osteopatia
wellness
“mani che vedono, che sentono, che pensano”
Questa definizione di W.G. Sutherland, colui che per primo pose l’attenzione e dedicò lunghi studi all’osteopatia cranio sacrale, inquadra in modo pressoché perfetto quello che è l’approccio dell’osteopata nei confronti del paziente. Le mani infatti sono l’unico strumento di lavoro. Con esse, attraverso la loro incredibile sensibilità, si cerca di normalizzare quelle disfunzioni che alterano l’equilibrio dell’individuo. Ma che cos’è esattamente l’osteopatia? L’abbiamo chiesto alla D.O. Mariadele Corradi, osteopata M.R.I.O. che esercita presso Energia wellness & fitness a Serravalle. MC: L’osteopatia è una medicina alternativa (come l’omeopatia, per intenderci) che nasce all’incirca 100 anni fa negli Stati Uniti da un medico di formazione classica chiamato Andrew Taylor Still. La sua intuizione lo portò a considerare il sistema muscolo-scheletrico e le varie funzioni dell’organismo assolutamente correlate fra loro. Il dottor Still partiva dal presupposto che ogni apparato dipende e a sua volta influisce su tutti gli altri. Possiamo anche considerare l’osteopatia come una scienza, una filosofia e un’arte. Scienza perché chi la pratica deve conoscere perfettamente l’anatomia, la fisiologia e l’embriologia e ne deve rispettare le leggi. Filosofia perché si basa sulla convinzione che “il corpo è in grado di curare sé stesso” attraverso dei meccanismi di omeostasi. Arte perché la sensibilità con cui le mani riescono a manipolare il paziente è tale da essere paragonata ad una vera e propria arte. Professionalmente chi è un osteopata? MC: L’osteopata è un medico o un fisioterapista che frequenta la scuola di osteopatia della durata di 6 anni, alla fine dei quali ha discusso un esame di D.O. (diploma di osteopatia) presentando una tesi in materia. In Italia l’osteopatia è praticata da circa 20 anni. Il registro degli osteopati nel nostro paese è il R.O.I (www.roi.it). Nella pratica, come opera l’osteopata sul paziente?
MC: Prima di tutto, l’osteopata tiene conto non solo di quello che, attraverso la sensibilità delle sue mani, egli riesce a percepire, ma anche del corpo nel suo insieme. Non solo quindi la parte scheletrica e fisica, ma anche della sua sfera emotiva, parte questa che può causare numerose e gravi patologie. Lo scopo dell’osteopata è quello di liberare le strutture con opportune tecniche manuali. Per strutture si intendono l’apparato muscolo-scheletrico, le viscere, il sistema cranio-sacrale e fasciale, il tessuto connettivo: in breve, tutto quello che è palpabile. Le diagnosi vengono effettuate attraverso palpazione diretta a individuare la zona in disfunzione, ma anche leggendo i vari esami strumentali presentati, e con l’osservazione della postura del paziente. Molto spesso le cure sono effettuate in collaborazione con medici specialisti. Quali sono i campi di applicazione dell’osteopatia? MC: I campi sono tanti. Si va dai dolori cervicali, ai traumi causati da urti (come il colpo di frusta), dalle lombalgie ai dolori di ernia discale. Senza dimenticarci dei traumi sportivi o dolori e patologie articolari (tipo problemi alle anche o alle ginocchia). Ma sono possibili applicazioni anche in caso di disordini funzionali delle vie digestive, costipazioni, bruciori di stomaco e coliti fino ad arrivare a mal di testa, emicranie, sinusiti e otiti. E, dato che l’osteopatia cerca di curare la causa e non il sintomo, attraverso essa si riesce ad agire anche su problemi pr di ansia, di stress, di depressione ressione e su squilibri neurovegetativi. L’osteopatia viene utilizzata anche in campo pediatrico (neonati o bambini con disturbi del sonno, problemi visivi o di naso, gola e orecchio) e in caso di problemi ortodontici. È molto indicata anche in campo ginecologico (preparazione al parto). MG