Il Geometra Bresciano - n.4 del 2013

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IL GEOMETRA BRESCIANO

Anno XXXVIII N. 4 luglio-agosto 2013

Rivista bimestrale d’informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia con la collaborazione dei Collegi delle province di

Lodi Mantova Sondrio

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IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli.

Direttore responsabile Bruno Bossini

Sommario

Segretaria di redazione Carla Comincini

EDITORIALE - Elezioni del Collegio: quale il sistema più funzionale? 2

Redazione Raffaella Annovazzi, Lara Baghino, Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura Cinelli, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Matteo Negri, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Simonetta Vescovi, Giuseppe Zipponi

INTERVISTA - Topografia, settore strategico che chiede maggior tutela anche al nuovo regolamento 4

Hanno collaborato a questo numero Beppe Battaglia, Andrea Botti, Amedeo Dordi, Maria Tomasoni, Franco Robecchi,

Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 10 - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20 Di questa rivista sono state stampate 8786 copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 4 - 2013 luglio-agosto Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Costituita la “Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica” 12 DALLA CASSA - Aggiornamento, nuovi criteri e modalità della rateizzazione della contribuzione morosa 18 SCUOLA - Relazione didattica finale del corso I.F.T.S. per “Tecico superiore conduzione cantiere” 20 CATASTO - Agenzia del Territorio: ultimata entro il 2014 la scansione delle mappe d’impianto cartacee 24 SICUREZZA CANTIERI - Operatività del volontariato: limiti e responsabilità per i lavori di cantiere 26 ESTIMO - Stima di un appartamento in condominio senza area esterna 28

DAL COLLEGIO DI MANTOVA - Premiati i geometri mantovani neoiscritti e con 40, 50 e 60 anni di anzianità professionale 74 FORMAZIONE CONTINUA - Prevenzione incendi: il convegno di giugno del C.I.P.I., prossimo incontro a ottobre 77 MEDIAZIONE - Il ritorno della mediazione obbligatoria 78 AGRICOLTURA & FORESTE - Emissioni in atmosfera: gli essiccatoi hanno nuove regole80 TECNICA - La pietra di Filippo Brunelleschi e Steve Jobs 84 GEOLOGIA - La concentrazione di radon nelle costruzioni: misure, rimedi e considerazioni 88 CULTURA - La paternità latente di un capolavoro architettonico 92 RECENSIONI - Un utile manualetto per muoversi in sicurezza tra gru e cantieri 98 Novità di legge Aggiornamento Albo

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LAVORI DI GEOMETRI - Riqualificazione di un edificio per uffici secondo lo standard “Passive House” 34 URBANISTICA - Novità in materia edilizia dal “Decreto del Fare” 47 CONDOMINIO - Interventi ammessi alle agevolazioni IRPEF sulle parti condominiali 48 Interventi ammessi alle agevolazioni IRPEF sulle singole unità abitative 50 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Il punto sull’attività del Collegio geometri di Brescia e provincia 52 Agenda dei prossimi eventi 68 Meno burocrazia e più ristrutturazioni 70 DAL COLLEGIO DI LODI - Rinnovo del Consiglio Direttivo del Collegio geometri e geometri laureati di Lodi 72

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EDITORIALE Bruno Bossini

L’

imminenza delle elezioni di rinnovo del Consiglio Direttivo provinciale per il prossimo mandato dal 2013 al 2017 (si terranno dal 24 al 28 settembre prossimo) e la contemporaneità della discussione che si è da tempo aperta sulle norme del nuovo regolamento professionale in tema di sistemi elettivi ci inducono, per quanto possibile, ad approfondire l’argomento. È anche questa un’occasione per stimolare un dibattito fra le forze della categoria, consci che anche una proficua discussione a 360° sul tema del sistema elettivo consentirà a breve di addivenire all’auspicata approvazione di quel nuovo ordinamento così importante per il futuro dei nostri iscritti, soprattutto per i più giovani di loro. Ci auguriamo nel contempo che interessi di potere e “poltrone”, come purtroppo la politica insegna, non vanifichino, in discussioni interminabili e veti incrociati, l’intendimento ancora vivo nella categoria, che mira a sollecitare dinamiche di miglioramento strutturale ed operativo ancor più urgenti ora, nel momento di così grave crisi economica che viviamo. Ma andiamo con ordine. Cominciamo cl dire, anche se è cosa ovvia, che le incombenti elezioni non potranno 2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

Elezioni del Collegio: quale il sistema più funzionale?

che tenersi con le norme e le regole vigenti. Come sappiamo queste ultime prevedono che in seconda convocazione e con il quorum minimo del 25% degli aventi diritto al voto l’elezionedei consiglieri (in numero di quindici) avvenga direttamente in prima istanza per coloro che avranno conseguito il 50+1% dei voti, mentre quelli che avranno ricevuto voti, senza raggiungere però tale quota, saranno scelti con successivo ballottaggio senza quorum di presenze. Consuetudine vuole che a Brescia – si può dire da sempre –, al fine di evitare il ballottaggio che offre quasi sempre risultati contraddittori rispetto alla prima votazione, si sia scelta la strada del “listone”. In sostanza, agli iscritti elettori per comodità, ma senza alcun obbligo di voto (ben sappiamo

infatti che tutti gli iscritti hanno comunque diritto ad essere eletti), viene proposto un elenco di 15 nominativi (tale è il numero dei consiglieri da eleggere) per la formazione del Consiglio Direttivo. È prevista, ovviamente, anche la formazione di altre liste o di altri nominativi da votare. Da quest’anno, e questa è una novità sostanziale che recepisce in parte le direttive del nuovo ordinamento ed individua una forma di rappresentatività più democratica e trasparente, il Presidente uscente con un comunicato ufficiale agli iscritti li ha invitati a presentare la loro disponibilità a candidarsi. Ha anche molto opportunamente precisato nella circolare che i requisiti richiesti dal nostro Collegio per la carica di consigliere sono da sempre improntati alla “gratuità, dedi-

zione e lungimiranza”. Tali disponibilità che dovevano pervenire al Collegio entro il 7 settembre scorso, non si sa ancora se confluiranno in una o più liste separate, ma resta il fatto che un criterio di maggior democraticità come quello testè adottato consentirà, quanto meno, agli iscritti votanti una maggior pluralità di scelta. Qualsiasi sia la modalità di presentazione delle candidature saranno comunque eletti i maggiori 15 votati. Saranno i consiglieri tutti votati in prima istanza o si renderà necessario procedere ad un successivo ballottaggio, già peraltro fissato per il giorno 10 ottobre. Vedremo. Resta comunque incontestabile il fatto che tutto ciò offrirà almeno la possibilità di un maggior ricambio generazionale, in attesa che nuove norme in merito – che ci auguriamo saranno approvate – siano varate per essere utilizzate almeno nel 2017. Possimo almeno sperarlo!

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veniamo alla controversa proposta sulle nuove regole relative ai sistemi elettivi che la categoria dovrà adottare e che potrebbero radicalmente cambiare quelle ora vigenti, ritenute obsolete e non rispondenti ai dettami delle direttive europee. L’articolo 24 della “bozza” riduce drasticamente il numero dei


EDITORIALE La nota del Presidente Dialogo ialogo: termine di nobili intenzioni, ma spesso abusato nel vero significato. Nei tempi antichi le norme principali che regolavano il convivere erano tre: secondo buon senso, secondo comportamento del buon padre di famiglia e dialogo. Nei tempi attuali per riuscire a convivere sono state scritte migliaia di leggi e più ancora di norme interpretative delle leggi per regolare qualsiasi attività del cittadino, sia esso Capo di Stato o di Governo, politico, amministratore pubblico, professionista o semplicemente persona che vive su questa terra, trascurando il dialogo. La mancanza di dialogo ci ha portati ad interpretazioni come “muro contro muro”, “conflittualità permanente”, eccessivi egoismi, dilagante potere della finanza speculativa, burocrazia esasperante, che condizionano la vita del cittadino a qualsiasi livello. Quando un individuo asserisce di essere più bravo di te e di tutti gli altri messi insieme potrebbe essere anche vero, ma il rifiuto del dialogo e del confronto riduce l’asserzione ad un’arrogante presunzione. Quanti “Napoleone” sono passati su questa terra ed ognuno ha avuto la sua “Waterloo” e relativa “Isola d’Elba” o la sua “Sant’Elena”. Chi ha snobbato il dialogo è sempre finito male. Viceversa chi con grandi idee ha dialogato mantenendo nobili comportamenti ha raggiunto importanti risultati per sé e per la comunità. Lasciamo da parte le considerazioni generali, ma soffermiamoci in

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consiglieri che dovrebbero passare da 15 a 9/7 a seconda del numero degli iscritti all’Albo. Prevede poi che non potranno essere eletti per più di tre mandati (mentre il Presidente non potrà più essere eletto dopo il secondo) e che per essere eleggibili devono almeno aver maturato 5 anni di iscrizione. L’articolo 35 propone, invece, che l’elezione del Consiglio Direttivo sia fatta sulla base di liste tra loro contrapposte, il cui capolista si propone, in caso di vittoria, alla carica di presidente. Nel nuovo Consiglio dovrà essere presente comunque una rappresentanza minoritaria pari a un quinto del numero dei consiglieri preso dalla seconda lista maggiormente votata. Nel caso specifico di Brescia, su nove consiglieri compreso il presidente, la quota di minoranza sarebbe di 1. Si tratta, come vedete, di una rivoluzione copernicana delle attuali regole, che intende in-

dirizzare l’elezione verso una procedura più vicina a quella delle elezioni politiche e amministrative che, in verità pone, a mio parere, non pochi problemi di tipo attuativo. Vediamoli. Anzitutto i nuovi consiglieri per essere eletti devono far parte di una squadra di uniformi indirizzi programmatici e ciò preclude, di fatto, ai cosiddetti “indipendenti” la possibilità di far parte del Consiglio Direttivo. C’è poi il problema della contrapposizione programmatica delle liste che non si sa come, con quali mezzi e dove dovrebbe essere “spiegata” agli elettori, ancor più sapendo della loro scarsa propensione ad interessarsi delle “cose” del Collegio (vedi i ridicoli numeri di partecipanti alle assemblee che ogni volta siamo costretti a denunciare). Non si intravvedono reali possibilità di contatto tra i promotori delle liste e i loro possibili elettori e di democratico

casa nostra, nella nostra categoria professionale, tanto osteggiata, ma tanto apprezzata. Negli ultimi tempi molta attenzione è stata polarizzata dalle elezioni di casa nostra, elezioni del Consiglio Nazionale, della Cassa e di numerosi Consigli di Collegi provinciali. L’augurio principale nella gestione dei vari Consigli provinciali, nonché nazionali e Cassa è che prevalga il buon senso ed il dialogo, elementi indispensabili per il raggiungimento di positivi risultati. Insisto sul dialogo che considero elemento indispensabile per evitare contrapposizioni inutili e dannose. Con le contrapposizioni si blocca tutto, non si risolve niente e si esasperano gli animi. La base, cioè tutti gli iscritti ai nostri Albi non aspettano ripicche e antagonismi dannosi a tutta la categoria, ma capacità di iniziative, buon senso ed ampio dialogo con tutti ed a qualsiasi livello. Non si illudano i “bravi” che si isolano, perché anche se vi sono parecchi meno bravi, c’e sempre qualcuno più bravo di loro. La categoria si aspetta concordia, grande impegno a difesa del geometra con ampio e totale dialogo con tutti e con la collaborazione di tutti i nostri iscritti per la difesa della nostra professione e della scuola per geometri ora CAT. Questo è il mio augurio, al quale aggiungo i migliori auguri e cordiali saluti a tutti i colleghi. Il Presidente, Giovanni Platto

confronto di tesi programmatiche contrapposte da votare. Non avverrà che la disputa, se così la vogliamo chiamare, finirà per interessare comunque poche decine di iscritti? Trovo invece molto ragionevole per la funzionalità ed operatività del Consiglio la riduzione del numero dei consiglieri, così come ritengo assolutamente necessario l’abbassamento del quorum di validità dell’elezione in seconda convocazione al 10% degli aventi diritto (articolo 35/2). È una proposta da attuare perché potrà drasticamente ridurre la necessità di ricorso al ballottaggio con tutti i vantaggi che da ciò deriveranno. Per Brescia, con i suoi 3.000 iscritti, sarà sufficiente la presenza di poco più di 300 aventi diritto per la validità del voto in seconda istanza. Trovo, in sostanza e per concludere, più fattibile e realizzabile un ricambio generazionale che produrrà idee nuove (perché è questo, di

fatto, che intendono perseguire le nuove norme proposte) allargando via via di voto in voto la base di quelli tra gli iscritti che intendono occuparsi della categoria senza ambire a profitti personali, piuttosto che attraverso uno “scontro” tra programmi e opinioni diverse da realizzare, di squadre di tesserati contrapposte. La categoria – ricordiamocelo – è in prevalenza costituita da iscritti che esercitando la loro professione in modo autonomo, sono molto spesso individualisti e non sempre le loro idee si conciliano con quelle di altri. Non è peraltro detto che un singolo geometa purché – come dice il Presidente – «0molto motivato e conscio dell’impegno che l’aspetterà» a favore della categoria non sia in grado di apportare ad essa gli stessi contributi innovativi che potrebbe produrre un suo collega che gode del privilegio di far parte della lista che ha vinto le elezioni. È un parere che siamo pronti a discutere. ❑ IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 3


INTERVISTA

Topografia, settore strategico che chiede maggior tutela anche al nuovo regolamento La topografia è da sempre tema principe della professionalità del geometra, elemento costitutivo del suo lavoro, una delle competenze che forse in maniera più esclusiva appartiene al nostro stesso Dna. Ecco perché il secondo confronto che abbiamo voluto promuovere sul nuovo Regolamento professionale, dopo quello iniziale sulle costruzioni, riguarda proprio la topografia: i nodi della professione in questo campo e le risposte che prova ad offrire la bozza di Regolamento, tutt’ora in discussione prima dell’approvazione definitiva da parte dell’assemblea dei presidenti di Collegio. Per questo abbiamo incontrato nella sede del nostro Collegio i geometri Umberto Timoteo Cadeo di Chiari, Francesco Permari di Orzivecchi, Fabio Parzani di Travagliato, Adamo Pluda di Bedizzole ed Andrea Plebani di Erbusco che hanno accettato di discutere con il direttore della nostra rivista Bruno Bossini proprio dei temi più urgenti della professione in questo settore così specifico ed esclusivo dell’attività del geometra, cercando anche di fornire un contributo puntuale alla miglior definizione del Regolamento. E la discussione, da questo punto di vista, non è stata certo avara di indicazioni, con più d’una richiesta di integrazione e di riscrittura di quella parte dell’articolo 3 che riguarda proprio la definizione delle 4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

competenze e del lavoro del topografo. Un contributo offerto alla riflessione dell’intera categoria che parte purtroppo dalla constatazione che neppure la topografia è più un’”isola felice” tra le attività della nostra categoria, esposta ai venti devastanti della crisi economica (soprattutto in termini di riduzione del lavoro e di rinvio sistematico dei pagamenti quando non di veri e propri insoluti) , interessata da una concorrenza senza quartiere e spesso senza qualità. Una competenza che, come tutte le altre, chiede alla categoria attenzione e interventi di salvaguardia ben mirati nell’interesse non solo dei geometri, bensì della collettività che ha diritto di pretendere, se lo paga, un servizio di alto livello professionale quale i geometri vogliono dare. Il testo che segue riassume per quanto possibile un lungo e proficuo scambio di opinioni offerto alla riflessione di tutti, mentre nel box pubblichiamo l’estratto della bozza di articolo 3 del nostro Regolamento che riguarda questa branca della nostra operatività.


INTERVISTA

rima di entrare nel merito delle questioni professionali al centro di questa nostra chiacchierata, penso valga la pena di presentarci, di capire le nostre storie professionali anche per consentire a chi ci leggerà di essere più pienamente partecipe delle nostre riflessioni. Io sono Bruno Bossini, sono il direttore del Geometra bresciano e sono ormai un “vecchio” geometra che solo nella prima parte della sua attività si è occupato di topografia quando tale branca della nostra operatività era fatta di stadie e tacheometro. Ho fatto le mie belle poligonali e mi sono dannato l’anima pure sulle compensazioni, ma poi quando erano necessari rilievi mi sono sempre affidato a professionisti come voi, a colleghi che si sono specializzati in questa branca delle nostre competenze. Sono dunque anch’io come moltissimi nella nostra categoria, un po’ lontano dalle vostre tematiche specifiche, tecniche e di lavoro. So che vi siete dovuti tutti aggiornare parecchio per l’avvento di nuove, spesso costose ma necessarie tecnologie e vi vedo, in un certo senso, come a un gruppo di colleghi privilegiati che hanno dalla loro una competenza gratificante ed esclusiva, che praticamente nessuno contesta (almeno quanto è contesa la professione in altri ambiti, a cominciare dalle costruzioni). Vi vedo insomma come colleghi relativamente fortunati, con meno problemi di altri, con meno necessità di quella tutela forte che la gran parte dei geometri chiede alla categoria.

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Plebani: «Mi spiace deluderti, direttore, ma siamo anche noi nelle condizioni di tutti, alle prese con un mercato fermo, una concorrenza diffusa, una guerra di tariffe assolutamente insostenibile e pagamenti ormai aleatori. Ma ne parleremo. Prima mi presento: mi sono diplomato nel 1998 e dopo il praticantato presso lo studio di un collega ho avviato il mio studio. Faccio come tutti i colleghi di questo settore sia topografia che pratiche catastali e mi sono specializzato nell’uso delle “moderne tecnologie”, a cominciare dal Gps (che in verità non è solo Gps ma per comodità di comprensione continueremo a chiamare così), aggiornandomi e seguendo corsi di specializzazione che mi hanno poi permesso pure di diventare docente nei corsi base destinati agli altri colleghi. Lavoro prevalentemente per i col-

leghi e su loro incarico». Pluda: «Mi sa che tutti ti deluderemo direttore: la nostra non è un’isola felice, anzi, e dopo questa chiacchierata ne sarai convinto anche tu. So che per molti colleghi noi dobbiamo solo schiacciare tre bottoni su un computer ed il gioco è fatto, e il nostro lavoro ormai “lo fa la macchina”, ma non è così, almeno non è così per chi vuol effettuare un rilievo a regola d’arte e offrire un lavoro preciso, utilizzabile dal progettista ed incontestabile. Lo diremo meglio dopo. Per presentarmi dico solo che mi sono diplomato nel 1989 che ho uno studio specializzato e aggiornato come tutti per svolgere pratiche topografiche e catastali. Lavoro prevalentemente per i colleghi e su loro incarico, pochissimo con la pubblica amministrazione». Permari: «Mi sono diplo-

Estratto dalla proposta di “Nuovo Regolamento Professionale dei Geometri Italiani” […] Articolo 3 - Oggetto della professione […] B) Nei settori delle misurazioni territoriali, della topografia, della cartografia, della geomatica, del Catasto, delle rappresentazioni tematiche sociali, dei diritti reali, delle consistenze immobiliari e della fiscalità correlata. Opera nelle seguenti attività: a) Misura di tutti i dati necessari per definire la dimensione, posizione, forma e contorno di qualsiasi parte della Terra stessa e per monitorare le relative modifiche. b) Posizionamento e controllo degli oggetti nello spazio e nel tempo, delle caratteristiche fisiche degli oggetti e delle strutture, sopra e sotto la superficie della terra. c) Sviluppo, prova e taratura di sensori e di strumenti e sistemi per la finalità di cui sopra e/o per altri scopi di rilevamento. d) Acquisizione e uso delle informazioni territoriali sia da distanza ravvicinata che tramite piattaforme aeree e/o segnali multispettrali e sviluppando l’automazione di questi processi. e) Determinazione e ripristino della posizione dei confini del territorio pubblico o privato, compresi i confini nazionali e internazionali. f) Indicazione delle traiettorie di reti viabili, idrauliche ed impiantistiche con determinazione dei relativi parametri. g) Registrazione/accatastamento/variazione di ogni archivio immobiliare presso i catasti e tutti gli enti. h) Gestione di sistemi informativi georafici e raccolta, archiviazione, analisi, gestione, visualizzazione e diffusione dei dati. i) Rilievo ed analisi degli oggetti e dei fenomeni territoriali ed ambientali, visualizzazione e comunicazione delle relative informazioni in mappa e modelli numerici; j) Rilievo e studio dell’ambiente naturale e sociale, misura delle risorse terrestri e marine, della viabilità e della navigazione. (Le competenze di cui sopra, saranno implicitamente modificate e aggiornate per recepire le variazioni delle tecniche e delle strumentazioni afferenti il settore). L’attività tecnica nei settori sopra indicati, sarà strettamente connessa alla gestione dell’ambiente e del territorio e svolta sia in ambito pubblico che privato. La figura professionale del geometra è vocata a svolgere l’attività direttiva ed ispettiva nel settore geomatico, per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Per l’attività di cui sopra, il geometra non laureato dovrà operare entro il campo topografico e laddove non siano richieste elaborazioni numerico matematiche facenti uso degli algoritmi tipici della matematica superiore.

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INTERVISTA Geom. Adamo Pluda di Bedizzole

mato nel 1977, sono iscritto al Collegio dal 1981 e sono nello studio, associato con mio fratello. Ho cominciato quando ancora gli strumenti potevi noleggiarli al Collegio e poi ho fatto investimenti praticamente ogni anno per acquistare e rinnovare la strumentazione di cui disponevo ed aggiornare la mia preparazione. Ormai credo, direttore, che la tua visione idilliaca del nostro lavoro sia già alle ortiche: siamo nel cuore della crisi anche noi, anzi forse siamo tra quelli messi peggio, quelli che lavorano per primi e che, se va bene, vengono pagati per ultimi». Cadeo: «Mi sa che sono il geometra che ha più anni di lavoro alle spalle: mi sono infatti diplomato nel 1968 e poi ho lavorato per una quindicina d’anni in una impor-

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tante ditta milanese che faceva grandi rilievi anche all’estero. Quindi sono venuto a Brescia, ho aperto il mio studio e per un decennio ho fatto rilievi soprattutto per gli elettrodotti dell’Enel, quindi per una committenza di fatto pubblica. Qualche anno fa però le gare d’appalto per questi lavori sono divenute più opache, il rapporto con la committenza meno lineare ed ho deciso di andare in pensione. Anche perché per stare al passo con i tempi avrei dovuto affrontare pesanti investimenti dal ritorno quanto mai aleatorio. È per questa ragione che mi sono ritirato, ed anche perché con queste tecnologie moderne ho avuto l’impressione che un po’ la nostra storia, almeno la mia storia e la mia esperienza venissero cancellate».


INTERVISTA Geom. Andrea Plebani di Erbusco

arginare e non crea beneficio per nessuno».

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Parzani: «Anch’io mi occupo quasi esclusivamente di catasto e topografia anche se a questa scelta sono arrivato seguendo una strada un po’ diversa dagli altri. Mi sono diplomato nel 1987 ed ho infatti cominciato nello studio di famiglia; quasi subito ho scelto di specializzarmi nella topografia e lavorando di fatto per lo stesso studio. Una specializzazione che anno dopo anno è però cresciuta, convincendomi ad aprire uno studio da solo, dove oggi lavoro con altri sette colleghi, fornendo servizi topografici a tutto il mercato, quindi ad altri colleghi, a privati ed enti pubblici. Di fatto non ho mai smesso di studiare e fare corsi, la nor-

mativa catastale in continua evoluzione ed il collegamento con le materie tributarie, l’interazione delle stesse con la pubblica amministrazione ci hanno obbligato ad un aggiornamento continuo, di contro non ho mai smesso di investire in tecnologia e formazione sull’uso della stessa; oggi lavoriamo un po’ in tutto il nord Italia perché la nostra alta professionalità è riconosciuta. Purtroppo però sono vittima anch’io dei problemi di tutti: concorrenza improvvisata a tariffe lontanissime anche solo dai costi per un lavoro minimamente accettabile, pagamenti incerti e insoluti in crescita. Un mal comune che è impossibile

ià dalle vostre presentazione personali ho avuto un assaggio dei problemi che dovete affrontare ogni giorno e salutiamo dunque quell’immagine di isola felice che mi ero costruito. Vorrei però ora provare a inquadrarli nel nostro nuovo Regolamento, ovvero leggerli alla luce di quanto è scritto nella bozza dell’articolo 3, chiedendovi se vi sentite compiutamente rappresentati nella sua definizione, se qualcosa manca, se qualcosa va corretto o meglio scritto. Parzani: «Voglio essere diretto e dire subito che quella differenza tra le competenze del geometra e quelle del geometra laureato, cosi asettiche come impostate nella bozza di riforma non mi convince. In pratica qui si dice che quanto ciascuno di noi già sostanzialmente fa quando si occupa d’un rilievo complesso o meno, rimanda a conoscenze di matematica superiore che solo il geometra laureato possiede. Non è così. Noi tutti già operiamo utilizzando algoritmi complessi che abbiamo acquisito con corsi specifici o nella pratica di ogni giorno. Conviene dire a chi ha steso questo testo che la realtà quotidiana è diversa, sarebbe assurdo mettere fuorilegge chi opera da anni nel settore, per aprire la strada ad esperti ancora tutti da inventare. Ripeto: va riscritto per tutelare chi già opera con professionalità e correttezza, senza metterci ulteriormente in difficoltà. Posso condividere che la figura del topografo, nelle

nuove e future generazioni, preveda un corso di laurea specifico. Oggi tale formazione in campo topografico con competenze di matematica superiore è data solo dalle facoltà di ingegneria, che prevedono corsi in topografia e gestione del territorio … meditate gente meditate!» Cadeo: «Io invece ho l’impressione che questa dicitura sia corretta. Ditemi voi in quale scuola superiore per geometri si fa la matematica delle matrici che è alla base di un moderno rilievo complesso, anche con strumentazione aggiornata. Di fronte a problemi complessi servono competenze matematiche che possiede ad esempio chi ha superato l’esame di analisi matematica in una facoltà universitaria. Il geometra topografo alla luce delle nuove tecnologie, di cui le principali sono GPS e Laser, è il tecnico principale a cui le nuove strumentazioni sono destinate, svolgendo la sua attività sia d’ufficio e prevalentemente di campagna, intendendo per campagna non “campo topografico” ma un complesso di problematiche e di organizzazione dell’ambiente in cui operare. Le nuove tecnologie sono nate da svariate attività scientifiche, studiate e realizzate con algoritmi matematici e confluiti nei relativi software. Il geometra è in grado di assimilare e far funzionare egregiamente, con una adeguata formazione detti programmi, per il compimento sia di rilievi, e relaIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 7


INTERVISTA Geom. Umberto Timoteo Cadeo di Chiari

tive elaborazioni circoscritti, ma anche di grandi lavori». Parzani: «Non sono d’accordo e ripeto: non è l’università che mi garantisce le conoscenze delle quali ho bisogno per il mio lavoro di tutti i giorni. Il geometra formato con diploma e corsi di aggiornamento seguiti a dovere sa fare tutte queste cose, soprattutto sa usare correttamente gli strumenti ed anche se non è un matematico provetto conosce perfettamente le procedure che usa e le mette in pratica in modo da ottenere un risultato esatto e certificato». Plebani: «Sono in perfetta sintonia con Parzani e giudico la dicitura dell’articolo 3 che ci riguarda molto limitativa, aggiungerei che con una definizione come questa rischiamo di pagare un prezzo altissimo senza migliorare minimamente il servizio che diamo alla società, il geometra viene relegato a semplice soggetto operatore del

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rilievo in campagna ed i dati devono essere elaborati dal geometra laureato. Sono

d’accordo con Parzani: questa parte va riscritta. È vero, ad esempio, che il Gps

utilizza algoritmi complessi e matematica delle matrici, ma se si padroneggiano le procedure e la tecnologia, se ci si tiene aggiornati sui problemi che si possono incontrare servendosi di determinati strumenti si arriva al risultato corretto e si offre un servizio professionalmente ineccepibile». Pluda: «Anch’io la penso come Parzani e Plebani e sono convinto che questa formulazione è penalizzante e va riscritta. In fondo anche qui come nelle altre competenze del geometra, l’aggiornamento della tecnica e delle conoscenze porta al mutamento delle conoscenze, all’affinamento delle procedure, alla comparsa di nuove tecnologie. Ma qui come altrove, noi ci siamo adeguati, anzi, spesso abbiamo contribuito a migliorare tecniche e procedure, segnalato e risolto problemi. Occorre che nella definizione non si pongano divisioni tra geometri e geometri laureati: ogni professionista è abilitato a fare quello che ha imparato a fare, con i corsi o con l’esperienza. Non è già così per le abilitazioni nel campo della sicurezza o in quello della certificazione energetica o ambientale? Qualcuno ha parlato in quei casi di laurea? No, non facciamolo solo per i topografi». Cadeo: «Scusate se insito, ma ho l’impressione che a voi sfugga il basso livello di professionalizzazione al quale è arrivata la scuola superiore oggi. Io so che ciascuno di voi sa fare perfetta-


INTERVISTA Geom. Fabio Parzani di Travagliato

mente il suo mestiere, usa a ragion veduta il Gps e sa leggere e porre rimedio a errori e malfunzionamenti (peraltro previsti e prevedibili). Ma i ragazzi che escono oggi dall’istituto per geometri e che hanno superato l’esame di Stato non sono in grado di fare un rilievo corretto; spesso si limitano a portare sul campo lo strumento tecnologicamente avanzato e a schiacciare tre tasti perché gli mancano le basi. Ed invece noi dovremmo batterci perché nella professione entri un collega che almeno sa i propri limiti, i limiti delle proprie conoscenze e della propria competenza. Non so se per il salto di qualità serva la laurea o i corsi, so che il diploma e l’esame di Stato non bastano più». Plebani: «Purtroppo questa constatazione di Cadeo è vera, drammaticamente vera. Ciò che mi spaventa oggi è proprio la scuola, la scuola che sta mettendo da parte

tutti i contenuti concreti, realmente professionalizzanti, le tecniche topografiche di base, limitandosi alla ripetizione ex cathedradi qualche formuletta che i ragazzi imparano a malapena ad utilizzare, con pochissime, spesso nessuna esercitazione. Il problema maggiore per la categoria è la formazione, nel nostro settore ed anche negli altri caratterizzanti la nostra professione». Permari: «Ha ragione Plebani, anche se aggiungerei che pure noi, che avevamo più concretezza durante gli anni di istituto superiore, abbiamo però avuto bisogno d’un lungo tirocinio sul campo prima di poter fare da soli. Provate a ricordare i vostri inizi e vedrete che nessuno sapeva fare un rilievo da solo dopo la maturità; abbiamo tutti imparato dai colleghi, con i corsi, con lo studio ulteriore e tanta esperienza». Plebani: «Tutto vero, veris-

simo, ma oggi c’è un problema in più: oggi c’è la tecnologia che ti può dare l’er-

rata convinzione di aver fatto un rilievo correttamente, mentre la realtà è tutt’altra. Mi spiego: oggi ci sono colleghi, che si comprano un sistema Gps e vanno in campagna a fare un rilievo. E se il programma non dà errore sono convinti di aver fatto un rilievo corretto. Purtroppo però non è così perché la macchina può generare in taluni casi falsi positivi che occorre saper valutare e scartare, effettuando le verifiche del caso , sapendo su quale rete ci si è appoggiati, quali punti si sono presi a riferimento, qual è la scala di approssimazione delle diverse letture. Il bravo tecnico non è colui che crede di non sbaIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 9


INTERVISTA Geom. Francesco Permari di Orzivecchi

gliare, ma colui che sa di quanto può sbagliare. Tutte cose note, che nei corsi insegnamo; certo, se un collega si accontenta della spiegazione di tre ore del venditore dello strumento…» Parzani: «Mi pare che Plebani abbia centrato il nocciolo di uno dei problemi maggiori della categoria che ne trascina a cascata molti altri. Per darvi un esempio vi dirò solo che nella mia esperienza di questi ultimi anni sempre più spesso sono stato chiamato a verificare rilievi fatti male da altri. Casi macroscopici con immobili che, disegnati sulla base di rilievi errati, entravano in proprietà altrui, finivano su alcune strade, su torrenti, addirittura senza quotazioni dei dislivelli. Spesso si tratta di lavori malfatti che hanno però avuto l’ok dalla macchina che, mal posizionata o basandosi su informazioni parziali, ha generato risultati lontani dalla realtà. E

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quando dico che queste situazioni provocano guai a cascata non mi riferisco solo ai problemi dell’utilizzatore

di questi rilievi, ma anche al fatto che il mercato è invaso da proposte di colleghi a tariffe irrisorie, perché basate

su rilievi mal fatti ma che la macchina comunque valida. Mi spiego: se io per un rilievo devo uscire in campo magari per un’intera giornata, con una stazione totale e gps, decine di letture, la verifica continua del lavoro, con magari un paio di aiuti; chi fa la tariffa stracciata si limita a perdere una mezzora di lavoro sul campo, un paio di letture e il resto del lavoro … “ricostruito a tavolino” … Ovviamente non è lo stesso lavoro, ma il committente se ne accorge solo quando comincia a tracciare per costruire; a verificare la correttezza delle coerenze, e allora sono guai perché il progetto va rifatto, perché non si rispettano vincoli, ecc.». Pluda: «Anch’io constato spesso il basso livello del lavoro di tanti colleghi, soprattutto giovani. Si accontentano, in sostanza, che il software dello strumento restituisca l’ok all’inserimento dei dati, pensando lui alle


INTERVISTA

compensazioni, mentre si dovrebbe ricordare che noi non ci limitiamo a dare dei dati d’un rilievo, ma certifichiamo da professionisti che quei dati e quel rilievo sono corretti».

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ercando di mettere un primo punto alla nostra discussione, mi pare di poter dire che la maggioranza di voi ritiene questa definizione dell’attività del geometra topografo contenuta nell’articolo 3 riduttiva e penalizzante. Lo faremo presente a tutti i livelli, aggiungendo una raccomandazione per la formazione permanente anche in questo settore, per l’organizzazione di corsi anche da parte del nostro Collegio. Permari: «Sì, anche se va detto che i corsi non mancano al nostro Collegio; semmai vanno migliorati, intensificati, resi quasi obbligatori per chi vuol mantenersi al passo con le nuove richieste del mercato». Parzani: «Credo sia davvero un’urgenza e quasi un’emergenza: occorre imporre l’aggiornamento poiché vedo davvero tanta, troppa impreparazione tra i colleghi, soprattutto fra i più giovani. E in molti casi non è neppure colpa loro perché hanno sempre ascoltato chi gli diceva che basta avere lo strumento adatto e si può far tutto. Non è così: occorre conoscere lo strumento, saperne i limiti, oltre ad usarlo correttamente». Plebani: «Sono d’accordo, anche se a proposito di corsi varrebbe la pena di intendersi sui termini. Io purtroppo vedo che in molti casi il corso è solo la lezione d’un

docente, spesso molto preparato, mentre una platea spesso numerosissima lo ascolta, al più prendendo qualche appunto. Purtroppo un corso in topografia per essere davvero efficace dovrebbe avere sia l’elemento teorico che quello pratico, essere composto dunque d’una lezione in aula e di tante esercitazioni sul campo. In buona sostanza quello che manca alla scuola spesso manca anche al corso di specializzazione. Dirò di più: per essere proficuo un corso deve prevedere l’interazione, ovvero le domande, i casi, le discussioni che si possono fare se c’è un docente e al massimo una decina di partecipanti». Parzani: «Vero, verissimo ma state sicuri che anche un corso standard, la classica lezione ha un alto effetto benefico. Proprio quest’anno io ho seguito con tutti i miei collaboratori un classico corso organizzato dal Collegio. Per qualche mio giovane collaboratore almeno sul piano teorico era una novità, per molti come me è stato invece un utilissimo ripasso non tanto delle procedure e del concreto lavoro sul campo, ma dei riferimenti teorici, oltre che dell’inquadramento generale, che altrimenti negli anni si perdono. Corsi, corsi e ancora corsi, questa è la strada».

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irerò questa raccomandazione al Collegio ed al Consiglio nazionale, ma vista l’insistenza con la quale parlate tutti di aggiornamento e adeguamento delle strumentazioni

dei vostri studi vorrei chiedervi quanto pesano queste voci nel vostro bilancio. E come vi fate fronte. Permari: «Difficile quantificare, ma certo l’aggiornamento professionale si porta via 30/40 ore come minimo ogni anno. Non è poco, perché si tratta di ore sottratte al lavoro, impegnative e che non si possono relegare nei ritagli di tempo. Spesso si tratta di corsi residenziali che ti portano lontano dallo studio per giorni interi e non è per nulla facile farvi fronte; direi che non è tanto una questione di costo economico quanto la sottrazione del tempo al lavoro». Pluda: «Se poi guardiamo ai costi della strumentazione che ha livelli di obsolescenza rapidissimi cadiamo dalla padella nella brace. Ora una stazione Gps costa meno di qualche anno fa e te la puoi cavare con 13/15 mila euro, ma per esempio un laserscan viaggia ancora attorno ai 50 mila euro. Di questi tempi non sono investimenti che si fanno a cuor leggero». Plebani: «Sì, anche perché, lo anticipavamo in apertura, ormai il lavoro latita, la concorrenza è semplicemente folle e i pagamenti non arrivano mai. Noi siamo sempre gli ultimi ad essere pagati e se le cose vanno male siamo in coda a tutti i creditori. Le pubbliche amministrazioni, che un tempo magari pagavano, ormai non hanno fondi ed i privati hanno il coltello dalla parte del manico: chiedono lavori in tempi brevissimi, costringendoti a correre e poi ti pagano, bene

che vada, mesi e mesi dopo, quando ti sei stancato di mandare solleciti e di telefonare. È davvero una pena». Parzani: «Per non parlare del contenzioso: ormai per non pagarti o per ottenere una dilazione o uno sconto, contestano tutto e con i tempi della giustizia italiana andare dal giudice non è solo inutile, ma pure dannoso, almeno per le nostre finanze. Io ho cercato di difendermi lavorando solo con chi mi ha già pagato per i lavori precedenti e facendo firmare incarichi anche per il rilievo più banale. Non funziona sempre, ma qualche problema, dopo infinite disavventure, sono riuscito a risolverlo». Plebani: «Non so come si può risolvere, ma certo la tutela dei nostri crediti mi pare il problema dei problemi. E sentendo i colleghi la cosa è diffusa e comune. Sarebbe bello che il Collegio come istituzione si occupasse di questa problematica istituendo un servizio di assistenza legale sui mancati pagamenti. Noi siamo sempre e comunque in fondo alla lista dei creditori e anch’io ho cercato di difendermi facendo firmare incarichi anche ai colleghi che da anni mi danno lavoro. Ed è il consiglio che offro a tutti; quanto all’efficacia non ci resta che sperare che cambi il vento e si esca da questa crisi; diversamente non ci sarà documento che tenga». ❑

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

Costituita la “Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica” Abbiamo ricevuto comunicazione dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri laureati che il 26 giugno scorso si è costituita in Roma la “Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica”. Finalmente con questo provvedimento si può dire che si siano poste le basi per una concreta collaborazione tra le professioni tecniche, alla luce soprattutto della prossima approvazione del nostro nuovo Ordinamento professionale che, appunto, su di essa basa molti dei suoi presupposti. Ecco dunque la comunicazione ufficiale e l’atto costitutivo della nuova Associazione.

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i comunica che, dopo anni di paziente ricerca di sintonia fra gli Ordini Professionali, in data 26 giugno 2013 si è costituita davanti al notaio Giuseppe Celeste, presso la sede del Consiglio Nazionale Ingegnerei, la Rete delle Professioni Tecniche, alla quale hanno aderito le Categorie degli Agronomi e Forestali, Architetti, Chimici, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari e Periti Industriali, in un clima di cordialità e nella prospettiva di ampia collaborazione. L’evento, la cui importanza storica è evidente, costituisce un presupposto fondamentale per avviare a soluzione condivisa le note e secolari problematiche. Gli scopi della Rete sono contenuti nello Statuto che sarà divulgato non appena avvenuta la registrazione; in particolare si richiamano, fra gli altri, i seguenti scopi: • promuovere l’integrazione delle professioni dell’area tecnica e scientifica nella società civile per rispondere sollecitamente a tutte le sue esigenze; • promuovere la regolazione ed autoregolamentazione delle competenze professionali anche mediante un tavolo permanente di concertazione e arbitrato; • creare le condizioni per il reciproco sostegno e la proficua collaborazione tra professioni dell’area tecnica e scientifica e tra queste e il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, anche attraverso il coordinamento dei Centri studi e Commissioni ad hoc per tematiche di interesse comune, ed eventualmente con la costituzione di un Centro Studi comune. Il Presidente geom. Fausto Savoldi

Atto costitutivo di Associazione Repubblica Italiana Il giorno ventisei del mese di giugno dell’anno duemilatredici – 24 giugno 2013 – in Roma, alla via IV Novembre, 114, innanzi a me dottor Giuseppe Celeste, notaio in Latina, iscritto nel Ruolo del Distretto Notarile di Latina, sono presenti: 12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

Zambrano Armando, nato a Mercato San Severino (Sa) il 13 settembre 1952, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Consiglio Nazionale Ingegneri” in sigla “CNI”, con sede in Roma alla via IV Novembre, 114, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80057570584, autorizzato a tale atto giusta verbale del 21 giugno 2013; D’Oriano Vittorio, nato a La Maddalena (Ot) il 26 agosto 1951, nella qualità di Vicepresidente e legale rappresentante del Consiglio Nazionale dei Geologi, con sede in Roma alla via Vittoria Colonna, 40, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80067250581, autorizzato a tale atto giusta verbale del 19 e 20 febbraio 2013; Benanti Lorenzo, nato a Torino il 10 aprile 1958, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, con sede in Roma alla via Arenula, 70, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80059230583, autorizzato a tale atto giusta verbale del 30 gennaio 2013; Zingales Armando, nato a Catania il 16 febbraio 1949, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Consiglio Nazionale dei Chimici, con sede in Roma, alla via Arenula, 71, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80409880582, autorizzato a tale atto giusta verbale del 31 maggio 2013 e 1° giugno 2013; Sisti Andrea, nato a Spoleto il 29 gennaio 1965, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, con sede in Roma, alla via Po, 22, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80247570585, autorizzato a tale atto giusta verbale del 25 giugno 2013, delibera n. 209, verbale n. 8; Rispoli Enrico, nato a Lanciano (Ch) il 9 settembre 1954, nella qualità di Segretario e Consigliere e di Procuratore del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, con sede in Roma alla Piazza Colonna, 361, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80053430585, giusta procura a rogito del notaio Edmondo Maria Capecelatro in data 19 giugno 2013 e autorizzato a tale atto giusta verbale del 29 maggio 2013; Jogna Giuseppe, nato a Forgaria nel Friuli (Ud) il 12 settembre 1937, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati, con sede in Roma alla via di San Basilio, 72, dove domicilia per la carica, avente codice fiscale 80191430588, autorizzato a tale atto giusta verbale del 3 maggio 2013 delibera n. 497/74; Freyrie Leopoldo Emilio Giuseppe Maria, nato a Milano il 23 agosto 1958, nella qualità di Presidente e legale rappresentante del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, con sede in Roma alla via Santa Maria dell’Anima, 10, dove domicilia per la carica, avente co-


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dice fiscale 80115850580, autorizzato a tale atto giusta verbale del 26 giugno 2013. Io Notaio sono certo dell’identità personale dei costituiti. Articolo 1 - Costituzione È costituita tra i suddetti enti l’Associazione con denominazione: “Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica”, o più brevemente “Rete Professioni Tecniche”. L’Asemblea può deliberare di domandare il riconoscimento dell’Associazione come persona giuridica. Tutti gli enti partecipanti al presente atto esprimono il loro consenso all’adesione alla associazione del Consiglio dell’ordine nazionale dei tecnologici alimentari, ove questo Consiglio ne faccia richiesta. Articolo 2 - Sede L’Associazione ha sede in Roma, alla via IV novembre, 114, presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. L’assemblea ha piena facoltà di istituire ovunque sedei secondarie, uffici, delegazioni, rappresentanze e sopprimerle. Articolo 3 - Scopo L’Associazione si propone lo scopo meglio specificato nello statuto che si allega al presente atto sotto la lettera “A” per farne parte integrante. Articolo 4 - Patrimonio Per la costituzione del patrimonio dell’Associazione i costituiti si obbligano a versare i contributi che saranno deliberati dall’assemblea. Articolo 5 - Durata L’Associazione ha durata fino al 31 dicembre 2100 salve eventuali proroghe o scioglimento anticipato deliberati dall’Assemblea straordinaria con le modalità indicate dall’art. 8 dello statuto allegato. Articolo 6 - Organi Vengono nominati fino al 30 novembre 2013 coordinatore, Zambrano Armando, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri; segretario-tesoriere: Sisti Andrea, presidente del consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Le altre cariche saranno deliberate dall’assemblea. Articolo 7 - Gestione contabile Il primo esercizio contabile si chiuderà il 31 dicembre 2013. Articolo 8 - Rinvio L’Associazione è retta dalle disposizioni del presente atto e

dallo statuto che si trova allegato al presente atto sotto la lettera “A”. Articolo 9 - Spese Le spese del presente atto e sue conseguenziali sono a carico dell’Associazione. Non ho dato lettura dell’allegato in quanto espressamente dispensato. Del presente atto, scritto in parte a macchina da persona di mia fiducia ed in parte integrato a mano da me Notaio su tre fogli per dieci facciate, ho dato lettura ai comparenti che l’approvano e lo sottoscrivono alle ore venti e quindici Firmato: Armando Zambrano Vittorio D’Oriano Lorenzo Benanti Armando Zingales Andrea Sisti Enrico Rispoli Giuseppe Jogna Leopoldo Emilio Giuseppe Maria Freyrie Giuseppe Celeste (sigillo)

Statuto Articolo 1 - Denominazione - Sede 1. È costituita dai Consigli Nazionali degli Ordini e dei Collegi delle professioni regolamentate dell’area tecnica un’associazione ai sensi degli articoli 36 e seguenti del codice civile denominata: «Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica”, o più brevemente “Rete professioni Tecniche”; 2. L’associazione ha sede in Roma. 3. L’Assemblea ha piena facoltà di istituire ovunque sedi secondarie, uffici, delegazioni o rappresentanze e di sopprimerli. Articolo 2 - Durata 1. La durata dell’associazione è fissata al 31 dicembre 2100, salve eventuali proroghe o scioglimento anticipato deliberati dall’Assemblea straordinaria con le modalità indicate dall’art. 8 Articolo 3 - Scopo e oggetto 1. L’Associazione non ha scopo di lucro e, in conformità agli interessi comuni alla professioni dell’area tecnica e scientifica, oltre che nel rispetto dell’autonomia di rappresentanza, decisionale e operativa dei relativi Consigli Nazionali sui profili di specifica competenza, si propone le seIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 13


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guenti finalità: a) coordinare la presenza a livello istituzionale degli enti rappresentativi delle professioni tecniche e scientifiche assicurando che essa sia adeguata al ruolo preminente di tali professioni nel contesto economico e sociale in cui operano; b) promuovere e incentivare l’utilizzo e le conoscenze tecniche e scientifiche del settore nell’intero territorio nazionale, affinché le attività riconducibili alle professioni dell’area tecnica e scientifica siano coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile e della bioeconomia; c) promuovere l’integrazione delle professioni dell’area tecnica e scientifica alla società civile per rispondere sollecitamente a tutte le sue esigenze; d) elaborare principi etici e deontologici comuni; e) fornire consulenza e assistenza agli Associati; f) promuovere politiche globali riguardanti le costruzioni, l’ambiente, il paesaggio, il territorio e le sue trasformazioni, le risorse e i beni naturali, i rischi, la sicurezza, l’agricoltura, l’alimentazione; g) promuovere il coordinamento interprofessionale per la formazione di base e l’aggiornamento continuo, anche in relazione ai rapporti con il mondo accademico; h) promuovere la regolazione ed autoregolamentazione delle competenze professionali anche mediante un tavolo permanente di concertazione e arbitrato; i) rappresentare, per competenza, il settore delle professioni tecniche e scienfifiche, nei limiti del presente Statuto, nei confronti delle istituzioni e amministrazioni, delle organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali, incluse le associazioni di categoria relative a professioni non appartenenti all’area tecnica scientifica; j) organizzare conferenze professionali, simposi e ogni altro evento utile a promuovere e diffondere le conoscenze tecniche e scientifiche dei diversi settori di competenza; k) crare le condizioni per il reciproco sostegno e la proficua collaborazione tra le professioni dell’area tecnica e scientifica e tra queste e il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, anche attraverso il coordinamento dei Centri studi e Commissioni ad hoc per tematiche di interesse comune, ed eventualmente con la costituzione di un Centro Studi comune; l) promuovere, anche a livello legislativo, l’innovazione della normativa del settore. 2. L’Associazione può aderire ad altre associazioni o enti, nazionali e internazionali, aventi finalità analoghe a quelle indicate al comma precedente. 3. L’Associazione può promuovere, anche con la partecipa14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

zione delle Casse di previdenza dei rispettivi Ordini e Collegi professionali e dei soggetti di cui al comma 2, la costituzione di fondazioni per finalità di studio, ricerca e diffusione del patrimonio culturale delle professioni tecniche e scientifiche. Articolo 4 - Associati 1. L’Associazione, è costituita dai Consgli Nazionali degli Ordini e dei Collegi delle professioni dell’area tecnica e scientifica aderenti. 2. I Consigli Nazionali associati sono tenuti a rendere noti all’Associazione gli indirizzi ai quali è ispirata la propria attività, qualora essa si riferisca a fatti di interesse comune alle professioni dell’area tecnica e scientifica e sia pertanto di interesse associativo. 3. Gli associati hanno l’obbligo di osservare il presente statuto. 4. Le domande di ammissione di nuovi Associati sono indirizzate al Coordinatore. L’ammissione è deliberata dall’Assemblea.


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5. Il rapporto associativo decorre, agli effetti contributivi, dal primo giorno del semestre solare nel quale è avvenuta l’ammissione. 6. Ogni associato può esercitare il diritto di recesso, con dichiarazione da comunicare mediante mezzi che garantiscano la prova dell’avvenuto ricevimento al Coordinatore dell’Associazione. Il recesso dell’Associato ha effetto con la fine dell’anno solare in corso, se comunicato sei mesi almeno prima o, in caso contrario, con la fine dell’annosolare successivo. 7. L’esclusione degli Associati può essere deliberata dall’Assemblea per gravi motivi. In particolare, costituiscono gravi motivi di esclusione: qualsisi grave violazione del presente Statuto e delle deliberazioni degli organi dell’Associazione e degli obblighi che ne scaturiscono; il perseguimento di interessi in conflitto con le finalità o gli interessi della Associazione; gravi inadempimenti degli obblighi contributivi. L’esclusione ha effetto immediato e deve essere comunicata all’Associato, entro 15 giorni, dal Coordinatore dell’Associazione mediante mezzi che garantiscano la prova dell’avvenuto ricevimento. 8. L’Associato receduto o escluso non ha alcun diritto sul fondo comune, conservando l’obbligo di versare le quote contributive maturate fino al giorno del recesso o dell’esclusione. 9. La qualità di Associato non è trasmissibile. Articolo 5 - Organi 1. Sono organi dell’Associazione: a) l’Assemblea; b) il Coordinatore; c) i Referenti di area tematica; d) il SegretarioTesoriere; e) il Revisore dei conti. 2. Tutte le cariche associative sono gratuite, salvo il diritto al rimborso delle spese sostenute nello svolgimento dell’incarico, nelle modalità stabilite con regolamento approvato dall’Assemblea. La partecipazione alle Assemblee degli Associati non dà diritto ad alcun rimborso. Articolo 6 - Assemblea 1. L’Assemblea è costituita dai Presidenti dei Consigli Nazionali Associati in regola con il pagamento dei contributi associativi. Ciascun Presidente può delegare un consigliere nazionale. Ciascun Presidente o suo delegato può farsi assistere in Assemblea da un consigliere nazionale dello stesso Ordine o Collegio senza diritto di voto. 2. L’Assemblea è convocata, presso la sede dell’Associazione o in altro luogo, dal Coordinatore, quando questi lo ritenga opportuno, o su richiesta di almeno un terzo degli Associati con indicazione degli argomenti da trattare, nonché in ogni altro caso previsto dal presente Statuto o dalla legge, mediante avviso di convocazione da inviare agli associati con mezzi che garantiscano la prova dell’av-

venuto ricevimento almeno dieci giorni prima del giorno fissato per l’Assemblea, salvo casi di urgenza. In questi ultimi casi, la convocazione dovrà avvenire almeno tre giorni prima del giorno fissato per l’Assemblea. 3. Nell’avviso di convocazione sono riportati l’ordine del giorno, la data e l’ora stabilite per la riunione, nonché il luogo della stessa. Nell’avviso è indicata anche la data dell’eventuale seconda convocazione. 4. L’Assemblea è presieduta dal Coordinatore dell’Associazione o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Referente di Area Tematica più anziano di età. In caso di assenza o impedimento anche di quest’ultimo, l’Assemblea è presieduta da un altro Referente di Area Tematica. Se anche quest’ultimo è assente o impedito, l’Assemblea nomina essa stessa il proprio Coordinatore. 5. Della riunioni dell’Assemblea deve redigersi verbale, con l’eventuale assistenza di un incaricato, che è sottoscritto dal Coordinatore dell’Assemblea e dal Segretario-Tesoriere. 6. L’Assemblea è ordinaria o straordinaria. IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 15


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Articolo 7 - Assemblea ordinaria 1. L’Assemblea ordinaria: a) approva entro il termine di cui al successivo comma 2, il bilancio preventivo annuale, redatto dal Coordinatore e dal Segretario-Tesoriere; b) approva, entro il termine di cui al successivo comma 2, il bilabcio consuntivo e l’ammontare dei contributi ordinari dovuti all’Associazione dagli Associati; c) delibera in merito ad eventueli contributi speciali, nonché al relativo ammontare, dovuti all’Associazione dagli Associati per far fronte a spese straordinarie, quali: costituzione di sedi amministrative o di rappresentanza, centri studi o fondazioni; d) delibera in merito agli indirizzi strategici dell’Associazione, all’adesione agli enti e soggetti di cui al comma 2 dell’articolo 3 ed alla costituzione di fondazioni di cui al comma 3 dello stesso articolo; e) elegge il Coordinatore; f) elegge il Segretario-Tesoriere; g) definisce le aree tematiche; h) elegge i Referenti di Area tematica; i) nomina il Revisore dei conti; j) delibera sull’ammissione e sulla esclusione degli Associati; k) nell’ambito degli scopi fissati dal presente Statuto, indica le direttive dell’attività dell’Associazione e ha tutti i poteri e le attribuzioni per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione; l) delibera sulle materie di sua competenza per altre disposizioni del presente Statuto o per legge. 2. L’Assemblea ordinaria deve essere convocata dal Coordinatore almeno una volta l’anno, entro sei mesi dalla chiusura dell’anno solare, per l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente redatto dal Coordinatore e dal Segretario-Tesoriere. L’Assemblea ordinaria deve essere altresì convocata dal Coordinatore entro il 31 ottobre dell’anno solare per l’approvazione del bilancio preventivo dell’anno successivo. Articolo 8 - Assemblea straordinaria 1. L’Assemble a straordinaria delibera sulle modifiche statutarie, sulla proroga e sullo scioglimento anticipato dell’Associazione. Articolo 9 - Voti - Costituzione dell’Assemblea - Validità delle deliberazioni 1. Ciascun Associato ha diritto di esprimere in Assemblea un solo voto. 2. L’Assemblea ordinaria è validamente costituita in prima convocazione quando siano presenti o rappresentati al16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

meno due terzi degli Associati aventi diritto al voto; in seconda convocazione, quando sia presente o rappresentata almeno la metà degli Associati aventi diritto al voto; in seconda convocazione, quando sia presente o rappresentata almeno la metà degli Associati aventi diritto al voto. Le deliberazioni sono approvate con il voto favorevole della maggiornaza dei presenti. 3. L’Assemblea straordinaria delibera, sia in prima, sia in seconda convocazione, con il voto favorevole di tanti Associati che rappresentino almeno i due terzi dei voti. 4. Le votazioni, sia in sede di Assemblea ordinaria che di Assemblea straordinaria, si fanno normalmente per alzata di mano, sempreché l’Assemblea a semplice maggioranza non disponga diversamente, con decisione da prendersi per alzata di mano. 5. Ciascu Associato, in caso di assenza o impedimento del Presidente dell’Ordine o Collegio professionale, può farsi rappresentare in Assemblea con delega scritta rilasciata all’uopo ad un consigliere nazionale del proprio Ordine o Collegio, contenente espressa indicazione della persona delegata, da conservarsi da parte della Associazione. La rappresentanza può essere conferita solo per singole Assemblee, con effetto anche per le convocazioni successive alla prima. Articolo 10 - Coordinatore 1) Il Coordinatore è eletto dall’Assemblea tra i Presidenti degli Ordini e Collegi aderenti. Il Coordinatore dura in carica due anni e mezzo e decade dalla carica prima della scadenza se cessa per qualche causa dalla presidenza dell’Ordine o Collegio di appartenenza. Il Coordinatore esprime all’esterno la posizione e il pensiero dell’Associazione, sentiti i Referenti di Area Tematica. 2. Sui temi tecnici specifici, afferenti a un’area tematica, il Coordinatore delegherà ad esprimere all’esterno la posi-


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zione e il pensiero dell’Associazione il corrispondente Referente di Area tematica, salvo casi da sottoporre all’esame dell’Assemblea. 3. Il Coordinatore presiede, salvo assenza o impedimento, l’Assemblea. Il Coordinatore ha la firma e la rappresentanza legale, anche in giudizio, dell’Associazione. Articolo 11 - Referenti di Area tematica, Segretario-Tesoriere 1. Nella prima seduta dell’Assemblea successiva alla costituzione vengono definite le Aree tematiche e conseguentemente eletti i Referenti di Area tematica. 2. Il Segretario-Tesoriere e i Referenti di Area tematica sono eletti dall’Assemblea tra i Presidenti degli Ordini e Collegi aderenti. Essi durano in carica due anni e mezzo e decadono secondo quanto stabilito all’articolo 10 per il Coordinatore. 3. Il Coordinatore è sostituito dal Referente di Area tematica, in ordine di anzianità di età, in caso di sua assenza o impedimento. 4. Il Segretario-Tesoriere svolge la funzione di verbalizzazione delle adunanze dell’Assemblea e ne sottoscrive i verbali insieme al Coordinatore. Cura la tenuta dei libri verbali delle Assemblee, nonché il libro degli Associati. 5. Il Segretario-Tesoriere cura la gestione della cassa e la contabilità della Associazione. Redige l’inventario dei beni associativi, vigila sulla regolarità delle riscossioni secondo le indicazioni e le deliberazioni dell’Assemblea.

zionali Associati in funzione del numero dei rispettivi iscritti, che viene rilevato al 31 dicembre di ciascun anno; 4. Nel corso dell’esercizio l’Assemblea straordinaria può deliberare il versamento di contributi speciali, la cui ripartizione avviene secondo i criteri indicati al precedente comma 3; 5. L’Associazione può accettare anche eventuali contributi di terzi erogati per sostenere l’attività istituzionale. 6. Le quote e i contributi associativi riscossi dall’Associazione a norma dei commi precedenti non sono trasmissibili ad altri soggetti. Firmato:

Armando Zambrano Vittorio D’Oriano Lorenzo Benanti Armando Zingales Andrea Sisti Enrico Rispoli Giuseppe Jogna Leopoldo Emilio Giuseppe Maria Freyrie Giuseppe Celeste (sigillo)

Articolo 12 - Revisore dei conti 1. Il Revisore dei conti è nominato dall’Assemblea. 2. Il Revisore dei conti dura in carica due anni, può essere revocato solo per giusta causa ed è rieleggibile. L’emolumento è fissato per due anni dall’Assemblea. 3. Il Revisore dei conti vigila sull’andamento della gestione economica e finanziaria dell’Associazione e ne riferisce all’Assemblea con la relazione sul conto consuntivo. Articolo 13 - Fondo comune - Contributi 1. Il fondo comune è costituito a norma di legge. 2. l’esercizio è corrispondente all’anno solare. 3. Ogni Associato alla Associazione è tenuto alla corresponsione di un contributo ordinario annuale. L’ammontare complessivo dei contributi ordinari annuali è stabilito dall’Assemblea ordinaria precedentemente o in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo di cui all’articolo 7, comma 1, lett.a) del presente Statuto ed è così ripartito: a) il quaranta per cento (40%) del contributo complessivo annuo è ripartito in quote uguali tra tutti i Consigli Nazionali Associati; b) il sessanta per cento (60%) è ripartito tra i Consigli NaIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 17


DALLA CASSA

Aggiornamento, nuovi criteri e modalità della rateizzazione della contribuzione morosa Dalla Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri liberi professionisti riceviamo la seguente comunicazione riguardante la delibera n. 87/2013 inerente i criteri e le modalità per la rateizzazione delle contribuzioni tramite il servizio “Portale dei pagamenti”. Ne riportiamo integralmente il testo.

I

l Consiglio di Amministrazione [della Cassa di Previdenza e Assistenza dei geometri], vista la delibera consiliare n. 143/2012 del 26 settembre 2012 con cui sono stati aggiornati i criteri e le modalità per la rateizzazione della contribuzione tramite il servizio “Portale dei pagamenti”; attesa l’opportunità di introdurre altre due soglie limite e di concedere ulteriori dilazioni di pagamento

allo scopo di incentivare in tutti i modi il versamento della contribuzione morosa; attesa, altresì, l’opportunità di concedere una maggiore tolleranza ai fini della decadenza della rateizzazione, atteso che il mancato pagamento di due rate risulta essere troppo restrittivo; considerato quindi necessario aggiornare i criteri e le modalità di cui alla citata delibera n. 143/12;

Delibera n. 87/2013 – di aggiornare i criteri e le modalità di rateizzazione della contribuzione tramite il servizio portale dei pagamenti individuati con la delibera consiliare n. 143 del 26 settembre 2012 secondo la versione di seguito riportata: • Da 100,00 a 600,00 euro con possibilità per il pagamento in 2 rate trimestrali; • da 601,00 euro a 3.000,00 euro con possibilità di optare per il pagamento in 6, 12 o 18 rate mensili; • da 3.001,00 euro a 6.000,00 euro con possibilità di optare per il pagamento in 6,12,18 o 24 rate mensili; • da 6.001,00 euro a 10.000,00 euro con possibilità di optare per il pagamento in 6, 12, 18, 24, 30 o 36 rate mensili; • da 10.001,00 euro a 15.000,00 euro con possibilità di optare per il pagamento in 6, 12, 18, 24, 30, 36 o 42 rate men18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

sili; • da 15.001,00 euro fino a 20.000,00 euro con possibilità di optare per il pagamento in 6, 12, 18, 24, 30, 36, 42, o48 rate mensili; • da 20.001,00 euro in poi con possibilità di optere per il pagamento in 6,0 12, 18, 24, 30, 36, 42, 48 o 54 rate mensili. – Il relativo piano di ammortamento sarà predisposto con interesse nella misura del 4% calcolato sull’intero dovuto comprensivo degli oneri accessori. Non è possibile effettuare la rateizzazione per i debiti inferiori a 100,00 euro; – Il mancato pagamento di 4 rate anche non consecutive comporterà la decadenza dal beneficio della rateizzazione con conseguente impossibilità di proseguire nel versamento delle successive rate, che dovranno essere saldate in unica soluzione; – ove rispettato il piano di ammortamento e comunque fino alla decadenza dalla rateizzazione, sarà consentito il rilascio del certificato di regolarità contributiva; – di dare mandato al Presidente di individuare con la struttura le modalità per la remissione in termini dei soggetti decadenti; – di dare altresì mandato al Presidente di apportare gli adeguamenti e le integrazioni che si rebdessero necessari nel corso della realizzazione operativa del progetto. ❑



SCUOLA Fulvio Negri

Relazione didattica finale del corso I.F.T.S. per “Tecnico superiore conduzione cantiere”

L

a figura di riferimento è stata condivisa da tutti i membri dell’ATS e caldeggiata soprattutto da quelli datoriali in virtù della loro esigenza di futuri quadri con specifica professionalità nell’ambito delle costruzioni. Atteso che la durata del progetto è triennale, con conseguente analoga serie di edizioni, si è prevista una manutenzione annuale del percorso in modo da intercettare in tempo reale ogni elemento di innovazione del settore. Il team di progettazione peraltro era già collaudato e non partiva dall’anno zero: già in passato si era misurato su imprese formative analoghe relative alla cantieristica. Tuttavia, pur tenendo conto dell’esperienza pregressa, ha fin da subito delineato un profilo in esito molto attento alle novità del segmento in materia di risparmio energetico, rispetto ambientale, confort, recupero dell’esistente, sicurezza, materiali e tecnologie, in modo da far trovare preparati i futuri tecnici rispetto alle domande del mercato al momento dell’auspicabile ripresa dell’edilizia pubblica e privata. La squadra che ha avuto l’onere di delineare l’attività formativa ha raggiunto il risultato, adottando le seguenti modalità di lavoro: a) L’azione integrata di progettazione e definizione del processo modulare e, successivamente, di re-alizzazione delle attività connesse; b) L’interconnessione delle rispettive aree di competenza, a partire dall’alternanza fra momenti di le-zione ed esperienze sul campo; c) L’allestimento di momenti condivisi di valutazione e monitoraggio delle fasi del corso per giungere all’obiettivo di una reale efficacia dell’iniziativa; d) L’approntamento di protocolli comuni per il rilascio di certificazioni di competenze e crediti ac-quisiti, conformi alle linee regionali. Obiettivi formativi del corso e modalità di valutazione L’obiettivo dichiarato di tutti i soggetti è stato indicato nel raggiungimento della soddisfazione delle esigenze della committenza finale di settore combinata con l’interesse degli studenti. Il punto di incontro è stato individuato, così come esige la filosofia dei corsi IFTS, nelle competenze in uscita come bussola di tutta l’attività formativa: la rilevazione di una significativa acquisizione di valore aggiunto in esito, comprovata dai risultati dell’esame finale, ha rappresentato il fattore probante di valutazione dell’esperienza. Sono state messe sotto osservazione specifiche aree: • Contenuti e competenze • Valutazioni intermedie e finali • Docenze e metodologie • Strutture del percorso 20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

• Attività di tutoraggio e supporto • Impegno individuale • Soddisfazione dell’utenza. Gli strumenti di monitoraggio utilizzati sono stati di tipo quantitativo (tabulazioni di dati, registri di presenza, quadri riassuntivi delle risultanze delle prove) e qualitativo (questionari di gradimento, interviste informali con studenti e docenti). Ruoli determinanti sono stati ricoperti dal Coordinatore di progetto e dai tutor (interno ed aziendale) che hanno consentito una continua misurazione della temperatura dello sviluppo dell’iniziativa. Il processo di conduzione, valutazione e correzione in itinere dell’intera azione è stato condotto dal Comitato Tecnico Scientifico, costituito da un rappresentante per ciascuno dei soggetti attori della formazione più il direttore didattico-scientifico, il coordinatore del progetto e quello amministrativo. Tali soggetti, nel corso di 10 incontri, hanno analizzato ed integrato le proposte e le relazioni del Coordinatore e del Direttore didattico-scientifico del corso. L’organismo predetto dunque ha rappresentato il baricentro della conduzione di tutta l’iniziativa, garantendo l’apporto dialettico delle diverse componenti e il riferimento fondamentale per impostare la soluzione di tutti i problemi (per il dettaglio dei ruoli si veda l’organigramma allegato al progetto). La collaborazione è testimoniata dai verbali delle riunioni che attestano le decisioni assunte concor-demente in sede di CTS: ciò ha consentito una interazione fra i partner “scolastici” ed i soggetti sociali ed economici del territorio. I bilanci collegiali, in itinere e finale, hanno permesso di individuare per la prossima edizioni 2013/2014 anche l’opportunità di alcuni mutamenti parziali del percorso in virtù delle variazioni del mercato del lavoro e delle novità legislative. Misure di accompagnamento - orientamento pubblicizzazione Dopo l’informazione a mezzo stampa le figure di sistema hanno incontrato gli allievi dell’ultimo anno nelle varie sedi scolastiche per illustrare il progetto. Entro i termini previsti hanno presentato interesse scritto 48 candidati, numero che ha obbligato una selezione condotta con colloqui individuali tesi stabilire motivazioni e requisiti essenziali: 30 sono risultati gli ammessi mentre veniva stabilita una graduatoria cui attingere in caso di rinuncia di qualche allievo entro i termini prescritti, situazione che non si è verificata . Importante si è rivelato l’apporto del Collegio dei Geometri che ha fornito contributi culturali e professionali nell’opera di orientamento e che ha equiparato il corso ad un anno di praticantato; prezioso è stato anche l’apporto degli altri sog-


SCUOLA

getti dell’ATS a partire dal Collegio dei Costruttori che ha messo a disposizione alcune fondamentali professionalità presenti fra i suoi associati. Fin dal reclutamento i corsisti sono stati informati delle prospettive occupazionali esistenti, dato approfondito successivamente nel corso degli stage. A rinforzo sono state impiegate le figure tutoriali d’aula e di stage che, supportate dall’ esperto psico-pedagogista, hanno rivestito, per le rispettive parti, una funzione importante di sostegno psico-attitudinale dei corsisti, arricchendoli anche per gli aspetti relativi a problemi personali e relazionali. Infine le consulenze del coordinatore e del direttore del corso hanno ulteriormente personalizzato l’assistenza e dell’accompagnamento, incrementando l’azione di tutoring nei confronti delle storie individuali e professionali degli allievi. La buona relazionalità ha cooperato ad annullare praticamente l’abbandono e ad alimentare la frequenza: non si sono infatti registrati situazioni deficitarie nel quorum di presenze: solo in un caso si è registrato l’abbandono del corso, ma semplicemente perché l’allievo ha trovato un buon impiego a tempo pieno ed indeterminato. Formazione dei formatori Supervisione e controllo da parte delle figure di coordinamento e direzione Trattandosi in larga parte di un gruppo già collaudato nelle citate analoghe precedenti esperienze sono stati sufficienti pochi e spesso informali incontri propedeutici alla contrattualizzazione ed intesi ad indicare tutte le azioni necessarie ad un corretto svolgimento delle UFC da parte dei docenti; nel C.T.S. si sono allestiti momenti di condivisione del progetto e della sua struttura, dello sviluppo delle azioni formative e dell’andamento degli stage. La maggior parte delle figure impegnate peraltro erano state formate precedentemente nel corso di varie azioni di sistema che avevano accompagnato analoghe esperienze. Ciascun rappresentante dei soggetti attori del percorso didattico ha provveduto poi a trasferire ai propri docenti specifiche indicazioni tese ad uniformare non solo le strategie di comunicazione e valutazione ma anche modelli di certificazione e di tenuta dei registri, ponendo in particolare risalto la que-stione dell’accertamento delle competenze in uscita. In itinere si sono osservati i risultati delle verifiche con l’intento di diminuire gli insuccessi, intervenendo con forme diverse di sostegno laddove si individuavano aree di debolezze. Il controllo dell’azione didattica è stato esercitato dal coordinatore e dal direttore didattico-scientifico tenendo sotto osservazione gli indicatori quantitativi (registro delle pre-

senze e risultati delle verifiche) e qualitativi (reclami, colloqui, interviste scritte). Partecipazione e comportamento degli allievi Non si è rivelata fondata la preoccupazione per il numero degli allievi che, per converso, non ha inficiato il tenore relazionale che si è mantenuto costantemente ad un ottimo livello. Buona è stata la frequenza, dato che deriva anche dal gradimento dei contenuti e delle metodologie proposte espresso dai discenti nei questionari sulla soddisfazione per il servizio ricevuto. Gli atteggiamenti degli studenti durante le varie fasi del corso sono stati corretti con qualche ovvia di-stinzione fra i singoli, tutti comunque capaci di autodisciplina. Efficacia didattica I risultati delle prove intermedie relative ai vari moduli confermano mediamente un livello pienamente soddisfacente di acquisizione delle competenze richieste ed accertate al termine delle singole UFC. Le schede di valutazione degli stage sono state ancora più positive rispetto a quelle già buone dei docenti d’aula. La soddisfazione dell’utenza, espressa nei questionari somministrati, è da considerare decisamente positiva; solo pochi segmenti hanno registrato un consenso minore, senza tuttavia creare situazioni di conflitto. L’episodico malessere è stato reciprocamente esposto dai due versanti essenzialmente laddove la lezione assumeva un carattere marcatamente accademico o comunque meno ancorato alla dimensione esperienziale. Mentre tuttavia circoscritti sono stati i nodi critici, la quasi totalità degli attori impegnati ha manifestato convinto apprezzamento per l’andamento del corso; in particolare i rappresentanti di studi professionali ed imprese hanno esternato lusinghieri giudizi per la preparazione dimostrata dagli studenti e per il loro impegno nella fase di stage. Struttura didattico-organizzativa Pur restando inalterata la responsabilità individuale dell’insegnante, laddove nell’UFC erano previste diverse docenze un docente di riferimento ha curato l’amalgama dei contenuti proposti e dei criteri valutativi. Il coordinatore scientifico ha armonizzato il lavoro dei diversi formatori per la parte tecnico-professionale, dialogando con i rappresentanti dei vari membri dell’ATS, mentre il direttore didattico fungeva da interfaccia sulle questioni più squisitamente didattico-metodologiche: le criticità personali degli utenti sono state invece curate dai tutor i quali hanno facilitato la soluzione dei problemi eventualmente insorti con le imprese, gli EE.LL. o gli studi professionali, ambiti nei quali, IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 21


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previa convenzione, si sono organizzate secondo protocolli condivisi le attività di tirocinio, oggetto a loro volta di specifica valutazione.

lutativi di tipo strutturato al termine di ogni UFC hanno dato sostanza oggettiva alle osservazioni di natura qualitativa che hanno accompagnato lo svolgimento delle diverse fasi del rapporto con gli allievi. Erano state predefinite le competenze da valutare, le modalità e i criteri di assegnazione del punteggio. Infine è stato comunemente condiviso l’atteggiamento da tenere nel corso dell’esame finale.

Contenuti, caratteristiche e ricadute delle attività La partecipazione attiva alla realizzazione del progetto del Collegio dei Geometri, del Collegio dei Costruttori, dell’Università e di docenti interni abilitati ad esercitare la libera professione nonché la presenza degli Enti Locali ha determinato un particolarmente significativo ancoramento alla Risultati finali realtà sociale del territorio; l’attività didattica è stata im- L’esame finale ha coronato un anno di lavoro con un ottimo prontata alla dimensione esperienziale dell’insegnamento successo di risultati che, pur con differenze di merito, hanno che ha trovato naturale implementazione nel corso degli visto premiati tutti i 29 candidati. Di alto livello è risultata la stage allocati presso importanti soggetti della provincia media di valutazione finale. (studi professionali, enti locali, imprese edili). Effetti occupazionali Le università coinvolte Perdurando la crisi del setEsito finale del corso I.F.T.S. hanno ribadito il riconoscitore, la spendibilità imme“Tecnico Superiore Conduzione Cantiere” mento dei crediti come da diata del titolo acquisito progetto ed il Collegio dei non troverà le medesime Valutazioni N. Allievo Geometri hanno validato conferme del passato. Infatti in centesimi l’anno di corso come parte gli studi professionali acco01 Ambrosini Alessandro 72 del periodo di praticantato glieranno alcuni allievi, 02 Angeri Alex 72 richiesto per l’esame di acmentre per gli EE.LL., pure 03 Bazzoli Erik 69 cesso alla professione. molto bisognosi di tecnici di 04 Bonfadelli Nicola 77 I soggetti che hanno ospiquelle caratteristiche, ri05 Bono Stefania 78 06 Bregoli Davide 77 tato gli allievi nel corso degli mane in vigore il blocco del 07 Bresciani Mattia 72 stage hanno partecipato in turnover. Analogamente le 08 Bugna Stefano 72 misura determinante allo imprese edilizie, che pure a09 Busi Gabriele 73 sforzo formativo, esprivevano inciso in misura de10 Chiesa Stefano 84 mendo a loro volta soddisfaterminante nella defini11 Corsini Mattia 73 zione per la qualità delle zione della figura di riferi12 Creta Mattia 74 persone impegnate. mento, poiché attraversano 13 El Barghmi Abdelmonaim 71 a loro volta una fase di parti14 Filippini Simone 71 Metodologia colare difficoltà, non assor15 Francinelli Giacomo 66 Le collaudate attività di aula biranno subito tutti i neo-di16 Hassanin Ahamed Karim Samir ritirato (frontali e di gruppo) sono plomati che troveranno 17 Lanzillotto Andrea 70 state supportate con sussidi maggiore spazio in quelle a18 Longo Mirko 77 audiovisivi (con specifica atziende che sono più avanti 19 Marfella Matteo 77 tenzione all’impiego delle nel processo di adegua20 Merlin Michele 81 tecnologie multimediali), mento alle nuove istanze 21 Migliorati Alessandro 76 22 Moraschi Mattia 71 visite aziendali, testimodel mercato. 23 Mori Francesco 73 nianze, simulazioni, eserciTecnici in linea con le mu24 Negrito Odyssa Quilly Arino 71 tazioni di gruppo. tate caratteristiche del set25 Panizzolo Alessandro 81 Nel tirocinio gli allievi sono tore avranno comunque 26 Papa Francesca 74 stati impegnati con ruoli atmaggiori opportunità di im27 Peli Simona 76 tivi nella organizzazione del piego già ora rispetto alle fi28 Premoli Luca 79 lavoro. gure tradizionali e, in pro29 Putelli Davide 69 spettiva, saranno in grado di 30 Sanca Nicola 71 Strumenti di valutazione intercettare e favorire la fase Periodici appuntamenti vadi ripresa dell’edilizia. 22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


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Significatività e punti di forza dell’esperienza I.F.T.S. Le ricadute positive del percorso post-secondario possono così riassumersi: i legami fra le scuole ed i partner di filiera del territorio si sono cementati maggiormente, favorendo una più puntuale analisi attenzione ai bisogni del settore. Infatti: 1. È stata ribadita l’integrazione fra i diversi attori della istruzione da un lato e delle imprese e delle professioni dall’altro; la progettazione e lo sviluppo del corso sono stati ugualmente condivisi, giungendo a tesaurizzare alcune rilevanti opportunità fornite dai vari interlocutori. 2. Si è materializzata una pregevole interazione fra i momenti d’aula e quelli esperienziali, generando nel concreto l’alternanza auspicata che ha permesso un preciso orientamento out. 3. La strutturazione delle UFC ha indotto riflessioni anche critiche sui curricoli di ordinamento, evidenziando oltre che aspetti da mantenere ma anche elementi da innovare in rapporto alle istanze avanzate dagli altri partner. Clima relazionale Tutte le fasi sono state caratterizzate da un clima sereno improntato ad una collaborazione proficua; assenti conflitti e contenziosi, solo alcuni contenuti accenti moderatamente critici nell’ambito di 2 moduli hanno segnalato piccole disarmonie metodologiche fra discenti e docenti. Meno fitto, pur se senza frizioni è risultato il dialogo con gli Enti di ricerca e l’Università. È stata apprezzata la serietà dei formatori scolastici ed aziendali.

1. Le competenze in entrata da parte degli studenti non erano omogenee in dipendenza anche dalle scuole di provenienza: alcuni allievi hanno dovuto operare uno sforzo supplementare per stare al passo con i compagni. 2. Il coordinamento con le docenze universitarie non è stato molto fitto, creando qualche seppur episodico iato fra le metodologie adottate. 3. Qualche corsista, già impegnato nel lavoro, sul finire del corso ha abbassato la frequenza, pur rimanendo nei limiti prescritti. 4. L’ elemento di minore soddisfazione da parte degli allievi è rappresentato da qualche distanza delle lezioni di taluni docenti rispetto alle attese (nonché i prerequisiti). 5. La situazione della crisi ha deviato verso gli uffici tecnici o gli studi professionali ragazzi il cui stage era previsto in cantieri di imprese edili e che si sono trovate in difficoltà nell’ultimo periodo. Conclusioni Premesso quanto sopra descritto, il CTS alla fine del corso ha espresso unanimemente apprezzamento per lo svolgimento del progetto formativo ed in particolare del percorso didattico, dichiarando il risultato ampiamente positivo: per via di tale esito una lacuna nel panorama delle figure professionali necessarie al territorio è stata colmata. Brescia, lì 19 luglio 2013

Il Direttore didattico-scientifico (prof. Fulvio Negri)

Punti di debolezza In un quadro comunque senz’altro positivo, si sono registrati i seguenti limiti:

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 23


CATASTO Laura Cinelli

C

on due specifiche direttive datate 2006 e 2008, l’Agenzia del Territorio ha permesso alle singole Agenzie provinciali di scansionare le mappe d’impianto cartacee, ottenendo così dei supporti su file raster gestibili e consultabili quindi attraverso computer. È stata una scelta lungimirante, e nelle provincie ove tale attività si è concretizzata con convenzioni tra Agenzia e rispettivo Collegio geometri il risultato è stato di sicura soddisfazione per tutti. Con il vantaggio, in primo luogo, di ridurre drasticamente le consultazioni degli originali, preservandoli così da un ovvio degrado o, comunque, facilitando la consultazione degli archivi; in secondo luogo, consentendo a chi si occupa di catasto di utilizzare uno strumento moderno e di adottare tecniche di georeferenziazione informatizzata, con risultati apprezzabili rispetto alle tecniche manuali, e con un approccio più comodo all'attività catastale e non. Successivamente, nel 2011, le convenzioni tra l’Agenzia del Territorio e i singoli Collegi riguardanti questa attività sono state sospese: chi non ha fatto in tempo a sfruttare l'opportunità non ha potuto beneficiare degli indubbi vantaggi che una tale operazione avrebbe fornito. Ma in tal senso non è tutto perduto. Nel 2012 la Direzione Centrale dell'Agenzia del Territorio ha comunque deciso che completerà in auto24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

Agenzia del Territorio: ultimata entro il 2014 la scansione delle mappe d’impianto cartacee nomia il lavoro di scansione delle mappe d'impianto delle Provincie che non ne sono ancora provviste, quindi compresa la nostra. Ed è proprio di questi giorni la notizia che, all'interno del convegno Sifet tenutosi a Catania, l'Agenzia del Territorio ha pubblicamente informato che l'attività di recupero con scansione delle mappe d'impianto cartacee si concluderà in effetti entro il 2014. Su questo quindi ormai pare scritta la parola fine. Ciò non toglie a questo punto che vi siano altre attività e collaborazioni che potremmo intraprendere per attuare un processo d’informatizzazione anche di altri documenti non meno importanti delle mappe d'impianto, e che risultano di notevole interesse per chi si debba approcciare ai documenti catastali, ma soprattutto agli archivi catastali! Il modo è attivare una collaborazione tra Agenzia del Territorio e il nostro Collegio per recuperare anche le altre "carte" storiche presenti negli archivi, come le mappe C.T., i registri di collegamento ct/nctr e nctr/ct, i frazionamenti datati, i mod 55, 56 e 57, le prime monografie dei fiduciali…..e altro

ancora, l'elenco è lungo. La situazione è ben nota a chi frequenta via Marsala. Giorni fissi, orari fissi, e speriamo non sia giorno di ferie, o assemblea, sciopero, chiusura estiva o natalizia. Gli impiegati sono ormai in numero ridotto, le conosciamo le problematiche degli uffici pubblici. Se manca l'archivista titolare, non sempre c'è qualcuno che possa sostituirlo. Poi si aggiunge anche l'incognita se quel tal documento sarà al suo posto, integro o deteriorato, lo troveranno subito o dovrai dare il tempo di ricercarlo….sempre che ci sia? Un modo per risolvere queste seccature c'è, ottenendo nel contempo due risultati, ovvero il recupero del cartaceo ( e così lo preserviamo dal degrado del tempo, e mettiamo in sicurezza la "storia" del catasto facendo un operazione utile anche ai non geometri), e la semplificazione dell'attività professionale di chi, tutti i giorni, si deve confrontare con situazioni snervanti e di intoppo per il proprio lavoro. Chi si occupa di catasto comprende a cosa mi riferisco, ma anche chi non fa direttamente catasto e demanda la

pratica al collega sa quali siano a volte le difficoltà che si riscontrano quando c'è necessità di recuperare documentazioni d'archivio (e oggi il cliente ha sempre più fretta…) E che dire di quei colleghi che vivono nelle parti di provincia più lontane, e che, nell'era del telematico, devono venire apposta a Brescia per visionare una mappa o un registro in archivio? In realtà poi, questa collaborazione ci è stata chiesta anche dall'Ufficio Provinciale, che vive la criticità per aspetti diversi dai nostri forse, ma che sarebbe ben propenso a trovare un accordo comune che soddisfi entrambi. La questione è così importante che non si può procrastinare oltre, altrimenti perderemo anche questo treno (È bene ricordare a questo punto che il Consiglio ha comunque stanziato una somma in bilancio per l'attività di recupero documentazione catastale) Credo ci si debba impegnare di più in questo tipo di attività, non aspettando altro tempo, perché le cose cambiano, le dirigenze stesse sono in fase di nuovo assetto, e ciò che oggi potrebbe essere un progetto fattibile ed interessante, comune tra due enti che male o bene dialogano, domani potrebbe divenire al contrario infattibile, per diverse logiche, priorità, e farraginose complicazioni burocratiche. ❑



SICUREZZA CANTIERI Maria Tomasoni

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i è svolto venerdì 24 maggio il convegno organizzato dell’Associazione Nazionale Alpini titolato “Operatività del volontariato. Limiti e responsabilità”. All’incontro, avvenuto nell’Aula Magna “Camillo Bus-

solati” della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, hanno partecipato personalità di spicco dell’Associazione 26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

Operatività del volontariato: limiti e responsabilità per i lavori di cantiere Nazionale Alpini ed esperti competenti in materia legale ed assicurativa per illustrare le norme che chiariscono le responsabilità del volontario. Dopo i saluti del Presidente della sezione A.N.A. di Brescia, Davide Forlani, l’argo-

mento fulcro dell’evento è stato quello della sicurezza nelle attività di volontariato. Il dott. Roberto Bertuol è intervenuto in qualità di Presidente della commissione legale A.N.A., ricordando che nonostante quella del volontario sia una vocazione personale che nasce dallo spirito di solidarietà spontanea e gratuita, essa viene vista

dalla normativa come un lavoro a tutti gli effetti e il volonatrio trattato, dal punto di vista normativo, come un lavoratore autonomo. Per favorire una più immediata comprensione degli argomenti trattati, riportiamo di seguito gli stralci di normativa che, operando in maniera sinergica, regolano l’attività di volontariato e la sicurezza sui posti di lavoro. “Legge-quadro sul volontariato” 11 agosto 1991, n. 266 Art. 2 - Attività di volontariato 1. Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. 2. L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse. 3. La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte.

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Articolo 3 - Campo di applicazione 12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, e dei volontari che effettuano servizio civile si applicano le disposizioni relative ai lavoratori autonomi di cui all’articolo 21. Con accordi tra il volontario e l’associazione di volontariato o l’ente di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tutela di cui al precedente periodo. Ove il volontario svolga la propria prestazione nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al volontario dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili ad eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del volontario e altre attività che si svolgano nell’ambito della medesima organizzazione. Èperciò di primaria importanza, come sopradetto, non perdere di vista il fatto che il volontario viene trattato dalla legge come un lavoratore autonomo a tutti gli ef-


SICUREZZA CANTIERI

fetti, anche in questo settore quindi non è possibile trascurare il fattore sicurezza. Il discorso è proseguito mettendo alla berlina comportamenti di noncuranza e permissivismo, incitando alla consapevolezza e all’avvedutezza da mantenere in

ogni mansione o circostanza nella quale il volontario si trovi ad operare, al fine di prevenire i rischi per evitare di incappare in possibili incidenti e in successive conseguenze penali. Il convegno è stato integrato dall’intervento del dott. Ro-

berto Girelli che, in qualità di medico del lavoro dell’Asl di Brescia, ha ribadito la necessità, risultata evidente ai fini della tutela in caso di incidente, della compilazione del documento unico valutazione rischi e interferenze (D.U.V.R.I.).

Il Presidente nazionale dell’A.N.A., l’ing. Sebastiano Favero, ha chiuso l’evento anticipando la stesura, in collaborazione con la commissione legale dell’A.N.A., di un compendio riguardante le attività svolte più di frequente dai volontari. La manifestazione si è tenuta per offrire una visione semplice e chiara del punto di vista normativo ai molti lavoratori volontari operanti ogni giorno nella provincia, occupati nelle mansioni più disparate.

P

unto cardine è stato perciò la definizione dei soggetti adibiti alla gestione della sicurezza e le loro responsabilità, illustrando inoltre le linee guida relative all’allestimento di strutture temporanee, l’organizzazione di feste, la manutenzione di spazi pubblici, la preparazione e la somministrazione di cibi e bevande al pubblico; tenendo in particolare considerazione l’aspetto legato alle incombenze civili e penali imposte dalla normativa. Lo scopo basilare che ci si attendeva dall’incontro era di mettere a conoscenza i volontari dei problemi più frequenti legati alle norme in materia di sicurezza sul lavoro e della prevenzione dei rischi. ❑


ESTIMO Matteo Negri

Stima di un appartamento in condominio senza area esterna

Caso di studio Applicazione del metodo del confronto di mercato (Market comparison approach) Vedasi articolo Geometra Bresciano 3/2013

1. Descrizione Subject (S) - Osservazione del mercato immobiliare Scheda dell’immobile oggetto di valutazione Localizzazione Subject (S) Città Quartiere Indirizzo Interno scala Piano Zona

…… …… Via… …… IV semicentrale

Comparabile

A S Comparabile

Ossevazione mercato immobiliare Complessi residenziali multipiano con ascensore, privi di area esterna, anni ’80/90

Comparabile

C

B

1 = comparabile A 2 = comparabile B 3 = comparabile C Fonte: http://it.bing.com/maps

Breve descrizione del Subject (S)

Rilievo fotografico del Subject (S)

Appartamento in condominio composto da zona giorno, disimpegno, due camere, un bagno e balcone, oltre a cantina - lavanderia esclusiva al piano interrato ed autorimessa asservita. Altre informazioni utili Usato non ristrutturato Anno di costruzione: 1987 Classe energetica: G Struttura a telaio in c.a. ESTERNI

INTERNI 2

Caratteristiche quantitative equalitative del Subject (S) ■ SEL ❑ SIL ❑ SIN

Superficie principale SUP [m ] Superficie balcone BAL [m2] Superficie cantina CAN [m2] Superficie autorimessa AUT [m2] Numero dei servizi igienici SER [n] Impianti di climatizzazione CLI [n] Livello di piano [n]

Caratteristiche inestimabili (prezzi edonici)

Inquinamento acustico, panoramicità, obsolescenza esterna, etc.

28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

90,00 10,00 12,00 28,00 1 Presente (1) 4 Nessuna


ESTIMO

2. Analisi del segmento di mercato e degli indici mercantili Indicatore economico estimativo Localizzazione Tipo di contratto Destinazione Tipologia immobiliare Tipologia edilizia Dimensione Caratteri domanda e offerta Forma di mercato Livello di prezzo Filtering

Analisi dell’indicatore economico estimativo Zona semiperiferica Compravendite immobiliari Vendita di appartamenti ad uso residenziale Appartamenti usati di proprietà esclusiva inseriti in condominio Edifici multipiano anni ’80-90 Unità residenziali in appartamenti piccola-media dimensione La domanda è costituita da un ceto sociale medio, l’offerta da singoli privati che disinvestono per mobilità Concorrenza monopolistica: si tratta del “mercato dell’usato” Prezzi stazionari - Fase di contrazione del ciclo immobiliare Livello del filtering assente

Indice e informazione Saggio annuale di rivalutazione Rapporto mercantile balcone Rapporto mercantile della cantina Rapporto mercantile dell’autorimessa Saggio del livello di piano Costo servizio igienico a nuovo SER [Euro] - vetustà media [anni] - vita media [anni] Costo impianto di climatizzazione a nuovo CLI [euro] - vetustà media [anni] - vita media [anni]

Valori p(DAT)/PRZ [annuale] p(BAL)/p(SUP) [%] p(CAN)/p(SUP) [%] p(AUT)/p(SUP) [%] p(LIV)/PRZ [annuale]

1% 30% 40% 50% 0,5% 10.000,00 18 30 5.500,00 10 25

i DAT pBAL pCANL pAUT iLIV CSER tSER nSER CCLI tCLI nCLI

3. Tabella dei dati Prezzo e caratteristica

Prezzo totale PRZ [euro] Data DAT [mesi] Sup. principale SUP [m2] Sup. balcone BAL [m2] Sup. cantina CAN [m2] Sup. autorimessa AUT [m2] Servizi igienici SER [n] Impianto climatizzazione CLI [n] Livello del piano LIV [n]

Unità A

145.000,00 8 80,00 9,00 15,00 25,00 1 0 3

Unità B

Unità C

154.000,00 9 85,00 15,00 0,00 30,00 1 1 2

175.000,00 12 95,00 15,00 18,00 30,00 2 0 4

Subject (S)

incognita 0 90,00 10,00 12,00 28,00 1 1 4

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 29


ESTIMO

4. Calcolo superficie commerciale Calcolo della superficie commerciale Unità di misura Formula A = 80,00 + 9,00·0,30 + 15,00·0,40 + 25,00·0,50 B = 85,00 + 15,00·0,30 +30,00·0,50 C = 95,00 + 15,00·0,30 +18,00·0,40 + 30,00·0,50 S = 90,00 + 10,00·0,30 +12,00·0,40 + 28,00·0,50

[m2] S1+Spi·si 101,20 104,50 121,70 111,80

5. Analisi dei prezzi marginali a. Prezzo marginale della Data Acronimo Unità di misura Saggio annuo di variazione dei prezzi i DAT Formula Analisi del prezzo marginale pA(DAT) = 145.000,00* - 0,01/12 pB(DAT) = 154.000,00* - 0,01/12 pC(DAT) = 175.000,00* - 0,01/12

b. Prezzo marginale della Superficie Principale Acronimo Unità di misura Formula Analisi del prezzo marginale pA(SUP) = 145.000,00 : 101,20 pB(SUP) = 154.000,00 : 104,50 pC(SUP) = 175.000,00 : 121,70 Prezzo marginale della superficie principale SUP 1

DAT [€/mese] (-)1% PRZ·iDAT/12 Risultati -120,83 -128,33 -145,83

SUP [€/m2 Minimo prezzi medi1 Risultati 1.432,81 1.473,68 1.437,96 1.432,81

Il prezzo medio p è dato dal rapporto tra il Prezzo totale e la Superficie commerciale

c. Prezzo marginale della Superficie Balcone Acronimo Unità di misura Formula Analisi del prezzo marginale p(BAL) = 1.432,81·0,30

30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

BAL [€/m2] PSUP·pBAL Risultati 429,84


ESTIMO

d. Prezzo marginale della Superficie Cantina-lavanderia Acronimo Unità di misura Formula Analisi del prezzo marginale p(CAN) = 1.432,81·0,40

CAN [€/m2] PSUP·pCAN Risultati 573,12

e. Prezzo marginale della Superficie Autorimessa Acronimo Unità di misura Formula Analisi del prezzo marginale p(AUT) = 1.432,81·0,50

AUT [€/m2] PSUP·paut Risultati 716,40

f. Prezzo marginale del Servizio Igienico Acronimo Unità di misura Costo a nuovo del servizio da computo CSER [€] Vita effettiva del servizio (vetustà)tSER [anni] Vita ecinomica del servizio nSER [anni] Formula Analisi del prezzo marginale p(SER) = 10.000,00·(1-18/30)

SER [€] 10.000,00 18 30 C = CSER·(1-t/n) Risultati 4.000,00

g. Prezzo marginale dell’impianto di Climatizzazione Acronimo Unità di misura Costo a nuovo del servizio da computo CCLI [€] Vita effettiva del servizio (vetustà)tCLI [anni] Vita ecinomica del servizio ncli [anni] Formula Analisi del prezzo marginale p(CLI) = 5.500,00·(1-10/25)

CLI [€] 5.500,00 10 25 C = CCLI·(1-t/n) Risultati 3.300,00

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 31


ESTIMO

h. Prezzo marginale del Livello di Piano Acronimo Unità di misura Edificio con ascensore Saggio variazione del Livello piano iLIV Formula FORMULA 1 Analisi del prezzo marginale pA(LIV) = 145.000,00 · 0,5 pB(LIV) = 154.000,00 · 0,5 pC(LIV) = 175.000,00 · 0,5 Riepilogo dei prezzi marginali Prezzo marginale Data DAT [€/mese] Superficie principale SUP [€/m2] Superficie balcone BAL [€/m2] Superficie cantina CAN [€/m2] Superficie autorimessa AUT [€/m2] Servizi igienici SER [€] Presenza impianto climatizzatore CLI [€] Livello del piano LIV [€]

LIV [€] sì 0,5% Pl+1 = PRZ·iLIV

FORMULA 2

Pl-1 = PRZ·[iLIV/(1+iLIV)]

Risultati 725,00 770,00 875,00

Unità A -120,83 1.432,81 429,84 573,12 716,40 4.000,00 3.000,00 725,00

Unità B -128,33 1.432,81 429,84 573,12 716,40 4.000,00 3.000,00 770,00

Unità C -145,83 1.432,81 429,84 573,12 716,40 4.000,00 3.000,00 875,00

Prezzo e caratteristica

Unità A

Unità B

Unità C

Prezzo totale PRZ [€] Data DAT [€]

145.000,00 (0-8)* -120,83 = 966,64 (90-80)* 1.432,81 = 14.328,10 (10-9)* 429,84 = 429,84 (12-15)* 573,12 = -1.719,36 (28-25)* 716,40 = 2.149,20 (1-1)* 4.000,00 = 0,00 (1-0)* 3.300,00 = 3.300,00 (4-3)* 725,00 = 725,00 165.179,42

154.000,00 (0-9)* -128,33 = 1.154,97 (90-85)* 1.432,81 = 7.164,05 (10-15)* 429,84 = -2.149,20 (12-0)* 573,12 = 6.877,47 (28-30)* 716,40 = -1.432,80 (1-1)* 4.000,00 = 0,00 (1-1)* 3.300,00 = 0,00 (4-2)* 770,00 = 1.540,00 167.154,49

175.000,00 (0-12)* -145,83 = 1.749,96 (90-95)* 1.432,81 = -7.164,05 (10-15)* 429,84 = -2.149,20 (12-18)* 573,12 = -3.438,72 (28-30)* 716,40 = -1.432,80 (1-2)* 4.000,00 = -4.000,00 (1-0)* 3.300,00 = 3.300,00 (4-4)* 875,00 = 0,00 161.865,19

6. Tabella di valutazione

Superficie principale SUP [€] Superficie balcone BAL [€] Superficie cantina CAN [€] Superficie autorimessa AUT [€] Servizi igienici SER [€] Impianto climatizzazione CLI [€] Livello del piano LIV [€] Prezzi corretti [€]

32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


ESTIMO

7. Verifica attendibilità del valore di stima Il test di verifica dei prezzi corretti si basa sulla divergenza percentuale assoluta d% d% =

V max - V min

· 100

d% =

167.154,49 - 161.865,19

V min

· 100 = 3.267% < 5,00%

161.865,19

8. Sintesi di stima (Reconciliation) Il valore di mercato dell’immobile da valutare è rappresentato dal valore atteso dei prezzi corretti. Calcolo del Valore Atteso Prezzo corretto (vedi tabella valutazione) [€] Attribuzione peso comparabile

Unità A

UnitàB

Unità C

165.179,42

167.154,49

161.865.19

1/3

1/3

1/3

Prezzo corretto ponderato [€]

55.059,81

Valore Atteso Subject [€]

55.059,81

55.718,16 +

55.718,16

53.955,06 +

53.955,06

€ 164.733,03

=

Valore atteso arrotondato

€ 164.800,00

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 33


LAVORI DI GEOMETRI

Riqualificazione di un edificio per uffici secondo lo standard “Passive House”

Q

Il geom. Alessandro Merigo si è diplomato all’Istituto Tecnico Tecnico Tartaglia Tartaglia di Brescia nel 1993; è iscritto all’Albo dal 2003 e si occupa di progettazione in genere, sicurezza sui cantieri, valutazioni immobiliari, servizi di contabilità e preventivazione per imprese, efficienza energetica e ultimamente anche di acustica, fornendo servizi di consulenza ad imprese, società immobiliari, studi tecnici e a privati. Certificatore energetico dal 2008, ha anche effettuato alcune docenze in corsi per certificatori energetici e sulle fonti rinnovabili. Vive e lavora a Lumezzane.

34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

uando si parla di edifici ad alta efficienza energetica, generalmente ci si riferisce a nuove costruzioni, isolate da altri corpi di fabbrica, senza vincoli di ostruzione bioclimatica. Gli edifici energeticamente più performanti – ci è stato insegnato – sono quelli caratterizzati da un orientamento ottimale; da una volumetria compatta; dalla continuità dell’isolamento termico; tutte caratteristiche positive e relativamente facili da conseguire quando, appunto, si tratta di mettere mano a un nuovo progetto. Ma che complicano l’opera del progettista quando si tratta di intervenire su edifici esistenti, di vecchia concezione edilizia, inseriti in contesti urbanistici non favorevoli, con forme complesse, orientamento non favorevole e magari con vincoli di confine immodificabili o in aderenza ad altre proprietà. Caratteristiche cioè, dalle quali il progettista non può prescindere, che ne limitano la libertà progettuale, ma che – se è bravo – possono esaltarne la creatività, l’ingegno e le conoscenze tecniche. Le attuali stringenti normative in materia edilizia e urbanistica, la prolungata crisi economica in atto, gli incentivi statali a favore delle costruzioni a basso consumo energetico, una nuova coscienza ambientale, la necessità di risparmio di suolo, hanno di molto limitato lo sviluppo di nuova edilizia a vantaggio di interventi ristrutturativi del patrimonio edilizio esistente. Alla redazione della rivista è giunta la notizia che proprio in questo campo un nostro collega di Lumezzane, il geometra Alessandro Merigo, ha progettato e portato a com- sive House” in inglese, è un pimento recentemente un sistema progettuale che brillante intervento di riqua- nasce dalle prime espelificazione energetica di un rienze degli edifici Supeedificio adibito a uffici in po- rinsolation del Nord Amesizione urbanistica difficile, rica, successivamente riper il quale è riuscito a con- preso dal “Passivhaus Inseguire lo standard “Passive stitut Darmstadt e poi adatHouse”. Ci siamo subito in- tato anche al clima italiano curiositi, e gli abbiamo chie- dal “Passive House Instisto di spiegarci cosa è una tute Italia” (PHI Italia), il Passive House e di illustrarci neonato protocollo italiano l’intervento che ha proget- sulle case passive. La tectato, per capire quali strade nologia costruttiva di abbia percorso per ottenere questo sistema progettuale un risultato tanto apprez- ha ormai un bagaglio d’ezato. sperienza trentennale. Sull’efficacia di tale sistema «Dunque, caro Alessandro, vuoi sono stati eseguiti studi e parlarcene?» monitoraggi nel Nord Eu«Volentieri, non c’è se- ropa con il progetto greto; la Casa passiva, “Pas- C.E.P.H.EU.S. (Cost Effi-


LAVORI DI GEOMETRI La condizione iniziale delle strutture da riqualificare energeticamente

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 35


LAVORI DI GEOMETRI Durante l’esecuzioni dei lavori di coibentazione

cient Passive House as an EUropean Standard) e studi del suo adattamento al clima mediterraneo, con il progetto “Passiv On”, eseguiti da studiosi specialisti del Politecnico di Milano. Tutti hanno confermato la bontà del sistema e dimostrato la qualità del comfort che esso produce negli edifici. Anche in Italia ormai esistono numerosi esempi di tale tipologia costruttiva, sia applicata a edifici residenziali sia a edifici non residenziali, tanto da essere la prima nazione per esperienza in questo settore nei climi caldi. Il programma di calcolo chiamato con l’acronimo PHPP (Passive House Planning Package) è stato tarato sui monitoraggi effettuati, e i dati climatici che vengono utilizzati sono rilevati realmente dalle stazioni meteo locli nei decenni precedenti. Rispetto ai consumi reali si è riscontrato che i calcoli risultano conservativi. Ecco perché il sistema è affidabile.

I

l concetto sul quale si basa la casa passiva è molto semplice: assicurare benessere termico con una minima fonte energetica di riscaldamento interna, riducendo al minimo la parte impiantistica dell’edificio. Nella maggior parte delle case passive, infatti, non è presente alcun impianto di riscaldamento convenzionale: esse stesse sono in grado di mantenere il benessere termico sfruttando gli apporti passivi di calore dell’irraggiamento 36 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


LAVORI DI GEOMETRI In basso: particolare dell’apprestamento di legno sulla parete a nord per l’accoglimento del materiale coibente e dei serramenti

ovviamente senza rinunciare al comfort interno». «Chiariscici, per favore, perché parli di benessere termico e non di fabbisogno termico?» «Il concetto base di questa tecnologia costruttiva è garantire un alto comfort termico agli occupanti. Efficienza energetica ed economicità dell’intervento sono solo una conseguenza. Mi spiego meglio: all’interno di un edificio passivo, la temperatura minima non deve essere inferiore ai 17°C. Questo perché, da studi fatti, il nostro corpo non percepisce disagio termico quando la differenza tra temperatura minima e quella massima di un ambiente non è superiore a 3°C. Ecco il segreto, ecco solare trasmessi attraverso le finestre e del calore generato internamente all’edificio dagli elettrodomestici e dalle persone stesse che abitano la casa. Queste fonti di calore sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda, mentre la parte restante del fabbisogno è compensata dallo scambiatore dell’impianto di ventilazione. Da qui il termine “passiva”. Facciamo un esempio concreto: il carico termico di questi edifici è di circa 10 w/m2. Ciò vuol dire che per un edificio di 100 mq basterebbe, teoricamente, un phon di 1000 w per scaldarlo. È proprio per questo motivo che possiamo ridurre la parte impiantistica al minimo indispensabile, IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 37


LAVORI DI GEOMETRI Sopra: particolari esecutivi della coibentazione Sotto: la situazione durante l’esecuzione dei lavori

perché in un ambiente a 20°C. la minima non dovrà essere inferiore ai 17°C. Il risultato è che all’interno di questi edifici si percepisce la sensazione di essere avvolti dal calore, proprio come se indossassimo una coperta». «Finora ci hai parlato solo di riscaldamento – facciamo osservare a Merigo –, e il raffrescamento?». «Il principio vale anche in estate. Dobbiamo pensare a questi edifici come a dei “thermos”, dove in presenza di temperature estreme (pieno inverno o piena estate), l’ambiente interno è “separato ermeticamente” dall’esterno per mantenere temperature confortevoli. Ovviamente, un edificio è un po’ più complicato da progettare rispetto a un thermos, perché abbiamo la presenza di finestre e per viverci abbiamo la necessità di un ricambio d’aria continuo, ma il concetto di base è lo stesso.

S

eguendo questo ragionamento, voglio dire una cosa che sorprenderà molti: nelle stagioni intermedie nelle case passive è possibile aprire le finestre come in un tradizionale edificio, perché la differenza tra temperatura interna ed esterna è minima. È un po’ come quando si viaggia in automobile. Oggi siamo tutti abituati al climatizzatore che regola la temperatura interna, ma nulla vieta che quando la temperatura esterna è piacevole si pos38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


LAVORI DI GEOMETRI

sano abbassare i vetri per cambiare aria». «Costruire con questa tecnologia costerà certamente di più … che ne dici?». «Niente affatto. Intervenendo in maniera “massiccia” sull’isolamento dell’involucro, come ho già detto prima, possiamo eliminare quasi del tutto la parte impiantistica tradizionale. Quindi i costi così risparmiati li possiamo investire sul maggior costo dei serramenti più performanti e per un maggior spessore degli isolamenti.

D

a un calcolo che ho di recente fatto per il progetto di una villetta passiva che sto realizzando, rispetto a una classe B ho riscontrato uno scarto in più solamente del 10% sul costo di costruzione, ma con costi di gestione dell’edificio però ridotti di circa il 75%». «Come mai – chiediamo – la certificazione ”PHI Italia“?» «Perché il neonato protocollo PHI Italia è frutto di tutte le esperienze internazionali sugli edifici passivi con gli adattamenti della sperimentazione sul clima italiano. In pratica una garanzia sull’effettivo funzionamento corretto dell’edificio». «Secondo te questi edifici possono rappresentare il futuro delle costruzioni?» «Le “Passive House” sono un classico esempio di edificio Nzeb (Near Zero Energy Building) e sono in linea con IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 39


LAVORI DI GEOMETRI

«Volentieri, ma partiamo da una preliminare considerazione: teniamo presente che il 70% degli edifici esistenti sul territorio nazionale è stato realizzato prima del 1976, anno di introduzione della prima legge sul contenimento energetico (la 373 del ’76). Se poi pensiamo che il 25% di questi edifici non ha mai subìto interventi di efficientamento energetico di alcun tipo, possiamo facilmente comprendere come il recupero energetico del parco edilizio esistente costituisca un ambito strategicamente importante per lo sviluppo dell’edilizia nei prossimi anni. L’intervento di cui mi chiedete notizia si inserisce proprio in questo ambito, trattandosi esattamente di una riqualifica-

quanto previsto dalla normativa europea 2010/31/UE. Nella definizione Nzeb, però non rientra un indice della qualità dell’edificio e del comfort abitativo che produce. Infatti la normativa si preoccupa che l’edificio consumi pochissima energia (da qui il termine Nzeb), ma non entra nel merito della qualità costruttiva e abita40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

tiva, requisito che nelle “Passive House” viene richiesto. Nel prossimo futuro assisteremo alla realizzazione di edifici Nzeb con le più varie tecnologie costruttive, perché la normativa, giustamente, lascia spazio alle preferenze del progettista. Certo è che costruendo con il sistema “Passive House” si

avrà la garanzia del risultato e la certezza della soddisfazione del cliente». «Grazie Alessandro per queste utili spiegazioni, ma vorremmo anche che ci parlassi del tuo progetto realizzato a Rovato con la tecnologia che ci hai appena descritto. Quali strade hai percorso per ottenere un risultato che, a quanto si dice, è tanto positivo?»

zione energetica che ho progettato ed eseguito secondo lo standard “Passive House” su una struttura prefabbricata del 1996 che si trova a Rovato nelle vicinanze del casello autostradale. La committenza vi svolge la sua attività commerciale occupandosi proprio di isolanti. Mi ha perciò chiesto, un intervento “forte” proprio dal


LAVORI DI GEOMETRI

punto di vista energetico, che fosse anche un esempio dimostrativo per i suoi clienti.

G

li obiettivi richiesti sono stati molto chiari e perentori: 1) che l’edificio riqualificato raggiungesse lo standard “passivo” ad uso uffici; 2) che fosse certificabile come edificio passivo; 3) che i sistemi costruttivi dovessero fornire un knowhow replicabile per successivi interventi ai più alti standard energetici. Tenuto conto dei traguardi che mi erano stati prospettati e una volta analizzata la consistenza reale dell’edificio, non mi sembrò che il raggiungimento degli obiettivi fosse poi così scontato,

anzi! Dovetti impegnarmi a fondo. Infatti, lavorare su un fabbricato con le caratteristiche e i vincoli strutturali e bioclimatici che la costruzione presentava non era affatto semplice. L’edificio a U, infatti, aveva una corte interna, la struttura era costruita con pannelli prefabbricati sul lato nord, mentre per la corte interna era stato eseguito un tamponamento con muratura a cassa vuota debolmente isolata (2 centimetri di poliuretano). Le pareti confinanti con le altre unità immobiliari erano costituite da una muratura in poroton da 25 cm, mentre sul lato sud, dove il fabbricato confinava con il magazzino, era stata realizzata una muratura in prismi. La copertura aveva una struttura co tegoli prefabbricati a “doppio T” con 6 centimetri di lana di roccia come coibentazione. I serramenti erano in alluminio senza taglio termico, con vetrocamera semplice. Dal punto di vista bioclimatico la forma dell’edificio, non essendo compatta, risultava molto disperdente e penalizzante, perché non permetteva di sfruttare al massimo gli apporti solari. Inoltre, sul lato nord era presente una finestra a nastro lunga 6 metri che penalizzava molto il rendimento energetico del fabbricato. Su tale fronte poi non c’era l’autorizzazione del condominio a realizzare l’isolamento esterno e le modifiche concesse per poter intervenire sulla finestra insufficienti. Tutto questo comportava IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 41


LAVORI DI GEOMETRI

l’impossibilità di un isolamento continuo della struttura, condizione necessaria per evitare i ponti termici. Non erano certo le condizioni più favorevoli per raggiungere gli obiettivi fissati dalla committenza.

H

o cominciato così a fare un calcolo preliminare stendendo un elenco il più possibile accurato di tutte le criticità che la situazione data presentava, poi, una volta deciso insieme alla committenza come intervenire, sono passato alla progettazione esecutiva, studiando ogni particolare costruttivo, effettuando un’analisi accurata dei possibili ponti termici e la verifica dei flussi e delle temperature superficiali per quantificare le perdite di calore e verificare che le temperature minime non scendessero sotto 17°C imposti dal protocollo. Tra le soluzioni che ho adottato, per esempio sulla parete nord dove dovevamo coimbentare dall’interno è stata creata una struttura di legno che facesse da supporto all’installazione dei serramenti e di tutto l’isolamento necessario, in modo che i serramenti stessi fossero totalmente “annegati” nello strato isolante migliorando le temperature superficiali interne e riducendo al minimo i ponti termici di installazione».§ «Cosa intendi per ponti termici di installazione…?». «Sono le perdite di calore determinate dalla installa42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


LAVORI DI GEOMETRI Particolari durante l’esecuzione dei lavori

zione del serramento. La cosa può sembrare strana in un edificio normale, ma negli edifici “Passive House” nulla deve essere lasciato al caso. Un serramento ha una sua propria trasmittanza termica dovuta alle caratteristiche dei materiali che lo costituiscono e da come è certificato. Normalmente non ci si preoccupa di verificare su quale sistema costruttivo il serramento sarà installato e quali saranno le conseguenze del suo montaggio. Bene, nelle case passive deve essere verificato anche questo dato.

S

ulle pareti affacciate sulla corte interna la committenza poneva l’esigenza di un doppio isolamento interno/esterno per non perdere superficie utile all’interno degli uffici. La conseguenza del dover isolare internamente la parete nord, determinava che il nodo costruttivo con la copertura desse luogo a ponti termici importanti. Il problema è stato risolto isolando il solaio sia internamente con lana di vetro in rotoli stesa tra le anime del solaio a doppio T, sia esternamente con lana di roccia ad alta densità, inmodo che la temperatura superficiale interna minima non scendesse sotto i 17°C. I serramenti installati, dotati di triplo vetro basso emissivo, presentano una trasmittanza media pari a 0,76 w/m2k, e il portoncino d’ingresso pari a 0,90 w/m2k. Tutti i serramenti esterni – fiIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 43


LAVORI DI GEOMETRI L’aspetto finale dell’intervento

44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


LAVORI DI GEOMETRI

nestre – sono stati dotati di persiane mobili a lamelle comandate da un sensore esterno per ridurre l’apporto calorico del sole in estate. Quanto all’impiantistica è stata installata una macchina VMC (ventilazione meccanica controllata) da 200 m3/h dotata di scambiatore di calore con efficienza al 92%.

P

er l’integrazione del poco calore mancante per il riscaldamento/raffrescamento è stata adottata una pompa di calore della potenza di 5,30 Kw termici con un rendimento (COP) di 4,05: il che significa che con una unità di energia ne otteniamo 4,05. Avrei potuto utilizzare anche una pompa di potenza inferiore, in quanto dai calcoli il IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 45


LAVORI DI GEOMETRI

carico termico dell’edificio era di soli 1.100 w in riscldamento e di 983 in raffescamento, ma la committenza ha preferito utilizzare una taglia superiore. L’installazione della la pompa di calore in aiuto alla macchina di ventilazione meccanica è stata una necessità determinata dai troppi vincoli presenti nella vecchia struttura, che non ci hanno consentito di isolare l’edificio in modo che bastasse la ventilazione meccanica, come invece avviene per le classiche case passive.

L’

edificio è stato anche dotato di un sistema domotico che comanda l’automatismo delle persiane esterne e la regolazione dell’illuminazione in base alla luce diurna presente con faretti a led. Grazie a questi sistemi, dal calcolo fatto in alcuni ambienti, ho riscontrato una incidenza dei consumi di illuminazione di 5 w/m2 contro i 15 w/m2 di un edificio normale. Le case passive sono anche ermetiche, ossia hanno pochissime perdite per infiltrazioni d’aria. Il parametro minimo fissato per poter essere certificate è di 0,6 ricambi d’aria all’ora del volume interno dell’edificio. Per dare un criterio di valutazione di quanto sia stringente questo requisito, ricordo che un edificio tradizionale di norma supera i 3 ricambi orari. Questo criterio è richiesto perché, oltre a garantire il comfort interno con la pre46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

senza di isolanti di elevato spessore, perdite eccessive d’aria attraverso fessure creerebbero fenomeni di condensa superficiale interna e formazione di muffe con deterioramento delle strutture. Il nostro edificio è stato ricondotto alla condizione della tenuta d’aria garantita da una barriera al vapore in lamina di alluminio installata all’interno del fabbricato. Il risultato del “Blower door test di tipo A”, ovvero il test che mette in pressione l’edificio per verificerne le perdite per infiltrazioni d’aria, ha dato un riscontro di 0,55, cioè meno dello 0,6 sopra citato come limite minimo per ottenere la certificazione. Sulla copertura è stato installato un impianto fotovoltaico pari a 5,90 Kwp. Non si è riusciti invece a installare una potenza superiore perché la copertura, in comproprietà con l’unità immobiliare al piano terra, è stata sfruttata solo per la parte millesimale di proprietà

della committenza.

I

l protocollo di calcolo delle case passive prevede che l’indice energetico invernale ed estivo sia al netto dei contributi provenienti da fonti rinnovabili; questi sono da dichiarsi a parte. Le principali verifiche delle case passive prevedono il rispetto dei seguenti indici: – Indice energetico riscaldamento invernale ) 15 kwh/mqa; – Indice energetico raffrescamento estivo ) 15 kwh/mqa; – Energia primaria (acqua sanitaria, impianto di riscaldamento, energia elettrica) )120 kwh/mqa; – Test di pressione aria )0,6 h-1. I risltati dei calcoli effettuati con queste verifiche e gli altri motivi spiegati in precedenza non sono confrontabili coi risultati di altri sistemi di certificazione (per es. Cened o CasaClima). Nonostante tutto si sono ottenuti risultanti importanti

meritando la certificazione on classe A+ di Cened con un indice energetico di 0,44 Kwh/mca, e il certificato con il PHI Italia con un indice energetico per il riscaldamento di 14,3 Kwh/mqa e per il raffrescamento di 8,3 kwh/mqa. Un buon risultato, mi pare, considerate le difficoltà affrontate. Questo lavoro, che ho presentato al VII Convegno delle Case passive tenutosi quest’anno a Scandiano (Re) ha riscosso un buon successo, confermato peraltro anche da tecnici stranieri che hanno potuto esaminarlo in rete, apprezzandolo». Ci fa piacere ricordare che la realizzazione illustrata dal geometra Alessandro Merigo è una tappa del suo percorso formativo, intrapreso professionalmente nel 2007, quando partecipò alla prima edizione della Fiera KlimaHouse. In quell’occasione l’amico Alessandro fu molto positivamente colpito dal sistema tedesco “Passivhaus”, la cui particolarità era quella di riscaldare l’edificio affidandosi soltanto all’impianto di ventilazione meccanica. Da qui nacque in lui la volontà di approfondire la materia con la partecipazione ai corsi “base” e “avanzato” CasaClima. Nel 2009 Merigo viene a conoscenza di corsi specifici per progettisti di “Passivhaus” in Italia, ai quali partecipa ottenendo la qualifica di Progettista PHI Italia e di Consulente del PassivHaus Institute di Darmstadt nel dicembre 2012. Dal 2009 il geom. Merigo ha affinato continuamente le sue conoscenze in materia, partecipando a numerosi convegni specifici nazionali e internazionali. ❑


URBANISTICA Giuseppe Zipponi

Novità in materia edilizia dal “Decreto del Fare”

E

cco le principali modifiche al Testo Unico dell’Edilizia Dpr. 380/2001 introdotte con il cosiddetto “Decreto del Fare” e relativa Legge di conversione n. 98 del 9 agosto 2013. Deroghe in materia di distanza tra fabbricati (art. 2 bis Dpr del 380/2001) Le Regioni possono emanare leggi per consentire deroghe alle misure stabilite dal D.M. 1444/1968 in materia di distanza tra fabbricati; praticamente la norma dei 10 metri tra pareti finestrate. Definizione di ristrutturazione edilizia (art. 3 comma 1 lettera d) del Dpr 380/2001) Demolire e ricostruire un fabbricato (anche già crollato o demolito) con lo stesso volume anche modificando la sagoma rientra (nuovamente) nella definizione di ristrutturazione edilizia. La modifica della sagoma non è però possibile per immobili sottoposti a vincolo ai sensi del D.L.vo 42/2004 (boschi, parchi, fiumi, laghi e bellezze d’insieme); in questi casi la modifica della sagoma costituisce nuova costruzione. Comunicazione per opere minori (art. 6 comma 2 lettere a) ed e-bis) del Dpr 380/2001) Nel caso di comunicazione per manutenzione straordinaria e modifiche di fabbricati adibiti ad esercizio di impresa è stata eliminata la (assurda) dichiarazione del progettista “di non avere rapporti di dipendenza con l’impresa né con il committente”. Autorizzazioni preliminari alla segnalazione certificata di inizio attività e comunicazioni (art. 23 bis comma 1 del Dpr 380/2001) Nel caso in cui la validità della SCIA o della comunicazione sia subordinata all’ottenimento di altre autorizzazioni (per esempio vincolo paesaggistico o idrogeologico) può essere richiesto allo sportello unico dell’edilizia di acquisire direttamente detti atti. La SCIA nelle zone A/Nuclei Storici (art. 23 bis comma 4 del Dpr 380/2001) Nelle zona A o Nuclei storici comunque denominati i Comuni devono individuare, entro il 30 giugno 2014, zone in cui non è possibile la SCIA per interventi che modificano la sagoma. Se non lo fanno la Regione può esercitare l’intervento sostitutivo oppure interviene un com-

missario ministeriale senza spese a carico della collettività. Nelle restanti aree dei nuclei storici i lavori della SCIA (con modifica di sagoma) possono avere inizio solo dopo 30 giorni dalla presentazione. Questa norma ci appare, in verità, molto improbabile. Certificato di agibilità parziale (art. 24 comma 4 bis del Dpr 380/2001) Il certificato di agibilità può essere richiesto anche per parti di edificio ultimate. Certificato di agibilità: si può auto-dichiarare (art. 25 comma 5 bis del Dpr 380/2001) Come già previsto da tempo per le attività economiche (art. 5 L.R. 1/2007) in alternativa alla domanda di agibilità, può essere presenta la dichiarazione del direttore dei lavori o, qualora non nominato, di un professionista abilitato, con la quale si attesta la conformità dell'opera al progetto presentato e la sua agibilità, corredata dalla documentazione necessaria. Questa modifica era attesa. Peraltro era inserita tra le proposte preliminari di semplificazione dell’iniziativa “Edilizia più semplice” de “Il Geometra Bresciano” n. 3-2013. Proroga termini per i lavori e convenzioni (art. 30 comma 3 Legge 98/2013). Sono prorogati di due anni i termini per l’inizio e fine lavori di titoli abilitativi (permessi, Dia, Scia) formatisi prima del 21 agosto 2013 sempre che non risultino in contrasto, al momento della comunicazione dell’interessato, con nuovi strumenti urbanistici approvati o adottati. Sono invece prorogati di tre anni i termini per le convenzioni di lottizzazione stipulate al 31 dicembre 2012.

R

icordiamo inoltre che sono state apportate le seguenti modifiche al D.L.vo 42/2004 in tema di vincolo paesaggistico. Il parere della soprintendenza deve essere rilasciato entro 45 giorni (non più entro 45+15 giorni) decorso il quale l’amministrazione deve provvedere sulla domanda, si tratta in sostanza di un silenzio-assenso. (art. 146 comma 5 D.L.vo 42/2004). Ricordiamo anche che Regione Lombardia, con la Legge Regionale 1/2013 aveva modificato l’art. 26 della Legge Regionale 12/2005 prorogando di fatto la validità dei P.R.G. fino al 30 giugno 2014 per quei comuni che non abbiano approvato il nuovo P.G.T. In provincia di Brescia sono una trentina. ❑ IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 47


CONDOMINIO

Interventi ammessi alle gevolazioni IRPEF sulle parti condominiali

Da “Giornale di Brescia” Speciale ristrutturiamo 26 agosto 2013

INTERVENTI

MODALITÀ

INTERVENTI

Aerosabbiatura Allargamento porte interne

Su facciata Con demolizioni di modesta entità

Impianto riscaldamento Riparazione dell’impianto senza innovazioni, riparazione (purché conforme con ammodernamenti e/o innovazioni al DM 37/208 ex L. 46/90) Impianto elettrico Sostituzione dell’impianto o integrazione per messa a norma Impianto idraulico Riparazione senza innovazioni o sostituzioni Inferriata fissa Sostituzione di quelle preesistenti senza modificare la sagoma e/o i colori Infissi esterni Riparazione o sostituzione, conservando la sagoma, i materiali e i colori uguali a quelli preesistenti Infissi interni Sostituzione con altri infissi conservando caratteristiche preesistenti Interruttore differenziale Riparazione senza innovazioni o riparazione con sostituzione di alcune parti Intonaci esterni facciata Intonaci e tinteggiatura esterna conservando materiali e colori uguali a quelli preesistenti Intonaci interni Intonaci e tinteggiatura interna senza limitazioni di materiale e colori Lastrico solare Rifacimento conservando materiali uguali a quelli preesistenti Locale caldaia Riparazioni murarie varie conservando le suddivisioni interne preesistenti Lucernari Sostituzione con altri aventi gli stessi caratteri (sagoma e colori) di quelli preesistenti Marciapiede su suolo Rifacimento come preesistente privato Montacarichi(interni ed Riparazione conservando caratteristiche uguali a quelle esterni) preesistenti Muri di cinta Riparazione conservando caratteristiche uguali a quelle preesistenti Muri esterni Riparazione o rifacimento con materiali e sagoma uguale di contenimento a quelli preesistenti Muri interni Riparazione o rifacimento conservando la stessa posizione, anche con materiali diversi Parapetti e balconi Riparazione o rinforzo della struttura conservando caratteri come preesistenti Parcheggi Riparazioni varie e sostituzione di parti anche strutturali conservando dimensioni uguali a quelle preesistenti Parete esterna Rifacimento, anche completo, con materiali e colori come quelli preesistenti Parete interna Riparazione o rifacimento conservando la stessa posizione, anche con materiali diversi Pavimentazione esterna Rifacimento con dimensioni e materiali uguali a quelli preesistenti Pavimentazione interna Riparazioni senza innovazioni Pensilina protezione auto Rifacimento consevando sagoma e colori preesistenti Persiana Sostituzione conservando le caratteristiche preesistenti (sagoma e colori)

Allarme (impianto) Androne Antenna Balconi

Box Caldaia Caloriferi Cancelli esterni

Canna fumaria

Cantine Centrale idrica

Centrale termica

Cornicioni Davanzali, finestre, balconi Facciata

Finestra Fognatura Garage Gradini scale Grondaie

Riparazione senza innovazioni Riparazione con sostituzione di alcuni elementi Rifacimento conservando caratteristiche uguali a quelle preesistenti Antenna comune in sostituzione di antenne private Riparazioni parti murarie (frontalini, cielo), sostituzione parapetti e ringhiere conservando caratteristiche (materiali, sagome, colori) Riparazioni varie e sostituzione di parti anche strutturali conservando dimensioni uguali a quelle preesistenti Riparazione senza innovazioni Riparazione con sostituzione di alcuni elementi Sostituzione con altri anche di diverso tipo e riparazione e condizionatori o installazione di singoli elementi Riparazione o sostituzione cancelli o portoni, conservando caratteristiche (sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti Riparazione o rifacimento, interno ed esterno conservando caratteristiche (materiali, sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti Riparazione conservando caratteristiche (materiali e colori) come preesistenti Riparazioni varie interne ed esterne, conservando caratteristiche (materiali, sagome, colori) uguali a quelle preesistenti Riparazioni varie interne ed esterne, conservando caratteristiche (materiali, sagome, colori) uguali a quelle preesistenti Rifacimento o sostituzione conservando caratteristiche essenziali presesistenti (materiali, dimensioni) Riparazione o sostituzione conservando caratteristiche preesistenti Piccola apertura per sfiatatoio gas, rifacimento, anche completo, con materiali e colori uguali a quelli preesistenti Sostituzione senza modifica della tipologia di infissi Riparazione o sostituzione della canalizzazione fognaria fino al limite della proprietà del fabbricato Riparzioni varie e sostituzione di parti anche strutturali conservando dimensioni uguali a quelle preesistenti Sostituzione con gradini uguali a quelli preesistenti, interni ed esterni Riparazione o sostituzione senza modifiche della situazione preesistente

48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

MODALITÀ


CONDOMINIO

INTERVENTI

MODALITÀ

INTERVENTI

Pianerottolo

Riparazione struttura conservando dimensioni e materiali uguali a quelli preesistenti (interno ed esterno) Riparazione e rinforzo di strutture, conservando le caratteristiche (materiali, sagoma e colori) preesistenti Sostituzione conservando sagome e colori preesistenti Sostituzione con altra avente gli stessi caratteri essenziali Sostituzione conservando sagome e colori preesistenti Riparazione, conservando materiali, colori, dimensioni Riparzione e sostituzione conservando caratteristiche (sagoma, materiali e colori) preesistenti Riparazione apparecchi sanitari e opere edilizie varie (tubazioni, piastrelle, ecc.) Sostituzione con altra purché vengano conservati dimensioni e colori uguali a quelli preesistenti Riparazione conservando pendenza, posizione, sagoma, colori e materiali uguali ai preesistenti Riparazione e sostituzione conservando pendenza sago ma e posizioni preesistenti Sostituzione con altri aventi le stesse caratteristiche

Serramenti interni

Piscina Porta blindata esterna Porta-finesta Porte esterne Porte interne Recinzioni Sanitari Saracinesca Scala esterna Scala interna Serramenti esterni

MODALITÀ

Riparazioni, conservando materiali caratteristiche e colori preesistenti Solaio Sostituzione dei solai di copertura con materiali uguali a quelli preesistenti Tegole Sostituzione con altre uguali a quelle preesistenti Terrazzi Riparazione delle pavimentazioni, rifacimento o sostituzione conservando le caratteristiche preesistenti (dimensioni e piano) Tetto Riparazione con sostituzione di parte della struttura e dei materiali di copertura, conservando le caratteristiche preesistenti Tinteggiatura esterna Rifacimento conservando materiali e colori preesistenti Tinteggiatura interna Rifacimento senza limitazione per materiali e colori Tramezzi Sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare Travi (tetto) Sostituzione con altre aventi materiali, dimensioni e posizione uguali a quelle preesistenti Veranda Rifacimento parziale conservando i caratteri essenziali Zoccolo esterno facciata Rifacimento conservando i caratteri essenziali

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 49


CONDOMINIO

Interventi ammessi alle gevolazioni IRPEF sulle singole unità abitative

Da “Giornale di Brescia” Speciale ristrutturiamo 26 agosto 2013

INTERVENTI

MODALITÀ

Contenimento dell’inquinamento acustico

Opere finalizzate al contenimento realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette (Detraibile, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge) Cornicioni Nuova formazione o rifacimento con caratteristiche diverse da quelle preesistenti Davanzali, finestre e Nuova realizzazione o sostituzione di quelli preesistenti balconi con altri aventi caratteristiche diverse (materiali, finiture, e colori) Facciata Rifacimento, anche parziale, modificando materiali e/o colori (o anche solo i colori) Nuova apertura o modifica di quelle preesistenti Finestra Sostituzione con finestre di sagoma, materiale e colori diversi Fognatura Nuova costruzione o rifacimento con dimensioni e/o percorso diversi da quello preesistente, con opere interne o esterne (dal limite della proprietà fino alla fognatura pubblica) Riparazioni varie e sostituzioni di parti con caratteristiche diverse da quelle preesistenti Garage Nuova costruzione (Detraibile, se reso pertinenziale ad una unità immobiliare) Gradini scale Sostituzione gradini interni e esterni, modificando la forma, le dimensioni o i materiali preesistenti Grondaie Nuova installazione o sostituzione con modifiche della situazione preesistente Impianto di riscaldam. Nuovo impianto senza opere edilizie autonom. interno Nuovo impianto con opere edilizie (canna fumaria e/o (purché conforme altre opere interne o esterne) per riscaldamento o al DM 37/2008 - ex ventilazione legge 46/90) Riparazioni con ammodernamenti e/o innovazioni Impianto elettrico Sostituzione dell’impianto o integrazione per messa a norma Impianto idraulico Sostituzione o riparazione con innovazioni rispetto al preesistente Soppalco Innovazioni rispetto alla struttura preesistente o nuova costruzione Riparazione modificando la posizione preesistente; sostituzione apparecchi sanitari, innovazioni con caratteristiche diverse da quelle preesistenti Modifiche interne ed esterne con varie opere edilizie Sottotetto senza modificarne la destinazione d’uso Formazione di una unità immobiliare abitabile nel sottotetto mediante l’esecuzione di opere edilizie varie (Detraibile purché già compreso nel volume) Strada asfaltata priv.ta Per accesso alla proprietà Tegole Sostituzione con altre di materiale e/o forma diverse da quelle preesistenti Terrazzi Rifacimento completo con caratteristiche diverse da quelle preesistenti (dimensioni o piano) Porta-finestra Nuova installazione o sostituzione con altra avente 50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

INTERVENTI

Porte esterne Recinzioni

Ricostruzione Risparmio energetico

MODALITÀ

sag˙oma e colori diversi da quella preesistente Trasformazione da finestra a porta-finestra Nuova installazione o sostituzione con altre aventi sagome o colori diversi e viceversa Realizzazione di nuova recinzione o sostituzione di quella preesistente con altra avente caratteristiche diverse Demolizione e fedele ricostruzione di edifici Opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette (Detraibile, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge).

Sostituzione di impianti e apparecchiature Realizzazione di servizio igienico interno Saracinesca Nuova installazione di qualsiasi tipo o sostituzione di quella preesistente con innovazioni Scala esterna Nuova installazione, rifacimento e sostituzione con altra di caratteri (pendenza, posizione, dimensioni, materiali e colori) diversi dai preesistenti Scala interna Nuova installazione, rifacimento e sostituzione con altra, modificando pendenza e posizione rispetto a quella preesistente Serramenti esterni Nuova installazione o sostituzione con altri aventi finiture e colori diversi dai precedenti Sicurezza statica Opere finalizzate alla sicurezza statica e antisismica Sostituzione dei solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti Sostituzione di solai interpiano senza modifica delle Solaio quote Adeguamento dell’altezza dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti Sostituzione dell’intera copertura Tetto Modifica della pendenza delle falde con o senza aumento di volume Tinteggiatura esterna Rifacimento modificando materiali e/o colori Travi (tetto) Sostituzione con modifiche Sostituzione totale per formazione nuovo tetto Innovazioni rispetto alla situazione precedente Nuova costruzione con demolizione del muro che dà sul Veranda balcone creando aumento di superficie lorda di pavimento Trasformazione di balcone in veranda Vespaio Rifacimento Zoccolo esterno facciata Sostituzione con altro avente caratteri essenziali diversi Sanitari


CONDOMINIO

INTERVENTI

MODALITÀ

Accorpamenti di locali Spostamento di alcuni locali da una unità immobiliare ad altra o anche unione di due unità immobiliari con opere esterne Allargamento porte Con demolizioni di modesta entità, realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio Allargamento porte e Con demolizioni di modeste porzioni di muratura finestre esterne Allarme finestre esterne Installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione con innovazioni Ampliamento con Demolizione e/o costruzione (scale, vano ascensore, formazione volumi locale caldaie, ecc.) con opere interne ed esterne tecnici Apertura interna Apertura vano porta per unire due unità immobiliari o altri locali con opere interne o apertura sul pianerottolo interno Ascensore Nuova installazione o sostituzione di quello preesistente (esterno o interno) con altro avente caratteri essenziali diversi, oppure per adeguamento L. 13/89 Balconi Rifacimento con altro avente caratteri diversi (materiali, finiture e colori) da quelli preesistenti e nuova costruzione Barriere architettoniche Eliminazione Box auto Nuova costruzione (Detraibile, purché reso pertinenziale di una unità immobilire Cablatura degli edifici Opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali Caldaia Sostituzione o riparazioni con innovazioni Caloriferi e condizionatori Sostituzione con altri anche di diverso tipo e riparazione o installazione di singoli elementi (Detraibile nelle singole unità immobiliari se si tratta di opere finalizzate al risparmio energetico) Installazione di macchinari esterni Cancelli esterni Nuova realizzazione o sostituzione con altri aventi caratteristiche diverse (materiali, dimensioni e colori) da quelle preesistenti Canna fumaria Nuova costruzione interna o esterna o rifacimento modificando i caratteri preesistenti Cantine Effettuazione di suddivisioni interne con demolizione e ricostruzione tavolati opere esterne con modifiche delle caratteristiche delle pareti, porte e finestre Centrale idrica Riparazioni varie con modifiche distributive interne o esterne Nuova costruzione (volume tecnico) nell’ambito di una operazione di manutenzione straordinaria, di un restauro o di una ristrutturazione Centrale termica Riparazioni varie interne ed esterne, conservando le caratteristiche (materiali, sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti (opere murarie) Con modifiche distributive interne Con modifiche esterne (sagoma, materiali e colori nuova costruzione (volume tecnico) nell’ambito di un’operazione

INTERVENTI

MODALITÀ

di manutenzione straordinaria, di un restauro o di una ristrutturazione Citofoni, videocitofoni e Sostituzione o nuova installazione con le opere murarie telecamere occorrenti Inferriata fissa Sostituzione con innovazioni rispetto alla situazione preesistente Nuova installazione con o senza opere esterne Infissi esterni Nuova installazione o sostituzione con altri aventi sagoma, materiali o colori diversi (solo se riguarda l’intera facciata) Interruttore differenziale Sostituzione o riparazione con innovazioni Intonaci esterni facciata Intonaci e tintegg. esterna con modif. a materiali e/o colori Lastrico solare Rifacimento con mater. diversi rispetto ai preesistenti Locale caldaia Riparazioni murarie varie con modif; rispetto ai preesist. Nuova formazione (volume tecnico) o esecuzione di interventi esterni che modificano materiali-finiture-colori Lucernari Nuova formazione o sostituzione con altri aventi caratteri (sagoma e colori) diversi da quelli preesistenti Mansarda Modifiche interne ed est; con opere edilizie, senza modificarne la destinazione d’uso Marciapiede Nuova realizzazione su suolo privato Messa a norma Interventi di messa a norma degli edifici (Detraibile, purché compresa nelle categorie di cui all’art. 1 L. 449/97 e siano presentate le certificazioni di legge) Montacarichi Nuova installazione e sostituz. di quello preesistente con altro avente caratteristiche (materiali e colori) diverse da quelle preesistenti Muri di cinta Realizzazione e sostituzione con modificazioni rispetto alla situazione preesistente Muri esterni Nuova costruz., demolizione e ricostruzione in altra parte di contenimento esterna o nello stesso luogo, ma modificando dimensioni, sagoma, materiali e colori Muri interni Nuova costruz. o demoliz. e ricostruz. in altra parte int. Parapetti e balconi Rifacimento o sostituzione con altri aventi caratteri diversi da quelli preesistenti Parete esterna Rifacimento anche parziale modificando materiali e colori (o anche solo i colori) Parete interna Nuova costruz., demoliz. e ricostruz. in altra parte interna Pavimentazione Nuova pavimentazione o sostituzione della preesistente esterna modificando la superficie e i materiali Pensilina protezione Sostituzione della preesistente con altra avente autovetture caratteristiche (materiali e col.) diverse dalle preesistenti Persiana Nuova installazione o sostituzione con altra avente sagoma, materiale e colori diversi Pianerottolo Riparazione struttura con dimensioni e materiali diversi dai preesistenti Piscina Rifacimento modificando caratteri preesistenti Porta blindata esterna Nuova install. o sost. con altre aventi sagoma e col. diversi Porta blindata interna Nuova installazione

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 51


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Il punto sull’attività del Collegio geometri di Brescia e provincia

Stefano Benedini

Il direttore del Collegio geometri di Brescia, dott. Stefano Benedini, su input del Presidente geom. Giovanni Platto, ha con la puntualità e precisione che gli sono riconosciute, predisposto il “dossier” che qui riproduciamo sulle attività che quotidianamente orbitano intorno alla sede di Piazzale Cesare Battisti. Lo mettiamo con piacere a disposizione degli iscritti per informarli di una serie cospicua di dati sulla si-

tuazione nella quale si sta sviluppando la professione di geometra nella provincia di Brescia e sui servizi che danno la misura dell’impegno del nostro ente provinciale per la tutela degli interessi della categoria. I principali aspetti toccati sono: i rapporti con la scuola, le iniziative per il praticantato, la consulenza per gli iscritti, la cura della formazione continua, la diffusione dell’informazione.

Dall’Istituto per Geometri all’Istituto Tecnico Costruzione - Ambiente - Territorio

Il primo dato considerato è quello relativo all’andamento delle iscrizioni alle classi prime degli 11 Istituti, ora 10, della provincia di Brescia che propongono l’orientamento di Costruzione-Ambiente-Territorio, riepilogato nella tabella 1. Il grafico 1, che riassume il totale del dato provinciale, rende con maggiore evidenza l’andamento registrato. Tale andamento, non compensando con le nuove iscrizioni gli studenti in uscita, si ripercuote inevitabilmente sul numero complessivo dei ragazzi frequentanti il quinquennio, come mostrato nel grafico 2. Questo andamento risulta essere in controtendenza ri-

P

er condividere quanto sinora realizzato dal Collegio iniziamo proponendovi una breve analisi della situazione attuale, necessaria per individuare la direzione da intraprendere. Riassumiamo innanzitutto alcuni dati per comprendere come si stia evolvendo tra i giovani l’attrattiva verso la professione del geometra.

(Fonte: Osservatorio scolastico http://escuola.provincia.brescia.it)

Tabella 1 - Iscrizioni alle classi I nei diversi Istituti ad indirizzo Geometri/Costruzioni-Ambiente-Territorio della provincia di Brescia Istituto

Sede

2006-07

2007-08

2008-09

2009-10

2010-11

2011-12

2012-13

I.T.G. Tartaglia I.T.C.G. Olivelli I.T.C.G. Einaudi I.T.C.G. Battisti I.T.C. Capirola I.T.C. Antonietti I.T.C.G. Bazoli I.T.C. Levi I.T.C.G. Cossali I.T.A.G. Bonsignori I.T.C.G. Meneghini

Brescia Darfo Chiari Salò Leno Iseo Desenzano Sarezzo Orzinuovi Remedello Edolo

249 88 28 69 55 65 57 63 23 34 23 754

205 108 109 98 63 55 53 47 41 51 25 855

202 94 95 83 61 60 74 34 39 45 31 818

213 76 115 62 68 62 57 43 37 25 21 779

196 100 66 63 49 51 56 35 36 27 35 714

152 73 65 67 47 45 30 36 32 10 17 574

144 52 48 40 41 46 28 18 22 0 28 467

Grafico 1 - Iscrizioni alle classi I nei diversi Istituti ad indirizzo Geometri/CostruzioniAmbiente-Territorio della provincia di Brescia

52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 2 - Allievi che frequentano gli Istituti Geometri/Costruzioni - Ambiente - Territorio della provincia di Brescia

Grafico 3 - Iscrizioni nei diversi macro-settori degli Istituti della provincia di Brescia

spetto al settore dell’Istruzione Tecnica, in cui è inserito l’indirizzo C.A.T., che risulta comunque essere quello che esprime sempre maggior attrattiva in Brescia e provincia, come proposto nel riepilogo del grafico 3. L’analisi del dato raccolto, effettuata dal Collegio, ha portato all’individuazione di diversi fattori che possono avere inciso sull’andamento delle iscrizioni: 1. Il calo sensibile registrato a partire dalle iscrizioni all’Anno Scolastico 2010-2011 potrebbe essere imputabile al cambio della definizione del percorso di studio passato da “Istituto per Geometri” a quello di “Istituto Tecnico in Costruzione-Ambiente-Territorio”, evoluzione non sostenuta da una adeguata attività di informazione. 2. Incertezza del titolo acquisito al termine dell’attuale percorso di studi secondari superiori e degli ambiti di competenza in cui il professionista potrà operare. 3. Eccessiva frammentazione degli Istituti sul territorio. L’attività del Collegio a sostegno degli Istituti si è concretizzata: - Affiancando ai docenti, su richiesta dei Collegi docenti e dei Dirigenti degli Istituti, alcuni professionisti che hanno portato ai ragazzi la propria esperienza pratica e qualificata.

- Stabilendo delle borse di studio per gli studenti più meritevoli. - Contribuendo all’acquisto di moderni strumenti informatici e tecnici. - Coinvolgendo gli studenti in “Concorsi di idee” ed altre attività extra-scolastiche. - Sollecitando gli iscritti al Collegio ad aprire i propri studi per offrire ai ragazzi periodi di stage, proposti dagli Istituti, durante il momento estivo. - Pubblicando articoli sui quotidiani locali per segnalare le novità del percorso di studi. - Concedendo la possibilità di utilizzare la quota standard, pari a quella richiesta per gli iscritti, ai Professori che volessero partecipare ai corsi di aggiornamento proposti dal Collegio ai propri iscritti. - Partecipando agli “Open day” degli Istituti per favorire una valida presentazione degli stessi. Per il recupero dell’interesse verso gli studi orientati alla professione di geometra tra i ragazzi e rassicurare i genitori per la scelta di studio dei propri figli è necessario: - Affiancare i docenti delle materie tecniche, più penalizzate nell’orario dal nuovo ordinamento scolastico, con IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 53


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

approfondimenti specialistici. - Evidenziare le possibilità professionali offerte dal nuovo titolo di studio orientandolo alla riqualificazione del costruito secondo i più moderni principi di comfort abitativo e di efficienza energetica, alla vigilanza dell’ambiente ed alla conoscenza e tutela del territorio. - Approvare un nuovo regolamento della professione che esprima con chiarezza le potenzialità derivanti dalla polivalenza del geometra, che deve essere garantita e preservata. - Favorire l’alternanza Scuola-Lavoro segnalando la disponibilità degli iscritti a sostenere tali iniziative. - Strutturare percorsi di studio post-secondario alternativi a quelli Universitari e modellati sulle effettive esigenze del mercato del lavoro. - Promuovere un percorso di studi Universitari, distinto da quello in Architettura ed in Ingegneria Civile e più affine alla polivalenza del geometra ed al vantaggioso ruolo di tecnico intermedio. - Intervenire con incontri sul territorio all’interno delle classi degli Istituti della scuola secondaria di primo grado.

Il praticantato

I

geometri attualmente iscritti al Registro praticanti del Collegio sono 575; l’andamento delle iscrizioni registrato negli ultimi anni è tendenzialmente negativo. Questo esprime le confuse prospettive, in merito agli ambiti di competenza nello svolgimento della libera professione, e l’attrattiva rappresentata dai percorsi di Laurea in Ingegneria ed Architettura.

Grafico 4 - Iscrizioni al Registro Praticanti del Collegio geometri della provincia di Brescia

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Gli attuali praticanti sono distribuiti sul territorio della provincia di Brescia come rappresentato nel grafico 5. Le molteplici forme di praticantato svolto dagli iscritti, riferite al più recente periodo, sono riassunte nel grafico 6. La maggioranza dei praticanti sta perfezionando, quindi, la propria formazione presso gli studi di professionisti iscritti all’Albo seguiti da coloro che stanno partecipando ai corsi proposti dagli Enti pubblici, per i quali possiamo offrire una analisi più circostanziata, riassunta nel grafico 7. La percentuale degli esiti positivi registrati negli ultimi anni al termine delle prove di esami di Stato per l’abilitazione alla libera professione di geometra (vedi grafico 8) inducono a porsi alcune riflessioni sull’efficacia con cui viene svolto il praticantato, sulla necessità da parte del Collegio di vigilare sulle modalità di svolgimento e sull’esigenza di rivedere le modalità stesse con le quali viene ad oggi proposto l’Esame stesso, considerato troppo “scolastico”, una ripetizione dell’Esame di maturità a cui i praticanti giungono dopo aver rimosso le nozioni apprese e senza poter realmente esprimere quanto acquisito durante la propria esperienza sul campo.

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l Collegio propone annualmente, ai praticanti, corsi di preparazione specifica agli Esami, per riprendere confidenza con quanto sarà loro richiesto di soddisfare nelle prove del test; nel grafico 9 il riepilogo delle iscrizioni registrate negli anni per le tre sedi d’Istituto coinvolte. L’adesione ai corsi segue l’evoluzione del numero delle iscrizioni alla sessione d’Esame, raccogliendo in ogni occasione le iscrizioni di più del 50% degli iscritti all’Esame ed evidenziando così come i praticanti stessi avvertano la necessità di usufruire anche di tale opportunità per giungere all’esame adeguatamente preparati. La proposta formativa del corso ha, da quest’anno, subito alcune modifiche nel numero di ore destinato ai vari argo-


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 5 - Divisione per Circoscrizione degli iscritti al Registro Praticanti della provincia di Brescia

Grafico 6 - Percorso di svolgimento del praticantato

Grafico 7 - Riepilogo del praticantato svolto presso Enti pubblici

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Grafico 8 - Riepilogo in percentuale degli esiti positivi agli esami di Stato per l’abilitazione alla libera professione di geometra

Grafico 9 - Riepilogo delle iscrizioni al corso di preparazione agli esami di Stato suddivise per sedi d’Istituto

menti, per avvicinarsi alle crescenti necessità formative in ambito tecnico che dovranno essere sempre più colmate per coloro che si diplomeranno nei prossimi anni. Le modalità con cui viene proposto l’attuale esame di Stato rende necessaria l’organizzazione di corsi che possano eventualmente compensare quanto richiesto nei test e dare la possibilità al candidato di dimostrare quanto appreso nella pratica svolta; è auspicabile che questa parte acquisisca in futuro una maggior considerazione in sede di Esame, consentendo al candidato la presentazione e la discussione di una tesi, accompagnata da un fascicolo con la preparazione, ricevuta nel periodo di praticantato, che possa consentire alla Commissione una più corretta valutazione e al candidato una possibilità più adeguata per esporre le proprie competenze. L’orientamento attuale prevede che vengano sviluppati percorsi formativi post-secondari che si possono ritenere di supporto alla formazione ricevuta attraverso la pratica presso il professionista. Le sempre crescenti oggettive difficoltà dei professionisti nel farsi carico del praticante, in56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

ducono il Collegio a considerare opportuna la promozione di corsi I.F.T.S. e I.T.S. e la costituzione di un Polo Tecnico Professionale per la coordinazione di corsi di formazione declinati verso le più urgenti esigenze del mercato del lavoro. La compiutezza che il progetto proposto conseguirebbe, con l’istituzione di un Polo tecnico professionale, di efficacia nella formazione erogata, si potrebbe declinare negli ambiti di seguito individuati: - coordinamento di progetti di alternanza “Scuola-Lavoro”, affiancando l’operatività del professionisti alla dimensione concettuale della didattica degli Istituti secondari superiori; - realizzazione di corsi di approfondimento per iscritti al Registro Praticanti del Collegio geometri e geometri laureati della provincia di Brescia, sostenendo il periodo di praticantato operativo svolto presso professionisti, Enti pubblici e/o imprese; - realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per geometri iscritti all’Albo del Collegio geometri di Brescia, consentendo l’acquisizione di una maggior competenza e


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competitività; - istituzione di percorsi formativi di breve periodo conformati sulle specifiche ed immediate necessità segnalate dai diversi portatori d’interesse; - partecipazione a bandi regionali per la realizzazione di Istituti Tecnici Superiori (ITS) e di corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), garantendo le specificità richieste dalle imprese e una adeguata rappresentanza e compattezza tra i soggetti costituenti il Comitato Tecnico Scientifico;

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a pluralità dell’offerta formativa consentirebbe, quindi, una più flessibile risposta ai bisogni che dovessero emergere nei settori delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio garantendo la polivalenza, che ne tutela l’attività professionale in ogni contingenza, del geometra libero professionista ed una adeguata risposta alle aspettative ed esigenze degli studenti al momento del conseguimento del diploma. Negli anni l’attenzione del Collegio alle opportunità concesse dai bandi della Regione Lombardia e in relazione alle esigenze segnalate dagli istituti e dalle imprese sul territorio bresciano hanno portato alla realizzazione di 4 corsi I.F.T.S. (anni 2002-2003, 2003-2004, 2011-2012 e 2012-2013) per la figura richiesta di “Tecnico Superiore di conduzione cantiere” con il coordinamento di un’attività di 300 ore di stage a corsista, presso studi professionali, enti pubblici e imprese. La necessità di sostenere il praticantato anche con la formazione in aula si è sviluppata congiungendosi con le necessità dell’aggiornamento professionale obbligatorio, dando la possibilità ai praticanti di avvalersi dei corsi proposti agli iscritti all’Albo e con la concessione di quote di iscrizione ai corsi particolarmente agevolate. La necessità di coinvolgere i praticanti nell’attività del Collegio ha comportato anche l’inserimento di tutti i contatti dei praticanti in

occasione dell’invio delle circolari telematiche per una più puntuale informazione sulle varie iniziative. In considerazione dei più recenti sviluppi della normativa riferita al praticantato, comunicati dal CNG e GL – praticantato ridotto da 24 mesi a 18 per tutte le tipologie, ad eccezione del praticantato svolto all’interno del percorso universitario triennale –, è necessario che si risolva nel periodo più breve possibile il problema determinato dalle pratiche subordinate – praticantato svolto presso imprese, ditte, società, enti pubblici o anche presso professionisti iscritti a Ordini in settori non direttamente riferite all’ambito civile e ambientale, ma di fatto operanti in esso – completamente escluso dalle ultime disposizioni comunicate dal CNG e GL in modo da garantire un adeguato riconoscimento del periodo di pratica svolto dai ragazzi anche attraverso queste modalità.

Gli iscritti e i servizi offerti dal Collegio

I

l Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Brescia conta 3072 iscritti all’Albo professionale; la differenza tra le nuove iscrizioni (vedi grafico 10) e le cancellazioni (grafico 11) si è andata assottigliando progressivamente, registrando negli anni 2011 e 2012 un leggero saldo negativo, rispettivamente meno 29 unità nel 2011 e meno 4 unità nel 2012. La provenienza per circoscrizione dei geometri iscritti all’Albo risulta suddivisa come riepilogato nel grafico 12 Mentre il grafico 13 rappresenta la divisione per fasce d’età: Per lo sviluppo della categoria è necessario un nuovo regolamento professionale. Condividiamo di seguito una sintesi

Grafico 10 - Nuove iscrizioni al Collegio geometri di Brescia

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 57


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Grafico 11 - Progressivo delle cancellazioni dal Collegio di Brescia

Grafico 12 - Geometri iscritti all’Albo suddivisi per distretto della provincia di Brescia

Grafico 13 - Geometri iscritti all’Albo suddivisi per fasce d’età

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delle indicazioni, che sono state raccolte tra gli iscritti negli incontri avuti sul territorio nel febbraio di quest’anno, proposta dal geom. Giovanni Platto, Presidente del Collegio geometri e geometri laureati di Brescia, ai Presidenti della Consulta regionale.

«I

ll.mi colleghi Presidenti, a seguito dei numerosi incontri che ho ritenuto necessario organizzare sul territorio della Provincia di Brescia per presentare la bozza del nuovo regolamento professionale proposto dal CNG e GL, in modo da raccogliere le considerazioni degli iscritti, mi permetto di condividere sinteticamente con voi le opinioni raccolte per offrire ulteriori spunti di riflessione sul documento, ricevuto solo in data 30 gennaio. Non desidero, con questo mio promemoria, entrare troppo nella particolarità delle osservazioni sui singoli articoli e mi limiterò a presentare solo alcune osservazioni sui concetti che sembrano essere posti come base nella redazione del regolamento. La necessità di un aggiornamento del regolamento rende apprezzabili gli sforzi compiuti nel produrre una proposta che però non sembra aver fornito adeguate risposte al futuro sviluppo della professione per un documento che si propone di garantire la sussistenza della categoria nel secolo a venire. Per quanto concerne l’accesso all’Albo dei futuri professionisti non possiamo non evidenziare come i percorsi di laurea elencati, se da un lato consentono il riappropriarsi di ambiti professionali che una volta erano prerogativa della nostra categoria – mi riferisco, per esempio, a quegli ambiti legati al settore agricolo – dall’altro rischiano di sminuire la polivalenza del geometra, con l’individuazione in modo frammentario all’interno degli attuali percorsi solo di alcuni elementi presenti nelle nostre molteplici e trasversali abilità professionali. Da diversi anni, come ben sapete, sostengo, in ogni occasione concessami, che la nostra categoria professionale debba operare tutta la pressione consentita nell’obiettivo dell’istituzione di un percorso di “Laurea del geometra” oppure, secondo il più recente uso, di Tecnico delle Costruzioni – Ambiente –Territorio. Non prevedere questa possibilità nel documento proposto e non operare tutto quanto è possibile realizzare affinché questa indicazione si concretizzi non può che comportare, nel breve-medio termine, la scomparsa della nostra professione; affermo questo anche constatando l’irrisorio numero di laureati che in questi anni abbiamo registrato tra i nuovi iscritti. Non si giustifica come nell’elenco dei percorsi di laurea proposti non sia possibile prevedere l’inserimento di piani di studi che contemplino le principali materie professionali (Diritto, Estimo, Topografia, Catasto e Amministrazione) accanto a quelle più recenti normate da legislazione specifica (Sicurezza, Prevenzione incendi, Risparmio energetico, Acustica). Anche il riconoscimento di un così eterogeneo elenco di titoli di studio relativi alla scuola secondaria di secondo grado, se parzialmente motivato dal proposito di voler aumentare il numero dei potenziali praticanti iscrivibili al Registro dei tirocinanti, rischia, oltre a creare false aspettative tra i candidati all’esame di abilitazione alla libera professione di geometra e sminuire la didattica caratterizzante comunque il diploma di tecnico in Costruzioni-Ambiente- Territorio, anche minare la professionalità del geometra. Le numerose richieste per la realizzazione di collaborazioni “Istituti scolastici-Collegio”, che riceviamo sempre con maggiore frequenza, evidenziano come gli attuali programmi non abbiano consentito un loro sviluppo coerente alle esigenze del mondo del la-

voro; nonostante la ripetuta attivazione di corsi I.F.T.S., ed il tentativo di realizzare un più stabile corso I.T.S., è nostra convinzione che sia necessario intervenire durante la carriera scolastica, già dal terzo anno, per consentire ai ragazzi di individuare il percorso post-diploma più confacente alle personali predisposizioni e garantire anche un’opportunità lavorativa che contempli una diversa continuazione del piano di studi e che richieda, quindi, una adeguata formazione professionalizzante già nel secondo triennio del percorso di studi di secondo livello. Ritengo opportuno prevedere di fornire la possibilità al geometra neo-diplomato piani di studi inerenti alla polivalenza del geometra ed iscriversi come laureati seppure con un anno o due di ritardo (con maggiori competenze). Il geometra libero professionista dovrebbe essere mantenuto negli Albi per convinzione e non per costrizione; perché con la convinzione il professionista dà il meglio di sé stesso, con la costrizione un individuo dà il peggio di sé stesso. In riferimento alla risoluzione dei conflitti legati alle competenze del geometra, che la bozza del nuovo regolamento ha inteso affrontare, mi sia consentito di segnalarvi le molteplici perplessità raccolte. Una maggior autorevolezza nell’esprimere la possibilità delle firme congiunte ed il sostegno alla validità della nomina in autonomia da parte del geometra dei propri collaboratori, opportunità offerta dall’essere il prioritario punto di riferimento per la committenza, garantirebbe una maggiore libertà di intervento nell’azione di progettazione e direzione dei lavori, superando eventuali limiti posti dalle dimensioni e dall’entità economica dei progetti. La bozza di regolamento nella forma su cui siamo stati chiamati a riflettere, come sostenuto anche dallo stesso geom. Savoldi Fausto – Presidente del Consiglio Nazionale Geometri –, è destinata a subire limitazioni nel suo percorso di approvazione a norma giuridica ed atto normativo; ci chiediamo di conseguenza il motivo per il quale non sia stato predisposto un documento che tenesse conto di questo sviluppo rischiando in questo modo che le limitazioni indicate venissero ulteriormente amplificate e risultassero infine ancora più restrittive. Anche l’eccessiva specificità dei compiti individuati nei diversi settori rischia a nostro avviso di essere limitativa e non orientata agli sviluppi futuri che i settori potranno ottenere in futuro; apprezzabile che al termine della presentazione dei diversi settori si sia prevista, per le generiche “altre attività”, la possibilità di operare “per tutte le ulteriori competenze derivanti da specifiche abilitazioni conseguite in virtù di norme legislative”, ma non manca una certa perplessità, su questo fondamentale passaggio, in merito alla incontestabile sostenibilità giuridica che una tale affermazione dovrebbe avere. Ultimo spunto di riflessione che desideriamo offrire è quello afferente alla governance. Il parere ampiamente condiviso con i colleghi con cui mi sono trovato a confrontarmi mi porta ad evidenziare una tendenza pericolosamente personalistica e politicizzata nell’individuazione degli incarichi maggiormente rappresentativi per la categoria, che sembrerebbero orientati più all’ottenimento di prestigio e potere personale che alla dedizione al servizio degli iscritti, nei tre livelli strutturali proposti: territoriale (che riteniamo equivalente a provinciale), regionale e nazionale. L’impegno che i membri dei Consigli dovrebbero produrre in questi tre livelli deve andare principalmente e collegialmente nella direzione di tutela della categoria; riteniamo quindi che l’introduzione di concetti quali, per esempio: “predisposizione delle candidature è fatta sulla base di liste contraddistinte da un unico contrassegno o motto”, “lista che ha conseguito il maggior numero di voti” e “lista che si colloca seconda”, non vadano necessariamente in una direzione di rappresentanza deIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 59


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mocratica creando ostacoli all’attività del Collegio. Consideriamo che, essendo qualsiasi iscritto eleggibile, sia più utile che vengano preventivamente raccolte le disponibilità tra gli iscritti a concedere il proprio tempo per la cura e la tutela della categoria e, successivamente, segnalate all’elettorato attivo, con una particolare attenzione nel rendere adeguatamente rappresentate le diverse realtà territoriali e/o le abilità professionali. Per quanto riguarda le attività dei tre livelli organizzativi, mentre si coglie l’importanza della rappresentatività a livello regionale per consentire un corretto e collaborativo approccio con le corrispettive istituzioni e amministrazioni, non si comprende la necessità di prevedere una tenuta dell’Albo a tale livello ritenendo che questa organizzazione implichi solamente una inutile dispersione delle risorse finanziarie essendo già prevista una condivisione online dei dati tra le segreterie di tutti i Collegi provinciali della stessa Regione. Condivido con voi queste osservazioni raccolte tra i colleghi della provincia di Brescia nell’intenzione di offrire eventuali nuovi spunti di riflessione per il miglioramento del documento proposto dal CNGeGL. Il Presidente (geom. Giovanni Platto)

Le attività del Collegio di Brescia

L’

attività del Collegio è molteplice e riassumibile nei seguenti servizi: attività di formazione; attività di consulenza; attività d’informazione.

Attività di formazione L’attività di organizzazione dei corsi di formazione ed aggiornamento è negli anni cresciuta nella direzione di soddisfare le richieste segnalate dagli iscritti per i diversi ambiti Grafico 14 - Corsi di formazione divisi per tipologia di corso

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professionali cercando di garantire la copertura delle esigenze e salvaguardare in modo sempre maggiore il contenimento dei costi e di conseguenza le quote di iscrizione. Particolare attenzione è stata espressa nei confronti dei neo-iscritti che possono accedere a costi ancora più contenuti ai corsi proposti. Nei successivi grafici vengono proposti solamente i corsi organizzati esclusivamente dal Collegio, a questa attività vanno aggiunti i corsi patrocinati e quelli organizzati con collaborazioni esterne che richiedono comunque un attento lavoro di pianificazione e di amministrazione che coinvolge la segreteria del Collegio. L’incremento e l’eterogeneità dell’offerta formativa è riassunta nel grafico 14. Progressivo l’aumento delle ore di formazione offerte agli iscritti, come mostrato nel grafico 15, ed il numero di partecipanti ai corsi proposti, come proposto nel riassunto del grafico 16. Le schede utilizzate per la raccolta della valutazione dei corsi esprimono un elevato grado di apprezzamento della formazione proposta; queste le voci che compongono le schede di valutazione che possono essere consegnate dai corsisti in forma anonima: - Chiarezza circolare Collegio informativa sul corso - Chiarezza espositiva - Competenza nella materia - Continuità didattica - Abilità nello stimolare la capacità critica degli corsisti - Libertà di intervento - Disponibilità al chiarimento - Adeguatezza del metodo didattico - Piacevolezza delle lezioni - Livello di densità degli argomenti


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 15 - Incremento delle ore di formazione organizzate dal Collegio

Grafico 16 - Incremento dei partecipanti ai corsi di formazione del Collegio

- Clima - Aspettative - Utilità degli argomenti - Documentazione - Costi Consentono di esprimere una votazione da 0 a 5 e solo le valutazioni 4 e 5 sono ritenute positive.

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ell’immediato la formazione già pianificata o in via di definizione finale dal Collegio prevede per la parte conclusiva dell’anno in corso: - corso Edilizia privata - Urbanistica (336 pre-adesioni); - corso Lavori pubblici (111 pre-adesioni); - corso di 120 ore per Coordinatore per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili in fase di progettazione (CSP) ed esecuzione (CSE) D.lgs 81/08 e s.m.i. (88 pre-adesioni); - corso di 8 ore Aggiornamento obbligatorio del Coordinatore per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili in fase di progettazione (CSP) ed esecuzione (CSE) D.lgs 81/08 e s.m.i. (261 pre-adesioni); - corso di 74 ore per ®ilievo del danno e valutazione dell’agibilità nell’ambito della gestione dell’emergenza sismica (pre-adesioni in fase di ricezione);

- corso Approfondimento della Certificazione energetica Regione Lombardia (ad esaurimento precedenti adesioni raccolte); - corso Obiettivo comunicare (ad esaurimento precedenti adesioni raccolte).

Attività di consulenza

L’

attività di consulenza offerta dal Collegio ai propri iscritti avviene attraverso numerosi canali. Sempre più frequentemente la richiesta di informazioni e assistenza avviene attraverso l’invio di quesiti ai diversi account di posta elettronica: - presidente@collegio.geometri.bs.it - sede@collegio.geometri.bs.it - formazione.professionale@collegio.geometri.bs.it - ambiente@collegio.geometri.bs.it - catasto@collegio.geometri.bs.it - urbanistica@collegio.geometri.bs.it IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 61


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 17 - Andamento dei quesiti inviati tramite posta elettronica al Collegio

Grafico 18 - Riepilogo per argomento dei colloqui richiesti dagli iscritti

- mediazione@collegio.geometri.bs.it - prevenzioneincendi@collegio.geometri.bs.it Nel grafico 17 è riassunto l’incremento dei quesiti ricevuti tramite email negli ultimi anni. Oppure tramite contatto telefonico ai numeri: - Parcelle e contenziosi: 0303706411 - Registro praticanti: 0303706412 - Albo/Cassa: 0303706413 - Formazione professionale: 0303706416 Numerosi i colloqui fissati negli ultimi anno con professionisti di maggior esperienza che si rendono disponibili alle consulenze e che possiamo riassumere principalmente secondo il grafico 18. In particolare nel grafico 19 possiamo verificare l’andamento 62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

dei contenziosi gestiti negli ultimi anni, tramite l’intervento richiesto del Collegio. Che proponiamo suddivisi nel grafico 20 secondo la tipologia di richiedente. L’attività di consulenza e di supporto del Collegio si completa con la liquidazione delle parcelle per le quali possiamo proporre nel grafico 21 il riepilogo nei numero delle parcelle gestite in questi anni. E, nel grafico 22, con la media del valore liquidato.

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otevole la riduzione dei tempi di gestione in giorni, dalla presentazione all’accredito, registrata in questi anni. Nonostante i sempre più numerosi servizi di assistenza online proposti dalla CIPAG numerosi sono gli appuntamenti che gli iscritti chiedono alla segreteria del Collegio per pre-


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 19 - Contenziosi gestiti dal Collegio

Grafico 20 - Divisione dei contenziosi nei confronti di geometri a seconda del soggetto che ha comunicato l’esposto

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Grafico 21 - Numero delle parcelle per le quali gli iscritti hanno chiesto l’intervento del Collegio

Grafico 22 - Media del valore liquidato nelle parcelle

Grafico 23 - Durata della gestione delle parcelle

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Grafico 24 - Riepilogo delle diverse pratiche gestite dal Collegio

parare correttamente la documentazione necessaria alle varie tipologie di richiesta: - Pensioni con relativi colloqui informativi - Indennità di maternità - Provvidenza straordinaria - Raccolta Modello 17 ed informazioni inerenti - Modelli Unici – Quadro RR – dal 2011 informazioni e sistemazione situazione debitorie/creditorie per erronei versamenti anni 2011-2012 - Iscrizioni e Cancellazioni dalla CIPAG con relative informazioni per le varie situazioni – neo-iscritti, pensionati, iscritti praticanti, etc. - Verifiche reddituali – informazione e compilazione modelli per ricorsi etc. - Controllo tabulati vari che periodicamente arrivano dalla CIPAG - Informative agli iscritti relativamente alle nuove modalità legislative previdenziali - Verifica ed invio varia documentazione tramite il servizio on-line “Scan-pec”. Nello specifico del grafico 24 proponiamo il riepilogo di tipologia delle richieste e della trasmissione dei documenti effettuati dal Collegio nello scorso anno.

Attività di informazione

L

e modalità attraverso le quali avviene lo scambio di informazioni con gli iscritti sono sempre più orientate all’utilizzo della posta elettronica e, con l’occasione, segnaliamo che il 94,2% degli iscritti ha provveduto a comunicare l’indirizzo P.E.C. e l’indirizzo e-mail (in quest’ultimo caso ricordiamo di comunicare al Collegio eventuali variazione). Tale canale di informazione viene sempre utilizzato per inviare le circolari telematiche agli iscritti, che possono comunque trovarle pubblicate sul sito www.collegio.geometri.bs.it al percorso “il Collegio” → “le Circolari”. L’utilizzo del sito, benché cresciuto esponenzialmente, risulta essere ancora collegato molto all’invio delle circolari ed alla pubblicazione delle documentazioni dei corsi di formazione (vedi grafico 25). Pur apprezzando la conferma dell’utilizzo del sito è auspicabile una più assidua frequentazione per un più costante aggiornamento delle informazioni, soprattutto di quelle legate all’Agenda eventi, facilmente accessibile dalla homepage del sito. Le pagine più visitate sono riepilogate nel grafico 26. Altro supporto informativo, ma di grande potenzialità per IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 65


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 25 - Visite giornaliere al sito del Collegio

l’ambito professionale, è quello del progetto “LibroBlu” sulle stime immobiliari reso ad utilizzo gratuito ai soli iscritti all’Albo. Ad oggi gli iscritti che hanno inviato la richiesta di attivare il proprio utente sono 269 per un totale di circa 500 accessi con il seguente riepilogo nell’utilizzo effettuato dagli iscritti: tipo stime

Standard internazionali Monoparametriche

numero

confermate non confermate confermate non confermate

con solo 8 richieste di assistenza. 66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

4 68 76 87

Altro media molto diffuso è il bimestrale “Il Geometra Bresciano” che viene distribuito a livello Nazionale in più di 8.000 copie e che sempre è alla ricerca di nuovi argomenti da proporre sulle proprie pagine.


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Grafico 26 - Pagine pi첫 visitate del sito del Collegio di Brescia

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Agenda dei prossimi eventi

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roponiamo di seguito l’Agenda dei futuri eventi informativi che il nostro Collegio ha programmato a favore degli iscritti. Consigliamo vivamente i nostri iscritti di visitare quotidianamente la pagina “Agenda Eventi” del sito www.collegio.geometri.bs.it, in modo da essere costantemente aggiornati.

24 settembre 2013 “Muratura armata: costruire in muratura innovando la tradizione” Brescia, Aula magna dell’Istituto “Tartaglia-Olivieri”, via Oberdan, 12/E 2 crediti formativi professionali

17 settembre 2013 Seminario su “Termografia per la certificazione energetica Aula magna dell’Istituto “Tartaglia-Olivieri”, via Guglielmo Oberdan 12/E. 2 crediti formativi professionali

26 settembre 2013 “La gestione tecnica dell’emergenza sismica. Rilievo del danno e valutazione dell’agibilità” Sede del Collegio geometri di Brescia, piazzale Cesare Battisti, 12 37 crediti formativi professionali

18 settembre 2013 1a Convocazione Assemblea del Collegio geometri di Brescia Piazzale Cesare Battisti, 12 24-25-26-27 settembre 2013 2a Convocazione Assemblea del Collegio geometri di Brescia, apertura del seggio per l’elezione del Consiglio direttivo 20132017, votazioni Piazzale Cesare Battisti, 12

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26 settembre 2013 “Verso una cultura della prevenzione: le strategie di protezione sismica del territorio gardesano” Torri del Benaco, Palazzo dei congressi, via Gardesana 4 crediti formativi professionali con 100% di presenza 26 settembre 2013 “Attività di progettazione di interventi interferenti con il reti-


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

colo idrico” Aula magna dell’Istituto “N. Tartaglia-Olivieri”, via Oberdan, 12/E 30 settembre 2013 Seminario tecnico itinerante. “Isolamento ad alte prestazioni dei tetti in legno. Pareti ventilate isolate termicamente. Isolamento acustico delle pareti. Progettare l’isolamento di palestre, piscine, cinema e sale”. Darfo (Brescia), Istituto tecnico per geometri “T. Olivelli”, via Ubertosa, 1 2 crediti formativi professionali con il 100% frequenza. Crediti non cumulabili con gli incontri previsti per altre date. 1 ottobre 2013 Seminario tecnico itinerante. “Isolamento ad alte prestazioni dei tetti in legno. Pareti ventilate isolate termicamente. Isolamento acustico delle pareti. Progettare l’isolamento di palestre, piscine, cinema e sale”. Salò (Brescia), Istituto tecnico per geometri “C. Battisti”, via IV Novembre, 11 2 crediti formativi professionali con il 100% frequenza. Crediti non cumulabili con gli incontri previsti per altre date. 7 ottobre 2013 Corso di formazione di 120 ore per Coordinatori per la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili (art. 98 del D.lgs. 81/08) Brescia, Isfor 2000, via Pietro Nenni, 30 60 crediti formativi professionali con il 90% di frequenza. 8 ottobre 2013 Seminario tecnico itinerante. “Isolamento ad alte prestazioni dei tetti in legno. Pareti ventilate isolate termicamente. Isolamento acustico delle pareti. Progettare l’isolamento di palestre, piscine, cinema e sale”. Cazzago San Martino (Brescia), sala convegni Edil 2000 S.p.A., via Bonfadina, 102 2 crediti formativi professionali con il 100% frequenza. Crediti non cumulabili con gli incontri previsti per altre date. 9 ottobre 2013 Seminario tecnico itinerante. “Isolamento ad alte prestazioni dei tetti in legno. Pareti ventilate isolate termicamente. Isolamento acustico delle pareti. Progettare l’isolamento di palestre, piscine, cinema e sale”. Calvisano (Brescia), Sala convegni Cammi Group S.p.A., via Isorella 16 2 crediti formativi professionali con il 100% frequenza. Crediti non cumulabili con gli incontri previsti per altre date.

10 ottobre 2013 Seminario tecnico itinerante. “Isolamento ad alte prestazioni dei tetti in legno. Pareti ventilate isolate termicamente. Isolamento acustico delle pareti. Progettare l’isolamento di palestre, piscine, cinema e sale”. Brescia, Istituto tecnico per geometri “N. Tartaglia”, via Oberdan 18/E 2 crediti formativi professionali con il 100% frequenza. Crediti non cumulabili con gli incontri previsti per altre date. 29 ottobre 2013 “Rilievo laser scanner 3D: dall’architettonico alla topografia, metodologia e pratica”. Brescia, Istituto tecnico per geometri “N. Tartaglia”, via Oberdan, 12/E 4 crediti formativi professionali con 100% di frequenza e presentazione di attestato di partecipazione 12 novembre 2013 “Verso gli edifici a consumo zero” Brescia, Aula magna dell’Istituto “Tartaglia-Olivieri”, via Oberdan, 12/E 1 credito formativo professionale con 100% di frequenza. IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 69


DAL COLLEGIO DI BRESCIA Da “Giornale di Brescia” Ristrutturiamo del 26 agosto 2013

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a grande e rapida crescita negli ultimi tre decenni dei nostri centri urbani, tanto a Brescia quanto in tutti i paesi grandi e piccoli della provincia (a volte per esigenze abitative, altre per necessità industriali o turistiche) ha accresciuto molto il numero di edifici del nostro patrimonio urbanistico. Oggi, dopo anni in cui si sono costruite decine di migliaia di case nuove, con la richiesta di “nuovo” sempre a pieno ritmo (centri come Castelmella, Rovato, Castegnato, Rodengo Saiano, Palazzolo, Desenzano e Montichiari hanno accresciuto il loro patrimonio edilizio anche del 50%) per l’edilizia si è aperto uno scenario nuovo: le ristrutturazioni. Molto lavoro, avendo gran parte delle case ormai mezzo secolo di vita, si concentrerà nei prossimi anni in questa direzione, anche perché buona parte dell’edificato è ancora privo delle caratteristiche normative in tema di “edilizia efficiente2, tra sicurezza antisismica, tu-

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Meno burocrazia per più ristrutturazioni

tela dell’ambiente e risparmio energetico. «Sono ancora pochi i proprietari di casa che possono dire di aver allestito un edificio resistente alle scosse telluriche e in una classe energetica almeno buona – spiega il presidente del Collegio dei geometri cittadino, Giovanni Platto –. Questo significa che solo a Brescia e nel Bresciano, a fronte di un patrimonio di circa un milione di edifici, di lavoro per le nostre imprese ce ne può essere già in abbondanza”. Ma serve che tanti risparmiatori, grandi, medi e piccoli, ricomincino a investire. «Investire per dotare una casa di impianti moderni, con cappotti, serramenti e un sistema di riscaldamento che tiene al caldo tutto l’inverno, non ha solo il vantaggio di accrescere la qualità della nostra vita, ma anche quello di ridurre fino al 60% le spese in bolletta, di gas ed elettricità – gli fa eco il segretario del Collegio, Armido Bellotti –. Significa che per una fattura dei mesi di gennaio e febbraio, che in

Avviso ai C.T.U. C.T.U. della provincia di Brescia Si porta a conoscenza dei tecnici che operano presso il Tribunale di Brescia (Ctu) che probabilmente dalla metà di settembre sarà operativo uno scanner al terzo piano del Palazzo di Giustizia a disposizione dei Ctu del Tribunale per copiare sia le esecuzioni immobiliari, sia i verbali di cause o altro. L’accesso allo scanner sarà consentito con una speciale tessera personale: i documenti dovranno essere copiati sulla propria penna elettronica USB. La misura è stata adottata al fine di eliminare i continui sprechi di carta, sia da parte della Cancelleria del Tribunale, sia da parte dei Ctu. Dopo le numerose richieste inoltrate, siamo riusciti ad avere a disposizione di tutti i tecnici questo utile strumento. L’attuale fotocopiatrice sarà in uso esclusivo dell’Ufficio delle Esecuzioni Immobiliari. ✵

molti casi si aggira tra i 500 e gli 800 euro, si potranno risparmiare tra i 300 e i 480 euro» (tasse escluse). Far partire con dovuto rigore le ristrutturazioni, comunque, richiede anche l’intervento della politica amministrativa, in difficoltà per il momento a trovare soluzioni capaci di rilanciare l’edilizia in maniera convincente. «Esempi di cose che devono essere ancora aggiustate se ne trovano ad ogni

passo – continua il presidente Platto –. La nostra forza lavoro, capace di portare la Lombardia ad essere una delle Regioni più ricche e forti d’Europa, ha la necessità di essere condotta da dirigenti all’altezza. Ci servono tempi certi e semplificazioni legislative. Lo sapete che in Germania un progetto viene approvato ed è pronto al via in 48 ore? Mentre da noi, molto spesso, anche quelli già finanziati rimangono mesi in attesa del via libera perché magari non soddisfano qualche piccolo cavillo normativo». Per la dirigenza del Collegio geometri di Brescia, rilancio significa soprattutto «ridurre i costi della burocrazia e sostituirli con quelli per la qualità: è in questo modo – conclude il numero uno del Collegio – che si potranno favorire nuovi investimenti e aprire nuovi cantieri con una continuità finalmente soddisfacente». ❑



DAL COLLEGIO DI LODI Patrizia Pinciroli

Rinnovo del Consiglio Direttivo del Collegio dei Geometri e Geometri laureati di Lodi

S

i è concluso nell’anno 2013 il mandato del consiglio direttivo uscente (Geometri Giorgio Leoni, Renato Piolini, Roberto Castellotti, Paolo Lodigiani, Giuseppe Montanini, Antonio Passolunghi, e Orietta Ronzi) che con instancabile impegno ed il proficuo lavoro svolto hanno lasciato terreno fertile, ai nuovi eletti sul quale far prolifeN.

001 002 003 004 005 006 007 008 009 010 011 012 013 014 015 016 017 018 019 020 021 022 023 024 025 026 027 028 029 030 031 032 033 034 035 036 037 038 039 040 041 042 043

Nome

Voti

N.

Piolini Renato Lodigiani Paolo Castellotti Roberto Pinciroli Patrizia Folli Alessandro Rocca Patrizio Ronzi Orietta Negrini Lorenzo Marchesi Achille Barbieri Pietro Claudio Vacchini Elena Leoni Giorgio Cabrini Ivo Colonna Alessandro Montanini Giuseppe Marchesi Pietro Marchesi Alessandro Vomiero Gianluca Agello Giuseppe Bergamaschi Gianni Fortini Pier Giuseppe Toninelli Marco Bettè Giuseppe Ferdani Giovanni Malusardi Silvana Soffientini Mario Moroni Michele Cipolla Giorgio Polignano Elena Maestri Angelo Leoni Raffaele Ghianda Virgilio Maroni Paolo Respighi Giuseppe Geri Ruggero Cremonesi Eleonora Riva Angelo Riva Fabiano Altrocchi Eugenio Lobbia Giuseppe Carenzi Michele Catufi Fabio Mazza Giorgio

93 83 78 77 75 72 72 53 50 49 41 26 12 9 8 5 5 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

044 045 046 047 048 049 050 051 052 053 054 055 056 057 058 059 060 061 062 063 064 065 066 067 068 069 070 071 072 073 074 075 076 077 078 079 080 081 082 083 084 085 086

72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

rare tante nuove attività ed iniziative per i nostri iscritti. L’affluenza per le votazioni è stata importante e significativa per la nomina dei nuovi membri del consiglio, votati nelle due sessioni elettorali in prima convocazione del 17 maggio 2013 ed in seconda convocazione del 27 28 29 maggio 2013, con i seguenti risultati al primo spoglio:

Nome

Voti

Cipolla Gabriele Giulini Paolo Cremonesi Giorgio Todaro Dario Ossola Massimo Zaffani Ivan Baldrighi Sabrina Brunetti Enrico Bongiorni Roberta Dordoni Dario Oltolini Carlo Bergamaschi Francesco Achilli Giuseppe Serafini Severino Quaini Matteo Boselli Diego Luigi Bellinzoni Daniela F. Fassoli Giampaolo Paina Silvano Menani Mario Geri Renato Cremonesi Claudio Pozzoni Giuseppe Facchini Stefano Dennunzio Davide Barbieri Erminio Cesari Giuseppe Casella Diego Bossi Etelredo Riboni Angelo Casella Giuseppe Podenzani Walter Rosa Anna Sala Maurizio L. Spagliardi Silvia Gatti Fabiano Montanari P. Vittorio Bianchi Francesco Clerici Chiara Peviani Walter Disingrini Claudio Cremonesi Tarcisio Fugazzi Elena

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

N.

Nome

087 088 089 090 091 092 093 094 095 096 097 098 099 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113

Sabbadini Paolo Sabbadini Federico Rozzi Giulio Scolari Luca Rancati Morgana Pinciroli Giuseppe Orsini Angelo M. Bergomi Flavia Guselli Luigi Calvi Angelo Caperdoni Emilio Pietro Grioni Giuseppe Moretti Piero Curti Angelo Fusari Ottavio Peviani Laura Carboni P. Antonio Scorletti Simone Agello Giacomo Asti Massimo Palladini Alberto Cracolici Roberto Ravizzoli Marco Gaudenzi Simone Morelli Matteo Polizzi Pietro G. Rudelli Leonardo

A N.

001 002 003 004 005 006 007 008 009

Voti

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

l ballottaggio del 5 giugno 2013 con i seguenti risultati derivanti dallo spoglio: Nome

Voti

Lodigiani Paolo Castellotti Roberto Pinciroli Patrizia Rocca Patrizio Folli Alessandro Negrini Lorenzo Ronzi Orietta Marchesi Achille Barbieri Pietro Claudio

94 94 90 90 81 78 75 59 59


DAL COLLEGIO DI LODI

N.

010 011 012 013 014 015 016 017 018 019 020 021 022 023 024 025

Nome

Vacchini Elena Spagliardi Silvia Fassoli Giampaolo Cabrini Ivo Colonna Alessandro Luca Leoni Giorgio Malusardi Silvana Granata Danilo Bettè Giuseppe Saccomani Kevin Altrocchi Eugenio Cipolla Giorgio Gatti Vasco Cremonesi Eleonora Agello Giuseppe Fusari Ottavio

Voti

N.

54 54 41 19 7 5 4 3 3 2 2 2 2 2 2 1

026 027 028 029 030 031 032 033 034 035 036 037 038 039 040 041

Nome

Voti

Mutti Gianfranco Ferdani Giovanni Faini Andrea Ossola Massimo Bergamaschi Giovanni Toninelli Marco Sabbadini Federico Respighi G. Carboni P. Antonio Calvi Angelo Boselli D. Luigi Todaro Dario Mazza Giorgio Leoni Raffaele Moroni Michele Montanini Giuseppe

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

N.

042 043 044 045 046 047 048 049 050 051

Nome

Brunetti Enrico Marchesi Pietro Marchesi Alessandro Lobbia Giuseppe Maestri Angelo Dosi Marco Agello Giacomo Paina Silvano Scorletti Simone Fortini P.G.

Voti

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Il nuovo Consiglio Direttivo del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Lodi, eletto per il quadriennio 2013-2017, è così composto: Renato Piolini

Presidente

Patrizio Rocca

Segretario

Lorenzo Guido Pio Negrini Tesoriere Roberto Castellotti

Consigliere

Paolo Lodigiani

Consigliere

Patrizia Pinciroli

Consigliere

Alessandro Folli

Consigliere

Sopra: da sinistra, Roberto Castellotti, Alessandro Folli, Patrizio Rocca, Patrizia Pinciroli, Renato Piolini, Paolo Lodigiani, Lorenzo Negrini A sinistra, la sede del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Lodi IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 73


DAL COLLEGIO DI MANTOVA

Premiati i geometri mantovani neoiscritti e con 40, 50 e 60 anni di anzianità professionale

L

a tradizionale cerimonia di premiazione dei geometri mantovani si è svolta anche quest’anno presso Villa Schiarino Lena di Porto Mantovano lo scorso 17 maggio. Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti di categoria a livello nazionale e regionale oltre che varie autorità locali. Il clima che si è subito percepito è stato quello di forti emozioni, emozioni contrastanti. Per i geometri che hanno ritirato il riconoscimento per la lunga carriera professionale raggiunta, è stato un momento di grande soddisfazione, ma nello stesso tempo di riflessione per una vita lavorativa svolta tra sacrifici, battaglie ed impegni. Per i geometri neo iscritti premiati che si stanno invece avvicinando a questo nostro mondo professionale pieno di incognite, vista anche la difficile situazione economica, è stato un momento in cui si sono percepite inizialmente sensazioni di timore e di timidezza, ma che hanno dato, subito dopo, spazio all’ esuberanza e la voglia di vivere la loro “festa” spensieratamente. A conclusione della cerimonia sono stati inoltre consegnate dieci borse di studio del valore di 300 euro ai geometri neoiscritti che hanno ottenuto la votazione più alta nella scorsa sessione degli esami di abilitazione. Ecco i colleghi premiati:

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Neo iscritti (premiati con attestato d’iscrizione) 01. Martina Amarante 02. Alessandro Balboni 03. Fabrizio Battesini 04. Gianluca Beccari 05. Dennis Borghi 06. Giulia Carazzi 07. Nicola Chiari 08. Luca Dalcò 09. Luca Filippini 10. Sara Gandolfi 11. Andrea Giudici 12. Luca Gobbi 13. Luca Guidorzi 14. Chiara Patuzzo 15. Francesco Pedrioli 16. Serena Piva 17. Riccardo Salami 18. Isacco Sanguanini 19. Mauro Tosi 20. Serena Ubertini

Geometri con 40 anni d’iscrizione all’Albo (premiati con targa d’argento) 01. Ivo Bravi 02. Mario Castioni 03. Augusto Comencini 04. Umberto Dalboni 05. Renzo Ferretti 06. Claudio Lorenzini 07. Antonio Mantovani 08. Ernesto Maroli 09. Livio Martelli 10. Umberto Mischieri 11. Alessandro Monicelli 12. Paolo Parise 13. Alfeo Remelli 14. Tazio Spaggiari 15. Dino Vincenzi Geometri con 50 anni d’iscrizione all’Albo (premiati con medaglia d’oro) 1. Sandro Golferini 2. Carlo Negri 3. Lino Pezzi

4. Vittorio Rebustini 5. Enrico Sinigardi 6. Alberto Trobia Geometri con 60 anni d’iscrizione all’Albo (premiati con timbro d’oro) 1. Silvio Fante 2. Tommaso Mascaro

Borse di Studio (assegno circolare di 300 euro) 01. Fabrizio Battesini 02. Dennis Borghi 03. Giulia Carazzi 04. Luca Filippini 05. Sara Gandolfi 06. Andrea Giudici 07. Luca Gobbi 08. Luca Guidorzi 09. Serena Piva 10. Isacco Sanguanini


DAL COLLEGIO DI MANTOVA Nella pagina di sinistra, il tavolo del Consiglio del Collegio di Mantova.

In questa pagina, sopra, i neoiscritti e, sotto, i premiati con la targa d’argento per i quarant’anni di iscrizione all’Albo.

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4- 75


DAL COLLEGIO DI MANTOVA Dall’alto: i premiati per i sessant’anni di iscrizione all’Albo con il Presidente del Collegio di Mantova, geom. Annalisa Lorenzi, i “cinquantenni” e una panoramica della sala delle premiazioni.

76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


FORMAZIONE CONTINUA Stefano Fracascio

I

l 26 giugno scorso nell’Aula magna della facoltà di Ingegneria di Brescia in via Branze 38, si è tenuto un seminario di aggiornamento sulla prevenzione incendi (vedi art. 7 del Decreto Ministeriale 5/agosto 2011) il cui tema era “Il punto sulla situazione su Dpr 151/011 ad oltre un anno dall’entrata in vigore: criticità, problematiche, responsabilità dei professionisti”. Il seminario è stato organizzato dal C.I.P.I. (Comitato Interprofessionale di Prevenzione Incendi) di Brescia nella persona del Presidente del C.I.P.I. ing. Fabrizio Malara e con la collaborazione attiva della Segretaria dell’Ordine degli ingegneri signora Patrizia Guerra. Dopo i saluti del Presidente C.I.P.I. e del Comandante dei Vigili del Fuoco di Brescia, ing. Settimio Simonetti, ove è stato annunciato che la nuova norma ora prevede delle semplificazioni, anche se, per il momento, ancora con qualche problematica in più. È stato chiarito che con la 151 la responsabilità delle pratiche viene attuata e controllata dal professionista che presenta gli elaborati e le documentazioni e non più dal funzionario che accetta la pratica. L’ing. Francesco Notaro, dirigente del Nucleo investigativo antincendi, ha chiarito che la nuova legge rende più snella l’azione amministrativa e rende più efficace l’azione di controllo dei Comandi dei Vigili del Fuoco.

Prevenzione incendi: il convegno di giugno del C.I.P.I. Prossimo incontro a ottobre Le nuove 80 attività, in luogo delle 97 prima previste, sono divise in tre categorie: attività semplici (A); attività mediamente complesse (B); attività complesse (C), ove in quest’ultima categoria la visita di sopralluogo è certa. Cambiano le procedure, insiste l’obbligo di autocertificazione. Attestazione periodica ogni 5 anni. L’ing. Notaro ha anche fatto intendere che la scadenza programmata per il 7 ottobre 2013 potrebbe essere rinviata al 7 ottobre 2014. Sulle responsabilità e gli obblighi del professionista ha parlato il dott. Carlo Pappalardo, sostituto procuratore

della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e l’avv. Rolando Dubini, del Foro di Milano, che ha sottolineato come ora è cambiata la responsabilità del professionista alla luce del del nuovo Dpr 151/011.

I

l 30 ottobre 2013 il C.I.P.I. organizzerà un altro seminario tecnico di aggiornamento – sede ancora da definire – indicato come decreto impianti Dm 20 dicembre 2012 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai

controlli di prevenzione incendi. Il presidente del C.I.P.I. ing. Fabrizio Malara presenzierà al seminario e interverranno l’ing. Settimio Simonetti, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, il dott. Maurizio Antonelli, presidente Pro Fire, il dott. Luciano Nigro, vicepresidente della Commissione UNI Protezione Attiva contro gli incendi e il dott. Nino Frisina, che esporrà esempi di sistemi. ❑

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 77


MEDIAZIONE Laura Baghino

C

on il “Decreto del Fare” qualche mese fa il Governo ha ottenuto la fiducia della Camera per reintrodurre l’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale; per i primi giorni di settembre è attesa l’approvazione definitiva del Senato. Si parla di nuova mediazione poiché il testo di riferimento introdotto dal Governo, dopo i pareri delle Commissioni Giustizia, Affari costituzionali e Bilancio, si discosta dall’originario D.L. 28/2010: è stato infatti rimodellato con l’introduzione di molteplici opinioni tecniche e vincolato a determinate condizioni. È certo che la mediazione viene riproposta partendo dalla reintroduzione della sua obbligatorietà; sembra sia stato proposto che per alcune materie venga esperito preventivamente un tentativo di mediazione attraverso un primo incontro tra

Il ritorno della mediazione obbligatoria

le parti con funzione di filtro, gratuito nel caso risultasse infruttuoso. La mediazione quindi, nata con il decreto legge 28/2010 e poi dichiarata incostituzionale per eccesso di delega legislativa dalla sentenza n. 272/2012, dopo tre anni si sta evolvendo e forse presto troverà una collocazione nella vita economica e giuridica dei cittadini. In effetti la mediazione ha origini molto antiche, ma la sua pratica è più che mai attuale: basti pensare alla riconosciuta capacità della nostra categoria di dirimere le controversie … attraverso la tecnica della conciliazione. Per la prima volta in Italia si parla di mediazione con il D.L. del 2010, ma la Commissione della Comunità Europea già nel 2002 aveva presentato il “Libro verde” sui modi alternativi di risoluzione delle controversie in materia civile e commerciale.

www.codicedellarelazioneperitale.it www .codicedellarelazioneperitale.it e riconoscimento del ruolo e della professionalità del Consulente Tecnico Tecnico di Ufficio (CTU) Informiamo che con la definizione del Codice della relazione peritale nel processo civile di cognizione, primo ed unico codice nella materia nel nostro Paese, realizzato dall’associazione GEO.C.A.M. di concerto con la Scuola Superiore dell’Avvocatura e recepito pienamente dai due consigli nazionali, Consiglio Nazionale Forense e Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, questa associazione ha intrapreso un percorso per il riconoscimento del ruolo e della professionalità del Consulente Tecnico di Ufficio. In tale quadro rientra il sito web dell’opera (www.codicedellarelazioneperitale.it), che è stato recentemente attivato, all’interno del quale ogni consulente tecnico potrà trovare notizie utili sull’opera ma in particolare, la possibilità, nel riconoscimento della essenzialità della propria opera, di accreditarsi ad entrare a far parte dell’elenco dei professionisti operante secondo i dettati del codice. È con piacere che chiediamo la divulgazione della notizia a tutti gli iscritti. Associazione GEO-C.A.M

Le persone negli ultimi tempi sembrano diventate più litigiose: spesso portano, attraverso gli avvocati, le loro ragioni nelle aule dei tribunali; dopo tanti anni e con un’elevata spesa ottengono dai giudici esiti che non sempre soddisfano le loro aspettative e che certamente non sono improntati al riavvicinamento delle parti coinvolte. Nel 2002 la Commissione europea si impegnò a studiare un metodo alternativo che risolvesse le controversie civili e commerciali (queste ultime agevolate 78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


MEDIAZIONE

dalle aperture transfrontaliere e dalla facilità di rapporti tra cittadini di Stati confinanti) e ne fece una sintesi in una relazione-questionario, dalla quale raccolse i suggerimenti da proporre agli Stati europei. Il “Libro verde”che ne scaturì, di facile lettura e comprensione, ha avuto il merito di avviare, negli ambienti interessati alle questioni giuridiche, una consultazione e la sensibilizzazione dei governi europei, spingendoli a promuovere iniziative legislative e operative sulla “ADR” : Risoluzione Alternativa delle Dispute. La Comunità europea aveva percepito che negli Stati membri si stavano sviluppando modi alternativi di risoluzione delle controver-

sie per dare risposte efficaci alle difficoltà d’accesso alla giustizia ordinaria, ridurre i lunghi tempi delle procedure e porre un freno ai costi sempre più elevati delle cause civili.

L

e controversie commerciali tra cittadini di Stati membri, in particolare a causa dello sviluppo del commercio elettronico, hanno gravato la giustizia ordinaria con conflitti legislativi, complicati da oggettive difficoltà linguistiche e finanziarie. La Commissione Europea ha riconosciuto il ruolo fondamentale dell’ADR quale strumento al servizio della “pace sociale”, dove non vi sono giudici che impongono

decisioni, e parti che si affrontano, ma che al contrario s’impegnano a riavvicinarsi scegliendo esse stesse il metodo di risoluzione del conflitto, lavorando attivamente per individuare la soluzione più conveniente. Il “Libro verde” affronta in alcuni capitoli la procedura dell’ADR, mettendo a fuoco l’importanza della mediazione a servizio della società: le parti sono al centro del procedimento e devono essere libere di scegliere, di ricorrere ad un metodo alternativo alle dispute, di decidere da chi farsi rappresentare, e soprattutto di concordare l’esito della controversia. La Commissione europea ha così riconosciuto alla mediazione una grande funzione

sociale: quella di strumento efficace, rapido ed economico per avvicinare le parti in conflitto. Un tale approccio alla mediazione consentirà certamente alle parti in conflitto di salvare molte relazioni di natura commerciale, sociale, di parentela e di vicinato. L’Organismo di mediazione interprofessionale GeoCAM ha scelto di utilizzare sempre la mediazione facilitativa con il precipuo scopo di riavvicinare le parti in litigio e di tentare sempre il recupero dei rapporti tra le persone. Anche quando non si riesca a far raggiungere loro un accordo. ❑

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 79


AGRICOLTURA & FORESTE Valeria Sonvico

Emissioni in atmosfera: gli essiccatoi hanno nuove regole

I

l decreto 152/06, e successive modifiche, meglio conosciuto come Testo Unico Ambientale, regolamenta gli impianti che producono emissioni in atmosfera mediante una procedura ordinaria con rilascio di una specifica autorizzazione, la cui validità è pari a 10 anni. Fino al 2006 le attività agricole, quali ad esempio l’essiccazione di materiali vegetali o l’allevamento, non ricadevano nell’ambito di applicazione del Dpr 203/88 e non erano tenute a nessuna forma di comunicazione; con l’entrata in vigore del Testo Unico Ambientale anche il comparto agricolo è stato incluso con l’obbligo della presentazione delle istanze di autorizzazione (ordinarie ed in deroga) entro il 31 luglio 2012. Le attività di interesse del settore agricolo sono: • trasformazione e conservazione di frutta, ortaggi, funghi, escluse la surgelazione, la vinificazione e la distillazione; • trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di carne(allegato 20 dgr 8213/09); • molitura cereali; • lavorazione e conservazione, esclusa surgelazione, di pesce ed altri prodotti alimentari marini; • essiccazione materiale vegetale (es. cereali, erba medica); • trasformazioni lattiero-casearie; • allevamento. Si precisa che già nel 2009 Regione Lombardia aveva 80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

predisposto degli specifici allegati per quelle attività definite “attività in deroga” per cui l’autorizzazione poteva essere di carattere generale, una semplificazione per aziende la cui produzione annua fosse contenuta entro certi limiti.

S

e da una parte Regione Lombardia ha predisposto per tempo gli allegati tecnici, dall’altra non tutti gli allegati erano applicabili dalle aziende, trattandosi prettamente di emissioni diffuse e non convogliabili come può sussistere per altri settori. A partire da questo si è istituito un tavolo tecnico regionale a cui hanno preso parte Province, Arpa e Organizzazioni professionali al fine di condividere un percorso che non rappresentasse solo un obbligo di legge burocratico


AGRICOLTURA & FORESTE

Sintesi degli adempimenti per attivitĂ di essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole (Allegato 40, decreto 5624 del 28/06/2013)

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 81


AGRICOLTURA & FORESTE

con applicazioni di investimento onerose, ma oculato nella crescita del settore agricolo al fine di contenere e ridurre con pratiche gestionali le eventuali emissioni presenti nello svolgimento delle attività. Nel 2012, infatti, è stato predisposto l’allegato specifico per l’attività di allevamento comprensivo di eventuali attività funzionali allo stesso e lo scorso 10 luglio è stato approvato l’allegato relativo all’attività di essiccazione che sostituisce il precedente. Molte le novità del nuovo allegato (allegato tecnico n. 40 dds 5624). Innanzitutto viene disciplinata l’attività di essiccazione di materiali vegetali presso le aziende agricole senza individuare un limite di soglia superiore, prima era previsto a 365 t/anno, il quale distingueva il procedimento ordinario da quello in via generale con costi e tempi differenti. Inoltre sono state individuate tre casistiche sulla base del numero di giorni di lavorazione e della potenza termica dell’impianto, e non sulla quantità annua lavorata. 1. Impianti con funzionamento superiore a 90 giorni/anno o dotati di impianti di combustione con potenza termica superiore 3 MW (sia cereali sia foraggi). 2. Impianti di essiccazione cereali con funzionamento superiore a 90 giorni/anno o dotati di impianti di combustione con 82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

l’autorizzazione in essere, rispettando quanto in essa contenuto, fino alla scadenza della stessa, oppure presentare una nuova domanda al Suap secondo il nuovo Allegato n. 40.

N

el caso, invece, di attività che abbiano presentato istanza di autorizzazione, il gestore dovrà, se il procedimento è in corso, integrare alla Provincia l’istanza di adesione a suo tempo presentata, specificando la volontà di adesione al nuovo allegato n. 40 e fornendo le informazioni e le attestazioni richieste dallo stesso, qualora non già rese disponibili all’autorità competente. Se il procedimento è concluso, occorre informare la Provincia ed ARPA dell’adesione all’autorizzazione generale secondo il nuovo Allegato n. 40.

potenza termica a superiore 1 MW. 3. Impianti fissi con funzionamento inferiore a 90 giorni/anno e dotati di impianti di combustione con potenza termica a inferiore 1 MW nel caso di cereali e 3 MW nel caso di foraggio e per impianti mobili di qualsiasi potenza. In tutti i casi sono previsti adeguamenti agli impianti alternativi all’obbligo annuale delle analisi, in particolare

nel punto 3 si tratta esclusivamente di pratiche gestionali; per semplificare ed essere più esaurienti alleghiamo lo schema 1. Le prescrizioni devono essere adottate entro il 1 settembre 2013. La situazione attuale Nel caso di attività già autorizzata in via ordinaria ai sensi dell’art. 269 del d.lgs 152/06 e smi, il gestore potrà scegliere se proseguire con

Gli impianti nuovi La domanda deve essere presentata al SUAP territorialmente competente (che provvederà ad inoltrarla all’autorità competente del procedimento) comprensiva di marca da bollo e versamento degli oneri istruttori. Nel caso l’azienda svolga (oltre a quella in oggetto) attività soggette ad una delle autorizzazioni di cui all’art. 3 c.1 del decreto AUA, occorre presentare la domanda di Autorizzazione Unica Ambientale. ❑



TECNICA Andrea Botti

N

ella biografia ufficiale di Steve Jobs si narra di un viaggio in Italia, datato 1985 (in coincidenza con la fine del suo primo periodo in Apple), durante il quale egli rimase affascinato dal colore grigio-blu della pietra dei marciapiedi fiorentini, tanto da volerla, successivamente, per pavimentare i 300 Apple Store sparsi per il mondo. Così, dal 2002 questi “santuari laici della contemporaneità” si connotano anche per la presenza di un materiale che, più di tutti, evoca l’arte rinascimentale ed i luoghi dove essa si materializzò. È noto come alcune pietre - il Travertino romano, il Marmo di Botticino, il Porfido del trentino (ma l’elenco potrebbe continuare oltre) - abbiano indissolubilmente legato la loro storia ad una città e, spesso, ne abbiano segnato le fasi di evoluzione e trasformazione: la Pietra Serena è una di queste. I primi impieghi documentati risalgono alle civiltà etrusca e romana, come confermato dalle numerose testimonianze rinvenute nei pressi dei primi siti d’estrazione. Tuttavia, solo nel 1400, proprietà e caratteristiche come compattezza, uniformità cromatica, versatilità, lavorabilità (anche per manufatti di grandi dimensioni), oltre alla vicinanza delle cave, garantirono a quest’arenaria scura proveniente dalle colline di Fiesole, grande diffusione nella Firenze dell’umanesimo. Durante la fase di passaggio della città da 84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

La pietra di Filippo Brunelleschi e Steve Jobs medievale a rinascimentale, essa divenne protagonista dello spazio urbano, in forma di pavimentazioni, sedute, fontane, balaustre, portali e finestre anticipando un’idea di decoro e igiene urbana destinata ad ulteriori sviluppi nel XIX secolo. Gli architetti impararono a sfruttarne la versatilità: fra tutti Filippo Brunelleschi che la associò all’intonaco bianco nella Sacrestia Vecchia, nella Chiesa di San Lorenzo, nell’Ospedale degli Innocenti, in Santo Spirito e nella Cappella Pazzi. Compattezza, omogeneità e cromatismo furono apprezzati anche da scultori come Geri, Desi-

derio da Settignano e Donatello, il cui repertorio artistico comprende anche due opere in arenaria fiesolana: il Marzocco (1418-20) e l’Annunciazione Cavalcanti(metà anni ’30 del ‘400). Per tutto il tardo Rinascimento ed il Manierismo grandi nomi dell’arte continuarono ad apprezzarne le qualità: Michelangelo Buonarroti la impiegò

negli interni della Biblioteca Laurenziana, Giorgio Vasari la volle per la realizzazione della facciata degli Uffizi, l’elenco è lungo, poiché quanto avvenne in questi duecento anni indirizzò, in maniera inequivocabile, il suo impiego nelle esperienze artistiche ottocentesche ed in quelle contemporanee.

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a Pietra Serena, petrograficamente nota come Litarenite Feldspatica (EN 12670), è un’arenaria di colore grigio-azzurro omogeneo, a grana fine, macchiettata da individui sub-millimetrici neri e da individui a lucentezza madreperlacea, con rare venature o chiazze cromaticamente variabili dovute a probabili locali

variazioni compositive. Oggi viene prevalentemente estratta in tre diversi bacini presenti nella zona di Fiorenzuola, appartenenti geologicamente ad una formazione Marnoso-Arenacea 1 che risale all’OligoceneMiocene inferiore (5-7 milioni di anni). Molto compatta anche se piuttosto porosa, grazie all’eccezionale versatilità trova applicazione in tutti i settori delle costruzioni e dell’arredo urbano, sia in interni che esterni. La vasta gamma degli impieghi è anche dovuta alle molteplici possibilità di finitura superficiale, fra le più diffuse: levigatura, sabbiatura, fiammatura, bocciardatura, spuntatura, rigatura, filo sega; sconsigliata la lucidatura per il risultato finale ritenuto in generale non soddisfacente. Come spesso accade, a queste lavorazioni di tipo tradizionale se ne aggiun-


TECNICA Nella pagina di sinistra, l’interno di un Apple Store e, in basso, Ospedale degli Innocenti di Firenze (particolare).

gono altre derivanti da ricerche e/o sperimentazioni eseguite dalle singole realtà produttive locali con l’ob-

La facciata degli “Uffizi”, Firenze; il “Marzocco del Bargello”, Firenze; Cava di Pietra Serena; un campione di Pietra Serena

biettivo di valorizzare le proprietà specifiche di un materiale sempre più diffuso ed apprezzato anche a

livello internazionale. Tra gli esempi più significativi degli ultimi 15-20 anni va ricordata la riqualificazione della Piazza Unità d’Italia a Trieste 2 : un grande spazio rettangolare aperto sul mare, frutto, in passato, di una serie d’interventi parziali di ricomposizione dell’esistente. Il progetto realizzato dall’architetto francese Bernard Huet con lo studio italiano Ceschia & Mentil ha restituito alla piazza l’unitarietà perduta. Il progetto è basato sull’impiego di una pavimentazione di vari formati, con spessori variabili in relazione alla collocazione (da 10 a 20 cm circa), definita da una cornice in Pietra d’Istria che racchiude il rivesti-

mento in Pietra Serena fiammata e spuntata (per garantire una superficie antiscivolo soprattutto in presenza di umidità) segnato da riquadri in Pietra d’Aurisina. Attraverso un accurato studio del senso di posa sono anche enfatizzati due spazi autonomi: uno prospiciente il municipio, dove si trova la fontana dei

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TECNICA Dall’alto: Piazza Unità d’Italia, Trieste; Aula Magna dell’Università Bocconi, Milano

quattro continenti, costituito da elementi posati in forma di listoni a 45° rispetto all’asse centrale, l’altro in adiacenza alla prefettura. Un ‘tappeto’ segnato da punti luminosi formati da diodi elettroluminescenti di colore blu, inseriti in blocchi quadrati di pietra d’Aurisina bianca evoca la presenza di un antico giardino scomparso e di un porto fortificato: spazi della memoria definiti da luci e contrasti cromatici. Se volgiamo lo sguardo oltralpe ritroviamo l’impiego della Pietra Serena a Berlino 86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

nel rivestimento delle facciate degli edifici prospicienti la Walter Benjamin Platz3, la monumentale piazza firmata dagli architetti Kollhoff e Timmermann. L’opera colpisce per la sua compattezza formale e per la rigida configurazione urbana, planimetrica ed architettonica insieme: un “pezzo” di città, definito da due volumi in arenaria, raccordati al suolo da porticati che prospettano sullo slargo pavimentato in lastre di granito. Monumentalità e rigore sono i presupposti di un lin-


TECNICA Walter Benjamin Platz, Berlino e un particolare del colonnato della medesima piazza; pannello in Pietra Serena “Natural stone 3D Wall, design by R. Galiotto, Lithos Design

guaggio ispirato alla classicità ed accentuato dall’impiego della pietra, originariamente pensata in forma di elementi monolitici e successivamente, per contenere i costi dell’operazione, proposta come rivestimento. Le facciate ventilate degli edifici prospicienti la piazza, costituite da una sequenza di aperture rettangolari marcatamente definite da spalle e marcapiani, sono completate con lastre di spessori compresi fra i 4 e gli 8 cm, levigate e posate in modo da nascondere anche le minime fughe. Le colonne-pilastro di ordine gigante del portico (oltre 6,5 m di altezza) e la balaustra di coronamento sono invece costituite da un impasto di cemento e granito, scelta che indica un’inversione di tendenza rispetto alla prassi costruttiva d’inizio ‘900, quando il cemento veniva spesso impiegato in sostituzione della materia litica. L’architettura, nella Walter Benjamin Platz, si esprime attraverso un linguaggio ricco

di citazioni (l’ordine dorico, il porticato rinascimentale, etc.) ma nell’insieme, il riferimento al progetto vasariano degli Uffizi e ad una sua rilettura in chiave contemporanea, appare come un omaggio al grande architetto-pittore fiorentino. In Pietra Serena è anche parte del rivestimento interno di una delle più blasonate istituzioni culturali del nostro paese: l’università Bocconi di Milano. Il progetto4 di ampliamento, firmato dallo studio irlandese Grafton Architects (Yvonne Farrell e Shelly McNamara), prevedeva un intervento concluso nel 2008 e che attualmente occupa un lotto rettangolare di 70x160 m all’interno del complesso universitario. La soluzione è costituita da un insieme modulare, sviluppato su 56 piani fuori terra, a comporre un si-

stema di volumi, corti, spazi semipubblici aperti sia verso l’interno che verso l’esterno, dotato di 900 nuovi uffici e parcheggio per 190 posti. L’elemento dominante è la nuova aula magna da 1000 posti che si presenta esternamente come blocco squadrato, aggettante, enfatizzato da un piano inclinato (corrispondente alla platea interna) a definire il soffitto

di un ampio spazio semipubblico separato dalla strada da una grande vetrata. All’interno, pietra e vetro, gravità e leggerezza, tradizione e innovazione si confrontano e, in antitesi l’una rispetto all’altra, completano il teatro, dotato di torre scenica e palco mobile. Tutto il rivestimento è impostato sul contrasto: il soffitto è realizzato con lastre in vetro (tinteggiate con vernice speciale per garantire le proprietà acustiche) e le pareti perimetrali con pannelli in alluminio alveolare disposti in verticale, rivestiti da ‘fogli’ di Pietra Serena con formati da 90x240 cm e spessore di 5 mm, incollati al supporto metallico retrostante. L’armatura alveolare è lo scheletro, l’arenaria la pelle. Anche la pietra appartiene alla categoria degli…smart material. ❑

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 87


GEOLOGIA Amedeo Dordi

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l gas Radon ha un ruolo importante tra gli inquinanti in ambienti chiusi o indoor, è infatti considerato, dopo il fumo, come la più importante causa di tumore ai polmoni, mietendo in Italia da 1.500 a 6.000 vittime ogni anno (SO. 252 – GU 276 del 27-11-2011). Già dal 1977 il Comitato Scientifico delle nazioni Unite sugli Effetti delle Radiazione Atomica (UNSCEAR) ha classificato il Radon quale principale sorgente naturale di radiazioni ionizzanti a cui la popolazione mondiale è esposta. L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro, nel 1988 ha identificato il Radon come cancerogeno di gruppo, dopo il fumo da tabacco, quale causa di tumori polmonari. Nel 2010 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato il “Radon Handbook”, aggiornando e riducendo i limiti di concentrazione suggeriti per gli ambienti indoor da 200 Bq/mc a 100 Bq/mc. La Regione Lombardia col decreto n. 12.678 del 21 dicembre2011 emanava le “Linee guida per la prevenzione delle esposizioni da gas radon in ambienti indoor” col proposito di «…rappresentare uno strumento operativo per i Comuni, per i progettisti e per i costruttori di edifici e ... a fornire indicazioni e suggerimenti riguardanti la realizzazione di nuovi edifici radonresistenti e le azioni per ridurre l’esposizione al gas radon nel caso di edifici esistenti, anche in sinergia con 88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

La concentrazione di radon nelle costruzioni: misure, rimedi, considerazioni gli interventi finalizzati al risparmio energetico». Come si può rilevare dall’immagine sulla concentrazione Radon in Italia, la Lombardia è, con il Lazio, tra le regioni coi valori medi maggiori. La mappa riportata è stata ottenuta con metodo geostatistico, ma la distribuzione del Radon nelle abitazioni lombarde è disomogenea e per avere un quadro più veritiero delle concentrazioni di Radon bisognerebbe disporre di più misure; visti i diversi parametri che contribuiscono alla presenza del Radon, la sua concentrazione presenta una grande

variabilità sia in termini spaziali (due abitazioni molto vicine e simili tra loro possono avere concentrazioni di Radon molto diverse) che temporali (tra le ore diurne e notturne, durante i cicli meteorologici, da una stagione all’altra, ecc.) (Vedi figura 1). Cos’è il Radon Ma cos’è il gas Radon? Il Radon è un gas radioattivo naturale inodore e incolore prodotto dal decadimento dell’uranio. Il periodo di dimezzamento del radon (ossia il tempo in cui dimezza la sua concentrazione per decadimento naturale)

è di 3,8 giorni. L’unità di misura della concentrazione è il Becquerel al metro cubo (Bq/m3) (1 Bq corrisponde ad una transizione nucleare al secondo). L’uranio è uno dei più antichi elementi naturali esistenti sulla terra ed è distribuito ovunque sulla crosta terrestre, benché la sua concentrazione vari da luogo a luogo. Poiché, come già detto, il radon deriva dall’uranio, esso si trova praticamente dappertutto nel suolo. Il radon si diffonde nell’aria del suolo e a volte nell’acqua delle falde acquifere. Viene generato in alcune rocce e, in misura magFigura 1

A sinistra: Concentrazione del Radon in Italia (ARPAV) Sopra: Mappa dell’andamento medio della concentrazione di radon indoor ottenuta con l’approccio geostatistico, valori in Bq/m3 (Regione Lombardia)


GEOLOGIA

alte concentrazioni (Figura 2).

Figura 2

Carta d’identità del Radon (Supsi-CH)

giore, in lave, tufi, pozzolane e in alcuni graniti mentre risulta inferiore nei marmi e nelle arenarie. In spazi aperti, il gas è diluito dall’aria e raggiunge solo basse concentrazioni. Al contrario, in ambienti chiusi, come gli edifici, esso può accumularsi

e raggiungere alte concentrazioni. Fattori quali l’utilizzo di alcune delle rocce sopraccitate nella costruzione o nei rivestimenti interni degli edifici o la presenza di acque ad alto contenuto di radon possono contribuire alla presenza di

L’effetto dannoso legato al radon è essenzialmente dovuto ai suoi prodotti di decadimento radioattivo, noti anche come “figli di radon”, in quanto il Radon è un gas poco attivo pertanto non si deposita facilmente sui polmoni. Tali elementi radioattivi, essendo solidi, una volta inalati possono subire il decadimento prima di venire rimossi mediante meccanismi di eliminazione da parte dei polmoni, si depositano sui tessuti dei polmoni, dove emettono particelle alfa che irraggiano le cellule dell’epitelio polmonare. A causa del loro breve percorso nel tessuto (40 - 70 mm), le particelle a verrebbero bloccate dalla pelle, ma quando vengono emesse da figli inalati esse irradiano le cellule epiteliali,

in particolare nella regione bronchiale. Tra l’irradiamento del tessuto polmonare e l’insorgere di un tumore ai polmoni possono trascorrere anni o decenni. Modalità di risalita del radon negli edifici La causa principale della presenza del radon all’interno degli edifici è la depressione che si viene a creare tra i locali abitati ed il suolo. Questa depressione è indotta, in primo luogo, dalla differenza di temperatura tra l’edificio e il suolo che, alle nostre latitudini, in particolare in inverno quando gli edifici vengono riscaldati, può essere significativa. La differenza di pressione è influenzata anche da aperture come camini, finestre, lucernari, nonché da impianti di aspirazione delle cucine, bagni ecc. che provocano un tiraggio ag-

Figura 3 Punti di ingresso del Radon (Regione Lombardia)

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GEOLOGIA

giuntivo a quello dovuto alla semplice differenza di temperatura. Gli effetti di questa depressione si traducono nell’aspirazione dell’aria dal suolo e con essa del radon contenuto (Figura 3).

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l radon ha un’emivita sufficiente per uscire dal suolo e trovare una facile via di accesso alle abitazioni attraverso crepe, fessure, imperfezioni delle solette, aperture per il passaggio di tubazioni, cavi, ecc. Particolare attenzione dovrà essere posta anche con i sistemi di riscaldamento con sonde geotermiche, che hanno avuto un deciso incremento in Lombardia, che possono rappresentare una potenziale via d’ingresso del Radon. Le concentrazioni di Radon più elevate si registrano solitamente nei piani interrati e ai piani terra degli edifici. Misurazione del radon La concentrazione di radon può essere misurata con rivelatori attivi o con rivelatori passivi. Per rivelatori passivi si intendono dispositivi che non necessitano di alimentazione elettrica; dopo un tempo di permanenza, la cui durata dipende dal tipo di rivelatore, vengono rimossi e soggetti in laboratorio a procedure di tipo chimico-fisico per la determinazione della concentrazione media nel periodo di integrazione (periodo di misura): • rivelatori a tracce nucleari (comunemente chiamati dosimetri); 90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

• camere di ionizzazione ad elettrete; • canestri con carbone attivo. (Figura 4) Rilevatori passivi I rilevatori attivi sono costituiti da strumenti dotati di sensori “elettronici” sensibili alla radiazione alfa. Permettono una risoluzione temporale delle misure e forniscono risultati più attendibili. Il loro costo é più elevato. Sono solitamente usati per misure di approfondimento in genere laddove i rivelatori passivi hanno determinato concentrazioni di Radon oltre la soglia critica: • camere a ionizzazione; • camere a scintillazione; • dispositivi a barriera di superficie. (Figura 5) Rilevatori attivi I rivelatori passivi si utilizzano per misure di lunga durata (in generale da alcune settimane fino a 12 mesi) allo scopo di valutare il rischio di esposizione al Radon nelle abitazioni o sul posto di lavoro, mentre i rivelatori attivi si usano per misure di breve durata (in generale da qualche ora fino a 24-48 ore) allo scopo di individuare le via di entrata del gas Radon all’interno di costruzioni, per verificare il successo di un intervento di risanamento, per studiare l’influsso di impianti di ventilazione o di aerazione, delle modalità d’uso di un ambiente o delle condizioni ambientali sulla concentrazione di Radon nell’aria.

La durata della misurazione dovrebbe essere al minimo 1 mese, è consigliabile la posa per 3 mesi durante il periodo di riscaldamento dell’edificio. Nelle case monofamiliari si dovrebbe di piazzare 1 o 2 dosimetri in diversi locali abitati, evitando le zone con correnti d’aria (porte, finestre). E’ preferibile misurare i piani inferiori della casa, poiché ai piani superiori la concentrazione del radon è meno elevata e prevedere della misu-

schio radon. Il tutto sarà finalizzato ad ostacolare il radon proveniente dal terreno, impedirne la propagazione ed eliminarlo nei locali abitati. Come riportato nelle Linee Guida della Regione Lombardia, le tecniche di controllo dell’inquinamento indoor da gas radon possono essere schematicamente riassunte in: – Barriere impermeabili (per evitare l’ingresso nel radon negli edifici);

Figura 4

razione di preferenza durante il periodo di riscaldamento della costruzione, quando la concentrazione del radon è più elevata (UFSP). Prevenzione e mitigazione Il sistema migliore per ridurre la esposizione al gas Radon nelle abitazioni è legato alla tecnologia e tipologia costruttiva dell’edificio, verificando preliminarmente se il terreno scelto si trova in una zona ad alto ri-

– Depressione alla base dell’edificio (si intercetta il radon il radon prima che entri nell’edificio aspirandolo per espellerlo poi in atmosfera); – Pressurizzazione alla base dell’edificio (deviare il percorso del radon creando delle sovra pressioni sotto l’edificio per allontanare il gas). Si riportano alcuni brani sui sistemi di prevenzione e mitigazione, tratti da “Linee Guida per la prevenzione


GEOLOGIA

Figura 5

delle esposizioni al gas Radon in ambiente indoor” della Regione Lombardia. Barriere impermeabili: si tratta di una tecnica applicabile prevalentemente nella nuova edificazione ma adattabile anche in edifici esistenti e consiste nello stendere sull’intera superficie dell’attacco a terra dell’edificio una membrana impermeabile che separi fisicamente l’edificio dal terreno. In questo modo il gas che risalirà dal suolo non potrà penetrare all’interno dell’edificio e devierà verso l’esterno disperdendosi in atmosfera. In commercio sono disponibili numerose membrane “antiradon”; è opportuno tuttavia evidenziare che anche una membrana impermeabile (bituminosa, PVC, ecc.) fornisce adeguate prestazioni, specie se del tipo “barriera al vapore” e sottolineare che la posa in opera riveste un ruolo determinante sull’efficacia della barriera. Va ricordato infatti che il radon non fuoriesce dal terreno in pressione, ma viene richiamato dalla leggera depressione che si crea all’interno dell’edificio ed è quindi sufficiente ostacolare questo leggero flusso di gas con una barriera sintetica. Depressione alla base dell’edificio: è una tecnica basata sull’aspirazione del gas prima che possa trovare un percorso verso l’interno dell’edificio e che si realizza creando una

depressione d’aria al di sotto o in prossimità dell’edificio tramite un ventilatore di adeguata potenza. Questo sistema di mitigazione può essere realizzato in diversi modi in funzione della tipologia della costruzione (in particolare dell’attacco a terra) e a seconda che si intervenga su edifici esistenti o di nuova costruzione. Pressurizzazione alla base dell’edificio: l’inverso della tecnica precedente consiste nell’insufflare aria al di sotto dell’edificio per creare una zona di sovra pressione. In questo modo si crea un moto d’aria che tendenzialmente contrasta l’effetto risucchio creato dalla casa nei confronti del terreno (per minore pressione interna) e spinge il gas al di fuori del perimetro della costruzione lasciando che si disperda in atmosfera. Il radon, infatti, non esce dal terreno in pressione ma semplicemente per differenza di pressione fra edificio e terreno. Si tratta quindi della medesima tecnica della depressione nel quale viene semplicemente invertito il flusso del ventilatore sulla cana-

lizzazione. È una tecnica prevalentemente adatta al patrimonio edilizio esistente in quanto nelle nuove costruzioni la predisposizione di una barriera antiradon e di un sistema aspirante fornisce migliori risultati e necessita di un impianto dimensionalmente più limitato e quindi meno costoso e comportante consumi inferiori. Considerazioni Il Radon rappresenta in Italia un serio problema di salute. La norma di riferimento che obbliga i datori di lavoro al controllo Radon nei luoghi di lavoro, pubblicata nel 2000, tarda ancora oggi a essere applicata nelle sue parti salienti, data spesso l’assenza di informazione e di preparazione del personale ispettivo delle ASL. Questo in contrasto alla necessità di prevenzione e tutela della salute, come previsto dalla Costituzione Italiana e dalle leggi statali e regionali. Alcuni Paesi europei, anche con modesto numero di abitanti, hanno svolto un numero di controlli incomparabilmente superiori a quelli

dell’Italia: in Svezia, a fronte di una popolazione di 8,4 milioni di abitanti (meno della Lombardia), il numero di controlli eseguiti è di 350.000, cioè una misura ogni 24 abitanti: se ne deduce che il valore medio indoor di quel Paese ha una attendibilità elevata. In tutta Italia invece il numero di controlli eseguiti è solo di 4.800, a fronte di una popolazione di 56.8 milioni di abitanti, ovvero pari ad una misura ogni 11.800 abitanti (European Commission DG XII, NRPB OMS Regione Europa) C’è da chiedersi come mai non siano state adottate misure più incisive per ridurre la presenza di questo elemento inquinante negli ambienti di vita e di lavoro, dato che è ormai provato che il Radon è cancerogeno e il numero di decessi per tumore polmonare è dell’ordine di grandezza di quelli che si verificano per incidenti stradali. ❑

Dr. Geol. Amedeo Dordi, Via Vittorio Veneto 60 - 21016 Luino (VA), telefoni 0332535661 e 3356197433 e-mail: adordi@libero.it IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 91


CULTURA

La paternità latente di un capolavoro architettonico Franco Robecchi

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ra le opere che, in terra bresciana, brillano nell’architettura tra le due guerre alcune sono celebrate e sono abbastanza note, almeno nella piccola cerchia di coloro che si interessano dell’architettura come segno della cultura di un’epoca e di un ambiente. Quando si parla di Villa Perlasca, di Villa Beretta a Gardone Valtrompia, di Vittoriale, di Piacentini a Piazza Vittoria, di palazzo dei sindacati fascisti in piazza della Repubblica, ci si capisce e ci si orienta. Ma spesso non si va oltre. Nell’ambiente locale sono inoltre poche le personalità che sono state rilevate nella storiografia e fra queste emerge certamente la figura dell’ingegnere e architetto Egidio Dabbeni. Tuttavia anche altri progettisti si posero in evidenza. Gli architetti propriamente detti, dotati cioè di titolo specifico e accademico, furono pochissimi. Nell’attività concreta dell’epoca emergono solo i nomi dell’architetto Carlo Bellani, dell’architetto Angelo Albertini, e, parzialmente, per le poche opere eseguite, il dirigente comunale architetto Oscar Prati, romano, ma a lungo vissuto a Brescia. Un professionista in genere definito e autodefinitosi architetto, Luigi Tombola, fu, già alla sua epoca, più o meno esplicitamente censurato perché avrebbe abusato del titolo. Proprio i requisiti del riconoscimento dei titoli professionali era in via di definizione, in quegli anni, tanto che, sia per gli ingegneri

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che per i geometri, gli anni Venti furono fondanti, come bene si sa. In quella fase di transizione il quadro era tuttavia incerto, anche per le sanatorie rispetto a titoli accademici o preaccademici un po’ pasticciati, che in qualche modo si intendevano tutelare, almeno sino ad esaurimento dei titolari. Un altro importante progettista bresciano, Guido Alberti, neppure osava definirsi architetto, ma più genericamente ammetteva di essere un “professore”, forse diplomato in un’accademia d’arte. Di fatto fu uno dei progettisti più creativi, in senso artistico, e fu molto richiesto dai molti clienti. Non furono immeritevoli anche diversi geometri, alcuni dei quali progettarono anche palazzi di inattesa mole e di qualità non secondaria. Si avrà occasione di parlare di alcuni di essi, così come già si è illustrata un’importante opera del geometra Pietro Bettoni, autore della chiesa delle Carmelitane Scalze di via Amba d’Oro, in Brescia. Tuttavia la parte del leone la fecero gli ingegneri, fra i quali il solo Egidio Dabbeni possedeva una inequivocabile laurea sia in ingegneria che in architettura. Del Dabbeni sono note numerose opere, spesso solo nella forma materiale della realizzazione e, in misura molto minore, nella forma progettuale. Molte opere erano sinora ignote, benché giunte intatte ai nostri giorni. Si era infatti persa la memoria della loro paternità. Di alcune opere, di contro, si è diffusa la denominazione, ripresa in copia dai pochi che hanno studiato l’architettura dell’epoca, e del Dabbeni in particolare, ma senza alcuna precisazione identificativa. Uno di questi casi era costituito dall’attribuzione, tratta non si sa da che notizia originaria, del progetto Dabbeni per una non meglio identificata “Villa Galassini” in Gardone Riviera. Nessuno ha informazioni su tale villa, né sa dove essa sia o quale essa sia. Chi conosce oggi la villa non la associa al nome dell’ingegner Dabbeni come progettista, né sa che la villa fosse chiamata Villa Galassini. Chi invece ha citato la villa Galassini, non sa dove essa si sia trovata, se ancora esista e come fosse fatta. Una ricerca più mirata, ancora in corso, mi ha consentito di identificare la villa,


CULTURA

grazie a una catena di indizi. Scopro che la villa ha perso da tempo la denominazione originaria, ormai dimenticata, mentre l’architettura è oggi nota con un nome diverso, uno di quei nomi che solo le architetture altisonanti sanno meritarsi, perché divengono di dominio pubblico, per il loro fascino e per l’impatto delle loro forme. La villa è oggi chiamata “Castello di Morgnaga”, essendo Morgnaga una frazione di Gardone Riviera, posta sul pendio che sta alle spalle della ridente cittadina gardesana. La scoperta costituisce solo un primo passo dell’identifica-

zione, ma ha costituito una splendida sorpresa. La villa, pure citata fra le opere del Dabbeni, non fu mai identificata, poiché, se lo fosse stata, avrebbe avuto l’onore delle copertine, in ogni pubblicazione sull’architettura eclettica bresciana fra le due guerre e sull’architettura italiana dello stesso periodo. Questo perché la costruzione è un capolavoro straordinario del suo genere, cioè, appunto, dell’architettura in stile della prima metà del Novecento. Difficile trovare un caso di disegno altrettanto complesso e traboccante, somma di ogni virtuosismo accademico, ma anche IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 93


CULTURA

creativo. La villa sintetizza le virtù dei migliori architetti del genere, con una profusione eccezionale di invenzioni, di accumuli artistici, stilistici, materici, evocativi anche di forme esotiche, nonché di eccezionali abilità artigiane. La villa si trova sul pendio collinare, affacciata sullo splendido lago e si presenta come la materializzazione di un sogno infantile, di una visione d’artista, di una sfrenata cavalcata nel repertorio di una mente geniale, fra citazione storica e sperticata licenza visionaria. Purtroppo l’archivio per opere edili degli anni Venti del Novecento, presso il comune di Gardone Riviera non esiste. Allo stato attuale della ricerca è quindi impossibile certificare la paternità del Dabbeni sulla base di un progetto approvato dal comune dell’epoca. L’epoca è il 1925, data che compare in un graffito nella lunetta esterna di una finestra. Solo dall’esterno, la villa è, per ora visibile. Abitata e tenuta con lusso, la casa ha un magnifico giardino, costellato, come la stessa architettura, di innumerevoli e pregevoli sculture, sia originali, sia copie di statue classiche, come “Il galata morente”. Difficile è anche accedere alla villa, almeno sino ad ora, per cui le informazioni tratte si riferiscono alla sola osservazione esterna. La villa, che pare sia passata, dopo il primo possessore e committente, alla proprietà di Dubini e Cervati, sembra sia oggi abitata dai signori Pedretti. Attilio 94 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


CULTURA

Mazza, studioso specialista della storia gardonese, così descrisse la villa all’interno, però non citando la paternità progettuale del Dabbeni: “L’interno è impreziosito da riferimenti eclettici, medievali, moreschi, liberty, con finiture raffinate soprattutto negli stucchi, nelle tappezzerie e nei vetri; notevole è lo scalone di marmo introdotto da una rotonda a colonne (che riprende il motivo della facciata), sormontato da cupola e ricca balaustra in marmo viola. Tra le stanze, interessante è quella da pranzo d’ispirazione cinquecentesca, con alto fregio e soffitto a lacunari”. I tentativi di trovare conferma all’attribuzione al Dabbeni si debbono per ora limitare ad osservazioni stilistiche e di confronto con altre opere, documentate, del Dabbeni. Si tratta di un procedimento investigativo interessante e appassionante. I riferimenti, peraltro del tutto contemporanei,

sono la villa Beretta di Gardone Valtrompia, il Palazzo Tirale di Brescia, in via Milano, e il Palazzo Bertolotti, ancora in Brescia, in viale Venezia. Si tratta, salvo il caso del Palazzo Tirale, sconosciuto sino a pochi mesi fa, di casi celebri, posti al vertice dell’architettura bresciana di quegli anni. Le opere, dal vasto respiro stilistico, hanno alcune caratteristiche comuni, e altre molto diverse fra loro. Fra le caratteristiche comuni una spicca perché clamorosa e ben evidente anche nella villa di Morgnaga. Si tratta del monumentale sporto di gronda, che si compone di due strutture sovrapposte. L’inferiore è costituita dalla sporgenza a mensola della muratura, con andamento ricurvo e svasato. Al di sopra poggia un ulteriore sporto, costituito da mensole in legno, che si spinge ben oltre la struttura sottostante. Mentre quest’ultima è affrescata o decorata con graffiti e colori, la porIL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 95


CULTURA

zione superiore, in legno, anch’essa dipinta con accurate decorazioni, mostra una complessa modellatura che è, di per sé, un prodotto magistrale di qualche raffinato artigiano. Le forme dei legni sono addirittura di ispirazione orientale. Lo sporto di muratura è inoltre sfondato da tagli orizzontali e perpendicolari alla parete, che, creando nicchie a tutto sesto causano, nel gioco dell’intersezione, la formazione di bellissime unghie che, culminando a punta, assumono, a distanza, la forma prospettica di archi gotici. È una soluzione molto particolare, che si ritrova nei palazzi Bertolotti e Tirale e che fu persino imitata nell’arredo della sala consiliare del municipio di Gardone Riviera. È inoltre così speciale da configurarsi come una firma del Dabbeni, evidente non solo nelle tre architetture citate come modelli di confronto, ma anche in casi minori, come la Villa Facchini in

Brescia, una modesta costruzione di via Faini, nella quale, però, torna la soluzione descritta dello sporto di gronda. Le cornici di molte bifore, trifore o quadrifore della Villa Galassini mostrano inoltre un’accurata composizione bicroma, nella quale si alternano la pietra e il cotto: una soluzione adottata dal Dabbeni anche per il disegno della sede della Società elettrica bresciana. Anche la tessitura delle pareti, dove al bugnato in pietra delle porzioni più basse, succede il cotto, secondo una soluzione di ispirazione medievale, si ritrova in altre opere del Dabbeni, come le ville Pasotti in Brescia. Persino i comignoli, che contribuiscono a motivare una lettura della villa come prodotto esplosivo, alla Gaudì, 96 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

hanno chiare affinità con i comignoli di una certificata villa del Dabbeni, la Villa Frassine, che si vede in Brescia, in via Oriani. Un altro elemento tipico del Dabbeni, da lui usato con singolare sistematicità in innumerevoli sue architetture, ritorna nella villa di Morgnaga. Si tratta dell’inserzione di anfore nelle pareti principali degli edifici, entro nicchie ricavate nella muratura. La singolare soluzione divenne quasi una firma del Dabbeni. Le anfore, di diversa foggia, furono collocate anche in muri minori: dalle pareti di definizione di portali d’ingresso sino ai muri di sostegno nel terrazzamento di qualche giardino. Una grande anfora, persino sproporzionata, compare persino nella villetta bifamiliare dei Facchini. Anfore e grandi fioriere il Dabbeni pose anche al colmo di pinnacoli posti a conclusione di sommità in edifici multipiano. Ebbene, nella Villa Galassini le anfore si sprecano. Una è persino nel muro di cinta esterno, mentre altre si trovano nelle pareti dell’edificio e nei piccoli muri del giardino. Le forme generali della casa riprendono, anch’esse, soluzioni care al Dabbeni. La facciata è articolata su due ali simmetriche, piegate ad angolo fra loro, mentre nel vertice dell’angolo concavo si inseriscono strutture sporgenti che progressivamente si allargano, sino al pergolato circolare che caratterizza l’area centrale, di ingresso. Sono soluzioni che il Dabbeni adottò nel Palazzo Bertolotti e, parzialmente, nella villa De Rosmini, tuttora brillantemente godibile in via Ragazzoni, a Brescia. Anche il bow window semicilindrico della Villa Galassini è assai simile a quello della Villa Beretta e della medesima Villa De Rosmini. Insolita e francesizzante è invece la copertura delle falde del tetto con lastrine di ardesia.

L’

investigazione sul committente, signor Galassini, è stata sinora infruttuosa e si auspicherebbe l’uso dei meravigliosi strumenti che consentono nei film polizieschi la soluzione di tanti problemi. Ma qui le analisi del Dna non si possono applicare. Sul lato frontale della torretta è un pannello, rivestito con piastrelle che riportano le lettere E e G, evidenti iniziali del nome del proprietario iniziale. L’architettura è proporzionata ad un committente di alto rango economico, che però, allo stato at-


CULTURA

tuale delle conoscenze, sfugge ad ogni identificazione. Il cognome Galassini ha qualche riscontro in una personalità che potrebbe avere dei nessi con la villa gardesana. Un ingegnere originario di Modena, di nome Alfredo Galassini, divenne docente presso il Politecnico di Torino. Nessun altro nome di interesse emerge dalla sia pure potente capacità di perlustrazione e segnalazione offerta dal moderno sistema informatico. Tale riferimento torinese potrebbe trovare riscontro nella presenza del toro in uno degli stemmi scolpiti sul balconcino della torretta, nella villa di Gardone. Accanto è uno stemma con il leone rampante, presumibilmente riferito a Brescia. Forse ci si riferiva alle patrie dei coniugi proprietari. In una parete della casa è però murato anche lo stemma del comune di Milano, mentre su un’altra parete è lo stemma di Venezia, con il leone alato. In una nota laconica, nonché tardiva, degli anni Trenta, contenuta in un volume amministrativo dello studio Dabbeni, si trova come cliente l’ingegner Ercole Galassini, il cui nome coincide con le iniziali citate, presenti nella villa. Ancora di un ingegner Ercole Galassini, indicato come deceduto, si parla in un laconico documento del comune di Gardone, nel 1950. Con gli eredi il comune contrattò una permuta di terreni per la sistemazione di una strada. Certamente è quello, Ercole Galassini, il nome intero del committente della straordinaria architettura. Evidentemente il rapporto professionale fra il Galassini e il Dabbeni si protrasse almeno sino alla fine degli anni Trenta. Poteva essere l’inge-

gner Ercole un figlio del professore, ingegner Alfredo? Purtroppo, nell’archivio Dabbeni, nel quale sono sopravvissuti solo pochi documenti, non esistono carte riferite agli anni Venti. La questione della paternità di Egidio Dabbeni della Villa Galassini, la merlata e turrita villa che si conquistò l’appellativo di Castello di Morgnaga, resta aperta, anche se esplicitamente riconosciuta, con l’omissione però del nome del Galassini, da un articolo della rivista “AB” del 2004. Si vuole, con questo articolo, che intende celebrare una fastosa architettura misconosciuta, anche fare appello a conoscenze che si volessero comunicare. Chi scrive è convinto al 99% che la villa sia opera di Egidio Dabbeni, per i molti indizi formali e le sia pur esili notizie. Resta, in ogni caso, la realtà di un’opera straordinaria, che, nelle poche fotografie che si sono potute scattare dall’esterno, rivela la sua “immaginifica” concezione e la sua stupenda realizzazione. Sembra che il Dabbeni abbia voluto, con questo trionfo dell’Eclettismo, celebrare la festa d’addio al mondo dell’imitazione e della trasfigurazione stilistica, nel quale si era formata la sua cultura, in un tripudio di fuochi d’artificio nel quale il festoso scoppiettio di un repertorio posseduto e consumato, compone, in una successione di archetipi e di virtuosismi, il più sorprendente gran finale. ❑

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 97


RECENSIONI Bruno Bossini

È

opinione ormai accertata che Internet con la sua straordinaria possibilità di fornire informazioni in tutti i campi, compreso quello della tecnica costruttiva, costituisca un indispensabile strumento di lavoro anche per le professioni come la nostra. Però è pure altrettanto vero che, navigando in rete, non sempre è facile ritrovare approfondimenti esaustivi su argomenti specifici costituenti un preciso riferimento operativo; si prenda, per esempio, la questione concreta delle gru da cantiere e del loro corretto utilizzo: difficile trovare uno studio completo che analizzi e svisceri l’argomento in tutti i suoi aspetti, anche i più minuti; eppure sono molti quelli che svolgono attività di progettazione e direzione lavori e che avrebbero la necessità di disporre delle più ampie conoscenze in questo particolare settore. È proprio pensando a costoro che i Collegi di Brescia, Sondrio e Lodi – associati nell’occasione – hanno dato alle stampe un agile fascicolo su questa peculiare materia. È opera meritoria del collega valtellinese Giuseppe 98 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4

Un utile manualetto per muoversi in sicurezza tra gru e cantieri Bertussi, esperto di cantieristica e componente della Commissione Sicurezza della regione Lombardia. Gli iscritti dei Collegi sopra citati trovano il pratico fascicolo allegato al presente numero della rivista (ma sarà consultabile anche sul sito

del Collegio di Brescia). Siamo certi che il manualetto diventerà per loro un vademecum di consultazione ogniqualvolta, da progettisti e tecnici di cantiere, avranno bisogno di scegliere la gru più adatta, conoscerne dati e misure per il

suo miglior impiego. Esso si compone di due parti. Nella prima sono descritte le tipologie e le caratteristiche delle gru girevoli, i dati necessari al montaggio e alla verifica del basamento, l’ampiezza dei movimenti e i sistemi di sicurezza, i diagrammi di carico, l’influenza del vento e i libretti d’uso. Nella seconda parte, lo studio si addentra nelle tematiche del sollevamento, degli accessori, del sistema di imbragamento con esempi di una sua corretta esecuzione, e delle principali cause di ribaltamento. Un manualetto tecnico di assoluta utilità che non può e non deve mancare sul tavolo di lavoro di progettisti e responsabili di cantiere: un’indagine egregia, veramente utile, ben fatta, nella quale il collega Bertussi ha riversato molto del suo invidiabile bagaglio di conoscenze tecniche e di esperienza. Di questo gli siamo veramente grati e lo ringraziamo a nome della categoria, certi che il suo impegno sarà apprezzato da molti. ❑


Novità di Legge a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Finalità della rubrica è di contribuire all’informazione sull’emanazione di leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i contenuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi ufficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri. Decreto Ministero Sviluppo Economico 22 gennaio 2013 (G.U. 30 gennaio 2013 n. 25) Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d’antenna riceventi del servizio di radiodiffusione (in vigore dal 31 gennaio 2013). Decreto Ministero Economia e Finanze 18 aprile 2013 (G.U. 26 aprile 2013 n. 97) Aggiornamento dei coefficienti per la determinazione del valore dei fabbricati di cui all’articolo 5, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 504, agli effetti dell’imposta municipale propria (IMU) dovuta per l’anno 2013. Lettera Circolare Ministero Interno 15 aprile 2013 n. 5043 Guida tecnica su: “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”- Aggiornamento. Decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 (G.U. 5 aprile 2013 n. 80) Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni (in vigore dal 20/4/2013). Decreto-Legge 4 giugno 2013 n. 63 (G.U. 5 giugno 2013 n. 130) Disposizioni urgenti per il recepimento della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla

prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale (in vigore dal 6/6/2013). Il decreto 63 ha introdotto una serie di modifiche al D.Lgvo 192/2005, in materia di rendimento energetico nell’edilizia, riformando la disciplina della certificazione energetica degli edifici, tra l’altro, tratta il nuovo attestato di prestazione energetica (APE) di durata decennale obbligatorio per edifici nuovi, ristrutturati, per nuovi contratti di vendita o locazione. Decreto Presidente Repubblica 13 marzo 2013 n. 59 (G.U.29 maggio 2013 n. 124, Supplemento Ordinario n. 42) Regolamento recante disciplina dell’autorizzazione unica ambientale (AUA) e la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale (in vigore dal 13 giugno 2013). Decreto Presidente Repubblica 16 aprile 2013 n. 75 (G.U. 27 giugno 2013 n.149) Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma dell’art 4, comma 1, lettera c) del decreto leg.vo 19 agosto 2005 n. 192 (in vigore dal 12 luglio 2013). Decreto Presidente Repubblica 16 aprile 2013 n. 74 (G.U. 27 giugno 2013 n. 149) Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione ed ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’art 4, comma 1, lettera a) e c), del decreto leg.vo 19 agosto 2005 n.192 (in vigore dal 12 luglio 2013).

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 99


Aggiornamento Albo

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 22 luglio 2013 N. Albo Nominativo

Luogo e data di nascita

Residenza

6318

Aramini Andrea

Gardone V.T. (Bs) 03/12/1987

25061 Bovegno (Bs) LocalitĂ Cascina Valle 67

6319

Boifava Matteo

Milano 15/06/1990

25080 Mazzano (Bs) Via Machiavelli 5

6320

Gallina Michael

Montichiari (Bs) 15/06/1988

25010 Calcinato (Bs) Via Brescia 56 G

6321

Mendeni Sara

Breno (Bs) 22/07/1990

25040 Bienno (Bs) Via S. Benedetto 9

100 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4


Il mondo di B. Bat.

IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/4 - 101





IL GEOMETRA BRESCIANO

Anno XXXVIII N. 4 luglio-agosto 2013

Rivista bimestrale d’informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia con la collaborazione dei Collegi delle province di

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