Commentari Psicologici (Dr. Maurice Nicoll)

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Commentari Psicologici

Il sistema di lavoro presentato in questo volume non è assolutamente nuovo. Non è nuovo nel senso che non fu inventato recentemente da nessun uomo o ideato dalla sua mente, come qualche fugace teoria psicologica moderna. Il sistema che studiamo è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, insegnato in un passato remoto e riguardante l’uomo e le sue possibilità interiori. È stato compreso e insegnato agli albori della storia conosciuta e rappresenta solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, si tratta di molto tempo fa ed è arrivata a noi solo in forma di leggende, miti e allegorie.

MAURICE NICOLL

Dott. Maurice Nicoll (1884-1953) Studiò medicina a Cambridge, dove si laureò in scienze all’ospedale San Bartolomeo. Studiò psicologia a Parigi, Berlino, Vienna e a Zurigo condusse gli studi con il Dott. C. G. Jung, quando era suo allievo scrisse diversi saggi di psicologia medica e un libro sulla Psicologia dei sogni. Come pioniere della medicina psicologica esercitò la professione all’ospedale di Harley Street. Durante la prima guerra mondiale servì a Gallipoli e in Mesopotamia. Nel 1917 si unì a George Riddoch, fu designato come specialista delle infermità cerebrali e midollo spinale all’Hempire Hospital di Londra, acquisendo notorietà come esponente di nuovi trattamenti. Come membro della commissione, sostenne sempre il fattore psicologico quale componente essenziale nei soldati colpiti dalle granate. Furono suoi collaboratori Henry Head, Farquhar Buzzard, Wilfred Trotter. Con George Riddoch fondò il “Giornale di Neurologia e Psicologia”. Nel 1921 l’incontro con Ouspensky cambiò il corso della sua vita e, dopo aver studiato per un anno in Francia, nell’istituto di Fontainbleau, sotto la direzione di Gurdjieff, riallacciò la sua pratica professionale a Londra rimanendo sempre a stretto contatto con Ouspensky, il quale nel 1931 lo autorizzò a diffondere la dottrina della Quarta Via. Diviene uno dei più importanti espositori del sistema della Quarta Via, che prevede lo sviluppo armonico dell’uomo, agendo simultaneamente sull’aspetto fisico, emozionale e mentale, attraverso metodi psicologici a volte rudi, che incontrano una più chiara esposizione nelle pagine di questo libro.

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Commentari Psicologici dagli insegnamenti di Gurdjieff e Ouspensky primo volume LA DOTTRINA DELLA QUARTA VIA

ART DIRECTOR: DAVIDE CORTESI PROGETTO GRAFICO: GOLDEN.BRAND COMMUNICATION

MAURICE NICOLL www.eifis.it ISBN 978-8875171339

€ 22.00

9 788875 171339

PIONIERE DELLA MEDICINA PSICOLOGICA ALLIEVO DIRETTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY

EIFIS Editore

Il sistema narrato in questo volume, primo di cinque, è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, insegnato in un passato remoto e riguardante l’uomo e le sue possibilità evolutive. È stato insegnato agli albori di un’epoca poco conosciuta e rappresenta solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, si tratta dell’insegnamento di Quarta Via; arrivato a noi fino a oggi solo in forma di frammenti, leggende, miti e allegorie.



COLLANA

PSICO



MAURICE NICOLL PIONIERE DELLA MEDICINA PSICOLOGICA ALLIEVO DIRETTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY

Commentari Psicologici dagli insegnamenti di Gurdjieff e Ouspensky primo volume LA DOTTRINA DELLA QUARTA VIA



Questi commentari furono scritti sull’insegnamento che il Dott. Maurice Nicoll ricevette personalmente da Ouspensky, conosciuto nel 1921, e da Gurdjieff, conosciuto nel 1922. Nicoll studiò con Ouspensky e nel 1922 si recò all’istituto di Gurdjieff a Fontainbleau dove rimase un anno, dopo di che tornò a Londra per continuare i suoi studi con Ouspensky fino al 1931, tempo questo che gli permise di insegnare il sistema. Gli insegnamenti del Dott. Nicoll sono tuttora seguiti. I commentari che compongono questa opera iniziarono negli anni della guerra e proseguirono oltre.


Original publication: Comentarios Psicologicos sobre las ensenanzas de Gurdjieff y Ouspensky by Maurice Nicoll

© Copyright 2016 EIFIS EDITORE srl Commentari Psicologici, volume 1 - Maurice Nicoll I Edizione Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore. Testi: Maurice Nicoll Traduzione: Maurizio Toshen Graziani Editing: Paola Lorenzi Art Director: Davide Cortesi Impaginazione: Golden.Brand Communication Stampa: Printì (AV) ISBN 978 88 7517 133 9 © 2016 Novembre – EIFIS EDITORE srl Viale Malva Nord, 28 48015 Cervia (RA) – Italia www.eifis.it info@eifis.it L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro. Prima di intraprendere un qualsiasi regime alimentare o di esercizio fisico è opportuno rivolgervi al vostro medico curante e sottoporvi ad un check-up completo. L’editore in congiunzione con il curatore hanno prodotto ogni sforzo ragionevole per il reperimento dei titolari del diritto d’autore invano e rimangono disponibili a valutare le richieste degli aventi titolo. FSC® è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro creata per la promozione di una gestione responsabile delle foreste del mondo. I prodotti con il marchio FSC® sono certificati in modo indipendente per garantire ai consumatori che essi provengono da foreste gestite in modo tale da soddisfare le esigenze sociali, economiche ed ambientali delle generazioni presenti e future, e da altre fonti controllate. www.fsc.org


Indice Nota introduttiva....................................................................................................... 11

Birdlip, 1941 Lettera al signor BUSH............................................................................................. 13 Lettera al signor BUSH............................................................................................. 21 La Quarta via............................................................................................................. 25 Nota introduttiva ai commentari sulle idee del Lavoro.............................................. 29 Commentario I: mezzi addizionali dell’osservazione di sé.......................................... 31 Commentario II: dei mezzi addizionali dell’osservazione di sé.................................. 34 Commentario III: il lavoro su di sé............................................................................ 41 Commentario IV: delle influenze A, B e C (1).......................................................... 46 Commentario IV: le influenze A, B e C (2)............................................................... 50 Commentario: l’uomo non è un’unità ma è multiplo.................................................. 54 Nota sul ricordo di sé................................................................................................. 56 Concetto di coscienza morale nel Lavoro.................................................................. 58 Alcuni pensieri sulla guerra dal punto di vista del Lavoro (1) (2)............................... 61 La differenza tra osservazione e osservazione di sé.................................................... 66 L’idea della trasformazione nel Lavoro (I)................................................................. 70 L’idea della trasformazione nel Lavoro (II)................................................................ 74 L’idea della trasformazione nel Lavoro (III).............................................................. 77 L’idea della trasformazione nel Lavoro (IV) (I)......................................................... 80 L’idea della trasformazione nel Lavoro (IV) (II)........................................................ 82 Commentario sul significato...................................................................................... 84 Alcune note sul Lavoro sbagliato dei centri (I).......................................................... 90 Il Lavoro sbagliato dei centri (II)............................................................................... 94 Il Lavoro sbagliato dei centri (III)............................................................................. 98 Il Lavoro sbagliato dei centri (IV)........................................................................... 104 Il Lavoro sbagliato dei centri (V)............................................................................ 109 Karma Yoga............................................................................................................. 113 Commentario sullo sforzo (I).................................................................................. 117


Birdlip, 1942 Commentario sullo sforzo (II)................................................................................. 123 Commentario sullo sforzo (III)............................................................................... 130 Commentario sullo sforzo (IV)............................................................................... 133 La legge del Tre (I), (II), (III), (IV)......................................................................... 137 La legge del Tre (V), (VI), (VII)............................................................................. 145 La legge del Sette (I), (II), (III)............................................................................... 149 La legge del Sette (IV), (V), (VI), (VII).................................................................. 156 La legge del Sette (VIII), (IX), (X).......................................................................... 162 Conversazione Psicologica....................................................................................... 167 Commentario Psicologico I..................................................................................... 173 Commentario Psicologico II l’Essere (1)................................................................. 179 Commentario Psicologico III l’Essere (2)................................................................ 184 Nota sull’orazione.................................................................................................... 190 L’Insegnamento sull’orazione nel Lavoro: il ricordo di sé......................................... 191 Nota sulle emozioni negative................................................................................... 196 Nota introduttiva al capitolo sul bene e la verità...................................................... 200 Nuova nota sulla conoscenza e l’essere..................................................................... 201 Identificazione......................................................................................................... 207 Il proposito personale.............................................................................................. 210 Il luogo del proposito............................................................................................... 217 Circa gli Idrogeni (I)................................................................................................ 222 Circa gli Idrogeni (II).............................................................................................. 228 Circa gli Idrogeni (III)............................................................................................. 233 Circa gli Idrogeni (IV)............................................................................................ 236 Circa gli Idrogeni (V).............................................................................................. 242 Nuova nota sugli idrogeni........................................................................................ 245 La Conoscenza........................................................................................................ 251

Birdlip, 1943 Osservazione di sé................................................................................................... 257 I Quattro corpi dell’uomo (I)................................................................................... 263 I Quattro corpi dell’uomo (II)................................................................................. 271 I Quattro corpi dell’uomo (III)................................................................................ 278 8


Pensare per mezzo della vita e pensare per mezzo del Lavoro (I)............................. 283 Pensare per mezzo della vita e pensare per mezzo del lavoro (II)............................. 291 Pensare per mezzo della vita e pensare per mezzo del lavoro (III)........................... 299 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (I)......................................... 304 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (II)....................................... 309 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (III)...................................... 313 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (IV)...................................... 316 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (V)....................................... 318 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (VI)...................................... 322 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (VII).................................... 328 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (VIII)................................... 333 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (IX)...................................... 338 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (X)........................................ 341 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (XI)...................................... 345 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (XII)..................................... 349 Considerazione Interiore e Considerazione Esteriore (XIII)................................... 356 Commentario sull’Osservazione di sé e sui vari “Io” (I)............................................ 361 Commentario sull’Osservazione di sé e sui vari “Io” (II).......................................... 365 Commentario sull’Osservazione di sé e sui vari “Io” (III)......................................... 372 Il Ricordo di sé........................................................................................................ 379 Gli Opposti (I)........................................................................................................ 382 Gli Opposti (II)....................................................................................................... 386 Gli Opposti (III)..................................................................................................... 390 Gli Opposti (IV)..................................................................................................... 394 Gli Opposti (V)....................................................................................................... 396 Le tre Linee di Lavoro............................................................................................. 401 La Digestione delle Impressioni.............................................................................. 403 Nota riguardo i “fondamenti sui quali poggia l’uomo”.............................................. 408 Breve Commentario sull’importanza dello sforzo individuale nel Lavoro................ 410 Nuova Nota riguardo i “fondamenti sui quali poggia l’uomo”.................................. 412 Cosmologia.............................................................................................................. 414 Sulla Rinascita......................................................................................................... 418 Breve discorso sui Sogni (I)..................................................................................... 422 Commentario sulla Vanità e l’Orgoglio.................................................................... 428 Sui Sogni (II)........................................................................................................... 433 Commentario sulle relazioni di un Uomo con se stesso........................................... 438 Nota introduttiva sul Lavoro Pratico....................................................................... 443 COMMENTARI PSICOLOGICI - 9



NOTA INTRODUTTIVA Il sistema di lavoro che stiamo studiando non è assolutamente nuovo. Non è nuovo nel senso che non fu inventato recentemente da nessun uomo o ideato dalla sua mente, come qualche fugace teoria psicologica moderna. Il sistema che studiamo è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, insegnato in un passato remoto e riguardante l’uomo e le sue possibilità interiori. È stato compreso e insegnato agli albori della storia conosciuta e rappresenta solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, si tratta di molto tempo fa ed è arrivata a noi solo in forma di leggende, miti e allegorie. La stessa conoscenza viene impartita da sempre, insegnata in forme esterne differenti, sotto vesti diverse, adattandosi alle circostanze a seconda dei tempi e secondo la natura delle persone o della razza a cui veniva insegnata. È cambiata solo in ciò che concerne lo stato generale della gente, del loro livello di essere e dalla profondità del loro sonno causato dalle cose che i loro sensi esteriori percepiscono. Queste idee e insegnamenti sono rimasti gli stessi. Si riferiscono sempre alla trasformazione della vita. Non si riferiscono né alla vita né agli interessi della vita, ma alla trasformazione di se stessi in relazione con tutto ciò che succede quotidianamente nella vita, alla luce di una serie di idee completamente nuove, di propositi completamente nuovi e di sforzi completamente nuovi. Quando iniziate a metterle in pratica, ricordate che iniziate a fare qualcosa che fu insegnato da sempre a coloro capaci di comprendere e che il significato di ciò che state facendo è così grande, così profondo, così eterno che, anche quando se ne capta appena un mero bagliore, le proprie emozioni si risveglieranno... vedrete in un lampo ciò che significa il valore dell’essere coscienti, l’ampiezza della mente e il sogno dell’umanità..



The Knapp – Birdlip Gloncestershire 27 Marzo, 1941 Stimato Bush Mi ha molto interessato ricevere le sue informazioni sulla riunione del 20 marzo. Penso che sia preferibile scriverle sulla base degli argomenti sui quali mi informò e sulle note personali che Lei scrisse. Per prima cosa ciò che bisogna capire è che su questa terra l’uomo è in una situazione molto strana. Quando venni a conoscenza per la prima volta di quest’idea sull’uomo m’impressionò moltissimo. Normalmente immaginiamo che l’uomo possa crescere e svilupparsi in un modo che potremmo definire naturale, semplicemente attraverso l’educazione, l’esempio, e così via. Tuttavia, se guardiamo la storia, notiamo che in realtà l’uomo non si è sviluppato affatto… in particolare se osserviamo il presente, non potremmo certo vantarci del percorso intrapreso dall’uomo, che è ancora molto lontano dallo sviluppo. Basta osservare gli orrori che nei tempi odierni l’umanità commette contro se stessa. Senza dubbio, la gente è propensa a immaginare che il tempo sia sinonimo di progresso e che tutto si svolga sempre al meglio a mano a mano che il tempo passa. Come regola generale la gente considera le contraddizioni ovvie come se fossero eccezionali. Di norma, la gente è sempre incline a credere erroneamente che, quelle che sono circostanze comuni e sempre presenti della vita, siano in verità eventi eccezionali. Tutti sono d’accordo nel considerare, per esempio la guerra, come un fenomeno eccezionale. Bisogna ammettere, che se si prende qualsiasi libro di storia si vedrà che tratta soprattutto di guerra e con essa, di intrighi, di gente che cerca di conquistare il potere e via dicendo. In realtà, a meno che non si abbia una forza d’animo che permetta di vedere cos’è la vita ordinaria su questo pianeta, resteremo nell’immaginazione o, se Lei preferisce questa parola… nell’illusione. Come sa, in questo sistema, chiamato il “Lavoro”, tra i molti detti che hanno una grande profondità di significato, cioè, che richiedono molto tempo per essere compresi, c’è n’è uno che dice; “il livello dell’essere di un uomo attrae la sua vita”. Questo detto si applica all’umanità in generale, vale a dire, il livello generale dell’umanità, riferito all’essere, attrae la forma di vita che esperimenta. È inutile pensare che la guerra, gli orrori e le rivoluzioni, ecc., siano eventi eccezionali. Il vero responsabile è il livello di essere della gente. Però nessuno è disposto ad ammetterlo e, ogni volta che inizia una guerra, come ho detto, la gente la prende come qualcosa


di eccezionale… e parla di un futuro libero da guerre… subito dopo che la guerra in corso è terminata. Possiamo vedere la stessa cosa succedere ora. La storia si ripete perché l’uomo rimane allo stesso livello di essere, ovvero, attrae sempre le stesse circostanze, sente le stesse cose, dice le stesse cose, spera nelle stesse cose, crede nelle stesse cose. E quindi, in realtà, non cambia nulla. Tutti gli articoli che furono scritti nell’ultima guerra sono esattamente uguali agli articoli scritti in questa guerra e lo saranno quelli futuri. Però la cosa che più ci attanaglia è che la stessa idea si applica a noi, a ogni singola persona. A meno che non si produca un cambiamento nel livello dell’essere la storia personale di un uomo rimarrà sempre uguale. Tutte le cose si ripeteranno nella sua vita: dirà le stesse cose, farà le stesse cose, lamenterà le stesse cose, commetterà le stesse cose. Tutto ciò fa parte della profondissima idea che il livello di essere attrae la propria vita. Occupiamoci di alcune delle principali idee che stanno alla base della questione di come sia possibile cambiare l’essere di un uomo. Tutta questa opera si riferisce al cambiamento dell’essere, vale a dire, un cambiamento del livello di essere nel quale un uomo sta naturalmente nella vita ordinaria. La prima cosa da comprendere è che ognuno di noi si trova in un certo livello di essere. A questo proposito è necessario visualizzare una direzione verticale, come una scala che si estenda, per così dire, dal basso verso l’alto e che abbia molti gradini. La gente, noi tutti, è posizionata in uno o l’altro dei gradini di questa scala che si estende verticalmente sia sotto che sopra di noi. Questa scala è molto differente dal tempo, cioè, dal passato, dal presente e dal futuro, che possiamo immaginare come una linea orizzontale. Allo scopo di chiarire il significato della mie parole, mi piacerebbe chiedere come immaginate il tempo? Voglio dire, lo scorrere del tempo dal passato, al presente, al futuro. In generale, il tipo di speranza meccanica che la gente alimenta, si relaziona all’idea del tempo che scorre verso il futuro dove le cose saranno migliori, o dove essi saranno migliori e così via. Però questa scala di cui stiamo parlando e che si riferisce ai differenti livelli dell’essere, non ha nulla a che vedere con il tempo lineare. Un livello più alto di essere esiste sopra di noi, in questo stesso istante. Non sta nel futuro del tempo ma in noi stessi in questo stesso momento, ora. Tutto il lavoro su di sé, tutto il lavoro personale che tratta dell’oppressione delle emozioni negative, del ricordo di sé, della non identificazione con le pene e i fastidi, del non rendere conto a nessuno, ecc., si riferisce a una certa azione che può aver luogo in se stessi in questo momento… ora, se cerchiamo di essere più coscienti e ricordiamo che questo è ciò che vogliamo fare in questo lavoro. Si dice che il Lavoro si occupi di certe trasformazioni dell’istante, del momento, del presente, attraverso azioni del Lavoro stesso. Per esempio, un uomo che è disperato, se si ferma un istante e osserva 14


la situazione cercando di ricordare se stesso, attiva una forma di shock cosciente equivalente alla comprensione della ragione del suo atteggiamento, in altre parole, cerca di “trasformarsi”, di trasformare la sua reazione meccanica alle circostanze presenti in quel momento… a quel punto vede con sorpresa che improvvisamente tutto cambia… il suo stato d’animo depresso scompare e appare una nuova atmosfera nella quale si domanda come poteva essere in quella situazione. Questo rappresenta un cambiamento momentaneo nel livello dell’essere, perché non esiste un livello di essere specifico, bensì un livello medio generale nel quale ci sono gradi più alti e gradi più bassi. Stiamo parlando qui delle applicazioni del lavoro su come cambiare quello che concerne il livello di essere. Stiamo parlando di ciò che può chiamarsi la terza tappa di un uomo e ora spiegherò cosa voglio dire con questo. Come si è detto, un uomo nasce come essenza e ciò costituisce la sua parte vera, la parte dalla quale può veramente crescere e svilupparsi. Ma questa parte può crescere solamente in maniera molto ridotta. Non ha la forza di crescere da sola dopo i tre, quattro o cinque anni di età. Chiamiamola la prima tappa di un uomo. Significa che questa prima tappa è pura essenza, capace di crescere da sola fino a un certo livello, fino ad arrivare a un punto oltre il quale non può più crescere. Ho osservato in alcune domande che mi ha posto nella sua lettera, che questo punto riguardo l’uomo, non è stato ben compreso, per questo voglio ripeterlo ancora una volta. Come dicevo, questo sistema insegna che l’essenza nell’uomo può crescere, da sola, solo di poco. È bene che capisca quello che voglio dire. La gente naturalmente pensa che la crescita e lo sviluppo siano qualcosa di continuo o che dovrebbero esserlo, ma l’eccezionale idea insegnata da questo sistema ci dice che non è così. L’essenza dell’uomo può crescere, da sola e senza aiuto, solamente di pochissimi gradi, e in questo caso l’uomo non rimane altro che un bambino. Affinché cresca ulteriormente, qualcosa deve accadere. Qualcosa deve formarsi attorno all’essenza e questa cosa è chiamata personalità. L’essenza deve essere permeata da qualcosa che in realtà è aliena a se stessa, qualcosa che si acquisisce con la vita, che entra attraverso i sensi. Un bambino deve rinunciare a essere se stesso per essere qualcosa di diverso da se stesso. Come ho già detto, il centro di gravità del “Sé” comincia a passare dall’essenza alla personalità. Apprende ogni genere di cose, imita ogni cosa, e così via. Questa formazione della personalità, necessaria per lo sviluppo dell’essenza, può definirsi come la seconda tappa dell’uomo. Bisogna tuttavia comprendere chiaramente il significato di questo punto. Il futuro sviluppo dell’essenza dipende dalla formazione che si produce intorno a sé. Se si forma una personalità molto povera, molto debole, non sarà sufficiente per permettere la nuova crescita dell’essenza che menzioneremo quando arriveremo alla terza tappa. Nella seconda tappa ha COMMENTARI PSICOLOGICI - 15


modo pesante, triste, negativa, ottiene solamente uno stato interiore peggiore, sperimentai un altro momento di coscienza. Compresi che quello che avevo provato nei riguardi della religione era vero. Subito tutto mi apparve chiaro e limpido. Questo Lavoro, se vi si presta attenzione e lo si comprende, può essere una delle cose più importanti che si possano ascoltare. Non parla del peccato, ma solo che stiamo dormendo, allo stesso modo in cui nei Vangeli non si parla in verità di peccato, ma solo di non colpire il bersaglio: la parola tradotta dal greco significa questo. Prestiamo attenzione al lavoro? Ho un libro antico, scritto da un uomo che tratta del Lavoro nella sua epoca. Descrive un uomo profondamente addormentato, steso a terra, una scala che si estende fino al cielo e angeli che suonano trombe quasi nell’orecchio dell’uomo. Eppure non sente nulla. È addormentato nella vita, chissà forse è un milionario, o una persona molto importante, o un amanuense estenuato, o una madre preoccupata, e così via. Questo lavoro è meraviglioso quando si comprende il perché e il significato dell’esistenza. Si riferisce alla liberazione. È così bello come se, dopo essere stati in carcere per molti anni, si vede entrare un estraneo che offre la chiave per uscire. Però può anche essere rifiutata per avere acquisito l’abitudine di stare chiuso in cella e aver dimenticato l’origine, che proviene dalle stelle. Come potrà quindi essere capace di ricordarsi di sé, impacciato com’è da pensieri e interessi riguardanti il carcere e rinunciare a una vita integra, non deformata ma macchiata dalle emozioni negative e tutte le forme di identificazione? È molto naturale, così, respingere la chiave che potrebbe aprire tutte le porte del carcere, una dopo l’altra, perché si preferisce rimanere in prigione, ovvero rimanere come siamo in noi stessi. Addirittura, ci si può indignare, cercare di uccidere l’estraneo, lottare per rimanere in carcere e arrivare perfino a sacrificare la propria vita pur di non cambiare. Suo amico Maurice Nicoll

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Birdlip, 4 maggio, 1941

LA QUARTA VIA Ora, è necessario comprendere cosa significa la Quarta Via. Ci sono quattro vie nel lavoro su di sé. Noi facciamo parte della Quarta Via che è la più difficile di tutte le vie, perché viene applicata alla vita stessa. La Via del fachiro, la prima via, la Via del Monaco, la seconda via, la Via dello Yogi, la terza via, non sono la nostra via. È importante parlare ora della nostra piccola scala e l’interessante è che, anche in questa piccola scala, cerchiamo di seguire la Quarta Via che si addentra nella vita esterna ogni volta che si verifica un periodo di speciale disordine e caos. Desidero dire a tutti voi che ci sono alcuni che non hanno capito l’idea della Quarta Via, per esempio, mi sembra che voi speriate che le condizioni esistite in una determinata epoca, esistano tuttora o esisteranno sempre. Questo è un grosso equivoco. La Quarta Via deve relazionarsi sempre alle circostanze variabili della vita e mai essere fissa o abituale. A volte si produce improvvisamente la necessità di modificare tutto il piano esterno delle cose. In questo preciso momento desidero che le persone qui presenti lo capiscano e siano capaci di adattarsi alle differenti condizioni, mantenendo in loro tutti i principi e le idee dal Lavoro. Non sappiamo cosa succederà nel futuro. Però comprendiamo che il Lavoro deve proseguire nel futuro. E ciò significa che le persone devono essere capaci di adattarsi a condizioni esterne completamente differenti e senza dubbio mantenere il senso e il sentimento del lavoro. Nella Quarta Via la prima e principale realizzazione è essere un uomo N°4, cioè, l’uomo equilibrato o l’uomo giusto. Se qualcuno di voi si è fatto l’idea di conoscere la forma esteriore del lavoro a causa di associazioni passate e, trovandosi a confronto con un ordine di cose esterne completamente nuove, si volge al negativo, detta persona mi è in verità inutile in tutto ciò che riguarda la Quarta Via. È necessario che apprendiate che qualsiasi cambiamento nel lavoro esterno vi è sempre utile, qualunque sia la forma che prende e tutti voi dovete essere pronti a proseguire il lavoro nelle sue mutevoli manifestazioni esteriori, mantenendo sempre una chiara attitudine interiore verso di esso. In questo momento è completamente impossibile riprodurre la situazione così come esisteva nell’Essex. L’attuale centro operativo della nostra filiale di lavoro è situato ora sotto il fuoco della pubblicità, nel senso che, le due case sono letteralmente sulla via principale, specialmente la casa di Birdlip, sita nel bel mezzo del villaggio. Per questa ragione è completamente impossibile vivere la nostra vita come facevamo nell’Essex, in Fattoria, e ognuno deve capirlo e adattarsi alle circostanze, allo stesso modo tutti devono capire che siamo, diciamo così, in un paese “straniero”, particolarmente in una contrada COMMENTARI PSICOLOGICI - 25


conservatrice, ed è necessario contribuire a “impressionare” la gente in modo ragionevole e normale. In tali circostanze non possiamo condurre la stessa vita esterna di prima, ma non vedo ragione alcuna perché la gente che ci visita non comprenda che questa piccola difficoltà possa essere vinta facilmente e che, salvo questo dettaglio, tutto è esattamente come prima. Ho detto molte volte e l’ho ripetuto in varie opportunità che il lavoro non esige necessariamente la presenza di tutti nella Fattoria e che in un certo senso, la Fattoria è distinta dall’insegnamento del lavoro. Il Lavoro esiste attraverso l’attitudine di ciascuno verso se stesso, e qualunque sia la situazione esterna, non fa alcuna differenza nel Lavoro. Mi dispiace doverlo dire però era necessario farlo. Per quanto ne so, potremo incontrarci un’altra volta in circostanze completamente diverse, che esigeranno nuovamente un’appropriata comprensione e ciò si ripeterà molte altre volte. La gente deve capire che sta nella Quarta Via e deve essere sempre capace di essere “tutte le cose per tutta la gente” e sviluppare ogni parte di sé, in relazione con la società e tutte le forme di vita esterne, fino a un punto ragionevole: in altro modo non comprenderanno le idee della Quarta Via che si mantiene proprio nel mezzo della vita, in tutte le cose che seguono il loro corso, adeguandosi e mantenendo sempre se stessi interiormente. La Quarta Via è, e deve essere, sempre la più “flessibile di tutto”, esige una comprensione interiore molto flessibile e a meno che una persona sia flessibile e mantenga il sentimento del Lavoro, il soggetto avrà difficoltà a rapportarsi con questa linea di insegnamento. Ogni cambiamento delle circostanze proporziona opportunità molto utili a chi desidera apprendere qualcosa. Quando sono circondato da persone di cui mi posso fidare, nel senso che, sono capace di trattare normalmente ogni classe di persone che si incontrano in ogni situazione della vita, sento che potrei eventualmente ampliare il Lavoro nella forma in cui desidero. E qui ricorderò uno dei significati della “meccanicità” nel lavoro. Non c’è nulla nella vita con la quale, l’uomo che segue la Quarta Via, non possa mantenersi in contatto. Questa Quarta Via non è romantica ed è inutile avere sentimenti romantici sulla Fattoria in Essex. La Quarta Via è spietata ed è pronta a cambiare quando una cosa arriva al suo compimento, cioè quando ormai non ha più valore, la si abbandona. Con questo non voglio dire che non possiamo ritornare alla Fattoria, ma questa è una grande opportunità per chiunque desidera adattarsi alla forma esteriore e alla situazione fisica del lavoro in questo momento. La stessa cosa si applica sia a quelli che non possono venire qui, sia a quelli che possono farlo. Sarei felice se tutti cercassero di comprendere ciò che desidero dire, è importante porre attenzione su questo punto, perché molte volte le persone cominciano a stazionare, dopo poco tempo, su certi aspetti del lavoro della Quarta Via, credendo che proseguirà all’infinito. 26


Sfortunatamente, tali abitudini mentali ed emozionali si formano facilmente. Una volta chiesi a Gurdjieff: “Perché non costruisce una casa più solida? (stavamo costruendo un teatro)”. Disse: “Questo è solo temporaneo. Tra poco tempo tutto sarà diverso. Tutti saranno in un altro posto. Non si può costruire nulla di permanentemente in questo momento.” Per questo è necessario che tutti comprendano in qualche modo ciò che questo significa. Molte volte Gurdjieff non svolgeva “esternamente”, nessuna attività, cioè non aveva alcun posto dove andare e mancava di viveri. Tutto sembrava essersi dissolto e da un certo punto di vista esteriore o sensoriale essere svanito, ma come tutti sapete, il lavoro proseguì e fu trasmesso finalmente a questo paese e senza dubbio, questo non aveva nulla a che vedere con la forma esteriore del lavoro, con la casa o la situazione attuale. Riguardo a ciò che mi disse Gurdjieff personalmente mi pare che non avremo un posto permanente per il lavoro e che dovremo adattarci a qualsiasi tipo di situazione nel futuro. Ma quelli di voi che mi hanno sentito parlare di questo insegnamento ormai da tanto tempo, devono stare tranquilli rispetto a qualsiasi cambiamento nella forma esteriore o nella richiesta esterna del Lavoro e usare istantaneamente come riferimento il punto di vista del Lavoro. Ciò che infastidisce è che tutto diventa meccanico ed è necessario ricevere uno shock affinché le cose smettano di essere automatiche. Ma il lavoro prosegue nella stessa forma e parla con la stessa voce, concedendo la stessa forza a chi lo riconosce e pratica. È necessario aggiungere che il centro di gravità di questo tema si radica in quella che è chiamata la Quarta Via. Non siamo fachiri che estendono le braccia un anno dopo l’altro; non siamo monaci che vivono nei monasteri; non siamo yogi che vanno in scuole remote e che passano la vita meditando nelle grotte dell’Himalaya. Apparteniamo a quella che è chiamata la Quarta Via che sta giusto nel mezzo della vita. Per questo dobbiamo lavorare in mezzo alla vita, attorniati dalle sue miserie e vicissitudini. Con il tempo la vita diviene nostra maestra, vale a dire, dobbiamo praticare la non identificazione nel mezzo degli accadimenti della vita; dobbiamo praticare il ricordo di sé nel mezzo degli avvenimenti; osservandoci e separandoci dalle nostre emozioni negative di fronte a tutte le ferite e i bruciori della vita quotidiana. Per questa ragione si dice che un uomo che segue la Quarta Via deve arrivare ad essere un uomo N°4, cioè, un uomo che ha sviluppato i suoi centri. Significa un uomo che può essere tutte le cose per tutti gli uomini, un uomo che ha sviluppato tutti gli aspetti di se stesso in modo tale da poter affrontare qualsiasi situazione ragionevolmente, con qualsiasi tipo di persona, con qualsiasi punto di vista, con qualsiasi teoria, con qualsiasi cosa pratica, teorica o filosofica. Da un certo punto di vista è un uomo mondano. Non è esatto dire così, COMMENTARI PSICOLOGICI - 27


ma dà probabilmente la prima idea di che cosa sia un uomo N°4. L’uomo N°4 non significa esattamente un uomo di mondo. Significa qualcosa di più profondo, che certamente lo include… significa che una persona è capace di affrontare tutte le situazioni e gli eventi della vita in modo ragionevole e che non dà prova di stupidità rispetto alla vita e alla gente. Ci sono molte cose che bisogna apprendere dalla vita ordinaria, tutti dovrebbero apprenderle e, in vista dell’idea dell’uomo N°4, tutte queste cose cominciano a essere interessanti. Una certa persona odia meccanicamente un lato della vita e quell’altra odia meccanicamente un altro lato della vita. In realtà un uomo deve raggiungere il suo pieno sviluppo nella vita in sintonia con il Lavoro al fine di ottenere lo sviluppo dell’uomo N°4, perché nessuno può arrivare allo stato dell’uomo N°4 se non illuminato dal Lavoro, che viene svolto in relazione a tutti i lati della vita. Domandatevi, tutti voi, quali sono i lati della vita in cui non siete sviluppati, e qui mi riferisco solo alla vita esterna ordinaria. Sareste capaci di mettervi subito al comando di un esercito? Sareste capaci di dirigere un Hotel? Sareste capaci di parlare con naturalezza al Primo Ministro? Potete scrivere un brano per il teatro o comandare una nave o presentare un importante balletto e conservare la tranquillità sapendo ciò che si deve fare? Potete scrivere una buona critica per un libro? Potete tenere una conversazione con gente colta? Nonostante tutte queste cose non siano importanti e non devono essere prese letteralmente, tutti devono avere un’idea di cosa significa un uomo N°4, poiché l’uomo N°4 non significa esattamente fare le cose che ho appena elencato. Significa il conseguimento di una meravigliosa multi sfaccettatura di modo che, nonostante non abbiate mai avuto occasione di colloquiare con il Primo Ministro, se si presentasse l’occasione, non avreste problemi a farlo, grazie allo sviluppo delle vostre facoltà e forza interiore. La Quarta Via si attua nella vita e le persone devono avere sufficiente forza per mantenere viva la propria volontà e comprensione perché in questo insegnamento non esistono né templi, né chiese, né rituali, ma solamente regole. Pertanto vi prego di capire che se le condizioni esteriori della Quarta Via dovessero per voi cambiare varie volte, è necessario conservare sempre l’equilibrio accettando le nuove condizioni come un esercizio di crescita, sapendo che nonostante provi simpatia per un uomo o una donna, non posso fare nulla se il cambiamento di circostanze esterne li rende negativi per il Lavoro. E aggiungerò questo semplice aspetto, non crediate che il Lavoro significhi vivere in una Fattoria. Il lavoro non è una cosa esterna che si trova alla Fattoria. Molte volte la gente si relaziona con il Lavoro attraverso immagini sensoriali esterne in modo da dimenticare a cosa si riferisce il Lavoro stesso. Il Lavoro non è un luogo, il Lavoro non è una cosa che si può 28


toccare o maneggiare, il Lavoro non sta in Francia o in Inghilterra né negli Stati Uniti, né in nessun posto nel mondo. Il Lavoro sta nel cuore e nella comprensione di voi stessi, dovunque un uomo vada, il Lavoro va sempre con lui, se mantiene la giusta attitudine a riguardo. Solo i propri sforzi mantengono vivo il Lavoro. Solo se si ha il desiderio di recepirlo il Lavoro può toccare un uomo; e così iniziare lentamente a trasformarlo. Perciò il Lavoro non è né nello spazio né nel tempo. È qualcosa che non comprendiamo, che non è né spazio, né tempo, né luogo, né momento, per questo fu inventata, molto temo fa, una parola, una parola che fu sempre compresa male, chiamata eternità.

Birdlip, 29 maggio, 1941

NOTA INTRODUTTIVA AI COMMENTARI SULLE IDEE DEL LAVORO Nell’insegnamento delle idee di questo sistema è necessario presentare le idee di lavoro nella loro forma pura, cioè, esattamente come furono insegnate. Questo è il compito di chiunque abbia ricevuto il permesso di insegnare il lavoro ad altri. Diversamente la gente comincerebbe ad alterare le idee secondo il loro livello di comprensione, con il risultato che, col passar del tempo, si allontanerebbero sempre più dalla forma originale, in base ai pregiudizi, e alla parzialità di ognuno. Nel tema che si riferisce al Lavoro stesso, le idee furono date nella loro forma originale. Ma lo scopo delle idee del Lavoro è far sì che per mezzo di dette idee, la gente inizi a pensare per conto proprio, poiché nessuna delle idee del Lavoro può essere compresa da una persona se questa non comincia a ragionarci sopra e, cercando di coglierne il significato individualmente, inizi a valorizzarle, pensando alla vita, al suo significato e al proprio stato interiore partendo dal punto di vista di queste idee. È necessario aggiungere che nessuno può essere diverso da come è ora a meno che non inizi a pensare in modo nuovo. Il Lavoro serve a farci pensare e a risvegliare le nostre menti individuali o ciò che questo sistema chiama, il nostro, “cocchiere”, il quale, nella maggioranza degli uomini è profondamente addormentato e rimane così per tutta la vita a dispetto dei dispiaceri e dei disastri, ed è una delle ragioni per cui l’uomo preferisce vivere nel piano basso di se stesso, nella parte più bassa di sé… nei centri istintivo e motorio… cioè, nelle sensazioni, negli appetiti e nelle attività muscolari. Giacché COMMENTARI PSICOLOGICI - 29


che il Lavoro ci insegna a combattere; la falsa personalità, eccetera. Tutte queste cose sbagliate formano in noi, per così dire, una densa nube che ci impedisce un contatto corretto con le influenze che arrivano dal mondo interno. Quando il lavoro forma un punto o un “organismo” definito, che può essere utilizzato, comincia a stabilirsi una relazione con il “mondo interno”. Per il momento lo chiameremo la “Chiesa”. È paragonabile a ciò che dobbiamo formare nella vita esteriore, cioè, ciò che qui chiamo “fortezza”. Aggiungo questo a causa della conversazione che seguì la lettura del discorso precedente alla riunione di sabato passato a Birdlip.

Mondo Esterno

Mondo Interno

(Ciò che chiamiamo realtà)

(Ciò che chiamiamo “io stesso”)

I cinque sensi

Una “Fortezza”

Osservazione di sé “io”

Una “Chiesa”

L’importante è capire che viviamo in due realtà differenti, in due mondi; uno rivelato dai sensi, l’altro rivelato solamente mediante il lavoro su di sé, mediante la purificazione delle emozioni che estirpano la falsa personalità e il corretto ordinamento della mente attraverso le idee del Lavoro, in modo da rendere possibile il pensiero relativo e la costruzione di un appropriato sistema di pensiero.

COMMENTARI PSICOLOGICI - 69


Birdlip, 30 luglio, 1941

L’IDEA DELLA TRASFORMAZIONE NEL LAVORO PARTE I – Come alcuni di voi sanno, il signor Ouspensky ha suggerito che questo Lavoro porti il nome di Psico-trasformismo. Il Lavoro radica nell’idea di trasformazione psicologica, la trasformazione di “se stessi”. Trasformazione significa che una cosa cambia in un’altra cosa differente. La chimica studia la possibile trasformazione della materia. Per esempio, lo zucchero può trasformarsi in alcool e l’alcool in aceto per l’azione della fermentazione: questa è la trasformazione di una sostanza molecolare in un’altra sostanza molecolare. Nella nuova chimica degli atomi e degli elementi, il radio si trasforma lentamente in piombo. Come voi sapete, gli alchimisti del passato sognarono la possibilità di trasformazione di un metallo in oro. Ma questa idea non aveva sempre un significato letterale, perché il linguaggio dell’alchimia era impiegato a volte dalle scuole segrete dell’insegnamento per riferirsi alla possibilità di trasformazione di un uomo in una nuova classe d’uomo. L’uomo, così com’è, cioè, l’uomo meccanico che serve la natura ed è radicato nella violenza, era rappresentato come metallo vile e la trasformazione del metallo vile in oro si riferiva alla sua possibile trasformazione latente. Nei Vangeli, l’idea dell’uomo meccanico paragonato a un seme capace di crescere ha lo stesso significato, come lo ha anche l’idea della rinascita, di un uomo che nasce un’altra volta. Come sapete, in questo sistema d’insegnamento l’uomo è raffigurato come una fabbrica a tre piani, che assorbe tre alimenti; l’alimento comune al piano inferiore della fabbrica, l’aria al secondo piano, e le impressioni al terzo piano. L’alimento che ingeriamo subisce successive trasformazioni. Il processo della vita è la trasformazione. Ogni essere vivente vive mediante la trasformazione di una cosa in un’altra. Una pianta trasforma l’aria, l’acqua e il sale della terra in nuove sostanze, in ciò che chiamiamo patate, fagioli, piselli, noci, frutta, ecc., attraverso l’azione della luce del sole e i fermenti. La sottile pellicola che si stende sulla terra, che assorbe la forza dell’universo, vale a dire, la vita organica, è un immenso organo trasformatore. Quando mangiamo l’alimento è trasformato successivamente, tappa dopo tappa, in tutte le sostanze necessarie alla nostra esistenza. Questo è attuato dalla mente chiamata centro istintivo, che controlla il lavoro interno dell’organismo e naturalmente conosce molto meglio di noi questi processi. Sappiamo che quando si assume un alimento, comincia la digestione. La digestione è trasformazione. L’alimento è cambiato in qualcosa di diverso nello stomaco. 70


i propri sentimenti e i propri modi di identificarsi che ci fanno considerare questa o quella cosa più importante. Non sono le cose che si vedono con i propri occhi fisici. Supponiamo che una persona osservi di essere identificato, diciamo, con i propri mobili. Credete che debba distaccarsi dai suoi mobili per cambiare? Certamente no! Sarebbe una fesseria. Ciò che può cambiare è l’essersi identificato tanto. Se lavorate su questo, se cominciate a trasformare detta reazione in voi stessi, potrete continuare a godere dei vostri mobili ma non vi suiciderete se questi ultimi sono distrutti in un incendio. Vedete la differenza? Non si può trasformare la vita ma si può cominciare a trasformare il modo di affrontare la vita. In generale, il primo shock cosciente significa il lavoro su di sé. Il tratto caratteristico di questo lavoro è quello di dare questo shock. Tutto ciò che s’insegna in questo sistema, nel lato pratico, appartiene al Primo Shock Cosciente, la non identificazione, la non considerazione, ecc. Questo può condurre a un vero momento di ricordo di sé. In tal caso si ottiene la percezione della natura interiore di quello che si deve fare e la comprensione della verità del Lavoro. Il senso, il sentimento e la valorizzazione del Lavoro devono accompagnare ogni sforzo, perché nessuno può lavorare da solo, altrimenti i risultati si verserebbero nella falsa personalità e così nella ricompensa. Un uomo deve lavorare per amore al Lavoro. Questo porta l’Idrogeno 12 al punto di entrata delle impressioni. Le impressioni entranti sono Idrogeno 48. Non possono passare all’idrogeno 24 senza l’Idrogeno 12 come forza attiva. Se questo Idrogeno è presente nel punto di ricezione delle impressioni… nel punto in cui siamo coscienti… l’Idrogeno 48 che arriva come forza passiva, passa all’Idrogeno 24, completandone la Triade con il Carbonio 12. L’Idrogeno 12 non è presente naturalmente in questo punto della macchina umana. Deve essere portato fino a quel punto. Se una persona prende la vita come sempre, nella maniera ordinaria, cioè, se recepisce sempre le impressioni allo stesso modo meccanico e reagisce a loro nello stesso modo meccanico, allora nulla può cambiare in quella persona. Tali persone non possono progredire. Non vedono dov’è in loro il punto del Lavoro. Credono che il Lavoro sia qualcosa che sta fuori di loro. Una persona deve portare un Idrogeno molto forte al punto in cui entrano le impressioni. Questo è l’Idrogeno 12.

76


Birdlip, 27 luglio, 1941

L’IDEA DELLA TRASFORMAZIONE NEL LAVORO PARTE III – Con lo scopo di proseguire questa discussione sulla trasformazione vi farò questo tipo di domanda: cos’è che impedisce alle impressioni di trasformarsi? Perché questa trasformazione non avviene sempre? Studiamo ancora una volta questo tema. Le impressioni devono proseguire nella loro ottava fino ad arrivare a Mi 12. Vi ricorderete che entrano come Do 48, ma non possono evolvere. (Vedi Fig. 1) È necessario ricordare inoltre che il Primo Shock Cosciente fa sì che le impressioni proseguano la loro evoluzione, vale a dire, verso l’Idrogeno 24 e poi verso l’Idrogeno 12. In altre parole, per mezzo del Primo Shock Cosciente, Do 48 si converte in Re 24 e poi in Mi 12 (Fig. 2). Luogo del Primo Shock Cosciente Impressioni

Do 48

Do 48

Aria

Alimento Situazione in cui il Primo Shock Cosciente è assente

Re

24

Mi

12

Situazione in cui il Primo Shock Cosciente è prodotto

Fig. 1

Fig. 2

Ora è necessario ricordare e comprendere chiaramente due cose: 1) Il Primo Shock Cosciente non avviene nell’uomo addormentato. È uno sforzo cosciente che richiede una conoscenza speciale e l’osservazione di sé. Si produce in relazione all’entrata delle impressioni di vita e alle reazioni meccaniche della persona. In modo generale, consiste nel vedere l’oggetto e nel vedere le proprie reazioni simultaneamente, senza essere identificati. Questo processo viene a volte mostrato in un diagramma nel seguente modo:

COMMENTARI PSICOLOGICI - 77


Birdlip, 18 ottobre, 1941

ALCUNE NOTE SUL LAVORO SBAGLIATO DEI CENTRI PARTE I – Una delle idee più interessanti che s’incontrano in questo sistema d’insegnamento è che l’uomo ha differenti menti e che l’intelletto è soltanto una delle menti che possiede. Prendiamo il diagramma dei diversi centri nell’uomo disposto dall’insegnamento.

Centro Intelletuale

Centro Emozionale

Centro Istintivo Motorio

Ognuno di questi centri è una “mente” e ciascuno di loro rappresenta un genere diverso di mente. Approssimativamente i centri si possono paragonare a macchine molto delicate ed estremamente complesse, pensando che ogni macchina fu progettata per uno scopo e un impiego differente. Inoltre ogni macchina è composta da macchine separate più piccole o da macchine che sono dentro altre macchine le quali possono lavorare autonomamente. Vale a dire, possono lavorare il centro intero o la macchina intera, oppure soltanto una piccola parte di essa. Tutti gli uomini possiedono queste macchine molto complesse e delicate, ma non sapendo nulla o quasi nulla su di esse, sono abituati a usarle in un modo sbagliato. Di fatto, credono di avere una sola mente e che quest’unica mente possa occuparsi di tutto. L’idea di una mente è legata all’illusione che l’uomo è uno, cioè, alla forma d’immaginazione che abbiamo tutti, in altre parole, che l’uomo internamente è uno, un’unità, con una volontà e un “Io” permanente, con piena coscienza e conoscenza di sé e, con il potere di fare. È una cosa molto strana e interessante sulla quale nessuno ha riflettuto con molta profondità…perché porta all’origine dell’“infermità” interiore dell’uomo… ed è necessario molto tempo prima che sia capace di sopportare l’idea di non essere uno ma molti… di non avere unità né armonia ma molteplicità e disarmonia… di non avere un “Io” permanente e reale ma centinaia di differenti 90


e contraddittori “Io” che si fanno carico di lui in differenti momenti… di non avere una vera volontà ma un insieme di volontà cangianti e antagoniste, appartenenti a ognuno di questi “Io”… di avere rari momenti di coscienza e stare generalmente in uno stato peculiare di sonno da sveglio. Il risultato di tutto questo è la perdita del poter fare, vive in un mondo in cui tutto accade e nulla lo può impedire. Tuttavia, a conferma che la gente non è cosciente, l’idea che un uomo non ha una mente, ma differenti centri o menti è in genere rifiutata o considerata fantasiosa. Di fatto, nessuno desidera confrontarsi con se stesso e con la propria vera situazione. Per questo un uomo si aggrappa a ciò che immagina di essere e nell’aggrapparsi in questo modo a ciò che non esiste, a ciò che è irreale, fa sì che gli sia impossibile vivere ed essere reale, cioè, arrivare a essere quello che potrebbe essere, ragione per cui in realtà fu creato. Chissà se in questo Lavoro avete sentito il detto che tutti possono arrivare a essere milionari, ma, per essere milionario, è necessario comprendere innanzi tutto che non si è milionari. A questo proposito chiunque assomiglia al giovane ricco della parabola, all’uomo ricco pieno del proprio merito, che attribuiva a se stesso la bontà come fosse di sua proprietà e che era profondamente identificato con le proprie virtù. Ricordate che gli fu detto di vendere tutto per donarlo ai poveri, cioè, alla parte interiore vera ed essenziale non ancora sviluppata, la cui “ricca personalità” fa soffrire la fame. È poco probabile che l’uomo apprenda qualcosa di ciò che si dice sul Lavoro sbagliato dei centri se non riconosce da se stesso che esistono veramente diversi centri in lui. Tutti voi dovete capire che questa non è un’idea fantastica o una mera idea teorica. È un fatto, ed è un fatto della massima importanza per chiunque desideri fare un buon uso della sua vita, anziché qualcosa di confuso, informe e soprattutto senza senso. Per questa ragione la prima cosa che si deve fare riguardo al lavoro pratico su di sé è osservare qual è il centro o quali sono i centri che stanno lavorando in un dato momento. Voglio dire, gli si fa praticare l’osservazione di sé, che è l’unico percorso che produca un cambiamento, prima di tutto in relazione con l’osservazione dei differenti centri che esistono nell’uomo. Ma questo è molto difficile e le persone non si rendono realmente conto, anche durante un lungo tempo, che questi centri esistono anche in loro. Cercano di osservarlo per un momento e credono che questo è tutto quello che è necessario. Ci sono tre persone differenti in ogni uomo; l’uomo Intellettuale, l’uomo Emozionale e l’uomo Istintivo - Motorio, che corrispondono a questi tre centri o menti. Un uomo pensa di essere una cosa, sente che è un’altra e percepisce con i sensi che è un’altra ancora, cioè, le proprie sensazioni, che fanno parte del Centro Istintivo, sono diverse dai propri sentimenti, che appartengono al Centro Emozionale e sono diverse dai suoi pensieri, che appartengono al Centro Intellettuale. Supponiamo che volete compiere un COMMENTARI PSICOLOGICI - 91


Mo

3 Parte Intell.

II

r Pa

to r

ia

CENTRO MOTORIO (Fig. 3)

r te

n zio mo

I Pa

E te

Limita adattabilitĂ ad apprendere nuovi movimenti

a le

2 Parte Emoz. Imitazioni in piccola scala

Piacere del movimento, Amore normale per il gioco, Imitazione superiore, attuazione di una certa classe di movimento

Riflessi e movimenti automatici

1 Parte Mot.

Invenzione di cose, eseguire adattazioni, mente inventiva

III Parte Intellettuale

102


CENTRO ISTINTIVO (Fig. 4)

r te Emozionale Positiva II Pa

nte

ia

to r

Mo

P

2 Parte Emoz.

tua

I Pa

t lle

r te

III

I te

Amore animale cieco - Madre Amore istintivo Gelosia animale

ar

3 Parte Intell.

os . le P

Sensazioni gradevoli

Molte delle cosi dette Intuizioni

1 Parte Mot.

Par te I

3 Parte Intell.

nte

llet tu

Sensazioni sgradevoli

N

ti va

a le

2 Parte Emoz.

Ne

M

o ot

a

r ia

2 Parte Mot.

ti v

ga

eg a

Rabbia animale, desiderio di uccidere

Parte Emozionale Negativa

Pa r

te

Come abbiamo detto, in questi diagrammi dei centri e le loro divisioni sono state segnalate solo poche parti perché servissero da guida all’osservazione dei centri e del loro lavoro. Per molti anni ha formato parte del nostro lavoro osservare le parti dei centri, raccogliendo e comparando le nostre osservazioni. Tutto ciò che fu esposto finora richiede uno studio meticoloso. Perché è necessario registrare ogni cosa che si è detta sui centri e le parti così come fu esposta, riflettendo sul suo significato per farsi un’idea individuale del tema in questione… questo ci pone nelle parti superiori dei COMMENTARI PSICOLOGICI - 103


Cerchiamo di capire questo punto di detenzione per mezzo di una rappresentazione visuale. Immaginiamo un tubo fatto con una sostanza elastica che ha due restringimenti o costrizioni e supponiamo che si versi acqua nella parte superiore. Possiamo rappresentare il tubo nella seguente forma:

Prima restrizione

Seconda restrizione

Vedremo che il passaggio dell’acqua, che supponiamo rappresenti la forza è fermato in due punti nella sua discesa attraverso il tubo. Adattiamo ora questa immagine al Raggio di Creazione, così com’è stato spiegato finora, nel seguente modo, aggregando allo stesso tempo le Note: Do, Si, La, eccetera.

152

Livello dell’Assoluto

1

DO

Livello di tutti i possibili Sistemi di Mondi

3

SI

Livello della nostra Via Lattea

6

LA

Livello del nostro Sole

12

SOL

Livello dei Pianeti come insieme

24

FA

Livello della nostra Terra

48

MI

Livello della nostra Luna

96

RE


Osserverete che il primo tono della scala, cioè Do, fu collocato al livello dell’Assoluto, il secondo tono Si al livello del Mondo 3, il tono La al livello del Mondo 6, e così via, fino ad arrivare a Re, il livello della Luna. Se prendiamo la scala maggiore, ci sono due punti in essa in cui gli intervalli tra le note non sono toni ma semitoni. Questi punti corrispondono a Do–Si e Fa–Mi. In realtà la scala maggiore fu costruita per illustrare il Raggio di Creazione a gente sconosciuta che frequentava qualche scuola sconosciuta. Fu ideata per illustrare la Legge del Sette o Legge dell’Ottava. In termini di scala musicale, potremo riferirci all’intervallo tra Do e Si come al posto in cui manca un semitono e nello stesso modo all’intervallo tra Fa e Mi. Il Raggio intero può essere chiamato un’Ottava in cui l’Assoluto suona come primo Do, ma non conosciamo l’esistenza di un Do più basso. La Luna ci mostra sempre la stessa faccia, sebbene stia girando e non conosciamo ciò che sta dietro di essa. La prima “costrizione” o luogo in cui manca un semitono appare poi tra l’Assoluto e il Mondo 3, cioè, tra Do e Si, e la seconda “costrizione” appare tra il Mondo 24 e il Mondo 48, cioè, tra Fa e Mi. Questo significa che il passaggio della forza è trattenuto in questi due luoghi a causa della natura della Legge del Sette, nei quali è necessario uno shock. Tra Si e Fa la forza passa liberamente e un’altra volta tra Mi e Re, ma tra Do e Si accade un arresto e tra Fa e Mi si verifica un altro arresto. Questo è nella natura delle cose, vale a dire, scaturisce da una delle due leggi fondamentali che stanno dietro tutte le cose. Non è una questione del perché… è così. Non è necessario aggiungere altro, tranne che la Legge del Tre e la Legge del Sette sono così. È necessario comprendere che se non fosse così, nulla potrebbe esistere. Fondamentalmente deve essere così per permettere che le cose esistano. Possiamo spiegare la sedia su cui stiamo seduti in funzione del legno, il legno in funzione delle cellule, le cellule in funzione delle molecole, le molecole in funzione degli atomi, gli atomi, finalmente, in funzione delle cariche elettriche positive e negative. Però non si può andare oltre perché si arriva a due delle forze che appartengono alla Legge delle Tre Forze e, questa legge è fondamentale. È così, e non c’è nulla oltre, salvo l’Assoluto, che sta al di là di ogni comprensione umana. Ridurre l’Universo a una sola legge, che è il sogno della scienza, sarebbe comprendere la mente dell’Assoluto. Il Lavoro riduce l’Universo a due leggi, segnalando allo stesso tempo l’esistenza di una legge. La Legge del Sette apporta inevitabilmente ordine alle cose create e allo stesso tempo produce due punti di costrizione o arresto in questo ordine per le forze che provengono dal Raggio. Come vengono superati questi punti d’arresto? Il primo stop, tra l’Assoluto e il Mondo 3 è vinto dallo shock della Volontà dell’Assoluto. Per questa ragione si dice che la creazione si realizza con la Volontà dell’Assoluto per mezzo delle Tre Forze primordiali. Però nel caso del COMMENTARI PSICOLOGICI - 153


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Commentari Psicologici

Il sistema di lavoro presentato in questo volume non è assolutamente nuovo. Non è nuovo nel senso che non fu inventato recentemente da nessun uomo o ideato dalla sua mente, come qualche fugace teoria psicologica moderna. Il sistema che studiamo è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, insegnato in un passato remoto e riguardante l’uomo e le sue possibilità interiori. È stato compreso e insegnato agli albori della storia conosciuta e rappresenta solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, si tratta di molto tempo fa ed è arrivata a noi solo in forma di leggende, miti e allegorie.

MAURICE NICOLL

Dott. Maurice Nicoll (1884-1953) Studiò medicina a Cambridge, dove si laureò in scienze all’ospedale San Bartolomeo. Studiò psicologia a Parigi, Berlino, Vienna e a Zurigo condusse gli studi con il Dott. C. G. Jung, quando era suo allievo scrisse diversi saggi di psicologia medica e un libro sulla Psicologia dei sogni. Come pioniere della medicina psicologica esercitò la professione all’ospedale di Harley Street. Durante la prima guerra mondiale servì a Gallipoli e in Mesopotamia. Nel 1917 si unì a George Riddoch, fu designato come specialista delle infermità cerebrali e midollo spinale all’Hempire Hospital di Londra, acquisendo notorietà come esponente di nuovi trattamenti. Come membro della commissione, sostenne sempre il fattore psicologico quale componente essenziale nei soldati colpiti dalle granate. Furono suoi collaboratori Henry Head, Farquhar Buzzard, Wilfred Trotter. Con George Riddoch fondò il “Giornale di Neurologia e Psicologia”. Nel 1921 l’incontro con Ouspensky cambiò il corso della sua vita e, dopo aver studiato per un anno in Francia, nell’istituto di Fontainbleau, sotto la direzione di Gurdjieff, riallacciò la sua pratica professionale a Londra rimanendo sempre a stretto contatto con Ouspensky, il quale nel 1931 lo autorizzò a diffondere la dottrina della Quarta Via. Diviene uno dei più importanti espositori del sistema della Quarta Via, che prevede lo sviluppo armonico dell’uomo, agendo simultaneamente sull’aspetto fisico, emozionale e mentale, attraverso metodi psicologici a volte rudi, che incontrano una più chiara esposizione nelle pagine di questo libro.

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Commentari Psicologici dagli insegnamenti di Gurdjieff e Ouspensky primo volume LA DOTTRINA DELLA QUARTA VIA

ART DIRECTOR: DAVIDE CORTESI PROGETTO GRAFICO: GOLDEN.BRAND COMMUNICATION

MAURICE NICOLL www.eifis.it ISBN 978-8875171339

€ 22.00

9 788875 171339

PIONIERE DELLA MEDICINA PSICOLOGICA ALLIEVO DIRETTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY

EIFIS Editore

Il sistema narrato in questo volume, primo di cinque, è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, insegnato in un passato remoto e riguardante l’uomo e le sue possibilità evolutive. È stato insegnato agli albori di un’epoca poco conosciuta e rappresenta solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, si tratta dell’insegnamento di Quarta Via; arrivato a noi fino a oggi solo in forma di frammenti, leggende, miti e allegorie.


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