Mensile ufficiale di:
Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Editore: Sapim soc.coop. • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Stampa: Tipografico dei Comuni • Anno XIII n. 10 ottobre 2009 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop Forlì-Cesena, via Monteverdi 6/b, 47100 Forlì. • codice ISSN 1971-6842.
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L’INTERVISTA
Un anno fa il presidente di Legacoop Forlì-Cesena Mauro Pasolini fu tra i primi a sollevare l’allarme sullo sconquasso che stava colpendo il sistema economico. «C’era il timore che fossero in pericolo i principi che avevano ispirato gli ordinamenti statuali, gli impianti legislativi e gli assetti istituzionali dell’intero occidente», dice. Lo abbiamo intervistato al termine dell’assemblea annuale. Presidente, che cosa ci ha portati a questo punto? Quel timore era fondato. La deriva della cultura relativista aveva sostituito il confronto ideologico del Novecento. Sarebbe a dire? Sarebbe a dire che i vinti erano annichiliti dalla sconfitta. I vincitori, impegnati ad incassare in fretta i frutti della vittoria, non proponevano più modelli culturali. Ma solo richiami ad una sfrenata economia di mercato, senza principi e senza regole. Colpa della finanza? Non solo: colpa di un’economia vir tuale fondata sull’illusione collettiva di aspettative speculative e ostile all’etica della produzione. La ricchezza finanziaria prodotta vorticosamente aveva reso incontrastabile l’idea che il libero mercato fosse regolato esclusivamente dai rapporti di forza.
Dove si è sbagliato di più? Non è questione di Paesi, ma di culture. Nella nostra stessa Europa era divenuta minoritaria la cultura che considera il libero mercato fondamentale per lo sviluppo economico di un Paese solo quando non annichilisce e pregiudica il destino dei singoli e se ne fa carico. Come ci si difende? La tentazione delle vie brevi, prima che dei sistemi, è dei singoli. È fuori di dubbio che oggi, individuate e colte le ragioni della crisi, non possiamo più metter in discussione la strada giusta. Ma abbiamo anche la consapevolezza che la buona cultura e le buone regole (le nostre) non sono mai certamente e definitivamente acquisite. E che dobbiamo difenderle e riconquistarle quotidianamente, anche con l’esempio personale. C’è una lezione da cogliere? La crisi è stata la conseguenza dell’umiliazione dei nostri valori. Siamo stati travolti da una deriva culturale che ha confuso, in una nebbia di conformismo e di indifferenza, le distinzioni fra onestà e disonestà, arroganza e forza, prepotenza e autorevolezza, solidarietà e competizione. Come ha detto il Cardinal Caffara abbiamo confuso i nostri desideri con i nostri diritti. (segue a pag.2)
Foto Blaco
Pasolini: «Ne usciremo da soli, purché vinca la cultura delle regole»
Un anno di crisi Calo di utili e fatturati anche per le cooperative: le cifre positive del bilancio 2008 lette in controluce con quelle dell’anno in corso evidenziano che l’andamento dell’economia non ha risparmiato le imprese del movimento cooperativo. A pagina 6 SPECIALE ASSEMBLEA
Più di 200 persone hanno partecipato lo scorso 23 ottobre all’assemblea annuale di Legacoop Forlì-Cesena, un evento attesissimo da tutto il movimento cooperativo e non solo. La Società Cooperativa dedica quindi questo intero numero alla kermesse di Castrocaro, pubblicando un’ampia intervista al presidente di Legacoop Mauro Pasolini e una selezione degli interventi, oltre alla sintesi del bilancio di sostenibilità dell’associazione con i punti di vista dei responsabili di settore.
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