Anno IX | numero 2 Marzo | Aprile 2017 ISSN 2283-9356
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Redazione (redazione@vmreditrice.it ) Marco Reina, Noemi Olivo, Monica Mioccio, Cinzia Bianchi Comitato Tecnico-Scientifico (rts@vmreditrice.it) Ing. Bacchetta Adriano Paolo, Arch. Cordella Fernando, Dott. Frasca Piergiorgio, Ing. Granchi Massimo, Dott. Peretti Paolo, Ing. Pincigher Alberto, Ing. Romeo Mario, Ing. Vannicola Gaspare Progetto grafico e impaginazione grafica@vmreditrice.it irene.molin@vmreditrice.it Vmr Editrice Srls
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Sicurezza nelle scuole Monica Mioccio
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Sommario 18 SAIE - Salone della nuova industrializzazione edilizia e del territorio
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L’editoriale
5 Dispositivi di ancoraggio per Lavori in Quota | Alberto Pincigher La sicurezza in condominio | Renato Pedrazzini Il Tree Climbing non è uno sport ma una metodica di lavoro sicura | Redazione
28 Sicurezza degli impianti nelle scuole | Monica Mioccio
30 Antincendio | Fernando Cordella
33 Spazio Confinato | Adriano Paolo Bacchetta
41 Psicologia del Lavoro | Piergiorgio Frasca
46 Sicurezza Macchine | Massimo Granchi
52 Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro | Mario Romeo
59 Medicina del Lavoro | Giovanna Pirana
61 Formazione e Ricerca | Eugenio Valsoaney
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L’editoriale Buongiorno a tutti care lettrici e cari lettori, IL 2017 è iniziato con i soliti problemi, carenza di lavoro, le imprese che fanno fatica a fare investimenti nel pubblicizzare i loro prodotti e tanti altri di cui le pagine dei giornali sono piene. Noi della redazione del Notiziario sulla Sicurezza a fatica riusciamo a mantenere in essere questo prodotto editoriale, ma l’obbiettivo è continuare a tenere duro anche per riconoscenza nei confronti di coloro: * gli autori degli articoli che continuano a darci fiducia * I nostri abbonati che acquistano e ci esortano a migliorare il prodotto aumentando il numero delle rubriche. Un’Europa forte con un Italia in crescita, potrebbe cambiare le sorti dei mezzi di comunicazione, dei piccoli editori, applicare quelle regole che hanno reso e rendono i nostri alleati forti nell’economia del loro paese, attraverso l’informazione, la pubblicità, etc. dove chi come noi tutti i giorni lavora per questo possa essere considerato dalle imprese Italiane un servizio e non un superfluo; come direttore di questo mezzo di comunicazione Tecnico-Scientifico mi auguro che questo possa accadere.Piccole cose stanno cambiando e noi vogliamo esserne i portavoce di seguito troverete il bando promosso dall’Inail per le piccole imprese agricole per poter rinnovare il loro parco macchine agricole per poter aumentare il livello di scurezza per gli operatori che ne facciano utilizzo: Bando Isi agricoltura 2016 L’Inail finanzia le microimprese e le piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali o di macchine agricole e forestali, caratterizzati da soluzioni innovative per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, la riduzione del rischio rumore, il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali delle aziende agricole. Attenzione: prorogati i termini di scadenza, con avviso pubblicato nella Gazzetta ufficiale, serie generale, n. 6 del 9 gennaio 2017 Fondi a disposizione Con l’Avviso pubblico Isi agricoltura 2016 Inail mette a disposizione euro 45.000.000,00 suddivisi in due assi di finanziamento differenziati in base ai destinatari: Asse 1: riservato a giovani agricoltori[1], organizzati anche in forma societaria. La dotazione destinata a finanziare l’Asse 1 è pari a 5 milioni di euro; Asse 2: per la generalità delle imprese agricole. La dotazione destinata a finanziare l’Asse 2 è pari a 40 milioni di euro I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande. Il contributo, pari al 40% dell’investimento (50% per gli imprenditori giovani agricoltori), per un massimo di euro 60.000,00 ed un minimo di euro 1.000,00, viene erogato a seguito del superamento della verifica tecnico-amministrativa e la conseguente realizzazione del progetto. Cumulo Gli aiuti di cui al presente Avviso possono essere cumulati: • con altri aiuti di Stato riguardanti diversi costi ammissibili individuabili; Gli aiuti di cui al presente Avviso non sono cumulabili con aiuti de minimis relativamente agli stessi costi ammissibili, se tale cumulo porta a un’intensità di aiuto superiore alle percentuali predette. Accesso alla procedura on line I) inserimento online del progetto Dal 10 novembre 2016 ed entro e non oltre le ore 18.00 del 28 aprile 2017, nella sezione “accedi ai servizi online” del sito Inail, le imprese registrate avranno a disposizione un’applicazione informatica per la compilazione della domanda, che consentirà di: II) inserimento del codice identificativo Dal 5 maggio 2017 le imprese che avranno raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista e salvato definitivamente la propria domanda, effettuandone la registrazione attraverso l’apposita funzione presente in procedura tramite il tasto “INVIA”, potranno accedere all’interno della procedura informatica ed effettuare il download del proprio codice identificativo che le identificherà in maniera univoca. III) invio del codice identificativo (click-day) Le imprese potranno inviare attraverso lo sportello informatico la domanda di ammissione al contributo, utilizzando il codice identificativo attribuito alla propria domanda, ottenuto mediante la procedura di download. La data e gli orari di apertura e chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande saranno pubblicati sul sito Inail a partire dal 12 giugno 2017. Le “piccole cose”, ma concrete ci aiutano a lavorare in Sicurezza e migliorarci per un futuro migliore.
Dispositivi di ancoraggio per Lavori in Quota a cura di Alberto Pincigher
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ella precedente uscita, dopo aver fatto il punto sulle principali normative riguardanti i lavori in quota, sono stati analizzati i compiti e le responsabilità del produttore dei dispositivi di ancoraggio. In questo articolo andremo a focalizzare la nostra attenzione sulla figura del tecnico abilitato che si occupa nello specifico della messa in sicurezza dei luoghi di lavoro in quota. In particolare come vedremo dovrà redigere l’elaborato tecnico della copertura, la relazione tecnica illustrativa e la relazione di calcolo dell’idoneità della struttura di supporto e del fissaggio. La legislazione nazionale, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., non ha precisato in modo esplicito quando ricorra l’obbligo di progettare il sistema di sicurezza anticaduta. Sono state dettate regole specifiche e puntuali ma si è lasciato alla competenza regionale e provinciale il compito di decidere se e per quali lavori disporre l’obbligo di dotare gli edifici o le infrastrutture di dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto installati in modo permanente o non permanente. Nelle Regioni e Provincie che hanno operato poi tale scelta, sono stati opportunamente integrate le leggi urbanistiche, i regolamenti edilizi e di igiene locale prevedendo l’obbligo di installare dispositivi di ancoraggio per le nuove costruzioni di qualsiasi tipologia d’uso (residenziale, commerciale, industriale, agricolo ecc.) nonché in occasione di interventi su edifici esistenti che comportino il rifacimento sostanziale della copertura con varie interpretazioni a seconda della Regione o Provincia di interesse.
La domanda che ci si pone a questo punto è: “Quale è il professionista obbligato ad effettuare tali scelte e a redigere poi i documenti richiesti?”. La risposta non è univoca e a seconda dei casi può essere il progettista dell’impresa installatrice, il progettista dell’opera o il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione o esecuzione. Nei casi in cui si deve nominare il coordinatore per la sicurezza, ossia, quando sono presenti in cantiere più imprese esecutrici anche non contemporaneamente (art. 90 commi 3 e 4, D.lgs 81/2008 e s.m.i.) e i lavori in corso non siano di manutenzione ordinaria, allo stesso compete la redazione del fascicolo dell’opera di cui all’art. 91, comma 1, lettera b), D.Lgs n. 81/2008 e s.m.i.. Inoltre, ai sensi dell’allegato XVI al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. che regolamenta i contenuti minimi del fascicolo, il capitolo II ha richiesto che il coordinatore in fase di progettazione o, nei casi in cui questo è previsto, direttamente il coordinatore in fase di esecuzione (art. 90, commi 5 e 11, D.Lgs. n. 81/2008) individui i rischi, le misure preventive e protettive in dotazione all’opera e quelle ausiliarie, per gli interventi successivi prevedibili sull’opera quali le manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché per gli altri interventi successivi già previsti o programmati. Le misure preventive e protettive in dotazione all’opera sono quelle incorporate nell’opera o a servizio della stessa (quali ad esempio i dispositivi di ancoraggio installati in maniera permanente UNI 11578:2015 tipo A, C e D ecc.), per la tutela della sicurezza e della salute dei
lavoratori incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera. Le misure preventive e protettive ausiliarie sono, invece, misure a carattere temporaneo (per esempio dispositivi di ancoraggio installati in modo non permanente EN 795:2012 tipo A, B, C, D, E, ponteggi, parapetti provvisori, reti di sicurezza ecc.) la cui adozione è richiesta ai datori di lavoro delle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera. Il compito del coordinatore per la sicurezza consiste quindi nell’ individuare le misure di protezione e nel caso di quelle permanenti nella raccolta di tutte le informazioni necessarie per pianificarne la realizzazione in condizioni di sicurezza, nonché quelle riguardanti le modalità operative da adottare per utilizzare le stesse in completa sicurezza e mantenerle in piena funzionalità nel tempo, individuandone in particolare le verifiche, gli interventi manutentivi necessari e la loro periodicità. Fatto questo primo step, segue la fase progettuale nella quale, secondo quanto stabilito al punto 1.1.1 lettera a) dell’allegato XV al D.Lgs.81/2008 e s.m.i., le scelte progettuali e organizzative devono essere effettuate in collaborazione tra progettista dell’opera e coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l’eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi del lavoro. Questo principio deve continuare a valere anche nell’ipotesi in cui l’impresa esecutrice sia chiamata non solo ad installare i dispositivi di ancoraggio anticaduta, ma anche a fornire, tramite i propri professionisti, il relativo [Continua...]
La sicurezza in condominio a cura di Renato Pedrazzini I PARTE
È
ormai fuori di dubbio che il D. Lgs. 81 trovi applicazione anche nella realtà condominiale, con precise responsabilità delle funzioni di riferimento. A sostenere tale tesi, vi sono diverse sentenze della Cassazione che aiutano a diradare le perplessità che permangono tra gli addetti ai lavori. È anche vero che la normativa trova applicazione con una certa complessità, visto le posizioni di garanzia e le loro responsabilità inserite nel contesto reale che, a sua volta, può presentare aspetti variabili ed eterogenei. Occorre partire dal fatto che un condominio, come un’azienda, va analizzato e reso sicuro sotto ogni aspetto, sia per chi ci abita sia per chi ci lavora. Il condominio, quindi, diventa un macrocosmo da mettere sotto osservazione attraverso un’attenta valutazione del contesto reale, evidenziando quelle che sono le cri-
ticità e, ove queste si presentassero, porvi il dovuto rimedio. Questa prima e dovuta azione, stando alle responsabilità degli amministratori, consta nel mettere in sicurezza le parti strutturali dell’edificio - in senso generale - le aree comuni sia interne che esterne, gli impianti ecc. garantendo anche quelle opere di manutenzione ordinaria atte alla buona conservazione e al corretto funzionamento - e quindi d’efficienza - degli impianti attivi. Tutto ciò rientra tra i compiti generali dell’amministratore sulla base dell’art. 1130 del codice civile. A questo punto si devono prendere in considerazione le indicazioni del D. Lgs 81/08 in merito alle responsabilità dell’amministratore nel campo della salute e sicurezza sul lavoro. Come si è detto, la norma si estende pienamente anche ai condomini, quindi la funzione di garanzia nella veste dell’amministratore deve farsi
carico di tutte le attività lavorative che vengono esercitate all’interno del contesto condominiale. Attività che riguardano lavorazioni di ordinaria e/o straordinaria manutenzione, che comportano l’impiego di maestranze dipendenti direttamente dal condominio, oppure dipendenti di aziende terze, chiamate ad operare nell’ambito condominiale. Considerando il condominio un’azienda a tutti gli effetti, - così come è definita dal Testo Unico all’ art. 2, c. 2 lett. c - ne deriva che la funzione di amministratore, assume diverse responsabilità a seconda delle reali situazioni e condizioni in cui si pone nei diversi rapporti che si generano verso lavoratori dipendenti o terzi. Il D. Lgs. 81/08, applicato dunque al condominio, contempla le seguenti funzioni di garanzia: a) Amministratore - datore di lavoro; secondo l’art. 2, c. 1, lett. b del Testo Unico: “il soggetto [Continua...]
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L’Associazione Linea Vita è un’Associazione No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare informazioni corrette e fornire formazione adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività.
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Tradizione & innovazione: verso Costruzioni 4.0
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Il mercato delle costruzioni è in una fase di trasformazione. Non solo prodotti e tecnologie ma anche servizi per l’ambiente costruito. Tutta la filiera delle costruzioni sta vivendo questa fase di transizione verso nuovi mercati e nuove modalità di produzione.
SAIE si trasforma, e si mette al servizio di questa fase di transizione dando spazio a tutta la filiera delle costruzioni. Il mercato delle costruzioni è in una fase di trasformazione. Non solo prodotti e tecnologie ma an SAIE cambia format e contenuti, creando percorsi ai ‘mercati strategici’ ai temi servizi per l’ambiente costruito. Tutta la filiera dellededicati costruzioni sta vivendo questae fase di transizio chiave dell’innovazione della rivoluzione verso nuovi mercati eenuove modalità di digitale. produzione.
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Il Tree Climbing non è uno sport ma una metodica di lavoro sicura. Storia del t.c U.S.A. Anni ’20 - si utilizzano già tecniche di Tc per l’intervento sugli alberi. Svariate migliaia di climbers in tutti gli stati operano oggi.
Europa Si utilizza da alcune decine di anni, soprattutto nei paesi del nord–europa.
Italia Pochi climbers alla fine degli anni ’80, da allora notevole sviluppo e richiesta anche da parte dei committenti. Attualmente alcune centinaia di operatori occupati nel settore.
• Il costante mantenimento della sicurezza, ottenuto attraverso il rispetto di procedure corrette e l’utilizzo dell’attrezzatura più idonea fa risparmiare tempo ed energia. • Le tecniche di lavoro possono variare a seconda della struttura sulla quale si opera, ma le due regole base sono: avere sempre un punto di contatto valido con la pianta e non superarlo mai [Continua...]
Perchè si utilizza il Tree Climbing? Vi sono svariati motivi per cui viene richiesto l’intervento in t.c. • Inaccessibilità del sito a mezzi meccanici • Elevata densità della chioma • Interventi di breve durata • Per evitare la compattazione del terreno • Costi spesso più contenuti • Tipologia di intervento
Sicurezza degli impianti nelle scuole a cura di Monica Mioccio
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elle scuole deve essere assolutamente garantita la sicurezza degli impianti elettrici, degli impianti a messa a terra, degli impianti antincendio, degli impianti idraulici e fognari. Come viene stabilito dal decreto legislativo numero 46 del 1990, gli organi preposti a questo compito sono gli enti locali che corrispondono per le scuole dell’obbligo ai comuni e per le scuole superiori alle provincie. La normativa prevede che l’ente locale si occupi sia della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici sia della verificaperiodica degli impianti in modo tale da prevenire i pericoli connessi ad un malfunzionamento degli impianti stessi. In quest’ottica devono
essre abbattute eventuali barriere architettoniche e deve essere individuata la presenza dell’amianto e quindi rimossa. Inoltre fondamentale per gli enti locali è la stesura di certificazioni nelle quali siano realizzate delle planimetrie delle scuole chedecidano i luoghi dove devono essere collocati sia gli estintori, gli idranti e gli eventuali pulsanti di allarme e attacco VUF sia le valvole di intercettazione dei combustibili per riscaldamento come gas, gasolio sia l’interruttore generale per la parte elettrica. Invece, per quanto concerne la messa a terra gli enti locali devono predisporre anche l’ubicazione di paletti dispersori che siano in grado di prevenire possibili scariche atmosferiche. In tale prospettiva
la legge numero 186 del 1 marzo 1968 prevede che ogni scuola sia dotata di un interruttore generale che consenta lo “sgancio a distanza” con lo scopo di interrompere la tensione dell’impianto elettrico. Pertanto questo comando deve essere ubicato all’ingresso della scuola oppure in una posizione controllata in modo costante durante il funzionamento della scuola. In questa analisi che stiamo svolgendo l’impianto elettrico deve alimentale l’impianto di illuminazione di emergenza per indicare le vie di uscita nei casi di necessità di fuga con un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux. Infatti, per le situazioni estreme deve essere approntato un piano reale di [Continua...]
Attivita’ di autorimessa: Approvazione di norme tecniche di prevenzione a cura di Fernando Cordella - Presidente A.N.P.P.E. Vigili del Fuoco
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l Ministero dell’Interno, con il decreto 21 febbraio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.52 del 3 marzo 2017, ha approvato le nuove norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di autorimessa, contenute nell’allegato 1 al decreto. Le norme tecniche si possono applicare alle attività di autorimessa di superficie complessiva coperta superiore a 300 m² di cui all’allegato I del decreto del Presi-
dente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, ivi individuate con il numero 75, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto ovvero per quelle di nuova realizzazione. Il decreto 21 febbraio 2017 entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Ecco la struttura della regola tecnica verticale :
1. Scopo e campo di applicazione 2. Definizione 3. Classificazione 4. Profili di rischio 5. Strategia antincendio - Reazione al fuoco - Resistenza al fuoco - Compartimentazione - Esodo - Gestione della sicurezza antincendio - Controllo dell’incendio [Continua...]
Attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (D.P.R. 177/2011): ancora dubbi e perplessità a cura di Adriano Paolo Bacchetta - Studio Consulenze Industriali / coordinatore network www.spazioconfinato.it
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on è la prima volta che mi occupo dei problemi legati all’identificazione degli “ambienti sospetti di inquinamento o confinati” (vedi articoli pubblicati su Il Notiziario della Sicurezza 3/2013 e 1/2015) e, questa volta, lo farò prendendo spunto da una sentenza di primo grado nella quale il Giudice monocratico ha deliberato in merito a un caso che ha visto tecnici di un’Ausl intervenire in un impianto per il trattamento delle acque reflue urbane durante la normale attività di vigilanza
e, a seguito del sopralluogo, impartire prescrizioni in materia di Igiene e Sicurezza sul Lavoro. Nel seguito tratteremo nel dettaglio la vicenda, traendone utili spunti per meglio comprendere quale sia stato il riferimento del magistrato per formulare la propria decisione. E’ abbastanza raro poter disporre, oggi, di riferimenti giurisprudenziali (anche se solo di primo grado) relativi a casi che rientrano nell’ambito di applicazione del DPR 177/2011 se non fornite spontaneamente da una delle parti interes-
sate, oppure in conseguenza della partecipazione alle fasi di giudizio quale consulente (del Giudice o della difesa). I tempi in cui si potranno avere le prime sentenze di Cassazione su incidenti verificatesi dopo il novembre 2011, infatti, sono ancora lontani. Basti pensare, ad esempio, che il 6 aprile 2016 davanti al giudice monocratico del tribunale di Trani, è iniziato il processo a carico del legale rappresentante e dell’esecutore di fatto dell’Azienda Ittica Di Dio di Molfetta, entrambi accusati di [Continua...]
Stress lavoro correlato: cosa fare dopo la valutazione preliminare del rischio? a cura di Piergiorgio Frasca - Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
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egli ultimi anni Il tema dello stress correlato al lavoro ha dominato l’interesse di molti operatori della sicurezza, molti dei quali si sono trovati impreparati di fronte alla peculiarità di questo rischio, sia a causa della loro formazione curriculare, generalmente di orientamento prevalentemente tecnico e quindi sufficientemente allineata rispetto ai rischi fisici e igienico sanitari, ma lontana dalla comprensione dei rischi psicosociali, sia per il fatto di non riuscire a percepire correttamente gli effetti di questo rischio sulle problematiche aziendali e neppure quali strumenti o tecniche fossero utilizzabili per contrastare il ri-
schio. Questo nonostante nel Modulo C della formazione di RSPP e ASPP fosse previsto un intervento sui rischi psicosociali. Evidentemente, a prescindere da come e da chi ha svolto l’intervento in questione, lo stesso è chiaramente insufficiente. Un elemento che avvalora l’insufficienza formativa riguarda il fatto che molti operatori della sicurezza ritengono che lo stress sia un fattore ascrivibile a singoli individui e che pertanto sia di competenza del Medico competente, come se si trattasse di una malattia, trascurando in questo modo il significato di due parole che accompagnano l’obbligo di valutazione di questo rischio: stress “lavoro correlato”.
Queste due parole ci dicono che il problema non riguarda la cura di lavoratori stressati, che è un problema sanitario di cui ha competenza il Medico competente, il quale dispone degli strumenti per affrontarlo in piena consapevolezza. Quei due termini ci dicono che la valutazione deve riguardare i fattori lavorativi ed organizzativi che potenzialmente possono contenere o provocare l’insorgenza del rischio di stress. Disconoscere l’impatto dello stress sull’organizzazione lavorativa è un gravissimo errore, in quanto impedisce di riconoscerne i punti di malfunzionamento che ne peggiorano la qualità ed il rendimento dei processi [Continua...]
di Dott. Piergiorgio Frasca Servizi di Psicologia del lavoro e sviluppo organizzativo, Formazione e aggiornamento per la sicurezza e salute sul lavoro, Ergonomia
____________________________________________________________________________ Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative, per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I servizi offerti comprendono: Servizio di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro. Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio del rischio di stress da lavoro Servizio di monitoraggio sullo stress lavoro correlato Formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro e sul rischio di stress correlato al lavoro. Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazione attuata Progettazione e realizzazione di attività formative Progettazione e realizzazione di interventi di Behavior Safety Valutazione ergonomica delle mansioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative. Valutazione conoscenza e competenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13) Servizio di valutazione, intervento e monitoraggio del rischio stress correlato al lavoro Studio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, intervento e monitoraggio sul rischio di stress da lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. secondo le modalità indicate dalla Commissione Consultiva permanente (CM del 18/11/2010). Per la valutazione dei dati oggettivi sono utilizzate specifiche check-list, mentre per i fattori soggettivi sono utilizzati appositi questionari somministrabili anche on-line. I risultati con la valutazione del rischio riferita ai fattori di rischio del Contesto lavorativo e del Contenuto del lavoro e l’indicazione delle criticità rilevate sono illustrati in una relazione dettagliata e sintetizzati con grafici e tabelle un cui esempio è riportato sotto. Il Servizio viene svolto su tutto il territorio nazionale e su qualsiasi comparto lavorativo, compreso l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A. Di seguito è riportato un esempio di analisi realizzata con il questionario QUERTI SLC.
Test ITALSIC di valutazione della conoscenza e competenza linguistica per lavoratori stranieri In relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSIC espressamente dedicato alla valutazione delle conoscenze e competenze nella lingua italiana con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro. Il Test è di semplice utilizzo e non richiede competenze specialistiche per la somministrazione. Per l’elaborazione dei risultati è utilizzato uno specifico software acquistabile con la prima fornitura del test. Apposite istruzioni guidano l’utilizzatore, ad esempio l’RSPP, in tutte le fasi di impiego. Il Test è acquistabile inviando la richiesta tramite e-mail a Studio Frasca, al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni. E’ anche possibile la somministrazione del test on line.
Per informazioni sui costi dei servizi, telefonare al n° 348-6507545 o inviare una e-mail all’indirizzo studiofrasca@iol.it o collegarsi al sito www.benessereorganizzativo.eu. Studio Frasca di Dott. Piergiorgio Frasca è a Monza (20052), via Lecco 88 – Tel. 348-6507545. | 21
L’ergonomia del macchinario e della postazione di lavoro a cura di Massimo Granchi
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l rispetto dell’ergonomia della postazione di lavoro è un tema che devono tenere in considerazione sia il fabbricante di attrezzature che il Datore di Lavoro che mette tali attrezzature a disposizione ai propri lavoratori. Vi sono quindi due diversi aspetti dello stesso problema, gestiti da norme che affrontano la tematica dell’ergonomia con approcci differenti: da un lato indicano al fabbricante come progettare correttamente l’interfaccia uomo / macchina, mentre dall’altro offrono al Datore
di Lavoro un metodo di valutazione per identificare posture incongrue o da evitare. Se da una parte il Datore di Lavoro è tenuto a realizzare luoghi di lavoro che rispettano i dettami dell’ergonomia, come indicato dal Testo Unico D.Lgs. 81/2008, è anche la Direttiva Macchine 2006/42/CE che obbliga il fabbricante a rispettare gli stessi principi, fornendo norme specifiche per progettare secondo i suddetti crismi. Nel corso del presente articolo vedremo le richieste di legge per
Datore di Lavoro e Fabbricante in merito all’ergonomia, e le proposte normative che interpretano gli obblighi e li mettono nella pratica della progettazione del luogo di lavoro. Ergonomia e gli obblighi per il Datore di Lavoro L’ergonomia è una disciplina scientifica che si occupa della comprensione delle interazioni tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema e, al contempo, professione che applica teorie, principi, dati e [Continua...]
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ULTIME NEWS
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DOCUMENTAZIONE INFORMAZIONI INAIL A causa di problemi tecnici dell’applicativo web predisposto da Inail, il Ministero chiarisce che i dati sanitari dei lavoratori relativi all’anno 2016 possono essere raccolti e trasmessi, entro il 31 marzo 2017, utilizzando la “vecchia” modulistica. Il nuovo modello di Allegato 3B, predisposto con il DM del 12 luglio 2016, sarà possibile utilizzarlo per le trasmissioni di dati a partire dall’anno 2017.
SPORTELLO VIRTUALE LAVORATORI: IL SERVIZIO ONLINE ALL’INSEGNA DELLA SEMPLICITÀ E DELL’AUTONOMIA Grazie al servizio “Sportello virtuale lavoratori” dedicato agli utenti infortunati, tecnopatici e/o titolari di rendita, sul portale Inail è possibile visualizzare in qualsiasi momento informazioni personali (dati anagrafici, forma e dettaglio di pagamento, stato della pratica), stampare la Certificazione Unica e interagire con la Sede di competenza per richiedere ulteriori dettagli sullo stato della propria pratica e per comunicare eventuali variazioni anagrafiche. L’accesso allo “Sportello” può avvenire attraverso credenziali Inail, Inps, Carta nazionale dei servizi (Cns) e Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid).
UN FONDO PER GLI EREDI DEI LAVORATORI PORTUALI VITTIME DELL’AMIANTO Pubblicata la circolare Inail in cui vengono indicate le modalità di erogazione delle prestazioni del nuovo Fondo in favore dei superstiti delle vittime dell’amianto addetti alle operazioni portuali, a titolo di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale. La dotazione prevista a questo scopo è di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Nel rispetto di questo limite di spesa, l’importo della prestazione, attribuito a ciascuno degli eredi aventi diritto, sarà stabilito ogni
anno dall’Inail. Il diritto alla prestazione può essere esercitato anche dagli eredi di lavoratori autonomi. Il 18 marzo la scadenza delle domande per il 2016.
SENTENZE LAVORO MINORILE: RIMANE L’OBBLIGO DELLA VISITA MEDICA, DECADE QUELLO DELLA CERTIFICAZIONE - CASS. PEN. SEZ. III, SENTENZA N. 51907 DEL 06.12.2016 La condotta di ammissione al lavoro di un minore senza la prescritta visita medica costituisce tutt’ora reato, diversamente dalla omessa certificazione di tale idoneità. L’imputato è stato condannato per ave-
re assunto alle proprie dipendenze un minore di età senza la prescritta visita medica necessaria (artt. 8 e 26 della l. 977/1967). Tuttavia, questi ricorre in cassazione, ritenendo che tale reato fosse stato abrogato dell’art. 42 del. D.l. n. 69/2013, essendo stato eliminato l’obbligo di sottoporre il minore a preventivo accertamento di idoneità fisica. La Corte non condivide questa conclusione. La l. n. 977 cit., infatti, prevede (1) che i minori possono essere ammessi al lavoro “purché siano riconosciuti idonei all’attività lavorativa cui saranno adibiti a seguito di visita medica”; (2) che tale idoneità “deve essere comprovato da apposito certificato”. Successivamente, l’art. 42 del d.l. cit. ha abrogato, limitatamente [Continua...]
Patto dei sindaci per il clima e l’energia, presentati i progetti a cura di Sia Ingegneria
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NCONA – Presentati gli sviluppi dei progetti Empowering e Life Sec Adapt Gli assessori Manuela Bora e Angelo Sciapichetti, hanno partecipato il 13 febbraio in Regione a una conferenza stampa sui progetti europei Empowering e Life Sec Adapt. Nell’occasione Comuni, ANCI e Regione Marche hanno rinnovato l’impegno nei confronti dell’Iniziativa europea del Patto dei Sindaci per il
Clima e l’Energia, avviata per la prima volta nel 2008. Erano presenti rappresentanti dei Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Appignano, Pollenza, Fabriano, Fermo, Jesi, Macerata, Pesaro, Santa Maria Nuova, San Paolo Jesi, Senigallia, Urbino, nonché il Presidente di ANCI Marche Maurizio Mangialardi. “Torno da una settimana densa di impegni a Bruxelles – ha detto Bora,
che è una dei quattro ambasciatori del Patto, nell’ambito del Comitato delle Regioni a Bruxelles – e proprio il Patto dei Sindaci venerdì è stato al centro di un’iniziativa molto importante. E’ stato infatti avviato un tavolo politico, dove ho potuto portare l’esperienza della Regione Marche, dove comuni che rappresentano un terzo della popolazione regionale, aderiscono all’iniziativa su efficienza energetica [Continua...]
Ecoreati: la Uil per una concreta e piena applicazione della legge 68/2015 a cura di Sia Ingegneria
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l 23 febbraio u.s., si è svolto a Roma il Convegno sull’attuazione della legge n. 68 del 2015 recante “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”. E’ stata presentata in questa occasione, la relazione della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Si evidenzia che la legge 68/15, storica poiché introduce all’interno del codice penale il riconoscimento dell’ambiente come bene tutelato, a quasi due anni dalla sua emanazione, nella sua prima fase di attua-
zione conferma la complessità ma anche la potenzialità del quadro normativo. La commissione parlamentare nel corso di questi due anni, ha attivato con gli uffici giudiziari una interlocuzione per la verifica della piena applicazione della legge, ciò ha consentito di avere una reale mappatura dello stato di applicazione della stessa sul territorio nazionale, evidenziando criticità applicative. L’ inchiesta di monitoraggio e verifica sui 160 uffici giudiziari esistenti, ha permesso di analizzare un’ampia gamma di informazioni, purtutta-
via non sufficiente per conoscere esattamente il numero generale dei procedimenti e delle prescrizioni concluse con l’estinzione del reato, né è stato possibile verificare sia le singole fattispecie contravvenzionali, né l’analisi dei procedimenti nei quali fosse stata trovata piena applicazione sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche degli enti. Le maggiori criticità riscontrate nell’analisi dei dati sono emerse soprattutto sulle norme relative agli “eco-delitti”, sia sul piano organizzativo sia sull’ interpretazione omogenea [Continua...]
Una nuova arma a disposizione per il trattamento delle gravi forme di malattia delle coronarie a cura di Giovanna Pirana
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onostante gli enormi passi avanti nel campo della terapia medica convenzionale e nelle tecniche di rivascolarizzazione miocardica, l’angina refrattaria continua a essere un problema di difficile risoluzione. L’angina pectoris refrattaria è una condizione persistente (perdurante da più di 3 mesi) caratterizzata da dolore toracico causato da insufficienza coronarica in presenza di
arterosclerosi coronarica, che non può essere controllata da una combinazione di terapia medica ottimale, rivascolarizzazione miocardica con angioplastica e bypass aortocoronarico. L’epidemiologia dell’angina refrattaria a tutt’oggi non è ben definita ma la prevalenza stimata è di circa 100.000 pazienti/anno negli Stati Uniti e 30.000-50.000 pazienti/anno in Europa.
I pazienti che soffrono di angina refrattaria generalmente hanno una lunga storia di malattia delle coronarie e sono già stati sottoposti a uno o più interventi di angioplastica coronarica o a intervento di rivascolarizzazione miocardica chirurgica tramite bypass. Sono per lo più maschi, tendenzialmente giovani, spesso con insufficienza cardiaca, che hanno episodi anginosi che ne limitano [Continua...]
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