONSABILI H

Da questo numero cominciamo ad affrontare i principi della cooperazione, con una serie di interviste doppie che metteranno faccia a faccia un giovane cooperatore e un cooperatore esperto. Partiamo dalla “porta aperta”, uno dei valori più citati (ma anche meno conosciuti nella pratica) dell’impresa mutualistica.

ai detto poco!

Penso che quando un giovane fa la scelta di entrare in cooperativa, è anche una scelta di vita. Perché in cooperativa non solo si è dipendente, ma si può diventare socio in modo volontario e libero.

Entra, quindi in campo la figura di imprenditore.

Chiunque entra in cooperativa non può che essere accettato nell’ottica di divenire socio, è la naturale propensione del dipendente a farsi socio.

Il concetto di posizionamento politico, la nazionalità, la religione, l’estrazione sociale e qualsiasi altra cosa che possa contrapporre le persone all’interno dell’azienda, non deve in alcun modo contrapporsi all’essere socio.

Poi, sta all’azienda de-

crescita professionale e imprenditoriale.

Da statuto in Idrotermica Coop si può diventare socio dopo due anni di rapporto di lavoro. Il nuovo socio deve versare 27 mila euro di capitale sociale. Per facilitare l’ingresso dei giovani soci c’è la possibilità di dilazionare il pagamento, la difficoltà a versare la quota non deve essere un limite all’adesione.

Adesione libera e volontaria vuol dire amare l’azienda, la cooperativa non è solo un posto di lavoro, ma una par tecipazione totale allo sviluppo quotidiano dell’impresa.

Il socio deve essere un esempio per gli altri lavoratori. Predicare bene non basta, ci vogliono fatti quotidiani, perché il socio non rappresenta se stesso, ma l’azienda di appartenenza.

Agostino Mainetti Direttore Idrotermica Coop

Archivio Legacoop FC

cidere se la persona ha le qualità morali per essere socio. Non dovrebbe verificarsi mai che la persona non sia idonea all’essere socio, perché il “richiamo” dovrebbe esserci prima in un’ot tica di percorso di

P O L I Z Z A

V E I C O L I

A

M O T O R E

AMI LA GUIDA SICURA? TI TRATTIAMO CON I GUANTI BIANCHI. Chiedi informazioni presso la tua Agenzia Unipol Assicurazioni.

Messaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo da richiedere in Agenzia e consultabile sul sito www.unipolassicurazioni.it C 100% M 50% Y 0% K 60%

C 0% M 0% Y 0% K 100%

FORLÌ Via P. Maroncelli, 10 - Tel. 0543 452411 unipol@assicoopromagna.it PANTONE® 302 C

KmSicuri_135x65_Forlì_SocietàCOO.indd 2

RAL® 5000

R 15 G 50 B 80

PANTONE® 1805 C

RAL® 3000

C 0% M 100% Y 100% K 20%

R 150 G 15 B 22

C 0% M 0% Y 0% K 70%

03/10/11 15.22

l primo principio della coopera zione def i n isce la natura intrinseca della partecipazione dei soci. I due aspetti principali sono la volontarietà e la non discriminazione.

Adesione volontaria significa che la cooperativa deve essere in grado di proporre benefici tali da rendere desiderabile associarsi.

Il socio si aspetta infatti vantaggi, siano essi economici (ad esempio dividendo e ristorno), siano essi di status (come l’accesso a servizi non disponibili ai non associati), siano essi di realizzazione personale (ad esempio la possibilità sia di partecipare alla scelte della cooperativa tramite il proprio voto e di essere eletto come rappresentante degli altri soci).

Il primo principio specifica inoltre che, nel momento in cui la volontà di aderire venga meno, non devono esistere artifici, vincoli o laccioli che impediscano di uscire dall’impresa.

Ciò comporta che l’azienda debba da un lato avere sempre ben presente che cosa offre per motivare ad aderire – e a continuare ad aderire – dall’altro che i soci stessi siano estremamente consapevoli di ciò che la cooperativa offre di distintivo in cambio del capitale sottoscritto.

Una scarsa consapevolezza porterà, in entrambi i casi, ad un circolo vizioso

in cui i proprietari vengono deresponsabilizzati e privati di un vero potere decisionale.

La non discriminazione rispetto ai parametri esplicitati indica che non è possibile, arbitrariamente, impedire la partecipazione per ragioni di sesso, di religione, di orientamento politico oppure adducendo come motivazione lo stato di salute o l’etnia di una persona.

Ciò non significa peraltro che la cooperativa sia obbligata ad accettare qualunque richiesta di adesione: è diritto dei soci fissare parametri di accesso che non discriminino socialmente (ad esempio l’essere dipendenti o il sottoscrivere una

determinata quota minima).

Insomma, la volontà di partecipare deve essere non solo espressa, ma anche concretizzata con le azioni necessarie per renderla possibile.

Dal punto di vista di un giovane l’assenza di costrizioni e di aleatorietà che questo principio proclama è responsabilizzante. Se si vuole essere soci e si è disposti a compiere tutte le azioni necessarie lo si può diventare, se non lo si vuole più essere si cessa di esserlo senza ulteriori vincoli.i vincoli.

Roberto Carioli Socio e dipendente di Formula Servizi

ESSERE SOCI È UNA SCELTA DI VITA

LA SOCIETÀ COOPERATIVA Globale e Solidale

il ConsUmo CollaBoratiVo

Giovani Legacoop e Associazione Senzani

a l Via il nUoVo CiClo dei “GastronaUti” Catia Ridolfi e Agostino Mainetti, rispettivamente presidente e direttore di Idrotermica Coop, sono stati i protagonisti della prima serata dell’edizione 2012 dei “Gastronauti”, il ciclo di appuntamenti con i protagonisti dell’economia sociale del territorio promosso da Associazione Virginia Senzani e Gruppo Giovani di Legacoop Forlì-Cesena, con l’obiettivo di creare occasioni di conoscenza e rendere tangibile quello scambio tra generazioni che è uno dei principi chiave dell’economia sociale. Di fronte a loro una ventina di soci e dipendenti sotto i 35 anni provenienti da imprese cooperative di tutti i settori: agricoltura, costruzioni, sociale, servizi, consorzi, produzione lavoro.

Mainetti e Ridolfi hanno raccontato il loro ingresso nel movimento cooperativo negli anni Settanta, il percorso difficile degli inizi e di come sono arrivati insieme ai soci

a creare un’impresa che oggi è leader in Italia nel settore dell’impiantistica ospedaliera e civile. «Alla fine - ha detto Mainetti - è come nello sport: l’importante è il gioco di squadra, avere tanti buoni giocatori, piuttosto che puntare su uno o due campioni».

«Per essere davvero soci di una cooperativa - ha aggiunto la Ridolfi - bisogna aver voglia di partecipare attivamente, essere capaci di dire la propria e avere il coraggio di prendere decisioni, anche se questo porta ad esporsi.

In sintesi bisogna avere la mentalità da imprenditori e in questo i giovani d’oggi sono molto più bravi di quanto non fossimo noi alla loro età».

Tra i cooperatori ospiti delle prossime serate dei “Gastronauti” figurano Mario Natale Mezzanotte (Presidente CIA-CONAD), Romeo Lombardi (Presidente Alimos), Mirko Zanotti e Mario Tamanti (Presidente e Direttore Apofruit Italia) e altri ancora.

Siamo sicuri che la crisi lascerà inalterato il modo di consumare? Se stiamo alle ricette economico-finanziarie applicate ovunque, ci si attende che il motore riprenda a girare con lo stesso carburante e agli stessi giri di prima. Del resto sarebbe assurdo immaginare rivoluzioni di Fabio Gavelli pilotate da chi comanda. Però, se si guarda fra i cittadini, ci si accorge che qualcosa di diverso sta nascendo. C’ è chi si sposta con il car sharing, chi viaggia approfittando degli scambi di abitazione, chi affolla le feste del baratto (negli Usa e in Germania se ne organizzano tutti i week end), altri scelgono elettrodomestici di condominio, fanno la spesa coi gruppi di acquisto, mettono in comune mezzi di trasporto, utensili, strumenti musicali. Cosa unisce questi movimenti? Sempre più persone non cercano più il possesso degli oggetti, ma il servizio che ne possono trarre. Consumo collaborativo, è stato definito dagli studiosi americani Botsman e Rogers.

In due parole: perché dovrei comprarmi una lavatrice se la uso una volta la settimana?

Il noleggio è più semplice ed economico ed evita di stipare le case di roba che serve solo una tantum: pare che negli armadi dei cittadini tedeschi ci siano oggetti inutilizzati per 35,5 miliardi di euro. E’ la Rete a facilitare queste relazioni, mettendo in contatto cittadini che vogliono scambiare e condividere, non più acquistare e gettare via. L’economista americano Jeremy Rifkin sostiene che sia iniziata l’era dell’accesso, con la fine dell’iperconsumismo che ha segnato l’ultimo trentennio dei paesi occidentali. Sono mode passeggere, fenomeni destinati a restare di nicchia? Può darsi, ma si aprono opportunità molto interessanti per chi sa trasformarsi da venditore di cose in erogatore di servizi.

tanti aUGUri al mio noKia La tratta ferroviaria Bologna – Roma è la spina dorsale del nostro Paese, ci viaggia gran parte della sua classe dirigente e l’alta velocità ha permesso nuove relazioni fondamentali tra tempo e spazio, per lo sviluppo di tutte le attività umane, economiche, sociali e culturali.

Se però vi azzardate a fare una telefonata la cosa si complica.

Contrariamente alle assicurazioni del vecchio amministratore di Cristian Maretti delegato Cimoli (che sostenne in una vecchia puntata di Report che la tratta Milano – Napoli sarebbe stata interamente telefonabile in tempi rapidi), ad oggi rimane ancora un sogno.

In verità, al pensiero che dopo Trenitalia Cimoli passò all’Alitalia, contribuendo agli sfavillanti successi che tutti i contribuenti italiani conoscono, va ancora bene se le ferrovie hanno ancora le rotaie, ma tant’è: in uno dei posti più “busiNNeS” d’Italia fare una telefonata è ancora un’avventura.

In assoluto non è un male, perché capitano pure certi compagni di viaggio che se non telefonano è meglio. Manca solo ti chiedano le ciabatte, tanto si sentono a casa loro. Ma anche loro sono vittime: la pubblicità li ha spinti ad acquistare l’ultimo ritrovato telefonico a caro prezzo, con tante di quelle dotazioni che ci si potrebbe mandare l’uomo sulla luna, e poi passano da Orvieto e non riescono neppure a chiamare la morosa. È così senza alcun imbarazzo che sul tavolino accanto fa bella mostra di sé il mio Nokia 6310i del 2002, con le sue 2100 ore di telefonate e batteria originale. Compagno di viaggio e di avventura in giro per l’Europa, a lui faccio i miei migliori auguri per i suoi primi 10 anni.

E non parlatemi di decrescita felice, ma di crescita stracciona.

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

6 // AGROALIMENTARE // ORTOFRUTTA

UN IMPEGNO TRICOLORE È

la prima volta che le imprese ortofrutticole italiane si uniscono per rivolgersi a i consu mator i e raccontare i valori dell’ ortofrutta. Tra queste anche Apofruit Italia, la grande cooperativa ortofrutticola di Forlì-Cesena, che risulta tra i 16 promotori del Progetto Ortofrutta d’Italia. L’obiettivo: unire le forze per comunicare cosa c’è dietro una semplice insalata o una pesca Made in Italy.

«Credo che la massima valenza della nostra iniziativa - dichiara Mario Tamanti, Consigliere Delegato di CSO, direttore di Apo-

Apofruit promuove il progetto “Ortofrutta d’Italia” insieme ad altri 15 colossi del settore. Obiettivo: comunicare al consumatore la forza dei prodotti freschi Made in Italy. fruit e vicepresidente di Legacoop Forlì-Cesena - stia nel fatto che si sono unite le forze di numerose imprese italiane al cui interno operano oltre 12.000 aziende agricole, per realizzare attività di

Lanciato il concorso congiunto “Magic Code”

CosÌ si FideliZZa il FrUttiVendolo Apofruit, Melinda, Sant’Orsola e Simba: sono questi i promotori del progetto “Magic Code” rivolto ai fruttivendoli, i dettaglianti specialisti dell’ortofrutta. Magic Code - che coinvolgerà in una prima fase sperimentale (12 mesi da febbraio 2012) 250 Dettaglianti Specialisti in ortofrutta di Milano e 50 di Bari - è un concorso a premi ad accumulazione di punti totalizzati attraverso la registrazione dei codici Quick Response (ogni codice è diverso dall’altro e può essere utilizzato solo una volta) presenti sulle etichette dei prodotti delle quattro aziende proponenti che i fruttivendoli metteranno in distribuzione nei loro punti vendita. All’inizio dell’attività, ciascun dettagliante che avrà aderito al concorso, riceverà un cellulare dotato di “sim card dati” - per la lettura dei codici QR presenti sugli imballaggi dei prodotti inseriti nel progetto - ed un catalogo premi nel quale identificare i propri obiettivi e scegliere i premi corrispondenti ai punti totalizzati. Attraverso il cellulare i partecipanti potranno accumulare punti, visualizzare la propria situazione e richiedere i premi. Ma il cellulare non servirà solo come strumento per partecipare al concorso perché avrà anche la fondamentale funzione di terminale per la comunicazione interattiva tra Produttori e Dettaglianti. Verranno veicolate apposite attività promozionali, ma soprattutto informazioni sui singoli prodotti e sulla loro stagionalità. A loro volta i dettaglianti potranno trasmettere informazioni sui loro punti vendita e suggerimenti ai produttori.

comunicazione rivolte principalmente al consumatore. Ritengo che la frutta e

Tamanti: Uniamo le forze di 12.000 aziende agricole la verdura abbiano oggi più che mai la necessità di riposizionarsi nella mente dei consumatori che non dovranno più considerarle un prodotto sostituibile o banale ma dovranno sempre di più apprezzarne i requisiti e la naturale piacevolezza”.

L’Italia è il primo pro-

Archivio Apofruit

Roma, Romagna

duttore di frutta e verdura d’Europa. Un’offerta proveniente da tutto il territorio nazionale, con punte di maggiore rilievo in Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna. Abbiamo un patrimonio di prodotti e capacità di coltivarli unici che non vanno perduti.

Per questo è nato un progetto identitario come Ortofrutta d’Italia che vuole raccontare i valori della nostra offerta di stagione.

Dal punto di vista numerico l’Italia produce poco meno di 36 milioni di tonnellate di ortofrutta, di cui circa 18 milioni di frutta,

oltre 14 milioni di ortaggi e circa 4 milioni di agrumi.

Per alcuni prodotti la leadership italiana raggiunge il primato europeo. È il caso delle pesche e nettarine, per le quali la produzione italiana rappresenta il 43% del totale, ma anche delle pere, con il 35%, del kiwi, addirittura con oltre il 70%. Anche nell’ambito degli ortaggi l’Italia può vantare una posizione di assoluto rilievo. È il caso ad esempio del pomodoro (da tavola e da trasformazione), con l’Italia primo paese produttore nella UE (27) con il 37% del totale.

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

7 // CULTURA // DALL’EDITORIA ALLA FORMAZIONE

la VeritÀ e FaCeBooK

La crisi fa riscoprire il piacere di cucinare in casa

nUoVi Corsi da CUltUra ProGetto C’è la crisi? E io imparo a cucinare: i forlivesi sono sempre più appassionati di gastronomia a trecentosessanta gradi, dalle preparazioni etniche ai cocktail, senza dimenticare la cara vecchia piadina. Lo conferma il successo dei corsi di cucina che la cooperativa Cultura Progetto ha inserito da qualche tempo nel proprio calendario di proposte. Le novità del 2012 sono state lanciate di fronte al pubblico selezionato della fiera Sapeur di Forlì . Le ricette? «La cucina romagnola è sempre nei cuori, ma non basta più. Ecco allora proposte rivolte al mondo della gastronomia etnica e

alla scoperta dei piatti tipici del Mediterraneo, dell’India e della costa nordafricana, con uno chef de rang come Giorgio Lamce, del ristorante Il Calycanto di Santarcangelo».

Lo stesso Lamce è il docente del corso sulle tecniche di cucina per carni bianche e rosse.

La sfoglina Stefania Rivalta guiderà invece i corsisti alla scoperta del mondo tanto amato di piadina e crescioni Infine Riccardo Tomassini, affermato barman, accompagnerà i partecipanti in un viaggio nel variegato e suggestivo mondo dei cocktail. Per informazioni: info@culturaprogetto.it, 0543 35256.

L’ALMANACCO PRESENTA SOBBORGO MAZZINI La vecchia stazione e le strade limitrofe al centro del nuovo lavoro editoriale si inedite, dello sterminato archivio fotografico di Gilberto Giorgetti , le foto in bianco e nero dell’archivio del Dopolavoro Ferroviario, che di recente hanno trovato la giusta ribalta nella mostra dedicata ai 150 anni della Vecchia Stazione di via Monte Santo. Se il 1861 è un anno fondamentale per l’Italia, ancora di più lo è per Forlì, perché il 1^ di settembre, viene inaugurata la linea ferroviaria Bologna – Ancona, che passa da Forlì.

Al di fuori delle vecchie

stenti, che, situati dapprima nel centro storico, si trasferirono nei pressi, incrementando la produzione, e per tutta una serie di nuove attività artigianali e commerciali che vi si insediarono.

Inoltre, vicino alla stazione sorsero i necessari servizi collaterali: osterie, stallatici, depositi vari. In seguito, sempre sul luogo, sorsero fabbriche come lo Zuccherificio Eridania, la Bartoletti, la Forlanini, la “Società dei f umisti”, la fornace di Villa Pianta, la nuova sede del Foro Boario,

mura della città medievale, oltre Porta San Pietro, con l’arrivo della ferrovia si assiste ad uno sviluppo industriale e urbanistico della città.

Là dove prima, come documentato dal Catasto Pontificio, si scorgevano poche case coloniche sparse qua e là in quella che era aperta campagna, con l’arrivo della ferrovia venne realizzato uno scalo merci e di conseguenza nel giro di tre decenni, la zona diventò il nuovo punto di riferimento per i pochi opifici preesi-

FORMULA COMUNICA CON IL SUO CALENDARIO

la Mangelli, l’Essicatoio del tabacco.

Il treno a vapore, il cosiddetto “vapore”, all’epoca era visto come il simbolo delle “magnifiche sorti e progressive” ed era molto atteso dai Forlivesi di tutte le classi sociali, che vi riponevano le speranze di un futuro migliore. Innescò importanti trasformazioni economiche, sociali ed urbanistiche per Forlì, anche perché divenne veicolo di informazione, una vera e propria porta sul mondo.

Chiara Macherozzi

Archivio Formula

D

opo le pubblicazioni sui Borghi di Forlì, Borg dal Sarach, Borgo San Pietro, Borgo Schiavonia, Borgo Ravaldino, Borgo Cotogni e Il Campo dell’Abate, ha ora inizio una nuova serie, dedicata ai Sobborghi, edita sempre dalla Cooperativa Editoriale “L’Almanacco” di Forlì e a cura di Piero Ghetti, Gabriele Zelli, Gilberto Giorgetti, Mario Proli e con un ricco corredo di immagini: le foto di oggi di Fabio Blaco, le immagini d’epoca, in molti ca-

Settemila copie per l’edizione 2012 dedicata a Cesenatico

F

or mula Ser v i zi ha deciso di dedicare il proprio calendario 2012 a una delle cittadine più suggestive della Romagna: Cesenatico. La storia della cittadina, che coincide con quella del suo porto, diventa così protagonista attraverso le antiche stampe concesse dalla biblioteca Malatestiana di Cesena, custode e testimone della storia locale.

Il calendario, stampato in settemila copie, diventa un efficace strumento di promozione congiunta nei confronti degli stakeholder di Formula in cinque regioni d’Italia.

«È un oggetto che diventa anche uno “strumento di lavoro” e quindi vive per dodici mesi al fianco delle persone casa e in ogni ufficio, e per questo il suo potenziale comunicativo è altissimo», ha detto in sede di presentazione il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi.

Il progetto, infatti, è stato reso possibile dalla forte collaborazione che si è creata tra la Biblioteca Malatestiana di Cesena e la biblioteca di Cesenatico, diretta da Davide Gnola.

Cesenatico è una delle località più belle della riviera romagnola. Si identifica e caratterizza con il suo Porto

Canale, un tempo importante scalo per le vie di comunicazione, importanza testimoniata sulle mappe e sulla qualità dei progetti che si sono susseguiti, alcuni dei quali realizzati, alcuni rimasti studi, utopie e progetti mai realizzati.

Splendide le opere riportate nel calendario, a partire dalla famosa planimetria del porto canale disegnata da Leonardo Da Vinci il 6 settembre del 1502 su incarico di Cesare Borgia, fino ai disegni e ai progetti ottocenteschi dell’architetto Mauro Guidi, definito “un utopista con l’animo reazionario”.

Notizie a margine

CONFERENZA STAMPA Il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il direttore generale di Formula Servizi, Graziano Rinaldini, e la direttrice della Malatestiana, Daniela Savoia.

Acquarello per le famiglie

iL Nido? apErtO pEr FEriE Per venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano, e che nella maggior parte dei casi a fine anno devono barcamenarsi tra tate, baby parking e nonni, i nidi d’infanzia del Comune di Forlì gestiti dalla cooperativa Acquarello sono rimasti aperti durante le festività natalizie. La retta mensile è rimasta invariata e si è solo aggiunto il costo del pasto consumato del bambino.

Una volta la verità la diceva la radio. Poi è venuta la televisione. Ora è il momento dei social network. Anche se spesso la piazza virtuale assomiglia pericolosamente a quella reale, dove si parla molto ma si ascolta poco. Ma l’hanno capito anche i politici che ormai è da lì che passa il flusso della comunicazione.

Per questo si fanno il loro bravo profilo Facebook. E ci vuole poco a diventare amico di Berlusconi o di Bersani. Che dall’aldi Emanuele Chesi tra parte della tastiera ci siano proprio loro, quella è un’altra questione. Testimonia infatti l’Osservatorio della presenza dei politici su Facebook (http://bit.ly/chesi01 ) che la tendenza ad esserci sui social media è ormai generalizzata.

Ma tra i parlamentari solo il 55% interagisce con gli utenti, cioè risponde ai messaggi in bacheca e ai commenti.

Il 75% aggiorna il profilo almeno una volta alla settimana, ma il 20% non riesce a tenere neppure questo passo.

Tre quarti dei sindaci che hanno profili su Facebook li usano per tenere un dialogo con i cittadini (un quarto lo ha fatto solo per fini elettorali poi se n’è dimenticato) ma in realtà solo il 53% dimostra di aver compreso il senso dello strumento e interagisce in qualche modo. La rimanente parte fa proclami o copiaincolla i comunicati dell’ufficio stampa. Poi ci sono gli esempi virtuosi. Il profilo Facebook del sindaco cesenate Paolo Lucchi aggiornato anche più volte al giorno con informazioni pratiche sull’emergenza neve: dove parcheggiare, che bus prendere, quali strade vengono pulite. E quello del sindaco forlivese Roberto Balzani dove si estrinseca terapeuticamente lo psicodramma dei cittadini che si sentono abbandonati, che suggeriscono soluzioni alternative per lo smaltimento della neve e che discettano sulle strategie più opportune per la distribuzione del sale.

8 // PUBBLICITÀ // IDROTERMICA COOP

ph. Fabio Blaco

LA SOCIETÀ COOPERATIVA

La freschezza è un bene prezioso, come l’aria.

Creare la giusta atmosfera per lo shopping è un compito che Idrotermica Coop svolge ogni giorno nei centri commerciali più importanti d’Italia.

Un partner sicuro e affidabile per chi lavora ogni giorno con le persone e vuole offrire sempre un ambiente fresco e piacevole. Semplicemente perfetto, come l’esperienza di Idrotermica Coop.

Trattiamo l’aria come si merita

Idrotermica Coop soc.coop. • via Bartolomeo Vanzetti 1, 47122 Forlì (FC) • tel. 0543 776111 • info@idrotermicacoop.it