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Mensile ufficiale di:

Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena • Editore: Sapim soc.coop. • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Stampa: Tipografico dei Comuni • Anno XIV n. 11 novembre 2010 • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Legacoop ForlìCesena, via Monteverdi 6/b, 47100 Forlì. • codice ISSN 1971-6842.

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EDITORIALE

Tra il 15 e il 18 dicembre 2010, dopo il recente riordino regionale del sistema consortile, avranno luogo le elezioni per gli organi amministrativi del Consorzio della Bonifica della Romagna. In un’ottica di unitarietà, le principali associazioni del territorio – ovvero Legacoop, CIA, Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative, CNA e Federimpresa-Confartigianato – hanno raggiunto l’accordo per la presentazione di una lista unitaria denominata “Romagna per la Bonifica”. È l’ulteriore dimostrazione della consapevolezza raggiunta dalle migliori energie di questo territorio: si ragiona in chiave di sistema, abbandonando i campanilismi e le rendite di posizione, facendo rete e collaborando in maniera attiva per il bene comune.

In questo modo è possibile vincere le sfide che vengono poste da un mondo sempre più complesso e globalizzato. Il sistema consortile va sostenuto non solo perché i Consorzi di bonifica, concessionari pubblici, realizzano e curano la manutenzione di opere che hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’agricoltura, nonché una gestione adeguata dell’assetto del territorio, della difesa del suolo e dell’ambiente, ma anche perché, essendo essi fondati sull’autogoverno dei produttori consociati, han-

no il pregio di coinvolgere attivamente e di responsabilizzare una comunità di utenti su decisioni di interesse collettivo.

L’importanza di tali decisioni e, conseguentemente, di tali funzioni è enfatizzata ancor di più dai recenti episodi legati a frane e inondazioni in molte aree della penisola italica. Un governo efficiente del territorio è di interesse globale, a tutela e salvaguardia di tutta la popolazione residente nonché del tessuto imprenditoriale che insiste sul territorio stesso.

Ecco perché è importante mobilitarsi su questo tema, e Legacoop, insieme alle altre associazioni protagoniste dell’iniziativa, si sta impegnando attivamente in questo senso. Ovviamente il modo migliore per sostenere la lista “Romagna per la Bonifica” è quello di esercitare il proprio diritto di voto. Possono farlo tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni, siano proprietari di un immobile e siano in regola con i contributi consortili. Le modalità e le giornate di voto suddivise per città sono indicate nel sito http:// w w w.bonificaromagna. it /paginaelezioni.html o possono essere richieste telefonicamente all’ufficio elettorale del Consorzio di Bonifica: tel. 0547 372439 - 0547 372438.

Antonio Zampiga Resp. Agricoltura Legacoop FC

Il Consorzio di elettricisti CEAR inaugura a Villafranca un impianto fotovoltaico da un megawatt. Un’opera che conferma la capacità delle strutture cooperative di promuovere la forza e le potenzialità delle piccole e medie imprese.

Dall’unione nasce l’energia A pagina 3

PRODUZIONE LAVORO

SOCIALI

LUTTO AD ARTE MURARIA

Intervista al presidente di Giuliani Vincenzo Coveri

La Mongolfiera a convegno sull’importanza del gioco

In memoria di Marino Matulli

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GIOVANI

SERVIZI

Cinque nuove cooperative aderenti a Legacoop

Pubblifest entra nel mercato delle coperture da concerti

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I soci, il consiglio di amministrazione e i lavoratori della cooperativa Arte Muraria si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Marino Matulli, avvenuta in un tragico incidente sul lavoro a Forlì lo scorso 9 novembre.

«Marino - scrivono i compagni di lavoro - era molto più di un socio e di un consigliere della cooperativa: era un amico che da più di trent’anni condivideva insieme a noi il lavoro di tutti i giorni. Era entrato in azienda a 16 anni e, giorno dopo giorno, era cresciuto fino a mostrare tutte le sue capacità, sia come capocantiere che come consigliere di amministrazione. In questo terribile momento siamo vicini al babbo Antonio, alla mamma Carolina e alla compagna Patrizia. Oggi sappiamo che perdiamo un punto di riferimento: Marino ci mancherà più di quanto possano esprimere le parole».

Foto Blaco

Romagna per la Bonifica, dimostrazione di unità

PRODUZIONE LAVORO

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pubbliredazionale a cura di Sapim soc.coop.

INTERVISTA :: Vincenzo Coveri è presidente della cooperativa leader per serramenti e grandi involucri edilizi

Giuliani affronta la crisi con la forza del gruppo

Si lavora per il budget 2011. Potenziato l’ufficio progettazione

È

un mercato sempre più dif f icile quello in cui si trova ad operare Giuliani.

Inutile nascondersi che la crisi, lungi dall’essere passata, rende sempre più complicato il lavoro delle aziende serie, che puntano sulla qualità e sulla capacità tecnologica.

«Per noi per fortuna il 2010 è ancora un anno buono, che chiuderà in utile, nonostante la contrazione del fatturato attorno ai 29 milioni», spiega il presidente Vincenzo Coveri, il quale non nasconde le criticità.

«Ci sono pochi lavori da aggredire e la competizione è feroce, ma il problema non è solo quello. A livello nazionale c’è ormai chi nota che siamo tornati agli anni Ottanta, quando cambiali e permute erano la regola. Per non parlare dei ritardi nei pagamenti, che mettono in crisi le strutture che non hanno un rating finanziario ottimo come il nostro».

Di fronte a questo stato di cose Giuliani ha allargato il proprio raggio d’azione. Gli sforzi commerciali della cooperativa forlivese, uno dei leader nazionali del settore dei serramenti e degli involucri edilizi, sono ora tutti proiettati a chiudere un budget 2011 solo in parte acquisito.

Tradizionalmente forte a Milano e in Lombardia, con una penetrazione importante nel resto del Nord Italia, Giuliani si sta muovendo per allargare le proprie quote anche in Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo e Basilicata, con una strategia a trecentosessanta gradi che, per

Sopra: il presidente, Vincenzo Coveri e un rendering della piastra direzionale Santander, progettata da Mario Cucinella a Milano. In basso lo stabilimento Giuliani di Villa Selva.

ora, guarda all’estero con cautela. «Negli ultimi anni - spiega Coveri - Giuliani ha realizzato con grande soddisfazione lavori di primo piano in Arabia Saudita e Sudan, ma non intendiamo appesantirci con investimenti permanenti. Preferiamo mantenerci elastici, preparando la struttura tecnica ad ogni eventualità, anche con interventi formativi ad hoc».

Intanto la cooperativa ha potenziato l’ufficio progetti e partecipa in pianta stabile alle iniziative di analisi e sondaggio dei mercati che stanno preparando le strutture consortili di cui fa parte.

«Diciamo che se emerge un’opportunità dall’altra parte del mondo noi abbiamo qualcuno da inviare il giorno stesso e la cooperativa è pronta a supportarlo».

Lo spirito, comunque, è sempre quello di fare crescere internamente le com-

petenze. «Da noi quello che conta è la sostanza: un buon commerciale deve essere prima di tutto un buon tecnico. Io stesso vengo da quel mondo e so per esperienza che è difficile inserire commerciali non del nostro settore, anche ottimi, cresciuti all’esterno. È una questione

di cultura aziendale: i grandi studi di progettazione, gli architetti di fama internazionale, vogliono prima di tutto risposte tecniche dal loro referente in azienda e sanno che in Giuliani possono averle, con tempi di reazione brevissimi».

Negli ultimi anni Giuliani ha visto crescere soprat-

tutto la realizzazione “su misura” di facciate continue, in collaborazione con i principali studi tecnici italiani e internazionali. Opere che hanno proiettato il nome della cooperativa nei più grandi cantieri di tutta Italia.

Nel quartiere Famagosta di Milano, ad esempio, è in

fase di ultimazione l’avveniristica piastra direzionale Santander, firmata da Mario Cucinella. Un progetto che unisce alta tecnologia e sostenibilità ambientale.

«Veniamo da tre anni molto buoni - afferma Coveri - e sappiamo che questi sono momenti difficili, anche perché il residenziale ha avuto una flessione drammatica. La divisione grandi involucri, però, ci permette di diversificare e finalmente, almeno a livello di preventivi, siamo tornati ai livelli del 2007».

Il clima aziendale, nonostante il ricorso alla solidarietà interna previsto per il 2011, è buono. «Perché questa è un’azienda fatta di persone eccezionali: nei momenti di crisi facciamo gruppo e difendiamo quello che abbiamo costruito insieme. Personalmente sono orgoglioso di come tutti hanno lavorato: il fatto di avere messo fieno in cascina negli anni migliori è quello che ci permette di resistere a questa congiuntura terribile».

CONSORZI

La Società Cooperativa

3 Globale e solidale

Vent’anni di storia equosolidale di Fabio Gavelli

SOLARE :: I pannelli montati sono oltre 4.500 e sono in grado di soddisfare i consumi annuali di circa 400 famiglie

CEAR inaugura un impianto fotovoltaico da 1 megawatt

L’investimento complessivo da parte del consorzio è di 3,2 milioni di euro

È

s t ato il Sindaco di Forlì Roberto Balzani, domenica 7 novembre, ad inaugurare il nuovo impianto fotovoltaico di CEAR, il Consorzio Elettricisti Artigiani Romagnolo.

L’installazione sorge in un terreno di due ettari in via Zampighi a Villafranca, a pochi chilometri da Forlì.

I pannelli montati sono oltre 4.500, con una potenza nominale pari a 1 Megawatt, corrispondente al consumo annuo di circa 400 famiglie. I lavori sono iniziati a metà giugno. L’investimento complessivo è stato di 3,2 milioni di euro.

Il reddito atteso, in vent’anni, è di 2,7 milioni di euro.

«La particolarità - spiega il presidente di CEAR, Sergio Lorenzi - è che abbiamo salvaguardato il terreno agricolo. I pali che sostengono i pannelli sono infissi direttamente al suolo, senza basamenti in cemento che sarebbero

poi difficili da rimuovere quando l’impianto andrà ad esaurimento, fra una trentina d’anni. Questo significa che in una settimana sarà possibile restituire la destinazione agricola al terreno, sfilando i pali e i pozzetti».

Tutti i dati di produzione dell’impianto saranno inseriti anche su Internet, in modo da offrire un servizio ulteriore alle aziende socie che potranno utilizzare questa realizzazione come importante referenza nei confronti dei clienti.

«Si tratta di un biglietto da visita eccezionale non solo per il CEAR che l’ha realizzato, ma per l’intera città», ha dichiarato il Sindaco di Forlì, Roberto Balzani. «È un’opera che va pienamente verso l’indirizzo che il Comune ha intrapreso con la sua società Forlì Città Solare, ma anche all’interno di un quadro di azioni che riguardano oltre alla produzione di

Il presidente del CEAR Sergio Lorenzi e il Sindaco Roberto Balzani hanno tagliato il nastro di fronte a oltre 200 persone.

energia anche l’ambiente, il riciclo e la pulizia delle scuole. Vogliamo creare attorno a questo importante tema non solo una sensibilità sociale diffusa ma una vera e proppria occasione di business sano e virtuoso».

CEAR, nata nel 1969 come consorzio di commer-

cializzazione di materiale elettrico, oggi si occupa prevalentemente di acquisire lavori e appalti per conto delle oltre 140 imprese associate, tutte aziende artigiane del territorio di Forlì e Faenza. Il fatturato 2009 è stato di 6 milioni di euro, mentre il preconsuntivo 2010 è di 11 milioni, con

un portafoglio lavori per il 2011 di 6 milioni di euro.

L’attività commerciale originaria è portata avanti dal 2000 da ELFI, società per azioni fondata insieme agli altri consorzi romagnoli e divenuta oggi una delle principali protagoniste del settore.

Emilio Gelosi

Vent’anni. Non è un traguardo da poco, se pensiamo alla scommessa iniziale.

Lo tagliano tre gruppi storici del commercio equo e solidale: Chico Mendes di Milano, la Bottega Solidale di Genova e il Villaggio dei Popoli di Firenze, nati come associazioni e ben presto trasformatisi in cooperative.

All’epoca erano sparuti gruppi di pionieri su cui nessuno era disposto a scommettere. Giovani mossi da ideali di cambiamento e partecipazione, che decisero di aprire le “botteghe del mondo” e vendere prodotti che provenivano dai paesi poveri, proprio nel periodo del trionfo consumistico dell’usa e getta. Marginali, controcorrente, senza capitali: eppure ce l’hanno fatta e questo compleanno assume un significato importante.

I numeri fotografano solo in parte la crescita, che non è stata solo economica ma soprattutto sociale e culturale, delle tre esperienze. Chico Mendes gestisce dieci negozi, Il Villaggio dei Popoli ha 3 mila soci, la Bottega Solidale ha promosso per prima la diffusione dei prodotti equosolidali nelle mense scolastiche, attività poi dilagata per tutta la penisola. Hanno fatto migliaia di ore di educazione allo sviluppo nelle scuole, avviato il catering per feste, eventi e cerimonie, sviluppato propri progetti in Africa e in Sudamerica, organizzato centinaia di incontri con i produttori, tante campagne e iniziative.

Non sono mancate le difficoltà e le amarezze: le caffetterie di Genova e Milano sono state chiuse, così come alcuni punti vendita. Ma se oggi il commercio equo e solidale è conosciuto e apprezzato da milioni di italiani ed è riuscito ad abbandonare la minuscola nicchia in cui muoveva i primi passi nel 1990, lo si deve anche a queste cooperative, come alle centinaia che nello stesso arco di tempo sono sorte in tutta Italia. Auguri solidali.

INNOVAZIONE

4 Comunicazione di servizio

Digitale terrestre e vecchie abitudini di Emanuele Chesi

Arriva il digitale terrestre e pare una rivoluzione (come convincere altrimenti a rottamare anzitempo la vecchia tv?) ma lo scenario che emerge dai risultati delle ultime (più o meno attendibili) indagini demoscopiche fa più che altro pensare a una regressione del consumo televisivo.

Mentre non si arresta la fuga dei giovani (beati loro) dalla schiavitù dello schermo, spicca la conferma dello sconcertante primato italiota in Europa: per il 75% dei cittadini è la tv l’unica fonte di informazione.

Un elettorato-pubblico sempre più in balìa di imbonitori e urlatori vari.

D’altro canto la tv digitale satellitare, lungi da liberare curiosità, innovazione e pluralismo, resta in balìa dello spiazzante monopolio di Murdoch: il tycoon conservatore in Italia rappresenta il concorrente ‘progressista’ del berlusconismo televisivo! E gli utenti della pay tv – Auditel docet – da un lato si polverizzano in mille scelte individuali. Dall’altro non rinunciano alla melassa tradizionale: la metà degli abbonati al satellitare privilegia comunque i canali generalisti ‘in chiaro’.

Un dato che parla chiaro su quanto cultura, abitudini di consumi e preferenze del pubblico televisivo siano state permeate nel profondo dalla stagione _ quella sì veramente rivoluzionaria _ di “Drive In” e “Colpo grosso”. Come non dare ragione all’autore televisivo Gianni Boncompagni quando dice che «Realizzare programmi tv è grave, ma ancor più grave è guardarli...».

La Società Cooperativa

START UP :: Legacoop ha sostenuto i progetti imprenditoriali e l’accesso ai fondi regionali

Le nuove cooperative spiccano il volo

Nascono cinque imprese nel campo dei servizi innovativi: Co-opera, Sunset, All Inclusive, Cif Pronto Servizi e Luvared

I

n controtendenza con la congiuntura economica at tuale, nascono cinque nuove cooperative associate a Legacoop Forlì-Cesena. L’elemento che più contraddistingue la notizia è che le cooperative sono formate da giovani con idee nuove, con forte motivazione, con voglia di investire su se stessi e sul proprio territorio.

Il fatto che l’associazione riesca a recepire queste idee e ad incanalarle in forti progetti imprenditoriali è un fatto di assoluta positività, il quale, unito alla voglia di questi giovani di far parte del movimento co operativo, delinea scenari futuri di sviluppo dello stesso.

Ma, ovviamente, la motivazione non è sufficiente.

Per far sì che queste cooperative stiano sul mercato vi è bisogno di un progetto imprenditoriale economicamente sostenibile e, perché no, un sostegno per lo “start-up” d’impresa.

In tal senso Legacoop ha sostenuto le fasi iniziali di sviluppo delle nuove cooperative attraverso le consulenze specifiche in campo di diritto societario con l’ufficio fiscale, di sicurezza sul lavoro con lo Sportello ambiente. Infine, è stato determinante l’apporto dell’ufficio Innovacoop, il quale, in collaborazione con Sapim, ha promosso la partecipazione delle nuove cooperative al bando indetto dalla Regione a maggio di quest’anno per il sostegno allo “startup di nuove imprese cooperative”.

Tre immagini scattate dalle cooperative Sunset (a sinistra) , Luvared e CIF Pronto Servizi (in basso a destra).

Le co o p erative han no, quindi, beneficiato di un servizio di consulenza specifica per la stesura del “business plan” e delle domanda di finanziamento.

Il risultato è stato ottimo.

Tutti i progetti promossi dall’associazione sono stati ammessi con la percentuale massima di fianziamento del 40% per un totale di 75.000 euro a fronte di 182.000 euro di spesa complessiva.

Un sostegno importante se si considera che le spese ammissibili sono tutte quelle necessarie per far fronte all’apertura e all’inizio dell’attività. Le cooperative che hanno beneficiato del finanziamento sono tutte del settore dei servizi, in linea con lo sviluppo odierno di quelle idee imprenditoriali basate su conoscenze specifiche. È il caso

di Co-opera, costituita da tre ingegneri per offrire un servizio di consulenza specifica per l’ottimizzazione dei sistemi di produzione ed il cui presidente è Matteo Rustignoli di 32 anni.

I soci della cooperativa, nata a febbraio, vantano già un curriculum di livello, con clienti della portata di Giuliani Infissi, Sacmi e CAC (www.coopera.biz).

Sunset è una cooperativa formata da giovani professionisti dell’audio-video.

Chi ha partecipato alla Settimana del Buon Vivere ha potuto ammirare i loro lavori documentaristici nonché la bellissima sigla animata in 3D (www.sunsetstudio.it).

All Inclusive, nata nel 2009, è una cooperativa di servizi turistici di animazione che ha concentrato il proprio progetto impren-

ditoriale sul turismo per le persone diversamente abili.

CIF Pronto Servizi è costituita da 3 ragazzi cesenati tra i 25 e i 34 anni i quali con molta intraprendenza vogliono conquistarsi il mercato dei servizi alla casa quali pulizie, consegna della spesa e della lavanderia, lavori di manutanzione e molto altro, offrendo anche alcuni servizi analoghi per le piccole e medie imprese (www. ci f p r o n t o s e r v i z i.c o m).

Luvared vuole diventare un’agenzia on-line di promozione turistica personalizzata del territorio Romagnolo e non solo e di promozione di turismo responsabile verso l’estero, nata grazie all’esperienza di viaggio dei suoi soci, tutti tra i 28 e i 30 anni (http:// www.luvared.com).

Roberto Cardinale

LIBRI

Un thriller nella terra del Passatore Un misterioso assassino ve stito da Passatore imperversa in Romagna, proprio mentre si prepara il referendum per staccarsi dall’Emilia. Sul caso, in cui si intrecciano thriller, fantapolitica e denuncia sociale, indagano una fotoreporter dal triste passato e un giornalista. È lo scenario, non troppo immaginario, in cui Fabio Gavelli - da tempo collaboratore di queste colonne - ambienta il romanzo “La Terra Bruciata del Passatore” (ed. Diabasis). Non è difficile riconoscere, dietro alle descrizioni letterarie, i caratteri di alcuni personaggi reali. Non singolarmente presi, ovvio, ma come somma di archetipi, vizi e difetti. L’industriale dal passato ambiguo, ma attentissimo al look e alla cronaca rosa.

Il superstite del muro di Berlino proficuamente sceso a patti col proprio lato oscuro. Il giornalista ormai prono agli ordini del potere. Il deluso dalla sinistra che trova nuova ragion d’essere nelle parole d’ordine della xenofobia e del razzismo. Con un motivo dominante : l’apparente esagerazione della cronaca, sempre a un passo dal diventare realtà, è lo specchio deformante in cui tutti i personaggi proiettano aspirazioni già fallite in partenza e impossibili sogni di rivincita. Molto più di un thriller, insomma, un libro non escapista, attualissimo, sull’illusione dell’impegno e il tradimento ideale di una generazione. (E.G.)

EDUCAZIONE

La Società Cooperativa

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GIOVANI :: Sta per iniziare la seconda annualità del programma “Frutta nelle scuole”

Alimos torna in classe

La cooperativa si occuperà delle misure di accompagnamento in dieci regioni italiane

D

opo l’entusiasmante esperienz a dello scorso anno scolastico, conclusasi a Trento con l’ultima delle dieci giornata a tema del tour di Alimos, sta per iniziare la seconda annualità del Programma Frutta nelle Scuole.

In questa edizione del Programma, Alimos si occuperà delle misure di accompagnamento nelle scuole delle regioni Piemonte e Liguria (Lotto 1); Emilia Romagna, Toscana e Umbria (Lotto 4); Campania, Ba-

silicata (Lotto 6) e, infine, Abruzzo, Molise e Puglia (Lotto 7).

Alimos insieme alle maggiori Organizzazioni di Produttori italiane Apofruit Italia, Orogel Fresco, Apo Conerpo, con le due filiali Alegra e Naturitalia, VOG Products, nonché l’associazione dei produttori A.P.O.T e la Soc. Coop.

Il Giardinetto, porteranno frutta, verdura e occasioni di conoscenza del mondo ortofrutticolo italiano (le misure di accompagnamento) in 3.869 scuole e a 625.332 bambini fra i 6 e gli 11 anni.

Grazie alla Mongolfiera l’educazione si mette in gioco Intanto riapre la ludoteca gestita per conto dell’ASP Cesena Valle Savio

I

raggio sul valore della cultura ludica, con particolare attenzione alla dimensione collaborativa e cooperativa del giocare insieme.

«Con questo evento – spiegano la presidente della cooperativa La Mongolfiera, Carla Sintucci e Claudia Piancastelli, Responsabile della Comunità L’Arca – abbiamo assunto il gioco come elemento fondamentale del nostro lavoro e il convegno è stato un momento di incontro e riflessione a partire proprio dalla storia del gioco nelle collettività.

Una società tendenzialmente competitiva sviluppa giochi competitivi, mentre

Il tassinaro di una volta di Cristian Maretti

SOCIALI :: La dimensione ludica del lavoro dell’educatore al centro di un convegno organizzato a Cesena

l gioco non solo come elemento centrale del lavoro dell’educatore ma come occasione di crescita, confronto, riflessione e divertimento è stato il tema al centro del convegno promosso dalla cooperativa sociale La Mongolfiera, di Cesena, lo scorso 23 ottobre. L’evento, realizzato in collaborazione con l’ASP Cesena Valle Savio, il Comune di Cesena, il Centro educativo L’Arca e il CEMEA dell’Emilia-Romagna, si è svolto nelle sale del Cantiere di via Mami, a Cesena, e ha rappresentato una occasione di riflessione ad ampio

Roma, Romagna

esistono giochi cooperativi, senza vinti né vincitori, che sono ugualmente divertenti e possono insegnare molto, a bambini e adulti.

Il gioco, nel tempo, è servito anche come forma di protesta, di battaglia civile, come accadde durante la guerra del Vietnam con i cosiddetti “new game”, che sfruttavano strumenti militari come i paracadute, per veicolare un messaggio pacifista».

«Il gioco è elemento serio del nostro lavoro di educatori e può essere strumento per promuovere una cultura della collaborazione, dello stare insieme e del creare re-

lazioni, in contrapposizione alla solitudine e alla violenza che oggi sembrano essere prevalenti. Il gioco, del resto, nasce prima della cultura stessa, come ci dimostra il comportamento degli animali, che da cuccioli usano proprio il gioco per apprendere vari aspetti della loro vita. In questo abbiamo molto da imparare».

Il convegno ha permesso ai partecipanti di “mettersi in gioco” attraverso l’intervento di Gianfranco Staccioli, docente di tecnologia dell’insegnamento e dell’apprendimento all’Università di Firenze e Segretario generale Federazione C.E.M.E.A.,

e momenti di attivazione nei gruppi: giochi cantati, giochi da tavoliere, giochi in gruppo. «Il convegno – concludono Carla Sintucci e Claudia Piancastelli – è la prima tappa di un progetto sul quale da anni stiamo lavorando, un centro di documentazione ludico».

Il convegno è stato preceduto sabato 16 ottobre dall’evento di riapertura della ludoteca di via Ancona, a Cesena, gestita dalla cooperativa La Mongolfiera per conto dell’ASP Cesena Valle Savio in un proficuo rapporto di collaborazione tra pubblico e privato.

Enrica Mancini

Se siete a Roma, avete bisogno di un taxi e piove, bene che vada vi tocca aspettare una mezz’ora al telefono. Poi ci sono i giorni fortunati, in cui trovate subito un tassinaro di quelli veri di una volta. Molto di una volta: 81 anni suonati. Quella mattina di pioggia, vedendo il suo taxi non utilizzato dal nipote, aveva pensato bene di cimentarsi con il non semplice traffico romano.

Vorrei immediatamente tranquillizzarvi: il viaggio non è andato male, a parte che nei primi tre chilometri abbiamo sbagliato un paio di sottopassi e verificato nostro malgrado qualche cambio significativo di viabilità rispetto alla memoria del conducente.

La velocità, la serenità e la conversazione mi hanno però riportato alla dimensione del trasporto romano delle cosiddette “macchine di piazza” di qualche decennio fa.

Un taxi, una moglie casalinga e cinque figli tutti fatti studiare. Lui al lavoro e la moglie a casa ad allevare i figli e a occuparsi degli investimenti, riassumibili nell’acquisto di un appartamento alla nascita di ogni figlio. Durante il percorso ho potuto apprendere ogni particolare in termini di finitura, posizione, nome del costruttore, valore a nuovo e rivalutazione desunta dalle ultime stime.

Della conversazione mi è sfuggito il nesso tra il taxi del nonno e l’uso che ne fa il nipote. Ma il perché del sovrapprezzo di 2 euro che si deve pagare alla Stazione Termini da quando le lenzuolate di liberalizzatrici di Bersani hanno generato qualche vettura in più l’ho capito benissimo.

REDAZIONALE

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a cura di Sapim soc.coop.

VIAGGI :: Intervista al direttore generale dell’agenzia La Trottola, Loris Guardigli

«Puntiamo su qualità e clienti affezionati» «Il modello di business basato sul turismo low cost ormai si trova in una grave crisi»

C

inque sedi (due Forlì, due a Rimini e una a Ravenna), una trentina di addetti, quasi trent’anni di esperienza: è La Trottola, agenzia di viaggi leader del settore, vero punto di riferimento per tutto il movimento cooperativo per professionalità, serietà e affidabilità.

«Il prezzo è sempre importante - spiega Loris Guardigli, direttore generale della struttura - ma con il “fai da te” su Internet non è possibile competere più di tanto, e chi ha basato il proprio modello di business solo sul last minute ora si trova in grave crisi». La Trottola, invece, da sempre mette a disposizione del cliente personale qualificato, in grado di comprendere al

Il direttore generale Loris Guardigli, a destra, con alcuni componenti dello staff della Trottola dell’agenzia di via Mameli a Forlì.

meglio le sue esigenze e consigliarlo rispetto al prodotto più adatto. «I nostri clienti sono tutti affeziona-

ti, ne conosciamo la storia e i gusti e loro si affidano a noi perché in vacanza, giustamente, non si voglio-

no avere brutte sorprese».

E per quanto riguarda le aziende? «A causa della crisi il settore degli in-

Immagini in libertà

di Luciano Liuzzi

centive ha avuto un calo importante, come è ovvio, ma chi lo ha mantenuto ha compiuto una scelta stra-

tegica, perché un viaggio consente di costruire relazioni ed emozioni che durano nel tempo».

In generale ci si aspetterebbe, con questi livelli di congiuntura economica, di trovare più offerte e occasioni per viaggiare a prezzi scontati, ma in realtà non è così. «I prezzi si sono mantenuti stabili perché i tour operator rischiano meno e quindi ci sono meno posti “last minute” da coprire. In più alcuni grandi operatori low cost hanno praticamente chiuso, sia in Italia che all’estero, e chi è rimasto in piedi ha capito che non si può competere solo sul prezzo».

Le informazioni sulle filiali della Trottola e sulle offerte viaggi in corso sono disponibili sul sito web: www.trottolaviaggi.com.

REDAZIONALE

a cura di Sapim soc.coop.

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ALLESTIMENTI :: Non più solo tecnostrutture per meeting, feste e cerimonie ma anche grandi eventi internazionali

Pubblifest entra nel mercato dei grandi palchi da concerto La cooperativa verso la diversificazione delle strutture e dei materiali

N

el VII sec. a.C. gli abitanti della cittadina greca di Mileto vennero a conoscenza di come si potesse uscire in maniera brillante dai periodi di crisi economica. Un loro illustre concittadino, passato alla storia per alcuni celeberrimi teoremi di geometria euclidea riguardanti le regole di similitudine tra triangoli, si era enormemente arricchito in seguito ad una oculata operazione economica.

Aristotele di Stagira, nella sua Politica (A11, 1259 a), ci informa su come a Talete, povero com’era, venisse rinfacciata l’inutilità della filosofia.

Quest’ultimo, tuttavia, avendo previsto in base a calcoli astronomici un’abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno, pur disponendo di poco denaro, si accaparrò tutti i frantoi di Mileto e di Chio per una cifra irrisoria, dal momento che non ve n’era alcuna richiesta; quando giunse il tempo della raccolta, cercando in tanti urgentemente tutti i frantoi disponibili, egli li affittò al prezzo che volle imporre, raccogliendo così molte ricchezze e dimostrando che per i filosofi è molto facile arricchirsi, ma tuttavia non si preoccupano di questo.

L’operazione di Talete rappresenta, se non il primo, quantomeno il più conosciuto caso di realizzazione di situazione monopolistica della letteratura economica.

A questa strategia, le società europee dell’età moderna ne affiancarono una

Le strutture montate da Pubblifest vanno a rivolgersi al mercato dei concerti di grandi dimensioni.

seconda basata sulla ricerca di nuovi mercati e nuovi prodotti che incentivassero la domanda aggregata.

Agendo all’interno di una platea altamente competitiva e allargata all’intero mercato nazionale, è a quest’ultima strategia che si è ispirata la condotta commerciale di Pubblifest Soc. Coop. a r.l. nel corso della stagione 2010, durante la quale, all’usuale bacino merceologico delle tendostrutture per meeting, feste, sagre e cerimonie, ha provveduto ad affiancare le grandi coperture per palchi da concerto.

Tali coperture presentano

struttura ad una falda ed intelaiatura in scatolare di alluminio.

La loro particolare conformazione consente di associare elevata elasticità a notevole leggerezza e stabilità dell’insieme, permettendo di realizzare diverse dimensioni di copertura in diverse altezze.

Le coperture risultano tutte motorizzate e sollevabili o abbassabili a seconda delle esigenze su colonne che possono essere, a loro volta, in scatolare di alluminio, piuttosto che in torri di tubolare multi direzionale che permettono di alloggiare, al loro interno, l’adegua-

ta controventatura oltre che le casse di amplificazione ed i fari di illuminazione dei concerti.

La protezione dagli agenti atmosferici è poi garantita da una copertura in PVC ignifugo bicolore.

L’investimento operato su questa tipologia di strutture consente all’azienda di proporsi in maniera competitiva all’interno del mercato dei concerti di grandi dimensioni, degli spettacoli itineranti, tour e tournè di gruppi musicali, artisti o spettacoli radio-televisivi e promozionali di aziende di levatura nazionale ed internazionale.

Tutto questo va ad aggiungersi alla già consolidata posizione di leadership aziendale all’interno del mercato dedicato alle coperture di medio-grandi dimensioni ed all’alle s t im e nto in ge n e r e.

Nell’impossibilità di seguire il genio di Talete all’interno del mercato italiano (ove è concessa una condizione monopolistica ad un solo soggetto) il consolidamento di Pubblifest e del lavoro dei suoi soci passa per la diversificazione delle strutture, dei suoi materiali e delle competenze del suo personale.

Marco Lelli

La Società Cooperativa Mensile ufficiale di Legacoop Forlì-Cesena Editore: Sapim soc. coop. Via Monteverdi 6/b Forlì Tel. 0543.785411 - Fax 0543.781134 www.lasocietacooperativa.it - info@sapim.it Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Redazione: Monica Fantini, Valdes Onofri, Francesca Fiorini, Enrica Mancini, Matteo Marchi, Francesca Montalti, Gabriele Zelli Foto: F. Blaco, G.Sabatini, G.Colagrossi, Archivio Legacoop Pubblicità: tel. 0543 785460 marketing@sapim.it Impaginazione: Ufficio stampa Legacoop FC Stampa: Tipografico dei Comuni soc.coop.

Numero chiuso in redazione il 2/12/2010

Linea di Confine

L’occasione perduta di Pietro Caruso

Fra il 2001 e il 2008 abbiamo perduto l’occasione di riportare sotto controllo la perdita progressiva di una qualche virtuosità nel rapporto fra Pil e debito pubblico. Lo sforzo fatto per stare dentro l’euromoneta ci ha costretto, inevitabilmente, ad accettare il ritmo della crisi. Fino al 2008, inoltre, il costo del denaro è stato relativamente basso. Negli ultimi due anni è invece molto cresciuto e nel 2010 la maggior parte del credito funziona con l’incredibile schema 1 contro 1. Vale a dire ti concedo 200 mila euro, se mi contrapponi una base finanziaria propria (o garantita da qualcun altro) per la somma corrispondente. In Romagna sta avvenendo lo stesso.

L’indebitamento di enti locali e regioni è proseguito come andamento collegato alla perdita di finanziamenti dallo Stato ai sistemi periferici decentrati. Il debito pubblico però è cresciuto... perché i sistemi locali non sono stati beneficiati da moratorie, nè da effettive postergazioni dei debiti.

Un’immagine che dimostra la disgregazione dello Stato nazionale “dal basso” e “dall’alto” senza fare in modo che lo Stato nazionale in grave crisi trovasse una nuova armonia nell’ampliamento dei poteri dentro e per l’Unione Europea. Mentre la suona l’ultima campanella dopo l’ultimo giro oggi gli economisti più avveduti concordano con l’idea di una “Finanziaria” dell’Europa... ma senza metterci nuove risorse, se non rimpinguando la Banca centrale europea. Gli Stati non mettono in difficoltà le banche...perché esse li finanziano. Solo che un’autorità polltica seria che governi l’Europa non c’è perché la disgregazione degli Stati richiede sempre maggiori risorse caricate dai maggiori debiti.

Speriamo di cavarcela.

Però non siamo veramente il 5° paese più ricco del mondo, ma fatte le debite proporzioni, il 22° sui 27 componenti l’Europa. Siamo fortunati: un Paese di 60 milioni di abitanti dall’Europa non lo cacciano, ma la crisi dell’Euro, se mai dovesse venire in modo profondo e definitivo, non ci salverebbe da un “default” sia pure pilotato. Le piazze si riempiranno di protestatari.

Basta sapere di chi è la colpa.

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