LA SOCIETA COOPERATIVA Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Anno XVI n 11 - 2011 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg. Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione l’8 dicembre 2012
CRISI?
DOVE VA LA
L’Editoriale del mese
SONO NUMERI DRAMMATICI PER L’OCCUPAZIONE
Sunset
L
egacoop Forlì-Cesena tira le somme del 2012, quinto anno dall’inizio della crisi economica, sicuramente il peggiore per quanto riguarda l’occupazione: sono 1.180 tra dipendenti e soci i lavoratori che hanno dovuto accedere agli ammortizzatori sociali nel corso degli ultimi dodici mesi. Il settore più colpito è quello della produzione lavoro, che associa le cooperative di costruzioni e industriali e ha superato 640 persone su un totale di 1.500 soci. Seguono i Servizi e Trasporti (360 addetti) e le Sociali (180 addetti). Numeri preoccupanti, che uniti alle prospettive per il 2013 di ulteriore peggioramento rappresentano un monito rispetto alla tenuta locale delle imprese e del tessuto produttivo, non solo cooperativo. La nostra è una Comunità coesa, fatta principalmente di PMI che lavorano spesso in rete. Ciò significa che l’indebolimento o la caduta di un pezzo del sistema sia esso cooperativo, industriale o dell’artigianato si riflette inesorabilmente sul resto della filiera. La Produzione Lavoro dal 2008 segna un calo drammatico sul valore della produzione di circa il 40%, con un’incidenza maggiormente negativa sulle
A cinque anni dall’inizio della “tempesta perfetta” che sta investendo la nostra economia a che punto siamo? Mauro Pasolini, presidente di Legacoop Forlì-Cesena, in occasione dell’ultima assemblea delle cooperative ha affrontato il tema a tutto campo, dalle responsabilità della finanza alle azioni da intraprendere.
marginalità pari al 68%. Numeri che non hanno bisogno di commenti e che purtroppo inquadrano la situazione più di ogni parola possibile. A questo si aggiunge una sofferenza dell’indotto dei Servizi, in particolare Logistica e Trasporti così come un rischio di tenuta delle cooperative Sociali. Cooperative che da sempre hanno garantito qualità al nostro welfare provinciale. Il valore complessivo della
produzione del sistema Legacoop Forlì-Cesena dall’inizio della crisi è rimasto pressochè invariato attestandosi intorno ai 2,2 miliardi di euro così come il numero degli occupati, che è di circa 12 mila persone. Ciò significa crescita zero negli ultimi 5 anni e crollo delle marginalità, che passano da 52 milioni a 39 milioni. Il 2012 è stato l’anno vero della crisi e il 2013 si preannuncia ancor più preoccupante.
Sono numerose le scelte nazionali che impattano sulla situazione: la spending review e il ridimensionamento delle risorse in tutti i settori pubblici, il crollo degli appalti e degli investimenti, i tempi di pagamento incerti e sempre più dilatati delle amministrazioni locali (a livello nazionale le imprese aderenti a Legacoop vantano nei confronti dell’Amministrazione Pubblica un credito pari a circa 400 milioni di euro),
l’aumento delle imposte e la conseguente diminuzione di spesa delle famiglie. Le imprese italiane sono ormai strozzate da un’imposizione fiscale di vario ordine e genere che ne mina profondamente lo sviluppo (Irap, Ires, Irpef, Imu, Iva, Tares, Accise e ancora imposte di bollo, di registro, catastale, pubblicitaria e così via). Nel 2012 la pressione fiscale effettiva in Italia è stata di circa il 55% un record a
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livello europeo e non solo. Sembra che l’imposizioni fiscali non finiscano mai. Dopo la stangata Imu adesso arriva la Tares (tassa dei rifiuti e dei servizi) che ha tutto l’aspetto di un’ulteriore patrimoniale occulta che dovrà essere saldata entro gennaio 2013. Una politica di tasse e tagli che sta minando non solo i rami secchi ma profondamente quelli sani, l’imprenditoria di cui vantarsi. La linfa per ridare fiducia ai giovani. Quei giovani che con il 36,5% di disoccupazione segnano un altro triste record italiano. Le strategie da mettere in atto per cercare di affrontare la situazione a livello cooperativo sono state discusse lunedì 3 dicembre nell’assemblea annuale dell’A ssociazione, che si è svolta presso il Conscoop in via Galvani. Una cosa è certa. Questa crisi ci costringe a ragionare giorno per giorno e se non si mettono sin da subito in atto politiche che, aldilà dei tagli ragionieristici e senza distinzione, siano orientate allo sviluppo e alla tutela del tessuto imprenditoriale sarà impossibile anche solo pensare a una ripresa che salvaguardi i posti di lavoro, le famiglie e le aziende che stanno correttamente sul mercato. Questo dal livello nazionale a quello locale. Ognuno è obbligato a fare la sua parte. Nonostante la crisi la cooperazione ha continuato a sostenere azioni trasversali per il territorio, che sempre più sarà difficile garantire, con ulteriori ripercussioni sulla nostra comunità. Monica Fantini Direttore Legacoop FC
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