Brescia Artigiana Magazine - n.2 2012

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO XI - BRESCIA luglio 2012 - numero 2

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ANNO XI - BRESCIA luglio 2012 - numero 2

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO X - BRESCIA settembre 2011 - numero 3

ANNO X - BRESCIA dicembre 2011 - numero 4

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ANNO XI - BRESCIA marzo 2012 - numero 1

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Sommario SOMMARIO

Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO X - BRESCIA giugno 2011 - numero 2

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

FORZA IMPRENDITORIALE SPIRITO SOCIALE

Editoriale 4 L’Italia tra crisi economica e prospettive di ripresa

News 5 “LA CRISI e il coraggio delle IMPRESE” 8 I doni degli artigiani al Papa in occasione dell’incontro mondiale della famiglia a Milano 10 “Adotta un’azienda”, Confartigianato Brescia in aiuto dei terremotati lombardi

Direttore responsabile Eugenio Massetti

11 Itinera formazione per giovani imprenditori artigiani 12 Buone Nuove per il Soccorso Stradale

Addetto stampa Giuseppe Mariano Lamberti

12 Rete Servizi: la rete d’impresa di Confartigianato

Comitato di redazione Carlo Piccinato, Fulvio Tedoldi, Marco Metallo, Franco Guarino, Michele Turrini, Giovanna Lombardi, Paolo Corbucci

13 “Crisi e prospettive per il lavoro”: incontro con il Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio

Progetto, realizzazione e stampa a cura di: Immago - Chiari (Bs) Tel. 030 7000111

Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 12/2002 Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 Autorizzazione filiale di Brescia N. 2 Anno XI - luglio 2012

Categorie 15 Con meno sale nel pane c’è più gusto e... guadagni in salute 16 Avviso per manutentori e installatori 18 Vittoria Alata” e “Miro Bonetti”: due trofei per 100 allievi

Lavoro e previdenza 22 Entrata in vigore del Testo Unico Apprendistato 24 Riforma del Mercato del lavoro

Ambiente 19 Corso di Formazione sulle procedure per l’autorizzazione alla selezione e riparazione secondo lo Standard ISPM n. 15 21 Sospensione del Sistri

Formazione 27 Seminario impianti eolici di piccola taglia (1-20 KW)

Fiscale 28 Beni dell’impresa concessi in uso ai soci e familiari 30 Accordo per Servizi Consulenziali in Materia Immobiliare

Credito 32 Cooperativa Artigiana di Garanzia Assemblea Generale Ordinaria e Consiglio rinnovato 33 Cesare Maioli 34 Finanziamenti Cooperativa di Garanzia

Per le inserzioni pubblicitarie su questa rivista, contattare: EMMEDIGI Pubblicità S.r.l. - Via Malta, 10 - 25124 Brescia (BS) - Tel. 030.224121


Editoriale

L’Italia tra crisi economica e prospettive di ripresa N

on sono certamente tempi facili per gli imprenditori, stretti tra mancanza di liquidità e richieste sempre più esose del fisco, tra mercati saturi ed uno spread in continuo aumento. E cominciamo proprio dallo spread, che è l’indicatore della capacità di un Paese di restituire i prestiti. Lo Stato Italiano ha moltissimi debiti, costituiti sostanzialmente da tutti i Titoli di Stato (Bot, Btp, ecc.) emessi in cambio di soldi presi in prestito da cittadini, banche o investitori esteri. Oggi però l’Italia è molto meno credibile (soprattutto dopo il suo declassamento ad opera di da due agenzie che valutano le capacità dei debitori di rendere i soldi) e per far acquistare i suoi Bot deve offrire interessi sempre più elevati. E siccome lo spread rappresenta la differenza o “allargamento” di rendimento tra i titoli di Stato italiani e Bund tedeschi, più l’Italia perde credibilità, più alti sono gli interessi che deve corrispondere per ottenere prestiti. Di conseguenza aumenta sempre più lo spread con i titoli tedeschi, considerati molto più affidabili anche se più difficili da “piazzare” sul mercato a causa dei bassi interessi che li caratterizzano. Altro grande ed attuale problema è la stretta del credito, con la Banca centrale europea considerata da alcuni inadeguata, nei mezzi, per la gestione della crisi, perché non fornisce soldi direttamente agli Stati ma agli istituti bancari (al tasso dell’1%), favorendo così la speculazione finanziaria e soffocando le disponibilità della gente al consumo. In pochi mesi le banche europee, grazie al prestito della Bce, hanno acquistato titoli di Stato per ben 250 miliardi di euro soltanto per “fare finanza”, senza far affluire quei fondi ai bisogni delle imprese e dei cittadini ed impendendo in pratica l’avvio del circuito dell’occupazione e dei consumi. La crisi economica italiana ha quindi cause ben definite: i debiti dello Stato, l’economia che non cresce e la scarsa credibilità dei governi che hanno affrontato la crisi tardivamente, in maniera incerta e poco coerente. Ma cosa si è fatto per rimediare a questo stato di cose? Rinviati i tagli alla politica, la forbice del governo si è abbattuta sugli enti locali, la sanità ed i ministeri, mentre sul versante opposto è aumentato il prelievo dalle tasche dei cittadini. Con le tre manovre varate tra giugno e settembre scorsi sono infatti lievitate soprattutto le tasse, con il risultato di riscuotere una percentuale del 44,5% dei redditi degli italiani, una cifra che potrebbe raggiungere nel 2014 il 48%. In questo modo però si corre il rischio di deprimere ancora di più l’economia fino al punto di veder diminuire le entrate: infatti se si compra meno anche le tasse pagate diminuiscono. Così, per adeguarsi al momento di proclamata austerità, molta gente ha preferito ridurre i consumi oppure evitare addirittura di entrare nei negozi: sono tutte situazioni che si vivono in famiglia o che colpiscono amici e conoscenti. 4 BRESCIA ARTIGIANA magazine

C’è chi ha già messo in atto strategie quotidiane per difendere il portafoglio domestico, adottando soluzioni per risparmiare su elettricità, riscaldamento e benzina in un periodo in cui, secondo i dati Istat del marzo scorso, i prezzi energetici aumentano del 10,3% su Eugenio Massetti base annua. L’Italia, come molti altri Paesi europei, dopo la prima crisi del biennio 2008-2009 era riuscita a rialzare la testa portando nel 2010 il Pil ad una crescita dell’1,3%. Ma, dopo questa breve ripresa, nel 2011 il Pil è cresciuto solo dello 0,6% e nel 2012 l’economia italiana è ritornata in recessione, con una riduzione stimata del Pil dell’ 1,9%. Di questo passo, senza politiche adeguate, per tornare ai livelli pre-crisi occorreranno almeno 10 anni. Nel nostro Paese l’incertezza è quindi tanta, mentre le uniche certezze sono che il 2012 sarà un anno buio, di recessione, con i conti dello Stato che andranno, forse, lentamente migliorando. Per rilanciare la crescita esistono però numerose possibilità: puntare sulle liberalizzazioni, sulla riduzione delle tasse sul lavoro (per imprese e dipendenti), sulla lotta all’evasione fiscale in modo da ridurre drasticamente il deficit annuale dello Stato risolvendo molti dei problemi derivati dalla crisi, non utilizzare lo strumento dei condoni, che è sostanzialmente un invito al cittadino a non pagare oggi le imposte dovute in attesa di poterle pagare molto meno domani, perseguire reati come la corruzione ed inasprire il contrasto alla criminalità organizzata. Inoltre si deve porre attenzione al rilancio della ricerca e dell’istruzione perché, sia pure in tempi medio lunghi, la ricerca crea innovazione e, a sua volta, l’innovazione porta ricchezza, come stanno a dimostrare le nuove tecnologie che hanno trainato la crescita mondiale degli ultimi decenni. Ci sarebbe bisogno di tagliare veramente i costi dello Stato ma la “spending review” di questi giorni sembra davvero debole. Bisognerebbe incentivare la produzione e far ripartire i consumi, invece di tassare tutto il tassabile. Bisognerebbe sbloccare i crediti che le aziende vantano verso la Pubblica Amministrazione, invece di emanare decreti che portano solo altri problemi agli imprenditori e nuove lungaggini burocratiche. Nonostante questa situazione noi, come Confartigianato, vogliamo continuare a credere in un’Italia che aumenta gli investimenti, taglia i costi della Pubblica Amministrazione, valorizza il merito, rinnova l’educazione e riconosce agli imprenditori il ruolo che spetta loro quali fondamenta dell’economia reale. Il nostro compito resta sempre quello di difendere l’imprenditorialità artigiana guardando ad un futuro di nuovo sviluppo che ci auguriamo sia tanto più vicino quanto più corrette saranno le politiche adottate per la crescita.


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“LA CRISI e il coraggio delle IMPRESE” “La crisi. E il coraggio delle imprese”: su questi termini è stata impostata l’annuale assemblea di Confartigianato, termini che richiamano alla mente tutte le incognite insite nei cambiamenti e la fatica di sostenere pesi sempre crescenti.

A

d aprire l’appuntamento di quest’anno, svoltosi il 27 maggio nell’Auditorium della sede di via Orzinuovi, è stata l’illustrazione del rapporto 2012 di Confartigianato, un rapporto impietoso che lascia prevedere un quadro negativo per tutto l’anno ed alcuni tenui barlumi di speranza per il 2013. Brescia infatti registra una decrescita tra le più basse a livello regionale (- 0,3%), ma fra il 2007 e il 2011 si sono persi 32mila posti di lavoro e la disoccupazione ha raggiunto il 5,8% (tra i giovani, a Brescia, il 23). Ma nel bresciano, comunque, sono ancora presenti tre artigiani ogni cento abitanti e

sette imprese ogni cento famiglie, con 53mila dipendenti degli artigiani e 102mila delle imprese artigiane. Nel rapporto sono stati passati in rassegna anche i molti problemi e le difficoltà con cui giornalmente gli artigiani si devono confrontare, a cominciare dai ritardi dei pagamenti, con tempi medi di 152 giorni che, per l’artigianato, determinano un costo per maggiori oneri finanziari di 122 milioni di euro. Altro punto dolente è il credito, sceso del 3,4% per le imprese con meno di 20 addetti, mentre nella nostra provincia gli adempimenti burocratici vengono a costare alle aziende 528 milioni di euro, pari all’1,5% del valore aggiunto. Il presidente Eugenio Massetti, nonostante queste premesse, nel suo intervento ha però voluto lanciare il messaggio del coraggio, del “resistere per rifiorire”. “Abbiamo in mente – ha sottolineato – un’Italia che triplica gli investimenti per le start up, che rivede i costi della pubblica amministrazione, che esalta il merito e rivoluziona il sistema educativo, che valorizza i suoi imprenditori”. Ma non si dimenticano le tante, troppe, tragedie

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Oscar Giannino

Economista ed opinionista

Francesco Bettoni

Presidente della Camera di Commercio di Brescia

Giorgio Merletti

Presidente Confartigianato Lombardia

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che hanno scosso e continuano a scuotere il mondo artigiano: così buona parte della relazione del presidente Massetti è stata dedicata ai “caduti” della recessione, imprenditori e lavoratori che “non riescono ad accettare di aver fallito l’obiettivo, di dover rinunciare a ciò che si è conquistato con il sacrificio di un’intera esistenza e lanciano col loro gesto una grave accusa nei confronti della collettività e dello Stato”. “Vogliono mandarci gli psicologi – ha ribadito con forza il presidente –, ma gli artigiani non hanno bisogno del lettino da cui parlare, chiedono meno tasse, meno pastoie burocratiche e più credito: per il resto sono abituati ad arrangiarsi. Non si deve mai dimenticare che mettersi in proprio è una sfida personale e nei confronti della società, ma lo Stato diventa un nemico se non ti lascia lavorare”. Dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio di Brescia Francesco Bettoni e del presidente della Provincia Daniele Molgora, ha preso il via il dibattito pubblico, animato da personaggi del calibro dell’economista Oscar

Giannino, del prorettore del Politecnico di Milano Giuliano Noci e del vice presidente di Confartigianato Giorgio Merletti e coordinato dal giornalista Massimo Lanzini, che è entrato subito nel vivo con toni divenuti subito alti e la numerosa platea ad applaudire a più riprese le pesanti critiche ad una politica ed a un apparato burocratico che mettono in mutande il Paese per perpetuare se stessi. Appassionati, lucidi e pungenti gli interventi di Giannino, che ha “picchiato” duro sul tasto dell’inadeguatezza dello Stato rispetto al momento di crisi profonda che stiamo attraversando. “Il ritmo dei fallimenti, delle chiusure e dei gesti estremi – ha infatti rimarcato – pretende dai rappresentanti delle istituzioni una capacità di interpretazione. Cambiare si può, ma lo Stato fornisce un esempio di cattivo pagatore, che non fa sborsare la Cassa depositi e prestiti in favore delle imprese, che fa comprare i titoli alle banche invece di attirare investitori istituzionali dai Paesi emergenti, che potrebbe vendere 500 miliardi di beni e non taglia la spesa corrente. E non è nemmeno colpa dei politici, che si alternano al Governo, ma dei vertici inamovibili della burocrazia, solerti nel complicare l’applicazione di leggi scritte, spesso, in modo troppo incomprensibile e veloci nel riporre in fondo ai cassetti delle loro scrivanie i suggerimenti che giungono dal mondo imprenditoriale ed accademico”. Subito dopo la parola è passata a Giuliano Noci che, ha fatto riferimento alla Cina e ad altri Paesi come l’India ed il Brasile, che “costituiscono un grande mercato


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da affrontare in modo attento e consapevole. È vero che bisognerà continuare ad esportare in Europa ma inevitabilmente si dovrà guardare anche altrove”. Per Noci innovazione, specializzazione produttiva e mercati in forte crescita dovranno essere i punti cardine da cui sviluppare imprese in grado di garantire performances positive. “Ciò che serve – ha concluso – è far conoscere i prodotti italiani nel mondo con un’iniziativa forte e coesa portata avanti a livello politico nazionale”. Più legato alla situazione contingente è stato l’intervento di Giorgio Merletti che, rivolgendosi al mondo politico ed istituzionale, ha chiesto “tagli alla spesa che, Daniele Molgora Presidente della Provincia riducendo la pressione fiscale, di Brescia potrebbero innescare un circolo virtuoso, con aziende più competitive, più occupazione, più risorse a disposizione. Intanto ci si chiede che destinazioni abbiano preso i fondi europei”. A chiudere il dibattito è stato, infine, il presidente Massetti che, dopo essersi soffermato su IMU, burocrazia fiscale e costi dell’eletGiuliano Noci Prorettore del Politecnico tricità, ha rincarato la dose ricordi Milano dando che le banche “danno l’ombrello solo quando fuori c’è il sole” ed il rischio di incorrere nei vincoli dell’articolo 18 trattiene i piccoli imprenditori in una dimensione inadeguata alla competitività internazionale. “Oggi – ha ribadito – gli artigiani si sentono più soli e delusi, si sentono beffati da chi si era posto come interlocutore a Adriano Paroli Sindaco di Brescia difesa delle loro istanze. La politi-

ca, i partiti, li hanno delusi. Alle recenti elezioni il ceto produttivo ha mandato forti segnali di preoccupazione ai suoi tradizionali interlocutori. Gli artigiani si toglieranno le bende dagli occhi e giudicheranno in modo laico, distinguendo chi li difende da chi fa solo promesse”. La giornata si è quindi conclusa con la consegna, effettuata dal presidente Massetti e dal sindaco di Brescia Adriano Paroli, degli attestati agli artigiani distintisi per l’impegno e la fedeltà all’organizzazione, Luigi Breda, falegname di Gottolengo, e Giuseppe Olmi, edile di Chiari, per l’impegno nella comunità, Giambattista Rizzi, tappezziere di Gottolengo, Enzo Pagnoni, idraulico di Cortefranca ed Emilio Dada, carpentiere di Leno, e per la continuità generazionale, Mario Ardigò, restauratore di Verolanuova. Inoltre sono state conferite le insegne di Cavaliere della Repubblica a Primo Landi, edile di Roé Volciano, e di Cavaliere Ufficiale della Repubblica a Paolo Petini, idraulico di Lograto.

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I doni degli artigiani al Papa in occasione dell’incontro mondiale della famiglia a Milano

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edizione, passione e gratuità nel segno del VII Incontro Mondiale delle Famiglie: attorno a queste motivazioni si è sviluppata l’opera di sessanta imprese di Confartigianato Lombardia, impegnate a realizzare i 200 calici, le 2000 pissidi, la seduta per il Papa e per i Cardinali che saranno utilizzate in questa grande occasione. Gli artigiani coinvolti nell’iniziativa sono stati ricevuti nei giorni precedenti l’Incontro dal Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, cui sono stati presentati gli oggetti realizzati perché il Memoriale della celebrazione eucaristica si accompagni alla buona memoria delle tante mani che quotidianamente operano sul territorio. L’Arcivescovo di Milano ha benedetto gli oggetti portati in dono dagli imprenditori di Confartigianato, presenti in Curia con i familiari e i vertici dell’Associazione, sottolineando quindi l’importanza delle relazioni quale fattore costitutivo del lavoro, di cui ha elogiato la creatività e la maestria artigiana. Si é soffermato poi, in particolare, sulla dimensione della famiglia quale luogo di educazione dei figli a cui occorre tramandare i valori fondanti dell’operosità, del dono e della gratuità. “Nonostante la difficile fase che stiamo vivendo e che va oltre il mero dato economico - ha spiegato durante l’incontro il Presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti, accompagnato dai Vice presidenti regionali Eugenio Massetti e Gianni Barzaghi - le nostre imprese hanno accolto con entusiasmo la possibilità di dare il proprio contributo per il forum mondiale delle famiglie, questo perché l’impresa é spesso familiare tanto che a noi piace parlare di comunità di impresa, che si fonda sulle persone e che é in piena sintonia con i valori, gli obiettivi

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Alcuni componenti della Giunta Regionale di Confartigianato

e il senso profondo dell’imminente forum”. Emozionati ed orgogliosi del proprio lavoro, gli artigiani rivedranno le loro creazioni nelle mani delle centinaia di sacerdoti provenienti da tutto il mondo che il 3 giugno prossimo distribuiranno la Comunione alla spianata di Bresso, creazioni che verranno infine donate alle parrocchie della diocesi e ai suoi missionari nel mondo, mentre i pezzi artistici andranno a costituire una collezione itinerante.


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“Adotta un’azienda”,

Confartigianato Brescia in aiuto dei terremotati lombardi A

iutare in maniera concreta le imprese colpite dal sisma nella provincia di Mantova ed in Emilia permettendo loro di continuare per quanto possibile ad operare e produrre: da questi presupposti sono nate le numerose proposte lanciate negli ultimi giorni da Confartigianato Imprese Unione di Brescia. La prima iniziativa, denominata “Adotta un’azienda”, è dedicata agli imprenditori associati alla Confartigianato di Mantova, località particolarmente colpita nelle sue infrastrutture produttive, verso cui la consorella bresciana ha deciso di far convergere gli aiuti ed i fondi che verranno raccolti nei prossimi mesi. “Gli imprenditori artigiani – spiega il segretario di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Carlo Piccinato – hanno sempre fatto con generosità ed altruismo la loro parte in occasione di ogni calamità. E proprio in base a tale constatazione siamo sicuri che aderiranno numerosi all’iniziativa, effettuando un versamento di minimo 10 euro presso gli uffici dell’organizzazione che rilasceranno una specifica ricevuta”. I fondi raccolti dalla sottoscrizione, che si concluderà il 30 settembre, saranno poi direttamente impiegati in aiuto delle imprese segnalate da Confartigianato Mantova, che provvederà quindi a rendere conto di ogni spesa pubblicando l’elenco e la stima dei danni subiti azienda per azienda. Ad affiancare questa prima iniziativa sono altre due innovative proposte, promosse per la prima volta in Italia, incentrate in un primo tempo sul mantenimento e poi sul ritorno alla piena produttività delle realtà imprenditoriali mantovane: nel sito internet di Confartigianato Brescia sono state infatti attivate due sezioni con il preciso scopo di mettere in contatto gli artigiani delle due province. La prima è dedicata alla ricerca ed offerta di spazi di lavoro in cui gli imprenditori potranno segnalare necessità o disponibilità di immobili, capannoni artigianali, magazzini, uffici e qualsiasi altro spazio lavorativo cercando od offrendo una soluzione alle diverse esigenze che si andranno delineando nel corso del tempo. La seconda è invece rivolta alla ricerca ed offerta di 10 BRESCIA ARTIGIANA magazine

lavoro e servizi, uno spazio in cui gli imprenditori con stabilimenti inagibili o macchinari danneggiati, ma con l’urgente necessità di portare a termine delle commesse, potranno richiedere od offrire l’aiuto di imprese specializzate del proprio settore, mentre nello stesso modo le imprese disponibili a portare a termine, a costo di produzione, lavorazioni già commissionate potranno farsi avanti per offrire un sostegno concreto ai loro colleghi. “Queste due ultime idee in particolare – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – rappresentano un modo innovativo di affrontare un’emergenza come quella attuale: infatti non solo si raccolgono fondi per portare aiuto nell’immediato, ma si offre la possibilità, grazie alla generosità e solidarietà dei nostri artigiani, di continuare la produzione, garantire i posti di lavoro ed evitare che le imprese perdano commesse e clienti in un momento già particolarmente difficile a causa della grave crisi che sta attraversando l’economica mondiale”. Per annunciare l’iniziativa il presidente Massetti, unitamente al presidente di Confartigianato Mantova Fabio Capelli, si è quindi recato a Moglia per incontrare i titolari di alcune imprese colpite dal terremoto che, nella bassa mantovana, ha reso inagibili il 30% delle strutture aziendali.


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Itinera formazione per

giovani imprenditori artigiani I

nformare, sostenere ed aggregare giovani imprenditori artigiani nel corso della loro attività lavorativa: da questi intenti è nato il progetto “Itinera – formazione per giovani imprenditori artigiani”, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato di Brescia, che ha preso il via nel maggio scorso. “Quest’iniziativa, – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – ideale e concreto proseguimento di quella avviata lo scorso anno, intende essere stimolo e sprone per tutti quei giovani imprenditori che, trovando nella nostra organizzazione un punto di riferimento, vogliono impegnarsi con la loro azienda in un percorso di sviluppo e di crescita”. Il primo appuntamento “E-commerce, la grande sfida del XXI secolo” si è svolto il 10 maggio nei suggestivi locali del Castello di Padernello a Borgo San Giacomo. Qui Alessandro Bigi, dell’Università degli Studi di Brescia, ed Andrea Spedale, presidente nazionale dell’Associazione Italiana e-commerce, hanno analizzato attraverso una ricerca realizzata dall’Università di Brescia in collaborazione con l’Associazione Italiana Commercio Elettronico, il profilo degli utenti italiani di Internet ed il loro atteggiamento riguardo i siti di e-commerce, sottolineando che da noi lo scorso anno solo 9 milioni di persone hanno fatto acquisti on-line, contro i 27 della Francia ed i 43 della Germania. “Un mercato come quello on-line – spiega Cristian Beccalossi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Brescia – può rappresentare per i giovani, che hanno più familiarità con la rete e le sue innumerevoli possibilità, il primo passo per diventare imprenditori o per promuovere, nelle imprese già avviate, il cambiamento del modo di proporre i pro-

pri prodotti o servizi nel mercato globale”. Il secondo incontro “Reti d’impresa: innovazione e condivisione” ha avuto luogo il 7 giugno a Montichiari presso Corte Francesco e ha visto Andrea Scalia, responsabile del Settore Innovazione e Reti di Confartigianato, e Carlo Piccinato, segretario generale di Confartigianato Brescia, trattare davanti ad un’attenta platea dei metodi di realizzazione di un progetto tra più imprese e dei vantaggi che tutti gli attori coinvolti possono trarne. “Il tema delle reti d’impresa – continua Beccalossi – è fondamentale per sostenere quelle aziende che vogliono crescere ma senza perdere la loro identità di micro-impresa. In quest’ottica è quindi fondamentale comprendere cosa sia una rete e come si possano indurre gli imprenditori a fidarsi gli uni degli altri, un aspetto particolarmente importante per chi si affaccia in questo difficile momento al mondo dell’imprenditorialità”. L’ultimo convegno, in programma il 20 settembre alle 19 nelle sale dell’Hotel Rizzi Aquacharme di Darfo Boario Terme, verterà infine sulla crisi e sulla stretta del credito, principali freni per le possibilità di crescita e sviluppo del Paese.

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Buone Nuove Rete Servizi: la per il Soccorso rete d’impresa di Confartigianato Stradale

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l soccorso stradale e le nuove disposizioni emanate dalla Direzione Generale per il Trasporto Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state al centro del convegno, indetto da Confartigianato Imprese Unione di Brescia con la collaborazione di Co.Me.Ar. ed il patrocinio di Confartigianato Lombardia, svoltosi il 12 maggio presso l’Auditorium di via Orzinuovi. Nel corso dell’incontro, rivolto alle imprese di autoriparazione che svolgono attività di soccorso stradale, è stata illustrata la circolare emanata dal Ministero il 29 febbraio scorso che ha posto fine ad una questione che si trascinava da anni. Se infatti prima di questa disposizione il concetto di soccorso stradale era ristretto solo al momento del recupero del mezzo ed aveva termine con l’arrivo del carro attrezzi al deposito, ora il soccorso viene ad includere anche il caso in cui il cliente chieda ai soccorritori di trasportare la macchina dal proprio meccanico oppure a casa anche successivamente al soccorso vero e proprio. Il nodo della questione era proprio questo, perché le forze dell’ordine spesso ravvisavano in questo successivo trasporto un abuso, dato che per trasportare un veicolo senza averlo soccorso per strada richiede l’autorizzazione di trasporto per conto terzi e la relativa iscrizione alla Camera di Commercio, comminando pesanti sanzioni ai proprietari del carro attrezzi. “Oggi, dopo vent’anni di lotta e numerose sentenze a nostro favore – ha sottolineato Domenico Goi, componente della Commissione Stradale Confartigianato Autoriparazione durante l’incontro – siamo finalmente giunti ad un risultato che ci rende orgogliosi”. Durante l’assemblea, cui hanno preso parte anche Carlo Piccinato, Segretario Generale Confartigianato Brescia, Elio Premoli, Presidente Provinciale Confartigianato Carrozzieri, ed Orazio Andretto, Presidente Provinciale Confartigianato Autoriparatori, è stato anche ribadito ai molti partecipanti, come riportato nella circolare ministeriale, che in tutti i casi in cui si debba recuperare un veicolo incidentato si deve intervenire con un autocarro omologato per uso speciale, mentre nel caso si verifichi l’ipotesi di prosecuzione del soccorso successivo al deposito del veicolo tale attività sia da considerarsi rientrante nel regime del primo soccorso.

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n processo di ristrutturazione organizzativa innovativo per garantire maggiori economie di scala: da questa premessa è nata Rete d’Impresa Re.Ser. - Rete Servizi Lombardia, che vede la partecipazione delle tredici società di servizio delle organizzazioni territoriali di Confartigianato Lombardia. “A fianco delle consorelle di Milano, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Pavia, Mantova, Sondrio e Varese – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – si è posta anche la nostra Upa Servizi srl, per un progetto che si inserisce in un piano strategico di più ampio respiro promosso da Confartigianato Lombardia e volto ad assicurare una risposta concreta alla sempre più complesse esigenze delle micro, piccole e medie imprese associate”. Confartigianato si è data infatti come obiettivo prioritario dell’iniziativa, attraverso l’accentramento dell’infrastruttura informatica e quindi della fase di produzione del servizio, quello di conseguire economie di scala non solo in termini di riduzione dei costi ma anche di progettazione e offerta di servizi innovativi e di consulenza per le imprese in grado di superare la ristretta logica dell’erogazione a sportello. “Nelle nostre intenzioni questa Rete – conclude il segretario di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Carlo Piccinato – diventerà uno strumento operativo in grado di incrementare da un lato la capacità competitiva degli associati che ne utilizzeranno i servizi e dall’altro le possibilità negoziali delle società aderenti, stimolando positivamente l’intero sistema economico-produttivo lombardo”.


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“Crisi e prospettive per il lavoro”: incontro con il Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio

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l difficile contesto economico mondiale e la situazione delle imprese bresciane sono stati i temi portanti dell’incontro “Crisi e prospettive per il lavoro”, organizzato dal Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio presieduto da Guido Facchetti, svoltosi presso l’hotel Touring di CocEugenio Massetti caglio lunedì 4 giugno. Il dibattito ha Presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia visto nella veste di relatori Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, e Francesco Franceschetti, presidente della Commissione Piccola Industria A.I.B., che, in rappresentanza delle principali realtà economiche del nostro territorio, hanno illustrato le attuali condizioni delle imprese bresciane in una congiuntura quanto mai grave e le aspettative per il prossimo futuro. L’intervento del presidente Massetti ha preso le mosse da un tema drammatico ed attuale, i suicidi degli imprenditori, “una sconfitta per tutti noi”, per poi proseguire con una critica al patto di stabilità che impedisce alla pubblica amministrazione di pagare i propri debiti con le imprese chiedendo “che differenza c’è tra un ladro ed uno Stato che non paga i debiti?”. “Chi lavora con l’estero – ha poi concluso – si accorge ogni giorno di più della differenza che c’è con l’Italia. I problemi sono noti: il sistema-Paese non ci rende competitivi per gli alti costi, specie dell’energia, la burocrazia, la stretta sul credito, i ritardi nei pagamenti e l’elevata pressione fiscale. Gli artigiani vivono poi una doppia crisi: le forze politiche moderate, a cui tradizionalmente guardiamo, non ci hanno tutelato. A livello politico siamo spaesati: non ci sentiamo molto rappresentati dai politici, non vogliamo andare in piazza ma chiediamo meno burocrazia, più credito e più attenzione. Per questo speriamo che almeno sul territorio venga riconosciuto il nostro essere attori sociali, e non solo quelli che portano utili costruendo capannoni”. Subito dopo ha preso la

parola Franceschetti che da un lato ha invitato a pensare a modi nuovi di fare impresa e dall’altro ha avanzato al mondo politico la richiesta di una ridefinizione della funzione dell’Unione Europea. “Serve – ha proseguito – una necessaria autocritica interna. Non dobbiamo più aspettare Francesco Franceschetti la politica, bisogna mettersi d’impepresidente della Commissione Piccola Industria A.I.B. gno per studiare ed innovare”. Durante la serata sono intervenuti anche alcuni degli imprenditori presenti, ribadendo la necessità di investire in ricerca e tecnologia cambiando nel contempo il nostro modo di avvicinarci ai mercati dei Paesi emergenti, ed i rappresentanti della politica locale invitati alla serata per favorirne un primo incontro con il mondo imprenditoriale locale. Il primo cittadino di Palazzolo Gabriele Zanni, con l’assessore alle attività produttive e commerciali Marco Ghidotti, ed il vice sindaco di Rovato Simone Toninelli con l’assessore ai lavori pubblici Francesca Mombelli, hanno quindi sottolineato l’importanza di ascoltare la voce degli imprenditori con il fine di creare un rapporto tra ente locale ed impresa in grado di sviluppare sinergie positive sul territorio.

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Con meno sale nel pane c’è più gusto e... guadagni in salute M

eno sale nel pane per prevenire malattie cronico-degenerative: questa rappresenta la base dell’accordo siglato tra le associazioni di categoria e Regione Lombardia nell’ambito delle attività di prevenzione sanitaria di alcune patologie collegate all’eccessiva assunzione di sale ed i cui risultati sono stati al centro del convegno “Con meno sale nel pane c’è più gusto e... guadagni in salute” svoltosi a Milano nel pomeriggio di martedì 15 maggio. L’impegno di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, guidata dal presidente Eugenio Massetti, consiste infatti nel promuovere presso i panificatori associati la produzione e la vendita di pane con un contenuto di sale pari all’1,8% entro il 30 settembre prossimo. “In quest’ambito Confartigianato Brescia – ribadisce il presidente Massetti – da un lato opera a fianco delle strutture sanitarie e dall’altro a favore della salute dei cittadini, mantenendo un costante appoggio verso i suoi associati, come dimostra la scheda d’adesione al progetto scaricabile direttamente dal sito www.confartigianato.bs.it”. Durante il convegno, svoltosi al Pirellone, è stata ribadita la necessità di far conoscere l’iniziativa a tutti i panificatori, affiancandole però anche una più incisiva opera di promozione e divulgazione verso il pubblico, vero fruitore del pane. “Oggi – sottolinea il presidente dell’Unione Panificatori di Confartigianato Roberto Perotti – abbiamo trattato anche dei progetti in corso di realizzazione con l’ASL di Brescia e dell’idea di fornire pane con basso contenuto di sale un giorno alla settimana fino a giugno, per poi entrare nella fase di piena

attuazione dell’accordo e concludere ad ottobre con una manifestazione pubblica con il fine di pubblicizzare la necessità della riduzione di sale nel nostro sistema alimentare”.

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Avviso per manutentori e installatori Marco Metallo

I

Nuove modalità per l’inserimento dei nuovi impianti

nformiamo che la Provincia di Brescia dal 9 luglio 2012 ha dato avvio alle nuove modalità per l’inserimento di nuovi impianti nella propria sezione di catasto. In caso di registrazione di un nuovo impianto il manutentore/installatore che non si serve del CAIT (Centro Assistenza Impianti Termici) dovrà chiedere il Codice Impianto alla Provincia di Brescia mediante l’apposito modulo compilato in tutti i campi e scaricabile dal sito Curit, pagina degli operatori, sezione documenti/ modelli EELL. Nella stessa pagina è possibile trovare anche il file che contiene le istruzioni per la compilazione del modello di richiesta, la tabella con il viario della Provincia di Brescia e l’elenco dei codici Istat dei Comuni della Regione Lombardia. Prima di inviare il modello alla Provincia di Brescia, il manutentore/installatore dovrà provare l’acquisizione dell’impianto mediante un’apposita funzione del catasto. Si ricorda che si deve procedere all’acquisizione dell’impianto anche in caso di sostituzione del generatore e che la richiesta deve essere inviata solo ed esclusivamente per impianti non registrati nel catasto impianti termici e per impianti già esistenti per i quali l’utilizzo della funzione di acquisizione impianto non ha dato risultati utili. La richiesta, da parte del manutentore/installatore, relativa alla generazione di un “nuovo impianto”, andrà inviata esclusivamente alla Provincia di Brescia attraverso il sito: http://62.149.163.198/newimpianti_prbrescia/. La Provincia di Brescia, dopo aver effettuato l’aggiornamento del catasto, invierà il Codice Impianto tramite e-mail al manutentore/installatore che ne ha fatto richiesta. Il manutentore/installatore dovrà, successivamente al ricevimento della e-mail, provvedere al completamento di tutti i dati del generatore o dell’impianto assegnato prima di inserire le dichiarazioni.

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Dal 1° agosto i nuovi Bollini della Provincia e del Comune di Brescia Informiamo che, in attuazione della L.R. 3/11, le manutenzioni eseguite a partire dal 1° agosto 2012 e soggette alla trasmissione della dichiarazione di avvenuta manutenzione sono sottoposte alla corresponsione del contributo per l’Ente Locale. Tale contributo è determinato unitariamente, a livello regionale, sulla base della fascia di potenza degli impianti termici entro la quale ricade l’impianto. CONTRIBUTO IN € € 7,00 € 14,00 € 80,00 € 140,00 € 190,00

POTENZA IN KW Potenza inferiore a 35 kW Potenza 35 - 50 kW Potenza 50,1 - 116,3 kW Potenza 116,4 – 350 kW Potenza maggiore di 350 kW

Pertanto i classici Bollini verdi da € 7,50 ed i Bollini azzurri da € 6,50 a partire dal 1° agosto 2012 verranno sostituiti da Bollini aventi gli importi sopra indicati. Contributo regionale CONTRIBUTO IN € € 1,00 € 1,50 € 3,50 € 10,00 € 18,00

POTENZA IMPIANTO TERMICO Potenza inferiore a 35 kW Potenza 35-50 kW Potenza 50,1-116,3 kW Potenza 116,4 – 350 kW Potenza maggiore di 350 kW

Gli importi così individuati, sono riscossi da Regione Lombardia in fase di informatizzazione delle dichiarazioni di avvenuta manutenzione sul sito del CURIT.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Categorie (Servizio CAIT), specializzato per l’invio telematico degli allegati al numero 030 3745324


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“Vittoria Alata” e “Miro Bonetti”: due trofei per 100 allievi

C

reste blu e chiome che sfidano la forza di gravità, pettinature fantasiose e sfumature variopinte: sono stati questi i protagonisti indiscussi delle prove di fine anno che, il 10 giugno, hanno animato l’auditorium e la sede di Confartigianato Imprese Unione di Brescia per un’intera giornata dedicata all’artistico mestiere del parrucchiere. Cento alunni della Scuola Acconciatori di Confartigianato, diretta da Stefano Sandrini, si sono infatti sfidati durante la mattinata all’interno degli attrezzati saloni dell’ istituto per conquistare i trofei “Vittoria Alata”, riservato agli allievi ed alle allieve del 3° e 4° corso, e “Miro Bonetti”, premio dedicato al fondatore di Confartigianato Brescia destinato agli studenti del 1° e 2° corso. “La scuola – ha sottolineato Aurelio Salvoni, presidente regionale della categoria acconciatori – sta per tagliare il traguardo del mezzo secolo di attività, ma è già proiettata verso il futuro. Ad ottobre partirà infatti il primo corso,

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400 ore di lezione ed esame finale, per l’accreditamento indispensabile, secondo la nuova normativa regionale, per accedere all’attività di parrucchiere: così, una volta ottenuta la qualifica, gli studenti potranno aprire un salone ed iniziare il loro percorso nel mondo dell’imprenditorialità”. Nel pomeriggio si è quindi svolta la 14^ Festa dell’Acconciatore, durante la quale sono stati presentati i lavori ideati dagli studenti del 5° anno, che senza gareggiare per alcun concorso hanno dato potuto dare libero sfogo alla loro irrefrenabile creatività, e le collezioni dedicate al burlesque ed alle spose di Zeus, cui hanno fatto seguito le premiazioni del 3° Trofeo “Gamma Più” e la consegna della fascia di Miss “Color Design”. “La fantasia – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – ha superato la realtà, con i giovani allievi che si sono sbizzarriti in creazioni fantasiose. Emergono così l’estro e la genialità italiana e bresciana in primis, fattori che ci spingono ad investire con sempre maggiore convinzione sul futuro delle nuove generazioni”. A chiudere quet’intensa giornata è stata, infine, la proclamazione dei vincitori dei due trofei, con Diana Molinari che si è aggiudicata il 48° trofeo “Vittoria Alata” (e la vittoria per il miglior colore) davanti a Larissa Nicolai, Anna Costa e Debora Ragnoli, e Martina Guizzetti vincitrice assoluta del 26° trofeo “Miro Bonetti” seguita da Aurelia Airinei, Ilaria Bresciani ed Elena Maffezzoni. “Ogni anno – ha concluso Massetti – la nostra scuola cresce, sia per numero di iscritti che per qualità. D’altra parte quest’istituto è l’unico a Brescia, ed uno dei pochi in Lombardia, ad essere organizzato totalmente all’interno di un’associazione di categoria: fatto che ci ha permesso e ci permette molta discrezionalità nel campo della formazione, come quella ad esempio di aggiungere altre materie legate alla dimensione benessere in grado di rendere sempre più competitivi sul mercato del lavoro i nostri allievi”.


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Ambiente

Corso di Formazione sulle

procedure per l’autorizzazione alla selezione e riparazione secondo lo Standard ISPM n. 15

L’

introduzione a livello mondiale, Italia compresa, delle regole sui pallet usati a Marchio IPPC/FAO comprese nello standard ISPM-15 (International Standards for Phytosanitary Measures – Regulation of Wood Packaging Material in International Trade della FAO) del 2009 ha generato un notevole cambiamento nei livelli professionali delle imprese operanti nel campo della riparazione e commercializzazione degli imballaggi usati. E proprio per informare di queste novità gli addetti ai lavori alla fine del marzo scorso si è svolto nella sede di Confartigianato un Corso di Formazione che ha visto la partecipazione di oltre settanta aziende provenienti, oltre che da Brescia, da Bergamo, Verona, Vicenza, Mantova, Cuneo, Venezia, Treviso e Lodi. La nuova normativa, che descrive le misure fitosanitarie volte a ridurre il rischio di introduzione e diffusione di organismi nocivi associati alla movimentazione di materiale da imballaggio in legno grezzo utilizzato nel commercio internazionale, è stata quindi ampiamente illustrata ai presenti dal presidente nazionale Confartigianato Mestiere Legno Samuele Broglio, dal dottor

Alberto De Carlis e dalla dottoressa Laura Fasoli del Comitato Tecnico e dal segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato. Il regolamento si applica al materiale da imballaggio in legno, che potrebbe rappresentare un veicolo di infestazione per gli alberi vivi, destinato all’esportazione nei Paesi che hanno sottoscritto lo Standard IPSM-15 e vede come soggetto gestore il Consorzio Servizi Legno-Sughero, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con Decreto del 13 luglio 2005. Dopo aver passato in rassegna le diverse tipologie di imballaggio di legno (riutilizzato, riparato o rilavorato), i relatori hanno rimarcato come nella regolamentazione italiana il riuso dell’imballaggio usato abbia quale presupposto la rintracciabilità dei pallet e dell’operatore che ha svolto la selezione e/o riparazione, mentre la novità principale risulta essere il coinvolgimento nel sistema di controllo e sicurezza di ulteriori figure professionali che operano nella filiera degli imballaggi di legno, non previste dalle normative precedenti, fra cui le aziende che raccolgono, ricevono, selezionano, riparano, riutilizzano, rilavorano o distribuiscono imballaggi in legno usati a marchio IPPC/FAO (generalmente pallet). Al termine del corso a tutti i presenti è stata infine fornita copia del Regolamento per l’utilizzo del Marchio Fitosanitario Volontario Fitok e del manuale pratico ISPM-15.

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Ambiente

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27/06/2012

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Sospensione del Sistri Una conferma delle contestazioni di Confartigianato in vista di una completa revisione del sistema

U

n sistema inadeguato sotto ogni punto di vista “Questi continui differimenti – spiega e da ridisegnare da cima a fondo: questa è in Carlo Piccinato, Segretario Generale Carlo Piccinato sostanza la tesi sostenuta per più di due anni di Confartigianato Imprese Unione di da Confartigianato riguardo il sistema di tracciabilità Brescia – hanno reso sempre più evidente l’ingestibilità dei rifiuti denominato Sistri. Una tesi accolta anche della situazione e la necessità di rivedere l’intero prodal governo che, dopo aver posticipato il versamento getto. Tra l’altro non è da scordare che le nostre aziende dell’annesso contributo 2012 al 30 novembre, ha ora hanno dovuto versare le quote 2010 e 2011 senza disposto la sospensione dello stesso Sistri fino al 30 ricevere in cambio alcun beneficio: era quindi giugno 2013, come riporta il Decreto Legge improponibile continuare a sostenere l’obbli“Misure urgenti per la crescita del Paese” gatorietà di un pagamento per un sistema mai approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 giudiventato operativo”. Prima conseguenza della gno scorso. “Questa decisione – sottolinea il decisione governativa è infatti la sospensione presidente di Confartigianato Imprese Unione di tutti gli effetti delle norme relative al Sistri, di Brescia Eugenio Massetti – conferma ancora una volta l’esattezza delle nostre rimostranze compresi gli obblighi di iscrizione, pagamento riguardo il Sistri, come erano state riportate in dei contributi ed utilizzazione delle schede. Eugenio Massetti una lettera inviata al Ministro e firmata da tutti “Si può dire – conclude il presidente Massetti gli aderenti a Rete Imprese Italia in cui se ne chiedeva la – che la nostra proposta di realizzare, con il contributo soppressione pura e semplice”. La misura approvata dal d’idee delle imprese, un nuovo sistema di tracciabilità Consiglio dei Ministri ed anticipata dal ministro Corrado dei rifiuti più efficiente ed economico di quello varato Passera durante l’Assemblea Nazionale di Confartigiananel 2010 sia stata sostanzialmente recepita dal Ministero to non rappresenta quindi l’ennesimo rinvio, ma prefidell’Ambiente. Ora, però, dovremo aumentare il nostro gura l’intenzione di revisionare l’intero sistema alla luce impegno perché quest’ultimo emani istruzioni specifidelle proposte formulate proprio da Confartigianato. Il che sia per quanto riguarda le apparecchiature necessasistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri ha infatti rapprerie all’utilizzo del Sistri già in possesso delle aziende e mai sentato un continuo motivo di preoccupazione per le attivate che per la questione dei contributi antecedenti imprese, a causa dei molti rinvii dell’operatività susseguitisi con cadenza quasi regolare negli ultimi due anni. il 2012 inutilmente versati”.

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Lavoro e previdenza

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Entrata in vigore del Testo Unico Apprendistato Il Decreto Legislativo 14 settembre 2011 numero 167, entrato in vigore il 26 aprile 2012, prevede le seguenti tre tipologie di apprendistato: 1. Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (art. 3) Possono essere assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, in tutti i settori di attività e anche per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, i soggetti che abbiano compiuto 15 anni fino al compimento del venticinquesimo anno di età. La regolamentazione dei profili normativi di questa tipologia di apprendistato è demandata alle Regioni previo accordo in Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, sentite le associazioni dei datori di lavoro secondo i seguenti criteri: a) definizione della qualifica professionale; b) previsione di un monte ore di formazione; c) rinvio ai contratti di lavoro collettivi;

i 29 anni. La finalità è il conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore, di titoli di studio universitari e dell’alta formazione, compresi i dottorati di ricerca. Questa tipologia può essere utilizzata anche per la specializzazione tecnica superiore, per il praticantato per l’accesso alle professioni che hanno un ordine professionale o per esperienze professionali. La regolamentazione e la durata del periodo di apprendistato di alta formazione sono stabilite dalle Regioni, per i soli profili che attengono alla formazione, in accordo con le associazioni dei datori di lavoro più rappresentative, le Università e gli Istituti tecnici. In assenza di regolamentazioni regionali l’attivazione dell’apprendistato è rimessa ad apposite convenzioni stipulate tra i datori di lavoro e le istituzioni formative.

2. Apprendistato professionalizzante o contratti di mestiere (art. 4) Per il conseguimento di una qualifica professionale a fini contrattuali e finalizzato all’acquisizione di competenze di base e trasversali per complessive 120 ore di formazione nell’ambito di un triennio. Le Regioni e le associazioni di categoria dei datori di lavoro possono definire, nell’ambito della bilateralità, le modalità per il riconoscimento della qualifica di maestro artigiano o di mestiere. Possono essere assunti in tutti i settori di attività i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 29 anni. Per chi è in possesso di una qualifica professionale conseguita ai sensi del Decreto Legislativo 17 ottobre 2005 n. 226, il contratto può essere stipulato a partire dal diciassettesimo anno di età.

Ogni singolo ccnl dovrà recepire il nuovo T.U. inerente l’apprendistato. Al riguardo si precisa che l’Accordo Interconfederale del 3 maggio 2012 (sottoscritto da Confartigianato) inerente il comparto dell’artigianato ha pienamente recepito il nuovo T.U.

3. Apprendistato di alta formazione e di ricerca (art. 5) Possono essere assunti in tutti i settori di attività i soggetti di età compresa tra i 18 ed

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Lavoro e previdenza

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Lavoro e previdenza

S intesi

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in

pillole

Riforma del Mercato del lavoro presentata al senato il 5 aprile 2012 D

alle nuove norme sui licenziamenti ai contratti a tempo, passando per le nuove forme di sostegno a reddito (Aspi) ed all’introduzione del salario base per i lavoratori subordinati: sono queste alcune delle novità principali del ddl di riforma del mercato del lavoro che il 31 maggio ha ottenuto il via libera del Senato ed ora passerà all’esame della Camera. Di seguito sono riportate le principali misure. Il nuovo articolo 18 - Addio al reintegro automatico in caso di licenziamento per motivi economici giudicati non validi dal giudice. Se il giudice ritiene non valido il motivo economico addotto dall’azienda, dovrà decidere per l’indennizzo economico, che sarà tra le 12 e le 24 mensilità in base alle dimensioni dell’azienda, dell’anzianità del lavoratore e del comportamento delle parti nella fase di conciliazione. L’unico caso in cui il lavoratore mantiene il diritto al reintegro è se il giudice trovasse che i motivi addotti dall’azienda siano “manifestamente insussistenti”. Contratti a termine - La durata del primo contratto a termine, che può essere stipulato senza che siano specificati i requisiti per i quali viene richiesto (la causale), sarà di un anno. Le pause obbligatorie fra l’uno e l’altro salgono dagli attuali 10 giorni per un contratto di meno di 6 mesi a 20 giorni ed a 30 per uno di durata superiore. Il Parlamento ha reso più soft quanto previsto dal governo. Apprendistato - Arrivano norme più stringenti, anche se il Senato ha allentato un po’ i vincoli previsti dal ministro Fornero. Sarà infatti sempre possibile assumere un nuovo apprendista, ma i contratti in media dovranno durare almeno 6 mesi e cambierà il rapporto con le maestranze qualificate. Co.Co.Pro: salario minimo e una tantum - Definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non meramente esecutive o ripetitive e aumento dell’aliquota contributiva di un punto l’anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% previsto per il lavoro dipendente. Lo stipendio minimo dei co.co.co dovrà poi fare riferimento ai contratti nazionali di lavoro. Si rafforza l’attuale una tantum per i parasubordinati: per esempio, chi ha lavorato 6 mesi potrà avere oltre 6mila euro. Caccia alle false Partite Iva - La durata di collaborazio24 BRESCIA ARTIGIANA magazine

ne non deve superare otto mesi (6 nel ddl originario), il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell’80% di quello di dipendenti e co.co.co (75% nel ddl) ed il lavoratore non deve avere una postazione “fissa” in azienda (non si può avere una scrivania ma il telefono sì). Le partite Iva che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro sono considerate vere. Arriva l’Apsi - La nuova assicurazione sociale per l’impiego partirà nel 2013 e sostituirà a regime, nel 2017, l’indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione. Ne potranno usufruire, oltre i lavoratori dipendenti, anche gli apprendisti e gli artisti. La contribuzione è estesa a tutti i lavoratori che rientrano nell’ambito di applicazione dell’indennità. L’aliquota sarà gravata di un ulteriore 1,4% per i lavoratori a termine. Sarà possibile trasformare l’indennità Aspi in liquidazione per poter così avere un capitale ed avviare un’impresa. Il lavoratore che però rifiuta un impiego con una retribuzione superiore almeno del 20% rispetto all’indennità che percepisce perde il sussidio. Job on Call, con un sms - Per attivare il lavoro a chiamata basta un sms alla Direzione provinciale del lavoro. In caso di mancato avviso l’azienda rischia da 400 a 2400 euro di multa. Il job on call sarà libero per under 25 ed over 55. Equità, genere - Norme di contrasto alle dimissioni in bianco e il rafforzamento fino a tre anni di età del bambino del regime di convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri (al momento è un anno). Viene introdotto il congedo di paternità obbligatorio ma solo per un giorno e due facoltativi, che però si sottraggono alle 20 settimane di congedo della mamma (se quest’ultima da il suo assenso). Lavoratori immigrati - Sale da sei mesi ad un anno la validità del permesso di soggiorno per il lavoratore extracomunitario che beneficia di interventi di ammortizzazione. Bonus produttività - Confermati con un emendamento del governo gli sgravi contributivi introdotti in via sperimentale per il triennio 2008-2010.


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Lavoro e previdenza

Disegno di legge recante Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (Testo approvato dal Senato della Repubblica il 31 maggio 2012) Ammortizzatori sociali

Stanziamenti previsti pari a 1,8 miliardi di euro. La nuova ASPI (dal 2017) potrà essere incassata anche in un'unica soluzione ai fini di avviare un’attività autonoma.

Apprendistato

Diventa la via ordinaria per l’ingresso nel mondo del lavoro con una durata minima di 6 mesi. Limite del 50% per aziende con meno di 10 lavoratori.

Articolo 18

Maggior flessibilità in uscita, il reintegro è stato reintrodotto (non automatico, deciderà il giudice, anche nei casi di licenziamento economico). La procedura di conciliazione non può essere bloccata in caso di malattia del lavoratore ma solo per gravidanza od infortunio.

Co.co.pro.

Salario base calcolato sulla media dei contratti collettivi.

Conciliazione obbligatoria

Il tentativo di conciliazione dovrà concludersi entro 20 giorni dalla convocazione delle parti.

Contratto a termine

Primo rapporto di 12 mesi (al massimo) con aliquota aggiuntiva pari all’1,4%.

Dimissioni in bianco

Il periodo entro il quale le dimissioni devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero passa da 1 a 3 anni di vita del bambino. Nuove norme per contrastare il fenomeno.

Indennizzo per licenziamento disciplinare illegittimo

Indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di 12 ed un massimo di 24 mensilità dell’ultima retribuzione (nel precedente testo la “finestra” era 15-27 mensilità). Considerate “vere” quelle che superano i 18mila euro l’anno. Presunzione del carattere coordinato continuativo nei casi in cui si verifichino almeno 2 delle seguenti condizioni:

Partita IVA

Tempo determinato

• durata superiore a 8 mesi l'anno; • compenso oltre l'80% dei corrispettivi; • postazione di lavoro presso una delle sedi del committente; Durata massima di 36 mesi. In caso di riproposizione al lavoratore devono passare almeno 90 giorni (prima erano 20) oppure 60 nel caso di contratto inferiore o pari a 6 mesi.

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Seminario impianti eolici di piccola taglia (1-20 KW)

L’

importanza di un costante aggiornamento tecnico-professionale e di una qualificazione sempre più specifica: queste sono state le basi del seminario gratuito “Impianti eolici di piccola taglia”, svoltosi nella sede di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, che ha registrato la partecipazione di oltre quaranta impiantisti. L’appuntamento, impostato con la collaborazione dell’Albo dei Costruttori Qualificati di impianti elettrici che dal 1958 si occupa della qualificazione, dell’aggiornamento tecnico-culturale e della promozione delle nuove tecnologie e della sicurezza tra gli installatori ed i tecnici, ha visto come docenti gli incaricati della società Ropatec, azienda di Bolzano specializzata nella costruzione di impianti eolici di piccola taglia ed impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie in grado di fornire energia pulita per il futuro. “La scelta di organizzare questo seminario – ha spiegato Amanda Paroli, responsabile del Settore Formazione di Confartigianato Brescia – è stata dovuta in primo luogo ad un’esigenza molto sentita, basti pensare all’alta partecipazione registrata, dalla categoria impiantisti iscritti a Confartigianato. Inoltre durante l’incontro non si è andati a toccare solo il versante didattico ma anche quello strategico, visto che il diffondersi della cultura delle energie rinnovabili avrà come diretta conseguenza la richiesta di installatori preparati”.

Durante il seminario sono state illustrate in primo luogo le novità riguardanti le fonti rinnovabili e gli impianti eolici, per passare poi a trattare delle principali applicazioni e delle nuove tecnologie delle macchine eoliche di piccola taglia e concludere con una panoramica concernente il quadro legislativo, la redditività e gli incentivi legati a tali impianti. “Questo seminario – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – rappresenta un altro segno tangibile dell’impegno che la nostra organizzazione mette in campo da lungo tempo per promuovere la conoscenza e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Inoltre evidenzia l’attenzione che viene costantemente dedicata agli artigiani, con aggiornamenti continui che li possano rendere sempre più competitivi, preparati e professionali nella loro attività”.

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Fiscale

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Beni dell’impresa concessi in uso ai soci e familiari L’

Agenzia delle Entrate ha fornito le prime precisazioni sull’applicazione della recente disposizione sul regime dei beni aziendali concessi in godimento ai soci o familiari dell’imprenditore. La norma, finalizzata a contrastare il fenomeno della intestazione “fittizia” dei beni della società o dell’impresa da parte dei soci o familiari dell’imprenditore, è una misura presa per contrastare il fenomeno dell’evasione delle imposte dirette sia in capo all’impresa concedente che agli utilizzatori. In altre parole la norma interviene per regolamentare un comportamento con il quale i beni dell’impresa vengono concessi in godimento a soci o familiari a condizioni più favorevoli rispetto al mercato e determina un aumento di reddito imponibile sia in capo all’impresa concedente che in capo agli utilizzatori dei beni. Inoltre, per rafforzare l’attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, è stato introdotto l’obbligo di trasmettere alla stessa apposita comunicazione. I beni dell’impresa interessati dalla norma sono: • autovetture • altri veicoli

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• unità da diporto • aeromobile • immobili; Fulvio Tedoldi altri beni diversi dai precedenti solo se di importo uguale o superiore a euro 3.000 La circolare chiarisce che sono esclusi i beni in benefit a dipendenti o collaboratori dell’impresa o della società (compresi gli amministratori) in quanto assoggettati ad apposita disciplina. Gli effetti in capo al concedente I costi dei beni aziendali, se concessi in godimento ai soci o familiari dell’imprenditore per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato, non sono in ogni caso deducibili dal reddito imponibile. Per costi si intendono i costi di funzionamento, quali ad esempio carburante, utenze, etc., di manutenzione, ordinaria o straordinaria, di acquisto, come le quote di ammortamento, canoni di leasing e di noleggio. L’importo indeducibile del costo sostenuto dall’impresa concedente è determinato dal corrispettivo corrispo-


Fiscale

Ufficio fiscale tel. 030 3745.265

sto dal socio o familiare “utilizzatore del bene” in rapporto al valore di mercato. Ad esempio, se il valore normale di un bene è 100 mentre il socio o familiare paga 80, l’azienda concedente potrà dedurre i costi sostenuti del bene concesso in godimento nella misura dell’80%. Gli effetti in capo agli utilizzatori La norma introduce una nuova fattispecie tra i “redditi diversi”. In particolare costituisce reddito diverso la differenza tra il valore di mercato ed il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore. Questa “differenza” verrà imputata come reddito al socio/familiare che ne beneficia a corrispettivo ridotto rispetto al normale valore di mercato. Il valore di mercato è appunto il prezzo mediamente praticato per beni e servizi della stessa specie, in condizioni di libera concorrenza ed al medesimo stadio di commercializzazione. Potrebbe essere il prezzo normalmente praticato dal fornitore o quello desunto da tariffari. Qualora per determinati beni non sia possibile adottare detti criteri, il valore può essere desunto da una perizia. Sono soggetti utilizzatori dei beni: • i soci, residenti o non residenti nel territorio dello Stato; • i familiari dell’imprenditore individuale; • i familiari dei soci.

DECRETO SVILUPPO: ALCUNE NOVITÀ IN ATTESA DI APPROVAZIONE IVA IN EDILIZIA Si ritorna al vecchio regime impositivo: diventano imponibili Iva le locazioni e le vendite di unità immobiliari a destinazione abitativa. Ecco alcune anticipazioni. Locazioni immobiliari Il regime di imponibilità Iva opera solo a condizione che il locatore manifesti esplicitamente l’opzione nel contratto di locazione per l’imponibilità Iva delle locazioni di: • fabbricati abitativi poste in essere dalle imprese costruttrici degli stessi o delle imprese che vi hanno eseguito interventi di restauro e risanamento conservativo; • alloggi sociali; • fabbricati strumentali che per la loro caratteristica non sono suscettibili di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni; Dalla prima lettura si deduce che l’imponibilità Iva operi solo se vi è espressa opzione nel contratto di locazione. Nessuna indicazione è per ora suggerita a

chi volesse optare per l’imponibilità Iva nei contratti già in essere. Cessioni immobiliari Sono imponibili Iva le cessioni di unità immobiliari a destinazione abitativa effettuate dalle imprese costruttrici e quelle “ristrutturatrici”, effettuate entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell’intervento. Ora quelle effettuate dalle medesime imprese, anche successivamente al quinquennio, saranno assoggettate ad Iva nel caso in cui nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l’opzione per l’imposizione Iva. Inoltre l’imponibilità Iva è estesa alle cessioni di fabbricati strumentali nei confronti di tutti gli operatori economici purché nell’atto sia espressa l’opzione. Il vantaggio per le imprese destinatarie del provvedimento è notevole perché consente loro di non perdere l’Iva sugli acquisti per effetto di quello che tecnicamente viene definito “pro-rata” derivante da cessioni esenti. SRL SEMPLIFICATA Nessun limite di età per i soci che vorranno costituire una società a responsabilità limitata semplificata (Srls). L’abolizione del limite di età è l’unica semplificazione pensata dal legislatore nel decreto sviluppo. I soci potranno essere solo persone fisiche, essendo preclusa la partecipazione societaria a qualsiasi altro soggetto (ad esempio altre società o enti). Rimangono invariati anche gli altri requisiti: • la Srls deve essere costituita mediante atto pubblico notarile secondo lo schema suggerito dal Ministero della Giustizia con la conseguenza che non potrà essere variata alcuna clausola neppure per adattarlo particolari esigenze; • il capitale sociale deve essere almeno di un euro ed inferiore a 10.000 euro; • la Srls potrà essere a socio unico (unipersonale) o pluripersonale; • nella denominazione dovrà essere specificato che trattasi di Srl semplificata, l’ammontare del capitale sottoscritto e versato, la sede della società e l’ufficio del Registro delle Imprese presso cui è iscritta; Per quanto riguarda i costi di costituzione è stato previsto che: • qualora i soci siano di età inferiore ai 35 anni non sono dovuti onorari notarili come pure sono esenti da imposta di bollo l’atto costitutivo e l’iscrizione nel registro delle imprese. Restano da pagare i diritti camerali e l’imposta di registro; • nel caso invece in cui siano di età superiore ai 35 anni si applica l’imposta di bollo e l’onorario notarile è limitato alle “spese generali” sostenute dal notaio il cui importo massimo sarà fissato dal Ministero di Giustizia. BRESCIA ARTIGIANA 29 magazine


Fiscale

Accordo per Servizi Consulenziali in Materia Immobiliare

C

onfartigianato Imprese Unione di Brescia, per venire incontro alle esigenze dei suoi associati e per fornire loro un servizio sempre più completo ed accurato, ha sottoscritto nelle scorse settimane un accordo per l’erogazione di un servizio di consulenza gratuita agli associati riguardante la contrattualistica e la legislazione relativa alle locazioni di immobili ad uso abitativo, commerciale ed atipiche previste dal Codice Civile. L’accordo, firmato con un consulente immobiliare perito presso il Tribunale di Brescia, prevede l’elaborazione di contratti di locazione dopo l’approvazione di un preventivo, in quanto dipendenti dalla tipologia del contratto e dell’immobile, con un importo variabile da 150 a 500 Euro, oltre ad Iva ed eventuali spese dovute a sopralluoghi. Nei servizi svolti dal consulente sono previsti inoltre l’espletamento di tutte le formalità di rito rigurdanti l’invio telematico della registrazione dei contratti di locazione, la consegna manuale all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente, la compilazione dei Mod. F-23 e F-24, del Mod. 69, la comunicazione “Cessione di fabbricato”, l’aggiornamento annuale ISTAT e la comunicazione all’associato dello scadenziario annuale/periodico riguardante il versamento della Tassa di Registro ed eventuali altri tributi periodici inerenti l’immobile. Infine il consulente sarà a disposizione per perizie e stime immobiliari per scissioni/fusioni societarie, cessioni di quote, pareri di congruità del canone di locazione, successioni ereditarie, perizie necessarie agli Istituti di Credito od Enti finanziari, contenzioso tributario avverso l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia del Territorio ed altri enti, con un onorario basato su quello della Camera di Commercio Brescia ma ridotto del 25% per gli associati. Per maggiori chiarimenti ed informazioni riguardo la convenzione è possibile contattare la sede di Confartigianato Imprese Unione di Brescia al numero 030 37451

30 BRESCIA ARTIGIANA magazine

Ufficio formazione Ufficio tel. fiscale 030 3745227 tel. 030/235 3745.265 /283 Servizi Unione di Brescia

Tel. 030.3745.265

Tel. 030.3745.233

Tel. 030.3745.216

Tel. 030.3745.247

Tel. 030.3745.219

Tel. 030.37451

Tel. 030.3745.222

Tel. 030.3745.276

Tel. 030.3745.219

Settore energia e gas

Tel. 030.3745.283

Tel. 030.3745.289

Tel. 030.37451

assicurativa e immobiliare

Sedi Unione Brescia Via Orzinuovi, 28

Tel. 030.37451 Fax 030.3745334

E-mail: info@confartigianato.bs.it - www.confartigianato.bs.it

Breno Tel. 0364.321047 Via Aldo Moro, 6 Fax 0364.321047 E-mail: breno@confartigianato.bs.it Chiari Tel. 030.711097 Via SS. Trinità, 19/7 Fax 030.7100487 E-mail: chiari@confartigianato.bs.it Darfo Boario Tel. 0364.531486 Via De Gasperi, 23 Fax 0364.534867 E-mail: darfoboarioterme@confartigianato.bs.it Desenzano del Garda Tel. 030.9141914 Via Marconi, 133 Fax 030.9914817 E-mail: desenzano@confartigianato.bs.it Edolo Tel. 0364.71633 Via Marconi, 56 Fax 0364.770051 E-mail: edolo@confartigianato.bs.it Gavardo Tel. 0365.374309 Via Stazione, 61 Fax 0365.374312 E-mail: gavardo@confartigianato.bs.it Gussago Tel. 030.2520776 Via Acquafredda, 20 Fax 030.2520776 E-mail: gussago@confartigianato.bs.it Leno Tel. 030.9038260 P.zza Cesare Battisiti, 37/C Fax 030.9038759 E-mail: leno@confartigianato.bs.it Lumezzane Tel. 030.827508 Via Monsuello, 45/E Fax 030.8921385 E-mail: lumezzane@confartigianato.bs.it Montichiari Tel. 030.9651967 Via Papa Paolo VI, 21 Fax 030.9651967 E-mail: montichiari@confartigianato.bs.it Orzinuovi Tel. 030.9941620 Via Obici, 36 Fax 030.9941632 E-mail: orzinuovi@confartigianato.bs.it Palazzolo sull’Oglio Tel. 030.7401601 Via Matteotti, 10 Fax 030.7403335 E-mail: palazzolo@confartigianato.bs.it Sabbio Chiese Tel. 0365.895612 Via Magno, 18/C Fax 0365.895612 E-mail: sabbiochiese@confartigianato.bs.it Verolanuova Tel. 030.932120 Via Zanardelli, 6 Fax 030.9362500 E-mail: verolanuova@confartigianato.bs.it Villa Carcina Tel. 030.881445 Via Glisenti, 68/F Fax 030.881263 E-mail: villacarcina@confartigianato.bs.it


Ufficio fiscale tel. 030 3745.265

Fiscale

BRESCIA ARTIGIANA 31 magazine


Credito

Ufficio credito tel. 030 3745.244

Cooperativa Artigiana di Garanzia Assemblea Generale Ordinaria e Consiglio rinnovato Pietro Torchio

R

icoprire il ruolo di facilitatori nell’accesso al credito per le piccole e medie imprese, garantendo presenza sul territorio e vicinanza agli imprenditori: questi sono in estrema sintesi i compiti svolti dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia di Confartigianato Imprese Unione di Brescia che, nelle prime settimane di maggio, ha tenuto la sua Assemblea annuale. Giovanni Zatti In quest’occasione, oltre al rinnovo delle cariche sociali, si è proceduto all’esame del bilancio 2011, che ha confermato, in questi tempi di crisi, l’importanza di saper intervenire concretamente nel rapporto tra banche ed imprese operando il più possibile a favore di queste ultime. Dai dati presentati durante l’Assemblea è emerso così che il 51% delle medie imprese ha intenzione di richiedere finanziamenti bancari nel primo semestre di quest’anno, non solo in risposta all’esigenza di gestire le attività ordinarie (43% dei casi) ma anche per realizzare nuovi investimenti (34,2%) o implementare quelli già avviati (11,2%). D’altro lato è purtroppo ancora in crescita la percezione di difficoltà nell’accesso al credito: un fatto segnalato dal 72% delle imprese che intendono farvi ricorso, contro il 45% di quelle che, nell’ultimo semestre del 2011, si sono rivolte alle banche. Nel terzo trimestre del 2011 la domanda di credito da parte delle Pmi per ristrutturazione del debito è inoltre aumentata dell’86%, mentre quella di credito per la realizzazione di investimenti fissi è diminuita del 67%. Negli ultimi tre anni, nonostante la pesante crisi finanziaria, grazie ad un’attenta gestione la Cooperativa Artigiana di Garanzia ha però continuato a crescere sia in termini di operatività sia di patrimonializzazione, consolidando il rapporto tra garanzie rilasciate e riserve disponibili ben al di sopra dei limiti consigliati dalla Banca d’Italia e tra i migliori Confidi lombardi. Risultati ottenuti mantenendo il costo della garanzia percentuale definita nel 2000, anno in cui il Consiglio di Amministrazione ridusse la commissione del 40% portandola all’attuale 0,5%. Anche lo scorso anno la Cooperativa, che a tutt’oggi conta 15.914 soci in provincia di Brescia con ben 379 nuove entrate nell’ultimo anno, ha ottenuto ottimi risultati chiudendo il 2011 in controtendenza rispetto ad altri operatori presenti sul mercato. In dettaglio la Cooperativa 32 BRESCIA ARTIGIANA magazine

ha chiuso il bilancio d’esercizio con uno stato patrimoniale che pareggia a 7.302.558 euro, il conto economico con ricavi a 1.413.652 euro e costi per 1.407.804, comprensivi dei 600.000 euro dell’accantonamento al Fondo Rischi Indisponibili. L’utile è stato quindi di 5.848 euro. Infine le pratiche approvate sono state 742, per un importo di 35.395.842 euro. Un ulteriore dato significativo che emerge dal bilancio è la patrimonializzazione della Cooperativa, con il rapporto tra garanzie rilasciate e riserve indisponibili attestato al 13,99%, soglia di gran lunga superiore ai limiti suggeriti dalla Banca d’Italia (8%), con i finanziamenti che hanno riguardato per il 56,74% richieste di liquidità, per il 41,26% di investimenti e per il 2% per riequilibrio. “Per la Cooperativa Artigiana di Garanzia elementi cosiddetti immateriali quali reputazione, moralità e capacità imprenditoriale dei soci richiedenti – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia – assumono un ruolo privilegiato, al di là della doverosa attenzione ai valori del patrimonio e della redditività dell’impresa, tra i criteri di valutazione delle richieste”. Come detto nel corso dell’Assemblea si è proceduto anche al rinnovo dei consiglieri, con l’elezione di Raul Assisi, Amadio Bonetti, Antonio Gema, Cesare Maioli, Renato Martinelli, Pietro Massetti, Mario Moreschi, Giovanni Oneda, Elio Premoli, Gianbattista Sabadini, Alessandro Savoldi, Diego Scarsi, Pietro Torchio, Gabriele Tracconaglia e Giovanni Zatti, che a loro volta, nel Consiglio svoltosi all’inizio di giugno, hanno riconfermato presidente Pietro Torchio affiancato dal vice Giovanni Zatti. I consiglieri hanno inoltre deciso all’unanimità, seguendo l’invito di Confartigianato, di destinare il proprio gettone di presenza alle aziende colpite dal terremoto in Emilia, per dare, come ha spiegato il presidente Torchio, “da parte dei consiglieri della Cooperativa un concreto segnale di vicinanza e di sostegno agli artigiani emiliani in questi momenti di grandi difficoltà ed incertezze per il futuro”. Durante la seduta il presidente Torchio ha ricordato la figura del consigliere Cesare Maioli, recentemente scomparso, “un amico, un collega dal quale tutti abbiamo imparato molto. In questi anni il suo apporto nella gestione della Cooperativa e la sua esperienza, abbinati ad un carattere straordinariamente positivo, hanno rappresentato sicuramente un fattore rilevante per i buoni risultati ottenuti nonostante la difficile situazione congiunturale”.


Credito

Ufficio credito tel. 030 3745.244

In ricordo di Cesare Maioli

A

lla fine dello scorso maggio ci ha improvvisamente lasciato un collega ed un caro amico, Cesare Maioli, promotore di tante idee e, con forza incredibile che fiaccava la resistenza di tutti, sempre pronto a lanciare qualche nuova proposta od iniziativa. Sempre in febbrile attività, dopo aver ottenuto la licenza elementare, ha iniziato a lavorare come apprendista, e successivamente operaio, in alcune ditte artigiane ed industriali di Gavardo e del territorio della Valle Sabbia. Nel frattempo, seguendo corsi domenicali, è riuscito a diplomarsi alla Scuola per Muratori di Brescia. Nel 1967, a 23 anni, ha avviato una propria attività in qualità di artigiano edile ed a riversare su alcuni amici la volontà di costruire, in bellezza ed allegria, case e fabbricati. Nel corso degli anni il suo dinamismo l’ha portato a far parte di tutti gli organismi dell’allora Unione Provinciale dell’Artigianato (ora Confartigianato Imprese Unione di Brescia), passando dal Consiglio Mandamentale di Gavardo e della Vallesabbia alla carica di componente di Giunta e, in ultimo, a quella di componente del Consiglio d’Amministrazione della Cooperativa Artigiana di Garanzia. In questa veste ha trascorso molto tempo

aiutando i suoi amici artigiani, esaminando le pratiche della Cooperativa Artigiana di Garanzia e, quando i funzionari degli Istituti di Credito non volevano tenere nella giusta considerazione i crediti esigibili che avevano nel proprio paniere, facendosi “sentire” e cercando di far loro cambiare idea in difesa dell’umile artigiano che metteva a rischio tutto ciò che aveva. Nello stesso tempo anche la Fiera di Gavardo l’ha visto protagonista come consigliere della Commissione, mentre per molti anni, dietro nomina del Comune di Gavardo, ha fatto parte Consiglio di Comunità della Valle Sabbia, ricoprendo anche la carica di assessore. Inoltre è stato membro del Consiglio di Gestione della Cassa Assistenziale Paritetica Edile di Brescia e membro di Giunta del Collegio Costruttori Edili di Brescia. Per il suo costante impegno è stato nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere al Merito nel 1994 e, cinque anni dopo, Cavaliere Ufficiale.

BRESCIA ARTIGIANA 33 magazine


Finanziamenti Coop

Credito

BENEFICIARI: IMPRESE ISCRITTE ALL La Cooperativa Artigiana di Garanzia valido strumento più che consolidato al servizio delle imprese artigiane, nonché delle costituende, prosegue il suo cammino di sostegno e di incentivazione allo sviluppo produttivo delle imprese agevolando l’accesso al credito. Sempre più attenta alle opportunità creditizie tipologia di finanziamento

TASSI CONVENZIONATI PARAMETRATI ALL’EURIBOR

IMPORTO MASSIMO

AMMORTAMENTO

DOCUMENTI

€ 50.000

Fino a 48 mesi

Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso

• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso

€ 186.000 chirografario € 350.000 ipotecario

Fino a 60 mesi chirografario Fino a 120 mesi ipotecario

Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso

• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso • Preventivi e/o fatture relative all’investimento

€ 186.000

Fino a 60 mesi

Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso

• Visura CCIAA • Ultimo CUD e/o 730 • Preventivi in essere • Bilancio previsionale primo esercizio

credito di esercizio

investimento

AVVIO NUOVE IMPRESE

Su tutte le operazioni con

Di concerto anche la Camera di Commercio di Brescia interviene da qualche anno puntualmente nel mettere a disposizione delle proprie risorse destinate alle imprese per rendere meno oneroso l’accesso al credito. Così anche per l’anno 2012 ha stanziato un fondo da distribuire alle imprese artigiane per operazioni

Legge Regionale 1/2007 Merita uno spazio particolare la Legge Regionale 1/2007, nata dalla condivisione di una strategia comune da parte delle Organizzazioni di categoria e dell’Assessorato Regionale dell’Artigianato, che favorisce la nascita, nonché l’accrescimento delle imprese, grazie alla concessione di agevolazioni piuttosto remunerative. Ed è per questo suo carattere incentivante che molte ipotesi sono divenute realtà. AREE DI INTERV.

Tipologia

SOGGETTI BENEFICIARI

FINANZ. CONCESSO

AGEVOLAZIONE

Misura A

Microcredito

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Minimo € 10.000,00 Massimo € 15.000,00

Contributo omnicomprensivo a fondo perduto a copertura del costo dell’operazione di garanzia.

Misura B (anche leasing)

Investimenti

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Minimo € 15.000,00 Massimo € 350.000,00

Contributo ad abbattimento tasso (in c/canoni per il leasing) pari al: 35% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula del finanziamento (o leasing) per la quota di operazioni sino ad € 100.000; 25% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula per la quota di finanziamento (leasing) superiore a € 100.000 sino a € 350.000.

AREE DI INTERV.

Tipologia

SOGGETTI BENEFICIARI

Finanziam. concesso

Linea 1 (FRIM)

Sviluppo aziendale

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Linea 4 (FRIM)

Crescita dimensionale d’impresa

Linea 5 (FRIM)

Linea 8 (FRIM)

Copertura

Agevolazione

Tasso

Durata

Da € 20.000 a € 1.500.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito/società di leasing (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00 mentre per i leasing euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,25).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento (solo per il co-finanziamento a medio termine.

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Da € 50.000 a € 1.500.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento rimborso semestrale.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento.

Trasferimento proprietà d’impresa

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Da € 50.000 a € 1.500.000,00

Fino al 50% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento rimborso semestrale.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento.

Start up

Co-finanziamento /Leasing per nuove attività imprenditoriali condotte da giovani (18-35), donne e soggetti svantaggiati.

Ditte individuali/imprese familiari da € 15.000 a € 40.000,00 Società di persone e di capitali: da € 15.000 a € 200.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile.L’intervento finanziario sarà erogato per il 70% a carico del FRIM. La restante quota dal soggetto abilitato (istituti di credito/ società di leasing).

Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.

Il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dal Soggetto abilitato (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 1,50,p mentre per i leasing euribor 6 mesi/Irs + spread massimo 2,30).

Per i co-finanziamenti a medio termine da 3 anni a 7 anni di cui massimo 2 anni di preammortamento, rate semestrali per i leasing da 3 anni a 7 anni, canoni trimestrali, importo max agevolabile iva esclusa al netto di oneri accessori e dell’eventuale canone anticipato.

34 BRESCIA ARTIGIANA magazine


perativa di Garanzia

Credito

L’ A L B O I M P R E S E A R T I G I A N E E P. M . I . offerte dal mercato finanziario, promuove attraverso una consapevole concertazione con gli istituti di credito presenti sul territorio iniziative ad “hoc” per soddisfare le esigenze di ciascuna impresa ad essa associata. In breve le proposte: QUOTA SOCIALE € 41,31

TEMPO DI EROGAZIONE

GARANZIE fidejussorie

COMMISSIONI

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno (chirografario) 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS) 2% sull’erogato (ipotecario)

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)

ntributi a fondo perduto

di liquidità e d’investimento sull’importo richiesto e garantito dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia. Le domande sono raccolte dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia e successivamente presentate alla CCIAA.

7 - Prospetto riassuntivo Il tutto favorito dal lavoro di presentazione della richiesta per tramite della Cooperativa Artigiana di Garanzia nonché della fidejussione della stessa. La legge disciplina quali aree di intervento le seguenti: misura A Microcredito (contributi in conto garanzia), misura B Investimenti (contributi in c/interessi e c/canoni) Frim linee 1-4-5-8 (cofinanziamento Regione Lombardia e Banche o Leasing). TASSO

DURATA

SPESE FINANZIABILI

Euribor 3/6 mesi o tasso irs fisso con spread variabili da 0,80 a 1,50.

Max 60 mesi

Acquisto di attrezzature e macchinari, sostegno di costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, acquisto di scorte.

Euribor 3/6 mesi + spread masimo applicabile 1,50 punti (2,00 nel caso del leasing).

Durata max 10 (dieci) anni per le operazioni destinate all’impianto, ampliamento e ammodernamento di laboratori; max 5 (cinque) anni per quelle destinate all’acquisto di macchine e attrezzature.

Operazioni di impianto, ampliamento e/o ammodernamento dell’unità produttiva (laboratori, capannoni ecc); acquisto di macchine, attrezzi ed automezzi nuovi e/o macchine ed attrezzi usati.

Spese finanziabili

Erogazione

• Opere murarie, di bonifica, impiantistica e costi assimilati (max 40% investimento ammiss.). • Macchinari, impianti, attrezzature, arredi nuovi o usati. • Sistemi gestionali integrati (software & hardware) fono al 10% dell’investimento ammiss.). • Marchi, brevetti e licenze di produzione. • Spese di commissione per garanzie (max 2% del programma di investimento ammiss.). • Spese generali e di gestione del progetto (max 10% del programma di inv.ammiss). Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on-line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate). Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

È ammissibile il prezzo di acquisizione della partecipazione all’impresa target, il cui valore dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

È ammissibile il 50% del prezzo di acquisizione dell’intera proprietà dell’impresa oggetto di trasferimento, con esclusione delle partecipazioni detenute da eventuali investitori istituzionali: il valore della transazione dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

Tutte al netto dell’IVA e di altre imposte e sostenute dopo la presentazione della domanda: 1) adeguamenti tecnici ed impiantistici dell’immobile sede dell’attività(max 30% dell’investimento ammissibile); 2) acquisto di beni strumentali nuovi finalizzati all’avvio dell’attività (attrezzature, macchinari, impianti specifici, arredi); 3) costi di avvio attività di franchising (fee di ingresso) fino al 60% dell’investimento programmato e ammesso; 4) progettazione e realizzazione di un sito internet aziendale; 5) affitto dei locali sede dell’iniziativa per il primo anno di attività nella misura massima del 20% dell’investimento; 6) acquisto automezzi nuovi strettamente necessari per lo svolgimento del ciclo produttivo (esclusi automezzi per attività di autotrasporti); 7) acquisto attività preesistenti nel limite dell’80% del programam di investimento; 8) acquisto attività preesistenti condotte da impresa familiare fino al 100% del programam di investimento, purché l’impresa familiare acquisita sia in attività da almeno 5 anni; 9) licenze di sfruttamento economico, brevetti industriali e licenze di software; 10) costi sostenuti per garanzie nel limite del 3% dell’investimento ammissibile; 11) spese generali in misura forfettaria nel limite massimo del 5% dell’investimento ammissibile.

Erogazione in massimo due tranches. Nel caso del co-finanziamento l’erogazione può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate) 2) due tranches: la prima, di importo pari al 50% dell’intervento fin. concesso dietro presentazione di adeguate garanzie di importi pari almeno all’erogazione richiesta. La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento. Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing.

BRESCIA ARTIGIANA 35 magazine



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