Bimestrale d’informazione e di tecnica del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese Direzione e amministrazione: 21100 Varese, via San Michele2/b - tel 0332.232.122 fax 0332. 232.341 www.collegio.geometri.va.it - sede@collegio.geometri.va.it
In side • Bilancio, 2010 la relazione del Presidente
Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Varese
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anno XV maggio - giugno 2011 spedizione in AP 70% filiale di Varese
EDITORIALE
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ilancio 2010 e prospettive professionali
Per il nostro Collegio, i primi sei mesi del 2011, sono volati in un attimo, densi di appuntamenti e di inizia-
tive, in un lavoro continuo ed incessante, che ha impegnato tutti i Consiglieri e le Commissioni. Questo numero del Seprio racconta, come sempre, da testimone silente l'impegno e le attività collegiali,
oltre che l'attualità della vita professionale. Punto centrale è il corposo resoconto del bilancio 2010, quest'anno reso ancor più leggibile e trasparente, a testimonianza degli sforzi e dell'azione dell'attuale Consiglio. Un doveroso riferimento va al recente Forum Nazionale "EUCLIDE 2020 I geometri nel futuro", presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona, riguardante il futuro della nostra professione ed al quale ha partecipato anche il Collegio provinciale. In questo importante simposio nazionale, i vari interventi hanno delineato le condizioni di slancio attuali e future di una categoria indispensabile quale quella dei geometri. I risultati della ricerca, commissionata dal Consiglio Nazionale, sono tali da fornire molti spunti di riflessione anche sul da farsi per migliorarne la crescita, ed in relazione alle recenti notizie inerenti il riordino delle professioni. Sull'attualità si richiama il punto relativo alle attività di mediazione-conciliazione svolte di concerto con i Tribunali di Varese e Busto e con la Camera di Commercio provinciale, dal nostro Collegio come partecipante del “Progetto Conciliamo”, vera e propria rivoluzione dell'attività di contenzioso, che testimonia ancora una volta l'autorevolezza della figura professionale del geometra.
la redazione
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Il Seprio
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Help Desk
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UTILITY
Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese
Segreteria Orari di apertura al pubblico: lunedì 9,00 - 12,00 martedì 9,00 - 12,00 mercoledì 9,00 - 12,00 giovedì 9,00 - 12,00 venerdì 9,00 - 12,00 sabato chiuso
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Linea diretta Per comunicazioni durante gli orari di chiusura della Segreteria è attivo 24 ore su 24 il fax: 0332.232.341, oppure gli indirizzi mail: sede@collegio.geometri.va.it, PEC: collegio.varese.@geopec.it
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17,00 - 19,00
Il Seprio
PRESIDENTE
geometra LUCA BINI mercoledì pomeriggio*
SEGRETARIO
geometra ERMANNO PORRINI mercoledì pomeriggio*
TESORIERE
geometra FAUSTO ALBERTI mercoledì pomeriggio*
COMMISSIONE PARCELLE geometra MAURILIO FRIGERIO geometra CLAUDIA CARAVATI lunedì pomeriggio* DELEGATI CASSA geometra CLAUDIO FERRARIO geometra ISACCO SANDRINELLI venerdì pomeriggio* * previo appuntamento con la Segreteria del Collegio
In copertina: Villa Ricci al Montevecchio a Samarate, uno dei comuni più grandi del Parco del Ticino. Commissionata dall’imprenditore Carlo Ricci all’ingegner Cecilio Arpesani, fu terminata nel 1898. Circondata da un vasto e verde parco, dal 1982 è centro di incontri e di attività culturali. Una fondazione lavora col fine di conservare e valorizzare la Villa e incentivarne l’uso da parte della comunità.
Index 06 09 17
Conciliamo?
Bilancio, tutti i numeri del 2010
Asita 2011, il ritorno nei luoghi della memoria
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Misura rilevamento e rappresentazione
Smaltimento dei reflui, considerazioni tecniche
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Previdenza, un vademecum per il futuro
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Asita 2010, la sfida è ripartita dalla Lombardia
bacheca
Istat
Le convenzioni per i praticanti
Tutti gli aggiornamenti dell’albo professionale
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I partecipanti al primo corso per conciliatori
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onciliamo?
di Fausto Alberti e Lucia Cardani Tesoriere e Consigliere provinciale del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese
La conciliazione è uno strumento di risoluzione delle controversie civili e commerciali, basato su una procedura volontaria e riservata, nella quale un soggetto neutrale aiuta le parti a raggiungere un accordo in maniera semplice e rapida. L’obiettivo della mediazione è quello di sbarrare la strada del Tribunale a circa un milione di contenI Tribunali di Varese e di Busto Arsizio hanno da tempo avviato un tavolo al quale intervengono la Camera di Commercio di Varese e il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese con gli altri ordini professionali – un progetto – caratterizzato da importanti valenze sociali ed economiche
ziosi che andrebbero a ingrossare la valanga dell’arretrato che rischia di travolgere la giustizia italiana. I numeri del fenomeno sono emblematici: 5 milioni di cause, di cui 3,5 milioni in Tribunale e 400 mila davanti ai Giudici di pace. Da qui l’esigenza di ripensare il contenzioso, ricorrendo a meccanismi di negoziazione preliminari, agili, veloci e poco onerosi
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ome molti di voi sapranno i meccanismi della conciliazione e negoziazione stanno andando gradualmente a regime. Anche nella nostra provincia gli Enti pubblici presenti sul territorio si sono attivati sia al fine di promuovere, sostenere e diffondere la pratica della mediazione delle controversie civili e commerciali in materia di diritti disponibili che ai fini della conciliazione, e quindi compiutamente avviare, non solo quanto disposto dalla normativa, ma un vero e proprio piano di sviluppo denominato “Progetto Conciliamo”. Entrambi i Tribunali di Varese e di Busto Arsizio sotto la guida dei rispettivi Presidenti Dott. Emilio Curtò e Dott. Antonino Mazzeo, hanno da tempo avviato un tavolo congiunto al quale intervengono la Camera di Commercio di Varese e il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese con gli altri ordini professionali – un progetto – caratterizzato da importanti valenze sociali ed economiche. Ormai da molti anni, non riescono a scrollarsi di dosso l’ingente mole di arretrato togliendo inevitabilmente linfa vitale al sistema giustizia di questo meraviglioso Paese. Da molto ed in particolare di questi tempi, le risorse sono sempre più ridotte, e i Tribunali, anche i più efficienti, non riescono a fronteggiare il tasso di litigiosità degli italiani e all’esagerato ricorso alle vie legali, per risolvere anche le più banali controversie. Da qui l’esigenza di ripensare il contenzioso, ricorrendo a meccanismi di negoziazione preliminari, agili, veloci e poco onerosi, che filtrino e riducano questa grande mole di contenziosi e soprattutto giungano ad una definizione conciliativa che, si auspica, possa anche far ripartire un rapporto migliore fra le persone. Il problema è noto e contrappone da una parte le risorse disponibili in capo all’Amministrazione della giustizia, e dall'altro il numero di cause che assurgono “a ruolo“, che si possono sinteticamente riassumere, senza voler essere esaustivi in questa sede, in tre dati: le cause pendenti, il lavoro svolto ed il tempo di attesa alla formulazione del giudizio. I numeri del fenomeno sono emblematici: 5 milioni di cause, di cui 3,5 milioni in Tribunale e 400 mila davanti ai Giudici di pace. L’obiettivo della mediazione è quello di sbarrare la strada del Tribunale a circa un milione di contenziosi che andrebbero a ingrossare la valanga dell’arretrato che rischia di travolgere la giustizia italiana. Certo le motivazioni a monte, dell’impasse della Giustizia italiana, non sono solo queste, ma dobbiamo rendercene conto, la causa prima di questa situazione è l’italica natura, che l’ha generata, e ben trova utile adattarsi a tale coperta.
Considerando ora gli ambiti di applicazione della nuova procedura di mediazione entrata in vigore il 20 marzo scorso, stiamo parlando di una percentuale oscillante tra il 20 e il 30% e oltre dei contenziosi, certamente una sfida, non facile, ma che - se vinta - consentirebbe, a parità di risorse, la costituzione di quel volano di cui necessita l’attività dei Tribunali italiani, ormai da troppo tempo in sofferenza e che consentirebbe a molti cittadini e imprese di risolvere contenziosi civili e commerciali in tempi e costi estremamente ridotti. Di qui l’impegno e l'interesse dello Stato e di tutti a promuovere questo tipo di attività. I principali riferimenti normativi sono la Legge n. 580/1993 e il Decreto legislativo 4 Marzo 2010, n. 28, in attuazione dell’articolo 60 della Legge 18 giugno 2009, n. 69 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, che hanno così schematizzato i meccanismi della procedura di mediazione. COS’E’ LA CONCILIAZIONE La conciliazione è uno strumento di risoluzione delle controversie civili e commerciali, basato su una procedura volontaria e riservata, nella quale un soggetto neutrale aiuta le parti a raggiungere un accordo in maniera semplice e rapida. Dal 20 marzo u.s. con l’entrata in vigore della riforma della giustizia, per molte cause civili, vi è l’obbligo – prima
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di ricorrere al Giudice – di attivare la procedura della conciliazione, davanti ad un mediatore iscritto all’Albo degli Organismi di conciliazione del Ministero della giustizia, e pertanto solo qualora non si raggiungesse la conciliazione sarà possibile andare in tribunale. > Nessuna decisione viene imposta dal mediatore. > Il conciliatore/mediatore non è un giudice, poiché svolge unicamente il compito di facilitare il dialogo tra le parti per condurle ad una soluzione soddisfacente e condivisa da entrambe. Se le parti raggiungono una soluzione, sottoscrivono un accordo che ha valore di contratto. Se invece non riescono a comporre il conflitto, la mediazione avrà esito negativo e potranno comunque abbandonare il procedimento in qualsiasi momento. SCOPO Risoluzione delle controversie civili e commerciali A CHI SI RIVOLGE Alle imprese ed ai consumatori per la risoluzione di controversie di natura civile/economica/commerciale. I VANTAGGI DELLA CONCILIAZIONE La conciliazione è vantaggiosa perché è: > volontaria, perché nessuno è obbligato a partecipare all'incontro, che può comunque essere interrotto in ogni momento; > rapida, perché passano in media 30 giorni dalla presentazione della domanda all'incontro; > economica, perché i costi sono contenuti e predeterminati;
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> semplice ed informale, perché non è un processo, ma un semplice incontro tra le parti, in cui ognuna può decidere di essere assistita dal proprio tecnico e/o dal proprio avvocato; > riservata, perché tutti coloro che intervengono all’incontro si impegnano a non divulgare le informazioni relative al caso trattato; > efficace, perché quando le parti decidono di sedersi intorno ad un tavolo insieme al conciliatore, raggiungono molto spesso un accordo. Come dicevamo anche il nostro Collegio è da tempo impegnato sul fronte della conciliazione - mediazione, e sta avviando le procedure per l’attivazione del servizio di conciliazione (ai sensi della L. 580/93) nelle materie di competenza. Il Collegio Geometri ha già attivato tre corsi di formazione specifica per le attività di mediazione, per un totale di 90 partecipanti, con la collaborazione di strutture accreditate secondo le modalità di Legge, per la specifica attività di formazione alla mediazione svolta a livello nazionale ed internazionale, nei quali sono impegnati docenti e professionisti di alto profilo. Il profilo formativo del geometra, con particolare riferimento al diritto civile in materia di proprietà, alla topografia, alla tecnologia, oltre all’attività di praticantato e di formazione continua, pongono la nostra categoria ad ruolo centrale nei meccanismi di negoziazione. Si può guardare a questo ruolo, tutt’altro che secondario, anche a testimonianza dell’attualità della nostra professione: penso ai nostri Colleghi con diversi lustri di esperienza ed a quante controversie hanno risolto con un componimento bonario, loro non svolgevano un “incarico” o l’attività di conciliazione, ma erano figure di riferimento autorevoli, la cui opinione era tenuta in seria e giusta considerazione. Nessuna nostalgia, ma ricordiamoci chi siamo, riprendendoci quella stima ed autorevolezza, che il ruolo ci richiede. Senza cadere nella deriva degli interessi privatistici si delinea una nuova figura professionale, competente, equilibrata, autorevole, ecco l’identikit del Geometra conciliatore. Noi geometri abbiamo una posizione singolare, come tutti i cittadini che alla Legge ed alla sua Amministrazione, sono legati a filo doppio, per la stessa natura dell’attività professionale che svolgono. L’essere da una parte e dall’altra del tavolo - senza indulgere alla doppiezza - ci consente di esercitare l’attività di mediazione con un requisito fondamentale: l’equilibrio. Questo doppio ruolo, lo specifico percorso di formazione, la competenza, il naturale senso pratico dei geometri, la capacità di rendersi conto della sostanza delle cose, collocano il Geometra come uno dei principali protagonisti dell’attività di mediazione e gli consentono di esercitare e promuovere l’autorevolezza della nostra professione.
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Relazione di Luca Bini, presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese
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are Colleghe e Colleghi, Un cordiale saluto a tutti voi. Un altro anno è trascorso pieno di soddisfazioni e difficoltà, di arrabbiature e gioie. Gli impegni sono sempre tanti e noi dobbiamo essere attenti a tutte le tematiche. Come per gli anni passati, l’attività del nostro Collegio è stata intensa in ambito locale, regionale e nazionale. Il lavoro istituzionale è stato rivolto con l’intento di mantenere il prestigio della nostra Categoria e ottenere il riconoscimento della nostra importante funzione socio economica. Vorrete perdonarmi l’espediente che quest’anno ho voluto utilizzare per ottenere una forte partecipazione all’Assemblea annuale organizzata dal Collegio provinciale. Rispetto ai soliti 35/40 partecipanti quest’anno siamo
oltre 100 colleghi, quindi ho ottenuto il mio scopo, e spero di poter trasmettere a voi tutti la convinzione che l’Assemblea vada vissuta come un importante momento di informazione, discussione e proposizione per la vita del Collegio e non come un mero obbligo istituzionale. Nella relazione che andrò ad illustrarvi, tratterò anche argomenti toccati dal vecchio Consiglio, ritengo quindi doveroso ringraziare di cuore i consiglieri uscenti che hanno dedicato tempo, passione e professionalità alla Categoria: - Geometra Ferrario Claudio, che ha contribuito al funzionamento del Collegio per 28 anni, oggi delegato cassa - Geometra Ribera Giuseppe - Geometra Pellegrini Franco
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consiglio tenutesi il 10 settembre in prima convocazione e il 14-15-16 settembre in seconda convocazione, hanno votato 475 e sono stati eletti 15 consiglieri, 6 dei quali neo eletti. Il nuovo consiglio si è insediato ufficialmente il 30 settembre scorso, e per la prima volta le tre cariche istituzionali sono state votate all’unanimità. Questa è stata un’ottima base di partenza ed in questi primi sei mesi la nostra unione ci ha permesso di lavorare in modo concreto e sereno, realizzando diversi punti del programma. Come poche volte successo in passato, il responso elettorale ha dato quale risultato la non completa rappresentatività dei Nuclei; fatto di per sé non è traumatico, anzi è stato di stimolo in quanto tutti i Nuclei rispetto al mandato precedente si sono rinnovati entro i 90 giorni dall’insediamento del consiglio e hanno iniziato da subito a collaborare con l’organo di rappresentanza, con il quale hanno organizzato degli incontri di formazione dislocati sul territorio e che proseguiranno nei prossimi mesi; sono molto soddisfatto di questa collaborazione e colgo l’occasione per ringraziare ufficialmente tutti Nuclei. Senza peccare di presunzione ritengo che il nostro Consiglio stia lavorando bene e stia cercando di migliorarsi giornalmente, integrando e modernizzando i servizi alla Categoria: sono state modificate le modalità di iscrizione ai corsi, che possono essere effettuate tramite il sito interLuca Bini, presidente del Collegio Geometri net; è stata introdotta la possibilità di pagare i corsi o qualsiasi spesa tramite carta di credito direttamente prese Geometri Laureati della Provincia di Varese so la sede del Collegio. Abbiamo potenziato le commissioni ed in particolare - Geometra Titta Farinella Davide stiamo attivando una politica di consulenza per la - Geometra Sandrinelli Isacco, oggi delegato cassa Categoria tramite le commissioni Urbanistica, Catasto, - Geometra Bassi Ezio Maria, un collega che chi l’ha Sicurezza, Bio-edilizia e Parcelle, cercando di stimolaconosciuto, non può dimenticare re gli iscritti a rivolgersi al Collegio in forma preventiva e non solo dopo aver riscontrato il problema. Altro ringraziamento che tengo a fare è per il Geometra Vado ad illustrarvi i punti più salienti di questo anno: Valter Mentasti, parte integrante del consiglio, per quanto svolto in 6 anni di presidenza e per il supporto che cer- Competenze professionali: tamente saprà darci per il futuro. Come trattato anche nel corso dell’ultima Assemblea Prima di iniziare la mia relazione ritengo indispensabile nazionale, la nostra Categoria sta attraversando un perioricordare i Geometri scomparsi nell’anno: do complicato e confuso anche per la situazione economica creatasi che, per ovvie ragioni, non consente di avere I Geometri: delle certezze di lavoro. A questa situazione economica - Bonicalzi Franco, critica si sono aggiunti i problemi legati alle competenze - Baratelli Angelo (già cancellato Albo ma è stato professionali in edilizia. anche un Consigliere del Collegio), Come tutti sapete i Geometri operano in base ad un - Marrone Domenico (già cancellato Albo ma ha sem- regolamento del 1929 e le nostre competenze profespre partecipato alla vita collegiale è giusto ricordarlo), sionali, soprattutto quelle in campo edile, vengono - Fiorentini Giuseppe (già cancellato Albo ma molto interpretate dalla magistratura in forma sempre più affezionato al Collegio). restrittiva, quindi siccome la definizione di modesta costruzione civile non viene definita da una legge chiaDall’ultima Assemblea diversi fatti hanno scandito la vita rificatrice, noi dobbiamo difenderci in tutti i modi posdel nostro Collegio, ad iniziare dalle elezioni del nuovo sibili; tuttavia, come avrete potuto leggere dalla lettera
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che il presidente nazionale Geometra Fausto Savoldi ha trasmesso tramite e-mail a tutti gli iscritti, è utile segnalare ai colleghi l’inopportunità e la pericolosità per loro stessi e per l’intera Categoria di avviare azioni legali, per il recupero di onorari, che possano dare occasione alla controparte o direttamente al giudice di eccepire la questione delle competenze per la presenza del cemento armato. Si consiglia pertanto che ogni azione legale, prima di essere avviata, venga preliminarmente segnalata al Collegio provinciale che attentamente, e caso per caso, ne valuterà l’opportunità anche in funzione dell’interesse generale della Categoria. Il Collegio stesso potrà attivarsi per ricercare un’auspicabile composizione tra le parti. Il Consiglio Nazionale sta tentando ogni possibile strada legislativa per ottenere un necessario aggiornamento del Regolamento Professionale che risale al 1929 e la cui applicazione ed interpretazione restrittiva sta alla base delle sfavorevoli sentenze della magistratura. È inoltre opportuno abituarsi a redigere specifiche parcelle e fatture, separate per le tipologia di prestazioni effettuate. Il Consiglio Provinciale assicura a tutti gli iscritti l’impegno costante e pressoché quotidiano, profuso per la tutela della fondamentale attività di progettazione edilizia, questo Collegio è a vostra disposizione per chiarimenti, o anche per interventi presso i Comuni per problemi riguardanti la progettazione. Il mio invito è comunque quello di attenervi scrupolosamente alle circolari con le quali si tenta di chiarire il termine “modesta costruzione civile” in quanto vorrei evitare spiacevoli incontri con tecnici comunali che abbiano giustamente ad eccepire le competenze della nostra Categoria. Cassa di previdenza: Altro punto trattato durante l’Assemblea dei presidenti è legato al continuo aumento dei geometri iscritti all’albo professionale che dichiarano di non esercitare la libera professione su 110.000 geometri il 17% ossia ben 16.370 sono esenti dalla presentazione della dichiarazione dei loro redditi alla Cassa e dalla contribuzione previdenziale, purtroppo per l’assenza di una legislazione primaria non è stato possibile introdurre l’obbligatorietà della iscrizione di questi ultimi all’iscrizione alla Cassa di previdenza. L’art. 2229 del codice civile prevede che l’iscrizione negli albi è necessaria per l’esercizio della professione intellettuale e la legge 335/94 prevede che ogni reddito sia assoggettata ad idonea contribuzione previdenziale. Il Consiglio nazionale e la Cassa di previdenza stanno cercando di ottenere che tutti gli iscritti all’Albo siano tenuti all’iscrizione alla Cassa previdenziale per eliminare tutte le situazioni di ambiguità ed incertezza tramite una specifica disposizione legislativa. Purtroppo in atte-
sa di quanto il Consiglio nazionale chiede la Cassa nazionale sta valutando l’aumentato del contributo integrativo dal 4% al 5% con l’aumento dei minimi il tutto verrà discusso nell’Assemblea dei delegati di maggio. Gli altri aumenti non immediati che potrebbero essere
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uno dei Collegi più grossi della Lombardia, devo dire che dopo questi primi sei mesi a livello regionale stiamo dimostrando che a Varese c’è compattezza tra le tre cariche istituzionali e questo gli altri collegi lo hanno capito e sembra che ci stiano rispettando un po’ di più. Il Consigliere Geometra Fausto Alberti è vice presidente della Consulta Lombarda. Il Consigliere del Collegio Geometra Mentasti invece è coordinatore della Commissione Catasto Regionale. La Consulta regionale verrà rinnovata al mese di dicembre 2011 e speriamo di migliorare la nostra posizione. Ricordo che Il Consigliere Geometra Claudio Ferrario è stato eletto nella Commissione Legislativa della Cassa Geometri. Riunioni Nazionali: - Assemblea Presidenti: - Commissione Catasto:
n. 4 (di cui 2 dopo il 30/09) n. 1 (dopo il - Varie: n. 3 (di cui 1 dopo il 30/09) - Convegno Conciliatori: n. 2 (dopo il 30/09) - Convegno Sifet: n. 1
Riunioni Regionali: - Commissione Catasto: n. 4 (di cui 2 dopo il 30/09) - Commissione Sicurezza: n. 3 (di cui 2 dopo il 30/09) - Comitato di Redazione: n. 1 - Consulta Regionale: n. 7 (di cui 6 dopo il 30/09) - Delegati Cassa: n. 3 (dopo il 30/09) - Commissione Energetica: n. 4 (dopo il - Convegno ASITA: n. 4 (dopo il 30/09) - Varie: n. 9 (di cui 3 dopo il 30/09)
previsti sono il contributo soggettivo al 13% nel 2015, al 14% nel 2016 e al 15% nel 2017 e i minimi contributivi a 2.750 _ nel 2015, a 3.000 _ nel 2016 e a 3.250 _ nel 2017. Mentre per il contributo integrativo si passerà a 1.375 _ nel 2015, a 1.500 _ nel 2016 e a 1.625 _ nel 2017. L’ultima variazione riguarderà il calcolo delle pensioni: prima si calcolava la pensione in base agli ultimi 30 anni di fatturato prendendo i migliori 25, si passerà a calcolare la pensione sugli ultimi 35 anni e i migliori 30. Il reddito del volume d’affari andrà calcolato nel Modello Unico e quindi dovrebbe sparire il Modello 17. Ruolo del Collegio di Varese in ambito regionale e nazionale: Il Collegio dei geometri di Varese negli ultimi mesi è sempre stato considerato litigioso e spesso non è stato tenuto in considerazione su incarichi nazionali, il nuovo Consiglio sta cercando di togliersi questo soprannome e vuole riacquistare l’immagine che gli spetta visto che è
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Ruolo del Collegio Geometri di Varese in provincia e Tutela della professione: Siamo molto attenti ai rapporti con l’Agenzia del Territorio, con il Tribunale di Varese, Busto Arsizio e Camera di commercio con i quali stiamo sviluppando il progetto “Conciliamo”, relativo alla conciliazione-mediazione, con tutte le categorie professionali. Cerchiamo di mantenere un ottimo rapporto con tutti gli ordini professionali in particolare con gli Ingegneri e Architetti proprio per tutelare le nostre competenze. In ambito varesino il rapporto fra il Collegio e gli altri Ordini e Collegi è sicuramente positivo ed infatti molti dei corsi sono organizzati in partnership con proprio con Ingegneri, Architetti e Periti. Per migliorare l’immagine dei Geometri e valorizzarla su tutto il territorio è stato predisposto dalla commissione catasto un vademecum di come ci si deve comportare per la congruità delle schede catastali e abbiamo effettuate varie pubblicazioni su giornali locali, riscontrando un ottimo ritorno d’immagine.
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- Riunioni Commissione Congruità Parcelle n. 33 (di cui 18 dopo il 30/09) - Riunioni Comitato di Redazione n. 14 (di cui 11 dopo il 30/09) - Riunioni Commissione Catasto n. 6 (di cui 5 dopo il 30/09) - Riunione Internucleo n. 5 (di cui 2 dopo il 30/09) - Verifiche Albo e Praticanti n. 12 (di cui 10 dopo il 30/09) - Riunioni Commissione Disciplina n. 15 (di cui 9 dopo il 30/09) - Riunioni Commissione Sicurezza e qualità n. 4 (di cui 3 dopo il 30/09) - Commissione Bio-edilizia n. 4 (di cui 2 dopo il 30/09) - Commissione Urbanistica n. 5 (dopo il 30/09) Cerimonia di Premiazione degli Iscritti: Il 2 luglio 2010 all’Isola Pescatori sono stati premiati in totale 32 geometri, durante la quale abbiamo premiato per la prima volta gli iscritti da 60 anni:
Rapporti collaborativi con le pubbliche amministrazioni: Abbiamo organizzato dei seminari invitando tutte le pubbliche amministrazioni a partecipare coinvolgendo UPEL e presentando un regolamento edilizio univoco cercando di trasmettere alle pubbliche amministrazioni che sarebbe - n. 14 geometri con 35 anni di iscrizione importante avere regolamenti e modulistica uguale per - n. 9 geometri con 50 anni di iscrizione tutti, abbiamo ottenuto una buona partecipazione e stiamo - n. 9 geometri con 60 anni di iscrizione ancora lavorando per arrivare al risultato che la maggior - n. 10 borse di studio agli abilitati 2009 con punteg- parte dei Comuni abbiano dei moduli uguali o simili. gio più alto, iscritti Albo entro il 31.03.2010 e con età non superiore ai 30 anni Commissione albo professionale: Dall’ultima Assemblea, gli iscritti sono stati n. 62 menIl Consiglio del Collegio con i consiglieri responsabili del- tre i cancellati n. 40 dato che per quanto ci riguarda è le singole commissioni ha partecipato a vari incontri in estremamente favorevole sia per il Collegio che per la ambito provinciale presso l’Agenzia del territorio, l’U- Cassa, ma che in altre realtà la situazione rapporto nuoPEL, la Camera di Commercio, l’Associazione piccola ve iscrizioni e cancellazioni è esattamente all’opposto; Industria, a convegni internazionali con la vicina Confe- attualmente vi sono 1.806 iscritti al Collegio nel 2010 derazione Svizzera per il progetto Energy. Sono stati orga- erano 1.784. nizzati incontri e convegni nell’ambito della Fiera di Vare- Non allo stesso modo può essere visto l’andamento del se e della Ediltek di Busto Arsizio. E’ stato mantenuto un registro praticanti che nel corso di questo ultimo anno ha costante rapporto con le scuole ed organizzato incontri di avuto n. 137 nuove iscrizioni e n. 116 cancellazioni; il orientamento e conoscimento della attività professionale divario si riscontrerà maggiormente nei prossimi anni in del Geometra. Sono stati organizzati altresì incontri prepa- quanto i diplomati sono rivolti maggiormente alla laurea ratori al progetto di rilevamento della Linea Cadorna con triennale e non al tirocinio biennale. tutte le scuole. Anche quest’anno il Collegio ha partecipa- Per il 2010 sono state presentate 128 domande per l’esato alla Commissione per la rilevazione dei prezzi degli me di stato, si sono presentati in n. 111 e gli abilitati sono stati n. 62 mentre per questo anno le domande superano immobili della Camera di Commercio di Varese. n. 151; anche per l’anno in corso vi sarà il corso di preparazione agli esami che dovrebbe partire il prossimo mese. Riunioni Provinciali: - Riunioni del Consiglio di Collegio Resoconto dell’anno 2010: n. 18 (di cui 12 dopo il 30/09) ● Albo Professionale: da 1.784 a 1.806 iscritti; - Riunioni Commissione Parcelle ● Registro Praticanti: da 196 a 217 iscritti; n. 35 (di cui 20 dopo il 30/09)
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Esami di Stato 2010: o 1^ prova scritta: 28.10.2010, o 2^ prova: 29.10.2010, o praticanti con biennio e quinquennio che hanno presentato domanda di Ammissione all’Esame di Stato del 2010: n. 128, di cui presentati 111 e abilitati 62 (48,44%), non presentati circa il 13%. o n. 2 Commissioni d’Esame: ● membri della commissione 31: Geometri Fiorin Emilio Italo, Lucchina Tito, Tortorella Antonio ● membri della commissione 32: Geometri Soave Elena, Viola Giorgio, Binaghi Paolo
Progetto di comunicazione: La rivista “Il Seprio” è stata completamente rivista graficamente, essendo una rivista apprezzata per il contenuto da molti altri Collegi d’Italia a cui viene inviata ed dalle amministrazioni Comunali ed Enti della nostra provincia abbiamo deciso di darle una nuova immagine e nei prossimi mesi andremo a migliorare anche i contenuti. Se qualcuno di voi ha voglia di fare un articolo e vuole raccontare un’esperienza lavorativa, la può mandare al comitato di redazione, che è seguito dai Geometri Porro e Cardani. Abbiamo introdotto la newsletter, ogni quindici giorni viene inviata per riepilogare le notizie inviate nei quindici giorni e per evidenziare notizie o leggi importanti uscite nelle due settimane in modo che possiate sempre essere aggiornati. Il sito internet fa parte di una catena di cui fanno parte molti altri Collegi d’Italia. Nel sito però vi sono tutte le comunicazioni che interessano solo gli iscritti di Varese, in più è presente il programma gratuito per la parcellazio-
ne e da quest’anno anche il banner della formazione continua da dove potere verificare tutte le date e programmi dei corsi.E’ stata ideata anche una nuova rivista “Il Geometra Risponde”, scaricabile dal sito del Collegio, promossa dalla Consulta Regionale e che non costa nulla in quanto è sponsorizzata da chi realizza la rivista. Commissione Parcelle: Vi è stata un aumento per quanto riguarda gli importi delle specifiche liquidate di circa _ 20.000,00 passando da _ 135.100,18 dello scorso anno a _ 154.133,11 di cui _ 5.496,99 di enti pubblici e 148.636,12 di privati e un netto aumento anche di pareri di congruità che da _ 52.310,48 dell’anno precedente siamo passati a _ 128.727,17 solo per privati. Questi dati non sono per niente positivi, dimostrano veramente il brutto periodo che la Categoria sta affrontando. Il Collegio sta comunque adottando una politica di tutela della Categoria. Commissione disciplina: Purtroppo, si intensificano segnalazioni nei confronti di iscritti che nell’ultimo anno sono state ben 40 (tutte istruite), mentre l’anno scorso erano 23; di fatto la litigiosità si evidenzia sempre di più e devo constatare che se il più delle volte il motivo è il non pagamento della specifica e che porta anche alla problematica sulle competenze, altre volte vi è mancanza di etica professionale e professionalità abbinata ad un accordo preventivo tra professionista e committente, di parcella inferiore alla tariffa. Nel corso del 2010 ci sono state numero 4 sospensioni per morosità e 1 sospensione per due mesi da gennaio a marzo per comportamento scorretto Corsi e Convegni per la “formazione professionale continua”: Come sapete dal 2010 la Formazione è diventata obbligatoria, dopo un anno e 4 mesi, da una verifica risultano questi dati: al 31.12.2008 perciò quando non era ancora obbligatoria la Formazione Continua su 1.764 geometri avevano fatto Formazione Continua, almeno percepito un credito formativo, 713 geomeDa sinistra a destra: dottor Michele Bulgheroni (revisore dei conti); geometra Fausto Alberti (tesoriere); geometra Luca Bini (presidente del Collegio); geometra Alberto Joli (presidente dell’Assemblea); geometra Ermanno Porrini (segretario)
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tri, quindi il 40%. Nel 2009 891 geometri su 1.751, ovvero il 50%. Nel 2010 su 1.764 geometri 1.140 avevano fatto formazione, circa il 64%. La Formazione non deve essere vista come un obbligo ma deve essere vista indispensabile per effettuare la professione al meglio aggiornandosi sulle leggi in continua mutazione. La Formazione è un fiore all’occhiello per la nostra Categoria, che con il tempo pagherà tantissimo. Come sapete è stato attivato il sistema informatico, un passaggio fondamentale: quando entrate e uscite, passate la Carta Servizi. Ricordo di partecipare ai corsi organizzati dal Collegio Geometri di Varese, perché sono monitorati dalle Commissioni del Collegio (Urbanistica, Catasto, Bioedilizia, Sicurezza…), perciò i contenuti sono controllati. Vi invito pertanto a frequentare questi corsi perché sono tanti ed in futuro saranno anche di più ed inoltre sono anche economici. In questo ultimo anno si sono svolti, tra gli altri, i seguenti Convegni e seminari: ● Dalla DIA alla SCIA – la sanatoria catastale ● La comunicazione di inizio attività ● Titoli Abilitativi – l’avvento della comunicazione e preventiva di inizio lavori e della SCIA (4 sessioni divise territorialmente dai Nuclei) ● Tariffe professionali, disciplinare d’incarico, liquidazione, congruità ● Ambiente (Scarichi idrici, Canne fumarie) ● La Georeferenziazione delle mappe catastali ● La Previdenza – Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri liberi professionisti ● La mediazione: il DLG 28/2010: l’organismo di conciliazione ed i geometri ● Vari: Urbanistica, Sicurezza, Acustica ed Edilizia Anticipo che verrà approfondito il discorso della “fast information” ovvero piccoli seminari di 2 o 3 ore, dove i relatori daranno delle nozioni su normative o leggi appena uscite.
incrementarle, ieri è iniziato il primo corso di conciliazione, corso tanto discusso ma che noi crediamo in una nuova nicchia di lavoro visto che la nostra Categoria rispetto ad altre è sempre stata abituata alle trattative e alle transazioni. L’ultima novità è SIPEM che è un programma studiato e creato da ANCITEL e dal Consiglio Nazionale. Che cos’è? E’ il futuro! E’ un nuovo sistema informatico online, che dovremo proporre a tutte le amministrazioni comunali per la presentazione online di tutte le nostre pratiche edilizie, monitoraggio delle pratiche e informazioni sulle stesse che il comune manderà al professionista tramite posta elettronica certificata. Ringrazio i Geometri Fino Mauro e Alberti Benito che regaleranno al Collegio degli strumenti antichi. In Collegio stiamo studiando la locazione dove mettere la vetrinetta con questi oggetti. Concludo il mio intervento ringraziando il Segretario Geometra Ermanno Porrini, il Tesoriere Geometra Fausto Alberti, le Colleghe ed i Colleghi consiglieri, i Presidenti e Programma 2011: i Segretari dei Nuclei e tutto il personale di segreteria per Nei prossimi mesi verrà portata a termine la costituzione tutto l’aiuto che mi danno per poter rappresentare al meglio della società, verrà attivato lo sportello di conciliazione, si la Categoria. Ringrazio infine tutti voi per l’attenzione. attiveranno diversi corsi di formazione tra questi quello presentato oggi in relazione agli esperto del paesaggio ed “La vera opera d’arte non è forse, quella è in previsione anche un corso come componente della che s’impone senza ambizioni di successo protezione civile, il tutto oltre alla normale attività a difee che nasce da una autentica abilità e da sa della nostra Categoria. Verrà ampliata la struttura del una sicura maturità professionale?” Collegio trovando dei locali aggiuntivi dove potremo KAROL WOJTYLA organizzare i corsi per la formazione continua ed aprire lo sportello di conciliazione Verranno organizzati corsi di Seguono al prossimo numero la relazione aggiornamento che andranno a toccare tutte le tematiche del Tesoriere e i dati numerici dei Bilanci della nostra Categoria e nel corso dell’anno andremo ad
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isura rilevamento e rappresentazione A cura del Professor Ingegner Attilio Selvini Facoltà di Architettura e Società, Politecnico di Milano Ex- presidente della Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia, SIFET. (III parte)
2) Note elementari di geodesia La superficie della Terra è curva: nessuna discussione in merito può essere avviata oggi, dopo mezzo secolo di immagini del nostro pianeta riprese dallo spazio. Il topografo però opera di solito in un ambito ristretto (una decina di chilometri, dal punto di vista cartografico planimetrico; meno di mezzo chilometro per quanto riguarda l’altimetria) ed in tale ambito si può ritenere la superficie di riferimento della Terra come piana, data la piccola curvatura di tale superficie (si ricordi che la curvatura è l’inverso del raggio, che –pur non essendo la Terra una sfera- si può mediamente assumere come pari a 6370 km). Ciò significa la sostituzione della superficie curva che fa da riferimento per ogni operazione, piana o tridimensionale che sia ed in ambito vasto (superficie com-
plessa ed irregolare, come si accennerà) con un piano tangente in un qualunque punto P preso in considerazione. Ovvio quindi che tale sostituzione valga solo nell’intorno di P; per l’appunto un intorno definito dai valori numerici appena indicati rispettivamente per la planimetria e per l’altimetria (figura 2). In realtà, ai fini planimetrici la superficie di riferimento, facile da definire a parole, assai meno facile da costringere in un algoritmo, viene sostituita da almeno altre due, in sucfigura n. 2 cessione, prima di passare
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al sopra indicato “piano tangente”. Vediamo di parlarne in modo sintetico ed assai semplificato, come si addice a queste note divulgative seppur rigorose. La Terra è dotata di numerosi movimenti; di questi uno è fondamentale ai fini del nostro studio, ed è costituito dalla rotazione del pianeta intorno al proprio asse polare, che avviene con velocità angolare costante, pari a:
Il denominatore rappresenta il “giorno siderale” espresso in secondi di tempo, intervallo fra due passaggi successivi di un astro sul meridiano del luogo di osservazione (il “giorno solare medio” conta 86.400 secondi). Dal moto sopraddetto nasce una accelerazione centrifuga per tutti i punti legati alla Terra, rappresentata da:
sentazioni per linee di forza e per superfici di ugual potenziale indicato con Wi. Tali superfici sono in ogni loro punto perpendicolari alle linee di forza della gravità, come schematicamente si vede dalla figura 4; una di queste superfici equipotenziali viene scelta come superficie di riferimento o superficie matematica della Terra e convenzionalmente le si attribuisce potenziale W = 0. Per varie considerazioni, fisicamente tale superficie corrisponde a quella di un mare ideale, costituito da acqua di densità e temperatura costanti, privo di moti ondosi e dell’effetto del vento o di correnti sottomarine, immaginato esteso sotto i continenti. Tale superficie è stata chiamata nella seconda metà dell’Ottocento, dal tedesco Listing, col nome di geoide, con chiara derivazione dal nome greco del pianeta, .
essendovi r la distanza del punto generico P dall’asse di rotazione. Da questa accelerazione discende una forza di natura dinamica che vale:
Avendo introdotto la velocità periferica v = w r Ricordiamo a questo punto che esiste anche la forza di attrazione newtoniana che attrae due masse poste a distanza r secondo la nota legge:
figura n. 4
Il geoide non viene usato ai fini cartografici, per la sua complessità; viene sostituito da solidi geometrici (non quindi fisici!) nella sua interezza: tali solidi sono ellissoiin cui G è la costante universale di gravitazione pari a di di rotazione dalla generica equazione: 6,6720 ● 10-11 Nm2kg-2. La risultante spaziale della forza centrifuga in un punto, e delle forze di attrazione che la massa unitaria ivi concentrata esercita su tutte le restanti masse distribuite sul piane- nella quale a, b sono il semiasse equatoriale ed il semiasta, si chiama “forza di gravità” e viene indicata con g ; la se polare. Va subito notato che, dato un generico punto P figura 3 fornisce una sommaria e semplificata rappresen- della Terra, per esso passa una linea di forza della gravità, tazione di quanto detto. ovvero una verticale, fisicamente indicata dal filo a Esiste quindi un campo della gravità che ammette rappre- piombo (che in realtà ne dà la tangente: la linea di forza è una curva “gobba”, ovvero non distendibile sul piano!); se in tale punto si sostituisce al geoide un ellissoide di rotazione, vi sarà in P una direzione geometrica, la normale alla superficie ellissoidica, che non coinciderà con la verticale. Direzione quindi fisica quest’ultima, direzione geometrica la normale. Quando, sul terreno, si mette “in stazione” uno strumento di misura come il teodolite (vedi più oltre) il suo asse principale si dispone, con adatti accorgimenti, secondo la verticale. I calcoli successivi però saranno riferiti alla normale all’ellissoide impiegato. figura n. 3 Vi sono molti ellissoidi, i cui parametri derivano da osser-
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vazioni iniziate nel Settecento e proseguite sino ai nostri giorni: con l’importante notazione che le osservazioni, a partire dal 1960, sono fatte anche per opera dei satelliti artificiali e quindi fuori dalla Terra. Daremo qui solo i parametri di due ellissoidi fra quelli oggi in uso da noi: ellissoide internazionale o di Hayford (1909): a = 6 378 388 m b = 6 356 911 m = 1/296,9999982 e2 = 0,006722670022 WGS84 (World Geodetic System 1984) a = 6 378 137 m b = 6 356 732, 314 m = 1/298,2572236 e2 = 0,006694379990 La figura 5 mostra come un generico punto P sia riferito all’ellissoide con le sue coordinate geocentriche, oltre che con quelle geografiche e . Le coordinate geocentriche sono per esempio quelle fornite dalle osservazioni ai satelliti del tipo GPS: si veda al capitolo corrispondente. I dati ed e sono rispettivamente lo schiacciamento e l’eccentricità dell’ellissoide.
dopo però aver corretto le misure angolari eseguite sul terreno del cosiddetto “eccesso sferico”. Va infatti ricordato che la somma degli angoli di un triangolo sferico non è pari ad un angolo piatto, come accade per la geometria piana euclidea, ma può addirittura raggiungere il valore di tre angoli retti (triangolo trirettangolo). Non ci addentreremo nell’argomento, rimandando al solito alla bibliografia. L’eccesso sferico, se ci si limita sulla Terra ad un intorno della decina di chilometri, assume valore inferiore all’incertezza fornita attualmente dagli strumenti di misura correnti: ecco allora la ulteriore sostituzione della superficie sferica con quella piana osculatrice in P, come si vede nella figura 6, che indica anche le relazioni fra il triangolo sferico e quello piano corrispondente avendo indicato l’eccesso sferico con . Ciò però solo ai fini delle misure planimetriche; per le misure altimetriche si veda la figura 7.
figura n. 5
L’uso dell’ellissoide come riferimento, comporta algoritmi e calcoli alquanto complessi; in ambito limitato (all’incirca nell’intorno di 100 km rispetto ad un generico punto P), si sostituisce alla superficie ellissoidica quella di una sfera osculatrice in quel punto, come è noto di equazione:
La sfera locale semplifica i calcoli ai fini planimetrici; si possono usare la trigonometria sferica e la geometria analitica nello spazio. Entro ambiti limitati da poche decine di chilometri, si può usare anche la trigonometria piana,
figura n. 6
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Infatti la differenza fra le misure di lunghezza prese sulla L’informatica ha pesantemente modificato il calcolo sfera e rispettivamente sul piano, è data da: (come accennato poco sopra), la rappresentazione, lo stesso modo di misurare e perciò la stessa “filosofia costruttiva” strumentale; strumenti ancora impensabili venti o trenta anni fa sono disponibili sul mercato ed a da cui, sviluppando in serie la tangente, si ha: costi relativamente bassi (se confrontati, in valore relativo) rispetto a quelli di solo un paio di decenni addietro. Lo stesso si può dire per la parte successiva di questo lavoro, che si occupa della misura non sull’oggetto bensì sulle sue immagini, quindi della fotogrammetria. Facendo i calcoli, per d uguale 5 km, si ha D = 1 mm; Nel caso del rilevamento diretto degli edifici, si usano per la distanza di 20 km esso diventa di 6,6 cm: una però ancora oggi metodi (e strumenti) semplici, almeno quantità inferiore all’incertezza di misura coi normali per quanto concerne la planimetria, ed anche nel caso delstrumenti topografici odierni. la misura e della rappresentazione ortogonale dei loro particolari. Il metodo operativo più elementare è chiamaPer l’altimetria invece si ha, dalla figura 7: to, in molti testi di disegno e rilievo, “triangolazione” o “trilaterazione”; va subito detto che tale indicazione è errata e fuorviante. Questi sostantivi indicano operazioni relative alla formazione di “reti” per l’appoggio del rilevamento a scopo cartografico, più o meno estese sul territorio, più o meno complesse, più o meno iperdeterminate (ovvero con poche o molte misure comunque sovrabbondanti). La pratica di ripartire la pianta di un edificio in tanti piccoli triangoli (lo stesso vale per terreni di modica estensione) è conosciuta da secoli, ma va detta correttamente “rilevamento per scomposizione in triangoli”, dei quali si misurano sempre tutti i lati con ordinari longimetri (aste, nastri di acciaio o di materiale plastico, questi figura n. 7 ultimi di lunghezze normalmente comprese fra 10 e 20 m; ma da almeno un ventennio a questa parte, anche con semplici distanziometri basati da cui si ha subito, trascurando l’infinitesimo del secon- sulla emissione ricezione di onde). La figura 8 mostra il do ordine z2: caso di un semplice fabbricato rilevato in pianta con tale metodo; il disegno, in scala adeguata, si fa poi sia con riga e compasso, sia con metodi computerizzati (per esempio AutoCAD). ciò comporta un errore altimetrico di circa 1 mm su 100m, di circa 1 cm su 350; errore che diventa subito di Altro vecchio metodo, ben adatto ancor oggi per esempio 8 cm ad 1 km, di ben 32 m su 20 km. al rilevamento e successiva rappresentazione di contorni Ecco allora che il piano tangente, ai fini altimetrici, ha le irregolari (cinte murarie non rettilinee, perimetri mistililimitazioni appena sopra indicate in base all’incertezza di 1 mm (operazioni particolari di ingegneria) oppure di 1 cm (cartografia). 3) Il rilevamento diretto (metodi “topografici”) Le discipline del rilevamento, sia del terreno a scopo cartografico, sia degli edifici ed in genere dell’edificato, sono notevolmente cambiate a partire dagli anni Ottanta del ventesimo secolo. Strumenti e metodi consolidati e pressoché immutati da decenni (e nei loro fondamenti, da qualche secolo) si presentano infatti oggi del tutto diversi da quelli degli anni Sessanta o Settanta del Novecento.
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figura n. 8
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ca) e per ogni elemento significativo dell’oggetto, sia la distanza dal centro dello strumento (“punto di stazione”, in genere vertice di poligonale) sia gli angoli orizzontale e zenitale del segmento di retta che unisce punto di stazione e punto oggetto: elementi che nel loro insieme costituiscono le “coordinate polari” del punto osservato, e che venivano prima dell’era informatica raccolti nel “libretto di campagna”.
nei, edificato in prossimità di strade, bordi di scarpate…) è quello per coordinate rettangolari (figura 9). Occorrono qui, oltre ai longimetri, degli squadri (ormai solo “a prisma”) ovvero strumentini a doppia riflessione e rifrazione, capaci di definire sul terreno allineamenti ortogonali. Come nel caso precedente, non sono necessari calcoli (se figura n. 10 non per l’eventuale determinazione delle aree) e l’impegno per il disegno va anche qui dall’uso del tecnigrafo a Semplici formule traducono le tre coordinate (cui vanno aggiunti l’altezza dello strumento rispetto al terreno, e quello dei metodi di grafica computerizzata. quella del riferimento, stadia graduata od oggi prisma, se Un metodo generale, vecchio ormai di quasi due secoli si vuole anche la terza dimensione) nelle corrispondenti (venne proposto nel 1830 da Ignazio Porro, allora capita- tre coordinate cartesiane, secondo la figura 11. Il disegno no del genio dell’esercito piemontese: poi diffuso ovun- nasceva allora con l’uso del tecnigrafo, ed oggi con i soliti processi di grafica da computer.
figura n. 9
L’arrivo sul mercato dei teodoliti (e tacheometri) “digitali”, comprendenti un distanziometro elettro-ottico, ha mutato la pratica operativa della celerimensura, dal
figura n.11 que per opera di molti studiosi) ma profondamente modificato dopo l’avvento dell’informatica strumentale, a partire quanto meno dal 1970, è quello detto celerimensura. Si tratta in poche parole di un metodo “numerico” (per confronto a quelli sopra ricordati, che insieme all’uso della dimenticata “tavoletta pretoriana” privilegiano la grafica diretta con assenza del calcolo) che riduce di molto il tempo in campagna, rimandando al lavoro d’ufficio i calcoli di trasformazione da coordinate polari a coordinate cartesiane per ogni punto rilevato. Anche qui, la figura 10 fornisce lo schema operativo. Ogni punto viene rilevato misurando, con un “tacheometro” (ovvero un goniometro di modesta precisione angolare nella misura di angoli azimutali e zenitali, mediamente 10 mgon, ma provvisto di cannocchiale capace di misurare le distanze per via otti-
momento che le misure si possono registrare direttamente “dentro” allo strumento su adatto supporto informatico e, volendo, si possono anche elaborare, sempre internamente, col microprocessore di cui il teodolite è sempre provvisto. Ma essa è stata addirittura stravolta verso la fine del secolo ventesimo, per la comparsa dei cosiddetti “laser-scanner”. Questi strumenti, di cui si dirà, rilevano pur sempre in modo celerimetrico, ma con velocità impensabili ancora all’inizio degli anni Novanta ed in
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modo automatico (sono stati preceduti dai teodoliti digitali “robotizzati”, ossia provvisti di micromotori capaci di fornire le due rotazioni del cannocchiale, che negli ordinari strumenti sia ottico-meccanici che digitali, vengono attuate manualmente dall’operatore). Questi scansori sono pur sempre teodoliti robotizzati, che però, guidati da adatto microprocessore, rilevano migliaia di punti fra loro assai vicini ed in tempi brevissimi (per esempio, pochi secondi!). Si parla allora di “nuvole” di punti; alcuni di questi strumenti sono anche provvisti di camere digitali, che dei punti osservati forniscono i valori radiometrici. L’elaborazione dei milioni di dati che se ne ottengono è fatta via adatto computer nonché con programmi specifici, che producono immagini sia in proiezione ortogonale che in assonometria; di ciò si dirà sinteticamente più avanti. Prima di procedere nella descrizione del “rilevamento di dettaglio” (così si chiama ogni procedura adatta a rilevare e poi rappresentare un qualunque oggetto, semplice o complesso, terreno od edificio che sia), sarà bene fare una ulteriore riflessione. 4) Le reti di appoggio. Ogni rilevamento topografico, sia di modesta che di grande estensione, va fatto dal generale al particolare. Il costruttore d’un edificio inizia con lo scavo generale, con gli scavetti di fondazione, prosegue con la formazione dei muri di seminterrato, poi di elevazione, insieme agli orizzontamenti (solai); quindi copre l’edificio col tetto, e solo più tardi dispone i tramezzi e realizza gli intonaci, posa gli impianti, i serramenti, i pavimenti e così via. A somiglianza del costruttore, il topografo costruisce dapprima una rete di punti stabili e ben determinati, rete un tempo di forma triangolare ma oggi più libera dal punto di vista geometrico, al cui interno troveranno posto i “punti di dettaglio”, ovvero i particolari che saranno poi rappresentati dal grafico. Questo modo di agire trova soprattutto fondamento nella necessità di limitare la propagazione delle “incertezze” di misura (un tempo, anche non lontano, dette “errori di misura”: ma il termine errori, come più sopra indicato, genera confusione). Sappiamo infatti che le misure sono solo delle buone stime dei valori veri delle grandezze osservate; se tali grandezze non fossero “costrette” entro maglie con vertici costituiti da punti misurati con piccola incertezza e soprattutto “geometrizzate” con i criteri del “trattamento delle osservazioni” cui si è accennato, la propagazione degli sqm delle singole misure diverrebbe dopo certi ambiti intollerabile (letteralmente, maggiore delle “tolleranze” stabilite a priori). Forse la prima volta che ci si accorse di questo fatto, fu verso il 1770: esisteva allora per la Lombardia austriaca una carta catastale in scala 1 : 2 000, costituita da fogli intrin-
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secamente ottimi, ma rilevati singolarmente senza il loro “inquadramento” in una rete di appoggio. Se ne volle ricavare una carta militare in scala assai minore (1 : 86 400, denominatore dovuto al rapporto fra il “pollice” usato nel grafico e la “tesa” impiegata per il rilevamento: 1 pollice = 1200 tese, da cui 1200 x 6 piedi x 12 pollici = 86 400) ma la cosa non fu possibile: così come si vedrà meglio nella parte di cartografia, la propagazione delle incertezze di misura divenne, a distanza di qualche decina di miglia dal centro di un generico foglio, dell’ordine di molte decine di “tese” (una tesa equivaleva all’incirca a 1,9 m) e quindi intollerabile anche per la scala assai minore di quella originaria della carta catastale. Non si dirà qui delle grandi reti necessarie per la rappresentazione cartografica di vasti territori, rimandando per esempio a (3); per i fini specifici del rilevamento delle architetture le reti si limitano a “poligonali” od a pochi punti formanti triangoli e quadrilateri, tenendo conto che oggi, in zone sufficientemente libere da ostacoli (alberi, edifici…) si ricorre anche alla determinazione dei vertici necessari per mezzo di ricevitori satellitari (ai quali si farà poi cenno). Indispensabili comunque i calcoli di “compensazione”, ovvero di geometrizzazione delle reti, ancorché piccole ma pur sempre iperdeterminate; anzi, dato che esse servono da supporto a rilevamenti generalmente a grande scala (e quindi a piccola incertezza!) la loro congruenza geometrica è irrinunciabile. I metodi di calcolo attuali forniscono anche i cosiddetti “ellissi d’errore”, ovvero delle rappresentazioni grafiche come quelle di figura 12: qualunque programma di calcolo oggi disponibile, e gestibile da PC, è in grado di dare tali rappresentazioni. A proposito del grafico: sino agli anni Settanta del secolo ventesimo, al tempo cioè dell’inizio dell’informatica applicata al rilevamento, tre distinte erano le fasi (od i
figura n. 12
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momenti) del rilevamento e della rappresentazione: - le osservazioni sul terreno, accompagnate da schizzi (eidotipi) e dal citato “libretto di campagna” contenente la registrazione delle misure; - il calcolo a tavolino (che prima dell’informatica richiedeva l’uso di tavole sia dei logaritmi che delle funzioni trigonometriche); - il disegno, che nel caso cartografico richiedeva l’ausilio di abili disegnatori e di mezzi adatti. Oggi i tre momenti costituiscono gli anelli di una catena senza discontinuità; parecchi calcoli si fanno direttamente in campagna se si usano teodoliti digitali; con l’uso di adatta codifica, il disegno è attuato da programmi di CAD (Computer Aided Design) di cui certamente il più noto è AutoCAD. Si veda a tal fine la figura 13 Si è detto delle poligonali: diremo qui di seguito delle cose fondamentali.Partiamo dalla poligonale aperta, che
figura n. 13 rappresenta il caso più complesso: è necessario che il primo e l’ultimo punto siano di coordinate note rispetto ad un sistema, sia locale che generale (es. il sistema italiano IGM40- GB: vedi più avanti). Non solo; è indispensabile che i due estremi siano visibili fra di loro, oppure che da entrambi si veda un altro punto noto oppure che se ne vedano uno dal primo punto, un secondo dall’ultimo. La figura 14 di riferisce a questo caso, che è il più generale. Il rilevamento avviene misurando con un teodolite (sia ottico-meccanico che digitale: in questo ultimo caso le misure sono registrate in automatico e poi versate nella
figura n. 14
memoria di un PC) gli angoli azimutali, quelli zenitali e le distanze (con l’uso della stadia per i teodoliti del primo caso, con il distanziometro integrato ed il prisma con quelli del secondo). Occorre riprendere (ed inserire nella memoria dello strumento, nel caso d’uso del teodolite digitale) la misura dell’altezza strumentale e quella della lettura sulla stadia al filo medio del reticolo (teodolite tradizionale) oppure l’altezza del prisma (teodolite digitale); nonché indicare correttamente le denominazioni dei vari punti sia di stazione che collimati. In generale le poligonali sono planoaltimetriche; se dovessero essere solo planimetriche non è necessaria la misura dell’altezza strumentale. Nel caso che le poligonali siano di bassa incertezza, si ricorre al procedimento detto “di chiusura forzata”, ovvero si dispongono tre treppiedi sui punti sia di stazione che da collimare avanti ed indietro, e vi si collocano le necessarie “basette” orizzontate in prima approssimazione con livella sferica e centrate sui vertici segnalati a terra col “piombino ottico”. Disposto il teodolite sul treppiede di mezzo, si mettono i prismi (od appositi segnali, se si usa il teodolite tradizionale) sulle basette antecedente e seguente, eseguendo le misure angolari azimutali (ed anche quelle zenitali, con misura della distanza per via elettro-ottica, coi teodoliti digitali). Nel caso dei teodoliti tradizionali si usano allora per la misura delle distanze stadie orizzontali disposte su treppiedi (metodo ormai in disuso) oppure distanziometri singoli sostituiti al teodolite od ancora disposti su di esso. Cambiata stazione, il teodolite si dispone sul treppiede avanti inserendolo nella basetta rimasta in sito, su quello appena abbandonato si dispone il prisma (od il segnale detto “scopo”) mentre il treppiede indietro lo si porta sul vertice successivo; la procedura continua così sino all’ultima misura. Si evitano in tal modo le discrepanze dovute, come accade per le poligonali celerimetriche e quindi di incertezza maggiore, al trasporto di un solo ed unico treppiede per ogni vertice. Si veda ora la figura 15; il sistema di riferimento è quello cartografico nazionale, per cui le ascisse sono indicate con E e le ordinate con N (nel caso di sistemi locali, si
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totale della poligonale. Si calcoleranno poi le coordinate totali dei vertici, aggiungendo a quelle parziali corrette le coordinate totali del vertice precedente, a cominciare naturalmente da E1, N1. figura n. 15
Il caso della poligonale chiusa (figura 16) è più semplice, se la si riferisce come normalmente avviene (figura
useranno le tradizionali indicazioni X, Y: vedasi la parte sulla rappresentazione). Dalla figura si trae:
nella quale il segno è positivo nel caso che la somma precedente sia inferiore ad un angolo piatto, negativo in caso contrario. Le lettere i indicano gli “azimut” del vertice i generico, ovvero gli angoli azimutali di direzione, riferiti al Nord del sistema di riferimento (Nord rete). figura n. 16 Se si osserva ora la figura 14, tenendo conto delle relazione precedente, si perviene facilmente alla relazione di destra) ad un sistema locale, la cui origine coincide generale: con un vertice scegliendo poi l’asse delle X coincidente con il primo lato (ma naturalmente è possibile anche il riferimento generale al sistema nazionale E, N: figura di In questa relazione il valore k è un intero facile da valu- sinistra). La somma degli angoli dovrà allora e comuntare, dato che riporta la sommatoria ad un valore assai que, essere un multiplo di 200, trattandosi degli angoli prossimo a (PnB). L’uguaglianza non sarà mai soddisfat- di un poligono; sarà infatti: ta, dato che gli angoli misurati i sono soltanto delle buone stime dei valori veri; ne deriverà un residuo , che verrà ripartito in parti uguali e col segno contrario fra tutti gli angoli misurati. L’operazione successiva consisterà nel calcolo dei vari azimut corretti; con essi si calcoleran- se gli angoli misurati sono quelli interni, o rispettivano poi le coordinate “parziali” di ogni vertice rispetto al mente quelli esterni. Ripartizione dello scarto come nel precedente, con le formule di trasformazione da coordi- caso della poligonale aperta. Si osserverà poi che la somma delle ascisse parziali, così come quella delle nate polari a coordinate cartesiane: stesse ordinate, dovrà essere nulla, trattandosi di proiezioni dei lati di un poligono su delle rette. Al solito, scarti unitari ripartiti col segno cambiato sulle coordinate parziali e calcolo di quelle totali osservando che il priMa le lunghezze dei lati sono al solito delle buone stime, mo vertice avrà coordinate totali nulle, e che il secondo non i valori veri, per cui le relazioni seguenti non saran- avrà ordinata parimenti nulla mentre l’ascissa coinciderà con la misura del lato corretto. Se la poligonale è no soddisfatte: anche altimetrica, la correzione dei dislivelli via via misurati seguirà lo stesso schema di quello delle coordinate parziali, dopo aver calcolato lo scarto altimetrico : dovendo essere, nel caso della poligonale aperta la loro somma pari a quella della differenza delle quote dei vertici estremi, e dovendo essere invece nulla nel caso delNe verranno degli scarti x, y che verranno distribuiti, la poligonale chiusa. al solito col segno cambiato, in parti proporzionali alle lunghezze dei lati corrispondenti, dopo aver trovato i Fine terza parte il seguito al prossimo numero valori unitari degli scarti, dividendoli per la lunghezza
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revidenza, un vademecum per il futuro
di Fausto Amadasi (Presidente della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti – CIPAG)
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uando si affronta il tema della previdenza complementare si corre il rischio di dare per scontato che tutti abbiano le idee chiare su quale rilevanza avrà nel cammino molto complesso che le nuove generazioni stanno facendo per garantirsi un futuro meno incerto. La Cassa ha ritenuto di affrontare anche questo tema con lo spirito di creare un’opportunità in più per i propri iscritti, offrendo loro la possibilità di scegliere una forma di previdenza complementare facendo direttamente riferimento alla propria cassa. Che cosa significa aderire oggi alla previdenza complementare? Significa mettersi in condizione di migliorare il proprio tenore di vita e non gravare sui propri figli nel momento in cui ognuno di noi deciderà di smettere l’attività. Pur essendo obbligatorio e gestito dagli enti previdenzia-
li pubblici e privati, il sistema previdenziale ordinario offre una prospettiva di tassi di sostituzione che potranno essere garantiti a livelli attuali solo nei casi di pensione con i requisiti più elevati, in termini di entità e continuità delle contribuzioni, e solo per lunghe durate del periodo di attività professionale. In un mondo del lavoro in cui i periodi contributivi regolari diventano sempre più rari, mentre la normalità è un ingresso produttivo nella vita professionale sempre più spostato verso un’età più matura, la previdenza complementare non è solo un’esigenza, ma anche una scelta intelligente e lungimirante. Per poter raggiungere questo obiettivo la CIPAG ha mosso i primi concreti passi, svolgendo un’indagine sulle esigenze specifiche dei Geometri ed ha preparato nel migliore dei modi la strada per organizzare all’interno della propria struttura un fondo complementare per la categoria,
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PREVIDENZA
Che cosa significa aderire inserendolo a pieno titolo tra le offer2008 si è verificata una perdita te previdenziali cui i Geometri italiamedia dei rendimenti netti del 6,3%, oggi alla previdenza ni potranno accedere in tutta sicurezcompensata immediatamente nel complementare? Significa za e tranquillità e, ci auguriamo, con 2009 con un rendimento del 7,2%. mettersi in condizione di costi di commissione e risultati soddiSe si guarda alla tabella 2 i costi del migliorare il proprio tenore sfacenti. fondo complementare, ad esempio Se si guarda alla tabella 1 i fondi pensu una durata contributiva di 35 anni, di vita di domani sione complementari negoziali (cioè sono bassissimi, dell’ordine medio rivolti ad una determinata categoria) dello 0,2%. sono ormai una realtà più che affidaInoltre la spesa per la contribuzione bile, ed hanno avuto un rendimento complementare è deducibile dall’impositivo negli anni compresi tra il 2003 ed il 2007. Solo posta sul reddito ‚no ad un importo molto superiore, cioè nel 2008 hanno subito la crisi finanziaria internazionale, ‚no ai vecchi 10 milioni di lire, pari a 5.164, 57 euro per poi risalire nel 2009 e 2010. Per fare un esempio, il all’anno, mentre la tassazione sulla prestazione finale, rendimento netto medio di un fondo pensione negoziale è dopo 35 anni, è solo del 9% con imposta sostitutiva. La stato del 5% nel 2003, del 4,6% nel 2004, del 7,5% nel tassazione dei rendimenti (che potrebbe essere eliminata 2005, del 3,8% nel 2006, del 2,1% nel 2007. Invece nel del tutto) è comunque attualmente dell’1,5% al di sotto TAB. 1. Fondi pensione e PIP. Rendimenti pluriennali - (dati provvisori per il 2010; valori percentuali)
Fondi pensione negoziali Fondi monocomparto(1) Fondi multicomparto garantito(2) Obbligazionario puro Obbligazionario misto Bilanciato Azionario Fondi pensione aperti Garantito(2) Obbligazionario puro Obbligazionario misto Bilanciato Azionario PIP "nuovi" Gestioni separate(3) Unit Linked Obbligazionario Flessibile Bilanciato Azionario per memoria: rivalutazione del TFR(4)
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
5,0 4,2 3,0 4,3 7,0 8,3 5,7 2,6 1,6 3,1 4,9 8,4
4,6 4,4 2,2 3,9 4,9 5,9 4,3 3,1 3,3 4,2 4,2 4,7
7,5 8,3 2,1 6,9 7,9 14,9 11,5 2,9 3,3 6,4 11,4 16,2
3,8 3,7 2,6 2,7 5,6 8,2 2,4 1,0 -0,2 1,0 2,4 3,7
2,1 1,4 2,2 2,1 2,4 1,3 -0,4 1,9 1,6 0,3 -0,3 -1,6
-6,3 3,1 1,6 -3,9 -9,4 -24,5 -14,0 1,9 4,9 -2,2 -14,1 -27,6
8,5 4,6 2,9 8,1 10,4 16,1 11,3 4,8 4,0 6,7 12,5 17,7
dic 2009 set 2010 2,6 1,5 0,6 3,7 2,3 2,0 2,2 1,9 3,1 3,0 2,7 1,3
3,5 -24,9 2,7 -6,2 -16,2 -36,5
3,5 16,3 4,1 6,7 13,1 23,1
... 1,3 2,0 0,7 3,0 0,7
2,7
2,0
1,8
.2,8
2,5
2,6
2,4
3,1
(1) A partire dal 2008, i fondi pensione negoziali che sono rimasti monocomparto vengono considerati insieme ai fondi multicomparto (2) I rendimenti dei comparti garantiti non incorporano il valore della garanzia (3) Il rendimento aggregato è calcolato come media dei rendimenti delle singole gestioni ponderati per l'ammontare di risorse gestite (4) Tasso di rivalutazione al netto dell'imposta sostitutiva introdotta a partire dal 1° gennaio 2001 Fonte: Covip
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PREVIDENZA
TAB. 2. Forme pensionistiche complementari -Indicatore sintetico dei costi (1) (dati di fine 2009; valori percentuali)
FONDI PENSIONE NEGOZIALI minimo massimo FONDI PENSIONE APERTI minimo massimo PIP minimo massimo
Indicatore sintetico dei costi (ISC) 2 anni 5 anni 10 anni 35 anni 0,9 0,5 0,4 0,4 0,3 0,2 0,1 3,3 1,7 1,0 0,4 2,0 1,3 1,2 1,1 0,6 0,6 0,6 0,5 4,6 2,9 2,3 1,8 3,5 2,4 1,9 1,5 0,9 0,9 0,9 0,7 5,3 3,7 2,9 2,4
0,2
(1) L'indicatore sintetico dei costi a livello di forma previdenziale è ottenuto aggregando, con media semplice, gli indicatori dei singoli comparti Fonte: Covip
i fondi di previdenza complementare vedano esenti sia i contributi versati che i rendimenti ottenuti, che sono a rischio ed a carico degli assicurati. Si dovrebbero tassare solo le prestazioni finali erogate ai pensionati: ciò renderebbe più conveniente l’investimento che ogni lavoratore farà sulla propria previdenza complementare.La previdenza complementare, quindi, ha già molte buone ragioni da offrire ai Geometri, garantendo loro comunque prestazioni pensionistiche più adeguate di quanto non si verificherebbero a fine carriera con il nuovo sistema contributivo adottato dalla CIPAG su richiesta dei Ministeri del Tesoro e del Lavoro, per garantirne la sostenibilità. Comunque per i Fondi complementari valgono tutte le altre vantaggiose regole previste per le forme previdenziali obbligatorie: possibilità di anticipazioni per spese sanitarie o per l’acquisto e ristrutturazione della prima casa per sé o per i figli ecc. Inoltre, con le nuove regole attuariali che il mondo della previdenza si è dato a seguito della crisi finanziaria, anche i fondi complementari, che prima potevano suscitare tra i professionisti una certa diffidenza per la loro aleatorietà, sono ora sottoposti ad un controllo più rigoroso da parte della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP).A lungo termine della tassazione delle rendite finanziarie, cioè all’11% la previdenza complementare, il cosiddetto Secondo Pilaanziché al 12,50%. In Italia attualmente si adotta il cosid- stro, rappresenterà una garanzia di prestazioni adeguate e detto sistema ETT (esenzione-tassazione-tassazione), in sicure, esattamente come quelle del Primo Pilastro. cui i contributi previdenziali sono esenti, mentre vengono tassati i rendimenti dei fondi e poi nuovamente le presta- L’articolo è stato redatto con la collaborazione del prozioni pensionistiche, come avviene solo in Danimarca ed fessor Francesco Vallacqua, Direttore Master M.A.P.A., in Svezia. Sarebbe opportuno, invece, che anche in Italia Master universitario in Assicurazioni, Previdenza ed si passasse al sistema EET (esenzione-esenzione-tassaAssistenza sanitaria preso la LIUC, Università Carlo zione), che è adottato in Francia, in Germania, in Gran Cattaneo. Bretagna, in Spagna, in Portogallo, in Olanda, in Grecia, in Belgio, in Austria ed in molti altri Paesi, per far sì che Da GEOCENTRO N. 13/gennaio-febbraio 2011
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Asita 2010 Asita 2010, la sfida è ripartita dalla Lombardia 14a Conferenza nazionale ASITA - Brescia, 9-12 novembre 2010 Sessione inaugurale, intervento di Luciano Surace, Presidente della Federazione ASITA
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14 anni dalla fondazione, con il Patrocinio delle più importanti Istituzioni nazionali e locali, l’ASITA (Federazione italiana delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali) approda in Lombardia, nel cuore dell’economia pulsante e ricca di innovazioni, per celebrare la sua Conferenza nazionale. Dalla Lombardia parte la sfida per rinnovare lo slancio culturale, tecnico e scientifico che porti anche il nostro settore fuori dalla pervasiva crisi economica globale. Informazione geografica e governo del territorio possono essere le parole chiave della crescita e dello sviluppo al servizio del cittadino. Grazie a tutte le Istituzioni che hanno voluto con noi lavorare alla costruzione di questo evento, ormai consolidato come il più significativo appuntamento annuale della geomatica italiana, ma soprattutto grazie alle categorie economiche che lo hanno reso possibile, le aziende e i professionisti che, mettendosi quotidianamente in gioco e affrontando il mercato globale, tentano faticosamente di far aumentare il PIL, costrette troppo spesso a combattere contro una burocrazia inefficiente e parassitaria che dovrebbe invece sostenerle. Oggi che tutti siamo consapevoli che la coperta è corta, l’inefficienza e sempre meno sopportabile, il parassitismo e le rendite di posizione hanno superato la soglia di tolleranza. Grazie ai Consigli nazionali delle professioni: Architetti – Pianificatori – Paesaggisti e Conservatori; Geologi; Geometri e Geometri Laureati, Dottori agronomi e Dottori
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forestali; Ingegneri. Grazie alle oltre 50 aziende espositrici. Grazie a tutti gli iscritti alla Conferenza che garantiscono e consentono l’autonomia di ASITA. Il programma prevede che siano proclamati e premiati i vincitori del premio nazionale ASITA, dei premi delle Associazioni federate e del premio AUTeC: ricerca e formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell’economia e per garantire sviluppo e futuro! La cultura rischia purtroppo di essere considerata un disvalore, quasi un atto osceno in luogo pubblico, in un momento in cui le oscenità vere sono quotidianamente sdoganate nell’immaginario collettivo. Le lacune culturali generano disinformazione e
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la disinformazione incoraggia l’eccesso di delega, la deresponsabilizzazione e la tendenza a lasciarsi dominare dagli eventi. Sarebbe facile dimostrare che non ha alcun fondamento enunciare la volontà di favorire un intenso sviluppo economico del Paese se, al tempo stesso, non si investe nello sviluppo culturale, scientifico e tecnologico. Non è mai esistita nel nostro Paese un’istruzione geomatica organica. Non è stato il mondo dell’istruzione pubblica che ha prodotto la leva dei tecnici e degli operatori impiegati in questa attività. La formazione e stata deputata quasi unicamente alle aziende e ai professionisti del settore che, in proprio, hanno provveduto alla nascita ed alla crescita di intere categorie: il topografo, il restitutista, il ricognitore, l’addetto all’elaborazione dei dati, l’analista per la strutturazione dei data base territoriali, ognuno con una specifica professionalità. Abbiamo urgente bisogno di un sistema organizzato di formazione permanente che costantemente coniughi lavoro e formazione. La più grande esposizione tecnico scientifica Con la precisa scelta di contestualizzare territorialmente l’evento senza scadere nel localismo, ma aprendosi ad un mondo globalizzato, la Conferenza propone 15 sessioni speciali, 19 sessioni parallele e 18 sessioni poster, con la “potenza di fuoco” tecnico-scientifico di oltre trecentocinquanta relazioni preventivamente distribuite, con oltre 50 stand della più vasta esposizione tecnicocommerciale di “geomatica” mai organizzata in Italia, con una non convenzionale mostra cartografica e con una nuova, significativa, presenza di colleghi delle discipline umanistiche che si occupano di geografia e di cartografia storica. L’opportunità di integrazione, di confronto e di proiezione internazionale che la Conferenza offre è il migliore stimolo per accrescere la consapevolezza che le informazioni ambientali e territoriali sono il nodo centrale delle politiche pubbliche. I temi della Conferenza investono tutti gli aspetti legati alla conoscenza del territorio posta al servizio del cittadino, ponendo l’accento primariamente sui Sistemi Informativi Geografici e Territoriali e sull’integrazione con il Sistema Catastale. GIS e catasto potrebbero essere lo stesso tema se si potesse ampliare la meritoria opera secolare del catasto, con l’obiettivo di estenderne le funzioni nel terzo millennio, dando concreto significato al significativo cambiamento di denominazione in Agenzia del Territorio: è forse un utopia, ma le utopie fanno camminare l’uomo verso il futuro. I sistemi informativi geografici sono un sottoinsieme dei sistemi informativi e gli uni e gli altri esistevano anche prima dell’era informatica: la vecchia, cara, carta topografica era un sistema informativo geografico, ancorché analogico, un sistema organizzato di informazioni georeferenziate; un elenco telefonico e un sistema informativo. In ogni caso i
Il presidente Asita Luciano Surace
parametri primari di valutazione del sistema sono fruibilità, gestibilità e efficacia. Mutuando il lessico dal linguaggio dei mezzi di informazione, possiamo parlare di copertura informativa efficace quando essa e rigorosa e tempestiva, cioè aggiornata, fedele, accurata e completa. Un elenco telefonico non in ordine alfabetico, o senza i numeri degli ultimi 10 anni, o parziale o ancora con voci storpiate, sarebbe di difficile gestibilità e fruibilità, certo inefficace. Se analizziamo sotto il profilo dell’efficacia le informazioni territoriali disponibili presso gli enti centrali e locali, utilizzando canoni oggettivi consolidati a livello europeo che tengono conto dei parametri scala e anno di produzione, ricaviamo che la copertura efficace (cioè con anzianità minore di 10 anni per le scale medio-piccole e minore di 5 anni per le medio-grandi) varia da un rispettabile 95% per i casi più meritevoli a un intollerabile 5% per i casi patologici, meritevoli forse di attenzioni amministrative più che tecniche. La risposta di Asita A fronte delle tante perplessità enunciate un anno fa sia per i GIS che per le informazioni catastali, ecco la risposta di ASITA: una sessione speciale organizzata dal centro interregionale per i sistemi informatici geografici e statistici (CISIS) sui data base geografici delle regioni. In questa e in altre sessioni parallele, gli enti locali, che sono stati negli ultimi quaranta anni il motore trainante della produzione di
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informazioni territoriali, trovano la logica piattaforma espositiva e di confronto sulla strada della standardizzazione e dell’efficacia dell’azione amministrativa. Poi una sessione speciale organizzata dalla Regione Lombardia sull’aggiornamento del data base topografico e sull’integrazione con l’informazione catastale. Il problema catastale merita qualche cenno aggiuntivo: un catasto moderno dà efficienza al mercato, sostiene lo sviluppo economico, supporta la gestione dell’ambiente, migliora la stabilità politica e la giustizia sociale, garantisce i diritti e renderebbe il nostro Bel Paese attraente per investimenti stranieri, oggi penalizzati dal rischio di interminabili contenziosi. Una conoscenza pubblica di diritti, vincoli e responsabilità territoriali garantisce sicurezza e giustifica l’esigenza di legalità.Il sistema catastale gioca sotto questo aspetto un ruolo chiave: sviluppo sostenibile e pura retorica senza un adeguato sistema di amministrazione del territorio che parta dalla sua conoscenza. L’obiettivo è di considerare il catasto come motore di investimenti e non mero centro di costo. La direttiva dell’Ue Espire La conoscenza non è un costo, ma una risorsa economica per risparmiare interventi d’emergenza, per ridurre a livelli fisiologici l’evasione e l’illegalità, per fare del sistema informativo uno strumento perequativo. Un tema cruciale della Conferenza su cui merita infine soffermarsi è quello delle prospettive delle Informazioni Geografiche nel quadro della Direttiva
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europea INSPIRE, finalmente recepita dall’Italia con un decreto legislativo che presenta luci e ombre, novità e lacune, ancorché colmabili. É questa la novità più rilevante dell’anno che ci separa dalla scorsa conferenza di Bari. Espressi un anno fa la delusione per la mancanza di indicazioni su quanto sia vitale l’infrastruttura dell’informazione spaziale nello sviluppo del territorio e su quanto sia urgente un intervento nazionale nel settore, un intervento di respiro nazionale perché suolo, sottosuolo e mare non conoscono delimitazioni amministrative, perché i fenomeni naturali e quelli di origine antropica costituiscono un continuum che impone il coordinamento delle competenze, piuttosto che la disarticolazione delle responsabilità! Finalmente è operante il Decreto Legislativo “Attuazione della direttiva 2007/2/ CE, che istituisce un’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE)”. Facciamo allora insieme una breve esegesi del decreto: esso è finalizzato alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale per l’informazione territoriale e del monitoraggio ambientale che consenta allo Stato italiano di partecipare all’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE) per gli scopi delIl sistema catastale gioca le politiche ambientali e delle politiun ruolo chiave: sviluppo che o delle attività che possono avere sostenibile é pura retorica ripercussioni sull’ambiente. Il decreto senza un adeguato sistema stabilisce norme generali per lo scambio, la condivisione, l’accesso e l’utidi amministrazione lizzazione, in maniera integrata con le del territorio. realtà regionali e locali, dei dati necessari. Esso si applica a tutti i dati
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territoriali che sono disponibili in formato elettronico e che sono detenuti da qualsiasi amministrazione pubblica che deve adeguarsi in base alle disposizioni dell’art. 14. La legislazione italiana tratta i problemi del rilevamento e della rappresentazione del territorio con una miriade di leggi che affidano competenze ad enti e strutture nazionali e locali, senza una logica unitaria di efficienza e di utilità collettiva. In Italia osserviamo una sequela infinita di ministeri, enti, agenzie, istituti, che raccolgono e producono dati territoriali in un contesto di norme spesso tra loro contrastanti, con duplicazioni, sovrapposizioni e sprechi di risorse pubbliche. L’eccessiva frammentazione delle competenze e la disorganica stratificazione di funzioni e origine di conflitti paralizzanti, ma anche di spunti esilaranti, se pensiamo che in Italia è possibile acquistare da enti pubblici diversi, con diverse modalità e a costi diversi, la stessa informazione territoriale con contenuti diversi e contraddittori! Un bene prezioso Le risposte del decreto Occorre, come sostengo da sempre, conferire “responsabi- Resta quindi l’impegno delle autorità pubbliche che hanno lità” piuttosto che conferire “autorità”. Il decreto risponde prodotto, gestito o aggiornato set di dati territoriali di fora questa esigenza: l’art. 3 dispone che il Ministero dell’am- nire i metadati relativi. Considerato che l’informazione biente è competente, cioè ha autorità e responsabilità, per geografica è un bene prezioso che dovrebbe essere distril’attuazione del decreto e all’art. 11 prescrive le Misure di buito come bene pubblico, soprattutto considerando che coordinamento; a decorrere dalla data di entrata in vigore, acquisizione e produzione sono pagate con i soldi dei conil ‘Tavolo di Coordinamento Stato - Regioni per il sistema tribuenti. Il decreto risponde con l’art. 9, che va al cuore nazionale di osservazione ed informazione ambientale e dei problemi: le autorità pubbliche responsabili della protrasferito presso il Ministero dell’Ambiente, assume la duzione, della gestione, dell’aggiornamento e della distridenominazione di Consulta nazionale per l’informazione buzione dei dati territoriali e dei servizi ad essi relativi conterritoriale ed ambientale e la sua composizione e adegua- sentono l’accesso del pubblico ai servizi di ricerca di dati ta secondo quanto stabilito dal decreto stesso. Finalmente territoriali, ai servizi di consultazione, ai servizi per lo scaabbiamo un unico interlocutore cui porre problemi e chie- ricamento dei dati, ai servizi di conversione dei dati terridere soluzioni, un interlocutore cui compete la responsabi- toriali, onde conseguire l’interoperabilità, attraverso servilità del coordinamento di tutte le altre strutture pubbliche zi facili da utilizzare, disponibili per il pubblico e accessibili via internet. E ancora: alcuni servizi sono messi gratuiattraverso la Consulta nazionale. Ed inoltre mancano norme quadro che definiscano i ruoli tamente a disposizione del pubblico, non tutti purtroppo, e le risorse destinate ai diversi organismi centrali e locali, come negli USA, ma meglio che nulla. per una razionale utilizzazione delle informazioni territo- Accessibilità e gratuita sono i concetti fondamentali di riali da parte di tutti gli utenti interessati. Il decreto stabili- INSPIRE, ma a fronte di queste enunciazioni di principio sce che la Consulta e organo di raccordo istituzionale tra le che non possono non riscuotere il nostro plauso, ecco le pubbliche amministrazioni che producono dati territoriali, ombre, le deroghe dei codicilli: accettata ovviamente l’esclusione dell’accessibilità qualora si … anche al fine del coordinamento dei ritenga che la diffusione comprometcontributi degli utilizzatori, dei produtLa conoscenza non è un ta il corso della giustizia, la pubblica tori terzi e dei fornitori di servizi a costo, ma una risorsa sicurezza, la difesa nazionale o le valore aggiunto, alla valutazione delle economica per risparmiare relazioni internazionali, non poche esigenze degli utilizzatori, ecc. E conperplessità suscita la deroga alla gratinua disponendo che, anche a fini di interventi d’emergenza, tuità per esigenze di auto finanziamonitoraggio e di rendicontazione, per ridurre a livelli fisiologici mento delle autorità pubbliche che venga redatto l’elenco in formato eletl’evasione e l’illegalità. producono set di dati territoriali ... tronico dei set di dati territoriali e dei Anche per la gratuità tra pubbliche relativi servizi.
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amministrazioni sono previste deroghe dignità strutturale pari a quelle delle assolutamente incomprensibili: un pasaltre informazioni statistiche nazioMancano norme quadro che saggio solo formale di denaro a scapinali, attraverso una definita e geogradefiniscano i ruoli e le risorse to dei contribuenti che pagano buroficamente omogenea cadenza di destinate ai diversi organismi crazie parassitarie… E infine gli alleacquisizione ed una centralizzata centrali e locali, per una raziogati al decreto: sono documenti comregia di programmazione. Ciò vuol plementari e più facilmente modificadire considerare le informazioni terrinale utilizzazione delle inforbili, che suscitano non poche perplestoriali come nodo centrale delle polimazioni territoriali. sità. Essendo allegati squisitamente tiche pubbliche. Finalmente INSPItecnici, si dovrebbe supporre che RE: il decreto e promulgato di conabbiano ricevuto una supervisione teccerto con il Ministero dell’economia nica. Tanto per cominciare con chiarezza e trasparenza, i e delle finanze, che di sicuro sta al centro delle politiche primi tre hanno lo stesso titolo, peggio dei libri i cui capi- pubbliche… toli sono solo numerati. Il primo e il secondo forniscono É necessario un cambiamento concettuale della parola l’elenco delle categorie tematiche i cui metadati saranno d’ordine che dagli addetti ai lavori più responsabili e attenresi disponibili in seguito. Preoccupa in verità l’allegato 1 ti viene da sempre utilizzata per sensibilizzare la classe per l’operazione forse di copia e incolla intermediata da politica. Abbiamo sostenuto e sosteniamo che l’informaun’avventurosa (avventuriera?) traduzione, che ha trasfor- zione territoriale è indispensabile per gestire il territorio. mato il “datum geodetico” in “dato geodetico”, ma preoc- Approccio fuorviante: l’informazione territoriale, logicacupa ancor di più per le informazioni catastali cui fa espli- mente alla pari e cronologicamente prioritaria rispetto alle cito riferimento. In seguito avremo i metadati delle “par- informazioni provenienti dai cadenzati e strutturali censicelle catastali”, traduzione maccheronica di “cadastral par- menti generali della popolazione, e indispensabile per cels”. Speriamo che nel comunicare le parcelle, il Catasto governare tutto il resto, per governare il futuro, giacché il chiarisca chi le deve pagare. L’allegato 2 promette in tem- territorio è il fondamento della democrazia e nel governo po breve i metadati sulla copertura del suolo, ma per “suo- del territorio si esplicita il governo della res pubblica. lo, utilizzo del territorio, impianti industriali, agricoli e di Dietro INSPIRE si può e si deve intravedere un grande acquacoltura, sistemi di irrigazione, serre e stalle, discari- progetto che va difeso contro i tentativi di impaludamento che ecc.” l’allegato 3 dice che dovremo aspettare il Natale che sembrano profilarsi all’orizzonte; i grandi progetti sfi2013.In compenso per la lunga attesa, avremo per quella dano la capacità intellettuale ed economica di operare in data i metadati sulle condizioni fisiche degli oceani: che in ambiti innovativi: non è pensabile che questo possa avvetre anni l’Atlantico arrivi da noi per colpa del global war- nire in un contesto che implacabilmente ripropone modelming mi pare un po’ eccessivo! li che appartengono ad un passato non propriamente brillante. Modelli da riformare, secondo un enunciato condiÉ necessario un cambiamento concettuale viso praticamente da tutti e da molti decenni, ma portatore Nonostante tutto, finalmente INSPIRE! Il problema cru- di un equivoco semantico: riformare nel senso di razionaciale è che occorre dare alle informazioni territoriali lizzare, rimodellare, modificare, o riformare nel significato oggi meno usato di certificare l’inabilità a svolgere un servizio?Servono oggi idee-guida capaci di mobilitare entusiasmi e speranze attorno ai quali una classe dirigente possa formarsi e crescere. Già, una classe dirigente che, chiamata alle proprie responsabilità, rischia di passare da un giudizio pressoché unanime di inadeguatezza media (e nella media ci si pu_ crogiolare, pensando che siano gli altri ad abbassarla) a quello di inadeguatezza uniforme (molto più pesante e certamente meno condivisa dagli interessati). Non c’è niente di più difficile che avviare un nuovo ordine di cose, perché l’innovazione annovera nemici in tutti quelli che hanno operato bene nelle vecchie condizioni, ma solo tiepidi sostenitori in quelli che possono far bene nelle nuove. Da GEOCENTRO N. 13/gennaio-febbraio 2011
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Asita 2011 Asita 2011, il ritorno nei luoghi della memoria
Presentazione di Luciano Surace, Presidente della Federazione
La Reggia di Colorno
L’appuntamento annuale di ASITA è quest’anno a Colorno, in provinAd Asita si trovano gli stand della più completa esposizione tecnico-commerciale di processi e prodotti per l’informazione geografica mai organizzata in Italia, attraverso sessioni speciali, workshop e sessioni “diffuse”, scientificamente e logisticamente correlate con le tecnologie in mostra
cia di Parma, dal 15 al 18 novembre. Nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, anche ASITA celebra i suoi “luoghi della memoria” nella provincia che diede i natali a Giuseppe Verdi. La prestigiosa Reggia ospiterà la Conferenza nazionale, negli stessi luoghi dove la Federazione nacque - sedici anni orsono - per volontà di alcuni uomini di scienza e di un imprenditore di successo
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a Colorno ASITA ripropone la sfida per condividere lo slancio culturale, tecnico e scientifico che porti anche il nostro settore fuori dalla pervasiva crisi economica globale. Ambiente, Territorio e Informazione Geografica sono le parole chiave della crescita e dello sviluppo. La prossima edizione sarà caratterizzata da un format innovativo, moderno e dinamico che, senza modificare le consuete valenze e finalità dell’evento, darà risposte adeguate alle crescenti richieste di dialogo e confronto. La nuova e arricchita lista di temi individuati quest’anno dal Consiglio Scientifico sottolinea quanto l’Informazione Geografica rivesta un ruolo di infrastruttura abilitante per tanti settori di intervento pubblico, dall’efficienza energetica alla mobilità, dal monitoraggio ambientale alla comunicazione con i cittadini e alla promozione turistica e quanto le tecnologie geomatiche possano contribuire alla realizzazione di servizi innovativi a partire dal primo livello di governo costituito dai Comuni italiani. Tra gli stand della più completa esposizione tecnico-commerciale di processi e prodotti per l’informazione geografica mai organizzata in Italia, attraverso sessioni speciali, workshop e sessioni “diffuse”, scientificamente e logisticamente correlate con le tecnologie in mostra, scienziati e neofiti, docenti e studenti, tecnici e operatori, aziende di produzione e di servizi troveranno spazi e momenti di crescita culturale, di opportunità comunicative, di scambio di esperienze, di domande e di risposte. I cultori delle scienze legate alle informazioni ambientali e territoriali, i produttori e gli utenti, pubblici e
privati, potranno cogliere a Colorno l’occasione di una visione aggiornata dell’universo dell’Informazione Geografica e delle sue articolazioni, dalla Topografia alla Cartografia, dalla Fotogrammetria al Telerilevamento, dai Sistemi Informativi Geografici e Territoriali alle Infrastrutture di dati spaziali, dalla Geodesia alle Geotecnologie, dalla Geografia all’Urbanistica. I temi della Conferenza investono tutti gli aspetti legati alla conoscenza del territorio, nel quadro delle prospettive europee delle Informazioni Geografiche delineate dalla Direttiva INSPIRE, dell’Agenda Digitale Europea 2020, delle iniziative legate alle “Città intelligenti” e della crescente diffusione delle tecniche di osservazione dallo spazio come aspetto positivo della globalizzazione delle conoscenze. L’opportunità di integrazione, di confronto e di proiezione internazionale che la Conferenza offre, anche attraverso speciali eventi culturali e momenti di aggregazione tra i partecipanti, è il migliore stimolo per accrescere la consapevolezza che le informazioni ambientali e territoriali sono il nodo centrale di ogni politica pubblica. Per garantire sostenibilità allo sviluppo è necessaria una costante sinergia tra istituzioni, responsabili della formazione, produttori e utenti: la Conferenza ASITA costituisce il momento naturale di incontro tra questi mondi e la risposta alle domande di conoscenza scientifica efficace. Nella giornata inaugurale della Conferenza saranno proclamati i vincitori del premio nazionale “Licinio Ferretti” e dei premi delle Associazioni federate: ricerca e formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell’economia e per garantire sviluppo e futuro al sistema Italia!
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ECOLOGIA
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maltimento dei reflui, considerazioni tecniche A cura Luigi Federiconi Geometra del Collegio di Varese
Prima di procedere ad eseguire un qualsiasi sversamento di liquami provenienti da collettori di scarico, necessita eseguire una serie di indagini e verifiche. Le acque di fogna, provenienti da collettori, non Lo scarico dei liquami d’origine domestica in corpi d’acqua naturali, provoca uno stato di contaminazione che conduce a conseguenze d’ordine generale. Non si devono devono tuttavia trascurare i seguenti aspetti del problema, caratteristici del versamento d’acque cloacali
possono essere sversate o sfagliate su ricettori naturali o su terreni agricoli. Per evitare danni igienico-sanitari, inquinamenti vari, si deve procedere alla realizzazione di depuratore batteriologico. Le fosse settiche o biologiche tipo le Imhoff, risultano superate e non utili a depurare. Possono essere ancora attivate per costruzioni unifamiliari o bifamiliari.
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ECOLOGIA
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l problema delle costruzioni e lo smaltimento dei reflui delle fognature che interessa in particolare i piccoli e medi centri abitati, é sempre grave. Nelle fognature unitarie vengono immesse le acque di rifiuto domestico, prodotto dagli abitanti e quelle generate dagli abitanti equivalenti. Alle fogne pluviali dovrebbero affluire le sole acque meteoriche e di risulta, senza sversare liquami inquinanti. Le acque luride danno luogo a prodotti che vanno in putrefazione, prima di raggiungere il recapito finale. Si sono visti interi canali in conglomerato cementizio distrutti da acque reflue di stabilimenti, perché contaminate da sostanze erosive. Ne deriva che tali reflui sfagliati nel suolo, non depurati, creano gravissimo danno ai terreni e alla salute, inquinando per filtrazione le falde freatiche di superficie e di profondità. Da quanto si é detto, emerge la necessità che Comuni in cui si creano sversamenti irrazionali e per nulla regolari, dispongano di competenti organi di controllo delle acque reflue, allo scopo di poter determinare i trattamenti depurativi da imporre all'origine per le acque di rifiuto e di scarico. La soluzione più adatta, sarebbe quella di vietare lo scarico al suolo a seconda che siano o no suscettibili di correzione. Per quanto riguarda il trattamento di depurazione di reflui di scarico fognario, deve essere tale da evitare qualsiasi forma d’inquinamento dell'acqua del suolo, per putrescenze e miasmi nell'aria.Per questi validi motivi é necessario procedere a corredare, prima di eseguire un progetto, gli elaborati con dati necessari per proseguire nella fase successiva di sviluppo tecnico e di relazione. Prima di procedere ad eseguire un qualsiasi sversamento di liquami provenienti da collettori di scarico, necessita eseguire una serie di indagini e verifiche. l) Eseguire un accurato censimento di quanto persone ed equivalenti, producono liquami; 2) Individuare la natura, sia chimica sia batteriologica, delle acque convogliate; 3) Procedere ad accurate analisi dei reflui sversati; 4) Eseguire la permeabilità dei suoli, al fine di evitare l'inquinamento delle falde freatiche; 5) Controllare lo stato delle acque, anche a livello medico, allo scopo di prevenire infezioni ed epidemie; 6) Infine, ottenere le regolari autorizzazioni degli Enti competenti (A.S.L.) Le acque di fogna, provenienti da collettori, non possono essere sversate o sfagliate su ricettori naturali o su terreni agricoli. Per evitare danni igienico-sanitari, inquinamenti vari, si deve procedere alla realizzazione di depuratore batteriologico. Le fosse settiche o biologiche tipo le Imhoff, risultano superate e non utili a depurare. Possono essere
ancora attivate per costruzioni unifamiliari o bifamiliari. La contaminazione dei suoli causa dello sversamento a sfagli are delle acque di scarico, rappresenta un fenomeno molto serio per le conseguenze che gli sversamenti fognari nei torrenti provocano. - diffusione di microrganismi patogeni; - sviluppo di odori mefitici di schiume e di strati superficiali di materiali in putrefazione con grave danno per l’igiene ed il suolo; - inquinamento delle falde freatiche di superficie. Lo scarico dei liquami d’origine domestica in corpi d’acqua naturali, provoca uno stato di contaminazione che conduce alle conseguenze d’ordine generale. Non si devono tuttavia trascurare i seguenti aspetti del problema, caratteristici del versamento d’acque cloacali: a) le sostanze solide sospese possono depositarsi sul fondo, formando uno strato di melma che, sia nel suolo che nei fiumi, provoca una grave devastazione dei terreni e 1’innalzamento del letto, con possibilità di inondazioni. Nel caso di acque lacustri, s’instaura un regime riduttivo - putrefattivo negli strati vari del suolo. b) Le sostanze organiche che esercitano domanda d’ossigeno, depauperano il corpo d'acqua del suo contenuto d’ossigeno disciolto e compromettono il suo potere autodepurante. c) L'ammoniaca e l’idrogeno solforato esercitano
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BILANCIO
una spiccata azione tossica sui no nelle acque di scarico inquinamicro e microrganismi acquatici, te, un ambiente favorevole alla I trattamenti di depurazione danneggiando il suolo ove i reflui loro crescita e si attaccano alle delle acque di fogna, sversano; rive ed alle pietre del letto, forforniscono quasi sempre d) i detergenti sintetici, e in particomando lunghe colonie filamentoun efficace rimedio alle lare gli ABS, sia pur non gravese e viscide, d’aspetto repellente. mente, tossici, provocano formaconseguenze del loro scarico I trattamenti di depurazione delle zione di schiuma già alla concenin acque naturali. acque di fogna, forniscono un efficatrazione di 0,5 ppm circa, riducono il tasso di riossigenazione dell'acce rimedio alle conseguenze del loro qua (basta 1 ppm di detergenti per scarico in acque naturali. Ciò nonoapportare una riduzione del 60 per cento); emulsiostante, possono ugualmente verificarsi inconvenienti nano gli oli minerali rendendoli più nocivi; ostacoanche seri, se gli impianti di purificazione sono inadegualano il trattamento meccanico e biologico dei liquatamente progettati, o soggetti a sovraccarico, oppure se mi; vengono ammessi in fogna scarichi industriali non sottoe) batteri patogeni possono diffondere epidemie posti ad un efficace pretrattamento. Se poi la fognatura è di nella popolazione, in particolari condizioni, o più tipo misto, ossia accoglie anche le acque meteoriche, in facilmente epizootie, tra l'eventuale bestiame che occasione di precipitazioni particolarmente abbondanti, gli va al pascolo ad abbeverarsi. scaricatori di piena entrano in funzione ed immettono i f) I cosiddetti "funghi di fogna", il più tipico rappreliquami non trattati in acque naturali, con conseguenze sentante dei quali é lo "Sphaeroti lusnatans", trovaassai gravi.
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BACHECA
Le convenzioni per i praticanti Gli Iscritti che vogliono svolgere un tirocinio nelle sedi di alcuni Comuni della provincia di Varese possono chiedere informazioni sulle singole convenzioni alla Segreteria del Collegio Tel. 0332.232.122 - Fax 0332.232.341 www.geometri.va.it collegio@geometri.va.it. Qui di seguito l’elenco dei Comuni disponibili.
GERMIGNAGA GOLASECCA GORLA MAGGIORE GORNATE OLONA ISPRA JERAGO CON ORAGO LAVENO MOMBELLO LONATE CEPPINO LUINO LUVINATE MARCHIROLO MERCALLO MORAZZONE OGGIONA S. STEFANO ORINO OSMATE
PORTO CERESIO RANCO SAMARATE SANGIANO SESTO CALENDE SOLBIATE ARNO SOMMA LOMBARDO SUMIRAGO TERNATE TRADATE UBOLDO VALGANNA VARESE VEDANO OLONA VENEGONO SUP. VIGGIÚ
Bacheca richieste lavoro Bacheca offerte lavoro ■ Geometra Giulia Castelli Cell. 347 7443765 – giulia.castelli@libero.it Cerca studio per assunzione come geometra, esperienza ventennale nel campo catastale e della progettazione. ■ Geometra Emilio Gottardello - Vedano Olona Cell. 349/3741284 – emigotta@virgilio.it Geometra iscritto all’Albo e con partita iva, con esperienza nel campo della prevenzione incendi e nella progettazione in genere, cerca lavoro con assunzione o collaborazione ■ Geometra Sonia Lenzo - Busto Arsizio Cell. 340/1121956 – geom.lenzo@libero.it Geometra cerca lavoro in studi di progettazione o imprese. Esperienza maturata in studi di progettazione e all’estero come geometra, buona conoscenza di autocad, excel e di gestione cantieri ■ Geometra Bonsignori Fabio - Cardano al Campo Cell. 349/5781057 – geom.fbonsignori@tiscali.it Geometra libero professionista, certificatore energetico con esperienza in:- progettazione edilizia residenziale e pratiche comunali in genere - certificazioni energetiche - pratiche catastali al Catasto Terreni e Urbano - perizie - ottimo utilizzo programmi autocad 2D e 3D, excel, word - Offre collaborazione interna (esterna a studi professionali, imprese edili, agenzie immobiliari.
■ Studio Associato Tecneas - Varese Tel. 0332 239328 – info@tecneas.it Studio di ingegneria cerca praticante o collaboratore/trice (part-time o full-time) per redazione relazioni tecniche ex legge 10/91, certificazioni energetiche, analisi energetiche, disegno degli impianti tecnici. Richiesta ottima conoscenza Cad e Office. Apprezzata conoscenza software energetici (Cened+, Design Builder, Acca software). ■ Geometra Frigo Olindo - Vedano Olona Cell. 347/4582422 – geom_o.frigo@libero.it Cerco geometra per collaborazione riguardante la redazione di certificazioni energetiche, Ex Legge 10/91, PSC in fase di progetto ed esecuzione, Pratiche comunali per ottenimento Pdc, Dia ecc….
Bacheca attrezzature ■ Geometra Geometra Luigi Gasparini - Saronno cell. 339 5708316 – bssinside@hotmail.com Cede la seguente attrezzatura Sokkia series CII Intelligent Total Station con custodia: N. 2 Prisma N. 1 Stadia telescopica con serie paline distò Leica N. 2 batterie di scorta - N. 3 Elbex Vhf 7.800
Comuni in
CARONNO VARESINO CASCIAGO CASORATE SEMPIONE. CASSANO MAGNAGO CASTELSEPRIO CASTELVECCANA CASTIGLIONE OLONA CISLAGO CITTIGLIO CUASSO AL MONTE CUGLIATE FABIASCO DAVERIO GAVIRATE GAZZADA SCHIANNO GEMONIO GERENZANO
Convenzione
ALBIZZATE Comunità Montana Valceresio ARCISATE ARSAGO SEPRIO AZZATE BARASSO BESNATE BIANDRONNO BREBBIA BUGUGGIATE BUSTO ARSIZIO CADREZZATE CAIRATE CARAVATE CARDANO AL CAMPO CARNAGO
COLLEGIO DI VARESE
Albo
Tutti gli aggiornamenti dell’albo professionale CONSIGLIO DEL 5 MAGGIO 2011 Iscrizioni Albo professionale N. Albo
Nominativo
Località, data di nascita
Residenza
3742 3743 3744
VACCARO PASQUALE CERIANI ANDREA LOCCI MASSIMO ANTIOCO
Gallarate , 28.05.1987 Varese, 22.4.1989 Garbagnate Milanese, 10.02.1978
Cassano Magnago, Via Mengoni n. 3 Castiglione Olona, Via Petrarca n. 21/b Cislago, Via San Giulio n. 7 (proveniente dal Collegio Geometri e GL di Milano)
Cancellazioni (per dimissioni) N. Albo
Nominativo
Località, data di nascita
Residenza
3452
BONAVETTI DOMENICO
Varese, 31.10.1958
3605
CALABRO’ ANTONIO
Messina, 19.06.1966
Binago, Vai 2 giugno bn. 3/b (trasferito al Collegio Geometri e GL di Como) Como, Via Bellinzona n. 266/a (trasferito al Collegio Geometri e GL di Como)
Iscrizioni Registro praticanti ■ CLERICI MATTEO – nato a Milano il 04.08.1986 – e residente a Gerenzano (VA) in Via per la Massina n. 7 – praticante c/o il geom. De Dionigi Gian Carlo – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 09.03.2011 al n. 3213 di posizione; ■ BRUZZESE ROCCO – nato a Tropea (VV) il 30.09.1988 – e residente a Cugliate Fabiasco (VA) in Via Torino n. 41 – praticante c/o il geom. Aceti Gualtiero – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 14.03.2011 al n. 3214 di posizione; ■ BIANCO DAVIDE – nato a Varese il 08.06.1991 – ed ivi residente in Via Cadore n. 18 – praticante c/o l’Arch. Cavallo Alessandro – con studio in provincia di Varese - con decorrenza 14.03.2011 al n. 3215 di posizione; ■ ANFUSO EMANUELE – nato a Busto Arsizio (VA) il 18.05.1988 – e residente a Castellanza (VA) in Via della Muffa n. 18 – praticante c/o il geom. Scaleia Daniele – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 21.03.2011 al n. 3216 di posizione; ■ D’ORIA VALENTINO – nato a Tradate (VA) il 18.10.1986 – ed ivi residente in Via Preda Mario n. 2 - praticante c/o il geom. Ferrario Claudio , con studio in provincia di Varese – con decorrenza 30.03.2011 – al n. 3217 di posizione - in possesso dei requisiti atti a sostenere l’Esame di Stato nella sessione 2011 – (v. equipollenza con delibera di Consiglio n. 58/11 del 24.03.2011); ■ SAPORITI ANDREA – nato a Tradate (VA) il 29.01.1990 – e residente a Gorla Minore (VA) in Via G. Garibaldi n. 44 – praticante c/o il geom. Alberti Fausto - con studio in provincia di Varese - con decorrenza 06.04.2011 al n. 3218 di posizione;
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COLLEGIO DI VARESE
Cancellazioni (per dimissioni) ■ DE BERNARDI CHIARA – nato a Angera (VA) il 20.12.1988 – praticante c/o l’Arch. De Bernardi Giuseppe – con decorrenza 29.01.2011 per compiuto biennio; ■ LONGINOTTI LUCA – nato a Mariano Comense (CO) il 20.11.1976 - praticante c/o l’Arch. Galli Tullio – con decorrenza 19.02.2011 per compiuto biennio; ■ DE MUNARI STEFANO – nato a Busto Arsizio (VA) il 02.09.1986 - praticante c/o il geom. Brena Stefano – con decorrenza 08.04.2011 per compiuto biennio; ■ GREGORINI MATTEO – nato a Varese il 22.10.1989 – praticante c/o l’Arch. Gregorini Gianbattista – con decorrenza 09.11.2010 per compiuto biennio; ■ COLOMBO MARINA – nata a Varese il 21.07.1982 – praticante c/o l’Ing. Civ. De Amici Angelo – con decorrenza 29.04.2011 per compiuto biennio; ■ FERRARO DOMENICO – nato a Varese il 04.08.1991 – praticante c/o il geom. Bergamo Antonino - con annullamento del periodo svolto per la motivazione: mancato rispetto dei termini previsti dall’art. 12 delle norme sul praticantato; ■ GRILLO ALESSANDRO – nato a Varese il 20.03.1987 – praticante c/o il geom. Ossuzio Massimo - con annullamento del periodo svolto per la motivazione: mancato rispetto dei termini previsti dall’art. 12 delle norme sul praticantato; CONSIGLIO DEL 16 GIUGNO 2011 Iscrizioni Albo professionale N. Albo
Nominativo
Località, data di nascita
Residenza
3745 3746 3747 3748 3749
CHIARAVALLE SIMONE SIGURTA’ GIORGIO MONCIARDINI DANIELE LEONORA ANDREA ANTONINI LUIGI
Varese , 27.02.1989 Varese, 24.04.1987 Varese, 12.05.1979 Busto Arsizio, 10.08.1985 Varese, 17.12.1945
Casorate Sempione, Via Roma n. 71 Besozzo, Via Moroni n. 45 Varano Borghi, Via V. Veneto n. 48 Marnate, Viale Lombardia n. 160 Varese, Via Europa n. 27
Iscrizioni Registro praticanti ■ PALADINI MOLGORA FRANCESCO – nato a Varese il 12.10.1991 – ed ivi residente in Via Ulisse Merini n. 47 – praticante c/o l’Ing. Civ. Marini Luciano – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 08.04.2011 al n. 3219 di posizione; ■ GOTTARDELLO STEFANO – nato a Tradate (VA) il 28.02.1991 – e residente a Vedano Olona (VA) in Via Volta n. 13 – praticante c/o l’Arch. Giani Teodolinda – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 29.04.2011 al n. 3220 di posizione; ■ CERINA LORENZO – nato a Gallarate (VA) il 14.05.1990 – e residente a Sesto Calende (VA) in Via Ferriera n. 8 – praticante c/o il geom. Besozzi Valter - con studio in provincia di Varese – con decorrenza 13.05.2011 al n. 3221 di posizione; ■ GIANETTI SIMONE – nato a Segrate (MI) il 01.06.1989 – e residente a Saronno (VA) in Via Filippo Reina n. 31 – praticante c/o in geom. Carnelli Fabio – con studio in provincia di Varese – con decorrenza 20.05.2011 al n. 3222 di posizione; Cancellazione Registro praticanti ■ TURRISI LUCA – nato a Rho (MI) il 28.09.1988 – praticante c/o l’Ing. Civ. Cremona Emilio – con decorrenza 16.11.2010 per compiuto biennio; ■ MARTINO DANIELE – nato a Busto Arsizio (VA) il 17.06.1978 – praticante c/o il geom. Piantanida Lorenzo – con decorrenza 28.04.2011 per compiuto biennio; ■ MILANI STEFANO – nato a Gallarate (VA) il 05.04.1984 – praticante c/o l’Arch. Pavesi Jacopo – con decorrenza 14.04.2011 per compiuto biennio; ■ LIVIETTI ANDREA – nato a Varese il 20.07.1986 – praticante c/o l’Arch. Casanova Angelo – con decorrenza 23.11.2010 per compiuto biennio;
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■ PASOLINI JACOPO NICOLO’ – nato a Varese il 25.12.1989 – praticante c/o il geom. Vendramin Antonio – con decorrenza 05.05.2011 per compiuto biennio; ■ MAGNANI STEFANO PAOLO – nato a Cittiglio (VA) il 03.02.1988 – praticante c/o il geom. Magnani Alberto – con decorrenza 13.05.2011 per compiuto biennio; ■ GRATTA’ MARCELLA – nata a Varese il 26.10.1985 – praticante c/o l’Ing. Civ. Civelli Luigi - con annullamento del periodo svolto per la motivazione: mancato rispetto dei termini previsti dall’art. 12 delle norme sul praticantato – con decorrenza 05.05.2011; ■ ZANELLATO ROBERTO – nato a Cittiglio (VA) il 07.02.1989 – praticante c/o il geom. Cortellezzi Silvano - con annullamento del periodo svolto per la motivazione: mancato rispetto dei termini previsti dall’art. 12 delle norme sul praticantato – con decorrenza 05.05.2011; ■ BISIGHINI NICOLO’ – nato a Varese il 15.02.1989 – praticante c/o il geom. Bisighini Franco - con annullamento del periodo svolto per la motivazione: mancato rispetto dei termini previsti dall’art. 12 delle norme sul praticantato – con decorrenza 05.05.2011; ■ RAMPONI MICHELA – nata a Angera (VA) il 20.07.1989 – praticante c/o l’Arch. Torresan Paolo – con decorrenza 21.03.2011 (studio precedente c/o l’Arch. Brighenti Alberto dal 04.09.2009 al 31.08.2010) - per interruzione pratica con decorrenza 28.01.2011, ai sensi dell’art. 12 delle Direttive sul Praticantato. Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese Alla data del 7 aprile 2011 gli iscritti all’Albo Professionale dei Geometri sono 1812 di cui 213 donne geometra. Alla data del 7 aprile 2011 gli iscritti al Registro dei Praticanti sono 220.
UN VERO AMICO LE PRENDE AL POSTO TUO
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ISTAT
Gli indici del costo delle costruzioni residenziali Fonte: ISTAT - Aggiornamento dati disponibili al gennaio 2011 anno gen. Base 1976 = 100 1977 109,5 1978 126,9 1979 145,6 1980 182,6 Base 1980 = 100 1981 112,5 1982 134,9 1983 155,2 1984 173,5 1985 187,7 1986 198,8 1987 205,3 1988 218,1 1989 230,1 1990 251,5 Base 1990 = 100 1991 103,4 1992 112,4 1993 115,6 1994 120,0 1995 121,3 Base 1995 = 100 1996 100,5 1997 103,4 1998 101,9 1999 103,6 2000 106,6 2001 109,6 2002 114,1 Base 2000 = 100 2003 108,8 2004 110,0 2005 116,2 2006 119,9 2007 125,8 2008 128,8 2009 112,2 2010 111,7
feb.
mar.
apr.
mag.
giu.
lug.
ago
set.
otto
nov.
dic.
anno
113,5 128,4 149,6 189,0
114,5 128,9 150,3 190,8
116,2 129,6 152,3 192,7
119,4 133,3 156,6 198,8
119,9 134,1 157,8 201,8
120,0 134,4 159,7 202,7
122,5 139,6 168,6 207,0
123,3 140,6 170,4 209,2
123,6 141,8 172,6 211,4
125,3 144,2 178,1 217,6
125,5 144,8 180,0 223,0
119,4 135,6 161,8 202,2
115,1 137,5 158,1 175,5 189,2 198,8 206,1 218,8 230,8 253,9
116,3 138,4 158,8 175,9 190,7 199,1 206,4 219,3 231,3 255,6
117,8 138,8 159,4 176,4 191,1 199,6 206,7 220,0 231,6 256,4
121,5 142,2 161,4 177,9 193,1 201,2 208,4 222,4 234,2 259,8
122,7 142,6 161,6 178,5 194,0 200,9 208,8 223,2 234,3 260,5
123,3 144,1 66,1 179,0 194,5 201,0 208,9 223,8 235,8 263,1
125,5 148,0 167,7 180,3 196,3 201,3 209,3 224,4 237,6 263,8
126,5 149,0 168,5 180,6 196,9 202,2 209,5 226,0 238,4 264,4
127,9 150,0 169,1 181,3 197,5 203,1 215,1 226,8 239,5 265,3
132,5 152,8 171,4 182,9 198,3 204,9 217,3 229,2 243,5 269,0
133,2 153,9 171,9 183,3 198,6 205,0 217,8 229,7 245,7 269,4
122,9 144,4 164,1 178,8 194,0 201,3 210,0 223,5 236,1 261,1
103,9 112,6 116,0 120,3 121,6
104,1 113,2 116,1 120,6 122,3
104,3 113,3 116,5 120,9 122,7
105,7 113,6 116,6 120,9 123,4
110,2 113,7 116,8 120,9 123,8
110,5 113,7 116,9 121,0 123,7
110,6 113,8 116,9 121,2 123,8
110,7 113,9 117,1 121,4 124,0
110,8 114,2 117,2 121,5 123,9
111,9 114,2 117,2 120,4 123,9
111,9 114,4 117,3 120,7 123,9
108,2 113,6 116,7 120,8 123,2
100,6 103,1 102,0 103,7 106,8 109,5 114,2
100,7 103,4 102,5 103,8 107,0 109,8 114,3
100,7 103,5 102,5 104,3 107,1 109,8 114,5
100,8 103,5 102,5 104,5 107,2 110,0 114,6
101,0 103,6 102,7 104,6 107,7 110,1 114,8
102,4 104,9 102,9 104,8 107,8 110,4 115,0
102,4 105,0 103,4 104,9 108,0 110,6 115,1
102,7 105,2 103,4 105,0 108,3 110,8 115,3
102,9 105,3 103,6 105,2 108,5 110,8 115,3
102,9 105,4 103,7 105,4 108,7 111,0 115,4
103,4 105,3 103,6 105,6 108,9 111,0 115,5
101,8 104,3 102,9 104,6 107,7 110,3 114,8
109,1 111,9 117,0 120,0 125,9 128,9 111,9 111,7
109,2 112,2 118,4 121,5 126,0 129,0 111,7 111,9
109,4 112,7 118,5 122,0 126,6 129,8 111,6 113,8
109,4 114,1 118,5 122,2 127,1 130,3 111,7 113,8
109,4 114,2 118,5 122,2 127,1 133,0 111,6 113,6
109,8 114,9 119,1 122,8 127,4 133,5 111,4 113,6
109,6 115,0 119,1 122,8 127,4 133,5 111,5 113,8
109,6 115,3 119,2 122,9 127,6 133,3 111,5 113,9
109,7 115,5 119,4 123,5 127,7 133,5 111,6 113,9
109,8 115,8 119,6 123,8 128,1 133,5 111,5 113,9
109,8 115,9 119,6 124,1 128,1 133,4 111,5 114,0
109,5
COEFFICIENTI DI RACCORDO TRA LE VARIE BASI Da base 1966 a base 1970 = 1,3482 (') Da base 1970 a base 1995 = 16,0979 (') Da base 1966 a base 1970 = 1,3514 (“) Da base 1970 a base 1995 = 16,0594 (“) Da base 1966 a base 1976 = 3,3220 Da base 1970 a base 2000 = 17,3374 (') Da base 1966 a base 1980 = 6,7470 Da base 1970 a base 2000 = 17,2960 (“) Da base 1966 a base 1990 = 17,6164
Da base 1976 a base 1980 = 2,0310 Da base 1966 a base 1995 = 21,7034 Da base 1976 a base 1990 = 5,3029 Da base 1966 a base 2000 = 23,3746 Da base 1976 a base 1995 = 6,5332 Da base 1970 a base 1976 = 2,4640 (') Da base 1976 a base 2000 = 7,0363 Da base 1970 a base 1976 = 2,4581 (“) Da base 1980 a base 1990 = 2,6110
Legenda - Da base1970 (anni 1971 e 1972) a base 1970 (anni dal 1973 al 1976) = 1,0024 (') Per gli anni 1971 e 1972 (“) Per gli anni dal 1973 al 1976
Da base 1970 a base 1980 = 5,0044 (') Da base 1980 a base 1995 = 3,2168 Da base 1970 a base 1980 = 4,9924 (“) Da base 1980 a base, 2000 = 3,4645 Da base 1970 a base 1990 = 13,0665 (') Da base 1990 a base 1995 = 1,2320 Da base 1970 a base 1990 = 13,0352 (“) Da base 1990 a base 2000 = 1,3269 Da base 1995 a base 2000 = 1,0770
43
Il Seprio
43
ISTAT
Gli indici del costo della vita, prezzi al consumo Fonte: ISTAT - Aggiornamento dati disponibili al gennaio 2011 anno gen. Base 1980 = 100 1981 417,15 1982 489,13 1983 569,46 1984 640,69 1985 696,00 Base 1985 = 100 1986 751,42 1987 785,38 1988 824,40 1989 871,36 Base 1989 = 100 1990 926,98 1991 987,11 1992 1047,23 Base 1992 = 100 1993 1092,49 1994 1138,41 1995 1182,20 Base 1995 = 100 1996 1247,75 1997 1281,11 1998 1301,83 1999 1318,89 2000 1346,93 2001 1388,37 2002 1420,07 2003 1457,85 2004 1.487,11 2005 1.510,27 2006 1543,18 2007 1566,34 2008 1.661,44 2009 1635,82 2010 1.657,76 2011 1.661,35
feb.
mar.
apr.
mag.
giu.
lug.
ago
set.
otto
nov.
dic.
anno
424,73 495,58 577,04 647,51 703,20
430,79 500,12 582,34 652,05 708,13
436,85 504,67 588,40 656,60 714,19
442,91 510,35 594,08 660,39 718,36
447,46 515,28 597,49 664,18 722,15
451,25 522,86 603,18 666,45 724,42
454,28 532,33 605,45 668,35 725,94
460,72 539,91 613,41 673,27 728,97
469,81 550,51 623,64 680,09 737,68
477,77 557,71 630,08 684,26 742,99
482,69 561,50 633,11 688,81 747,91
449,73 523,23 601,66 665,31 722,53
756,48 788,27 826,56 878,58
759,37 791,16 830,18 882,92
761,54 793,33 833,07 888,70
764,43 796,22 835,23 892,31
767,32 799,11 838,12 896,65
767,32 801,27 840,29 898,81
768,76 803,44 843,90 900,26
770,93 809,22 848,24 904,60
775,26 816,45 854,74 913,27
778,15 818,62 861,97 916,88
780,32 820,06 864,86 921,21
766,59 802,00 841,80 897,37
933,26 936,85 940,44 943,14 946,73 950,31 956,60 961,98 970,06 976,34 979,93 952,11 996,08 998,77 1003,26 1006,85 1012,23 1014,03 1016,72 1021,21 1029,28 1036,46 1039,15 1013,13 1049,03 1054,46 1058,95 1064,34 1067,93 1069,73 1070,63 1074,22 1080,51 1086,79 1088,59 1067,93 1096,76 1098,90 1103,17 1107,45 1112,77 1117,06 1118,12 1119,19 1126,65 1132,00 1132,00 1112,78 1142,69 1144,82 1148,02 1152,30 1154,43 1157,64 1159,77 1162,98 1169,38 1173,66 1177,93 1156,57 1191,81 1201,42 1207,83 1215,30 1221,71 1222,78 1227,05 1230,26 1236,66 1244,14 1246,28 1218,94 1251,41 1282,32 1305,48 1321,33 1353,02 1393,25 1424,94 1460,29 1.491,98 1515,14 1546,83 1569,99 1615,10 1639,47 1.660,20 1.666,27
1255,07 1283,54 1305,48 1323,77 1356,68 1394,47 1428,60 1465,17 1493,20 1.517,58 1549,27 1572,43 1623,63 1.639,47 1.663,85 1.672,84
1262,38 1284,76 1307,92 1328,64 1357,90 1399,34 1432,25 1467,60 1496,86 1.522,46 1552,93 1.574,87 1627,28 1.643,13 1.669,95 1.681,05
1267,25 1288,42 1310,36 1331,08 1361,56 1403,00 1434,69 1468,82 1499,30 1.524,89 1557,81 1579,75 1635,82 1.646,79 1.671,17
1269,69 1288,42 1311,57 1331,08 1366,43 1405,44 1437,13 1470,04 1502.95 1527,33 1559,02 1583,40 1.643,13 1.649,23 1.671,17
1267,25 1288,42 1311,57 1333,52 1368,87 1405,44 1438,35 1473,70 1504,17 1530,99 1562,68 1587,06 1650,44 1.649,23 1.677,26
1268,47 1288,42 1312,80 1333,52 1368,87 1405,44 1440,79 1476,14 1506,61 1533,43 1565,12 1589,50 1651,66 1.655,32 1.680,92
1272,12 1290,86 1314,02 1337,18 1371,31 1406,66 1443,22 1479,79 1506,61 1534,65 1565,12 1.589,50 1.648,01 1650,44 1.676,04
1273,34 1294,50 1316,46 1339,61 1374,96 1410,31 1446,88 1481,01 1506,61 1537,08 1562,68 1594,37 1648,01 1.651,66 1.679,70
1276,10 1298,20 1317,67 1344,49 1381,06 1412,75 1450,54 1484,67 1510,27 1537,08 1563,90 1600,47 1.641,91 1.652,66 1.680,92
1278,21 1298,20 1317,67 1345,71 1382,28 1413,97 1451,76 1484,67 1510,27 1539,52 1565,12 1.606,56 1639,47 1.655,32 1.687,01
1265,75 1288,42 1311,58 1332,30 1366,43 1403,00 1437,13 1.472,48 1.501,33 1527,53 1557,80 1.584,52 1635,82 1.648,00 1.673,60
N.B.: A partire dal febbraio 1992 l’indice è stato calcolato escludendo dai beni rilevati i tabacchi lavorati ( art. 4, legge 81 del 5 febbraio 1992). Pertanto nei calcoli nei quali intervengano indici precedenti il febbraio 1992 e indici successivi al gennaio 1992, questi ultimi devono essere moltiplicati, per ragioni di omogeneità, per il coefficiente 1,0009.
COEFFICIENTI DI RACCORDO FRA INDICI CON BASI DIVERSE
COEFFICIENTI INTERMEDI
Fra indici con base 1995 e indici con base 1995 e indici con base 1992 = 1,1410 Fra indici con base 1995 e indici con base 1989 = 1,35566 ( da febbraio 1992) Fra indici con base 1995 e indici con base 1989 = 1,3579 ( fino a gennaio 1992) Fra indici con base 1995 e indici con base 1985 = 1,6864 Fra indici con base 1995 e indici con base 1980 = 3,2160 Fra indici con base 1995 e indici con base 1976 = 6,0192 Fra indici con base 1995 e indici con base 1970 = 12,1385 Fra indici con base 1995 e indici con base 1966 = 13,5620 Fra indici con base 1995 e indici con base 1961 = 17,3036
1992/1961 = 15,1653 1992/1976 = 5,2754 1992/1989= 1,1901 1989/1966 = 9.9877 1989/1980 = 2,3685 1985/1966 = 8,0416 1985/1980 = 1,9070 1980/1970 = 3,7743 1976/1966 = 2,2531 1970/1966 = 1,1173
44 44
Il Seprio
1992/1966 = 11,8861 1992/1980 = 2,8186 1992/1989 = 1,1890 1989/1970 = 8,9394 989/1985 = 1,2420 1985/1970 = 7,1976 1980/1961 = 5,3803 980/1976 = 1,8716 1976/1970 = 2,0166 1966/1961 = 1,2758
1992/1970 = 10,6385 1992/1985 = 1,4780 1989/1961 = 12,7432 1989/1976 = 4,4328 1985/1961 = 10,2602 1985/1976 = 3,5691 1980/1966 = 4,2169 1976/1961 = 2,8747 1970/1961 = 1,4255
Per calcolare l’aggiornamento di un canone : moltiplicare l’indice attuale per l’eventuale coefficiente di raccordo e dividere per l’indice iniziale : moltiplicare il risultato per il canone iniziale ( aggiornamento 100%). Per calcolare la variazione dell’indice costo della vita, moltiplicare l’indice attuale per l’eventuale coefficiente di raccordo e dividere per l’indice inziale; sottrarre 1 dal risultat. Per l’aggiornamento del 75% moltiplicare ulteriormente per 75%. Esempio : indice iniziale gennaio 1980 172,6 (base 1976) -indice finale gennaio 1992 116,7 (base 1989) coefficiente di raccordo ( tra base 1989 e base 1976) 4,4328. ( 116,7 x 4,4328) ---------------------x 75% = 149,7861 % aumento percentuale da applicare. ( 172,6)
ISTAT
Le variazioni degli indici mensili Qui di seguito le variazioni annuali maturate, in ciascun mese rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente, previste dall’art. 24, della legge 392/1978 per immobili urbani adibiti ad uso abitazione e dall’art. 32 – modificato dall’art. 1, comma 9-sexies, della legge 118/1985 – per immobili adibiti ad uso diverso dall’abitazione. Fonte: ISTAT
Aggiornamento dati disponibili al gennaio 2011
MESE
Periodo di tempo Fine periodo ANNO MESE
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio
2009 2009 2009 2009 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2011 2011
Gazzetta Ufficiale Inizio periodo ANNO
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio
2008 2008 2008 2008 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2010 2010
ISTAT
Istat al 75%
N°
Data
0,1 0,2 0,7 1,0 1,3 1,3 1,5 1,6 1,5 1,3 1,7 1,5 1,6 1,7 1,7 1,9 2,2 2,3
0,075 0,150 0,525 0,750 0,975 0,975 1,125 1,200 1,125 0,975 1,275 1,125 1,200 1,275 1,275 1,425 1,650 1,725
247 271 302 22 49 68 91 116 143 170 198 223 249 273 301 18 48
23.10.2009 20.11.2009 30.12.2009 28.01.2010 01.03.2010 23.03.2010 20.04.2010 20.05.2010 22.06.2010 23.07.2010 25.08.2010 23.09.2010 23.10.2010 22.11.2010 27.12.2010 24.01.2011 28.02.2011
Nella tabella qui sotto le variazioni biennali maturate in ciascun mese rispetto al corrispondente mese del biennio precedente, ai fini dell’originario testo dell’art. 32, della legge 392/1978. Sono applicabili fino ad esaurimento dei rapporti pendenti, cioè fino a marzo 1986 in quanto dall’aprile 1986 è entrato a regime il nuovo testo dell’art. 32, introdotto dall’art. 1, comma 9-sexies, della legge 118/1985, che prevede l’aggiornamento annuale. L’aggiornamento biennale continuerà ad applicarsi solo se in tal modo è convenuto nei contratti di locazione.
MESE
Periodo di tempo Fine periodo ANNO MESE
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio
2009 2009 2009 2009 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2011 2011
Gazzetta Ufficiale Inizio periodo ANNO
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio
2007 2007 2007 2007 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2009 2009
ISTAT
Istat al 75%
N°
Data
3,8 3,6 3,3 3,0 2,9 2,8 2,5 2,6 2,2 1,7 1,6 1,8 1,7 1,9 2,4 2,9 3,5 3,6
2,850 2,700 2,475 2,250 2,175 2,100 1,875 1,950 1,650 1,275 1,200 1,350 1,275 1,425 1,800 2,175 2,625 2,700
247 271 302 22 49 68 91 116 143 170 198 223 249 273 301 18 48
23.10.2009 20.11.2009 30.12.2009 28.01.2010 01.03.2010 23.03.2010 20.04.2010 20.05.2010 22.06.2010 23.07.2010 25.08.2010 23.09.2010 23.10.2010 22.11.2010 27.12.2010 24.01.2011 28.02.2011
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Bimestrale d’informazione e di tecnica del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Varese Direzione e Amministrazione 21100 Varese, via San Michele 2/b Tel. 0332/232.122 Fax 0332/232.341 www.collegio.geometri.va.it sede@collegio.geometri.va.it PEC: collegio.varese.@geopec.it Autorizzazione del Tribunale di Varese n. 673 del 13-09-1994 Direttore responsabile: Roberto Stangalini Comitato di Redazione: geometra Aldo Porro Consigliere Referente geometra Lucia Cardani Consigliere Coordinatore Pubblicità: Emmedigi pubblicità 25124 Brescia, via Malta, 10 Tel. 030.224121-134 - Fax 030226031 www.emmedigi.it Progetto grafico e impaginazione: SEM - Servizi Editoriali & Multimediali 20094 Corsico (Mi), via Volta, 18 tel 02 4583153 Fax 02 4583369 www.servizieditorialiemultimediali.it Stampa: Tipografica Derthona 15057 Tortona (Al), Strada Vicinale Ribrocca/6/5 Tel. 0131 866233 Gli articoli inviati per la pubblicazione sono sottoposti all’esame del Comitato di Redazione. Le opinioni, eventualmente espresse in essi, rispecchiano esclusivamente il pensiero dell’autore, non impegnando di conseguenza la responsabilità del Comitato di Redazione. É consentita la riproduzione degli articoli citando la fonte.
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