Sc 200602 febbraio

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno X n.2 febbraio 2006 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 . Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Hercolani 2, 47100 Forlì.

www.lasocietacooperativa.it

Ultim’ora

L’INTERVISTA

Giuliano Poletti: «Basta dire che non paghiamo le tasse» Pagina 3

PRODUZIONE LAVORO

Lamiera Più e CISS, le nuove cooperative si fanno strada

Servizio a pagina 5

CARD

Sconti e convenzioni per chi presenta la tessera della “Società” Pagina 4

AGROALIMENTARE

CULTURA

Pagina 6

47100 FORLI’ Via C. Hercolani, 2 Tel. 0543/378211 - Fax 35383 Sms 340 4359664

Otto marzo

Pagina 4

Quattro grandi stringono un patto per sconfiggere la crisi

Forlì-Cesena

Vi sveliamo in anteprima la cartolina di Legacoop Forlì-Cesena per la festa della Donna di quest’anno. È opera di una giovane artista di Gambettola, Raffaella Garavini.

Sabato 4 marzo alle 11 l’inaugurazione della mostra, nella Sala XC Pacifici di Forlì.

Paolo Cattabiani alla guida di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani (nella foto), una lunga esperienza nella cooperazione agroalimentare e di consumo, è il nuovo presidente di Legacoop Emilia-Romagna. Lo hanno de cis o i duecento delegati dell’Assemblea regionale della Cooperazione, tenuta il 17 febbraio a Bologna, presso la sala Topazio della Camera di Commercio. L’elezione di Cattabiani è avvenuta di fronte al presidente uscente, Egidio Checcoli, al vicepresidente della Giunta Regionale, Flavio Del Bono, al presidente di Legacoop nazionale, Giuliano Poletti, e a Giancarlo Maria Bregantini, vescovo della Diocesi di Locri, territorio calabrese tristemente noto alle cronache.

Bollettino ufficiale di:

A Cesenatico “La Mà” aspetta i pescatori davanti al porto Pagina 7

RUBRICHE

2 Comunicazioni di servizio

SCONTI :: L’elenco completo è sul sito www.lasocietacooperativa.it

Titolo due righe I nuovisuuntori della rubrica dell’aviaria

Nuove convenzioni per la nostra card

di Emanuele Chesi (*) Chi sono gli ‘untori’ dell’influenza aviaria? I giornalisti ovviamente. Ammettiamolo: prendersela con i mass media per lo scatenarsi della psicosi del virus è come sparare sulla Croce Rossa.

L’attenzione del TG5 per un pappagallo febbricitante rimarrà nella storia Rimarrà nella storia dell’avanspettacolo la spasmodica attenzione dedicata dal Tg5 alle condizioni di salute di un febbricitante pappagallo inglese. Il pennuto alla fine ce l’ha fatta, gli allevatori no.

Chi è senza peccato (di procurato allarme) scagli la prima pietra, d’accordo. Ma come si spiega il fatto che la paura immotivata in Italia ha tagliato i consumi di carni bianche del 70%, mentre nel resto d’Europa la flessione è stata minima se non ininfluente?

Le associazioni dei produttori (e anche certi politici di prima, seconda e terza fila che allegramente sono montati sul carro) dovrebbero invece farsi un esamino di coscienza.

Le loro giustificate lamentele e le loro giustissime rassicurazioni sulla salute del pollo nostrano che da settimane inondano i mass media non hanno evidentemente fatto presa sui consumatori. Il minimo che si possa dire è che gli italiani sono diffidenti nei confronti dei contenuti della comunicazione dei produttori. È un fenomeno che viene da lontano (le vicende del vino al metanolo e di ‘mucca pazza’ forse vogliono dire qualcosa)e sul quale si è riflettuto ancora troppo poco. (*) responsabile redazione di Forlì del Resto del Carlino.

Dal vino al blues, opportunità da non perdere

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e reazioni sono più che positive, a testimonianza dell’interesse suscitato dall’iniziativa. La “Card” della Società Cooperativa, spedita in cinquemila copie a tutti i lettori del giornale, da questo mese si arricchisce di nuove convenzioni, che vanno ad aggiungersi a quelle per le due mostre-evento del territorio: quella di Palmezzano a Forlì e quella di Giaquinto a Cesena. Di mese in mese ve le presenteremo su queste colonne (l’elenco completo è su www.lasocietacooperativa. it). Il Naima Club di via Somalia 2 a Forlì è il “tempio” della musica blues e jazz, in Romagna e non solo. Il club offre in omag-

gio la tessera associativa (valore 5 euro) necessaria per accedere ai concerti.

La Due Tigli dispone presso lo stabilimento di Forlì, in via Seganti 71, di una fornitissima enoteca dove è possibile acquistare vino sfuso e le migliori bottiglie sul mercato. Sconto del 10% sull’acquisto per

Romagna Particolarmente

Il Museo Galleggiante della marineria di Cesenatico Ha sede nel tratto più antico e caratteristico del porto ed è l’unico in Italia. Qui sono esposte barche dell’alto Adriatico(come il bragozzo, la paranza e il trabaccolo da trasporto), restaurate e riarmate secondo le funzioni di origine, con le vele al terzo che frequentarono Cesenatico dopo la scomparsa di quelle latine e prima dell’avvento del motore. La chiesa parrocchiale Intitolata ai santi Giacomo e Cristoforo è ubicata sulla destra del porto. Eretta nel 1324, è stata poi ricostruita nel XVI secolo, ma la sua attuale immagine si deve ad un ulteriore rifacimento avvenuto nel 1763. All’interno sono conservati due dipinti di Francesco Andreini, della scuola del Cagnacci.

di Luciano Liuzzi

chi presenta la Card.

L’Almanacco di Forlì e dintorni è il volume che dal 2001 raccoglie di anno in anno la storia della città, attraverso le foto e la cronaca dei principali avvenimenti. La convenzione prevede lo sconto 3x2 sugli arretrati per acquisti online o per corrispondenza.

La Società Cooperativa SALUTE SUL POSTO DI LAVORO

Vibrazioni meccaniche, un nuovo decreto mette in regola l’Italia con le norme UE Con l’uscita del D.Lgs. n. 187 del 19/08/2005 il legislatore intende regolamentare le prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche.

Il decreto recepisce una direttiva europea (2002/44/CE) ed è indirizzato a tutte le realtà lavorative in cui esistano lavoratori che sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Nel decreto vengono fornite le indicazioni sulle specifiche metodiche di individuazione e valutazione dei rischi associati all’esposizione a vibrazioni del sistema mano-braccio (HAV) e del corpo intero (WBV).

Le misure di tutela devono essere documentate dal datore di lavoro nell’ambito del rapporto di valutazione dei rischi prescritto dal D.Lgs. 626/94. In particolare i datori di lavoro hanno l’obbligo di valutare il rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante il lavoro affidandosi a tecnici specializzati che effettuano tale valutazione sia tramite misure dirette con l’ausilio di adeguata strumentazione (standard ISO-EN) che avvalendosi di appropriate informazioni reperibili dal costruttore e/o da banche dati accreditate (ISPESL, CNR, Regioni). Gli obblighi previsti nel decreto, in particolare quelli relativi alle misurazioni ed alla valutazione del rischio, decorrono dalla data del 1° gennaio 2006.

Danilo Terradura - Formula Risorse srl

L’INTERVISTA

La Società Cooperativa

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CASO UNIPOL :: Il presidente di Legacoop nazionale, Giuliano Poletti, risponde alle accuse e rilancia

«Contro le cooperative un attacco irresponsabile» «Le tasse? Basta dire che non le paghiamo. Chi vuole parlare si informi» Il dibattito scaturito dalla vicenda dell’Opa di Unipol su Bnl ha messo sotto accusa la cooperazione, specie quella che fa riferimento a Legacoop, accreditando l’immagine di un mondo che ha perso i suoi riferimenti valoriali ed è dedito ad affari di dubbia trasparenza. Qual è la vostra valutazione?

Io credo che siamo al centro di un vero e proprio attacco, motivato da finalità politiche. E lo giudico particolarmente grave ed irresponsabile, perché colpisce un’organizzazione e migliaia di cooperative che costituiscono un pezzo importante dell’economia italiana. Anche nell’anno appena passato le nostre cooperative hanno dato un contributo significativo allo sviluppo del Paese, registrando una crescita di oltre il 2% dell’occupazione e di oltre il 4% del fatturato. Per questo motivo è ancora più ingiustificato il tentativo di screditare agli occhi dell’opinione pubblica un mondo sano e laborioso, confondendolo in un unico polverone mediatico-politico con comportamenti ascrivibili esclusivamente alla responsabilità di singoli individui e sulla cui eventuale illiceità dovrà pronunciarsi la magistratura.

Ma questi comportamenti non sono in contrasto, almeno sotto il profilo etico, con la storia e la cultura della cooperazione?

Sicuramente. Non credo sia un caso, del resto, se i vertici di Unipol hanno rapidamente rassegnato le dimissioni e se la proprietà cooperativa si è assunta in maniera più esplicita e di-

retta la responsabilità di governo del gruppo, decidendo di modificarne la governance e di chiedere a più soggetti di assumere la responsabilità nei diversi punti della catena di comando.

Quello della governance è un problema all’ordine del giorno per tutte le imprese. Lo è, in particolare, per l’impresa cooperativa che supera la dimensione locale e si misura con mercati complessi. Posto che non si può abbandonare l’idea di una governance cooperativa, che fa perno sulla centralità dello scambio mutualistico e del socio, le risposte possibili sono molte. La prima è la separazione delle funzioni tra rappresentanza della proprietà e management. È un tema su cui dobbiamo lavorare, senza pensare di risolverlo con scorciatoie dannose.

Non crede, però, che queste caratteristiche si siano appannate agli occhi delle vostre basi sociali e dell’opinione pubblica?

Credo che questo sia, inevitabilmente, l’effetto di un dibattito e di un’informazione che non hanno distinto il piano dei comportamenti personali e quello del merito della vicenda. L’opa di Unipol su Bnl è un’operazione basata su un progetto industriale sostenuto fin dall’inizio dalla stragrande maggioranza delle cooperative azioniste di Unipol, convinte della natura strategica, e non certo speculativa, di un’operazione volta a creare un rilevante polo bancario-assicurativo utile alla cooperazione, alle piccole e medie imprese, ai risparmiatori. Ciò detto, l’ancoraggio ai valori fondanti e caratteristici dell’im-

presa cooperativa, ad una identità distintiva basata sui principi di mutualità, democrazia, partecipazione, resta per noi un punto fermo, la cui validità è stata ribadita anche dall’ultima seduta della nostra Direzione Nazionale.

E proprio per questo vogliamo avviare una forte iniziativa di informazione e di confronto con i nostri soci e con i cittadini per riconfermare, appunto, la peculiare natura mutualistica e sociale dell’impresa cooperativa, il suo carattere intergenerazionale, la sua solidità. A 120 anni dalla costituzione di Legacoop, questi restano i punti cardinali della nostra azione.

A proposito di solidità, pensa che su questo piano ci possano essere dei riflessi negativi per Unipol e per le cooperative che hanno sostenuto l’operazione?

Penso proprio di no. Per quanto riguarda Unipol, basti dire che la relazione trimestrale al 30 settembre 2005 evidenzia una raccol-

ta complessiva in crescita del 9,4% rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno precedente ed un utile netto consolidato che cresce del 73,1%.

Per quanto riguarda, poi, le cooperative azioniste di grandi dimensioni che hanno partecipato all’aumento di capitale di Unipol necessario a finanziare l’operazione, bisogna considerare che vi hanno destinato una quota limitata del loro patrimonio. L’investimento, insomma, non intacca affatto la loro solidità e la capacità di portare avanti i progetti di sviluppo in cui sono impegnate.

Lei ha appena citato le grandi cooperative. C’è chi sostiene che la grande dimensione sia incompatibile con la mutualità e anche chi vi accusa di godere di agevolazioni fiscali. Che cosa risponde?

Si tratta di rilievi assolutamente infondati. Per quanto riguarda la mutualità, ritengo che non la si possa misurare con la dimensione di

impresa. Del resto, anche la recente riforma del diritto cooperativo individua nella mutualità il principio distintivo dell’impresa cooperativa rispetto alle altre e ne fa il tratto unificante di tutta la cooperazione. È insomma nello scambio mutualistico, nel grado di soddisfacimento dei bisogni dei soci, che la legge riconosce una meritevolezza particolare, sotto il profilo sociale, alle imprese cooperative.

A tutte le imprese cooperative: senza distinzione di attività o di dimensioni di impresa, ma solo sulla base della loro coerenza con la propria missione e della loro capacità di rispondere al meglio ai bisogni dei soci.

Un obiettivo, come è facilmente comprensibile, che richiede alle cooperative di essere efficienti, anche attraverso una crescita delle dimensioni di impresa, in modo da poter competere efficacemente sul mercato. Per quanto riguarda il tema del fisco, è bene ribadire che le cooperative pagano le tasse come le altre imprese. Lo specifico regime “di favore” ad esse riservato, peraltro significativamente ridimensionato a seguito della riforma del diritto cooperativo, viene applicato esclusivamente agli utili destinati a riserve indivisibili. Utili, cioè, a cui i soci rinunciano per sempre, che vengono investiti nell’impresa per rafforzarla e farla crescere, a vantaggio dei soci futuri e di tutta la collettività. È questa rinuncia ad un diritto proprietario tipico degli altri tipi di impresa che giustifica un trattamento fiscale peculiare di queste risorse.

Aforismi Cooperativi

Le imposibbili promesse di Pietro Caruso Che grande spettacolo sono le vigilie delle campagne elettorali, specie in questi anni dove chi promette cerca il consenso non di questa o quella categoria sociale, ma di un “elettorato globale”, teledipendente, o ritenuto, non sempre a torto, tale. Promettere qualcosa che non è realistico, alla vigilia del voto, è come una sorta di cambiale a esito prevedibile: insoluto.

Le campagne elettorali sono ormai diventate un grande spettacolo Perchè? Per il semplice fatto che chi potrebbe protestare la non veridicità della promessa avrà ben cinque anni prima di vedere soddisfatto il suo diritto alla verità... e il tempo passa, e non è sempre galantuomo. Un rilievo di metodo, sul programma del Centrosinistra, va sottolineato: si poteva davvero non trovare una sintesi più efficace rispetto ad un elenco di temi e di obiettivi che è così articolato... da fare perdere alcuni dei suoi punti qualificanti e non offrire un buon modello di comunicazione politica.

Un rilievo politico, sul programma del Centrodestra è relativo innanzi tutto al problema dell’elevazione di oltre la metà dell’attuale importo delle pensioni minime.

La proposta di 800 euro è demagogica, se si vogliono tenere nello stesso tempo per buoni gli obiettivi di risanamento dell’economia e l’equilibrio della spesa pubblica.

Del resto chi ha mai detto che le vigilie elettorali non siano le palestre per le missioni impossibili?

NUOVE APERTURE

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LAVORI :: A Civitella nasce una cooperativa attiva nella cantieristica stradale e non solo

Con CISS si viaggia bene Trenta le persone occupate

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uando viaggiate sulle principali strade d’Italia - comprese quelle attorno ai siti olimpici di Torino - c’è una buona probabilità che la vostra sicurezza dipenda dal loro lavoro. Eppure la Cooperativa Installatori Stradali e Servizi di Civitella (CISS) è attiva solo da pochi mesi.

Le trenta persone che operano all’interno (undici soci e diciannove dipendenti) hanno tutte, però, una lunga professionalità specifica, formata nelle principali aziende del settore. «In questo campo - spiega il presidente, Massimo Conficoni, 50 anni - o sei bravo e veloce oppure non duri a lungo: in una notte bisogna chiudere l’autostrada, montare la struttura e mettere tutto a posto. E le strutture,

in questo caso, sono quelle specie di gru di trenta metri che montano i pannelli informativi che vediamo sempre più spesso sulle strade a pedaggio con indicazioni sulla velocità da tenere e lo stato del traffico».

Oltre ai lavori di segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, CISS opera con i suoi trenta automezzi nei trasporti, nella posa di strutture autostradali, nell’impiantistica, oltre che nei servizi per l’ambiente.

«Tra i lavori più importanti che abbiamo eseguito - prosegue Conficoni - c’è quello per l’informatizzazione a messaggio variabile della tangenziale di Torino.

Adesso stiamo lavorando sul quadrante Nord-Ovest del Grande Raccordo Anulare di Roma».

La Società Cooperativa CONSUMO

Coop Adriatica inaugura a Cesenatico Bilancio 2005: a Forlì-Cesena 49.000 soci È stato inaugurato mercoledì 15 febbraio il nuovo supermercato Coop di Cesenatico, in via Saffi 90. Il punto vendita si va ad aggiungere ai sette (sei supermercati e un ipermercato) di cui la cooperativa di consumo dispone in provincia di Forlì-Cesena.

Nel 2005 Coop Adriatica ha registrato vendite per 1.821,8 milioni di euro (+5,25%), dando lavoro a circa 9 mila occupati.A fine dicembre i soci erano 890 mila, contro gli 818 mila di un anno prima (+8,7%). In provincia di Forlì-Cesena le posizioni sociali hanno raggiunto quota 49.098.

«Il 2006 - ha affermato il vicepresidente di Coop Adriatica, Gilberto Cof-

fari, in una recente conferenza stampa tenuta a Cesena - sarà ancora un anno difficile per l’economia e per la maggior parte dei cittadini italiani. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a creare fiducia nel Paese, rispondendo a quello che decine di migliaia di persone ci chiedono: massima convenienza, qualità, sicurezza. Ma vogliamo anche innovare le nostre strategie per essere sempre di più un’organizzazione in grado di tutelare e promuovere i diritti dei consumatori e dei cittadini, rafforzando al tempo stesso l’identità cooperativa, operando sulla base di principi etici e solidali, promuovendo coesione e benessere sociale».

In alto, alcuni dei soci fondatori della CISS, con al centro il presidente, Massimo Conficoni.

A destra, i soci di Lamiera più.

Emilio Gelosi

PRODUZIONE E LAVORO :: A Tipano di Cesena è partita “Lamiera Più”

Cooperatori d’acciaio Investimenti e attrezzature d’avanguardia

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uali sono le motivazioni che spingono oggi a creare una cooperativa? Per Lamiera Più, una nuova impresa aderente a Legacoop, le ragioni sono molto vicine a quelle che muovevano i cooperatori di cent’anni fa: in primis, diventare “padroni” di se stessi. «Per anni - spiega il presidente, Riccardo Ceredi - io e gli altri cinque soci abbiamo lavorato in altre aziende dello stesso settore, acquisendo professionalità specifica che non sempre veniva riconosciuta, impegnandoci sempre in prima persona per il buon andamento delle cose.

A un certo punto ci è venuto il desiderio di prendere in mano direttamente i nostri destini».

I sei soci (oltre a Ceredi sono Giancarlo Babbini, Vittorio Comandini, Ivan Pasini, Paolo Pavirani e Gabriele Placucci) coprono interamente l’organico aziendale, dal responsabile di stabilimento all’ufficio tecnico.

Chi pensa che la lamiera sia una lavorazione “povera” deve ricredersi. Per avviare l’azienda - che ha un capitale sociale interamente versato di 90 mila euro e un prestito sociale di 50 mila - i soci hanno investito di tasca propria, dotan-

dosi delle attrezzature più moderne. La progettazione avviene ormai quasi interamente al computer, con programmi che consentono di vedere il pezzo in tre dimensioni, e nei duemila metri quadri dello stabilimento di Tipano, a poche centinaia di metri dall’uscita E45 di Cesena Sud, sono in bella mostra apparecchiature estremamente sofisticate, come un Laser Prima Industria di ultima generazione e un plasma ad alta velocità.

«Siamo in grado - conclude Ceredi - di sviluppare e realizzare qualsiasi manufatto in metallo, anche i più innovativi o “arditi”». (E.G.)

REDAZIONALE A CURA DI SAPIM

La Società Cooperativa

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INTERNET :: Tra i numerosi clienti dell’agenzia anche il portale di neonatologia regionale

Il primo vagito sul web con i siti di Input 2001

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hi pensa che Internet sia solo una versione più aggiornata delle pagine gialle potrebbe ricredersi dando un’occhiata al portfolio di Input 2001 (www. input2001.net), una delle agenzie di progettazione web più dinamiche di Forlì-Cesena. Accanto ai siti delle più importanti realtà imprenditoriali del territorio, da Querzoli a Conad, figurano infatti progetti che dimostrano come la diffusione delle informazioni in rete possa avere un ruolo fondamentale anche a livello diverso. L’esempio più significativo è il portale di neonatologia regionale (www.neonatologiaer.org), dove sono registrati tutti i neonati prematuri con pe-

so infe riore a 1,5 kg. «Il registro - spiega Chiara Bonoli, che ha seguito il proget to - raccoglie in formazioni demografiche, antropometriche e cliniche che vengono poi elaborate per migliorare la qualità e la programmazione dell’assistenza perinatale, fornendo ad esempio la disponibilità regionale di posti letto in tempo reale».

L’offerta di Input 2001 abbraccia tutte le attività

strategiche nella creazione del progetto Internet: la consulenza iniziale, il design dell’architettura del sito, la creatività, la pro g r a m mazio-

FESTA DELLA DONNA :: Sabato 4 marzo alle 11 l’inaugurazione

Raffaella Garavini è l’artista dell’8 marzo

I

In occasione dell’8 marzo si rinnova l’ormai tradizionale appuntamento con l’arte al femminile promosso da Legacoop Forlì-Cesena, che si affida per questa edizione della mostra al talento di Raffaella Garavini, le cui opere saranno esposte dal 4 al 19 marzo prossimi alla Sala XC Pacifici di Forlì (Piazza Saffi 8).

La mostra verrà inaugurata sabato 4 marzo alle ore 11, con la consegna a Legacoop dell’opera scelta per la cartolina invito dell’iniziativa. A ritirare il quadro sarà il direttore dell’associazione, Monica Fantini. Nata a Gorizia nel gennaio del 1978,

residente ormai da molti anni a Gambettola, Raffaella ha conseguito il Diploma di maturità artistica al liceo Arcangeli di Bologna. Nella stessa città nel 2001 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti, integrando la sua formazione con un periodo di studio alla “Faculty of Art, Media and Design” dell’Università del West England di Bristol (in Gran Bretagna). Dal 2000 ha esposto in personali e collettive sull’intero territorio regionale, privilegiando la fotografia e le installazioni, nelle quali si è distinta ripetutamente. Nel gennaio 2002 a Bologna ha preso parte alla mostra per il Premio d’Incisione “Giorgio Morandi”

(alla sua XVI edizione), e l’anno successivo la sua partecipazione al concorso fotografico “Sulla Strada” è stata coronata dalla menzione speciale della giuria. Da qualche anno partecipa a “Contemporanea”, la fiera forlivese dedicata all’arte.

Recentemente è stata tra i protagonisti della rassegna “Gemine Muse”, a Palazzo Albertini di Forlì, dove partecipa anche alla collettiva “River 3”.

La mostra sarà visitabile da sabato 4 marzo a domenica 19 marzo con i seguenti orari: tutti i giorni 10 – 12,30 e martedì, venerdì, sabato e domenica 17,30 – 19,30.

Enrica Mancini

ne, l‘integrazione degli strumenti di gestione del contenuto, la promozione online e l’implementazione dei sistemi di analisi e monitoraggio.

«Fra i nostri clienti - prosegue Chiara Bonoli - c’è anche Federico Curtaz, uno dei più importanti agronomi e italiani, e l’associazione nazionale “Luoghi di vite”». Ma come viene utilizzato il web nel mondo delle imprese? «Il “sito vetrina” ormai viene chiesto sempre meno. Le aziende vogliono siti Internet che siano anche strumenti di lavoro, oltre che di contat-

Raffaella Garavini e Chiara Bonoli, della web agency Input 2001 (www.input2001.net)

to con i clienti. Per la CAM di Cesena, ad esempio, abbiamo realizzato un portale che mette i collaboratori e i dipendenti della cooperativa in rete con l’Intranet aziendale. I panettieri associati a COAP, invece, possono trovare sul sito della cooperativa tutti i dati sulla rintracciabilità dei prodotti e le schede tecniche, con la possibilità di compilare automaticamente il cartellino degli ingredienti in funzione della ricetta».

SERVIZI

Alberto Armuzzi è il nuovo presidente dell’ANCST regionale Si è conclusa l’Assemblea congressuale ANCST/Legacoop, svolta il 9 e 10 febbraio 2006 a Roma, in un clima di grande interesse e partecipazione. Franco Tumino è stato confermato Presidente dell’Associazione, Ferdinando Palanti Vice Presidente. Nella direzione nazionale per il territorio di Forlì-Cesena sono stati eletti Graziano Rinaldini (Formula Servizi), Maurizio Angeli (Polo Autotrasporti), Guglielmo Russo (responsabile provinciale settore Servizi di Legacoop Forlì-Cesena) e Valdes Onofri (responsabile provinciale Trasporti Legacoop).

Nuove cariche anche all’ANCST Emilia-Romagna: nella direzione regionale del 15 febbraio è stato eletto presidente Alberto Armuzzi.

AGRICOLTURA

6 Roma, Romagna

La Società Cooperativa

ORTOFRUTTA :: Apofruit Italia, Gruppo Amadori, Agrifrut e Orogel lanciano un patto a tutto campo per il settore

Accordo a quattro contro la crisi Se questa roba la chiami “pizza” di Cristian Maretti Nessuno prende l’aereo per gustare leccornie, ma se a 8000 metri di altitudine, mentre il sole sta per tramontare e una gentile hostes vi chiede in un delicato francese se desiderate: “pizza” in quei pochi istanti pensate di aver vinto al superenalotto. Il piccolo problema è che dietro a questo nome che vi fa sentire immediatamente nella cucina di casa vostra con il fattorino della vostra pizzeria preferita sulla porta, si cela ben altro.

Immaginate un fondo compatto di pane alto circa 3 cm con sopra un qualche tipo di salsa al pomodoro su cui sono state mal sciolte delle palline di formaggio bianco (altri nomi non uso, non vorrei avere una causa dalla mozzarella) il tutto spruzzato con quadratini di un imprecisato vegetale verde.

Passati i primi minuti di smarrimento tutta una serie di riflessioni mi hanno pervaso la mente. Quanta comunicazione dedicata ai buongustai, quante fiere dedicate ai sapori dei territori, quanti trattati sulla distinzione tra la piadina di Rimini e quella di Forlì e poi in un volo di linea interno alla colta Europa, tra uno dei paesi a maggiore presenza di emigranti italiani (il Belgio) e Roma, un pezzo di pane sporcato di pomodoro diventa magicamente “pizza”. Inutile arrabbiarsi, il problema sono io che vedo ed interpreto “il mangiare” ed il sistema agroalimentare che ne deriva con gli occhi deformati dell’addetto ai lavori che confonde il nome con la sostanza, l’etichetta con il contenuto, l’essere con la percezione dell’essere, mentre sempre più persone sul pianeta implementano un processo di divaricazione tra questi sentimenti. Se vogliamo provare a determinare qualche strategia di crescita per il nostro sistema agroalimentare occorre fare un rapido, ma accurato e leale approfondimento sulle concrete possibilità che i nostri prodotti di punta possono avere in un mercato caratterizzato dal non avere caratterizzazioni di per sé, ma solo dal tipo di marchio che indossano.

Segnali positivi da politica e sindacati

A

pofruit Italia e le altre tre maggiori imprese agroalimentari della Provincia di F o rl ì - C e s e na , (Agrifrut, Amadori e Orogel) lanciano un patto comune contro la crisi.

Un appello rivolto a Istituzioni, Forze Politiche e Sociali, Organizzazioni Sindacali ed Economiche perché l’attuale contingenza venga affrontata attraverso una politica che coinvolga tutti gli attori dello sviluppo.

La proposta è stata illustrata a Comuni, Camera di Commercio, Provincia, deputati nazionali e regionali, rappresentanti di Enti, Sindacati e Organizzazioni di categoria da Maurizio Gardini (Agrifrut), Flavio Amadori (Amadori), Renzo Piraccini (Apofruit Italia) e Giuseppe Maldini (Orogel

OP). Oltre alla disponibilità di Enti ed Associazioni, le quattro imprese hanno registrato una importante apertura da parte dei sindacati per discutere e confrontarsi sul costo del lavoro (che è tutto il resto oltre il salario, dagli oneri sociali all’Inail) e sull’organizzazione del lavoro.

«Alle imprese ed agli imprenditori - recita il documento comune preparato dalle quattro realtà spetta il compito di impegnarsi sempre di più e ad investire consistentemente in innovazione, tecnologia, formazione e politiche commerciali tese ad innalzare il livello di qualità complessiva. Alle Istituzioni e alle forze politiche va affidato il compito di ridurre il peso degli oneri sociali che gravano sul costo del lavoro, in partico-

lare l’incidenza dei contributi INAIL che pesano in misura abnorme sul costo orario dei lavoratori a tempo determinato del settore agricolo.

Alle Organizzazioni dei Lavoratori si chiede una più concreta disponibilità a confrontarsi con le imprese per mettere in campo tutti i provvedimenti atti a creare flessibilità ed efficienza, senza però che tutto ciò vada ad incidere negativamente sul reddito dei lavoratori».

Richieste precise sono rivolte anche nei confronti degli istituti di credito: «Alle Forze economiche, in particolare al sistema

bancario, si chiede di sostenere maggiormente le imprese locali. La crisi potrebbe non durare a lungo se saremo in grado di tener conto di alcuni problemi di tipo strutturale.

Occorre canalizzare nella direzione dello sviluppo e della competitività tutte le potenzialità delle parti interessate. Si deve altre-

AGROALIMENTARE :: All’Assemblea annuale presentata una ricerca sull’utilità distintiva

«Utili? Quasi indispensabili...»

Da sin. Maurizio Gardini (Agrifrut), Renzo Piraccini (Apofruit Italia), Germano Lucchi, Flavio Amadori e Giuseppe Maldini (Orogel OP).

sì evitare che crisi contingenti o cicliche si consolidino in modo strutturale ed impoveriscano, senza rimedio, l’economia del nostro territorio».

CONSORZIO AGRARIO

Nuova grafica per il notiziario

Alemanno ha confermato il ruolo imprescindibile delle coop

L

egacoop Agroalimentare in Italia conta su 1.313 cooperative, un fatturato complessivo di 7,1 miliardi di euro, 23.498 addetti e 226.527 soci. I dati del Rapporto annuale sugli andamenti economici delle cooperative associate sono stati presentati il 30 Gennaio a Roma dal presidente, Sergio Nasi, nell’ambito dell’Assemblea annuale.

«I dati del 2005 - ha commentato Sergio Nasi - documentano ancora una tendenza positiva ma con minore accentuazione rispetto al periodo precedente, in relazione al lungo periodo di

bassa crescita dell’economia italiana del non positivo andamento dei consumi». Nel 2004-2005, infatti, è stato positivo l’andamento degli indicatori di crescita economica dell’insieme delle imprese aderenti a Legacoop agroalimentare, tra cui il fatturato (+7,8%), gli investimenti (+6%), il valore aggiunto (+3%) e l’occupazione (+3,1%). Mentre crescono patrimonio, riserve e capitale sociale, si registra una leggera flessione del numero dei soci e delle cooperative .

Oltre al rapporto annuale, è stato presentato uno studio analitico sui bilanci di alcune delle più significative

imprese associate, realizzato in collaborazione con l’Università di Parma. Lo studio ha misurato, lungo un arco temporale di dieci anni, l’utilità distintiva dell’impresa cooperativa: questo modello, con le sue caratteristiche distintive, non solo incrementa la formazione del valore anche per le imprese dei soci agricoltori, ma agisce anche come volano di sviluppo per l’area territoriale in cui la cooperativa opera. L’assemblea annuale si è chiusa con una tavola rotonda sui risultati di questa ricerca alla quale ha partecipato anche il ministro Giovanni Alemanno. Alemanno ha conferma-

to il ruolo imprescindibile dell’impresa cooperativa e l’importanza della democrazia economica, che si basa sulla presenza di regole certe, di trasparenza, di una competizione allargata e di poteri diffusi, non in mano a pochi soggetti. Secondo il Ministro, inoltre, per competere adeguatamente nell’ambito mondiale è necessaria non solo una politica europea meno protezionistica in campo agroalimentare, ma anche che tutte le istituzioni del nostro Paese seguano una direzione coerente, unica e comune.

Davide Cortesi Francesca Fiorini

Il mensile di informazione e divulgazione agricola del Consorzio Agrario si presenta in una nuova veste grafica. Maggiore freschezza e leggibilità, secondo i moderni canoni comunicativi, i principi a cui si sono ispirati i responsabili per il restyling.

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim coop. Via Hercolani 2 Forlì Tel. 0543.378211 - Fax 0543.35383 www.sapim.it - info@sapim.it

Direttore Responsabile (in attesa di registrazione): Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Massimo Brusaporci, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Davide Cortesi Foto: Fotogiornale Sabatini, Fabio Blaco, Archivio Ufficio stampa Legacoop Pubblicità: in proprio Impaginazione: Ufficio Stampa Legacoop Forlì-Cesena Stampa: Premiato Stab. Tipografico dei Comuni soc. coop. via P. Nefetti 55 - S.Sofia - tel. 0543 973016

CULTURA

La Società Cooperativa

7 Globale e Solidale

CESENATICO :: Un’opera fortemente voluta dalla Coop Pescatori

“La Mà” aspetta il ritorno a casa

Una capretta, meglio di internet

La statua di Pagliarani svelata sul Porto

S

olo a vederla, mentre aspetta il ritorno dei figli e del marito all’imbocco del porto, crea un istinto di commozione. Quando poi parli con chi quelle sensazioni le ha vissute davvero, capisci perché quest’opera è stata voluta con tanta tenacia e determinazione. “La Mà”, ovvero la mamma, che attende le navi proprio di fronte alle porte vinciane, oggi non ci sarebbe se non fosse per la Cooperativa Pescatori, che ha fatto da

capofila per la raccolta dei fondi, insieme al meglio del mondo istituzionale ed economico di Cesenatico. Lo scorso 29 dicembre la statua realizzata dallo scultore Quinto Pagliarani è stata svelata, di fronte a centinaia di persone, accorse a rendere omaggio, grazie anche a una mattina di sole quasi innaturale. «Oggi la tecnologia dà un senso di falsa sicurezza - spiega il presidente della cooperativa, Arnaldo Rossi - ma il mare va rispettato, sempre. Quest’opera

EDUCAZIONE ALLA SCIENZA

Controvento vola a Parigi per l’Unione europea Le attività didattiche sperimentate da Controvento sul territorio cesenate saranno oggetto dal 24 al 28 febbraio a Parigi di un corso di formazione rivolto ad educatori, formatori e ricercatori del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS). Il corso sarà condotto da formatori francesi ed europei tra cui Nadia Fellini, rappresentante legale di Controvento.

Il corso è finanziato dal Programma Leonardo dell’Unione Europea e si inscrive in un progetto più ampio, di cui Controvento è parte, che si pone l’obiettivo di monitorare attraverso l’Europa tutte le attività miranti a sostenere il dialogo tra scienziati e cittadini.

Il progetto, denominato “Scienza e Cittadinanza in Europa”, coinvolge, oltre alla piccola Controvento, trenta partner rappresentati da università, istituti di ricerca, fondazioni e associazioni di divulgazione scientifica distibuite nei diversi Paesi europei ed è strutturato in tre fasi. In un primo momento vengono formate equipe di educatori, formatori e ricercatori. Secondariamente, le equipe vengono inviate in missione, attraverso l’Europa, presso ciascuna organizzazione partner. Qui completeranno il loro percorso formativo che porterà al termine del 2007 alla creazione di una banca dati, che verrà messa a disposizione di educatori, formatori e ricercatori che si occupano di divulgazione scientifica e desiderano confrontarsi con le esperienze maturate negli altri Paesi UE. L’Unione Europea ha destinato a questo progetto 180.000 euro, che saranno investiti per favorire la formazione e la mobilità, attraverso l’Europa, del popolo educante.

ce lo ricorda, e ci ricorda il tempo dei nostri padri, che ci hanno trasmesso l’amore per questo lavoro». Ora la cooperativa - che ha 300 soci ed è protagonista di numerose iniziative benefiche e culturali - sta portando avanti il progetto di un Centro di documentazione sulla pesca rivolto alle scuole. «Ci stiamo lavorando da più di due anni - spiega il direttore della cooperativa, Pietro Palestini - e abbiamo già raccolto più di 800 foto e filmati d’epoca».

di Fabio Gavelli

In alto, la statua di Pagliarani. A destra, Arnaldo Rossi e Pietro Palestini, della Coop Pescatori.

SCUOLE SUPERIORI :: Ultime battute per il concorso di Legacoop

Bellacoopia: rush finale per i gruppi in gara

I

l concorso per idee cooperative volge ormai alle ultime battute. Dopo i seminari di orientamento svolti in novembre, buona parte delle docenze sono state espletate. I venticinque gruppi della sezione “economia e territorio” e le dieci classi della nuova sezione “economia e marketing” consegneranno gli elaborati il 31 marzo prossimo.

Bellacoopia continua a superare se stessa! Gli studenti della sezione “economia e territorio” sono stati oggetto di una cura particolare quest’anno. Puntando sulla qualità abbiamo alzato il livello degli interventi in classe grazie alla collaborazione con il corso di laurea in Economia delle Imprese Cooperative e delle Organizzazioni Non Profit. Un programma di lezioni articolato in sette incontri di cui due con il tutor a supporto dei gruppi impegnati nella elaborazione del loro progetto imprenditoriale cooperativo. Gli interventi dei docenti riguardano alcune delle principali materie relative allo start-up di una cooperativa. Il programma si è sviluppato attorno ad alcuni temi fondamentali come i principi

cooperativi, la storia e le caratteristiche distintive della cooperazione, le modalità di indagine di mercato, il project management, la struttura organizzativa della cooperativa e il business plan. Temi di attualità che i gruppi in concorso dovranno dimostrare di conoscere mettendone “in pratica” gli aspetti operativi attraverso un progetto imprenditoriale innovativo e sostenibile.

Anche le dieci classi che hanno aderito alla sezione “comunicazione e marketing” del concorso si sono dovute rimboccare le maniche. Assunti i panni di “agenzie di comunicazione” gli studenti hanno contattato gli uffici di Legacoop, che allo stesso modo hanno assunto i panni del “cliente” di turno, per acquisire elementi progettuali. I gruppi di lavoro sono chiamati infatti a produrre ciascuno il logo e le indicazioni per una campagna pubblicitaria relativa alla quarta edizione di Bellacoopia.

Il comitato di valutazione sarà giudice e testimone dei progetti di entrambe le sezioni.

Contiamo di vederne delle belle ... coopie!

Massimo Brusaporci

Donare una capretta a una famiglia africana costa 37 euro, per un alveare ne servono 42, un cammello ne richiede 140. Da sempre le organizzazioni non governative che operano nei Paesi poveri si pongono il problema di impiegare nel modo più opportuno il denaro ricevuto. Le ricorrenti vicende di cattiva gestione delle donazioni tendono infatti a scoraggiare la generosità.

Memori dell’antico detto che è meglio regalare una canna da pesca piuttosto che un pesce, alcune associazioni inglesi hanno cambiato strategia.

Oxfam (www.oxfamunwrapped.com), una delle Ong più note al mondo, nel 2004 ha spedito trentamila animali in settanta paesi, Christian Aid (shop.christianaid.org.uk) è riuscita ad aiutare 14 mila persone in tre anni. Al fenomeno di recente ha dedicato un lungo servizio il Guardian, uno dei più autorevoli quotidiani britannici. A noi può far sorridere, ma in Paesi come l’Etiopia, il Kenya o l’Uganda, poter contare su una capretta permette un piccolo ma sicuro miglioramento nelle condizioni di vita familiare; del miliardo e mezzo di persone che vive con meno di due dollari al giorno, la maggior parte dipende dal bestiame. Gli organizzatori dei progetti non nascondono che la questione più delicata è come scegliere a chi dare le capre. In linea di massima sono affidate ai più poveri, ma la decisione non è semplice. Va aggiunto che le stesse Ong hanno compreso che queste iniziative funzionano meglio se realizzate su piccola scala; insomma, non sono la soluzione per i problemi dell’Africa, ma segnalano che qualcosa sta cambiando anche nel mondo degli aiuti allo sviluppo. Nelle convention del Fondo monetario o della Banca mondiale va di moda sostenere che Internet salverà l’Africa. La Rete nel futuro è una prospettiva importante, ma intanto andrebbe spiegato come si collegheranno al web i due miliardi di abitanti del pianeta che non hanno l’elettricità in casa. Meglio cominciare dalle capre.

Se vuoi arrivare a un cliente da 738 milioni di euro salta subito alle conclusioni

Sei soddisfatto dei tuoi investimenti pubblicitari?

Fino ad oggi hai pianificato i tuoi investimenti pubblicitari a Forlì-Cesena sui media tradizionali. Magari anche nelle tv locali I risultati sono arrivati, certo, eppure senti che qualcosa non torna. Forse hai raggiunto molti potenziali clienti, ma non quelli che volevi. Oppure hai avuto dei contatti significativi, ma poco numerosi. E a volte il tuo messaggio si è confuso con altri.

Un cliente potenziale da 738 milioni di euro La chiave, si sa, è raggiungere chi decide gli acquisti nelle aziende. Perché sparare nel mucchio quando puoi prendere la mira e spendere meno?

Nel 2004 le cooperative associate a Legacoop Forlì-Cesena hanno impiegato più di 738 milioni di euro in investimenti e immobilizzazioni nette, producendo un fatturato di più di 1,8 miliardi [fonte: Bilancio di sostenibilità 2005]. Per un cliente così c’è chi si lancerebbe dal trentesimo piano.

Altri hanno scoperto un modo più intelligente: fare pubblicità su “La Società Cooperativa”.

Ogni mese raggiungi più di 4.500 contatti di valore I presidenti, i consigli di amministrazione, i responsabili acquisti, gli uffici tecnici, tutti i rappresentanti istituzionali di Comuni e Provincia: sono questi i lettori che ogni mese si informano sul movimento cooperativo di Forlì-Cesena leggendo “La Società Cooperativa”. Con più di 4.500 copie a colori spedite gratuitamente (reali e verificabili) “La Società Cooperativa” è il modo migliore per raggiungerli con stile.

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