Notiziario sulla Sicurezza | NOV - DIC 2016

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Anno VIII | numero 6 Novembre | Dicembre 2016 ISSN 2283-9356

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Noi lavoriamo sicuri ’attività di Novital Srl si basa sull’esperienza ultra decennale nel settore del sollevamento di tutto lo staff che consente di offrire un servizio di assistenza tecnica e noleggio qualitativamente elevato e una gamma di prodotti estremamente articolata.

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Direttore Responsabile Gaspare Vannicola (gaspare.vannicola@vmreditrice.it)

Rubriche Fisse

Direttore Politico Arianna De Paolis (presidente@aifesformazione.it)

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Sicurezza Impianti

Paolo Varesi Esperto in contrattazione collettiva e mercato del lavoro e in discipline giuridico prevenzionali

Adriano Paolo Bacchetta Coordinatore network Spazioconfinato.it

Antincendio

Piergiorgio Frasca Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Coordinatore Editoriale Barbara Mazzarelli (barbara.mazzarelli@vmreditrice.it ) Redazione (redazione@vmreditrice.it ) Marco Reina, Simona Laus, Noemi Olivo Comitato Tecnico-Scientifico (rts@vmreditrice.it) Ing. Gaspare Vannicola, Ing. Mario Romeo, Ing. Adriano Andrea Bacchetta, Dott. Angelo Garbellano, Ing. Massimo Granchi, Dott. Paolo Varesi, Arch. Fernando Cordella, Dott. Piergiorgio Frasca, Dott. Paolo Peretti, Avv. Lorenzo Perino Progetto grafico e impaginazione grafica@vmreditrice.it Vmr Editrice Contatti Ufficio Marketing (segreteria@vmreditrice.it | marketing@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile il prospetto relativo alle inserzioni pubblicitarie Contatti Ufficio Formazione (formazione@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile la lista dei corsi erogati Editore Vmr Editrice Srls Tel. / Fax 02.36708804 e-mail: info@vmreditrice.it Proprietà Vmr Editrice Srls Sede Legale: Via Doberdò, 22 Milano Tel. / Fax 02.36708804 e-mail: info@vmreditrice.it sito: www.vmreditrice.it Registrazioni Camera di Commercio di Milano N.REA 2095877 P.IVA 09515180967 del 03/05/2016 N.ROC: Attivato Registrazione del Tribunale n.390 del 18 settembre 2009 Stampa Publistampa Arti Grafiche via Dolomiti 36, Pergine Valsugana (TN) tel. 0461.511000 fax 0461.533914 www.publistampa.com

Fernando Cordella Membro Commissione Tecnica AIFES Medicina del Lavoro

Psicologia del Lavoro

Sicurezza Macchine

Giovanna Pirana Polo Chirurgico Confortini

Massimo Granchi Christian Trinastich MTM Consulting s.r.l. società unipersonale

Verifiche Impianti

Piattaforme ple

Claudio Malaspina OCERT

Lorenzo Perino IPAF Italia

Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro Mario Romeo S.I.A. Srl Dirigente Nazionale UIL Sicurezza Macchine Agricole Eugenio Valsoaney Centro Formaione e ricerca Merlo

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02 | Il Notiziario sulla Sicurezza | novembre - dicembre 2016


L’editoriale Gaspare Vannicola Direttore Responsabile Buongiorno a tutti care lettrici e cari lettori, L’anno 2016 volge al termine, abbiamo passato un anno insieme, la collaborazione con i nostri partners ha fatto si che la rivista crescesse in termini di contenuti, il bilancio nel complesso è positivo, rilevando attraverso l’attività di marketing svolta dai nostri commerciali, che tutti i giorni parlano con le aziende e i professionisti che la crisi permane e questo conferma le nostre difficoltà a far conoscere il nostro prodotto editoriale, nonostante tutti i nostri sforzi. Per l’anno 2017 abbiamo intenzione di rendere il “notiziario sulla sicurezza” fruibile anche online per i professionisti e aziende per dare loro modo di potersi documentare nei ritagli di tempo, attraverso applicazioni scaricabili sul tablet/smartphone. Il nostro lavoro continua, crediamo in ciò che facciamo, la sicurezza è importante e noi vogliamo continuare a informare per formare e diffondere la cultura della sicurezza. A tal proposito nel merito riporto un riquadro con la definizione di “attori della sicurezza” in azienda:

Ho voluto solo fare da tramite, chi ci leggerà avrà le necessarie conoscenze nel merito, ma siamo sicuri che sia facile per un’azienda seguire questo percorso? L’ obiettivo ideale potrebbe essere quello di snellire le pratiche burocratiche, in modo che tutte le aziende possano essere incentivate a rispettarle. Gaspare Vannicola

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SICUREZZA SUL LAVORO: AIFES FIRMA UN INNOVATIVO CONTRATTO COLLETTIVO a cura di Redazione AIFES

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lavori ai quali AIFES ha partecipato nell’ambito della Fiera “AmbienteLavoro” tenutasi a Bologna dal 19 al 21 ottobre 2016, sono stati l’occasione più propizia per la sottoscrizione di un innovativo contratto collettivo di lavoro per le figure professionali di cui al d.lgs. 81/08 e per i dipendenti di aziende ed enti che operano nel campo della formazione e della consulenza aziendale in materia di salute e sicurezza nei luoghi

di lavoro. AIFES, ANPIT, CIDEC da un lato e CISAL e Cisal Terziario dall’altro, hanno inteso realizzare una disciplina contrattuale corrispondente alle peculiarità dei settori della formazione, orientamento e consulenza aziendale in questo specifico ambito, al fine di promuovere e potenziare le migliori opportunità d’impiego in grado di soddisfare sia le esigenze dei lavoratori che delle imprese.

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Obiettivo condiviso è quello di valorizzare le potenzialità produttive e occupazionali del mercato del lavoro, mediante interventi che facilitino l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e consentano un’adeguata flessibilità nell’impiego dei lavoratori, promuovendo una moderna regolamentazione di un settore estremamente delicato che è rappresentato dalle figure professionali e dalle aziende che operano nella Formazione Continua...e Consu-


Salute e sicurezza: l’impatto dei “nuovi appalti pubblici” a cura di Lorenzo Fantini - Avvocato giuslavorista (già dirigente (anni 2003-2013) divisioni salute e sicurezza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali)

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a da tempo attesa rivisitazione della disciplina applicabile ai c.d. “appalti pubblici” è stata, infine, realizzata con la pubblicazione (nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 91, del 1° aprile 2016) del decreto legislativo n. 50/2016, di seguito d.lgs. n. 50/2016, recante attuazione nell’ordinamento giuridico italiano delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE. Di conseguenza, la normativa che regolamenta l’aggiudicazione dei contratti di concessione e degli appalti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture e che identifica le procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali di cui al decreto legislativo n. 163/2003, e successive modifiche e integrazioni, di seguito d.lgs. n. 163/2003, è stata “sostituita” da quella del d.lgs. n. 50/2016, che diviene il paradigma di riferimento degli operatori. In particolare, il d.lgs. n. 163/2003, è stato totalmente abrogato a far data dalla pubblicazione del “nuovo codice degli appalti” mentre il relativo Regolamento di esecuzione ha solo in parte cessato di avere efficacia rimanendo in diverse sue parti vigore con una tempistica in molti casi non preventivabile, essendo spesso legata alla tempestività della elaborazione e pubblicazione dei molti provvedimenti di attuazione che il d.lgs. 50/2016 contempla. Una prima, ovviamente sommaria (vale a dire con ogni riserva di approfondimento), ricognizione delle novità di potenziale e maggiore impatto in materia

di salute e sicurezza, porta a segnalare: - Il cambiamento della tecnica legislativa utilizzata per disciplinare la materia, atteso che il d.lgs. n. 50/2016 non prevede un Regolamento di attuazione ma una serie di provvedimenti, aventi spesso la forma delle linee guida di carattere generale, che verranno elaborate dall’Autorità anticorruzione, di seguito ENAC, il cui ruolo diviene quindi assolutamente centrale, e recepite in atti a valore normativo (usualmente in decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), previo “passaggio” nelle Commissioni parlamentari. - Il superamento del criterio di scelta fondato sul “massimo ribasso” a favore di quello dell’”offerta economicamente più vantaggiosa”, la quale è l’unica utilizzabile in taluni settori (es.: servizi di pulizia, sociali ed assistenziali, scolastici, ristorazione ospedaliera). - La rivisitazione dei sistemi di qualificazione delle imprese che ambiscono a stipulare contratti con le Pubbliche Amministrazioni, ora fondati su elementi premianti particolarmente significativi, alcuni dei quali (articolo 37 del d.lgs. n. 50/2016) riservati alle centrali di committenza, anch’esse tenute a qualificarsi. Ciò all’evidente scopo di favorire l’affidamento dei servizi, lavori e forniture “pubbliche” a soggetti seri e in grado di svolgere le attività in modo efficace. - L’identificazione di un limite ai subappalti nella misura del 30% dell’importo complessivo dei lavori, servizi e forniture (articolo 105, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016), quando nelle stesure precedenti del testo di legge si era prospetta-

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ta addirittura la possibilità di subappaltare l’intera attività. - L’introduzione, in piena coerenza con il rilievo attribuito al potenziamento di meccanismi di qualificazione dei contractors della Pubblica amministrazione, del meccanismo del “Rating reputazionale”, fondato sulla storia dell’impresa, vale a dire sulla correttezza dei suoi comportamenti in passato il quale prevede, ad esempio, l’esclusione da appalti e subappalti delle imprese condannate in via definitiva per alcuni reati (tra i quali il lavoro minorile). - L’identificazione di un limite piuttosto elevato (un milione di euro di valore) per l’affidamento di lavori, servizi e forniture per mezzo della consultazione negoziale di un numero di 10 aziende, senza necessità di bando. - La previsione (articolo 23, comma 16, d.lgs. 50/2016) che il costo del lavoro – nei contratti per lavori, servizi e forniture – venga determinato in base ad apposite tabelle annuali del Ministero del lavoro, sulla base della contrattazione collettiva di riferimento, se del caso (in ipotesi di assenza del contratto collettivo di settore) anche avuto riguardo al contratto collettivo applicabile in settori merceologici vicini. - La necessità di inserire nei documenti di gara l’identificazione delle “specifiche tecniche” delle prestazioni offerte (articolo 68, d.lgs. n. 50/2016), dirette ad evidenziare la qualità delle prestazioni in termini di organizzazione e competenze. - Il mantenimento (perfezionato) del meccanismo di valutazione – ovviaContinua...

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LA COMPILAZIONE DEL DVR NON E’ SOLO UN ADEMPIMENTO BUROCRATICO a cura di Redazione Aifes

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bbiamo “intercettato” in rete un interessante contributo sullo “spirito” e le “finalità” del DVR, fornito dal Dipartimento di prevenzione SPISAL -Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro – dell’azienda ULSS 9 di Treviso. Ne proponiamo alcuni stralci ai nostri lettori e agli addetti ai lavori per la funzione di stimolo che garantisce sin dalle prime battute. << … Iniziamo il nostro lavoro commentando una parola un po’ abusata negli ultimi tempi: “burocrazia”. E’ un po’ “di moda” lamentarsene e, visto il significato negativo insito nel termine, non sarebbe nemmeno sbagliato farlo; senonché, di solito, si ingloba in questa

denominazione tutto ciò che in qualche modo limita la nostra libertà d’azione e ciò di cui, al limite, siamo noi a non capire (o a non voler capire …) lo scopo e l’utilità. Il disagio che i cittadini provano nei confronti della pubblica amministrazione, accentuato dagli scandali che da un lato coinvolgono i politici e dall’altro i pubblici dipendenti, visti come “caste” di privilegiati, spiegano, anche se non giustificano, l’avversione verso ogni adempimento che viene vissuto come una “vessazione” da chi è impegnato in un’attività imprenditoriale o professionale. (…). La valutazione dei rischi e la conseguente elaborazione del documento

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NON sono burocrazia. Come è vero che non si può concepire la sicurezza come qualcosa di separato dal lavoro, opzionale e sovrapposto, come se ci fosse una dicotomia tra le due cose, non si dovrebbe neppure pensare che il documento di valutazione dei rischi, per quanto necessario, possa essere sufficiente per il solo fatto di esistere. Quand’anche fosse perfetto sul piano dei contenuti, cosa che non capita quasi mai, la valutazione del rischio è un’attività in continuo divenire; in ogni momento, ogni azione deve essere preceduta dall’analisi di ciò che potrebbe verificarsi (pericolo), dal calcolo della probabilità (rischio) che ciò succeda e dall’individuazione Continua... delle modalità di


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La nostra missione:

Garantire una sicurezza che Salva la Vita!

Associazione LineaVita

Sede operativa: Via Doberdò 22, 20126 Milano Tel/Fax +39 02.89055936 segreteriasoci@lineavita.org www.lineavita.org

L’Associazione Linea Vita è un’Associazione No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare informazioni corrette e fornire formazione adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività.


Modulo di iscrizione 2017

Modulo 2016 da inviare via emaildiaiscrizione segreteriasoci@lineavita.org daoppure inviare via email a segreteriasoci@lineavita.org via PEC mail.alv@pec.lineavita.org oppure via PEC mail.alv@pec.lineavita.org N............................................................................................................................................................................................................................ ome Cognome Nome CogNome ............................................................................................................................................................................................................................ C............................................................................................................................................................................................................................ f Professione Cf ProfessioNe ............................................................................................................................................................................................................................ T............................................................................................................................................................................................................................ itolo di studio T............................................................................................................................................................................................................................ iTolo di sTudio Indirizzo Città Prov. ............................................................................................................................................................................................................................ iNdirizzo CiTTà Prov. ............................................................................................................................................................................................................................ T............................................................................................................................................................................................................................ el Fax Email Tel fax email ............................................................................................................................................................................................................................

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6) usufruire delle convenzioni stipulate con centri di formazione ALV con lo sconto del 15% sul costo del corso 7) ai dipendenti delle aziende, ALV riesce, in collaborazione con Sia Ingegneria a dare la formazione gratuita ai propri dipendenti.

MModalità odalità di di PagaMento pagamento

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Informativa ai sensi D.Lgs 196/2003 Informativa ai sensi D.Lgs 196/2003 I dati personali contenuti nella scheda verranno trattati in forma elettronica e cartacea. L’interessato può esercitare tutti i diritti I dati personali contenuti nella scheda verranno trattati in forma elettronica e cartacea. L’interessato può esercitare i diritti previsti previsti ai sensi della Legge 675/96 e D.Lgs. n. 196/2003, quali il diritto di aggiornare, rettificare od anchetutti cancellare i dati. ai sensi della Legge 675/96 e D.Lgs. n. 196/2003, quali il diritto di aggiornare, rettificare od anche cancellare i dati.


ULTERIORI CHIARIMENTI DI PREVENZIONE INCENDI

PER LE STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE IN ARIA APERTA CON CAPACITA’ RICETTIVA SUPERIORE ALLE 400 PERSONE a cura di Fernando Cordella - Presidente A.N.P.P.E. VV.F

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on decreto ministeriale 28 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.61 del 14 marzo 2014, è stata emanata la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture turistico-ricettive in aria aperta (campeggi, villaggi turistici, ecc) con

capacità ricettiva superiore alle 400 persone. Il 12 settembre 2014 con nota prot. D.C. PREV. 11002 si sono forniti ulteriori chiarimenti ed indirizzi applicativi che hanno precisato la strutturazione secondo uno schema innovativo che contempla la possibilità di seguire, limitatamente

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alle attività esistenti, due percorsi applicativi tra loro alternativi. 1) Quello tradizionale “prescrittivo” che riguarda le attività di nuova realizzazione che per quelle esistenti - Titolo I - Attività di nuova costruzione. Del Titolo I vengono pertanto approfondite alcune Continua... tematiche legate a Distanze di protezio-


Ambienti sospetti di inquinamento o confinati: cosa dobbiamo imparare dagli errori del passato? a cura di Adriano Paolo Bacchetta

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uando si parla di attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, immediatamente viene in mente il riferimento al DPR 177/2011 (GU n. 260 dell’8/11/2011), quasi che questo testo legislativo possa effettivamente rappresentare la chiave di volta per la riduzione del fenomeno infortunistico legato a queste specifiche attività. Ma ovviamente è un errore. Di per se stesso, rispetto a quanto previsto nell’ambito del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., il Decreto non introduce (quasi) nulla di sostanziale rispetto a quanto si ritiene dovrebbe essere fatto per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori impegnati n queste attività a elevato rischio. Il Decreto, che ricordiamo nasce come “Regolamento recante norme per la

qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”, non contiene nessun tipo di riferimento rispetto alle modalità con le quali affrontare la valutazione dei rischi per queste attività. In effetti, rimandando alla definizione di un complessivo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi (come previsto dagli articoli 6, comma 8, lettera g), e 27 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81), il DPR 177/2011 disciplina il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi destinati a operare nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Di là dal prevedere

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nuovi adempimenti burocratico/amministrativi (certificazione dei contratti di subappalto), nomina del Rappresentante del datore di lavoro committente (la cui effettiva funzione è tuttora oggetto di discussione tra gli addetti lavori), estensione a un giorno della durata delle attività d’informazione da somministrare agli esecutori dell’opera (siano questi lavoratori autonomi oppure i lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice o il loro stesso datore di lavoro - ove impiegato nelle medesime attività) il Decreto precisa che, durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, dev’essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o,Continua... ove impossibile, ri-


Comportamento e sicurezza: L’approccio della Psicologia del lavoro alla sicurezza e alla prevenzione a cura di Dott. Piergiorgio Frasca

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a variabile più critica ed anche meno “progettabile” di ogni sistema organizzativo è certamente la sua componente umana che si esprime concretamente tramite i comportamenti sul lavoro. Il comportamento umano è un fattore sempre presente nella dinamica dei processi lavorativi ed il suo ruolo a volte appare cruciale nell’accadimento di un evento, quale un incidente o un infortunio, mentre altre volte appare piuttosto secondario. Ogni comportamento è determinato da molteplici fattori, ognuno dei quali è difficilmente isolabile dagli altri. E’ pertanto difficile fare delle generalizzazioni o delle valutazioni aprioristiche su quanto influiscono, ad esempio nel comportamento che determina l’infortunio, le variabili fisiologiche o ambientali o quelle personali. Parimenti non sono di grande aiuto nello spiegare le cause di un infortunio l’approccio legale, centrato sulla responsabilità personale e sulla ricerca della colpevolezza, né l’approccio tecnicistico che si focalizza sulla relazione causaeffetto che si riscontra nella dinamica dell’accadimento. Entrambi questi approcci si focalizzano sui momenti finali dell’accadimento dell’evento e sulle sue cause ed effetti immediati, enfatizzando inevitabilmente il comportamento che ha dato luogo all’infortunio, senza però risalire ad eventuali cause pregresse. La conseguenza è che ogni infortunio presenta peculiarità proprie e difficilmente generalizzabili, se non nella generica forma di “cause dovute a Fattore umano” al quale non a caso, vengono addebitati circa l’85% delle cause di infortunio.

Le ricerche in materia di psicologia della sicurezza hanno da tempo evidenziato i limiti degli approcci citati e messo in evidenza che raramente l’infortunio è determinato da una unica causa (ad esempio un errore umano) ma che spesso esso si verifica a seguito di una catena di eventi l’ultimo dei quali è spesso il tentativo, non riuscito, dell’operatore di rimediare ad una situazione ormai compromessa, le cui cause originarie possono risalire a tempi anche lontani. L’approccio della psicologia del lavoro alla sicurezza e alla prevenzione si focalizza su tutte le componenti e le relative relazioni che in qualche misura hanno avuto una parte nel determinarsi della situazione in cui si è verificato l’evento infortunistico. L’approccio psicologico alla sicurezza parte dalla constatazione che l’attività lavorativa si svolge in un contesto socio-

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tecnico, caratterizzato da variabilità e complessità e da una rete di relazioni psicosociali che non possono venire trascurate, in quanto sono parte integrante del sistema e ne influenzano il funzionamento. Ogni organizzazione produttiva può venire rappresentata come un sistema socio-tecnico composto da quattro sottosistemi in interazione tra loro (vedi figura): • un sottosistema ambiente (A) • un sottosistema uomo (U) • un sottosistema tecnologico (T) • un sottosistema organizzazione (O) In un sistema socio-tecnico, dati i suoi scopi produttivi, la tecnologia impiegata e le altre variabili tecniche, ambientali ed organizzative hanno un ruolo importante nel determinarne le condizioni di funzionamento. Se tali variabili non sono bene controllate, possono essere fonte Continua...

Sottosistemi di un sistema socio-tecnico e loro mutue relazioni

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di Dott. Piergiorgio Frasca  Servizi di Psicologia del lavoro e sviluppo organizzativo, Formazione e aggiornamento per la sicurezza e salute sul lavoro, Ergonomia

____________________________________________________________________________ Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative, per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I servizi offerti comprendono: Servizio di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro. Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio del rischio di stress da lavoro Servizio di monitoraggio sullo stress lavoro correlato Formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro e sul rischio di stress correlato al lavoro. Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazione attuata Progettazione e realizzazione di attività formative Progettazione e realizzazione di interventi di Behavior Safety Valutazione ergonomica delle mansioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative. Valutazione conoscenza e competenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13) Servizio di valutazione, intervento e monitoraggio del rischio stress correlato al lavoro Studio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, intervento e monitoraggio sul rischio di stress da lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. secondo le modalità indicate dalla Commissione Consultiva permanente (CM del 18/11/2010). Per la valutazione dei dati oggettivi sono utilizzate specifiche check-list, mentre per i fattori soggettivi sono utilizzati appositi questionari somministrabili anche on-line. I risultati con la valutazione del rischio riferita ai fattori di rischio del Contesto lavorativo e del Contenuto del lavoro e l’indicazione delle criticità rilevate sono illustrati in una relazione dettagliata e sintetizzati con grafici e tabelle un cui esempio è riportato sotto. Il Servizio viene svolto su tutto il territorio nazionale e su qualsiasi comparto lavorativo, compreso l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A. Di seguito è riportato un esempio di analisi realizzata con il questionario QUERTI SLC.

Test ITALSIC di valutazione della conoscenza e competenza linguistica per lavoratori stranieri In relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSIC espressamente dedicato alla valutazione delle conoscenze e competenze nella lingua italiana con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro. Il Test è di semplice utilizzo e non richiede competenze specialistiche per la somministrazione. Per l’elaborazione dei risultati è utilizzato uno specifico software acquistabile con la prima fornitura del test. Apposite istruzioni guidano l’utilizzatore, ad esempio l’RSPP, in tutte le fasi di impiego. Il Test è acquistabile inviando la richiesta tramite e-mail a Studio Frasca, al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni. E’ anche possibile la somministrazione del test on line.

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PIATTAFORME PLE

IPAF lancia eventi in anteprima al SaMoTer 2017

Le prove pratiche dei primi corsi e-learning, un materiale formativo all’avanguardia, il corso per trasportatori e la piazza della sicurezza a cura di IPAF ITALIA

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a promozione all’uso in sicurezza dei mezzi di accesso aereo è al centro delle molte attività di IPAF, International Powered Access Federation. Il programma formativo più riconosciuto al mondo, ritenuto prodotto di eccellenza in ogni Paese in cui IPAF è presente con i suoi Centri di formazione autorizzati, è infatti l’elemento attorno cui ruotano le iniziative IPAF. Strettamente collegata all’aggiornamento annuale dei contenuti del programma formativo è l’implementazione di una banca dati incidenti, che consente di poter analizzare, conoscere e comprendere a fondo gli eventi negativi che coinvolgono l’utilizzo di mezzi mobili di accesso aereo. La banca dati è disponibile sul sito web www.ipaf.org e dà la possibilità di effettuare segnalazioni anonime di incidenti, in modo tale che la privacy del soggetto rimanga tutelata. Periodicamente IPAF provvede alla pubblica-

zione dei risultati che vengono diffusi e promossi presso il mercato del sollevamento aereo attraverso pubblicazioni ed eventi dedicati. Dai risultati emersi è stato possibile focalizzare meglio l’attività della Federazione su quegli elementi che, più di altri, sono risultati determinanti nel verificarsi di eventi infortunistici, in primis il programma formativo, che dal prossimo mese di compie un enorme passo in avanti, grazie a una nuova generazione di strumenti per l’apprendimento. Dopo due anni di ricerche, test e ingenti investimenti, i nuovi materiali per l’apprendimento sono, infatti, pronti a offrire flessibilità e interattività, mantenendo invariata la qualità e l’importanza della formazione pratica. Con questi nuovi strumenti didattici la Federazione intende supportare i suoi istruttori rafforzando le loro competenze e la loro professionalità e fornendo loro soluzioni innovative sul piano tecnologico.

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Gli operatori di PLE da formare avranno quindi la possibilità di portare a termine la parte teorica del corso tramite un innovativo modulo di e-learning interattivo da frequentare online, quando lo desiderano, ovunque si trovino, su qualsiasi dispositivo e con i propri tempi. Chi preferirà invece frequentare il corso teorico ‘canonico’ – cioè tenuto e guidato da un istruttore IPAF, in un’aula – potrà comunque godere delle stesse avanzate grafiche, delle nuove animazioni e tecniche di apprendimento continuando a interagire con l’istruttore e con i compagni di corso. Tutti gli operatori, sia che completino la prima parte del corso con il modulo di e-learning o in aula, dovranno comunque sostenere un esame teorico, presso un Centro di formazione IPAF attivo, per poter poi accedere al corso pratico e alla relativa prova pratica, anch’essa tenuta da un istruttore IPAF. Al superamento di questa prova, gli operaContinua...

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L’ascensore: un impianto sicuro (se adeguatamente gestito) a cura dell’ Ing. Claudio Malaspina

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li i Contrariamente a quanto molti pensano, l’ascensore è una delle macchine più sicure e controllate che l’uomo abbia mai inventato. Infatti, le origini della letteratura tecnica in materia risalgono ai primi del ‘900 mentre la normativa che ne delinea gli aspetti, pur con alcune zone d’ombra, si evolve nel tempo con l’evolversi della tecnologia e ha nel Regio Decreto n. 1404 del 1927 la sua prima formulazione. Il legislatore italiano, con lo sguardo prima e poi tramite comitati tecnici, si

è sempre confrontato con le esperienze tecniche degli altri Paesi, individuando così dei componenti la cui funzionalità permette di ottenere un alto livello di sicurezza. Vediamone alcuni. Sicuramente fra i componenti che garantiscono la sicurezza delle persone che usano l’ascensore, di tipo elettrico a funi, si può considerare l’azione combinata del limitatore di velocità e del paracadute. Il limitatore di velocità tiene costantemente sotto controllo la velocità di

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discesa della cabina e, in quelli più moderni, anche quella di salita. Quando la velocità della cabina supera il limite stabilito dalla normativa, il limitatore di velocità aziona il paracadute che ferma la cabina dell’ascensore prima che questa vada a “sbattere” nella fossa. Il limitatore di velocità con l’evoluzione della tecnica è stato dotato di un contatto elettrico che, quando viene azionato per l’eccesso di velocità della cabina, interrompe la catena delle sicurezze togliendo così Continua... Un corrente al motore dell’ascensore.

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I nostri servizi Certificazione ascensori DPR 162/99 s.m.i.; Verifica periodica e straordinaria ascensori montacarichie piattaforme elevatrici per disabili DPR 162/99 e s.m.i.; Verifica periodica e straordinaria impianti di messa a terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche DPR 462/01; Verifica periodica e straordinaria impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione DPR 462/01; Verifiche periodiche apparecchi di sollevamento materiali, persone ed idroestrattori D.Lgs. 81/08, art 71, comma 11 e All. VII - D.M. 11 aprile 2011. Contattaci presso la sede piĂš vicina: OCERT S.r.l. Torino Sede legale e amministrativa Via Spalato 65/B, 10141 Torino Tel: 011.3191611 - 011.3822752 Fax: 011.3804222 info@ocert.it Alessandria Via IV Martiri 97/B 15122 Casalbagliano (AL) Tel e Fax: 0131.39139 amministrazione.al@ocert.it Novara Via G. Battistini 10, 28100 Novara Tel e Fax: 0321.450759 amministrazione.novara@ocert.it Grottaglie Via Salita Immacolata 6 74023 Grottaglie (TA) Tel e Fax: 099.5628093 areasud-puglia@ocert.it Busto Arsizio Viale Venezia 13 21052 Busto Arsizio (VA) Tel: 0331.1586787 amministrazione.va@ocert.it

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Dal rischio... Al rischiare

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MEDICINA DEL LAVORO

Una pelle pronta per il cambio di stagione a cura di Giovanna Pirana

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l periodo estivo per alcune malattie della pelle è un toccasana. In particolare, la dermatite atopica, la psoriasi e la dermatite seborroica migliorano nella maggior parte dei casi. Poi l’estate passa e arriva l’autunno. Cosa dobbiamo aspettarci riguardo le malattie della pelle? E come mantenere la pelle sana prevenendo le ricadute invernali? L’esposizione al sole causa attivazione dei melanociti, aumento della produzione di melanina (abbronzatura) e aumento di spessore dell’epidermide. Pertanto a fine estate la pelle si desquama. Quindi è bene idratarla di frequente con creme idratanti soprattutto dopo il bagno. Oltre a renderla più bella e soffice, l’uso regolare di emollienti limita il foto-danneggiamento della cute. Una corretta idratazione (con le creme giuste) è l’atto più importante per mantenere la pelle sana e prevenire le dermatiti. La dermatite atopica è la malattia infiammatoria cutanea più frequente. Ne sono

colpiti il 5-20% dei bambini e il 5% degli adulti ed è causata da un difetto della barriera epidermica che determina secchezza cutanea e secondariamente infi ammazione, a cui si sovrappongono fenomeni immunologici complessi. E’ dimostrato che idratare regolarmente la pelle del neonato serve a prevenire la comparsa della malattia nei primi mesi di vita. Per quanto riguarda i bambini e gli adulti, idratare regolarmente la cute è molto importante nella terapia e nella prevenzione delle recidive della malattia, riduce la irritabilità della cute e la necessità di terapie farmacologiche. Nei casi di recidiva, qualora il trattamento topico non fosse sufficiente, possiamo avvalerci di terapia sistemiche quali brevi cicli di steroidi, la fototerapia (con raggi UVA o UVB), la ciclosporina o l’azatioprina. Diversi nuovi farmaci sono attualmente in fase di studio, come il Dupilumab, (un anticorpo monoclonale che blocca la interleuchina 4 e 13), che certamente saranno di grande ausilio nel prossimo

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futuro nella terapia delle forme gravi e resistenti. Anche l’impiego di probiotici orali con combinazioni di batteri (Lactobacillus salivarius e Bifi dobacterium breve) protratto per almeno due mesi può essere utile per prevenire le recidive della dermatite atopica dopo l’estate. La psoriasi, che pure ha un andamento cronicorecidivante e migliora d’estate, si giova dell’applicazione di emollienti: particolarmente indicati sono i topici contenenti urea al 10%. Nei casi di malattia più aggressiva si può associare la fototerapia con raggi UVB a banda stretta. Molti farmaci sistemici sono disponibili per la psoriasi moderata-severa, dai più “vecchi” e noti come metotrexato e ciclosporina, ai più recenti farmaci biologici che utilizziamo da circa 10 anni con ottimi risultati di effi cacia. Nei pazienti riluttanti ai farmaci la balneoterapia o balneo- fototerapia presso stabilimenti termali idonei è utile. La pelle può essere interessata indirettamente in seguito a malattie infettive tipiche del periodo invernale, mediate da virus respiratori e intestinali. Sono generalmente patologie a esordio acuto ma autorisolventi e includono l’orticaria acuta, la acrodermatite papulosa e la pitiriasi rosea, e le vasculiti dei piccoli vasi. La maggior parte di queste forme si risolvono senza alcun trattamento o con la sola terapia sintomatica (antistaminici o antinfiammatori). Vanno tuttavia inquadrate adeguatamente per escludere che siano associate a patologie più rilevanti. Continua...

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PERCHÉ LA FORMAZIONE É UN BUON INVESTIMENTO. a cura di Eugenio Valsoaney

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a formazione è un costo non solo in termini di organizzazione ma anche a motivo della perdita di tempo produttivo quando avviene durante le ore lavorative. Sempre più imprese, tuttavia, si rendono conto che quando è organizzata bene, i benefici che apporta sono di gran lunga superiori ai costi.

Progettare un programma di formazione efficace non è facile ed è per questo che è altamente raccomandato di collaborare con partner esperti e competenti che possono aiutare ad impostare e sviluppare programmi didattici di alto profilo e con grande valore aggiunto. La formazione sulla sicurezza sul lavoro è uno dei modi più efficaci per ridurre gli infortuni ed è stato dimostrato che

migliora la fidelizzazione dei dipendenti. I collaboratori capaci sono fondamentali per qualsiasi azienda, soprattutto per quelle di successo. Ecco quindi che l’investire in formazione e promuovere il concetto di sicurezza sono gli strumento più efficaci per sviluppare le competenze dei lavoratori, nella consapevolezza che nessuno deve essere vittima di un incidente sul lavoro. Continua...


PERCHÉ LA FORMAZIONE É UN BUON INVESTIMENTO

L’importanza della formazione in ambito forestale Pochi lo sanno ma la silvicoltura è una delle attività più pericolose: gli addetti hanno 6 volte più probabilità di incidenti mortali sul posto di lavoro di un operaio edile. Non è certamente una probabilità favorevole. Prevenire gli infortuni e le malattie causate dal lavoro deve quindi essere una priorità per tutti, aziende e lavoratori. È dimostrato che una formazione efficace contribuirà a rendere questi ultimi più consapevoli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, aiuterà a sviluppare il business aziendale evitando il dramma sociale degli incidenti e dei problemi di salute, concorrerà ad evitare i costi finanziari e le malattie professionali. La Legge impone di fornire informazione, istruzione ed addestramento adeguati e specifici per garantire, per quanto ragionevolmente possibile, la sicurezza dei collaboratori. Formazione significa dunque in primo luogo aiutare le persone ad imparare a svolgere un compito, istruire Continua...

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Scelta e utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) a cura di Massimo Granchi e Christian Trinastich

I

Dispositivi di Protezione Individuale devono essere messi a disposizione dei lavoratori, da parte del datore di lavoro, ogni qual volta i rischi non possano essere ridotti mediante misure tecniche di prevenzione, tramite mezzi di protezione collettiva oppure con misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. In particolare, il datore di lavoro è tenuto a rispettare gli obblighi riportati, a riguardo, all’art. 77 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Nel presente articolo sarà effettuata una veloce disamina delle richieste del decreto rispetto ai DPI anche in funzione del nuovo Regolamento CE inerente i Dispositivi di Protezione Individuale che andrà a sostituire l’attuale Direttiva 89/686/CEE.

DPI – Obblighi del datore di lavoro Il D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i. analizza obblighi e responsabilità relativamente alla scelta e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nel Titolo III. La definizione di DPI, riportata in art. 74, è la seguente “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Dalla definizione si evince immediatamente un concetto molto chiaro: ogni DPI è inteso per essere indossato e tenuto da un solo operatore. Il dispositivo è inteso come

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individuale proprio perché il suo fine è quello di proteggere la singola persona che indossa in quel momento quello specifico dispositivo di protezione. Questo implica che, laddove siano presenti più operatori esposti allo stesso pericolo, tutti dovranno indossare i medesimi dispositivi di protezione rispetto a quel pericolo, qualora dalla valutazione dei rischi emerga questa necessità. Quest’ultima affermazione ci porta ad una nuova analisi: quando devono essere utilizzati i DPI? E quali DPI scegliere in funzione dei rischi da cui è necessario proteggere l’operatore? Sappiamo che l’obbligo principale del datore di lavoro (art. 17) è quello di effettuare una valutazione diContinua... tutti i possibili


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