Abramo
il libro di
Il Libro del Terzo Millennio I Trentadue Occulti Sentieri della Saggezza SFR ISIRÉ con testo ebraico a fronte
Ricerche storiche e bibliografiche di Luigi Palazzini Finetti
© Copyright 2008 EIFIS EDITORE Mario Pincherle Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’editore. Tutte le immagini sono di proprietà dell’autore. Revisione: Giuliana Cristianini Volpi Progetto Grafico: Davide Cortesi Impaginazione: Davide Cortesi Stampa: CGC - Centro Grafico Cervese ISBN I edizione - marzo 2008 © 2008 marzo - EIFIS EDITORE Via Malva Nord, 28 48015 Cervia (RA) www.eifis.it info@eifis.it L’editore non assume responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in questo libro.
RINGRAZIAMENTO ALL’AMICO LUIGI PALAZZINI FINETTI Questo libro, nato per il Tuo consiglio e con la Tua collaborazione, è dedicato a Te, Gigi, che mi hai tanto aiutato con le Tue preziose ricerche ed ora mi sei vicino, nella Dimensione della Verità.
Dedico questo libro ai miei genitori Gilda e Maurizio, dolci immagini viventi della Coppia Celeste.
indice
Nota dell’Editore È immutato l’impegno nell’offrire spazio agli Autori che dedicano la loro esistenza alla ricerca di nuovi modelli positivi e nuove filosofie di vita, agli Autori che offrono un’interpretazione ed una rilettura, in chiave moderna, degli antichi insegnamenti, ripristinandone la preziosità e l’importanza e tracciando un anello di congiunzione sul baratro spirituale fra passato e futuro, che l’epoca moderna ha inevitabilmente generato. Ai milioni di lettori che già conoscono questo insigne Autore ed ai nuovi: presentarvi questo Libro Fondamentale non è solamente un grandissimo onore, ma è anche un modo di rendere anche voi partecipi della incredibile esperienza che viviamo ogni volta che incontriamo Mario Pincherle. Se la sua biografia è un “romanzo” e la sua bibliografia un continuo viaggio nel tempo e nello Spirito, incontrarlo è sicuramente una delle esperienze che più arricchiscono l’animo umano ed aprono la mente. Difficile descriverlo; difficile elencare tutte le sue “virtù” senza rischiare di svilire la sua vera essenza. Forse un diamante potrebbe renderne l’idea: le facce a rappresentare lo studioso, lo scienziato, lo scopritore, il poeta, lo scrittore, l’artista...
Premessa Mi piacerebbe tanto camminare in compagnia Perché riporto il testo ebraico? È una lingua così antica, sconosciuta ai lettori… La ragione c’è: nei miei libri mi occupo di fatti remoti ed incredibili. Sembrano inventati… La torre Zed, costruita col laser, la Grande Piramide che non è mai stata una tomba… I monoliti da cento tonnellate che salivano da soli… Tutte cose che hanno un aspetto fantascientifico, ma sono realtà. E allora? È necessario documentare, frase per frase, parola per parola! Così, anche lo scienziato più diffidente e il lettore più prevenuto si accorgeranno che è esistito, sul pianeta, un periodo, al sorgere della civiltà, in cui il Cielo e la Terra si toccavano e gli uomini pronunciavano Parole Vere. La babele e il massacro vennero dopo. E la realtà fu creduta favola. Ma io non scrivo di fantascienza o di fanta-archeologia. Non mi piace favoleggiare. Cammino sulla roccia. Mi piacerebbe camminare in compagnia. Chi è l’igumen? È un brontolone! Nel manoscritto di Melchisedek1 si legge: « …Dopo il Re Vero si succederanno sulla terra altri 12 sacerdoti fino a quando arriverà il grande Igumen, colui che fa conoscere tutte le cose visibili e invisibili…» È stato l’Igumen a riportare alla luce la Torre Zed, chiusa dentro la Grande Piramide, in Egitto… «Non sté tanto a barzilar» C’era una volta a Trieste un tizio che si chiamava Barzilai . Questo era il suo cognome. Era un profondo studioso della Bibbia. Si era accorto che il nome di Dio, formato da quattro lettere di cui due uguali (IL TETRAGRAMMA), doveva essere pronunciato IEUÈ e
non IAVÈ. Scritto dall’alto in basso questo nome appariva come un uomo: che scoperta aveva fatto! Nessuno gli credette! ADONAI = yy = IÈUÈ = ..... = yhzh
Il povero signor Barzilai non fu preso sul serio dai Triestini che lo derisero, lo chiamarono “quello dell’omino” e inventarono una frase che molto spesso si ripeteva a Trieste cento anni fa: “Non sté tanto a Barzilar!” il cui significato era: “Non dite cretinate”. Sarebbe come se oggi i miei detrattori dicessero: “Non dite Pincherlate”. In realtà Barzilai aveva voluto significare che Dio crea l’uomo a sua immagine. Gli Ebrei non lo avevano capito, così come non avevano capito il vero significato dello ŠEMÀN, la grande preghiera, che suona così: rh) yy wgyh) yy l)d#y (+# ŠMO IŠRAL yy ALEINU yy AHD ASCOLTA, ISRAELE, ADONAI, IL SIGNORE NOSTRO DIO, ADONAI È NOSTRO FRATELLO mlw(l wtw kls dwkb m#kwdb BRUK ŠM KBUD MLKUTU BENEDETTO SIA IN ETERNO IL NOME DEL SUO REGNO Myhl)h )wh yy d(w EALEIM EUA yy UOD GLORIOSO. IL SIGNORE, ADONAI, È IL VERO DIO. 14 • IL LIBRO DI ABRAMO
Prefazione2 Tutto comincia col rutto di un cammello Un piccolo libro di appunti. È la storia di un ragazzo quattordicenne che si mette a cercare Dio e si chiede: - Chi è il Creatore dell’Universo? Quel ragazzo è figlio di uno scultore abbastanza famoso e un po’ speciale. Scolpisce, in legno, idoli soltanto di due tipi: una Dea chiamata Marimàt e un Dio chiamato Barisàt. Marimàt ha un compito e una funzione: quella di salvare le case dalle alluvioni e dalle tempeste d’acqua. Barisàt ha un compito ben diverso. Deve salvare le case dagli incendi. È come dire, ai giorni nostri: “Assicurazioni contro le alluvioni e Assicurazioni contro gli incendi.” Il ragazzo ha il compito di portare le statue finite a coloro che le hanno ordinate. Il padre scultore dice al figlio: «Ho pronte altre due statue. Le devi portare ai sacerdoti del Duomo di Medina. Stai molto attento nell’attraversare il fiume. Il ponte è rotto e non l’hanno ancora riparato. Devi deviare e attraversare a guado il fiume. Fa’ attenzione che il carro non si ribalti e che gli asini non si spaventino!» «Sta’ tranquillo, padre.» Ma gli asini si spaventarono (per il “rutto” di un cammello). Il carro si ribaltò nell’acqua. E fu proprio la statua della Dea Marimàt, la protettrice delle acque, a farne le spese. Nel ribaltamento andò in mille pezzi e fu irrecuperabile. Ridotta in polvere sparì nell’acqua. Il ragazzo tornò indietro, dal padre, portando soltanto la statua del Dio Barisàt. Il padre lanciò al figlio uno scalpello che ne sfiorò la tempia senza, per fortuna, ferirlo. Tutti si coricarono, piombando nel sonno. Ma ad un tratto il ragazzo si svegliò, a metà notte. Aveva fatto
un sogno. Doveva fare qualcosa. Cosa? Doveva fare la “prova del fuoco”, dopo che era fallita la “prova dell’acqua”. Tutti dormivano. Si alzò. Andò nel laboratorio del padre, dove ardeva una luce perenne. Ravvivò le braci del grande focolare. I tizzoni del caminetto avvamparono in una robusta fiammata. Con grande fatica sollevò la statua di Barisàt e la trascinò fin sopra la fiamma. Barisàt andò in cenere. Anche la prova del fuoco era fallita. Le due “Assicurazioni” non assicuravano! Non funzionavano! Il fuoco fu spento con l’acqua. Allora il ragazzo si chiese (ben pochi si ponevano questa domanda): «Ma Dio chi è? Dio funziona! È il perfetto funzionamento stesso! Ha creato l’Universo e tutto ciò che ha creato funziona. Ma le statue di legno che ha creato mio padre non funzionano. Ora sono cenere. Mio padre scolpirà altre statue. Non funzioneranno. Accadranno altri disastri. Nessuno li saprà impedire. Quante città, nella storia, sono bruciate o sparite sotto i diluvi? Nessuno ha potuto o saputo impedirlo. Ma io voglio capire bene queste cose. Voglio scoprire Dio. Voglio parlare con lui. Se è lui che mi ha creato, se è lui mia Madre e non solo mio Padre, ci intenderemo! La voglio cercare con amore. Questa mia genitrice celeste non mi tirerà gli scalpelli col rischio di rompermi la testa. Lei mi ha fatto. E Lei mi protegge, mi rispetta, perché mi ama. Lei capisce che non sono stato io a ingarbugliare e a fare andare male le cose. È stato il rutto di quel cammello. E nulla avviene per caso. Se quel cammello non ruttava io non mi sarei messo a cercare Dio! Ma ora è tardi. Tra poco devo riaccendere il fuoco. E mi sarà difficile perché ho dovuto buttare molta acqua sulle fiamme quando Barisàt stava bruciando. Devo tornare a letto subito. Buona notte a Dio, Madre o Padre che sia!» Il ragazzo si coricò. Tutti ancora dormivano. Chi avrebbe mai pensato che un ragazzo, e solo lui al mondo, avrebbe preso 16 • IL LIBRO DI ABRAMO
è la manifestazione del Pensiero di Dio. Dice il Libro dei Morti dell’Antico Egitto (cap. XVII): “Io sono Colui che apre e chiude. Io sono l’Uno. Io sono Iddio che crea a Se stesso i Suoi Nomi che danno inizio al ciclo divino”.
LO IOD, PUNTO DI PARTENZA E PUNTO DI ARRIVO Nella notte cosmica l’infinità celeste con le sue costellazioni brilla come i granelli di porpora sul lapislazzuli. È sufficiente una piccolissima sfera, un puntino dello IOD dalla superficie riflettente a specchiare quell’oceano di stelle. I più minuscoli esseri viventi, grumi di vita, sono come quella piccola, lucida sfera. Specchiano l’Universo, ma sono fatti di materia plasmabile. Un comando misterioso giunge dall’infinito e allora, come lo scalpello di uno scultore, il Pensiero Perfetto compie la sua opera d’arte. E la materia risponde, come può e secondo il suo grado di maturazione, a quel richiamo di libertà. Ogni particella riceve il suo messaggio cifrato in cui, con lettere sacre, è scritta la strada per uscire dalla sua prigione fatta di tempo e di spazio. E inizia quel viaggio misterioso che porta ogni atomo di vita a percorrere la strada della Šekinà. Abramo ha riscoperto quel percorso e, attraverso l’abisso dei millenni, ha avuto, chiara e luminosa, la visione di quel suo lontano discendente che, giunto al termine della strada, si è voltato verso gli altri uomini e con voce di Cosmo ha detto: “Sono Io la Via, la Verità, la Vita”. E ben presto un oceano di perfette sfere spinte da un vento divino inonderà di perfezione il nostro pianeta e la Terra sarà Cielo.
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BIBLIOGRAFIA
Abrahami Patriarchae liber Jezirah, sive Formationis mundi, Patribus quidam Abrahami tempora praecedentibus revelatus, sed ab ipso etiam Abrahamo expositus Isaaco et per Profetarum manus posteritati conservatus, ipsis autem 72 Mosis auditoribus in secundo divinae veritatis loco, hoc est in ratione, quae est posterior auctoritate ha us.Vertebat ex Hebraeis et commentariis illustrabat Wilhelm Postell, Parisiis 1552. Sepher Jetsirah, con 5 commentari rabbinici edito da Jacob ben Naphtabo Gazolo, Mantova 1562. Jean Pistor, Liber de Creatione, Kabbalistisch hebräisch Sepher Jezira, authore Abrahamo (Artis Cabalisticae scriptores, Basilea 1587, pp. 869 – 862). Sepher Jetsirah, id est Liber Creationis, ex Hebraeis translatus, Lublino 1624. Sepher Jetsirah, id est Liber Jezirah, qui Abrahamo Patriarchae adscribitur, uno cum commentario Rabi Abraham Filii Dior, super 32 Semitis Sapientiae, a quibus Liber Jezirah incipit. Translatus et notis illustratus a Joanni Stephano Rittangelio, Amstelodami 1642. Athanasius Kircher, Oedipus Aegyptiacus, traduzione latina del Sepher Jetsirah, Vol.II°, p. 1 e segg., Roma 1653. Bibliografia • 165
Sepher Jetsirah, con una prefazione di Mosceh ben Jaqob Hagir, edito da Jaqob ben Abraham, Amsterdam 1713. Sepher Jetsirah, con tre commentari rabbinici, edito da Jonah ben Jaqob e da Jesciajah Aschenazi, Costantinopoli 1724. Sepher Jetsirah, con testo vocalizzato e sei commentari rabbinici, edito a cura di Menachem Mendel de Schklow, Grondo 1806. Das Buch Jezirah, die älteste Kabbalistische Urkunde der Hebräer. Nebst den 32 Wegen der Weischeit von Rabbi Abraham ben Dior, Hebräisch und Deutsch, mit Einleitung, erläuternden Anmerkungen und einem punktuierten Glossarium der Rabbinischen Wörter. Herausgegeben von Johann Friedrich von Meyer, Leipzig 1830. Sepher Jetzirah a book of creation, with jewish methaphysics of remote antiquity, with English translation, Preface, Explanatory Notes and Glossary, by Rev. Dr. Jsidor Kalisch, New York 1877. Sepher Jetzirah, con dieci commentarii rabbinici, a cura di Emanuele Loria, in tre differenti recensioni, Varsavia 1884. Meyer Lambert, Commentaire sur le Sèfer Yesira ou Livre de la Création, par le Gaon Saadya de Fayoum, Paris, Bouillon 1891. Lazarus Goldschmidt, Sepher Jetsirah, das Buch der Schöpfung, nach dem sämtlichen Recensionen, Berlino 1894. Versione latina anonima del Sepher Jetsirah, in un manoscritto della Biblioteca Nazionale di Parigi (Cod. Hebr. 881,1.).
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STUDI CRITICI CONCERNENTI IL SFR ISIRÈ
Papus (Gerard Encausse), Traité Méthodique de Science Occulte, Paris, Carré 1891. David Castelli, Il commento di Sabbatai Donnolo al Libro della Creazione, Firenze, Pubbl. del R. Istit. di Studi Superiori 1879. Abrham Epstein, Sepher Jesirah (Beitrage zur Jüdischen Altertumskunde), Wien 1877 (pp. 40 – 49). Adolph Frank, La Cabbale, Paris 1843, pp. 75 – 91. Heinrich Graetz, Das Buch Jetsirah um: “Gnosticismus und Judentum”, Krotoschin 1846, pp. 102 – 32. Meyer Lambert, Introduzione alla edizione del Commentario di Saadia el Fayoum, Paris 1891, pp. 1 – 6. Joseph Rosenthal, Sepher Jetsirah in Annali Cheneseth Israel, Vol VII, col. 29 – 48, Varsavia 1888. A. Jellinek, Beitrage zur Geschichte der Kabbala, Leipzig 1853. A. Jellinek, Auswahl Kabbalistischer Mystik, Leipzig 1853. Gustav Karpeles, Geschichte der Jüdische Litteratur. Berlin 1883, pp. 667, segg. Filipp Blok, Die Jüdische Mystik und die Kabbala, Trier 1896. Bibliografia • 167
Hai Ben Sceriba Gaon, Domande e risposte intorno al Libro della Creazione, Manoscritto della Biblioteca Vaticana, Cod. Ebr. n°181. U. Cassuto, Vol. 5° Enciclopedia Judaica – Donnolo D’oria. U. Cassato, Vol. 12° Enciclopedia Italiana, p. 154.
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