Sc 200702 febbraio web

Bollettino ufficiale di:

Forlì-Cesena

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno XI n.2 febbraio 2007 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Hercolani 2, 47100 Forlì. CONTIENE I.P.

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EDITORIALE

Unitarietà, percorso razionale

Congresso col Nobel Dario Fo irrompe in scena al XXII Congresso di Legacoop Forlì-Cesena e ricorda i suoi trascorsi di cooperatore.

Dall’assise escono i nuovi organismi provinciali e i delegati agli appuntamenti regionali e nazionali.

SPECIALE A PAGINA 5

SOMMARIO

Sospeso il blocco dell’autotrasporto _____________ a pag. 4

Salario medio, vertenza risolta

_____________ a pag. 4

Taglio del nastro per la nuova sede

_____________ a pag. 9

L’otto marzo di Legacoop

_____________a pag. 10

Cedaf e Around, le rubriche

__________ a pag. 2 e 12

In cooperativa la casa costa meno

Forlì zona Villanova-Cava Rif. F1: appartamento al piano terra composto da soggiorno+ pranzo+cucina (30 mq!), disimpegno, bagno, 2 letto, bagno, posto auto, giardino privato (130 mq!), EURO 197.000,00

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Fabio Blaco

Lo sforzo che in questo periodo ha caratterizzato il nostro lavoro è stato di ordine evolutivo, nonostante la crisi strutturale e la debolezza politica che hanno caratterizzato il Paese a partire dal 2002, momento in cui Legacoop Forlì-Cesena ha deciso d’intraprendere un nuovo percorso gestionale che si è rivelato un cambiamento strategico importante. Parliamo del modello dualistico di cui ci siamo dotati, che ha visto accanto a un presidente, rappresentante e voce diretta delle imprese cooperative (la proprietà), l’introduzione della figura del direttore, responsabile della gestione operativa della tecnostruttura.

Questo modello organizzativo, precursore di un’esperienza oggi promossa dal nostro sistema regionale come esempio di governance funzionale anche in azienda, ci ha consentito un più efficace svolgimento delle azioni di assistenza e di supporto alle cooperative. Azioni svolte in coerenza con le esigenze maturate in seno al Consiglio di Amministrazione di Legacoop Forlì-Cesena che nel corso di questi anni ha dimostrato grande competenza e dinamismo progettuale nell’affrontare anche le situazioni più complesse (che certo non sono mancate). Il nostro CdA è composto dalle stesse aziende cooperative che, nel loro insieme, sono sostanza ed essenza dell’Associazione. L’obiettivo è sempre stato quello di continuare in percorsi di coerenza e di innovazione che consentissero alle cooperative di non arretrare davanti alle crisi ma di procedere con determinazione, avendo sempre presente la responsabilità nei confronti dei soci: nucleo fondante del nostro diverso modo di essere impresa. Sempre più i tempi della politica, delle istituzioni e delle associazioni devono adeguarsi a quelli dell’impresa; non deve essere il contrario, come troppo spesso accade. Sono le imprese a rappresentare il reale motore della crescita economica.

Non possiamo più permetterci di avere dei vagoni troppo lenti che ne rallentano la corsa perché ciò è in contraddizione con i processi competitivi che vogliamo invece rafforzare. Come affermava Keynes: l’economia è come un treno la cui velocità è data dal vagone più lento. In questo percorso in cui il tempo diviene una variabile importante di successo, riteniamo che non ci sia un dare o un avere da parte di nessuno; esistono invece dei percorsi comuni in cui ciascuno, a seconda del ruolo che è chiamato a svolgere sul territorio, deve responsabilmente e coerentemente impegnarsi affinché il vagone più lento acceleri la marcia. In questo, crediamo che i processi di unitarietà associativa, in più ambiti settoriali, rappresentino una risposta funzionale all’esigenza di razionalizzazione e di ottimizzazione di cui il “progredire” necessita e che le imprese, sempre più, richiedono.

Monica Fantini

TECNOLOGIA

2 Innovare per crescere

Titolo su due righe Chi raccomanda della rubrica la posta elettronica di Giuseppe Pellacani L’e-mail è diventato progressivamente lo strumento di comunicazione elettronica per eccellenza; da semplice mezzo di comunicazione via Internet oggi è il mezzo trasmissivo che intercetta la maggior parte delle nostre relazioni scritte.

I messaggi che trasmettiamo a volte sono solamente “di testo” ma spesso sono utilizzati per spedire immagini, audio, video o file di qualsivoglia natura.

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema di posta elettronica che certifica sia il momento di avvenuta spedizione che quello di avvenuta consegna di un documento in formato elettronico ed equivale alla notifica per mezzo posta nei casi consentiti dalla legge.

Con il D.P.R. 11 febbraio 2005, n° 68 è stato sancito il pieno valore legale della Posta Elettronica Certificata, non solo nei rapporti con la Pubblica Amministrazione ma anche tra privati cittadini o tra imprese. Al mittente è fornita la documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna dei messaggi informatici; il tracciamento avviene mediante una serie di ricevute generate dai sistemi di PEC dei gestori del servizio. Tali sistemi, per aumentare il livello di garanzia dell’avvenuta trasmissione dei messaggi ed attribuirle un riferimento temporale certo, appongono alle ricevute firma e marcatura temporale con l’ausilio di specifici certificati digitali, fornendo così un meccanismo di certificazione dei messaggi scambiati tra mittenti e destinatari.

Ovviamente il valore di tale interscambio è sancito solo per comunicazioni tra soggetti che comunicano “appoggiandosi” a caselle di posta certificate, ovvero non sussiste “Certificazione” se uno dei corrispondenti non si avvale delle casella (leggasi indirizzo) di PEC. La PEC si propone come uno strumento più efficiente della raccomandata affidata alle Poste in virtù della celerità: dalla spedizione alla ricezione della ricevuta di consegna possono passare pochi minuti, invece dei giorni (e delle file agli uffici postali) che subiamo col sistema tradizionale.

pagina redazionale a cura di Sapim

INTERNET :: Cedaf sostituisce la vecchia e “cara” raccomandata

Perché usare l’email certificata La “PEC” è sicura e riduce i costi di gestione

L

a posta elettronica tradizionale è diventata sempre di più strumento quotidiano di comunicazione tra privati, aziende e Pubbliche Amministrazioni, ma presenta un limite evidente: manca delle caratteristiche di sicurezza e di tracciabilità dei messaggi che la rendano “opponibile a terzi” in caso di contenzioso. È per questo che fino a ieri, per l’invio di documenti formali importanti, ci si è sempre avvalsi del fax o della raccomandata con ricevuta di ritorno. La PEC permette di sostituire la raccomandata, il fax o altri strumenti tradizionali con il vantaggio di ridurre i costi di gestione (il servizio i cui costi partono da qualche decina di euro all’anno) ed è utilizzabile nei rapporti ufficiali con soggetti che dispongono (a loro volta) di posta certificata e per l’inoltro di comunicazioni che attestino l’invio ma non richiedano la certificazione della consegna Dov’è possibile (e consigliabile) utilizzare il servizio PEC nella trasmissione elettronica di documenti ?

Invio di ordini, contratti, fatture; trasmissioni di documenti alle Pubbliche Amministrazioni; Convoca-

zioni di Consigli, Assemblee, Giunte; inoltro di circolari e direttive; gestione di gare di appalto; gestione delle comunicazioni ufficiali all’interno di organizzazioni articolate o a “rete” (franchising, agenti, eccetera); integrazione delle trasmissioni certificate in altri prodotti come ERP, paghe e stipendi, protocollo, gestori documentali, workflow, etc...

CEDAF attraverso accordi di gruppo distribuisce il servizio di Posta Elettronica Certificata che mette a disposizione del cliente caselle certificate con caratteristiche e vantaggi aggiuntivi in termini di sicurezza e funzionalità. Il servizio garantisce che un messaggio di posta elettronica arrivi integro al destinatario; certifica l’avvenuta spedizione e consegna del messaggio; attesta data e ora esatta di spedizione e di consegna del messaggio. Inoltre, la ricevuta di consegna certifica tutto il contenuto del messaggio recapitato, anche eventuali allegati ed inoltre offre: • 100 MB di spazio a casella, espandibili a richiesta oltre e 30 MB di dimensione massima per singolo messaggio inviato a un destinatario;

• risparmi consistenti rispetto ai costi di invio delle raccomandate; • maggiore efficienza grazie all’eliminazione della gestione della carta, la riduzione drastica dei tempi di consegna ed eventualmente (per gli atti richiesti) delle code agli sportelli; • semplice utilizzo attraverso i più comuni strumenti di gestione delle mail (Outlook, Mozilla, eccetera) o via webmail da una qualsiasi postazione collegata ad Internet;

Romagna Particolarmente

La Rocca di San Clemente Ancor oggi l’abitato di San Clemente è in gran parte racchiuso entro le cinta murarie del castello malatestiano.

Restano l’ingresso al castello, con un arco a tutto sesto, e l’accesso al ridotto della rocca, come l’altro rivolto a levante, munito di arco a sesto acuto e sormontato da una torre priva di merlatura.

di Luciano Liuzzi

• accesso sicuro alla webmail anche con certificato di autenticazione ospitato sulla smart card rilasciata da InfoCamere; • antivirus, aggiornato più volte al giorno, per i messaggi in entrata ed in uscita; antispamming compatibile con la normativa; • possibilità di firmare e crittografare tramite smart card il messaggio direttamente dall’interfaccia web in ambiente windows; • facile integrazione in altri prodotti, in quanto utilizza

protocolli standard; • personalizzazioni a richiesta dei domini; • servizi aggiuntivi opzionali quali Archivio Storico per il salvataggio automatico e sicuro dei messaggi, notifica via SMS della ricezione dei messaggi; Per ricevere informazioni è possibile contattare la segreteria commerciale di CEDAF (al n° 0543-727011 oppure via mail all’indirizzo: cedaf@cedaf.it) che sarà disponibile a fornire ogni chiarimento.

CONGRESSO

La Società Cooperativa

SANITÀ :: Il direttore AUSL di Forlì, Claudio Mazzoni, traccia un primo bilancio di mandato

«L’ospedale di Forlì è un’eccellenza italiana»

D

ott. Mazzoni, lei è Direttore Generale dell’AUSL di Forlì da ormai oltre un anno, come giudica, nel complesso, la situazione della sanità pubblica forlivese?

Direi innanzitutto che se è pur vero che sono divenuto Direttore Generale dell’AUSL di Forlì solo poco più di un anno fa è anche vero che, essendo io forlivese ed essendo stato impegnato direttamente nel nostro sistema sanitario locale, ho della situazione un quadro abbastanza preciso che mi permette di dire che la nostra realtà sanitaria è un vero punto d’eccellenza nel sistema sanitario nazionale.

E ciò sia in termini di qualità delle strutture e delle tecnologie che possiamo mettere in campo al servizio dei cittadini, sia per quanto riguarda il livello qualitativo delle prestazioni di cura che siamo in grado di offrire grazie all’alta qualità dei nostri professionisti e dei nostri operatori sanitari. Non meno rilevante e importante, in questo contesto, è anche la qualità del servizio ambientale e alberghiero che noi siamo in grado di dare a chi deve ricorrere alla degenza in Ospedale o che, in ogni caso, accede ai nostri servizi. E questo, in particolare, devo dirlo per rispetto della verità e per l’oggettivo merito che loro compete, è anche la conseguenza di un buon rapporto e di una buona collaborazione che il sistema cooperativo, sociale e di servizio, offre alla funzionalità, all’accoglienza e alla gestione della nostra struttura ospedaliera. Del resto, di quello che affermo ci danno continua attesta-

zione e testimonianza anche personalità qualificate del mondo della sanità e delle istituzioni nazionali, come hanno fatto recentemente e pubblicamente, tra gli altri, il Presidente della Commissione Sanità del Senato, il Senatore Ignazio Marino, e la Senatrice Franca Rame, che ha visitato il nostro Ospedale e ne è rimasta entusiasta.

Non crede che l’offerta sanitaria complessiva abbia ancora bisogno d’essere meglio organizzata sul territorio?

Certamente. Io penso che l’Ospedale debba rappresentare il punto d’arrivo di una situazione di cura che deve trovare proprio sul territorio i suoi momenti di maggiore e preventiva attenzione alle domande di cura primaria dei cittadini.

Mi spiego. Quando un cittadino ha necessità di essere assistito per un malessere temporaneo deve trovare nel medico di medicina generale la risposta che cerca e non deve correre al pronto soccorso o ritenere di doversi per forza ricoverare in ospedale.

Per questo stiamo dando vita sul territorio ai Nuclei di Cure Primarie che, mettendo assieme diversi medici di medicina generale, rappresenteranno il primo momento d’attenzione e di risposta ai bisogni dei nostri cittadini. Così come stiamo riorganizzando, sul piano logistico, strutturale e funzionale, anche i nostri servizi decentrati nei Comuni, con particolare attenzione a quelli più periferici e di montagna. Nella stessa logica di razionalizzazione delle energie e delle potenzialità di cura di cui disponiamo

Archivio AUSL Forlì

Si va verso l’unificazione di alcuni servizi sull’area vasta

stiamo, a livello romagnolo, portando avanti l’attuazione dell’Area Vasta Romagna in sanità che mette in sinergia, programmando l’offerta e unificando alcuni servizi, le azioni delle AUSL di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna.

Un primo passo in questa direzione è già avvenuto, per quanto ci riguarda, con l’unificazione della centrale operativa del 118.

Stando ai programmi annunciati avremo presto l’avvio dell’attività dell’Istituto Romagnolo di Ricerca e Cura dei Tumori di Meldola, qual è la sua opinione in merito?

Si tratta di una grande e qualificata scelta di natura sanitaria cui la politica e le istituzioni romagnole hanno prestato, giustamente, la massima attenzione.

Collocherei, per grandezza d’obiettivi e per rilevanza del ruolo che assumerà nel nostro territorio, e anche oltre ad esso, la scelta di dar vita all’IRST di Meldola alle scelte fatte in passato, certo tra loro diverse ma pur sempre essenziali per la crescita della realtà romagnola, dell’Acquedotto di Romagna e dell’istituzione dell’Università in Romagna.

Si tratta di decisioni che incidono sul futuro di più

generazioni e che rappresentano veramente il segno della volontà di crescita culturale e civile di una comunità. Sull’IRST i forlivesi hanno creduto ed hanno investito nella consapevolezza che esso sarà un passo avanti essenziale per la ricerca e la cura dei tumori, superando ogni forma di campanilismo per rivolgere la loro attenzione al bene comune e all’interesse generale. È, quella dell’IRST, un’ulteriore prova di maturità di tutta la nostra classe dirigente e della nostra popolazione nel suo complesso.

Possibile che in un quadro a tinte così positive, non ci siano punti neri da affrontare e risolvere?

Certamente. Ce ne sono eccome. Ne dico due su tutti che, tra loro, sono connessi: le difficoltà finanziarie e i limiti d’organico.

Com’è noto, la sanità nazionale, assieme ad altri settori del nostro sistema economico, istituzionale e sociale pubblico, soffre una carenza di disponibilità finanziarie che si ripercuote, a caduta, sul livello regionale e su quello locale. Ciò comporta enormi difficoltà nella gestione quotidiana dei servizi essenziali e, soprattutto, rende particolarmente difficile la programmazione degli interventi necessari al mantenimento e alla crescita del sistema sanitario pubblico.

In particolare ne soffrono i lavoratori e gli operatori sanitari che vedono rinviare il soddisfacimento di richieste legittime, sul piano professionale e anche retributivo; ne soffrono i professionisti che non possono disporre del personale qualificato necessario alla loro produzione e ai loro interventi, ne

3 IL CONVEGNO

Aforismi Cooperativi

“Percorso nascita” col Ministro Livia Turco Il percorso nascita nella regione Emilia-Romagna è il tema al centro del convegno in programma a Forlì il 23 e 24 febbraio, alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Salute Livia Turco.

L’iniziativa, promossa dall’Ausl forlivese in collaborazione con la Regione, si propone come occasione di riflessione sui servizi di assistenza alla gravidanza, al parto e al puerperio.

Segreteria organizzativa: Sapim soc. coop., 340 7224365. soffre anche chi, dall’esterno, come il movimento cooperativo, offre il proprio lavoro alla nostra Azienda, la quale ha difficoltà a far fronte, nei tempi stabiliti, al pagamento di quanto loro dovuto.

Se me lo permette, approfitto, a questo proposito, di questa intervista per ringraziare pubblicamente attraverso il vostro giornale proprio le cooperative che lavorano presso le nostre strutture per i sacrifici che stanno sopportando e per la collaborazione che, nonostante tutto, ci stanno offrendo.

Ovviamente il nostro auspicio è che questa fase di difficoltà si superi presto e che presto si possa entrare in una condizione di normalità e di stabilità finanziaria che ci consenta di proseguire nel processo di crescita del nostro settore.

Del resto, come tutti sanno, nell’insieme dei Paesi più sviluppati del mondo, il nostro non spende affatto troppo in sanità ma, anzi, è al di sotto di molti di loro.

La ringraziamo della sua disponibilità e le auguriamo buon lavoro.

Grazie a voi dell’attenzione che prestate ai nostri problemi e del sostegno che, come mondo cooperativo, ci fornite per risolverli.

La camicia di Miscia di Pietro Caruso La settimana scorsa ho approfittato del periodo di saldi nei negozi e ho comprato un set di tre camicie di un buon marchio nazionale. Quando ho spacchettato le confezioni, nel cartone tendicolletto di una, ho letto a mano che il controllore si chiama Miscia. Ho subito pensato, cosa probabile, che sia un operaio di un paese dell’est Europa in cui la fabbrica di confezioni ha delocalizzato una parte della sua manodopera. Ho pensato che avevo risparmiato, rispetto al solito, quattro-cinque euro e ho un po’ rimpianto di avere fatto l’acquisto.

Ho riflettuto sul fatto che avevo concesso qualche centesimo di busta paga all’operaio che ha confezionato la camicia, sicuramente alcuni euro al proprietario della fabbrica ma avevo dovuto adeguarmi all’invisibile mano del mercato.

Fra pochi anni quel prezzo si abbasserà ulteriormente per fare posto ad un prodotto proveniente dall’estremo Oriente. È la legge della concorrenza e anche io, a malincuore, guarderò il prezzo e anche la qualità. Se non vogliamo essere letteralmente travolti da un abbassamento generalizzato delle nostre condizioni di lavoro e di vita abbiamo una sola strada: rafforzare la capacità produttiva, la coesione e/o fusione di più aziende, riuscire a vendere anche al di là del nostro paese con consumatori più stremati del solito e comunque verso nuovi mercati da conquistare o strappare ad altri. Sarebbe meglio che lo facessimo come europei uniti, ma siamo troppo stupidi, noi singoli cittadini e produttori di ciascuna piccola nazione europea per fare questo grande salto di civiltà. E allora prepariamoci a uno stile di vita più sobrio. So che non ci riusciremo. Mi accontento che qualcuno comunque l’aveva detto.

La decadenza, infatti, inizia quando si smette di ascoltare. È quello che, nonostante Prodi, sta succedendo. Fino a prova contraria.

ECONOMIA

4

di Cristian Maretti C’è un solo settore dell’economia italiana in cui il grado di potenzialità di sviluppo è pari al suo grado di litigiosità intestina: è il settore agroalimentare. Basti pensare all’annosa questione del contenzioso con l’INPS. Dopo alcuni anni di discussione si riesce a stabilire una quota di crediti esigibili, li si vende alle banche e pare che finalmente si chiuda una questione che potrebbe dare al settore una base da cui ripartire con regole nuove. Ma sul più bello qualche politico comincia a sostenere che la cifra è irrisoria e bisogna rifare tutto.

Basti pensare al provvedimento che imponeva l’etichettatura di origine dei prodotti alimentari mai applicata e impugnata dagli uffici della Commissione Europea perché ritenuta lesiva della libera circolazione delle merci. Il Ministero dell’Agricoltura avvia il negoziato con Bruxelles al fine di sostenere le proprie ragioni ed ottiene che ogni dossier sia esaminato singolarmente per evitare distorsioni di concorrenza. Ma sul più bello una mozione bipartisan della Commissione Agricoltura sostiene che bisogna tenere duro sulla vecchia legge ed andare alla Corte di Giustizia. Basti pensare alla famosa questione dei trucioli nel vino. Anche qui rispetto ai provvedimenti europei il Ministero dell’Agricoltura trova una mediazione migliorativa sulle limitazioni all’uso nei vini di migliore qualità ed ancora una volta nasce uno schieramento trasversale contrario che si rivolge al TAR. Al di là del merito dei singoli provvedimenti ho l’impressione che da un lato ci sia una parte del Paese che cerca di trovare punti di accordo e di mediazione per far avanzare il sistema Italia verso le proprie priorità di sviluppo. Dall’altra ci sia il gioco di rompere tutte le uova per trovarne una con due tuorli. Forse quando saranno ripagati con più gusci e meno frittata cominceranno a stare più attenti.

Autotrasporto, sospeso il blocco Onofri: «Ora troviamo una posizione unitaria»

«L

a categoria si è spaccata per pochi euro, e credo che da parte di qualcuno sia stato portato in sede di confronto un atteggiamento politico prevenuto in partenza. Il fatto che fossimo in quattordici al tavolo è la dimostrazione di quanto sia frantumato il comparto, anche se a livello territoriale c’è più coesione rispetto a quello nazionale. L’auspicio è di ricondurre tutto il settore a una posizione unitaria».

Valdes Onofri, responsabile trasporti di Legacoop Forlì-Cesena, commenta così la decisione di alcune associazioni di non firmare l’accordo con il Governo che ha sospeso il blocco nazionale dell’autotrasporto dal 12 al 16 febbraio.

Anche se poi il Cuna (il

Coordinamento Unitario Autotrasporto di cui fanno parte Confartigianato Trasporti, Fai, Unitai, Sna Casartigiani, Fiap L.) ha deciso di non andare al muro contro muro e di sospendere il fermo dei servizi di autotrasporto merci previsto per cinque giorni, sino a venerdì 16.

«Come Legacoop – dice Onofri – abbiamo deciso di

firmare a fronte di impegni precisi e dettagliati del Governo sullo stanziamento di risorse per il contenimento dei costi delle imprese e il loro rafforzamento strutturale e organizzativo, oltre al venir meno dell’obbligo di restituzione del bonus fiscale del triennio 1992-94 per la quasi totalità delle imprese di autotrasporto.

Quello che ci convince è soprattutto l’approccio tenuto dall’esecutivo, che ha spinto verso una riforma reale di un settore in crisi contribuendo a recuperare il clima di fiducia tra le parti». Insieme ad AGCI, Confcooperative e CNA, che associa gran parte dei soci delle cooperative aderenti, Legacoop si riserva comunque di monitorare gli impegni presi già a partire dal primo incontro di verifica, previsto entro aprile.

FORMAZIONE

Efeso sperimenta la videoterapia La videoterapia, quale terapia alternativa per la riabilitazione sociale e professionale dell’utente psichiatrico, sta riscuotendo ottimi risultati in tutte le esperienze finora avviate da Efeso nei vari territori regionali: Ferrara, Cesena e ora anche Forlì. Il successo delle precedenti iniziative, inquadrabile nelle logiche di supporto alle attività socio-educative rivolte ai disabili, ha permesso di sperimentare, raccogliere dati e spunti per un proseguimento dell’intervento. Da qui l’interessamento del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì (nella figura del dottor Missiroli e della sua equipe) che, contattato da Efeso, ha subito aderito con interesse all’iniziativa, anche per il fatto che su Forlì l’utilizzo delle tecniche di arteterapia risulta essere scarsamente diffuso, se si esclude il gruppo teatrale che vede sempre coinvolti utenti psichiatrici. Il nuovo corso dal titolo “LA VIDEOTERAPIA: lavorare su se stessi per entrare nel mondo del lavoro” è stato finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena con fondi del FSE. Per quanto riguarda il percorso di formazione vero e proprio, grosso modo si intende ricalcare le orme dei precedenti percorsi, per cui si prevede l’alternarsi di due laboratori, quello Psico-drammatico – a cura della dottoressa Lisa Pazzaglia - e quello Audio-Video – a cura del regista Raffaele Rago. L’idea alla base di tutto l’impianto è quella di utilizzare le diverse attività che concorrono alla messa in scena di uno spettacolo dal vivo (sceneggiatura, scenografia, danza, interpretazione di un ruolo, recitazione, canto, regia, ecc.) per fare acquisire e consolidare competenze relazionali e comunicative utili ed indispensabili alla creazione di rapporti efficaci tra i disabili all’interno della società. Volendo semplificare, si può dire che la videoterapia rappresenta lo strumento che, partendo dall’idea dello psicodramma sviluppato in gruppo, coinvolge i partecipanti in una sorta di “reality show” dove essi saranno i protagonisti, ma anche i tecnici chiamati di seguito a “montare” il filmato della propria esperienza. Il corso a Forlì è stato avviato a gennaio 2007 e avrà una durata di 260 ore durante le quali verrà forgiato il prodotto audio video. Le lezioni si tengono due pomeriggi alla settimana presso il Centro Diurno in Via Romagnoli, ma verranno realizzate anche uscite di gruppo allo scopo di girare scene outdoor. (Elisa Mini)

COOP SOCIALI :: Con la Finanziaria 2007 il Governo ha accolto le richieste del movimento cooperativo

Oltre il salario medio convenzionale Il provvedimento riguarda duemila lavoratori della provincia di Forlì-Cesena

S

i è conclusa felicemente la vicenda dell’uscita dal salario medio convenzionale dei lavoratori delle cooperative sociali, oltre duemila nel solo territorio di Forlì-Cesena.

Legacoop Forlì-Cesena esprime viva soddisfazione per la decisione del Governo di recepire nella Finanziaria 2007 le proposte del movimento cooperativo. Il provvedimento prevede il

raggiungimento della contribuzione piena nel giro di tre anni, con la possibilità di anticipare il versamento dei contributi pieni per le cooperative interessate.

Il salario medio convenzionale è uno speciale regime contributivo che diminuisce i contributi pensionistici rispetto al valore economico dello stipendio.

Nacque per agevolare il comparto, ma se mantenuto tale avrebbe in futuro

determinato pensioni fortemente ridotte per i lavoratori delle coop sociali, con un’evidente sperequazione previdenziale compiuta ai loro danni.

«Finalmente – afferma Guglielmo Russo (nella foto), responsabile Servizi e Welfare di Legacoop Forlì-Cesena – viene riconosciuto il sacrosanto diritto di godere di trattamenti pensionistici pari a quelli di tutti i lavoratori italiani. Co-

me Legacoop Forlì-Cesena ci sentiamo fortemente impegnati a concretizzare sul nostro territorio e con le nostre cooperative sociali tale obiettivo, in quanto lo riteniamo un giusto riconoscimento alla qualità delle prestazioni dei nostri lavoratori. Un ringraziamento particolare va ai parlamentari romagnoli della maggioranza che si sono attivati per raggiungere questo obiettivo». (E.G.).

Archivio Legacoop

Rompi le uova, trovi due tuorli

TRASPORTI :: Legacoop giudica positivamente l’accordo col Governo

Fabio Blaco

Roma, Romagna

La Società Cooperativa

Speciale XXII Congresso C’era anche Dario Fo il 26 gennaio alla Camera di Commercio di Forlì per il XXII Congresso di Legacoop Forlì-Cesena «Anch’io sono stato un cooperatore», ha ricordato il premio Nobel alla platea di oltre 400 persone Il nuovo Consiglio provinciale di Legacoop Forlì-Cesena eletto al termine del XXII Congresso. L’organismo ha poi votato il Consiglio di Amministrazione che ha riconfermato come presidente Mauro Pasolini.

Il valore dei valori Mauro Pasolini (Conscoop) confermato alla presidenza dal CdA

fotoservizio Fabio Blaco

Graziano Rinaldini (Formula Servizi) è il nuovo vicepresidente

E

rano più di quattrocento le persone che lo scorso 26 gennaio alla Camera di Commercio di Forlì hanno partecipato al congresso di Legacoop Forlì-Cesena.

Tra loro anche un cooperatore d’eccezione: Dario Fo, che ha ricordato il suo passato in un’impresa mutualistica, quando fondò la cooperativa teatrale “Nuova Scena”.

In perfetta sintonia con lo spirito del congresso (“Il valore dei valori”), Fo ha affermato che «bisogna perseguire con forza quei gruppi che si spacciano per cooperative e sfruttano la loro fama, che ormai è entrata nella testa della gente, per tendere trappole ai cittadini e arrecare un danno d’immagine a quelle che lo sono per davvero».

SPECIALE XXII CONGRESSO

6 CATTABIANI

«Coesione sociale ed economia di fiducia»

La Società Cooperativa

NOMINE :: I componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione votato al termine dell’appuntamento del 26 gennaio

Mauro Pasolini confermato alla presidenza di Legacoop

I «Se esiste un modello emiliano-romagnolo, questo si fonda sulla coesione sociale».

Così Paolo Cattabiani, presidente regionale di Legacoop, ai cooperatori di Forlì-Cesena in un intervento che ha ribadito la necessità di avere una cooperazione forte ed efficace, radicata nei propri valori fondanti e in grado, in tal modo, di fronteggiare le sfide del cambiamento. «Quando i cooperatori sacrificano quote della loro distintività, commettiamo gravi errori», ha puntualizzato Cattabiani.

«Il nostro movimento è sano, forte, integro e dinamico: dobbiamo sapere dove andiamo ma anche con chi ci andiamo, e per questo dobbiamo fare attenzione alle nostre alleanze e alla nostra reputazione, perché dove siamo più forti e presenti abbiamo anche maggiori responsabilità». Per il futuro il presidente regionale traccia la linea da seguire: i cooperatori dovranno essere forti innovatori nelle strategie d’impresa e nei programmi, ma conservatori sul versante dei valori.

«Perdiamo se non realizziamo anche le economie di fiducia, che sono quelle che ci tengono ancorati al nostro territorio. Abbiamo bisogno di una Legacoop forte, legittimata e autorevole, nella quale le cooperative organizzino la propria rappresentanza di impresa, assumendosi anche la responsabilità delle scelte e delle azioni. Non abbiamo nulla da rinnegare rispetto al nostro album di famiglia; anzi è proprio grazie a questo che oggi siamo qui. La sfida dei prossimi anni è legata alla soddisfazione che sapremo offrire ai giovani». (E.M.)

menico Balestri (CAIEC), Salvatore Bertozzi (Frigoriferi Industriali), Alberto Bonamici (CEIF), Vitaliano Brasini (CIA-Conad), Angelo Caselli (Coop Adriatica), Cristina Campana (La Fonte), Denis Casadei (C.A.C.), Lauro Giovannini (Due Tigli-Cevico), Elena Grilli (CAD), Luana Grilli (Il Mandorlo), Sergio Lorenzi (CEAR), Agostino Mainetti (Idrotermica Coop), Mario Natale Mezzanotte (CIA-Conad), Mauro Pasolini (Conscoop), Luca Panzavolta (Associazione Virginia Senzani), Melito Polloni (Novacoop), Graziano Rinaldini (Formula Servizi), Paola Rossi (Acquarello), Enrico Salvi (CLAFC), Carlo Sarpieri (Coop Forlivese di Edificazione), Filippo Tramonti (CAI), Enzo Treossi (Apofruit), Paolo Versari (CLAFF).

Emilio Gelosi

l pre sid ente di Conscoop, Mauro Pasolini, è stato riconfermato alla presidenza di Legacoop Forlì-Cesena per altri quattro anni.

La decisione è stata presa nella prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’associazione, che ha votato a scrutinio segreto e con maggioranza assoluta. Vicepresidente è stato eletto Graziano Rinaldini (Formula Servizi). Il CdA ha confermato anche la direzione operativa, guidata da Monica Fantini, e il segretario Vittorio Scaioli.

Al termine del percorso avviato dal XXII Congresso di Legacoop il Consiglio di Amministrazione risulta così composto: Moreno Agnoletti (Tipografico dei Comuni), Maurizio Angeli (Polo Autotrasporti), Do-

INTERVENTI :: Il richiamo dei Sindaci Nadia Masini e Giordano Conti per lo sviluppo locale

«Valorizziamo le eccellenze territoriali»

V

alorizzazione del sistema-territorio, messa in rete delle eccellenze, concertazione come elemento qualificante dello sviluppo locale: sono state queste le parole chiave del Sindaco di Forlì, Nadia Masini, in apertura dei lavori del XXII Congresso Provinciale di Legacoop.

La Masini, che ha ribadito lo sforzo degli enti locali a garanzia della qualità del governo del territorio pur in mancanza di adeguate risorse, ha elogiato il ruolo della cooperazione, partner affidabile in settori di vitale importanza dell’economia

locale, a partire da quello del welfare. A farle eco è stato Giordano Conti, Sindaco di Cesena, che ha sottolineato come la qualità della vita nel nostro territorio dipenda dalla qualità del sistema di produzione e dei servizi, nei quali le cooperative portano un contributo costruttivo in termini di professionalità, capacità innovativa e attenzione ai valori. «Alla base della cooperazione – ha ricordato Conti – è sempre un’idea etica e solidaristica, che contraddistingue questo tipo di impresa, un po’ come un marchio di fabbrica».

Quali scelte dovrà allora

attuare il Governo centrale per rilanciare l’economia?

La risposta dei due Sindaci è decisa: “una politica riformista, di liberalizzazioni,

con meno burocrazia, meno monopoli, meno privilegi, elementi questi che impoveriscono la capacità di fare impresa. Per affrontare

il futuro dobbiamo partire dai nostri punti di forza per superare in tal modo anche le nostre debolezze”.

Enrica Mancini

SPECIALE XXII CONGRESSO

febbraio 2007

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DIBATTITO :: Le conclusioni dell’intervento di Mauro Pasolini di fronte all’assemblea congressuale

«Troppo alti i costi della politica, troppo divise le realtà romagnole» L’ invito alle altre associazioni imprenditoriali per aprire un confronto comune

C

e lo diciamo tutti i giorni in privato; dobbiamo dircelo in pubblico. La politica costa troppo.

Il Paese, perché sia civile, perché sia democratico, non può vivere senza politica, senza i partiti, che sono i depositari della politica.

Quando per le gravissime colpe della politica, e fra queste la supponenza di credersi indiscutibile, qualche ordine statuale ha svolto un esercizio di supplenza della politica, i danni sono stati percepiti e patiti immediatamente.

E ancora ne sentiamo e subiamo le conseguenze.

Una supplenza tecnica non può che essere “balneare”.

Sono i politici che devono governare. È la politica che ha la visione complessiva e sa individuare i pesi e le misure per governare le dinamiche che vive e produce un Paese complesso e moderno come il nostro.

Altri non sono in grado di farlo e non devono essere messi in grado di farlo.

La politica, per tutto questo, ha un costo che dobbiamo considerare un investimento.

Ma il costo della politica deve essere compatibile con la sua funzione, non con la sua sopravvivenza.

Mentre oggi si ha l’impressione che essa viva per se stessa, si organizzi per se stessa, riproduca sovrastrutture istituzionali, gestionali, organizzative, per spesare se stessa. Il rischio è il disinteresse e la disaffezione.

Noi facciamo parte di questo territorio. L’abbiamo costruito assieme a tutte le

forze politiche, sindacali e associative che ne sono la vita e la storia. E ne siamo soddisfatti.

Oggi parliamo solo di noi cooperatori e non ho rivendicazioni specifiche; ma siamo consapevoli che anche qui viviamo le tensioni e i problemi che avvolgono il paese.

C’è una riforma senza costi: la semplificazione e l’efficienza dell’amministrazione La nostra oramai è una società matura, una società capace di comprendere l’evoluzione dei bisogni della nostra economia e del mercato.

Se parlamento e governo resteranno insensibili al bisogno di modernizzazione del nostro Paese, possiamo partire dal basso.

La riforma a cui ho fatto riferimento non ha costi.

Semplificare le procedure; obbligare all’efficienza gli apparati; identificare le responsabilità; garantire la certezza dei percorsi amministrativi: possiamo e dobbiamo farlo.

Dobbiamo rendere uniformi i processi amministrativi e burocratici dei nostri diversi enti, per agevolare l’attività delle nostre imprese, sia quando operano, che quando investono.

Uniformità nei sistemi d’appalto; uniformità del regime dei controlli e del loro esercizio; uniformità delle procedure autorizzative.

Vogliamo operare in un mondo di certezze e non di interpretazioni giurisprudenziali; né adeguare le nostre conoscenze e la nostra attività, alla volontà delle diverse burocrazie e dei diversi dirigenti.

In realtà non sto parlando di una riforma, ma di un impegno di buona volontà.

Su questo tema invito tutte le associazioni di rappresentanza imprenditoriale a rendersi disponibili, per aprire un confronto con le nostre amministrazioni per definire soluzioni adeguate.

Due anni fa, all’assemblea delle cooperative di Legacoop, ci rivolgemmo ai nostri governi locali e alla politica, invitandoli a superare localismi ed interessi territoriali specifici.

La Romagna va immaginata e ragionata come una città, non una regione Li invitammo a ragionare insieme, come fossero il governo di una unica grande realtà urbana. Dicemmo che la Romagna, più che come regione, deve essere immaginata e ragionata come una città.

Per mestiere ascoltiamo e analizziamo le proposte di investimenti e di programmazione dei nostri enti e notiamo una spinta a concepire e ragionare infrastrutture e servizi in un

contesto più ampio del loro territorio di competenza.

Ma dobbiamo affrontare questa strada con meno timidezza. Affrontarla non può che produrre consenso; non può che agevolare lo sviluppo di tutta la nostra società subregionale; non può che rendere più efficace, efficiente e razionale la spesa pubblica.

Non può che garantire certezza per la nostra attività.

Dobbiamo mettere a fattore comune i nostri aeroporti, le nostre fiere, la nostra rete di collegamenti, le nostre aree di espansione industriale, le nostre società di gestione.

A noi interessa investire, operare, produrre, intraprendere in un territorio che sappia esaltare le sue

Oltre quattrocento persone hanno partecipato al XXII congresso di Legacoop Forlì-Cesena, svolto alla Sala Zambelli della Camera di Commercio.

peculiarità e le sue differenze, per fare più mercato e per attirare investimenti. A noi interessa investire in un territorio in cui regole certe, efficienza, semplicità siano il valore aggiunto che la nostra politica ed i nostri enti ci offrono come tutela. Questa è la connivenza che chiediamo.

Con obiettivo unitario dobbiamo trasformare le debolezze campanilistiche nella forza della Città Romagna; nella forza della nostra imprenditoria.

Mauro Pasolini

SPECIALE XXII CONGRESSO

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La Società Cooperativa

VOTAZIONI :: La nomina è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati congressuali

COLLEGIO DEI GARANTI

Il nuovo Consiglio Provinciale di Legacoop Forlì-Cesena L’organismo ha poi eletto il Consiglio di Amministrazione dell’associazione

I

l XXII Congresso di Legacoop Forlì-Cesena si è concluso con la nomina del Consiglio Provinciale dell’associazione da parte dei delegati. L’organismo, votato all’unanimità, ha tra i suoi compiti anche quello di eleggere il Consiglio di Amministrazione.

Questi i nomi dei componenti del Consiglio Provinciale: Agnoletti Moreno (Tipografico Dei Comuni), Angeli Maurizio (Polo), Argnani Stefania (CAD), Ascoli Bruno (Arte Muraria), Bacchi Gabriele (Alac), Bacci Maria Teresa (Finacoop), Balestri Domenico (Caiec), Balestri Stefano (C.A.C.), Balzani Gianluca (Apofruit), Balzani Paolo (Legacoop ForliCesena), Bertozzi Luciano (Legacoop Forli-Cesena), Bertozzi Salvatore (Frigoriferi Industriali), Bonamici Alberto (CEIF), Bondi Massimo (Coop Bagnini Di Spiaggia), Brasini Vitaliano (Commercianti Indipendenti Associati), Bravaccini Agostino (CSIPM), Brusaporci Massimo (Legacoop Forli-Cesena), Buda Tania (Sativa), Campana Cristina (La Fonte), Casadei Denis (C.A.C.), Casadei Nicoletta (Efeso - Cesvip), Caselli Angelo ( C o o p A d r iat ica), Ceccaroni Davide (Around Sport), Cecchini Vladimiro (Commercianti Indipendenti Associati), Ceredi Riccardo (Lamiera Più), Collini Stefania (Coop Adriatica), Coveri Vincenzo (Giuliani), Daluiso Maria (La Vela), Fabbri Pietro (Europfruit), Fantini Monica (Legacoop), Farinelli Daniela (Uniser), Fiorini Francesca (Legacoop Forli-Cesena), Franchini Mau-

rizio (Formula Ambiente), Francia Rosanna (CAD), Galassi Giuliano (CILS), Gelosi Emilio ( Sapim), Giovannini Lauro (Due Tigli), Giuliani Giuliana (Coforpol), Grilli Elena (CAD), Grilli Luana (Il Mandorlo), Landi Isabella (Sophia), Lombardi Romeo (Centrale Sperimentazione), Lombini Andrea (Consorzio Coop.

Costruzioni), Lorenzi Sergio (CEAR), Lucchi Luciano (Trascoop), Mainetti Agostino (Idrotermica), Maltoni Giuliana (Unica), Mancini Enrica (Sapim), Marfisi Sela (Acquarello), Mattioli Katia (Romagna Musica), Melandri Ilaria (Formula Servizi), Mezzanotte Mario (Commercianti Indipendenti Associati), Montaguti Cristina (Coopservizi), Montalti Francesca (Legacoop), Montalto Maurizio (Formula Risorse), Neri Franco (Muratori Savignano), Novaga Claudio (Socofmo),

I NOMI DEI DELEGATI AL CONGRESSO REGIONALE E NAZIONALE

Congresso regionale: • Angeli Maurizio • Armuzzi Alberto • Bonamici Alberto • Casetti Flavio • Casadei Denis • Fantini Monica • Grilli Elena • Grilli Luana • Nardi Lucio • Panzavolta Luca • Pasolini Mauro • Rinaldini Graziano • Salvi Enrico • Tramonti Filippo • Treossi Enzo

Onofri Valdes (Legacoop Forlì-Cesena), Palestini Pietro (Casa Pescatore), Pantani Andrea (L’Ortolano), Panzavolta Luca (Commercianti Indipendenti Associati), Panzavolta Mauro (Pubblineon), Panzavolta Milena

Congresso nazionale: • Armuzzi Alberto • Brandinelli Eleonora • Brasini Vitaliano • Casetti Flavio • Casadei Denis • Fantini Monica • Godoli Silvia • Lorenzi Sergio • Montalto Maurizio • Nardi Lucio • Pasolini Mauro • Piraccini Renzo • Ridolfi Catia • Rinaldini Graziano • Rossi Paola

(Coop Adriatica), Pasolini Mauro (Conscoop), Polloni Melito (Novacoop), Raggini Giorgio (Novacoop), Ravaioli Isotta (Legacoop), Ridolfi Catia (Idrotermica), Rinaldini Graziano (Formula Servizi), Rossi Andrea

(Alveare), Rossi Paola (Acquarello), Russo Guglielmo (Legacoop), Salvi Enrico (CLAFC), Santolini Sandra (Cultura e Progetto), Sarpieri Carlo (Forlivese di Edificazione), Scaioli Vittorio (Legacoop Forli-cesena),

Il collegio dei garanti è composto da: Brandinelli Eleonora (Conscoop), Casadei Giuliana (Giuliani), Ceccarelli Vaina (Forlivese Edificazione), Maltoni Andrea (Cac), Cortesi Davide (Legacoop FC - Supplente), Montaguti Roberta (Apofruit - Supplente).

Scano Remo (CCILS), Sintoni Ruggero (Accademia Perduta), Solfrini Maurizio CAM), Stanzani Roberta (CEPAC), Strada Marcello (Coop Adriatica), Tassani Massimo (Commercianti Indipendenti Associati), Tramonti Filippo (Consorzio Agrario), Treossi Enzo (Apofruit), Turci Alfiero (Torricelli), Turci Patrizia (Tragitti), Valpiani Silvia (Sesamo), Versari Paolo (Claff), Vincenzi Riccardo (Cooperativa Esercenti Stabilimenti Balneari), Zampiga Antonio (Formula Risorse), Zanoni Franco (Umanitaria Edile), Zanotti Mirando (Coopservizi), Zanotti Mirco (Apofruit), Zauli Simona (Mercuzio).

Gli invitati permanenti sono: Armuzzi Alberto (A.r.c.s.), Casetti Flavio (Cooperlavoro), Maretti Cristian (Legacoop Agroalimentare), Nardi Lucio (Legacoop Regionale).

COMUNICAZIONE :: L’immagine del congresso ha puntato sui valori che da sempre caratterizzano le cooperative

I principi di Rochdale diventano un video

R

appresentare in un video di cinque-sei minuti i valori che caratterizzano le cooperative e il legame che queste hanno con il loro territorio di appartenenza. Mostrando anche - se possibile - la novità del cambio di sede dell’associazione di rappresentanza. Questa la sfida a cui si è trovata di fronte l’agenzia di comunicazione Sapim per il XXII Congresso. «Abbiamo puntato sui

principi che da sempre caratterizzano le cooperative: quelli di Rochdale», spiega il responsabile comunicazione di Legacoop, Emilio Gelosi. «E abbiamo pensato di affidarli a sette personaggi che con le loro parole

La mostra e il libro di Luciano Liuzzi

I delegati del XXII Congresso di Legacoop Forlì-Cesena hanno potuto ammirare in anteprima le foto dal Vietnam di Luciano Liuzzi che sono confluite nel volume della collana “I quaderni” e in una mostra splendidamente allestita. Il reportage, frutto di un viaggio sulle tracce di un progetto umanitario di Coop Adriatica, è stato protagonista anche del congresso di Rimini, svolto venerdì 9 febbraio.

I quaderni

Dal Vietnam un filo che unisce i congressi di Forlì-Cesena e Rimini

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potessero comunicare cosa significa vivere, lavorare e crescere in cooperativa».

Temi come la storia delle cooperative, i servizi alla persona, le grandi opere, gli immigrati, l’innovazione, la famiglia e il futuro diven-

tano quindi archetipi che si raccontano di fronte alla telecamera, in uno spazio bianco che si contestualizza quando le immagini di repertorio ci riportano a Forlì-Cesena, di fronte a quello che le cooperative hanno

realizzato. «In un continuo rimando tra universale e locale - aggiunge il regista - che è un po’ la chiave per capire questo mondo così particolare». Il video è disponibile sul sito www.legacoopforlicesena.it.

EVENTI

febbraio 2007

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TAGLIO DEL NASTRO :: Circa centocinquanta persone hanno partecipato alla cerimonia di apertura ufficiale dell’edificio di via Monteverdi

Inaugurata la nuova sede Legacoop Presenti le principali autorità provinciali

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opo circa un anno di lavori la nuova sede Legacoop è realtà. L’edificio è stato inaugurato ufficialmente la mattina di mercoledì 14 febbraio dal Sindaco di Forlì Nadia Masini, alla presenza di circa centocinquanta persone. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità, tra cui il presidente della Provincia, Massimo Bulbi, il vescovo Lino Pizzi e il presidente della Camera di Commercio di ForlìCesena, Sergio Mazzi. La nuova sede si trova in via Monteverdi 6b a Forlì, non più in centro storico, ma in una zona facilmente raggiungibile e ben servita da parcheggi, nel cuore del tessuto imprenditoriale cittadino. Unanime l’apprezzamento per il risultato dei lavori, a cui hanno partecipato numerose cooperative aderenti.

Da destra, in senso orario: il taglio del nastro, l’edificio prima del ripristino, la planimetria e la visita alla nuova Sala del Consiglio, realizzata in legno e vetro.

TOUR VIRTUALE

INTERVENTO :: L’architetto Franco Zanchini ha progettato il ripristino dello stabile

La parola al progettista dell’edificio

I

l valore di un edificio pensato per il terziario avanzato, si misura, a mio avviso, sulla base dei requisiti di efficienza economica e funzionale.

Il suo valore è tutto interno ad una dinamica legata alle rigide leggi di mercato, in cui i parametri osservati rientrano nello stretto rapporto costi-benefici che regola in ogni settore dell’attività umana moderna, l’economia delle scelte.

In questo panorama, l’architettura, credo sia vissuta da tutti gli operatori come sfida all’imperativo dei vincoli imposti dalla committenza, dalle normative e dalla burocrazia tutta, i quali trascendono i processi tradizionali e, se vogliamo anche accademici della progettazione. Nel caso di riutilizzo di un contenitore edilizio esistente, tali problematiche aumentano in maniera esponenziale, per le limitazioni apportate dalle caratteristiche fisiche e strutturali del costruito, che devono durante il progetto essere continuamente raffrontate ed adeguate al sistema dei vincoli, alla rispondenza funzionale alle esigenze della committenza ed all’estetica.

Il fabbricato esistente, oggetto d’intervento, è di tipo prefabbricato, ha forma quadrata con lato di circa ml. 28, costituito da un piano terreno di circa mq. 734 e da un piano primo di circa mq.

390 calpestabili, collegati mediante una sola scala esterna. Dimensionalmente e strutturalmente l’edificio è rimasto invariato, in quanto non era possibile, per problemi normativi, procedere a nessun tipo di ampliamento.

La necessità espressa dalla committenza, era quella di ricavare la nuova sede di Legacoop costituita da un numero di uffici prestabilito, spazi per altre società collegate, sala per il Consiglio ed una zona separata, destinata a corsi di formazione (Efeso). È stata quindi subito evidente, l’esigenza di collegare internamente i due piani mediante l’inserimento di un elemento scala e di un elevatore all’interno, che, con il nuovo posizionamento in angolo dell’ingresso, rappresentano lo schema direttore ed il fulcro dell’intervento, determinando una divisione fisica degli spazi organizzativi principali.

Lo schema organizzativo degli spazi interni, in entrambi i piani, è determinato dalla necessità

di collocare tutti gli uffici verso le pareti esterne del fabbricato, per ottenere i necessari rapporti di aerazione ed illuminazione naturale, che vengono disimpegnati da un corridoio centrale illuminato indirettamente dalle pareti vetrate.

Le stesse motivazioni, hanno determinato per una parte degli uffici posti al piano primo, la necessità di creare una serie di lucernai automatizzati, corredati di tutti gli accessori per regolare l’apertura, la luce in ingresso e la chiusura automatica in caso di pioggia.

La scelta del vetro, come materiale più ricorrente nel progetto, è determinata dal fatto che oltre a fornire buone caratteristiche estetiche ed acustiche, permette di ottenere verso tutti gli spazi interni, la massima illuminazione indiretta, rendendoli più funzionali e gradevoli.

Un ruolo molto importante, in fase esecutiva, anche se poco visibile a lavoro ultimato, è costituito dalla presenza di un’impiantistica piuttosto complessa, determinata dalle numerose diverse esigenze delle attività presenti e soprattutto perché realizzata in spazi limitati, con altezze

di piano definite ed invariabili.

A tale scopo, la posa di pavimentazioni sopraelevate e la realizzazione di controsoffittature variamente sagomate ed adeguate alle diverse necessità, hanno permesso di posizionare gli impianti termo-meccanici, elettrici e speciali senza influire negativamente sull’estetica dei locali, anzi, caratterizzandola e migliorando la stessa.

Viste le caratteristiche del prefabbricato esistente, si è inoltre proceduto ad un ridisegno complessivo delle facciate esterne, per adeguarle alla nuova destinazione ad uffici direzionali, dell’immobile.

Per questo, si è proceduto alla posa in aderenza all’edificio esistente, di contropareti in alluminio-vetro, alternate a zone con finitura rasata e tinteggiata, su intelaiature appositamente predisposte e sagomate, secondo necessità progettuali.

Tali contropareti, garantendo ventilazione naturale e protezione dai raggi diretti del sole, oltre a modificare in modo sostanziale l’estetica, migliorano anche le caratteristiche termoigrometriche del fabbricato.

Architetto Franco Zanchini

Come sono disposti i nuovi uffici nel palazzo La bussola d’ingresso è caratterizzata da una doppia porta automatica in vetro che, oltre a dare un tono di luminosità al corridoio d’accesso, definisce due entrate ben distinte. La parte destra dell’ingresso conduce a tutti i locali di “EfesoCesvip”, con due salette per corsi di formazione, uffici direzionali-organizzativi e blocco servizi igienici dedicato. Varcando la soglia dell’entrata sinistra, ci si trova di fronte alla reception che, posta in posizione strategica alla base della scala, disimpegna l’accesso al piano superiore, interamente dedicato agli uffici Legacoop, ed al lato sinistro e posteriore del fabbricato, dove sono stati ricavati tutti gli uffici destinati alle società collegate (Sapim, Formula Risorse, Skymax, Input), i locali accessori (saletta, locale riposo, CED, archivio), la sala del Consiglio, nonché un blocco servizi igienici che comprende anche quello attrezzato per diversamente abili.

CULTURA E SOLIDARIETÀ

10 Comunicazioni di servizio

OSPEDALE :: L’Ausl di Forlì ha allestito uno spazio ludico in sala d’attesa

su due righe IlTitolo Botswana della rubrica ci fa un baffo

Il Pronto Soccorso a misura di bimbo

di Emanuele Chesi Nelle scorse settimane l’organizzazione americana ‘Freedom House’ ha pubblicato l’annuale classifica mondiale della libertà di stampa. L’Italia è stata piazzata ancora una volta nella parte bassa del ‘ranking’ planetario: precisamente al settantanovesimo posto, insieme al Botswana e giusto dietro a Tonga e Bolivia. Lo status italiano è agghiacciante: ‘partly free’. Beppe Grillo, citando il caso nel suo celeberrimo blog, se l’è cavata con una battuta: «Vuol dire che le mie prossime dichiarazioni le rilascerò a San Marino».

Che è classificato al 17° posto con lo status ‘free’. Non è un caso se il comico-capopopolo ha dato grande evidenza alla notizia, mentre la stampa nazionale se n’è occupata appena con qualche riga nelle pagine interne. E in televisione se n’è parlato solo a notte fonda in qualche trasmissione di nicchia. Intendiamoci: tutte le classifiche e le indagini di questo tipo vanno prese con le pinze. Ma non è con la spocchia e la censura che si risponde a un problema reale.

La libertà di stampa in Italia fortunatamente non è a rischio, il pluralismo delle opinioni è garantito ed esercitato. Piuttosto sono il panorama dei media e l’evoluzione del ‘mercato dell’informazione’ a lasciare perplessi. Un Paese dove la metà dei cittadini non legge neanche un libro all’anno, dove da cinquant’anni si vende più o meno lo stesso numero di giornali e dove la stragrande maggioranza degli elettori non ha altra fonte d’informazione che uno o due canali televisivi, è potenzialmente un paese in cui gli spazi di libertà effettivi si restringono. Appendice: al primo posto della classifica di ‘Freedom House’ ci sono Finlandia e Islanda, paesi in cui in ogni famiglia entra un giornale e un collegamento a internet.

La Società Cooperativa

L’Acquarello ha donato giochi e arredi

L

a Cooperativa sociale di servizi “Acquarello”, specifica nel settore della prima infanzia, ha donato al Dipartimento dell’Emergenza dell’Ausl di Forlì l’allestimento completo di un arredo per lo spazio ludico rivolto ai bimbi nella sala d’attesa del Pronto Soccorso del Morgagni-Pierantoni, realizzato l’inverno scorso grazie all’impegno e alla sensibilità degli infermieri.

Molti sono gli adulti che arrivano al Pronto Soccorso dell’ospedale forlivese con i figli perché non hanno nessuno a cui affidarli, e numerose sono le famiglie extracomunitarie che si presentano con due tre bambini al seguito.

Per dare una risposta concreta alla richiesta di un ambiente dedicato ai più piccoli, nell’ottobre del 2005 l’Azienda Usl di Forlì ha provveduto a realizzare un angolo per l’infanzia che oggi si arricchisce della generosità di “Acquarello”.

Poltroncine, tavolini, materassini e giochi di varia natura si aggiungono a piccoli attaccapanni colorati, pennarelli per disegnare, giocattoli, libri e pareti in cui sono raffigurati Winnie Pooh, la Sirenetta, Biancaneve e altri personaggi delle favole o dei cartoni animati. I bimbi così si sentono come all’interno della propria cameretta, passando con più tranquillità l’attesa in sala.

«Venuti a conoscenza dello spazio-giochi che era

stato creato in Pronto Soccorso – spiega Paola Rossi, presidente della Cooperativa (nella foto con lo staff del Pronto Soccorso) – sono stati proprio i nostri bimbi a voler arricchire un ambiente ludico creato a misura di bimbo, in un contesto dove la sofferenza non è certo un gioco. Credo che in altri ospedali non sia facile trovare uno spazio simile all’interno del Pronto Soccorso e questo ci ha reso ancora più convinti e determinati circa la scelta di dare un nostro contributo concreto».

«Per noi è un motivo di soddisfazione aver creato una piccola sala d’attesa specifica per i bambini – afferma il dott. Alberto Vandelli, direttore del Dipartimento dell’Emergenza

SALA XC PACIFICI :: Inaugurazione augurazione sabato 3 marzo alle 11,30

Otto marzo d’arte per Legacoop

È Cristina Brunacci la pittrice scelta per la mostra dell’8 marzo di quest’anno, promossa da Legacoop Forlì-Cesena. L’esposizione, giunta alla sua nona edizione, si svolgerà a Forlì nella Sala XC Pacifici (Piazza Saffi 8) dal 3 al 18 marzo, con inaugurazione sabato 3 marzo alle ore 11,30. Cristina Brunacci, trentenne forlivese, è un’artista già molto

nota, non solo in ambito locale. Formatasi all’Istituto Statale d’Arte di Forlì, Cristina ha maturato nel corso degli anni una notevole esperienza e ha al suo attivo collaborazioni prestigiose con case editrici nazionali. Ha ricevuto notevoli riscontri di critica a numerose mostre collettive e personali, aggiudicandosi importanti riconoscimenti.

– ed esprimo un sincero ringraziamento ad Acquarello che ha dimostrato di gradire questa premura verso i più piccoli, rendendo ancora più confortevole l’ambiente. È importante sottolineare come la separazione di accessi al Pronto Soccorso, per cui un paziente grave a seguito di un incidente ha un ingresso distinto dagli altri, permette la condivisione di ambienti tra adulti e più piccoli, proprio perché questi ultimi sono inseriti in un luogo protetto, lontano da situazioni che potrebbero traumatizzarli».

Si unisce ai ringraziamenti anche Debora Bombardi, coordinatrice del personale infermieristico del Pronto Soccorso e di Osservazione Breve Intensiva: «È bello che

questo dono sia arrivato proprio per Natale, perché viene accolto con grande gioia da tutti gli infermieri che si occupano quotidianamente della presa in cura dei piccoli pazienti o che hanno di che sorridere quando vedono giocare gli altri bimbi».

«Grazie all’impegno di tante persone prima, e alla generosità della Cooperativa Acquarello poi, è stato fatto un ottimo lavoro – conclude con soddisfazione la Bombardi – che permette a molti bimbi di trascorrere con maggior serenità il tempo all’interno dell’ospedale.

Questa semplice premura ha anche un risvolto educativo per i bimbi poiché nello spazio-giochi niente è di nessuno e tutto è a disposizione di tutti».

CULTURA

Va in scena “La Romagna In-Pagina” Il primo week-end di marzo vedrà la luce “La Romagna In-Pagina”, la prima fiera interamente dedicata all’editoria romagnola. La manifestazione, ideata e condotta dalla Cooperativa Mercuzio, parte dall’esigenza di valorizzare, nella sua complessità, il patrimonio culturale della Romagna. Nasce così l’idea di una fiera che non sia solamente per addetti ai lavori, ma che coinvolga l’interesse del singolo attraverso una serie di eventi e presentazioni. Alla sua prima edizione “La Romagna In-Pagina” mette insieme le proposte di novità e catalogo delle case editrici della Romagna e prevede appuntamenti, incontri, presentazioni, dibattiti, cui partecipano autori, editori, studiosi, ricercatori e personaggi legati al mondo del libro anche solo per amore della lettura. Il programma si struttura su molti percorsi dedicati all’approfondimento del tema dell’editoria in Romagna, argomento a cui saranno dedicate tavole rotonde, convegni, e presentazioni di libri, occasione irripetibile di scambio tra gli scrittori e i lettori. Protagonista di questa fiera, tuttavia, non sarà solo l’editoria, ma il territorio stesso, che rappresenterà il fulcro di numerose iniziative di promozione. L’inaugurazione della fiera è prevista alle ore 17.00 di venerdì 2 marzo. La Fiera si concluderà domenica 4 marzo alle ore 20.30. Per contatti e informazioni: Mercuzio soc. coop. tel. 0543 370347 / fax 0543 379392.

ENTI E ISTITUZIONI

febbraio 2007

11 Globale e Solidale

CENTRI COMMERCIALI :: Trecentomila scontrini dall’inaugurazione

Conad Montefiore, Natale in positivo

Assessori o ragionieri? di Fabio Gavelli

Si registra una ripresa dei consumi di qualità

B

ilancio natalizio positivo per il nuovo centro commerciale Montefiore di Cesena. Gli scontrini battuti dal solo superstore Conad nel corso del mese di dicembre sono stati circa ottantamila, grazie anche alla riapertura del cavalcavia Kennedy, che ha reso più agevole l’accesso per chi proviene dal centro storico. Dall’inaugurazione, avvenuta il 19 ottobre, gli atti di acquisto in tutto il centro Montefiore sono stati

LA COMUNICAZIONE E GLI EVENTI AFFIDATI A SAPIM

«Il centro a un passo dal centro»: è questo il claim che caratterizzerà la comunicazione del Conad Montefiore per tutto il 2007, affidata all’agenzia Sapim. Oltre alla cartellonistica e agli spazi pubblicitari Sapim ha in portafoglio anche l’organizzazione degli eventi di animazione e il sito web, in fase di realizzazione. più di trecentomila. «La sensazione che si registra tra i nostri esercenti – afferma il direttore del centro, Luca

Pancaldi – è quella di una ripresa dei consumi, soprattutto di quelli di qualità».

Conad, in effetti, ha ri-

scontrato una vendita sopra la media di prodotti di alta gamma, come tartufo e gastronomia di pesce. «Ma piuttosto che sullo champagne - dice Franco Mambelli, direttore del superstore Conad – i cesenati hanno puntato sui grandi vini romagnoli da 20 euro a bottiglia, che hanno segnato il tutto esaurito». Oltre all’alimentare è andato molto forte anche l’abbigliamento: Oviesse a dicembre ha battuto più di dodicimila scontrini. «Le idee regalo più

richieste – spiega la direttrice, del punto vendita, Francesca Albanese - sono stati gli accessori come guanti, sciarpe e borse, complice l’inverno a scoppio ritardato». Per quanto riguarda la tecnologia il prodotto più venduto presso Marco Polo è stato il PC portatile, seguito da navigatori satellitari e TV a schermo piatto. «Mentre i più giovani – chiarisce il direttore, Giuseppe Sandullo - hanno chiesto in regalo soprattutto lettori mp3 e cellulari».

CIA :: Il progetto è stato presentato a “Sapeur” alla presenza del viceministro all’Agricoltura Guido Tampieri

La strada del tartufo arriva in Romagna Un percorso eno-gastronomico che si snoda tra Umbria, Marche e Toscana

È

stata presentata anche in Emilia-Romagna la Strada del Tartufo dell’Appennino centrale. Del percorso enogastronomico – già attivo in Toscana, Umbria e Marche e ora in fase di lancio nel territorio di Forlì-Cesena – si è parlato

a Forlì nel corso della fiera “Sapeur”, alla presenza del viceministro alle Politiche agricole, Guido Tampieri, e dell’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni.

«La Strada del Tartufo – ha spiegato Roberto Rossi, presidente del SIL, l’ente

che ha promosso l’iniziativa - è un progetto finanziato nell’ambito del Patto Territoriale dell’Appennino centrale che abbraccia una vasta area della dorsale appenninica dove il tartufo è una risorsa di assoluta eccellenza.

Il suo scopo è quello di guidare il visitatore sulle trac-

ce dell’inimitabile profumo, facendogli scoprire i luoghi spesso incontaminati da cui ha origine, i paesi dove viene commercializzato e valorizzato, i ristoranti che in stagione lo adoperano per esaltare ricette e prodotti del territorio». «È un progetto in controtendenza – si

è congratulato il viceministro Tampieri – perché crea un meccanismo di condivisione fra i tanti Comuni ed enti che vi partecipano. Mi auguro che possa agire da moltiplicatore delle energie e delle opportunità imprenditoriali che sono già presenti in questo territorio».

La Società Cooperativa

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim soc. coop. Via Monteverdi 6/b Forlì - Tel. 0543.785411 - Fax 0543.781134 www.lasocietacooperativa.it - info@sapim.it Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Massimo Brusaporci, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Davide Cortesi Foto: F. Blaco, G.Sabatini, Ufficio stampa Legacoop, Archivi cooperative Pubblicità: in proprio, tel. 0543 785460 La presentazione della Strada. Da sinistra Gianluca Bagnara, Giona Simoni, Riccardo Rossi e il viceministro Guido Tampieri.

Impaginazione: Ufficio Stampa Legacoop FC Stampa: Stab. Tipografico dei Comuni soc.coop.via P. Nefetti 55 - S.Sofia - tel. 0543 973016 Numero chiuso in redazione il 20 febbraio 2007

Un assessore di un comune di medie dimensioni mi confidò tempo fa il suo sconforto. «Stretti come siamo fra la penuria di risorse finanziarie e l’indiscusso primato dell’economia privata, non ci resta che organizzare al meglio il poco che abbiamo a disposizione». Insomma, un ruolo da ragionieri del quotidiano, con la conseguente disillusione su novità, idee e progettualità per il futuro. Non so se la realtà sia questa o l’assessore in questione fosse particolarmente scoraggiato. Da una breve ricerca, si possono però individuare almeno due indirizzi per cambiare rotta. Si tratta di mutamenti di impatto (per ora) modesto, ma hanno almeno il pregio di non costare nulla e agiscono su cultura e responsabilità. Parliamo degli acquisti equo-solidale e di quelli conosciuti in inglese come «green public procurement». In Italia esiste già una rete di città equosolidali (www.cittaequosolidali.it). Se un ente comunale o provinciale vuole aderire, deve fra le altre cose introdurre i prodotti del commercio equo nelle mense scolastiche e in altri servizi di ristorazione collettiva, diffondere distributori automatici (ne esistono già sul mercato) con tali prodotti o utilizzarli per feste o rinfreschi. Si richiede inoltre di promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione.

Fra i tanti, hanno aderito all’iniziativa comuni come Modena, Ferrara e Cremona. Gli «acquisti verdi» tendono a riorientare la spesa degli enti pubblici verso le produzioni con minore impatto ambientale: carta riciclata, lampadine a basso consumo, pannelli solari sugli edifici pubblici. Le scelte sono molteplici: si può convertire la flotta di auto di servizio e di bus a metano o biodiesel, si può inserire, nei capitolati d’appalto, la richiesta di utilizzare prodotti provenienti dal riciclo. Una breve ricerca su Internet fornisce centinaia di casi virtuosi da seguire.

Può essere vero che gli amministratori pubblici si sentono con le mani legate, ma è sperabile che ciò non diventi un alibi.

SPORT E BENESSERE

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pubbliredazionale a cura di Sapim

FITNESS :: Al centro sportivo di Savignano gestito da Around Sport spopola una innovativa disciplina

Al Seven la nuova frontiera del benessere: il “Pilates” Quest’anno si registra il boom di questo sistema che migliora tono ed equilibrio

Il 3 e 4 marzo il Seven ospiterà la attesissima convention F.B.I. di primavera Questo metodo di allenamento avrà poi uno spazio tutto suo, con una sala dedicatagli appositamente, in quello che certamente sarà l’evento dell’anno per il Seven, vale a dire la Convention di primavera, che si svolgerà nelle giornate del 3 e 4 marzo. Ad organizzarla è la F.B.I. (Fitness Best Innovation), società di servizi legati al mondo del fitness composta da affermati professionisti del settore. Durante la Conven-

tion la F.B.I., avvalendosi di presentatori di fama internazionale, mostrerà tutto il panorama dei propri corsi di formazione, riservando particolare spazio al bodymind.

«Siamo molto soddisfatti di aver portato al Seven la Convention di primavera della F.B.I. – afferma a questo proposito Corzani. È senz’altro un evento di portata nazionale che, dopo la Convention d’autunno svoltasi qualche mese fa, conferma il nostro impegno nel volerci affermare come nuova frontiera del benessere. E poi, cosa anch’essa importante, richiamerà qui da noi migliaia di persone da tutta Italia».

Le novità della Convention di quest’anno, oltre al fatto che si terrà al Seven, saranno più d’una. Innanzitutto, accanto ai workshop dedicati esclusivamente agli insegnanti (ai quali verranno assegnate due sale), si terranno anche lezioni generali aperte al pubblico. Verrà poi presentata la B.A.Z., acronimo di Body Adventure Zone (foto grande), vale a dire un’attrezzatura innovativa ideata da Boris Bazzani della F.I.B.,

Spazio particolare al body-mind e alla nuova “B.A.Z.” che riunisce in sé almeno una decina di macchine differenti utilizzate per il Pilates. Già lo scorso anno tale attrezzatura è stata presentata, come prototipo,

alle fiere del fitness di Firenze e di Rimini; ora che è terminata e in vendita verrà presentata qui per la prima volta. Infine, la Convention della F.B.I. sarà affiancata da quella di Lega Nuoto e Attività Acquatiche UISP Nazionale che con il marchio “Aquaria” è leader nella formazone di istruttori nei settori primi passi, nuoto e aquagym.

I PRINCIPI DEL PILATES

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Concentrazione Controllo Respirazione Centralizzazione Fluidità Precision Range of Motion Stabilità

Archivio fotografico Around Sport

viduali e personalizzate (a terra e con piccoli attrezzi), facendo partire in concreto il progetto Pilates. La coordinatrice di tale progetto è Rosalisa Lapomarda, insegnante ISEF certificata ‘Full Pilates Instructor’ metodo Ellie Herman a San Francisco e ‘Pilates Instructor’ metodo Pilates Fusion a Madrid».

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T

ra le novità portate al Seven con la gestione della cooperativa Around c’è senz’altro il metodo Pilates. «Quest’anno – spiega il direttore del Seven Gabriele Corzani – in Italia c’è il boom di questo sistema di allenamento».

Tale metodo consiste in un repertorio di circa 500 esercizi, distinti fra esercizi a corpo libero al tappetino ed esercizi con piccoli e grandi attrezzi.

At traverso questo sistema si educa il corpo a correggere le asimmetrie e a costruire un buon tono muscolare, sia per prevenire e migliorare le posture scorrette, sia per rinforzare i muscoli deboli, con il risultato di rendere il corpo esteticamente più gradevole e armonioso, educandolo al giusto allineamento e alla corretta postura. «Lo scopo delle lezioni – prosegue Corzani – è quello di percepire il corpo nella sua totalità migliorando l’equilibrio, il tono muscolare e la coordinazione. Dopo il primo anno di lezioni solo collettive, da quest’anno abbiamo dato il via anche a lezioni indi-

Il primo portale sulla casa di Forlì-Cesena