Sedicesimo notiziario maggio- giugno

Page 1

Anno IX | numero 3 Maggio | Giugno 2017 ISSN 2283-9356

| Spedizione in abb. postale Poste Italiane Spa Sped in abb postale d.l. 353/2003 (conv.in l. 27/02/2014 n.4) art.1 comma 1 lom/mi 5488 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 |

| i n n ova zi one | r i ce rc a | a ggi or na me nto |

CON IL PATROCINIO DI:

rv

via Doberdò 22, 20126 Milano | tel/fax 02.36708804 | www.vmreditrice.it Garantire una La nostra missione:


Con il patrocinio di

Associazione Naziona le professionisti per la Prevenzione, l’Emergenza e la Sicurezza dei Vigili del Fuoco.

Siamo impegnati a informare e formare per la SICUREZZA!

Trascorri un anno in sicurezza con il Notiziario

> Servizio completo sui Sistemi Linea Vita

Anno IX | numero 2 Marzo | Aprile 2017 ISSN 2283-9356

Anno IX | numero 3 Maggio | Giugno 2017 ISSN 2283-9356 | Spedizione in abb. postale Poste Italiane Spa Sped in abb postale d.l. 353/2003 (conv.in l. 27/02/2014 n.4) art.1 comma 1 lom/mi 5488 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 |

Anno IX | numero 2 Marzo | Aprile 2017 ISSN 2283-9356

| i nnovazi one ||Spedizione ricerca | aggi or namento | in abb. postale Poste Italiane Spa Sped in abb postale d.l. 353/2003 (conv.in l. 27/02/2014 n.4) art.1 comma 1 lom/mi 5488 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 |

> Corsi Certificati

| Spedizione in abb. postale Poste Italiane Spa Sped in abb postale d.l. 353/2003 (conv.in l. 27/02/2014 n.4) art.1 comma 1 lom/mi 5488 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 |

| i nn ova z i o n e | r i ce rc a | a g gi o r n a m en to |

| i nnovazi one | ricerca | ag gior namen to |

Corsi di Formazione Editoria Ufficio Grafico

> Graphic Design e Comunicazione

Progettazione Sistemi Linea Vita

CON IL PATROCINIO DI:

> Pubblicazioni di carattere Tecnico-Scientifico

via Doberdò 22, 20126 Milano | tel/fax 02.36708804 | www.vmreditrice.it

| EmmeV Serv

CON IL PATROCINIO DI:

Srls

rv

La no str a mi s sione:

Associazione LineaVita

Sede ope r ati va: Via Dobe rdò 22, 20126 Milano Tel/ Fax +39 02.89055936 seg reteriasoci@lineavi ta.o rg ww w.lineavita.o r g

info@vmreditrice.it | redazione@vmreditrice.it | www.vmreditrice.it

CON IL PATROCINIO DI:

via Doberdò 22, 20126 Milano | tel/fax 02.36708804 | www.vmreditrice.it Gar anti r e una sicu r ezza che Sa lva la Vita! L’Associazione Linea Vi ta è un’Associazione No-P rofit che si p refigge lo s copo di divulga re in formazioni corrette e forni re formazione adegua ta in rispet to al le norme tecniche p reposte in ma teria di sicu rezza sul la voro, ed in parti colar modo in di fesa degli ope ratori sot toposti al peri colo di cadute dal l’al to durante la loro attività.

via Doberdò 22, 20126 Milano | tel/fax 02.36708804 | www.vmreditrice.it

| EmmeV Serv Srls



Direttore Responsabile Gaspare Vannicola (gaspare.vannicola@vmreditrice.it)

Rubriche Fisse

Coordinatore Editoriale Cinzia Bianchi (cinzia.bianchi@vmreditrice.it)

Anticaduta

Sicurezza Impianti

Alberto Pincigher Responsabile Comitato Tecnico Scientifico ALV. Associazione Linea Vita

Adriano Paolo Bacchetta Coordinatore network Spazioconfinato.it

Antincendio

Psicologia del Lavoro

Sicurezza Macchine Agricole

Fernando Cordella Presidente A.N.P.P.E. Vigili del Fuoco

Piergiorgio Frasca Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Paolo Peretti Centro Formazione e ricerca Merlo

Sicurezza nelle scuole

Sicurezza Macchine

Monica Mioccio

Massimo Granchi Christian Trinastich MTM Consulting s.r.l. società unipersonale

Redazione (redazione@vmreditrice.it ) Marco Reina, Noemi Olivo, Monica Mioccio, Cinzia Bianchi Comitato Tecnico-Scientifico (rts@vmreditrice.it) Ing. Bacchetta Adriano Paolo, Arch. Cordella Fernando, Dott. Frasca Piergiorgio, Ing. Granchi Massimo, Dott. Peretti Paolo, Ing. Pincigher Alberto, Ing. Romeo Mario, Ing. Vannicola Gaspare Progetto grafico e impaginazione grafica@vmreditrice.it irene.molin@vmreditrice.it Vmr Editrice Srls

Medicina del Lavoro Giovanna Pirana Polo Chirurgico Confortini

Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro Mario Romeo S.I.A. Srl Dirigente Nazionale UIL

Contatti Ufficio Marketing (segreteria@vmreditrice.it | marketing@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile il prospetto relativo alle inserzioni pubblicitarie Contatti Ufficio Formazione (formazione@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile la lista dei corsi erogati Editore Vmr Editrice Srls Tel. / Fax 02.36708804 e-mail: info@vmreditrice.it Proprietà Vmr Editrice Srls Sede Legale: Via Doberdò, 22 Milano Tel. / Fax 02.36708804 e-mail: info@vmreditrice.it sito: www.vmreditrice.it Registrazioni Camera di Commercio di Milano N.REA 2095877 P.IVA 09515180967 del 03/05/2016 N.ROC: 26858 Registrazione del Tribunale n.390 del 18 settembre 2009 Stampa Publistampa Arti Grafiche via Dolomiti 36, Pergine Valsugana (TN) tel. 0461.511000 fax 0461.533914 www.publistampa.com

© Copyright

La collaborazione è gradita, utile e gratuita. Tutti gli interessi sono invitati a mettersi in contatto con la redazione. I dattiloscritti, le fotografie, i disegni non si restituiscono anche se non vengono pubblicati. Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la direzioni della rivista. La società editrice si riserva il diritto di non pubblicare e in ogni caso declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione contenta nella rivista. Riprodurre parte dei testi è permesso evidenziando la fonte.

Tutela della privacy

Nel caso siano allegati alla rivista, o in essa contenuti, questionari oppure cartoline commerciali, si rende noto che i dati trasmessi verranno impiegati per i principali scopi di indagini di mercato e di contatto commerciale, ex D.L. 123/97. Nel caso che la rivista Le sia pervenuta in abbonamento, si rende noto che l’indirizzo in nostro possesso potrà venire impiegato anche per l’inoltro di altre riviste o di proposte commerciali. È in ogni caso diritto dell’interessato, in qualsiasi momento, richiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento ai sensi della L.675/96

Abbonamenti

6 uscite bimestrali € 60,00 Arretrati € 12,00 salvo esaurimento scorte Versamento su c/c IT14B0326801607052256584470 Intestato a Vmr Editrice Srls - Via Doberdò, 22 - 20126 Milano


Sommario 26 Affrontare e contrastare il

4

58 Missione imprenditoriale

5

dissesto idrogeologico

per il settore delle costruzioni in Kenya ed Etiopia

Dispositivi di ancoraggio per lavori in quota | Alberto Pincigher

18 Sicurezza degli impianti nelle scuole | Monica Mioccio

59 D IGITAL&BIM Italia 2017 61 SAME Explorer 120 –

Novantesimo Limited Edition, il primo trattore configurabile e acquistabile esclusivamente on line.

L’editoriale

21 Antincendio | Fernando Cordella Loredana Cruciani

28 Spazio Confinato | Adriano Paolo Bacchetta

34 Psicologia del Lavoro | Piergiorgio Frasca

37 Sicurezza Macchine | Massimo Granchi

46 Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro | Mario Romeo

51 Medicina del Lavoro | Giovanna Pirana

54 Formazione e Ricerca | Eugenio Valsoaney

| 03


L’editoriale Buongiorno a tutti care lettrici e cari lettori, In questo editoriale voglio solo dar voce al lavoro effettuato dall’Inail , visto che siamo nel periodo estivo dove ci sono concerti in ogni dove , e quindi mi sembra doveroso evidenziare alcune criticità che si verificano nel montaggio e smontaggio dei palchi. È stato istituito un gruppo di lavoro - promosso e coordinato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali - che è arrivato, tra le altre cose, a redigere il Decreto interministeriale sulla sicurezza dei palchi e degli allestimenti fieristici del 22 luglio 2014, un decreto che ha esteso al comparto dell’organizzazione dei grandi eventi di spettacolo le disposizioni in materia di prevenzione previste dal titolo IV del “Testo unico per la sicurezza” per i cantieri temporanei e mobili. Nel documento correlato alla ricerca, dal titolo “Palchi per spettacoli ed eventi similari. Leggi, norme e guide. Stato dell’arte in Italia, Inghilterra e USA”, si fa il punto su leggi, norme e guide prendendo in considerazione una sola tipologia di OT, il palco “che è costituito da una pedana, dalle strutture verticali e dalla struttura di copertura”. Ricordiamo innanzitutto la definizione di Opera Temporanea (OT). Se nella legislazione italiana “non è presente una definizione per OT”, nel documento “si propone la seguente definizione: si intende per opera temporanea (OT) impiegata per spettacoli musicali, cinematografici e teatrali, un’opera di ingegneria civile che è progettata per essere montata e smontata diverse volte, caratterizzata dalla temporaneità, in quanto deve essere rimossa dopo il raggiungimento degli scopi per i quali è stata concepita e comunque entro i periodi previsti dal progettista e che può essere successivamente riutilizzata dopo adeguati controlli”. Il documento si sofferma poi sul contesto italiano e ricorda i vari documenti di riferimento per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzature da impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche. Innanzitutto il decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (il cosiddetto ‘Decreto del fare’) - coordinato con la legge di conversione n. 98 dell’8 agosto 2013 - stabilisce che gli ‘spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e le manifestazioni fieristiche’ siano inseriti nel campo di applicazione del titolo IV ‘Cantieri temporanei o mobili’ del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Si ricorda poi che il già citato ‘ Decreto palchi e fiere’, del 22 luglio 2014, “prende in considerazione sia gli ‘spettacoli musicali, cinematografici e teatrali’ che le ‘manifestazioni fieristiche’”. Mentre la circolare n. 35 del 24 dicembre 2014 pubblicata dal Ministero del lavoro, su conforme parere dello stesso gruppo di lavoro, “contiene le ‘Istruzioni operative tecnico-organizzative per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzature da impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche alla luce del decreto interministeriale 22 luglio 2014’”. Tuttavia a quanto programmato mancano “gli ‘Indirizzi operativi tecnico-organizzativi per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzature da impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche, alla luce del decreto interministeriale 22 luglio 2014’ sui quali il gruppo di lavoro sta lavorando”. Questi tre documenti (il decreto e la circolare sono allegati alla pubblicazione) hanno l’obiettivo di “colmare lacune ed incertezze riguardanti le attività di montaggio e smontaggio delle opere temporanee e le attrezzature da impiegare nella produzione e nella realizzazione di spettacoli ed eventi simili, con particolare riguardo alla progettazione, al montaggio e allo smontaggio, all’allestimento delle stesse in sicurezza che tenessero conto delle particolari esigenze del contesto operativo”. A questo proposito si ricorda che in Italia “non ci sono norme emesse dall’UNI riguardanti l’opera temporanea nel suo complesso, intesa essere per esempio, costituita da pedana, strutture verticali, sovrastrutture per il supporto delle apparecchiature e loro movimentazione, pareti di chiusura e struttura di copertura e concernenti le specifiche per la progettazione, fabbricazione e controllo”. Tuttavia è stata recepita la norma tecnica europea che riguarda le “tende installate in maniera itinerante e temporanea UNI EN 13782:2006 - Strutture temporanee - Tende – Sicurezza”. Una norma che “specifica i requisiti di sicurezza che è necessario osservare nella progettazione, nel calcolo, nella costruzione, nell’installazione, nella manutenzione, nella gestione, nelle verifiche e nelle prove di tende installate in maniera itinerante e temporanea con superficie coperta maggiore di 50 m2. Per tende con superficie coperta minore di 50 m2 non è necessario produrre il libretto della tenda e il produttore fornirà una documentazione riguardante il comportamento al fuoco del tessuto e la stabilità della struttura”. Esiste poi una norma tecnica UNI relativa agli elementi costituenti la OT, “in relazione ai sistemi per pubblico spettacolo la UNI 11580:2015 - Sistemi per pubblico spettacolo - Specifiche per la progettazione, la fabbricazione e le ispezioni degli elementi strutturali in alluminio e/o acciaio”. Questo è solo un estratto del documento prodotto dall’Inail, conoscere le norme è doveroso per ogni professionista nel settore della sicurezza e saperle applicare e fare applicare è necessario!. Gaspare Vannicola Direttore Responsabile


ANTICADUTA

DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO PER LAVORI IN QUOTA a cura di Ing. Alberto Pincigher

N

ella precedente uscita, dopo aver analizzato nello specifico la composizione dell’elaborato tecnico della copertura, si erano enunciati alcuni criteri da tenere in considerazione quando si progetta la messa in sicurezza di un’area di lavoro in quota con dispositivi di ancoraggio lineari e/o puntuali. Per la stesura degli elaborati grafici che devono indicare le caratteristiche e l’ubicazione dei percorsi, degli accessi e degli elementi protettivi per il transito e l’esecuzione dei lavori in quota è necessario eseguire una attenta valutazione dei rischi basata su criteri rivolti all’individuazione di soluzioni progettuali mirate a tutelare la sicurezza dell’operatore che dovrà svolgere lavori di manutenzione in quota sugli edifici. La tematica può essere suddivisa in due aspetti:

Fig.1: Cordino fisso con e senza assorbitore Fig.2: Distanza di sicurezza in piano

1) Le modalità con cui si può accedere in sicurezza alla copertura; 2) Le modalità con cui, raggiunta la copertura, è possibile muoversi riducendo i rischi dovuti ad una possibile caduta. Il primo aspetto comporta l’individuazione e il posizionamento del percorso di accesso che deve avere caratteristiche dimensionali e morfologiche tali da consentire il passaggio agevole degli operatori, dei loro utensili da lavoro e dei materiali. I percorsi di accesso possono essere interni o esterni. Il secondo aspetto riguarda invece più propriamente la valutazione del rischio connessa al lavoro in quota. Il rischio di caduta dall’alto rappresenta il rischio prevalente ed è un rischio grave per la sicurezza capace di provocare morte o lesioni di carattere permanente e per questo dovrebbe sempre essere garan-

tita un’esposizione nulla. Altri rischi da tenere in considerazione sono il rischio da sospensione in seguito ad una caduta trattenuta da DPI, anche con perdita di coscienza, i rischi ambientali dovuti alle variazioni delle condizioni climatiche, scivolosità piani, scariche atmosferiche, incendi… i rischi relativi alla movimentazione manuale dei carichi, i rischi relativi al sollevamento/abbassamento dei carichi e i rischi concorrenti che possono concorrere all’eventuale caduta dall’alto come la presenza di pioggia o vento, riduzione del campo di visibilità, scarsa aderenza calzature, ecc. Al fine di comprendere al meglio il corretto approccio progettuale rivolto a ridurre il rischio caduta in funzione del posizionamento degli ancoraggi partiamo dal concetto di copertura raggiungibile in sicurezza. [Continua...]


La nostra missione:

Garantire una sicurezza che Salva la Vita!

Associazione LineaVita

Sede operativa: Via Doberdò 22, 20126 Milano Tel/Fax +39 02.89055936 segreteriasoci@lineavita.org www.lineavita.org

L’Associazione Linea Vita è un’Associazione No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare informazioni corrette e fornire formazione adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività.


Modulo di iscrizione 2017

da inviare via email a segreteriasoci@lineavita.org oppure via PEC mail.alv@pec.lineavita.org N............................................................................................................................................................................................................................ OM E C OG NOM E C............................................................................................................................................................................................................................ F P ROFE SSIO NE T ............................................................................................................................................................................................................................ I T OLO D I S T U D IO C TT P . ............................................................................................................................................................................................................................

IN D IRIZZO

I

À

ROV

EL F AX E M AIL T............................................................................................................................................................................................................................

Quote associative 2017 QUOTA

SOCIO

P

ROFESSIONALE

€ 100,00 (

CENTO

EURO

)

Servizi offerti: 1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 2) ricezione della rivista tecnico-scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza“, rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 3) partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV 4) partecipazione a due seminari tecnici con lo sconto del 20%

QUOTA

SOCIO

ORDINARIO

A ZIENDALE € 250,00 (

DUECENTOCINQUANTA

EURO

)

Servizi offerti: 1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 2) ricezione della rivista tecnico-scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza“, rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 3) partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV 4) partecipazione a due seminari tecnici con lo sconto del 20% 5) pubblicazione di nome e logo della società nella pagina dei soci

QUOTA

SOCIO

SOSTENITORE

A ZIENDA € 500,00 (

CINQUECENTO

EURO

)

Servizi offerti: 1) Ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 2) Ricezione della rivista tecnico-scientifica bimestrale “Il Notiziario sulla Sicurezza”; 3) Partecipazione ai Seminari Tecnici e Corsi di Formazione con uno sconto dedicato del 10%; 4) Visibilità dell’azienda all’interno del nostro sito e inserimento del logo aziendale nelle newsletter e manifesti in sede di fiere e convegni; 5) Possibilità di essere nostri sponsor in occasione di convegni con una quota agevolata; 6) Rimanere costantemente aggiornati sulle notizie pubblicate dall’UNI-Ente Italiano di Normazione, a cui l’Associazione Linea Vita è a sua volta associata.

M ODALITÀ DI PAGA MENTO B O NIfi CO Conto corrente bancario UNICREDIT Iban: I T 4 2 V 0 2 0 0 8 1 1 1 1 0 0 0 0 0 4 0 5 3 9 9 6 2 Informativa ai sensi D.Lgs 196/2003 I dati personali contenuti nella scheda verranno trattati in forma elettronica e cartacea. L’interessato può esercitare tutti i diritti previsti ai sensi della Legge 675/96 e D.Lgs. n. 196/2003, quali il diritto di aggiornare, rettificare od anche cancellare i dati.


INAIL

LE CADUTE DALL’ALTO DEI LAVORATORI a cura di Inail

L

e cadute dall’alto dell’infortunato rappresentano circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro registrati dal sistema di sorveglianza Infor.MO (Fig. 1). Dall’analisi di tali cadute, relative al quinquennio 2008- 2012, per un totale di 535 casi, emerge che il settore di attività maggiormente colpito è quello delle costruzioni con oltre il 65% degli eventi accaduti, segui- to, a debita distanza, dall’agricoltura con circa l’11%. Il luogo in cui più frequentemente si verificano le cadute dall’alto è il cantiere con il 52,4% degli incidenti. Per un confronto con tutte le altre modalità di incidente presenti nell’archivio del sistema, si rileva che è il settore dell’agricoltura ad attestarsi al primo posto con il 32,4% degli infortuni, mentre il settore costruzioni registra un dato più contenuto, con poco più del 25% degli eventi. Per il complesso delle cadute dall’alto, si evidenzia che nel 30,8% dei casi la caduta è avvenuta da tetti o coperture, nel 23,9% da attrezzature per lavori in quota (es. scale portatili, trabattelli, ponteggi) e nel 15,9% da parti in quota di edificio (es.

terrazzi, parapetti, aperture). Seguono a distanza le macchine da sollevamento (5,8%). La lesione prevalentemente riscontrata nei casi di caduta dall’alto dell’infortunato è la frattura (oltre 77%), la sede più interessata è il cranio con il 53,2%. Invece, nelle altre modalità di incidente si rileva che la lesione più frequente è lo schiacciamento con il 56,4% dei casi, mentre in circa il 37% degli eventi il trauma è riferito a sedi multiple. Con riferimento alle condizioni dell’infortunato, l’analisi evidenzia che i lavoratori vittima di incidente mortale per caduta dall’alto presentano una situazione irregolare dal punto di vista contrattuale nel 10,4% dei casi, poco meno del doppio di quanto riscontrato per le altre modalità di incidente (6,2%). I lavoratori con un’anzianità di mansione superiore a 3 anni hanno nelle cadute dall’alto una percentuale (77,3%) leggermente maggiore di quella riscontrata per le altre modalità di incidente (74,5%). In merito all’età, al momento dell’infortunio, si rileva che i lavoratori con più di 50 anni rappresentano oltre il 47% degli infortunati morti per una caduta dall’alto rispetto a una quota del 39,8% registrata per le altre modalità di incidente. Tali dati segnalano come l’esperienza acquisita nel la- voro non garantisca di per sé sull’esposizione ai rischi. Per quanto riguarda la dimensione delle aziende in cui tali episodi si sono verificati, si evidenzia che le cadute dall’alto sono avvenute in oltre il 71% dei casi in imprese aventi fino a 9 addetti: percen-

tuale superiore a quella delle altre modalità che si attesta a circa il 61%. Tale dato rimanda alla marcata presenza di microimprese nel settore dell’edilizia, un aspetto comunque comune all’intera realtà produttiva italiana. Gli infortunati deceduti per caduta dall’alto sono di nazionalità straniera in quasi il 17% dei casi. Tale percentuale si attesta su un valore di poco più alto rispetto a quello riscontrato nelle altre modalità di incidente, pari a circa il 16%. Tra gli stranieri sono i cittadini romeni e quelli albanesi ad essere maggiormente coinvolti con un dato rispettivamente di circa il 5% e il 3%. FATTORI DI RISCHIO Per analizzare i fattori di rischio emersi dall’analisi delle dinamiche infortunistiche, sono stati esaminati in dettaglio oltre 160 casi di caduta dall’alto dell’archivio Infor.MO per gli anni 2009- 2010. Da tale analisi, risultano [Continua...]

| 13


SAIE SAIE

Salone Salone delladella nuovanuova industrializzazione edilizia eedilizia del territorio industrializzazione e del territorio SAIE Salone della nuova industrializzazione edilizia e del territorio

SAIE

Tradizione & innovazione: verso Costruzioni 4.0

Tradizionedella & innovazione: Salone nuova verso Costruzioni 4.0 industrializzazione edilizia e del t Il mercato delle costruzioni è in una fase di trasformazione. Non solo prodotti e tecnologie ma anche servizi per l’ambiente costruito. Tutta la filiera delle costruzioni sta vivendo questa fase di transizione verso nuovi mercati e nuove modalità di produzione.

SAIE si trasforma, e si mette al servizio di questa fase di transizione dando spazio a tutta la filiera delle costruzioni. Il mercato delle costruzioni è in una fase di trasformazione. Non solo prodotti e tecnologie ma SAIEservizi cambia e contenuti, dedicati ai ‘mercati strategici’ e aifase temi di tran performat l’ambiente costruito.creando Tutta lapercorsi filiera delle costruzioni sta vivendo questa chiave dell’innovazione rivoluzione digitale. verso nuovi mercatieedella nuove modalità di produzione.

SAIE si trasforma, e si mette al servizio di questa fase di transizione dando spazio a tutta la SAIE diventa SAIE 4.0 delle costruzioni.

Salone della nuova industrializzazione e del territorio

SAIE cambia format e contenuti, creando percorsi dedicati ai ‘mercati strategici’ e ai te chiave dell’innovazione e della rivoluzione digitale.

SAIE diventa SAIE 4.0


L’EMERGENZA NELLE SCUOLE a cura di Monica Mioccio

I

l DM 26892 stabilisce la normativa vigente riguardante l’organizzazione nella scuola dell’emergenza. Gli aspetti centrali di essa sono racchiusi nella strutturazione del piano di emergenza che ha degli obiettivi precisi di prevenzione. In base alle informazioni relative ai possibili tipi di emergenza vengono così realizzate delle planimetrie che sono appese alla classe, nei corridoi o nelle zone comuni. Il piano di emergenza si propone di predisporre gli interventi necessari nel caso si verifichino eventi che possano danneggiare le persone nell’ambiente scolastico attraverso il coordinamento tra i servizi di emergenza, lo staff tecnico, la direzione didattica. Le emergenze che possono manifestarsi sono di diverso tipo a seconda che abbiano una causa interna come incendio, ordigno esplosivo, allagamento, emergenza elettrica, fuga di gas, sversamento,infortunio, malore o una causa esterna come incendio, attacco terroristico, alluvione, evento sismico o emergenza tossico-nociva. In generale di fronte di fronte ad una emergenza è necessario abbandonare ogni oggetto e soprattutto mantenere l’autocontrollo e non lasciarsi prendere dal panico. E ‘indispensabile seguire le norme di evacuazione che sono dirette dalle squadre di emergenza con il ruolo principale del coordinatore di emergenza che impartisce gli ordini di evacuazione della scuola mentre il responsabile non docente responsabile dell’area di raccolta raggiunge il punto di raccolta seguendo il percorso indicato dalla pla-

nimetria del piano dopo aver comunicato al capo d’Istituto la totalità degli studenti, il personale docente trascrivendo nell’apposito modulo la presenza dei loro studenti. Infatti il responsabile docente deve garantire la calma degli studenti e deve far uscire gli studenti mettendoli in fila indiana in modo che si tengano per mano, senza correre e senza spinte mettendo uno studente apri-fila e chiudi-fila. Invece il personale non docente responsabile del piano dopo aver stabilito l’origine del pericolo ne valuta l’entità e avvisa il coordinatore di emergenza .Deve inoltre favorire l’esodo con l’apertura delle porte e vietando l’uso di scale, di ascensori e di percorsi a rischio. Dopo l’evacuazione deve recarsi all’area di raccolta che corrisponde a un luogo sicuro. Di infatti, le aree di raccolta che vengono stabilite in base alle differenti possibilità di pericolo. Secondo la normativa il luogo sicuro coincide con uno spazio coperto con capacità di contenimento di un prestabilito numero di persone secondo il dm 30 11 1983. Una fase importante per il piano di evacuazione è costituita dal sistema di comunicazione delle emergenze che può avvenire tramite mezzo di allarme sonoro, telefonico o via cavo. . La segnalazione è fondamentale perchè consente di avvisare enti esterni dell’emergenza come il pronto soccorso, i vigili del fuoco e la polizia, i carabinieri, l’AGAC, l’Enel , il centro antiveleni. E’ fondamentale la coordinazione tra la scuola e gli enti che svolgono la funzione di soccorso in modo da determinare

un intervento in tempi più veloci possibili in collegamento con la scuola in quanto bisogna trovare le vie di accesso più rapide ovviando al traffico intenso nelle ore di punta. Nel caso di malore è necessario chiamare immediatamente il pronto soccorso (118), in caso di incendio i vigili del fuoco (115) e quindi in tal caso viene avvisata la persona addetta all’uso dell’estintore. Qualora l’incendio venga domato in 5-10 minuti il coordinatore deve stabilire lo stato di cessato allarme. A tal fine deve verificare la non rimanenza di focolai nascosti o braci, in modo da eliminare gas e vapori e infine deve fare esaminare i locali in modo da stabilire che non ci siano incrinature di strutture portanti o danni a impianti elettrici, gas, o macchinari. Quando si determini un’emergenza sismica deve essere immediatamente interrotta la fornitura del gas e dell’energia elettrica e far in modo di avvisare i responsabili del piano in modo da tenersi preparati all’evacuazione. Il piano di emergenza stabilisce in proposito che gli studenti debbano raggiungere le zone sicure e ripararsi durante il terremoto dalle cadute di oggetti mettendosi sotto i banchi o in corrispondenza di architravi. D’altra parte i docenti devono stare in contatto con il coordinatore d’Istituto seguendo le indicazioni per le possibili evacuazioni. Nel caso di emergenza elettrica il coordinatore deve controllare lo stato del generatore e verificare se ci siano dei sovraccarichi e in tal caso eliminarli e quindi azionare un generatore sussidiario, telefonare all’Enel e [Continua...]


ANTINCENDIO

AL VIA I CORSI ANTINCENDIO BASE E ANTINCENDIO AVANZATO PER IL PERSONALE MARITTIMO E L’ORGANIZZAZIONE ANTINCENDIO A BORDO DELLE NAVI PETROLIFERE,CHIMICHIERE E GASIERE a cura di Fernando Cordella - Presidente A.N.P.P.E. VV.F

È

stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (Serie Generale n.111 del 15-5-2017) il decreto del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture per l’istituzione dei corsi antincendio di base e antincendio avanzato per il personale marittimo, inclusa l’organizzazione antincendio a bordo delle navi petroliere, chimichiere e gasiere. Il decreto, che porta la data del 2 maggio scorso, disciplina l’addestramento antincendio di base (Fire Prevention and fire fighting) e antincendio avanzato (Advanced training in fire fighting) per il personale marittimo. All’interno del decreto si precisa, nell’articolo 1, che “per i comandanti, gli ufficiali ed ogni altro marittimo destinati ad imbarcare a bordo di navi cisterna

(petroliere, chimichiere e gasiere), l’addestramento pratico navi cisterna di cui all’allegato A1 integra la competenza antincendio prevista dai corsi di addestramento di base per le navi petroliere, chimichiere e gasiere”. Nell’articolo 2 viene indicato che il corso di addestramento antincendio di base ha una durata non inferiore alle 15 ore, mentre il corso di addestramento antincendio avanzato ha una durata non inferiore alle 29 ore, entrambi comprensivi di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Il corso dovrà essere svolto da istituti, enti o società riconosciuti idonei dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.

Al completamento dei singoli corsi di addestramento sia di base che avanzato, ogni candidato sarà chiamato a sostenere un esame, consistente in una prova teorico-pratica, da svolgere dinanzi ad una commissione: una prova scritta (test di 30 domande a scelta multipla con cinque differenti ipotesi di risposta) della durata di 60 minuti ed una prova pratica. Gli addestramenti avranno validità quinquennale. Il contenuto degli allegati è il seguente: Allegato A : Programma del’’ addestramento teorico-pratico per il corso “Antincendio di base”; Allegato A1 : Programma dell’addestramento teorico-pratico per il corso “Antincendio Avanzato” [Continua...]

| 21


AFFRONTARE E CONTRASTARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

I

l dissesto idrogeologico è tematica, sicuramente, di grande valore istituzionale e di estremo interesse per il nostro paese il cui territorio seppur di straordinaria bellezza naturale ed architettonica per la ricchezza di biodiversità, per la millenaria tradizione culturale e storica, per la sua unicità ed autenticità è, tuttavia, allo stesso tempo, un territorio molto fragile, delicato, vulnerabile, sottoposto nel corso degli anni a incuria umana, maltrattamenti, trascuratezza e soggetto, da sempre, ai grandi rischi naturali. Un contesto in cui sono sempre più evidenti anche gli effetti dei recenti repentini cambiamenti climatici che comportano ulteriori disagi e, spesso, conseguenze disastrose. Per tale annoso e preoccupante fenomeno del dissesto idrogeologico e delle relative e consequenziali criticità emergenziali, quali idonee ed adeguate misure di protezione civile, di prevenzione e manutenzione dei rischi territoriali adottare, allora? Il rischio idrogeologico è da ritenersi uno dei maggiori rischi ambientali, oltre quello sismico e quello vulcanico, connesso alle attività umane. L’etimologia del termine, “idro”, dal greco che sta a significare acqua e “geo-logos”, discorso relativo alla Terra, richiama l’elemento acqua che potrebbe far meno paura e, invece, abbiamo tutte le ragioni per stare in guardia da questa categoria. In idrologia e ingegneria ambientale, con il termine rischio idrogeologico, si indica la pericolosità connessa all’instabilità dei versanti o dei corsi fluviali in

a cura di Dott.ssa Loredana Cruciani Presidente Ecosezione Roma Regione- Movimento Azzurro

conseguenza a particolari aspetti geologico e geomorfologici ed a particolari condizioni ambientali, meteorologiche e climatiche, tre fattori fortemente influenzati dalle attività umane. L’impatto umano influenza, pertanto, fortemente la conformazione geologica e geomorfologica del suolo, così a un certo

numero di attività umane è seguito un aumento del rischio idrogeologico soprattutto in alcuni Comuni d’Italia. Tutte quelle attività umane in essere che prevedono la modificazione del territorio ovvero la costruzione di infrastrutture, quali strade, ponti, ferrovie, edifici, abitazioni, etc. [Continua...]


DPR 177:2011 e analisi di alcuni problemi in fase operativa. a cura di Adriano Paolo Bacchetta

O

ltre alla discussione degli specifici ambiti di applicazione del DPR 177/2011, di cui ai precedenti articoli, ritengo opportuno soffermare l’attenzione su alcuni temi che, in qualche modo, sono riconducibili alle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ma non solo. In questo numero ci occuperemo dell’alcol/tossicodipendenza, di alcune limitazioni nell’utilizzo dei DPI respiratori filtranti e faremo alcune considerazioni sul tema molto complesso della gestione delle attività di soccorso. Argomento su cui comunque torneremo nel futuro considerato che, insieme alla corretta progettazione preliminare degli interventi operativi, la corretta gestione degli interventi di soccorso richiede una particolare attenzione poiché ogni situazione è a se stante e non è possibile fare improprie generalizzazioni. Infatti, è necessario definire specifiche modalità di valutazione della fattibilità degli interventi, da valutare volta per volta, in funzione delle diverse condizioni operative e caratteristiche degli ambienti in cui si è chiamati a operare. Alcol/Tossicodipendenza Nei numeri della rivista di marzo-aprile, maggio-giugno e luglio-agosto dello scorso anno, ci siamo già occupati degli aspetti d’idoneità sanitaria degli addetti alle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati di cui al DPR 177/2011. In particolare, è stato presentato un possibile protocollo sanitario che i Medici Competenti potrebbero adottare in fase di valu-

tazione d’idoneità alla mansione e di sorveglianza sanitaria periodica. Oggi, invece, entriamo nel dettaglio di un aspetto della sorveglianza sanitaria legato alla verifica del consumo abituale di alcol o sostanze stupefacenti. A tale riguardo, sappiamo che nell’ambito della Conferenza Unificata Provvedimento 30 ottobre 2007 “Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza (repertorio atti 99/CU)”, il Legislatore ha identificato le mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute proprie e di terzi, anche in riferimento ad un’assunzione solo sporadica di sostanze stupefacenti e per le quali è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, con accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell’assunzione in servizio e, successivamente. Queste sono, oltre a quelle inerenti attività di trasporto, anche quelle individuate nell’allegato I, che forma parte integrante dell’intesa, tra le quali, al momento, non sono ricomprese attività specifiche in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Per quanto riguarda l’alcol dipendenza, invece, la Legge 30 marzo 2001, n.125 include specificatamente, tra le attività lavorative che comportano un elevato rischio d’infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi, la “sovrintendenza ai lavori previsti dagli articoli 236 (Lavori entro tubazioni, canalizzazioni, recipienti e simili nei quali possono esservi gas e vapori tossici od asfissianti) e 237

(Lavori entro tubazioni, canalizzazioni e simili nei quali possono esservi gas, vapori, polveri infiammabili od esplosivi) entrambi riferiti ai luoghi di cui all’art. 235 (… tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali vasche, serbatoi e simili …) del decreto dei Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547”, articoli oggi recepiti all’interno del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. all’art. 66 e punto 3 dell’Allegato IV. Di conseguenza il Medico Competente è tenuto a verificare che i soggetti preposti alla sorveglianza delle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, così come identificati all’art. 1 comma 2 del DPR 177/2011, non facciano abitualmente uso di sostanze alcoliche e superalcoliche, quanto meno in occasione di lavoro. Tale situazione è destinata a cambiare una volta che saranno resi operativi i contenuti dello schema d’intesa “Indirizzi per la prevenzione d’infortuni gravi e mortali correlati all’assunzione di alcolici e di sostanze stupefacenti, l’accertamento di condizioni di alcol dipendenza e di tossicodipendenza e il coordinamento delle azioni di vigilanza” che il Ministero della Salute ha trasmesso alla Conferenza Unificata Stato-Regioni nel novembre del 2015. Nello specifico, infatti, si rileva che non ci sarà più distinzione, come attualmente in essere, tra elenchi “alcol” e “droghe” ma si farà riferimento a un unico elenco di attività che comportano un elevato rischio d’infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi. Per quanto riguarda in particolare gli ambienti sospetti [Continua...]


STRESS LAVORO CORRELATO: A COSA SERVE LA VALUTAZIONE APPROFONDITA DEL RISCHIO? a cura di Dott. Piergiorgio Frasca

I

n un precedente articolo sono stati esaminati i passaggi conseguenti alla valutazione preliminare, evidenziando che la stessa, da sola non fornisce elementi sufficienti per conoscere le cause che sono all’origine del rischio di stress lavoro correlato, né tantomeno è possibile impostare gli interventi correttivi più adeguati. Prendendo in considerazione il triangolo rappresentato in figura, su cui è usualmente impostata l’azione su un problema, con la valutazione preliminare non è possibile fare una diagnosi adeguata e, di conseguenza, non è possibile sviluppare una terapia efficace, basata sulle giuste azioni correttive e neppure realizzare azioni capaci di mantenere nel tempo un idoneo livello di controllo del problema. Di conseguenza i fattori che causano il rischio di stress non emergono, ma rimangono in forma latente e continuano a produrre i loro effetti negativi sul funzionamento dell’organizzazione, minandone l’efficienza e portandola più o

meno rapidamente al collasso. Purtroppo si constata che sono pochi i manager ed i datori di lavoro che dimostrano di avere consapevolezza di questo percorso: la maggior parte di essi non hanno una visione corretta del rischio e dei suoi effetti, per cui tendono a minimizzare il problema . Questa carente visione è paradossalmente favorita dalla modalità con cui evolve il problema che non diviene manifesto fino a quando non esplode in manifestazioni eclatanti. Solo che a quel punto è troppo tardi per intervenire. Una seconda causa della difficoltà di comprendere l’essenza del rischio di stress lavoro correlato è dato dall’esistenza in molti soggetti di un pregiudizio che considera lo stress un fenomeno di tipo individuale e quindi connesso, in qualche misura, a caratteristiche intrinseche delle persone e non dovuto a cause organizzative, come invece la letteratura scientifica in materia ha da tempo abbondantemente evidenziato. Si tratta di un pregiudizio molto forte e

resistente riconducibile alla scarsa conoscenza del problema, da un lato, e, dall’altro lato dalla comodità di trovare una soluzione poco impegnativa e apparentemente efficace. La valutazione approfondita, la cui essenza consiste nel valutare lo stato della relazione esistente tra i lavoratori ed aspetti del loro lavoro significativi ai fini del rischio di stress lavoro correlato, stronca di fatto il pregiudizio di cui sopra e costringe a prendere atto del fatto che lo stress è la conseguenza dell’esistenza di relazioni disturbate tra i lavoratori ed aspetti del loro lavoro; relazioni che richiedono di essere modificate introducendo degli adeguati correttivi. E’ questo uno dei primi effetti di una adeguata valutazione approfondita: fare emergere ciò che caratterizza negativamente la relazione uomo-lavoro, che è normalmente mascherata sotto forma di piccoli dissidi, di inefficienze, di difficoltà, ecc., che si ripetono continuamente, attribuibili ai comportamenti di singoli individui. [Continua...]


Studio Frasca di Dott. Piergiorgio Frasca Servizi di Psicologia del lavoro e sviluppo organizzativo, Formazione e aggiornamento per la sicurezza e salute sul lavoro, Ergonomia

____________________________________________________________________________ Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative, per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I servizi offerti comprendono:         

Servizio di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro. Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio del rischio di stress da lavoro Servizio di monitoraggio sullo stress lavoro correlato Formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro e sul rischio di stress correlato al lavoro. Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazione attuata Progettazione e realizzazione di attività formative Progettazione e realizzazione di interventi di Behavior Safety (BBS) Valutazione ergonomica delle mansioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative. Valutazione conoscenza e competenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13)

Servizio di valutazione, gestione e monitoraggio del rischio stress correlato al lavoro Studio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, intervento e monitoraggio sul rischio di stress da lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. secondo le modalità indicate dalla Commissione Consultiva permanente (CM del 18/11/2010). Per la valutazione preliminare sono utilizzate specifiche check-list, mentre per la valutazione approfondita dei fattori soggettivi sono utilizzati appositi questionari somministrabili anche on-line. I risultati con la valutazione del rischio riferita ai fattori di rischio del Contesto lavorativo e del Contenuto del lavoro e l’indicazione delle criticità rilevate sono illustrati in una relazione dettagliata e sintetizzati con grafici e tabelle un cui esempio è riportato sotto. Il Servizio viene svolto su tutto il territorio nazionale e su qualsiasi comparto lavorativo, compreso l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A. Di seguito è riportato un esempio di analisi realizzata con il questionario QUERTI SLC.

Test ITALSIC di valutazione della conoscenza e competenza linguistica per lavoratori stranieri In relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSIC espressamente dedicato alla valutazione delle conoscenze e competenze nella lingua italiana con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro. Il Test è di semplice utilizzo e non richiede competenze specialistiche per la somministrazione. Per l’elaborazione dei risultati è utilizzato uno specifico software acquistabile con la prima fornitura del test. Apposite istruzioni guidano l’utilizzatore, ad esempio l’RSPP, in tutte le fasi di impiego. Il Test è acquistabile inviando la richiesta tramite e-mail a Studio Frasca, al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni. E’ anche possibile la somministrazione del test on line.

Per informazioni sui costi dei servizi, telefonare al n° 348-6507545 o inviare una e-mail all’indirizzo studiofrasca@iol.it . Studio Frasca di Dott. Piergiorgio Frasca è a Monza (20900), via Lecco 88 – Tel. 348-6507545.


SICUREZZA MACCHINE

Attrezzature in pressione: normativa vigente e Direttiva PED a cura di Massimo Granchi e Riccardo Bozzo

INTRODUZIONE

L

a gestione delle attrezzature in pressione presenti in azienda è un aspetto delicato e complesso, che riguarda la maggioranza delle industrie: le Direttive Europee e le norme italiane che regolano la gestione di queste apparecchiature sono complesse, in alcuni casi si sovrappongono in modo poco chiaro e più volte negli anni sono state modificate. In particolare nel corso del 2016 sono entrate in vigore gli aggiornamenti delle due Direttive, nonché i relativi recepimenti nazionali, che regolano in Europa la realizzazione, certificazione e messa in servizio di attrezzature a pressione, ovvero la Direttiva PED e la Direttiva Semplici a Pressione. Con il presente articolo ci poniamo l’obiettivo di analizzare adempimenti e azioni da intraprendere in azienda per gestire le attrezzature in pressione, con una particolare attenzione dedicata agli impianti di distribuzione dell’aria compressa, ovvero la tipologia di attrezzatura in pressione maggiormente diffusa nel panorama industriale. Le norme applicabili: - Direttiva 2014/68/UE “concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione” (Direttiva PED)”. È la Direttiva di prodotto di riferimento per le attrezzature in pressione, in particolare applicabile per quelle attrezzature (serbatoi, tubazioni e insiemi) dove la pressione di lavoro è/o la pericolosità del fluido

in pressione presenta un reale e fondamentale pericolo da mantenere sotto accurato controllo. Essa Deve essere applicata e rispettata dal fabbricante dell’attrezzatura per eseguirne la Marcatura CE, la maggior parte delle volte in collaborazione con un Organismo Notificato. - Direttiva 2014/29/UE “concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione” (Direttiva recipienti semplici in pressione) relative ai recipienti semplici a pressione. È la Direttiva di prodotto che gestisce gli obblighi dei fabbricanti relativamente ai recipienti semplici a pressione, ovvero i soli serbatoi che lavorano che lavorano entro determinati limiti di pressione e volume (prodotto di pressione per volume inferiore a 10.000 bar litro), fabbricati in serie per il contenimento di sola aria o azoto. Essa Deve essere applicata e rispettata dal fabbricante dell’attrezzatura per eseguirne la Marcatura CE in autodichiarazione: la quasi totalità di serbatoi ed accumulatori d’aria ad uso di compressori e di sistemi di distribuzione dell’utenza aria compressa aziendale ricadono nel campo di applicazione di questa Direttiva. - D.M. n. 329 del 1° dicembre 2004 “Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93.” Norma

che indica gli interventi che il Datore di Lavoro deve prevedere per la messa in servizio di attrezzature marcate PED o attrezzature semplici in pressione e le relative verifiche periodiche. - D.Lgs. 81/2008 Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro: impone, in particolare, modalità e tempistiche con cui il Datore di Lavoro deve eseguire le verifiche periodiche sulle attrezzature in pressione. La Direttiva PED la Direttiva 2014/68/UE si applica alla progettazione, fabbricazione e valutazione di conformità delle attrezzature a pressione e degli insiemi sottoposti ad una pressione massima ammissibile PS superiore a 0,5 bar. Solo alcune di queste attrezzature però devono essere a sottoposte a procedura di marcatura CE secondo la PED stessa. Le attrezzature a pressione che soddisfano le condizioni (indicate qui di seguito nell’elenco puntato) devono: essere conformi ai requisiti essenziali di sicurezza presenti nell’Allegato I della Direttiva PED, essere sottoposte ad una procedura di valutazione di conformità (tramite un ente esterno accreditato), presentare Dichiarazione di Conformità CE, presentare Targa CE e Istruzioni per l’Uso (V indica il volume in [litri], PS indica la pressione in [bar], DN è il diametro nominale del tubo): - recipienti per gas pericolosi con V > 1, PS x V > 25, PS > 200; - recipienti per gas non pericolosi (ad esempio aria compressa) con V > 1, PS x V > 50, PS > 1000; [Continua...]


mtm

consulting

CORSI AD HOC

More than Management

La formazione non termina più con il diploma o la laurea ma è permanente e continua, destinata a un costante riallineamento che tenga conto delle trasformazioni nei modelli organizzativi e negli scenari del business moderno. Il lavoro stesso risulta sempre più modificato dall’introduzione delle nuove tecnologie e dalle trasformazioni delle competenze.

SEMINARI E CONVEGNI La mtm consulting s.r.l. organizza periodicamente seminari e convegni con lo scopo di promuovere, divulgare e approfondire la conoscenza e il dibattito relativamente ai temi più attuali e alla normativa in vigore e in divenire.

MARCATURA CE La dichiarazione di conformità e la marcatura CE sono il passaporto che permette ai prodotti la libera circolazione in Europa. E’ infatti stabilito già nel “Trattato di Roma” del 1957 l’esigenza di rimuovere le barriere tecniche che ostacolano la libera circolazione dei prodotti. ( Art. 100 N. 50 - 56)

SISTEMI DI GESTIONE Le imprese devono affrontare quotidianamente le esigenze del profitto, della qualità, della tecnologia e dello sviluppo sostenibile. Un sistema di gestione efficiente fatto su misura per la tua azienda può aiutarti a far fronte alle sfide del mercato globale. Un sistema di gestione può aiutarti ad organizzare e sviluppare i processi per gestire e migliorare il tuo business.

SVILUPPO SOSTENIBILE Life Cycle Assessment Environmental Product Declaration Ecolabel Bilancio Ambientale. é assolutamente indubbio che anche la gestione dell’ambiente sia oggi entrata, a pieno titolo, nel novero delle strategie ambientali. Le imprese più attente a questoi aspetti e alle tendenze del mercato considerano la gestione dell’ambiente un fattore critico del successo.

SERVICE mtm consulting s.r.l. garantisce la gamma completa dei servizi e delle consulenze utili alle imprese sia per l’ottemperanza degli adempimenti di legge che per il loro sviluppo economico. mtm consulting s.r.l. assiste l’imprenditore in tutte le tematiche legate alla specifica attività produttiva o terziaria. mtm consulting s.r.l.- via L. Ariosto, 10 - 20052 Monza (MB) tel. 039 28 48 437 - fax: 039 97 16 521

info@emtem.com - www.emtem.com Iscrizione gratuita alla newsletter: http://www.emtem.com/registrati.php


e

organizzano con il patrocinio di

Federazione Italiana Responsabili e Addetti Alla Sicurezza

organizza il convegno tecnico gratuito

LAVORO IN QUOTA IN SICUREZZA Bergamo, 1 settembre 2017

dalle 14:30 alle 18:30 Sala Caravaggio Via Lunga - 24125 Bergamo www.fieradisantalessandro.it - fieradisantalessandro@promoberg.it

Tel./ Fax: 02 89055936 - segreteriasoci@lineavita.org


AMIANTO: FERMARE STRAGE CAUSATA DA AMIANTO CRISOTILO a cura di Sia Ingegneria

S

i sono svolti il 03 maggio a Ginevra i lavori della Convezione di Rotterdam: si discute l’inserimento dell’amianto crisotilo nella lista dei materiali pericolosi e quindi la limitazione del loro commercio come richiesto da 12 nazioni africane. La Confederazione Internazionale dei Sindacati (Ituc) e ricorda che l’amian-

to crisotilo, come tutti gli altri minerali asbestiformi, è cancerogeno e provoca oltre alle patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatorie) anche quelle neoplastiche (mesotelioma, tumore polmonare, alla laringe e all’ovaio, e allo stato attuale delle conoscenze anche i tumori del tratto digerente - faringe, stomaco

e colon), con tempi di latenza che possono raggiungere anche i 50 anni e con 107.000 decessi ogni anno per i soli casi di mesotelioma e tumore polmonare, come accertato dalla stessa Oms e confermato da Iarc. Malgrado questi dati non si riesce a ottenere il bando totale dell’amianto. Ancora oggi soltanto 60 Paesi nel mondo hanno posto al bando il minerale, che si continua [Continua...]



MEDICINA DEL LAVORO

Giornata mondiale del lavaggio delle mani a cura di Giovanna Pirana

I

l 5 maggio si è tenuta è la giornata mondiale contro le infezioni ospedaliere, o meglio, la giornata dedicata all’importanza che assume per la salute di tutti un semplice gesto come quello di lavarsi le mani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha battezzato la campagna “Save Lives: Clean your hands”, monito per medici e operatori sanitari di tutto il mondo. Le Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria (ICA), definite meno correttamente anche “infezioni nosocomiale” o “infezioni ospedaliera” sono infezioni

che si verificano in un paziente durante il processo assistenziale in un ospedale o in un’altra struttura sanitaria e che non erano manifeste né in incubazione al momento del ricovero. Ciò vale anche per le infezioni contratte in ospedale, ma che si manifestano dopo la dimissione e per le infezioni occupazionali tra il personale della struttura. Come universalmente riconosciuto, l’igiene delle mani costituisce la misura più efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Le mani sono infatti il veicolo principale di trasferimento di patogeni. L’igiene

delle mani è promossa come tale anche dalle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul controllo delle infezioni correlate alle procedure sanitarie. Studi internazionali hanno dimostrato che, quando la corretta procedura di igiene delle mani è osservata attentamente da tutti gli operatori sanitari, si può ottenere una riduzione del tasso di infezioni variabile dal 10 al 50%; tuttavia, si riscontra che l’igiene delle mani viene praticata in meno della metà delle occasioni in cui sarebbe necessario. [Continua...]


Un partner telematico per amico

a cura di Eugenio Valsoaney

N

egli ultimi anni i nuovi sistemi di trasmissione delle informazioni attraverso le reti wireless ed i progressi tecnologici nell’elettronica hanno permesso il diffondersi di nuove figure professionali e di nuovi prodotti e servizi per il monitoraggio, il controllo e l’assistenza remota delle macchine operatrici per l’edilizia, l’industria e l’agricoltura. Ne parliamo con Marco Mattioli, amministratore delegato di Movimatica, società del Gruppo Merlo che progetta e realizza soluzioni personalizzabili per ogni tipo di monitoraggio e controllo da remoto, sviluppando nuovi prodotti e servizi telematici per il controllo della mobilità e la gestione della logistica di veicoli aziendali e macchine operatrici da lavoro. Come nasce la missione di Movimatica nel campo della infomobilità? La richiesta di maggiori prestazioni dei veicoli industriali ed agricoli, unita alla riduzione delle emissioni e dei consumi, stanno portando ad un sempre maggiore utilizzo di sistemi elettronici di regolazione e controllo, istante per istante, del motore o di qualsiasi altro componente elettromeccanico per massimizzare il rendimento della macchina. I primi dispositivi sono stati impiegati in campo automobilistico e successivamente nei settori industriale ed agricolo, anche sulla spinta di normative sull’inquinamento sempre più stringenti. La filosofia di Movimatica è quindi improntata all’in-

novazione tecnologica ed allo sviluppo di soluzioni ad hoc in questi settori, con servizi all’avanguardia di elevata qualità, versatili e scalabili in grado di soddisfare ogni esigenza con costi mirati e sempre trasparenti. Dunque l’innovazione tecnologica è il valore aggiunto delle vostre soluzioni? Si. La innovativa tecnologia sviluppata da Movimatica consente di effettuare la geo-localizzazione Gps in tempo reale di più mezzi o veicoli, di controllarne parametri funzionali significativi, di ricevere e gestire allarmi e di poter intervenire sul veicolo inviando comandi per la gestione di eventi. Il sistema utilizza come mezzo di trasmissione delle informazioni la rete di telefonia mobile Gsm/Gprs/Umts, sfruttando le potenzialità della rete Internet per l’accesso al sistema ed all’utilizzo dei dati campionati dalla centralina installata sul veicolo. È dunque possibile sapere dove si trovano le macchine, chi le sta utilizzando ed in quali condizioni stanno operando e, in caso di furto o manomissione, agire anche come antifurto. Il sistema gestisce accessi multilivello che permettono, in funzione dell’utente abilitato, di personalizzare la visione delle diverse sezioni. Tutto il sistema, facilmente usabile, semplice ed intuitivo, è stato sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Torino facendo tesoro dei suggerimenti e delle indicazioni ricevute dagli operatori che lo utilizzano quotidianamente.

Cosa intende per servizi personalizzati in funzione delle esigenze specifiche del cliente? È uno dei nostri vantaggi competitivi. Cito a titolo di esempio alcuni dei servizi di logistica e monitoraggio remoto che sono parte della proposta Movimatica per l’infomobilità: MerloMobility, concepito esclusivamente per le macchine del Gruppo Merlo, è l’unico sistema in grado di leggerne i dati in telemetria; MoviSat, sviluppato per qualunque tipo di veicolo e di macchina operatrice, è personalizzabile in modo raffinato in funzione delle esigenze specifiche dell’utilizzatore; MoviSatRSU è il servizio per le società che gestiscono le attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti; MoviTaX è la soluzione avanzata per il recupero delle accise sul gasolio delle macchine operatrici che sviluppano forza motrice o energia elettrica in attività lavorativa in cantieri fissi. Quindi monitorare le macchine è un gioco da ragazzi Si, e la informazione è disponibile H24, come si usa dire oggi. Tra le molte opzioni offerte da Movimatica proponiamo la gestione degli eventi affidata ad una Centrale Operativa, dove un team di esperti in vigilanza e sicurezza controlla costantemente i mezzi sotto monitoraggio, pronti ad intervenire per risolvere qualunque problema di natura tecnica e di sicurezza. In caso di anomalie e segnalazioni di malfunzionamenti (come il taglio di cavi o il distacco della batteria), l’operatore di centrale contatterà [Continua...]


SAME

SAME Explorer 120 – Novantesimo Limited Edition, il primo trattore configurabile e acquistabile esclusivamente on line. Comunicato stampa SAME

C

on la consegna del primo Explorer 120 all’Azienda Agricola Mantovani Marco e Luca Snc, avvenuta martedì 30 maggio presso lo stabilimento SDF di Treviglio (BG), SAME entra nel vivo di un’operazione innovativa, avviata lo scorso aprile e che si concluderà a dicembre 2017, che prevede, per la prima volta in assoluto, la possibi-

lità di configurare e acquistare esclusivamente on line un trattore SAME. In occasione del 90° anniversario dalla prima Trattrice Cassani, presentata nel 1927, SAME ha ideato una promozione riservata solo ai clienti del web. Comprando un coupon direttamente on line, i clienti hanno diritto a finalizzare l’acqui-

sto di una limited edition dell’Explorer 120 presso un concessionario della rete SAME, secondo la configurazione precedentemente selezionata sul sito www.same-explorer.com. L’esclusivo trattore con allestimento 90° anniversario, è dotato di una livrea speciale che riprende i colori [Continua...]


10



La tua pubblicità su TARIFFE INSERZIONI Copertina

mm 170 (l) x 160 (h)

€ 1.500,00 + Iva

II di Copertina

mm 190 (l) x 270 (h)

€ 1.200,00 + Iva

III di Copertina

mm 190 (l) x 270 (h)

€ 1.000,00 + Iva

IV di Copertina

mm 190 (l) x 270 (h)

€ 1.300,00 + Iva

Doppia pagina centrale

mm 380 (l) x 270 (h)

€ 1.000,00 + Iva

Romana

mm 190 (l) x 270 (h)

900,00 + Iva

Pagina interna

mm 190 (l) x 270 (h)

700,00 + Iva

mm 190 (l) x 135 (h)

400,00 + Iva

Redazionale 1 Pagina

mm 190 (l) x 270 (h)

250,00 + Iva

Redazionale

mm 190 (l) x 135 (h)

200,00 + Iva

1700 px (l) x 60 (h)

100,00 + Iva

Pagina interna Pagina

Banner

Aziende RSPP Studi Tecnici Produttori Installatori

Il Notiziario sulla Sicurezza è un bimestrale tecnico scientifico che contribuisce alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti della Sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita oltre che degli esperti sulle problematiche Ambientali. • Periodicità Bimestrale • Tiratura cartacea 4.000 • Tiratura Mailing list 30.000 • Materiale richiesto PDF o JPG ad alta risoluzione

Le nostre rubriche seguite dai migliori esperti nel settore:

antincendio

medicina del lavoro

piattaforme PLE

verifiche impianti

Anticaduta

formazione sicurezza

Riserva il tuo SPAZIO PUBBLICITARIO! Contattaci!

sicurezza macchine

psicologia del lavoro

la parola al legale

spazi confinati

macchine agricole

via Doberdò 22, 20126 Milano www.vmreditrice.it redazione@vmreditrice.it 02.36708804


Innovazione e trasformazione digitale per l’ambiente costruito

Digitalizzazione e produzione

Digitalizzazione, patrimonio e sostenibilitĂ

Digitalizzazione e sismica

BIM: metodi e prassi operative

Digitalizzazione e networking

#digitalbim

Con il patrocinio di

Digitalizzazione, reti e GIS


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.