Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia
ANNO XI - BRESCIA dicembre 2012 - numero 4
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L’Italia siamo noi.
ANNO XI - BRESCIA dicembre 2012 - numero 4
ANNO X - BRESCIA giugno 2011 - numero 2
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ANNO XI - BRESCIA ottobre 2012 - numero 3
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ANNO X - BRESCIA settembre 2011 - numero 3
Sommario SOMMARIO 4 Manifesto per la crescita
5 Un insieme di misure fattibili per evitare il collasso ecomonico del paese 9 Il lombardo Giorgio Merletti eletto presidente nazionale, Eugenio Massetti entra nella Giunta Esecutiva 10 Oggetti Artigianali d’Arte Sacra 11 Gruppo Donne Impresa di Brescia, un 2012 ricco di impegni ed iniziative
Addetto stampa Giuseppe Mariano Lamberti Comitato di redazione Carlo Piccinato, Fulvio Tedoldi, Marco Metallo, Franco Guarino, Michele Turrini, Giovanna Lombardi, Paolo Corbucci Progetto, realizzazione e stampa a cura di: Immago - Chiari (Bs) Tel. 030 7000111
Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 12/2002 Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 Autorizzazione filiale di Brescia N. 4 Anno XI - dicembre 2012
L’Italia siamo noi.
Editoriale News
Direttore responsabile Eugenio Massetti
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ANNO XI - BRESCIA marzo 2012 - numero 1
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13 “La smart city” muoversi senza petrolio 14 Gli artigiani bresciani in Russia, per continuare a crescere 16 “Piccole imprese crescono” un convegno sulla realtà imprenditoriale bresciana 17 Convegno “Riforma del mercato del lavoro: le novità e le ricadute sull’occupazione” 18 Il Bossolà, specialità dolciaria bresciana 20 Seminario “Le strategie di internazionalizzazione nelle PMI in condizioni di crisi”
Categorie 22 Convegno: Autotrasporti ieri, oggi… e domani? 23 L’acconciatore, un mestiere che richiede anni di pratica e di formazione
24 Canone abbonamento Tv e radio, continuano le sollecitazioni della RAI alle imprese 25 Presentata durante il convegno dei lattonieri la figura del Maestro Artigiano
Lavoro e previdenza 26 Nasce L’Aspi
Ambiente 28 A Venezia l’incontro dei Consorzi Energia di Confartigianato: previsti oltre 7 milioni di euro di risparmio per il 2013
Formazione 29 Seminario tecnico “acciaio strutturale: la normativa in evoluzione” 29 Transazioni commerciali: interessi di mora senza preavviso 30 Al via il corso di 400 ore per ottenere la qualifica di acconciatore 33 Il futuro è “saperne di più”
Fiscale 34 La responsabilità fiscale nei contratti di appalto e subappalto Il nuovo regime dell’iva per cassa Transazioni commerciali: interessi di mora senza preavviso
Credito 35 Finanziamenti Cooperativa di Garanzia
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Editoriale
MANIFESTO per la CRESCITA Le proposte che Confartigianato Imprese Unione di Brescia presenterà al mondo della politica per contribuire a superare il difficile momento economico odierno.
A
lla politica locale (e nazionale), chiediamo, se c’è, di battere un colpo: e di avviare un confronto per promuovere a tutti i livelli di Governo le proposte serie dei piccoli imprenditori. È giunto il momento che la politica dia segnali forti, se ne è ancora capace. E prenda decisioni altrettanto forti sul fronte dello sviluppo per cercare di risolvere uno stato di crisi che sta generando sconforto tra cittadini, famiglie ed imprenditori. Così Confartigianato Imprese Unione di Brescia intende dare uno scossone alla Politica con il MANIFESTO PER LA CRESCITA, un documento di dieci punti molto precisi con alcune proposte chiare di intervento che promettono, se realizzate, di dare una svolta a questa situazione di stallo. Questo documento è stato il tema principale degli incontri con i responsabili ed i delegati di Mandamento svoltisi dalla metà di ottobre all’inizio di dicembre. E proprio raccogliendo le istanze, le richieste e le idee espresse in queste occasioni a Palazzolo, Lumezzane, Val Camonica, Orzinuovi, Villa Carcina, Leno, Sabbio Chiese, Gavardo, Verolanuova, Desenzano, Chiari, Gussago e Brescia è stato possibile concentrare l’attenzione su argomenti e tematiche precise particolarmente sentite dagli artigiani. Più volte i politici, di tutti gli schieramenti, hanno preso pubblicamente impegni personali. Tuttavia
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quasi nessuno di queste promesse è stata ad oggi mantenuta e la situazione delle imprese bresciane ha continuato a peggiorare di giorno in giorno, minando un tessuto economico tra i più solidi del Paese e su cui si basa gran parte dell’economia e del benessere della provincia. Confartigianato Imprese Unione di Brescia si aspetta una risposta tanto forte quanto immediata da parte delle forze politiche e dei politici in prima persona, anche nell’ottica della riforma elettorale che si sta concludendo e che porterà, in un modo o nell’altro, a riconsegnare (finalmente) la scelta delle persone che ci rappresentano in Parlamento nelle mani dei cittadini. Noi invitiamo tutti ad un confronto immediato ed a prendere impegni seri, la cui realizzazione monitoreremo di giorno in giorno e pubblicamente. Non interromperemo certo qui la nostra battaglia a difesa e tutela delle piccole imprese, consapevoli che questa difesa non è un’azione di parte o di lobby ma un’iniziativa che mira al miglioramento del benessere di tutti perché, con lo sviluppo delle imprese, si garantisce il benessere dell’intero territorio. Il Presidente Eugenio Massetti
News
Le 10 richieste di Confartigianato Unione di Brescia alla politica
UN INSIEME DI MISURE FATTIBILI PER EVITARE IL COLLASSO ECOMONICO DEL PAESE 1. ATTUARE UNA SERIA RIFORMA DEL FISCO E DELLE ENTRATE TRIBUTARIE > Abbattere l’IMU per gli edifici produttivi. Le
esempio per quelle realtà che lavorano in subfornitura o che hanno solo rapporti con l’Ente Pubblico e che, comunque, risultano non congrui, riparametrandoli a valori economici vicini a quelli compatibili con lo stato di crisi economica esistente.
amministrazioni locali devono impegnarsi seriamente per abbattere il peso dell’IMU sulle aziende, in particolar modo per gli stabili effettivamente destinati alla produzione di beni e servizi (la prima casa dell’impresa), con un ulteriore incentivo per le aziende che dimostrino di aver assunto nuovi dipendenti nell’ultimo anno ed abbiano saputo creare nuovi posti di lavoro. È fondamentale anche prevedere una riduzione dell’IMU quando l’immobile è gravato da Mutuo Ipotecario. Denise Gandini
> Riduzione fiscale e serenità fiscale.
Serve un “patto” che premi le aziende oneste stemperando il clima di tensione che si è instaurato e che sta degenerando con suicidi, attentati e minacce, della durata di 12 mesi, per dar modo alle aziende di mettersi in regola con le leggi fiscali. Trascorso questo periodo, chi evade, elude o quant’altro, dovrà essere certo di incorrere in una pesante pena che potrà prevedere anche il carcere nei casi più gravi e disonesti di evasione di importi significativi. Nel frattempo il legislatore deve provvedere ad emanare leggi più eque riportando la pressione fiscale entro i limiti della ragionevolezza utilizzando come parametro la media UE della pressione fiscale e riducendo imposte e tasse alle imprese ed ai lavoratori.
presidente Mandamento di Verolanuova
Domenico Zani presidente Mandamento di Valle Sabbia
> Pagamento universale ed obbligato-
> Abbattere il cuneo fiscale. Il peso di
tassazione e contributi sulle buste paga dei lavoratori ed il costo totale per l’impresa sono diventati insostenibili: occorre abbattere il cuneo fiscale, lasciando in mano ai lavoratori più risorse economiche in modo da stimolare la crescita dei consumi.
> Rendere fiscalmente inutili le fatture emesse. La fattura emessa deve diventare un documento fiscalmente valido solo dopo l’avvenuto pagamento. Per quale assurdo motivo chi emette una fattura e non viene pagato deve versare la relativa IVA (e le tasse) mentre chi riceve la fattura e non la salda, non solo non paga l’IVA, ma addirittura la scarica, e di conseguenza,i scarica l’importo delle tasse guadagnandoci pure? Occorre dunque una norma precisa ed universale che tuteli da un lato l’impresa che ha eseguito il lavoro e dall’altro il fornitore che non viene pagato, in modo che perlomeno non debba sostenere tutto l’onere delle imposte. Per lo Stato non cambia nulla per quanto riguarda l’IVA: è un’operazione a costo zero (il fornitore non versa un’IVA che non gli è stata mai pagata e il committente non la scarica). Per le tasse, vale quanto detto per l’IVA, salvo per i beni soggetti ad ammortamento.
Duilio De Toni presidente Mandamento di Desenzano
> Modificare gli studi di settore. Si segnala
e si chiede di risolvere il forte disagio creato dagli studi di settore, soprattutto in situazioni nelle quali l’evasione fiscale non è possibile, ad
rio delle fatture a 60 giorni. È necessario un obbligo di legge (in recepimento della direttiva UE) che imponga universalmente il pagamento delle fatture entro 60 giorni, salvo il caso di un diverso accordo sottoscritto tra le parti, dimostrabile tramite la tracciabilità dei pagamenti (evitare poteri di ricatto tra privati), non escludendo alcun settore. Il mancato pagamento nei termini imposti dalla legge deve avere gli effetti di una cambiale insoluta. Occorre inoltre inaugurare un sistema dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate che preveda sanzioni, come avviene in altri Paesi europei, in caso di inadempimento al pagamento nei termini stabiliti. Bisogna poi rendere più agibile ed economico il pignoramento di beni presso terzi insolventi e favorire
Eugenio Casella presidente Consulta di Brescia
BRESCIA ARTIGIANA 5 magazine
News la compensazione di crediti e debiti anche tra privati.
> Stabilire una compensazione tra crediti e debiti e nuove regole per la cessione dei crediti non pagati. Chiediamo la possibilità di compensare crediti e debiti con la Pubblica Amministrazione ed anche la possibilità di cedere all’Agenzia delle Entrate i crediti dei privati garantiti, compensando l’importo della fattura con tasse e tributi a credito, ad esempio dell’IVA, dell’IRPEF, INPS, INAIL od IMU. Tale incasso sarà poi curato direttamente dagli uffici tributari nei confronti dei debitori, che hanno a disposizione gli strumenti del Ruolo.
2. PROMUOVERE INVESTIMENTI NELLE INFRASTRUTTURE
La politica, a livello centrale e territoriale, deve impegnarsi a promuovere investimenti a breve e medio termine nelle infrastrutture stradali e ferroviarie, aeroportuali ed immateriali. Va avviata finalmente la creazione di un HUB Aeroportuale che coinvolga Montichiari e Verona, a servizio di un territorio che spazia da Verona a Brescia, da Trento a Mantova e Cremona, un’area che, anche in vista della rimodulazione delle province, potrebbe rappresentare veramente il principale nuovo motore dello sviluppo del Nord Italia. > Modificare i fondi di garanzia o fondi anti-sui- A tale progetto devono contribuire l’accelerazione dei lavori dell’alta velocità/capacità ferroviaria (con scalo cidi. Vanno modificati con urgenza i fondi nell’area), la costruzione delle autostrade Credi garanzia o fondi anti-suicidi destinati alle mona-Mantova e Mantova-Mare, il completaaziende che vantano crediti nei confronti degli Enti Pubblici, trasformandoli in fondi a mento della viabilità veloce Brescia-Mantova sostegno dei debiti degli Enti Pubblici stessi. e Brescia-Verona e della strada a scorrimento Il fatto di mettere a disposizione delle aziende veloce in Valtrompia. fondi a fronte di debiti dell’Ente Pubblico non Occorre portare a termine nei tempi previsti risolve minimamente il problema. Se fossimo la BreBeMi, non vedendola come una via di in un paese “normale” potrebbe anche andar transito per trasporti provenienti da altre aree bene: se l’Ente paga nel giro di pochi mesi ci si ma soprattutto come un percorso veloce di Aurelio Salvoni accolla l’onere degli interessi, ma se continua collegamento tra l’area di Brescia-Veronapresidente Mandamento di Chiari a succedere ciò che succede in Italia, dove Mantova-Cremona e Milano, nonché i porti di l’Ente continua a pagare a distanza di anni – la La Spezia e Genova, con raccordi sul territorio storia insegna – il costo degli interessi supecon le zone adiacenti di Rovato, Palazzolo ed ra di gran lunga il guadagno della azienda Orzinuovi. che quindi, inesorabilmente, va in perdita e, di conseguenza, verso il fallimento. I fondi 3. DECISIONE NEI CONFRONTI DELLE devono invece essere ad uso obbligatorio BANCHE: SBLOCCO DEL CREDITO degli Enti pubblici, che si accollano i relativi È necessaria e prioritaria una forte decisione oneri finanziari, e non le imprese (interessi). politica nei confronti delle banche che, in un Chi appoggia fondi anti-suicidio e quant’almomento drammatico, continuano indisturbaGiuseppe Vezzoli tro, evidentemente, non ha mai provato sulla presidente Mandamento di Palazzolo te ad aumentare i costi verso i clienti, a rendere propria pelle la rabbia e la disperazione di ridicoli gli interessi che erogano ed a negare vantare un credito e non riuscire ad incasfinanziamenti anche a fronte di aziende sane sarlo, mentre nel frattempo si è costretti a o che hanno forti opportunità di sviluppo. E pagare alti interessi alle banche. quando li concedono lo fanno ad interessi esorbitanti ben lontani da quelli che esse stesse > Ridurre le imposte e le tariffe comunali pagano per la raccolta di liquidità. Ciò sta genee provinciali per le impresi e consentire la rando un disagio imprenditoriale e sociale. La rateizzazione dei pagamenti. Bisogna prestessa difficoltà crescente con la quale erogavedere rateizzazioni nei pagamenti dei Tributi no i mutui per le abitazioni non fa altro che Comunali, sia per i cittadini sia per le imprese, Flavia Caldera e ridurre la tariffe o tasse comunali che le col- presidente Mandamento di Lumezzane deprimere il mercato dell’edilizia, con gli effetti di trascinamento che tutti conosciamo. È ora piscono, a cominciare dalla tassa smaltimento che il Governo assuma provvedimenti precisi rifiuti TIA (non sulla superficie ma sui rifiuti (come la considerazione nel rating della storia prodotti) e dagli oneri di urbanizzazione. personale dell’imprenditore), se non addirittura sostitutivi, erogando direttamente mutui e > Creare una centrale rischi degli insolfinanziamenti a condizioni più agevoli. In parventi. Chiediamo l’istituzione di una Centicolare occorre intervenire per ridurre drasticatrale Rischi degli Insolventi, individuando i mente spese bancarie e commissioni relative, parametri oggettivi per il loro inserimento, comprese quelle collegate a bonifici, carte di rendendola pubblica e facilmente accessibile credito, utilizzo di POS e massimo scoperto. alle imprese. Luciano Manelli presidente Mandamento di Gavardo
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News 4. GIUSTIZIA: STABILIRE TEMPI CERTI E CELERI PER LE SENTENZE
determina spesso l’aggiudicazione di appalti a prezzi non compatibili col mercato, per poi assistere ad una regolare revisione dei prezzi in corso d’opera, nonché limitare la concessione a catena di subappalti di subappalti.
È indispensabile emanare norme che definiscano costi e tempi certi per addivenire ad una sentenza e/o arbitrato nell’ambito della giustizia civile. In caso di contestazioni chi si rivolge alla giustizia ha oggi la sola certezza di vedere la causa trascinarsi per un numero incredibile, anzi indecente, di anni, con sentenze che il più delle volte lasciano solo il tempo che trovano, con costi tali che il risultato finale spesso non vale lo sforzo fatto. È ora che la giustizia cominci a funzionare, a Brescia ed in questo Paese. Luciano Rizzi
presidente Mandamento di Orzinuovi
5. RILANCIARE IL COMPARTO CASA ED OPERE PUBBLICHE > Rilancio del comparto. Chiediamo serie
politiche di rilancio del comparto casa, in un’ottica di risparmio energetico certificato e strumentalmente documentato, tenendo conto anche delle problematiche antisismiche. È indispensabile ed indifferibile che tutte le amministrazioni comunali della provincia di Brescia emanino norme urbanistiche adeguate, prevedendo riduzioni tributarie e fiscali per questa tipologia di costruzioni e tenendo conto che il territorio bresciano è classificato ad un livello di rischio sismico analogo a quello emiliano-mantovano recentemente colpito dal terremoto. Questi provvedimenti possono dare un forte spinta al comparto casa e quindi contribuire al rilancio economico delle aziende del settore, con un grande effetto di trascinamento di tutta l’economia, consentendo un vero e proprio risparmio alle famiglie, che aumenterà nel tempo, liberandole dall’incubo dei costi energetici che continuano inesorabilmente a crescere.
Giampietro Zucchelli presidente Mandamento di Leno
Occorre un intervento deciso e definitivo per favorire la riduzione di almeno il 20% dei costi attuali dell’energia, del gas e del gasolio. Ciò dev’essere ottenuto attraverso una vera liberalizzazione dei mercati, la rottura di monopoli ed oligopoli, la riduzione di tasse ed accise e l’elaborazione di tariffe premianti per chi dimostri di agire sul fronte del risparmio energetico. I costi dei carburanti e dell’energia impediscono la competitività delle imprese in Europa e nel mondo e costituiscono uno dei più gravi gap che penalizzano le imprese bresciane. ASMEA ed Enel in primis devono favorire le imprese ed abbandonare politiche penalizzanti (forti delle loro posizioni di quasi monopolio) che attuano sistematicamente nei confronti delle piccole imprese.
7. CONTRASTO SERIO AL LAVORO NERO ED ABUSIVO ED ALLA CONCORRENZA SLEALE
Giuseppe Marchina presidente Mandamento di Gussago
> Stabilire nuove regole di pagamento
per gli appaltatori. L’Ente Pubblico che affida dei lavori, prima di effettuare il pagamento delle fatture a chi si è aggiudicato la gara, deve verificare che l’appaltatore abbia prima pagato i subappaltatori. Questa norma è spesso inserita nei bandi di gara, ma altrettanto spesso non viene rispettata. È una verifica che dovrebbe essere fatta a tappeto su tutti i lavori svolti da imprese che poi li subappaltano. Applicando questa buona pratica si eviterebbero situazioni scandalose, ma in provincia di Brescia gli Enti Pubblici appaltanti non l’adottano. In quest’intervento occorre limitare al massimo ogni potere di ricatto per chi pretende che le regole siano rispettate. È necessario anche rivedere la regola del “massimo ribasso”, che
6. RIDURRE DRASTICAMENTE I COSTI DI ENERGIA, GAS e GASOLIO
Claudio Zani presidente Mandamento di Villa Carcina
Gian Battista Pasquini
Occorre una lotta seria contro il lavoro nero ed abusivo e la concorrenza sleale messe in atto non rispettando le normative ambientali, di sicurezza sul lavoro e fiscali. Occorre istituire un ufficio autonomo sovracomunale (Terzo) di verifica di tutte le segnalazioni, che devono essere favorite, snelle nelle procedure e garanti dell’anonimato di chi segnala l’abuso. Sarebbe inoltre utile consentire al consumatore finale l’utilizzo, ai fini di deduzioni o detrazioni fiscali, dei documenti di pagamento (ricevute, fatture).
8. FARLA FINITA CON GLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO
Ci aspettiamo una seria lotta agli sprechi di denaro pubblico attraverso provvedimenti decisivi e forti, a partire dalla soppressione di enti locali inutili, dalla riduzione del numero dei componenti e dei gettoni nei CDA di società pubbliche locali, dall’annullamento di progetti di opere del tutto inutili (un esempio è il parcheggio sotto il castello di Brescia), dalla riduzione dell’utilizzo di auto pubbliche, dall’abolizione di favoritismi e privilegi istituzionalizzati, dalla razionalizzazione del sistema
presidente Mandamento di Valle Camonica
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News sanitario locale (posti letto inutili, rendite di posizione di primari e baroni universitari legati alle loro cattedre).
9. SEMPLIFICARE DAVVERO TUTTO IL SEMPLIFICABILE
Ci aspettiamo un serio e definitivo intervento per rendere semplice la vita dei cittadini e degli imprenditori semplificando, liberando, togliendo i lacci, rendendo libera la società e l’impresa, cominciando da: • l’abolizione del SISTRI; • il taglio netto alla burocrazia ovunque sia possibile; • l’imposizione del concetto che tutto quanto non è vietato è ammesso; • il regolare funzionamento dell’Agenzia per le Imprese, istituendola presso le Associazioni di categoria e consentendo davvero l’apertura di un’impresa in un giorno; • l’abolizione di tutte le certificazioni inutili sostituendole con l’autocertificazione; • la semplificazione e/o l’abolizione di tutta la documentazione non indispensabile in materia di sicurezza sul lavoro, tutela dell’ambiente ed igiene alimentare, adottando i semplicissimi modelli anglosassoni, senza per questo ridurre le garanzie e le tutele reali in tali materie. È inoltre indispensabile introdurre concetti di maggiore graduazione e buon senso nell’applicazione delle sanzioni.
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10. FAVORIRE MADE IN ITALY E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE Rivisitare la normativa in materia garantendo serietà al vero Made in Italy, cioè ai prodotti e servizi realmente ideati e realizzati in Italia. Lo sviluppo economico mondiale sta creando milioni di nuovi consumatori che desiderano prodotti di qualità che il Made in Italy può garantire, alla sola condizione, però, che non si spacci per fatto in Italia ciò che invece viene prodotto altrove. Lo sfondamento nei mercati internazionali (600 milioni di nuovi consumatori di classe media solo nei BRICS) è essenziale per rilanciare la crescita del manifatturiero italiano e bresciano, il migliore al mondo per qualità e design in moltissimi settori. Occorre poi sostenere con contributi ed aiuto tutte le imprese che intendono accedere ai mercati internazionali. Per evitare inoltre fenomeni di non corretta concorrenza estera, specie all’interno dei Paesi UE, servono un più puntuale recepimento delle direttive CE, senza renderle nella legislazione italiana più restrittive e pesanti di quanto esse non siano in origine, ed una modifica delle norme sugli ammortamenti che generano spesso squilibri fiscali tra imprese europee, distorcendo il mercato della concorrenza e mettendo in crisi la competitività delle imprese italiane. Compatibilmente con le norme UE potrebbe essere importante una riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti destinati all’esportazione.
na ferita mai guarita ed un ricordo sempre presente nel cuore sono le sensazioni provate da Giuseppe, delegato del Mandamento di Manerbio, ed Antonio Zavaglio volgendo il pensiero alla figura del fratello Luigi, tragicamente scomparso sul lavoro in una calda giornata dell’estate 1998. Trent’anni dopo la fondazione della ditta Edil Zeta i fratelli dedicano un affettuoso atto d’omaggio a Luigi, che con loro ha creato dal nulla l’attività e che sentono sempre al loro fianco. (Nella foto, da sinistra, Antonio, Luigi e Giuseppe Zavaglio giocatori nella stessa squadra di rugby).
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News
Il lombardo Giorgio Merletti eletto presidente nazionale, Eugenio Massetti entra nella Giunta Esecutiva “L’ingresso di quattro rappresentanti della nostra regione – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – indica l’apprezzamento da parte del mondo artigiano del modello lombardo”
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na forte rappresentanza della nostra regione ai vertici di Confartigianato Imprese: è quella uscita dall’Assemblea annuale della Confederazione svoltasi martedì 11 dicembre a Roma che ha visto l’elezione a presidente nazionale di Giorgio Merletti, di Varese, affiancato dal riconfermato segretario Cesare Fumagalli, di Lecco, mentre della Giunta esecutiva sono entrati a far parte il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti ed il collega bergamasco Angelo Carrara. “La scelta di porre diversi rappresentanti della Lombardia ai vertici nazionali di un’organizzazione che rappresenta 700.000 artigiani e piccoli imprenditori – sottolinea il presidente Massetti – ci riempie di orgoglio e rap-
presenta un premio al nostro modo di operare a favore degli associati ed all’impegno profuso quotidianamente per aiutarli e supportarli nel difficile momento attuale. Tra l’altro non bisogna dimenticare che l’esecutivo si amplierà con un’altra figura proveniente dalla nostra terra quando, nei prossimi mesi, si svolgerà l’elezione del nuovo presidente regionale in sostituzione proprio di Merletti”. Merletti, che resterà in carica fino al 2016, è infatti presidente di Confartigianato Varese e Confartigianato Lombardia e, durante la presidenza del suo predecessore Giorgio Guerrini, ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente vicario delegato alle relazioni sindacali. “Per la prima volta – continua Massetti – la Lombardia può così contare su numerosi rappresentanti in seno alla dirigenza nazionale, una dirigenza che dovrà appoggiare e supportare il neo presidente Merletti nella difficile opera di condurre le imprese italiane fuori da una crisi mondiale che sembra non aver fine. In questo noi, come tutto l’esecutivo, faremo del nostro meglio per proteggere gli artigiani e garantire loro crescita e sviluppo”.
BRESCIA ARTIGIANA 9 magazine
News
Oggetti Artigianali d’Arte Sacra Con la presenza del Vescovo di Brescia Monsignor Luciano Monari si è inaugurata la mostra che raccoglie le opere ideate e realizzate dai maestri artigiani di Confartigianato per Papa Benedetto XVI “Quest’esposizione – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – è in grado di raccontare meglio di mille parole l’abilità e l’impegno che gli artigiani mettono nel loro lavoro quotidiano”
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n omaggio all’estro, alla fantasia, all’abilità, alla maestria ed alla passione di tutti gli artigiani che hanno contribuito, partecipando al concorso Sign 2012 Artigianato&fede indetto da Confartigianato Il Vescovo Monari, Massetti, Carlo Buccio ed il Viceprefetto Salvatore Rosario Pasquariello Lombardia e dalla Diocesi di Milano, al VII Incontro Mondiale delle Famiglie svoltosi il 3 giugno scorso al coinvolti nel concorso si sono infatti impegnati per la Campo volo di Bresso: questo ha voluto essere la mostra realizzazione della cattedra e della seduta papale, delle “Oggetti Artigianali d’Arte Sacra”, inaugurata dal Vescovo quattro sedute cardinalizie, di alcuni dei calici e delle pisLuciano Monari nelle sale del Museo Diocesano di Bresidi utilizzate per la distribuzione dell’Eucarestia durante scia il 14 dicembre. la Santa Messa celebrata con la partecipazione di un I sessanta maestri artigiani associati a Confartigianato milione di fedeli: tutte opere che sono andate a costi-
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News tuire una collezione unica, donata a Sua Santità Papa Benedetto XVI, oggetto di una mostra itinerante con prima tappa proprio a Brescia, grazie all’interessamento del direttore del Museo Diocesano don Giuseppe Fusari e del presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti. “L’artigianato è arte – ha sottolineato durante la cerimonia d’inaugurazione il Vescovo Monari –, è creatività e non solo manualità. Basta guardare gli oggetti, meglio, le opere d’arte qui esposte, che reinterpretano in chiave originale ed innovativa suppellettili liturgiche tradizionali della Chiesa. Tutti valori e significati che il Santo Padre ha valutato ed apprezzato accogliendo con gioia questi lavori dalle mani degli artigiani”. L’inaugurazione della mostra, che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di Confartigianato Brescia, è stata anche l’occasione per presentare il volume “L’artigianato, la famiglia, la festa”, curato proprio da don Fusari, che riveste sia valenza di catalogo delle opere esposte che di racconto del significato e delle origini degli oggetti liturgici. “A tutti gli artigiani – ha commentato il presidente Massetti –, che con passione, capacità ed entusiasmo hanno dato un grande contributo a quest’evento di
Il Prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace in visita alla mostra accompagnata dal presidente Massetti
fede e che nello stesso tempo continuano a lavorare e produrre mantenendo viva e vitale la nostra economia in momenti non certamente facili, è dedicata questa mostra che si può veramente definire unica”.
Gruppo Donne Impresa di Brescia, un 2012 ricco di impegni ed iniziative
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n anno caratterizzato da un’intensa attività progettuale ed organizzativa: è quello che si appresta a chiudere Confartigianato Donne Impresa, movimento promosso nel 1994 da Confartigianato Imprese proprio con il fine di convogliare verso obiettivi di valorizzazione della figura imprenditoriale femminile idee, capacità ed esigenze delle donne imprenditrici operanti in tutti i settori dell’artigianato. Il Gruppo Donne Impresa di Brescia guidato da Flavia Caldera, che riveste anche la carica di presidente regionale del sodalizio, aderendo alle iniziative A.RES e Girls’ Day, ha promosso percorsi formativi dedicati alle imprenditrici artigiane riguardanti la gestione delle emozioni, il femminile in azienda ed il passaggio dal gruppo alla squadra, affiancati da momenti di aggregazione quale l’esposizione di abiti del ‘700 realizzati
per il Carnevale di Venezia. Inoltre il Gruppo è stato coinvolto nella premiazione e presentazione di tesi di laurea sull’imprenditoria femminile, in diversi convegni ed in due progetti volti ad avviare una serie di percorsi formativo/orientativi per la creazione di imprese al femminile nella provincia di Brescia ed a promuovere la realizzazione e l’implementazione di una rete territoriale a sostegno della diffusione di una cultura di gender oriented tra le MPMI artigiane e le cooperative attive nel territorio della nostra provincia. Questi ultimi due progetti vedono il Gruppo Donne di Confartigianato interagire proficuamente con attori istituzionali di rilievo della provincia bresciana, tra cui Comuni, Associazioni sindacali e Camera di Commercio.
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News
12 BRESCIA ARTIGIANA magazine
11/06/2012
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“La smart city” muoversi senza petrolio uno sguardo al possibile futuro di Brescia con interventi di Chicco Testa, Pietro Francesco De Lotto e Valerio Prignachi
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obilità sostenibile, sviluppo urbano dal ridotto impatto ambientale e diminuzione dei consumi sono state le tematiche fondamentali del convegno, organizzato da Confartigianato Imprese Unione di Brescia nell’ambito della Settimana per l’Energia, tenutosi nell’Auditorium della nostra sede cittadina. Durante l’incontro, che è stato aperto dal saluto del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti, hanno preso la parola Valerio Prignachi, presidente di Brescia Mobilità, Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, Giulio Maternini, presidente dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti, Pietro Francesco De Lotto, direttore generale di Confartigianato Vicenza, e Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, che, moderati dal segretario generale Carlo Piccinato, hanno esaminato, collegandosi anche al contesto bresciano, tutte quelle soluzioni che, a livello economico, sociale, culturale, ambientale, abitativo e gestionale, possono portare ad un miglioramento della qualità della vita nei centri urbani e ad una riduzione significativa dei consumi e degli sprechi. “Dal punto di vista della mobilità – ha spiegato Maternini dando il via al dibattito – una città diviene infatti smart quando utilizza sistemi intelligenti per facilitare i trasporti ed evitare le congestioni senza agire a livello infrastrutturale. Oggi, però, in questo campo siamo appena agli inizi”, un punto di vista ripreso da Chicco Testa, che ha ricordato come “per essere smart è necessario risolvere le inefficienze derivanti da carenze
organizzative e tecnologiche, che spesso derivano da mancanze informative: per questo bisogna puntare su un’organizzazione della mobilità basata sull’informazione e sulle nuove tecnologie informatiche”. In quest’ottica sono state illustrate le innovazioni ed i miglioramenti registrati in questi anni nel settore della mobilità sostenibile e del trasporto di cose e persone in ambito urbano nel rispetto dell’ambiente e le tecnologie più idonee e razionali elaborate per la gestione del traffico, la realizzazione di infrastrutture ed il coordinamento dei trasporti. Quella della smart city costituisce una nicchia di mercato innovativa, che richiede una ricerca costante ed una nuova professionalità: proprio per questo, ha sottolineato il presidente Massetti, si è deciso di promuovere l’accesso dei nostri soci in questi nuovi mercati. “Mercati – ha aggiunto – che continueranno a crescere per i prossimi vent’anni, legandosi alla questione ambientale: mobilità e salvaguardia dell’ambiente sono infatti due ambiti da considerare congiuntamente”. Un tema ripreso quindi da De Lotto il quale, ricordando che “quando si parla di vincolo ambientale e di vincolo energetico, in realtà si parla di opportunità per le imprese”, ha illustrato il progetto “Futuroelettrizzante”, avviato due anni fa a Vicenza con lo scopo di promuovere l’utilizzo delle auto elettriche. Durante il convegno Valerio Prignachi, parlando della nuova metropolitana di Brescia, ne ha rilanciato l’allungamento fino a Rezzato per intercettare lo snodo delle tangenziali, annunciando nel contempo un sistema low cost per il collegamento della zona ovest non toccata dal percorso del metrò: un ulteriore passo verso la mobilità sostenibile della nostra città.
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Gli artigiani bresciani in Russia, per continuare a crescere “Le possibilità di sviluppo sono enormi, ora tocca agli artigiani cogliere un’occasione unica”
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ono certo che da questo primo incontro nasceranno collaborazioni fruttuose e durature” è stato il commento del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti di ritorno dalla missione imprenditoriale in terra russa, promossa dalla Camera di Commercio di Brescia e conclusasi nei giorni scorsi, cui ha preso parte l’intero vertice direttivo dell’organizzazione bresciana. “Il mercato russo – ha continuato Massetti – può offrire grandi opportunità alle imprese bresciane, che però non possono permettersi di perdere altro tempo prezioso ma puntare sull’internazionalizzazione e sulle ven-
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dite nei Paesi in crescita. Anche per le piccole e medie imprese artigiane è infatti ormai chiaro che la sfida dei mercati si vince allargando i propri orizzonti e giocando su uno scacchiere più ampio di quello regionale o nazionale”. Proprio in quest’ottica la missione imprenditoriale ha registrato la presenza di oltre cinquanta imprese bresciane, configurandosi così come un’iniziativa di grandi dimensioni e multisettoriale, con rappresentanze del mondo manifatturiero e turistico, artigiano e creditizio della nostra provincia. Durante le giornate trascorse a Mosca i responsabili di Confartigianato si sono incontrati con le piccole e medie imprese russe, confrontandosi con l’organizzazione artigiana locale, Opora, forte di 370mila piccole e medie imprese, e con Gim Unimpresa, che in un futuro ormai prossimo diventerà la Confindustria russa, per avviare un percorso di collaborazione e d’incontro tra domanda ed offerta. “Il 10% delle imprese iscritte a Confartigianato – ha spiegato il segretario generale di Confartigianato
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Fiera espositiva delle armi visitata a Mosca dove esponevano diversi artigiani bresciani
Oggetti esposti nello spazio dedicato al “Design Made in Italy”
Brescia Carlo Piccinato – si è già internazionalizzato ed un altro 6% sta avviando questa trasformazione: noi vogliamo riuscire a di raddoppiare queste cifre in tempi abbastanza brevi, sfruttando appieno le potenzialità dello Sportello Internazionalizzazione creato da Confartigianato. Così da una parte saremo in grado di supportare efficacemente i nostri associati nelle relazioni con i mercati esteri e dall’altra di affiancarli nei contatti con le amministrazioni locali e le loro normative, segnalando bandi ed opportunità altrimenti difficilmente fruibili dalle imprese italiane”. In Italia, dove non esiste un sistema pubblico di supporto alle aziende, devono quindi essere le organizzazioni di categoria a rivestire un ruolo tanto importante e fondamentale, soprattutto in un periodo come questo
caratterizzato da profonde tensioni e forti cambiamenti. E Brescia, con quest’iniziativa, si pone all’avanguardia ma serve anche un balzo culturale, perché la crisi sta rivoluzionando il mercato: un cambio di mentalità da parte degli artigiani è necessario, come indispensabile è accompagnare in questo percorso le piccole e medie imprese. Le aziende artigiane, se vogliono continuare a crescere, devono dare il via ad una totale riorganizzazione volta a fare sistema, a presentarsi unite sui mercati esteri. “Creare un rapporto di collaborazione stabile – ha concluso Massetti –, nell’interesse dei nostri due Paesi, può facilitare l’ingresso e la permanenza in Russia delle nostre PMI intenzionate ad esportare od investire in questa grande Nazione dalle immense possibilità e prospettive”.
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“Piccole imprese crescono” un convegno sulla realtà imprenditoriale bresciana “La nostra organizzazione – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – è felice di proporre questo tema nei locali di un’azienda che, con trent’anni di attività alle spalle, continua a crescere ed innovare”.
Al tavolo dei relatori, da sinistra: Meda, Bellini, Vezzoli, Massetti, Bettoni, Parolini e Piccinato
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l presente ed il futuro delle piccole realtà imprenditoriali della nostra terra: attorno a questi temi si è svolto, nella nuova sede della “Bellini & Meda” a Pozzolengo, il convegno “Piccole imprese crescono”, evento organizzato nell’ambito delle iniziative ideate per celebrare i trent’anni di attività di quest’azienda produttrice di macchine per l’industria alimentare. Al convegno, cui hanno preso parte oltre duecento persone, erano presenti accanto ai titolari dell’azienda il presidente Eugenio Massetti, il presidente della Camera di Commercio Francesco Bettoni, il consigliere regionale Mauro Parolini ed il sindaco di Pozzolengo Davide Vezzoli, presentati dal segretario Carlo Piccinato. “La nostra – ha sottolineato Paolo Bellini – è un’azienda in attività da trent’anni, vorrei che traguardi come que16 BRESCIA ARTIGIANA magazine
sto fossero la normalità per tutte le imprese. Un desiderio difficile da realizzare, soprattutto in momenti come questi: tuttavia l’artigiano deve continuare a credere nel proprio lavoro e, per affrontare difficoltà e problemi, associarsi per poter essere più forte e far sentire la propria voce”. Proprio alla crisi si è rifatto l’intervento del presidente Massetti che, dopo essersi complimentato con i titolari per l’importante anniversario, ha ricordato come “in queste occasioni parliamo di una realtà difficile che gli artigiani vivono sulla propria pelle. Purtroppo non vedo alcuna luce in fondo al tunnel, anzi, credo che il 2013 non sarà migliore dell’anno che sta per chiudersi. I piccoli imprenditori chiedono meno burocrazia, più credito da parte delle banche per chi rischia ed investe in un’attività, diminuzione del costo dell’energia e, soprat-
News tutto, una politica ed una pubblica amministrazione che elimino sprechi e lungaggini burocratiche semplificando la vita a chi ogni giorno mette in gioco tutto sul mercato”. Il presidente Bettoni ha invece sottolineato la necessità di avere coraggio e guardare avanti con fiducia, valorizzando uomini ed imprese del nostro territorio. “La terra bresciana – ha continuato – ha la capacità di mettere in pista energie nuove, fare rete ed internazionalizzare l’economia. La domanda estera è forte e proprio verso di essa devono rivolgersi i nostri imprenditori, con ingegno e prodotti sempre più moderni ed avanzati”. A chiudere il convegno è stato il sindaco Vezzoli, riba-
dendo che “la Bellini & Meda rappresenta una parte di storia del nostro territorio, un territorio in grado di realizzare importanti successi imprenditoriali e di guadare al futuro con fiducia e spirito innovativo”.
Convegno “Riforma del mercato del lavoro: le novità e le ricadute sull’occupazione” Centro Civico di Castegnato
Da sinistra: i relatori Turrini, Massetti, Orizio e Reboni
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e disposizioni per la riforma del mercato del lavoro adottati dal governo in una prospettiva di crescita sono stati i temi al centro del convegno “Riforma del mercato del lavoro: le novità e le ricadute sull’occupazione” promosso da Confartigianato Imprese Unione di Brescia, con il patrocinio del Comune di Castegnato, svoltosi presso la Sala delle Conferenze del Centro Civico del paese franciacortino. L’incontro ha visto la partecipazione di Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Brescia, Michele Turrini, Responsabile Settore Lavoro di Confartigianato Brescia, Paolo Reboni, Segretario CISL Brescia, Giuseppe Orizio, Sindaco di Castegnato, e Giovanni Rolfi, delegato del locale Mandamento di Confartigianato, che hanno trattato in maniera approfondita dei provvedimenti sulle forme contrattuali, sulla disciplina dei licenziamenti, sul nuovo sistema di ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro, nonché delle criticità riscontrate nella nuova normativa legate alla flessibilità del mercato del lavoro. Dopo l’apertura del dibattito da parte di Orizio ed i saluti del presidente Massetti, ha preso la parola Reboni, ricordando che “i Paesi esteri, in passato,
hanno fatto passi importanti in materia di lavoro mentre noi no, per questo ora sono più produttivi e competitivi. La riforma Fornero non ha trovato un giusto equilibrio tra le esigenze dei datori di lavori e dei lavoratori, ma d’altra parte non dobbiamo dimenticare che l’Europa chiede all’Italia di attuare riforme considerate normali negli altri Paesi dell’Unione, non cose strane od assurde”. A quest’intervento ha fatto seguito Turrini, che ha rimarcato come “le aziende fanno fatica a crescere e, in più, i datori di lavoro hanno diversi problemi da affrontare a seguito della riforma Fornero, dalla diminuita flessibilità lavorativa ai continui cambiamenti al testo della riforma stessa, che creano incertezze e battute d’arresto nell’attività lavorativa”. “I temi trattati – ha sottolineato in conclusione il presidente Massetti – rivestono una fondamentale importanza per il mondo del lavoro, soprattutto adesso, con le aziende che stanno affrontando un trimestre difficile quanto i precedenti con in più diverse novità, non tutte positive, sul fronte fiscale. I cambiamenti e le innovazioni approvate dal Parlamento in una prospettiva di crescita del mercato del lavoro partivano da basi più che buone, ma sono state influenzate da diversi fattori interni ed esterni che ne hanno attenuato la forza. Di fronte a questo scenario anche noi ci chiediamo spesso come facciano le imprese italiane a restare aperte, a produrre ed a resistere nonostante una tassazione eccessiva, i ritardi nei pagamenti ed il peso della burocrazia”. BRESCIA ARTIGIANA 17 magazine
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Riconoscimento per i pasticcieri bresciani
Il Bossolà, specialità dolciaria bresciana È stato tra i protagonisti della sfida tra pasticceri alla Festa del Torrone di Cremona state la bontà, l’attenzione al luogo d’origine e la reinterpretazione nel rispetto della tradizione, un sapiente connubio tutto italiano che all’estero molti ci invidiano”.
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na prova in cui si sono mescolate alta professionalità, innovazione e dolcezza: sono stati questi, infatti, gli ingredienti della Disfida del Dolce, evento promosso all’interno della Festa del Torrone, che ha visto nei giorni scorsi rinomati pasticceri di Confartigianato Lombardia confrontarsi nella preparazione della specialità dolciaria tradizionale della loro terra. La sfida, tenutasi nei locali dell’Hotel Continental e del ristorante Al Quarto di Cremona, ha visto così accostate la Spongarda di Crema, il Principe Gonzaga di Cremona, la Torta Preferita con amaretti Nosotti di Lodi, l’Anello del Monaco di Mantova ed il nostro Bossolà, il semplice dolce tipico delle campagna bresciane di una volta. A preparare la leggera e soffice specialità nostrana sono stati Giuliano Bettelli, pasticcere di Verolanuova, e Mattia Guaragni che, accompagnati dal presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti, con abilità e fantasia hanno fatto sfoggio della loro maestria tra i fornelli. “Appuntamenti come questo – sottolinea il presidente Massetti – rappresentano un modo per far conoscere ad un ampio pubblico i prodotti tradizionali delle realtà territoriali lombarde ed alcuni dei pasticceri più rinomati della nostra organizzazione. Caratteristiche principali dei dolci presentati sono
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Al termine del confronto la giuria ed il numeroso pubblico presente all’evento hanno poi avuto la possibilità di degustare i sapori della tradizione lombarda reinventati in chiave moderna, valutandone i pregi, molti, ed i difetti, pochi.
Tesseramento Scegli di far parte della squadra di chi si mette in gioco ogni giorno.
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L’Italia siamo noi.
Le aree della Confartigianato Unione di Brescia 22/10/12 13.11
Ufficio Soci Nuova Impresa - Tel. 030 3745290 • Offre importanti informazioni a chi intende intraprendere l’attività di imprenditore Area Fiscale e Tributaria - Tel. 030 3745247 • Tenuta della contabilità ordinaria e semplificata; • Servizio C.A.A.F., per la consegna dei mod. 730, RED, ISEE e DETRA (detraz. pensionati) Area Lavoro e Paghe - Tel. 030 3745219 • elaborazione cedolini paga dipendenti, compensi lavoratori parasubordinati e colf Area Servizi Tecnici e Formativi - Tel. 030 3745233 • Check-up aziendale in tema di sicurezza ed ambientale (L 81/08) • Corso per l’ottenimento della qualifica di acconciatore • Documentazione H.a.c.c.p. (igiene alimentare) e assistenza annuale • Formazione finanziata a pagamento e apprendistato professionalizzante Area Credito - Tel. 030 3745222 • La Cooperativa Artigiana di Garanzia ha lo scopo di agevolare l’accesso al credito delle imprese
Area Categorie e Marketing Associativo - Tel. 030 3745216 • Scuola Acconciatori, corsi per apprendisti e corsi di perfezionamento per acconciatori • Servizio C.A.I.T. (Centro Assistenza Impianti Termici), offre agli impiantisti termici il servizio di trasmissione al Catasto Unico Regionale • Settore Trasporti, il servizio fornisce la consulenza legislativa nel settore trasporto Patronato I.N.A.P.A. - Tel. 030 3745289 • Presentazione ed istruttoria pratiche pensionistiche • Prestazioni previdenziali e assistenziali Consulenza assicurativa - Tel. 030 3745295 • Stipula polizze assicurative, controllo di polizze in corso Consulenza legale - Tel. 030 37451 • Contenzioso Legale e Tributario • Recupero Crediti Consulenza in materia immobiliare - Tel. 030 37451
Le sedi della Confartigianato Unione di Brescia Brescia - Via Orzinuovi, 28 - Tel. 030.37451 - Fax 030.3745334 - info@confartigianato.bs.it - www.confartigianato.bs.it Breno Via Aldo Moro, 6 breno@confartigianato.bs.it
Resp.: Valerio Magnolini Tel. 0364.321047 Fax 0364.321047
Gavardo Resp.: Roberto Bonardi Via Stazione, 61 Tel. 0365.374309 gavardo@confartigianato.bs.it Fax 0365.374312
Orzinuovi Resp.: Bruno Tomasoni Via Obici, 36 Tel. 030.9941620 orzinuovi@confartigianato.bs.it Fax 030.9941632
Chiari Via SS. Trinità, 19/7 chiari@confartigianato.bs.it
Resp.: Enrico Salemi Tel. 030.711097 Fax 030.7100487
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Palazzolo sull’Oglio Resp.: Giorgio Claretti Via Matteotti, 10 Tel. 030.7401601 palazzolo@confartigianato.bs.it Fax 030.7403335
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Leno P.zza Cesare Battisiti, 37/C leno@confartigianato.bs.it
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Desenzano del Garda Via Marconi, 133 desenzano@confartigianato.bs.it
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Edolo Via Marconi, 56 edolo@confartigianato.bs.it
Resp.: Eliseo Orsatti Tel. 0364.71633 Fax 0364.770051
Resp.: Domenico Bottalico Montichiari Recapito su appuntamento Tel. 030.932120 montichiari@confartigianato.bs.it Fax 030.9362500
Resp.: Stefano Bontacchio Villa Carcina Via Glisenti, 68/F Tel. 030.881445 villacarcina@confartigianato.bs.it Fax 030.881263
Le CONVENZIONI per le imprese Associate G o z z i n i
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Seminario “Le strategie di internazionalizzazione nelle PMI in condizioni di crisi”
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sistemi ed i metodi per affrontare i mercati esteri saranno le tematiche su cui si è imperniato il seminario “Le strategie di internazionalizzazione nelle PMI in condizioni di crisi”, organizzato grazie all’accordo stretto tra ICE Agenzia per la promozione all’estero e Confartigianato Imprese per affiancare le piccole e medie imprese italiane nello sviluppo delle proprie attività in ambito internazionale. “Troppo spesso – ha sottolineato infatti il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti – i processi di internazionalizzazione nelle medie, piccole e micro
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imprese appaiono totalmente slegati dalla strategia di mercato delle imprese stesse, quasi fossero espedienti di ripiego momentanei in attesa di tempi migliori. Tali processi richiedono invece una progettualità estremamente attenta e delle metodiche robuste, un approccio ancora più fondamentale in condizioni di crisi come quelle odierne”. Nel corso del seminario Umberto Trulli, esperto di internazionalizzazione, ha perciò illustrato ai partecipanti i motivi per cui una tale decisione non debba essere vista dalle imprese come una soluzione di ripiego, cosa che accade spesso, ma come una scelta consapevole del management nell’ambito della strategia aziendale. Inoltre il relatore ha spiegato con diversi esempi in quale maniera sia possibile trovare un equilibrio tra una gestione snella e nello stesso tempo efficace delle relazioni commerciali, passando in rassegna gli strumenti necessari per guidare un’organizzazione alla luce di diverse condizioni e scenari di mercato, da quelli stabili a quelli incerti fino alle situazioni di crisi. Infine, con un’ampia panoramica, sono state prese in considerazione le strategie e gli accorgimenti più idonei per affrontare un periodo economicamente critico quando l’azienda si trovi già ad operare su mercati esteri.
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Convegno: Autotrasporti ieri, oggi… e domani? L
a situazione dell’autotrasporto, le nuove normative riguardanti la categoria e le future prospettive di sviluppo del settore sono stati i temi principali del convegno “Autotrasporti ieri, oggi... e domani?” ospitato nell’auditorium della sede di via Orzinuovi. Durante l’incontro, aperto dal segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato, hanno preso la parola Tiziano Frisoni, presidente della categoria Trasportatori di Confartigianato Brescia, e Francesco Del Boca, presidente nazionale Autotrasportatori Confartigianato e vicepresidente dell’Albo Autotrasporti, presentando una panoramica del comparto autotrasporto tutt’altro che esaltante alla luce delle trasformazioni in atto in questi mesi. “In un momento di grandi ed importanti mutamenti – ha esordito Frisoni – è più che mai necessario che le organizzazioni come Confartigianato Trasporti, oltre a monitorare e vagliare le decisioni legislative legate al comparto, tengano costantemente aggiornati grazie ad appuntamenti come questo i propri iscritti sulle novità in materia e sugli effetti che queste possono avere nell’ambito lavorativo”. In particolare Del Boca ha trattato della nuova normativa europea, introdotta con il regolamento 1071/2009, del fondamentale ruolo che ricoprono i costi minimi di sicurezza e dei fondi, per gli aiuti di settore, che dovrebbero essere previsti anche per il prossimo
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anno dalla nuova legge finanziaria. Nel suo intervento Del Boca ha poi indicato responsabili precisi per la grave situazione che sta attraversando ora il settore autotrasporto, a cominciare dai politici italiani che a Bruxelles nemmeno mettoTiziano Frisoni no piede e non difendono perciò presidente della categoria gli interessi delle nostre imprese. Trasportatori di “Anche l’allargamento dell’UE a 27 Confartigianato di Brescia membri – ha proseguito – si è rivelata una decisione deleteria, che ha avuto come conseguenza un aumento preoccupante della concorrenza dai Paesi dell’Europa dell’est, caratterizati da tassazioni inferiori anche della metà rispetto alle nostre. Quindi con prezzi sicuramente più appetibili per le ditte che utilizzano il trasporto su ruota”. A queste parole si è riallacciato Frisoni, ricordando che l’Imposta Provinciale di Iscrizione, regolata da ogni Provincia autonomamente, “a Brescia negli ultimi anni è cresciuta del 400%, passando da 200 a 1040 euro. Non stupisce quindi che nel 2012 i fallimenti delle aziende bresciane di autotrasporto siano arrivati a cifre attorno al 15-20%: in un momento così difficile, infatti, invece di essere salvaguardati gli autotrasportatori si trovano di fronte da una parte un’Unione Europea che non tutela le imprese dei Paesi in cui il costo del lavoro è maggiore e dall’altra una politica locale impegnata solo ad aumentare le tasse e fare cassa ignorando i problemi e le necessità della categoria”.
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L’acconciatore, un mestiere che richiede anni di pratica e di formazione “Occorrono professionalità e continui aggiornamenti – spiega il presidente regionale degli acconciatori di Confartigianato Aurelio Salvoni – perché si possa essere considerati acconciatori provetti, non si può improvvisare”.
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n lavoro delicato che richiede, professionalità, fantasia ed una lunga pratica: stiamo parlando del mestiere dell’acconciatore, che negli ultimi anni ha vissuto una notevole evoluzione normativa trovandosi però a fare i conti con l’aumento del fenomeno dell’abusivismo. Da quest’ultima considerazione trae spunto il presidente regionale della categoria acconciatori di Confartigianato, Aurelio Salvoni, per rivolgere un appello ai consumatori ed alle istituzioni. “Ai primi – sottolinea Salvoni – chiedo di valutare con attenzione la qualità e la professionalità dei negozi a cui si rivolgono, ai Comuni ed ai vari enti di controllo sottopongo la necessità di vigilare attentamente effettuando verifiche ed accertamenti in maggior numero”. Gli imprenditori del settore offrono da sempre qualità e sicurezza al cliente, grazie a costanti investimenti sia nella formazione che nella certificazione dei prodotti e delle attrezzature, tuttavia sono anche tra i più esposti alla concorrenza sleale da parte di operatori abusivi, uno stato di cose che rischia di compromettere il notevole impegno economico messo in campo dai singoli e dalla categoria nel suo insieme. “Dispiace vedere – continua Salvoni – che la legge non viene applicata per tutti allo stesso modo. Noi sappiamo quali obblighi abbiamo e li rispettiamo, ma i parrucchieri super-economici o quelli abusivi non si sa esattamente quali norme seguano. Le aziende regolari sono infatti sottoposte a frequenti controlli per la verifica degli elevati standard igienico-sanitari richiesti dalle normative, mentre le altre sembrano sfuggire agli obbli-
ghi di legge”. Non si tratta solo di una questione di regolamenti ma anche di salvaguardia della salute, che può essere compromessa dall’utilizzo di prodotti contenenti sostanze chimiche pericolose che possono provocare dermatiti od allergie. “Se non viene esercitato con competenza – spiega infatti Salvoni –, il mestiere dell’acconciatore può avere conseguenze molto serie per la salute dei clienti: addirittura alcune malattie possono essere trasmesse attraverso il contatto con attrezzature da lavoro contaminate e non perfettamente sterilizzate. Proprio per questo esistono delle rigide normative, che spaziano dall’igiene dei negozi alle attrezzature, dalla certificazione dei prodotti alle direttive burocratiche, per regolare il settore”. In questi tempi di crisi è poi facile lasciarsi attrarre dall’offerta di prestazioni a buon mercato da parte di operatori abusivi, ma i consumatori devono essere consapevoli che in questo modo non si possono avere garanzie di competenza, qualità ed aggiornamento professionale, né tantomeno di rispetto delle condizioni igienico-sanitarie di base a tutela della salute. “Purtroppo – si rammarica Salvoni – il grande impegno che l’intera categoria sta mettendo in campo per assicurare una preparazione professionale ed un aggiornamento continui rischia di essere vanificato dalla crescita numerica di operatori di dubbia professionalità e dal lavoro sommerso”. Ed ecco l’ultimo, ma non per questo meno importante, fattore, quello economico: l’evasione fiscale degli abusivi, infatti, arreca un danno economico sia alle imprese che operano nel rispetto delle normative che all’intera comunità: esistono infatti prezzi minimi sotto i quali si può scendere solo rinunciando ad uno, oppure a tutti, i parametri indispensabili per lavorare con sicurezza e professionalità. “Sfortunatamente – conclude Salvoni – anche alcuni acconciatori professionali, per evitare di perdere clienti, cedono alla tentazione del ribasso. La concorrenza dovrebbe invece essere vista come uno stimolo a migliorarsi, ad inventare sempre nuove soluzioni per soddisfare le richieste della clientela e non metterne a rischio la salute”.
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Canone abbonamento Tv e radio, continuano le sollecitazioni della RAI alle imprese C ontinuiamo a ricevere in questi giorni diverse segnalazioni da parte del territorio in merito alla massiccia ripresa dei solleciti di pagamento inviati dalla RAI alle aziende. Le lettere vengono indirizzate anche ad aziende che hanno già comunicato nei modi consigliati da Confartigianato di non essere tenute al pagamento, in quanto sprovviste degli apparecchi sottoposti alla tassa. Tale comportamento invasivo ed insistente della RAI, peraltro, è oltremodo deplorevole in quanto probabilmente concepito per “fiaccare” la resistenza delle imprese ed indurle a pagare, pur non essendo tenute a farlo, per il solo desiderio di non incorrere in problemi ulteriori
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tipo accertamenti, more aggiuntive o cause. Rispetto a questo atteggiamento così evidentemente aggressivo, che abbiamo già provveduto a segnalare sia all’Antitrust che al Garante della Privacy, riteniamo necessario confermare quanto già precedentemente indicato, ossia il consiglio ai soggetti che non rientrano nell’obbligo del pagamento del canone di comunicare mediante raccomandata di non essere tenuti al pagamento. Le aziende che hanno già provveduto in tal senso, possono invece ignorare i solleciti ulteriori. Il fac-simile della lettera raccomandata da inviare alla RAI è diponibile presso i nostri uffici o sul nostro sito internet www.confartigianato.bs.it.
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Presentata durante il convegno dei lattonieri la figura del Maestro Artigiano La figura del maestro lattoniere, le strategie per affrontare la crisi, i metodi per migliorare la qualità e le novità della riforma del lavoro e delle normative sugli appalti sono state le tematiche principali del convegno dedicato ai lattonieri svoltosi presso l’auditorium della sede di via Orzinuovi.
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incontro, aperto dal responsabile area categorie di Confartigianato Brescia Marco Metallo, ha visto al tavolo dei relatori Guido Ghidini, presidente dei lattonieri di Confartigianato Brescia, Roberto Tedoldi, area fiscale di Confartigianato Brescia, Michele Turrini, responsabile dell’area lavoro, e Mauro Ognibeni, presidente dei lattonieri di Confartigianato Trento. “In momenti di grandi difficoltà come quelli attuali – ha sottolineato Metallo dando il via al dibattito – è più che mai necessario che le organizzazioni di categoria, oltre a monitorare con attenzione le discussioni attorno
a determinate leggi legate ai diversi settori artigiani, portino a conoscenza dei propri associati le innovazioni e le ultime novità, mantenendoli aggiornati anche sul versante delle qualifiche professionali e della qualità dei prodotti”. Dopo l’introduzione dei lavori da parte di Guido Ghidini, la parola è passata quindi a Roberto Tedoldi, che ha ampiamente trattato della responsabilità solidale nei contratti di appalto e della ditta individuale riqualificata come lavoratore dipendente, ed a Michele Turrini, che ha fornito diverse precise delucidazioni sulla riforma del lavoro, facendo anche il punto sulle criticità riscontrate nella normativa. Ultimo intervento è stato quello di Mauro Ognibeni, che ha parlato della qualità nella lattoneria moderna e della figura del maestro artigiano, ponte ideale tra la formazione professionale ed il mondo dell’impresa, nata dalla volontà di rafforzare la qualificazione professionale e favorire la circolazione e la trasmissione delle conoscenze del mestiere alle nuove generazioni, sottolineando questi aspetti con la presentazione di un filmato realizzato dall’amministrazione provinciale di Trento per divulgare le esperienze dei primi maestri artigiani riconosciuti. “Queste figure – ha concluso Ognibeni – sono già operanti da alcuni anni in Trentino Alto Adige e rappresentano uno dei mezzi più efficaci per far conoscere l’artigianato. Bisogna ricordare inoltre che non si tratta di qualifiche rilasciate come premio per anni di assiduo lavoro, ma sono il frutto di un lungo percorso didattico e formativo, a cui gli artigiani devono dedicare tempo ed impegno con l’obiettivo primario di una soddisfazione personale per il traguardo raggiunto”. I due presidenti dei lattonieri Guido Ghidini e Mauro Ognibeni
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Lavoro e previdenza
Ufficio paghe e lavoro tel. 030 3745.219
Nasce L’ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego)
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a Riforma del mercato del Lavoro (Legge 92/2012) ha inteso unificare sotto un’unica disciplina istituti che, pur traendo origine dallo stesso evento, ovvero lo stato di disoccupazione, avevano discipline distinte in termini di ambito di applicazione, durata, importi. Essa è destinata a sostituire le indennità di mobilità, disoccupazione non agricola ordinaria, disoccupazione con requisiti ridotti (sostituita dalla cosiddetta Mini AspI) e disoccupazione speciale edile. Come l’indennità di disoccupazione, l’ASpI costituisce una prestazione previdenziale ed è istituita presso la gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti di cui all’art. 24 della L. 88/1989. L’ASpI troverà applicazione a partire dal 1° gennaio 2013 e coprirà tutti i lavoratori dipendenti del settore privato e quelli delle amministrazioni pubbliche con contratto di lavoro dipendente non a tempo indeterminato. Sono, in particolare, ricompresi gli apprendisti e gli artisti, finora esclusi da ogni strumento di sostegno al reddito, mentre restano esclusi i dipendenti assunti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato (continua ad applicarsi l’indennità di disoccupazione agricola), i collaboratori coordinati e continuativi (per questi è prevista un’indennità una tantum in caso di disoccupazione), i lavoratori cessati per dimissioni ed i lavoratori cessati per risoluzione consensuale del rapporto (salvi i casi di cui all’art. 7 della L. 604/1966, come modificato dalla Legge di Riforma, ovvero accordo conciliativo a seguito di licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Viene riconosciuta un’indennità ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino i seguenti requisiti: • siano in stato di disoccupazione, quindi privi di lavoro, immediatamente disponibili allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa secondo modalità definite con i servizi competenti; • possano far valere almeno 2 anni di anzianità assicurativa ed almeno 1 anno di contribuzione nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione.
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L’ASpI sarà a regime a decorrere dal 1° gennaio 2016. Dal 1° gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2015 l’istituto sarà applicato in concomitanza con quelli destinati ad essere definitivamente sostituiti. La durata dell’ASpI è di 12 mesi per lavoratori con meno di 55 anni di età e 18 mesi per lavoratori con almeno 55 anni di età. Per calcolare l’importo dell’indennità si deve prendere come parametro la retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 2 anni, comprensiva degli elementi continuativi e non e delle mensilità aggiuntive: • se la retribuzione mensile risulta inferiore ad un importo predeterminato (che per l’anno 2013 ammonta a 1.180 euro e che annualmente viene rivalutato sulla base della variazione degli indici ISTAT), l’importo dovuto sarà pari al 75% della retribuzione mensile; • se superiore all’importo di 1.180, l’importo dovuto sarà pari al 75% di tale somma, oltre un ulteriore 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo, fino al raggiungimento del massimale. L’importo da corrispondere non può in ogni caso superare il massimale che, per l’anno 2012, è di 1.119,32 euro al mese. Dopo i primi 6 mesi di fruizione si applica una riduzione del 15% dell’indennità mensile stessa, mentre un’ulteriore riduzione si applica dopo il 12° mese di fruizione. I lavoratori aventi diritto devono, a pena di decadenza, presentare apposita domanda, esclusivamente in via telematica, all’INPS, entro il termine di 60 giorni dalla data di spettanza del trattamento, quindi dalla data d’inizio della disoccupazione indennizzabile. L’indennità mensile spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di
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cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro oppure, qualora la domanda venga presentata oltre tale termine, dal giorno successivo a quello in cui sia presentata la domanda. La fruizione dell’indennità è condizionata dalla permanenza dello stato di disoccupazione. In caso di nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato, l’indennità è infatti sospesa d’ufficio fino ad un massimo di 6 mesi; al termine di un periodo di sospensione di durata inferiore a 6 mesi l’indennità riprende a decorrere dal momento in cui era stata sospesa. In caso di svolgimento di attività in forma autonoma, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto deve informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività: l’INPS provvede a ridurre il pagamento dell’indennità di un importo pari all’80% dei proventi preventivati, rapportati al tempo intercorrente tra la data di inizio attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. La Legge 92/2012 ha modificato l’impianto dell’attuale indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, condizionandola alla presenza e permanenza dello stato di disoccupazione. L’indennità viene pagata nel momento dell’occorrenza del periodo di disoccupazione e non l’anno successivo ed il requisito di accesso è la presenza di almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel periodo. Tuttavia, è prevista la sospensione dell’erogazione del beneficio per periodi di lavoro inferiori a 5 giorni. Finanziamento dell’ASpI e Mini AspI Dal 1° gennaio 2013, oltre ad applicarsi l’attuale contribuzione dell’1,31%, verrà introdotto un aumento contributivo dell’1,31% per i rapporti di apprendistato, mentre per i rapporti di lavoro a tempo determinato la Legge 92/2012 ha previsto un contributo aggiuntivo a carico del datore di lavoro nella misura dell’1,4% calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Nel limite delle ultime 6 mensilità, tale contributo addizionale è restituito al datore di lavoro, successivamente al periodo di prova, in caso di trasformazione a tempo indeterminato. La restituzione avviene anche nell’ipotesi in cui il datore di lavoro assuma un lavoratore con contratto a tempo indeterminato entro 6 mesi dalla cessazione del contratto a tempo determinato (con detrazione delle mensilità decorrenti dalla cessazione sino all’assunzione).
Lavoro e previdenza In caso di licenziamento il datore di lavoro è tenuto a versare all’ASpI il 50% del trattamento mensile iniziale di ASpI per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni. Tale contributo non è dovuto: • fino al 31 dicembre 2016 per le procedure di mobilità dove sia versato il contributo d’ingresso; • per i casi di licenziamento in conseguenza di cambi di appalto e nel settore delle costruzioni edili, percompletamento e chiusura del cantiere. Ipotesi di assunzione in cui l’addizionale di cui sopra non è dovuta riguardano invece i lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti, quelli assunti a termine per lo svolgimento delle attività stagionali, i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni e gli apprendisti. Ma a quanto ammonta il contributo addizionale così stabilito? In termini estremamente sintetici, la tassa equivale alla metà dell’indennità Aspi da corrispondere al dipendente, nel caso di anzianità aziendale di 12 mesi. Pertanto, se il dipendente percepisce una retribuzione mensile e viene licenziato dopo 12 mesi, riceverà un’indennità Aspi pari a 750 euro (cioè al 75% della sua retribuzione media), con una conseguente una “tassa sul licenziamento” pari a 375 euro. Ovviamente il calcolo proporzionale sopra utilizzato per semplificare la quantificazione della tassa va moltiplicato per il numero di anni, fino al terzo. Pertanto, sempre nell’ipotesi del dipendente sopra ricordato, la tassa sul licenziamento sarà pari a 750 euro in caso di anzianità aziendale di 2 anni ed a 1.125 euro in caso di anzianità aziendale di 3 anni o superiore. Le tasse sopra ricordate si riferiscono alle ipotesi di licenziamento individuale, mentre per il licenziamento collettivo l’importo va triplicato. Contributo per l’apprendistato. Si noti come, in evidenza di quanto ispirato dalla manovra, il ticket per il licenziamento debba essere altresì pagato in caso di interruzione di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, computando altresì i periodi di lavoro con contratto differente da quello a tempo determinato, se il rapporto è proseguito senza soluzione di continuità. Il contributo sarà inoltre dovuto per le interruzioni dei rapporti di apprendistato differenti dalle dimissioni o dal recesso del lavoratore.
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Ambiente
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A Venezia l’incontro dei Consorzi Energia di Confartigianato: previsti oltre 7 milioni di euro di risparmio per il 2013
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consorzi energia afferenti a Confartigianato si sono riuniti a Venezia nella prima settimana di dicembre per due intensi giorni di incontri formativi ed un fitto scambio di idee. Protagonisti dell’appuntamento sono stati il CAEM, realtà fondata dalle Associazioni venete e del Friuli Venezia Giulia, ed il CEnPI, che raggruppa più di 36 associazioni in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna. Ormai da diversi anni, infatti, pur mantenendo ciascuno la propria autonomia, la propria storia ed il proprio Statuto, nonché il modello organizzativo, le due realtà aggregative hanno avviato una solida e proficua collaborazione, di cui è facile intuire i benefici: maggior peso contrattuale nelle trattative per spuntare prezzi sempre più competitivi, confronto sui problemi e sulle strategie di risoluzione, più coraggio e voglia di innovare. Durante le due giornate si sono succedute relazioni sull’andamento dei mercati energetici e le prospettive del settore, presentate da oratori di prestigio, cui hanno fatto seguito gli interventi istituzionali dei due presidenti e dei fornitori con cui CEnPI e CAEM stanno operando. Le sessioni seminariali hanno consentito ai funzionari di far crescere la propria professionalità per poter offrire alle aziende “clienti” un servizio sempre più attento, preciso, competente; il fatto vero, la cosa che conta, è che le Associazioni provinciali di Confartigianato hanno dimostrato di essere disposte a mettersi in gioco, abbandonando gli eventuali piccoli interessi particolari per cedere il passo all’interesse generale, e di saper guardare a prospettive più ampie. D’altronde da quando la presidenza di CEnPI è stata assunta da Eugenio Massetti, quest’ultimo ha traghettato la vecchia Consorzio Energia Piccole Imprese nella nuova Confartigianato Energia per le Imprese scrl, un
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cambio di ragione sociale e nomenclatura che riconosce l’importanza di tale realtà per tutto il sistema Confartigianato. L’innovazione si è concretamente tradotta in risultati tangibili, con l’incremento delle Associazioni partecipanti (ad oggi 31), l’aumento delle aziende che usufruiscono del servizio energia e gas (+54%), la crescita dei consumi (+33%) e dei risparmi conseguiti con più di 7milioni di euro attesi per il 2013 per il solo servizio energia. E, infine, l’intesa strategica con CAEM, che ha permesso di sfondare ampiamente la soglia dei 600 milioni di kWh rappresentando oltre il 2 per mille del consumo elettrico nazionale.
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Formazione
Seminario tecnico “acciaio strutturale: la normativa in evoluzione” L’
importanza di un aggiornamento continuo in un periodo di costanti cambiamenti delle direttive di riferimento: da questa premessa ha preso spunto il seminario gratuito “Acciaio strutturale: la normativa in evoluzione”, patrocinato da Confartigianato Imprese Unione di Brescia e dalla Fondazione Promozione Acciaio, svoltosi giovedì 8 novembre 2012 presso la sede di Confartigianato. L’evento, organizzato dall’Istituto Giordano e Netconcrete, ha visto come docenti gli incaricati dello stesso Istituto Giordano, Ente tecnico all’avanguardia nei controlli di produzione, certificazione, ricerca, progettazione, formazione e verifica della conformità fin dalla sua fondazione nel 1959. “La nostra – ha spiegato Amanda Paroli, funzionaria del settore formazione di Confartigianato Brescia - è stata una proposta formativa rivolta ad imprese di costruzione ed officine di carpenteria metallica che operano con l’acciaio, aziende metalmeccaniche che effettuano lavori di saldatura, progettisti, direttori dei lavori e di cantiere. Le norme tecniche di costruzione ed i nuovi regolamenti europei impongono infatti un costante aggiornamento per gli operatori del settore, sia sul versante della certificazione dei prodotti che su quello del rilascio delle qualifiche”. Durante l’incontro, sono passati in rassegna ai circa 200 partecipanti in primo luogo i centri di trasformazione dell’acciaio, vale a dire officine di carpenteria metallica e presagomatori, come indicati nelle norme tecniche per le costruzioni e subito dopo le novità riguardanti la qualifica dei saldatori e dei procedimenti di saldatura e di controllo della produzione contenute nelle Norme europee ISO 3834 ed UNI EN 1090-1 e nel Regolamento CPR 305/2011. A chiusura del seminario, infine, sono stati illustrati i documenti da richiedere in cantiere per il prodotto acciaio e l’accettazione del materiale, nonché i requisiti previsti dalla normativa. “Questo seminario – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – rappresenta un altro segno tangibile dell’attenzione che la nostra Organizzazione rivolge costantemente agli artigiani, con aggiornamenti legislativi continui che li possono rendere sempre più competitivi, preparati e professionali nella loro attività”.
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Formazione
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Segnala il tuo interesse compilando e inviando la presente scheda via fax al numero 030 37.45.336 o via mail all’indirizzo di posta elettronica: area.formazione@confartigianato.bs.it e verrai ricontattato al più presto!
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“La nostra organizzazione – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – è orgogliosa di essere la prima sul territorio bresciano ad offrire questa fondamentale opportunità di qualificazione”
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ornire le basi indispensabili per avviare un’attività imprenditoriale nel settore dell’acconciatura: da queste premesse è nato il corso di specializzazione che ha preso ufficialmente il via lunedì 3 dicembre nei locali della Scuola Acconciatori di Confartigianato Brescia, sede operativa della nostra provincia dell’ELFI, l’Ente Lombardo per la Formazione di Impresa. Il corso, aperto a chiunque desideri intraprendere l’attività professionale di acconciatore con un proprio salone, prevede 400 ore di formazione teorico-pratica, con contenuti culturali, scientifici, normativi ed organizzativi da svolgere nell’arco di un anno fino al dicembre 2013, “un bagaglio di conoscenze e preparazione indispensabili”, ha sottolineato il presidente regionale della categoria acconciatori di Confartigianato Aurelio Salvoni durante l’inaugurazione, “per chi voglia avviarsi con determinazione lungo un percorso professionale di livello imprenditoriale aprendo una propria attività”. “La legge che stabilisce l’obbligo dell’abilitazione – ha ricordato la referente dell’Area Formazione Tatiana Pusceddu – è stata recepita nel 2011 e noi, per venire incontro alle richieste dei nostri parrucchieri e barbieri, ci siamo subito attivati per ottenere le necessarie autorizzazioni. Ed ora, nonostante le difficoltà burocratiche incontrate, possiamo finalmente dare il via a questa nuova esperienza. Gli iscritti, ben ventuno, dovranno avere alle loro spalle sia un percorso formativo e d’apprendistato che una valida esperienza lavorativa, basi necessarie per approfondire la conoscenza della professione di acconciatore e le dinamiche ad essa collegate”.
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Accanto a materie di carattere generale, come comunicazione, gestione d’impresa, diritti e doveri dei lavoratori, verranno quindi impartite lezioni riguardanti temi prettamente legati al mondo degli acconciatori, quali tecnica professionale, colorimetria e disegno, chimica e cosmetologia, anatomia e fisiologia, tricologia e dermatologia. Al termine del corso gli allievi sosterranno un esame finale per verificare l’acquisizione delle competenze previste dallo standard formativo della figura dell’acconciatore che, se superato, permetterà loro di conseguire un certificato di competenza con valenza di qualifica abilitante all’esercizio della professione di acconciatore. “Questo corso di specializzazione – conclude il presidente Eugenio Massetti – è uno dei fiori all’occhiello, insieme alla Scuola operante da quasi cinquant’anni, della categoria acconciatori della nostra organizzazione, sia per l’elevato standard qualitativo in termini di formazione e preparazione che garantisce agli allievi sia perché viene per la prima volta offerto sul nostro territorio da un’organizzazione artigiana”.
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Ambiente
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Formazione
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ARTICOLAZIONE REGIONALE LOMBARDIAc/o ELBA Viale Vittorio Veneto, 16/A 20124 Milano - Numero Verde 800135440 lun-ven 9-18
Fondartigianato con l’invito 2°-2012 ha deciso di stanziare delle risorse per la realizzazione di attività di formazione continua. In particolare, le risorse sono state così ripartite: per lo sviluppo territoriale, alle quali vengono assegnati complessivi € 9.000.000,00 (nove milioni/00), ripartiti a livello regionale; • settoriali, ai quali vengono assegnati complessivi € 7.000.000,00 (sette milioni/00), ripartiti a livello regionale; • per i territori del mezzogiorno, ai quali vengono assegnati complessivi € 1.000.000,00 (un milione/00), ripartiti a livello regionale; • per azioni mirate al consolidamento di strumenti finalizzati e di modelli organizzativi specifici alle quali vengono assegnati complessivi € 5.000.000,00 (cinque milioni/00), disponibili a livello nazionale.
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Formazione
Il futuro è “saperne di più” F ondartigianato è uno dei più importanti e rappresentativi fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori. Costituito nel 2003 dalle Organizzazioni imprenditoriali dell’artigianato e delle PMI (Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI) e dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL con specifica autorizzazione e controllo da parte del Ministero del Lavoro. Fondartigianato ha il compito di finanziare progetti di formazione continua finalizzata a migliorare le conoscenze e le competenze professionali dei dipendenti e contribuire quindi alla crescita della capacità competitiva delle imprese aderenti. L’adesione al nostro Fondo da parte dell’impresa è un atto semplice e gratuito:
Aderire ad un Fondo Interprofessionale non comporta alcun onere aggiuntivo per l’impresa perché il pagamento dello 0,30 è già vigente ed è comunque obbligatorio; destinandolo ad un Fondo l’azienda avrà la garanzia che lo “0,30%” versato le ritornerà in azioni formative volte a qualificare, in sintonia con le proprie strategie aziendali, i lavoratori occupati. L’impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dall’INPS. Per aderire il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di “DenunciaAziendale” del flusso UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento “FondoInterprof”, l’opzione “Adesione” selezionando il codice di adesione di Fondartigianato “FART” ed inserendo il numero dei dipendenti. In questo modo si indica la volontà di destinare a Fondartigianato il proprio contributo INPS dello 0,30%. A settembre 2012 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il nuovo invito: il 2°- 2012 per un valore complessivo di 22 milioni di euro per diverse linee di finanziamento. L’invito 2°-2012 è su più ambiti generali di intervento ed articolato su più linee di finanziamento, con la seguente specifica assegnazione di risorse, ripartite a livello regionale o nazionale: Sviluppo territoriale - Linea A1 – attività di formazione continua a sostegno dei sistemi territoriali di competenza e competitività, per complessivi € 9.000.000,00 (nove milioni/00).
Settori - Linea B2 - attività di formazione continua per la promozione di politiche di sostegno e di sviluppo economico, produttivo, occupazionale, per complessivi € 7.000.000,00 (sette milioni/00). Mezzogiorno - Linea C3 – attività di formazione continua per lo sviluppo locale dei territori regionali del Mezzogiorno per complessivi € 1.000.000,00 (un milione/00). Azioni mirate - Linea D4 – attività di formazione continua in modelli organizzativi specifici, quali le micro imprese, per complessivi € 2.000.000,00 (due milioni/00). - Linea E5 – attività di formazione continua attraverso strumenti finalizzati quali i Progetti multiregionali, per complessivi € 2.000.000,00 (due milioni/00). - Linea F6 – attività di formazione continua attraverso strumenti finalizzati quale il voucher formativo a Progetto, per complessivi € 1.000.000,00 (un milione/00). È fondamentale, comunque, puntare all’obiettivo dello sviluppo per contribuire realmente alla ripresa economica e produttiva del Paese. In questo senso vanno considerati gli ambiti di attività e le linee di finanziamento previste nell’invito 2°-2012, sulle quali le stesse Parti Sociali hanno investito indicandole nei loro atti di indirizzo della nuova programmazione. Ma vanno altresì tenuti nella debita considerazione gli assetti Istituzionali di riferimento e, sotto questo profilo, assumono particolare rilievo gli accordi con la Conferenza Stato – Regioni. In questo contesto, Fondartigianato è pronto ad assolvere al proprio ruolo istituzionale, convinto di essere prova concreta della positiva esperienza della bilateralità nell’artigianato, oltreché portatore di valore aggiunto nella missione “possibile” di migliorare il sistema italiano di formazione professionale alla quale sono stati chiamati i Fondi Interprofessionali per la Formazione Continua.
Per …saperne di più: www.fondartigianato.it oppure telefonare al n. 030 3745227
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Fiscale La responsabilità fiscale nei contratti di appalto e subappalto Il Decreto Legge 83/2012 ha modificato la disciplina in materia di responsabilità nell’ambito dei contratti di appalto e subappalto di opere e servizi: il committente o appaltatore deve chiedere agli appaltatori o subappaltatori la dichiarazione sostitutiva (o l’asseverazione) a decorrere dall’11 ottobre 2012 in relazione ai contratti stipulati successivamente al 12 agosto 2012. La responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore L’appaltatore, nel limite del corrispettivo pattuito, è solidalmente responsabile con il subappaltatore per le prestazioni effettuate nell’esecuzione del contratto, per i versamenti dovuti relativi a ritenute sui redditi di lavoro dipendente ed Iva. A tal fine l’appaltatore deve acquisire, prima del pagamento, la documentazione che attesti la regolarità dei versamenti delle ritenute dei dipendenti e dell’Iva oppure sospendere il pagamento del corrispettivo fino alla ricezione dell’idonea documentazione. La documentazione può essere sostituita anche da un’asseverazione resa da un CAF Imprese od un professionista abilitato o da una dichiarazione sostitutiva (c.d. “autocertificazione”) resa dallo stesso appaltatore/subappaltatore. Contenuto della dichiarazione sostitutiva La circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 40/2012 ha chiarito che la dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’appaltatore/subappaltatore deve contenere l’indicazione del periodo di liquidazione dell’Iva relativa alle fatture emesse dall’appaltatore/ subappaltatore nell’ambito del contratto di appalto/subappalto (specificando se la liquidazione chiude con un debito di imposta di cui vanno riportati gli estremi di versamento del relativo mod. F24 e se, per le fatture oggetto del contratto, è stato applicato il reverse charge o il regime dell’Iva per cassa, ex art. 7, D.L. n. 185/2008), il periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono state versate, mediante scomputo parziale o totale con indicazione degli estremi del versamento del relativo mod. F24 e l’attestazione che i versamenti effettuati includono l’iva e le ritenute riferibili al contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione è resa. Responsabilità tra committente ed appaltatore Non è prevista la responsabilità solidale tra committente ed appaltatore ma il pagamento di una sanzione pecuniaria che varia da euro 5.000 ad euro 200.000 se gli adempimenti sopra esposti non sono correttamente eseguiti dall’appaltatore e dal subappaltatore; in ogni caso la sanzione non può essere superiore all’ammontare del corrispettivo dovuto. Anche il committente può sospendere il pagamento del corrispettivo fino alla ricezione dell’idonea documentazione attestante la regolarità degli adempimenti e versamenti. Responsabilità solidale per i contributi Inail, Inps e Cassa Edile Per completare la trattazione dell’argomento, l’art. 29, comma 2, D.Lgs n. 276/2003 come modificato dalla legge 92/2012, prevede la responsabilità solidale tra committente ed appaltatore e ciascuno degli eventuali subappaltatori per il versamento delle somme dovute in relazione al contratto di appalto relative ai trattamenti retributivi (compreso il Tfr) e dei contributi previdenziali e premi assicurativi. La responsabilità solidale non opera nel caso in cui il committente sia una persona fisica (privato) e non un imprenditore o lavoratore autonomo.
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Il nuovo regime dell’Iva per cassa Il D.L. n. 83/2012 (c.d. “Decreto Crescita”) ha introdotto il regime dell’Iva per cassa. A regime l’opzione ha effetto a partire dal 1° gennaio dell’anno in cui è esercitata ovvero, in caso di inizio di attività, dalla data di inizio dell’attività. Il nuovo regime interessa coloro che nell’anno precedente abbiano un volume di affari non superiore a euro 2.000.000 considerando sia le operazioni soggette a tale regime sia quelle escluse. L’Iva diventa esigibile al momento del pagamento dei corrispettivi e, in ogni caso, decorso il termine di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione. Riflessi in capo al cedente o prestatore Per i cessionari o committenti l’Iva relativa alle cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuata nei confronti di altri operatori soggetti Iva diviene esigibile dall’incasso dei relativi corrispettivi e l’Iva a credito relativa alle fatture di acquisto sarà detraibile dal pagamento delle relative fatture. Ne consegue che la scelta di tale regime deve riguardare l’intera attività del contribuente. Sulle fatture emesse in applicazione del nuovo regime deve essere riportata l’annotazione ”Operazione con Iva per cassa ex. Art. 32-bis del D.L. 22 giugno 2012,n.83”. Le operazioni soggette al nuovo regime concorrono a formare il volume d’affari e determinano la percentuale di detrazione Iva con riferimento all’anno in cui le operazioni sono effettuate e non al momento in cui l’imposta diventa esigibile. Riflessi in capo all’acquirente o committente I committenti o acquirenti possono detrarre l’Iva a credito al momento di effettuazione dell’operazione anche se la fattura non è stata ancora pagata a condizione che non abbiano anche loro optato per il regime dell’Iva per cassa.
Transazioni commerciali: interessi di mora senza preavviso La disciplina, che riguarda i pagamenti fra le imprese ovvero tra queste e le pubbliche amministrazioni, prevede che dal giorno successivo alla scadenza o alla fine del periodo di pagamento stabilito dal contratto decorrono gli interessi moratori. Se la data di scadenza o di pagamento non è stata pattuita dalle parti, gli interessi di mora decorrono dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento stabilito in 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura da parte del debitore. Se non è certa la data di ricevimento della fattura, i trenta giorni decorrono dalla data di ricevimento della merce. Nel caso in cui il debitore riceve la fattura prima della merce, i trenta giorni decorrono dalla data di ricevimento della merce. Le imprese possono pattuire un termine superiore ai trenta giorni ma in questo caso è obbligatoria la forma scritta e comunque il pagamento non può superare i sessanta giorni. Superati i sessanta giorni, il nuovo termine non deve configurarsi come un comportamento iniquo per il creditore e deve essere pattuito anch’esso con espressa clausola scritta. Si precisa che quando il debitore è una pubblica amministrazione, il termine è di trenta giorni, salvo alcune deroghe che comunque non possono superare i sessanta giorni.
Credito
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Finanziamenti Cooperativa di Garanzia B E N E F I C I A R I : I M P R E S E I S C R I T T E A L L’A L B O I M P R E S E A RT I G I A N E E P. M . I . La Cooperativa Artigiana di Garanzia valido strumento più che consolidato al servizio delle imprese artigiane, nonché delle costituende, prosegue il suo cammino di sostegno e di incentivazione allo sviluppo produttivo delle imprese agevolando l’accesso al credito. Sempre più attenta alle opportunità creditizie offerte dal mercato finanziario, promuove attraverso una consapevole concertazione con gli istituti di credito presenti sul territorio iniziative ad “hoc” per soddisfare le esigenze di ciascuna impresa ad essa associata. In breve le proposte:
tipologia di finanziamento
TASSI CONVENZIONATI PARAMETRATI ALL’EURIBOR
IMPORTO MASSIMO
AMMORTAMENTO
€ 50.000
Fino a 48 mesi
Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso
• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso
€ 186.000 chirografario € 350.000 ipotecario
Fino a 60 mesi chirografario Fino a 120 mesi ipotecario
Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso
• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso • Preventivi e/o fatture relative all’investimento
€ 186.000
Fino a 60 mesi
Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso
• Visura CCIAA • Ultimo CUD e/o 730 • Preventivi in essere • Bilancio previsionale primo esercizio
credito di esercizio
investimento
AVVIO NUOVE IMPRESE
tipologia di finanziamento
DOCUMENTI
QUOTA SOCIALE € 41,31
TEMPO DI EROGAZIONE
GARANZIE fidejussorie
COMMISSIONI
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno (chirografario) 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS) 2% sull’erogato (ipotecario)
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)
credito di esercizio
investimento
AVVIO NUOVE IMPRESE
Su tutte le operazioni contributi a fondo perduto Di concerto anche la Camera di Commercio di Brescia interviene da qualche anno puntualmente nel mettere a disposizione delle proprie risorse destinate alle imprese per rendere meno oneroso l’accesso al credito. Così anche per l’anno 2013 è previsto un fondo da distribuire alle imprese artigiane per operazioni di liquidità e d’investimento sull’importo richiesto e garantito dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia. Le domande sono raccolte dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia e successivamente presentate alla CCIAA.
BRESCIA ARTIGIANA 35 magazine