Sc 200603 marzo x1a

La Società Cooperativa

Bollettino ufficiale di:

Forlì-Cesena

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno X n.3 marzo 2006 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 . Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Hercolani 2, 47100 Forlì.

www.lasocietacooperativa.it

Editoriale

Alle urne!

Il voto del 9 aprile per le cooperative

Cosa pensano i candidati dei due poli sul movimento cooperativo? Giuliano Pedulli, Sandro Brandolini, Laura Bianconi e Mario Guidazzi hanno accettato di rispondere a due domande sul ruolo e lo sviluppo delle cooperative nel nostro territorio.

ORCHESTRA MADERNA

Ottava edizione per i concerti della Camera della Musica

Dall’esperienza di “Made in Blu” nasce la Compagnia Italiana della Frutta

Il Sindaco Nadia Masini inaugura la mostra dell’8 marzo di Legacoop

Addio, care merendine, nelle scuole superiori arriva Frutta Snack

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Accordo tra CAD e Confartigianato in favore delle imprenditrici

CONVENZIONI

EXPORT

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ALIMENTAZIONE

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FESTA DELLA DONNA

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SERVIZI

via Solferino 29 - Forlì

Arch.Sapim

Interviste a pagina 4

Arch.Sapim

Italia: crescita zero. I dati Istat resi noti nei giorni scorsi parlano chiaro: il nostro è un Paese con un’economia in grande affanno, perde posizioni sul piano della competitività, non investe neppure l’1% della sua ricchezza in innovazione e ricerca, ha un welfare che rischia di essere ridotto a livelli minimi. Le cooperative non vivono certo in un altro mondo, e sentono il morso della crisi, ma allo stesso tempo non sono solite piangersi addosso. Il movimento cooperativo è uno dei settori dell’economia italiana che ha continuato a produrre valore, e vogliamo che questo sia riconosciuto. Siamo agevolati? Vogliamo lanciare una sfida: se le nostre - povere - agevolazioni fanno tanta gola, perché non assistiamo alla corsa per trasformare le grandi imprese quotate in cooperative?

Il caso Unipol? La vicenda si è chiusa in pochi giorni, con le dimissioni del vertice. Non facciamo nomi, ma vorremmo vedere la stessa sollecitudine altrove, a tutti i livelli, per vicende ben più gravi.

Le cooperative sono imprese serie, che stanno sul mercato coniugando il rispetto delle regole e quello per i valori fondanti che tutti ci riconoscono: la mutualità, la solidarietà, la capacità di fare sistema, il radicamento forte con il territorio, la tutela dei diritti delle persone e dei lavoratori. A chi ci rimprovera di essere schierati, rispondiamo con orgoglio che sì, noi siamo schierati a fianco di questi valori e di tutte le forze politiche che li sostengono. Non a priori, ma finché tali valori ne ispirano l’azione. A chi governerà nei prossimi cinque anni l’Italia chiediamo, innanzitutto, che a questo movimento venga riconosciuto a pieno diritto il ruolo che gli spetta, quello cioè di importante forza economica e sociale, che concorre con responsabilità e senza pregiudizi ideologici alla crescita del Paese e al mantenimento di un alto livello di coesione sociale e di qualità del welfare. A chi guiderà il governo chiediamo credibilità, vale a dire una chiara volontà politica di attuare scelte che nascano dalla concertazione e vadano nell’interesse di tutti. Le cooperative non vogliono corsie preferenziali o trattamenti di favore (non li hanno mai ricercati e non inizieranno di certo adesso a farlo), ma regole certe e chiare, un quadro giuridico stabile e sicuro per poter continuare a rappresentare migliaia di socie e soci, lavoratrici e lavoratori che aspirano, giustamente, a vedere tutelata la dignità del proprio lavoro, garantito un futuro - ai propri figli e in generale a chi verrà dopo di loro - in termini di formazione, occupazione, diritti e opportunità. Il tutto all’interno di una dimensione progettuale condivisa di rilancio e crescita: economica, culturale e sociale.

Foto Blaco

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siste ogni giorno le famiglie di Forlì, Cesena, Rimini e Pesaro, affiancandole nei loro bisogni. Per dare a CAD il tuo contributo devi indicarne con precisione il codice fiscale: 00699780409.

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za fiscale o al tuo commercialista.

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RUBRICHE

2 Comunicazioni di servizio

ORCHESTRA MADERNA :: Ottava edizione per il ciclo di concerti

La Camera della Musica Il Maestro Alexander Lonquich tra i protagonisti Titolo su due righe Il giornalista della rubrica va in campagna di Emanuele Chesi (*) La campagna elettorale (quest’anno quanto mai fiacca al di là delle polemiche sui confronti televisivi tra il Cav e il Prof) ha posto con evidenza il problema dei rapporti tra politica e mass media.

La dichiarazione di voto di Paolo Mieli è stata uno shock per la categoria Non solo sull’uso politico dei mezzi di comunicazione, oramai l’unica arena in cui si svolge il dibattito pubblico, ma anche e soprattutto sul ruolo dei giornalisti. Per una categoria che, almeno in Italia, pretende di conciliare la teoria dell’indipendenza perfetta con la pratica della genuflessione più o meno convinta, la dichiarazione di voto del direttore del Corriere della Sera ha avuto l’effetto di shock. In realtà basta alzare lo sguardo dal cortile di casa nostra per rendersi conto che le prese di posizione dei giornali per questo o quel candidato all’estero sono assolutamente normali. È un elemento di chiarezza e di garanzia per il lettore. Poi, nel lavoro quotidiano, spetta ai giornalisti dimostrare la loro indipendenza e correttezza. Giudicherà il lettore col suo ‘voto’ quotidiano: la scelta del giornale in edicola.

L’alternativa? Continuare, com’è d’uso in Italia, a dichiararsi indipendenti e obiettivi e poi legarsi a qualche parlamentare amico che addirittura costituisce un gruppo politico fittizio per arraffare i fondi destinati agli organi di partito. (*) Responsabile di redazione Carlino Forlì.

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L

a Camera della Musica, numero 8: la rassegna - promossa nel 1999 dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con l’Orchestra Bruno Maderna e il patrocinio del Comune di Forlì - è ormai giunta all’ottava edizione.

Q uat t r o, s o s t anzialmente, le linee guida: le celebrazioni per il 250° anniversario della nascita di Mozart; l’avvio di una importante collaborazione con Alexander Lonquich, pianista di fama internazionale; il proseguimento della positiva sinergia artistica con tre direttori come Daniele Giorgi, Lu Jia e Paolo Olmi e, ultimo ma non ultimo, uno spazio di attenzione particolare alla musica del Novecento.

Il primo appuntamento utile è giovedì 30 marzo: una sede spet tacolare, l’Abbazia di San Mercuria-

le, luogo simbolo di Forlì, per una serata imperdibile - l’esecuzione del Requiem K 626 di Mozart - che vede impegnati, con la compagine orchestrale della Bruno Maderna, gli artisti del London Symphony Chorus e il Maestro Paolo Olmi.

Ci si sposta al Teatro Diego Fabbri venerdì 28 aprile per una serata integralmente dedicata al

Novecento, che vede esibirsi, n e ll a d u plice veste di pianista e Direttore d’orchestra, il Maestro Alexander Lonquich, artista tedesco di fama internazionale. È un ritorno alla direzione dell’Orchestra Maderna quello del Maestro Lu Jia, sul podio nel concerto di domenica 7 maggio, di nuovo all’Abbazia di San Mercuriale: una serata dedicata a Joseph Haydn e Felix Mendelssohn-Bartholdy.

La serata finale - al Teatro Fabbri, giovedì 25 maggio – è tutta dedicata all’intenso Sergej Rachmaninov.

La Società Cooperativa NUOVE CONVENZIONI

Hotel a quattro stelle per i possessori della “CARD” Prosegue con successo la stipula di convenzioni per la “Card” della Società Cooperativa (l’ele nco completo è sul sito www.lasocietacooperativa.it. Non solo mostre di prestigio nel catalogo degli sconti (ricordiamo quelle di Palmezzano e di Giaquinto), ma ora anche servizi di accoglienza alberghiera di alta qualità. Come il nuovo Ramada Encore di Forlì, un hotel 4 stelle, gestito dal gruppo Advance Hotel, prima struttura in Italia a fregiarsi del brand alberghiero Ramada Encore.

Il Ramada Encore Forlì, situato in prossimità del centro, fa parte di un’area commerciale di recente edificazione, conservando i riferimenti stilistici da architettura industriale. Una proposta innovativa, ideale per l’uomo d’affari e per chi vuole visitare Forlì e scoprire le sue bellezze e le tradizioni culinarie della Romagna, soggiornando in un ambiente speciale, dall’ospitalità avvolgente. La tariffa esclusiva per chi esibisce la Card è di euro 65,00 per la camera singola e di euro 80,00 la camera doppia. Per informazioni e contatti: RAMADA ENCORE FORLI’, Viale Vittorio Veneto, 3E, 47100 Forlì (FC) Italia, Tel. +39 0543 22038; fax +39 0543 458670, E-mail: info@ramadaencoreforli.com.

Romagna Particolarmente

Il Castello di Longiano Domina il paese e tutta la pianura circostante protetto da una doppia cinta muraria ancora ben conservata, all’interno della quale si accede attraverso tre porte. Il castello, recentemente restaurato, ha recuperato i tratti stilistici dominanti che caratterizzarono l’architettura della Rocca malatestiana, creata per scopi di difesa, ma anche residenziali: si sono dunque riaperti, dopo secoli, i loggiati della facciata e i portici di ingresso, che hanno conferito leggiadria all’imponenza dell’edificio, così come la torre campanaria e la vasca veneziana, vestigia della breve occupazione della Repubblica dei Dogi, nei primi anni del Cinquecento.

di Luciano Liuzzi

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La Società Cooperativa

Inaugurazione in grande stile per la mostra dell’Otto marzo di Legacoop Forlì-Cesena

EVENTI

Ottimo apprezzamento di pubblico e critica per Raffaella Garavini

3 Aforismi Cooperativi

Di tutta l’erba uno sfascio

Foto Blaco

di Pietro Caruso

FESTA DELLA DONNA :: Il Sindaco di Forlì, Nadia Masini, ha aperto l’esposizione dedicata al tema delle “Attese”

Raffaella non si fa attendere La fotocronaca della “matinée” svolta il 4 marzo nella Sala XC Pacifici

Arch.Sapim

Foto Blaco

La mostra di Raffaella Garavini (a sinistra, mentre mostra all’obiettivo il quadro “Attese”, donato a Legacoop per l’occasione), è stata visitata da autorità, giornalisti e critici, ma anche da appassionati di ogni età...

Quando si leggono i dati di un’economia, anche in controluce, non si possono nascondere a lungo. Le classi dirigenti del Paese non sembrano avvedersi della lunga crisi che accompagna i principali settori produttivi. Non è il segno della catastrofe, ma una progressiva esposizione ad un inarrestabile declino. Un fenomeno più lento, insidioso, perché coinvolge i due ingredienti psicologici principali per tenere acceso il motore dell’economia: la fiducia nel futuro e la coesione sociale. Provate a fare gli imprenditori di successo, i dipendenti motivati, i collaboratori di mercato aggressivi senza queste due pre-condizioni.

Gli altri problemi, strutturali, seguono e non vanno dimenticati: l’eccessivo protezionismo, la scarsa competizione, le forme di cartello per calmierare l’offerta, gli investimenti che rendono inerte il capitale di movimento ed esaltano soltanto la rendita individuale (...senza più impresa), l’elevato carico fiscale, l’arrivo di una massiccia dose di imposizioni tributarie locali, il federalismo senza sgravi... come viene definito. Tutto vero.

Solo che se fiducia e coesione vengono meno, c’è la crisi senza uscita, se non a prezzi enormi.

Per questo fanno, o farebbero bene, le associazioni datoriali degli imprenditori a fare pesare in questa fase l’obiettività di analisi e - soprattutto - non fare sconti, a nessuno. Certo, in vista del voto si dovrebbe fare pesare quello che, senza illusioni, rappresenta meglio la garanzia in termini di fiducia e coesione.

Se fossimo, da alcuni decenni, una società liberista di modello angloamericano certe domande non avrebbero senso. Solo che la struttura sociale, la storia economica di questo Paese non può, ancora, prescindere dalla natura di una democrazia consociativa, per fortuna non bloccata dai reciproci veti. Per questo è rischioso permettersi un altro quinquennio di guerre sociali, di contestazioni, di divisioni così laceranti. È questo il vero, più grave, limite presente e futuro di questo Governo.

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SPECIALE ELEZIONI

Elezioni del 9 aprile: abbiamo chiesto ad alcuni candidati di ogni schieramento di rispondere a due domande sulle coop 1 - “Come valuta il ruolo della cooperazione nel nostro territorio e come pensa possa evolversi in futuro il movimento cooperativo?”

2 - “Quali provvedimenti pensa si possano adottare per lo sviluppo del movimento cooperativo?”

Quattro ci hanno risposto in tempo utile per andare in stampa.

Vi presentiamo le loro interviste

ULIVO :: Giuliano Pedulli è il candidato forlivese alla Camera dei Deputati

«Un fattore di ricchezza» «Servono cooperative più forti per reggere la competizione» 1. Di straordinaria importanza, non solo per il nostro territorio, ma per l’intera regione e per l’Italia.

Lo è da un punto di vista storico, economico, culturale, sociale. Il fatto che oltre il 60% della intera popolazione aderisca ad una cooperativa, costituisce un fattore assai rilevante di coesione sociale che, come noto, rappresenta un valore aggiunto fenomenale per un territorio. E i circa 25.000 posti di lavoro

cooperativi, sono una ricchezza eccezionale. E’ naturale che si sia verificata una evoluzione, legata ai meccanismi del mercato, ai processi di globalizzazione, ma tutto ciò non è entrato in conflitto con lo spirito di fondo che contraddistingue il movimento cooperativo.

L’evoluzione che vedo è quella di una strutturazione sempre più forte per reggere la competizione, un volano sicuro per i processi di ristrutturazione dell’econo-

mia e dello stato sociale, un rapporto sempre più stretto e diffuso con la società, per garantire un futuro di sicurezze e di ulteriore crescita della qualità della vita.

2. Anzitutto che il 9 e 10 aprile le italiane e gli italiani – con un grande contributo delle cooperatrici e dei cooperatori - spazzino via questo governo di centro-destra che con il suo Presidente si è dimostrato, particolarmente in questa fase elettorale, come il vero

nemico della cooperazione.

Questo è il presupposto per una profonda svolta nelle politiche economiche e sociali. In particolare serve una politica di sviluppo degli investimenti diffusi, nelle infrastrutture del territorio. Servono regole nuove, che superino il sistema degli appalti al massimo ribasso e una lotta senza frontiere al lavoro nero. Nel settore della cooperazione sociale, servono provvedi-

menti che superino il salario convenzionale, per offrire garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.

Nel comparto agricolo, servono politiche e misure che valorizzino le produzioni di qualità e che favoriscano la concentrazione dell’offerta, per offrire garanzie certe ai produttori. Ma serve, soprattutto, un governo amico della cooperazione, che la consideri per quello che è: una grande risorsa per il territorio e per il Paese.

PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO

«Sviluppo responsabile»

Mario Guidazzi: «Ruolo propulsivo iniziale, puntiamo su ricerca e sburocratizzazione»

1. Personalmente ritengo che poter essere protagonisti del proprio lavoro e condividere con altre persone la necessità di dare risposte concrete ai propri bisogni sia una grande esperienza di libertà. In questo senso Il mondo cooperativo rappresenta uno straordinario esempio di imprenditorialità al servizio della società civile. La consolidata tradizione di cooperazione presente nella nostra regione è stata particolarmente significativa per rispondere a bisogni collettivi essenziali quali la casa e i consumi, questa naturale vocazione dell’uomo a creare forme associative per dare risposte concrete a problemi che riguardano la collettività ha

creato realtà imprenditoriali di grande rilevanza nell’economia nazionale. Ma a fronte di una crescita dimensionale, se pur motivata dalla necessità di reggere la concorrenza del mercato, è importante che tutto il mondo della cooperazione si interroghi sulla propria mission e verifichi se essa sia ancora coerente con le ispirazioni solidaristiche che costituiscono le radice storiche della cooperazione, per questo ritengo importante che il movimento cooperativo apra un dibattito sulle sfide e le prospettive che lo attendono.

2. Il movimento cooperativo, essendo nato grazie all’impegno di persone che già avevano una forte pas-

sione civile, ha sempre saputo che è importante dialogare e confrontarsi con il mondo della politica. Ritengo pertanto fondamentale potenziare questo filo diretto per fare in modo che la politica, attraverso i propri eletti e i propri organismi, possa dare al mondo della cooperazione strumenti e condizioni che consentano uno sviluppo nel segno della responsabilità sociale.

Personalmente ritengo che la sola crescita dimensionale o l’arricchimento finanziario possano ingenerare quello che qualcuno ha definito un vero e proprio “processo di straniamento”. E d’altra parte è proprio la società in cui viviamo a indicare quali sono gli ambiti di sviluppo

Archivio Senato

CASA DELLE LIBERTÀ :: Laura Bianconi è candidata per Forza Italia

del movimento cooperativo: In futuro ci sarà sempre più bisogno di servizi alla persona, che in una società autenticamente sussidiaria non potranno essere forniti solamente dallo Stato; quindi ambiti quali quello dell’educazione, dell’assistenza agli anziani, della disabilità, dell’immigrazione offriranno al movimento cooperativo la possibilità di svilupparsi anche attraverso modalità innovative, e la politica dovrà essere pronta a fornire gli strumenti legislativi e fiscali più adeguati.

1.Il ruolo del sistema Cooperativistico nel nostro territorio è stato fin dalle origini sicuramente propulsivo. Oggi il giudizio non può non essere riconsiderato proprio alla luce delle finalità mutualistiche che, ho l’impressione, siano vieppiù attenuate. Un esempio per tutti: la Cooperativa costruttori di Argenta, viene liquidata coinvolgendo migliaia di persone e nessuno pensa ad un eventuale iniziativa che attenui le conseguenze sulle famiglie dei soci stessi.

Nel contempo l’Unipol organizza la scalata a BNL con sostanziosi impegni finanziari; è evidente la discrasia.

2. L’adozione di provvedimenti idonei a rilanciare il sistema Cooperativistico va collocata nell’ambito delle scelte di politica economica che il prossimo Parlamento dovrà adottare. In sintesi: 1)Politica infrastrutturale; 2)Politica energetica; 3)Politica sulla ricerca; 4)Una vera liberalizzazione dei servizi, collegata ad una sburrocratizzazione dello Stato.

Archivio Sapim

LE DOMANDE

La Società Cooperativa

Archivio DS

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Archivio DS

ULIVO :: Sandro Brandolini è candidato alla Camera dei Deputati per il territorio di Cesena

«Ruolo primario e fondamentale» 1. Il movimento cooperativo, nel nostro territorio, riveste un ruolo primario e fondamentale nel tessuto economico e sociale: più della metà dei cittadini sono soci nei diversi settori in cui è presente la cooperazione, da quella di produzione lavoro, a quella di consumo, a quella agroalimentare, ai servizi. In termini strettamente imprendito-

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riali, il movimento cooperativo rappresenta una realtà produttiva molto più che rilevante per il volume dei ricavi, per l’occupazione e per le garanzie offerte; in modo particolare, nel settore agricolo, basilare per l’economia cesenate, la cooperazione ha rappresentato un punto di riferimento indispensabile per proteggere il reddito dei pro-

duttori. Oggi, la crisi del settore ortofrutticolo richiede l’avvio di un processo di ristrutturazione e rafforzamento dimensionale delle cooperative per accrescere il potere dei produttori nei confronti della grande distribuzione e, più in generale, per controllare forme di concorrenza sempre più agguerrite.

2 Essendo la cooperazione

basata sul principio di democrazia partecipativa (una testa, un voto), il contesto legislativo dovrà orientarsi all’ulteriore rafforzamento del ruolo dei soci, affinché le scelte strategiche vedano una loro partecipazione sempre più forte a garanzia di un corretto equilibrio di poteri fra la base sociale e gli orga-

nismi direzionali cui compete la gestione operativa delle imprese. Va supportato, inoltre, quello che rappresenta uno dei comparti più innovativi, ma anche più giovani, del movimento cooperativo, ovvero i servizi e, più complessivamente, il terzo settore. Dobbiamo dare piena attuazione al principio di sussi-

diarietà introdotto dalla riforma al Titolo V della costituzione del 2001. Una linea, d’altra parte, che è già tracciata chiaramente nel programma di governo dell’Unione di centrosinistra.

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SOCIALI E SERVIZI

La Società Cooperativa

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CONVENZIONE :: Tariffe agevolate ai servizi di assistenza domiciliari per gli anziani

CAD e Confartigianato, accordo per le donne Una possibilità concreta per conciliare tempi di lavoro e famiglia nalità, sia la disponibilità, unite alla capacità di dare risposta anche ai casi maggiormente impegnativi».

«A trent’anni dalla nascita della nostra cooperativa – spiega la presidente di CAD, Elena Grilli – questo accordo segna un cambio di strategia importante.

Apre le porte del mercato privato ai nostri soci, che sono già abituati a operare secondo i migliori standard di qualità pubblici, e consente a CAD di competere sul piano che le è proprio: quello del valore dei servizi, della professionalità e delle regole condivise».

«Siamo orgogliosi - conclude Guglielmo Russo,

zione - firmata da Confartigianato Forlì, attraverso il gruppo “Donne Impresa” - viene ora incontro a queste esigenze, consentendo ai soci e ai dipendenti delle imprese di Confartigianato di accedere a condizioni agevolate ai servizi di assistenza domiciliare per gli anziani offerti dalla cooperativa CAD. «Sono le donne - dice il presidente di Confartigianato Forlì, Stefano Ruffilli - a essere più frequentemente impegnate nell’assistenza di anziani non autosufficienti. Per questo abbiamo promosso la collaborazione con CAD, della quale sono indiscutibili sia la professio-

Arch. F.Servizi

Tra le imprese premiate lo scorso 8 marzo con il riconoscimento per le “buone prassi di conciliazione famiglia/ lavoro”, promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Forlì, c’erano anche CAD e Formula Servizi. Le due cooperative si sono distinte per l’attenzione rivolta a garantire alle socie e alle dipendenti le migliori condizioni occupazionali e di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, ricorrendo ad orari flessibili e ridotti, a percorsi di reinserimento lavorativo al rientro dalla maternità, alla adozione, più in generale, di politiche family friendly, con una attenzione costante al livello di soddisfazione delle lavoratrici. (Nella foto: Cristina Marzocchi ritira il premio per Formula Servizi). Nella stessa giornata è stato inoltre siglato tra Comune, Provincia e associazioni l’accordo quadro per le azioni positive volte a conciliare tempi di vita e di lavoro nel territorio forlivese.

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La presidente di “Donne Impresa” di Confartigianato Forlì, Franca Compostella, e la presidente di CAD, Elena Grilli, al momento della firma.

NUOVO ASILO NIDO

CONCILIAZIONE FAMIGLIA E LAVORO

Alle cooperative due premi per le buone prassi

responsabile Servizi di Legacoop Forlì-Cesena - che Confartigianato abbia scelto una cooperativa come CAD. È una conferma della qualità dei servizi erogati e della bontà delle scelte intraprese in termini di qualificazione dell’offerta cooperativa, flessibilizzazione dei servizi e professionalità degli operatori. È un protocollo estremamente innovativo, che speriamo possa preludere a ulteriori sviluppi della rete di welfare»

Arch. Sapim

A

Forlì le famiglie fino a due componenti rappresentano il 59,79% del totale: i cittadini ultrasettantacinquenni sono 13.590.

L’indice di vecchiaia è quadruplicato negli ultimi 40 anni. Il 70% degli anziani, inoltre, presenta problemi di tipo cognitivo.

Conciliare il lavoro e la cura di un familiare disabile per un’imprenditrice non è sempre possibile, numerose sono le lavoratrici autonome che sono costrette a scegliere tra il mantenimento della propria occupazione e la cura di persone anziane, affette da disabilità.

Un’innovativa conven-

Il “Piccolo Giallo” apre i battenti È stato inaugurato lo scorso 4 marzo in via Lami, nel quartiere forlivese del Ronco, il nuovo nido comunale “Piccolo Giallo”.

La struttura, pensata a misura di bambino, è già entrata in funzione: le prime due sezioni sono gestite dalla cooperativa Acquarello, con 32 piccoli ospiti già presenti. A settembre altre quattro sezioni si aggiungeranno, in concomitanza con il trasferimento al Ronco del nido “Piccolo Blu”, per un totale di oltre 90 posti disponibili.

Tra le peculiarità di questo nuovo nido un “giardino d’inverno”, ricavato all’interno come luogo luminoso e sicuro per le attività ludiche e didattiche durante i mesi invernali.

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AGROALIMENTARE

6 Roma, Romagna

La Società Cooperativa

INNOVAZIONE :: Da Centrale e Osservatorio Agroambientale un distributore automatico rivolto agli studenti

“Frutta Snack”, salute gustosa di Cristian Maretti Se voi foste i proprietari di uno dei paesi più turistici del mondo, permettereste che il collegamento ferroviario tra l’aeroporto della capitale e la stazione principale realizzasse circa 20 minuti di ritardo per mezzora di viaggio? Probabilmente no, ma di sicuro non chiamereste questa cosa “Leonardo Express”. Se voi foste i proprietari di uno dei paesi più turistici del mondo (e turista = grande valigia) permettereste che il collegamento dalla stazione principale all’aeroporto della capitale fosse posizionato nel punto più lontano possibile dalla metropolitana e dalla fermata dei mezzi pubblici? Probabilmente no, ma di sicuro mettereste almeno un efficiente servizio di carrelli.

Se voi foste i proprietari di uno dei paesi più turistici del mondo, e malgrado tutto foste in grado di avere solo il “Leonardo Forse Arriverà” ed un bel servizio di carrelli, organizzereste una bella sala d’aspetto con poltroncine e TV? Probabilmente sì, e di sicuro non lascereste la gente in piedi, appoggiata ad uno sporco muro di marmo, con un’illuminazione talmente fioca che di sera pare lo scenario di un film sui sopravvissuti ad un bombardamento atomico.

Si potrebbe pensare che queste cose non siano fondamentali per far contenti i turisti: è meglio pensare ad illuminare monumenti, pulire spiagge ed allestire mostre. Sono d’accordo, ma faccio notare che se un vostro amico, magnifico cuoco, vi invitasse a casa sua per cena, ma poi per raggiungere la bellissima sala da pranzo con pareti affrescate vi facesse attraversare la finestra del bagno e strisciare per venti metri a passo di leopardo, forse la qualità del cibo passerebbe in secondo piano.

In ogni caso l’Italia non è un paese turistico, ci pensino i francesi a queste banalità!

Coinvolti ottomila ragazzi di dodici istituti

I

ncentivare il consumo di frutta e verdura a scuola e in famiglia quale buon sistema per prevenire forme tumorali e patologie cardiovascolari; educare alla salute attraverso una corretta alimentazione e un comportamento più critico nei confronti delle sofisticate strategie pubblicitarie. E ancora, sviluppare la capacità di scegliere consapevolmente un alimento tra la pluralità di comportamenti suggeriti dai mass-media.

Sono questi gli obiettivi del Progetto “Frutta Snack – Melamangio con gusto”, promosso da Centrale-Osservatorio Agroambientale con il sostegno della Provincia di Forlì-Cesena.

“Frutta snack” si rivolge principalmente agli studenti di scuola superiore, ovvero ai giovani che, stando alle indagini e alle rilevazioni di

mercato, consumano sempre meno frutta e verdura.

L ́ intento è quindi proporre ai ragazzi quegli alimenti tanto preziosi per la conservazione della salute e la prevenzione delle malattie, obiettivo sentito anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, che recentemente ha sponsorizzato la campagna informativa “5 porzioni al giorno” già avviata in diversi Paesi.

Il progetto coinvolge 12 istituti superiori, per un totale di 365 classi e ottomila ragazzi che troveranno, in appositi distributori automatici, merende sane e gustose a base di frutta mista e verdura fresche e trasformate.

“Frutta snack” è stato presentato il 3 marzo presso l’Hotel Casali a Cesena da Romeo Lombardi – Presidente Centrale Sperimentazionie servizi Agro-Ambientali e da

Archivio Sapim

Venti metri a terra a passo di leopardo

Tiziana Nasolini – Responsabile Centrale Osservatorio Agroambientale. A seguire si è tenuta una tavola rotonda moderata da Alessandro Mastrantonio – Direttore di Agrisole, a cui hanno partecipato numerosi esperti. Le conclusioni sono state affidate a Tiberio Rabboni, Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna. Unanime il parere positivo espresso dai relatori anche a fronte di dati molto incoraggianti: i distributori di “Frutta Snack” e la relativa campagna di informazione sono state molto apprezzate dai giovani studenti delle scuole medie superiori che hanno aderito al progetto. L’augurio è quello di poter esportare la cultura del “mangiare sano” a tutte le strutture scolastiche della provincia.

Francesca Fiorini Davide Cortesi

NUOVI MERCATI :: Il Consorzio “Made in Blu” si trasforma e punta a Canada, USA e Russia

CONSORZIO AGRARIO

Energie alternative e stufe “pulite”

Nasce la Compagnia della Frutta Il progetto promosso dai soci di Mediterranean Fruit Company

M

ade in Blu, società consortile che vede insieme grandi imprese cooperative e importanti gruppi privati del settore ortofrutticolo con l’obiettivo di conquistare nuovi spazi per i prodotti italiani di qualità sul mercato internazionale, si trasforma in “Compagnia Italiana della Frutta”. Con questo ulteriore passaggio (aumento di capitale, rafforzamento delle strategie commerciali e di marketing, registrazione di un nuovo marchio commerciale) la società punta al consolidamento dell’attività nei mercati europei e ad uno

sviluppo in Canada, Stati Uniti d’America e Russia.

L’annuncio è stato dato a Roma, alla presenza del Ministro Gianni Alemanno, martedì 14 febbraio, da Renzo Piraccini, Presidente di Mediterranean Fruit Company e da Gianni Amidei, Presidente di Made in Blu. Innovativa la formula societaria: una società di capitali nella quale, mantenendo le proprie identità ed iniziative, ogni impresa rinuncia a gestire direttamente una parte del proprio business commerciale e lo mette a valore insieme agli altri partner.

Un modello che non pre-

vede una fusione di imprese, ma un’aggregazione finalizzata ad una strategia.

La sfida del mercato globale va affrontata con strumenti nuovi, con imprese più grandi e organizzate che siano in grado di reggere una competizione che si fa ogni giorno più complessa. L’ortofrutta italiana da tempo “soffre” sui mercati esteri come dimostra il saldo import export che, pur mantenendosi positivo, si è progressivamente ridotto.

Nel 2001 l’Italia vantava un saldo attivo di 1.162 milioni di euro grazie alle esportazioni che superavano di molto le importazioni. Già

nel 2003 tale saldo si era ridotto a 651 milioni e nel 2004 addirittura a 405, anche se nel 2005 si nota un incremento delle quantità esportate. Per ritrovare competitività nel mercato globale le imprese del settore devono aggregarsi, internazionalizzarsi e rilanciare con forza l’export. Una esperienza positiva in questa direzione viene proprio dal progetto Made in Blu, promosso dai soci agricoli della Mediterranean Fruit Company, società consortile costruita per promuovere l’internazionalizzazione della filiera ortofrutticola italiana. (F.F. e D.C.)

Il Consorzio Agrario di Forlì-Cesena e Rimini ha attivato già da alcuni anni un settore specifico per lo sviluppo delle energie alternative.

Le modifiche legislative intervenute nel settore del fotovoltaico (possibilità di produrre energia elettrica e venderla al GRTN), hanno richiesto la concretizzazione delle prospettive finora solo annunciate. Il Consorzio Agrario è disponibile per qualsiasi esigenza nel campo del fotovoltaico, solare, eolico, biogas.

Sono inoltre disponibili stufe e caldaie alimentate con combustibili alternativi (trucioli, mais, pellet, etc).

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim coop. Via Hercolani 2 Forlì Tel. 0543.378211 - Fax 0543.35383 www.sapim.it - info@sapim.it

Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Massimo Brusaporci, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Davide Cortesi Foto: Fotogiornale Sabatini, Fabio Blaco, Sapim Pubblicità: in proprio Impaginazione: Uff. Stampa Legacoop FC Stampa: Prem. Stab. Tipografico dei Comuni soc. coop. via P. Nefetti 55 - S.Sofia - tel. 0543 973016

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ISTITUZIONI

La Società Cooperativa

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RAPPORTO 2005 :: Il presidente della CCIAA, Sergio Mazzi, punta il dito sulle carenze del sistema provinciale

«Per continuare a crescere servono più infrastrutture»

G

lobalizzazione e internazionalizzazione: sono queste le due parole chiave con cui deve confrontarsi l’economia di Forlì-Cesena, un sistema che è ancora tra i più ricchi d’Europa (si posiziona al 153° posto su 1.200 province dell’UE) e dove il tasso di disoccupazione è al 3,5%, ma dove la bassa scolarizzazione e la scarsa diffusione di produzioni ad alto contenuto tecnologico (solo il 19% dell’occupazione manifatturiera appartiene a questa fascia) frenano la competitività, insieme ad altri ben noti problemi strutturali,

come emerge dal rapporto sull’economia stilato con la consueta puntualità dalla Camera di Commercio.

«L’analisi dei dati del 2005 – sottolinea Sergio Mazzi, presidente dell’ente camerale – ci dice che il tallone d’Achille della nostra provincia è la dotazione infrastrutturale, non solo quella legata alla mobilità, ma anche quella legata alla logistica, ai trasporti e servizi connessi, alla messa a sistema delle strutture aeroportuali e del porto di Ravenna, alla creazione di fonti energetiche rinnovabili». Il risultato? Stagnazione e difficoltà diffuse in tutti i settori.

Il tasso di crescita del 2005, escludendo l’agricoltura, che ha avuto un anno orribile, è dell’1,84% (1,98% in regione, 1,85 a livello nazionale). In agricoltura la Produzione Lorda Vendibile della provincia, pari a 511 milioni di euro nel 2005, rispetto all’anno precedente ha evidenziato una diminuzione del –13,9%, prezzi, fatturato e volume fisico della produzione sono di segno negativo. Negli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti, gli indicatori della produzione industriale segnano buoni risultati per metalmeccanico,

PRODUZIONE E LAVORO

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Arch. CCIAA

«Imprese, associazioni ed Enti devono “fare gruppo” e lavorare in rete»

legno e mobili, cartotecnica e calzature, valori negativi per plastica, alimentari e confezioni. Anche nel 2005 il settore delle costruzioni si è dimostrato dinamico,

seppure meno del passato; i segnali di rallentamento sono evidenti e concentrati maggiormente nelle imprese con meno di 50 addetti.

«Pensando alla dicotomia tra imprese piccole e imprese medio-grandi - spiega Mazzi - ritengo che il “fare gruppo” tra imprese, tra Enti e tra Associazioni sia l’unica via percorribile.

Compito degli Enti pubblici, del mondo associativo, dell’università e del sistema creditizio deve essere quello di lavorare in rete sulle infrastrutture, sull’innovazione, sull’internazionalizzazione, con le imprese impegnate attivamente in questa rete».

FONDO PER LA PROMOZIONE COOPERATIVA

Assemblea congiunta in vista del Congresso

Poletti presidente del CdA di Coopfond, Vittorio Scaioli eletto nel Collegio sindacale

Si è svolta giovedì 16 marzo, presso la CBR, l’Assemblea territoriale congiunta delle cooperative di produzione lavoro di Legacoop Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. L’incontro ha avuto ad oggetto l’elezione dei delegati in vista dell’assemblea nazionale dell’ANCPL, in programma il 28 e 29 marzo a Roma.

Il segretario di Legacoop Forlì-Cesena, Vittorio Scaioli, è stato chiamato a far parte del Collegio Sindacale di Coopfond, la società che gestisce il fondo mutualistico per la promozione cooperativa, alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti a Legacoop. Il nuovo Collegio è presieduto dal professor Michele Sandulli e comprende anche Giorgio Ragusa e, come membri supplenti, Roberto Chiusoli e Antonio Angotti.

La nomina è avvenuta il 27 febbraio, contestualmente all’elezione del Consiglio di Amministrazione da parte dell’assemblea dei soci. I consiglieri sono: Silvano Ambrosetti (Coop Lombardia), Giorgio Bertinelli (Vice Presidente Legacoop), Gianpiero Calzolari (Legacoop Bologna), Ildo Cigarini (Legacoop Reggio Emilia), Sergio Costalli (Unicoop Tirreno), Sergio D A ́ ngelo (Legacoop Campania), Roberto Dessì (Ancd), Raffaele Greco (Nautilus), Euplio Iula (G. Di Vittorio), Massimo Matteucci (CMC), Roberto Negrini (Legacoop Agroalimentare Toscana), Ferdinando Palanti (ANCST), Giuliano Poletti (Presidente Legacoop), Sergio Prati (Legacoop Imola), Donato Scavone (Legacoop Basilicata); Roberto Sgavetta (Coop Consumatori Nord-Est) e Roberto Vezzelli (Legacoop Modena).

Il CdA nella sua prima riunione, il 7 marzo, ha nominato Giuliano Poletti e Giorgio Gemelli rispettivamente presidente e vicepresidente.

Globale e Solidale

Un approccio che fa acqua di Fabio Gavelli (*) Perché privatizzare il servizio idrico? Perché le aziende private garantiscono maggiore efficienza e prezzi più bassi.

Questo principio si è affermato a partire dagli anni ’80 un po’ in tutto il mondo. Gradualmente ci si è accorti (prima i cittadini, poi gli studiosi del settore) che l’assunto non funzionava. Quasi ovunque le tariffe per le famiglie sono esplose, soprattutto nei Paesi poveri; emblematico il caso di Cochabamba, in Bolivia, dove la privatizzazione affidata alla multinazionale americana Bechtel portò a un aumento in bolletta del 300%. Negli ultimi anni sotto la spinta di associazioni e organizzazioni non governative, l’approccio al problema acqua sta cambiando. In Uruguay e in Olanda sono state approvate leggi a tutela della gestione pubblica del servizio. In Italia la contesa più combattuta è stata a Napoli, dove il 30 gennaio l’assemblea dell’Ato 2 Campania (dunque i sindaci dei Comuni) ha deciso di ritirare la delibera di un anno prima in cui si procedeva alla privatizzazione. Altri fanno scelte diverse come l’Ambito di Venezia, che si è dotato di una tassa di solidarietà, pari a un centesimo di euro per metro cubo, a favore dei progetti di sviluppo idrico nel Sud del mondo. Ma anche a Bruxelles si respira un’aria nuova. Il 15 marzo il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che difende l’acqua come bene comune. Negli stessi giorni a Roma si è costituto il primo Forum dei movimenti italiani per l’acqua, che raccoglie una sessantina di realtà. Il messaggio lanciato: l’Italia riconosca che la soluzione delle multiutility o quella delle Public private partnership non è l’unica e, dicono studi recenti (www.contrattoacqua.it) neppure la migliore. È una strada che incontra soprattutto un ostacolo. La rivista americana Fortune ha stimato in 403 miliardi di euro all’anno il valore dell’industria dell’acqua, definendolo il miglior settore in cui investire. (*) giornalista Il Resto del Carlino

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REDAZIONALE A CURA DI SAPIM

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OTTO MARZO :: Ruoli fondamentali di responsabliità e controllo per la componente femminile della cooperativa impiantistica

Le donne di Idrotermica Coop, un patrimonio di professionalità Il bilancio preconsuntivo 2005 supera i diciotto milioni di euro, in linea con le previsioni le e direzionale-commerciale. Tra le ultime opere consegnate figurano gli iper Malatesta e Le Befane di

Rimini, il complesso del San Domenico , la clinica Villa Igea, la scuola per istruttori di volo ENAV e la

nuova camera mortuaria dell’Ospedale Pierantoni di Forlì, il nuovo padiglione di cardiochirurgia dell’Ospe-

Foto Blaco

dale Careggi e un importante centro benessere a Firenze.

Il preconsuntivo 2005 si chiude per Idrotermica Coop con un fatturato che supera, per la seconda volta, i 18 milioni di euro. «È un risultato che conferma le previsioni e i dati del 2004, sia per valore della produzione che per la marginalità, ancora soddisfacente», dice Mainetti. «Purtroppo i segnali che vengono dal mercato quest’anno non sono per niente confortanti, sia per quanto riguarda il settore privato che quello pubblico. La burocrazia amministrativa e il mancato Da sinistra: Serena Savelli, Fiorella Barchi, Donata Ravaglioli, Patrizia Ponti, Catia Ridolfi e il presidente di Idrotermica Coop, Agostino Mainetti. Manca Debora Amati, in maternità.

rispetto dei programmi sta facendo slittare una parte dei lavori che avevamo programmato, e questo potrebbe tradursi in una contrazione del fatturato. In più i prezzi stanno diminuendo ancora, mentre i costi aumentano. I committenti semplicemente non si rendono conto che questa rincorsa all’ultimo prezzo non può che portare a un calo generalizzato della qualità complessiva dei lavori e questo, specialmente nel settore pubblico, alla fine va a discapito di tutti i cittadini. Un altro tema che ci sta particolarmente a cuore è quello della sicurezza nei cantieri. Purtroppo, lo vediamo quotidianamente, quando si vuole risparmiare, la sicurezza è la prima cosa che viene tagliata, e noi non vogliamo arrivare a questo».

Foto Sabatini

S

ono le “colonne” della cooperativa, e allo stesso tempo il cuore pulsante della sua attività. Le donne di Idrotermica Coop - in alcuni casi da quasi trent’anni - hanno visto crescere l’azienda, di successo in successo, accompagnandola con la loro professionalità e tenacia. Catia Ridolfi (responsabile affari generali e controllo di gestione), Serena Savelli (responsabile ufficio acquisti), Fiorella Barchi (segreteria di produzione), Patrizia Ponti (segreteria generale), Donata Ravaglioli e Debora Amati (segreteria tecnica commerciale) rappresentano un patrimonio prezioso per la cooperativa, ricoprendo ruoli fondamentali e di responsabilità in un mondo, quello dell’impiantistica, che è ancora in prevalenza maschile. «La presenza di donne nei nostri organici - spiega il presidente Agostino Mainetti - è di circa il 18%, ma se consideriamo solo gli uffici è molto più elevata. Sono percentuali non di spicco, ma piuttosto significative se si considera il nostro campo di intervento». Idrotermica Coop, infatti, è leader nazionale nell’impiantistica di tipo ospedaliero, scolastico, sportivo, termale, industria-

PRINCIPALI LAVORI ESEGUITI NEL 2005 Forlì

Complesso museale San Domenico Villa IGEA Scuola istruttori di volo ENAV Nuova camera mortuaria Ospedale Pierantoni

Rimini

Centro Commerciale “Le Befane” Centro commerciale “I Malatesta”

Firenze

Centro benessere Nuovo padiglione cardiochirurgia Ospedale Careggi

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