Brescia Artigiana Magazine - n.1 2012

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO XI - BRESCIA marzo 2012 - numero 1

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ANNO XI - BRESCIA marzo 2012 - numero 1

ANNO X - BRESCIA giugno 2011 - numero 2

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO X - BRESCIA settembre 2011 - numero 3

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ANNO X - BRESCIA dicembre 2011 - numero 4

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Sommario SOMMARIO

Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

ANNO X - BRESCIA marzo 2011 - numero 1

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Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia

FORZA IMPRENDITORIALE SPIRITO SOCIALE

Editoriale 4 Brescia: tra crisi, burocrazia e nuove tasse

News a 5 1 giornata provinciale “prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro”

6 Il futuro energetico nel nostro Paese tra fonti rinnovabili ed efficienza 8 L’etica della responsabilità per costruire l’economia del futuro 8 Più credito alle imprese! 9 Tra vecchie e nuove tecnologie come l’e-book: quale futuro per il settore della carta stampata Direttore responsabile Eugenio Massetti

10 Confartigianato alla fiera “Aliment & Attrezzature” di Montichiari

Addetto stampa Giuseppe Mariano Lamberti

11 La Giunta a Roma da Papa Benedetto XVI

Comitato di redazione Carlo Piccinato, Fulvio Tedoldi, Marco Metallo, Franco Guarino, Michele Turrini, Giovanna Lombardi, Paolo Corbucci Progetto, realizzazione e stampa a cura di: Immago - Chiari (Bs) Tel. 030 7000111

Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 12/2002 Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 Autorizzazione filiale di Brescia N. 1 Anno XI - marzo 2012

11 Reti d’impresa, firmato a Milano l’accordo tra Confartigianato ed Intesa Sanpaolo 12 19 marzo, una giornata dedicata ai pensionati di Confartigianato 13 L’ARTIGIANATO in fiera a Lumezzane Sant’Apollonio 14 ENERGIA e GAS Tutela e risparmio per le imprese 14 Incontro con gli acconciatori di Chiari e Desenzano 15 Sabbio Chiese e Gavardo: mandamenti vicini alla loro terra

Categorie 16 Campagna di controllo dei gas di scarico

Categorie 16 Convenzione Confartigianato Autoparco Brescia Est 17 RC Auto e Decreto Liberalizzazioni 17 Stop del Senato alla norma che taglia il 30% di risarcimenti 18 2012 per l’Autotrasporto anno decisivo 20 Disciplina del trasporto dei veicoli oggetto di soccorso stradale 21 Nuova Delibera della Regione Lombardia per Impianti Termici

Ambiente 24 Anno nuovo… bolletta nuova 25 Nuova organizzazione dei Corsi di Formazione in materia di Sicurezza

Lavoro e previdenza 29 Ammortizzatori Sociali in deroga

Formazione 30 “Design Artigiano”: presentati i risultati dell’innovativo progetto di Confartigianato Brescia e Lodi 33 Il futuro è “saperne di più”

Fiscale 34 Decreto liberalizzazioni 35 Decreto semplificazioni

Territorio 38 La nuova sede del mandamento di Verolanuova

Patronato 39 Istituto Nazionale di Assistenza e di Patronato per l’Artigianato

Per le inserzioni pubblicitarie su questa rivista, contattare: EMMEDIGI Pubblicità S.r.l. - Via Malta, 10 - 25124 Brescia (BS) - Tel. 030.224121


Editoriale

Brescia: tra crisi, burocrazia e nuove tasse N

uovi balzelli, pastoie burocratiche, costi d’esercizio sempre più elevati: sono questi alcuni degli aspetti che oggi purtroppo caratterizzano in negativo l’attività degli artigiani, già alle prese con difficoltà e problemi derivanti dalla crisi economica mondiale. E le decisioni adottate dal mondo politico in questi ultimi mesi, nonostante le solelcitazioni giunte dalla sfera imprenditoriale come da quella sindacale, sembrano dettate più dalla smania di far cassa che di venire incontro ai bisogni dei cittadini, siano essi lavoratori dipendenti o imprenditori, pensionati o disoccupati. Esempio più eclatante di quest’ottica è la famosa Imposta Municipale Unica, che già si sa di dover pagare, e molto di più rispetto a prima dell’abolizione dell’ICI: poco o nulla si è infatti detto e scritto riguardo alla sua introduzione ed ancor di più sulla sua ricaduta sugli immobili delle imprese, quindi di riflesso anche del suo impatto sul tessuto produttivo bresciano. Si tratta di una grave svista, perché le aziende artigiane rappresentano il motore della nostra economia e, in momenti di gravi crisi come quelli attuali, caricarle di ulteriori tassazioni potrebbe risultare per molte di loro un colpo mortale. Secondo un recente studio realizzato da Confartigianato a Brescia il maggior gettito dovuto sugli immobili delle imprese con aliquota al 7,6 per mille passerebbe da 109 a 155 milioni di euro, mentre con l’ipotesi di aumento del 3 per mille (una scelta lasciata alla discrezionalità dei Comuni), quindi IMU al 10,6, si andrebbe a 216,5 milioni e con la riduzione del 3 per mille si scenderebbe a 94 milioni. In ogni caso questa tassa rappresentrà un altro inaccettabile aggravio ed altri pesanti spese a carico degli imprenditori, già duramente colpiti in questi ultimi anni dalla crisi economica, visto che in media l’esborso risulterà essere doppio rispetto alla vecchia ICI. L’introduzione di questa tassa porterà così ad un incremento annuo di spesa per ogni industriale ed artigiano di 1566 euro, una bella mazzata per un settore che già annaspa sotto i colpi della crisi e che nel 2011 ha visto fallire oltre 11mila imprese. Tra l’altro ancora non si sa ancora 4 BRESCIA ARTIGIANA magazine

Eugenio Massetti

ufficialmente come e quanto si dovrà pagare, visto che la prima rata della stangata IMU arriverà a scadenza il 16 giugno ma finora solo il 6 per cento dei Comuni ha deliberato la nuova aliquota e gli altri potranno farlo entro il 30 giugno, termine che molto probabilmente slitterà a settembre. Altra piaga che affligge gli artigiani è quella della burocrazia fiscale, che costringe a sacrificare non solo denaro ma intere giornate di lavoro, ben 36 secondo gli ultimi calcoli, per gli adempimenti sopportando nel contempo complessità e lungaggini burocratiche. Non bisogna poi dimenticare che, di fronte alla tanto sbandierata semplificazione burocratica, in Italia per ogni norma che snellisce l’iter burocratico ne vengono emanate ben sei che complicano sempre più la vita agli imprenditori. Il tutto va poi rapportato al fatto che anche la macchina burocratica ha un suo costo, riversantesi a cascata sulle spalle dei cittadini e sulle casse delle imprese: insomma si perdono ore lavorative per la burocrazia e con quelle che restano si dovrebbe pagare la burocrazia. Altro tema molto delicato che riguarda il settore produttivo è quello del caro-elettricità. Nel nostro Paese, infatti, le piccole e medie imprese registrano costi superiori in media del 30% rispetto alle loro concorrenti europee. Un fatto che, fin dall’inizio, porta ad una penalizzazione dei prodotti italiani, mentre con una più equilibrata politica energetica si potrebbero alleggerire le spese sostenute dalle nostre aziende e ridurre il divario per renderle maggiormente competitive sul mercato. Il compito di Confartigianato, oggi come il giorno della sua fondazione, è quello di aiutare gli imprenditori e le aziende con iniziative e progetti, sollecitando nello stesso tempo il mondo politico perché trovi rimedi e soluzioni alla crisi attuale. Ma questo ora non è più sufficiente. Di fronte ai critici scenari apertisi negli ultimi anni non si deve guardare al passato ma prendere un atteggiamento nuovo, guardare al futuro, all’innovazione, al momento in cui l’economia tornerà a correre, un momento che dovrà trovare gli imprenditori bresciani pronti a misurarsi con i loro concorrenti su tutti i mercati del globo.


News

a 1 Giornata provinciale

“prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro” Chiari, Villa Mazzotti

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a salvaguardia della salute dei lavoratori ed una più incisiva campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza, in modo da ridurre il più possibile il numero degli infortunati in ambito professionale: da qui è nata la proposta dell’Associazione Mutilati ed Invalidi del Lavoro, cui per prima ha dato il suo appoggio Confartigianato Imprese Unione di Brescia, d’indire una giornata dedicata al tema della “Prevenzione e sicurezza nel mondo del lavoro”. Il convegno, che è stato ospitato nei locali di Villa Mazzotti a Chiari domenica 25 marzo, ha visto la partecipazione del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti, affiancato dal presidente ANMIL di Brescia Angelo Piovanelli, da Aurelio Salvoni, presidente del Mandamento Confartigianato di Chiari, dal delegato ANMIL di Chiari Pierangelo Zambellini, dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chiari Annamaria Boifava, da Carlo Piccinato, segretario generale di Confartigianato Brescia, Paolo Reboni, segretario aggiunto CISL Brescia e Francesco Bellucci, responsabile INAIL di Palazzolo sull’Oglio. “Ed in questo primo scorcio del 2012 le cose non vanno meglio – ha sottolineato il presidente ANMIL Piovanelli –, visto che Brescia con 6 morti sui luoghi di lavoro risulta essere purtroppo la prima città della Lombardia. Per ovviare a tale situazione ci stiamo impegnando a tutti i livelli, chiedendo tra l’altro al governo che la riforma del

lavoro oggi allo studio ponga grande attenzione anche al tema della sicurezza”. Il fenomeno delle morti bianche non accenna quindi a regredire, tanto che nel 2011 in Lombardia si sono registrati 72 decessi, mentre finora la nostra regione conta già 15 disgrazie mortali sulle 105 computate a livello nazionale. “Analizzando poi le dinamiche degli incidenti – ha proseguito Massetti – emerge una diffusa carenza della cultura della sicurezza, più accentuata tra i giovani lavoratori. Inoltre con la crisi gli approcci al mondo del lavoro sono enormemente cambiati, portando di riflesso ad un aumento degli infortuni. Fine di questo convegno è quindi quello di trattare il tema della sicurezza ed illustrare l’attuale situazione del mondo del lavoro, proponendo idee e migliorie per renderlo sempre più sicuro e protetto”. La giornata di domenica ha preso il via alle 9 con il ritrovo presso la sede ANMIL di Chiari in Vicolo Pace, da dove si è snodato un corteo verso la Chiesa di Santa Maria per la celebrazione di una Santa Messa seguita dalla commemorazione dei Caduti sul lavoro. Alle 11.15 a Villa Mazzotti si è quindi aperto il convegno, che ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico. Aurelio Salvoni e Enrico Salemi “portabandiere” di Confartigianato

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News Un convegno promosso da Confartigianato

Il futuro energetico nel nostro Paese tra fonti rinnovabili ed efficienza U

na più efficiente politica di risparmio e nuove fonti energetiche per un futuro migliore per il nostro Paese: è intorno a questi temi che si è sviluppato il convegno organizzato per il 26 gennaio scorso nella sede di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Ad aprire il dibattito è stato il Presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti sottolineando l’importanza di aumentare l’impegno sia verso lo studio di fonti rinnovabili che verso la ricerca di una vera efficienza energetica. “Soprattutto in Italia, – ha proseguito Massetti – dove le piccole e medie imprese, nella veste di consumatrici di energia, sono sottoposte a costi superiori in media del 30% rispetto alle concorrenti europee, fatto che già in partenza determina una penalizzazione dei nostri prodotti”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento dell’onorevole Patrizia Toia, Vice Presidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento Europeo, che nel prendere la parola ha ribadito la necessità sempre crescente di puntare sull’efficienza energetica, mantenendo i risultati produttivi raggiunti finora ma consumando meno. “In questo momento di crisi – ha continuato – è necessario risparmiare il più possibile attraverso accorgimenti tecnologici e mutamenti delle abitudini, cercando nel contempo di creare

nuovo lavoro attraverso la riconversione e l’innovazione delle industrie”. “Il momento difficile che stiamo attraversando – ha sottolineato quindi il Vice Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – può essere visto anche come un toccasana, perché rimette al centro la persona, la famiglia, il territorio e le imprese, sulla linea da sempre portata avanti da Confartigianato”. Subito dopo è intervenuto Vincenzo Cioffo, dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, con una riflessione sul dopo Fukushima e sulla necessità di cercare nuove fonti energetiche e rinnovabili, seguito da Chicco Testa, Presidente di Energie Valsabbia, con una dichiarazione sulla necessità, dato che oggi la maggior parte dell’energia elettrica mondiale è prodotta con combustibili fossili, di rendere il sistema delle energie rinnovabili in grado di sostenersi da solo senza il bisogno di quegli incentivi che finora hanno “bloccato” i settori della ricerca dedicati ad altre fonti energetiche. “Incentivare il fotovoltaico – ha ribadito infatti Tommaso Franci dell’Osservatorio Energia R.E.F. chiudendo il convegno – ha portato ad utilizzare ritrovati tecnologici di industrie prettamente straniere mentre gli stessi incentivi hanno impedito la diffusione di altri sistemi energetici rinnovabili studiati e realizzati da aziende italiane”. L’efficienza, però, non si può raggiungere solo con ammodernamenti delle strutture e sviluppo delle energie rinnovabili, ma anche con il risparmio. “Proprio per questo – ha concluso il presidente Massetti – l’impegno di Confartigianato Energia per le Imprese non si concentra unicamente sull’aiuto da fornire alle imprese per ridurre i costi, ma si esplica sia in un’attività di intermediazione volta a modificare il costo dell’energia elettrica che di sollecitazione sugli organi decisionali per promuovere una maggiore trasparenza delle bollette per l’utente”.

Progetto C.R.E.A. Energia - checkup sul risparmio e l’efficienza energetica come strumento per il rilancio della competitività del comparto artigiano Convenzione Artigianato 2006 - 2010 – bando 2010

In partnership con:

Con il contributo di:

Industria, Agricoltura, Edilizia e Cooperazione

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L’etica della responsabilità Più credito alle imprese! per costruire l’economia del L futuro Convegno a GIANICO

Una sollecitazione al nuovo governo

L’

etica della responsabilità nell’economia, nella finanza, nella politica e nel sociale è stato il tema centrale attorno a cui è ruotato il seminario, organizzato dalle associazioni bresciane aderenti al Forum di Todi, tenutosi sabato 4 febbraio nella chiesetta di San Giorgio a Brescia. Durante l’incontro, cui erano presenti i rappresentanti di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Acli, Mcl, Confcooperative ed Unione Agricoltori coordinati dal direttore di Teletutto Nunzia Vallini, sono risuonate più volte le parole del vescovo Luciano Monari pronunciate davanti al Consiglio Comunale riunito in Loggia. Partendo dall’assunto che nella nostra società è andato in crisi quel modello che, avendo messo da parte il valore del lavoro, aveva posto quale suo fondamento il guadagno veloce, il presidente Massetti è intervenuto ribadendo l’importanza di “cambiar registro, perché siamo purtroppo molto individualisti. L’egoismo dilagante, individuale e di gruppo, non ha infatti consentito la nascita di una solidarietà dello sviluppo attraverso la pace sociale”. Dai vari interventi è scaturita una riflessione sul ruolo che le associazioni di categoria dovrebbe ricoprire, cioè quello di stimolo al lavoro eticamente responsabile, attraverso un forte richiamo al mondo della politica per una maggiore attenzione ai temi che hanno portato alla crisi. La responsabilità delle associazioni cattoliche è, quindi, quella di costruire un nuovo modello culturale che metta al centro la persona. “Siamo delusi – ha continuato Massetti – dall’operato del governo Monti, da cui attendiamo ancora misure riguardanti i settori energia e trasporti, che incidono sui prezzi finali. Le associazioni come quelle presenti oggi fanno da sempre il loro dovere: se non fosse stato per noi l’Italia sarebbe in default. L’esperienza di Todi è importante, ma se tutti continueremo a fare il nostro dovere come in passato non sarà necessario creare una cabina di regia per coordinare gli sforzi, tutto si finalizzerà naturalmente”.

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e necessità e le difficoltà in cui si dibattono le aziende artigiane in questo momento di crisi economica mondiale ed il loro difficoltoso rapporto con le banche sono stati i temi principali del convegno, promosso da Confartigianato Imprese Unione di Brescia, da UBI Banca di Valle Camonica e dall’Amministrazione comunale di Gianico, tenutosi nella serata di lunedì 30 gennaio presso la Biblioteca Comunale di Gianico. All’incontro, che ha visto la partecipazione di numerose realtà imprenditoriali locali, hanno preso la parola Franco Guarino, della Cooperativa Artigiana di Garanzia di Confartigianato Brescia, Mario Pendoli, sindaco di Gianico, e Gianpaolo Bottanelli, della Banca di Valle Camonica. Obiettivo della serata è stato quello di far conoscere e comprendere in modo più approfondito ed articolato le esigenze delle ditte artigiane, mettendole poi a confronto con le realtà operative sia delle banche che della Cooperativa Artigiana di Garanzia. Durante il dibattito è emersa quindi l’importanza dei finanziamenti erogati dalle banche, che in molti casi risultano essere determinanti per la continuità delle aziende, ed è stata illustrata l’importanza dell’azione di Confidi. Infatti le banche richiedono maggiori fatturati e redditività, in un momento in cui questi sono in forte calo, per concedere aiuti economici, ma grazie all’operato di Confidi, diviene meno difficile ottenere un finanziamento perché, dietro copertura di una parte della richiesta, il rischio viene ripartito tra la banca, le aziende e la stessa Confidi, fornendo così maggiori garanzie. L’incontro è poi proseguito illustrando ai convenuti le diverse attività svolte da Confidi a favore degli artigiani, concludendosi con uno sguardo sul panorama dei contributi regionali che si possono ottenere, con diverse e significative agevolazioni, tramite l’intervento di Confidi.


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Tra vecchie e nuove tecnologie come l’e-book: quale futuro per il settore della carta stampata

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e nuove tecnologie ed il loro rapporto con il libro stampato sono stati al centro dell’incontro, promosso da Auser Insieme Camuna, svoltosi presso la Sala Civica di Cividate Camuno. Ad aprire il dibattito è stato Alessio Domenighini sottolineando un dato preoccupante fornito dall’Istat, gli oltre 723mila lettori in meno nell’ultimo anno. “Le nuove tecnologie – ha quindi proseguito Domenighini – possono servire ad invertire questa tendenza? Il problema è infatti quello di costruire la voglia di leggere nei giovani, gli stessi che più d’altri hanno facilità ad avvicinarsi ai nuovi ritrovati”. Una prima risposta l’ha fornita Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, sostenendo che i libri non sono in estinzione ed il mercato del libro non è morto. “Il libro – ha continuato – si legge sopra la carta, mentre gli e-book, con le loro numerose applicazioni, possono risultare dispersivi e non permettere di concentrarsi sul contenuto. D’altra parte bisogna riconoscere che l’offerta sul mercato di bravi scrittori in grado di attrarre l’attenzione del pubblico al momento è carente”. Sulla stessa linea Simone Quetti, del Museo tipografico di Artogne, che ha preso la parola spiegando come per lui l’e-book sia una comodità ma non un grande

Convegno a cividate camuno progresso. “L’e-book può essere visto anche come una provocazione per gli editori, per invogliarli a stampare libri migliori e più ricercati evitando di pubblicare qualsiasi cosa si trovino sottomano”. Altra visuale quella proposta da Achille Gasparotti, direttore della Cooperativa Zeroventi, impegnato nel settore delle biblioteche pubbliche. “I bibliotecari – ha infatti rimarcato – devono per primi essere sensibili alle nuove tecnologie, perché sono strumenti necessari in grado di rendere più facili e veloci alcuni metodi di studio e ricerca. Ora vi è un grande spazio per l’evoluzione, basti pensare che negli Stati Uniti, dove tutto accade cinque anni prima che da noi, i file per gli e-book sono più venduti dei libri cartacei”. A chiudere la serata è stato infine il professor Giancarlo Maculotti, sostenendo come ogni cambiamento nella storia dell’uomo abbia portato più libertà ma nello stesso tempo più dipendenza. “Il computer – ha infatti spiegato – fornisce al suo utilizzatore moltissime libertà, con opportunità di ricerca e conoscenza praticamente infinite, ma d’altra parte crea un’enorme dipendenza, dall’energia elettrica come dalla memoria disponibile, che ne limitano in qualche modo la fruibilità.

Al tavolo dei relatori: Eugenio Massetti, Simone Quetti e Giancarlo Maculotti BRESCIA ARTIGIANA 9 magazine


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Confartigianato alla fiera “Aliment & Attrezzature” di Montichiari Tra corretta alimentazione e segreti della panificazione

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l tema della corretta alimentazione e di una sana nutrizione hanno fatto la parte del leone nella partecipazione di Confartigianato Imprese Unione di Brescia alla 25a edizione di “Aliment&Attrezzature”: quest’anno, infatti, il nostro sodalizio, in collaborazione con il Mandamento di Montichiari, ha organizzato il convegno “Mangia sano, vivi meglio!”, ospitato il 26 febbraio nei locali della Sala Scalvini. Ad aprire l’incontro è stato il presidente Eugenio Massetti che, affiancato dal presidente dell’Unione Panificatori di Brescia Roberto Perotti, ha sottolineato l’importanza di una corretta alimentazione e di una vita sana. “Quindi – ha proseguito – abbiamo deciso di inaugurare la nostra partecipazione alla fiera di quest’anno con un momento di studio Roberto Perotti e riflessione sui cibi sani e sulla necessità Presidente della Categoria dei di divulgare nella maniera più ampia Panififatori di Brescia possibile, grazie anche alla presenza dei nostri panificatori, la cultura del vivere sano”. Concetti ripresi anche dal presidente della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia Mauro Parolini che ha portato il saluto dell’amministrazione regionale. Durante il convegno il professor Pier Giorgio Pietta, docente universitario, dirigente di ricerca del Mauro Marini

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CNR ed autore di numerosi saggi sulla nutrizione e la fitoterapia, ha prePier Giorgio Pietta sentato le linee guida generali di Esperto di nutrizione una corretta alimentazione, tramite la rappresentazione della Piramide Alimentare, illustrando qualità e principi nutritivi di alimenti e bevande. Infine una parte della presentazione è stata dedicata ad un alimento fondamentale, ma troppo spesso poco considerato, il pane, cui è seguita una trattazione generale dei vari cereali. Questa seconda parte del conveMauro Parolini gno è andata quindi a ricollegarsi all’alPresidente della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia tra importante presenza di Confartigianato ad “Aliment&Attrezzature”, quella dei panificatori che, alternandosi in una ventina per i quattro giorni d’apertura della manifestazione, in un apposito stand hanno illustrato a migliaia di visitatori tecniche e “segreti” della panificazione, impiegando ben 350 kg. di farina per produrre pane, focacce (normali, capricciose ed integrali), pizze, panini con noci, uva od olive, panini dolci e brioches. Un impegno reso possibile, oltre che dai volontari presenti allo stand, anche dalle numerose ditte che hanno sponsorizzato l’evento, quali Molino Dallagiovanna, Molino Colombo, Cold Baker, Italmill, Robo divisione alimentari e G.R. Di Roggeri Giacomo s.a.s.


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La Giunta a Reti d’impresa, Roma da Papa firmato a Milano Benedetto xvi l’accordo tra Confartigianato e Intesa Sanpaolo

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l 14 marzo scorso la giunta di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, capitanata dal presidente Eugenio Massetti ed accompagnata dal Cardinale Giovanni Battista Re, ha partecipato all’udienza di Sua Santità Papa Benedetto XVI. L’incontro si è svolto in occasione della consegna al Santo Padre di uno stemma commissionato dall’Associazione “Davide Rodella”, con l’appoggio di Confartigianato, e realizzato con l’antica tecnica dell’intarsio dall’artista Giuseppe Ponzanelli di Botticino. Il prezioso manufatto, creato utilizzando onice bianco, corallo rosso, ambra ed alabastro, riproduce lo Stemma Papale ed è stato voluto per ribadire la gratitudine dei fedeli bresciani nei confronti di un Papa che va incontro alle fatiche dell’umanità rilanciando nello stesso tempo un sentimento di amicizia e di servizio.

romuovere iniziative destinate ad incoraggiare, accelerare e consolidare alleanze e collaborazioni tra imprese: su questi presupposti è stato siglato nella giornata di martedì un accordo tra Confartigianato Lombardia, Artigianfidi Lombardia e la direzione regionale di Intesa Sanpaolo. L’accordo, presentato dal presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti e dal vice presidente, delegato al credito, Eugenio Massetti, giunge in un periodo particolarmente difficile per l’economia lombarda e vuole essere un supporto in più offerto alle piccole imprese artigiane della nostra regione per rafforzarne le capacità competitive. “Quest’intesa – sottolinea Massetti –, che si riferisce in particolare al contratto di rete introdotto nel nostro Paese tre anni fa, contribuirà a creare sul territorio una più profonda cooperazione tra aziende, fondamentale a livello locale in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando. La stessa Intesa Sanpaolo, molto attenta al tema delle reti d’impresa, alcune settimane fa ha deciso di creare un Osservatorio da un lato per monitorare l’impatto delle reti sul tessuto produttivo locale e dall’altro per incentivarne la formazione”. Le reti d’impresa, aggregazioni che consentono alle aziende di una stessa filiera di collaborare in maniera stabile e flessibile su progetti comuni, rappresentano infatti una risposta innovativa alle sfide che giungono dai mercati, soprattutto quelli internazionali. Non a caso nella nostra regione si registra il maggior numero di aggregazioni d’impresa, 2173 pari al 17% del totale presente in Italia. “Lavorando e progettando insieme – prosegue Massetti – le imprese possono condividere conoscenze ed aumentare la propria competitività, rispondendo meglio alle sfide della globalizzazione. Come Confartigianato siamo sempre più convinti che l’aggregazione possa rappresentare una carta vincente, da giocare però fin da subito, sui mercati del futuro”.

Eugenio Massetti con l’Artista Alfiano Giuseppe Ponzanelli BRESCIA ARTIGIANA 11 magazine


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19 marzo, una giornata dedicata ai pensionati di Confartigianato I

l Consiglio dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato ha organizzato, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe patrono degli artigiani, una giornata dedicata ai propri iscritti, iniziata con la visita alla sede mandamentale di Desenzano e proseguita con la celebrazione di una Santa Messa nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore. Dopo la funzione i partecipanti, insieme al presidente Eugenio Massetti e Pierino Pelosi, si sono trasferiti al ristorante “Borgo Machetto”, dove ad alcuni dei soci è stato consegnato un diploma di benemerenza per i tanti anni di laboriosa attività artigiana e di fedeltà all’organizzazione. La giornata si è quindi conclusa con una visita ai monumenti ed alla torre di San Martino della Battaglia.

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L’ARTIGIANATO in fiera a Lumezzane Sant’Apollonio E

sposizione di prodotti locali, incontri, convegni e sfilate: questi sono stati gli ingredienti de “L’artigianato in mostra”, manifestazione promossa da Confartigianato Imprese Unione di Brescia e svoltasi il 17 e 18 marzo a Lumezzane Sant’Apollonio in piazza Portegaia. Ad aprire la kermesse sono state, nella mattinata di sabato, le giovani laureate premiate da Confartigianato negli ultimi anni, che hanno presentato in un affollato incontro con gli studenti delle scuole superiori valgobbine le tesi con cui hanno analizzato quel raro esempio di città-officina rappresentato da Lumezzane, approfondendo lo studio della storia economica della Valle del Gobbia e lanciando nuove proposte per il futuro. L’inaugurazione ufficiale della manifestazione si è tenuta con il taglio del nastro, cui è seguito il convegno “Lumezzane, la città-officina. La vicenda imprenditoriale della Val Gobbia” con la partecipazione del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti, del sindaco di Lumezzane Silverio Vivenzi, dell’assessore alle attività produttive Rosanna Saleri e del presidente del Mandamento di Lumezzane Flavia Caldera. “Riprendendo un’antica tradizione degli artigiani locali – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti – da un lato vogliamo rendere omaggio a tutti coloro che, quasi settant’anni fa, hanno dato il via con impegno e caparbietà allo sviluppo economico di Lumezzanesi e dall’altro rimarcare il livello d’eccellenza

raggiunto dai produttori in diversi settori. Ma oggi, nel momento in cui il dibattito sulla riforma del mercato del lavoro è aperto, dobbiamo anche ribadire che noi artigiani non ci sottraiamo al confronto col governo, ma vorremmo che le ragioni delle micro-aziende venissero ascoltate”. Nella stessa occasione è stata presentata la ricerca di Alfredo Pasotti dedicata alla nascita ed all’attuale situazione delle imprese lumezzanesi, condensata in un’agile volume che ripercorre la vicenda unica della Lumezzane artigiana e produttiva. “Abbiamo impiegato anni – ha ricordato il sindaco Vivenzi – per creare i nostri reparti produttivi, ma ora sono venuti a mancare i mercati. Tuttavia io sono fiducioso nel futuro di Lumezzane, perché vedo “nuovi eroi” in grado di interpretare il momento attuale e di coglierne le occasioni di rilancio”. La mattinata di domenica ha visto lo svolgimento di un momento d’incontro, dal titolo “Giocare con il pane”, tra panificatori e bambini, mentre nel pomeriggio gli acconciatori della Scuola di Confartigianato hanno dato vita ad un’esibizione artistica seguita dalla presentazione di abiti del ‘700 e del Carnevale di Venezia realizzati da Germana Salvi.

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ENERGIA e GAS

Incontro con gli Tutela e risparmio per acconciatori le imprese, un’idea di Chiari e nata più di otto anni fa Desenzano

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ome è noto diversi anni fa nel nostro Paese è iniziato il processo di liberalizzazione dei mercati dell’energia e del gas. Concorrenza vuol dire opportunità, ma significa anche pubblicità e talvolta una certa invadenza da parte di venditori insistenti e procacciatori con mirabolanti promesse di risparmio. Proprio a tutela degli interessi delle piccole e medie aziende, nel 2004 Confartigianato Brescia, insieme ad altre federazioni lombarde e piemontesi, ha dato origine a CEnPI (Confartigianato Energia per le Imprese). CEnPI tratta il prezzo dell’energia e del gas per conto delle imprese, procacciando contratti più vantaggiosi rispetto al mercato (in media il 12%). Infatti la sua forza si basa su due ingredienti fondamentali: l’aggregazione dei consumi: trattare il prezzo di forniture per migliaia di imprese non è come trattarlo solo per la propria; la competenza: l’organizzazione consente di avere diverse persone specializzate e sempre aggiornate sugli sviluppi della normativa e di un mercato spesso complesso e insidioso; Oggi i buoni risultati di CEnPI sono certificati dagli oltre 6000 punti in fornitura, dalla continua espansione territoriale (oltre 32 federazioni provinciali aderenti ad oggi), dai risparmi fatti conseguire alle imprese (si stimano circa 4 milioni di euro all’anno) e dalla qualità del servizio offerto. Infatti le aziende aderenti a CEnPI hanno anche il vantaggio di poter far riferimento al personale di Confartigianato invece che ad un call-center. Uno dei segreti del successo sono le scarse barriere all’ingresso: bastano un paio di bollette per avere una valutazione seria da parte dell’ufficio energia di Confartigianato, mentre l’eventuale adesione è gratuita. Per informazioni è possibile contattare il Settore Energia di Confartigianato telefonando ai numeri 030 3745275-276, oppure inviando un fax allo 030 3745337 od una mail all’indirizzo energia@confartigianato.bs.it. 14 BRESCIA ARTIGIANA magazine

Come cambia il settore benessere alla luce delle nuove normative L’attività di acconciatore alla luce delle recenti modifiche apportate alla normativa del settore: questo è stato il tema portante degli incontri organizzati da Confartigianato, in collaborazione con i Mandamenti di Chiari e Desenzano, rivolti a tutti gli acconciatori presenti nelle rispettive aree di competenza. Alla riunione svoltasi lunedì 23 gennaio presso l’Ufficio mandamentale di Chiari, hanno preso parte Aurelio Salvoni, presidente Regionale Acconciatori, Marco Metallo, Responsabile Area Categorie Confartigianato Brescia, ed Enrico Salemi, Responsabile del Mandamento di Chiari che, davanti ad una quarantina di professionisti del settore, hanno illustrato le nuove norme riguardanti tra l’altro le giornate e gli orari d’apertura e chiusura, l’affitto poltrona, le possibilità di nuovi accessi alla professione, gli scarichi in fognatura ed il SISTRI, nonché le delibere comunali ed i diversi prezzi applicati alla clientela. Presso il Palazzo del Turismo del Comune di Desenzano si è quindi tenuto il 20 febbraio un secondo incontro, sempre finalizzato alla spiegazione delle norme appena introdotte, con la partecipazione del presidente Aurelio Salvoni e di Marco Metallo, responsabile delle Categorie, che hanno trattato in maniera approfondita i numerosi argomenti proposti ai diversi partecipanti.


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Sabbio Chiese e Gavardo: mandamenti vicini alla loro terra Raccolti fondi a favore del reparto di cardiologia dell’ospedale di Gavardo.

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otare il reparto di cardiologia dell’Ospedale di Gavardo di nuove attrezzature di ultima generazione: questa è l’impegnativa sfida raccolta da privati ed enti pubblici in Valle Sabbia fin dallo scorso anno. Lunedì 30 gennaio a rispondere a quest’appello è stata la Confartigianato Imprese Unione di Brescia che, per mano del suo presidente Eugenio Massetti, presso la sede della Comunità Montana di Valle Sabbia a Nozza di Vestone ha Da sinistra: Luciano Manelli, Domenico Zani, Eugenio Massetti, Ermano Pasini e Fabio Russo consegnato una donazione di 5mila euro al presidente comunitario Ermano Pasini ed al direttore Pasini, potrà così dotarsi di un amplificatore di brillanza, generale dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano Fabio strumento in grado di visualizzare in maniera precisa i Russo. cateteri durante gli interventi al cuore. “Questa donazione – ha sottolineato il presidente Massetti – viene incontro ai desideri dei nostri Mandamenti di Sabbio Chiese e Gavardo che, per voce dei loro presidenti Domenico Zani e Luciano Manelli, hanno dimostrato ancora una volta concretamente la loro vicinanza al territorio”.

“L’impegno espresso da Confartigianato – ha quindi spiegato Russo – è il segno di una volontà d’aiuto per tutto quello che rappresenta l’ospedale per la valle. Il presidio ospedaliero, con professionalità di tutto rispetto, sta crescendo nonostante la situazione generale della sanità in Lombardia non sia rosea.

Un tema, quello del territorio, ripreso anche dal presidente Ermano Pasini che, nel ringraziare Confartigianato per l’offerta, ha rimarcato come “chi lavora sul territorio crede e si impegna per il futuro dell’ospedale, un futuro che interessa anche ai Comuni, i cui rappresentanti sono qui riuniti oggi proprio per conoscerne la situazione attuale e gli sviluppi futuri”.

Il nostro obiettivo non è semplicemente quello di mantenere l’esistente ma ampliare sempre più la struttura e migliorare il più possibile i servizi che essa già oggi fornisce ai cittadini”.

Con questa raccolta fondi il reparto di cardiologia del nosocomio di Gavardo, diretto dal dottor Gianfranco

“Quest’iniziativa – ha concluso Massetti – ha conseguito ottimi risultati, tanto che in futuro potrebbe essere ripetuta a favore di altre realtà o di altri progetti legati al territorio della valle”.

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Convenzione Campagna di controllo dei tra Confartigianato gas di scarico Brescia e Autoparco Nuove disposizioni sul controllo dei gas di scarico dei veicoli

Brescia Est

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seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n.5/2012 ‘Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo’ ed in particolare dell’art.11 ‘Semplificazioni in materia di circolazione stradale, abilitazione alla guida, affidamento del servizio informazioni sul traffico, ‘bollino blu’ e apparecchi di controllo della velocità’, si informa che a partire dall’anno 2012 il controllo obbligatorio dei gas di scarico dei veicoli è effettuato esclusivamente al momento della revisione obbligatoria del mezzo. Pertanto è superato quanto disposto dall’art. 17 della legge regionale n. 24/2006 nella parte in cui prevede il controllo obbligatorio annuale dei gas di scarico. Per ulteriori informazioni contattare lo 030 37452324

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arantire prodotti e servizi alle migliori condizioni diventando nel contempo un luogo “amico” per gli artigiani: da queste premesse è nata la Convenzione stipulata tra Confartigianato Imprese Unione di Brescia e la società Santa Giulia Truck, gestore dell’Autoparco Brescia Est. Grazie all’accordo sottoscritto gli associati Confartigianato che esibiranno la tessera 2012 potranno usufruire di particolari sconti sulle tariffe di alcuni servizi forniti dall’Autoparco, come meglio specificato di seguito. -- sconto sul carburante di 0,075 € dal prezzo consigliato ENI, più un ulteriore sconto da valutare con ogni singolo cliente; -- affitto sala meeting con il 10% di sconto; -- lavaggio auto o camion 10%; -- Hotel 10%; -- connessione Internet 10%; -- parcheggio 25%; -- caffè omaggio per chi usufruisce del servizio ristorante.

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RC Auto e Decreto Liberalizzazioni I Carrozzieri di Confartigianato, contro la nuova norma sui risarcimenti

A

ltro che liberalizzazioni. Nel decreto legge “CrescItalia” varato il 24 gennaio dal Governo c’è una norma che limita la libertà dei cittadini e altera la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto. Il comma 2 dell’articolo 29 del Decreto liberalizzazioni stabilisce infatti: “In alternativa ai risarcimenti per equivalente, è facoltà delle compagnie offrire, nel caso di danni a cose, il risarcimento in forma specifica. In questo caso, se il risarcimento è accompagnato da idonea garanzia sulle riparazioni, di validità non inferiore ai due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria, il risarcimento per equivalente è ridotto del 30%”. Significa che, in caso di incidente automobilistico, i cittadini possono scegliere il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare gratuitamente il veicolo dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. Oppure possono optare per il risarcimento ‘per equivalente’ che consiste nel rimborso del danno dalla propria compagnia di assicurazione per poi far riparare l’auto dal proprio carrozziere di fiducia. Ma, in questo secondo caso, devono rinunciare al 30% del risarcimento dovuto dall’assicurazione. In pratica gli automobilisti non sarebbero più liberi di farsi riparare l’auto da chi vogliono e non sarebbero più liberi di scegliere di essere risarciti in denaro, perché in entrambi i casi perderebbero il 30% dell’importo del risarcimento. Insomma, in un colpo solo, si penalizzano sia i consumatori sia 14.000 imprese di carrozzeria indipendenti e i loro occupati. L’Associazione dei Carrozzieri di Confartigianato non ci sta e sollecita al Parlamento la cancellazione del comma 2 dell’articolo 29 del Decreto Legge 1/2012. “Se venisse attuata questa norma oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio le 14.000 imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione”. Lo ha sottolineato Silvano Fogarollo, presidente di Associazione Nazionale Carrozzieri di Confartigianato nel corso di un’iniziativa organizzata a Roma alla quale sono intervenuti i Senatori del Pd Anna Rita Fioroni e Giancarlo Sangalli, l’On. Marco Reguzzoni (Lega Nord), l’On. Raffaello Vignali (Pdl), l’On. Alberto Fluvi (Pd), Bartolomeo Giachino, già Sottosegretario ai Trasporti. Gli esponenti politici si sono impegnati per una modifica della norma del decreto liberalizzazioni. Inoltre, il presidente dei Carrozzieri di Confartigianato, ha sottolineato che la norma è incostituzionale perché aggira la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non

può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse “obbligatorio”, quanto piuttosto quale alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile). A dar ragione a Confartigianato è intervenuto anche il recente parere della Commissione Giustizia del Senato, approvato lo scorso 1° febbraio, dove si legge che il risarcimento del danno in forma specifica sia previsto meramente come facoltativo e che sia soppressa la decurtazione del 30% al risarcimento per equivalente, che spetta all’automobilista che non sceglie la forma specifica. Il presidente dell’Associazione Nazionale Carrozzieri di Confartigianato, nel corso di un’audizione presso la Commissione Industria del Senato, ha denunciato i rischi per i consumatori e gli imprenditori del settore e ha sollecitato l’abrogazione del comma 2 dell’articolo 29 del decreto liberalizzazioni. I componenti della Commissione hanno manifestato attenzione e disponibilità nei confronti delle sollecitazioni di Confartigianato.

Stop del Senato alla norma che taglia il 30% di risarcimenti

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Carrozzieri di Confartigianato esprimono soddisfazione per il voto della Commissione Industria del Senato che ha cancellato il comma 2 dell’articolo 29 del decreto liberalizzazioni in base al quale sono ridotti del 30% i risarcimenti ai cittadini che scelgono di far riparare il veicolo incidentato dal carrozziere di fiducia. “Apprezziamo – sottolinea l’Associazione nazionale dei Carrozzieri di Confartigianato – l’impegno dei parlamentari che si sono battuti per eliminare una norma che limitava la libertà dei cittadini e alterava la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto, penalizzando l’attività di 14.000 carrozzerie non convenzionate con le assicurazioni. La Commissione Industria del Senato ha recepito le nostre sollecitazioni e ha ristabilito il principio, sancito da una sentenza della Corte Costituzionale, della libera scelta dei cittadini rispetto alle modalità di risarcimento in caso di incidente automobilistico”. BRESCIA ARTIGIANA 17 magazine


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2012 per l’Autotrasporto un anno decisivo

Il 2011 è stato un anno difficilissimo, che ha visto le imprese di autotrasporto Tiziano Frisoni lottare per non soccombere su un mercato drogato da illegalità ed abusivismo, con una committenza incapace di comprendere che, spesso, il proprio interesse non coincide con quello dell’economia e, quindi, della Nazione. Presidente Autotrasportatori

Le richieste avanzate al Ministero Costi minimi di esercizio (art. 83 bis della legge 133/2008 e s.m.i.): non devono essere aboliti, come richiesto invece dalla committenza. Divieti di circolazione 2012: troppi giorni di divieto, è necessaria una riduzione delle giornate nelle quali è vietata la circolazione. Confartigianato, già nella riunione del 21 dicembre 2011, aveva presentato un emendamento per modificare il Regolamento al Codice della Strada e limitare le giornate di divieto alle sole domeniche ed alle festività civile e religiose. Aumento del costo del gasolio (accise): costo eccessivo per le aziende di autotrasporto. Accesso alla professione: il 4 dicembre 2011 è entrato in vigore il regolamento europeo 1071/2009. Aumenti settore Assicurazioni. Risorse per il settore: confermare lo stanziamento di 400 milioni di euro, già previsto dalla legge di stabilità.

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el corso dei mesi Confartigianato si è impegnata in estenuanti tavoli con il Governo. Si tratta comunque di un Trasporto insoddisfatto che, oltre ad abbassare la qualità del servizio, entra in conflitto sia con la committenza che con l’Esecutivo. “In un momento così critico e delicato per la sopravvivenza di molte aziende di autotrasporto le parti dovrebbero cercare di abbassare i toni e trovare soluzioni condivise”, così commenta Tiziano Frisoni, presidente provinciale di Confartigianato trasporti. Il 2012 si è così aperto trascinandosi dietro il peso dell’aumento dei costi e dei malcontenti, che hanno reso la situazione insostenibile. Nei primi giorni di gennaio Confartigianato e le altre Organizzazioni avevano deciso di proclamare un fermo di categoria nel caso in cui il Governo non avesse accolto le richieste avanzate dai rappresentanti degli autotrasportatori. Dopo una serie di riunioni ed un’assemblea degli autotrasportatori indetta da Confartigianato e dalle altre organizzazioni bresciane in merito alla decisione di proclamare il fermo dei mezzi, si è deciso di rinviare di 60 giorni l’attuazione di questa misura di protesta, sospendendola alla luce degli impegni presi dal Governo e confermati in Parlamento dal ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture Corrado Passera. “È così venuta a cadere la strumentale dichiarazione di chi sosteneva che, causa l’assenza di provvedimenti certi da parte del Governo, non esistevano le condizioni per


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sospendere il fermo. Le conferme del Ministro riportate nei riquadri a fianco, infatti, sono state puntuali e hanno fatto venir meno anche molte delle ragioni sulle quali si è retto il blocco in Sicilia. La prosecuzione dell’iniziativa non è stata altro che la dimostrazione evidente di come nell’isola, e in altre regioni italiane, si sia giocata una partita diversa, di natura politica, sulle spalle degli autotrasportatori”, ha dichiarato Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Di seguito cercheremo di riassumere quanto è successo in questi ultimi dodici mesi e le decisioni prese di conseguenza. L’incontro con il vice ministro Ciaccia, che ha avviato il confronto e determinato le risposte sui temi oggetto della vertenza, ha portato alla predisposizione del decreto di ripartizione dei 400 milioni, garantendo nel contempo il mantenimento dei costi incomprimibili della sicurezza e la conclusione dell’iter tra i Ministeri interessati per il nuovo decreto sui controlli. Inoltre è stata assicurata la messa in mora, con segnalazione all’antitrust, per i premi assicurativi praticati dalle compagnie di assicurazione, mentre sono stati approvati l’anticipo del recupero del gasolio per l’anno 2011 e la predisposizione del decreto per il recupero che dal 2012 avverrà ogni trimestre. Infine, come richiesto dalle Associazioni, è stata presa la decisione di rivedere la norma per l’accesso alla professione. Di conseguenza l’Esecutivo Unatras (sigla nazionale che rappresenta le Organizzazioni di categoria degli autotrasportatori, capitanata da Confartigianato) ha deciso di concedere, per le ragioni di merito e di metodo, anche a questo Esecutivo Tecnico, come ad altri precedenti, il tempo minimo necessario per completare le formalità idonee a rendere esecutivi i provvedimenti. Questa decisione di Confartigianato, responsabile e ponderata, ha tenuto in considerazione la situazione economica che gravava e grava tuttora sulle imprese e sul Paese. Ci siamo dissociati da questo comportamento irresponsabile e strumentale e abbiamo chiesto a tutti di dimostrare invece responsabilità e compattezza, le sole cose in grado di assicurare che i provvedimenti, dati per certi dal ministro Passera, abbiano a realizzarsi. “I risultati, per ora, avvalorano e confermano la scelta che Confartigianato ha perseguito, ma non abbassiamo la guardia”, conclude Massetti.

Le risposte del Governo I costi minimi di esercizio (art. 83 bis della legge 133/2008 e s.m.i.): il Vice Ministro Ciaccia ha ricordato che lo stesso Governo ha già accolto in tal senso un ordine del giorno del Parlamento, nonostante il preoccupante inasprirsi del confronto con la committenza. Il TAR del Lazio ha respinto inoltre la richiesta, presentata dalla Committenza, di sospensione dell’efficacia della delibera dell’Osservatorio relativa ai costi della sicurezza. Il Tribunale si esprimerà nel merito nella seduta del 28 giugno prossimo. Divieti di circolazione 2012: il Vice Ministro si è detto disponibile a verificarne la fattibilità con un successivo provvedimento normativo. Inoltre viene eliminata la norma che prevedeva il divieto di circolazione nelle giornate precedenti o successive a giorni festivi, con l’approvazione del Ddl sulle semplificazioni. Aumento del costo del gasolio (accise): il Governo mantiene la parola approvando il recupero trimestrale delle accise e definendo il testo del decreto per l’applicazione delle sanzioni sui costi della sicurezza, L’Agenzia delle Dogane, inoltre, ha già reso disponibile sul proprio sito ww.agenziadogane.it il software per la compilazione e stampa delle dichiarazioni per l’ammissione alla fruizione del rimborso della accise sul gasolio per uso autotrazione. Accesso alla professione: per garantire la regolarità del mercato e la professionalizzazione del settore, il Vice Ministro si è mostrato disponibile a riesaminare la questione (ambito di applicazione, gestore dei trasporti, esenzione dall’esame di capacità professionale in caso di esperienza decennale) anche alla luce di quanto previsto in altri Paesi europei. Sono inoltre stati avviati approfondimenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Associazione delle Banche (ABI) sulla concreta applicazione del Regolamento comunitario in relazione al rispetto del requisito di capacità finanziaria. L’Esecutivo si è dato una scadenza entro la quale agire: 4 giugno 2012. Aumenti Settore Assicurazioni: il Governo è intervenuto nei confronti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’ANIA per attivare una verifica circa la situazione di aumento generalizzato dei premi assicurativi RCA, sia con una segnalazione del Vice Ministro all’ANTITRUST per attivare una verifica sull’eventuale esistenza di intese o comunque di operazioni restrittive della concorrenza tra Compagnie di assicurazione. Risorse per il settore: è stato già predisposto e sottoscritto il decreto interministeriale di riparto delle risorse (400 milioni di euro) previste per il settore dalla legge di stabilita per il 2012 e che quindi non saranno soggette a riduzione. È altresì in via di conclusione il procedimento di emanazione del decreto che disciplina le procedure per l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 83-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 concernenti la tutela della sicurezza stradale.

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Disciplina del trasporto dei veicoli oggetto di soccorso stradale Importanti disposizioni per risolvere il grave problema delle multe a carico degli autoriparatori

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attività di “soccorso stradale” è finalizzata all’assistenza agli automobilisti in difficoltà per avaria o incidente e, pertanto, al recupero e trasporto del veicolo fino al più vicino deposito ovvero in un luogo dove sia possibile custodire lo stesso o intervenire per le eventuali riparazioni. In tali ipotesi le imprese regolarmente iscritte al Registro presso le Camere di Commercio per questa specifica attività devono intervenire con un autocarro attrezzato ed omologato “per uso speciale”, ai sensi degli articoli 54, comma 1, lett. g), del D.L.vo n. 285/1992 e 203 comma 2, lett. i), D.P.R. n. 495/1992. A tali tipologie di veicoli, ai sensi dell’articolo 30, lettera D), della Legge 298/1974 non si applicano le regole contenute nella citata legge e successive modificazioni ed integrazioni. Pertanto, in tutti i casi in cui a seguito di segnalazione degli organi di polizia ovvero degli enti proprietari delle strada o del singolo soggetto occorre recuperare, e di conseguenza trasportare, un veicolo incidentato o in avaria, si deve intervenire con le predette tipologie di autocarro a tal fine attrezzato e omologato “per uso speciale”. Tale attività non incontra nessuna problematica relativamente al cosiddetto “primo soccorso”, che si concreta nell’attività di recupero di veicoli incidentati o in avaria o di rimozione di veicoli che recano intralcio alla circolazione ovvero nell’esecuzione di provvedimenti di fermo o sequestro amministrativo o penale e nel successivo deposito presso un’officina o un deposito o ancora presso il luogo richiesto dall’utente. Qualora si verifichi l’ipotesi di prosecuzione del soccorso successivo al deposito del veicolo (e ciò per ragioni di opportunità, di organizzazione del servizio o necessità di riparazione effettuata

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da soggetti diversi ovvero a motivo delle condizioni di tempo e di luogo che non rendano possibile eseguire il deposito del veicolo incidentato o in avaria contestualmente al prelevamento dello stesso) le attività espletate sono da considerare funzionalmente connesse anche se eseguite con tempistiche successive e, pertanto, rientranti nel regime del primo soccorso, purché esse siano finalizzate alla prevalente necessità di completare le operazioni di soccorso per ricostituire la mobilità autonoma del veicolo. Non rientra, ovviamente, nelle tipologie sopra descritte il trasporto finalizzato allo spostamento di veicoli usati o nuovi, non derivanti da un servizio di soccorso stradale, benché esercitato dai soggetti sopra individuati. È da ritenersi, invece, non consentito il trasporto di veicoli da parte di soggetti o imprese non a ciò autorizzate, pur se eseguito con specifico “carro attrezzi”.


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Nuova Delibera della Regione Lombardia per Impianti Termici S

ul BURL del 12 dicembre 2011 è stata pubblicata la nuova Delibera di Regione Lombardia contenente le disposizioni innovative per l’esercizio, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici nel territorio lombardo. Tra le novità spicca in particolare l’obbligo della termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti termici al servizio di più unità immobiliari, il bollino blu delle caldaie (targa dell’impianto), i nuovi obblighi dei manutentori, dei terzi responsabili e degli amministratori condominiali.

Impianti: scatta l’obbligo di termoregolazione e contabilizzazione

La L.R. 24/06 prevede l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti termici a servizio di più unità immobiliari, al fine di favorire il contenimento dei consumi energetici attraverso la suddivisione delle spese per la climatizzazione invernale in base ai i consumi effettivi di ciascuna unità. La regolazione climatica dovrà essere indipendente per singolo ambiente o per singola unità immobiliare e, ove possibile, assistita da compensazione climatica. La contabilizzazione dovrà permettere di individuare i consumi di energia termica utile per singola unità immobiliare e dovrà essere effettuata anche per i consumi di acqua calda sanitaria, ove questa è prodotta centralmente, attraverso l’individuazione dei consumi volontari di energia termica utile. In caso di impossibilità tecnica nella individuazione dei consumi di energia termica utile riferiti all’acqua calda sanitaria, è prescritta l’installazione di contatori di acqua calda sanitaria che individuino i consumi per singola unità immobiliare. I nuovi impianti progettati e realizzati successivamente all’entrata in vigore del presente dispositivo devono obbligatoriamente prevedere sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Tale obbligo è altresì previsto per le sostituzioni dei generatori di calore, anche se la sostituzione non coinvolga tutti i generatori che costituiscono l’impianto. Eventuali casi di impossibilità

tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di termoregolazione e contabilizzazione devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato, da allegare al libretto di centrale. L’impossibilità tecnica può riguardare solo gli impianti esistenti, anche se in corso di ristrutturazione, o le sole sostituzioni di generatori di calore. L’installatore dei sistemi dovrà provvedere alla registrazione dei dati al CURIT (Catasto unico regionale degli impianti termici) mediante un’apposita scheda che la Regione renderà obbligatoria con un successivo atto dirigenziale. Tale scheda dovrà essere registrata al CURIT con le stesse modalità e tempistiche previste per la scheda identificativa dell’impianto e l’inosservanza di tali obblighi esporrà l’installatore alle medesime sanzioni previste per la gestione delle schede identificative. L’obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione si applicherà agli impianti termici esistenti con le seguenti tempistiche: •• entro il 1 agosto 2012 per impianti con potenza superiore a 350 KW e installazione antecedente il 1/8/97; •• entro il 1 agosto 2013 per impianti con potenza maggiore o uguale a installazione antecedente il 1/8/98; •• entro il 1 agosto 2014 per i restanti impianti. Gli impianti collegati alle reti di teleriscaldamento sono anch’essi obbligati all’installazione dei suddetti dispositivi con le medesime tempistiche previste sulla base della vetustà e dalla potenza degli scambiatori di calore installati. Il responsabile dell’impianto soggetto all’obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione deve assicurare il rispetto della scadenza che lo riguarda e assicurare che tutto il sistema sia operativo entro il 15 ottobre successivo all’obbligo della propria scadenza. Il mancato rispetto dell’obbligo d’installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione comporterà una sanzione da 500 euro a 3.000 euro per ogni unità immobiliare dell’edificio servita dall’impianto.

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Categorie La “Targa” dell’impianto termico o “Bollino Blu”

Dal 1 gennaio 2012 ed entro il termine del 31 luglio 2014 ogni impianto termico deve essere dotato di una “Targa” identificativa, contraddistinta da codice univoco, generata da CURIT, valida per tutta la vita dell’impianto. Le targhe dovranno essere stampate prioritariamente da parte dell’Ente Locale in numero sufficiente per la totale copertura degli impianti presenti sul territorio regionale. La distribuzione agli utenti finali avverrà con l’ausilio degli operatori del settore in fase di installazione o manutenzione dell’impianto. A tal fine gli Enti Locali possono sottoscrivere con i CAIT, o con altre strutture collegate all’Ente stesso aventi specifiche competenze in materia, appositi accordi per la distribuzione. L’apposizione della “Targa” impianto si farà una sola volta, all’atto dell’installazione o della prima manutenzione che prevede la trasmissione della documentazione al CURIT, riportandone il codice univoco sui modelli di registrazione delle schede identificativa dell’impianto o sugli allegati F e G, e non dovrà essere ripetuta nelle manutenzioni successive. Il codice della “Targa” assegnato all’impianto costituisce l’identificativo dell’impianto per tutta la durata in attività dello stesso. Nel caso di semplice sostituzione del generatore, il codice impianto non varierà. Il codice dovrà, inoltre, essere obbligatoriamente riportato nell’apposito spazio presente nei vari modelli di comunicazione da trasmettere all’Ente Locale competente e al CURIT; l’assenza dello stesso renderà impossibile la trasmissione informatizzata al sistema del CURIT. Con successivo provvedimento dirigenziale verranno indicate le specifiche tecniche per la generazione delle targhe e le regole per l’associazione dei codici agli operatori incaricati della distribuzione agli utenti finali.

Nuovi obblighi del manutentore

Ricordiamo che il manutentore deve appartenere ad un’impresa iscritta alla CCIAA o all’albo degli Artigiani, ai sensi del Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 ed abilitata con riferimento alla lettera c) (impianti di riscaldamento e climatizzazione) e, per gli impianti a gas, anche lettera e) (impianti per il trasporto e l’utilizzazione di gas sia allo stato liquido che gassoso) dell’art. 1 comma 2 del suddetto Decreto. In ottemperanza al Decreto Legislativo 28 marzo 2011, n. 28, a partire dal 1 agosto 2013 il manutentore di sistemi che prevedano l’integrazione con fonti di energia rinnovabili come apparecchi a biomassa, pompe di calore e sistemi solari fotovoltaici e termici dovrà aver sostenuto con profitto apposito corso formativo e di aggiornamento continuo come da regolamentazione regionale. Al termine delle operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto, l’operatore provvede a registrare negli appositi spazi del libretto di impianto o

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di centrale quanto effettuato e a redigere e sottoscrivere un rapporto di controllo tecnico, secondo i modelli di cui all’allegato G per gli impianti con potenza termica nominale al focolare inferiore a 35 kW e all’allegato F per gli impianti con potenza termica nominale al focolare superiore od uguale a 35 kW, da rilasciare al responsabile dell’impianto. L’originale del rapporto sarà da questi conservato ed allegato al libretto di impianto o di centrale. Per quanto concerne la rilevazione dei parametri relativi al rendimento di combustione i valori devono essere rilevati tramite idonea strumentazione prevista dalla Norma UNI 10389, mentre, per quanto concerne il tiraggio, la misura deve essere effettuata tramite strumentazione con classe di precisione almeno pari a quella prevista dalla Norma UNI 10845. Il manutentore è tenuto infine alla trasmissione agli Enti Locali competenti delle dichiarazioni di avvenuta manutenzione entro la fine del mese successivo della manutenzione.

Nuovi obblighi del terzo responsabile

La nuova Delibera regionale stabilisce che il terzo responsabile è tenuto a trasmettere all’Ente Locale competente la propria nomina di assunzione di responsabilità sottoscritta entro e non oltre la fine del mese successivo al mese in cui è avvenuta la sottoscrizione; al medesimo Ente deve comunicare, con la tempistica di cui sopra, le eventuali revoche o dimissioni dall’incarico indicando le motivazioni nei casi in cui queste siano volontarie ed anticipate rispetto alla naturale scadenza contrattuale, nonché eventuali variazioni sia di consistenza che di titolarità dell’impianto. Tutte le nomine o revoche di incarico devono essere trasmesse all’Ente Locale competente corredate di distinta di consegna a seguito della effettuazione della trasmissione telematica delle stesse. Il mancato invio della dichiarazione da parte del soggetto tenuto alla trasmissione è passibile di sanzione ai sensi dell’art. 27, comma 1 della L.R. 24/06 e ss.mm.ii.. Nei casi di sottoscrizione di contratti di assunzione del ruolo di Terzo Responsabile con scadenza annuale è fatto obbligo della comunicazione all’Ente Locale della conclusione del contratto e dell’eventuale successivo rinnovo dell’assunzione da parte del terzo contraente. Le comunicazioni di cui sopra devono avvenire mediante l’utilizzo dell’allegato I. Oltre che nel formato cartaceo, le suddette comunicazioni, devono essere trasmesse all’Ente Locale competente, direttamente o attraverso le strutture dei CAIT presenti sul territorio, in via telematica tramite il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici. Nel caso ci si avvalga delle strutture dei CAIT per la trasmissione degli allegati F e G, il terzo responsabile è obbligato a rivolgersi al CAIT anche per la trasmissione degli allegati I relativi agli immobili di cui si è assunto la responsabilità.


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Ambiente

INVITO ALL’ADESIONE PROMOZIONE IDRHAUS IN COLLABORAZIONE CON CONFARTIGIANATO UNIONE DI BRESCIA

PRESENTANDO QUESTO COUPON PRESSO I RIVENDITORI IDRO TERMO SANITARI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA SI AVRA’ DIRITTO AD UNO SCONTO 8% SULLE OFFERTE A VOLANTINO E UNO SCONTO 15% SU TUTTA LA GAMMA A CATALOGO DEI PRODOTTI IDRHAUS

Idrhaus srl Via I ° Maggio 5/b 21012 Cassano Magnago - VA Tel. 0331 / 201866 - Fax 0331 / 201844 e-mail: info@idrhaus.it www.idrhaus.it

BRESCIA ARTIGIANA 23 magazine


Ambiente

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Anno nuovo… BOLLETTA NUOVA A partire dal 1° gennaio 2012 sono in vigore alcune novità sulla bolletta elettrica: cosa comportano e quali costi richiedono alle nostre aziende? ACCISE A partire dal 1° gennaio 2012 è stata abolita l’addizionale provinciale sull’energia elettrica. Quindi si verserà solamente l’imposta erariale, che per gli usi diversi dalle abitazioni è stata elevata a 0,0121 €/kWh (fino a 1,2 GWh di consumi mensili). Complessivamente nella nostra Provincia questo comporterà un leggero sgravio: nel 2011 le quote complessive di addizionale provinciale ed imposta erariale raggiungevano infatti il valore complessivo di 0,0124 €/kWh. PERDITE DI RETE Le famigerate perdite di rete, che si applicano con aggravio sui consumatori nella maggior parte dei contratti energia, passeranno rispettivamente dal 10,8% al 10,4% per le basse tensioni e dal 5,1% al 4,7% per le utenze in media tensione.

fino a 400 kW (salvo consegna su palo o agli amarri). Viene invece calcolato secondo una nuova formula per le utenze con potenza disponibile tra i 400 ed i 3000 kW e di nuovo con un ammontare fisso di 3280,36 € per le utenze oltre i 3000 kW. Il CTS viene inoltre addebitato in quote mensili, anziché trimestrali. PREZZI IN SALITA I prezzi sul mercato elettrico, che vanno ad influire sul costo dell’energia “pura” cioè al netto di imposte ed uso delle reti-trasporto, sono in decisa risalita rispetto agli ultimi mesi. Complici gli elevati costi del gas, il PUN (prezzo unico nazionale) a gennaio 2012 si è attestato ad un valore medio di 79,85 €/MWh, contro i 65,00 €/MWh dello stesso periodo del 2011 (fonte: GME – Gestore dei Mercati Energetici). I primi quindici giorni di febbraio, soprattutto a causa delle temperature rigide, hanno fatto osservare un valore di PUN medio intorno ai 96 €/MWh, valore che non si registrava dal 2008. Tempi duri per chi ha sottoscritto un contratto energetico a prezzo variabile. Per informazioni: Settore Energia - tel. 030 3745275-276

USO DELLE RETI – TRASPORTO Sono state pubblicate le tariffe di distribuzione valide per tutto il 2012 e le altre componenti ausiliarie valide per il primo trimestre dello stesso anno. Stiamo parlando della quotaparte di bolletta che non dipende dal fornitore scelto, ma solo dalle delibere dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG). Significativo è l’aumento della componente A3 che, ad esempio, per le Basse Tensioni con potenza >1,5 kW passerà da 0,03287 a 0,03672 €/kWh. CTS – Corrispettivo Tariffario Specifico Il CTS, pagato dalle utenze in Media Tensione che non hanno presentato la dichiarazione di adeguatezza della cabina, è fissato in 500 €/ anno per le utenze con potenza disponibile

24 BRESCIA ARTIGIANA magazine


Ambiente

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Nuova organizzazione dei

Corsi di Formazione in materia di Sicurezza ACCORDI STATO REGIONI 221 E 223 ESR DEL 21 DICEMBRE 2011 (G.U. 26 gennaio 2012)

I

l Decreto Legislativo 81 del 2008 e gli Accordi STATOREGIONI del 26 gennaio 2012 impongono una serie di obblighi di formazione, molti dei quali del tutto nuovi, per le persone dell’impresa coinvolte nella gestione della sicurezza sul luogo di lavoro:

-- Tutti i Datori di Lavoro che si assumono l’incarico di Responsabile per la Sicurezza (RSPP); -- Gli addetti al servizio di emergenza, evacuazione e prevenzione incendi; -- Gli addetti al servizio di primo soccorso; -- Tutti i preposti ed i dirigenti; -- Tutti i lavoratori ed i collaboratori di qualsiasi tipo. CORSI DI FORMAZIONE PER DATORI DI LAVORO CHE ASSUMONO DIRETTAMENTO L’INCARICO DI RSSP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) A partire dal 26 Gennaio 2012 tutti i Datori di Lavoro che hanno assunto lì’incarico di RSPP, devono frequentare un Corso di Formazione base così strutturato: 16 ore (rischio basso) - 32 ore (rischio medio) - 48 ore (rischio alto). Non sono tenuti a frequentare il corso di formazione coloro che dimostrano di aver svolto alla data di pubblicazione in GU (26 gennaio 2012) una formazione con contenuti conformi all’articolo 3 del DM 16.01.1997. È poi divenuto obbligatorio per tutti frequentare, con cadenza quinquennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 6 ore (rischio basso) - 10 ore (rischio medio) - 14 ore (rischio alto). Datori di Lavoro RSPP già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso conforme all’articolo 3 del DM 16.01.1997

Devono effettuare entro il 26 aprile 2012 il corso base di 16/32/48 ore in base al rischio. Devono frequentare entro il 26 gennaio 2017 i corsi di aggiornamento di 6/10/14 ore a seconda del rischio. Il corso di 6/10/14 ore può essere suddiviso in 5 incontri/ annui

Datori di Lavoro RSPP nominati a partire dal 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso conforme all’articolo 3 del DM 16.01.1997

Devono effettuare entro 90 giorni dall’inizio della nuova attiva (o data di nomina) il corso base di 16/32/48 ore in base al rischio.

Datori di Lavoro RSPP già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso conforme all’articolo 3 del DM 16.01.1997 negli anni dal 1994 al 2011

Devono frequentare entro il 26 gennaio 2017 i corsi di aggiornamento di 6/10/14 ore a seconda del rischio.

Devono frequentare entro 5 anni i corsi di aggiornamento di 6/10/14 ore a seconda del rischio. Il corso di 6/10/14 ore può essere suddiviso in 5 incontri/ anno.

Il corso di 6/10/14 ore può essere suddiviso in 5 incontri/ anno.

CORSI DI FORMAZIONE PER RLSA (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendale) A partire dal 26 gennaio 2012 tutti i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendale (e che non abbiano già effettuato il corso di formazione previsto dalla normativa precedente), devono frequentare un Corso di Formazione Obbligatorio così strutturato: 32 ore. È poi divenuto obbligatorio per tutti frequentare, con cadenza quinquennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 4 ore all’anno (imprese con meno di 50 dipendenti) – 8 ore all’anno (imprese con più di 50 dipendenti). Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendale già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso,

Devono effettuare entro il 26 aprile 2012 il corso base di 32 ore in base al rischio.

Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendale già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che hanno già svolto il corso di 32 ore.

Devono effettuare a partire dal 2012 e tutti gli anni il corso di aggiornamento di 4 ore all’anno (imprese con meno di 50 dipendenti) 8 ore all’anno (imprese con più di 50 dipendenti)

Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendale nominati a partire 26 gennaio 2012.

Devono effettuare entro 90 giorni dalla data di nomina il corso base di 32 ore in base al rischio.

Devono effettuare ogni anno successivo al 2012 il corso di aggiornamento di 4 ore all’anno (imprese con meno di 50 dipendenti) – 8 ore all’anno (imprese con più di 50 dipendenti)

Devono effettuare ogni anno successivo a quello del corso base il corso di aggiornamento di 4 ore all’anno (imprese con meno di 50 dipendenti) – 8 ore all’anno (imprese con più di 50 dipendenti)

BRESCIA ARTIGIANA 25 magazine


Ambiente

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CORSI DI FORMAZIONE BASE PER LAVORATORI (inclusi i PREPOSTI) A partire dal 26 gennaio 2012 tutti i Lavoratori (ivi compresi i soci equiparati, i collaboratori, ecc.), inclusi i preposti, devono frequentare un Corso di Formazione Obbligatorio così strutturato: 8 ore (rischio basso) – 12 ore (rischio medio) – 16 ore (rischio alto). Il corso comprende sempre: • 4 ore di formazione base (concetti base di cui al Titolo I del D. Lgs. 81/08). • 4/8/12 ore di formazione specifica che include la formazione particolare (escluso l’addestramento) su tutti in rischi specifici indicati nei vari titoli del D. Lgs. 81/08 (rischi infortuni, meccanici generali, elettrici generali, macchine, attrezzature, cadute dall’alto, rischi da esplosione, rischi chimici, nebbie, oli, fumi, vapori, polveri, etichettatura, rischi cancerogeni, rischi biologici, rischi fisici, rumore, vibrazioni, radiazioni, microclima e illuminazione, videoterminali, DPI, Organizzazione del lavoro, Ambienti di Lavoro, Stress lavoro-correlato, movimentazione manuale dei carichi, apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto, segnaletica, emergenze, procedure di sicurezza riferite al profilo di rischio specifico, procedure di evacuazione ed antincendio, procedure organizzative per il primo soccorso, incidenti e infortuni mancati, altri rischi). Non sono tenuti a frequentare il corso di formazione base coloro che dimostrano di aver svolto alla data di pubblicazione in GU (26 gennaio 2012) una formazione con contenuti conformi all’articolo 3 del DM 16.01.1997. È poi divenuto obbligatorio per tutti frequentare, con cadenza quinquennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 6 ore. E obbligatorio poi integrare la formazione nel caso di modifiche di mansioni o di introduzione di modifiche al ciclo produttivo. Lavoratori (inclusi i preposti) assunti dopo la data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso di formazione

Devono effettuare entro 90 giorni dalla assunzione il corso base di 8/12/16 ore in base al rischio (suddiviso in parte base di 4 ore e parte specifica di 4/8/12 ore).

Lavoratori (inclusi i preposti) già in forza alla data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso di formazione.

Devono effettuare entro il 26 aprile 2012 il corso base di 8/12/16 ore in base al rischio (suddiviso in parte base di 4 ore e parte specifica di 4/8/12 ore).

Lavoratori (inclusi i preposti) già in forza alla data del 26 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso conforme all’articolo 3 del DM 16.01.1997 negli anni dal 1994 al 2011.

Devono frequentare entro il 26 gennaio 2017 i corsi di aggiornamento di 6 ore a seconda del rischio.

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Devono frequentare con cadenza quinquennale i corsi di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali a partire dall’anno successivo al primo corso.

Devono frequentare entro il 2017 i corsi di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali

Il corso di 6 ore successivo al primo può essere suddiviso in 5 incontri annuali.

CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA PER PREPOSTI A partire dal 26 gennaio 2012 tutti i Preposti, devono frequentare un Corso di Formazione Obbligatorio di 8 ore, che si aggiunge alla formazione base e specifica prevista per tutti i lavoratori. È poi divenuto obbligatorio per tutti frequentare, con cadenza quinquennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 6 ore. Preposti già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso specifico.

Devono effettuare entro il 26 luglio 2013 il corso specifico per preposti di 8 ore. Devono effettuare entro il 26 luglio 2018 il corso di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali

Preposti già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso specifico per preposti coerente al programma e alla durata previste nell’accordo.

Devono effettuare entro il 26 gennaio 2017 il corso di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali

Preposti già nominati alla data del 26 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso specifico per preposti non coerente al programma e alla durata previste nell’accordo.

Devono effettuare entro il 26 luglio 2013 l’integrazione del corso già fatto (poiché il precedente corso non aveva raggiunto le 8 ore e non era conforme al programma il corso specifico per preposti di 8 ore).

Preposti nominati/assunti/adibiti alla mansione a partire dalla data del 26 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso specifico per preposti.

Devono effettuare entro 60 giorni dalla data di nomina/ assunzione/affidamento della mansione il corso specifico per preposti di 8 ore.

Devono effettuare entro il 26 luglio 2018 il corso di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali

Devono effettuare con cadenza quinquennale il corso di aggiornamento di 6 ore. Il corso di 6 ore può essere suddiviso in 5 incontri annuali

CORSI di ADDESTRAMENTO UTILIZZO ATTREZZATURE di LAVORO PER LAVORATORI (inclusi i PREPOSTI) Tutti i Lavoratori (inclusi i preposti), ivi compresi i soci equiparati, i collaboratori, ecc.., devono frequentare un Corso di Addestramento obbligatorio sull’UTILIZZO di ATTREZZATURE di LAVORO in azienda e così strutturato: 4 ore (rischio basso) 8 ore (rischio medio/ alto). È poi ritenuto opportuno per tutti frequentare, con cadenza periodica, corsi di aggiornamento in azienda preferibilmente così strutturati: 2/3 ore con cadenza biennale. Lavoratori (inclusi i preposti) neo assunti che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico sull’utilizzo di attrezzature di lavoro.

Devono effettuare entro 90 giorni dalla assunzione il corso base di 4/8 ore in base al rischio. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.

Lavoratori (inclusi i preposti) già in forza che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico sull’utilizzo di attrezzature di lavoro

Devono effettuare immediatamente il corso base di 4/8 ore in base al rischio. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.

Dovrebbero frequentare con cadenza biennale il corso di aggiornamento di 2/3 ore. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.

Dovrebbero frequentare con cadenza biennale il corso di aggiornamento di 2/3 ore. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.


Ambiente

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Lavoratori (inclusi i preposti) già in forza che hanno già svolto un corso di formazione specifico sull’utilizzo di attrezzature di lavoro negli anni dal 1994 al 2010

Devono frequentare entro il 2012 i corsi di aggiornamento di 2/3 ore a seconda del rischio. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.

Lavoratori (inclusi i preposti) già in forza che hanno già svolto un corso di formazione specifico sull’utilizzo di attrezzature di lavoro nell’anno 2011

Devono frequentare entro il 2013 i corsi di aggiornamento di 2/3 ore a seconda del rischio. Il corso deve essere effettuato in azienda e deve concernere le attrezzature ivi utilizzate.

CORSI DI FORMAZIONE PER ADDETT AL PRIMO SOCCORSO Tutti gli Addetti al Servizio di Primo Soccorso, devono frequentare un Corso di Formazione Obbligatorio così strutturato: 12 ore (rischio basso) – 16 ore (rischio medio/alto). È poi divenuto obbligatorio per tutti frequentare, con cadenza triennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 4 ore (rischio basso) – 6 ore (rischio medio/ alto). Addetti Primo Soccorso neo nominati che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico di primo soccorso.

Devono effettuare entro 90 giorni dalla nomina il corso base di 12/16 ore in base al rischio.

Addetti Primo Soccorso nominati alla data del 1 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico di primo soccorso

Devono effettuare immediatamente il corso base di 12/16 ore in base al rischio.

Addetti Primo Soccorso già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico di primo soccorso negli anni dal 1994 al 2009

Devono frequentare entro il 2012 i corsi di aggiornamento di 4/6 ore a seconda del rischio.

Addetti Primo Soccorso già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico di primo soccorso negli anni 2010

Devono frequentare entro il 2013 i corsi di aggiornamento di 4/6 ore a seconda del rischio.

Addetti Primo Soccorso già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico di primo soccorso negli anni 2011

Devono frequentare entro il 2014 i corsi di aggiornamento di 4/6 ore a seconda del rischio.

Devono poi frequentare con cadenza triennale i corsi di aggiornamento di 4/6 ore.

Devono frequentare con cadenza triennale (2015 -2018) i corsi di aggiornamento di 4/6 ore.

È poi consigliato (VVFF) per tutti frequentare, con cadenza quadriennale, corsi di aggiornamento così strutturati: 2 ore (rischio basso) – 5 ore (rischio medio) – 8 ore (rischio/alto). Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione nominati dopo la data del 1 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico.

Devono effettuare entro 90 giorni dalla nomina il corso base di 4/8/16 ore in base al rischio.

Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione nominati già nominati alla data del 1 gennaio 2012 che non hanno mai svolto un corso di formazione specifico.

Devono effettuare entro aprile 2012 il corso base di 4/8/16 ore in base al rischio.

Addetti Primo Soccorso Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico negli anni dal 1994 al 2008

Devono frequentare entro il 2012 i corsi di aggiornamento di 4/5/8 ore a seconda del rischio.

Addetti Primo Soccorso Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico negli anni 2009

Devono frequentare entro il 2013 i corsi di aggiornamento di 4/5/8 ore a seconda del rischio.

Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione negli anni 2010

Devono frequentare entro il 2014 i corsi di aggiornamento di 4/5/8 ore a seconda del rischio.

Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione già in forza alla data del 1 gennaio 2012 che hanno già svolto un corso di formazione specifico negli anni 2011

Devono frequentare entro il 2015 i corsi di aggiornamento di 4/6 ore a seconda del rischio.

Devono poi frequentare con cadenza quadriennale i corsi di aggiornamento di 4/5/8 ore.

Devono frequentare con cadenza quadriennale (2016 -2020) i corsi di aggiornamento di 4/5/8 ore.

Scadenze successive 2017 2020.

CORSI DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE INCENDI, EMERGENZA ED EVEACUAZIONE Tutti gli Addetti al Servizio di Prevenzione Incendi, Emergenza ed Evacuazione, devono frequentare un Corso di Formazione Obbligatorio così strutturato: 4 ore (rischio basso) - 8 ore (rischio medio) - 16 ore (rischio/alto).

BRESCIA ARTIGIANA 27 magazine


Lavoro e previdenza

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Ufficio paghe e lavoro tel. 030 3745.219


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Lavoro e previdenza

Ammortizzatori Sociali in deroga 2012 L’

Accordo Quadro sugli Ammortizzatori Sociali in Deroga del 6 dicembre 2011 prevede anche per l’anno 2012 una continuità di protezione sociale dei lavoratori dipendenti da datori di lavoro con unità produttive/operative ubicate nel territorio lombardo colpiti da cessazioni e da sospensioni dell’attività produttiva. Gli interventi previsti confermano nelle linee essenziali quanto realizzato negli anni precedenti e sono connotati dai seguenti orientamenti: - rinnovato e crescente impegno, condiviso anche a livello aziendale e territoriale/settoriale, per la ricollocazione dei lavoratori espulsi attraverso un utilizzo finalizzato delle politiche attive del lavoro connesse con la corresponsione delle indennità; - concorso delle risorse pubbliche (Stato, Regione, Province), private (imprese) e paritetiche sociali (Enti bilaterali, Fondi interprofessionali) per rendere effettiva la contestualità tra gli interventi di sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro; - centralità degli accordi sindacali aziendali come espressione della responsabilizzazione di tutte le parti coinvolte: datori di lavoro e loro associazioni, lavoratori e loro organizzazioni sindacali; L’Accordo Quadro 2012 definisce nuovi criteri di accesso agli ammortizzatori in deroga validi dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012. Nell’area documentazione degli Ammortizzatori sociali in deroga del sito della Regione Lombardia, sono pubblicati gli allegati al citato Accordo, in particolare i nuovi modelli di accordo sindacale standard da compilare per sospensioni dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012. Si ricorda inoltre che l’Accordo Quadro stabilisce che, solo per il mese di gennaio (entro il 31 gennaio 2012), è possibile stipulare accordi sindacali aziendali con decorrenza di CIG dal 1° gennaio 2012, anche se questa è antecedente alla stipula dell’accordo. Tra l’altro si prevede che il monte ore di cassa integrazione guadagni in deroga per gli accordi di

tipo A ammonta, per le nuove domande anno 2012, a 500 ore per ogni dipendente (da proporzionarsi in caso di lavoro svolto in regime di part-time), usufruibili dalla data di sottoscrizione dell’accordo sindacale e fino al 31/12/2012. Viene poi previsto un accordo sindacale di tipo B che prevede una durata temporale di mesi 6, il cui utilizzo prevede la partecipazione a corsi di formazione inerenti le politiche attive di riqualificazione-ricollocazione dei lavoratori dipendenti.

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Formazione

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“DESIGN ARTIGIANO”

Presentati i risultati dell’innovativo progetto di Confartigianato Brescia e Lodi Il legame tra artigianato artistico ed innovazione attraverso il design è la base da cui è nato e si è sviluppato il progetto “Design artigiano”, un’opportunità per chi vuole affrontare nuovi mercati.

L’

iniziativa, finanziata dalla Regione Lombardia e da Unioncamere Lombardia nell’ambito della “Convenzione Artigianato 2010-2011” con 170.000 euro ripartiti fra l’ente pubblico e le associazioni di categoria, è giunta alla sua fase conclusiva giovedì 23 febbraio nella sede di via Orzinuovi dove si è svolto un workshop per presentare la linea di innovativi prodotti di design scaturita dalla collaborazione tra artigiani e designer, prototipi che spaziano dall’arte sacra ai complementi d’arredo quali librerie e tavoli. Durante l’incontro, che ha visto radunati nella Sala Giunta il presidente Eugenio Massetti, la referente Settore Formazione e Progetti Amanda Paroli, il presidente della Categoria Artigianato Artistico di Confartigianato

Imprese Provincia di Lodi Mariano Barbieri, il coordinatore del progetto Claudio Bianchessi, l’amministratore delegato di AIPI Gianpiero Brunelli ed il presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni, sono stati così presentati i designer che hanno realizzato i prototipi dei progetti, illustrando il sito internet www. designartigiano.it dedicato all’iniziativa ed i rendering e le immagini dei prodotti finali. “Questa nuova proposta – ha spiegato il presidente Massetti – percorre la strada della ricerca volta al riposizionamento ed al potenziamento dell’artigianato, ed in questo caso di quello artistico, sul mercato tramite l’utilizzo di un importantissimo veicolo d’innovazione quale è appunto il design”. Parole riprese dal presidente Bettoni che ha sottolineato come tale iniziativa contribuisca ad una ripresa competitiva dell’artigianato artistico avvalendosi della capacità di sapienti mani artigiane che, incontrando il talento dei progettisti, hanno saputo creare una linea di prodotti originali in grado di essere altamente appetibili anche per il mercato estero”. Il progetto, elaborato dalle aree “Innovazione e competitività” di Confartigianato Brescia e Lodi, ha preso il via nella primavera dello scorso anno grazie alla stretta cooperazione avviata tra gli operatori dell’artigianato artistico e l’Associazione Italiana Progettisti d’Interni, i cui designer hanno formulato venti proposte da sottoporre al vaglio degli artigiani artisti. Dopo un’attenta analisi progettuale ed operativa, portata avanti dalle dodici imprese artigiane partecipanti e dai progettisti AIPI, da un’ampia

PROGETTO DESIGN ARTIGIANO (Progetti Convenzione Artigianato 2006 - 2010. Accordo di programma Regione Lombardia - Sistema Camerale - Asse 3. Progetti di filiera o territoriali per la promozione del comparto artigiano. Bando 2010).

In partnership con:

Con il contributo di:

Industria, Agricoltura, Edilizia e Cooperazione

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gamma di idee, spazianti dall’arte sacra ai complementi d’arredo, dai gioielli agli orologi, sono state infine scelte delle proposte che hanno portato alla realizzazione di sei oggetti finanziati dal bando, oltre ad altri cinque prodotti grazie alla disponibilità di alcune imprese partecipanti e dei relativi ideatori. I prototipi saranno poi destinati alla produzione in serie limitate, proprio per sottolinearne il carattere artigianale, ponendo in evidenza l’estrema cura e l’elevata qualità caratteristiche delle discipline artigiane praticate con elevata competenza e professionalità. “Esistono spazi e risorse pubbliche – ha sottolineato Massetti – per l’innovazione ed il design che non sono ancora messe a frutto a dovere. Questo progetto vuole

Formazione

essere un esempio virtuoso di come sfruttare queste possibilità, creando al contempo sinergie tra province, in questo caso Brescia e Lodi, tra competenze e tra gli operatori dell’artigianato artistico stesso,che offrono le specificità del proprio lavoro per costruire oggetti unici di alta qualità, dalla libreria alla scacchiera, dal tavolo al set d’altare”. Imprenditori e designer coinvolti hanno lavorato in stretta collaborazione realizzando una linea di prodotti, catalogati e contraddistinti da un marchio ad hoc, già diventata oggetto di studio sia da parte di riviste di settore che negli ambienti accademici. I risultati del progetto sono stati poi presentati anche a Lodi, con una mostra aperta il 27 febbraio ed un convegno il 29 dello stesso mese; infine tutte le realizzazioni sono tornate a Brescia dove, dal 13 al 23 marzo, sono state esibite in un’ampia rassegna ospitata all’interno della sede di Confartigianato.

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Formazione

ARTICOLAZIONE REGIONALE LOMBARDIA

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c/o ELBA Viale Vittorio Veneto, 16/A 20124 Milano - Numero Verde 800135440 lun-ven 9-18

Fondartigianato con l’invito 1°-2011 ha deciso di stanziare delle risorse per la realizzazione di attività di formazione continua. In particolare, le risorse sono state così ripartite: • vengono assegnati complessivi € 17.000.000,00 (diciassettecimilioni/00) per lo sviluppo territoriale, ripartiti poi a livello regionale; • € 1.500.000,00 (unmilionecinquecentomila/00) per specifiche aree di intervento (interventi non obbligatori per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza del lavoro) ripartiti a livello regionale; • € 8.000.000,00 (ottomilioni/00) per progetti settoriali, disponibili a livello nazionale; • € 13.500.000,00 (tredicimilionicinquecentomila/00) disponibili a livello nazionale per azioni mirate al consolidamento di strumenti finalizzati, di modelli organizzativi specifici, di tipologie di innovazione produttiva e di contenuti formativi specifici.

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Formazione

Il futuro è “saperne di più” F

ondartigianato è uno dei più importanti e rappresentativi fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori. Costituito nel 2003 dalle Organizzazioni imprenditoriali dell’artigianato e delle PMI (Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI) e dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL con specifica autorizzazione e controllo da parte del Ministero del Lavoro. Fondartigianato ha il compito di finanziare progetti di formazione continua finalizzata a migliorare le conoscenze e le competenze professionali dei dipendenti e contribuire quindi alla crescita della capacità competitiva delle imprese aderenti. L’adesione al nostro Fondo da parte dell’impresa è un atto semplice e gratuito: Aderire ad un Fondo Interprofessionale non comporta alcun onere aggiuntivo per l’impresa perché il pagamento dello 0,30 è già vigente ed è comunque obbligatorio; destinandolo ad un Fondo l’azienda avrà la garanzia che lo “0,30%” versato le ritornerà in azioni formative volte a qualificare, in sintonia con le proprie strategie aziendali, i lavoratori occupati. L’impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dall’INPS. Per aderire il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di “DenunciaAziendale” del flusso UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento “FondoInterprof”, l’opzione “Adesione” selezionando il codice di adesione di Fondartigianato “FART” ed inserendo il numero dei dipendenti. In questo modo si indica la volontà di destinare a Fondartigianato il proprio contributo INPS dello 0,30%. Dall’inizio dell’attività nel 2004 a tutto marzo 2010 Fondartigianato ha finanziato con circa 75 milioni di euro più di 3.500 progetti formativi a cui hanno partecipato 66.855 lavoratori di 11.410 aziende. Per la sola Lombardia sono stati erogati circa 13 milioni di euro per 566 progetti con 14.694 lavoratori di 1.744 aziende.Si può definire il 2009-2010, come un biennio difficile, caratterizzato da una crisi economica pesante. Il Fondo ha cercato di fare la sua parte, a fianco di imprese e lavoratori per sostenerli nei processi di cambiamento, rafforzando competitività e competenze. A marzo 2011 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il nuovo invito: il 1°- 2011 per un valore complessivo di 40 milioni di euro per diverse linee di finanziamento a cui si aggiungono altri 4 milioni circa per continuare a sostenere le imprese in difficoltà a causa della crisi. Come sperimentato con la programmazione 2009 e, in particolare con l’invito 3°-2009, anche l’invito 1°-2011 è un dispositivo declinato su più ambiti generali di intervento ed articolato su più linee di finanziamento, con la seguente specifica assegnazione di risorse, ripartite a livello regionale o nazionale: Sviluppo territoriale – Linea 1 – sostegno dei sistemi territoriali di competenza e competitività, per complessivi € 17.000.000 (ripartizione regionale – per la sola Lombardia 3.664.000 circa); Aree di intervento – Linea 2 – interventi non obbligatori per

la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza del lavoro, per complessivi € 1.500.000 (ripartizione regionale – per la sola Lombardia 323.000); Settori – Linea 3 – promozione di politiche di sostegno e di sviluppo economico, produttivo, occupazionale, per complessivi € 8.000.000 (ripartizione nazionale); Azioni mirate (a ripartizione nazionale) Linea 4 – sviluppo locale dei territori regionali del Mezzogiorno per complessivi € 1.000.000; Linea 5 – progetti multi regionali, per complessivi € 2.500.000; Linea 6 – voucher formativo a Progetto, per complessivi € 3.000.000; Linea 7 – filiere e distretti produttivi, per complessivi € 1.000.000; Linea 8 – micro imprese, per complessivi € 2.000.000; Linea 9 – energie rinnovabili, per complessivi € 2.000.000; Linea 10 – alta formazione, per complessivi € 1.000.000; Linea 11 – investimenti tecnologici per complessivi € 1.000.000. Le date di scadenza per l’acquisizione dei Progetti, sono fissate a partire dal 13 aprile 2011 e fino al 23 luglio 2012, secondo i termini di presentazione indicati per ciascuna linea nel dispositivo di Invito. Per le linee 8 e 11 le domande possono essere presentate continuativamente a sportello con cadenza quindicinale, rispettivamente dal 13 aprile e dal 24 maggio 2011, e fino ad esaurimento delle risorse, comunque non oltre il 23 luglio 2012. È fondamentale, comunque, puntare all’obiettivo dello sviluppo per contribuire realmente alla ripresa economica e produttiva del Paese. In questo senso vanno considerati gli ambiti di attività e le linee di finanziamento previste nell’invito 1°-2011, sulle quali le stesse Parti Sociali hanno investito indicandole nei loro atti di indirizzo della nuova programmazione. Ma vanno altresì tenuti nella debita considerazione gli assetti Istituzionali di riferimento e, sotto questo profilo, assumono particolare rilievo gli accordi con la Conferenza Stato – Regioni. In questo contesto, Fondartigianato è pronto ad assolvere al proprio ruolo istituzionale, convinto di essere prova concreta della positiva esperienza della bilateralità nell’artigianato, oltreché portatore di valore aggiunto nella missione “possibile” di migliorare il sistema italiano di formazione professionale alla quale sono stati chiamati i Fondi Interprofessionali per la Formazione Continua.

Per …saperne di più: www.fondartigianato.it oppure telefonare al n. 030 3745227

BRESCIA ARTIGIANA 33 magazine


Fiscale

Ufficio fiscale tel. 030 3745.265

DECRETO LIBERALIZZAZIONI Numerosi emendamenti al Decreto “liberalizzazioni”, in attesa della definitiva conversione in Legge, hanno portato a svariate modifiche del testo originale, ad esempio per quanto riguarda assicurazioni, banche, professioni, farmacie e taxi. Di seguito riportiamo alcune delle novità introdotte dal Decreto, nonostante sia ancora passibile di ulteriori modifiche in sede di definitiva conversione, che meritano di essere trattate con attenzione. Taxi Spetterà ai Comuni concedere nuove licenze, una volta acquisito il parere preventivo della costituenda Autorità dei Trasporti. Il parere, non vincolante, se disatteso potrà essere impugnato dinnanzi al Tar del Lazio. Sarà sempre competenza dell’Autorità dei Trasporti la verifica della corrispondenza tra i livelli di offerta, le tariffe e la qualità delle prestazioni fra le diverse realtà urbane, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità al fine di garantire il diritto di mobilità degli utenti. FARMACIE Il rapporto farmacia/abitanti è stato fissato a 3.300, con la previsione di apertura di altri nuovi esercizi. Sono state poi introdotte più opportunità per i titolari di parafarmacie, in cui sarà possibile la vendita di farmaci veterinari e galenici. benzinai È prevista una progressiva liberalizzazione degli approvvigionamenti di carburante da parte dei gestori, fino ad un massimo del 50% dell’erogato per gli impianti non di proprietà diretta delle compagnie petrolifere, ed un aumento del numero di impianti self-service in stazioni polifunzionali, che possono cioè vendere merci e altri servizi ed integrarsi in centri commerciali. Nel contempo scende da 1.500 a 500 metri quadrati il limite minimo di superficie per le stazioni di servizio che possono mettere in vendita anche prodotti non oil, quali alimenti, bevande e giornali. Commissioni per rifornimenti Non saranno applicate commissioni bancarie, sia per il cliente che per il gestore dell’impianto, per rifornimenti di carburante di importi inferiori a 100 euro pagati con bancomat o carta di credito.

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Imposta Municipale Unica per gli enti non commerciali L’Imu sarà applicata anche agli immobili, o frazione di essi, appartenenti alla Chiesa, ad associazioni Onlus od a partiti e sindacati in cui venga svolta un’attività commerciale, anche in modo non esclusivo. Autorità trasporti Nella prospettiva che si avvii una regolamentazione autonoma del settore trasporto, il Governo dovrà istituire un’apposita Autorità competente a cui potranno essere devolute materie riguardanti ad esempio le modalità di accesso alle infrastrutture, la definizione delle tariffe ed il rilascio delle licenze taxi o la definizione delle tariffe autostradali. Sono state inasprite le pene per Assicurazione le frodi, mentre non verranno più risarcite piccole lesioni non accertate dal medico legale. Sono inoltre previsti sconti per coloro che decideranno di far ispezionare il proprio veicolo o di montarvi una scatola nera in grado di ricostruire l’esatta dinamica di un eventuale incidente. MUTUI L’istituto di credito, che vincola l’erogazione di un mutuo immobiliare alla stipula di una polizza vita, deve lasciare al cliente la facoltà di scegliere la polizza più conveniente, polizza che la banca accetta, senza variarne le condizioni, per erogare il mutuo stesso. Saranno vietate le Commissioni bancarie commissioni per linee di credito concesse dalle banche ai clienti, dalla data di emissione fino al loro mantenimento in essere, anche in caso di sconfinamenti per assenza di affidamento o superamento del limite di fido. I giovani di età inferiore ai 35 Srl per i giovani anni potranno costituire una società srl in forma semplificata. Sarà però obbligatorio rivolgersi ad un notaio, con spese ridotte ed onorario gratuito. Tribunale per le imprese In ogni capoluogo di Regione verrà istituito un Tribunale delle imprese con lo scopo di velocizzare i tempi di definizione delle controversie in svariati ambiti, dal diritto d’autore alla normativa antitrust dell’Ue. Sezioni specializzate dovranno seguire i rapporti societari e le azioni di responsabilità mosse contro amministratori o sindaci, direttori generali, dirigenti o liquidatori.


Fiscale

Ufficio fiscale tel. 030 3745.265

DECRETO SEMPLIFICAZIONI I

l Decreto sulle semplificazioni fiscali e la lotta all’evasione, n. 16 del 2 marzo 2012, dopo la pubblicazione nello stesso giorno sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato ufficialmente in vigore, rendendo quindi pienamente operativa la maggior parte delle nuove regole. Nello stesso tempo è da segnalare il fatto che il Decreto non specifica le decorrenze di una parte delle norme appena introdotte, ma utili indicazioni possono essere tratte dalle regole generali dell’ordinamento e dalle finalità delle disposizioni, anche se per alcuni aspetti si rivelerà necessario un chiarimento ufficiale. Dal 2 marzo sono quindi entrate in vigore le seguenti norme:

Compensazione del Credito IVA senza dichiarazione Scende a 5.000 euro il limite entro cui è possibile compensare il credito IVA senza aver presentato la dichiarazione. Resterà a 15.000 euro la soglia al superamento della quale è richiesta la dichiarazione con visto di conformità. La norma dovrebbe riguardare (salve diverse decorrenze che potranno essere stabilite da un Provvedimento delle Entrate) le compensazioni effettuate dal 2 marzo 2012. Restano confermate le compensazioni sopra soglia effettuate sino al 1° marzo 2012. Elenchi black list Le operazioni attive e passive intercorse con Paesi black list (vale a dire che hanno avuto come controparte un soggetto residente in un Paese a fiscalità privilegiata con il quale vi sia scarsa collaborazione sul piano dello scambio di informazioni) dovranno essere comunicate solo se di importo singolarmente superiore a 500 euro. La norma è immediatamente efficace e scatta a partire dalla comunicazione da presentare entro la fine del corrente mese di marzo (operazioni di febbraio 2012). Costi da reato Rivista la disciplina dei cosiddetti costi da reato. L’indeducibilità riguarda solo le spese relative a beni o servizi direttamente utilizzati per compiere atti che costituiscono reati non colposi, per i quali sia stato emesso il decreto che dispone il giudizio. In caso di assoluzione è previsto il rimborso delle maggiori imposte pagate con interessi. I ricavi per operazioni inesistenti afferenti a costi pure fittizi non saranno tassabili nei limiti dell’importo della spesa indeducibile. Una norma transitoria consente l’applicazione retroattiva delle disposizioni se più favorevoli, se i procedimenti non sono ancora definitivi. Accertamenti induttivi per chi ha omesso gli studi di settore Possibilità di accertamento induttivo per chi omette la scheda per gli studi di settore o la presenta con dati

non veritieri se, applicando lo studio corretto, vi è uno scostamento rispetto al dichiarato superiore al 15% o comunque a 50.000 euro. Sanzioni per trasporto al seguito di denaro all’estero Inasprite le sanzioni per chi trasporta da o verso l’estero denaro contante di importo superiore a 10.000 euro senza effettuare una preventiva comunicazione in dogana (art. 3, Dlgs 195/2008). Sequestro delle somme non dichiarate nel limite del 30% dell’importo se l’eccedenza non è superiore a 10.000 euro e nel limite del 50% negli altri casi. Ridotto il limite per poter accedere all’oblazione delle sanzioni (da 250.000 a 40.000 euro). Aumentata l’aliquota per pagare le sanzioni in via di definizione. La norma si applica alle violazioni commesse dal 2 marzo 2012; Le norme di seguito riportate diventeranno invece operative dal 30 aprile 2012: Studi di settore del 2011 Le integrazioni agli studi di settore dell’anno 2011 per tener conto dell’andamento economico saranno pubblicate entro il 30 aprile 2012. Elenchi spesometro 2011 Lo spesometro includerà tutte le operazioni attive e passive per le quali vi è l’obbligo di emissione della fattura, senza più il limite minimo di 3.000 euro. La precedente soglia di 3.600 euro IVA compresa resta in vigore per le singole operazioni effettuate senza obbligo di emissione della fattura. Le novità scattano dal 1° gennaio 2012 e non riguarderà anche gli elenchi del 2011, in scadenza il prossimo 30 aprile, a meno di indicazioni diverse rese ufficialmente dall’Agenzia delle Entrate.

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Trovare assistenza qualificata per la compilazione del 730/2012 rivolta a qualsiasi pensionato e dipendente.

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Inoltre: il Caf Confartigianato è disponibile a stipulare particolari convenzioni con le aziende che desiderassero usufruire del centro di assistenza fiscale di Confartigianato. Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’ufficio caaf al numero 030 3745267-224-248 sede di Brescia e visitare il nostro sito www. confartigianato.bs.it dove potrete trovare il recapito dei nostri uffici presenti nella Provincia di Brescia.

BRESCIA ARTIGIANA 35 magazine


Finanziamenti Coop

Credito

BENEFICIARI: IMPRESE ISCRITTE ALL La Cooperativa Artigiana di Garanzia valido strumento più che consolidato al servizio delle imprese artigiane, nonché delle costituende, prosegue il suo cammino di sostegno e di incentivazione allo sviluppo produttivo delle imprese agevolando l’accesso al credito. Sempre più attenta alle opportunità creditizie tipologia di finanziamento

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€ 186.000 chirografario € 350.000 ipotecario

Fino a 60 mesi chirografario Fino a 120 mesi ipotecario

Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso

• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso • Preventivi e/o fatture relative all’investimento

€ 186.000

Fino a 60 mesi

Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso

• Visura CCIAA • Ultimo CUD e/o 730 • Preventivi in essere • Bilancio previsionale primo esercizio

credito di esercizio

investimento

AVVIO NUOVE IMPRESE

Su tutte le operazioni con

Di concerto anche la Camera di Commercio di Brescia interviene da qualche anno puntualmente nel mettere a disposizione delle proprie risorse destinate alle imprese per rendere meno oneroso l’accesso al credito. Così anche per l’anno 2012 ha stanziato un fondo da distribuire alle imprese artigiane per operazioni

Legge Regionale 1/2007 Merita uno spazio particolare la Legge Regionale 1/2007, nata dalla condivisione di una strategia comune da parte delle Organizzazioni di categoria e dell’Assessorato Regionale dell’Artigianato, che favorisce la nascita, nonché l’accrescimento delle imprese, grazie alla concessione di agevolazioni piuttosto remunerative. Ed è per questo suo carattere incentivante che molte ipotesi sono divenute realtà. AREE DI INTERV.

Tipologia

SOGGETTI BENEFICIARI

FINANZ. CONCESSO

AGEVOLAZIONE

Misura A

Microcredito

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Minimo € 10.000,00 Massimo € 15.000,00

Contributo omnicomprensivo a fondo perduto a copertura del costo dell’operazione di garanzia.

Misura B (anche leasing)

Investimenti

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Minimo € 15.000,00 Massimo € 350.000,00

Contributo ad abbattimento tasso (in c/canoni per il leasing) pari al: 35% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula del finanziamento (o leasing) per la quota di operazioni sino ad € 100.000; 25% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula per la quota di finanziamento (leasing) superiore a € 100.000 sino a € 350.000.

AREE DI INTERV.

Tipologia

SOGGETTI BENEFICIARI

Finanziam. concesso

Linea 1 (FRIM)

Sviluppo aziendale

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Linea 4 (FRIM)

Crescita dimensionale d’impresa

Linea 5 (FRIM)

Linea 8 (FRIM)

Copertura

Agevolazione

Tasso

Durata

Da € 20.000 a € 1.500.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito/società di leasing (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00 mentre per i leasing euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,25).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento (solo per il co-finanziamento a medio termine.

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Da € 50.000 a € 1.500.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento rimborso semestrale.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento.

Trasferimento proprietà d’impresa

PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.

Da € 50.000 a € 1.500.000,00

Fino al 50% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.

Co-finanziamento rimborso semestrale.

Tassi di interesse: il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dall’istituto di credito (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 3,75,per i finanziamenti erogati a Pmi operanti nel settore delle costruzioni euribor6mesi/Irs + spread massimo 4,00).

Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento.

Start up

Co-finanziamento /Leasing per nuove attività imprenditoriali condotte da giovani (18-35), donne e soggetti svantaggiati.

Ditte individuali/imprese familiari da € 15.000 a € 40.000,00 Società di persone e di capitali: da € 15.000 a € 200.000,00

Fino al 100% del programma di investimento ammissibile.L’intervento finanziario sarà erogato per il 70% a carico del FRIM. La restante quota dal soggetto abilitato (istituti di credito/ società di leasing).

Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.

Il tasso di interesse applicato sarà pari alla media ponderata tra il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogata a valere sul Fondo Regionale (0,5% nominale annuo fisso) ed il tasso applicato sulla quota di finanziamento erogato a valere sul ‘plafond’ messo a disposizione dal Soggetto abilitato (per i finanziamenti euribor6mesi/Irs + spread massimo 1,50,p mentre per i leasing euribor 6 mesi/Irs + spread massimo 2,30).

Per i co-finanziamenti a medio termine da 3 anni a 7 anni di cui massimo 2 anni di preammortamento, rate semestrali per i leasing da 3 anni a 7 anni, canoni trimestrali, importo max agevolabile iva esclusa al netto di oneri accessori e dell’eventuale canone anticipato.

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magazine


perativa di Garanzia

Credito

L’ A L B O I M P R E S E A R T I G I A N E E P. M . I . offerte dal mercato finanziario, promuove attraverso una consapevole concertazione con gli istituti di credito presenti sul territorio iniziative ad “hoc” per soddisfare le esigenze di ciascuna impresa ad essa associata. In breve le proposte: QUOTA SOCIALE € 41,31

TEMPO DI EROGAZIONE

GARANZIE fidejussorie

COMMISSIONI

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno (chirografario) 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS) 2% sull’erogato (ipotecario)

< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote

40 gg c.a

50% Cooperativa

0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)

ntributi a fondo perduto

di liquidità e d’investimento sull’importo richiesto e garantito dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia. Le domande sono raccolte dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia e successivamente presentate alla CCIAA.

7 - Prospetto riassuntivo Il tutto favorito dal lavoro di presentazione della richiesta per tramite della Cooperativa Artigiana di Garanzia nonché della fidejussione della stessa. La legge disciplina quali aree di intervento le seguenti: misura A Microcredito (contributi in conto garanzia), misura B Investimenti (contributi in c/interessi e c/canoni) Frim linee 1-4-5-8 (cofinanziamento Regione Lombardia e Banche o Leasing). TASSO

DURATA

SPESE FINANZIABILI

Euribor 3/6 mesi o tasso irs fisso con spread variabili da 0,80 a 1,50.

Max 60 mesi

Acquisto di attrezzature e macchinari, sostegno di costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, acquisto di scorte.

Euribor 3/6 mesi + spread masimo applicabile 1,50 punti (2,00 nel caso del leasing).

Durata max 10 (dieci) anni per le operazioni destinate all’impianto, ampliamento e ammodernamento di laboratori; max 5 (cinque) anni per quelle destinate all’acquisto di macchine e attrezzature.

Operazioni di impianto, ampliamento e/o ammodernamento dell’unità produttiva (laboratori, capannoni ecc); acquisto di macchine, attrezzi ed automezzi nuovi e/o macchine ed attrezzi usati.

Spese finanziabili

Erogazione

• Opere murarie, di bonifica, impiantistica e costi assimilati (max 40% investimento ammiss.). • Macchinari, impianti, attrezzature, arredi nuovi o usati. • Sistemi gestionali integrati (software & hardware) fono al 10% dell’investimento ammiss.). • Marchi, brevetti e licenze di produzione. • Spese di commissione per garanzie (max 2% del programma di investimento ammiss.). • Spese generali e di gestione del progetto (max 10% del programma di inv.ammiss). Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on-line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate). Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

È ammissibile il prezzo di acquisizione della partecipazione all’impresa target, il cui valore dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

È ammissibile il 50% del prezzo di acquisizione dell’intera proprietà dell’impresa oggetto di trasferimento, con esclusione delle partecipazioni detenute da eventuali investitori istituzionali: il valore della transazione dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.

Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almeno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).

Tutte al netto dell’IVA e di altre imposte e sostenute dopo la presentazione della domanda: 1) adeguamenti tecnici ed impiantistici dell’immobile sede dell’attività(max 30% dell’investimento ammissibile); 2) acquisto di beni strumentali nuovi finalizzati all’avvio dell’attività (attrezzature, macchinari, impianti specifici, arredi); 3) costi di avvio attività di franchising (fee di ingresso) fino al 60% dell’investimento programmato e ammesso; 4) progettazione e realizzazione di un sito internet aziendale; 5) affitto dei locali sede dell’iniziativa per il primo anno di attività nella misura massima del 20% dell’investimento; 6) acquisto automezzi nuovi strettamente necessari per lo svolgimento del ciclo produttivo (esclusi automezzi per attività di autotrasporti); 7) acquisto attività preesistenti nel limite dell’80% del programam di investimento; 8) acquisto attività preesistenti condotte da impresa familiare fino al 100% del programam di investimento, purché l’impresa familiare acquisita sia in attività da almeno 5 anni; 9) licenze di sfruttamento economico, brevetti industriali e licenze di software; 10) costi sostenuti per garanzie nel limite del 3% dell’investimento ammissibile; 11) spese generali in misura forfettaria nel limite massimo del 5% dell’investimento ammissibile.

Erogazione in massimo due tranches. Nel caso del co-finanziamento l’erogazione può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate) 2) due tranches: la prima, di importo pari al 50% dell’intervento fin. concesso dietro presentazione di adeguate garanzie di importi pari almeno all’erogazione richiesta. La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento. Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing.

BRESCIA ARTIGIANA

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Territorio

nuova sede per l’ufficio di verolanuova

Ufficio formazione tel. 030 000000000 Servizi Unione di Brescia

Tel. 030.3745.265

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Breno Tel. 0364.321047 Via Aldo Moro, 6 Fax 0364.321047 E-mail: breno@confartigianato.bs.it Chiari Tel. 030.711097 Via SS. Trinità, 19/7 Fax 030.7100487 E-mail: chiari@confartigianato.bs.it

Denise Gandini Delegata del Mandamento di Verolanuova

N

uova sede per l’ufficio di Verolanuova che, dopo oltre vent’anni, ha lasciato i locali storici di via Sandri per trasferirsi nei nuovi spazi realizzati in via Zanardelli 6. Il Mandamento, che comprende i comuni di Barbariga, Bassano Bresciano, Brandico, Dello, Manerbio, Offlaga, Pontevico, San Gervasio Bresciano e Verolavecchia, oltre naturalmente a Verolanuova, è il punto di riferimento per quasi 1700 artigiani e vede nella veste di delegata Denise Gandini, di responsabile Domenico Bottalico e di collaboratori Dario Bertolini, Enrica Gagliazzi e Roberta Alloisio.

Darfo Boario Tel. 0364.531486 Via De Gasperi, 23 Fax 0364.534867 E-mail: darfoboarioterme@confartigianato.bs.it Desenzano del Garda Tel. 030.9141914 Via Marconi, 133 Fax 030.9914817 E-mail: desenzano@confartigianato.bs.it Edolo Tel. 0364.71633 Via Marconi, 56 Fax 0364.770051 E-mail: edolo@confartigianato.bs.it Gavardo Tel. 0365.374309 Via Stazione, 61 Fax 0365.374312 E-mail: gavardo@confartigianato.bs.it Gussago Tel. 030.2520776 Via Acquafredda, 20 Fax 030.2520776 E-mail: gussago@confartigianato.bs.it Leno Tel. 030.9038260 P.zza Cesare Battisiti, 37/C Fax 030.9038759 E-mail: leno@confartigianato.bs.it Lumezzane Tel. 030.827508 Via Monsuello, 45/E Fax 030.8921385 E-mail: lumezzane@confartigianato.bs.it Montichiari Tel. 030.9651967 Via Papa Paolo VI, 21 Fax 030.9651967 E-mail: montichiari@confartigianato.bs.it Orzinuovi Tel. 030.9941620 Via Obici, 36 Fax 030.9941632 E-mail: orzinuovi@confartigianato.bs.it Palazzolo sull’Oglio Tel. 030.7401601 Via Matteotti, 10 Fax 030.7403335 E-mail: palazzolo@confartigianato.bs.it Sabbio Chiese Tel. 0365.895612 Via Magno, 18/C Fax 0365.895612 E-mail: sabbiochiese@confartigianato.bs.it Verolanuova Tel. 030.932120 Via Zanardelli, 6 Fax 030.9362500 E-mail: verolanuova@confartigianato.bs.it

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Villa Carcina Tel. 030.881445 Via Glisenti, 68/F Fax 030.881263 E-mail: villacarcina@confartigianato.bs.it


Territorio Patronato

Associazione Nazionale Anziani e Pensionati L’

Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato promuove la formazione e l’informazione sui problemi degli anziani e sulle leggi che regolano i rapporti tra pensionati ed istituzioni, organizzando sia a livello nazionale che locale iniziative e momenti sociali e culturali, sottoscrivendo nel contempo convenzioni a favore dei propri associati.

L’ANAP opera all’interno del Patronato della Confartigianato, che ha quale compito principale quello di tutelare ed assistere i lavoratori, siano essi autonomi o dipendenti, ed i cittadini per tutte le questioni attinenti alle prestazioni previdenziali, assistenziali ed infortunistiche. Il Patronato riveste inoltre il ruolo speciale di tutela a livello sociale dell’imprenditore in quanto cittadino e della sua famiglia, divulgando nel medesimo tempo la conoscenza dei diritti in materia previdenziale ed assistenziale. Per informazioniè possibile contattare i numeri 030 3745288-289

Persone di cui fidarsi. Dal 1867.

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