8 minute read

Il piccole Ercole alla conquista del mondo

Next Article
Successi in Italia

Successi in Italia

Bouledogue Francese

Il piccole Ercole alla conquista del mondo

Allegro, gentile e sempre pronto al gioco. Una razza molto diffusa che richiede attenzioni. La tutela del Club che monitora l’opera degli allevatori

Gli albori della razza ci portano in Inghilterra dove, accanto al Bulldog inglese, cani di taglia più piccola venivano allevati in maniera popolare e anonima e impiegati per la loro agilità sia nella lotta contro il toro (prima del divieto del 1835), sia nella pratica del “ratting” (cattura ed uccisione del maggior numero di topi nel minor tempo possibile), consentita fino al 1912. Ai tempi della rivoluzione industriale e della crisi economica che colpì l’Inghilterra, questi piccoli Bulldog approdarono sulle sponde della Senna al seguito degli operai inglesi, soprattutto merlettai, che in gran numero emigrarono in Normandia. Nei sobborghi parigini, riprodotti senza particolare attenzione ed incrociati con terrier per esaltarne l’attitudine a cacciare i topi, questi soggetti subirono una “francesizzazione” che diede origine alla razza che oggi tutti conosciamo. “… les Britanniques ont fourni les principaux ingrèdients mais que ce sont les Francais qui ont ètabli la recette definitive …” (Girard F., 2000). Inseparabile compagno degli esponenti dei ceti più umili, come lampionai, macellai, e delle “belle di notte”, fu proprio nelle case di tolleranza (famosa al riguardo la maison di Madame Palmyre) che illustri esponenti dell’alta società conobbero il Bouledogue francese. “La sua grazia grottesca, la sua espressione ironica, la sua vivacità scherzosa, sedussero la Parigi fastosa dei Boulevards” (Tron, 1946) e il Bouledogue francese diventò presto un fenomeno di moda, simbolo di eleganza e distinzione, presenza costante nei salotti della Parigi-bene e nelle case di personaggi famosi quali la scrittrice Colette e la cantante Mistinguett. Oggi questo piccolo molossoide gode di una popolarità la cui crescita esponenziale non conosce tregua in tutto il mondo. Nel Libro genealogico italiano le iscrizioni hanno raggiunto e superato le 3000 unità all’anno.

ESPRESSIVO ED UNICO Come per tutti i cani da compagnia, anche nel Bouledogue francese la testa riveste una importanza fondamentale: è infatti dalla correttezza delle sue diverse parti che scaturisce la tipica “espressione di razza”. La testa del

Bouledogue francese ha forma quadrata e tratti molto puliti: il cranio largo e ben piatto, è asciutto ed elegantemente segnato dalla alternanza di salienze ossee (le arcate sopraccigliari prominenti) e avvallamenti (il solco mediano particolarmente sviluppato tra gli occhi). La fronte bombata precipita in uno stop molto marcato. Caratteristica è la conformazione del muso che, ben pieno, largo e corto, presenta una rotazione verso l’alto. Il tartufo si trova pertanto rivolto all’insù e la mandibola si proietta in avanti rispetto alla mascella superiore descrivendo una curva verso l’alto. Il mento è evidente e, visto lateralmente, allineato con il tartufo e la fronte. Le guance devono essere sviluppate quel tanto che basta a “riempire” la superficie della figura geometrica del quadrato; se eccessive (come spesso purtroppo succede), il quadrato diventa un cerchio, e il soggetto assume una espressione grossolana. Anche le rughe sono molto importanti: mai eccessive come quantità e sviluppo, esse devono essere presenti solo sul muso, concentriche e simmetriche. In questa cornice così particolare si inseriscono due occhi grandi, rotondi, scuri, talvolta imperscrutabili, talaltra incantati, ma sempre sinceri, fondamentali nel dare al nostro Bouledogue la sua espressione unica. Ultima pennellata (ma non la meno importante!) nella descrizione della testa: le orecchie, inserite alte e ben distanziate, larghe alla base, dalle punte arrotondate ed erette, vera particolarità per un molossoide, retaggio del sangue terrier che ancora scorre nelle sue vene.

SOLIDO E FORTE Il Bouledogue francese ha un tronco raccolto e compatto, ma che deve essere leggermente iscritto in un rettangolo, cioè deve apparire di poco più lungo che alto. Questo aspetto molto importante è stato esplicitato nell’ultima versione dello standard per arginare il dilagante fenomeno della deriva verso un ipertipo raccolto al punto tale

da risultare iscritto in un quadrato. Lo sviluppo dei diametri trasversali, cui contribuiscono la solida ossatura, la muscolatura scolpita e il torace a botte con costole molto cerchiate, “riempie” i volumi e garantisce l’aspetto possente e tarchiato richiesto dallo standard. Il collo corto ma non al punto tale da risultare incassato, deve manifestare una leggera arcuatura e fondersi armonicamente con il garrese. Caratteristica fondamentale della razza è la conformazione del profilo superiore, detta anche roach back. Esso rimonta progressivamente e senza eccessi a partire dal garrese fino al livello dei lombi, che sono arcuati, e si continua in una groppa ben inclinata. La coda sarà conseguentemente attaccata bassa. Il disegno sinuoso della linea superiore è richiamato ed enfatizzato da quello della linea inferiore, elegantemente rilevata senza tuttavia apparire levrettata. Il petto è ampio e visto frontalmente è iscrivibile in un quadrato, i piedi sono rotondi, e compatti, con falangi angolate e dita ben serrate (“piedi di gatto”).

TAGLIA E PESO Lo standard indica un peso di 9-14 kg per i maschi e 8-13 kg per le femmine, con una tolleranza di 500 g in più nei soggetti bene in tipo. Ora si comprende bene come una forbice di 5-5.5 Kg possa comportare una certa disomogeneità e come in ring possa capitare di vedere soggetti di taglie molto differenti. Ricordiamo che il Bouledogue francese è un “piccolo” molossoide da compagnia, in cui va preferita la giusta sostanza (ossatura possente e solida, cinta da una muscolatura ben sviluppata e tonica), nella seppur piccola taglia. Soggetti al limite massimo della taglia non sono quindi da ricercare perché, sebbene più appariscenti ed imponenti, peggio si prestano alla loro funzione di “cani da compagnia”, da poter tenere in braccio o acciambellati in grembo a sonnecchiare. D’altro canto, il ben noto “cugino” inglese, con i suoi 23-25 Kg (rispettivamente femmine e maschi), non a caso è collocato nel Gruppo 2 FCI. L’ultima versione dello standard prevede anche una altezza al garrese pari a 27-35 cm nei maschi e 24-32 cm nelle femmine (con una tolleranza di 1 cm in più o in meno). Anche in questo caso è importante interpretare questi valori con buon senso e ricercare il giusto equilibrio nelle dimensioni longitudinali e trasversali, tra altezza e distribuzione delle masse, in modo che l’insieme risulti armonico e gradevole.

I COLORI Lo standard nell’ultima versione esplicita in maniera chiara ed inequivocabile i 4 colori del Bouledogue francese. Il primo di essi è il fulvo uniforme, che può avere diverse gradazioni e che spesso, preferibilmente, è accompagnato dalla presenza di una maschera nera. Quando il fulvo uniforme è attraversato da striature scure trasversali che creano l’effetto di una “tigratura”, abbiamo il colore bringè. I colori fulvo e bringè sono raggruppati nei “mantelli senza macchie bianche estese”, dal momento che ammettono la presenza del bianco solo in misura limitata. I “mantelli con macchie bianche estese” rappresentano le versioni “imbiancate” di quelli precedentemente descritti: quando macchie bianche di dimensioni da medie a invasive ricoprono il mantello fulvo, abbiamo il colore bianco/fulvo, mentre la stessa situazione sul mantello bringè origina il colore caille. I colori non previsti dallo standard comportano la squalifica dei soggetti che ne sono portatori, e questo va sottolineato in un momento storico in cui la moda per i cosiddetti “colori esotici” dilaga danneggiando gravemente la razza.

BENESSERE ANIMALE E SALUTE Il Bouledogue francese se ben allevato è una razza solida e anche sorprendentemente in grado di eseguire performances atletiche, sempre compatibilmente con le sue caratteristiche anatomiche e fisiche. D’altro canto nell’ultima versione dello standard, sono disseminati numerosi richiami relativi ad aspetti legati alla salute e al benessere animale. Si vedano ad esempio la totale condanna verso ogni forma di eccesso o di esagerazione, i numerosi accenni alla capacità respiratoria che deve essere sempre e comunque garantita attraverso l’attenta valutazione del grado di pervietà (accesso agevolato dell’aria) delle narici e della assenza di pliche nasali troppo abbondanti. Si fa esplicita richiesta che la pelle sia ben tesa e che le rughe, solo nei punti in cui previste, siano moderate. Sempre nella direzione della salute e del benessere animale vanno inquadrati i riferimenti alla iscrizione nel rettangolo, alla presenza del roach back (che deve essere presente e deve essere corretto) e alla coda (ben palpabile e di una lunghezza tale da coprire l’ano). Purtroppo la notevole diffusione e l’impennata della richiesta di cuccioli ha

spinto molti ad avvicinarsi alla razza avviandone la riproduzione senza essere in possesso delle adeguate conoscenze/competenze; il richiamo alla scelta oculata dell’allevatore prima che del cucciolo, è quanto mai pertanto attuale ed opportuno per gli appassionati che intendono aprire le porte della propria famiglia ad un Bouledogue francese.

IL CLUB CANI COMPAGNIA Il Club Cani Compagnia da sempre monitora lo stato sanitario delle razze tutelate e richiede che i soggetti ammessi alla riproduzione selezionata siano esenti da lussazione della rotula (consentito al massimo il grado 1 unilaterale) e oculopatie (visita oculistica per la diagnosi delle malattie oculari di provata o presunta origine ereditaria). Gli allevatori più seri sottopongono comunque i loro soggetti da tempo anche al controllo delle patologie cardiache ereditarie (visita cardiologica e relativi esami strumentali di tipo ecocardiografico) e all’esame radiografico della colonna vertebrale. Sono inoltre attualmente disponibili e stanno lentamente prendendo sempre più piede, test genetici nei confronti delle principali patologie, in grado di rivelare anche solo lo stato di portatore da parte dei soggetti testati. Degno di nota è il fatto che nel luglio 2019 ENCI con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e la Fondazione Salute Animale (FSA), ha avviato un programma di azioni interdisciplinari che, partendo dal monitoraggio sanitario, promuova il benessere, la selezione e il miglioramento genetico delle razze canine brachicefale. I dati del monitoraggio consentiranno lo sviluppo di iniziative rivolte agli allevatori e agli esperti giudici, affinché il benessere dei soggetti brachicefali sia messo al centro delle verifiche zootecniche di loro competenza. Alberto Vergara

Consigliere Club Cani Compagnia

This article is from: