Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia
ANNO X - BRESCIA settembre 2011 - numero 3
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ANNO X - BRESCIA settembre 2011 - numero 3
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ANNO X - BRESCIA giugno 2011 - numero 2
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Sommario SOMMARIO Editoriale 4 Battere la crisi: rimboccarsi le maniche e stringersi a Confartigianato
News 5 “Brebemi e Corda molle”, nuova viabilità per nuovo sviluppo della Bassa?
Comitato di redazione Carlo Piccinato, Fulvio Tedoldi, Marco Metallo, Franco Guarino, Michele Turrini, Giovanna Lombardi, Paolo Corbucci Progetto, realizzazione e stampa a cura di: Immago - Chiari (Bs) Tel. 030 7000111
Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 12/2002 Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 Autorizzazione filiale di Brescia N. 3 Anno X - settembre 2011
22 Campagna di controllo degli impianti termici 24 Taxi e NCC salvi dalle liberalizzazioni introdotte dalla manovra finanziaria 25 Le licenze dei taxi 26 ESTETICA, apparecchi elettromeccanici
10 Gruppo Donne Impresa Giunta Regionale Itinerante
26 Gli Artigiani in pensione sempre più premiati
11 Aurelio Salvoni, eletto presidente regionale Categoria Acconciatori
Addetto stampa Michele Torreggiani
Categorie
8 “Strumenti del mestiere per giovani artigiani”
10 Meno sale nel pane
Direttore responsabile Eugenio Massetti
Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/2002 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia
ANNO X - BRESCIA marzo 2011 - numero 1
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11 Orazio Andretto, eletto vicepresidente regionale Categoria Autoriparatori 12 Riflessioni a margine dell’Assemblea Provinciale Confartigianato di Brescia
Lavoro e previdenza 27 INPS: trasmissione telematica delle certificazioni di malattia 28 Rinnovato il CCNL delle imprese artigiane della CHIMICA-CERAMICA 28 Proroga del termine per la comunicazione del lavoro notturno
Formazione
13 28 Milioni di euro di costi in più per il credito delle piccole imprese
30 Settore Formazione: tutte le nuove proposte formative
15 Tavolo sulla crisi, Confartigianato incontra il Prefetto di Brescia
33 Il futuro è “saperne di più”
Ambiente 17 BATTERIE: nuove normative 18 Pneumatici fuori uso e importi per gli ecocontributi 19 Il Sistri “riesumato” scatterà da febbraio 20 Il nuovo regolamento Ue sui rottami
Credito 34 Finanziamenti Cooperativa di Garanzia
Fiscale 36 Semplificazioni per le detrazioni irpef del 36% e 55% 38 Vietati i pagamenti in contante sopra i 2.500 Euro 38 L’iva ordinaria passa dal 20% al 21%
Per le inserzioni pubblicitarie su questa rivista, contattare: EMMEDIGI Pubblicità S.r.l. - Via Malta, 10 - 25124 Brescia (BS) - Tel. 030.224121
Editoriale
Battere la crisi: rimboccarsi le maniche e stringersi a Confartigianato Vale il vecchio detto: “chi fa da sé fa per tre”
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a crescita stenta a riprendere, il sistema economico soffre ancora e manca la risposta efficace della politica. Oltre tutto questo, da più parti giungono notizie che il fondo della crisi non sia ancora stato toccato, che al momento in cui scrivo, la Grecia sia a rischio default.
sperare in un aiuto istituzionale che, nel caso anche arrivi sarà comunque tardivo. I politici greci preferiscono far fallire un’intera nazione, piuttosto che rinnovare e riformare il Paese.
Nel periodo della pausa estiva, ho letto i vecchi documenti della Confartrigianato dei primi anni ’50 quando ancora il boom era al di là dal venire e la Ogni giorno incontro aziende, ascolto Eugenio Massetti benzina contingentata. In quelle carte imprenditori, parlo con dipendenti, tutti con giganteschi problemi da risolvere. Essere alla pre- ormai ingiallite dal tempo emergono difficoltà assosidenza di questa organizzazione, negli anni peggiori lutamente odierne, problematiche a reperire materie dell’economia italiana, è un impegno importante che prime con prezzi ragionevoli, assenza di liquidità delle aziende, richieste di dilazioni di pagamento cerco di portare avanti con serietà ed energia. tra artigiani, con l’avallo di Confartigianato. Passato In un momento di incertezza planetaria, ogni gior- e presente allo stesso tempo, nella conferma della no osserviamo con sempre maggiore sconcerto ed ciclicità della storia. evidenza, l’assoluta mancanza di una risposta efficace Se la realtà odierna è difficile, non è detto che lo della politica, che noi vediamo invece come strumento principale per collegare le scelte di Governo con le sia anche il futuro, non lo era negli anni ‘50 non lo è nemmeno oggi. istanze, le voci, le vite della gente e delle imprese. Il compito di Confartigianato è spingere i politici a fare il loro lavoro, anche con forza se necessario. Purtroppo la realtà e sotto gli occhi di tutti, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ed oggi la classe politica italiana è tutta protesa in questa direzione. In un desolante panorama, consiglio a tutti il vecchio detto, “chi fa da sé fa per tre”. Non possiamo più
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Per tornare a sorridere, credo che l’unica strada sia ancora quella di rimboccarsi le maniche e restare uniti, collaborare, essere concorrenti ma non conflittuali. Oggi come allora Confartigianato c’è. Da parte nostra ci stiamo impegnando al massimo per aiutare le aziende. Sta anche agli artigiani, ritornare a fare intesa e non solo impresa, nella consapevolezza che alla fine di ogni galleria c’è sempre la luce.
News
“Brebemi e Corda molle”, nuova viabilità per un nuovo sviluppo della Bassa?
Convegno a Orzinuovi
“B
rebemi e corda molle, nuova viabilità per un nuovo sviluppo della Bassa?”, quesito ma anche titolo del convegno organizzato dalla Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Un incontro vivace, svoltosi presso il grande salone del Gruppo Bossoni Auto, colmo di presenze. L’evento, che ha visto la partecipazione del nostro presidente Eugenio Massetti, è stato organizzato in collaborazione con la Fiera di Orzinuovi presieduta da Andrea Battaglia e del Comune di Orzinuovi con la presenza del sindaco Andrea Ratti. Relatori del convegno insieme a Vigilio Bettinsoli, vicepresidente della Centro Padane, Duilio Allegrini, direttore generale Brebemi e il direttore tecnico Silvano Grittiti. L’evento è stato un successo di presenze con molti favori da parte del pubblico sulle riflessioni dei relatori, soprattutto riguardo alla necessità che l’area orceana, composta almeno da una decina di Comuni, (Orzinuovi, Villachiara, Quinzano, Borgo San Giacomo, Roccafranca, Orzivecchi, Pompiano, Corzano, Maclodio,
Lograto, per circa 40 mila abitanti), non rimanga isolata sull’innesto all’area milanese; restando, nel contempo, velocemente e saldamente collegata con Brescia. “Oggi, spiega Massetti, da Orzinuovi e ai paesi circostanti, attraverso qualsiasi strada, in particolare sulla vecchia e anchilosata provinciale 235, Brescia dista 30 rotonde per 30 chilometri e 50 minuti di percorrenza media. In pratica si arriva in città con più tempo di un paese delle valli”. Dalle Basse, in futuro, così stando le cose, si arriverà più velocemente a Milano che a Brescia. Un’assurdità che va superata, rispettando le promesse fatte di una tangenziale ferma vergognosamente a Orzivecchi, anche per motivi di carattere giudiziario. Una tangenziale progettata e promessa quasi 10 anni fa. L’invito è che i rappresentanti della Provincia pressino la loro istituzione, che i sindaci si uniscano per fare una partita vantaggiosa, che colmi il ritardo della Bassa verso le aree cittadine e metropolitane. «Questo è il primo di altri convegni – ha detto il presi-
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News dente della Confartigianato, Eugenio Massetti – la nostra associazione è stata sempre a favore della Brebemi ed è impegnata per continuare i suoi sforzi e raccogliere i frutti di un’infrastruttura fondamentale per il rilancio della nostra terra». D’accordo il presidente di Orceania-Fiera di Orzinuovi Andrea Battaglia e il sindaco Andrea Ratti: «serve uno sforzo d’insieme, di zona, non dobbiamo rischiare isolamenti per campanilismi o balbettii da strapaese». Il direttore generale Brebemi, Duilio Allegrini, ha ricordato i costi ed alcune particolarità dell’opera: mille e 600 milioni di euro che verranno rimborsati dai proventi autostradali, una garanzia per il controllo da parte italiana ed europea, la presenza di 6 caselli, interconnessione con il territorio ogni 10 chilometri, 2 milioni e mezzo di sviluppo per ogni milione di investimento, il calcolo di 20 milioni di ore in meno di coda ogni anno e un’economia accresciuta annualmente di 400 milioni di euro. Da non dimenticare il percorso gratuito tra Chiari e Brescia. Il presidente della Centro Padane, Vigilio Bettinsoli, ha invitato a chiamare in modo esatto la cosiddetta Corda Molle: si tratta, in verità della tangenziale esterna bresciana che attraversa la Bassa est-ovest e si appoggia all’autostrada. «Il presidente Franco Bettoni – dice Bettinsoli – è stato veramente coraggioso e lungimirante, perseverando nella costruzione della Direttissima Brescia-Milano, la cosiddetta Brebemi, nonostante l’ostruzionismo di certi ambienti milanesi e bergamaschi. È da risolvere il collegamento tra l’area di Orzinuovi con
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la Corda Molle, mettendo in buona manutenzione ordinaria l’attuale 235. Ci sembra proprio un po’ poco». Il sindaco di Orzinuovi, Andrea Ratti, chiamerà i colleghi dei paesi vicini, le forze istituzionali, sociali, partitiche e imprenditoriali per costruire una strategia comune che metta alla pari il territorio orceano con Brebemi e Corda Molle. Alla fine, il presidente Massetti ha donato targhe di riconoscenza agli artigiani, Mario Fecit, Gigi Galli, Enrico Fadenti, Luigi Rubetti, Giuseppe Lazzaroni e Silvio Scalvenzi. Tanti gli applausi, molti i rappresentanti istituzionali: il consigliere provinciale Giampietro Maffoni, i sindaci di Corzano, Roccafranca, Villachiara, Fontana, Mazzucchelli, Bertoletti, l’ex sindaco di Castelmella e già assessore provinciale Bonomelli, il sindaco di Gottolengo e membro della Centro Padane, Giuliana Pezzi, il presidente Autotrasportatori Confartigianto Frisoni e il vice, l’orceano Edo Saini.
News
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News
“Strumenti del mestiere per giovani artigiani” Incontri sul Territorio insieme al Gruppo Giovani
P
artendo dalla convinzione che ciò che bastava un tempo per rendere la propria impresa duratura nel tempo ora non basta più, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato ritiene che servano nuovi strumenti per poter crescere e sviluppare al meglio la propria attività. Ha pertanto voluto dare un importante segnale alla nuova generazione di artigiani proponendo una serie di incontri dal titolo: “Strumenti del mestiere per giovani artigiani”. L’obiettivo è stato quello di coinvolgere in opportunità di approfondimento su alcune tematiche di interesse comune di crescita e sviluppo, quei giovani già impegnati nelle proprie imprese, affinché giungesse loro il messaggio che, attraverso l’attività a livello sindacale di Confartigianato: “uniti si è più forti”. Il Presidente del Gruppo Giovani Cristian Beccalossi ha presentato le tre iniziative. Sempre presente nelle tappe dell’evento il Presidente di Confartigianato Eugenio Massetti. Presso la sala di Palazzo Avogadro del Comune di Sarezzo, in data 28 aprile, si è tenuto il primo dei tre incontri sul territorio dal titolo: “Sai far conoscere la tua impresa ? - Rendere visibile e migliorare l’immagine della piccola impresa”. L’incontro di Sarezzo ha visto una buona presenza di giovani provenienti da tutta la provincia che hanno apprezzato appieno gli stimoli proposti dal relatore dott. Alessandro Bigi, il quale ha saputo interessare i presenti in modo piacevole, anche
interloquendo con gli stessi, sui segreti e l’importanza del marketing per proporre sul mercato i prodotti delle loro aziende. Il 24 maggio a Villa Baiana di Monticelli Brusati il secondo degli appuntamenti previsti il cui tema e titolo è stato: “Sai fare gioco di squadra? - Creare un team vincente attraverso un coinvolgimento efficace”. Il Presidente del Gruppo Giovani, Cristian Beccalossi ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza dell’essere uniti in un grande gruppo come è quello dei Giovani Imprenditori che come in questa occasione hanno l’opportunità di scambiare opinioni ed esperienze facendo “cultura d’impresa”. Un pubblico numeroso ha Dott. Francesco Farina seguito con grande interesse i business coach due interventi: quello del docente dott. Francesco Farina e dell’illustre ospite, il Col. Francesco Vestito, Comandante della Base Militare Aeronautica di Ghedi. La relazione del dott. Francesco Farina, business coach, ha riguardato il gioco di squadra e la motivazione dei collaboratori all’interno delle aziende. La testimonianza del Col. Col. Francesco Vestito
Comandante della Base Militare Aeronautica di Ghedi
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News Francesco Vestito ha posto l’accento sulla leadership e la gestione del gruppo. Numerose le tematiche affrontate con grande passione e competenza. Come ciascun relatore ha ben evidenziato, il saper creare un buon team affiatato e coeso è una via irrinunciabile per il successo delle aziende. Lo scopo è quello di approfondire le modalità e imparare attraverso quali strategie sia possibile conseguire risultati ottimali all’interno di ciascun gruppo di lavoro. Il Presidente di Confartigianato Unione di Brescia Eugenio Massetti ha chiuso con molta soddisfazione l’incontro, sottolineando il valore di questo percorso formativo ideato dai Giovani Imprenditori, che certamente sono il futuro della nostra economia e che ben rappresentano l’idea di coesione ed associazionismo: obiettivo fondamentale per avere voce nel nostro Paese. A Villa Avanzi a Polpenazze del Garda il 23 giugno l’incontro conclusivo. “Bene! Ora non ti resta che crescere…” è stato il titolo della serata, termine del percorso che ha affrontato i temi del valore della visibilità e dell’immagine della impresa, e dell’importanza del saper creare all’interno della propria azienda un team di lavoro coeso, perché l’azienda risulti “vincente”. Relatore della serata il dott. Massimo Folador, docente dell’Università “Carlo Cattaneo” di Castellanza, affiancato da Andrea Venturelli, fondatore ed amministratore della ditta Invatec e coordinati dal Segretario Generale di Confartigianato Unione di Brescia, Carlo Piccinato. L’appuntamento ha rappresentato la conclusione del percorso, che ha voluto concretizzare il messaggio che il Presidente Beccalossi desidera giunga in modo forte ai giovani imprenditori e cioè che grazie alla corretta gestione di valori condivisi, a una leadership diffusa e alla capacità di far lavorare insieme persone motivate
e consapevoli, si pongono le basi per il salto di qualità e si trovano nuove energie per sviluppare capacità e competenze in grado di innovare e riconoscere le giuste opportunità. Mentre il Gruppo Giovani di Confartigianato lavora per il proseguimento del percorso degli incontri sul territorio, il Presidente Beccalossi invita fin da ora tutti i giovani imprenditori artigiani a partecipare alle numerose attività del gruppo, le quali spaziano dalla partecipazione ad eventi e convegni, all’organizzazione di corsi di formazione, a visite ad aziende prestigiose o mission all’estero (visita al Parlamento Europeo a Bruxelles nel 2009). Non manca nel programma dei Giovani Imprenditori l’aspetto ricreativo, per il piacere di stare insieme e di “fare gruppo” (Feste, gara di sci, gite ecc..). Sul sito internet di Confartigianato www.confartigianato.bs.it, alla sezione dedicata al Gruppo Giovani Imprenditori, si trovano i riferimenti della segreteria del movimento e la data in cui il gruppo si riunisce, nonché il riferimento ai vari eventi trascorsi.
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News
Gruppo Donne Meno sale nel Impresa pane: accordo
A Brescia la Giunta Confartigianato e Regionale Itinerante Regione Lombardia
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unedì 11 luglio si è riunita nella sede di Brescia di Confartigianato la Giunta Regionale di Donne Impresa Lombardia. Flavia Caldera, Presidente del Gruppo di Brescia e di quello Lombardo, ha accolto con grande piacere ed orgoglio le componenti di Giunta nella propria città ed il Presidente dell’Organizzazione Eugenio Massetti ha portato i saluti, dando il benvenuto nella prestigiosa sede bresciana di Confartigianato, ed esprimendo alle imprenditrici i migliori auguri per le loro attività lavorative. La Presidente Caldera ha poi dato inizio ai lavori di Giunta che sono proseguiti per l’intera mattinata. Nel pomeriggio di una giornata particolarmente luminosa, il gruppo si è trasferito in centro città dove ha potuto conoscere ed ammirare alcuni siti di interesse storico di rilievo. Grazie alla spiegazione di una Guida preparata, anche le donne imprenditrici bresciane hanno potuto riscoprire tratti caratteristici e bellezze della propria città.
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eno sale nel pane per prevenire malattie cronico-degenerative, questo l’accordo firmato tra Confartigianato e Regione Lombardia. “L’accordo nasce nell’ambito delle attività di prevenzione sanitaria di alcune patologie collegate all’eccessivo introito di sale nell’alimentazione, come l’infarto e ictus”, spiegano Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Perotti, Presidente Panificatori. L’intesa è stata siglata con le direzioni Generali Sanità, Commercio, Turismo e Servizi, Istruzione, Formazione e Lavoro, Semplificazione e Digitalizzazione di Regione Lombardia. L’impegno, spiega il leader dell’organizzazione di via Orzinuovi, da parte nostra, è quello di promuovere, presso i panificatori associati, la produzione e vendita stabile e senza differenza di prezzo di pane con un contenuto di sale pari al 1,8% (riferito alla farina) entro il 30 settembre 2012 e pari al 1,7% (riferito alla farina) entro il 30 marzo 2013. Ogni tre mesi le Associazioni territoriali sono tenute a fornire i nominativi degli associati che aderiscono all’accordo così da poterli inserire nell’elenco regionale predisposto. Un’iniziativa apprezzata anche dall’Asl di Brescia, che collaborerà con Confartigianato per l’organizzazione di una serie d’incontri, sul territorio bresciano, per illustrare ai panificatori il progetto in essere. “Con meno sale nel pane c’è più gusto e guadagni in salute”, questo lo slogan della campagna pubblicitaria, che verrà promossa. Da parte loro i panificatori dimostreranno il valore dell’impegno intersettoriale per la promozione della Salute dei cittadini lombardi anche grazie a specifiche azioni per lo sviluppo dell’iniziativa”.
News
Aurelio Salvoni Orazio Andretto eletto presidente eletto vicepresidente regionale della regionale della Categoria degli Categoria degli A c c o n c i at o r i Autoriparatori
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urelio Salvoni, già presidente della categoria degli acconciatori di Confartigianato Imprese Unione Brescia, è stato eletto all’unanimità alla presidenza degli Acconciatori lombardi di Confartigianato per il prossimo quadriennio. Un traguardo a cui si aggiunge la Aurelio Salvoni nomina a membro del Consiglio Direttivo degli acconciatori a livello nazionale. L’Assemblea ha manifestato gratitudine per il nuovo presidente, che subentra al presidente uscente Guido Pertusini e rimarrà in carica per i prossimi quattro anni per proseguire nelle azioni intraprese dal suo predecessore attraverso strategie di promozione e comunicazione del comparto con iniziative mirate alla formazione specifica, all’aggiornamento professionale e alla qualificazione della figura dell’acconciatore. Salvoni è sposato con una figlia, vive e lavora a Chiari, dove svolge l’attività di acconciatore da trentasei anni. “Sono molto lieto” ha commentato Salvoni “per l’apprezzamento ricevuto e ringrazio tutti per la fiducia accordatami. Mi impegnerò, in questi anni, per garantire quanto sinora svolto a favore della filiera, in particolare nell’ambito della formazione professionale e dello sviluppo della categoria, mantenendo e qualificando i contatti con le Istituzioni oltre, naturalmente, a sviluppare nuovi e ambiziosi progetti in materia di promozione e qualificazione”.
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razio Andretto, di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, è il nuovo vicepresidente della categoria degli autoriparatori di Confartigianato Lombardia per il prossimo quadriennio. Andretto è originario di Colombare di Sirmione, dove lavora e vive, Orazio Andretto con moglie e due bimbe. “Crisi e tecnologie hanno cambiato anche il nostro mestiere, sottolinea Andretto – oggi ci vuole la volontà comune di promuovere l’imprenditoria giovanile puntando su un maggior coinvolgimento dei giovani e sulla formazione professionale. Aggiornamento, ma anche collaborazione. La forte concorrenza è da sempre uno degli elementi caratteristici di questa categoria. Oggi la situazione, però è mutata. Da un lato la difficoltà del mercato, dall’altra l’evoluzione tecnologica ed informatica dei mezzi di trasporto. Ora più che in passato, c’è la necessità di specializzarsi, ma anche collaborare. Più persone esperte in comparti diversi, fanno un gruppo forte, dinamico ed al passo con i tempi. Solo così si può crescere.
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News
Riflessioni a margine
dell’Assemblea Provinciale della Confartigianato di Brescia
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ià l’anno scorso, in piena crisi econovivo dialogo con le Istituzioni ed i diversi mica e finanziaria, ho avuto modo di livelli di Governo.” constatare come il mondo artigiaL’attenzione a queste nuove priorità, capano bresciano aveva proclamato il proprio ci di suscitare la consapevolezza della proriscatto con il progetto di “ripartire il proprio pria professionalità ed imprenditorialità, lavoro”. verificabile nei fatti e nei risultati, impone un Lavoro, ricerca, innovazione sono termini riordino e un ripensamento delle attività di sui quali la Confartigianato di Brescia non ha supporto, di direzione e di coordinamento Aldo Leonardi mai smesso di impegnarsi, nella consapevodella Confartigianato stessa. Presidente Onorario lezza che si tratta di leve essenziali per creare Le linee di indirizzo del Presidente Eugenio sviluppo ed occupazione. Massetti indicano come occorra promuovere La Confartigianato di Brescia, ancor oggi, richiama iniziative nuove tese a lanciare “corsi di informazione l’attenzione che è sempre più urgente che l’Italia si doti e di formazione altamente specialistica ed innovativa di politiche che favoriscano investimenti in progetti di “in grado di catturare e di laureare sul campo talenti di sviluppo delle attività artigiane ed industriali. professionalità operativa. Gli “Artigiani di domani” che Bisogna attivare strumenti semplici ed efficaci, elimiassieme al martello sappiano usare il computer e moninando la burocrazia delle carte e puntare su obiettivi torare gli impianti dei clienti da casa propria. Per questi condivisi, promuovendo maggiore collaborazione tra artigiani si apre una nuova e grande frontiera ricca di livello regionale, nazionale ed europeo. opportunità che, però, impone una profonda modificaIl contributo del “Popolo artigiano bresciano” che zione culturale, formativa ed operativa. gode di un indiscusso riconoscimento di impegno e di In questo nuovo contesto la Confartigianato è chialaboriosità, gioca un grande ruolo nel futuro di ripresa mata a rendere un’alta consulenza di “Management del nostro Paese. dell’artigianato” con consulenti in grado di disegnare I nostri Artigiani non possono essere lasciati soli ad percorsi di carriera orientati alla programmazione delle affrontare le sfide aperte in questi tempi difficili, destiattività, all’organizzazione, alla gestione, alla valutazione nate a durare ancora molti anni. ed alla verifica, con la messa a disposizione di profesCon chiarezza e con determinazione è giunto il tempo, sionisti qualificati in grado di assolvere agli incarichi a mio parere, che la Confartigianato di Brescia si metta assegnati. in gioco ed assuma una posizione di avanguardia. Non basta più l’ordinaria assistenza per i libri paga la Deve dare un forte impulso ai “Servizi a disposizione contabilità e la denuncia dei redditi. dei propri Artigiani” superando l’ordinaria assistenza Il tempo che stiamo vivendo è, d’altro canto, un’occaper le semplici incombenze amministrative ed orgasione unica per tutti per pensare al futuro. nizzative. Noi dobbiamo aiutare gli Artigiani ad investire su se Deve andare oltre. stessi, sui loro collaboratori, sui loro figli, per cogliere le Occorre far crescere nuove generazioni di artigiani opportunità di questo mondo in continuo e repentino con una “Cultura di Servizi globali, tecnologici, avanzati, cambiamento. in rete fra loro” stimolando gli Artigiani medesimi a “fare Esprimo con vivo interesse l’auspicio che la Confartisistema” ed a “costruire alleanze”, oltre che a “creare un gianato di Brescia, con la sua grande capacità, riesca a
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News mettere “nelle mani e nella testa” degli Artigiani bresciani, di oggi e di domani, i moderni strumenti di sviluppo manageriale con una forte ed avanzata riorganizzazione dei servizi dell’Unione che ci distingua culturalmente e ci ponga all’avanguardia rispetto alla cultura delle facili considerazioni.
La progettualità richiede uffici specialistici per l’artigianato del futuro La promozione di una capacità di management e di conduzione avanzata delle attività dell’artigianato moderno passa anche da uno “sviluppo dei servizi della Confartigianato” che, a Brescia, può e deve dar prova della propria eccellenza mediante l’attivazione di “Laboratori innovativi” coordinati da “Gruppi di Esperti” con la previsione di incontri settimanali di artigiani selezionati per specifiche problematiche. Questo è il primo segno di apertura della Confartigianato verso nuovi orizzonti che aggiungono valore ai saperi degli artigiani bresciani. Le novità del futuro confermano che l'artigianato resterà un pilastro della
produzione e dei servizi solo se saprà creare una rete per portare, così, un insostituibile contributo alla crescita di se stesso, del mercato e della società. Uffici specialistici
Artigiani in rete
Studia le filiere di attività suscettibili di sviluppare l'integrazione professionale degli artigiani di differente qualificazione, usufruendo di contributi regionali di promozione. Naturalmente diventa importante costruire a livello regionale la corrispondente interfaccia.
Artigiani in crisi
Valuti i sistemi di ristrutturazione del debito e di promozione delle attività in modo da realizzare un riequilibrio economico e gestionale.
Artigiani con progetti di ricerca
Sostiene gli artigiani nella partecipazione ai progetti regionali e di altra provenienza con un congelamento diretto alle Università ed ai centri di ricerca avanzati.
28 Milioni di euro di costi in più per il credito delle piccole imprese 28 milioni di euro di costi in più nel 2011 per le piccole le imprese bresciane che richiedono credito per affrontare la crisi di liquidità (e 117 giorni per ricevere un pagamento): queste le crude cifre snoccialate dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, che ha paragonato i dati rilevati a luglio 2010 e li ha confrontati con quelli del luglio 2011.
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a politica di incremento dei tassi di interesse attuata dalla BCE (+0,50 nel 2011) mette in crisi le piccole e micro imprese della provincia di Brescia, che nel 2011 hanno sostenuto un costo per maggiori oneri finanziari stimato in 28, 2 milioni di Euro, 253 Euro all’anno in più in media per ciascun piccolo imprenditore. Continua dunque la Crisi del Credito alle imprese che
a tutt’oggi rappresenta il più forte freno allo sviluppo e alla ripresa. Se è pur vero che è aumentato lo stock dai crediti richiesti ed ottenuti da luglio 2010 a luglio 2011 (+7,1% nel manifatturiero, +1,1 % nei servizi e +5,1% nelle costruzioni), è importante sottolineare che nel contempo ne è aumentato il costo e che buona parte di questo
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aumento di credito ottenuto a costi più alti non è legato ad investimenti e progetti di sviluppo ma alle sempre più forti tensioni sulla liquidità aziendale. Tutto questo sembra determinato soprattutto dal forte incremento dei ritardi nei pagamenti: se a luglio 2010 occorrevano 90 giorni in media per ricevere un pagamento, a giugno 2011 il tempo medio necessario è arrivato a 117 giorni. Il grido di allarme – sottolineato dal Presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – richiama ancora una volta tutto il mondo economico e politico ad attuare provvedimenti urgenti ed immediati per favorire l’accesso al credito delle imprese riducendone i costi, il cui aumento è del tutto ingiustificato stante anche la situazione di quasi stagnazione economica che perdura e ai segnali pressoché continui di Non-ripresa che giungono dalle statistiche. A Brescia il 18% del credito alle imprese è infatti assorbito dalla piccole e micro imprese, che ancora una volta rischiano di pagare caro la politica della BCE di incremento dei tassi e il clima di sfiducia e instabilità del mondo bancario che sembra accentuarsi in queste settimane. Il calo di domanda di credito per gli investimenti – sottolinea Massetti – è un grave segnale per l’economia
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della Provincia ed è dovuto alla continua incertezza delle prospettive della domanda, al rallentamento quasi a zero della crescita economica ed alla ancora non piena utilizzazione degli impianti, dato accertato col rallentamento della produzione ancora a settembre 2011. Ciò che impressiona – dice Massetti - è che le imprese chiedono credito soprattutto per ristrutturare debiti già esistenti. In questo quadro difficile rimane come uno dei pochi punti di riferimento e garanzia solo il sistema dei Confidi Artigiani, che sono tra i pochi a sostenere questa richiesta di credito (+19,2% di garanzie prestate in provincia di Brescia negli ultimi 12 mesi). La crisi finanziaria che investe le imprese, in modo oggi ancora più preoccupante che nel passato della Crisi economica, colpisce peraltro anche le famiglie, ed in molti casi è difficile distinguere nelle piccole e micro imprese il patrimonio familiare da quello aziendale. Le famiglie di Brescia – sono sempre dati dell’osservatorio economico di Confartigianato – assorbono l’11,4% del credito (con un aumento in un anno del 2,6%), e ad oggi, settembre 2011, ogni famiglia bresciana ha in essere un debito privato medio di 23.374 euro. Ad essa va aggiunta la quota di debito pubblico che grava su ogni persona (anziani e neonati compresi), che è salito al 120% del PIL, vale a dire ad oltre 32.000 a testa di debito. Questa situazione di potente indebitamento pone la Provincia di Brescia, insieme all’intera economia Italiana, in una situazione di gravissimo pericolo, non lontano da un punto di non ritorno che potrebbe portarci, in assenza di un intervento deciso in favore dello sviluppo, a situazioni devastanti come quella Greca. Basti pensare che i crolli di Borsa degli ultimi due mesi hanno fatto perdere in media 8.635 euro per famiglia/ piccola impresa che abbiano investito i proprio risparmi o capitali in azioni, obbligazioni o fondi comuni di investimento. Un forte intervento di controllo sullo strisciante rialzo dei tassi di interesse (che deve essere fermato in tempo) colpisce soprattutto le piccole e micro imprese rispetto alle grandi, piccole imprese che rischiano così di soffocare definitivamente. Se l’economica della provincia è basata sulle piccole e micro imprese, e questo è un dato storico e reale incontrovertibile, la situazione di oggi è davvero a rischio di rottura: occorre dunque un intervento deciso e un forte impegno anche dei nostri parlamentari perché soffocare la piccola e micro impresa significherà tagliare del tutto ogni possibilità seria di ripresa dell’economia per gli anni a venire.
News
Tavolo sulla crisi, Confartigianato incontra il Prefetto di Brescia
Tavolo sulla crisi, la Giunta di Confartigianato ha incontrato il Prefetto di Brescia, chiedendo più rappresentanza per l’artigianato bresciano.
È
con stupore che riscontriamo come ancora oggi, noi artigiani non veniamo considerati per quel che contiamo e cioè il 95% della forza lavoro e dell’intera produzione nazionale. Questo purtroppo anche a Brescia, dove sigle non paragonabili in termini numerici per occupazione vengono maggiormente considerate e l’artigianato bresciano, di fatto, non possa sedere al Tavolo sulla Crisi, spiega il presidente Eugenio Massetti. Chiediamo rispetto e di essere considerati dalle istituzioni, con le quali collaboriamo da sempre, un attore sociale indispensabile nell’ottica della sussidiarietà, hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato.
La crisi che sta attanagliando ormai da diversi anni il mondo produttivo ci obbliga ad un ulteriore sforzo nella direzione della salvaguardia degli interessi delle nostre imprese e di tutte le maestranze che dalle nostre aziende traggono sostentamento per il fabbisogno delle loro famiglie. I problemi dell’accesso al Credito, delle mancate infrastrutture, della concorrenza sleale da parte dei nuovi concittadini stranieri, dei ritardi sui pagamenti da parte della pubblica amministrazione, l’accanimento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di chi già aderisce agli Studi di Settore, le nuove tasse camuffate dal Federalismo fiscale, la Legge elettorale che non permette una seria selezione della classe dirigente politica e tanti altri ancora, sono intoppi che impediscono un serio svolgersi dell’attività di tutte quelle imprese che si riconoscono in questo Stato in questa Nazione e che seriamente si sentono partecipi della vita sociale delle proprie comunità tramite quella sussidiarietà che è insita nel nostro quotidiano operare. Eppure soprattutto gli artigiani sono quotidianamente in prima linea nel difendere i posti di lavoro e l’occupazione. Da qui la richiesta al Prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, di farsi carico di queste preoccupazioni per il futuro delle famiglie degli artigiani, di quelle dei dipendenti e del futuro dei figli e delle future generazioni in questa amata Italia.
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BATTERIE: nuove normative Materiale assorbente in merito alle batterie. D.M. 24 Gennaio 2011 n. 20 (in vigore dal 29 marzo 2011) te tabella che evidenzia il contenuto di elettrolito corrispondente alle diverse capacità delle batterie. Capacità della batteria
Contenuto soluzione acida
autovetture fino a 60Ah
8 litri
autovetture fino a 100 Ah
10 litri
autovetture fino a 160 Ah
20 litri
autovetture fino a 220 Ah
25 litri
autovetture fino a 320 Ah
35 litri
Per ulteriori informazioni contattare l’area servizi tecnici allo 030 3745233
Q
uesto D.M. determina la misura delle sostanze assorbenti e neutralizzanti da utilizzare nei casi di fuoriuscita di soluzione acida contenuta negli accumulatori al piombo presso gli impianti destinati allo stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione degli accumulatori medesimi ai sensi dell’articolo 195, comma 2, lettera q), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è effettuata con le modalità riportate nell’allegato 1 al presente decreto. Considerati il diverso numero delle batterie movimentate, la sostanza assorbente e neutralizzante certificata, (che deve quindi essere obbligatoriamente tenuta a disposizione per l’emergenza originata da possibili sversamenti), deve corrispondere alla quantità necessaria per estinguere completamente i volumi di soluzione acida indicati a fianco dei seguenti settori di attività: • Depositi per la vendita all’ingrosso (Distributori, Agenzie di rappresentanza) 200 litri; • Depositi per la vendita al dettaglio (Ricambisti, Concessionarie auto e moto) 100 litri; • Esercizi per la ricarica e la sostituzione (Officine: elettrauti ed autoriparatori) 25 litri. A titolo esemplificativo riportiamo la seguen-
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Pneumatici fuori uso e importi per gli ecocontributi R
icordiamo che da circa quattro mesi è in vigore il DM disciplina la gestione degli pneumatici fuori uso, allo scopo di ottimizzarne il recupero (con finalità diverse), prevenirne la formazione (l’accumulo) e tutelare l’ambiente, il territorio ed il paesaggio (la dispersione); ciò viene realizzato intercettando il 100% degli pneumatici che ogni anno arrivano a “fine vita” in Italia, eliminando flussi illegali e non controllati di questi rifiuti, che possono essere considerati un’utile “materia seconda”. I responsabili del sistema di gestione previsto dal DM n. 82/11 sono i produttori e gli importatori degli pneumatici i quali - direttamente oppure attraverso “strutture associate” (di tipo societario o consortile) garantiranno - per legge - il ritiro (gratuito) dei PFU presso oltre 30.000 tra gommisti, autofficine, sedi di flotte di veicoli su tutto il territorio nazionale e il successivo invio agli impianti di trattamento e/o di valorizzazione. Recentemente il Ministero dell’Ambiente ha definito l’ammontare da riportare nei documenti fiscali dei gommisti
a titolo di ecocontributo per lo smaltimento dei Pneumatici Fuori Uso (la norma vale per gli articoli nuovi venduti per Contributi per i produttori associati ad Ecopneus (assoggettati ad IVA) Categoria
Veicoli utilizzatori
Pesi min-max Contributo ambientale (in Kg) (€/pneumatico)
A
Ciclomotori e motoveicoli (ciclomotori, motocicli, motocarri, ecc.)
B
Autoveicoli e relativi rimorchi (autovetture, autovetture B1 (6-18) per il trasporto promiscuo, autocaravan, ecc.)
C
D
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A1 (2-8)
Autocarri, Autobus (autotreni, C1 (20-40) auto snodati, auto articolati, filoveicoli, trattori stradali, ecc.) C2 (41-70) D0 (<4) D1 (4-20) Macchine agricole, macchine D2 (21-40) D3 (41-70) operatrici, macchine industriali D4 (71-110) (trattori, escavatori, ecc.) D5 (111-190) D6 (191-300) D7 (oltre 300)
1,50
3,00 12,10 23,50 0,90 4,00 9,80 18,80 29,00 55,00 120,00 326,00
sostituzione. Essi, tuttavia, non coprono ancora tutti i fabbricanti di pneumatici, ma sono relativi alle seguenti case: Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin Pirelli. Per le altre marche di pneumatici è necessario attendere ulteriori comunicazioni ministeriali, pare imminenti.
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Il sistri “riesumato” scatterà da febbraio Il Sistri si riaffaccia nell’iter di conversione del Dl 138/2011
D
al 13 agosto, il Sistri è stato abrogato dall’articolo 6, comma 2 del decreto, quindi nessuno (tra i gli obbligati) ha iniziato a usarlo dal 1°settembre
2011. Tuttavia, l’emendamento proposto dalla Commissione Bilancio del Senato lo riammette, anche se in maniera cronologicamente più diluita, ma tecnicamente più confusa. La norma relativa al Sistri consta di tre commi: si diluisce il periodo transitorio del “doppio binario” (registri e formulario obbligatori e Sistri facoltativo) che dovrà essere abbandonato da tutti i soggetti dal 9 febbraio 2012. L’emendamento, dunque, abbandona la partenza “a scaglioni” introdotta dal D.M. 26 maggio 2011; imprese ed enti cominceranno tutti insieme, a eccezione dei piccolissimi produttori di rifiuti pericolosi che hanno fino a dieci dipendenti. Per tali soggetti la data di inizio sarà decisa da un D.M. del Ministro dell’Ambiente, ma non potrà essere antecedente al 1° giugno 2012. I vari consorzi per il recupero (dai Raee agli pneumatici, dagli imballaggi alle batterie e agli oli minerali), al pari delle Associazioni di categoria, tra cui Confartigianato Unione di Brescia, potranno essere delegati per gli adempimenti Sistri. Con un decreto del Ministro dell’Ambiente e per la Semplificazione normativa, entro tre mesi dalla conversione del Dl 138/2011, saranno individuate specifiche tipologie di rifiuti. A queste tipologie, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, ai fini della tracciabilità, saranno applicate le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi. La criticità ambientale è un parametro che la legislazione tecnica di settore non conosce; pertanto ci saranno dei rifiuti che, pur essendo pericolosi ai fini della, nomenclatura generale della gestione, non saranno tali ai fini del Sistri. Si pensi al neon del bar e dell’ufficio o alla lametta del barbiere: tecnicamente sono rifiuti pericolosi ma, se presenti nel futuro D.M., non “subiranno” il Sistri. Vi potranno rientrare anche le migliaia di piccolissimi produttori che il Decreto Sviluppo ha fatto slittare a non prima del 1°giugno 2012. Il Senato prevede inoltre che il Ministero dell’Ambiente (attraverso il concessionario Sistri) assicuri una immediata verifica tecnica del software e dell’hardware, anche
per una eventuale implementazione di tecnologie più semplici rispetto a quelle note. Come? Organizzando test di funzionamento in collaborazione con le Associazioni di categoria, per la più ampia partecipazione degli utenti. Il tutto dovrà essere fatto entro i tre mesi successivi alla legge di conversione della manovra. Tutto da rivedere, dunque, e ristudiare. Però i tre mesi di sperimentazione proposti appaiono sin da ora non sufficienti. Anche in ragione della formazione cui dovranno essere sottoposti gli addetti dei vari impianti, a ridosso delle modifiche gestionali e tecnologiche che necessariamente dovranno intervenire. Ma ora la nuova data di partenza viene definita con legge, e non più con decreto: sarà quindi più complesso chiedere e ottenere proroghe. Intanto sulla «Gazzetta Ufficiale» del 5 settembre è stato pubblicato l’Accordo Stato/Regioni del 27 luglio 2011 per consentire alle Regioni, agli Enti locali e alle Arpa l’accesso al Sistri. Tale atto sarà, però, operativo solo se e quando il Sistri sarà reincardinato nell’ordinamento nazionale.
LE TAPPE 14 GENNAIO 2010 Entra in vigore il D.M. 17 dicembre 2009 che descrive la operatività del Sistri e ne traccia la disciplina. 13 LUGLIO 2010 Il Sistri avrebbe dovuto iniziare la sua effettiva operatività (con partenze differite). 1° OTTOBRE 2010 Rappresenta la prima importante proroga per l’effettiva operatività (D.M. 9 luglio 2010 con partenze unificate). Ne seguono altre due. Nel tempo, ulteriori decreti, modificano la disciplina di base. 11 MAGGIO 2011 Entra in vigore il “Testo Unico” di cui al D.M. 52/2011. 1° SETTEMBRE 2011 Rappresenta l’ultima proroga per l’effettiva operatività (D.M. 26 maggio 2011 con partenze differite). 13 AGOSTO 2011 Entra in vigore il D1138/2011 L’articolo 6, comma 2, abroga il Sistri e tutti i decreti intervenuti nel tempo. 4 SETTEMBRE 2011 La Commissione Bilancio dei Senato reintroduce il Sistri, con la proroga al 9 febbraio 2012 (partenze unificate) e sperimentazione diffusa che prelude a modificare la disciplina gestionale. Introduce le “caratteristiche di criticità ambientale” in base alle quali i rifiuti pericolosi sfuggiranno dal Sistri, se inseriti in un D.M. ricognitivo. BRESCIA ARTIGIANA magazine 19
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Il nuovo regolamento ue sui rottami Regolamento UE N. 333/2011
L’
Unione Europea modifica la qualifica di rottami ferrosi e non ferrosi. Il Regolamento UE n. 333/2011 stabilisce i criteri che determinano quando i rottami di ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio, cessano di essere considerati rifiuti. Tale provvedimento non richiede alcun atto di recepimento formale, ma troverà piena applicazione nell’ambito degli Stati membri (quindi anche in Italia) a partire dal 9 ottobre 2011. La pubblicazione riveste grande importanza sia “politica” sia tecnica, trattandosi del primo regolamento comunitario in materia di «cessazione della qualifica di rifiuto»; in particolare, per il settore dei rottami, il regolamento segna un importante passo in avanti, iniziando, di fatto, a porre fine al superato concetto del “tutto rifiuto” e rappresentando un presupposto indispensabile non solo per lo sviluppo corretto delle procedure di riciclo e recupero, ma anche per il risparmio di materie prime naturali. Criteri per i rottami di ferro ed acciaio (art. 3) e per i rottami di alluminio (art. 4) Prima condizione: i rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di recupero debbono soddisfare i criteri di cui al punto 2 dell’allegato I (per i rottami di ferro ed acciaio) e dell’allegato II (per i rottami di alluminio) al regolamento. La sezione 2 degli allegati I e II prevede che possono essere utilizzati come materiale dell’operazioni di recupero solo i rifiuti contenenti – rispettivamente – ferro o acciaio recuperabile e alluminio o leghe di alluminio recuperabili, mentre esclude da tale tipo di operazione: a) limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose; b) fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici. Parimenti non possono essere utilizzati in questo tipo di operazione i rifiuti pericolosi, tranne quando si dimostra che, per eliminare tutte le caratteristiche di pericolo, sono stati applicati i processi e le tecniche di cui al punto 3 – rispettivamente - degli allegati I o II al regolamento. Seconda condizione: i rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di recupero sono stati trattati in conformità dei criteri di cui al punto 3 - rispettivamente - dell’allegato I e dell’allegato II al regolamento. La sezione 3 degli allegati I e II è relativa al processo di recupero e reca i processi e le tecniche di trattamento a cui i rottami debbono essere sottoposti. È previsto che i rottami siano separati alla fonte o durante la raccolta e siano tenuti divisi, oppure i rifiuti in entrata siano sottoposti a un trattamento per separare i rottami di ferro e acciaio dagli elementi non metallici e non ferrosi ed i rottami di
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alluminio dagli elementi non metallici e non di alluminio. Debbono essere portati a termine tutti i trattamenti meccanici (quali taglio, cesoiatura, frantumazione o granulazione; selezione, separazione, pulizia, disinquinamento, svuotamento) necessari per preparare i rottami metallici al loro utilizzo finale (per i rottami di ferro ed acciaio è specificato che l’utilizzo finale avvenga nelle acciaierie e nelle fonderie). Ai rifiuti contenenti elementi pericolosi si applicano le seguenti prescrizioni specifiche: a) il materiale in entrata proveniente da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o da veicoli fuori uso deve essere stato sottoposto a tutti i trattamenti prescritti dall’articolo 6 della direttiva 2002/96/CE (sui RAEE) e dall’articolo 6 della direttiva 2000/53/CE (sui veicoli fuori uso); b) i clorofluorocarburi delle apparecchiature eliminate sono stati catturati mediante un processo approvato dalle autorità competenti; c) i cavi sono stati strappati o trinciati. Se un cavo contiene rivestimenti organici (materie plastiche), questi sono stati tolti ricorrendo alle migliori tecniche disponibili; d) i fusti e i contenitori sono stati svuotati e puliti; e) le sostanze pericolose nei rifiuti non menzionati alla lettera a) sono state eliminate efficacemente mediante un processo approvato dall’autorità competente. Terza condizione: i rottami di ferro e acciaio ed i rottami di alluminio ottenuti dall’operazione di recupero debbono soddisfare i criteri di cui al punto 1 - rispettivamente - degli allegati I e II al regolamento; La sezione 1 degli allegati I e II è relativa all’esito del processo di recupero e fissa i criteri che debbono essere soddisfatti affinché il materiale ottenuto dall’operazione di recupero possa essere utilizzato direttamente nella produzione di sostanze o oggetti metallici nelle acciaierie e nelle fonderie (per quanto riguarda i rottami di ferro e acciaio), e direttamente nella produzione di sostanze o oggetti metallici mediante raffinazione o rifusione (per quanto riguarda i rottami di alluminio). I rottami debbono essere suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma. Personale qualificato deve classificare ogni partita, cioè ogni un lotto di rottami metallici destinato ad essere spedito da un produttore ad un altro detentore e che può essere contenuto in una o più unità di trasporto, ad esempio, contenitori. Personale qualificato deve, altresì, eseguire un controllo visivo di ogni partita. - Per quanto riguarda i rottami di ferro e acciaio: è ammessa una quantità totale di materiali estranei (sterili) che deve essere, però, minore od uguale al 2 % in peso. Sono considerati materiali estranei:
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1) metalli non ferrosi (tranne gli elementi di lega presenti in qualsiasi substrato metallico ferroso) e materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro; 2) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanze chimiche o organiche; 3) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità, quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo; 4) residui delle operazioni di fusione, riscaldamento, preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio cui è sottoposto l’acciaio, quali scorie, scaglie di laminazione, polveri raccolte nei filtri dell’aria, polveri da molatura, fanghi. I rottami non devono contenere ossido di ferro in eccesso, sotto alcuna forma, tranne le consuete quantità dovute allo stoccaggio all’aperto, in condizioni atmosferiche normali, di rottami preparati. Anche in questo caso personale qualificato deve eseguire un controllo visivo per rilevare la presenza di ossidi. - Per quanto riguarda i rottami di alluminio: è ammessa una quantità totale di materiali estranei che deve essere, però, minore od uguale al 5 % in peso oppure la resa del metallo deve essere maggiore od uguale al 90 %. Sono considerati materiali estranei: 1) metalli diversi dall’alluminio e dalle leghe di alluminio; 2) materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro; 3) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanze chimiche o organiche; 4) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità, quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo; oppure 5) residui delle operazioni di fusione dell’alluminio e leghe di alluminio, riscaldamento, preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio, quali scorie, impurità, loppe, polveri raccolte nei filtri dell’aria, polveri da molatura, fanghi. Il produttore dei rottami di alluminio deve verificare la conformità controllando la quantità di materiali estranei o determinando la resa del metallo. In entrambi i casi i rottami non devono presentare, ad occhio nudo, oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità trascurabili che non devono dar luogo a gocciolamento. Personale qualificato deve effettuare il monitoraggio della radioattività di ogni partita. Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita. I rottami non devono presentare alcuna delle caratteristiche di pericolo di cui all’allegato III della direttiva 2008/98/CE (caratteristiche di pericolo per i rifiuti). I rottami devono rispettare i limiti di concentrazione fissati nella decisione 2000/532/ CE (istitutiva dell’elenco dei nuovi CER). Gli stessi rottami non devono superano i valori di cui all’allegato IV del regolamento (CE) n. 850/2004 (relativo agli inqui-
Ambiente nanti organici persistenti). Tali prescrizioni non valgono per le caratteristiche dei singoli elementi presenti nelle leghe di ferro e acciaio. I rottami non debbono contenere alcun contenitore sotto pressione, chiuso o insufficientemente aperto che possa causare un’esplosione in una fornace metallurgica. Personale qualificato deve eseguire un controllo visivo di ogni partita. Se da un controllo visivo sorge il dubbio di un’eventuale presenza di caratteristiche di pericolo, si debbono adottare ulteriori opportune misure di monitoraggio, ad esempio campionamento e analisi. Il personale deve essere formato a individuare le eventuali caratteristiche di pericolo dei rottami di ferro e acciaio e a riconoscere gli elementi concreti o le particolarità che consentono di determinare le caratteristiche di pericolo. La procedura di rilevamento dei materiali pericolosi deve essere documentata nell’ambito del sistema di gestione della qualità. Quarta condizione: richiede che il produttore, ossia il detentore che cede ad un altro detentore rottami metallici o rottami di alluminio che per la prima volta hanno cessato di essere considerati rifiuti, abbia rispettato le prescrizioni degli articoli 5 e 6 del regolamento, e cioè: - redazione di una dichiarazione di conformità, per ciascuna partita di rottami metallici, da parte del produttore o l’importatore, in base al modello di cui all’allegato III del regolamento. La dichiarazione di conformità può essere stilata anche in formato elettronico e va trasmessa al detentore successivo della partita di rottami metallici. Il produttore o l’importatore deve conservare una copia della dichiarazione di conformità per almeno un anno dalla data del rilascio mettendola a disposizione delle autorità competenti che ne facciano richiesta; - il produttore deve applicare un sistema di gestione della qualità atto a dimostrare la conformità ai criteri fissati dal regolamento UE n. 333/2011 per la cessazione della qualifica di rifiuti, rispettivamente, per i rottami di ferro ed acciaio ed i rottami di alluminio. Tale sistema di gestione (oggetto di accertamento triennale da parte di organismo esterno accreditato) prevede: controllo preventivo dei rifiuti; monitoraggio del trattamento e della qualità dei rottami; revisione e miglioramento del sistema di qualità; formazione del personale addetto al trattamento; verifica dell’adozione di analogo sistema di gestione di qualità da parte dei propri fornitori di rottami. Le condizioni sopra descritte debbono essere tutte osservate affinché un rottame metallico possa non essere più considerato rifiuto a norma del regolamento UE n. 333/2011 e possa essere impiegato direttamente - come materia - in un successivo impianto industriale. Pertanto, se anche uno solo dei criteri posti dalla norma regolamentare non dovesse venire osservato, non potrebbe avvenire la cessazione della qualifica di rifiuto. Per informazioni sulla certificazione contattare il numero 030 3745233
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Campagna di controllo degli impianti termici R
icordiamo che anche quest’anno la normativa regionale dispone la regolamentazione delle attività di accertamento, ispezione, manutenzione ed esercizio degli impianti termici civili valide esclusivamente per il territorio della Regione Lombardia, nel rispetto dei principi contenuti nella normativa statale vigente. Dal primo agosto dell’anno 2010 è in vigore il protocollo d’intesa provinciale che ha l’obiettivo principale di favorire la collaborazione fra la Provincia di Brescia e le Ditte abilitate per la manutenzione degli impianti di riscaldamento di potenza nominale sia inferiore che superiore ai 35 kW, attraverso la dichiarazione di avvenuta manutenzione validata con l’etichetta denominata ‘Bollino Verde’ così come stabilito dalla Regione Lombardia. Il Protocollo ha validità fino al 31.07.2014. Il caricamento dei dati sul portale del C.U.R.I.T. è affidato, attraverso la trasmissione telematica delle dichiarazioni, ai C.A.I.T., costituiti e riconosciuti dalla Regione Lombardia, dalle Associazioni di Categoria e dalle Organizzazioni rappresentative dei soggetti interessati firmatarie dell’apposita Convenzione. Confartigianato Imprese Unione di Brescia ha istituito appositamente il proprio C.A.I.T. dedicando a tale attività personale competente e preparato in grado di offrire agli impiantisti termici il servizio di trasmissione per via telematica dei dati relativi alle dichiarazioni di avvenuta manutenzione al Catasto Unico Regionale. Aderendo allo sportello, gli installatori e i manutentori sono esentati da qualsiasi adempimento burocratico. Con il nostro C.A.I.T. potrai evitare inutili perdite di tempo a causa delle complesse procedure di inserimento dei dati e sarai informato con tempestività sugli aggiornamenti normativi e sulle delibere da parte degli Enti Locali.
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Servizi • Iscrizione telematica per manutentori e amministratori di condominio al Catasto Regionale CURIT; • Ritiro degli allegati E, F, G e I presso tutti i nostri uffici territoriali; verifica inserimento dati e invio telematico dei documenti al Catasto Regionale CURIT; • Distribuzione bollini azzurri e verdi per il Comune e la Provincia di Brescia; • Formazione qualificata per gli operatori del settore, tenuta da docenti riconosciuti da Regione Lombardia, e seminari di approfondimento in collaborazione con gli Enti locali (Comune e Provincia di Brescia). Per informazioni contattare il numero 030 3745324
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Taxi e NCC salvi dalle liberalizzazioni introdotte dalla manovra finanziaria Il decreto legge 13 agosto 2011, 138 (manovra finanziaria) che introduce una serie di liberalizzazioni per alcune professioni ed attività prevedeva, nel suo testo originario, l’abolizione del numero chiuso l’attività di taxi e di noleggio con conducente.
L
a norma quindi avrebbe determinato per legge la liberalizzazione del servizio taxi: sull’onda di una forte preoccupazione nella categoria i vertici di Confartigianato Taxi si sono riuniti il 30 agosto 2011 a Roma assieme alle altre organizzazioni di rappresentanza nazionale convenendo in maniera unitaria sulla necessità di intervenire per modificare il testo di legge e concordando di desistere a programmare azioni di protesta in quanto le stesse avrebbero potuto rivelarsi controproducenti per il prosegui della discussione parlamentare. Attraverso una forte azione di lobby portata avanti dalla Confartigianato nei confronti dei senatori interessati, il 4 settembre 2011 la Commissione Bilancio ha approvato un emendamento che rende giustizia alle
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richieste della categoria e che contiene le seguenti disposizioni. “In conformità alla direttiva del parlamento europeo 2006/123/CE e del Consiglio del 12 dicembre 2006, sono invece esclusi dall’abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli di categoria M1, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59”. “Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto – dice Antonio Amodio, Presidente della categoria taxisti di Confartigianato Imprese Unione di Brescia”.
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Le licenze dei taxi
devono essere escluse dalla Manovra finanziaria. Non si possono penalizzare gli operatori onesti
C
onfartigianato Imprese Unione di Bredi Brescia – è che si possa favorire una situascia si schiera con i Tassisti per chiarire zione di precariato e di temporaneità per gli la questione della liberalizzazione delle addetti del settore, aprendo le porte a chi non autorizzazioni e per evitarne la selvaggia libeha dimestichezza con i regolamenti, le norme ralizzazione. di sicurezza e le direttive. Il testo governativo, discusso in Parlamento Confartigianato Imprese Unione di Brescia si Eugenio Massetti (Decreto legge n. 138/13 agosto 2011), contieschiera a fianco dei Taxisti, chiedendo che il ParPresidente ne “misure urgenti per la stabilizzazione finan- Confartigianato Unione di Brescia lamento intervenga con chiarezza modificanziaria e per lo sviluppo”, ed approva una manodo, in sede di conversione in legge il Decreto e vra finanziaria che accoglie gran parte delle precisando che la liberalizzazione generale dei richieste avanzate dalle parti sociali, comprese comparti economici (come peraltro previsto le liberalizzazioni. dalle direttive europee) non possa riguardare Tuttavia, l’art.9 del suddetto decreto non fa anche il settore dei trasporti pubblici locali e sufficiente chiarezza sul fatto se i taxi rientrino quindi anche della professione dei Taxisti, in o meno tra i servizi destinati ad essere complerelazione alla quale occorrerà intervenire con tamente liberalizzati. misure di diverso tipo, salvaguardando la conAntonio Amodio A destare allarme, nel mondo dei taxisti è Presidente della categoria taxsisti cessione e l’uso di licenze che proteggano gli anche il punto di vista dell’Antitrust, che ha operatori del settore da un selvaggio e poco evidenziato in passato (ancora nel 2006) una presunta professionale incremento degli operatori. insoddisfazione da parte dei consumatori a livello nazioNon si può dimenticare – sottolinea il presidente della nale riguardo alla qualità del servizio offerto, ritenendo categoria dei Taxisti di Confartigianato Unione di Brescia che in alcuni Comuni italiani, specie quelli piccoli, il Antonio Amodio – che una liberalizzazione indiscrimirapporto tra taxi e popolazione sia ancora sottodimennata porterebbe esclusivamente ad una inaccettabile sionato rispetto alla domanda. “guerra tra poveri”, come nelle economie disagiate del Confartigianato Imprese Unione di Brescia ritiene terzo mondo, ove fare il taxista è la soluzione alla disocriduttivo sintetizzare solo con i freddi numeri il rapporto cupazione generale, creando una concorrenza spietata che esiste tra i cittadini e l’utilizzo del servizio taxi; in quetra operatori che porterebbe alla caduta qualitativa del sto modo non viene tenuto in considerazione il contesto servizio e a nessun beneficio in termini di garanzie e particolare in cui si opera, il tessuto sociale e le specifiche sicurezza per i cittadini, alla impossibilità di controlli seri situazioni. e all’apertura di una foresta tariffaria incontrollata ed Se da un lato è vero che in alcuni casi c’è un esubero di incontrollabile dove chi è più furbo avrebbe la capacità richieste di servizio taxi da parte dei cittadini, sono anche di distorcere il mercato. Siamo di fronte a migliaia di opestate denunciate numerosissime situazioni in cui c’è un ratori professionali che su questo lavoro reggono le sorti esubero dell’offerta di servizio taxi rispetto alla domanda della propria sopravvivenza economica e quella delle dei consumatori, specie per la molteplicità di operatori proprie famiglie e non possiamo permetterci di creare abusivi o simil abusivi che operano nel settore, fenomealtri disoccupati, specie in questo periodo di crisi econo che deve essere stroncato al più presto. nomica. A rimetterci sarebbero gli operatori onesti ed Una liberalizzazione indiscriminata non risolverà quein regola che verrebbero espulsi dal mercato per essere sto problema, ma potrebbe essere causa semplicemensostituiti da quelli disonesti (tanto per chiarire, se un opete di un incremento di vetture in servizio e non necesratore cambia quattro pneumatici in meno e fa meno sariamente di una maggiore qualità, con il rischio invece manutenzione alle vetture riesce a fare prezzi più bassi). di inasprire inutilmente la competizione a scapito, proConfartigianato Unione di Brescia chiede quindi a tutti i babilmente, di efficienza e sicurezza, e sostanzialmente Parlamentari Bresciani, di maggioranza ed opposizione, fungendo da condono per l’abusivismo strisciante che si di agire in modo deciso col loro intervento e col loro voto rileva nel settore. La nostra preoccupazione – sottolinea perché questa minaccia alla sicurezza dei cittadini ed al Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Unione lavoro degli operatori onesti sia al più presto eliminata. BRESCIA ARTIGIANA 25 magazine
Categorie
Ufficio categorie tel. 030 3745.324
ESTETICA, apparecchi elettromeccanici Nuovo regolamento di attuazione relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l’attività di estetista
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n data 15 luglio 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - serie generale n.163 - il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero della Salute. Il Regolamento è in vigore dal 30 luglio p.v. pertanto da tale data è consentito esclusivamente l’utilizzo delle apparecchiature citate nel relativo elenco (Allegato 1 al Decreto) e dovranno essere rispettate le caratteristiche tecniche e le regole di utilizzo previste nelle rispettive schede tecnico-informative (Allegato 2 al Decreto). L’emanazione del Decreto – atteso per 21 anni dalla Categoria ed alla cui elaborazione la scriventi Organizzazione ha attivamente collaborato con la presenza sistematica ai Tavoli ministeriali competenti – modifica sensibilmente la situazione preesistente, caratterizzata per due decenni da grande incertezza, che ha comportato interpretazioni disomogenee e spesso arbitrarie sul
territorio, recando in taluni casi grave discapito agli operatori del settore. È evidente, d’altra parte, che – a fronte di questo strumento normativo – le competenti Autorità, sia a livello centrale che territoriale, abbandoneranno l’atteggiamento di tolleranza adottato in qualche caso e motivato sino ad ora dalla mancanza di punti di riferimento, pertanto, dalla data del 30 luglio è necessario che i Centri siano in regola con le loro apparecchiature. È dunque opportuno che si proceda ad una verifica delle apparecchiature e, laddove si riscontrassero parametri non compatibili con quanto previsto dalle schede tecniche, si proceda tempestivamente agli opportuni interventi tecnici di adeguamento, laddove possibili. N.B.: il decreto e i relativi allegati sono consultabili sul nostro sito internet www.confartigianato.bs.it Per informazioni contattare 030 3745324
Gli Artigiani in pensione sempre più premiati È
Nominata Signora Rossi Valeria
proprio il caso di dirlo. Lo scorso giugno, nel corso della serata seguita all’incontro Anap a Bellaria (Rm), si è provveduto alla consegna delle insegne ufficiali dell’ANIOC (Associazione, Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche), per l’esattezza un cofanetto con distintivo, medaglia e collare ufficiale. I nuovi membri bresciani, premiati dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Sen. Carlo Giovanardi, sono Cav. Giovanni Buffoli, Cav. Fausto Spada, Cav. Uff. Pierino Pelosi, Cav. Uff. Pierino Montini.
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da sinistra: Giampaolo Palazzi, Giuseppe Vezzoli e Pierino Pelosi Sotto a sinistra: Nominato Signor Valloncini Severino da sinistra: Giampaolo Palazzi, Giuseppe Vezzoli e Pierino Pelosi Sotto a destra: Nominato Signor Festa Vincenzo (ritira la nomina la moglie) da sinistra: Alberto Festa, Giuseppe Vezzoli, Maria Grazia Trenti, Palazzi Giampaolo, Pierino Pelosi e Giuseppe Carrara
Ufficio paghe e lavoro tel. 030 3745.219
Lavoro e previdenza
INPS: trasmissione telematica delle certificazioni di malattia L’INPS, con la circolare n. 117 del 12 settembre 2011, comunica le ulteriori modalità di invio, degli attestati ai datori di lavoro privati tramite i propri intermediari, delle comunicazioni telematiche dei certificati di malattia all’Istituto previdenziale. Istruzioni per i datori di lavoro/intermediari I datori di lavoro e gli intermediari, individuati dall’articolo 1, commi 1 e 4, della Legge 11 gennaio 1979, n. 12, nonchè gli intermediari dei datori di lavoro del settore agricolo, come specificato al punto 2, hanno a disposizione una nuova funzionalità per la ricerca degli attestati di malattia mediante il codice fiscale e numero di protocollo, disponibile nel menu della consultazione on line degli attestati di malattia. Quest’ultima funzionalità è anche disponibile attraverso il canale Contact Center dell’INPS (803.164). Attraverso tale servizio il datore di lavoro e/o il suo delegato potrà verificare l’avvenuto invio del certificato di malattia. Sulla base del Codice Fiscale del dipendente e del numero di protocollo assegnato dall’INPS all’atto della ricezione del certificato di malattia telematico, il Contact Center ne confermerà o meno la presenza. Ai predetti intermediari è stata, inoltre, estesa la possibilità, già prevista per i datori di lavoro (cfr circolari n. 60 e n. 119 del 2010), di richiedere il servizio di consultazione degli attestati di malattia attraverso il: • Sistema di invio con PEC La richiesta di invio degli attestati tramite PEC deve esse-
re inoltrata all’indirizzo di Posta certificata della Struttura territoriale Inps competente utilizzando lo stesso indirizzo di PEC al quale dovranno essere destinati gli attestati di malattia dei lavoratori. • Sistema di accesso con PIN L’Inps mette a disposizione dei datori di lavoro le attestazioni di malattia relative ai certificati trasmessi dal medico curante, mediante accesso al portale INPS www.inps.it - servizi on-line e previa autorizzazione e attribuzione di un PIN. I sistemi appena descritti saranno resi disponibili nelle prossime settimane agli intermediari che abbiano ricevuto delega generale da un datore di lavoro allo svolgimento di tutti gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale nei confronti dell’INPS ed abbiano comunicato all’Istituto l’esistenza di tale delega mediante l’apposita applicazione informatizzata descritta nella circolare n. 28 del 2011, nonché agli intermediari dei datori di lavoro agricoli che hanno ottenuto l’autorizzazione a svolgere gli adempimenti contributivi per conto delle aziende agricole (cfr. circolare n. 110 del 2009). I datori di lavoro e/o l’intermediario in possesso di PIN e/o di abilitazione alla ricezione dell’attestato di malattia via PEC sono tenuti a chiedere tempestivamente la revoca dell’autorizzazione al verificarsi della cessazione dell’attività, della sospensione o del trasferimento in altra struttura dell’intestatario del PIN e/o di abilitazione alla ricezione dell’attestato di malattia via PEC, in modo tale che l’Inps possa provvedere a revocare l’abilitazione.
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Lavoro e previdenza
Rinnovato il CCNL delle imprese artigiane della CHIMICA-CERAMICA 40.000 i lavoratori interessati
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onfartigianato e le altre Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi e i Sindacati di categoria (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil) Giuseppe Vezzoli hanno firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area chimica-ceramica. Il contratto, che copre il triennio 2010-2012, riguarda 40.000 lavoratori dipendenti delle imprese artigiane dei settori chimica, gomma, plastica, vetro e ceramica. L’intesa prevede per il 3° livello del settore chimica, gomma plastica e vetro un incremento salariale a regime pari a 89,50 euro, da erogarsi in tre tranches: la prima di 30 euro con la retribuzione del mese di settembre 2011, la seconda di 30 euro con la retribuzione di maggio 2012, la terza pari a 29,50 euro con la retribuzione di novembre 2012. Per il livello E del settore ceramica, terracotta, grès e decorazione di piastrelle l’incremento a regime è pari a 84,50 euro. Tale importo sarà erogato in tre tranches: la prima pari a 20 euro con la retribuzione di settembre 2011, la seconda di 30 euro con la retribuzione di settembre 2012, la terza pari a 34,50 euro con la retribuzione di dicembre 2012. Soddisfazione per l’intesa viene espressa da Giuseppe Vezzoli, Vicepresidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Presidente della categoria Gomma-Plastica, il quale sottolinea che “con questo accordo si conferma positivamente l’impegno, già assunto con i recenti rinnovi dei contratti artigiani, per valorizzare l’apprendistato, istituto qualificante e peculiare dell’artigianato”. Inoltre il Presidente fa rilevare che l’intesa “si inserisce pienamente nel nuovo modello contrattuale e della bilateralità dell’artigianato che prevede, fra l’altro, anche il prossimo avvio del fondo sanitario integrativo”. 28 BRESCIA ARTIGIANA magazine
Ufficio paghe e lavoro tel. 030 3745.219
Proroga del termine per la comunicazione del lavoro notturno
anno 2010 (D.L.vo 67/2011)
L
a Direzione Generale per l’attività ispettiva e la Direzione Generale per le politiche previdenziali ed assicurative del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la lettera circolare del 14 settembre 2011, comunica che il termine ultimo per effettuare le comunicazioni previste dall’art. 5, comma 1, del Decreto Legislativo n. 67/2011, in materia di esecuzione di lavoro notturno svolto in maniera continuativa o compreso in regolari turni periodici, per l’anno 2010, inizialmente previsto - con la Circolare. n. 15 del 20 giugno 2011 - per il 30 settembre 2011, è stato prorogato. Ciò è stato dovuto alla mancata definizione del Decreto previsto dall’articolo 4 dello stesso Decreto Legislativo n. 67/2011 e dalla relativa modulistica. La data di scadenza non è stata ancora fissata per cui si dovrà aspettare l’indicazione ministeriale.
Formazione
BRESCIA ARTIGIANA 29 magazine
Formazione
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SETTORE FORMAZIONE: tutte le nuove proposte formative
L’
impresa cresce anche grazie alla formazione, l’impresa è sviluppo delle potenzialità dell’imprenditore e dei suoi collaboratori, sia dal punto di vista della sfera personale sia dal punto di vista delle capacità e competenze tecniche, necessarie per svolgere al meglio e in modo competitivo la propria attività. Ecco tutte le novità per i prossimi mesi, messe in campo dal settore formazione.
Area Gestione Risorse Umane
Un ciclo di mini corsi dedicati alla gestione delle risorse umane, del tempo, delle proprie potenzialità. I corsi hanno una durata di 9 ore, la novità è che è prevista un’ora di consulenza individuale aggiuntiva, che permetterà di individuare ed ascoltare le esigenze proprie della singola realtà aziendale. Il costo di ciascun corso è di 300,00€ più IVA a partecipante. GESTIONE DEL TEMPO, EFFICIENZA PERSONALE, ENERGIA E BENESSERE Metodi per gestire il lavoro, gli impegni, lo stress, aumentare la propria efficacia, l’energia e il benessere personali. Il corso si occupa di come ottimizzare la gestione del tempo, l’efficienza personale, la gestione dello stress, tenendo conto anche della sfera personale. RISOLVERE I PROBLEMI, PRENDERE BUONE DECISIONI, FARE BUONI PIANI ED ESEGUIRLI Metodi per migliorare le capacità decisionali, il problem solving, elaborare piani e strategie, e metterle in pratica. Il corso fornisce una serie di strumenti per migliorare la capacità di prendere buone decisioni, trovare soluzioni, mettere a punto piani e strategie. COMUNICAZIONE EFFICACE (con i collaboratori, i clienti, i fornitori, ecc.) Saper comunicare in maniera efficace, con chiunque, in ogni circostanza. Il corso si propone di dare maggiori competenze nell’ambito della comunicazione in generale, così da aumentare ulteriormente la propria efficacia. GESTIRE E MOTIVARE I COLLABORATORI, FARE SQUADRA Motivare e coinvolgere i collaboratori, creando una squadra affiatata che valorizzi al meglio le capacità e le competenze di tutti, con benefiche ricadute per la produttività e la competitività dell’impresa. Il corso spiega come motivare i collaboratori e creare una squadra vincente.
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Area Gestione Aziendale
MARKETING E BUSINESS PLAN – 12 ore Il processo di marketing e l’analisi della domanda, il comportamento del consumatore, le ricerche di mercato, la segmentazione della domanda, l’analisi della concorrenza, le strategie di marketing, la politica di prodotto, la politica di prezzo, la politica distributiva, il business Plan. CANALI DI COMUNICAZIONE – 12 ore Le aziende, di qualsiasi dimensioni esse siano, si trovano sovente a dover decidere sulla composizione del proprio portafoglio pubblicitario. Il mercato offre, infatti, variegate possibilità di comunicazione con costi e potenziali differenti.Il corso si propone come obiettivo l’esame dei vari canali di comunicazione, la loro analisi e l’identificazione delle caratteristiche principali. Il costo del corso è di 230,00€ più IVA a partecipante. COMUNICAZIONE A BASSO BUDGET – 12 ore Nuove opportunità vengono offerte per le microimprese e per i professionisti che desiderino realizzare una campagna pubblicitaria, pur non disponendo di grandi risorse economiche. Grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi strumenti di comunicazione è, infatti, diventato possibile crearsi una campagna da soli e, soprattutto, low budget. Il corso si propone come obiettivo l’esame dei vari strumenti di comunicazione accessibili dalle piccole e piccolissime imprese, la loro analisi e l’identificazione delle caratteristiche principali. Il costo del corso è di 230,00€ più IVA a partecipante. INDUSTRIAL MARKETING – 12 ore Il corso ha l’obiettivo di esplorare le situazioni, i problemi e le soluzioni tipiche nel rapporto con la clientela nei mercati industriali, favorendo così lo sviluppo delle capacità per affrontare la gestione del mercato. Il costo del corso è di 230,00€ più IVA a partecipante. WEB – MARKETING – 15 ore Obiettivo del corso è illustrare i principi del marketing sul web, mostrando in particolare gli strumenti per ottenere una efficace visibilità, un buon posizionamento e aumentare la popolarità del sito. Inoltre vengono analizzati i sistemi di supporto alla valutazione dei risultati. Il costo del corso è di 250,00€ più IVA a partecipante.
Area Informatica e Linguistica
In avvio i corsi dell’area informatica, corsi base di prima alfabetizzazione, di disegno-bi e tri-dimensionale (Auto-
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cad-Revit e Inventor) e dell’area linguistica con docenti madrelingua.
Area Tecnica e Aggiornamento Normativo
idraulici / caldaisti • Giornata formativa compilazione dell’allegato G (il corso si propone di fornire le conoscenze di base delle leggi e norme tecniche nonchè le disposizioni regionali che regolano: l’obbligo della manutenzione degli impianti termici nell’ottica del miglioramento della sicurezza e qualità del servizio reso; gli aspetti e le problematiche tecnico-operative per lo svolgimento dell’attività di manutenzione; la corretta interpretazione dei parametri di combustione) categoria caldaisti - 4 ore Il costo del corso è di 75,00 € più IVA a partecipante. • Corso di aggiornamento normativo sulla norma UNI7129 “Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione – Progettazione, installazione e manutenzione” – 24 ore. Il costo del corso è di 380,00 € più IVA a partecipante. • Corso di aggiornamento normativo sulla norma UNI9182. “L’obiettivo principale del Corso è quello di illustrare, sulla base della Normativa tecnica vigente, i principali criteri di progettazione, collaudo e gestione degli impianti di alimentazione e distribuzione idrica. In particolare, saranno analizzate le modalità previste dalla Normativa tecnica per una corretta gestione e manuten-
Formazione zione delle diverse tipologie impiantistiche e sarà descritta la documentazione tecnica che l’Installatore è tenuto a fornire al Committente al termine dei lavori o durante la gestione programmata degli impianti” 8 ore. Il costo del corso è di 180,00 € più IVA a partecipante. AUTOTRASPORTATORI C/TERZI: Corso per il conseguimento dell’attestato di capacità professionale per l’accesso alla professione di autotrasportatore merci conto terzi.I corsi si rivolgono a tutti coloro che intendono iniziare l’attività di autotrasporto conto terzi e a coloro che, essendo già iscritti all’Albo Autotrasportatori, devono regolarizzare la propria posizione secondo i requisiti di idoneità professionale, capacità finanziaria e onorabilità. Il costo del corso è di 1200,00 € più IVA a partecipante. ASCENSORISTI Corso di preparazione alla prova teorico-pratica per il conseguimento del certificato di abilitazione alla manutenzione di ascensori e montacarichi (III ed.) Il corso è rivolto a tutte quelle persone che per motivi di lavoro si stanno avvicinando o stanno lavorando nel settore e necessitano di formazione professionale sulla materia, per poter sostenere l’esame prefettizio del Patentino ascensorista, al fine di poter svolgere l’attività di tecnico la manutenzione e l’installazione degli impianti di ascensori e montacarichi. Il costo del corso è di 700,00 € più IVA a partecipante.
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Formazione
ARTICOLAZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ufficio formazione tel. 030 3745.227
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Fondartigianato con l’invito 1°-2011 ha deciso di stanziare delle risorse per la realizzazione di attività di formazione continua. In particolare, le risorse sono state così ripartite: • vengono assegnati complessivi € 17.000.000,00 (diciassettecimilioni/00) per lo sviluppo territoriale, ripartiti poi a livello regionale; • € 1.500.000,00 (unmilionecinquecentomila/00) per specifiche aree di intervento (interventi non obbligatori per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza del lavoro) ripartiti a livello regionale; • € 8.000.000,00 (ottomilioni/00) per progetti settoriali, disponibili a livello nazionale; • € 13.500.000,00 (tredicimilionicinquecentomila/00) disponibili a livello nazionale per azioni mirate al consolidamento di strumenti finalizzati, di modelli organizzativi specifici, di tipologie di innovazione produttiva e di contenuti formativi specifici.
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Formazione
Il futuro è “saperne di più” F
ondartigianato è uno dei più importanti e rappresentativi fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori. Costituito nel 2003 dalle Organizzazioni imprenditoriali dell’artigianato e delle PMI (Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI) e dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL con specifica autorizzazione e controllo da parte del Ministero del Lavoro. Fondartigianato ha il compito di finanziare progetti di formazione continua finalizzata a migliorare le conoscenze e le competenze professionali dei dipendenti e contribuire quindi alla crescita della capacità competitiva delle imprese aderenti. L’adesione al nostro Fondo da parte dell’impresa è un atto semplice e gratuito: Aderire ad un Fondo Interprofessionale non comporta alcun onere aggiuntivo per l’impresa perché il pagamento dello 0,30 è già vigente ed è comunque obbligatorio; destinandolo ad un Fondo l’azienda avrà la garanzia che lo “0,30%” versato le ritornerà in azioni formative volte a qualificare, in sintonia con le proprie strategie aziendali, i lavoratori occupati. L’impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dall’INPS. Per aderire il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di “DenunciaAziendale” del flusso UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento “FondoInterprof”, l’opzione “Adesione” selezionando il codice di adesione di Fondartigianato “FART” ed inserendo il numero dei dipendenti. In questo modo si indica la volontà di destinare a Fondartigianato il proprio contributo INPS dello 0,30%. Dall’inizio dell’attività nel 2004 a tutto marzo 2010 Fondartigianato ha finanziato con circa 75 milioni di euro più di 3.500 progetti formativi a cui hanno partecipato 66.855 lavoratori di 11.410 aziende. Per la sola Lombardia sono stati erogati circa 13 milioni di euro per 566 progetti con 14.694 lavoratori di 1.744 aziende.Si può definire il 2009-2010, come un biennio difficile, caratterizzato da una crisi economica pesante. Il Fondo ha cercato di fare la sua parte, a fianco di imprese e lavoratori per sostenerli nei processi di cambiamento, rafforzando competitività e competenze. A marzo 2011 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il nuovo invito: il 1°- 2011 per un valore complessivo di 40 milioni di euro per diverse linee di finanziamento a cui si aggiungono altri 4 milioni circa per continuare a sostenere le imprese in difficoltà a causa della crisi. Come sperimentato con la programmazione 2009 e, in particolare con l’invito 3°-2009, anche l’invito 1°-2011 è un dispositivo declinato su più ambiti generali di intervento ed articolato su più linee di finanziamento, con la seguente specifica assegnazione di risorse, ripartite a livello regionale o nazionale: Sviluppo territoriale – Linea 1 – sostegno dei sistemi territoriali di competenza e competitività, per complessivi € 17.000.000 (ripartizione regionale – per la sola Lombardia 3.664.000 circa); Aree di intervento – Linea 2 – interventi non obbligatori per
la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza del lavoro, per complessivi € 1.500.000 (ripartizione regionale – per la sola Lombardia 323.000); Settori – Linea 3 – promozione di politiche di sostegno e di sviluppo economico, produttivo, occupazionale, per complessivi € 8.000.000 (ripartizione nazionale); Azioni mirate (a ripartizione nazionale) Linea 4 – sviluppo locale dei territori regionali del Mezzogiorno per complessivi € 1.000.000; Linea 5 – progetti multi regionali, per complessivi € 2.500.000; Linea 6 – voucher formativo a Progetto, per complessivi € 3.000.000; Linea 7 – filiere e distretti produttivi, per complessivi € 1.000.000; Linea 8 – micro imprese, per complessivi € 2.000.000; Linea 9 – energie rinnovabili, per complessivi € 2.000.000; Linea 10 – alta formazione, per complessivi € 1.000.000; Linea 11 – investimenti tecnologici per complessivi € 1.000.000. Le date di scadenza per l’acquisizione dei Progetti, sono fissate a partire dal 13 aprile 2011 e fino al 23 luglio 2012, secondo i termini di presentazione indicati per ciascuna linea nel dispositivo di Invito. Per le linee 8 e 11 le domande possono essere presentate continuativamente a sportello con cadenza quindicinale, rispettivamente dal 13 aprile e dal 24 maggio 2011, e fino ad esaurimento delle risorse, comunque non oltre il 23 luglio 2012. È fondamentale, comunque, puntare all’obiettivo dello sviluppo per contribuire realmente alla ripresa economica e produttiva del Paese. In questo senso vanno considerati gli ambiti di attività e le linee di finanziamento previste nell’invito 1°-2011, sulle quali le stesse Parti Sociali hanno investito indicandole nei loro atti di indirizzo della nuova programmazione. Ma vanno altresì tenuti nella debita considerazione gli assetti Istituzionali di riferimento e, sotto questo profilo, assumono particolare rilievo gli accordi con la Conferenza Stato – Regioni. In questo contesto, Fondartigianato è pronto ad assolvere al proprio ruolo istituzionale, convinto di essere prova concreta della positiva esperienza della bilateralità nell’artigianato, oltreché portatore di valore aggiunto nella missione “possibile” di migliorare il sistema italiano di formazione professionale alla quale sono stati chiamati i Fondi Interprofessionali per la Formazione Continua.
Per …saperne di più: www.fondartigianato.it oppure telefonare al n. 030 3745227 BRESCIA ARTIGIANA 33 magazine
Credito
Ufficio credito tel. 030 3745.244
Finanziamenti Coop
BENEFICIARI: IMPRESE ISCRITTE ALL La Cooperativa Artigiana di Garanzia valido strumento più che consolidato al servizio delle imprese artigiane, nonché delle costituende, prosegue il suo cammino di sostegno e di incentivazione allo sviluppo produttivo delle imprese agevolando l’accesso al credito. Sempre più attenta alle opportunità creditizie tipologia di finanziamento
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€ 186.000 chirografario € 350.000 ipotecario
Fino a 60 mesi chirografario Fino a 120 mesi ipotecario
Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso
• Ultimi due bilanci • Ultimo Modello Unico • Ultimi due DM/10 con F24 • Dettaglio affidamenti • Copia mutui e leasing in corso • Preventivi e/o fatture relative all’investimento
€ 186.000
Fino a 60 mesi
Convenzionati Parametri all’Euribor / tasso fisso
• Visura CCIAA • Ultimo CUD e/o 730 • Preventivi in essere • Bilancio previsionale primo esercizio
credito di esercizio
investimento
AVVIO NUOVE IMPRESE
Su tutte le operazioni contributi Di concerto anche la Camera di Commercio di Brescia interviene da qualche anno puntualmente nel mettere a disposizione delle proprie risorse destinate alle imprese per rendere meno oneroso l’accesso al credito. Così anche per l’anno 2011 ha stanziato un fondo da distribuire alle imprese artigiane nella misura del 4%
Legge Regionale 1/2007 Merita uno spazio particolare la Legge Regionale 1/2007, nata dalla condivisione di una strategia comune da parte delle Organizzazioni di categoria e dell’Assessorato Regionale dell’Artigianato, che favorisce la nascita, nonché l’accrescimento delle imprese, grazie alla concessione di agevolazioni piuttosto remunerative. Ed è per questo suo carattere incentivante che molte ipotesi sono divenute realtà. AREE DI INTERV.
Tipologia
Misura A
Microcredito
PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.
Minimo € 10.000,00 Massimo € 15.000,00
Contributo omnicomprensivo a fondo perduto a copertura del costo dell’operazione di garanzia.
Misura B (anche leasing)
Investimenti
PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.
Minimo € 15.000,00 Massimo € 350.000,00
Contributo ad abbattimento tasso (in c/canoni per il leasing) pari al: 35% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula del finanziamento (o leasing) per la quota di operazioni sino ad € 100.000; 25% del tasso di riferimento europeo rilevato alla data di stipula per la quota di finanziamento (leasing) superiore a € 100.000 sino a € 350.000.
AREE DI INTERV.
Tipologia
SOGGETTI BENEFICIARI
Finanziamento concesso
Copertura dell’intervento finanz.
Agevolazione
Tasso
Durata
Linea 1 (FRIM)
Sviluppo aziendale
PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.
Da € 20.000 a € 1.500.000,00
Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.
Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.
Fisso nominale annuo a valere sulla quota del Fondo Regionale pari allo 0,5%. Il tasso nominale annuo di interesse applicato alle risorse degli intermediari bancari/finanziari è definito nell’ambito del rapporto convenzionale.
Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento (solo per il cofinanziamento a medio termine.
Linea 4 (FRIM)
Crescita dimensionale d’impresa
PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.
Da € 50.000 a € 1.500.000,00
Fino al 100% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.
Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.
Fisso nominale annuo a valere sulla quota del Fondo Regionale pari allo 0,5%. Il tasso nominale annuo di interesse applicato alle risorse degli intermediari bancari/finanziari è definito nell’ambito del rapporto convenzionale.
Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento (solo per il cofinanziamento a medio termine.
Linea 5 (FRIM)
Trasferimento proprietà d’impresa
PMI artigiane aventi sede legale e operativa in Lombardia, regolarmente iscritte agli appositi albi provinciali.
Da € 50.000 a € 1.500.000,00
Fino al 50% del programma di investimento ammissibile, con intervento delle risorse del Fondo Regionale nella misura del 50%.
Co-finanziamento o leasing (i contratti di leasing devono essere stipulati successivamente alla data della domanda on line): rimborso semestrale per il co-finanziamento, trimestrale per il leasing.
Fisso nominale annuo a valere sulla quota del Fondo Regionale pari allo 0,5%. Il tasso nominale annuo di interesse applicato alle risorse degli intermediari bancari/finanziari è definito nell’ambito del rapporto convenzionale.
Minimo 3 anni massimo 7 di cui massimo 2 anni di preammortamento (solo per il cofinanziamento a medio termine.
34 BRESCIA ARTIGIANA magazine
SOGGETTI BENEFICIARI
FINANZ. CONCESSO
AGEVOLAZIONE
Credito
Ufficio credito tel. 030 3745.244
perativa di Garanzia
L’ A L B O I M P R E S E A R T I G I A N E E P. M . I . offerte dal mercato finanziario, promuove attraverso una consapevole concertazione con gli istituti di credito presenti sul territorio iniziative ad “hoc” per soddisfare le esigenze di ciascuna impresa ad essa associata. In breve le proposte: QUOTA SOCIALE € 41,31
TEMPO DI EROGAZIONE
GARANZIE fidejussorie
COMMISSIONI
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno (chirografario) 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS) 2% sull’erogato (ipotecario)
< € 25.000 - 1 quota da € 26.000 - 2 quote
40 gg c.a
50% Cooperativa
0,6 x € 1.000 x anno 0,5 x € 1.000 x anno (CIP-fei) 0,5 x € 1.000 x anno (fondo Provincia BS)
uti a fondo perduto dal 4% al 6% per le operazioni di liquidità fino ad un massimo di 6.000 Euro e del 6% per le operazioni d’investimento fino a un massimo di 12.000 Euro sull’importo richiesto e garantito dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia. Le domande sono raccolte dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia e successivamente presentate alla CCIAA.
7 - Prospetto riassuntivo Il tutto favorito dal lavoro di presentazione della richiesta per tramite della Cooperativa Artigiana di Garanzia nonché della fidejussione della stessa. La legge disciplina quali aree di intervento le seguenti: misura A Microcredito (contributi in conto garanzia), misura B Investimenti (contributi in c/interessi e c/canoni) Frim linee 1-4-5 (cofinanziamento Regione Lombardia e Banche). TASSO
DURATA
SPESE FINANZIABILI
Euribor 3/6 mesi o tasso irs fisso con spread variabili da 0,80 a 1,50.
Max 60 mesi
Acquisto di attrezzature e macchinari, sostegno di costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, acquisto di scorte.
Euribor 3/6 mesi + spread masimo applicabile 1,50 punti (2,00 nel caso del leasing).
Durata max 10 (dieci) anni per le operazioni destinate all’impianto, ampliamento e ammodernamento di laboratori; max 5 (cinque) anni per quelle destinate all’acquisto di macchine e attrezzature.
Operazioni di impianto, ampliamento e/o ammodernamento dell’unità produttiva (laboratori, capannoni ecc); acquisto di macchine, attrezzi ed automezzi nuovi e/o macchine ed attrezzi usati.
Spese finanziabili
Erogazione
• Opere murarie, di bonifica, impiantistica e costi assimilati (max 40% investimento ammiss.). • Macchinari, impianti, attrezzature, arredi nuovi o usati. • Sistemi gestionali integrati (software & hardware) fono al 10% dell’investimento ammiss.). • Marchi, brevetti e licenze di produzione. • Spese di commissione per garanzie (max 2% del programma di investimento ammiss.). • Spese generali e di gestione del progetto (max 10% del programma di inv.ammiss). Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on-line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.
Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almenno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate). Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).
È ammissibile il prezzo di acquisizione della partecipazione all’impresa target, il cui valore dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario. Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.
Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almenno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate). Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).
È ammissibile il 50% del prezzo di acquisizione dell’intera proprietà dell’impresa oggetto di trasferimento, con esclusione delle partecipazioni detenute da eventuali investitori istituzionali: il valore della transazione dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato. Il programma di investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on line della domanda e comunque non oltre 60 giorni successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.Il medesimo programma deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’intervento finanziario.
Erogazione in massimo due tranches e può avvenire: 1) unica tranche a saldo erogata a conclusione del programma di investimento (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate); 2) due tranches: la prima, di importo pari al 40% dell’intervento fin. concesso (dovranno essere rendicontate spese amissibili almenno pari al 40% dell’investimento con la presentazione di fatture quietanzate). La seconda tranche a saldo a conclusione del programma di investimento (si chiede la realizzazione di almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate). Nel caso del leasing l’erogazione avverrà in un’unica soluzione a favore della società di leasing (dovrà essere realizzato almeno il 70% del programma di investimento con copia delle fatture quietanzate).
BRESCIA ARTIGIANA 35 magazine
Fiscale
Ufficio fiscale tel. 030 3745.265
Semplificazioni per le
detrazioni irpef del 36% e 55% N
ell’ottica di semplificare gli adempimenti a carico del contribuente, il “Decreto Sviluppo” (D.L. 13/05/2011, n. 70, conv. L. 12/07/2011, n.106) introduce delle semplificazioni in materia di detrazione Irpef del 36% per interventi di recupero del patrimonio edilizio e del 55% per interventi di risparmio energetico, in particolare: • eliminazione dell’obbligo della comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate di inizio lavori per gli interventi di ristrutturazione per i quali è riconosciuta la detrazione del 36%; • eliminazione dell’obbligo di indicare separatamente in fattura il costo della manodopera per interventi relativi al 36% e 55%; • riduzione dal 10% al 4% della ritenuta che le banche e poste sono tenute ad operare, all’atto di accreditamento al beneficiario, sui bonifici bancari/postali effettuati dai contribuenti in relazione a spese detraibili del 36% o 55%.
Abolizione dell’obbligo della comunicazione di inizio lavori (36%) Tra gli adempimenti a carico del contribuente, per beneficiare della detrazione Irpef del 36% per gli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio, era previsto l’obbligo di inviare al Centro Operativo di Pescara, prima dell’inizio dei lavori, mediante raccomandata redatta su appositi modelli, la comunicazione della data di inizio lavori di ristrutturazione. Il mancato invio della raccomandata comportava la decadenza dell’agevolazione. Le recenti disposizioni hanno soppresso tale obbligo sostituendolo con i seguenti nuovi adempimenti: • indicazione nella dichiarazione dei redditi -- dei dati catastali identificativi dell’immobile; -- degli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo, se i lavori sono effettuati dal detentore; -- di altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione; • conservazione ed esibizione, a richiesta dell’Ufficio, di documenti che saranno individuati da apposito provvedimento dell’Agenzia di prossima emanazione. L’indicazione dei dati catastali, in luogo dell’invio della raccomandata, dovrebbe valere per gli interventi iniziati a partire dal 15 maggio 2011, data di entrata in vigore della disposizione. L’obbligo dell’invio della raccomandata, pena la decadenza della detrazione, rimane invariato:
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• per i lavori di ristrutturazione iniziati prima del 15 maggio 2011; • per l’ acquisto di box o posti auto pertinenziali, per i quali la raccomandata deve avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno in cui si recupera la detrazione.
Eliminazione del costo della manodopera in fattura (36% e 55%). È stato abolito l’obbligo di indicare separatamente in fattura il costo della manodopera, la cui omissione comportava la decadenza della detrazione. Tale obbligo, inizialmente introdotto per le spese agevolabili al 36% ed esteso poi a quelle relative ad interventi per il risparmio energetico riguardanti il 55%, è soppresso a partire da tutte le fatture emesse dal 15 maggio 2011 relative ad entrambe le detrazioni, del 36% per gli interventi di ristrutturazione e del 55% per quelli di risparmio energetico.
Riduzione della ritenuta sui bonifici bancari o postali (36% e 55%) Dal 6 luglio 2011 le banche e poste applicano la ritenuta a titolo di acconto del 4% anziché del 10% sui bonifici che, per conto del contribuente, effettuano a favore del fornitore/beneficiario del bonifico. L’importo della ritenuta, documentato dalla contabile bancaria che la banca rilascia al fornitore che percepisce il bonifico, può essere riportato in detrazione di imposta dallo stesso nella propria dichiarazione dei redditi.
Riaperti i termini per la rivalutazione dei terreni Il “Decreto Sviluppo” ripropone la rivalutazione del costo o il valore di acquisto di: • terreni oggetto di lottizzazione o di esecuzione di opere intese a renderli edificabili; • terreni suscettibili di utilizzazione edificatoria secondo gli strumenti urbanistici vigenti; • terreni a destinazione agricola; • partecipazioni non quotate in mercati regolamentati, di proprietà e usufrutto posseduti alla data del 1° luglio 2011 da parte di persone fisiche, società semplici, associazioni professionali e enti non commerciali, non in regime di impresa. Ai fini delle determinazione della plusvalenza o minusva-
Fiscale
Ufficio fiscale tel. 030 3745.265
lenza conseguente la cessione dei terreni a destinazione agricola o delle aree fabbricabili la nuova norma permette di assumere, in luogo del costo o del valore di acquisto, il valore determinato sulla base di una perizia giurata di stima redatta ed asseverata da soggetti abilitati entro il 30 giugno 2012 e comunque prima dell’eventuale cessione. Il riconoscimento fiscale del valore periziato è subordinato al pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 4% del nuovo valore scaturente dalla perizia. Il versamento può essere effettuato in un’unica soluzione, entro il 30 giugno 2012 oppure fino ad un massimo di tre rate annuali di pari importo, a partire dalla stessa data, maggiorate degli interessi del 3% annuo. La perizia, unitamente ai dati identificativi del professionista che l’ha redatta, al codice fiscale del titolare del bene periziato nonché delle ricevute di versamento dell’imposta sostitutiva, deve essere conservata dal contribuente ed esibita all’Amministrazione Finanziaria su richiesta. Non è posto alcun vincolo temporale alla cessione del terreno rivalutato; ne consegue che chi non avesse intenzione di vendere a breve potrebbe avere la convenienza a far predisporre la perizia ed a versare l’imposta sostitutiva per usufruire, in occasione della futura vendita, del valore rivalutato; viceversa chi, volendo vendere prima del 30 giugno 2012 con un valore del terreno rivalutato, oltre a far redigere ed asseverare la perizia, dovrà versare anche l’imposta sostitutiva. Infine, considerato che la nuova disposizione sulla rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni introdotta con il “Decreto Sviluppo”, consiste in una riapertura dei termini della precedente, il contribuente, che intenda rivalutare beni già oggetto di precedenti rivalutazioni, può: • utilizzare in compensazione l’imposta sostitutiva già versata per le precedenti rivalutazioni; • in alternativa, richiedere il rimborso dell’imposta sostitutiva versata per le precedenti rivalutazioni entro 48 mesi dal versamento.
NUOVO REGIME per le imprese minori A partire dal 1.1.2012, al fine di unificare i regimi forfettari attualmente in vigore e favorire la nascita di nuove imprese, entrerà in vigore un unico regime forfetario al posto degli attuali regimi delle nuove iniziative produttive (art. 13, L.388/2000) e del regime dei contribuenti minimi. Il nuovo regime sarà applicabile per un periodo di cinque anni o anche oltre, ma comunque non oltre i 35 anni di età del contribuente, esclusivamente alle persone fisiche che: • intraprendono un’attività di impresa o di lavoro autonomo, oppure • hanno intrapreso un’attività di impresa o di lavoro autonomo a partire dal 2008. Le condizioni per accedere al nuovo regime sono le seguenti: • la nuova attività non può in alcun modo essere la prosecuzione di un’attività precedentemente svolta anche in qualità di dipendente o lavoratore autonomo, compresa
la collaborazione coordinata e continuativa. • il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni precedenti, attività d’impresa, artistica o professionale, anche in qualità di socio che di collaboratore familiare. La tassazione nel nuovo regime consiste in un imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali nella misura del 5%. Inoltre il contribuente sarà esonerato rispettivamente dall’obbligo delle liquidazioni e versamenti periodici Iva, dal versamento Irap, non sarà soggetto all’applicazione degli studi di settore.
RIPORTO delle perdite Le novità in materia di riporto delle perdite fiscali riguarda le società di capitali. La precedente disciplina prevedeva che le perdite fiscali delle società di capitali potessero essere portate in diminuzione dal reddito complessivo realizzato nei periodi successivi, ma non oltre il quinto, per l’importo che vi trovasse capienza. Non era posto un limite di importo ma di tempo. La nuova disposizione prevede invece che le perdite conseguite possano essere portate in compensazione dei redditi prodotti negli esercizi successivi senza limite di tempo ma nella misura massima dell’80% del reddito dichiarato. Ne deriva che, se la perdita riportabile è inferiore all’80% del reddito dichiarato, la stessa è interamente compensabile; viceversa, se la perdita è superiore, potrà essere compensata fino a concorrenza di detta soglia (80% del reddito dichiarato) mentre il restante 20% sarà tassato nei termini ordinari; l’eccedenza della perdita non compensata potrà essere riportata a nuovo ed utilizzata nei successivi esercizi.
ECOCONTRIBUTO per PNEUMATICI anche in fattura Il Ministero dell’Ambiente, tra le recenti disposizioni in materia di ecocontributo per l’acquisto di pneumatici nuovi, ha introdotto quella che prevede l’obbligo a carico dei rivenditori di pneumatici nuovi (ad esempio gommisti, autoriparatori) a partire dal 7 settembre 2011, di inserire sui documenti fiscali relativi alla cessione dei pneumatici, quali la fattura, lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, l’importo dell’ecocontributo affiancato dalla seguente dicitura “Contributo Ambientale come da DM 82 del 11/04/2011 art. 5 comma 4”. In tal modo il rivenditore di pneumatici, che ha a sua volta anticipato al proprio fornitore l’importo del contributo, addebita al cliente l’importo di tale contributo, assoggettandolo ad Iva. È stato inoltre precisato che, anche nel caso di cessione di pneumatici acquistati prima del 7/09/2011, il rivenditore dovrà comunque addebitare al proprio cliente l’importo del contributo, senza stornare alcun importo al fornitore degli stessi.
BRESCIA ARTIGIANA 37 magazine
Fiscale
Vietati i pagamenti in contante sopra
i 2.500 Euro
L
a manovra di Ferragosto abbassa da € 5.000 a € 2.500 la soglia a partire dalla quale i pagamenti di beni o servizi non possono essere effettuati per contante ma esclusivamente con assegni non trasferibili, bonifici o altre modalità di pagamento bancario, postale o mediante sistemi di pagamento elettronico. Il nuovo limite è stato introdotto da agosto mentre le sanzioni per chi effettua o riceve pagamenti superiori a € 2.500 restano invariate e vanno dall’1% al 40% delle somme trasferite.
L’iva ordinaria
passa dal 20% al 21%
A
partire dal 17 settembre 2011 l’aliquota ordinaria dell’Iva dal 20% viene aumenta al 21%. È importante quindi individuare il momento in cui l’operazione si considera “effettuata”, che coincide con quello in cui la stessa diviene imponibile Iva, per sapere quale aliquota applicare (20% o 21%): per le cessioni di beni mobili vale la data di consegna del bene (vedi documento di trasporto), per le prestazioni di servizi la data del pagamento del corrispettivo o di emissione della fattura. Possono tuttavia verificarsi i seguenti casi. • pagamento di acconti: se viene emessa fattura prima del 17 settembre 2011, si applica l’aliquota del 20% anche se i beni verranno consegnati successivamente; il saldo fatturato dopo il 17 settembre sarà al 21%. • le note di accredito: seguono l’aliquota applicata alla fattura originaria; • fattura differita a fine mese per cessione di beni: l’aumento dell’aliquota si applica alle consegne di beni effettuate dal 17 settembre; per quelle effettuate prima si applica il 20% (verificare data dei DDT). • operazioni con la Pubblica Amministrazione: le operazioni già fatturate fino al 16 settembre 2011 sono soggette all’aliquota del 20%. I registratori di cassa che evidenziano sullo scontrino l’aliquota del 20% dovranno essere aggiornati. 38 BRESCIA ARTIGIANA magazine
Ufficio fiscale tel. 030 3745.265 Servizi Unione di Brescia
Tel. 030.3745.265
Tel. 030.3745.233
Tel. 030.3745.216
Tel. 030.3745.247
Tel. 030.3745.219
Tel. 030.37451
Tel. 030.3745.222
Tel. 030.3745.276
Tel. 030.3745.219
Settore energia e gas
Tel. 030.3745.283
Tel. 030.3745.289
Tel. 030.37451
assicurativa e immobiliare
Sedi Unione Brescia Via Orzinuovi, 28
Tel. 030.37451 Fax 030.3745334
E-mail: info@confartigianato.bs.it - www.confartigianato.bs.it
Breno Tel. 0364.321047 Via Aldo Moro, 6 Fax 0364.321047 E-mail: breno@confartigianato.bs.it Chiari Tel. 030.711097 Via SS. Trinità, 19/7 Fax 030.7100487 E-mail: chiari@confartigianato.bs.it Darfo Boario Tel. 0364.531486 Via De Gasperi, 23 Fax 0364.534867 E-mail: darfoboarioterme@confartigianato.bs.it Desenzano del Garda Tel. 030.9141914 Via Marconi, 133 Fax 030.9914817 E-mail: desenzano@confartigianato.bs.it Edolo Tel. 0364.71633 Via Marconi, 56 Fax 0364.770051 E-mail: edolo@confartigianato.bs.it Gavardo Tel. 0365.374309 Via Stazione, 61 Fax 0365.374312 E-mail: gavardo@confartigianato.bs.it Gussago Tel. 030.2520776 Via Acquafredda, 20 Fax 030.2520776 E-mail: gussago@confartigianato.bs.it Leno Tel. 030.9038260 P.zza Cesare Battisiti, 37/C Fax 030.9038759 E-mail: leno@confartigianato.bs.it Lumezzane Tel. 030.827508 Via Monsuello, 45/E Fax 030.8921385 E-mail: lumezzane@confartigianato.bs.it Montichiari Tel. 030.9651967 Via Papa Paolo VI, 21 Fax 030.9651967 E-mail: montichiari@confartigianato.bs.it Orzinuovi Tel. 030.9941620 Via Obici, 36 Fax 030.9941632 E-mail: orzinuovi@confartigianato.bs.it Palazzolo sull’Oglio Tel. 030.7401601 Via Matteotti, 10 Fax 030.7403335 E-mail: palazzolo@confartigianato.bs.it Sabbio Chiese Tel. 0365.895612 Via Magno, 18/C Fax 0365.895612 E-mail: sabbiochiese@confartigianato.bs.it Verolanuova Tel. 030.932120 Via Zanardelli, 6 Fax 030.9362500 E-mail: verolanuova@confartigianato.bs.it Villa Carcina Tel. 030.881445 Via Glisenti, 68/F Fax 030.881263 E-mail: villacarcina@confartigianato.bs.it
Ufficio credito tel. 030 3745.244
Credito
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