Anno XVIII, n. 16 - 2 settembre 2013 - E 1,50 Sped. in A.p. 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano
AGRICOLO CORRIERE
Quindicinale di Confagricoltura Lombardia
In programma alla edizione di quest’anno della Fiera Millenaria di Gonzaga - Mantova
Il futuro Sviluppo Rurale Confronto di Confagri con gli Assessori all’Agricoltura
S
i svolge a Gonzaga, in Provincia di Mantova dal 31 agosto all'8 di settembre, l'edizione 2013 della Millenaria, tra gli appuntamenti fieristici più importanti per l'agricoltura lombarda. E' in questo contesto che Confagricoltura Mantova ha organizzato un interessantissimo confronto tra i Presidenti delle Federazioni Regionali di Confagricoltura di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna con i rispettivi Assessori regionali all'Agricoltura; a presiedere l'incontro sarà ovviamente presente il Presidente Confederale Mario Guidi, coadiuvato nella moderazione dal giornalista enogastronomo Davide Paolini del gruppo Sole 24 ore. Per il confronto, che si svolgerà presso l'ex Convento di Santa Maria con la formula della cena ad inviti, è stato individuato un tema di grande suggestione: "Rinascimento agricolo, analisi e proposte sul nuovo piano di sviluppo rurale". Ci avviciniamo infatti a grandi passi al momento topi-
co di applicazione della nuova riforma della Politica Agricola Comune, che vedrà entro pochi mesi la pubblicazione dei regolamenti di base. In tema di riforma molto si è parlato in questi mesi di tutti gli aspetti anche applicativi legati alla erogazione dei così detti "aiuti diretti" (primo pilastro) mentre si stanno affrontando molto meno le scelte programmatiche che saranno alla base della prossima programmazione dello "sviluppo rurale" (secondo pilastro), ma è proprio su questo fronte che le Amministrazioni regionali avranno i compito più impegnativo. Appare ormai certo che rispetto alla programmazione che si sta chiudendo, l'Italia sceglierà una strada di maggiore integrazione tra i singoli PSR: non più 21 Piani completamente indipendenti (e scollegati) tra loro, anche dal punto di vista finanziario, ma misure comuni (non più suddivise per assi) a tutto il territorio nazionale, come quelle relative agli strumenti di assicurazione del reddito delle im-
E’ nelle regioni del Nord che l’agricoltura a forte vocazione produttiva trova l’espressione della massima efficienza, in un contesto nel quale innovazione tecnologica e gestionale diventano gli elementi che consentono di coniugare la produttività con la conservazione e la tutela dell’ambiente prese, completate con misure da inserire nei piani regionali alle quali verrà affidato il compito di cogliere e valorizzare le specificità territoriali. Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna rappresentano certamente il cuore dell'agricoltura produtti-
va del nostro Paese: 30% della superficie agricola utilizzata, 65% del patrimonio bovino nazionale, 84% dei capi suini sono numeri inequivocabili. E' in queste Regioni che l'agricoltura a forte vocazione produttiva trova l'espressione della massima efficienza, in un contesto nel quale innovazione tecnologica e gestionale diventano gli elementi che consentono di coniugare la produttività con la conservazione e la tutela dell'ambiente. Ecco dunque le ragioni che porteranno Confagricoltura Lombardia a chiedere all'Assessore Fava un impegno congiunto con le altre Regioni del nord per una futura programmazione dello sviluppo rurale consona alle esigenze delle imprese agricole da sempre impegnate in un processo di continuo miglioramento dell'efficienza dei propri processi produttivi. E' indispensabile che a livello nazionale si individuino e si pongano in essere meccanismi di automatico disimpegno di eventuali risorse comunitarie non spese a favore delle regioni
che manifesteranno maggiori esigenze di investimento e quindi una capacità di spesa sostenuta e certa, con la definizione di meccanismi che semplifichino quanto più possibile le procedure per la presentazione delle istanza da parte delle aziende, il processo di rendicontazione ad investimento effettuato e le procedure dei controlli in fase autorizzativa ed ex post. Su questo particolare aspetto Confagricoltura Lombardia si atten-
de dalla Regione la definizione di procedure che evitino la duplicazione dei controlli attraverso un loro coordinamento complessivo e l'informatizzazione degli stessi, facendo in modo che i dati già in possesso della Pubblica Amministrazione siano reperiti dalle Amministrazioni ai quali sono già stati dichiarati e non ulteriormente richieste alle imprese. ➟ SEGUE IN PAGINA 2
Polemiche dopo lo stallo delle attività verificatosi durante i primi venti giorni del mese di agosto
IMU 2013, Agricoltura: significativo piùciboconmeno risultato Indispensabile preservare l’operatività della Commissione Unica Nazionale suini risorsenaturali
CUN: riferimento della suinicoltura
"La definitiva cancellazione della tassa per il 2013 è frutto dell'intesa azione di pressing svolta da Confagricoltura sul Governo in questi mesi" afferma il Presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli commentando la notizia della abolizione dell'IMU. "Siamo molto soddisfatti perché le ragioni espresse da Confagricoltura congiuntamente alle altre sigle associative riunite nel coordinamento di Agrinsieme hanno trovato pieno accoglimento, portando ad un risultato del quale se ne gioveranno tutte le imprese agricole". "Riteniamo questo", conclude Boselli, "come un esplicito riconoscimento da parte del Governo della strategicità del settore agricolo, da tutelare in quanto è proprio da esso che il nostro Paese potrebbe trarre le energie per un complessivo rilancio".
E'
un agosto travagliato quello che sta vivendo la Commissione Unica Nazionale per i suini da macello, iniziato già dal mese precedente. Come si sa è in questa sede che settimanalmente il mondo allevatoriale si confronta con quello dello della prima trasformazione, per la formulazione della tendenza del mercato e quindi dei prezzi che poi vengono presi a riferimento nella chiusura dei singoli contratti stipulati tra le diverse parti commerciali. Un compito quindi al-
lo stesso tempo importante e delicato, disciplinato da un regolamento molto puntuale che definisce sia la composizione della Commissione che i meccanismi di funzionamento della stessa, garantito nella sua applicazione dal Ministero delle Politiche Agricole attraverso la segreteria della Borsa Merci Telematica. Tra gli altri aspetti il regolamento prevede che tendenza e prezzi siano, in buona sostanza, sempre definiti, salvo le eccezioni nelle quali si può arrivare al così detto "non quotato".
Accade dunque che finalmente dalla fine di giugno si assiste ad un mercato piuttosto tonico, con quotazioni che si mantengono con una tendenza al rialzo che la parte dei macellatori tenta di contenere anche facendo ricorso all'utilizzo del "non quotato". La vicenda ha il suo culmine il 19 agosto (seduta della Cun che sostituiva quella di Ferragosto) quando i macellatori abbandonano la Commissione, con tendenza e prezzi definiti (in rialzo) sulla base di quanto previsto dall'articolo 7 del rego-
CONFAGRI COMO
ANGA PAVIA
Assemblea degli Associati in programma il 13 settembre
Riso in Cascina e festa annuale per i Giovani Articolo a pagina 8
lamento, per poi inviare attraverso Assica una nota al Ministero con la quale viene messo in discussione il regolamento di funzionamento della Cun e quindi non presenziare neppure alla seduta del 22 agosto, quando il prezzo dei suini è stato fissato non dalla Cun, ma attraverso un accordo privato tra venditori ed acquirenti con una quotazione dei "grassi" salita da 1,680 a 1,690 euro al chilogrammo. ➟ SEGUE IN PAGINA 2
"Per l'agricoltura una nuova duplice sfida: più cibo con meno risorse naturali". Così ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, intervenendo a Rimini al seminario che si è svolto lunedì 19 agosto sul tema 'Sostenere il futuro, tutela delle risorse e sviluppo economico' nell'ambito della XXXIV edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, quest'anno intitolato "Emergenza Uomo". "La sfida dell'agricoltura è duplice: coniugare l'incremento della produzione con l'aumento della sostenibilità ambientale". Negli anni 60-70 c'è stata una rivoluzione verde che ha permesso di incrementare la produttività dell'agricoltura per soddisfare il bisogno di cibo degli abitanti del pianeta. Una rivoluzione sostanzialmente affidata alla chimica. Allora il pianeta era abitato da 3 miliardi di abitanti, ora sono 6 e saranno 9 miliardi nel 2050". ➟ SEGUE IN PAGINA 3
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Attualità
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Un incontro di chiarimento presso il Ministero a seguito della richiesta degli allevatori direttore responsabile
Umberto Bertolasi
coordinatore editoriale: Luciano Re comitato di redazione: Luciano Re, Laura Cerri, Ildebrando Bonacini, Riccardo Speroni, Matteo Conti, Simona Giorcelli, Lucio Binacchi, Aldo Marcassoli segreteria di redazione, grafica e impaginazione: Valentina Novaresi editore: Federlombarda agricoltori s.r.l. Milano direzione e redazione: Viale Isonzo, 27 - 20135 Milano Tel. 02 58302122 Fax 02 58300881 amministrazione: Viale Isonzo, 27 - 20135 Milano Aut. del Trib. di Milano n. 60 del 3 febbraio 1996 P.T. Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/03 (L. 46/04) Art. 1 C. 1 - Cmp Roserio www.corriereagricolo.it redazione@corriereagricolo.it pubblicità: Federlombarda Agricoltori srl Milano - Viale Isonzo 27 Tel. 02 58302122 Fax 02 58300881 PubliA srl Cremona - L.go Paolo Sarpi 19 Tel. 0372 404560 Fax 0372 404552 www.publia.it Emmedigi Pubblicità Brescia - Via Malta 10 Tel. 030 224121 Fax 030 226031 www.emmedigi.it stampa: Società Editrice Lombarda-CR diffusione-tiratura odierna: 9.484 copie Questo numero è stato chiuso in tipografia il 2 settembre 2013 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
CUN, un agosto difficile Antonio Boselli: "Non rinunciare al confronto" Dalla prima Questi i fatti che hanno portato la parte allevatoriale a richiedere al Ministero un incontro urgente per la verifica della situazione, incontro che si è svolto mercoledì della settimana scorsa, nel corso del quale Confagricoltura ha stigmatizzato il comportamento tenuto dai macellatori. Intervenendo sull'argomento il Presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli ha espresso preoccupazione per le tensioni che hanno accompagnato in queste ultime settimane i lavori della Commissione Unica Nazionale dei Suini. "Quando sorgono problemi non si deve tentare di risolverli attraverso scorciatoie abbandonando il campo del franco confronto" dichiara Boselli, "la Cun continua ad essere un valido riferimento per tutto il comparto, allevatori e macellatori, che ha sicuramente contribuito a gestire al meglio momenti di crisi terribili per il comparto. Ora certamente la situazione non è rosea ma sarebbe molto grave mandare al macero questo fondamentale strumento di confronto all'interno dell'interprofessione così faticosamente costruito in questi anni". Sulla vicenda è intervenuto la settimana scorsa anche l'Assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Gianni
Fava chiedendo direttamente al Ministero De Girolamo di "Intervenire per riportare serenità e per assicurare il rispetto delle regole della Cun" ed invitando nel contempo alla "prudenza e responsabilità delle parti allevatoriale e industriale, per non vanificare gli sforzi che le Regioni del nord hanno compiuto nei mesi scorsi, con la firma del protocollo d'intesa l'8 luglio" e partendo dalla considerazione che "Nella nuova Pac la filiera suinicola potrà programmare finalmente e per la prima volta la produzione ha precisato l'Assessore - Ci sarà maggiore stabilità di mercato, ma è indispensabile che tutti gli attori della filiera agiscano con maturità e professionalità". Il protocollo, di cui il Cor-
riere Agricolo ha dato un dettagliato resoconto nel numero del 18 luglio, si articola in due parti distinte: nella prima viene data la definizione del peso morto caldo del suino e del peso morto freddo, mentre nella seconda parte del protocollo si prevede, a fronte delle difficoltà e della disomogeneità di applicazione sinora emerse, un percorso di miglioramento dell'attuale sistema di classificazione delle carcasse suine. Diverse le attività previste, partendo dal periodico svolgimento di Tavoli interregionali che, con il supporto tecnico - scientifico di Crefis e CRPA, analizzino ed elaborino i dati di classificazione già raccolti, predispon-
gano la documentazione necessaria per richiedere alla Commissione europea nuovi strumenti di classificazione, operino per l'introduzione di meccanismi che garantiscano l'oggettività del giudizio e definiscano la diffusione dei dati raccolti, al fine di rendere disponibili ad ogni allevatore i dati di ogni singola carcassa uscita dalla sua azienda. Il Tavolo interregionale dovrà inoltre prevedere l'ampliamento e lo sviluppo - sia in termini operativi che attraverso un adeguato sostegno finanziario - della ricerca utile ad individuare procedure e formule che garantiscano una piena oggettività di giudizio. Obiettivo finale, di tale lavoro, da perseguire solo dopo aver realizzato i punti precedenti previsti dall'intesa, lo sviluppo di una simulazione applicativa attraverso la definizione di contratti tipo nell'ambito di un contratto quadro che valorizzi le informazioni di peso morto e di classificazione delle carcasse. Nel frattempo l'ultima seduta della CUN che si è svolta giovedì 29 agosto ha visto una positiva ripresa delle attività di quotazione, con una confermata tendenza al rialzo delle quotazioni ed i "grassi" oltre i 160 kg che hanno fatto registrare un incremento di 0,059 euro arrivando alla quotazione complessiva di 1,739 euro / kg.
DALLA PRIMA Sul fronte delle politiche giovanili si dovranno individuare meccanismi che più che in passato consentano di portare alla conduzione di aziende giovani imprenditori in grado di introdurre processi innovati e aperti ad una visione aziendale attenta non solo allo squisito processo produttivo ma anche pronta a cogliere tutte le possibilità per spingere il processo produttivo verso fasi poste a valle della produzione primaria. Il tema della aggregazione dell'offerta dovrà essere affrontato organicamente ponendo attenzione sia agli strumenti più tradizioni per la concentrazione dell'offerta quali i consorzi e le cooperative, ma anche alle forme più innovative come le reti di impresa o i distretti più adatte a far cogliere all'impresa possibilità di legame tra anelli diversi della filiera e quindi ad interpretare in maniera molto più costruttiva rispetto a quanto avvenuto in passato il tema della così detta "interprofessione". Infine le nuove misure a carattere agroambientale dovranno cogliere l'obiettivo della tutela di tutti quegli agroecosistemi che la stessa attività agricola ha costituito, contribuendo in maniera significativa a valorizzare il territorio della nostra Regione.
Sostenibilità
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
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Le imprese agricole di Confagricoltura impegnate in un virtuoso percorso di rinnovamento che coniuga produttività e inclusione
EcoCloud: rete di pratiche sostenibili Questi gli importanti passi per progettare la crescita della green economy Confagricoltura ha deciso di intraprendere un'iniziativa volta ad affermare una propria significativa presenza sul tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, sia del processo produttivo che dei prodotti. Il progetto, presentato nel corso del Meeting (H) Earth che si è tenuto a Rimini dal 18 al 24 agosto 2013, consiste nella creazione dell'EcoCloud - la rete delle idee sostenibili - nel quale sono inserite le buone pratiche di sostenibilità già sperimentate dalle aziende associate a Confagricoltura, al fine di diffonderle e rafforzare lo sviluppo del tema della sostenibilità nel settore agricolo. Confagricoltura ha spiegato i passi da compiere per progettare la crescita della green economy, di cui 'agricoltura è protagonista. I progetti dovranno essere: ● smart-intelligente, nel senso che le iniziative dovranno sempre più ispirarsi ad una competitività basata sulle conoscenze. Ricerca, innovazione, trasferimento di know how e di saperi devono essere la cifra cui ispirare gli interventi. ● sustainable-sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. La riforma della politica agricola comune accentua ancora di più questi elementi e cioè l'attenzione a processi produttivi che siano economicamente validi dal punto di vista del mercato, che garantiscano un utilizzo razionale delle risorse naturali e che abbiano positivi risvolti sul tessuto sociale. ● inclusive-inclusiva, ovvero dovranno promuovere interventi che non marginalizzino ma invece cerchino di integrare il più possibile le aree rurali alle altre che oggi possono godere di un reddito medio decisamente superiore. Questo si ottiene stimolando forme di impresa diffusa con buone prospettive di crescita e di capacità occupazionale. In sintesi tutti gli interventi della Pac dovranno ispirarsi ai principi di sostenibilità. Un investimento, un intervento sul sistema irriguo, un partenariato per la ricerca e l'innovazione dovranno sempre essere in linea con i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Anche gli interventi a garanzia del reddito dei produttori, le forme di assicurazione contro le calamità, i disastri ambientali, le malattie animali e vegetali ed il calo dei redditi sono forme di sostegno sostenibili. Che tengono conto di fattori quali il cambiamento climatico e i mezzi per fronteggiarlo/adattarvisi; della tutela di un settore che è vitale per mantenere il territorio ed il paesaggio intatto ed anche migliore nel tempo. In merito agli aspetti ambientali l'agricoltura dovrà concentrarsi su una serie di argomenti fondamentali, come hanno evidenziato gli Stati Generali della Green Economy a cui Confagricoltura ha partecipato attivamente. Di seguito le priorità: ● Gestione dell'acqua. Con le diverse problematiche che riguardano l'agricoltura, dal disporre di maggiori riserve
idriche all'adozione di tecniche che permettono maggiori risparmi d'acqua per uso irriguo. Fino agli aspetti più generali legati al riutilizzazione e riciclaggio dell'acqua; al trattamento dell'acqua e delle acque reflue; alla gestione dei rischi connessi ad eventi eccezionali legati all'acqua. ● Consumo del suolo. Occorre intervenire con urgenza, per impedire che il suolo venga eccessivamente eroso e consumato dall'urbanizzazione e al contempo promuovere e sostenere il riuso e la rigenerazione di aree già interessate da processi di edificazione; per tali motivi Confagricoltura sta seguendo con attenzione il disegno di legge presentato dal Governo sull'argomento nel quale comunque vanno evitati vincoli che potrebbero gravare sugli imprenditori agricoli e che potrebbero limitare l'espansione della loro attività economica. ● Forestazione. Sebbene negli ultimi 50 anni la superficie forestale nazionale è raddoppiata passando da 5 a circa 10 milioni di ettari (di cui il 65% è gestito da privati), le attività selvicolturali si sono ridotte, con la conseguenza che poco meno della metà della superficie forestale risulta abbandonata o in libera evoluzione. Si può stimare che a partire dal 1990 circa 1.500.000 ha sono stati persi dall'agricoltura a beneficio di una superficie forestale non gestita ciò significa: aumento del pericolo di in-
cendi; riduzione della fruibilità del territorio; perdita di valore paesaggistico; aumento dei rischi idrogeologici. ● Diminuzione delle emissioni. Va sottolineato che l'agricoltura ha ridotto le proprie emissioni negli ultimi quindici anni di oltre il 16%. Non solo. L'agricoltura conta oggi per circa l'8% delle emissioni complessive. I processi industriali per oltre il 45%. ● Tecniche e colture che favoriscono il maggior assorbimento della CO2. Occorre considerare che l'agricoltura contribuisce all'assorbimento di CO2: ❏ con i normali processi produttivi di coltivazione, compresa la silvicoltura (ed è una peculiarità unica tra tutte le attività umane); ❏ con lo sviluppo delle agro energie che determinano un risparmio diretto di fonti energetiche fossili e, nel caso del biogas e biometano, consentono inoltre di migliorare la gestione dei residui.
DALLA PRIMA
● Ulteriore sviluppo delle agro energie ed efficienza energetica. Le agroenergie hanno svolto e possono continuare a svolgere un ruolo strategico producendo biomasse di qualità a prezzi competitivi senza compromettere la sicurezza alimentare o incrementare la pressione sulla produzione primaria e sull'ambiente e nel rispetto delle vocazioni territoriali. Oltre alla produzione di energia elettrica da piccoli impianti, dedicati anche all'autoconsumo, che utilizzano sempre più coltivazioni da integrazione, sottoprodotti, le attuali sfide per il settore riguardano la produzione termica, il biometano su cui occorre dare attuazione a quanto previsto dall'art. 21 del d.lgs. 28/12, l'efficienza energetica con una maggiore attenzione al settore agricolo,
e la filiera legno-energia (nell'ambito del piano quadro "Foresta- Legno" occorre potenziare la gestione forestale sostenibile e la produzione di biomasse in chiave sinergica tra le varie destinazioni finali possibili). ● Prodotti fitosanitari. L'Unione Europea, con la direttiva sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ha decisamente imboccato la strada dell'agricoltura ecocompatibile che avrà numerose ricadute operative sull'utilizzo degli agrofarmaci a livello comunitario, nazionale e regionale. Tutto ciò però deve tener conto del fatto che i prodotti fitosanitari costituiscono ormai da molti decenni un ausilio importante per l'agricoltura, che ha consentito l'aumento delle rese ed un miglioramento della qualità dei prodotti e che negli ultimi anni gli agricoltori italiani hanno raggiunto importanti risultati sulla diminuzione complessiva dei fi-
tofarmaci utilizzati e sulla presenza di residui nei prodotti agricoli. EcoCloud sarà quindi da intendersi come momento di confronto delle diverse conoscenze e innovazioni, di diffusione delle esperienze già in essere, di vetrina rispetto al mondo con cui collaboriamo, di incubatore di nuovi progetti. E' un progetto che vede protagoniste le imprese agricole che stanno lavorando con dedizione su temi molto importanti legati alla sostenibilità, che hanno deciso di aderire spontaneamente al progetto. Necessità di comunicare quindi le proprie esperienze senza l'intermediazione di altri soggetti della filiera, estendendo l'ambito di azione a tutte le filiere produttive e non solo a temi di più facile divulgazione quali il biologico, le filiere corte, i prodotti agricoli di nicchia. Non è un caso se proprio uno dei settori produttivi che guarda con maggiore attenzione all'esportazione, quale il settore vitivinicolo, abbia sviluppato diverse iniziative sulla sostenibilità della filiera. Magis, ad esempio, è un progetto dedicato alla sostenibilità della vitivinicoltura in Italia. Per la prima volta, produttori di vino, comunità scientifica, enologi e industria stanno lavorando insieme per migliorare la sostenibilità e la sicurezza del vino italiano nel modo più concreto, efficace e trasparente. Lo stesso progetto V.I.V.A. Sustainable Wine, promosso dal Ministero è uno strumento diretto a valutare in termini oggettivi l'impegno per ridurre l'impatto ambientale lungo tutto il ciclo produttivo. La metodologia si basa su quattro indicatori: territorio, aria, acqua e gestione del vigneto, per determinare il consumo di territorio e della risorsa idrica, l'utilizzazione di energia, la qualità delle coltivazioni, ma anche le potenzialità migliorative del processo produttivo. Tornando al progetto, all'EcoCloud in poco più di un mese, hanno aderito 69 aziende con 171 pratiche selezionate. Anche le aziende più piccole hanno inviato buone pratiche di responsabilità, a conferma che esiste una dimensione "nascosta" della sostenibilità nelle PMI, non pienamente formalizzata o consapevole. Le buone pratiche presentate dalle aziende agricole, riguardano i seguenti ambiti:
✔ economico (ricadute sul territorio dell'attività imprenditoriale, filiere corte innovative come ad esempio gruppi di acquisto, vendita diretta on line, ecc.); ✔ ambientale (diminuzione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, uso dell'acqua, del suolo, riduzione prodotti fitosanitari e fertilizzanti, riduzione degli sprechi, biodiversità, processi innovativi in agricoltura biologica, ecc.); ✔ sociale (rapporti di lavoro, occupazione di categorie sociali svantaggiate, sicurezza sul lavoro, fattorie didattiche, ecc.). Tutte le filiere agricole sono comprese con particolare riferimento ai comparti vitivinicolo, olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo, florovivaistico e zootecnico. Non di meno sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva
Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare riferimento a quella vitivinicola, olivicola, ortofrutticola, cerealicola, florovivaistica e zootecnica. E sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva e multifunzionalità con forme varie di pluriattività e multifunzionalità (agriturismo, vendita diretta dei prodotti agricoli, trasformazione aziendale degli stessi, chimica verde, produzione energia, ecc.). Il progetto costituisce il punto di partenza per una strategia di più ampio respiro sulla responsabilità ambientale, sociale ed economica. Obiettivi non solo di comunicazione ma anche di individuazione di proposte da presentare nelle sedi opportune a supporto delle filiere sostenibili (incentivi, semplificazioni, certificazioni, ecc.). Ciò anche in relazione alle future sfide che dovrà affrontare l'agricoltura: da una parte aumentare la sua produzione dall'altra puntare con sempre più determinazione verso la sostenibilità. E cioè ottenere maggiori raccolti su minori superfici, utilizzando minori quantitati-
"Va avviata una nuova rivoluzione verde che tenga conto dell'esigenza di raddoppiare la produzione in poco meno di quarant'anni con minore superficie coltivabile, minore utilizzo di acqua, chimica ed energia, maggiore attenzione all'ecosistema". Infatti, ha rilevato il Presidente Guidi "occorre produrre cibo, ma anche mangimi, fibre, biomassa e biomateriali secondo condizioni di competitività e sostenibilità, oltre tutto attenuando ed adattandosi ai cambiamenti climatici". Ha quindi elencato le priorità: gestione dell'acqua, consumo del suolo, forestazione, diminuzione delle emissioni, tecniche e colture che favoriscono il maggior assorbimento della CO2, ulteriore sviluppo delle agro-energie ed efficienza energetica, prodotti fitosanitari. "È arrivato il momento di porre l'agricoltura al centro delle politiche di sviluppo nazionali, europee e globali - ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Occorre un nuovo approccio verso un settore che non è residuale, ma centrale e vitale per il progresso e la crescita; che già produce nel rispetto dell'ambiente e dà occupazione". vi di acqua, di mezzi chimici, e di energia. Ma allo stesso tempo garantire la profittabilità dell'agricoltura, avendo cura dell'ambiente, della sicurezza sul lavoro e soddisfacendo le aspettative della società. Concetti ripresi in diversi documenti della Commissione Europea che da grande risalto alla ricerca ed all'innovazione in questi settori. A partire dal Nuovo Programma d'azione per l'ambiente: "Vivere bene, entro i limiti del nostro pianeta", alla comunicazione "L'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa", ai primi documenti sui partenariati europei che hanno riguardato proprio la produttività e sostenibilità in agricoltura e la gestione dell'acqua. Sfide che saranno riprese con sempre maggiore attenzione nella prossima PAC che supporterà lo sviluppo del settore agricolo fino al 2020. "Le nostre aziende - ha evidenziato il Presidente Guidi - hanno già avviato un virtuoso percorso di rinnovamento, anche in relazione alle sfide con cui si stanno misurando: aumentare la produzione ma, allo stesso tempo, puntare con determinazione verso la sostenibilità, con particolare riferimento alla tutela dell'ambiente, due impegni che sono apparentemente inconciliabili. Le imprese lo stanno dimostrando nei fatti, ottenendo maggiori raccolti su minori superfici, riducendo i quantitativi di acqua, di mezzi chimici e di energia utilizzati. Ma allo stesso tempo avendo cura del rapporti con i consumatori sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli, con gli operatori del settore, mantenendo elevati livelli di occupazione e dedicando molta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Senza trascurare le ricadute positive sui territorio con le loro iniziative nel sociale e nel campo culturale".
Eapral
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
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Nuova misura straordinaria della Regione per garantire liquidità alle imprese lombarde
Al via il Credito in Cassa Restano da definire criteri e modalità di accesso Con Delibera della Giunta Regionale n. 386/2013, la Regione Lombardia ha attivato una nuova linea d'intervento denominata Credito-In Cassa, finalizzata allo smobilizzo dei crediti scaduti vantati dalle imprese lombarde nei confronti degli Enti Locali (Comuni, Comunità Unioni di Comuni e Province). Ente gestore della nuova misura straordinaria è Finlombarda S.p.A e sarà realizzata attraverso la cessione dei crediti certificati dagli enti debitori alle società di factoring ad essa convenzionate. A seguito della sottoscrizione dello schema di protocollo d'intesa dello scorso 22 luglio tra Regione Lombardia, Finlombarda, ANCI Lombardia, UPL, ABI Lombardia e Associazione italiana per il Factoring, la Regione Lombardia ha integrato con propria DGR n. X/572 del 2 agosto 2013 i precedenti criteri attuativi, precisando che l'Operazione Credito InCassa si rivolge a tutte le imprese lombarde (micro, piccole, medie e grandi) singole e in qualunque forma costituite, aventi alla data del 12 luglio 2013 sede legale o operativa in Lombardia, che abbiano crediti (per la fornitura di beni e/o servizi / lavori nei confronti di Comuni/Unioni di Comuni e Province lombarde) scaduti o che saranno scaduti - durante il periodo di durata della misura - alla data di presentazione della domanda di accesso all'intervento. Tra i soggetti beneficiari, non rientrano quelle imprese appartenenti nel campo di esclusione di cui all'art.1 del Reg CEE 1998/2006.
L'operazione riguarda i crediti cedibili relativi sia alle spese correnti (spese ordinarie) che le spese in conto capitale (spese di investimento) con un importo minimo di 10mila euro e massimo di 750mila per i Comuni e le Unioni di Comuni e di un massimo di 1,3 milioni per le Province ad esclusione di tutti i crediti di cui le imprese sono divenute titolari a seguito di cessione del credito. Le risorse finanziarie messe a disposizione da Regione Lombardia al Fondo di funzionamento Credito in Cassa ammontano a 19 mln e, oltre a 50 mln e messi a disposizione da Finlombarda e a 1 mld e messo a disposizione dalle società di factoring (Intermediari). L'8 agosto 2013 è stato pubblicato sul Burl S.O. n.32, l'avviso pubblico agli Enti Locali per la relativa partecipazione/adesione all'intervento Credito in cassa e, a breve, sarà pubblicato sul Burl l'avviso di adesione rivolto alle imprese e alle società di factoring con cui saranno definiti i criteri e le modalità di accesso per dare avvio all'iniziativa regionale Per maggiore comprensione della nuova misura straordinaria, si riportano alcuni criteri attuativi previsti: ❏ Caratteristiche dell'iniziativa credito in-cassa 1. Cessione pro-soluto dei crediti delle imprese verso i Comuni, le Unioni di Comuni e le Province lombarde (di seguito, per brevità, gli "Enti Locali"); 2. Contributo abbattimento oneri a favore delle imprese nella misura di 0,75 punti percen-
Modifica nella conversione in legge del DL del ‘‘fare’’
Emissioni in aria, esclusi gli essiccatoi
In sede di conversione in legge del decreto-legge n˚69/2013, il cosiddetto "decreto del fare", è stata introdotta, tra le molteplici previste, una norma molto attesa dalle imprese agricole che svolgono attività di essiccazione, più volte richiesta e sollecitata da Confagricoltura presso i competenti ministeri. Tramite una specifica modifica normativa, contenuta nell'articolo 41-ter introdotto dalla Camera, viene infatti considerata come scarsamente rilevante ai fini dell'inquinamento atmosferico, e quindi non soggetta agli adempimenti burocratici di richiesta di una specifica autorizzazione alle emissioni e agli adeguamenti tecnici sugli impianti, l'attività di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 1 MW se alimentati a biomasse o a biodiesel o a gasolio come tale o in emulsione con biodiesel, e uguale o inferiore a 3 MW
qualora alimentati a metano o a gpl o a biogas. Solamente le aziende con impianti con potenza termica per ciascun corpo essiccante superiore a quelle indicate, pertanto, dovranno proseguire con l'iter autorizzativo avviato a luglio del 2012 e adeguare gli stessi a quanto stabilito dal recente decreto regionale n˚5624 del 28 giugno, già descritto nel numero 14 del Corriere Agricolo del 19 luglio. Poiché la data ultima per effettuare gli adeguamenti, stabilita dal Testo Unico Ambientale al 1˚ settembre 2013, non è stata modificata (nonostante lo stesso Ministero dell'Ambiente avesse proposto un emendamento di proroga), è opportuno che le aziende ancora interessate dalla disciplina relativa alle emissioni atmosferiche adeguino al più presto i propri impianti al fine di non incorrere, in caso di eventuale controllo da parte delle autorità competenti, nelle sanzioni previste dallo stesso Testo Unico.
tuali a valere sull'onerosità dell'operazione di cessione pro- soluto del credito; 3. Fondo di garanzia: garanzia dell'80% sul singolo credito con un plafond complessivo di 50 mln e, in proporzione agli importi effettivamente acquistati dai factor. La garanzia interviene a copertura delle prime perdite derivanti dal mancato pagamento da parte degli Enti Locali debitori degli importi dovuti alla società di factoring; 4. Fondo di controgaranzia a copertura delle prime escussioni del Fondo di garanzia.
sa ed essere stati oggetto di certificazione ai sensi del DM 25 giugno 2012. 2. I crediti verso gli Enti Locali possono essere afferenti sia a spese di parte corrente (Titolo I), che a spese di parte capitale (Titolo II).
❏ Spesa ammissibile 1. Crediti certi, liquidi ed esigibili scaduti al momento della presentazione della domanda. 2. Di importo minimo pari a € 10.000,00. 3. Di importo massimo pari a: e 1.300.000,00 per i crediti verso le Province e i comuni capoluogo di Provincia e 750.000,00 per i Comuni e le Unioni dei comuni lombardi Laddove l'impresa all'atto della presentazione della domanda, assuma specifico impegno, mediante dichiarazione ai sensi del d.p.r. n. 445/2000, a liquidare entro trenta giorni a sua volta i propri sub-fornitori che abbiano eseguito prestazioni di beni e/o servizi e/o lavori inerenti l'oggetto del monte crediti per un valore di almeno il 20% per ogni singolo credito
❏ Durata massima 1. All'atto di adesione l'Ente Locale indicherà una durata massima entro cui si impegna a pagare le fatture che non potrà eccedere gli 8 mesi per le partite correnti, 12 mesi per quelle in conto capitale. 2. Per le sole fatture relative a spese in conto capitale, l'Ente Locale può estendere la durata massima per il pagamento sino a 18 mesi, fatto salvo il rispetto dei vincoli di finanza pubblica con particolare riferimento all'obiettivo di patto di stabilità interno ed alle norme regolanti l'indebitamento, provvedendo di conseguenza alle opportune formalità amministrative e contabili.
❏ Requisiti oggettivi di ammissibilità 1. I crediti verso gli Enti Locali devono essere scaduti al momento della presentazione della domanda da parte dell'impre-
❏ Modalità 1. Cessione immediata della/e fattura/e, sostenimento degli interessi, up front (comprensivi di qualunque altra spesa/commissione), da parte delle imprese fino al rimborso dell'Ente.
❏ Mancato pagamento 1. Se l'Ente locale non paga alla scadenza indicata, dietro richiesta dell'Ente stesso verranno accordati fino a ulteriori 2 mesi per il rientro sulle partite di parte corrente, fino a ulteriori 6 mesi per quelle di parte capitale entro i quali l'Ente sosterrà
interessi di mora ad un tasso del 5% finito corrisposti alla Società di Factoring. 2. Se alla nuova scadenza l'Ente Locale non avesse ancora pagato, la Società di factoring escuterà la garanzia e Finlombarda subentrerà nel credito con l'Ente che sarà tenuto a rimborsare Finlombarda entro 2 mesi debiti di parte corrente, entro 12 mesi quelli di parte capitale ed applicando un tasso di mora del 5% finito. ❏ Erogazione 1. L'erogazione del corrispettivo della cessione pro-soluto del credito avverrà in un'unica soluzione anticipata dalla società di factoring all'impresa al netto delle commissioni di up-front. 2. Il contributo abbattimento oneri sarà erogato in un'unica soluzione anticipata a favore delle imprese. ❏ Regime di aiuto Gli aiuti saranno concessi nei limiti del Regolamento comunitario n. 1998/2006 della Com-
missione Europea "de minimis" presentando le seguenti dichiarazioni: ● Dichiarazione secondo la quale i beneficiari non rientrano nel campo di esclusione di cui all'art.1 del Reg. (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006. ● Dichiarazione, ai sensi del DPR 445/2000, che informi su eventuali aiuti "de minimis", e su qualunque altro aiuto di importo limitato, ricevuti nell'arco degli ultimi tre esercizi finanziari, nonché che attesti di non rientrare nelle specifiche esclusioni di cui all'art. 1 del Reg. (CE) medesimo. ● Dichiarazione ai sensi del DPR 445/2000, che indichi che i beneficiari non rientrano fra le imprese che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (CE) 659/1999.
Approvati dalla DG Agricoltura i periodi vendemmiali per le singole provincie lombarde
Vendemmia 2013, le norme regionali Emanato il decreto per l’innalzamento del titolo alcolometrico naturale É in pieno svolgimento la campagna vendemmiale 2013 e benché ancora non siano state diffuse le consuete stime previsionali da parte di enti e organizzazioni di riferimento del settore - ISMEA ed Assoenologi in primo luogo - le valutazioni della vigilia da parte degli operatori del settore appaiono estremamente ottimistiche. Valutazioni che hanno trovato ampio spazio anche sui principali organi di stampa, basti pensare all'articolo al riguardo pubblicato sulla prima pagina del Corriere della Sera di lunedì 19 agosto: una vendemmia che si preannuncia perfetta per la qualità delle produzioni, al punto da essere accostata nelle previsioni della vigilia - nell'ipotesi che le condizioni meteorologiche favorevoli sinora riscontrate si protraggano in queste ultimissime fasi di maturazione delle uve - alla storica vendemmia del 1979, rimasta negli annali come vertice assoluto mai raggiunto dalla viticoltura italiana in termini qualitativi. Un risultato che si preannuncia quindi estremamente positivo, a maggior ragione se rapportato all'andamento delle ultime due campagne produttive in cui, a causa dell'andamento meteorologico decisamente negativo (in particolare per la vendemmia 2012), le produzioni avevano fatto registrare un net-
to calo, assestanPeriodo vendemmiale Fermentazioni e Rifermentazioni dosi sui livelli più bassi riscontrati dal al dal al PROVINCIA nel dopoguerra. 8 agosto 31 dicembre 8 agosto 31 dicembre Bergamo (*) In attesa di valutazioni più preBrescia 5 agosto 31 dicembre 5 agosto 31 dicembre cise e dettagliate riguardo l'effettiComo 10 agosto 30 ottobre 10 agosto 31 dicembre vo andamento delle produzioni Cremona 1 agosto 31 dicembre 1 agosto 31 dicembre viticole in questa Lecco 10 agosto 30 ottobre 10 agosto 31 dicembre campagna, occorre segnalare coLodi 19 agosto 31 ottobre 19 agosto 15 dicembre me la Direzione Generale AgricolMantova 1 agosto 31 dicembre 1 agosto 31 dicembre tura di Regione Lombardia abbia Milano 19 agosto 31 ottobre 19 agosto 15 dicembre provveduto ad asPavia 12 agosto 30 ottobre 12 agosto 31 dicembre solvere i necessari adempimenti Sondrio (*) 10 settembre 30 ottobre 10 settembre 31 dicembre amministrativi legati alla vendemVarese 24 agosto 30 ottobre 24 agosto 31 dicembre mia. In particolare, (*) = per la DOCG Sforzato o Sfursat di Valtellina, per l’IGP Terrazze Retiche di Sondrio Passito, per la DOCG Moscato di Scanzo e per la DOC Valcalepio (Moscato Passito) all’interno della zona delimitata dal disciplinare con il decreto di produzione, è consentita l’attività di fermentazione e rifermentazione successivamente al 31 dicembre ’13. 7139 del 26 luglio, successivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Re- agosto, pubblicato sul Bolletti- sentita, fermo restando che - in gione Lombardia n. 31 - Serie no Ufficiale di Regione Lom- conformità con le disposizioni Ordinaria di giovedì 1˚ agosto, bardia n. 34 - Serie Ordinaria di comunitarie - l'arricchimento sono stati fissati i periodi ven- lunedì 19 agosto, è stato invece potrà avvenire entro il limite demmiali ed i periodi entro i autorizzato l'aumento del titolo massimo dell'1,5 % in volume, quali dovranno avere luogo le alcolometrico volumico natura- utilizzando mosto di uve confermentazioni e le riferimenta- le dei prodotti destinati a dive- centrato o mosto di uve concennire vini DOP, IGP e da tavola. trato e rettificato o mediante zioni. Il provvedimento regionale concentrazione parziale, comI periodi di riferimento, differenziati per le singole provincie contiene l'elenco dettagliato presa l'osmosi inversa, laddove lombarde, sono riportati nella delle DOP e delle IGP prodotte i singoli disciplinari di produsul territorio lombardo per cui zione non prevedano misure tabella allegata. Con il decreto n. 7730 del 9 l'operazione in oggetto è con- più restrittive.
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Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Presentato al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali lo scorso 25 luglio
Il rapporto INEA 2013 sullo stato dell’agricoltura italiana Presentato nella giornata dello scorso 25 luglio presso la Sala Cavour del Ministero delle Politiche Agricole a Roma, il Rapporto sullo stato dell'agricoltura 2013 curato dall'Istituto Nazionale di Economia Agraria - INEA. Il rapporto, giunto alla sua decima edizione e curato da Alessandra Pesce, fotografa, nella sua prima parte, la situazione del comparto agroalimentare italiano da un punto di vista strutturale, economico e produttivo. La seconda parte della pubblicazione è invece dedicata ad una serie di approfondimenti tecnici, tra i quali si segnala un'analisi della struttura e dei risultati delle imprese agricole italiane effettuata con il supporto dei dati del 6˚ Censimento Generale dell'Agricoltura Italiana e di quelli della RICA (ovvero la Rete di Informazione Contabile Agricola, strumento comunitario finalizzato alla conoscenza della situazione economica delle imprese agricole in relazione alla valutazione e alla programmazione della PAC, gestito a livello nazionale da INEA stessa), uno studio sul ricambio generazionale nel nostro comparto e sulle politiche atto a sostenerlo ed un capitolo riservato alle relazioni di filiera nell'ambito agroalimentare e agli strumenti di organizzazione economica a sostegno della competitività delle imprese. La terza ed ultima parte del rapporto è invece dedicata ad un tema di grande attualità, ampiamente trattato anche sulle pagine del Corriere Agricolo nel corso degli ultimi mesi, ovvero la riforma della Politica Agricola Comunitaria, riguardo alla quale viene prima ricostruito l'iter intercorso dalle proposte iniziali del Commissario europeo Dacian Ciolos e l'accordo politico raggiunto alla fine dello scorso mese di giugno e vengono poi approfonditi alcuni aspetti di particolare interesse della riforma ed il loro possibile impatto sul settore agricolo italiano: regionalizzazione, convergenza, greening e sviluppo rurale. Il volume, per i lettori che ne fossero interessati, può essere scaricato in formato pdf dal sito internet dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria (www.inea.it). L'analisi economica contenuta nel rapporto annuale di INEA fornisce un'ulteriore conferma dello stato di crisi attraversato dal settore agricolo nel corso del 2012, anno in cui si sono pienamente manifestati anche nel nostro comparto gli effetti recessivi della grave crisi economica iniziata nel 2008: nel 2009 e nel 2010 infatti il settore agricolo aveva evidenziato perdite produttive contenute e nel 2011 la produzione agricola si era confermata ai livelli dell'anno precedente, dimostrando una tenuta ed una stabilità in evidente controtendenza rispetto ad altri settori produttivi del sistema economico italiano. Gli indicatori economici relativi al 2012 non lasciano invece alcun margine di dubbio sullo stato di difficoltà del nostro settore agricolo con una produzione in calo del 3,3 % rispetto all'annata precedente, una contrazione ancora più accentuata del valore aggiunto agricolo (4,4 %) e - come già più volte evidenziato anche dalle successive edizioni dell'analisi congiunturale dell'agricoltura lombarda sulla base dei dati ISTAT - una significativa riduzione (- 3,8 %) della domanda di prodotti alimentari da parte delle famiglie. A dimostrazione della gravità della situazione, un ulteriore
dato statistico: considerando l'andamento della produzione agricola su base quinquennale (2007-2012) si riscontra che della contrazione intercorsa oltre i due terzi (esattamente il 68 %) sono dovuti alla flessione registrata nel corso del 2012. Addirittura, ripetendo tale analisi relativamente al valore aggiunto, si evince che l'incidenza del calo registrato nel 2012 sulla contrazione complessiva del quinquennio raggiunge il 79 %. Dati certamente interessanti, soprattutto in relazione ai rapporti economici interni alle filiere produttive, sono quelli inerenti l'industria agroalimentare che appaiono in netta controtendenza rispetto a quelli del settore agricolo strettamente inteso. Nel corso del 2012, infatti, il comparto dell'industria di trasformazione alimentare italiano ha fatto registrato un incremento del fatturato dell'ordine del 2,3 % al quale fa riscontro anche un aumento del valore
L'analisi contenuta nel rapporto annuale di INEA fornisce una conferma dello stato di crisi attraversato dal settore agricolo nel 2012, anno in cui si sono pienamente manifestati gli effetti recessivi della crisi iniziata nel 2008 aggiunto stimato in misura dello 0,8 %. Indicatori economici quindi positivi, anche se è doveroso sottolineare come la situazione di crisi generalizzata abbia avuto una ripercussione negativa anche sull'industria di trasformazione: i tassi di crescita riscontrati nel corso del 2012 risultano infatti inferiori rispetto alle tendenze precedentemente evidenziate nel lungo periodo. Resta però il fatto che il settore della trasformazione alimentare cresce anche in questa difficile contingenza economica, con un andamento nettamente migliore rispetto al comparto manufatturiero nel suo complesso. Conseguenza di tutto ciò, un consolidamento dell'incidenza economica del settore agroalimentare sul totale dell'industria manufatturiera: con il 10,7 % in termini di occupazione e dell'11 % in termini di valore aggiunto prodotto, l'agroalimentare si conferma il secondo comparto industriale italiano, preceduto unicamente dal comparto metalmeccanico. Un dato di estrema rilevanza, tanto più se si considera che i valori sopra riportati non tengono conto del notevole indotto si pensi, per esempio, al settore del packaging e a quello dei trasporti e della logistica - che il settore crea, risultando quindi uno dei veri motori trainanti dell'economia italiana. Ad ulteriore conferma di tale situazione, le statistiche ufficiali europee - ovvero Eurostat - dalle quali risulta che l'Italia si colloca al secondo posto in ambito europeo, preceduta unicamente dalla Francia, per numero di imprese attive nella trasformazione alimentare, anche in ragione di una costante crescita tra il 1999 ed il 2007 (+0,5 % annuo) in netta controtendenza rispetto all'andamento complessivo del settore manufatturiero (-1,1 % su base annua).
Da segnalare come questa situazione rappresenti un caso unico in Europa nel cui ambito la demografia delle imprese manufatturiere presenta un andamento migliore di quello evidenziato dal settore agroalimentare. Il positivo andamento della nostra industria alimentare a fronte della già ricordata riduzione dei consumi alimentari nel contesto nazionale trova una facile spiegazione nell'andamento del commercio internazionale inerente i nostri prodotti agroalimentari. Come già ampiamente evidenziato da numerosi altri studi di carattere settoriale o di respiro più generale, l'export italiano ha registrato nel corso del 2012 un ulteriore miglioramento dei risultati già estremamente positivi evidenziati negli anni immediatamente precedenti con un miglioramento del saldo commerciale stimato in misura di circa 2 miliardi e mezzo di euro. Il bilancio degli scambi commerciali del comparto agroalimentare rimane nel complesso in passivo, ma è significativo notare come il disavanzo si sia sensibilmente ridotto nell'arco dell'ultimo quinquennio, passando dal - 15 % del 2007 al - 9 % riscontrato nel corso del 2012. La prima voce, per valore delle produzioni esportate, è proprio quella relativa agli alimenti trasformati (circa 19 miliardi di euro) ed è quindi facilmente comprensibile come a beneficiare maggiormente di questa tendenza positiva sia proprio l'industria agroalimentare, aldilà del fenomeno sempre più rilevante delle attività di trasformazione realizzate in seno alle stesse aziende agricole produttrici delle materie prime impiegate. Elemento determinante è però l'ottima performance del settore vitivinicolo, le cui esportazioni hanno raggiunto nel 2012, in termini di valore, la cifra record di 4,8 miliardi di euro, segnando un incremento dell'ordine del 7 % rispetto alla precedente annata commerciale: fortissima (+ 15,8 %) la crescita degli spumanti, ma la quota mag-
gioritaria dell'export vitivinicolo è comunque rappresentata dai vini confezionati di qualità (3,1 miliardi di euro), in crescita del 4,5 % rispetto al 2011. Da segnalare, inoltre, la forte concentrazione delle esportazioni italiane rispetto ai mercati di destinazione: ben il 66,8 % avvengono verso il mercato comunitario, ma è senz'altro da sottolineare in termini positivi la dinamica favorevole dell'export verso alcuni Paesi extracomunitari, quali, in primo luogo, Russia e Giappone. Al positivo andamento del commercio estero, fa però riscontrato, come già evidenziato, una riduzione dei consumi alimentari nel mercato intero, riconducibile peraltro ad una sensibile diminuzione (-2,8 %) della spesa media mensile sostenuta dalle famiglie italiane. Una flessione dei consumi alimentari che è chiaramente anche un segnale di sfiducia, da parte dei consumatori, riguardo una possibile ripresa economica a seguito della situazione generalizzata di crisi che perdura ormai da diversi anni. Una flessione dei consumi che è anche frutto delle strategie messe in atto dalle famiglie allo scopo di contenere la propria spesa: razionalizzazione dei generi alimentari acquistati in termini qualitativi e quantitativi, aumento degli acquisti effettuati presso i discount, incremento degli acquisti di prodotti di primo prezzo, di prodotti in promozione o di prodotti contraddistinti da private label. Nel rapporto annuale di INEA trova spazio anche un'altra questione di importanza sempre più rilevante negli ultimi anni per il comparto produttivo nel suo complesso e per quello agricolo in particolare, ovvero il credito. I prestiti bancari erogati alle aziende agricole raggiunge, al termine del 2012, la cifra di 44 miliardi e 200 milioni di euro circa, con un'incidenza sul totale delle erogazioni effettuate a favore del sistema delle imprese dell'ordine del 4,6 %. Su base geografica, i prestiti si concentrano in maggior misure nell'area settentrionale
RAPPORTO SULLO STATO DELL’AGRICOLTURA 2013
INEA 2013
del nostro Paese, in particolare nel Nord Est con circa 14,8 miliardi di euro, mentre nel Nord Ovest (ambito in cui si colloca anche la nostra Regione) si raggiunge la somma di 12 miliardi e 355 milioni di euro circa, ma con un'incidenza sul totale delle erogazioni (3,6 %) sensibilmente inferiore rispetto al dato stimato su base nazionale. L'analisi delle finalità per le quali le imprese agricole hanno richiesto tali finanziamenti al sistema creditizio, sulla base delle informazioni rese disponibili dalla Banca d'Italia, fornisce un'ulteriore conferma della difficile situazione economica che il nostro comparto sta affrontando. Su base tendenziale, infatti diminuiscono i prestiti erogati ai fini degli investimenti (- 6,7 %). Un risultato che deriva da un aumento dei prestiti finalizzati all'acquisto di macchine ed attrezzature (+ 3,0 %) - e quindi di investimenti di breve o medio periodo, spesso legati alla necessità di sostituire macchinari divenuti obsoleti o comunque non più funzionali - e da una netta diminuzione del credito destinato ad investimenti strutturali inerenti le costruzioni ed i fabbricati rurali (-14,0 %), ovvero impegni di lungo periodo indicativi della volontà delle aziende di ampliare le pro-
prie dimensioni ed attività produttive. Un altro dato, quindi, che può essere letto come sintomo del clima generale di sfiducia indotto dalla contingenza economica negativa. Ulteriore conferma di tale situazione arriva dal fatto che le richieste di credito finalizzate alla copertura del capitale circolante e quelle relative ad operazioni di ristrutturazione e di consolidamento delle situazioni debitorie in essere sono rimaste ancora elevate. Inevitabile che in un simile contesto anche le sofferenze tendano ad aumentare: nel corso del 2012, il loro volume, limitamente al settore agricolo, cresce infatti del 14 %, ma è senz'altro doveroso sottolineare come questo aumento risulta sensibilmente inferiore - di circa tre punti percentuali - rispetto al dato medio complessivo. Il settore agricolo, quindi, nonostante le difficoltà mostra sotto questo aspetto una tenuta migliore rispetto a molti altri comparti produttivi. Da segnalare, in conclusione, come nell'ambito del comparto dell'industria agroalimentare la crescita delle sofferenze sia più contenuta (+ 11 %), ad ulteriore conferma dell'andamento sostanzialmente positivo del settore già evidenziato in precedenza.
Apertura del bando Enama per le macchine agricole innovative E' in dirittura d'arrivo il programma di sperimentazione di mezzi meccanici innovativi promosso dall'Enama in accordo con il Mipaaf. Per accedere ai contributi, le imprese devono progettare e realizzare soluzioni tecniche mai immesse sul mercato. Il 16 settembre il termine ultimo per l'invio dei progetti tramite raccomandata A/R. Novità in arrivo per le imprese italiane del settore agromeccanico: società di persone e società di capitali, che abbiano almeno due persone assunte a tempo indeterminato, hanno tempo fino al 16 settembre 2013 per presentare le domande a valere sul programma di sperimentazione di mezzi meccanici innovativi che l'Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola (Enama), in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, avvierà nei prossimi mesi.
L'obiettivo del bando è incentivare le aziende a progettare e realizzare soluzioni tecnico-costruttive, anche nel comparto della componentistica, mai immesse sul mercato. Innovazioni - precisa l'Enama studiate per dare una risposta concreta a bisogni e problemi incontrati dagli operatori della filiera agricola nella loro attività quotidiana. I settori interessati sono quelli relativi alla progettazione di macchine e attrezzature per la gestione delle risorse idriche; per la meccanizzazione delle zone disagiate; per il miglioramento dei livelli di sicurezza degli operatori, dell'ambiente e delle produzioni agricole; per il miglioramento del benessere animale; per lo sviluppo di sistemi elettronici per i mezzi e per le applicazioni agricole; nonché allo sviluppo di macchine e impianti per la produzione e per l'uso di combustibili alternativi per le macchine
stesse, e per la produzione di energia. Ma il bando è anche finalizzato ad attivare sinergie tra le aziende agro-meccaniche e il mondo delle ricerca. Per questo - aggiunge l'Enama - si prevede che le imprese interessate a partecipare al progetto collaborino con almeno una istituzione pubblica della ricerca.
I Progetti devono essere inviati tramite raccomandata A/R presso la sede dell'Enama, in via Venafro 5, 00159 Roma. L'ammissione ai contributi è subordinata alla valutazione dei progetti da parte di una commissione composta da tre rappresentanti del settore agro-meccanico nazionale, due dei quali nominati dal Cra-Ing (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), e da un rappresentante dell'ufficio legale Enama. La commissione, il cui giudizio deve comunque essere ratificato dal consiglio direttivo dell'Ente, è chiamata a valutare sia la congruità dei contenuti tecnici rispetto al bando sia la capacità del proponente di portare a conclusione il progetto stesso attraverso la realizzazione di un prototipo funzionante. Al Cra-Ing, inoltre, è affidata l'attività di verifica finale tecnico-scientifica dei progetti ammessi al contributo.
Attualità
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
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Vanno assolutamente evitati inutili allarmismi, è sicuro mangiare carne di pollame e uova commercializzate nella UE
Influenza aviaria in Emilia-Romagna La Commissione Europea approva tutte le misure di controllo italiane Una decisione che conferma alcune aree di rischio disposte dalle autorità italiane in relazione ai focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità negli allevamenti di pollame situati in Emilia-Romagna è stata adottata dalla Commissione Europea la settimana scorsa. Alla riunione straordinaria del Comitato permanente per la Catena alimentare e la Salute degli animali, svoltasi a Bruxelles, le Autorità italiane hanno indicato le misure molto rigorose adottate per il controllo dell'infezione, per
la riduzione dell' impatto sul settore avicolo e la prevenzione di qualsiasi ipotizzabile rischio sulla salute umana. Le misure applicate in Italia sono state approvate da esperti degli Stati membri e si riflettono nella decisione della assunta dalla Commissione. Quattro focolai di influenza aviaria sono stati segnalati in allevamenti di pollame: Ostellato, Mordano e Portomaggiore, tutti ubicati in Emilia-Romagna. I focolai si sono verificati rispettivamente il 15, 21, 23 e 28
agosto 2013. Due aziende sono imprese produttrici di uova, per un totale di una popolazione di 700 000 galline ovaiole, e la terza azienda è dedicata all'allevamento dei tacchini. Al fine di controllare la diffusione del virus, le autorità italiane stanno applicando le misure previste dalla direttiva 2005/94/CE del Consiglio, in particolare l'uccisione di volatili e l'istituzione di zone di protezione e di sorveglianza intorno alle zone colpite. In queste zone sono applicate severe limitazioni dei movi-
menti di pollame e prodotti avicoli, mentre i controlli veterinari specifici sono in corso. Le autorità italiane hanno inoltre istituito un’ "ulteriore zona soggetta a restrizioni" che copre la parte orientale della regione Emilia-Romagna e la parte più a sud-est del Veneto dove le restrizioni di movimento e la sorveglianza si applicano alle aziende agricole in possesso di galline ovaiole, allevatori di pollame e tacchini. Misure di monitoraggio e di biosicurezza avanzate sono state messe in atto in tutto il settore avicolo in Italia.
La Regione Emilia Romagna, per fronteggiare il nuovo caso di aviaria, ha già emanato un'ordinanza per l'attuazione delle misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Nel frattempo è arrivata anche l'autorizzazione dal Ministero per procedere all'abbattimento, questo caso preventivo, nell'allevamento di tacchini. Gli animali (in questo caso 65mila circa) sono negativi al virus ma l'abbattimento preventivo mira a diradare la popolazione avicola, che è sen-
sibile alla malattia, per fare 'terra bruciata' attorno al virus. Va comunque sottolineato che è sicuro mangiare carne di pollame o uova commercializzate nella UE poiché tutti gli animali colpiti e le relative uova sono distrutte immediatamente; in ogni caso, la cottura di tali prodotti elimina ogni possibile rischio. Per questo motivo vanno assolutamente evitati allarmi ingiustificati che rischiano di danneggiare in maniera significativa un comparto che occupa migliaia di persone in Italia.
In programma a Milano il prossimo 26 settembre presso l’auditorium ‘‘Giorgio Gaber’’ del Palazzo Pirelli
Biogas in Lombardia: numeri ed impatti Convegno organizzato per presentare i risultati del progetto di ricerca Eco-Biogas Si terrà nella mattinata del prossimo 26 settembre a Milano, presso l´Auditorium "Giorgio Gaber" di Palazzo Pirelli, il convegno "Biogas in Lombardia: numeri e impatti". Durante il convegno verranno illustrati i risultati del progetto Eco-Biogas, finanziato nell´ambito del Programma regionale di ricerca in campo agricolo 2010-2012 di Regione Lom-
bardia, frutto della collaborazione tra la facoltà di agraria dell'Università di Milano, Confagricoltura Lombardia e Federazione Regionale Coldiretti. Lo studio ha permesso di formulare scenari economici e economico-ambientali per calcolare il trade-off tra la diffusione di impianti di biogas, alimentati con effluenti di allevamento e biomasse agricole e l´impatto sul-
le filiere agro-alimentari (carne e latte). Inoltre è stata effettuata la valutazione economica della sostenibilità ambientale della stessa filiera del biogas. Obiettivo ultimo dello studio è stato quello di fornire uno strumento conoscitivo strategico per formulare o reindirizzare le politiche regionali, alla luce dell´evoluzione della PAC dopo il 2013 e delle normative per lo
sviluppo delle energie rinnovabili. A seguito degli interventi dei referenti scientifici, si terrà in particolare una tavola rotonda tra le organizzazioni professionali agricole lombarde, cui parteciperà anche il presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli. In chiusura, le valutazioni di Regione Lombardia portate direttamente dall'assessore all'agricoltura Gianni Fava.
IL PROGRAMMA COMPLETO DEL CONVEGNO Chairman: Fabrizio Adani GRUPPO RICICLA - DISAA, UNIMI 9.30 Apertura lavori e introduzione Franco Picco, Direttore Generale DG Agricoltura Regione Lombardia RELAZIONI 9.45 Biogas in Lombardia: i numeri Fabrizio Adani, GRUPPO RICICLA - DISAA, UNIMI 10.05 La risposta delle aziende: i risultati dell’indagine diretta
Federico Tesser, DEMM, UNIMI 10.20 Aspetti ambientali del biogas in Lombardia: studio LCA Giuliana D’Imporzano, GRUPPO RICICLA - DISAA, UNIMI 10.40 La sostenibilità economico ambientale del biogas in Lombardia Alessandro Olper, Massimo Peri, DEMM, UNIMI 11.00 Coffee Break 11.30 Digestione anaerobica: contesto, profili, significati
Nuova circolare del Consorzio di Tutela
Grana Padano: risultati positivi per i consumi Con una circolare indirizzata ai Consorziati a firma del direttore generale Stefano Berni in data 28 agosto, il Consorzio di Tutela del Grano Padano ha reso noti i dati aggiornati relativi all'andamento del mercato del Grana sia nell'ambito nazionale, sia per quanto riguarda l'export. Per quanto concerne i dati del commercio internazionale, i dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Statistica - ISTAT aggiornati al mese di maggio denotano una crescita complessiva nell'arco dei primi cinque mesi dell’anno del 7,04 % rispetto all'anno precedente. Ancora più elevato il dato riferito al solo ambito dell'Unione Europea che raggiunge l'8,69 % (sempre in riferimento al periodo gennaio - maggio). Dati che quindi confermano per l'ennesima volta la vocazione internazionale di uno dei prodotti di eccellenza del comparto lattiero-caseario italiano che, ricordiamo, risulta in assoluto il prodotto a Denominazione d'Origine Protetta più venduto al mondo. Positivo anche il riscontro nel contesto nazionale sulla base delle rilevazioni effettuate da IRI, basate sul monitoraggio degli scontrini alle casse di circa il 60 % del mercato italiano. Nel corso del mese di luglio si è riscontrato infatti un incremento delle vendite del 3,3 % rispetto al luglio 2012.
Il dato cumulato relativo ai primi sette mesi dell'anno in corso risulta quindi in aumento dello 0,9 % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Da rilevare peraltro come nel mese di giugno l'incremento delle vendite rispetto allo stesso mese del 2012 aveva fatto registrare un dato eclatante (+ 13,2 %), fortemente influenzato però dal fatto che il termine di riferimento era rappresentato dal mese successivo agli eventi sismici che nel maggio 2012 avevano colpito una porzione rilevante dell'areale di produzione del Grana Padano e che, tra le mille altre conseguenze negative, aveva determinato una forte flessione delle vendite, anche in relazione al fatto che, quantomeno inizialmente, l'opinione pubblica aveva recepito il messaggio che il Parmigiano Reggiano fosse l'unica produzione ad aver subito i danni del terremoto ed aveva quindi concentrato su di esso le iniziative di solidarietà. L'efficace campagna di comunicazione attivata dal Consorzio e l'iniziativa a sostegno dei Comuni colpiti dal sisma realizzata in collaborazione con alcune delle più importanti catene distributive italiane hanno consentito un successivo recupero del Grana Padano, sino ad arrivare al risultato particolarmente positivo che emerge da questa ultima rilevazione.
Gabriele Boccasile, U.O. Sviluppo imprese e filiere agroalimentari 11.50 Biogas: ricadute economiche e di innovazione tecnologica sul sistema produttivo italiano Alessandro Marangoni, Università Bocconi, Althesys S.r.l. 12.10 Innovare per lo sviluppo sostenibile: da una politica agricola a una politica per la bioeconomia Gian Luca Bagnara: Esperto di agribusiness, Economic Analysis Group COPA-COGECA
Moderatore: Dulcinea Bignami, Terra e Vita - Il Sole 24 Ore Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia Antonio Boselli, Presidente Confagricoltura Lombardia Roberto Cavaliere, Presidente Copagri Lombardia Mario Lanzi, Presindete CIA Lombardia Chiusura lavori Gianni Fava, Assessore Agricoltura Regione Lombardia
12.30 Tavola rotonda
12.30 Pranzo
Le imprenditrici verso EXPO 2015 saranno a Cascina Tavernasco (MI)
9ª tappa della Maratona Dopo la pausa estiva riprende la "Maratona delle imprenditrici", il progetto lanciato da Confagricoltura Donna Lombardia, con la visita, il 20 settembre alle 10.30, dell'Azienda Agricola Rossi Fratelli, localizzata a Noviglio, nelle immediate vicinanze di Milano, e condotta dall'imprenditrice Angela Rossi unitamente alla famiglia. L'azienda è specializzata nella produzione di riso di alta qualità: Carnaroli, Arborio, Vialone nano, anche nelle varianti integrali, vengono coltivati nelle risaie site tra Milano e Pavia, coniugando tradizione ed esperienza. Le lavorazioni del riso e delle farine sono svolte interamente presso il laboratorio dell'azienda che ospita anche il mulino. Vengono inoltre allevati bovini da latte, da carne e suini, alimentati con farine e foraggi coltivati in loco. L'ampia gamma di prodotti - dal riso alle farine, dalle carni ai salumi, dai formaggi al miele - sono venduti nello spaccio aziendale e impiegati nel ristorante dell'agriturismo di recente apertura "Lo Stallino", ricavato dall'antica stalla di cavalli ristrutturata e caratterizzato da una cucina semplice e genuina, dove vengono orga-
nizzati pranzi per eventi e cerimonie. Nel corso degli ultimi anni sono state introdotte in azienda innovazioni degne di nota, che ne fanno una realtà moderna e all'avanguardia. Nel 2004 è stata installata la stazione di mungitura robotizzata al fine di migliorare la qualità della vita delle vacche. Infatti il robot permette loro di gestirsi i propri tempi: scelgono quando dormire, quando mangiare e quando farsi mungere, rispettando sempre gli orari che si sono scelte. Al personale spetta un lavoro non più fisico ma di controllo, tramite il computer, dei dati registrati dalla macchina: la quantità e la qualità di latte per mungitura, i tempi morti e quelli di mungitura, se le vacche hanno prodotto più o meno di quanto il robot si attende che producano. L'analisi dei dati permette di valutare il loro stato di salute ed eventualmente un tempestivo intervento. L'altra innovazione è costituita da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, realizzato nel 2010, dopo aver rimosso tutto l'eternit dai tetti. La potenza installata è di circa 176 Kwp. L'impianto è dislocato
su diversi tetti disposti in parte a sud, est e ovest. Per poter seguire questi tipi di orientamento sono stati posati pannelli amorfi, il cui rendimento è inferiore a quelli mono o policristallini, ma che possono però produrre anche in condizioni non ideali di tempo e di posizione. L’energia elettrica prodotta viene ceduta totalmente all’Enel. Si invitano gli interessati alla visita aziendale a dare comu-
nicazione della propria partecipazione agli Uffici di Confagricoltura Donna Lombardia: Tel. 02/58302122 donna@confagricolturalombardi a.it.
LA PROSSIMA TAPPA ● Venerdì 18 ottobre, alle 10,30: Azienda agricola Tenca, Casalmaggiore (Cremona), guidata da Gabriella Tenca.
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Attualità
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Dalla Regione semplificazione in materia di segnalazione ai Comuni dei prezzi minimi e massimi applicati
Comunicazione entro il 1˚ ottobre Non è più necessario presentare la SCIA, ma una semplice dichiarazione Si ricorda alle aziende agrituristiche che, come previsto dalla normativa regionale, entro il 1 ottobre di ogni anno i soggetti che esercitano l'attività agrituristica devono comunicare al Comune i prezzi minimi e massimi, riferiti ai periodi di alta e bassa stagione, che intendono praticare a decorrere dal 1
gennaio dell'anno successivo. Una interpretazione ufficiale della DG Agricoltura di Regione Lombardia, giunta presso i nostri Uffici nei giorni scorsi, prevede che l'azienda agrituristica presenti nei termini previsti dalla legge direttamente o tramite raccomandata A/R ovvero tramite posta certificata (PEC) al Comune ove ha sede l'attività agrituristica una semplice nota informativa (comunicazione) con la specificazione relativa ai prezzi minimi e massimi dei servizi
agrituristici attivati che l'azienda intende applicare nell'anno successivo. Il modulo per la comunicazione prezzi alla modulistica della SCIA finora utilizzata, deve essere presentata, insieme alla SCIA stessa, solo dalle strutture di nuova apertura ed entro la data di inizio attività. Proprio in un'ottica di semplificazione dei processi amministrativi e per accelerare lo svolgimento delle successive azioni di controllo svolte dagli uffici provinciali, si suggerisce
di inoltrare tale comunicazione anche all'ufficio provinciali competente in materia di agriturismo. Allo scopo di uniformare le modalità operatore dell'attività agrituristica regionale, si suggerisce inoltre, di utilizzare per la comunicazione dei prezzi al Comune di competenza il fac simile che potrete trovare sul sito www.agriturist.confagricolturalombardia.it, nella sezione documenti/modulistica, oppure rivolgendosi alla propria sede territoriale.
Un interessante report di IHG sul turismo illustra come si punterà su un’economia basata sulle relazioni
Agriturismo: gli ospiti dei prossimi 10 anni In occasione del suo 10˚ anniversario, il Gruppo IHG (Intercontinental Hotel Group) ha presentato un interessante report su quelli che saranno i trend del Turismo dei corso dei prossimi 10 anni, mettendo in luce alcuni aspetti peculiari dell'attività agrituristica. "The New Kinhship Economy: from travel experiences to travel relationships" è il titolo dell'analisi. Un titolo significativo che prefigura un Turismo dove i servizi passeranno in secondo piano rispetto ad un'ospitalità fatta di persone e di relazioni, perché l'ospite vuole sentirsi "speciale". L'ospitalità si è sempre basata sulle relazioni, ma nel passato il settore del turismo ha definito le relazioni con gli ospiti in termini di servizio - alto, medio, economico. Questo report mostra come nel futuro i rapporti
umani diventeranno una vera e propria moneta, una nuova economia della relazioni, in cui i consumatori si aspettano soprattutto un'esperienza di viaggio che sia unica e rilevante. E l'attività agrituristica si inquadra perfettamente in questa prospettiva. L'analisi realizzata da IHG conferma questa tendenza e si spinge oltre, verso un turismo in cui le nuove tecnologie aprono le porte a relazioni ancora più personale con viaggiatori sempre meno catalogabili. Quello che nei prossimi anni vedremo emergere con più chiarezza sarà, in primis, il cambiamento del volto degli ospiti, in quando si vanno profilando nuove categorie di viaggiatori: ✔ Esploratori globali: aumentano i viaggiatori asiatici, soprattutto cinesi, ma anche quelli dei paesi CIVET (Colombia, Indo-
nesia, Vietnam, Egitto e Tunisia) alla ricerca di quello che c'è da vedere da noi, anche di personale in grado di parlare la loro lingua e ristoranti che offrano un menù in linea con la loro dieta ordinaria ✔ Le famiglie allargate: vengono soprattutto dall'Asia e dall'India le famiglie multigenerazionali, non si tratta più di babbo, mamma e figli, ma di intere famiglie imparentate che possono prendere in affitto una intera struttura ✔ Hobbisti indipendenti: il singolo non viaggia più solo per vedere una nuova città o per avventurarsi in luoghi sconosciuti, ma preferisce combinare in viaggio con un hobby o un interesse personale. Basti vedere come negli ultimi anni sono cresciuti i viaggi legati al cicloturismo o all'enogastronomia
✔ Giovani lavoratori "letto e laptop": sono i ragazzi della generazione Y, che rappresentano ormai gran parte della forza lavoro, non hanno orari e operano in modo indipendente e da remoto sia dal letto che dalla reception, facendo amicizia in ambiente preferibilmente stimolanti ✔ Over 60: nel 2050 gli ultra ottantenni saranno quadruplicati, e c'è da spettarsi che viaggeranno di più. Sarà una sfida per le strutture agrituristiche riuscire ad accontentare non solo queste nuove tipologie di ospiti, ma che le figure sempre più ibride che già oggi soggiornano per più motivi contemporaneamente in una struttura. Puoi scaricare l'intero report sul sito: www.agriturist.confa gricolturalombardia.it
Nell’ottica di semplificazione, un ulteriore snellimento
Modulistica per le deroghe Sempre nell'ottica di semplificazione delle procedure, la DG Agricoltura di Regione Lombardia ha messo a punto un fac simile di cui avvalersi per la comunicazione ai Comuni delle deroghe di cui l'azienda può avvalersi circa la somministrazione di pasti e bevande. Il fac simile è scaricabile dal sito: www.agriturist.confa gricolturalombardia.it, nella sezione documenti/modulistica, oppure rivolgendosi alla propria sede territoriale. Nel merito si ricorda che il numero massimo di pasti che l'azienda agrituristica può somministrare nell'arco di un giorno e i giorni di apertura settimanali sono quelli riportati sul certificato di connessione. Il comma 6 dell'art. 10 del regolamento regionale prevede però che tali disposizioni possano essere derogate: ✔ per un massimo di 10 eventi o iniziative aventi valenza territoriale all'anno, fatto salvo quanto previsto dal comma 1 dell'art. 157 della l.r. 31/2008 relativo alla quota dei prodotti utilizzati e avuto riguardo alla ricettività massima consentita dalle strutture aziendali.
In un'ottica di efficiente programmazione aziendale, gli eventi programmati devono essere comunicati al Comune di competenza con almeno 15 giorni di anticipo. ✔ per un massimo di 10 giorni l'anno è consentito derogare al numero dei giorni settimanali di apertura oggetto di segnalazione al Comune, fatto salvo il rispetto percentuale della quota di prodotto utilizzati in azienda. Le giornate devono essere comunicate al Comune con almeno 48 ore di anticipo. Per motivate esigenze sarà possibile effettuare la comunicazione nelle 48 ore successive alla giornata di apertura.
Importante riunione dell’Internord Anga dal 5 al 6 settembre ad Arma di Taggia (IM)
Fava si complimenta con i Giovani
I Giovani di Confagricoltura Lombardia incontreranno giovedì 12 settembre il Presidente della IV Commissione consiliare (Attività Produttive e Lavoro) di Regione Lombardia, Dott. Angelo Ciocca, al fine di portare le istanze del settore agricolo e di trovare sinergie con l’importante istituzione. All’incontro sono stati invitati a partecipare anche i rappresentanti di LOGIM, il raggruppamento dei Giovani imprenditori di tutte le categorie economiche della Lombardia, in quanto si ritiene che uniti e con una “rete” efficace di rapporti, sia più facile raggiungere obiettivi comuni al mondo giovanile, seppur di settori diversi. Tanti gli appuntamenti che attendono i Giovani per il prossimo autunno, a partire da una visita al Parlamento Europeo di Strasburgo, ospiti dell’Europarlamentare Lara Comi, dove sarà possibile assistere ai Lavori della Sessione Plenaria.
FestadelRisoedei GiovanidiPavia Sabato 7 settembre si svolgerà a Sant'Alessio con Vialone (PV) la XXV Festa del Riso Vialone, che verrà tradizionalmente ospitata dalla Cascina Vialone di Stefano Lamberti, ed organizzata dal Comune, dalla locale Proloco e dai Giovani di Confagricoltura Pavia, in collaborazione con la sezione regionale. Di seguito il programma.
Sono certo che l'incontro dei Giovani agricoltori dell'Anga sarà l'occasione per uno scambio di idee stimolante, nell'ottica di far crescere le imprese agricole del Nord Italia. Non posso che seguire con attenzione il vostro dibattito, consapevole che il futuro dell'agricoltura delle regioni settentrionali dell'Italia passa attraverso i giovani, alla loro volontà di innovare, ma anche ai suggerimenti e alle idee che sapranno inviare all'attenzione degli amministratori del territorio.
È innegabile che l'agricoltura del Nord Italia esprime numeri importanti sul piano economico, sociale, imprenditoriale, forte di una diversità di indirizzi produttivi che però trovano un terreno comune che lega il territorio, le imprese, i giovani agricoltori. Mi riferisco alla passione per un lavoro impegnativo, per molti aspetti duro, come quello dell'agricoltore, ma penso anche all'attenzione che vi accomuna nella ricerca della qualità, nella valorizzazione delle tipicità, nella consapevolezza che serve una rete efficace per conquistare nuovi
Il riso in Cascina
mercati, promuovere lo scambio delle idee e delle esperienze. Buon lavoro, dunque, e voglia portare il mio saluto caloroso a tutti voi, giovani imprenditori agricoli del Nord Italia, che concretamente state operando per promuovere quel confronto interregionale e quelle sinergie di area che l'assessorato all'Agricoltura della Lombardia intende potenziare, per sostenere la filiera agricola e agroalimentare in una Macroregione del Nord, dove trovare percorsi comuni di crescita. Con i migliori saluti e con l'augurio di un buon lavoro".
IN COLLABORAZIONE CON
ovvero parlar di Territorio, Qualità, Competitività
ANGA LOMBARDIA
ANGA PAVIA
PROVINCIA DI PAVIA
PRO LOCO SANT’ALESSIO
COMUNE DI SANT’ALESSIO CON VIALONE
Cascina Vialone sabato 7 settembre 2013 Sant’Alessio con Vialone (PV) ore 14:00 – Arrivo dei Sindaci ed Autorità ore 14:30 – Saluto delle Autorità
Alberto Rusmini Sindaco di Sant’Alessio con Vialone Angelo Ciocca Presidente IV Commissione Consiglio Regionale della Lombardia Giacomo de Ghislanzoni Cardoli Presidente CCIAA di Pavia Alessandro Cattaneo Vice Presidente Associazione Nazionale Comuni Italiani PRIMA SESSIONE dalle 15.00 alle 17.00 • Imprese agricole e riforma della Politica Agricola Comunitaria: gli scenari possibili Alice Cerutti Rappresentante ANGA presso il Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori (CEJA) • Aver cura del creato…per nutrire il pianeta! Don Ernesto Maggi Diocesi di Pavia – Parroco del Duomo • Varietà da Conservazione: nuova ricchezza dal territorio per le comunità locali Maria Sassi/Matteo Legnani Università di Pavia, Dipartimento di Scienze Economiche ed aziendali • Il consumo del territorio – Limitazione o risorsa per l’amministrazione locale? Alberto Lasagna Provincia di Pavia - Assessore alle Politiche ambientali • Imprese del Riso – Fare squadra per obiettivi vincenti Gianfranco Bensi Presidente Confagricoltura Pavia Chiude i lavori della I Sessione Milena D’Imperio Vice Presidente Provincia di Pavia Coffe break
SECONDA SESSIONE dalle 17.00 alle 19.00 TAVOLA ROTONDA Politica Agricola Comunitaria, Internazionalizzazione ed Expo 2015 Nuove sfide per i giovani agricoltori Moderatore Umberto De Agostino La Provincia Pavese Intervengono:
Antonio Boselli Presidente Confagricoltura Lombardia Alan Ferrari Commissione agricoltura Camera dei deputati Stefano Lamberti Presidente Giovani Confagricoltura Lombardia Lara Comi Deputato al Parlamento Europeo Antonio Garbelli Presidente Consorzio Produttori Risone da Risotto Davide Migliorini Specialista agrario Regione Lombardia Unicredit Francesca Picasso Vice Presidente Nazionale Giovani Confagricoltura È stato invitato a chiudere i lavori della giornata Gianni Fava Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia
ore 20.00 Cena di Risotti sull’Aia Cun i Sciùr Sindìc
INVITO
ANGAinvisita alConsiglio Regionale
Si svolgerà il 5 e il 6 settembre presso Villa Boselli di Arma di Taggia (IM) la riunione dell'Internord Anga. Le due giornate prevederanno visite ad aziende locali e i lavori dei Giovani del Nord che potranno confrontarsi su diverse tematiche. L'Assessore Gianni Fava, in merito ha scritto ai Giovani la seguente lettera: "Apprendo con interesse la notizia del summit dei Giovani imprenditori agricoli delle regioni del Nord, in programma ad Arma di Taggia il 5 e 6 settembre prossimi.
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Fiera Sant’Alessandro
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Sicurezza sui luoghi di lavoro e norme di settore alla Fiera di Sant'Alessandro 2013
La meccanizzazione sulla ribalta della rassegna bergamasca Sicurezza sui luoghi di lavoro ancora protagonista alla Fiera di Sant'Alessandro, la manifestazione organizzata da Promoberg diventata un punto di riferimento per il mondo contadino e i suoi tanti appassionati. L'appuntamento, in programma al polo fieristico di Bergamo dal 6 all'8 settembre 2013, dedicherà infatti al tema una serie di iniziative molto importanti. Perché purtroppo gli incidenti in agricoltura sono ancora all'ordine del giorno. La Provincia di Bergamo, con la sua configurazione montana nell'area nord e con le colture estensive nella Bassa, non fa eccezione. Le cronache dei media locali continuano a riportare con una certa frequenza incidenti relativi al ribaltamento di trattori, macchine operatrici che diventano "trappole infernali", motoseghe
che non tagliano solo tronchi e rami, e via discorrendo. Incidenti gravi, spesso anche mortali, che si sarebbero potuti evitare seguendo semplici regole di sicurezza. Ciò che più allarma riguarda il fatto che tali incidenti vedono quali loro vittime, oltre ai professionisti del mondo contadino (coltivatori, allevatori, vignaioli e via discorrendo), anche molti "hobbysti" privati, cioè tutte quelle persone che, non per professione ma per passione, amano nel tempo libero trasformarsi anche per poche ore in contadini. Chi si occupa di sicurezza sui luoghi di lavoro è da tempo impegnato a fare formazione anche per tutte quelle persone che professioniste non lo sono, per far sì che gli incidenti in questo settore, ancora troppo numerosi, diminuiscano drasticamente.
E se la conoscenza dei mezzi utilizzati è fondamentale ai fini della sicurezza operativa, è altrettanto importante che tali mezzi rispondano ai requisiti richiesti dalle normative in materia di sicurezza sul lavoro e dal Codice della Strada. Il Decreto Legislativo n˚ 81 del 2008 impone ai proprietari di vecchi mezzi non a norma e ancora in servizio di procedere all'adeguamento degli stessi per garantire la sicurezza dell'operatore. L'elevato numero di trattori e motoagricole non in regola (sul territorio italiano si stima un numero elevato di mezzi non a norma) dimostra quanto purtroppo tali normative siano ancora disattese e, probabilmente, non completamente conosciute e recepite dagli interessati. Proprio per fare informazio-
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ne-formazione, e creare una nuova cultura della sicurezza tra i diversi utenti, la Regione Lombardia ha creato presso la sede di Bergamo il "Tavolo tecnico di Lavoro", che vede seduti fianco a fianco tutti gli operatori, le associazioni di categoria, e gli enti del settore: Inail, CNR-Imamoter e Asl, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Professionisti Agri Garden, e Associazione Bergamasca Imprese Agromeccaniche. Gli enti e le associazioni citate hanno prodotto un importante opuscolo informativo intitolato "Come adeguare i trattori e le motoagricole usate ai requisiti minimi di sicurezza", destinato sia agli utilizzatori (per una corretta informazione), sia ai Rivenditori e Riparatori (per un'opportuna conoscenza relativa all'adeguamento). Inoltre, il Tavolo tecnico ha organizzato una serie di serate informative sul tema "Adeguamento e rivendita macchine usate". Data l'importanza che la Fiera di Sant'Alessandro di Bergamo ricopre per tutti gli operatori professionali e gli appassionati del settore, i componenti del tavolo tecnico hanno ritenuto opportuno approntare all'interno della manifestazione un'esposizione di macchinario agricolo usato "messo a norma", in modo da focalizzare i particolari riguardanti la sicurezza operativa e al fine di continuare la campagna di sensibilizzazione rivolta ad utenti e rivenditori. Inoltre, in un'area a fianco attrezzata per l'occasione, si terranno cinque "Seminari di aggiornamento e di confronto" su temi attuali e legati alle recenti normative. Gli enti preposti, le Associazioni di categoria ed Ente Fiera hanno voluto così fornire il loro contributo per fornire a professionisti e appassionati una conoscenza sempre più approfondita e capillare per lavorare in totale sicurezza negli ambienti agricoli. Tra gli interventi, anche quelli del CNR-Imamoter, che verteran-
no principalmente sui temi dell'adeguamento delle macchine usate e, vista la recente normativa appena entrata in vigore, dei corsi di formazione per l'abilitazione all'utilizzo di macchine tra cui le trattrici agricole. Abbiamo rivolto a Renato Delmastro, responsabile del Gruppo Normazione, Sicurezza e Qualità dell'Istituto per le macchine Agricole e Movimento Terra (IMAMOTER) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) alcune domande sui quesiti di maggiore interesse. Qual è la situazione normativa per il settore agricolo? "L'entrata in vigore del D.lgs 81/08, noto come Testo unico sulla Sicurezza - spiega Renato Delmastro -, ha portato uno stravolgimento nel settore della meccanizzazione agricola in quanto, se il campo di applicazione dell'ormai abrogato D.Lgs 626/94 riguardava, nel comparto agricolo, all'incirca 360.000 aziende agrarie, il D.lg 81/08 riguarda circa 1.600.000 Aziende". Ci sono procedure per verificare le macchine usate? "Si, le procedure ci sono, sono trattate dal D.Lgs 81/08 e si possono dedurre, in buona parte, dalle norme tecniche UNI, CEN e ISO disponibili per il settore, ma occorre dare la massima divulgazione ai datori di lavoro agricoli affinché siano messi nella condizione di poter verificare le macchine in uso nell'azienda attraverso documenti di facile consultazione che riportino le informazioni tecniche necessarie alla valutazione delle singole macchine: allo scopo le Regioni Lombardia e Piemonte hanno espressamente predisposto delle documentazioni consultabili" In questa situazione che pare alquanto complicata, le officine di riparazione/vendita di macchine agricole possono avere un ruolo specifico?
"Assolutamente si - prosegue Delmastro -. Ritengo infatti che non sia possibile passare in breve tempo tutta l'informazione tecnica necessaria per una valutazione corretta delle molte macchine agricole in uso in Italia a tutti gli agricoltori, in quanto questa operazione richiederebbe tempo e risorse importanti per cui, seppure rimane possibile che qualsiasi agricoltore possa effettuare interventi sulle proprie macchine, il ruolo che le officine possono assumere diventa di primaria importanza per fornire all'utenza informazioni e interventi di buon livello. Al riguardo è opportuno segnalare che proprio in provincia di Bergamo si sono tenuti, nello scorso inverno, specifici corsi di formazione, rivolti ad officine del settore, al fine di illustrare agli iscritti le corrette procedure per le verifiche e, dove necessario, per gli adeguamenti da apportare a specifiche categorie di macchine agricole". Altro tema di forte attualità, il patentino agricolo. "Anche su questo tema occorre fare un po' di chiarezza - osserva Delmastro -. L'Accordo Stato/Regioni è entrato in vigore e l'impatto è stato, anche in questo caso, violento. Siamo ora in una situazione di discreta confusione in quanto recenti circolari hanno spiegato come interpretare il campo di applicazione, specialmente per quegli agricoltori che utilizzano da anni trattrici, altre macchine agricole (ma anche carrelli elevatori, macchine movimento terra, gru, sollevatori telescopici, ecc.), ma rimangono ancora dubbi di interpretazione sulle procedure per la corretta emissione dell'Attestato di Abilitazione. La parte dolente è quella inerente la pratica: come fare a trasmettere ad un utilizzatore le corrette procedure per una guida sicura di una trattrice? e dove? in campo, su piazzale o su strada?".
Speciale Fiera Millenaria
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
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Fiera di Gonzaga, focus sulla futura programmazione dello sviluppo rurale e marketing alimentare
Confagri Mantova protagonista Tutte le bugie contenute nel carrello della spesa Una presenza consolidata, momenti di approfondimento di respiro nazionale, un vero e proprio quartier generale bianco verde individuato nell'area dell'ex convento di Santa Maria. Confagricoltura Mantova è pronta a giocare un ruolo ancor più determinante nell'ambito di Fiera Millenaria, in programma a Gonzaga dal 31 agosto all'8 settembre. Molte le novità in cantiere, a partire dalle due serate promosse dall'Organizzazione presieduta da Matteo Lasagna per l'edizione 2013 della kermesse. Venerdì 6 settembre, a partire dalle 20, l'ex convento ospiterà il convegno dal titolo Rinascimen-
to agricolo, analisi e proposte sul nuovo piano di sviluppo rurale. Appuntamento che vedrà la partecipazione del presidente nazionale Mario Guidi, ma anche degli assessori regionali all'Agricoltura di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Modererà la serata Davide Paolini del Sole 24 Ore, esperto di alimentazione nonché autore di guide e libri enogastronomici già noto al pubblico di Gonzaga. "Il piano di sviluppo rurale è uno strumento fondamentale per il rilancio di un settore strategico come il nostro - ha spiegato Lasagna - ma è indispensabile lavorare nell'ottica di una
semplificazione delle regole previste per accedere agli aiuti e a una riduzione sostanziale delle misure che la Regione adotterà per la prossima programmazione. Il comparto sta cambiando - ha aggiunto - e dobbiamo essere in grado di fare proposte coerenti, che vadano nella direzione di un'agricoltura sempre più professionale, competitiva sui mercati internazionali, in grado di conciliare il concetto di sviluppo con quello di sostenibilità ambientale". Da qui la volontà di fare della Millenaria un'occasione di confronto con quelle Regioni del Nord Italia che conoscono e condividono peculiarità ed esigenze di
un'agricoltura intensiva come quella mantovana. "Sarà indubbiamente interessante ascoltare pareri e idee di una macro area con caratteristiche e problematiche simili - ha concluso il presidente di Confagricoltura Mantova - e comunicarli, a tempo debito, agli organismi europei deputati alla pianificazione degli interventi e delle risorse. Gonzaga sarà il centro di un dibattito agricolo tutto italiano". Il giorno successivo, sabato 7 settembre alle 20, i riflettori dell'ex convento saranno puntati invece su Dario Bressanini, chimico di fama internazionale nel panorama dell'informazione scientifica alimentare. Bressanini, che
il giorno dopo sarà ospite di Festivaletteratura, dove presenterà il suo ultimo libro Le bugie nel carrello, spiegherà come leggere e interpretare le etichette dei cibi propinati da scaffali spesso troppo attraenti. Tra i relatori, Stefano Crippa, direttore Area Comunicazione e Ricerche di Federdistribuzione e Claudio Truzzi, responsabile del Sistema qualità di Metro Italia. Modererà la serata Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura. Un'occasione per informarsi e scoprire sempre più cosa realmente troviamo sugli scaffali dei supermercati, sfatando falsi miti e bugie sul cibo che compriamo ogni giorno.
Una storia quasi ‘‘Millenaria’’ La nascita della Fiera Millenaria risale al 1448, anno in cui si verificò un evento miracoloso che coinvolse Francesco II Gonzaga, il quale, sbalzato malamente da un cavallo imbizzarrito sulla via per Reggiolo, rischiò di ferirsi gravemente o peggio. Grato alla Madonna per lo scampato pericolo, il Marchese volle dedicare un giorno di festa alla Vergine individuandolo nell'8 settembre, festa della natività di Maria, celebrandola con il commercio di beni senza pagamento di gabelle e dazi attorno al convento. Da quel giorno ogni anno si tenne un'apposita fiera di merci e divertimenti per
il popolo, anche se va detto che ben prima di quell'anno a Gonzaga il giorno della Natività della Madonna si correva il palio. E' evidente come un appuntamento sportivo così importante dovesse svolgersi nel contesto della manifestazione più ampia, accompagnata da banchi di mercanti e venditori di qualsiasi genere. Immaginiamo pertanto come, negli anni precedenti il miracolo, l'8 settembre a Gonzaga si incontrassero imbonitori e commercianti, furfanti e saltimbanchi, musici e giocolieri, malandrini e mendicanti, oltre ad un manipolo di donne di malaffare che forse diede origine al perentorio
toponimo "Via Peccati Mortali", una strada che da sempre fa parte del perimetro fieristico. E' certo come le vicende legate al commercio stessero a cuore al Marchese di Mantova, in quanto lo scambio di merci che avveniva in occasione della Fiera era veramente consistente, ed il volume di affari trattati assai importante per l'economia di questa parte del mantovano, posta in terra di confine con il reggiano e il modenese. Nel 1580 il Duca di Mantova e Monferrato Guglielmo Gonzaga, disciplinò la manifestazione sotto il profilo strettamente commerciale, ufficializzando l'evento anche nel suo aspetto economico.
LA SOCIETÀ La Fiera continuò a crescere senza interruzione e sulla base della lunga gestione precedente affidata al Comune di Gonzaga, si è costituita nel 1997 La Fiera Millenaria S.r.l., una società a responsabilità limitata composta da partecipazione pubblica e privata i cui soci sono il Comune di Gonzaga, la Provincia di Mantova, la Camera di Commercio di Mantova, l'Associazione Allevatori di Mantova e Banca Monte dei Paschi di Siena. Oggi dispone di un quartiere fieristico attrezzato con un area espositiva totale di mq. 120.000 di cui 24.500 coperti.
INFO UTILI Agricoltura, Zootecnia, Agroalimentare, Arte, Artigianato, Commercio, Cultura, Folklore, Gastronomia, Spettacoli La Millenaria è Fiera Nazionale dell’Agricoltura iscritta nel calendario ufficiale delle Fiere Nazionali Specializzate. Si tiene ogni anno tra la prima e la seconda domenica di settembre, quest’anno dal 31 agosto all'8 settembre. È organizzata dalla Società “Fiera Millenaria di Gonzaga srl” i cui soci sono: Comune di Gonzaga, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, Associazione Mantovana Allevatori e Banca Monte dei Paschi di Siena ORARI - Sabato 31 dalle 11,30 alle 23,30 - Domenica 1, Sabato 7 e Domenica 8 dalle 9,30 alle 23,30 - Lunedì 2, Martedì 3, Giovedì 5, Venerdì 6 dalle 17 alle 23,30 - Mercoledì 4 dalle 9,30 alle 12,30 (ingresso gratuito con accesso alle sole aree esterne) e dalle 17,00 alle 23,30 INGRESSO Euro 7 (gratuito fino ai 12 anni) _____________________ Per maggiori informazioni e per visionare il programma completo visitate il sito: www.fieramillenaria.it/millenaria
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Pavia
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
La proroga era stata sollecitata da Confagricoltura Pavia per consentire l’avvio della raccolta del riso
Caccia: rinvio al 29 settembre
Bilancio finale
Frumento: stagione ‘‘Ringraziamo la Provincia per aver capito le nostre ragioni’’ critica L'apertura della caccia è stata rinviata di due settimane per consentire l'inizio del raccolto del riso. Le doppiette inizieranno a sparare domenica 29 settembre su tutto il territorio provinciale, ma i primi due giorni saranno riservati ai cacciatori pavesi. La modifica del calendario venatorio era stata sollecitata da Confagricoltura Pavia. Il direttore Luciano Nieto commenta: "L'annata agraria in corso è particolarmente difficile. La primavera piovosa ha rallentato le
operazioni in campagna, a cominciare dalla semina, e quindi ringraziamo la Provincia nella persona dell'assessore Alberto Lasagna per aver accolto la nostra richiesta di proroga". Dunque, l'ultima domenica di settembre saranno circa 3.000 le doppiette in azione, cioè quelle residenti nei sei Ambiti territoriali di caccia della provincia. I 9.000 provenienti dalle altre province della Lombardia o da altre regioni potranno arrivare e sparare solo dal 1˚ ottobre.
Rimane invece invariata la data d'inizio della stagione venatoria negli istituti privati (aziende agro-turistico-venatorie e faunistico-venatorie) e per la caccia da appostamento fisso: domenica 15 settembre. La decisione di posticipare l'apertura della caccia è stata approvata dalle associazioni dei cacciatori già nella riunione della Consulta venatoria. "Abbiamo apprezzato le giornate riservate ai cacciatori residenti in provincia", hanno commentato le associazioni venatorie.
Dal 20 al 22 settembre va in scena a Casteggio l’edizione 2013 della manifestazione
Appuntamento con ‘‘Oltrevini’’ Premi alle aziende vitivinicole associate a Confagricoltura Pavia L'area fieristica Truffi di Casteggio ospita la 43a edizione di "Oltrevini: festa delle eccellenze d'Oltrepò", in agenda dal 20 al 22 settembre. Venerdì 20, dalle 10 alle 24 stand aperti con ingresso libero. Possibilità di degustare e comprare presso i produttori i vini e i prodotti gastronomici. Negli stessi orari, Oltrevini dispone di un ristorante dove sarà possibile degustare piatti e non della zona, abbinati agli spumanti e ai vini dell'Oltrepò Pavese. L'inaugurazione è in programma alle 18: poi apertura degli stand con ingresso libero. Alle 21 nella sala Ballabio "La notte dei talenti, premiazione delle migliori aziende vitivinicole dell'Oltrepò Pavese, dei migliori ristoranti della provincia di Pavia e delle realtà commerciali, economiche e didattiche che si sono distinte nell'anno 2012/2013. L'evento sarà accompagnato dagli intermezzi musicali di Musiche da Oscar, dirette dal maestro Andrea Albertini al pianoforte e interpretate dai violoncelli di Dodecacellos Ensemble.
Il sindaco di Casteggio, Lorenzo Callegari, premierà le attività commerciali storiche di Casteggio e i concittadini che hanno portato lustro a Casteggio e a tutta la comunità. Per la categoria Grandi vini le aziende socie di Confagricoltura sono: Cantine Giorgi di Canneto Pavese (OP Pinot Nero Brut 1870 2008 Gran Cuvée - Motivazione: 3 Bicchieri Gambero Rosso Ed. 2013 - 5 Grappoli Duemila Ais Ed. 2013); Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico (OP Pinot Nero Noir 2009 Motivazione: 3 Bicchieri Gambero Rosso Ed. 2013 - 5 Grappoli Duemila Ais Ed. 2013); Cantina Giorgio Odero di Casteggio (OP Pinot Nero Frecciarossa '08 - Motivazione: 3 Bicchieri Gambero Rosso Ed. 2012); Cantina Travaglino di Calvignano (OP Brut Classese Selezione Millesimato 2006 - Motivazione: 5 Grappoli Duemila Ais); Cantina Albani Riccardo a Casteggio (OP Barbera 2008 - Motivazione: Eccellenza I Vini d'Italia Ed. 2012). Nella categoria Produttori storici c'è la Cantina La Versa spa con la motivazione: "La prima e
più antica Cantina spumantistica dell'Oltrepò Pavese". Nella categoria Grandi ristoratori rientrano il ristorante Prato Gaio di Montecalvo Versiggia (motivazione: Ristorante storico dell'Oltrepò Pavese); il ristorante I Castagni di Vigevano (motivazione: 1 Stella Michelin Ed. 2013); il ristorante locanda Vecchia Pavia "Al Mulino" di Certosa di Pavia (motivazione: 1 Stella Michelin Ed. 2013). Infine, la categoria "I talenti di domani": Matteo Colombi di Castana (motivazione: giovane talento calcistico convocato nella prima squadra dell'Inter per la stagione 2013-2014); Istituto alberghiero Santa Chiara di Stradella (motivazione: primo classificato al concorso delle scuole alberghiere della provincia di Pavia - Autunno Pavese 2012). Alle 23.30 chiusura degli stand. Sabato 21 Oltrevini sarà aperto dalle 10 alle 24. Alle 10.30 alla Sala Ballabio si terrà il convegno "Le perle dell'Oltrepò Pavese: il Cruasé, il Pinot nero, gli spumanti, i vini e tutto ciò che fa Oltrepò Pavese", a cura del Consorzio Tutela Vini Oltrepò. Moderatore: Al-
lan Bay, giornalista enogastronomico. L'area degustazione Slow Food ospita "La vacca varzese e i suoi prodotti: la carne e il formaggio" (alle 11) e "I formaggi dell'Oltrepò Pavese" (alle 18). Info e prenotazioni: 338.7089575 (prof. Teresio Nardi, fiduciario della condotta). Alle 12, nell'area spettacoli interna, "Ostriche, caviale e… Cruasé", live cooking a cura di Milly Callegari, farmacista gourmet di essenzialmente la mia cucina. Ingresso libero. Alle 15.30, sempre nell'area spettacoli interna, ecco il laboratorio del gusto "Il salame dell'Oltrepò Pavese", a cura del dott. Giuliano Cereghini, autore di "Le avventure del salame". Presenta e commenta Allan Bay, giornalista enogastronomico. Alle 18 la Sala Ballabio ospita il convegno "Intesa San Paolo e Oltrepò Pavese insieme per Expo 2015 e oltre". Alle 21 l'area spettacoli interna sarà teatro di "Incontri d'autore con il produttore", serata di presentazione e degustazione degli spumanti e dei vini dell'Oltrepò Pavese. Conduce Allan
Bay. Guideranno le degustazioni i delegati Onav e Fisar. Domenica 22 gli stand saranno aperti dalle 10 alle 24. Questi gli appuntamenti: salotto culturale "La storia del vino nell'antichità", a cura dell'Università degli Studi di Pavia (10.30, area spettacoli interna); "I prodotti storici: la mostarda e il peperone di Voghera", a cura di Slow Food, info e prenotazioni: 338.7089575 (11, area degustazione Slow Food); "Il risotto al Cruasé secondo Simone Rugiati", live cooking a cura di Simone Rugiati, chef di Cuochi e fiamme e de La Prova del cuoco (12, area spettacoli interna); concorso gastronomico fra cuochi non professionisti sul tema "I prodotti tipici dell'Oltrepò Pavese", conduce Simone Rugiati (14.30, area spettacoli interna); presentazione del libro "Mangià ad campagna. Ricette della tradizione contadina" di Alida Bazzini (17, area spettacoli interna); Dolcezze d'Oltrepò (18, area degustazione Slow Food); "Cioccolato che passione", spettacolo a cura dei maestri cioccolatai di Choco Moments (21, area spettacoli interna).
Si è conclusa la trebbiatura del grano e gli agricoltori tirano le somme di un'annata agraria fortemente segnata dal maltempo. Il raccolto del frumento tenero esce molto ridimensionato, anche nei campi oltrepadani, da un andamento climatico primaverile freddo e piovoso, che in alcune zone si è protratto anche oltre la metà di giugno. Gianfranco Bensi, presidente di Confagricoltura Pavia e cerealicoltore, commenta: "Le semine autunnali del 2012, effettuate regolarmente e in crescita del 2,4% rispetto all'anno precedente, facevano pensare a un leggero aumento della produzione di frumento tenero. Per come si è sviluppata la coltura nel 2013, il calo di produzione poteva anche superare il 10%". Meno grano italiano vuol dire, inevitabilmente, più grano importato. "Nonostante la qualità dei prodotti trasformati dall'industria alimentare italiana, quest'anno il pane e la pasta nel nostro Paese saranno ancor meno made in Italy di quanto non siano in un'annata normale - conclude Bensi - Così come i margini elevati della scorsa annata sono andati a beneficio di tutta la filiera, sarebbe auspicabile che anche le perdite subìte dai cerealicoltori fossero alleviate da prezzi soddisfacenti".
Mantova
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
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Dario Bressanini, divulgatore scientifico ed autore de ‘‘Le Bugie nel Carrello’’, protagonista al Festivaletteratura e alla Fiera Millenaria
Gli OGM e la spesa alimentare Le valutazioni del presidente di Confagricoltura Mantova Lasagna Tre anni fa toccò a 'Pane e bugie', una sorta di guida alla sicurezza alimentare, alla faccia di certa stampa tendenziosa e incline a creare allarmismi in un lettore impreparato. Questa è la volta de 'Le bugie nel carrello', un lavoro teso a far capire cosa sono davvero gli organismi geneticamente modificati e quali e quanti vantaggi procurerebbero all'agricoltura e all'economia del Paese. La penna è sempre la stessa, quella di Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e scrittore che anche quest'anno sarà ospite di Festivaletteratura. "Ogm, il grande dubbio: pericolosi o sostenibili?", questo il titolo dell'evento in programma al festival domenica 8 settembre, alle 14.30, al teatro Ariston. La formula privilegiata è quella del dibattito fra due relatori a favore e due contro: a dare man forte a Bressanini sarà la giornalista scientifica Beatrice Mautino; mentre il filo da torcere arriverà da Luca Ruini del Barilla Center for Food & Nutrition e da Luca Colombo, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace prima di lavorare alla Fondazione Diritti Genetici come dirigente di Ricerca. Confagricoltura, sponsor dell'evento, torna dunque a puntare i riflettori su uno dei grandi temi della sua azione sindacale: la libertà scientifica e l'innovazione per il rilancio del settore. E Bressanini sarà ospite di Confagricoltura Mantova sabato 7 settembre anche alla Fiera Millenaria di Gonzaga, in un incontro durante il quale l'autore spiegherà il contenuto del libro, quindi un'occasione per informarsi e capirne di più di colture biotech. Presidente Lasagna, come mai questo tema? "Confagricoltura è sempre stata in prima linea e spesso sola nella promozione della sperimentazione
Matteo Lasagna: ‘‘Basta dire che non sentiamo la crisi’’
Molte le aziende agricole che chiudono i battenti
di Ogm, ma in Italia la paralisi della ricerca continua a discapito di un settore strategico come il nostro e dell'intera economia nazionale. Festivaletteratura e Fiera Millenaria sono due vetrine importanti per rilanciare un argomento che ci sta particolarmente a cuore e di cui si sa davvero poco, la speranza è che il pubblico risponda bene perché è davvero ora di sfatare alcuni falsi miti sull'alimentazione". Cos'è che le persone devono sapere? "Nell'immaginario collettivo, purtroppo, il concetto di organismo geneticamente modificato rimanda a figure del tutto devianti, si pensi alla fragola pesce e all'effetto che certe rappresentazioni possono provocare. Si dicono tante di quelle sciocchezze in materia che è davvero impossibile star dietro a tutto. La verità è che l'Italia importa il 70% del grano tenero, il 56% di quello duro, il 20% del mais, il 90% della soia, oltre a metà delle carni e poi pomodori, olio d'oliva e molto altro. Ragion per cui i prodotti agricoli che importiamo derivano in larga parte da quegli organismi geneticamente modificati che tanto spaventano e che in Italia è vietato sperimentare all'aperto e coltivare in campo. Eppure, ironia della sorte,
senza i milioni di tonnellate di derivati di Ogm distribuiti come mangimi non esisterebbero i nostri rinomati prodotti Dop ed Igp". Come spiega tanti pregiudizi su questo genere di colture? "Alla base c'è indubbiamente un problema di cattiva informazione, un marketing anti Ogm che conviene a molte imprese e che contribuisce a rafforzare un'idea del tutto falsa sull'agricoltura e sull'alimentazione. C'è anche da dire che il pubblico non fa grandi sforzi per approfondire l'argomento e non c'è niente di
più facile che plagiare dei disinformati. La comunità scientifica italiana si è espressa chiaramente a favore della ricerca e della sperimentazione in campo degli Ogm e Paesi come il Brasile e l'India stanno sfruttando al massimo i vantaggi economici e alimentari dell'innovazione, mentre noi stiamo a guardare. Per questo abbiamo deciso di invitare di nuovo Dario Bressanini, che al momento è uno dei maggiori esperti in materia. I suoi libri sono contributi intelligenti in un contesto in cui la confusione regna sovrana".
"L'agricoltura tiene", "Aumentano gli occupati nel settore primario", "Boom di lavoro giovanile nei campi". Facile imbattersi in titoli simili, come se la campagna fosse l'unico ammortizzatore sociale in un'era di crisi che sembra non conoscere la parola fine. Per Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova, è tempo di chiarire alcuni aspetti relativi all'andamento del comparto, soprattutto in tema di occupazione. Istat, Inps, Inail, Inea e Camere di Commercio sembrano vedere nell'agricoltura una sorta di baluardo nel desolante quadro economico generale, un comparto in controtendenza, non scalfito dalla difficile congiuntura economica e in grado di offrire lavoro. "C'è un ritorno all'idea della campagna non solo come modello di vita - spiega Lasagna - ma in sostanza come motore economico. Un falso clamoroso, perché se è vero che la manodopera subordinata è in leggero aumento, come pure il numero dei lavoratori autonomi almeno negli ultimi anni, è anche vero che sta calando, e in maniera consistente, il numero delle aziende iscritte alla Camera di Commercio". Negli ultimi 12 anni, ad esempio, secondo l'Istat, l'occupazione agricola (subordinata e autonoma) si è ridotta del 28%, questo nel medio periodo. Nel breve, invece, cioè da quando è iniziata la crisi, il numero dei lavoratori subordinati ha mantenuto seppur di poco un segno positivo. Nel 2011, a fronte di 411 nuove iscrizioni di coltivatori diretti all'Inps, risultano 330 cancellazioni. Nel 2012 la tendenza appare ribaltata:
294 le nuove iscrizioni e 343 cancellazioni. Nei primi sei mesi del 2013 le iscrizioni sono 194 contro 120 cancellazioni. In totale, quindi, negli ultimi due anni e mezzo il saldo attivo è più del 10%. Il commento del Presidente di Confagricoltura non lascia spazio all'ottimismo. Trattasi, secondo Lasagna, del rientro nella famiglia diretto-coltivatrice per motivi di copertura previdenziale di soggetti espulsi da altri settori. Ma un dato fa discutere, il numero delle aziende agricole: nel 2012 la Camera di Commercio di Mantova denuncia un saldo negativo di 197; nel primo trimestre di quest'anno le cancellazioni hanno superato di 81 le nuove iscrizioni, mentre nel secondo trimestre il saldo è di 90. Su un numero complessivo di poco superiore alle 8mila, 368 aziende agricole in meno in un anno e mezzo rappresenta per Confagricoltura un preoccupante campanello d'allarme. "L'aumento incontrollato dei costi di produzione e l'accanimento del fisco sono tra i principali responsabili della riduzione delle aziende - conclude Lasagna - la crisi la sentiamo, eccome. Le esportazioni dei prodotti di qualità non coprono più la diminuzione dei consumi interni. Il grido d'allarme che era partito dalle campagne mantovane a proposito delle difficoltà nel rinnovo del prezzo del latte a causa della latitanza degli industriali del settore è solo il segnale più immediato e diffuso di una crisi che sta veramente sconvolgendo e destrutturando un comparto che avrebbe invece necessità di lavorare in pace".
Siglato il nuovo accordo provinciale per gli operai del settore agricolo e florovivaistico
Tutte le novità del nuovo contratto Un mansionario differenziato in relazione a sei diversi settori produttivi Il giorno 7 agosto 2013, tra le Organizzazioni datoriali di categoria e quelle sindacali provinciali, è stato sottoscritto l'accordo per il rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Mantova. Tale accordo, che arriva dopo più di un anno e mezzo di trattative, esplicherà la sua efficacia per il periodo 1/1/2012 31/12/2015. Le novità inserite all'interno del rinnovo sono molteplici e legate sia all'aspetto economico che normativo. Cerchiamo quindi di soffermarci inizialmente sui contenuti di carattere normativo: una prima novità è rappresentata dalla nuova impostazione del mansionario che ora vede separate le varie qualifiche e declaratorie su 6 settori produttivi individuati principalmente nella nostra provincia ossia aziende florovivaistiche, aziende a indirizzo zootecnico e caseifici aziendali, aziende agrituristiche, aziende ortofrutticole e vitivinicole, aziende con manodopera addetta a lavori di campagna, in officine, mangimifici, spacci aziendali, ecc., aziende agro energetiche ed infine guardiacaccia. Con questa nuova impostazione si è cercato di semplificare la
ricerca della mansioni svolte dai dipendenti ed assegnare loro il corretto inquadramento contrattuale. Nel settore florovivaistico e delle aziende ortofrutticole e vitivinicole sono state individuate le nuove figure del magazziniere (operaio specializzato) e del promoter (operaio qualificato super o comune in base al tipo di prestazione svolta). Per il settore agrituristico il mansionario è stato implementato con un'ulteriore figura di cuoco alla prima esperienza lavorativa inserita alla qualifica di "qualificato super" e di aiuto cuoco come "qualificato". Si è provveduto inoltre a specificare che agli addetti esclusivamente a mansioni generiche in cucina (es. lavapiatti) o alla pulizia di locali (es. cucina, sala ristoro, camere ed alloggi) può essere attribuita la qualifica di "comune". Un'importante innovazione è rappresentata dall'inserimento nel mansionario, per le aziende ortofrutticole e vitivinicole, di una declaratoria legata ai "lavoratori stagionali" addetti prevalentemente alla raccolta di meloni e cocomeri oltre che all'esecuzione di altre operazioni colturali preliminari e complementari alla stessa quali, ad
esempio, trapianto, semina, lavori in magazzino, ecc. Per tali lavoratori verrà adottata, dal 2014, un'apposita tariffa oraria, già comprensiva di TFR, pari ad euro 8,20; tale tariffa verrà adeguata ad euro 8,30 per il 2015. È stato introdotto inoltre un apposito mansionario per il settore delle aziende agro energetiche con l'abbinamento delle qualifiche alle diverse operazioni svolte. Altri aspetti di natura normativa affrontati e definiti all'interno del rinnovato contratto riguardano il periodo di prova previsto nelle assunzioni a tempo indeterminato che è stato leggermente incrementato sulle varie qualifiche di assunzione; novità assoluta invece per gli operai a tempo determinato che, qualora vengano assunti per un periodo di almeno 6 mesi e 102 giornate lavorative, saranno soggetti ad una prova pari a 15 giorni lavorativi. Solo per i lavoratori del settore agrituristico è stata poi concordata, tenuto conto della fascia oraria in cui viene svolta ordinariamente l'attività lavorativa, un'unica maggiorazione del 25% alla tariffa ordinaria a copertura del lavoro straordinario feriale, festivo e notturno.
Scorrendo tra le novità si segnala la possibilità per le aziende di servirsi di cooperative di lavoro a patto che retribuiscano i loro dipendenti utilizzando le tariffe salariali previste dal contratto provinciale di lavoro di categoria. È stato introdotto l'impegno da parte della cooperativa a sottoscrivere il contratto di appalto di lavori sulla base di un modello di testo proposto dalle parti firmatarie del CPL che tuteli al meglio le aziende agricole, responsabili in solido con la ditta appaltatrice qualora si dovesse verificare il mancato pagamento, ai dipendenti della stessa, delle retribuzioni e/o il versamento dei contributi dovuti agli enti previdenziali. Questo servirà a far emergere le cooperative cosiddette "virtuose" che svolgono la propria attività correttamente nel pieno rispetto di quanto previsto dalle leggi sugli appalti di lavoro. Al nuovo contratto di lavoro verrà inoltre allegata un'apposita dichiarazione sottoscritta da datore di lavoro e dipendente allo scopo di evidenziare il periodo di ferie concordato e il giorno di ripresa dell'attività lavorativa. Prevista un'integrazione salariale pari al 30% del salario con-
trattuale giornaliero per le operaie in maternità facoltativa; su espressa richiesta della lavoratrice l'integrazione sarà riconosciuta direttamente dal CIMI. Verrà inoltre mantenuto il pagamento in busta paga dell'Assegno per il nucleo familiare anche ai lavoratori in infortunio da oltre tre mesi; in tal caso il rimborso di quanto anticipato verrà richiesto dall'azienda direttamente al CIMI. Sull'incentivo riconosciuto ai mungitori per il latte munto è stato raggiunto un accordo che prevede un abbassamento del compenso per i dipendenti assunti con qualifica di "qualificato super" (mungitore di prima assunzione) dal 1.8.2013. Per tale figura il pagamento viene fissato in euro 0,08 al quintale; al momento del passaggio alla categoria superiore, di norma dopo 2 anni, il premio verrà adeguato agli attuali 0,13 euro/ql. La panoramica sulle novità previste dal rinnovo termina ov-
viamente con l'aspetto retributivo rappresentato dall'aumento delle attuali retribuzioni del 2% a partire dal mese di Agosto 2013 e di un ulteriore 3% dal mese di dicembre senza riconoscimento di alcuna somma forfetaria a copertura del periodo precedente (il vecchio contratto era scaduto il 31.12.2011). La sottoscrizione del contratto, trascorsi 19 mesi dalla scadenza del precedente, ha permesso alle aziende agricole di contenere considerevolmente i costi del lavoro. È stato inoltre concordato lo spostamento del pagamento del Premio provinciale annuale dal mese di gennaio a quello di giugno. L'erogazione dei nuovi importi del premio, fissati per il biennio 2014/2015 (aumento totale pari ad euro 50,00 lordi), è legata comunque all'ottenimento dello sgravio contributivo previsto per incentivare la contrattazione di 2˚ livello. In tal caso le aziende otterranno uno sconto considerevole del costo del lavoro.
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Brescia
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Le valutazioni di Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta
Un articolo sul sito del ‘‘New Yorker’’
Al via la vendemmia 2013 OGM, un nuovo punto di vista
Le temperature più fresche avvantaggiano la qualità In Franciacorta è iniziata la raccolta delle uve. Anche quest'anno i primi vigneti a raggiungere la giusta maturazione sono stati quelli localizzati sul versante esposto a Sud del Monte Orfano grazie ad un microclima più favorevole. La raccolta nei prossimi giorni si sposterà gradualmente verso est e verso nord interessando tutta la Franciacorta. "Quest'anno i carichi produttivi in termini di numero di grappoli e pesi medi non sono elevati a causa di un brusco abbassamento delle temperature notturne durante la delicata fase della fioritura. Le stime indicano carichi medi di 80-90 quintali per ettaro di uva destinata alla produzione di Franciacorta (Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero), su una superficie rivendicata di 2.800 ettari" - spiega Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta con delega tecnica.
"Il 2013 sarà ricordato come un anno caratterizzato da una maturazione delle uve più tardiva - afferma Silvano Brescianini - che ci riporta alla 'normalità' dopo questi ultimi anni in cui le condizioni climatiche stagionali ci hanno costretti ad una vendemmia più precoce. Ora, quindi, la situazione per noi è più vantaggiosa perché le uve saranno raccolte alle temperature più fresche di agosto e settembre, fondamentali per l'evoluzione dei profumi e il raggiungimento del corretto equilibrio acidico". "I primi riscontri promettono una buona annata ma, come sempre, il bilancio di questa vendemmia sarà chiaro solo fra qualche mese, quando saranno pronti i vini base. Il 2013 si prospetta in generale positivo per noi anche nelle vendite - conclude Brescianini - Ci auguriamo che il trend positivo continui".
Polemiche per un articolo sugli effetti dell’uso dei prodotti antiparassitari in agricoltura
Non siamo noi i killer delle farfalle Inevitabile il loro utilizzo per proteggere il mais, in assenza degli OGM L'ampio risalto riservato martedì 13 agosto al sevizio di Gian Mario Andrico dal titolo "il veleno antinsetto uccide le lepri" rischia di criminalizzare, ancora una volta, l'etica e la professionalità degli agricoltori. Si parla nell'articolo di pesticidi troppo potenti (Pesticida è un termine improprio derivato dall'inglese che indica, una qualsiasi sostanza chimica utilizzata in agricoltura per difendere le colture da malattie o da organismi dannosi. La legislazione europea ed italiana non riconosce il termine pesticida in quanto generico e diretto a tutti questi organismi dannosi. Il termine utilizzato in agronomia è fitofarmaco), di scene apocalittiche di cui fanno le spese lepri ed uccelli e di un veleno micidiale che, secondo il tecnico dell'Istituto Zooprofilattico intervistato, dovrebbe essere eliminato dalla circolazione. Il fatto è che i trattamenti con i fitofarmaci per il control-
lo della piralide del mais sono necessari per una questione di sicurezza alimentare per evitare che sulla pianta si sviluppino le micotossine (in particolare le infestazioni di fusarium nella spiga e della più comune e tossica fumosina B). In passato, tale infestazione, era tenuta sotto controllo con la concia delle sementi mediante l'ausilio dei noti neonicotinoidi, ma quest'ultimi, imputati della moria delle api nel 2008, sono stati vietati per la coltura del mais (n.b. che tra l'altro viene seminato quando le api non sono in volo) mentre sono autorizzati per la frutta e l'uva da vino. Gli agricoltori farebbero volentieri a meno di trattare i campi di mais con questi prodotti in quanto la tipologia di intervento richiede l'ausilio di contoterzisti con costi aggiuntivi che incidono notevolmente sul bilancio aziendale. I nostri agricoltori sono i primi promotori di un'agricoltura
In Franciacorta adottato un disciplinare per i viticoltori
sostenibile che consentirebbe loro di produrre di più con meno utilizzo di fitofarmaci. L'innovazione nelle tecniche produttive si è evoluta, così come le strategie per la salvaguardia dell'ambiente, lasciamo agli agricoltori la possibilità di adottare quelle tecniche che ritengono più convenienti sempre nel massimo rispetto della salubrità dell'alimento e della tipicità che contraddistingue la produzione italiana. In Italia attualmente non è consentita la coltivazione del mais con ibridi transgenici BT (Bacillus thuringensis) che risolverebbero il problema alla fonte evitando gli attacchi di piralide e lo sviluppo delle micotossine. Esiste la possibilità di ridurre efficacemente l'uso di qui fitofarmaci ritenuti così nocivi. Sarebbe sufficiente consentire anche in Italia una seria sperimentazione sugli organismi vegetali modificati attraverso tecniche genetiche.
Fitormaci, norme d’uso
Aratura all’antica: tappaaMilzano
di tutela del Franciacorta e l'associazione dei 18 comuni franciacortini -, ha stilato un "disciplinare" a cui i viticoltori facciano riferimento quando trattano con gli antiparassitari. Attenzione particolare quando sono ai margini del vigneto stesso, specie se esso è in prossimità di AREE DI CONFINE (strade pubbliche, corsi d'acqua, piste ciclabili, marciapiedi) o di AREE SENSIBILI, ossia parchi o giardini, campi sportivi, cortili di plessi scolastici, aree gioco per bambini ed aree adiacenti alle strutture sanitarie. In aggiunta è bene rammentare che è fatto divieto di usare prodotti fitosanitari per la difesa della vite, e lo stesso valga per gli erbicidi classificati come Tossici (T) e molto tossici (T+). Purtroppo sono anche previste sanzioni per chi non rispetta le norme approvate. È inoltre utile ricordare che i trattamenti con la distribuzione di zolfo in polvere o altri prodotti polverulenti mediante macchine polveratrici sono consentiti dalle 22 alle 8 del mattino. Info: www.consorziofranciacorta.net Renzo D'Attoma
Si svolgerà a Milzano, domenica 8 settembre, la terza prova del campionato italiano di aratura all'antica 2013, organizzato dall' 'associazione "Aratori del grande fiume" presieduta da Giovanni Monzaschi. Collaborano all'iniziativa Onlus Amici del Museo di Milzano con l'amministrazione comunale locale. Il programma prevede alle 9 la sfilata delle le vecchie trattrici immatricolate rigorosamente prima del 1960 che si daranno battaglia, a partire dalle ore 10, in una competizione che rimanda alla memoria la tradizione contadina. Nell'arena si profila una agguerrita competizione tra i molteplici equipaggi provenienti, oltre che dal bresciano, anche dalle province di Cremona e Mantova. Info: 339 4239120 (Monzaschi)
D'accordo, d'accordo... verrà posta maggiore attenzione quando si fanno i trattamenti antiparassitari alle varie colture. È compreso ormai dai più che il rispetto dell'ambiente è una tutela anche per la salute nostra. Siamo d'accordo! Forse quest'inveire che alcuni "comunicatori" usano nell'esporre le varie problematiche che si creano all'ambiente poco valuta il danno economico che si creerebbe rispettando maggiormente i vari parassiti e non trattando le piante o le altre essenze vegetali che danno in oltremodo benessere a tutti. L'argomento sull'uso degli agrofarmaci (l'indicazione di pesticida è improprio; non esiste nel vocabolario italiano è termine dispregiativo. Quello esatto è INSETTICIDA. Pesticida è una traduzione impropria del termine inglese! La peste da noi è stata ed è un'altra cosa!) dà giuste indicazioni volute dalla Comunità Europea e fatta proprie dall'Italia, pertanto, con le finalità della salvaguardia della salute umana, anche noi dobbiamo applicarla. La Franciacorta, tramite i suoi rappresentanti - Consorzio
Oggi in Italia è vietato coltivare in campo e sperimentare all'aperto gli Ogm mentre è da 15 anni che "spensieratamente" li importiamo a tonnellate e li distribuiamo nei mangimi che alimentano i nostri animali senza i quali non potremmo produrre i rinomati prodotti di qualità superiore (DOP, IGP) grazie ai quali nel 2010 l'UNESCO ha incluso la dieta mediterranea nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità Senza una seria sperimentazione gli agricoltori non avranno altre alternative per difendere le produzioni di mais dalla diabrotica e dalla piralide che devastano intere coltivazioni, anche se purtroppo a farne le spese saranno uccelli, lepri, fagiani e farfalle. Anche se a farne le spese sono uccelli, lepri, fagiani e farfalle e comunque è tutto da dimostrare che l"ecatombe" degli animali sia esclusivamente causata dagli insetticidi.
Maria Konninova, scrittrice e giornalista di origini Russe ha pubblicato un articolo sul sito online della rivista "The New Yorker" dal titolo "The Psychology of Distrusting G.M.O.s". Tradotto da noi come "l'analisi psicologica che distrugge gli OGM", l'articolo sviluppa in maniera piuttosto anomala il tanto dibattuto tema sugli organismi geneticamente modificati. L'argomento, di per se trattato prettamente in termini tecnicoscientifici, viene affrontato invece con un approccio più psicologico. Kaninnova si appoggia agli studi di Sternberg e Slovic, due psicologi statunitensi che hanno dimostrato, attraverso ricerche di mercato, come la valutazione qualitativa di un prodotto si basi più sull'apparenza ed "etichettatura" che sulla reale qualità. La preferenza del bene "naturale" a quello lavorato trapela con evidenza dalle indagini, che vedono i consumatori più propensi ad acquistare questi prodotti. La manipolazione e la complessità nel comprendere le tecniche utilizzate, sono altri due elementi che inducono i soggetti a preferire i prodotto "naturali" rispetto a quelli geneticamente modificati. Solo il 35% dei consumatori americani infatti, reputa sicuri i prodotti che contengono OGM, che sulle tavole ame-
ricane arrivano però ad essere l'80%! La diffidenza in questo caso non ha quindi ha a che fare con tesi e dimostrazioni scientifiche, ma alla base c'è una sorta di sfiducia comune a tutto ciò che è tecnologico e di difficile comprensione. Secondo Konninova due sono le cose che potrebbero cambiare questa percezione: familiarizzare con le tecnologie e l'altra, più indotta forse per necessità, è l'adattamento per puro bisogno. È opportuno infatti considerare questo astioso aspetto, che oggi freme sempre più. Diverse sono infatti le realtà agricole che senza supporto OGM non potrebbero più crescere. Konninova riporta l'esempio degli agrumeti in Florida. Qui le coltivazioni infestate da batteri che mettono a serio rischio la produzione, hanno spinto i produttori, che fino a poco fa rifiutavano le colture OGM, a considerare oggi il potenziale utilizzo dell'ingegneria genetica. Quello che implicitamente trapela dall'articolo di Konninova è la richiesta di uno sforzo comune, che dovrebbe coinvolgere tutti, indistintamente dalla professionalità e competenza. Impegnarsi per familiarizzare realmente con le tecnologie, non limitandosi a quelle informatiche, potrebbe essere oggi la salvezza di domani. Giulia Sandrini
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CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
Un’intervista pubblicata su ‘‘Il Cittadino’’ al presidente interprovinciale e regionale di Confagricoltura Boselli
Un impegno in prima persona ’’Serve un cambio di mentalità: non dobbiamo più subire‘‘ Riportiamo alcuni stralci dell'intervista rilasciata dal Presidente Antonio Boselli al giornalista Luigi Albertini e pubblicata nei giorni scorsi sul Cittadino di Lodi Boselli, una carriera davvero rapida... "Diciamo che mi ci sono buttato con entusiasmo. Frequento l'associazione da circa sei anni, e siccome ho avvertito che le cose non andavano come noi agricoltori vorremmo, è nata in me la voglia di impegnarmi in prima persona. Questo giustifica il successo della nostra linea ai congressi della associazione sindacale. Ma glielo dico subito: non ho mai, ma proprio mai, cercato il classico "cadreghino": i miei incarichi rappresentano solo ed esclusivamente il desiderio, condiviso da molti agricoltori, di cambiare registro, dal momento che l'agricoltura in genere, quella lodigiana compresa, sta conoscendo momenti davvero preoccupanti. Del resto, l'impegno in prima persona nella associazione comporta parecchio tempo tolto ai lavori in azienda e chi è agricoltore può ben capire cosa significa, ma per fortuna la mia famiglia e quella di mio fratello mi sostengono in pieno". Qual è la linea guida del suo impegno? "Per prima cosa stiamo cercando di cambiare la mentalità dell'agricoltore: basta subire, bisogna reagire con decisione: la situazione non può restare quella attuale, dobbiamo testimoniare la valenza del settore agricolo nella società, avendo il coraggio di spiegare la realtà della situazione e mettendo in campo azioni per difendere il nostro settore. Guardi che, da quando abbiamo deciso di comportarci in questa maniera, persino la classe politica sta cambiando atteggiamento nei nostri confronti perché si rende conto che da noi arrivano proposte concrete e fattibili. Le faccio l'ultimissimo esempio che riguarda gli espropri della Tem: è bastato muoverci come associazione mediante azioni in Regione Lombardia per arrivare
alla firma del protocollo d'intesa che regola la materia della acquisizione delle aree agricole destinate alla nuova infrastruttura viaria. Ora la politica ha capito che il mondo agricolo i piedi sulla testa non se li vuole più far mettere". Insomma, Boselli, state facendo davvero sindacato... "Bravo: stiamo facendo sindacato per difendere la categoria. E fare sindacato vuol dire che l'azienda agricola diventa il fulcro centrale della nostra azione ed il sindacato esiste perché fornisce servizi, ma anche linee di politica agricola. Altro esempio. Siamo riusciti, all'interno di Confagricoltura, a mettere un limite ai mandati presidenziali sia a livello provinciale che regionale: due mandati da tre anni ciascuno. Una scelta che sta a significare rinnovamento continuo. Il problema nostro riguarda il ricambio generazionale: dobbiamo garantire sostenibilità all'attività agricola anche al fine di tenere i giovani in azienda, altrimenti si demotivano e scelgono altre strade". Veniamo al Lodigiano... "Argomento scottante: qui da noi la filiera si è progressivamente depauperata facendo nascere una sorta di rassegnazione. Noi produciamo, ma la trasformazione dei nostri prodotti avviene in altri territori, le nostre aziende di trasformazione si sono smontate negli anni. Mi creda, questa operazione di ripresa della filiera si presenta tutt'altro che facile: manca, insomma, la filosofia commerciale. Dove si produce ci deve essere anche la forza di trasformare al fine di garantire redditività alla filiera. Aggiungo, e questo rappresenta in un certo senso una sorta di paradosso, che da noi è agricoltura di grande qualità, ma che però è costosa e deve fare però i conti con una globalizzazione che presenta realtà diametralmente opposte alla nostra". Dunque, Boselli, bisogna riconquistare il diritto alla trasformazione... "Non è tassativo, ma farebbe parte della nostra tradizione e
riconsegnerebbe dignità al nostro prodotto. Nel Lodigiano la prospettiva si chiama latte e suinicoltura, dove siamo ancora forti. Il latte, è ovvio, sarà perennemente richiesto dal mercato e quindi per noi è una garanzia, per mantenere la quale, è chiaro, bisogna operare per raggiungere contratti convenienti per i bilanci delle stalle. Per la suinicoltura, i salumi vantano interessanti prospettive di mercato. Il problema, però, è sempre quello: la filiera lodigiana gode di una catena dove ogni anello pensa a se stesso e quindi dobbiamo sforzarci, lavorando di fantasia, di cercare soluzioni che siano redditizie perché i nostri prodotti sono sicuramente di grande qualità. Oggi, invece, si cerca di sopravvivere e punto". E pensare che qui da noi esistono i migliori centri sperimentali... "Appunto. Noi agricoltori non mettiamo in discussione la qualità dei ricercatori. Vogliamo però un legame più stretto tra ricerca e mondo agricolo. La spinta deve venire anche dalla presenza del Parco tecnologico padano, che proprio di questi tempi si sta perdendo in polemiche non sempre motivate. Il problema di fondo rimane quello di "legare" meglio la ricerca alla operatività del mondo agricolo. Per esempio, ci vorrebbe maggiore convinzione nel portare la facoltà di veterinaria a Lodi, abbinando anche la facoltà di scienze agrarie che oggi rimane a Milano. Voglio dire che latita la costituzione di
un polo agricolo completo. La colpa, credo, è anche della scarsa sensibilità della politica. Ecco, noi di Confagricoltura vogliamo far capire che le nuove generazioni esigono chiarezza e progettualità". Boselli, vedo che non le mandate a dire... "Lodi poteva diventare il motore della agricoltura padana, invece siamo rimasti molto, ma molto indietro, quindi bisogna recuperare il tempo perduto, restituire dignità all'intero comparto nelle sue diverse articolazioni. Lei mi parlava di istituti di ricerca del Lodigiano: le svelo un risvolto simpatico e cioè mio nonno Antonio ha collaborato, come agricoltore operante, con il celebre professor Haussmann dell'Istituto di Praticoltura di Lodi; questo rappresentava un esempio di positivo incontro fra la teoria e la pratica". Certo che negli ultimi anni l'agricoltura lodigiana ha perso per strada diversi elementi della sua storia... "Appunto, la conferma viene dalla vicenda Polenghi e da quella del Consorzio Agrario. La Polenghi ha cominciato a decadere quando arrivò Cragnotti ed il mondo agricolo si lasciò sfuggire l'occasione di prendere in mano le sorti dell'azienda, ma forse non esisteva da noi, in quel tempo, il concetto di filiera. La vicenda del Consorzio Agrario è dolorosa, anche noi siamo arrivati tardi per favorire un cambiamento. Queste cose nel Lodigiano non devono più accadere".
Non bastassero i problemi, quest'anno ci si sono messe anche le condizioni metereologiche... "Come a dire che piove sul bagnato. L'andamento stagionale del 2013 è stato semplicemente disastroso, mai vista una simile annata: fienagioni in ritardo, semine di mais non fatte al tempo giusto, cinque mesi di piogge.... Abbiamo subito inoltrato, come organizzazioni agricole, la richiesta di stato di calamità, ma le istituzioni rispondono che le sovvenzioni non si fanno sulla base di preventivi, bensì a conti fatti, a gestione consolidata. Devo però dire che l'assessorato lombardo all'agricoltura ha capito la nostra situazione anticipando i fondi Pac nella misura del 70 per cento. Per fortuna, nella mezza catastrofe, è maturato lo slittamento del decreto sull'Imu che per noi prevedeva il quadruplicamento dell'imposta. Restiamo comunque preoccupati per il possibile aumento dell'Iva". Boselli, il quadro è sempre a tinte fosche... "Dobbiamo vivere anche nel momento della crisi, questo è fuori dubbio. Certo, sussistono grossi problemi. Per questo come Confagricoltura stiamo cercando di rivalutare i nostri compiti istituzionali: all'assistenza alle aziende agricole si accompagna l'impegno a sostenere politiche di settore adeguate. La nostra organizzazione a livello nazionale ha lanciato qualcosa come diciassette progetti di lavoro, alcuni interni all'organizzazione per istituire nuovi servizi legati alle aziende ed al territorio, altri attinenti il mercato dei prodotti ed alla capacità di restare nella filiera con adeguate prospettive di redditività. Anche per questo è nato "Agrinsieme", un coordinamento nazionale che vede riunite le aziende e le cooperative delle tre associazioni agricole italiane, vale a dire Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Italiane, finalizzato ad integrare storie e patrimoni di valori comuni. L'obiettivo è semplice: riconquistare la fiducia degli agricoltori".
Dagli archivi de ‘‘L’agricoltore’’, annata 1959, una lettera a firma del presidente Piero Secondi
La storia torna a ripetersi In merito alla recente lettera inviata da una associazione agricole ai nostri associati e della quale il nostro Presidente Boselli si è espresso con un comunicato riportato dai vari organi di stampa, ci preme segnalare come la situazione a distanza di molti anni, oltre cinquanta, non sia cambiata. Infatti ci fa piacere riportare uno stralcio di un articolo apparso su "L'AGRICOLTORE" il 7 marzo 1959 segnalatoci dal giornalista Fabrizio Guerrini che sta scrivendo un libro sulla storia della nostra associazione attraverso la raccolta del nostro notiziario. Guerrini scrive: 7 marzo 1959. Tensioni europee e contrasti nazionali. L'Unione Agricoltori, di cui l'Agricoltore è portavoce con il piombo tipografico, deve fare i conti con la forza esuberante sul piano politico ed economico della Coldiretti. Il dia-
logo diventa spesso un braccio di ferro, è una continua resistenza all'erosione di associati allettati dall'ombrello assistenziale creato dall'asse Scudocrociato-Coldiretti-Federconsorzi. Intensa e significativa è, a questo proposito, la lettera aperta che il presidente dell'Unione Piero Secondi scrive al geometra Belloni e pubblicata sulla prima pagina del settimanale confederale lombardo. Il geometra in questione aveva invitato Secondi a aderire a un nuovo sindacato di produttori lombardi che si precisa "costituito da oltre due terzi dagli affittuari della provincia presso la Federazione Coltivatori diretti". "Penso - scrive a questo punto Secondi - che non Le sarà sfuggita la circostanza della mia riconferma a Presidente dell'Unione agricoltori di Milano, cosa che rende ovviamente impossibile l'accoglimento del suo gentile invito". Secondi si accalora, con stile: "Sono ancora uno di quelli, forse
pochi, che hanno sempre ritenuto un titolo di onore appartenere alla categoria degli agricoltori. Questo dipende, forse, dal fatto che mio padre e mio nonno lo erano. Mentre posso comprendere che chi non ha tradizioni tanto antiche possa sentirsi più onorato fregiandosi del titolo di coltivatore laddove proprio non ottenga la qualifica oggi ancora più prestigiosa di coltivatore diretto". "Io penso - continua Secondi - che fino a quando sarà possibile resistere sugli spalti dell'impresa agricola, media e grande, da ogni parte combattuta e minacciata non si debba abbandonare la battaglia". Dallo stralcio dell'articolo apparso sul nostro notiziario riteniamo degna di nota l'eleganza della risposta del presidente Secondi della quale emerge anche l'orgoglio di appartenere alla categoria degli imprenditori agricoli che all'epoca era rappresentata dall'Unione Agricoltori di Milano. Questa azione scorretta da
parte delle altre associazione non è quindi una novità assoluta già l'anno scorso un'altra associazione aveva inviato ai nostri soci un depliant commerciale dove proponevano ai nostri associati i loro servizi con tanto di preziario, per la verità incompleto. Ritengo che queste azioni oltre ad essere scorrette evidenziano l'incapacità di costruire un percorso unitario a difesa della nostra imprenditoria agricola. Tanto che l'ultima lettera è solamente un goffo tentativo per giustificare un insuccesso sindacale. Infatti questa associazione stà diventando sempre autoreferenziale che deve curare principalmente la propria immagine intervenendo su tutto dal traffico alle presenze dei turisti e su cosa hanno mangiato in spiaggia i bagnanti di ferragosto. Questo modo di operare non può coincidere con la nostra visione di tutela dell'impresa agricola. Riteniamo che
la nostra associazione deve essere utile alle aziende con una azione sindacale forte che abbinata ai servizi sia un valido supporto alle aziende associate. La Confagricoltura deve servire alle aziende e non al contrario. Se si perde di vista questo concetto non a più senso tenere in piedi questo tipo di associazione. Molte volte, parlando con gli agricoltori, ci viene evidenziata la voglia di avere un sindacato che parli una voce sola a nome di tutti gli agricoltori. Gli imprenditori non capiscono il motivo di queste divisioni. Confagricoltura ha cercato con Agrinsieme di superare gli steccati tra le varie organizzazioni parlando alle istituzioni con una sola voce. Purtroppo anche in questo caso dobbiamo segnalare ancora una volta la mancata adesione dell'organizzazione che dice che da sola vuole rappresentare tutto il mondo agricolo.
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Il 10 settembre
Canna comune e produzione di biogas Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza, in collaborazione con Alasia Franco Vivai, organizza un incontro di aggiornamento per i propri Associati (in particolare per i cerealicoltori e per i proprietari di impianti di produzione di biogas) sul tema della coltivazione della canna comune (Arundo donax), interessante graminacea poliennale caratterizzata dalla eccezionale produzione di sostanza secca, dalla elevata rusticità e dal consistente potenziale metanigeno. L'appuntamento è per martedì 10 settembre, con inizio alle ore 9.30, a Lodi presso la Sala Riunioni di Confagricoltura, in via Agello 4. Programma ✔ Illustrazione dell'utilizzo di Arundo donax nel biogas e risultati raggiunti - Prof. Alessandro Arioli ✔ Tecnica colturale - Gianmario p.a. Boretto ✔ Illustrazione degli aspetti economici - Dott. Luigi La vecchia ✔ Eventuale momento di dibattito e domande. Per gli interessati, martedì 24 settembre sarà organizzata una visita ai campi varietali dei Vivai Alasia, presso la sede di Savigliano (CN). Per informazioni: Ufficio Multifunzionalità di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza, Lorenzo Maggioni 3939678055
NECROLOGI Il 6 agosto scorso è mancato all'affetto dei suoi cari il Signor Tulio Angelo GHIDOLI di 82 anni padre del nostro associato Stefano Ghidoli, conduttore della Azienda Agricola Cascina Mischia di Vittuone (MI). Al figlio Stefano e a tutti i parenti desideriamo porgere da queste colonne le più sentite condoglianze della Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza e della Redazione. _____________________ Il 2 agosto scorso è mancato all'affetto dei suoi cari il Signor Pietro Rosolino SACCHI di 79 anni titolare insieme al figlio della Azienda Agricola Sacchi Pietro e Sacchi Rocco, sita in Cascina Mandrugno di Zibido San Giacomo (MI). Alla moglie Mariangela, al figlio Rocco, ai nipoti e a tutti i parenti desideriamo porgere da queste colonne le più sentite condoglianze della Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza e della Redazione.
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Cremona
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
Iniziativa di un gruppo di allevatori della Libera Cremona sulla scorta delle nuove disposizioni europee
E’ nata l’OP "Mondolatte"
Dal presidente Piva
Commissione Suini:nota Prevista la sola attività di negoziazione della produzione allaCCIAA Lo scorso 31 luglio è stato formalizzato l'atto costitutivo di una nuova Organizzazione dei produttori denominata 'Op MondoLatte, società consortile', su iniziativa di quindici soci produttori di latte aderenti alla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi. È stata fondata con il fine di adempiere alle direttive del 'Pacchetto latte' licenziato dalla Unione europea nello scorso dicembre e recepito dal governo italiano nel mese di aprile. Con
questo strumento i produttori di latte potranno aumentare il proprio peso contrattuale in sede di negoziazione della materia prima. La Op, aderente alla Libera, non ha per il momento funzioni commerciali ma solo negoziali. Presidente è stato nominato Maurizio Roldi, già presidente della sezione latte della Libera, vice presidenti Alain Pellizzari e Davide Zaninelli. Completano il consiglio direttivo altri quattro allevatori: Maria Ausi-
lia Bianchessi, Maria Bellandi, Sergio Piloni e Giovanni Severgnini. Ai primi di settembre è prevista la prima riunione del consiglio di amministrazione per delineare l'operatività delle prime azioni che, come emerso già in sede di assemblea costituente, riguarderanno l'ampliamento della base sociale (l'obiettivo è di avere il riconoscimento regionale a tempi brevi) e l'analisi delle condizioni formali di cessione del latte all'industria.
Nuovi sviluppi riguardanti la centrale idroelettrica di Pizzighettone
AIPO boccia il progetto Sono tutti da rivedere i progetti per la centrale idroelettrica che sorgerà di fronte a quella storica di Maleo, sfruttando sull'altra sponda il salto ai piedi del ponte ferroviario: l'Aipo ha bocciato gli impianti progettati dalle cinque società in gara per realizzarla. Pertanto, entro il 9 settembre prossimo dovranno presentare alla Provincia di Cremona i progetti con le 'aggiustature' imposte per garantire la sicurezza idraulica: E' emerso infatti che il nodo cruciale è la distanza dall'argine maestro, in
quanto tutti gli impianti erano troppo vicini. Se le società vorranno restare in gara, dovranno prevedere degli impianti che siano distanti almeno 10 metri dall'argine. A quel punto si terrà la conferenza di servizi decisiva: entro settembre la Provincia convocherà tutti gli enti interessati e concluderà la fase istruttoria. Andrea Azzoni, dirigente del settore ambiente della Provincia di Cremona ha spiegato che il parere dell'Aipo è vincolante e nella prossima conferenza di servizi sarà necessario che l'Ai-
po ritenga sia stata garantita la sicurezza idraulica, grazie alle integrazioni richieste. Subito dopo la Provincia deciderà quale sarà l'impianto migliore sia tecnicamente che economicamente, e la società prescelta dovrà poi passare alla progettazione definitiva, anche se la Provincia deve decidere se concedere o meno la derivazione dell'acqua ai fini idroelettrici. Gli impianti previsti sono comunque simili fra loro: nessuno prevede un innalzamento della briglia, ovvero dello sbarramento già esistente di 4,20
metri, e la potenza nominale varia da 1,2 a 2,6 megawatt (quella di Maleo ha una potenza nominale di 3 mega). Vi sono poi alcune differenze: alcuni prevedono la realizzazione di barriere mobili gonfiabili per mantenere inalterato il livello del fiume, alcuni la scala di risalita per i pesci. Punti fermi dai quali nessuno può prescindere sono la necessità di non creare interferenze all'impianto preesistente di Maleo gestito dalla Shen, e la conformità al progetto dell'Aipo del futuro rifacimento della briglia.
La procura di Piacenza ha portato a termine le indagini sull’accaduto
Mostra agricola Una truffa da un milione di euro a Persico Dosimo nel commercio di generi alimentari La scorsa domenica, nell'ambito della sagra di Dosimo, è stata inaugurata una mostra fotografica e documentale dedicata al mondo agricolo nel periodo tra le due Guerre e alle cascine del territorio, allestita in municipio e organizzata dal Comune anche per onorare l'ottantesimo anniversario della Latteria Plac. Tra gli altri, hanno partecipato all'evento il presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi Antonio Piva, il vice presidente della Plac Giampietro Bozzoni, il sindaco Monica Zelioli con gli assessori e i consiglieri comunali, l'ex vice prefetto vicario Emilia Giordano (in pensione da poco e attualmente commissario del Comune di Genivolta). I documenti sono stati raccolti dal vice sindaco e studioso Fabrizio Superti e le fotografie scattate da Giulia Barbieri e Brigida Gorini.
Nel corso della cerimonia il sindaco Zelioli e il presidente Piva hanno consegnato una targa a Paolo Quaini, medico e decano di una grande famiglia che ha scritto la storia dell'agricoltura e della zootecnia cremonese. Quest'ultimo ha infatti ricordato che l'agricoltura è una delle fonti più importanti per la nostra sopravvivenza, che si è sempre sorretta anche grazie ai capi che ci hanno guidato e che ci guidano oggi. Anche Piva ha rimarcato che è fondamentale ricordare le nostre radici, perché non c'è agricoltura sostenibile senza un ritorno al passato. L'agricoltura cremonese è un faro-guida a livello europeo, il nostro territorio non è mai fermo e cerca sempre di innovarsi pur rimanendo legato alla tradizione. Sarebbe interessante organizzare una iniziativa simile anche a livello provinciale.
La procura di Piacenza ha concluso le indagini su una maxi truffa con valore stimato attorno al milione di euro, che tocca le province di Cremona, Brescia, Bergamo, Lodi, Milano, Parma, Frosinone, Caserta, Napoli e appunto Piacenza. Spacciandosi per gli ignari titolari di ditte italiane o straniere acquistavano grandi quantitativi di generi alimentari (prevalentemente carne) senza pagare, poi li commercializzavano direttamente o tramite ditte compiacenti. Nei guai, sono finite sei persone, tra cui anche un cremasco ed un giovane di Ricengo, quasi tutti imprenditori del settore alimentare o logistico. Secondo le indagini l'organizzazione utilizzava false documentazioni e recapiti fittizi per acquistare la merce in nome e per conto di aziende all'oscuro di tutto. La carne arrivava da ditte operanti in Italia ma anche in Olanda, Polonia, Germania, Francia e Portogallo: ditte che venivano truffate in quanto spe-
divano il materiale pattuito in centri logistici di stoccaggio (prevalentemente nel Piacentino e nel Bresciano) e fissavano un pagamento a 30 giorni. Ma purtroppo, scaduti i 30 giorni scoprivano il raggiro, visto che la documentazione fiscale risultava fasulla: sempre secondo l'accusa venivano infatti falsificati atti di trasporto e fatture di acquisto, talvolta anche utilizzando documenti di imprenditori defunti. Dalle ricostruzioni, la carne consegnata veniva
venduta a varie aziende sino ad entrare nella disponibilità delle imprese degli indagati, che quindi la commercializzavano normalmente incassando infine il denaro. Le indagini sono iniziate a fine 2011 in Polonia, dove un imprenditore alimentare del posto aveva infatti denunciato di essere stato truffato da ignoti, che erano riusciti ad acquistare' da lui un ingente quantitativo di carne, che era risultata essere stata stoccata in un magazzino della Bassa Piacentina.
Un durissimo diverbio tra i titolari di un allevamento di visoni e un gruppo di animalisti nella giornata di Ferragosto
Spiacevole incidente a San Rocco di Dovera I titolari dell'allevamento di visoni a S. Rocco di Dovera nella giornata di ferragosto, temendo l'ennesimo blitz da parte di gruppi di animalisti, hanno avuto con essi un aspro diverbio. Essendo la struttura in posizione isolata, da una parte è situata la cascina e dall'altra la villa dei proprietari, durante il giorno di festa era in corso una grigliata nella villa e probabilmente gli attivisti dell'associazione Nemesi Animale, pensa-
vano di poter eseguire dei filmati con estrema tranquillità ed hanno iniziato a riprendere. Secondo gli animalisti si trattava di innocue immagini che riprendono capannoni e gabbiette, mentre gli allevatori sostengono che si trattava di uno studio logistico per poi penetrare di notte e liberare i visoni, cosa per altro già successa in passato. Sta di fatto che, una volta liberati gli animali sono destina-
ti a una brutta fine: schiacciati dalle auto, mangiati da altri animali oppure uccisi dagli stenti, non essendo in grado di procurarsi cibo. Tornando al blitz, i titolari e alcuni amici che stavano grigliando la carne sono usciti, sono saliti a bordo dell'auto e si sono messi all'inseguimento che è durato da Dovera sino a Lodi. A loro discolpa, i titolari dell'allevamento hanno affermato che già lo scorso avevano subi-
to un blitz che aveva portato alla liberazione di centinaia di visoni e dunque volevano evitare che si ripetesse un evento simile. Se continuassero queste iniziative degli animalisti l'allevamento, che ha investito tutto nei visoni, rischierebbe la bancarotta. Risultato: denuncia per i tre inseguitori e qualche lesione per gli attivisti di Nemesi animale.
Con riferimento al funzionamento non sempre ottimale della Commissione prezzi dei suini grassi della Camera di commercio di Cremona, il Presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi Antonio Piva ha scritto al Presidente dell'Ente Camerale Giandomenico Auricchio. Scrive Piva: "Faccio seguito alle comunicazioni già inviate in precedenza ed agli incontri che i funzionari della scrivente hanno avuti con i suoi collaboratori in merito al funzionamento della commissione prezzi dei suini grassi che si tiene settimanalmente per segnalarLe al riguardo il disappunto dei commissari di nostra espressione, che sono anche gli unici a partecipare. Come certamente Le è noto vi sono state, e vi sono tuttora, diverse espressioni territoriali che chiedono la chiusura della commissione prezzi suini grassi sulla piazza di Cremona volendo riportare tutte le quotazioni sulla CUN di Mantova. Noi non siamo di questo avviso. Sia per ragioni di carattere economico e commerciali sia per ragioni di prestigio della nostra città, su cui abbiamo fatto convergere una importante struttura economico - commerciale che opera a livello nazionale nel settore suinicolo e che anch'essa esprime un commissario camerale, ma anche perché la CUN è sempre più spesso oggetto di contestazioni Le sempre più frequenti segnalazioni che mi pervengono da parte dei nostri commissari mi costringono a rivolgermi alla Sua attenzione. La presenza fisica al momento della rilevazione settimanale dei prezzi è garantita dai soli commissari di nostra espressione e da quelli di Assocom, è comunque consuetudine che gli assenti cronici vengano interpellati telefonicamente dagli addetti alla rilevazione prezzi e che abbiano sempre un peso determinante nella quotazione del bollettino. In pratica hanno l'ultima parola dal momento che non è possibile la discussione. Lo scorso mercoledì 21 agosto, secondo questo copione, la commissione ha stabilito un "non quotato", contro le indicazioni della nostra componente che, è giusto segnalarlo ancora, si sta prodigando per tenere viva la commissione, la quale aveva chiesto invece un leggero rialzo in linea con l'andamento del mercato. Richiesta che poi si è rilevata del tutto corretta vista la quotazione licenziata il giorno dopo alla Cun di Mantova: esattamente la stessa richiesta dai nostri commissari. Ora, se si vuole, come riteniamo opportuno, che la commissione suini della CCIAA di Cremona continui a lavorare occorre adottare dei correttivi in merito al suo funzionamento, a partire dalla presenza fisica dei commissari. Non è possibile che gli assenti cronici abbiano sempre l'ultima parola, così come l'esistenza di commissari di alcune componenti agricole che non solo sistematicamente non partecipano alle riunioni della commissione ma che sono i primi a ritenerla inutile. Per tutto quanto sopra ritengo necessario un approfondito chiarimento che porti ad una revisione del regolamento e del funzionamento della commissione prezzi suini grassi."
Bergamo
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
Tre progetti di Confagricoltura Bergamo allo scopo di sostenere persone che vivono ai margini della società
Un impegno per il sociale
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Sicurezza sul lavoro
Corsidi formazione: Collaborazione con enti no profit e amministrazioni pubbliche il programma L'espressione "agricoltura sociale" racchiude, com'è noto, una serie di attività e iniziative realizzate nell'ambito di un'impresa agricola che siano finalizzate a conseguire risultati di utilità sociale a beneficio di soggetti considerati deboli o svantaggiati. Il tutto coniugato però con il mantenimento di una base produttiva aziendale in ambito agricolo e/o agroalimentare. Spesso le fattorie che operano in questo settore, comunemente definite fattorie sociali, vengono dall'esperienza dell'agriturismo e, soprattutto, della didattica in fattoria: ciò a causa della propensione sviluppata da questa stessa tipologia di aziende ad accogliere un pubblico variegato all'interno del contesto produttivo e ad ascoltare e soddisfare le più diverse richieste di servizio di clienti-consumatori oggi certamente più esigenti che in passato.
A questa generale attitudine di servizio verso la clientela privata le fattorie sociali aggiungono una maggiore e qualificata consuetudine di rapporto con organizzazioni no profit operanti in ambito sociale e con le amministrazioni pubbliche e gli enti che a loro volta forniscono servizi ed assistenza in questo campo. È alle aziende operanti in questa direzione che Confagricoltura Bergamo ha voluto dedicare una particolare attenzione, sviluppando progetti finalizzati a stimolare e consolidare il comparto dell'agricoltura sociale in provincia. Su tutti spiccano tre progetti che concorrono a migliorare il benessere e la qualità della vita di persone ai margini della società. Una prima iniziativa è realizzata in cooperazione con "Carcere & territorio", l'associazione guidata da Gino Gelmi, da an-
ni impegnata sui temi della giustizia e della pena, sia sul piano culturale sia su quello sociale, perseguendo la pienezza dei diritti della popolazione detenuta e cercando di limitare il ricorso al carcere, sia nella fase processuale che in quella dell'esecuzione penale. Ciò avviene sia sostenendo le attività interne sia realizzando progetti di reinserimento sociale, centrati sull'attivazione di risorse abitative temporanee per chi ne è privo e di percorsi di inserimento lavorativo. A questa iniziativa, di recente, ha aderito anche l'azienda agricola Matteo Moioli di Scanzorosciate. "Si tratta di una modalità molto intelligente per recuperare e reinserire socialmente persone che hanno sofferto la realtà carceraria italiana e che hanno necessità di imparare un mestiere una volta usciti di galera - dice Francesco Tassetti di Confagricoltura Bergamo -:
l'opportunità di lavorare in un'azienda agricola del territorio è una grossa chance ed un modo per sentirsi nuovamente utili e vivi". Accanto a questo progetto, la Castel Cerreto Società Cooperativa Agricola di Treviglio e l'azienda agricola Emiliana Bertoli di Pontoglio, nell'ambito del programma "Etemenanki" curato dal Consorzio "Solco città aperta", hanno dato avvio a due borse lavoro per due rifugiati politici. Gli scopi di questo progetto sono quelli di rafforzare la possibilità di ricerca lavoro, tirocini lavorativi, assunzioni per rifugiati e potenziare le capacità del territorio di rispondere alle esigenze di inserimento lavorativo e sociale degli interessati. Nel caso della cooperativa di Treviglio è stata attivata la borsa lavoro di un ragazzo di 26 anni della Costa d'Avorio. "Abbiamo aderito a questa iniziativa perché ci sem-
bra un modo molto bello e positivo per integrare persone rifugiate politiche, magari giovani e in cerca di occupazione - dice sempre Tassetti -: abbiamo appena fatto partire questa borsa lavoro ospitando un ragazzo della Costa D'Avorio che abbiamo assunto con tutte le coperture Inps e Inail del caso: se la collaborazione dovesse andare bene, potremmo addirittura pensare ad un'assunzione a termine". Ma Confagricoltura Bergamo non chiude qui il proprio impegno verso il sociale, anzi ha appena terminato un Corso di agricoltura sociale finanziato in parte dalla Provincia di Bergamo e che ha previsto quattro incontri teorici e tre borse lavoro. Sempre con la Provincia di Bergamo sono, infine, in via di definizione le Linee Guida sulla agricoltura sociale di cui Confagricoltura Bergamo è attore protagonista. Filippo Grossi
La Cooperativa Castel Cerreto lancia una sfida all'agricoltura industriale, propone una produzione biologica, stagionale e di prossimità. Intende proteggere e valorizzare le qualità ambientali del territorio e lo vuole fare con la collaborazione degli abitanti del luogo. E' un nuovo modello di agri-
coltura: pulita, giusta e partecipata. A sostegno dei sopra citati obiettivi, l'azienda ha attivato il profilo facebook/Castel-Cerreto-Soc-Coop-Agricola che, con foto e video, aggiorna quotidianamente su quanto avviene in campo. Il prossimo appuntamento sarà la raccolta dei lamponi a settembre.
Esperienza innovativa alla Cooperativa Castel Cerreto di Treviglio
Una raccolta ‘‘self service’’ La frutta e le verdure scelte in campo dai consumatori Nell'agosto del 2012, grazie alla volontà e al coraggio imprenditoriale di tre soci, ha preso vita presso la Cascina "Pèlisa", a Castel Cerreto, una frazione di Treviglio, una cooperativa orto-frutticola biologica. Per realizzare ciò, Fabio, Matteo e Francesco hanno sfidato la tradizione - che vuole l'area vocata alla produzione di cereali - decidendo di coltivare a frutteto 10 ettari di proprietà degli Istituti Educativi di Bergamo. Chi frequenta quelle zone si sarà certamente accorto che negli ultimi mesi i terreni, rimasti per anni incolti, hanno cambiato volto. Dopo la lavorazione e la fertilizzazione dei
campi con l'apporto di letame, l'azienda si sta strutturando, sta prendendo forma e sono già visibili gli impianti di ciliegie, albicocche, vite da tavola, more, lamponi, ribes, uva spina, mirtilli, kiwi arguta, asparagi, meloni e fragole. Anche nel metodo di vendita il progetto cerca di essere innovativo. Chi è interessato ai prodotti coltivati, può recarsi direttamente in azienda, visitare i campi, conoscere gli agricoltori e raccogliere autonomamente i frutti con metodo self-service. La raccolta diretta è un'attività poco diffusa dalle nostre parti ma è una bella opportunità per scegliere il frutto maturo o l'ortaggio migliore immersi nella calma atmosfera campestre.
L’edizione 2013 della Fiera di Sant’Alessandro
Protagoniste le aziende di Confagri Bergamo Confagricoltura Bergamo partecipa anche quest'anno all'appuntamento più importante per il mondo agricolo provinciale: la Fiera di Sant'Alessandro, che apre i battenti dal 6 all'8 settembre al Polo fieristico di Bergamo. Lo fa con uno stand più grande, più ricco e più interattivo rispetto agli anni passati. Oltre a un'area vendita e istituzionale di ben 188 metri quadrati, ne sono previsti altri 32 di laboratori e attività didattiche, con corsi di degustazione, dimostrazioni di smielatura e caseificazione, intrattenimenti ludici ed educativi per bambini. Sono 13 le aziende socie di Confagricoltura presenti all'interno dello stand dove sarà possibile acquistare piante e fiori, formaggi vaccini e di capra, vino, olio, confetture, ortaggi sott'olio e farina. Per tutte le iniziative in programma l'obiettivo è di dare all'utente finale, sia esso un alunno o un ristoratore o un semplice consumatore, una migliore conoscenza delle qualità intrinseche dei prodotti
Per valorizzare il territorio e consolidare i rapporti tra l'agricoltore e i clienti, si sta studiando anche la creazione di un "percorso vita" che attraverserà il frutteto. Gli sportivi e le famiglie potranno fare jogging e passeggiare evitando i pericoli della strada (priva di marciapiedi e piste ciclabili), immersi in una campagna coltivata e pulita. L'obiettivo è quello di incoraggiare l'incontro diretto produttore-consumatore all'interno del luogo di produzione, al fine di consolidare la garanzia certificata della pratica biologica. Saranno gli stessi clienti i testimoni e i controllori delle buone pratiche aziendali, in un rapporto di massima trasparenza.
LE AZIENDE PRESENTI ALLA FIERA DI SANT’ALESSANDRO ✔ FOGLIA CLAUDIO LUIGI Ex Strada provinciale 104, n˚ 32 24040 Barbata Tel. 0363/905332 Cell. 335/768521 fogliadv@tin.it Vendita fiori e piante ornamentali. Manutenzione del verde. ✔ CARBONE MARCO Via Celadina, 6/a 24125 Bergamo Cell. 338/9774255 mcarbone58@libero.it Produzione e vendita di olio e mandorle della Sicilia. ✔ AGRITURISMO VILLA DELIZIA DI EREDI DOLCI FRANCESCO S.S. Via Marconi, 5 24050 Mornico al Serio Tel. 035 844078 villadelizia@alice.it Produzione di formaggi vaccini.
locali bergamaschi e di chi li produce, nonché di valorizzare la produzione tipica e stagionale e promuovere il contesto ambientale in cui questa avviene. Gli orari di apertura sono i seguenti: venerdì 6 settembre, 10-22,30; sabato 7 settembre, 10-22,30; domenica 8 settembre, 9-19. A lato le aziende presenti nello stand di Confagricoltura Bergamo che è collocato nell'area interna della Fiera, nel Padiglione A.
Confagricoltura Bergamo organizza nelle prossime settimane dei corsi di formazione in materia di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. Salvo diversa indicazione i corsi in aula si terranno nella sala riunioni della sede di Azzano San Paolo. Si riporta di seguito il programma completo e il calendario in via di definizione. ✔ Corso per RSPP Durata: 32 ore suddivise in 8 lezioni da 4 ore ciascuna tutti i martedì dal 15 ottobre al 3 dicembre compresi, dalle ore 16,00 alle 20,00. ✔ Corso antincendio A Durata: 4 ore di teoria - giovedì 10 ottobre, dalle 16.00 alle 20.00. ✔ Corso antincendio prova pratica (2 edizioni) Durata: 4 ore - date, orari e sede da definire. ✔ Corso pronto soccorso (più aggiornamento) Durata: 12 ore (8 di teoria e 4 di pratica: quest'ultima è valida anche come aggiornamento per chi ha svolto in precedenza la sola parte teorica) - date e orari da definire. ✔ Corso per RLS (aggiornamento) Durata: 4 ore - martedì 3 dicembre dalle 8,30 alle 12,30. ✔ Corsi di formazione (per dipendenti): generale: durata 4 ore - giovedì 14 novembre (in doppia edizione: dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 18); specifica per operai: durata 8 ore - giovedì 21 novembre e giovedì 28 novembre (entrambe le lezioni in doppia edizione: dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 18); specifica per impiegati: durata 4 ore (in doppia edizione: data e orari da definire). Per ulteriori chiarimenti e approfondimenti e per iscriversi ai corsi è possibile rivolgersi alla signora Lorena Gusmini dell'Ufficio Tecnico di Confagricoltura Bergamo (tel. 035/244480; e-mail: l.gusmini@confag ricolturabergamo.it).
✔ APICOLTURA MARTELLINI Via Galimberti, 28 24020 Scanzorosciate Tel. 035 655356 apimarte@gmail.com Prodotti dell'alveare, rivendita attrezzature apistiche. ✔ SOCIETA' AGRICOLA CAVALLI FALETTI S.S. Via Papa Giovanni XXIII, 23 24020 Villa di Serio Tel. 035 663246 - fax 035 50994188 azagr@cavallifaletti.it
Vendita diretta vino. ✔ IL CASTELLETTO AZIENDA AGRICOLA di Lussana Pietro Umberto Via Collina Alta, 58 - Loc. Castelletto 24020 Tribulina di Scanzorosciate Tel. e fax 035 4599270 ilcastelletto.agri@libero.it Olio Extravergine di Oliva DOP Laghi Lombardi, Monovarietale Sbresa e Plurivarietale, visite e degustazioni guidate. ✔ MOLERI PIERINO Via S. Croce, 6 - Loc. Grumello al Piano 24127 Bergamo Tel. 035 254021 pierinomoleri@libero.it Produzione formaggi vaccini, fattoria didattica ✔ IL FAGGIO AZIENDA AGRICOLA Via del Cereto, 1/B - Fraz. Dossello 24021 Albino Tel. 035 772485 info@agriturismoilfaggio.com Produzione formaggi e gelato di capra, salumi. Agriturismo. ✔ BERTOLI EMILIANA Via Giacomo Puccini, 22 25037 Pontoglio Cell. 320/7176778 aziendagricolabertoliemiliana@gmail.com Vendita piccoli frutti e confetture. ✔ SOCIETA' AGRICOLA EREDI FRANCO VITALI S.S. Via A. Grandi, 19
24040 Arcene (BG) Tel. 035/878116 aziendavitali@gmail.com Vendita latte crudo vaccino e farina di mais. ✔ SCOLARI SARA Via della Merletta 6/8 24011 Almè Cell. 347/5340414 info@lamerlettainawakan.it Produzione e vendita di formaggi caprini. Fattoria didattica ✔ AZIENDA VITIVINICOLA LA TORDELA di Bernardi Marco Località Torricella 24060 Torre de Roveri Tel. 035/580172 info@latordela.it Vendita vino. Agriturismo. ✔ MOIOLI MATTEO Via XXV Aprile, 5 24020 Scanzorosciate Cell. 339/5220725 ilsognodiarlecchino@alice.it Vendita di piante. Ortaggi sott'olio. Manutenzione del verde e disinfestazioni. ✔ TUTTI I COLORI DEL VERDE S.S. dei F.lli Bombardieri Via Cerlone, 8 24048 Treviolo Tel. 035/203440 tuttiicoloridelverde@virgilio.it Piante, fiori e tutto per il giardino. Garden Center.
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Borse & Mercati BMTI
Lunedì 2 settembre 2013 - CORRIERE AGRICOLO
News Caseari
a cura di BMTI ScpA
settimana 26/08/13 - 30/08/13
Analisi prezzi
Lattiero-caseari
Mercato caseario Nel primo grafico viene rappresentato l'andamento delle quotazioni del Grana Padano 10 mesi di stagionatura scambiato sulla Borsa Merci Telematica Italiana, sulle piazze di Brescia e Cremona, nel periodo compreso tra gennaio 2011 e luglio 2013. Le quotazioni corrispondono alla media dei prezzi dei contratti conclusi (a "pronta consegna" e franco partenza) ponderata sulle quantità scambiate.
Nel mercato del latte spot i prezzi si attestano attorno a 0,50 e/Kg a seguito di una elevata richiesta di prodotto; conseguentemente la produzione di Grana Padano è diminuita e provocherà una minore disponibilità di prodotto tra circa 7-8 mesi. L'aumento dei prezzi del Grana Padano perdurerà, con molta probabilità, anche nel corso del mese di settembre, rimanendo sui valori di 6,80-7,00 e/Kg per il formaggio fresco, mentre per il prodotto stagionato si concretizzeranno aumenti attorno a 30-40 centesimi. Per quanto riguarda il mercato del Parmigiano Reggiano il mercato ha risentito dell'aumento del prezzo del Grana Padano concretizzandosi con aumenti di 5-10 centesimi.
Nel secondo grafico viene rappresentato l'andamento delle quotazioni del Parmigiano Reggiano scelto 12 mesi di stagionatura scambiato sulla Borsa Merci Telematica Italiana, sulla piazza di Parma, nel periodo compreso tra gennaio 2011 e agosto 2013. Le quotazioni corrispondono alla media dei prezzi dei contratti conclusi (a "pronta consegna" e franco partenza) ponderata sulle quantità scambiate.
Quotazioni della Borsa Merci Telematica Italiana riferite al periodo 15/08/2013 - 21/08/2013 Quotazioni sui mercati a pronti (1) Categoria Cereali minori Grano duro Grano tenero
Granoturco secco Risone Sottoprodotti Macinazione
Erba medica disidr. Polpe barbabietola
Albicocche
Ciliegie
Nettarine
Peperoni
Pomodori
Prodotto Orzo leggero naz. Fr. duro com. Frumento tenero com. panificabile Frumento tenero naz. di forza Frumento tenero naz. panificabile Frumento tenero naz. panificabile sup. Mais Secco Naz. Balilla B Centauro A Ulisse A Crusca Tenero Rin Crusca Tenero Rin Crusca Tenero Rin Cruscame Duro Cub Cruscame Ten Cub Cruscame Ten Cub Cruscame Ten Cub Cruscame Ten Cub Farinaccio Dur Rin Farinaccio Dur Rin Farinaccio Dur Rin Farinaccio Ten Rin Farinaccio Ten Rin Farinetta Ten Rin Farinetta Ten Rin Farinetta Ten Rin Erba medica I qual. balloni Erba medica I qual. balloni Erba medica I qual. balloni Polpe estere diam. fino 10mm Polpe estere diam. fino 10mm Polpe naz. diam. fino 10mm Polpe naz. diam. fino 10mm Polpe naz. diam. fino 10mm Albicocche Altre Varietà Albicocche Altre Varietà
Franco Arrivo Arrivo
Prov. TOSCANA VENETO
Prezzo / 215 295
U.M. e/t e/t
Quantità 120 500
- UM t t
Arrivo
E. ROMAGNA
195
e/t
200
t
Partenza
E. ROMAGNA
222
e/t
180
t
Partenza
E. ROMAGNA
205,5
e/t
292
t
Partenza
E. ROMAGNA
220
e/t
30
t
Partenza Partenza Partenza Partenza Partenza Arrivo Arrivo Arrivo Partenza Partenza Arrivo Partenza Arrivo Arrivo Arrivo Partenza Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo Partenza Partenza Partenza Partenza Partenza Arrivo Arrivo Partenza Partenza Arrivo
203 259,31 292,96 336,54 144 147,727 147,783 164 159 160 161,667 156 170 170 168 189 190 205,333 220 220 240 240 240 230,5 235 235 235 233 1,1 0,6
e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e/t e / Kg e / Kg
60 90 300 150 140 110 300 90 90 30 270 30 90 90 30 30 120 180 180 30 250 25 75 120 120 60 90 30 431 340
t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t Kg Kg
Albicocche Orange Ruby
Arrivo
Albicocche Orange Ruby Ciliegie Ferrovia Ciliegie Ferrovia Ciliegie Ferrovia Ciliegie Ferrovia
Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo
Nettarine Pasta Gialla-I
Arrivo
Nettarine Pasta Gialla-I Nettarine Pasta Gialla-I Nettarine Pasta Gialla-I Nettarine Pasta Gialla-I Nettarine Pasta Gialla-I
Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo Partenza
Peperoni Lunghi Rossi-I
Arrivo
Peperoni Lunghi Rossi-I Peperoni Lunghi Rossi-I Peperoni Lunghi Verdi-I Pomodori Altre Varietà Pomodori Altre Varietà Pomodori Cenkara Rossi-I Pomodori S. Marzano A.S.N. DOP-I Pomodori S. Marzano A.S.N. DOP-I Pomodori Tondi Lisci Rossi-I
Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo Arrivo
VENETO PIEMONTE PIEMONTE LOMBARDIA E. ROMAGNA E. ROMAGNA LOMBARDIA E. ROMAGNA E. ROMAGNA LOMBARDIA LOMBARDIA VENETO E. ROMAGNA LOMBARDIA VENETO E. ROMAGNA LOMBARDIA LOMBARDIA PIEMONTE TOSCANA E. ROMAGNA LOMBARDIA VENETO E. ROMAGNA LOMBARDIA E. ROMAGNA LOMBARDIA MOLISE TOSCANA TOSCANA FRIULI VENEZIA G. TOSCANA LAZIO SARDEGNA TOSCANA UMBRIA FRIULI VENEZIA G. LAZIO LIGURIA PUGLIA SARDEGNA TOSCANA TRENTINO ALTO-ADIGE UMBRIA VENETO LOMBARDIA LOMBARDIA PIEMONTE PIEMONTE
Arrivo
1,32
e / Kg
442
Kg
1,056 3,259 5,524 3,382 2,89
e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg
715 17.286 10.096 5.184 1.220
Kg Kg Kg Kg Kg
1,056
e / Kg
3.169
Kg
1,211 1,092 1,5 1,221 0,5
e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg
9.204 8.064 1.512 117.713 794
Kg Kg Kg Kg Kg
1,246
e / Kg
4.457
Kg
1,419 1,32 0,75 0,5 0,17 0,9
e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg e / Kg
879 502 580 650 1.220 1.312
Kg Kg Kg Kg Kg Kg
LOMBARDIA
0,391
e / Kg
1.800
Kg
Arrivo
PIEMONTE
0,587
e / Kg
5.620
Kg
Arrivo
PIEMONTE
0,09
e / Kg
3.100
Kg
1)Le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media ponderata dei prezzi sulle quantità.
Quotazioni sui mercati a consegna differita (2) Categoria Erba medica disidr.
Polpe barbabietola
Prodotto Erba medica extra pellets_Set13 Erba medica I qual. balloni_Set13_Ott13 Erba medica I qual. balloni_Set13_Ott13 Erba medica I qual. pellets_Set13 Polpe naz. diam. fino 10mm_Set13
Franco Partenza Partenza Partenza
Prov. VENETO EMILIA ROMAGNA
Prezzo / 245
U.M. e/t
Quantità 90
- UM t
250
e/t
500
t
VENETO
250
e/t
250
t
Partenza
VENETO
235
e/t
300
t
Arrivo
CAMPANIA
245
e/t
60
t
Inbreve
) IL MERCATO DEL MAIS NAZIONALE Il mese di luglio è stato segnato da una serie di marcati ribassi per i prezzi all'ingrosso del mais secco nazionale, con i valori scesi ai minimi da fine giugno 2012. Nonostante le incertezze che gravano sul prossimo raccolto, sia in termini di rese produttive che di qualità della granella, i prezzi hanno risentito della scarsa domanda per uso zootecnico, del contemporaneo calo dei cereali a paglia (frumento tenero e orzo) e degli arrivi di merce estera. Sul fronte dell'import, in particolare, nei primi quattro mesi dell'anno sono state importate oltre 1,2 milioni di tonnellate, in crescita del 57,2% (pari ad oltre 400mila tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2012 (v. Tav. B). Un balzo dipeso dall'aumento degli arrivi di mais dai paesi extra UE, quintuplicati rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno, e che è stato trainato dalle importazioni di mais ucraino (oltre 500mila tonnellate in soli quattro mesi). Sul fronte dei prezzi, sulla piazza di Milano, il ribasso rispetto all'ultima rilevazione di giugno è stato di 23 e/t (-9,6%), con i valori del mais ibrido nazionale attestati a fine mese (rilevazione del 23 luglio) sui 216-217 e/t (franco arrivo). Flessione identica si è osservata sulla piazza di Verona, dove il mais ibrido farinoso è scivolato fino ai 207-208 e/t (franco partenza; rilevazione del 22 luglio). I ribassi, peraltro, hanno interessato anche il mais estero, con i valori del prodotto comunitario e non comunitario scesi a fine mese rispettivamente sui 226-230 e/t (-8,4%) e sui 237-241 (-8,8%) (CCIAA Milano). Realizzato da Ufficio Marketing - Milano (02/58438220) mercati@bmti.it In collaborazione con Area Prezzi - Roma (06/44252922) prezzi@bmti.it Per l'accreditamento ai servizi BMTI, consultare il sito www.bmti.it o contattare gli uffici BMTI
Varese
CORRIERE AGRICOLO - Lunedì 2 settembre 2013
Confagricoltura Varese e gli allevatori di capre esprimono la loro cauta preoccupazione
Lupi, un pericolo latente
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Disposizione ministeriale
Decespugliatori a disco: vietato Esemplare trovato morto a Gambarogno nel Canton Ticino il commercio Per la verità fin dall'ormai lontano 2008, Confagricoltura Varese sosteneva che la possibilità che il lupo tornasse in luoghi dove molti anni orsono era presente, non era fuori luogo. Ad un convegno a Giubiasco in Canton Ticino sui danni provocati da animali selvatici, i contadini ticinesi lamentavano l'abbandono di alcuni pascoli dell'alto Ticino in particolare nell'alta Val Bedretto per la presenza del lupo che già allora era presente e predava pecore ed altro bestiame. Fu in quella circostanza che sostenevamo la possibilità che il lupo scendesse dalle valli e, attraversata la piana di Magadino nel bellinzonese, scegliesse zone di predazione partendo proprio dai folti boschi di Indemini per arrivare nella valle del Giona e territori limitrofi.
Non avevamo sbagliato l'ipotesi perché il lupo trovato morto sui binari in località Vira a Gambarogno in Canton Ticino aveva attraversato la piana di Magadino e stava attraversando i binari del treno proprio nei territori confinanti con l'alta valle del Giona. Evidentemente il lupo cercava nuovi territori da presidiare ma il treno l'ha fermato. "La preoccupazione è soprattutto degli allevatori di capre che producono il latte per un formaggio di qualità: la formaggella del luinese che ha il marchio DOP." - ha dichiarato il direttore di Confagricoltura Giuliano Bossi - "Considerando che i capi devono essere lasciati liberi al pascolo sono più che fondate le preoccupazioni. È pur vero - ha continuato Bossi - che i lupi ritrovati sono soltanto due e per di più morti (a Vergiate nello
scorso novembre e quello di Gambarogno), però questi due casi non sono esaustivi per dimostrare che c'erano solo quei due o la presenza di altri lupi". "Il lupo ha continuato Bossi - è un animale schivo, in grado di non farsi vedere anche da chi tenta di verificare la sua presenza dall'alto. Certo che può essere un utile nemico dei cinghiali che hanno invaso e continuano a invadere le nostre Prealpi e che creano numerosi e continui danni, ma non dobbiamo dimenticare le capre al pascolo. È molto più agevole per il lupo attaccare una capra in al pascolo piuttosto che un cinghiale". Per il momento nelle nostre valli non sono stati avvistati lupi né tantomeno si sono verificati attacchi ma è necessario stare con gli occhi aperti soprattutto per gli allevamenti di capre al pascolo.
legale e/o unità operativa in provincia di Varese, regolarmente iscritte al registro delle imprese. La domanda di partecipazione alla manifesta-
zione potrà essere presentata fino al 31 agosto 2013. Per maggiori informazioni contattare l'ufficio economico di Confagricoltura Varese.
La manifestazione in programma il prossimo 22 settembre
Agrivarese in città 2013 Anche per il 2013, il 22 settembre, la Camera di commercio di Varese insieme a comune di Varese, Regione Lombardia, Associazioni di categoria e Consorzi del comparto agricolo di Varese, organizza la tradizionale fiera dell'agricoltura "Agrivarese in città" con l'obiettivo di promuovere e valorizzare la produzione agricola locale, favorendo l'avvicinamento del grande pubblico, famiglie, bambini e giovani, ai valori e alle professioni del mondo agricolo. Le finalità che la manifestazione intende raggiungere sono: ● valorizzare il patrimonio agrico-
lo e storico culturale locale, quale elemento di sviluppo e miglioramento della qualità del territorio; ● promuovere una alimentazione sana, di qualità con prodotti di provenienza certa ed a basso impatto ambientale; ● promuovere azioni che esemplifichino il concetto "il territorio consuma ciò che produce"; modalità che riduce i trasporti e consumi energetici, salvaguardando l'agricoltura locale e con essa gli spazi verdi e le tradizioni locali. Possono presentare richiesta per la partecipazione alla manifestazione le imprese agricole, aventi sede
Pubblicata dal Ministero del Lavoro il 23 ottobre la circolare n. 24 sul Divieto d'uso a seguito della decisione della Commissione europea relativa al divieto di immissione sul mercato di accessori di taglio del tipo a flagelli per decespugliatori portatili. Nel testo viene ribadito il divieto d'uso di accessori da taglio del tipo a flagelli per decespugliatori portatili come stabilito dal decreto del 26 aprile 2012 del Ministero dello Sviluppo. Gli strumenti in oggetto caratterizzati da parti metalliche collegate tra loro, possono far "insorgere rischi residui significativamente più elevati di rottura durante il funzionamento e di proiezione di oggetti rispetto alle lame metalliche costituite da un singolo elemento. Le parti metalliche degli accessori di taglio del tipo a flagelli e i loro organi di collegamento sono sottoposti a ripetuti elevati sforzi meccanici, allorché entrano in contatto con pietre, rocce e altri ostacoli e sono soggetti a rotture e a essere proiettati ad alta velocità. Possono inoltre provocare la proiezione di pietre con energia superiore a quella determinata dalle lame metalliche costituite da un singolo elemento. I dispositivi di protezione di cui sono dotati i decespugliatori portatili, non possono assicurare un'adeguata protezione contro gli accresciuti rischi provocati dagli accessori di taglio del tipo a flagelli costituiti da parti metalliche collegate". Viene quindi ribadito il divieto sia agli utilizzatori che ai datori di lavoro, confermando l'obbligo di disporre i lavoratori di attrezzature adeguate al lavoro e di tenere gli accessori vietati fuori servizio fino a nuove disposizioni.