Sc 200706 giugno web

Bollettino ufficiale di:

Forlì-Cesena

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno XI n.6 giugno 2007 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47100 Forlì. codice ISSN 1971-6842

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EDITORIALE

Ragionare in termini di responsabilità sociale in ambito cooperativo rappresenta un esercizio di grande utilità sia per chi, dall’esterno, voglia capire il significato profondo che sottende all’intraprendere cooperativo, sia internamente per la stessa cooperazione.

Esiste una dimensione basata su principi (codice etico) - ovverosia su ideali - che costituisce il pilastro dell’agire cooperativo e che in qualunque forma di rendicontazione (dal bilancio di esercizio fino al bilancio di genere) non può non emergere, poiché ne è parte. Tuttavia, anzi proprio per questo, va tenuto conto che rendicontare l’agire cooperativo attraverso un bilancio di responsabilità sociale potrebbe risultare a molti cooperatori qualcosa di inutile, di superfluo.

Perché raccontare il principio della porta aperta, della mutualità verso l’esterno, della solidarietà cooperativa, se sono parte di quell’intraprendere che va sotto il termine di “cooperare”? La responsabilità sociale di impresa, anche per una cooperativa, non deve essere scontata, ma agita e comunicata con competenza, consapevolezza, poiché strumento di reale valorizzazione del proprio patrimonio valoriale e sociale.

Legacoop intende sostenere iniziative di rendicontazione della responsabilità sociale d’impresa cooperativa poiché considerate “buone prassi” che come tali meritano di essere diffuse all’interno della rete cooperativa.

L’intenzione è quella di rendere prassi condivisa in modo tangibile (con i soci, con i fornitori, con la società civile, eccetera), azioni e comportamenti considerati dai più scontati (e non condivisi, non comunicati), fino, ovviamente, a raggiungere coloro che ancora non hanno reso consueti quei comportamenti e quelle azioni che sono alla base di una qualunque forma di responsabilità sociale di impresa.

Sono il mercato, la competizione, che richiedono forme intelligenti di trasparenza.

Forme responsabili di rendicontazione che permettano di rispondere anche alle esigenze di un sistema relazionale sempre più articolato e di coinvolgimenti sempre più diffusi. L’impresa accresce il numero dei suoi interlocutori per i quali deve essere sempre più “trasparente” nel suo agire e sempre più negoziale per i suoi obiettivi.

Si potrebbe affermare che l’impresa è sempre meno dei suoi proprietari diretti e sempre più un bene della collettività. Ciò è tanto più vero per la cooperazione.

Massimo Brusaporci

Comunicazione: trenta e lode Sapim, l’agenzia di comunicazione del movimento cooperativo (e casa editrice di questo giornale), festeggia trent’anni: cronaca per immagini di una notte indimenticabile.

FOTOSERVIZIO A PAGINA 3

CESENATICO

Around Sport inaugura la gestione dei Diamanti Pagina 4

NUMERI

Tornata di bilanci per le cooperative, dalla produzione ai servizi Pagine 5 e 6

In cooperativa la casa costa meno

Forlì zona Villanova-Cava Rif. F1: appartamento al piano terra composto da soggiorno+ pranzo+cucina (30 mq!), disimpegno, bagno, 2 letto, bagno, posto auto, giardino privato (130 mq!), EURO 197.000,00

Rif. D7: appartamento al piano secondo composto da: soggiorno+ pranzo+cucina, disimpegno, bagno, letto, grande loggia, balcone, posto auto, garage, ampia mansarda. Euro 180.000,00

Rif. E3: appartamento al piano primo composto da: soggiorno+pranzo+cucina, disimpegno, 2 bagni, 2 letto, grande loggia, posto auto, garage. Euro 180.000,00

Rif. E2: appartamento al piano primo composto da soggiorno+pranzo+cucina, disimpegno, bagno, 1 letto, loggia, balcone, posto auto EURO 125.000,00

Rif. D2: appartamento al piano terra composto da soggiorno+ pranzo+angolo cottura, disimpegno, bagno, 1 letto, garage, posto auto, giardino privato (45 mq!), EURO 135.000,00

I nostri prezzi sono i più convenienti perché assegniamo in proprietà solo ai soci. Vuoi sapere come funziona?

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EVENTO :: Domenica 15 luglio a Cattolica giornata promossa da Legacoop

Cooperative in festa da Forlì a Rimini

U

ALL’INTERNO

n giorno per fare festa con i cooperatori, insieme fino a sera.

Si svolgerà domenica 15 luglio a partire dalle 17,30 a Cattolica, presso il Parco le Navi, l’evento “Cooperativa in festa”, promosso in modo congiunto dalle Legacoop di Forlì-Cesena e Rimini.

Il programma prevede la visita guidata al Parco Le Navi, giochi e spazi attrezzati con animazione per bambini e la cena con i pescatori della Coop Piccola Pesca di Riccione.

L’invito può essere esteso a familiari, amici e soci.

Cena e visita guidata van-

no prenotate entro venerdì 6 luglio 2007 telefonando a Legacoop Forlì-Cesena (tel. 0543 785411) o a Legacoop Rimini (0541 760711).

INNOVAZIONE

SOCIALI

Cooperativa Agricola Cesenate e Università: progetto in rete

Come difendersi dagli hacker

_____________ a pag. 2

Tutti i colori di Apofruit

_____________ a pag.7

Imparare le lingue in cooperativa _____________ a pag. 8

L’Acquarello gestisce l’asilo aziendale “Tirithera”

via Solferino 29 - Forlì Pagina 8

Pagina 10

Verba Volant, bilancio positivo

_____________ a pag. 9

Dieci nuovi posti per l’Alzheimer

____________ a pag. 10

Forlivese e Assicoop nuovi presidenti

____________ a pag. 11

Un libro per i 125 anni dell’ITAS

____________ a pag. 11

CAIEC, i piccoli diventano grandi

____________ a pag. 12

Foto Pippo

La responsabilità sociale, una storia da raccontare

TECNOLOGIA

2 Innovare per crescere

Titolo su due righe Il tuo computer rubrica èdella al sicuro? di Giuseppe Pellacani Gestire “La Sicurezza Informatica” significa implementare sistemi o infrastrutture che operano per salvaguardare i sistemi informatici da potenziali rischi e/o violazioni dei dati. La protezione si ottiene solo agendo su più livelli integrati tra loro a partire dal livello logistico, ponendo i server in luoghi il più possibile sicuri, dotati di sorveglianza e/o di controllo degli accessi. Anche se questo accorgimento fa parte della sicurezza normale e non della “sicurezza informatica” è opportuno evidenziare che adottare tecniche sofisticate genera, a volte, un falso senso di sicurezza che può portare a trascurare quelle semplici che comportano investimenti in soluzioni ed apparati specifici quali: antivirus, antispyware, crittografia, sistemi di autenticazione, firma digitale, firewall etc....

Le possibili tecniche di attacco sono molteplici. E perciò è necessario usare insieme diverse tecniche difensive per proteggere con efficacia un sistema informatico, realizzando più barriere fra l’attaccante e l’obiettivo.

L’obiettivo di chi effettua gli attacchi spesso non sono i sistemi informatici ma piuttosto i dati in essi contenuti. La sicurezza deve quindi preoccuparsi di impedire l’accesso ad utenti non autorizzati, ma anche a soggetti con autorizzazione limitata a certe operazioni per evitare che i dati vengano copiati, modificati o cancellati. Le violazioni possono essere molteplici: vi possono essere tentativi non autorizzati di accesso a zone riservate, furto di identità digitale o di file riservati, utilizzo di risorse che l’utente non dovrebbe potere utilizzare etc. La sicurezza informatica si deve occupare anche di prevenire i cosiddetti “Denial of service (DoS)” ovvero attacchi sferrati al sistema con l’obiettivo di rendere inutilizzabili alcune risorse in modo da danneggiare gli utilizzatori del sistema.

Per prevenire le violazioni è consigliabile (ed oggi obbligatorio secondo la normativa sulla Privacy) prevedere infrastrutture hardware e software adeguate pensando più che ai rischi alle nefaste conseguenze di una gestione trascurata.

inf.pubb.a cura di Sapim soc.coop.

TECNOLOGIA :: I “Firewall” sono lo strumento principale per rendersi immuni da attacchi virus, trojan e spyware

“Muri di fuoco” per proteggere la rete aziendale dagli hacker Come difendersi dalla vasta gamma di minacce che circolano su Internet

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utte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, si affidano sempre più alla propria rete informatica per migliorare la comunicazione sia verso l’interno che verso l’esterno.

La rete è diventata pertanto una risorsa importante per la produttività aziendale, da proteggere e da preservare.

La tecnologia in questo ultimi anni ha compiuto grossi passi avanti in questo campo: sul mercato sono entrati a pieno titolo apparati Hardware e Sistemi Software sempre più sofisticati al fine di perseguire una protezione totale.

Lo strumento principe rimane il Firewall Hardware (perimetrale), il quale tende sempre più a riunire in un unico apparato tutte le funzioni di protezione contro le principali minacce quali ad esempio attacchi, virus, trojan e spyware. Questo permette di controllare il tutto da una singola console riducendo notevolmente la complessità di gestione.

Naturalmente i motori dei firewall perimetrali dovrebbero essere scalabili in modo da proteggere tutta la rete, indipendentemente da quanti utenti e da quanto traffico sono in grado di generare.

Ne abbiamo già accennato ma un’infrastruttura hardware di protezione deve necessariamente essere corredata da applicazioni (tools) software in grado di permettere agli amministratori di rete la visualizzazione in tempo reale dell’attività della rete stessa, l’utilizzo della banda e le minacce in osservazione.

I Firewall consentono altresì di creare delle VPN (Virtual Private Networking) al fine di realizzare comunicazioni remote sicure e affidabili e di semplice implementazione, con monitoraggio continuo di tutte le connessioni garantendo protezione immediata.

Anche sul fronte delle Reti Wireless, si riescono ad ottenere delle specifiche di sicurezza del tutto simili a quelle delle reti cablate, come antivirus, antispam e intrusion detection.

Connessioni senza client Sul mercato sono entrati applicativi in grado di gestire connessioni alle applicazioni e alla rete da remoto.

Questi apparati permettono di eliminare la presenza di qualsiasi client VPN, riducendo i costi per l’installa-

in collaborazione con

zione e l’aggiornamento sui singoli Personal Computer.

Dal punto di vista della gestione è possibile creare criteri in grado di limitare o bloccare l’utilizzo di singole risorse, prevenendo accessi non autorizzati, il tutto tramite una semplice interfaccia Web. La protezione mira all’ispezione completa e approfondita di ogni singolo pacchetto in transito mentre l’autenticazione avviene combinando una password univoca e temporanea (One Time Password) con login e password di rete del singolo utente, a garanzia di attacchi keylogger (coloro che sono in grado di intercettare tutto quanto viene digitato sulla tastiera). La password temporanea viene generata dal dispositivo stesso e trasmessa all’utente per e-mail o sms ed è valida per un’unica connessione.

Un capitolo importante è quello relativo al filtraggio dei contenuti e di protezione, il tutto tramite un unico

Romagna Particolarmente

Quel luogo “que vocetur Catholica” Cattolica, ricordata da Dante nella Divina Commedia (Inferno XXIII), nacque ufficialmente il 16 agosto 1271, quando gli abitanti dei Castelli di Focara decisero di sottomettersi al comune di Rimini insediando il nuovo abitato nel luogo “que vocetur Catholica”: che chiamano Cattolica.

di Luciano Liuzzi

dispositivo che include antivirus, antispyware e prevenzioni dalle intrusioni esterne.

Anche i tentativi di truffa via email possono essere scoperti e neutralizzati Questa soluzione si pone dietro a qualsiasi firewall (prima dello switch di rete) e consente pertanto di aggiornare la protezione indipendentemente dal firewall stesso.

La protezione di questi dispositivi coinvolge una vasta gamma di minacce Internet come virus, tentativi di truffe via e-mail, contenuti illeciti etc..

Altra peculiarità è la possibilità di bloccare applicazio-

ni che distraggano dal lavoro in azienda come i P2P (per lo scambio di video, musica etc..), la messaggistica immediata o giochi via Internet. La prevenzione dei rischi sulla propria rete si traduce pertanto nell’adozione di singoli apparati, ciascuno con proprie finalità. Il primo passo verso la sicurezza è un’analisi approfondita della propria infrastruttura in modo da individuare i punti critici o ad alto rischio sicurezza. Su questi andranno poi applicate le misure preventive adatte che la tecnologia mette a disposizione.

Questo anche in accordo con il D.Lgs. 196/03 che non impone delle misure minime di sicurezza, ma che invita le aziende all’adozione delle misure più idonee atte a proteggere le proprie informazioni.

Senza parole...

Foto Pippo - Archivio Sapim

Giovedì 21 giugno, Ca’ di Giorgio e Maria a San Giorgio di Cesena: una notte indimenticabile, sotto una luna splendida, insieme ai nostri migliori amici: quale modo migliore per festeggiare trent’anni di comunicazione?

L’estate è cominciata, benvenuti al Sapim party. E non finisce qui: www.sapim.it

REDAZIONALE

inf.pubb.a cura di Sapim soc.coop.

Archivio Around Sport

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CESENATICO :: Presenti il Sindaco Nivardo Panzavolta e il consigliere regionale Paolo Lucchi

I Diamanti: inaugura la gestione Around Sport Alla festa del 9 giugno hanno partecipato più di mille persone

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abato 9 giugno, alla presenza di più di mille persone, è stata inaugurata la nuova gestione del centro “I Diamanti” di Cesenatico, che da quest’anno competerà alla cooperativa Around Sport. Nonostante l’inaugurazione ufficiale (alla presenza del Sindaco di Cesenatico Nivardo Panzavolta, del Consigliere regionale Paolo Lucchi e del presidente della UISP di Forlì-Cesena Pietro Samorì) sia avvenuta alle 18.30, già dalle 13 la struttura ha iniziato a funzionare con lezioni di Acquagym, animazione ed uno spettacolo di nuoto sincronizzato dell’Associazione sportiva dilettantistica Seven Sincro. È stato poi presentato al pubblico il team di ragazzi e ragazze che per tutta l’estate si occuperà di gestire le attività di animazione.

La giornata inaugurale è stata insomma un chiaro esempio di come Around intende gestire la struttura.

«La nostra volontà – spiega infatti il direttore tecnico di Around, Gabriele Corzani – è quella di gestire I Diamanti come centro sportivo più che come stabilimento balneare».

Sono a questo scopo previsti: corsi di nuoto (sia per adulti che per bambini) dalle 9 alle 12.30, di Acquafitness, Acquatonic e Idrobike dalle 13. Il pomeriggio è invece dedicato all’utenza libera. I corsi di nuoto riprendono poi alle 18 fino alle 19.45, orario in cui è prevista la chiusura anche se, altra novità di questa gestione, c’è l’intenzione di tenere aperta la struttura anche durante alcune serate. Il martedì è previsto l’happy hour con dj e accesso alla piscina; le serate di lunedì e venerdì, invece, saranno dedicate ai bambini: l’Associazione “L’Aquilone di Iqbal” organizzerà spettacoli di fiabe animate e di burattini.

«Vogliamo che la nostra struttura – spiega Corzani a questo proposito

– sia al servizio della clientela degli alberghi. Abbiamo deciso di prendere in gestione I Diamanti anche e soprattutto per dare un servizio, il migliore possibile, agli hotel. È per questo che, oltre alle aperture serali e all’utilizzo della spiaggia, verranno organizzati anche tornei nei nostri campi da beach volley, calcetto e racchettoni».

Questo non significa però che non si sia attenti anche alla clientela “di casa”. «Questo primo approccio con Cesenatico - conclude Corzani - è anche un modo per far conoscere Around alla città. È un’occasione per noi molto importante, dal momento che da settembre gestiremo anche la piscina comunale della città».

Ultima novità di questa gestione, infine, riguarda l’aspetto del ristoro.

Oltre alla completa ristrutturazione del bar, infatti, è anche stata creata una cucina attrezzata per la piccola ristorazione.

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PRODUZIONE LAVORO

giugno 2007

5

CIFRE :: Nel 2006 il consorzio ha acquisito lavori per le consociate per 249 milioni di euro

INFISSI

Conscoop, un anno di grandi realizzazioni Ottimi risultati anche per l’attività di vendita di gas naturale

Archivio Conscoop

I

l Consorzio di Cooperative Conscoop, presieduto da Mauro Pasolini, chiude il bilancio 2006 con un valore della produzione consolidata di 175 milioni di euro ed utile ante imposte di 1,9 milioni.

Considerando tutte le società del Gruppo si arriva a oltre 212 milioni di euro di ricavi, con un aumento di 21,5 milioni rispetto al 2005. I costi della produzione consolidati ammontano a 205,3 milioni. Nel corso del 2006 Conscoop ha acquisito lavori per le proprie associate per 249 milioni di euro, a cui vanno aggiunti circa 4 milioni di euro acquisiti dalle cooperative associate in seguito all’attività promozionale svolta dal Gruppo. L’importo del portafoglio lavori ancora da eseguire, ma già assegnati, è di 351,4 milioni. Le cooperative aderenti sono 177, dislocate in tutto il territorio nazionale. Nel corso del 2006 sono entrte a far parte della base sociale sei nuove cooperative, mentre altre 4 sono decadute o recedute.

Oltre all’attività caratteristica di promozione e

Giuliani firma il “Kilometro Rosso” Si chiude con un valore della produzione di oltre 33 milioni di euro e un utile di esercizio di 667 mila euro il bilancio 2006 di Giuliani, cooperativa leader nazionale nel settore dei serramenti e degli involucri edilizi, con all’attivo realizzazioni di carattere nazionale come il “Kilometro Rosso” della Brembo. Cresce anche il patrimonio netto, da 8,7 a 9,4 milioni di euro. «Nel settore commerciale - dice il presidente, Vincenzo Coveri - abbiamo ottenuto un risultato molto soddisfacente, avendo acquisito con margini discreti contratti per oltre 33 milioni di euro. Nel 2006 abbiamo superato il budget di acquisizione che ci eravamo proposti.

Gli ottimi risultati commerciali ci consentono di predisporre per il 2007 un budget di produzione di 32,3 milioni di euro con un buon miglioramento nel margine previsto».

CONSORZI

L’assemblea si è tenuta al villaggio Valtur di Pollina (PA)

EDILIZIA

Crescita in doppia cifra per CLAFC acquisizione appalti Conscoop svolge anche attività di vendita di gas naturale sul territorio nazionale con società di scopo: gli utenti serviti sono oltre 73 mila a fronte di una quantità complessiva di gas venduto di quasi 61 milioni di metri cubi.

Gli investimenti totali realizzati dal Gruppo nel settore gas sono di circa 111 milioni.

Ricavi per 39 milioni (in aumento di quasi 9 milioni di euro) e risultato ante imposte di 1,5 milioni: CLAFC chiude il 2006 con ottimi risultati.

La crescita nel corso degli ultimi anni è stata costante: dal 2002 al 2006 i ricavi sono aumentati del 108%, il reddito operativo del 211% e il numero medio dei dipendenti è più che raddoppiato, passando dagli 84 del 2000 ai 183 del 2006.

Complessivamente dal 1999 al 2006 sono stati stanziati a ristorno 1,5 milioni di euro ed erogati dividenti per 136 mila euro. Il fondo di riserva è passato dai 5,7 milioni del 1999 agli 11,2 del 2006.

IMPIANTISTICA

CEAR a quota 5,6 milioni di euro

Il bilancio di Frigoriferi

Notevole incremento di fatturato nel 2006 per il consorzio di elettricisti CEAR, che passa da 4,5 a 5,8 milioni di euro. Si conferma il beneficio per i soci - tutti artigiani del settore - derivante dalla possibilità di partecipare ad appalti ai quali singolarmente non avrebbero potuto accedere. Il patrimonio netto è di 2,4 milioni.

Elevata concorrenza e margini molto bassi caratterizzano il mercato di riferimento di Frigoriferi Industriali. Dopo un 2005 positivo il bilancio 2006 della cooperativa registra ricavi per 6,2 milioni e un risultato prima delle imposte di 10 mila euro, che diventa negativo per 46 mila euro una volta applicato il prelievo fiscale.

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VISTA SUL MARE

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WELFARE, SOCIALE E SERVIZI

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La Società Cooperativa Aforismi Cooperativi

RISULTATI :: Formula Servizi, CAD e Acquarello si confermano realtà di eccellenza di tutto il comparto

Buoni bilanci per i Servizi, ma il Sociale è in sofferenza

Il master di Bruno

Crisi della spesa pubblica e mancato adeguamento delle tariffe si fanno sentire

Multiservizi In questo comparto Form u l a S e r v i z i (val o r e della produzione euro 39.807.889,utile netto euro 744.547, ristorno euro 604.481) ormai è una presenza di eccellenza di profilo nazionale che in questi anni ha saputo coniugare con successo diversificazione, adozione di nuovi stili operativi e gestionali, innovazioni di processo e di prodotto, forte impegno sulla solidarietà.

Caratteristiche queste basilari per affrontare con maturità il mercato del multiservizi oggi in piena evoluzione.

Politiche di Welfare Nelle politiche di Welfare CAD (valore della produzione euro 14.572.906, utile netto euro 120.858, ristorno euro 90.000) si conferma la cooperativa di riferimento, oggi impegnata in un significativo sforzo di riorganizzazione interna, qualificazione della propria offerta e di consolidamento operativo.

CAD è la prima cooperativa sociale di tipo A in regione ad avere ottenuto la Certificazione di Responsabilità sociale SA8000.

Cooperative Sociali Sempre nel comparto sociale le cooperative aderenti a Legacoop, elemento significativo nella gestione delle reti di servizio alla persona, chiudono bene i loro bilanci. Nell’educativo buoni risultati ha consolidato Acquarello e buone

Globale e Solidale

Acqua pubblica, acqua per tutti di Fabio Gavelli

Ricreative Le cooperative ricreative, e con esse le due realtà aggregate Unica e Novacoop, si confermano una realtà fortemente presente nel territorio.

Le assemblee di bilancio

hanno ribadito come il futuro di questa esperienza non può che passare attraverso la salvaguardia del patrimonio e la costruzione di una nuova stagione di offerta sociale per i nostri territori.

Conclusioni In buona sostanza i dati confermano la capacità delle nostre cooperative non solo di intercettare con efficacia le politiche di esternalizzazione e riorganizzazione dei servizi,

ma soprattutto il forte impegno dei gruppi dirigenti ad attuare strategie di consolidamento, investimento e sviluppo per affrontare mercati sempre più difficili e in rapido cambiamento.

Guglielmo Russo

È giusto che l’alba del nuovo secolo abbia consacrato la formula: “eccellenza”.

Eccellenza di qua, eccellenza di là. Non c’è azione della ricerca che non utilizzi questa espressione del “merito”. Solo che fra i “master” acquisiti e le “imprese” il dialogo, anche in questo territorio, continua a non essere semplice. Così Bruno, dopo tre anni + due di università e persino un anno di master, è ancora disoccupato. No. Non è proprio così. È riuscito a fare uno stage di tre mesi in un’azienda pagato 399 euro (lordi) per tre volte.

Intanto Bruno che ama Elena, accumula debiti affettivi che non riuscirà ad esaudire.

Poi la soluzione: c’è un bar di spiaggia che cerca socio e lavorante. Si devono versare 35 mila euro e se si lavorano almeno 12 ore al giorno, fra il nero e il bianco e qualche festa, c’è anche caso di tirar su 3.000 euro al mese. Per fortuna a Lecce c’è papà Luigi, impiegato del Comune, che nel 2008 se tutto va bene va in pensione senza scalone. Sarà lui a dare al figlio i “soldi” per lo “start up” dell’impresa.

Ecco un quadro realistico di come funziona sempre di più una vita mala, a cui evidentemente tutti ci stiamo adeguando senza fiatare. A un’economia ingessata nei confronti dell’assunzione di quadri giovani, si contrappone la legge della giungla della microeconomia reale: soldi veloci e subito, dandone il meno possibile allo Stato. E lo Stato e l’ente locale non fanno certo a meno di un enorme quantità di balzelli e di tasse. Ecco la società “liquida”. Da una parte regole alla Vilfredo Pareto con le elites belle e ordinate ma dall’altro l’occasione che fa l’uomo ladro. E in mezzo quelli con il master, in attesa di non poter dire: «fermate il mondo, voglio scendere».

All’inizio di giugno la Camera ha deliberato di sospendere tutti gli affidamenti dei sistemi idrici a soggetti privati. La scoperta che l’acqua è l’oro blu e che nei prossimi anni sarà al centro di un vero assalto da parte di multinazionali e multiutility ex municipalizzate, ha scatenato forti appetiti nel settore e altrettanto forti reazione della società civile. Sul fallimento della privatizzazione dell’acqua in

giro per il mondo esiste una letteratura ormai sterminata, con casi documentati.

Alcuni esempi illuminanti sono a pochi passi da noi.

Quello di Arezzo è stato il primo caso di affidamento della gestione unica del servizio idrico integrato a un’azienda, la Nuove Acque Spa, pubblica al 54%, ma con un socio privato come il colosso francese Suez che ne indirizza in modo chiaro le scelte operative. Le con-

seguenze sono state simili a quelle viste ovunque: forti incrementi delle tariffe agli utenti (ad Arezzo si paga l’acqua più cara d’Italia), calo degli investimenti. Si assiste poi anche a un’altra conseguenza davvero curiosa: poiché i minori consumi abbassano i ricavi, la società non è incentivata a promuovere campagne di risparmio idrico, oggi come oggi quanto mai necessarie. È vero che in Italia abbiamo

assistito a gestioni pubbliche dell’acqua davvero deficitarie (soprattutto al Sud), ma la strada della privatizzazione non appare la più idonea. A favore del controllo pubblica di questa risorsa imprescindibile per la nostra vita si stanno dando da fare parecchie iniziative e vari movimenti popolari. (www.acquabenecomune. org). Ci può essere una soluzione che lasci fuori dalla porta il clientelismo politico

e al contempo eviti che pochi soggetti guadagnino a spese della collettività? Pur mantenendo fermo il controllo pubblico sull’acqua, si possono formare dirigenti preparati, affidando loro un mandato molto preciso: risparmio della risorsa, investimenti che assicurino la qualità del bene, tariffe accettabili in un quadro di sostenibilità economica (che non significa profitto). Magari funziona.

sono state le performance delle coop di tipo B. Va sottolineato però che le nostre cooperative sociali vivono una situazione di sofferenza. Crisi della spesa pubblica,insufficiente adeguamento delle tariffe rispetto agli incrementi dei costi, fuoriuscita dal salario medio convenzionale pongono la necessità di affrontare con grande attenzione le criticità presenti.

Sul sociale dunque occorrerà intensificare gli sforzi per interpretare al meglio la crisi e l’evoluzione del Welfare: lotta al massimo ribasso, più strette collaborazioni tra le coop, ipotesi di fusioni, innovazione nell’offerta, integrazione con la sanità, sono questi i terreni su cui sviluppare riflessione e iniziativa strategica.

Logistica e Facchinaggio Le cooperative di logistica e facchinaggio hanno saputo chiudere, pur con qualche sofferenza,bilanci in equilibrio. È questo un risultato significativo, visto il mercato fortemente concorrenziale e dopo la fuoriuscita dal regime di 602 (passaggio a contribuzione reale) e applicazione integrale del CCNL. Occorrerà comunque interrogarsi sull’evoluzione di un segmento di mercato che chiede maggiori livelli di specializzazione e investimenti.

PROMOZIONE COOPERATIVA Archivio Legacoop E.R.

Il settore dei servizi chiude la stagione dei bilanci in termini complessivamente positivi.

di Pietro Caruso

I vincitori del concorso Bellacoopia si presentano a “Intrapprendere” I tre primi premi di Bellacoopia Forlì-Cesena hanno presentato le loro idee imprenditoriali cooperative a Bologna in un confronto fra le diverse esperienze di collaborazione scuola-lavoro, ovverosia di promozione cooperativa nelle scuole, condotte da Legacoop in tutti i territori regionali. Presenti all’incontro il Prof. Dino Giovannini, ordinario di Psicologia Sociale dell’Università di Modena e di Reggio Emilia, che ha sottolineato l’importanza di progetti come Bellacoopia perché consente ai ragazzi di migliorare la propria autostima, e le proprie capacità di esprimersi e di connettersi con il mondo del lavoro che altrimenti rimane troppo astratto e lontano. Dunque ricadute sia pscicologiche sia pratiche. Il cooperative learning risulta evidentemente ancora una pratica pedagogica di estrema efficacia. Presenti inoltre Mauro Giordani, e la dottoressa Francesca Benini del servizio Programmazione e valutazione progetti della Regione Emilia Romagna. Presenti inoltre rappresentanti di presidi territoriali di Legacoop (Imola, Reggio Emilia, Bologna e Ravenna). Nel corso del prossimo anno scolastico si darà seguito ad una progettazione che riguarderà ulteriori azioni di sistema per la messa in rete delle esperienze attivate nei singoli territori.

ORTOFRUTTA

giugno 2007

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Archivio Apofruit

Bocconi avvelenati

Titolo sugazze due righe Troppe ladre della rubrica in circolazione di Gabriele Papi È in atto un’autentica invasione di gazze ladre. Non parliamo della Borsa o di certi ambienti economici. Ci riferiamo alla proliferazione naturalistica, in città, di questi uccelli inconfondibili per la lunga coda, la bella livrea, il verso sonoro e sgraziato.

Da secoli si sa che le gazze sono “ladre” matricolate di uova altrui ed anche di piccoli oggetti luccicanti. Basti pensare alla “Gazza ladra” di Rossini, capolavoro dell’opera lirica giocosa, peraltro ispirato ad un fatto vero di cronaca in quel tempo del primo Ottocento. In termini da codice penale, le gazze potrebbero essere accusate di “furto con destrezza”, ma sarebbe una valutazione tutta umana e sbagliata. Le gazze, in natura, sono predatrici, specie opportunista in grado di adattarsi a diversi ambienti. E poiché in città cresce il numero di uccelli che fanno il nido sui tetti e sugli alberi di parchi e giardini, cresce anche il numero dei loro predatori. Tuttavia ciò comporta squilibri negli equilibri faunistici e dunque servono misure di contenimento. Le trappole, allestite in campagna sotto il controllo e l’egida pubblica, proprio nei mesi delle nidificazioni della fauna più pregiata. Tali trappole, grandi gabbioni, sono concepite come le nasse per i pesci. In questo modo: dentro il gabbione c’è una gazza viva, che fa richiamo, insieme a qualche pollastro morto. Le congeneri entrano nella gabbia, ma non riusciranno più ad uscirne, per via dell’apertura alare. Viene in mente una cosa: se ad esempio, in certi ambienti economici, si ponessero “gabbionitrappola” con il richiamo di pacchetti azionari e manovre speculative, vedreste quante “gazze ladre”, in doppiopetto, si piglierebbero...

INTEGRAZIONE:: Migliaia di persone a Martorano per l’iniziativa dedicata ai lavoratori stranieri della cooperativa

Una festa con tutti i colori che han fatto grande Apofruit Più di 400 persone provenienti da 26 paesi danno il loro contributo all’azienda

A

pofruit Italia ha rappresentato per i soci produttori un modo per rispondere alle esigenze del mercato e per incrementare il proprio reddito. Ed ora, forte dei principi e dei valori del movimento cooperativo, Apofruit Italia è diventato lo strumento per integrare centinaia di lavoratori stranieri che sono arrivati nel nostro Paese per elevare le loro condizioni di vita. Con questo principio è stata preparata ed organizzata la festa “Tutti i colori di Apofruit”, che si è tenuta domenica 17 giugno nell’ex stabilimento di Martorano di Cesena, con la partecipazione di alcune migliaia di persone.

Se Apofruit Italia, in questi anni, è cresciuta, si è sviluppata e ha raggiunto importanti traguardi (basti ricordare gli oltre 200 milioni di euro di volume d’affari consolidato e la rilevante presenza sui mercati internazionali) il merito va attribuito all’attaccamento e alla determinazione dei soci produttori, dei

gruppi dirigenti e di tutte le persone che, ogni giorno, lavorano in azienda.

Anche dei lavoratori stranieri. Lo scorso anno sono stati occupati in Apofruit Italia 135 dipendenti fissi e oltre 2000 stagionali, nei 12 stabilimenti presenti in tutta Italia, anche se oltre il 50% dei conferimenti e il 60% del lavoro si concentra in Romagna. Fra gli occupati vanno considerati 411 lavoratori stranieri, provenienti da 26 paesi diversi, cifra che si raggiungerà anche quest’anno.

«Giudichiamo questi lavoratori stranieri una risorsa importante non solo per Apofruit Italia, ma anche per l’intera economia del nostro paese. Come avrebbero potuto svilupparsi le imprese agricole dei nostri soci senza il determinante contributo dei lavoratori stranieri che attualmente rappresentano la quasi totalità dei braccianti agricoli nelle nostre campagne?». È il concetto che hanno ribadito Enzo Treossi e Renzo Piraccini (rispettivamente Presiden-

te e Direttore generale di Apofruit Italia) salutando gli intervenuti e le autorità. Fra cui va segnalata la presenza del Console della Bosnia ed Erzegovina Dragoljub Ljepoja, il quale ha sottolineato come la festa sia un grande passo verso l’integrazione.

Una integrazione necessaria anche per il Sindaco di Cesena, Giordano Conti.

«Da noi è scontata l’accoglienza – ha aggiunto Massimo Bulbi, Presidente della Provincia di ForlìCesena – ma non sempre l’integrazione. Una giornata come questa dimostra che Apofruit Italia è un’eccellenza, capace di risposte forti e ci aiuta a non considerare il lavoratore straniero un “usa e getta”».

«E’ la dimostrazione che Apofruit è un esempio di innovazione –ha detto Paolo Lucchi, consigliere regionale - e che possiamo costruire una società multietnica imparando a stare assieme». In sintesi, per dirla con Nevio Zaccarelli, Sindaco di Bertinoro, «è una festa di Popoli».

I DATI DI BILANCIO

Tempo di bilanci per Apofruit Italia che ha presentato, ai propri soci, mercoledì 6, giovedì 7 e venerdì 8 giugno i prezzi di liquidazione della frutta invernale e i dati del rendiconto relativo alla gestione 2006.Discreti i risultati per il kiwi e le nuove varietà di mele, che rappresentano le due specie più importanti per l’area romagnola. Pur in presenza di una produzione record a livello nazionale che ha superato le 500.000 tonnellate, il kiwi si dimostra una specie molto apprezzata dal mercato, con consumi ed export in crescita. La liquidazione per il prodotto di I (prima) categoria è stata di 45 centesimi.

Molto bene le nuove varietà di mele, Pink Lady (57 centesimi la prima categoria) e la Fuij (46 centesimi la 1°), mentre in difficoltà ormai strutturale permangono le vecchie varietà, gialle e rosse tradizionali. Mercato positivo per tutte le varietà di pere, con l’unica eccezione della varietà Abate Fetel che ha scontato un surplus produttivo a livello nazionale e calibri decisamente inferiori alla media.

Queste le medie della prima categoria: Conference 44 cent., Abate 52, Decana 63, Kaiser 42. Annata eccezionalmente positiva per le patate (31 cents la Primura e 28 le altre varietà) e per le cipolle (19 cents la dorata, 16 la bianca e 25 la rossa).

Positivi anche i dati del bilancio presentati ai soci. Il valore della produzione passa dai 158 milioni del 2005 ai 164 del 2006 (183 a livello consolidato), e l’utile di gestione, frutto della sola gestione ordinaria, si attesta a 676.000 euro (807.000 a livello consolidato). Nel 2005 l’utile di gestione fu di 5,2 milioni di euro ma dovuto principalmente ad una plusvalenza immobiliare.

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim soc. coop. Via Monteverdi 6/b Forlì - Tel. 0543.785411 - Fax 0543.781134 www.lasocietacooperativa.it - info@sapim.it Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Massimo Brusaporci, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Davide Cortesi Foto: F. Blaco, G.Sabatini, G.Colagrossi, Foto Pippo, Ufficio stampa Legacoop, Archivi cooperative Pubblicità: tel. 0543 785460 - marketing@sapim.it Impaginazione: Ufficio Stampa Legacoop FC - Stampa: Stab. Tipografico soc.coop.

Numero chiuso in redazione il 28 giugno 2007

UNIVERSITÀ

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INNOVAZIONE :: Un progetto congiunto tra la II Facoltà di Ingegneria di Cesena e C.A.C.

Internet e agricoltura, binomio possibile

giugno 2007 LA VIGNETTA DI BRUNO CARIOLI

«Solo nel 2050 dimezzati i gas serra»

Le moderne tecnologie di rete migliorano l’informazione ai clienti

L

a più grande azienda italiana di moltiplicazione di sementi e il mondo della ricerca informatica avanzata si incontrano. Lo scopo: portare nei campi le nuove tecnologie di rete – Internet mobile e il wireless prima di tutte – per migliorare la raccolta e la gestione delle informazioni tecniche sulle colture e la loro comunicazione ai soci e ai clienti finali. L’idea – sostenuta dallo sportello Innovazione di Legacoop Forlì-Cesena e da una borsa di studio del Fondo Sociale Europeo – coinvolge Cooperativa Agricola Cesenate e il Di-

Da sinistra: Davide Cortesi, responsabile Agricoltura Legacoop ForlìCesena, Stefano Balestri, direttore commerciale CAC, Francesca Montalti, responsabile Sportello Innovazione Legacoop, Antonio Natali, vicepreside II Facoltà di Ingegneria Università di Bologna, gli ingegneri Mattia Bargellini, Alessandro Ricci e Gabriele Venturi.

partimento di Elettronica Informatica e Sistemistica della II Facoltà di Ingegneria di Cesena dell’Università di Bologna, che metterà a disposizione per nove mesi un proprio ricercatore.

Il progetto nasce dalla particolare attività di C.A.C., il cui lavoro è quello di “moltiplicare” nei campi dei propri soci – distribuiti in tutta Italia - le sementi che vengono fornite da clienti sparsi tra i cinque continenti, dalle Americhe al Giappone, fino all’Australia. Con un mercato così vasto i processi di comunicazione con i committenti e i soci rappresentano una

parte centrale dell’attività.

Chi lavora con C.A.C., infatti, vuole essere costantemente informato sullo stato di avanzamento delle colture, gli aspetti fitosanitari, la produzione attesa e tutti gli altri aspetti correlati.

Finora tutto il processo, dalla rilevazione nei campi alla trasmissione finale, avveniva per via cartacea, con tempi variabili dai 15

ai 30 giorni. Il progetto prevede che i tecnici della cooperativa vengano dotati di palmari con cui potranno rilevare e trasmettere immediatamente al server centrale i dati richiesti, insieme a foto e filmati. Il tutto sarà reso disponibile, in tempo praticamente reale, su un’apposita area ad accesso riservata del sito web aziendale. (E.G.)

FORMAZIONE :: La Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori vara un progetto per l’educazione linguistica in Istituzioni ed Aziende

Lingue, mercato e cooperative, ci pensa “Elia”

P

er una vera internazionalizzazione e per definire la propria ef fet tiva presenza nel panorama globale, conoscere le lingue e saperle usare in modo efficace è un obiettivo ineludibile.

Un’azione efficace su questo fronte deve sviluppare almeno in parte uno o tutti questi aspetti: • una competenza in lingua straniera (inglese come lingua franca o altro) diffusa trasversalmente a vari livelli (dirigenza, quadri, dipendenti ecc.) nei diversi settori; • una formazione in italiano L2 per i lavoratori immigrati che diffonda la cultura cooperativa e le no-

zioni tecniche necessarie a uno svolgimento adeguato del lavoro (norme in tema di sicurezza, di igiene, di tutela ambientale ecc.); • una capacità di produrre testi in italiano tecnico (manuali d’uso, articoli su riviste e presentazioni audiovideo in contesti specializzati ecc.) di alto livello qualitativo.

per Interpreti e Traduttori e del Dipartimento di Studi Interdisciplinari su Traduzioni, Lingue e Culture).

La ricerca del Progetto E.L.I.A. si rivolge alle aziende e alle istituzioni alle strutture di produzione e di servizi del territorio della provincia di Forlì-Cesena e si sviluppa in due fasi:

A questo scopo, è stato avviato il Progetto E.L.I.A. (Educazione Linguistica in Istituzioni ed Aziende) della sede di Forlì dell’Università di Bologna.

Si tratta di un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e diretto dalla Prof.ssa Daniela Zorzi (Scuola Superiore di Lingue Moderne

• indagine quantitativa sul territorio per fotografare le esigenze di formazione linguistica in ambito aziendale; • indagine qualitativa per delineare linee guida e prototipi didattici sulla formazione linguistica in azienda.

La raccolta dei dati per

l’indagine quantitativa viene effettuata in questo periodo con un questionario on-line con cui si approfondiranno usi ed esigenze linguistiche su lingue straniere, lingua italiana come lingua straniera e italiano

tecnico usati per scopi e in contesti di lavoro.

Il Progetto E.L.I.A. vuole avere una ricaduta pratica sul territorio e i risultati saranno resi disponibili a chiunque sia interessato ad usufruirne.

Anche per questo, Legacoop invita a collaborare al progetto compilando il questionario che a breve verrà segnalato agli associati per posta elettronica.

Per informazioni Elia@sslmit.unibo.it

CONSUMO

La Società Cooperativa

di Cristian Maretti Sono passati alcuni mesi dalla sospensione della mia dieta, e annuncio ufficialmente di aver messo su qualche chilo. Mi sembra doveroso, visto lo scenario che si viene a definire in termini di materie prime agricole ed energie alternative.

Le discussioni sull’inevitabilità di un passaggio a produzioni energetiche più rispettose dell’ambiente, infatti, hanno ceduto il passo a scenari di problemi seri (se non altro di prezzo) sul fronte alimentare. È noto che in Messico l’eccezionale prezzo raggiunto dalla farina di mais, a causa della forte domanda di cereali da parte del mercato dell’”energia verde” su cui gli Stati Uniti stanno investendo, ha scatenato la cosiddetta “guerra della tortillas”. E per gli stessi motivi - ci sono previsioni di incremento del prezzo della carne di oltre il 10 %.

Come al solito il rischio di una “moda giornalistica” è presente, ma occorre valutare che nonostante le buone previsioni di produzione cerealicola mondiale 2007 le quotazioni non accennano a diminuire e prevalgono interpretazioni preoccupate sulle riduzioni degli stock, sull’incremento della spesa alimentare per i paesi poveri e per le fasce di popolazione più povera dei paesi ricchi. Inoltre, ad un aumento dei prezzi, il mercato avrebbe sicuramente una reazione. Basti pensare che il prezzo del grano nel 2006 ha permesso ai venditori di sementi di eliminare tutte le giacenze presenti nei magazzini. Questo però significa anche un impiego più intensivo di tutti i mezzi di produzione, molti dei quali legati al prezzo del petrolio, che potrebbe innescare una spirale dei prezzi verso l’alto di difficile valutazione. La cosa non appaia troppo strana: questi cicli di prezzi alti e bassi ci sono sempre stati nel mercato delle materie prime agricole.

Proprio per questo nei trattati di Roma nel 1957 si scrisse che la PAC aveva il compito di stabilizzare i mercati, assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola ed assicurare un prezzo ragionevole ai consumatori.

Insomma, non c’è bisogno di inventare nulla. Basta tornare ai fondamentali.

Prodotti “brutti ma buoni” per aiutare chi ha meno fortuna Dopo la partenza con l’alimentare ora aderiscono anche i negozi della galleria

B

rutti ma buoni è un progetto, partito qualche tempo fa (in sinergia con alcune Associazioni di Volontariato territoriali), a cura dei punti vendita Ipercoop in alcuni Centri commerciali della rete Igd (Immobiliare Grande Distribuzione Spa), fra i quali, appunto, il Lungo Savio di Cesena. Tale progetto si è proposto di realizzare un’attività di recupero, a fini sociali, dei prodotti alimentari invenduti (perché prossimi alla scadenza o con difetti nella confezione), ma ancora buoni e sicuri.

Questa iniziativa, da oggi, anche a Cesena, in collaborazione con il Comune, si amplia con il coinvolgimento degli operatori

economici, le cui attività si affacciano nella Galleria dello stesso Lungo Savio, riutilizzando la merce invenduta o invendibile.

Hanno già dato la loro disponibilità ad aderire a questa iniziativa ben sedici operatori. Le Associazioni che beneficeranno di tali “donazioni” sono: la “Papa Giovanni XXIII”, la “Cmv (Comunità Missionaria di Villaregia)”, l’”Anfass” e la “Croce Rossa Italiana (sezione femminile di Cesena)”. L’obiettivo fondamentale è sviluppare un’iniziativa che metta in rete tutti i Centri Commerciali e, attraverso la caratterizzazione con Coop Adriatica, coinvolga tutti gli operatori delle Gallerie, favorendo in tal modo la coerenza e la continuità con le iniziati-

foto Pippo

Attenti alle diete

PROGETTO :: L’invenduto si trasforma in solidarietà all’interno dell’Ipercoop Lungo Savio di Cesena

ve sociali precedenti, allo scopo di rafforzare l’immagine sociale e favorire un maggior radicamento sui territori.

«Brutti ma Buoni - sottolinea la Direttrice del Centro Commerciale “Lungo Savio” di Cesena, Sandra

Vezzani - è un’iniziativa di grande valenza sociale. Attraverso l’attività di recupero, a fini sociali, di prodotti, alimentari e non, si esalta il valore aggiunto di questo particolare progetto, che riesce a trasformare “lo spreco in risorsa”

operando in modo sostenibile, dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Dopo l’esperienza dell’Ipercoop, per la parte alimentare, appunto, ora l’iniziativa viene esportata in Galleria, con grande interesse e motivazione.

CULTURA :: Scrittrici come Lidia Ravera all’iniziativa “Verba Volant” del Forum delle Donne

I libri “volano” in luoghi insoliti

www.lidiaravera.it

Roma, Romagna

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Dall’ospedale al supermercato per incentivare alla lettura

V

erba Volant - l’iniziativa organizzata dal Forum delle Donne di Forlì nell’ambito dell’iniziativa “Seminar Libri” di Coop Adriatica - chiude con un ottimo bilancio di pubblico: mediamente un centinaio di partecipanti per ognuno dei quattro incontri, con scrittrici contemporanee del calibro di Lidia Ravera, Laura Pariani, Christiana De Caldas Brito, Gabriella Caramore.

Un risultato soddisfacente soprattutto se si pensa che non si trattava della solita iniziativa di incontri con l’autore, seppur sostenuta da numerose realtà importanti della provincia, ma che erano in ballo due vere e proprie scommesse organizzative: promuovere la lettura e il dialogo, in particolare nel pubblico femminile, e organizzare gli incontri fuori dai luoghi e dagli orari “istituzionali”.

«Non la solita presentazione dell’ultimo libro pubblicato con il solo scopo di scalare la classifica delle

vendite, insomma - spiega Stefania Collini, una delle organizzatrici - ma incontri e racconti di vita, testimonianze di come e perché alcune donne del panorama culturale nazionale hanno scelto di fare il mestiere di scrittrici, autrici, conduttrici, di come si sono intrecciati i temi della loro vita quotidiana i loro pensieri e convinzioni con l’impegno sociale di rendersi testimoni, con parole scritte e dialogo, del loro tempo nella società». Ecco quindi che autrici e libri sono state portati là dove c’è la gente, e quindi nei supermercati, al bar, all’ospedale, nell’area della ciminiera Ex Mangelli, luoghi “bassi” da contrapporre a temi “alti” di natura sociale, estetica, morale e religiosa. Qualche esempio? Lidia Ravera ha discusso alla galleria i Portici di donne, del loro ruolo nel vecchio e nuovo femminismo, di diritti civili, laicità dello stato e ruolo della Chiesa. Laura Pariani, intrecciando l’esperienza degli italiani emigrati per

povertà con quella degli attuali immigrati in Italia, ha raccontato al Caffè della Borsa la sua infanzia da emigrante in Argentina, partendo dall’influenza del racconto orale della nonna e dal desiderio di poter leggere un libro, quando viveva in una zona sperduta della Patagonia. Christiana De Caldas Brito, con la delicatezza magnetica che la contraddistingue, ha parlato del suo sforzo di inserimento in Italia, dove è diventata la prima scrittrice di racconti e romanzi in

una lingua non propria: lei brasiliana che scrive in italiano, su personaggi e storie brasiliane, dando immediatezza al valore profondo della multiculturalità verso cui il mondo globalizzato procede. Infine Gabriella Caramore, nell’atrio del nuovo Padiglione Morgagni- Pierantoni, ha svelato il suo aspetto fisico ad un numeroso pubblico di appassionati ascoltatori della trasmissione “Uomini e Profeti”, rispondendo a domande sui temi etici, morali e religiosi.

«L’iniziativa - conclude la Collini - ha fatto da catalizzatore per molte energie e tutti hanno dichiarato vivo apprezzamento. Ora dopo la positiva esperienza del primo ciclo, il Forum delle Donne può guardare con maggiore fiducia alla prospettiva di realizzare al più presto anche il secondo ciclo. E poi... perché mettere limiti all’impegno?».

COOPERATIVE SOCIALI

10 Comunicazioni di servizio

Titolo su due righe Quel playboy delladirettore rubrica del di Emanuele Chesi Immaginate un grande quotidiano che pubblica un articolo dove si racconta con dovizia di particolari che il direttore è un grande appassionato di topless-bar e non disdegna la compagnia (gratuita) delle ragazze, che il titolare della rubrica di gossip incassa allegramente mazzette dal padrone di un noto ristorante per citarlo nei suoi pezzi, che - dulcis in fundo - il proprietario del giornale ha più volte fatto pressione sulla redazione per censurare notizie sgradite ai suoi soci in affari o ai politici suoi amici.Inimmaginabile in Italia.

Topless bar, mazzette, pressioni delle lobby: anche gli americani hanno i loro problemi Ma negli Stati Uniti è accaduto. Nel non tanto prestigioso ma vendutissimo ‘New York Post’, giornale di taglio popolare di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch. Delirio autodistruttivo? No, semplicemente una raffinata strategia di sterilizzazione di un probabile scoop della concorrenza.

Insomma: un autoscoop.

Tanto per parare il colpo di un ex redattore che, cacciato dal New York Post per presunte richieste estorsive ad alcuni Vip, è andato da un giornale concorrente a spifferare le magagne dei suoi vecchi capi, editore in testa. Il mondo del giornalismo americano ne esce con le ossa rotte (alla pari coi tanto vituperati media italiani) ma a suo onore va detto che anche stavolta il meccanismo della concorrenza ha funzionato al meglio. O perlomeno ha dato ai lettori il modo di farsi un’idea di quello che accade in redazione. E sicuramente spingerà i giornali e giornalisti ad emendarsi per riguadagnare la fiducia della gente e rimanere sul mercato. Cosa che molto difficilmente avverrebbe in Italia, dove per molti quotidiani l’ossigeno viene non dall’edicola ma dai contributi statali all’editoria.

La Società Cooperativa

NIDI AZIENDALI :: La cooperativa ha in gestione il neonato asilo per i lavoratori di Hera

L’Acquarello intona una bella “Tirithera” Progetto pedagogico per favorire la socialità dei bambini

È

stato inaugurato lo scorso 5 maggio alla presenza di un numeroso pubblico “Tirithera”, il primo asilo nido aziendale del Gruppo Hera, realizzato a tempo di record a Cesena (6 mesi) all’interno della sede di via Spinelli 60 per agevolare i dipendenti con figli e le coppie cesenati.

La gestione e il progetto educativo sono curati dalla cooperativa Acquarello, una delle realtà più attive nel territorio in questo tipo di servizi.

Tirithera, pur avendo un servizio con caratteristiche e qualità paragonabili alle realtà pubbliche presenti sul territorio, costituisce la prima esperienza “mista” realizzata nel Comune di Cesena: oggi ospita 11 bambini di età compresa fra i 12 e i 36 mesi, ma a regime può ospitare fino a 23 bambini, in parte figli di dipendenti Hera, in parte figli di residenti nel territorio comunale.

«Tirithera è nato per rispondere a un’esigenza in-

Il Sindaco di Cesena, Giordano Conti, taglia il nastro dell’asilo nido aziendale “Tirithera”.

terna all’azienda: favorire la conciliazione dei tempi di vita privata e lavoro dei suoi dipendenti, sperimentando la vicinanza e l’equilibrio possibile tra il ruolo di genitore e quello di lavoratrice/

lavoratore», ha commentato Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato di Hera SpA. «La scommessa l’abbiamo vinta in tempi record grazie alla natura mista del progetto: precedenza alle

famiglie Hera, ma totale disponibilità ad accogliere anche i bambini del quartiere se i numeri lo consentono, creando un rapporto ancora più forte con il territorio» La nascita di Tirithera è

VECCHIAZZANO :: Dieci posti in più alla casa di riposo Orsi Mangelli, gestita da Archimede

Si amplia il Nucleo Alzheimer Il 16 giugno sono stati inaugurati 10 nuovi posti letto presso il Nucleo Alzheimer della Casa Protetta comunale “Orsi – Mangelli” di Vecchiazzano, che si aggiungonoai 10 posti già esistenti dal 1999. Il Nucleo ospiterà così 20 persone affette da demenza con gravi disturbi comportamentali, provenienti da tutto il territorio forlivese, inseriti e presi in carico dall’equipe socio assistenziale del Consorzio Archimede , sulla base di un percorso integrato con il Centro Esperto della Memoria dell’A. Usl di Forlì (progetto C. E. N. A.). Tale progetto è il naturale prosieguo del Progetto del Ministero della Salute1 e region Emilia Romagna in materia di demenze ,avviato nel 2001 e concluso a fine 2003, che ha visto coinvolte solo 10 Unità Operative del nostro territorio regionale, tra cui quella della quale oggi si inaugura l’ampliamento, coinvolgendo come allora gli stessi attori,Comune di Forlì, Consorzio Archimede ente gestore della Casa Protetta e l’A.usl di Forlì.

Gli obiettivi principali del progetto sono di garantire qualità e continuità di cura in ambito ospedaliero e territoriale alle persone affette da demenza e favorire la compensazione dei disturbi comportamentali, che, caratterizzano la fase acuta della malattia di Alzheimer. Il percorso integrato prevede che la persona con sospetta diagnosi di demenza venga sottoposta a visita psico-geriatrica a cura Centro Esperto della Memoria, presso l’Ospedale di Forlì e, in presenza dei parametri sociali e sanitari previsti, inserita tempestivamente nel Nucleo Alzheimer, il quale , garantisce i requisiti di protezione e di adattamento in

senso protesico dell’ambiente e al contempo stimoli riabilitativi adeguati nell’ambito di un progetto assistenziale personalizzato, limitando così l’ospedalizzazione, la contenzione fisica e farmacologica. Durante l’inserimento nel Nucleo, l’ospite,continua ad essere monitorato anche dal Geriatra e dallo Psicologo del Centro Esperto; contestualmente, l’Unità di Valutazione 1 Programmi speciali, art.

12bis, comma 6, D.Lgs.229/99 Multidimensionale (formata dal Geriatra, Infermiere e Assistente Sociale) valuta e propone il percorso assistenziale successivo alla stabilizzazione dei disturbi, sulla base di un progetto personalizzato, che potrà prevedere il rientro a domicilio o l’inseri-

stata curata direttamente dai dipendenti aziendali: assistiti da esperti consulenti, essi si sono fatti rilevatori e interpreti dei propri bisogni e operai delle proprie idee. Discende da tale orientamento l’attenzione alla creazione di un progetto architettonico interprete dei principi della bioedilizia e di uno specifico progetto pedagogico volto a favorire la socialità dei bambini e lo sviluppo della loro capacità di giocare e di relazionarsi in modo positivo con l’ambiente. L’inaugurazione, alla quale hanno partecipato numerose famiglie cesenati, è avvenuta alla presenza delle autorità locali, fra cui il Sindaco Giordano Conti, l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Cesena Daniele Gualdi, la presidente del Consiglio comunale Ines Briganti, il consigliere comunale Luca Mancini, la presidente di Romagna Acque Ariana Bocchini, il presidente di Hera Forlì-Cesena Paolo Talamonti e il consigliere di Hera Spa Roberto Sacchetti.

FOCUS

Per far conoscere quello che avviene all’interno del nuovo Nucleo Alzheimer il Consorzio Archimede ha realizzato un video di presentazione della struttura, prodotto da Sapim e proiettato la mattina dell’inaugurazione con un ottimo riscontro di pubblico. Una modalità di comunicazione trasparente nei confronti degli stakeholder che può essere portata ad esempio.

PERSONE E CULTURA

giugno 2007

Masterfoto

Archivio CNA

RICONOSCIMENTO Sapim

EDIFICAZIONE Fabio Blaco

UNIPOL

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Assicoop Romagna ha un nuovo presidente

Staffetta tra Zeccherini e Sarpieri alla Forlivese

L’attore Franco Mescolini premiato al CNA Day

Assicoop Romagna spa, Agente Unipol per le province di Forlì-Cesena, Rimini e Repubblica di San Marino, ha un nuovo presidente: l’imprenditore forlivese Franco Giuliani, già presidente della CNA provinciale, che dal 2001 ricopriva la carica di vicepresidente di Assicoop Romagna spa.

Nelle stessa riunione è stato eletto quale Vicepresidente, Giancarlo Corzani, segretario della Confesercenti Forlivese.

Assicoop al 31 dicembre 2006 ha registrato oltre 67 milioni di euro di volume di premi netti, nella realtà territoriale di riferimento ha 25 sedi, e si avvale di 119 tra dipendenti e collaboratori. I clienti sono più di 55 mila.

Giancarlo Zeccherini, 50 anni, è il nuovo presidente della Cooperativa Forlivese di Edificazione. Prende il posto di Carlo Sarpieri, che dopo nove anni alla massima carica ha maturato l’età per la pensione. Zeccherini, laurea in giurisprudenza a Bologna e Master di II livello in sviluppo manageriale presso la SDA Bocconi, viene da esperienze amministrative importanti: è stato Sindaco del comune di Bertinoro dal 1990 al 2000 e quindi, fino al 2006, presidente di Romagna Acque - Società delle Fonti spa. Dal 2007 è amministratore delegato del Centro Universitario di Bertinoro.

Si è svolta sabato 9 giugno a Cesena la prima edizione di CNA Day, una giornata di festa promossa da CNA, che ha visto una numerosa partecipazione di imprenditori e cittadini. Il clou del pomeriggio è stato senza dubbio la consegna del riconoscimento che CNA ha voluto attribuire all’attore cesenate Franco Mescolini, un personaggio molto amato in città. Nella foto da sinistra: Ines Briganti (presidente del Consiglio Comunale), il Sindaco Giordano Conti, Franco Mescolini, il presidente della CNA di Cesena Sanzio Bissoni, il responsabile della CNA di Cesena Roberto Sanulli, l’assessore Leonardo Belli e l’On. Sandro Brandolini.

ISTITUTO AGRARIO :: Per l’anniversario prevista la pubblicazione di un volume che ripercorre la storia della scuola dal XIX secolo a oggi

Un libro per i 125 anni dell’ITAS Sui suoi banchi sono passati migliaia di romagnoli, da Marco Pantani a Raul Gardini

L’

Istituto Tecnico Agrario di Cesena, unico punto di riferimento per l’istruzione agraria in provincia di Forlì-Cesena, compie 125 anni e per l’occasione dà alle stampe un volume che ripercorre le tappe più significative di questa lunga storia.

Il libro, che si avvale della collaborazione del professor Roberto Balzani, verrà presentato ufficialmente il prossimo autunno, nel corso di una due giorni di festeggiamenti in programma il 12 e 13 ottobre nei locali della scuola.

Fondato nel 1882 come Regia scuola pratica di Agricoltura “Filippo Re”, nel tempo ha cambiato più volte denominazione, fino a diventare, nell’immediato secondo dopoguerra, l’Itas “Giuseppe Garibaldi” che festeggia oggi oltre un se-

colo di attività.

Migliaia i romagnoli che sono passati sui banchi della scuola di via Savio; tra questi anche molti nomi illustri, che si sono distinti

nell’economia, nell’impegno politico e civile.

Basti ricordare l’eroico comandante partigiano “Bulow”, al secolo Arrigo Boldrini, oppure Raul Gardini e

il giornalista Enzo Baldoni, ucciso nel 2004 a Bagdad.

Lo stesso Marco Pantani frequentò per qualche tempo questa scuola.

Ma l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo: basti pensare che in tutti questi anni sono stati oltre tremila i periti esperti del settore agricolo formatisi all’Itas.

«La scuola si caratterizza per un connubio virtuoso tra tradizione e modernità ed è in grado di assicurare una formazione culturale di elevato livello scientifico - commenta il preside Gian Ferruccio Brambilla – oltre ad una preparazione tecnica che unisce tutela dell’ambiente, gestione del territorio e conoscenza completa del settore agroindustriale. Oggi contiamo più di 800 alunni, tra Itas e Istituto Tecnico per geometri».

MERCUZIO

SAN DOMENICO

Autori in scena sotto alla Torre

Quasi 90 mila per Silvestro Lega

Torna l’appuntamento con “Autori sotto la torre”, la rassegna di incontri con lo scrittore sponsorizzata, fra gli altri, da Legacoop Forlì-Cesena e Corriere Romagna, e realizzata con il contributo della cooperativa culturale Mercuzio.

In programma appuntamenti con i grandi protagonisti del panorama editoriale italiano, come Magdi Allam che sarà in piazzetta della Misura per incontrare il suo pubblico giovedì 12 luglio.

Il programma completo degli incontri con l’autore è disponibile sul sito www.casafc.it

La mostra su Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento si è chiusa a quota 86.103 visitatori, un risultato che segna un record nella storia della città.

La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico ha annunciato il prossimo appuntamento per gennaio 2008: Guido Cagnacci.

Il pittore romagnolo, nato a Sant’Arcangelo nel 1601 e morto a Vienna nel 1663, è stato tra i grandi protagonisti della pittura del Seicento tra Caravaggio, Reni e Guercino.

REDAZIONALE

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inf.pubb.a cura di Sapim soc.coop.

CONSORZI :: Dopo la cessione del ramo commerciale a ELFI nel 2000 la cooperativa ha riposizionato la propria presenza sul mercato

CAIEC, sinergie e partecipazioni per un modello di sviluppo vincente Dalle costruzioni alle energie alternative, il presidente Domenico Balestri traccia le strategie per il futuro chiarisce Balestri – non è più l’attività di vendita, ma l’acquisizione di lavori e appalti ai quali i singoli associati, da soli, non potrebbero accedere». Un sistema che funziona: tra le ultime gare vinte ci sono il nuovo cantiere della Technogym a Cesena, gli impianti elettrici presso il DEA dell’ospedale di Rimini, un cantiere abitativo a Mantova, gli impianti tecnologici dell’ospedale di Pesaro, nonché gli impianti elettrici del nuovo centro direzionale Montefiore di Cesena e del centro benessere Hidron di Firenze (foto in basso). Proseguono i lavori nell’ambito dei servizi, tra cui la manutenzione per la pubblica illuminazione di Cesena e di Cesenatico, la manutenzione delle struture dell’USL di Cesena e

quella per gli edifici ACER per la provincia di Forlì-Cesena, che nel 2006 hanno portato un fatturato di oltre un milione di euro.

Un altro punto cardine della politica imprenditoriale di CAIEC è la partecipazione in società in grado di generare sinergie e possibilità lavorative per gli associati. CAIEC Costruzioni, attiva nell’edilizia civile, ES.CO. Romagna, società di servizi energetici, Finpolo e Isera, società sarda nata a Nuoro adottando il modello imprenditoriale sperimentato a Cesena con ELFI, rappresentano il traino che consente di mantenere buoni risultati anche in un momento di mercato difficile. L’ultima quota acquisita è in Eurocostruzioni s.p.a., azienda operativa in

numerosi cantieri a Faenza, Cesena e Ravenna. E la prossima frontiera di questa strategia di alleanze ad ampio raggio – che coinvolge il mondo cooperativo, artigiano e industriale - è la produzione di energia pulita con il fotovoltaico e dal vento. La bontà di questa visione è testimoniata dalla continua crescita dei soci, passati dai 258 del 2005 ai 273 del 2006. «Ora possiamo dare servizi che prima non riuscivamo a fornire, specialmente nel campo della formazione e dell’aggiornamento professionale», dice Balestri. Anche i ricavi sono significativi: nel 2006 sono stati pari a 11,4 milioni di euro, con un un utile di 85 mila euro.

«Nella nostra natura cooperativa – spiega Balestri

– c’è il desiderio di fornire risposte a livello sociale, oltre che economico.

Tra queste c’è la possibilità di sgravare gli enti di costi e inefficienze nella gestione dei servizi. Gli strumenti ci sono, bisognerebbe solo cominciare ad usarli».

Archivio fotografico Sapim/CAIEC

S

ono p o che le cooperative che hanno dovuto affrontare un cambiamento radicale come quello che ha coinvolto CAIEC. Il “vecchio” consorzio degli elettricisti, che vendeva materiale ai propri associati, oggi non esiste più. Al suo posto è nata un’impresa moderna, che ha saputo evolversi e diversificare il proprio campo di attività sfruttando in modo intelligente le possibilità offerte dal mercato. Il punto di svolta fu il 2000. Quell’anno i rami commerciali dei tre consorzi romagnoli CAIEC, CEAR e CEIR si fusero per dare vita a ELFI, una società per azioni che oggi viaggia oltre i 70 milioni di euro di fatturato ed è diventata un modello di creazione di ricchezza diffusa, preso ad esempio a livello nazionale, con un patrimonio netto di 10 milioni di euro, 150 lavoratori e dieci sedi in Romagna e nelle Marche.

«Alla luce dei risultati – ricorda il presidente di CAIEC, Domenico Balestri – quell’operazione oggi sembra scontata. All’epoca era una scommessa in cui non molti credevano, e che abbiamo contribuito a vincere». CAIEC ha circa il 30% delle azioni di ELFI, che continua a offrire agli associati le stesse condizioni di favore di un tempo, con in più i vantaggi economici derivanti dall’aggregazione di forze. Ma il passaggio è stato epocale anche per il consorzio, che ha dovuto riconsiderare integralmente il proprio core business.

«Ora il nostro scopo –