Sc 200804 aprile web

Mensile ufficiale di:

Forlì-Cesena

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno XI n.4 aprile 2008 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47100 Forlì. codice ISSN 1971-6842. CONTIENE I.P.

47100 FORLI’ Via Monteverdi 6/b Tel. 0543/785411 - Fax 781134 www.legacoopforlicesena.it

www.lasocietacooperativa.it

EDITORIALE

“Facce da Cooperatore”, una rubrica per tutti voi I lettori diventano protagonisti con i loro auguri

Il buonumore di chi lavora bene Arch. Apofruit / giuseppegiacobazzi.com

In questi anni La Società Cooperativa è cresciuta in quantità e qualità.

Abbiamo aumentato la foliazione, le copie, l’uso del colore e delle foto, e inserito tante firme importanti, che con le loro rubriche arricchiscono il giornale. Siamo sbarcati su internet, con il blog www. lasocietacooperativa.it, e riforniamo di notizie la trasmissione televisiva “Legacoop TV”, in onda dal 2003.

L’obiettivo editoriale è sempre stato quello di non essere “il solito house organ” autoreferenziale, e pensiamo - con margini di miglioramento ancora ampi - di essere sulla buona strada. Per questo ci permettiamo di pubblicare una rubrica che, invece, fa dell’autoreferenzialità la propria ragion d’essere: è un regalo per tutti i lettori che ci scrivono, ci chiamano e ci sollecitano a migliorare sempre. La trovate a pagina 2 e si intitola “Facce da cooperatore”: fateci sapere cosa ne pensate e... aspettiamo i vostri auguri!

Il comico Giuseppe Giacobazzi è stato l’attrazione della convention di Apofruit tenuta prima del Macfrut. Ma i soci della cooperativa, diventata una delle principali aziende dell’ortofrutta italiana ed europea, hanno ben altri motivi per sorridere.

SERVIZIO A PAGINA 4

sapim.it

A PAGINA 2

5 per mille per le ONLUS (anche per il 2008 è POSSIBILE!)

CAD è una ONLUS Scegli

00699780409

Ricorda il codice fiscale e fai una firma sul Mod. 730, CUD o Unico.

Con il tuo contributo a CAD doni un sorriso!

RUBRICHE

2

La Società Cooperativa

Romagna Particolarmente

Libera Associazione

Il castello di Montegridolfo

In ricordo di Virginia Senzani di Enrica Mancini

Ci sono persone che legano il proprio nome al movimento cooperativo in maniera molto forte, ma talvolta vengono “date per scontate”, perché si presuppone siano note ai più.

Così è per Virginia Senzani, la cooperatrice scomparsa nell’ottobre del 1993, alla quale è stata intitolata nel 1998 l’associazione alla quale fa capo questa rubrica. Vale, dunque, la pena spendere in questo numero qualche parola per tratteggiare la figura di questa donna, pur sapendo che il poco spazio non potrà che limitare il ricordo a qualche veloce considerazione.

Virginia Senzani fece il suo ingresso nel movimento cooperativo aderente a Legacoop negli anni Cinquanta, anni di progressivo ritorno postbellico alla normalità, di consolidamento delle imprese cooperative e di prime avvisaglie di crescita diffusa nel Paese. I suoi incarichi furono legati principalmente all’ambito amministrativo, ma, come spesso succedeva (e succede), specie per coloro che considerano questo lavoro non solo una professione, bensì una sorta di “vocazione”, la sua competenza spaziò ben oltre, tanto da occuparsi di consulenza fiscale, di promozione, di assistenza. Svolgeva il suo incarico non da funzionario di palazzo, ma da cooperatrice tra i cooperatori, con una presenza costante nel tessuto associativo provinciale, e una determinazione tenace che la portava ad affrontare le battaglie con risolutezza (come per le vertenze a favore dei braccianti).

Una espressione, che mi è stata suggerita da chi Virginia ha conosciuto, credo possa sintetizzare in maniera efficace le caratteristiche di questa donna: «una cooperatrice impegnata per il riscatto e l’emancipazione del lavoro attraverso la cooperazione, alla quale Virginia dedicò tutta se stessa». C’è un racconto di Gianni Rodari che, riprendendo un antico detto, ammonisce sul fatto che “l’uomo il cui nome è detto resta in vita”. Per dare continuità all’impegno di Virginia Senzani, nel 1998 a lei è stata intitolata una associazione di promozione culturale, che si occupa di promuovere ricerca, conoscenza e cultura nei campi dell’economia, del lavoro, della cooperazione, dell’economia sociale e del volontariato, dello sviluppo delle risorse umane e professionali, contribuendo alla crescita dei valori sociali e civili del territorio di ForlìCesena. Con l’auspicio che tramandando la memoria di questa grande cooperatrice il suo insegnamento resti vivo di generazione in generazione…

Montegridolfo, ubicato fra la vallata del Conca e quella del Tavollo, è “castello” medioevale, ancora in buone condizioni e cinto di mura.

La denominazione “Mons Gredulphus” venne assunta nel XIII secolo, quando il luogo divenne “castrum” e fu dominato dalla famiglia dei Gridolfi, nobili riminesi di parte guelfa.

Il Castello malatestiano (XIV secolo) conserva meravigliosamente intatto il suo aspetto medioevale, con l’ardita rampa del cassero, le arcate gotiche del bel salone della “grotta azzurra” e l’elegante torrione.

di Luciano Liuzzi

FACCE DA COOPERATORE

PUBBLICA GRATIS I TUOI AUGURI! Matrimoni, battesimi, compleanni, lauree E NON SOLO: Invia subito foto e NOTE d’AUGURI VIA EMAIL a info@sapim.it o consegnale a mano presso LEGACOOP, in via Monteverdi 6/B a Forlì. LE PUBBLICHEREMO GRATIS NEI PROSSIMI NUMERI. INFO: tel. 0543 785411.

te laureata in Lettere con 110 e Eleonora Russo si è brillantemen “Scuola e fascismo. L’educalo tito lode, discutendo una tesi dal Un lavoro di alto livello: la tesi ”. ioni eraz gen ani zione delle giov ne dall’archivio del Museo azio blic è stata acquistata per la pub o A Eleonora, al babbo Guglielm del Risorgimento di Bologna... vive congratulazioni da parte più le e a tutta la famiglia Russo dei cooperatori di Legacoop.

Matrimoni in casa Idrotermica Coop La cooperativa di impiantistica ha festeggiato due lieti eventi. Il 4 maggio sono convolati a giuste nozze la socia Deborah Amati con il fortunatissimo Gianluca.

Il 13 aprile, invece, erano saliti sull’altare Gianluca Tangreda con l’altrettanto fortunata Sara.

A entrambe le coppie un augurio di tanta felicità e serenità per una nuova vita insieme da parte della presidente Catia Ridolfi e di tutti i soci, dipendenti e amici della cooperativa.

Il piccolo Tommaso Ma zzo potete vedere, in splen tti ha compiuto 3 mesi ed è, come dida forma. Lo festeggia Massimiliano - dirigente no il babbo mona Benedetti, già in di Formula Servizi - e la mamma Sifor Confesercenti di Cesena. za a Legacoop e oggi dirigente della

INFO È nata VIDEO

con il notaio Scatto inaugurale ci e ammiso Degli O ddi per nfo, la nuooi de Vi di i or at str ni da Sapim e va so ciet à creata promuovere r pe RomagnaOggi ione e comuservizi di informaz lle imprese ne ali nicazione digit lici. e nei luoghi pubb

CULTURA

La Società Cooperativa

3

EVENTI :: Le iniziative collaterali al festival dei diritti umani hanno avuto fra i protagonisti anche Cultura Progetto

Human Rights Nights, Forlì si batte per i diritti umani Non solo cinema nel programma della kermesse promossa dal Fondo per la Cultura

I

l Fondo per la Cultura ha promosso l’iniziativa “Forlì per i Diritti Umani”, una serie di appuntamenti di arricchimento all’ottava edizione del festival Human Rights Nights 2008.

Quest’anno il festival di cinema e arti dei diritti umani ha avuto come tema (Soprav)Vivere -Resistance, in omaggio a tutti coloro che lottano per sopravvivere in situazioni di guerra, colonialismi, schiavitù, povertà, a tutte le difficoltà ed alienazioni della vita quotidiana nelle società contemporanee.

A Forlì la Cooperativa Cultura Progetto ha curato l’ambito della Comunicazione e organizzato alcuni Eventi Collaterali.

Per quanto riguarda la Comunicazione sono stati pubblicati articoli su vari giornali come il Resto del Carlino, Il Corriere di Forlì e La Voce; è stato allestito un Gazebo in Piazza Saffi ed un tavolo a Palazzo Albertini, oltre a vari banchetti nelle sedi universitarie e presso le sedi di alcuni degli Enti che hanno collaborato con noi.

Sicuramente utile a rendere visibile l’iniziativa è stata la realizzazione di maglie e borsine, recanti il logo del Festival e del Fondo per la Cultura, che sono state vendute e regalate a vario titolo.

Nell’ambito dell’organizzazione degli eventi collaterali, Cultura Progetto ha cercato di mettere in risalto le varie forme artistiche che caratterizzano un Festival Culturale, pur non togliendo importanza alla centralità del concorso

SUL SITO WWW.LASOCIETACOOPERATIVA.IT

L’intervento di Legacoop alla presentazione del dvd di UTET “Diritto al cibo” C’era anche il responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Forlì-Cesena, Massimo Brusaporci, alla presentazione del DVD UTET sui diritti umani “Diritto al Cibo”, organizzato sabato 19 aprile alle 16,30 nell’ambito del festival Human Rights Nights a Forlì, nella sala polivalente Valverde. Il suo intervento è pubblicato integralmente sul blog www.lasocietacooperativa.it, con la possibilità di partecipare alla discussione inserendo commenti e proposte. cinematografico, cuore del festival di Bologna.

Pertanto dopo la prima giornata, martedì 15 Aprile, durante la quale è stato presentato il Fondo per la Cultura e il progetto Forlì per i diritti umani presso la Sala del Refettorio dei Musei di San Domenico, il programma è stato molto vario e interessante.

Giovedì 17 si è svolta una conferenza su Aung San Suu Kyi per i diritti umani in Birmania, presso Il Centro per la Pace Annalena Tonelli; inoltre è stato proiettato il film “Furyo” presso l’Aula Magna SSLIMIT con successivo dibattito diretto dei giornalisti e saggisti Pietro Caruso e Andrea Panzavolta.

Altro evento della serata è stato lo spettacolo “Lo Chopin Partiva”, storie di donne raccolte attraverso interviste realizzate in 15 anni dalla rivista “Una città”, lette e interpretate dal gruppo Malocchi e Profumi, con voci e musica a cura di Proscena. Infine presso il Diagonal, Concerto dei “Japanese

Gum” ed esposizione fotografica a cura di Amnesty International.

Tutti gli eventi hanno riscosso attenzione dalla cittadinanza e dagli studenti.

Venerdì 18 Aprile, un solo evento ma di grandissimo successo, il concerto dei “Macola E Vibronda” con musiche Reggae e dal mondo, presso il circolo ARCI Madamadorè.

Sabato 19 Aprile una conversazione con Emergency Forlì, riguardante le attività che vengono svolte nei loro ospedali, ha permesso di entrare a contatto più diretto con una realtà come quella di Emergency che tanto opera nell’ambito dei diritti umani. In seguito presentazione della mostra “Esoterismo” dell’artista armena Angel.

Per concludere la setti-

mana di eventi, domenica si è tenuto l’incontro dibattito “Il Tibet, La Cina, Le Olimpiadi… l’occidente .

Un Problema Lontano?”.

Claudio Cardelli, giornalista nonché dirigente dell’ Associazione Italia-Tibet ha svolto un dibattito molto interessante, stimolando la partecipazione dei presenti, inoltre il fatto che l’evento si sia potuto svolgere all’aperto ha reso il tutto più gradevole. A seguire aperitivo-buffet e il concerto dei “Rangzen” .

L’esperienza è stata sicuramente molto positiva. ha creato una situazione di osmosi tra l’Università e la Città di Forlì ed ha riscosso una forte partecipazione della cittadinanza.

IMPIANTI A GPL E METANO DAL 1964

OFFICINA INSTALLAZIONE IMPIANTI A GPL E METANO Unità locale di Forlì

via Sacco n.22 - 47100 FORLI’ - Italy tel. e fax 0543 724844 www.florgas.it info@florgas.it

installatore autorizzato

Linea di Confine

Aspettando l’ondata di Pietro Caruso «La parola fede deriva chiaramente, io credo, da fare ciò che si è promesso» (Cicerone) Di questi tempi va molto di moda attendere l’onda della crisi economica alla stregua di quella vissuta nel “big crash” del 1929. Non si tiene conto che proprio quella crisi ha insegnato al mercato della finanza e alle istituzioni che presiedono il mondo del credito a non offrire l’intero fianco all’esposizione dei movimenti oceanici del denaro. Eppure una parte di quello che succede, per esempio, nelle speculazioni sui prodotti petroliferi sfugge al senso comune. E se qualcuno chiede l’elenco delle banche che hanno concesso credito facile, esigenti rate, a chi la casa non se la poteva permettere è tutto un cercare di nascondere i più alti livelli di responsabilità.

Del resto sono tempi nei quali al rigore economico e finanziario dei liberisti si è sostituito il sogno populista. Non è dunque escluso che ad aprire i rubinetti della demagogia interessata al voto sia negli Usa quella stessa amministrazione che da quando è al potere ha vissuto solo l’economia di guerra.

Da questo punto di vista le organizzazioni dei consumatori e i sindacati sono state spesso al di qua delle responsabilità collettive che sono loro demandate. Non c’è bisogno che si scomodi il Fondo monetario internazionale per capire che gli oneri dei pericolosi mutui “subprime” interessano, per il 40 per cento, il sistema bancario europeo. Proprio perché siamo in piena interconnessione finanziaria dovremmo porci il problema di quanto nuoccia a tutto questo lo strato demagogico che si è avvertito in taluni toni in campagna elettorale italiana e di cosa abbia veramente bisogno il Paese.

Stiamo aspettando l’onda che arriverà, ma cercheremo di aggrapparci alle nostre convinzioni e alla forza di chi vuole sfidare il clima tempestoso.

No, non dobbiamo farci piegare dalle avverse fortune.

AGROALIMENTARE

4

La mano invisibile è quasi morta di Cristian Maretti

L’inizio del 2008 sta riservando agli addetti del settore agroalimentare una grande notorietà.

Certamente l’effetto prezzi è determinante e la presenza di nuove possibilità di investimento sulle materie prime agricole aiuta, ma nell’agenda dell’opinione pubblica “planetaria” e dei direttori dei giornali sono tornati temi per troppo tempo delegati ai soli addetti ai lavori. Basti pensare al fabbisogno alimentare nei paesi poveri da un lato, e al dibattito sugli aiuti all’agricoltura europea dall’altro.

Alcuni elementi di riflessione profonda stanno investendo perfino le fondamenta dell’azione politica ed economica di Istituzioni internazionali sorte dopo la Seconda Guerra Mondiale, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Ma quello che più sorprende è la rimessa in discussione dei “sacri” principi liberisti che hanno guidato - o meglio avrebbero dovuto guidare - la famosa “mano invisibile” del mercato in maniera certa. Ci si è accorti che questa mano, anziché ripartire benessere per tutti, sta arraffando a più non posso profitti di cortissimo periodo. A beneficio di pochi, grandi speculatori di borsa.

In una fase di grande volatilità dei prezzi, in una fase di incertezza sulla sostenibilità di alcune filiere agricole di assoluto valore, in una fase in cui gli andamenti climatici riportano sul fare agricoltura le antiche incertezze (troppo presto dimenticate). Lo dico forte e chiaro: c’è bisogno di più cooperazione, c’è bisogno di più organizzazione, c’è bisogno di più politica.

CONVENTION :: La cooperativa ha incontrato clienti e istituzioni

Apofruit, bilancio di anni importanti

Arch. SAPIM

Roma, Romagna

La Società Cooperativa

Da qui al 2010 previsti 20 milioni di investimenti

A

due anni dalla precedente ed analoga convention, e cogliendo nuovamente l’occasione di Macfrut, Apofruit Italia è tornata ad incontrare a Cesena clienti, fornitori, istituzioni e partner per illustrare i risultati ed i progetti di questi due anni impegnativi ma fruttiferi. E che siano stati anni importanti (dopo due annate di profonda crisi del comparto ortofrutticolo) lo dimostrano anche i dati che fotografano l’attuale identikit della grande cooperativa che, partita in Romagna 48 anni fa, è diventata una grande azienda italiana con stabilimenti propri e soci diretti nelle zone strategiche della nostra penisola. Un vero e proprio sistema a rete che permette alla cooperativa, pur nelle complessità innescate dalle sue grandi dimensioni, di mantenere una notevole flessibilità e soprattutto di dare ad ogni produttore l’esatto risultato del mercato. Un sistema che consente anche di fornire ai clienti un pacchetto molto ampio di prodotti.

Oggi Apofruit Italia conta 4.300 soci, 11 stabilimenti e 6 centri di ritiro, lavora annualmente 250 mila tonnellate di prodotto conferito dai soci, ha un fatturato consolidato di 230 milioni di euro e un patrimonio netto di 60 milioni di euro.

Attualmente dà lavoro a 160 dipendenti fissi e 2400 stagionali. Negli ultimi tre anni ha investito 24,6 milioni di euro in strutture e nuove tecnologie.

Per avere idea dello sviluppo di Apofruit Italia basta evidenziare il trend di crescita nell’area di Cerignola (Foggia). Qui nel

IL RESOCONTO DI MACFRUT: TANTI RICONOSCIMENTI PER LE COOPERATIVE

L’ortofrutta verso la quarta gamma L’ortofrutticoltura italiana sta attraversando un periodo in cui lo scenario internazionale e le prospettive sono assai incerte, eppure da Macfrut (Cesena 17-19 aprile) sono arrivati messaggi positivi. Ad esempio c’è chi annuncia investimenti per 20 milioni nei prossimi anni, come Apofruit Italia, oppure chi affronta con rinnovata grinta i mercati esteri (vedi la patata Selenella in Germania o Made in Blu). La fiera per la 25 esima edizione ha radunato 21.500 visitatori, fra cui 70 delegazioni estere, e 700 espositori dei quali il 25% proveniente da oltreconfine, (comprese Cina e India).

Una prima novità è venuta da Macfrut International, un’area espositiva per le aziende italiane che assieme a Macfrut si proiettano all’estero verso fiere e incontri.

A proposito di incontri, durante l’edizione 2008 si sono tenuti circa 400 business meeting fra imprese espositrici italiane e aziende straniere di gran livello all’interno del nuovo e prestigioso centro congressi.

A Macfrut si sono lanciate due indicazioni, entrambe fondate sull’innovazione.

L’ortofrutticoltura italiana, di fronte al calo dei consumi interni, deve porsi l’obiettivo di esportare, con produzioni competitive

2004 la cooperativa contava 4 soci per 960 tonnellate di conferimento, oggi ne annovera 65 per un conferimento previsto di 3.800 tonnellate che, nel 2010, in piena produzione, raggiungerà le 6 mila tonnellate.

«Ma abbiamo mantenuto

di segmento medio alto. L’altro grande obiettivo è innovare le modalità del consumo.

Macfrut ha offerto una grande dimostrazione, realizzando il primo Salone della IV Gamma e relativo Convegno nazionale a cui si è avuta una massiccia partecipazione, compresi molti esponenti della GDO. La controprova del gradimento della macedonia (IV gamma se già confezionata) viene anche dai risultati del Progetto Frutta Snack, presentati dalla Centrale di Cesena, che gestisce il progetto nelle scuole superiori di Emilia Romagna, Marche, Roma e Bari per i Ministeri della Salute dell’Istruzione e dell’Agricoltura.

Cesena Fiera ha assegnato due Premi.

Quello di Macfrut, riconoscimento a personalità che hanno aiutato l’ortofrutticoltura a crescere e svilupparsi, è andato a Romeo Lombardi, l’altro alla memoria di Paolo Moretti, innovatore e anticipatore di tecnologie al servizio dell’ortofrutticoltura. Infine, Macfrut è stata l’occasione per l’assegnazione del Premio Grappolo d’oro Export: come miglior esportatore italiano nel 2007 è stato designato Almaverde Bio e il riconoscimento è stato consegnato dal ministro Paolo De Castro.

la natura di azienda cooperativa di primo grado – evidenzia Enzo Treossi, Presidente di Apofruit Italia - che ci piace molto perché garantisce un rapporto poco mediato tra produttore e mercato. Siamo molto orgogliosi, inoltre, di essere

una cooperativa, forma di impresa oggi più che mai attuale, anche se pensiamo che nella cooperazione occorra misurare di più le esperienze, le persone e i comportamenti».

Tra i successi di Apofruit Italia in questi due anni c’è

da elencare anche il consolidamento nel biologico: oltre 25 mila tonnellate di prodotto per un fatturato di 40,5 milioni di euro.

«Dopo 7 anni di intensa attività promozionale - informa Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit Italia - il nostro marchio Almaverde Bio è leader nel mercato italiano dei prodotti biologici. Il marchio è conosciuto e apprezzato dal 69,5% dei consumatori di bio nella moderna distribuzione. Nel 2009 puntiamo a superare i 50 milioni di euro di fatturato». Nei prossimi tre anni la strategia di sviluppo della marca Almaverde si allargherà, infatti, all’Europa.

Produttivo si è dimostrato anche l’impegno, con l’acquisizione di nuovi brevetti, sul fronte delle nuove varietà ortofrutticole. Negli ultimi tre anni Apofruit che già partecipa ai progetti più innovativi del settore quali Serenella, Pink Lady, Mela Più e Zespri Gold ha sottoscritto accordi con Sun World per le nuove varietà di uva senza semi e susine, con Modì Europa per sviluppare l’omonima mela e con Syngenta per il pomodoro Dunnè e per Bibo, il mini cocomero senza semi.

E per il futuro? «Nel triennio 2008/2010 - conclude Renzo Piraccini - abbiamo in programma investimenti per oltre 20 milioni di euro. I nostri obiettivi sono sempre gli stessi accentuare le specializzazioni sui diversi prodotti, incentivare l’innovazione, segmentare le diverse specie, aumentare l’efficienza e ridurre i costi, aumentare l’export«.

La Società Cooperativa

AGROALIMENTARE

5

La cooperazione è ancora un volano fondamentale per l’ortofrutta e il settore agroalimentare?

A giudicare dalla massiccia presenza al Macfrut la risposta non può che essere positiva. In questa breve carrellata fotografica gli stand di alcune delle principali imprese che hanno partecipato alla kermesse cesenate del 17, 18 e 19 aprile.

Uff. stampa Legacoop

Le cooperative di Legacoop protagoniste al Macfrut

SOCIALI

6

di Gabriele Papi

“Al manini gli è arrivé, dall’inveran a sem scapè” “Le manine sono arrivate, dall’inverno siam scappati”: è il detto romagnolo che apre (ricordate?) quel gran filn che è “Amarcord”, di Federico Fellini. In molti, per buona tradizione romagnola, volevano prendere le “manine”, cioè i semi piumati del cardo selvatico e di altre piante consimili. Una manina acchiappata significava buona fortuna. Inoltre, sempre secondo tradizione, una “manina” poteva anche essere posta vicina all’orecchio per ascoltare i suoi sussurri, provocati dal vento, e trarne consigli e presagi. Chissà, può valere anche oggi. Ad esempio, si può provare con le “manine” al posto degli “exit poll”, visto che siamo appena usciti da una turbinosa campagna elettorale. Inoltre, bonariamente volendo, anche i nostri dirigenti politici potrebbero utilizzare le “manine” (nel senso dei semi piumati), in modo figurato- s’intende - per capire il vento dell’opinione pubblica. Forse sarebbe bene rispolverare un piccolo-grande libro: “I ragazzi della Via Paal”, di Ferenc Molnar. Ricordate la trama di quel libro (di più che un libro per ragazzi)? Nella banda dei ragazzi della via Paal tutti erano capitani ed ufficiali: c’era solo un soldato semplice, Ernesto Nemecseck. E sarà proprio questo soldatino a salvare le sorti della sua banda di giovani amici, facendone di tutti i colori e buscandosi persino una poi fatale polmonite per bagni più o meno forzati, fuori stagione.

Piccola morale: a forza di essere tutti “capitani” il rischio di diventare autoreferenziali c’è, ed è grosso.

Né sempre si può contare sullo spirito di sacrificio dei Nemecseck di turno.

Perché oggi, probabilmente, il bravo Nemecsek direbbe: “perché sempre io devo nascondermi nell’acqua gelata della fontana dell’Orto Botanico per sfuggire all’inseguimento delle “Camice Rosse” di Feri Ats? Una volta tanto, cari amici capitani, qualche sacrificio fatelo un po’ anche voi”. Così è, se vi pare.

Il sogno di nove ragazze che oggi si chiama Acquarello La celebre canzone di Toquinho ispirò il nome

SPETTACOLO DI BENEFICENZA

N

ove ragazze forlivesi trentenni, con un sogno in tasca: dare vita ad una cooperativa di servizi per la prima infanzia, mettendo in tal modo a frutto le rispettive competenze e qualifiche professionali. È questo l´inizio della storia, oggi ventennale, di “Acquarello”, realtà molto apprezzata nel settore della gestione di nidi d’infanzia e strutture per bambine e bambini di età da 0 a 3 anni, prevalentemente in convenzione con le amministrazioni pubbliche. A condividere quel sogno oltre ad un gruppetto di ragazze, nel lontano 1988, troviamo tuttora presenti in cooperativa Paola Rossi (attualmente presidente), Sela Marfisi (vicepresidente) e Roberta Sbaraglia (consigliere).

La scelta del nome che avrebbe identificato l’attività della cooperativa trovò ispirazione nella celebre canzone di Toquinho. Serietà, impegno, caparbietà portarono, fin dai primi anni Novanta, con la gestione di un nido d’infanzia nel territorio forlivese, a consolidare sempre più le professionalità nell’ambito del settore della prima infanzia.

La cooperativa è stata costituita nel 1988 ed ha concretamente avviato la sua attività nella primavera dell’anno successivo, conseguendo importanti risultati sia in termini di apporto alla costruzione di un nuovo sistema di welfare locale, sia in termini di creazione di occupazione stabile e regolare, dimostrando un grande impegno per creare una comunità che ha a cuore i diritti di cittadinanza per tutti e che è interessata a lavorare nella dimensione imprenditoriale. Tra gli obiettivi di “Acquarello” c’è quello di poter contribuire a creare una comunità in grado di assicurare alle bambine e ai bambini di oggi e di domani un futuro migliore.

Dal punto di vista dimensionale oggi “Acquarello” ha un organico di 110 persone, di cui 68 sono soci, con una età media di circa 35 anni e con

La presidente di Acquarello, Paola Rossi (a sedere) e la vicepresidente Sela Marfisi, entrambe socie fondatrici della cooperativa.

uno specifico alto grado di scolarizzazione.

Nel 2007 ha sviluppato un valore della produzione di oltre 2 milioni di euro, e ha investito nell’acquisto della sede di via De Amicis, nel centro storico di Forlì. Al fine di assicurare ai clienti ed ai committenti standard elevati e certi di qualità dei servizi, la cooperativa si è dotata e attua un complesso sistema di procedure di qualità. Già dal 2004 è stata ottenuta la certificazione di qualità Uni En Iso 9001 : 2000 per le attività di “Progettazione ed erogazione di servizi

prima infanzia: Nido d’Infanzia, Centro per bambini e genitori, Spazio Bambini e di progettazione ed erogazione di servizi di formazione pedagogica».

«Siamo una realtà solida – dice la presidente Paola Rossi – che ha cercato di fare una politica attenta all’uso delle risorse, impegnandosi sul versante della qualità permettendo di costruire una impresa “forte” dal punto di vista patrimoniale e finanziario e, nel contempo, significativa in ambito pedagogico.

Se oggi “Acquarello” è una cooperativa apprezzata da

Blaco

Titolo su due righe Mio capitano, della rubrica bagnati anche tu

ANNIVERSARI :: La cooperativa di servizi per l’infanzia venne fondata 20 anni fa . Attualmente occupa 110 persone

Blaco

Bocconi Avvelenati

La Società Cooperativa

A tempo di musical!

Nel ventennale della sua fondazione, la cooperativa Acquarello festeggia proponendo un musical originale, “Beauty Center Show”, per la regia ed ideazione di Alberto Ricci, che andrà in scena sabato 31 maggio al Teatro Fabbri e il cui ricavato verrà devoluto integralmente in beneficenza. In scena, le ragazze di Acquarello nelle vesti delle protagoniste di questo inedito show di parrucchiere, clienti e shampoo speciali.

Filo conduttore, la colonna sonora di vent’anni di canzoni, eseguite dal vivo dal cast: da “Bruci la città” a “50 Special”. In un noto centro di bellezza, il “Viola Beauty Center Shop”, un gruppo di donne balla, spettegola e canta in tutta la sua bellezza. Irene dirige con passione il negozio della scorbutica Viola, anche se il suo vero sogno è di aprirne uno tutto suo dove poter sperimentare un suo balsamo dalla formula segretissima e dalle virtù quasi magiche. L’occasione capita il giorno in cui si presenta al Centro la nuova lavorante, Giò...

Per informazioni e prevendita: tel. 0543 20854. tutti, mi sento di ringraziare tutti i nostri operatori che sono i maggiori responsabili e che in questi anni si sono adoperati in modo sorprendente per raggiungere un elevato livello qualitativo pedagogico e organizzativo».

Oggi, venti anni dopo, la

cooperativa festeggia il suo compleanno con un ricco programma di iniziative, che spaziano da un musical benefico (in scena il 31 maggio prossimo), alla festa sociale, per concludersi con un convegno sui temi dell’infanzia (in programma in autunno).

PRODUZIONE LAVORO

La Società Cooperativa

7

CANTIERI :: Maire Engineering ha scelto la cooperativa forlivese per la realizzazione degli impianti dei nuovi stabilimenti Technogym

Idrotermica Coop firma l’aria del nuovissimo Technogym Village Un’opera di valenza internazionale, fortemente voluta dal patron Nerio Alessandri

Grande attenzione per risparmio energetico e cura ambientale americana. Le tre caldaie, ad esempio, sono tutte dotate di recuperatori di calore sui fumi, e la combustione è costantemente ottimizzata dall’intervento di un computer. Ognuno dei sette grandi portoni è dotato di lame d’aria per ridurre lo scambio termico con l’esterno e i gruppi frigoriferi sono tutti dotati di un sistema a inverter, al fine di adattare il consumo

elettrico all’effettiva necessità.

Anche l’impatto visivo è stato preso in considerazione. Il sistema di pressurizzazione antincendio è stato interrato in una collinetta esterna al lato nord della struttura. La sicurezza è tenuta ai massimi livelli, come testimonia l’impianto di spegnimento automatico a gas inerte installato nel locale di elaborazione dati. Nel cantiere sono all’opera mediamente 30 maestranze termoidrauliche, più quattro tecnici specialisti interamente dedicati a questo progetto.

«Per noi è una commessa internazionale di grande

visibilità – dice la presidente della cooperativa, Catia Ridolfi – nella quale stiamo riversando tutta la nostra esperienza e capacità. Credo sia importante che Technogym abbia puntato su imprese locali, contribuendo al massimo allo sviluppo del territorio in cui si trova: è una politica lungimirante, che raramente riscontriamo in gruppi di questa valenza e dimensioni».

In alto: una ripresa aerea del cantiere del nuovo Technogym Village a Cesena.

A destra: la presidente di Idrotermica Coop, Catia Ridolfi, e la sede della cooperativa.

Blaco/Sabatini/Technogym

S

ono responsabili del trattamento dell’aria e dei fluidi delle sale operatorie di alcuni dei più importanti ospedali di tutta Italia, ma non solo: il benessere dei delfini del centro Oltremare di Riccione, tanto per fare un esempio, è nelle loro mani. Idrotermica Coop, società cooperativa forlivese considerata tra le migliori specialiste nazionali del settore, è stata scelta da Maire Engineering, General Contractor di Technogym, per la realizzazione degli impianti del Village, lo stabilimento produttivo che sta sorgendo alle porte di Cesena.

Nella cit tà malatestiana, del resto, Idrotermica Coop era già conosciuta per aver portato a termine lavori come il centro commerciale Montefiore, l’ospedale Bufalini, il teatro Bonci, lo stabilimento Sergio Rossi.

«All’interno del Village – spiega il capoprogetto, Mirco Romiti – Technogym ha chiesto e ottenuto i materiali migliori disponibili sul mercato. Tutto è progettato per consentire di lavorare nel massimo del comfort possibile col minimo dei consumi». Il riscaldamento dello stabilimento è affidato a un innovativo sistema a termostrisce: si tratta di 4.500 mq di pannelli, che forniscono calore nel modo più naturale possibile, ovvero dall’alto, riducendo al minimo il naturale spostamento delle polveri.

Uguale attenzione è stata posta per il risparmio energetico, utilizzando sofisticate tecnologie di provenienza italiana, tedesca e

SPORT

8

La Società Cooperativa

Archivio Around Sport

EVENTI :: Grande successo per la “Bràzalonga” e per la terza edizione dell’Open Day “Benessere e Solidarietà”, organizzate da Around

Un mese all’insegna della solidarietà Iniziative per l’Istituto Merlara, l’associazione Libera di Don Ciotti e per La Nuova Famiglia

I

l mese di aprile, per Around Sport, è stato all’insegna della solidarietà.

Due sono stati gli appuntamenti organizzati: l’open day Benessere e Solidarietà al Centro Seven di Savignano e la Bràzalonga alla piscina comunale di Cesenatico, entrambi con grande successo di pubblico.

«Nel fare beneficenza cerchiamo sempre di essere concreti – spiega Gabriele Corzani, direttore di Around Sport – e per questo motivo scegliamo realtà meritevoli, conosciute, che hanno bisogno di essere sostenute». Nei due appuntamenti organizzati in aprile Around Sport ha scelto

l’Istituto di accoglienza Merlara di Savignano, l’associazione Libera di Don Ciotti e La Nuova Famiglia di Cesenatico, una Onlus che si occupa della tutela delle persone disabili orfane e delle persone anziane sole in stato di svantaggio sociale.

Alla Bràzalonga, tenutasi alla piscina comunale di Cesenatico dalla mattina fino a sera, hanno partecipato oltre 600 persone. Centoventi quelle che hanno preso parte alla maratona in acqua.

Benessere e Solidarietà ha richiamato più di mille persone. Si è deciso di svolgere l’evento durante un normale giorno settimanale per poter devolvere all’Istituto Merla-

ra e a Libera tutto l’incasso della giornata, sostenuto anche dalla vendita di magliette e dalla scelta di tutto lo staff del Seven, istruttori e dipendenti, di devolvere il corrispettivo della propria giornata di lavoro a questo evento di beneficenza. «Il risultato di questi momenti – spiega ancora Corzani – è sia economico che di visibilità. Oltre all’importanza di raccogliere dei fondi, crediamo sia fondamentale che si parli di queste realtà».

In serata si è poi tenuta la “cena della legalità”, organizzata da Around Sport in collaborazione con Libera, che ha messo a disposizione i propri prodotti.

C’erano circa 50 persone.

«Già da anni collaboriamo

Il piacere del caffè del bar dentro la tua cooperativa sia in miscela classica che equo-solidale

Meseta e Beneficio sono marchi del gruppo

distribuiti da:

via N.Sacco 26/A - 47100 FORLI’ - Tel. e fax 0543 795499

con Libera e, nel tempo, cercheremo di farlo ancora di più. Questa cooperativa, che vive della vendita dei propri prodotti, deve poter essere conosciuta; chi crede nel progetto di Libera deve fare uno sforzo per dargli visibilità». Alla cena erano presenti Daniele Borghi, responsabile regionale di Libera, Marisa Zani, referente provinciale di Libera, gli Assessori al Comune di Savignano Cristiana Rocchi, Luciano Gobbi e Nazzareno Mainardi ed Emanuela Pedulli, Assessore del Comune di Cesenatico.

Riaprono gli impianti estivi Per quanto riguarda la normale attività di Around Sport, il prossimo mese

apriranno gli impianti estivi. Al Centro Seven, dopo il grande successo riscosso dai centri estivi lo scorso anno (con una media di 150 bambini al giorno), si è deciso di rilanciare. Sono infatti in programma, oltre alle normali attività quali corsi di nuoto, calcio, pallavolo, pallacanestro, danza, nuoto sincronizzato, tennis e capoera, corsi di skateboard e, vera novità di quest’anno, lezioni di kitesurf. Queste lezioni si svolgeranno in due tempi: al Centro Seven con l’aquilone, poi si andrà al mare per mettere in pratica gli insegnamenti. Inoltre, altra novità, è l’apertura del centro estivo per i bambini dell’asilo. Sarà poi presente

un insegnante per seguire i bambini mentre svolgono i compiti e si terranno un laboratorio teatrale ed uno artistico.

L’altro impianto estivo che aprirà in questo mese è la piscina comunale di Cesena. L’inaugurazione, con buffet e dj, si terrà sabato 31 maggio. Per l’occasione, pagando un biglietto di ingresso ridotto di 5 euro, sarà possibile provare gratuitamente tutte le attività in acqua che si svolgeranno durante l’estate: aquagym, idrotraining, aquastep, aquapilates, idrobike e nuoto avanzato. Anche qui, come lo scorso anno, durante l’estate oltre ai corsi in acqua si terranno i centri estivi per bambini.

FORMAZIONE

9

Fotoservizio Blaco

La Società Cooperativa

SOCIALI :: Il gruppo dirigente di CAD ha partecipato a una due giorni sulla comunicazione interna

CAD, “ciclone formazione” insieme a Tania Bianchi Un approccio innovativo, fatto di relazioni e non di tecnicismi

U

na giornata per ragionare insieme su cosa significa lavorare in cooperativa, in un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, dove le difficoltà quotidiane si toccano con mano ed è facile perdere la motivazione degli inizi.

Di fronte, a fare da “catalizzatore”, una formatrice di eccellenza come Tania Bianchi, personaggio in grado di trascinare anche i più scettici nel considerare sotto una luce diversa il proprio ruolo e la propria energia. CAD - che con oltre 700 soci e dipendenti è la più grande cooperativa sociale di Forlì-Cesena - ha scelto questo approccio per coinvolgere tutto il gruppo dirigente e lo staff organizzativo, 58 persone, in un evento che ha veramente messo al centro le risorse umane, senza però quella retorica aziendalista che ammanta il mondo di “convention” e affini.

«Di solito la formazione si fa per gruppi spiega la presidente, Elena Grilli - mentre in

questo caso abbiamo seguito una modalità innovativa, facendo partecipare tutti, senza distinzioni di settore. Del resto è lo stesso tipo di attività che noi svolgiamo che deve spingerci a lavorare sulle relazioni, oltre che sugli aspetti tecnico-organizzativi».

Chi si aspettava il classico corso di formazione - chini su un banco per ore e ore ad ascoltare e prendere appunti - è stato sorpreso. Come sempre quando Tania Bianchi è protagonista grande spazio è stato dato al movimento, alla fisicità e all’espressione delle proprie emozioni, con un umorismo liberatorio di fondo. «Alla base di ogni relazione - aggiunge Tania Bianchi - c’è la comunicazione. E fare un corso sulla comunicazione non significa solo imparare come si parla e come si scrive. Quello che abbiamo trasmesso, al di là dei tecnicismi, è la voglia di umanità e di condivisione, di miglioramento dell’agire generale e di comprensione, che anima sempre chi sceglie una professione come questa».

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

• «Spettacolare! Energia buona da portarsi a casa, al lavoro e diffondere per ricaricarsi continuamente.

Sento che sono più leggera...».

• «Ho iniziato a ridere e la cosa mi piace».

• «Sono partita scettica e mi sono poi positivamente ricreduta».

• «Ho provato una sensazione di benessere e di vissuto da modificare per stare meglio».

• «Ti apre gli occhi, ti toglie quel velo che a volte ti copre il volto e non ti fa vedere il bello che c’è attorno a te».

• «È stata un’esperienza entusiasmante che mi ha emozionato e messo di fronte alle debolezze che quotidianamente non affronto nel modo migliore per me».

• «Mi ha regalato la voglia di divertirmi e mi ha dato gli strumenti per farlo».

• «Mi ha dato energia e la consapevolezza di voler vivere una vita bella».

• «Mi ha aperto la mente. Mi aiuterà nel rapporto con gli altri».

• «Una ventata di ossigeno in un periodo lavorativo piuttosto “carico”».

• «Mi ha aperto gli occhi e fatto riflettere su alcune cose che io stessa faccio».

• «Ho capito che prima di tutto bisogna sentirsi bene con se stessi».

• «Questo corso è stato un’inaspettata e bellissima occasione formativa.

Molto diverso da altri corsi di formazione fatti!».

• «Per me è stato come entrare in un frullatore. Ho provato un mix di emozioni».

SCUOLA E CULTURA

10 Comunicazione di servizio

La Società Cooperativa

SAN DOMENICO :: Anche le cooperatrici di Legacoop hanno partecipato all’incontro sulla figura del Cagnacci

Il salotto delle donne, il Seicento

Come Napoleone a Waterloo di Emanuele Chesi

Youtube l’ha massacrato.

Striscia la notizia, annullando ogni possibile ‘digital divide’ (in questo caso benefico...), l’ha definitivamente consegnato al ludibrio nazionale. Roba da nascondersi fino alla fine dei giorni.

Stiamo parlando del manager di una grande azienda di telecomunicazioni che nel corso di una convention s’è inventato un tragicomico discorso motivazionale per i suoi incolpevoli sottoposti: «Dovete essere vincenti come Napoleone a Waterloo!». E, tanto per gradire, ha sostituito i vetusti termini inglesi del vocabolario manageriale con dei più saporiti epiteti da bar Sport. Milioni di italiani comuni hanno riso di lui (ma forse c’è stato bisogno dei sottotitoli per spiegare ai più che Waterloo è stata la sconfitta più clamorosa dell’imperatore francese).

Milioni di italiani intelligenti (o sedicenti tali) hanno invece pontificato sul senso profondo di questa messinscena aziendale, tirando in ballo la decadenza della classe dirigente, la supponenza cialtronesca dei manager tricolori, la permanenza degli stilemi fantozziani, eccetera eccetera. Tutto vero, ci mancherebbe. Smaltite le grasse e impieteose risate (magari come risarcimento invidioso verso un tipo che si porta a casa 900 mila euro l’anno, e non se li merita), a me resta però l’amara considerazione che bastano due minuti di riprese galeotte col telefonino –complice l’immane potenza e leggerezza della rete – a sfregiare irrimediabilmente l’immagine di una persona.

Un “risultato” che i giornali nemmeno se lo sognano.

A

nche le cooperatrici di Legacoop Forlì-Cesena hanno partecipato a “Il salotto delle donne, il Seicento”, riflessione sulla figura della donna nel secolo di Cagnacci che si è tenuta martedì 8 aprile nella sala del refettorio dei Musei di San Domenico, protagoniste le principali associazioni d’impresa del territorio. Dopo i saluti del sindaco di Forlì Nadia Masini e del presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Piergiuseppe Dolcini, si è tenuto il dibattito tra Roberta Fabbri, consulente e docente di formazione imprenditoriale, che è intervenuta con un contributo dal tema “da strega a preziosa” e Daniele Benati, curatore della mostra dedicata al pittore. L’incontro è stato moderato da Franca Compostella, presidente di Donne Impresa Confartigianato. Al termine si è tenuta la visita guidata alla mostra.

Fabio Blaco

Titolo su due righe della rubrica

SCUOLA :: Mercoledì 14 maggio al Teatro Verdi di Cesena presentazione finale del progetto per gli istituti superiori

Giovani a scuola di cooperative grazie al concorso Bellacoopia Duecento ragazzi hanno seguito le lezioni

S

i avvicina il momento della verità per gli studenti di Bellacoopia, il concorso per idee di impresa che Legacoop Forlì-Cesena rivolge per il quinto anno di seguito alle scuole superiori della provincia. L’appuntamento per i duecento ragazzi in gara è mercoledì 14 maggio alle 9,30 al Teatro Verdi di Cesena. In quella sede verranno presentati tutti i 26 progetti che sono giunti alla fase finale del concorso. Tra i migliori la giuria - composta da dirigenti del movimento cooperativo, giornalisti e personalità del mondo istituzionale - premierà i tre ritenuti migliori, assegnando i riconoscimenti da 2.000, 1.500 e 1.000 euro.

Cinque gli istituti coin-

volti: l’ITC Serra di Cesena, L’ITAS Saffi, l’Istituto RuffilliMelozzo, l’ITC Matteucci e l’ITIS Marconi di Forlì.

Al concorso hanno partecipato otto classi, grazie all’impegno dei docenti Roberto Borroni, Stefano Papi, Giulio Valdinoci, Alessandra Boni, Emanuela Savelli, Aride Missiroli, Giancarlo Garoia e Stefano Campana.

«Le classi - spiega il responsabile, Emilio Gelosi - hanno seguito un percorso che è iniziato a ottobre 2007 e si è protratto nel corso dei mesi con lezioni, interventi in aula e il sostegno di un sito dedicato da cui i ragazzi hanno potuto scaricare materiale, documenti e video e tenersi in contatto con lo staff organizzativo, per chiedere consigli e chiarimenti»..

Bellacoopia è sponsorizzato da Unipol Assicurazioni/Assicoop Romagna e ha usufruito del sostegno del progetto Promocoop 3 della Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Nel prossimo numero il resoconto completo dell’evento e la galleria fotografica.

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim soc. coop. Via Monteverdi 6/b Forlì Tel. 0543.785411 - Fax 0543.781134 www.lasocietacooperativa.it - info@sapim.it Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Massimo Brusaporci, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Francesca Montalti, Matteo Marchi Foto: F. Blaco, G.Sabatini, Ufficio stampa Legacoop, Archivi cooperative Pubblicità: in proprio, tel. 0543 785460 Impaginazione: Ufficio Stampa Legacoop Forlì-Cesena Stampa: Stab. Tipografico soc.coop.via P. Nefetti 55 - S.Sofia - tel. 0543 973016 Numero chiuso in redazione il 9 maggio 2008

NEWS

La Società Cooperativa

11 Globale e Solidale

CONCORSO :: È partita l’iniziativa in vista dell’otto marzo 2009

Scatta al femminile con ClickInCoop

Se non si investe in comunicazione di Fabio Gavelli

L’iniziativa è aperta a tutte le fotografe

S

tanno già arrivando i primi scatti per CLICKinCOOP, il concorso fotografico per l’otto marzo 2008 lanciato da Legacoop Forlì-Cesena e aperto non solo alle socie e alle dipendenti delle cooperative aderenti, ma a tutte le donne di Forlì-Cesena.

Le immagini, amatoriali o professionali ma mai inviate ad altri concorsi, possono ritrarre vari aspetti del mondo femminile (persone, ambiente, natura morta) e dovranno essere di formato

Stanno già arrivando le prime fotografie per la selezione cm. 40x30. Il termine ultimo di consegna è il 28 novembre.

Ogni fotografia dovrà essere corredata dal modulo di partecipazione con l’indicazione leggibile del nome e cognome dell’autrice, della cooperativa di appartenenza, di un recapito

mail e telefono, del titolo dell’opera e di una autorizzazione alla pubblicazione della stessa. Il modulo di partecipazione può essere richiesto a Legacoop ForlìCesena (tel. 0543 785411).

Le opere non verranno restituite.

Le migliori riceveranno un riconoscimento e saranno pubblicate nel 2009 su questo mensile. Tutte le fotografie saranno oggetto di una pubblicazione dedicata e verranno esposte in occasione della Desta della Donna del 2009.

MONTAGNA :: Il gruppo silvicoltura di Legacoop Agroalimentare si è riunito a San Piero in Bagno presso la CLAFC

I

l gruppo Silvicoltura di Legacoop Agroalimentare contiene al proprio interno le capacità politiche e le competenze tecnico-professionali per elaborare un progetto strategico finalizzato al rilancio del ruolo della cooperazione come strumento moderno e adeguato per dare gambe allo Sviluppo Sostenibile nel momento in cui questo diventa un obiettivo ineludibile per la stessa sopravvivenza del Pianeta.

Questo il compito, da riempire di contenuti in vista del congresso nazionale di Legacoop Agroalimentare di autunno, che il presidente Luciano Sita ha affidato al comitato Silvicoltura a conclusione della riunione svoltasi a San Piero in Bagno, nella sede della CLAFC.

L’incontro è stato introdotto dal responsabile del settore, Teodoro Bolognini, il quale ha fatto un rapido escursus sull’attività svolta dal settore dalla sua costituzione, avvenuta il 21 luglio 2005, incentrata su due obiettivi di fondo: concorrere a far crescere nella politica e nelle istituzioni la consapevolezza che il riassetto idrogeologico, la forestazione e la messa in sicurezza del territorio costituiscono la più urgente opera pubblica del Paese, e consolidare l’identità delle cooperative forestali come moderne imprese agroambientali in grado di realizzare la multifunzionalità.

Il lavoro svolto ha prodotto importanti risultati nelle due leggi Finanziarie 2007 e 2008.

Le cooperative emilianoromagnole che in questi

Archivio ANCA

Coop forestali per lo sviluppo sostenibile

anni hanno diversificato la propria attività diventando, in alcuni casi, imprese di costruzioni, devono ritenersi interamente “dentro” alle strategie di comparto, anzi

la loro diversificazione, insieme a quelle che in Emilia operano nel settore degli infissi in legno, non sono un limite ma un valore aggiunto per il settore, in quanto soggetti protagonisti per la tenuta e lo sviluppo dei territori montani e rurali.

Il dibattito (a cui hanno partecipato Enrico Salvi, presidente di CLAFC, Giovanni Montanari, Legacoop Emilia-Romagna, Adriano Cardogna, Marche Verdi, Enrico Ricci, Agriambiente Mugello, Rodolfo Fornaciai e Alessandro Contri, presidente e A.D di Dream Italia) ha confermato ed arricchito il piano di lavoro prospettato ed ha posto l’attenzione sull’esigenza del rilancio del

consorzio Appenninovivo – Europa, che si appresta al rinnovo delle cariche sociali, il quale dovrà sempre più caratterizzarsi come impresa di servizi, laboratorio di progettualità per il settore.

Condivisione è stata dichiarata dagli altri presenti, Stefano Cecchi, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana, Paolo Vergani, presidente Claff, Renato Baldassari, Deltambiente.

Nell’occasione il monaco Salvatore Frigerio, presente nella prima parte dei lavori, ha consegnato a Enrico Salvi (vedi foto) una copia in pietra dell’Orologio dell’Appennino, il cui originale è custodito nel monastero di fonte Avellana (PU).

Alla luce delle dichiarazioni fatte in campagna elettorale, non soffia un vento favorevole alla cooperazione col nuovo governo. Eppure negli ultimi dieci anni in Italia il movimento cooperativo è cresciuto: le cooperative sociali per esempio sono 8 mila, hanno 3,4 milioni di utenti e 250 mila addetti.

Forse proprio per questo si assiste a un attacco nutrito da una forte carica ideologica.

Un tema sviscerato bene da Carlo Borzaga, docente di politica economica all’Università di Trento, fra i maggiori esperti del ramo, in una intervista pubblicata sul numero di aprile della rivista Altreconomia (www.altreconomia.it).

«Il codice civile italiano ha favorito l’impresa for profit con finalità speculativa – dice il professore – e a livello globale ci troviamo di fronte all’effetto culturale del Washington Consensus, secondo cui un’economia di mercato popolata solo da attori for profit è superiore alle altre. Si costruiscono modelli economici irrealistici per creare istituzioni». In altre parole: l’impianto ideologico fortemente supportato dal denaro disegna un modello politico e culturale, a volte negativo alla prova dei fatti, ma venduto come vincente.

Non è sul piano economico e sociale che la cooperazione ha bisogno di dimostrare le proprie qualità. È sul fronte della comunicazione e dell’immagine che pare schiacciata davanti alle corazzate del “profitto a qualunque costo”.

Borzaga giustamente insiste sul fatto che le cooperative spesso producono beni e servizi migliori a minor prezzo, che i fini sociali risultano portatori di maggior benessere all’intera collettività, che l’impresa cooperativa è (o dovrebbe essere) gestita in forma democratica.

Tutti fattori noti a chi opera in modo mutualistico, clamorosamente ignorati da molti cittadini (e dagli elettori), che ormai si sono bevuti la storiella che le cooperative non pagano l’Iva e l’Irap...

Lo studioso prevede ancora ampi spazi di sviluppo per il movimento, considerando che recenti ricerche mettono in evidenza che l’impresa capitalistica spesso non riesce a garantirsi la fedeltà del lavoratore. Ma se non si investe in informazione, restano puri desideri.

EVENTI

12

La Società Cooperativa

ANNIVERSARI :: La Cooperativa Agricola Cesenate nacque nel 1948. Oggi è leader mondiale nel settore della moltiplicazione delle sementi

C.A.C. festeggia sessant’anni di storia Rinnovato il CDA: il presidente è Giovanni Piersanti, il vicepresidente è Claudio Pastocchi

U

IL NUOVO CDA

Archivio C.A.C.

Un 2007 tra luci e ombre Nonostante una annata non facile, specie dal punto di vista dell’andamento meteorologico, C.A.C. ha chiuso il 2007 con un valore della produzione oltre quota 27.800.000 euro, in crescita rispetto ai 25 milioni del 2006. Ha inoltre liquidato ai soci, come integrazione e premi, quasi 4 milioni di euro, mentre gli utili hanno superato i 250.000 euro.

L’azienda si conferma una realtà solida, che ha saputo realizzare importanti in-

Masterfoto

na storia lunga sessant’anni è quella di C.A.C., che ha festeggiato la ricorrenza in occasione dell’assemblea di bilancio svolta lo scorso 4 maggio, alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Allenza Cooperativa Internazionale, Ivano Barberini.

La cooperativa ha inoltre rinnovato gli organismi: il nuovo presidente è Giovanni Piersanti, socio della provincia di Ancona; vicepresidente è il riminese Claudio Pastocchi.

vestimenti anche nell’anno trascorso, per quasi 3 milioni di euro: tra questi si

IL SALUTO DEL PRESIDENTE USCENTE

A tracciare un bilancio degli ultimi tre anni è stato il presidente uscente, Denis Casadei. «Nell’ultimo trienno abbiamo investito per migliorare i processi produttivi e per aumentare la qualità, in senso globale; abbiamo fatto ricerca e innovazione. Abbiamo, soprattutto, puntato sul maggiore coinvolgimento dei soci, dando vita al gruppo giovani C.A.C. e ai Consiglieri Referenti di Zona. Non abbiamo dimenticato l’ambiente (siamo registrati Emas, abbiamo puntato sul fotovoltaico) e la sperimentazione, come quella con Dister per il riutilizzo degli scarti di lavorazione. Oggi la C.A.C. è una cooperativa “sana” che viene riconsegnata ai soci nel rispetto di quel patto che con loro era stato siglato 3 anni fa alla mia nomina. Ringrazio tutti i colleghi del Cda e i dipendenti che hanno lavorato con noi. Ci sono ancora passaggi importanti da fare per il futuro. Passaggi ai quali i soci devono indirizzarsi, remando tutti verso la stessa meta, nell’interesse della C.A.C.».

segnalano la realizzazione dello stabilimento in Molise; il nuovo impianto di ritiro e di prepulitura del seme, l’installazione dei pannelli fotovoltaici sulla sede di Cesena e i nuovi forni per l’asciugatura delle teste di cipolla.

Innovazione e futuro Alta la qualità raggiunta da C.A.C. in questi anni: nel 2007 le perdite di fatturato per contestazioni sono state tra le più basse degli ultimi tempi. Per il 2008 si prospetta un incremento significativo degli ettari di colture oleaginose e industriali (oltre quota 1.700) e di quelli destinati alle specializzate, tra cui cavoli e cipolle. Complessivamente la cooperativa gestirà così 4.700 ettari, per una produzione che si stima oltre 66.000 quintali di seme.

Gli impegni della Regione «Una delle chiavi del vostro successo sta proprio nel fatto che siete una cooperativa e che esprimete una propensione a lavorare in modo organizzato e specializzato»: con queste parole Tiberio Rabboni, assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna, ha espresso apprezzamento per i traguardi raggiunti da C.A.C., indicando le priorità che la Regione intende perseguire a sostegno del comparto: dai contributi economici per l’ammodernamento delle imprese agricole a precisi impegni a difesa della qualità delle sementi, per la definizione di un piano sementiero nazionale, per il rilancio della interprofessione e per la difesa del seme bio senza deroghe. «La Regione Emilia-Romagna vuole la-

vorare con voi per i prossimi sessant’anni e oltre», ha concluso quindi Rabboni.

Il Valore della Cooperazione Una struttura economica antica, ma attuale al contempo: è così che Ivano Barberini, presidente della Alleanza Cooperativa Internazionale, ha tracciato il profilo della cooperazione.

«Viviamo in una società del capitalismo globale che omologa le culture e che rimuove il passare del tempo, così perdendo la memoria del proprio passato – ha precisato Ivano Barberini. – In questo contesto la cooperazione può giocare ancora un suo ruolo, lavorando sulla libertà, la sicurezza, l’imprenditorialità e la partecipazione.

Solo se esite spirito cooperativo possono funzionare bene anche il mercato e

Oltre al nuovo presidente Giovanni Piersanti (nella foto) e al vicepresidente Claudio Pastocchi fanno parte del CdA: Gabriele Bacchi, Claudio Bartolini, Alfio Bartolucci, Alessandro Bernabei, Oscar Cursi, Andrea Dalmonte, Vincenzo De Fabis, Fabio D’Erasmo, Gianfranco Domini, Giuliana Facchini, Lorenzo Falcioni, Lauro Giovannini, Franco Luzietti, Claudio Maldini, Severino Marangoni, Gianluca Meluzzi, Silvano Mondini, Stefano Raffoni, Idanna Raspadori, Nicolò Renda, Antonio Saracino, Maurizio Solfrini e Gianluca Tempestilli.

la società di oggi, se cioè la competizione è un modo per migliorare le cose e agire insieme nei confronti delle grandi sfide. La società moderna ha ancora bisogno di cooperazione».