il diabete si batte con il movimento Il 10 febbraio si è tenuta presso il Centro Globo di Serravalle un’importante incontro scientifico intitolato “Alimenta il movimento” riguardante le nuove strategie per affrontare una patologia molto diffusa: il diabete. Organizzato da Energia Medika, il nuovo Centro di Medicina Integrata che ha sede proprio al quarto piano del Centro Servizi Globo, l’incontro, già dal titolo, metteva in evidenza le componenti fondamentali di questa strategia vincente per debellare o quanto meno mettere all’angolo questo problema: l’alimentazione e il movimento.
Relatori dell’incontro sono stati il Dott. Giancarlo Ghironzi (Direttore Sanitario di Energia Medika), il Dott. Paolo Mazzuca (endocrinologo, diabetologo presso l’A.USL di Rimini e responsabile del Progetto Lifestyle Gym), la Dott.ssa Isabella Tontini (dietista), il Dott. Marco Benedettini (medico dello sport) e il Dott. Lorenzo Berti (psicologo e psicoterapeuta). Moderatore il Dott. Carlo Renzini. Un incontro davvero interessante, indirizzato verso un nuovo protocollo creato per la cura del diabete e delle malattie dismetaboliche. Tale protocollo si basa su importanti conclusioni ottenute dalla ricerca su questa malattia in cui gli evidenti risultati sono figli di un cambiamento dello stile di vita alimentare e motorio del paziente.
Il diabete è estremamente diffuso: da recentissimi rilevamenti effettuati dall’International Diabetes Federations i malati di diabete sono circa 151 milioni nel mondo. Un numero, stando alle stime dell’OMS, in continuo aumento. Un disagio moltiplicato a tutti i familiari dei pazienti, in quanto la vita di un diabetico, come quella di un malato cronico, condiziona pesantemente anche l’esistenza delle persone che ha accanto. Ma la ricerca, per fortuna, non si ferma. E nuove soluzioni si affacciano all’orizzonte. Stiamo parlando di metodi provati, non di ipotesi. Sistemi che sottolineano, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto uno stile di vita sano, attento alla giusta alimentazione e in cui è fortemente presente e regolare l’attività fisica, sia non solo un viatico per una vita qualitativamente migliore, ma anche un modo (coadiuvato da precisi farmaci) di tenere sotto controllo e, in alcuni casi, di debellare addirittura questa invalidante malattia (questo vale soprattutto per il diabete di tipo 2). Nell’incontro “Alimenta il movimento” il professor Mazucca, riportando le esperienze relative al progetto Lifestyle Gym, di cui è responsabile, e tutti gli altri relatori, già in forza allo staff di Energia Medika, hanno elencato i benefici che l’attività fisica di tipo aerobico è in grado di apportare nel malato di diabete: una diminuzione dei valori glicemici e la possibilità di agire in modo assolutamente positivo sui fattori di rischio cardiovascolari. Inoltre recenti test hanno dimostrato che abbinare all’attività aerobica anche quella finalizzata allo sviluppo della forza (sempre nel caso del diabete di tipo II), utilizzando pesi e attrezzi isotonici, abbassa ulteriormente il livello glicemico. Il tutto svolto, ovviamente, con grande prudenza e sotto la supervisione di un medico, con la consapevolezza di dover seguire con precisione le tabelle personalizzate messe a punto per loro: inoltre grande attenzione deve essere prestata al proprio livello glicemico, prima e dopo l’esercizio fisico. Questo per poter prevenire eventuali problemi. Anche per quello che riguarda il tipo di diabete “I” una pratica sportiva adeguata è possibile. In questo caso però gli sport consentiti sono esclusivamente quelli aerobici e praticati con moderazione e sotto stretto controllo medico. Passi fondamentali, quindi, sono stati fatti riguardo a questa malattia. Basti pensare che solo qualche anno fa era assolutamente sconsigliata qualsivoglia pratica sportiva ai malati di diabete (soprattutto di tipo I). Tutti i relatori hanno dato anche grande peso all’importanza di seguire il paziente durante la fase di sviluppo di questo progetto fisico. Non un semplice consiglio o un programma da portare avanti da soli per conto proprio. Il percorso infatti che porta il diabetico alla soluzione o alla diminuzione della propria patologia è lungo e costante. Ed è fondamentale, sia a livello di motivazione, di controllo periodico dei risultati e dei valori, e di eventuali correzioni del programma, la presenza costante di uno staff di medici, che seguano la parte dietetica, fisica ed endocrinologica del paziente. Sinergie e capacità professionali che, con la collaborazione del paziente, daranno risultati concreti verso il raggiungimento di quella meta, spesso vista da coloro che sono affetti da questa invalidante patologia come un miraggio, che è la salute. C’è quindi grande fiducia fra chi è affetto da questa malattia. Cruciale sarà quindi un cambio di stile di vita: alimentazione e grande costanza nell’attività fisica sapranno rendere chi è affetto da queste patologie in grado di tornare a godere pienamente della propria vita. Marco Giorgi
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