Sc 200811 novembre web

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Mensile ufficiale di:

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena - Editore: Sapim soc.coop. - Anno XII n 11 novembre 2008 - Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg.Stampa n.28/97 - Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata - La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47100 Forlì. codice ISSN 1971-6842.

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LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DI LEGACOOP

In molti si sforzano di raccontarci le più disparate e sofisticate teorie sulle ragioni della crisi che ci ha travolto. E ci indicano le più diverse soluzioni. Non ho la capacità, né la presunzione di accodarmi. E comunque non è il mio mestiere. Posso solo esprimere poche e banali considerazioni, ricavate dai problemi che siamo costretti a vivere quotidianamente in impresa. Ed ammettere che il disagio che proviamo, non è altro che la paura dell’incomprensibile. Ci siamo resi conto che è successo qualcosa di grande gravità, perché mai come in questa circostanza siamo stati colpiti anche singolarmente. Dopo la sua apoteosi è la prima volta che abbiamo percepito il senso negativo del significato della globalizzazione. Abbiamo capito improvvisamente che la nostra ricchezza, anche personale, era virtuale perché gestita da mani sconosciute. Per anni abbiamo perseguito e praticato un sogno di ricchezza garantita solo dal prodotto finanziario. Ed abbiamo creduto che i suoi risultati strabilianti fossero il surrogato delle più sudate rendite del prodotto industriale. Sulla rincorsa alla rendita finanziaria, in troppi hanno creduto che l’industria, per i suoi tempi, i suoi modi, le sue regole, la sua etica non fosse più idonea a produrre ricchezza. Era considerata tecnicamente inadeguata e perdente rispetto alla moltiplicazione esponenziale di ricchezza garantita dal “prodotto finanziario”. Ma poi in tutto il mondo la carta che produce carta si è rivelata carta quando improvvisamente è bruciata. Se è vero, come si dice, che le persone toccano il massimo della credulità quando sono al massimo della felicità; è proprio per questo che inciampano in quei cattivi maestri quali quelli che, solo qualche giorno prima del crollo della borsa del 1929, dissero dall’alto della loro autorevolezza accademica, “il prezzo delle azioni ha raggiunto un altopiano permanente”. L’incidente si è ripetuto. La storia si è ripetuta. Ed oggi è amaro constatare che ancora una volta le sue lezioni, anziché indurci a memorizzare gli errori del passato per prevenire i pericoli del futuro, le consideriamo sempre e solo cronache di una storia che non avrà ricorsi. È forse l’ultima occasione di capire la lezione. Di capire che un sistema paese nel suo immaginario collettivo non può inseguire la strada folle “delle crescite esponenziali” (esse esistono in matematica ma non in natura). Di capire che la modernizzazione non è sinonimo di produzione finanziaria; ma è uno strumento di gestione industriale per trasformare in qualità la quantità delle produzioni; unico e vero mezzo per contrastare, in un mercato globalizzato, la concorrenza avvelenata di quei paesi che con la loro inciviltà democratica, avvalendosi impunemente di sistemi industriali inqualificabili producono merci a bassissimi costi. (segue a pagina 8)

L’ora della verità Foto Blaco

Le ragioni della crisi

Dall’assemblea di Legacoop Forlì-Cesena una conferma: la congiuntura economica è destinata a lasciare un segno anche sul movimento cooperativo. Ma Pasolini è ottimista: «Ne usciremo, come sempre. E poi abbiamo un vantaggio, perché in questi anni abbiamo investito su noi stessi». IN CIFRE :: Il bilancio di sostenibilità relativo al 2007 conferma la solidità del sistema

Un anno ancora positivo Fatturato di 2,3 miliardi, 100 mila soci e 11 mila occupati

I

l valore della produzione delle imprese associate a Legacoop Forlì-Cesena nel 2007 ha sfiorato i 2,3 miliardi di euro, con un utile di circa 50 milioni. La solidità economica è testimoniata dal dato sul patrimonio netto, pari a 862 milioni. Il valore aggiunto è stato di circa 400 milioni di euro. Il 65% di tale cifra è stata spesa

in salari e stipendi. Circa 30 i milioni di imposte pagate. I soci sono oltre 103 mila, mentre gli occupati sono circa 11.000. La maggior parte dei lavoratori (il 61%) sono a tempo indeterminato, percentuale che arriva all’80% se si escludono gli stagionali del settore agricolo. Nel 2007 le ore di formazione realizzate all’interno del movimento sono state 110 mi-

la, di cui 7 mila sui temi della sicurezza sul lavoro. Tanti i progetti realizzati: dal consorzio di acquisto “Cooperdiem” allo sportello per l’innovazione e l’internazionalizzazione “Innovacoop”, fino al concorso “Bellacoopia” per le scuole e al progetto di prevenzione oncologica per i lavoratori “Cooprevenzione”, promosso insieme a LILT e IRST di Meldola.

La solidarietà, come sempre, occupa un capitolo importante: nel 2007 più di 4 milioni di euro sono stati impiegati per azioni a supporto dei più deboli, della ricerca scientifica, della cultura e dello sport. L’iniziativa più eclatante è stata la sponsorizzazione di 700 mila euro delle cooperative all’IRST di Meldola, che ha permesso l’acquisto della tomoterapia.


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