Lezioni di Cabala (Giuliana Ghiandelli)

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LEZIONI DI CABALA

Giuliana Ghiandelli. Laureata in Psicologia, in seguito ha conseguito Phd.D. in Psicologia Indovedica con specializzazione in Ayurveda. Nota studiosa ed esperta di Psicologia e Filosofia Orientali ed Occidentali e di Cabala. Da anni è un’apprezzata docente ed autrice di numerosi libri sulle discipline interiori, ha già pubblicato per EIFIS Editore Ayurveda, Sattva e Dharma, la Via della Realizzazione; apprezzata relatrice, dirige un Centro Studi Olistico in Bologna ed è dirigente nazionale del SINAPE FELSA CISL. L’impostazione scientifico-divulgativa di questa autrice (già nota ai lettori anche per l’intervento a diverse trasmissioni televisive) incontra sempre il favore del pubblico che sceglie i suoi libri sia per studio che per auto-trattamento.

GIULIANA GHIANDELLI

La Cabala è la sapienza mistica e spirituale contenuta nella Bibbia ebraica, indispensabile guida per un processo di trasformazione della consapevolezza umana. Secondo i cabalisti la concezione dell’Universo è di emanazione energetica, tutti gli elementi dell’Universo provengono da una sorgente unica carica di energia da cui tutte le cose scorrono. In questo testo l’autrice ci introduce, con un linguaggio semplice, ai segreti della Cabala Dogmatica o Teoretica che descrive i concetti filosofici degli esseri spirituali, fornendo tecniche di meditazione e sviluppo del potenziale interiore.

GIULIANA GHIANDELLI autrice di “I 72 NOMI DI DIO”

LEZIONI DI

cabala un percorso alla scoperta della verità!

€ 28.00

ISBN 978-8875170547

www.eifis.it

ISBN 978-8875170547

9 788875 170547

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EIFIS Editore

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collana

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Giuliana Ghiandelli

lezioni di cabala

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© Copyright 2011 EIFIS EDITORE Giuliana Ghiandelli Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’editore. Tutte le immagini sono di proprietà dell’autore. Progetto Grafico Impaginazione Stampa Illustrazioni

Davide Cortesi Sthèpanie Lorenzi Andersen S.p.A. Gianluca Rigliano - Inkolla

ISBN: 88-7517-054-1 I edizione © 2011 Maggio EIFIS EDITORE srl Via Malva Nord 28 48015 Cervia (RA) Italia www.eifis.it info@eifis.it L’editore non si assume responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in questo libro.

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Questo libro è dedicato a tutti i miei Maestri

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Mia cara splendida Fenice volatile dalla mirabile beltĂ dalle mirabili doti dalle mirabili ali dal mirabile colore Tu che in unicitĂ risorgi dalle Ceneri Fai risorgere anche i cuori dalle Ceneri? Aiuta a risorgere dalle ceneri quei cuori addormentati, freddi con se stessi, freddi nella fiducia in se stessi sono cuori votati a dare cuori votati ad ascoltare Ma tu insegnagli ad ascoltare se stessi se tu cara Fenice farai risorgere questi cuori aiutali a trovare la loro strada il loro amore , il gioire, ovvero il cuore che ride... pensa quanto di piĂš potranno dare a coloro che ascoltano... che aiutano... quanto maggiore protezione daranno a se stessi e agli altri Aiuta Fenice i miei protetti e falli risorgere dalle ceneri... Giuliana Ghiandelli

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INTRODUZIONE Gli studiosi di letteratura, filosofia e religione con una certa simpatia nei confronti delle Scienze Occulte, saranno interessati alla Cabala dei Rabbini Ebraici dei tempi antichi; qualunque sia la loro fede essi guadagneranno non solo Conoscenza, ma estenderanno anche i loro punti di vista nei confronti della vita e del destino, paragonando altre forme di religione con la fede e le dottrine con le quali sono cresciuti o che essi hanno adottato dopo aver raggiunto l’età matura. Desidero richiamare la vostra attenzione sui dogmi dell’antica Cabala Ebraica. Ho avuto la fortuna di essere attratta da questo studio in un certo periodo della mia vita e sono stata in grado di trovare il tempo nel corso degli anni per collezionare alcune conoscenze di questa filosofia religiosa Ebraica. Ora i libri Cabalistici sono molto numerosi ed estesi, molti sono scritti in ebraico e quindi oggi mi sento meno sicura della mia conoscenza di quanto invece lo fossi 20 anni fa. Fu anche pubblicata una traduzione francese dello Zohar di Jean de Pauly e un lavoro intitolato “La letteratura e la storia della Cabala” di Arthur E. Waite, tuttavia penso che questo piccolo trattato sia interessante per coloro che desiderano approfondire lo studio della Cabala. Mi sento di confermare che l’origine della Cabala è persa nell’antichità; nessuno può dimostrare chi fu il suo autore o chi furono i suoi maestri più antichi. Le sue radici arrivano ai Rabbini Ebraici, circa nell’anno 515 a.C. Dell’esistenza della Cabala prima di questa data non conosco alcuna prova. Si è detto che la prigionia degli ebrei a Babilonia abbia condotto alla formazione di questa filosofia tramite l’effetto della dottrina Caldea e dei dogmi della tradizione ebraica. Senza dubbio nelle fasi iniziali della sua esistenza l’insegnamento era orale, così il nome QBLH deriva da QBL ed è variato a seconda delle menti attraverso le quali è filtrato nel corso del tempo; non vi sono prove sul fatto che parte di esso sia stato scritto nei secoli successivi. Riguardo ai libri più antichi della Cabala, si è infuriata una polemica tra i critici moderni che negano l’era asserita di ogni scritto e cercano di dimostrare che il relativo autore presupposto è l’unica persona che non può aver scritto l’opera in questione. Questi critici mostrano la massima divergenza di opinione quando diventa necessario fissare una data o il nome di un autore; è molto più semplice criticare introduzione - 9

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in maniera distruttiva piuttosto che acquisire una vera conoscenza. Consideriamo il primo dei trattati sulla Cabala antica, il “Sefer Yetzirah” o “Libro della Creazione”, cui farò qualche accenno in questo testo, è il trattato più antico; la leggenda lo attribuisce al Patriarca Abramo. Quest’opera presenta uno schema filosofico della Creazione, delineando parallelismi tra l’origine del mondo, il Sole, i Pianeti, gli Elementi, le stagioni, l’uomo e le 22 lettere dell’alfabeto Ebraico che vengono divise in: 3 lettere Madri, 7 lettere doppie e 12 lettere semplici. Il “Sefer Yetzirah” viene citato nei Talmud, sia in quello di Gerusalemme sia in quello di Babilonia; è stato scritto in neo-Ebraico come il Mishna. Lo “Zohar”, il “Libro dello Splendore” o della “Luce”, è una collezione di molti trattati separati sulla Divinità, sugli Angeli, sull’Anima e sulla Cosmogonia. Si pensa che il suo autore sia il Rabbino Simon ben Jochai vissuto attorno al 160 d.C.; egli fu perseguitato e portato a vivere in una cava da Lucio Aurelio Vero, co-imperatore di Marco Aurelio Antonio. Gran parte del lavoro egli deve averla raccolta dalla tradizione orale del suo tempo: ma alcune parti sono certamente state aggiunte da altre mani a intervalli fino al momento in cui lo scritto fu pubblicato per la prima volta dal Rabbino Mosè de Leon di Guadalajara in Spagna circa nel 1290. Da questa data la storia è conosciuta; sono state stampate delle edizioni a Mantova nel 1558, a Cremona nel 1560, a Lublin nel 1623; questi sono i tre famosi Codici dello Zohar nel linguaggio Ebraico. Si trovano anche alcune traduzioni parziali in latino del Barone Knorr von Rosenroth, pubblicate nel 1684 sotto il titolo di “Cabala Denudata”, oppure l’edizione inglese di tre trattati, “Siphra Dtzenioutha”, “Ha Idra Rabba” e “Ha Idra Suta”, tradotti da S.L. MacGregor Mathers. Questi tre libri danno una chiara idea del tono, dello stile e della materia dello Zohar ma hanno un punto di vista parziale: altri trattati dello Zohar sono Hikaloth, Sithre Torah, Midrash ha Neelam, Raja Mehemna, Saba Demishpatim e Januka. Altri famosi trattati Cabalistici sono: “Il commento sui Dieci Sefirot” del Rabbino Azariel ben Menachem (1200 d.C.), “L’Alfabeto” del Rabbino Akiba, “La Porta del Cielo”, Il “Libro di Enoch”, “Il Giardino dei melograni”, “Un trattato sulle Emanazioni”, “L’Albero della Vita” di Chajim Vital, “Rivoluzioni delle anime” di Isaac de Loria, e soprattutto gli scritti del famoso ebreo spagnolo Ibn Gebirol, morto nel 1070, chiamato anche Avicebron; i suoi lavori più importanti sono “La fontana di vita” e “La corona del regno”. John Reuchlin o Capnio fu un Cabalista tedesco molto famoso che scrisse due libri molto importanti, “De Verbo 10 - Lezioni di cabala

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Mirifico” e “De Arte Cabalistica”. Esistevano due tendenze principali tra i Cabalisti: una parte di essi era devota alla dottrina e ai dogmi, l’altra all’aspetto pratico e alle sue funzioni. I più importanti Rabbini attenti all’aspetto pratico furono Isaac Luria, chiamato anche Ari, e Sabatai Zevi, che in maniera abbastanza curiosa divenne Mahommedan. In questo testo troverete alcune parti che parlano delle Cabala Dogmatica o Teoretica essa descrive i concetti filosofici di Divinità, Angeli ed esseri più spirituali rispetto all’uomo, Anima umana in tutti i suoi aspetti, pre-esistenza, reincarnazione, mondi e piani dell’esistenza. La Cabala Pratica contiene un’interpretazione mistica e allegorica del Vecchio Testamento, studia ogni frase, ogni parola, ogni lettera; insegna la connessione tra lettere e numeri e le loro interrelazioni, i principi della Gematria, del Notaricon e della Temura, la formazione e gli usi dei Nomi Divini ed Angelici come degli Amuleti, la formazione dei Quadrati Magici e varie dottrine che formano la base della Magia Medievale. Molti punti dell’insegnamento dei sistemi Indiani di filosofia religiosa non vengono citati dal sistema Ebraico, come per esempio la cosmogonia degli altri mondi, l’inviolabilità della legge, Karma; si parla di reincarnazione ma il numero di rinascite è limitato generalmente a tre. Una piccola parte della dottrina Cabalistica si trova nel Talmud Ebraico ma in questa collezione di trattati c’è una certa grossolanità assente nella vera Cabala quando vengono trattati argomenti come l’abbassamento dell’uomo a forme animali, la rinascita dell’uomo in donna, la punizione per i peccati terreni in una vita precedente. Sono trascorsi ormai due o tre secoli da quando è stato aggiunto qualcosa di notevole al corpo della dottrina Cabalistica, ma in precedenza sono stati prodotti molti commenti che tendevano ad illustrare o estendere lo schema filosofico. Come già detto, quando la Cabala prese forma inizialmente come un concreto sistema filosofico i dogmi fondamentali erano senza dubbio tanto antichi quanto la prima promulgazione dei principi più importanti della devozione a Jahvè. Non posso e non voglio soffermarmi sui conflitti di alcuni eruditi che si chiedono se la storia delle Dodici Tribù sia un fatto storico oppure se ci sia stato davvero un Mosè o un Re Salomone. È sufficiente per il nostro scopo sapere che la nazione ebraica ha avuto una teologia Geovista, un sistema di caste e una dottrina coerente al tempo del Secondo Tempio quando Ciro, sovrano dell’Asia nel 536 a.C., trattenendo gli Ebrei in cattività permise ad alcuni di loro di tornare a Gerusalemme per ripristinare il culto ebraico che era stato proibito da introduzione - 11

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Nabucodonosor nel 587 a.C.. Dopo questo ritorno a Gerusalemme Esdra e Neemia, circa nel 450 a.C., compilarono e pubblicarono l’Antico Testamento degli Ebrei oppure, per coloro che non credono all’esistenza di Re Salomone, essi scrissero il Pentateuco. Il culto rinnovato si mantenne fino al 320 a.C. quando Gerusalemme fu conquistata da Tolomeo Soter che, tuttavia, non distrusse i fondamenti della religione Ebraica; inoltre il suo successore, Tolomeo Filadelfo, fece revisionare le scritture Ebraiche e le fece tradurre in Greco da 72 eruditi circa nel 277 a.C.; questa è conosciuta come la versione dei Settanta dell’Antico Testamento. In seguito ci furono delle difficoltà e Gerusalemme fu saccheggiata da Antioco nel 170 a.C.. Seguirono le lunghe guerre dei Maccabei; poi i Romani dominarono la Giudea e in seguito la città fu presa da Pompeo; non molto più tardi la città fu nuovamente saccheggiata dal generale romano Crasso nel 54 a.C.. La religione ebraica si mantenne e troviamo feste religiose ai tempi di Gesù; ancora una volta nel 70 d.C. la città Santa fu saccheggiata e bruciata da Tito che divenne Imperatore dei romani nel 79 d.C.. L’Antico Testamento sopravvisse a tutte queste difficoltà, ma ci furono indubbiamente delle alterazioni e delle aggiunte nei vari trattati; le dottrine più Esoteriche, in mano alla casta dei preti e non incorporate alla Torah divulgata alla gente, sono state senza dubbio modificate ripetutamente a causa delle influenze dei vari maestri. Subito dopo questo periodo ci furono le prime note e i primi commenti sui libri dell’Antico Testamento che sono giunti fino ai nostri giorni. Circa nel 141 d.C. apparve il famoso trattato scritto dai Rabbini chiamato “Mishna” che ha costituito la base degli ampi testi della dottrina ebraica a cui è dato il nome di “Talmud” e di cui esistono due versioni, una scritta a Babilonia e l’altra associata a Gerusalemme. Al “Mishna” originale i Rabbini aggiunsero dei commenti chiamati “Gemara”. Da questo momento la letteratura del Giudaismo si sviluppò rapidamente e ci furono molti Rabbini in successione che pubblicarono trattati religiosi fino al 1500 d.C.. I due Talmud furono stampati per la prima volta a Venezia rispettivamente nel 1520 e nel 1523. I libri dell’Antico Testamento furono la luce guida per gli Ebrei ma i Rabbini istruiti non ne erano soddisfatti e aggiunsero due serie parallele di lavori letterari: uno, Talmudico, è formato da commenti basati sulle 13 Regole ermeneutiche dettate da Mosè per illustrare l’Antico Testamento e da materiale per l’insegnamento al popolo; l’altro è formato da una lunga serie di trattati dal carattere più astruso che servono ad illustrare le Dottrine Segrete ed Esoteriche. Il Sefer Yetzirah e 12 - Lezioni di cabala

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lo Zohar (o Libro dello Splendore) rappresentano il nocciolo di quell’istruzione orale che i Rabbini dei tempi antichi si sono vantati di possedere e che hanno chiamato “la Conoscenza Segreta” che Dio ha dato a Mosè per l’uso dei preti, in contraddizione con la Legge Scritta destinata alle masse del popolo. Una delle concezioni principali della Cabala è quella secondo cui la saggezza spirituale si ottiene attraverso i 32 Sentieri, caratterizzati dai 10 numeri e dalle 22 lettere; i dieci numeri sono simboli delle Emanazioni Divine, i Sepfiroth, le Sante Voci su un mare di cristallo, il Grande Mare, la Madre soprannaturale, Bina; e le forze della natura e dell’Universo nascoste nelle 22 lettere sono simboleggiate da Tre Elementi Primari, da Sette Pianeti e da Dodici Influenze Zodiacali dei cieli che hanno un influsso sull’uomo al passaggio del Sole nel suo corso annuale. Per mostrare la stretta connessione tra la Cabala e il Giudaismo ortodosso, vediamo che i Rabbini hanno catalogato i libri dell’Antico Testamento in una serie di 22 (le lettere) lavori da leggere per la cultura della vita spirituale; essi hanno ottenuto questi 22 lavori dai 39 libri del Canone dell’Antico Testamento, raccogliendo i 12 profeti minori in un solo trattato; hanno aggiunto Ruth ai Giudici, Esdra e Neemia mentre i libri di Samuele, i Re e le Cronache sono separati. Il Canone di 39 nei lavori è stato fissato al tempo di Esdra. Il fondamento principale della religione pubblica Ebraica è sempre stato il Pentateuco, cinque trattati attribuiti a Mosè che proclamano le Leggi di Geova donate alle persone prescelte. L’Antico Testamento, che inizia con questi cinque libri, continua poi con libri storici, insegnamenti poetici e libri profetici ma molte parti contengono caratteristiche materialistiche, mancano di quella rettitudine spirituale che i libri di una Grande Religione dovrebbero avere e offendono il nostro livello attuale di vita morale. Un commento nell’Antico Testamento insegna che l’uomo non è più immortale delle bestie, come testimoniano le Ecclesiaste 3,19: “Infatti, la sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo, tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla polvere…”. Quindi credo che non ci sia niente di meglio per l’uomo che gioire del proprio lavoro: chi può fargli vedere cosa c’è dopo di lui? Tornando alla narrativa della Creazione nella Genesi in cui si trova la stessa storia: gli animali sono creati dalla polvere, l’uomo è creato dalla polvere, Eva è creata da Adamo, entrambi hanno un introduzione - 13

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INDICE

PRIMA PARTE 1 - INTRODUZIONE ALLA CABALA.................................................29 2 - ALFABETO EBRAICO.....................................................................57 3 - L’ALBERO DELLA VITA..................................................................77 4 - LE SEPHIROT...................................................................................81 5 - I SENTIERI.....................................................................................145 6 - CABALA E GOLDEN DAWN........................................................209 7 - CENTO AFORISMI........................................................................211 8 - SEPHER YETZIRAH......................................................................223 9 - LAVORO MISTICO E OCCULTO................................................245 10 - MONDI E LIVELLI DELL’ANIMA..............................................255 11 - SETTE PUNTI ESSENZIALI DELLA MAGIA............................283 12 - VOCE E VOCALIZZAZIONE.....................................................299 13 - IMMAGINI TELESMATICHE.....................................................303 SECONDA PARTE 14 - RITUALISTICA............................................................................313 Bibliografia.............................................................................................343 Note biografiche e professionali..............................................................350

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PRIMA PARTE

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1 INTRODUZIONE ALLA CABALA Le leggi della Natura, il posto che ogni umano occupa nel mondo e i loro comportamenti sono stati studiati per migliaia di anni da scienziati e filosofi. La scienza moderna si avvale della scienza relativa alla logica unitamente a dati sperimentali quantificabili, però nonostante questi forti strumenti di ricerca gli scienziati e i ricercatori si sono resi conto di quanto più avanzate e specifiche diventassero le loro conoscenze mentre l’immagine che veniva restituita al mondo era oscura e confusa. Il modo in cui la scienza fa progredire la società è indubbio e limitato. L’interiorità degli esseri umani, il mondo delle loro anime e l’origine dei loro comportamenti non si possono misurare in modo scientifico, di conseguenza sembra che essi, l’elemento principale della creazione, non abbiano ancora raggiunto la consapevolezza del loro compito in questo universo. Da sempre le persone cercano le risposte alle domande: chi sono? Perché mi trovo in questo posto? Perché esiste il mondo? Continuerà la mia vita anche dopo la dipartita? In questo mondo cui è costantemente sotto pressione alcuni possono trovare sollievo temporaneo in alcune discipline orientali volte al rilassamento o alla riduzione della sofferenza dando una graduale soppressione delle aspettative e dei desideri. Le tecniche di meditazione, il controllo dell’alimentazione e l’esercizio fisico e mentale possono calmare gli istinti naturali; questi esercizi ci permettono di vivere meglio e poi ancora insegnano a esaltare le aspettative, si tratta di procedimenti che lasciano i conflitti interiori del tutto aperti. Le esperienze della vita insegnano che la fonte da cui nascono i nostri desideri è inesauribile mentre sono limitate le risorse che abbiamo a disposizione per soddisfarli. Questo è il motivo per cui non si riesce sempre ad evitare completamente il dolore. Proprio da questo punto essenziale prendono il via le ricerche della Cabala. La Cabala offre delle risposte a quelle

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domande fondamentali della vita legate agli esseri umani e che fanno scivolare il problema della sofferenza su un piano diverso da quello quotidiano: queste sono quelle domande che non ci consentono di essere soddisfatti neanche quando riusciamo a raggiungere la meta prefissata che subito dopo si presenta un nuovo desiderio e questo non permette di godere del successo ottenuto; così si rinnova la sofferenza. Se poi guarderemo meglio all’intero corso della nostra vita capiremo di avere speso la maggior parte del tempo a perseguire degli obiettivi autoimposti, mentre dai nostri successi avremo tratto poco piacere. Ognuno alla sua maniera cerca di rispondere a queste domande avvalendosi delle informazioni di cui si dispone, elaborando un’immagine della realtà basata solo sulle proprie esperienze personali. La vita quotidiana e la realtà mettono continuamente alla prova queste nostre personali esperienze e le opinioni che ce ne siamo fatti cercando di stimolare in noi delle reazioni per migliorare i nostri punti di vista oppure di farceli cambiare. Questo processo, in alcuni di noi, avviene a livello cosciente mentre in altri inconsciamente. Quindi la Cabala si rivolge a coloro i quali cercano di risvegliarsi, inoltre insegna come aggiungere ai cinque sensi fisici il sesto senso che è essenziale alla percezione del mondo spirituale e che è in grado di cambiare in modo radicale il nostro modo di vivere. Soprattutto offre la possibilità di ottenere il pieno controllo delle nostre vite. Testi originali di spiritualità sono: la Bibbia, lo Zohar, l’Albero della Vita ed altri ancora; testi che insegnano a progredire nel regno spirituale, studiarli fa sorgere la nostra conoscenza, infatti, essi spiegano come tracciare il nostro vero cammino verso i mondi spirituali e soprattutto come percorrerlo. Il cabalista Baal Hasulam (Rabbi Yehuda Ashlag) nel suo libro “I frutti della Saggezza” recita: “.…la saggezza della Cabala è la medesima saggezza della Bibbia, dello Zohar e delle tradizioni. Tra di loro la sola diversità è una questione di logica. E forse si potrebbe dire che si tratta di una unica lingua antica tradotta in quattro differenti linguaggi, perché è evidente che la saggezza non cambia quando cambia il modo in cui la esprime. Dobbiamo solamente considerare quale formulazione sia la migliore e la più idonea alla comunicazione”.

Breve storia della cabala Il primo Cabalista che si conosce fu il patriarca Abramo. Egli vedendo le meraviglie della creazione interrogò il Creatore riempiendosi di conoscenza e 30 - Lezioni di cabala

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imparando quel metodo conoscitivo che poi tramandò alle generazioni future. La conoscenza della Cabala si trasmise quindi per moltissimi secoli da “bocca a bocca”. Ogni Cabalista aggiunse poi a questo corpus di conoscenza cumulativa la propria personale esperienza adattando l’insegnamento alle necessità delle anime della sua generazione. La Cabala si sviluppò dopo che la Bibbia, Pentateuco libri storici e profetici, era stata scritta, e nel periodo tra la distruzione del Primo Tempio e la costruzione del Secondo, 586/515 a.C., veniva già studiata in gruppi. Alla distruzione del Secondo Tempio, 70 d.C., ad oggi si trovano tre periodi particolarmente rilevanti per lo sviluppo della Cabala, durante i quali sono stati scritti i più importanti metodi di studio. Nel secondo secolo si trova il primo periodo quando Rabbi Shimon Bar Yochai scrisse il libro dello Zohar nel 150 d.C. circa. Esso era uno studente di Rabbi Akiva, 40/135 d.C., che fu torturato e ucciso assieme ai suoi studenti dai Romani in quanto si sentivano minacciati dagli insegnamenti cabalistici da loro divulgati: Rabbi Akiva fu scorticato fino alle ossa con una striglia di ferro per cavalli. Successivamente la morte dei 24.000 studenti di Rabbi Akiva, Rabbi Shimon Bar Yochai fu autorizzato dal maestro stesso e da Rabbi Yehuda Ben Baba a insegnare la Cabala alle generazioni future. Lui e altri quattro furono gli unici a riuscire a sfuggire alla cattura e a sopravvivere ai Romani. Rabbi Simon Bar Yochai e suo figlio Eleazar per tredici anni si nascosero in una grotta e quando ne uscirono avevano nelle mani lo Zohar e un metodo di studio cristallino della Cabala. Il Rabbi poté raggiungere i 125 livelli che un essere umano può raggiungere in questa vita e lo Zohar racconta di come insieme al figlio raggiunse quel livello spirituale chiamato “Elia il Profeta” cioè quando il Profeta stesso venne a insegnare la via. Lo Zohar fu scritto con uno stile unico e speciale, sotto forma di parabole e in Aramaico, la lingua parlata in Israele a quei tempi. Lo Zohar però ci spiega che l’Aramaico non è che “l’altra faccia dell’Ebraico”, cioè il suo lato nascosto. Il libro non fu scritto dal solo Rabbi Shimon Bar Yochai: egli, infatti, ci trasmise la saggezza cabalistica e la via per ottenerla dettandone i contenuti a Rabbi Aba, il quale riscrisse lo Zohar in maniera tale che potesse essere compreso solamente da coloro che ne fossero degni. Lo Zohar ci dice come lo sviluppo dell’essere umano avvenga in un arco di tempo di 6.000 anni, durante i quali l’anima è sottoposta, generazione dopo generazione, a un processo di evoluzione. A processo ultimato l’anima raggiunge una condizione detta “il termine della correzione” ossia il più alto livello di introduzione alla cabala - 31

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2 ALFABETO EBRAICO Iniziamo, come primo passo, a spiegare le lettere e la loro classificazione. Esse sono classificate in tre categorie differenti: • le Lettere Madri, in numero di Tre: Aleph, Mem, Schin; • le Lettere Doppie, in numero di Sette: Beit, Ghimel, Dalet, Khaf, Phe, Resh, Tav • le Lettere Semplici in numero di Dodici: Hey, Vav, Zain, Cheit, Tet, Yud, Lamed, Nun, Samek, ‘Ain, Tzadde, Quf. In un approccio molto sommario, si afferma che: • Le Tre Lettere Madri rappresentano al tempo stesso il principio primo dell’universo, il principio androgine a Aleph ed i due principi che risultano dalla separazione dei sessi; w Shin, attivo, il maschile; m Mem, passivo, il femminile. Aleph in questo caso è l’aria primordiale, la materia prima, Shin è il fuoco attivo, al tempo stesso energia ed amore, anche desiderio, che si scontra con la passività di Mem, l’acqua, l’agente passivo della natura. • Le Sette Lettere Doppie, b Beit, g Ghimel, d Dalet, k Khaf, p Phe, r Resh, t Tav; rappresentano le sette leggi doppie che governano l’universo, esse sono anche le sette cause seconde dell’universo. Ad esse corrispondono un Pianeta, mentre alle dodici lettere semplici corrisponde un segno zodiacale:

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Corrispondenze delle Sette Lettere Doppie: Luna r

Beith b

Marte U

Ghimel g

Sole Q

Dalet d

Venere T

Khaf k

Mercurio S

Phe p

Saturno W

Resch r

Giove V

Tav t

Le Sette Lettere Doppie nell’Uomo Ad ogni lettera dell’alfabeto ebraico è attribuito un organo del corpo umano. Le 7 lettere doppie, simbolo delle leggi che governano l’universo, sono attribuite agli organi della testa. Le 12 lettere semplici, simboli delle regole dell’evoluzione, sono attribuite agli organi del corpo umano. Sul disegno della testa sono iscritte le lettere ebraiche, ognuna accompagnata dal proprio nome, dalla propria legge e dal giorno della creazione, vale a dire dal livello di densità della sua energia.

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La somma delle Sette Lettere Doppie: Beit b Ghimel g Dalet d Kaf k Peh p Resh r Tav t ammonta ad un totale di: 709=7+0+9=16 ovvero, per riduzione, 1+6=7. Le diverse caratteristiche del numero 7 figurano sui disegni ed a loro volta si può consultare nell’Apocalisse di San Giovanni. Sulle sette lettere doppie si può ancora precisare che: 7 sono gli orifizi del volto; 7 sono i mondi; 7 sono i cieli; 7 sono i paesi; 7 sono i deserti; 7 sono i giorni della settimana; 7 anni e dopo il 7mo anno che è l’anno del riposo e dopo 7 riposi che porta a 49 anni c’è il Giubileo: 50mo anno.

Corrispondenze delle Dodici Lettere Semplici: Ariete A

Hey h

Toro B

Vav v

Gemelli C

Zain z

Cancro D

Cheit c

Leone E

Tet e

Vergine F

Yud y

Bilancia g

Lamed l

Scorpione h

Nun n

Sagittario I

Samek s

Capricorno MJ

‘Ain i

Acquario K

Tzadde x

Pesci L

Quf q

Un consiglio: disegnate ogni lettera dell’alfabeto nel suo ordine e aggiungete ad ogni lettera il suo nome, il suo valore numerico, gli Elementi a cui corrisponde: Aria, Fuoco, Acqua per le Tre Lettere Madri; i Pianeti per le Doppie; i Segni Zodiacali per le Semplici. Si tratta di un esercizio che vi permetterà di cominciare a fissare questi simboli nella vostra memoria.

l’alfabeto ebraico - 59

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Le 12 Lettere Semplici nel Corpo dell’Uomo Nella V sezione del Sepher Yetzirah si afferma: le 7 lettere doppie sono attribuite agli organi della testa, le 12 lettere semplici sono attribuite agli organi del corpo. La somma dei numeri delle 12 lettere porta un totale di 445=4+4+5=13=1+3=4, il numero del quaternario. Il corpo è quindi l’altare dell’involuzione e dell’evoluzione nel dominio del quaternario. Queste 12 lettere semplici rappresentano anche il percorso evolutivo dell’energia nel corpo. Essa, lo ribadiamo, entra dal piede destro ed esce dalla milza. Le Dodici Lettere Semplici Hey

h

5

Ariete

Piede destro

Vav

v

6

Toro

Rene destro

Zain

z

7

Gemelli

Piede stro

Cheit

c

8

Cancro

Mano destra

Tet

e

9

Leone

Rene stro

Yud

y

10

Vergine

Mano sinistra

Lamed

l

30

Bilancia

Bile

Nun

n

50

Scorpione

Intestino

Samek

s

60

Sagittario

Stomaco

Ayin

i

70

Capricorno

Fegato

Tzadde

x

90

Acquario

Esofago

Quf

q

100

Pesci

Milza

sini-

sini-

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Spiegazione delle Lettere Ebraiche a Alef - è la soglia fra il manifesto e l’inconoscibile, il segreto e il rivelato, il potenziale e l’attuale. Foneticamente, è un soffio appena percettibile. La sua forma: è composta da due punti e una linea, cioè due Yud y e una Vav v. Il punto in alto rappresenta le acque superiori quindi la pura conoscenza; mentre il punto basso rappresenta le acque inferiori come: l’affettività, l’emotività, l’istinto, coi suoi ciclici movimenti a volte sereni e a volte turbinosi. La linea Vav v che unisce i due punti indica il segreto del firmamento. Il suo nome significa “insegnare” e “capo, campione”. Insegna il bisogno, di portare l’unità, all’interno della molteplicità, della creazione inferiore. Il numero è Uno numero che esprime

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o in altri testi antichi che si trovano sotto il nome di Regno d’Edom o Regni Edomiti. I libri cabalistici attraverso il loro linguaggio simbolico spiegano che quando la bilancia è in equilibrio sono uguali sia le energie positive che quelle negative, ci si trova nei Regni di Israele, i Regni dei figli di Dio, Regni della durata. Quando le forze, invece, sono squilibrate a causa di un qualsiasi errore ci si trova nei regni transitori d’Edom. Questo spiega che il karma è provvisorio e che trova la sua vera natura nelle energie spirituali della creazione, quindi basta riequilibrare le forze affinché il Karma si esaurisca.

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3 L’ALBERO DELLA VITA In questo capitolo si inizia l’esaminazione delle dieci Sephiroth dell’Albero della Vita. Il diagramma dell’Albero della Vita, è utilizzato da meno tempo dai concetti di: Sephiroth, Macrocosmo, Microcosmo, che si trovano fin da testi antichissimi. Il testo più antico e importante, nonché misterioso per il suo contenuto che si dice abbia tramandato il nostro Padre Abraham, è lo Sepher Yetzirah o Libro della Formazione, cui esamineremo in un capitolo a parte. È molto probabilmente il più vecchio trattato della Tradizione Cabalista. Si dice che il suo titolo più antico sia: “Le Lettere del nostro Padre Abrahm”. Winn Westcott della scuola della Golden Down, sottolinea che non si tratta di narrare la Creazione, ma una presentazione di un aspetto arcaico e ebraico dell’origine dell’Universo e dell’umanità. Fra i testi di base, il Sepher Yetzirah e lo Zohar si rinviano l’uno all’altro e si spiegano reciprocamente. Anche Eliphas Levi disse che: “Il Sepher Yetzirah e l’Apocalisse sono le parti padroneggiate dell’occultismo. Esse contengono più “saggezza che parole”. In effetti, il Sepher Yetzirah si presenta a noi come una serie di aforismi raggruppati in modo regolare e spiegano delle coincidenze con antichi oracoli. Come l’Apocalisse, è difficile da penetrare. Ora vi propongo un modo diverso per l’approccio di una materia complessa. A partire dalla natura, nell’uomo, nella tecnica; è o non può apparire complesso tranne che per la somma o l’integrazione di semplici elementi, quegli elementi cui l’accesso individuale e diretto è sempre possibile e facile. Ci si deve ricordare che la complessità è la caratteristica dell’aspetto esteriore delle cose; mentre il mondo interiore è il mondo dell’unità, della semplicità e soprattutto il ritorno verso l’Uno che conduce alla visione dell’unità conseguentemente con una luminosa semplificazione dei concetti che nonostante tutto mantengono tutta la loro ricchezza. Quindi per valutare lo Sepher Yetzirah, vi propongo ciò: dapprima leggete il testo senza appesantirvi troppo in quei punti che resistono; lasciate maturare il frutto del vostro studio; poi ricominciate nello

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stesso modo. Facendo ciò vi addentrerete sempre di più nel senso del testo, così vi sarà permesso individuare meglio il punto di vista intellettuale: il particolare nel generale, il generale nel particolare; mentre sotto il punto di vista mistico potrete individuare: l’unità nella molteplicità; la molteplicità in rapporto all’unità. Dopo averlo letto svariate volte comincerete a comprendere il testo in quanto: le diverse parti vi saranno più chiare le une alle altre. Imparate a soffermarvi sul dettaglio poiché tutto è in tutto, quindi la meditazione su una sola parola o una sola frase vi può rivelare l’aspetto dell’Unità manifestata e il suo legame con tutto il cosmo. Successivamente sarebbe bene meditare la parola una per una. Il lavoro così si alterna con l’intelletto e l’intuizione. L’intelletto, anche se in certi ambienti è denigrato, è il solo strumento che permette di trasformare il documento scritto in modo da arricchire naturalmente l’Essere interiore, pertanto è desiderabile che lo strumento sia buono. L’intelletto utilizza il simbolismo in modo formale e deduttivo fino a raggiungere il senso esteriore dello scritto, tanto che il simbolismo intellettuale permette un modo di scambio di idee. L’obiettivo è quello di permettere all’intuizione e alla meditazione di accedere al simbolismo interiore. Dovete comprendere che molte sono le interpretazioni simboliche e che non esiste un senso simbolico gerarchizzante su vari piani, tanto che ognuno di voi deve potere raggiungere il senso corrispondente alla sua personale evoluzione; questo vi deve fare capire che la comprensione non è mai uguale da un soggetto all’altro. Spero di essere chiara nell’aiutarvi alla comprensione dello Sepher Yetzirah e cercherò di darvi più traduzioni, senza pensare che questo spieghi tutto in quanto, principalmente, si tratterà di un’illustrazione pratica del metodo che viene esposto. Gli scritti antichi, come il Sepher Yetzirah, espongono un simbolo di forma, un simbolo di fondo e un simbolismo numerico che corrisponde alle leggi dei numeri dell’universo. Non bisogna dimenticare che il senso delle parole deve essere distribuito, in quanto le parole erano impiegate in un’epoca dove l’espressione della lingua era più ridotta ma più intuitiva che in questa epoca. Il Sepher Yetzirah è composto da 6 capitoli che raggruppano 65 paragrafi essi devono condurre al settimo giorno: il giorno di Riposo. Il testo yetziratico descrive quello che nella misura fisica era possibile, quindi l’azione del Creatore e della creazione. Esso spiega, in modo sintetico e unitario, contemporaneamente: il Creatore, la natura dell’universo, le leggi dell’universo fisico e spirituale; tanto da costituire contemporaneamente una mappa e un manuale di viaggio per 78 - Lezioni di cabala

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coloro che desiderano attraversare l’oceano del ritorno verso l’unità. Il testo è divisibile in due parti: l’Uno e il suo metodo; la Creazione e i 32 Sentieri della Saggezza. Essendo l’Uno inaccessibile gli sono state dedicate poche parole ed esse sono semplicemente delle suggestioni concernenti il suo stato. Vediamo qualche spiegazione sul suo metodo o i suoi strumenti.

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4 LE SEPHIROT

Kether È la prima Sephira dell’Albero della Vita il suo nome è tradizionalmente tradotto col termine Corona. Si tratta del passaggio fra il Non-Essere e l’Essere. Le sue attribuzioni sono i seguenti Nomi: Divino, Arcangelico, Angelico e Terrestre:

Kether “Corona” rtk Nel mondo di Atziluth nome Divino

Eheieh hyha

Nel mondo di Briah Nome Arcangelo

Metatron Nvreem

Nel mondo di Yetzirah nome Angelico Chayoth ha-qadesh wdqh tvyc Nel mondo di Assiah nome terrestre

Rashith ha-gilgalin sylglgh tywar

Ora si tratta di studiarli lettera per lettera con il rispettivo valore numerico e senso di ogni lettera; affinché formi la sintesi e agisca durante la meditazione. Come modello del lavoro che potrete realizzare analizziamo brevemente il Nome Kether sotto un punto di vista numerico: Kaf k, Tav t, Resh r. Vediamo che: Kaph: 20 si scrive Kaph Phe quindi 20 + 80=100= Tav: 400 si scrive Tav Vav quindi 400 + 6 =406=10 = Resh: 200 si scrive Resh Yud Schin quindi 200+10+300=510= 620

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1 1 6 8

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Vi è molto da trarre dall’osservazione di ciò considerando il simbolismo dei numeri e il passaggio di piano in piano. L’immagine magica più utilizzata riferita a questa Sephira è quella di un Re anziano visto di profilo poiché è in parte nell’esistenza negativa, in parte nel creato. Quanto all’Arcangelo di Kether, Metatron, esso sta a metà strada fra l’emanazione divina e l’Angelo. È il mezzo utilizzato da Dio per “parlare” agli iniziati: Mosè, Abramo, Noè. Analizziamo in numeri Metatron che si scrive in ebraico Nvreem così scomposto: Mem, Tet, Tet, Resh, Vav, Nun finale o: Metatron. Mem: 40 si scrive Mem Yud Mem finale 40+10+600=650=11= 2 Tet: 9 si scrive Tet Yud Tav 9+10+400= 419 = 14 = 5 Tet: 9 si scrive Tet Yud Tav 9+10+400= 419 = 14 = 5 Resh: 200 si scrive Resh Yud Schin 200+10+300= 510 = 6 Vav: 6 si scrive Vav Vav 6 + 6= 12 = 3 Nun (finale) 700 si scrive Nun Vav Nun finale 50+6+700=756= 18=9 964 = 19 = 10 = 1 30=3 La lettera Mem: femminilità universale; la lettera Tet: corda d’argento quindi il legame fra l’Uomo manifestato e la sua anima; la lettera Resh: ordine, il Verbo; la lettera Vav: forza evolutiva; la lettera Nun: passività potenziale. L’Arcangelo organizza le forze inerenti alla Sephira per applicarlo nel mondo di Briah. In nessun caso lo si può rappresentare in modo antropomorfo, semmai più degli Arcangeli gli Angeli. Il ruolo degli Angeli è quello di garantire il funzionamento delle forze della Sephira sul piano di Yetzirah. Qui troviamo le entità perfette quindi non soggette all’evoluzione e ricoprono il loro ruolo perfettamente, dunque senza nulla di “umano”. Nelle corrispondenze fornite, notiamo che la tradizione chiama: scala del Re i colori in Atziluth scala della Regina i colori in Briah scala dell’Imperatore i colori in Yetzirah scala dell’Imperatrice i colori in Assiah Quanto alle corrispondenze agli Arcani Maggiori dei Tarocchi si ricollegano ai sentieri e gli arcani minori alle Sephiroth. 82 - Lezioni di cabala

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“Il primo sentiero chiamato l’Intelligenza Ammirabile o Nascosta quindi la Corona superiore, perché è la Luce che dà il potere di comprendere il Principio Primo, il quale non ha inizio, ed è la Gloria Prima, perché nessun essere può giungere alla sua essenza”.

KETER Corrispondenze e suoi attributi ATZILUTH BRIAH

YETZIRAH

ASSIAH

Fuoco

Acqua

Aria

Terra

Colore

Brillante

Bianco splendente

Tarocco

Asso di bastone

Elemento

Bianco Bianco screziato d’oro Asso di Asso di coppe Asso di spade Denari

COMPLETAMENTO Fine della grande opera Chakra

Sahasrara – La sommità della testa

Animale

Dio

Vegetale

Mandorlo in fiore

Minerale

Diamante

Cabala pratica sulla Sephira Keter A questo punto si inizia la pratica e cabalistica. Il processo cabalistico sta nel fatto di prendere le energie dal livello di Kether e “immagazzinarle” nel soggetto per poi utilizzarle per una prima purificazione seguendo la discesa dell’energia di Mezla o spada fiammeggiante. Diciamo piuttosto che purificare significa equilibrare le nostre energie. Successivamente permette una seconda fase dove

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5 I SENTIERI Vi sono, dice lo Sepher Yetzirah, 32 Sentieri della Saggezza, ossia le 10 Sephiroth e i 22 Sentieri che collegano le Sephiroth tra di loro. Questa denominazione di Sentieri è al tempo stesso: corretta e scorretta. Da una parte essa è per una parte del lavoro un buon simbolo mentale, ma dall’altro dà un’idea approssimativa di quella che è la realtà del Sentiero. Il concetto di Sentiero è esatto nel senso in cui la coscienza o le energie si trasferiscono da una Sephira ad un’altra, ma la realtà profonda di un Sentiero è di insegnare come lo stato energetico della coscienza in questo punto dell’essere sia il risultato del mescolamento delle energie di due Sephiroth unite dal Sentiero. Un errore che si ripete consiste nel credere che esistano delle “scorciatoie” sia nella discesa che nella risalita della coscienza nella materia. Questo non è esatto in quanto i 22 Sentieri sono delle parti insite di ogni individuo e il lavoro di involuzione o di evoluzione, consiste nell’accordare i Sentieri secondo gli Archetipi Universali. Questa confusione può avere come origine il fatto che Mezla, per “alimentare” le Sephiroth di energia, segue un cammino che sembra privilegiare certi Sentieri, ossia: 11, 14, 19, 22, 24, 27, 30, 32; è però evidente che la natura e il ruolo dell’energia primaria di Mezla è diversa da quella della coscienza che discende, cosa che d’altronde è illustrata dal fatto che fra la Sephira Binah e la Sephira Chesed, Mezla “discende” senza passare attraverso un Sentiero. Per completare al meglio diciamo che l’Essere si focalizza su ciascuno dei Sentieri vale a dire che si sforza di armonizzare in sé la reazione delle Sephiroth, l’una rispetto all’altra, e l’importante è sapere che questo lavoro si compie su tutti i Sentieri alla discesa e su tutti i Sentieri alla risalita. Anche se ora andremo ad esaminare tutti i Sentieri, è importante sapere che un certo numero fra loro sono da privilegiare, cioè: quelli che partono o che arrivano nella Sephira dove è presente, in quel momento, il vostro reale livello di coscienza.

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Attribuzione dei Sentieri Ad ogni Sentiero è attribuita una lettera dell’alfabeto ebraico e da questo risulta che: • 3 Sentieri sono attribuiti ai tre elementi Fuoco, Aria ed Acqua; come nei rituali precedenti, l’elemento Terra non è attribuito. • 7 Sentieri sono attribuiti alle 7 lettere doppie. Si ripropone dunque qui il problema dell’attribuzione dei pianeti e vedremo come risolverlo. • 12 Sentieri sono attribuiti ai 12 segni dello Zodiaco e alle case astrologiche (nel caso di interpretazione dell’astrologia cabalistica). A ciascuno dei 22 Sentieri è attribuito un arcano maggiore del Tarocco.

Consigli per il lavoro Lo studio di ogni Sentiero dovrà seguire il seguente schema: 1. Studio delle energie delle due Sephiroth collegate al fine di cercare di comprendere la natura del Sentiero e il risultato dell’armonizzazione di queste due energie. 2. Equilibrare quello che si sarebbe dovuto acquisire durante la discesa su questo Sentiero. 3. Equilibrare quello che deve essere acquisito e, eventualmente, quello che è stato acquisito su questo Sentiero alla “risalita”. 4. Meditazione accompagnata da un rituale Solare per sentire quello che “pensa il cuore di questo problema”. 5. Eventualmente meditate accompagnandovi da un rituale Lunare, se ciò è possibile, per aiutare il transfert cerebrale del problema. 6. Esecuzione di un rituale adattato specificamente al Sentiero nel quadro di quanto precedentemente studiato. Il lavoro sui Sentieri sarà sempre preceduto dal rituale Minore del Pentagramma (bando). • Per i Sentieri di destra, verrà accesa la candela di destra. • Per i Sentieri di sinistra, verrà accesa la candela di sinistra. • Per i Sentieri mediani, ma solamente per il loro studio, verrà accesa la sola candela centrale dell’Equilibrio. 146 - Lezioni di cabala

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• Per i Sentieri orizzontali: 27, 19, 14; verranno accese le due candele: destra e sinistra. • Fate un breve studio astrologico se un segno, un pianeta o più di uno sono chiamati in causa. Esempi: il Sentiero 32, attribuito al pianeta Saturno, porta alla Sephira Yesod dove si colloca la Luna; quindi all’ora dello studio non ci devono essere cattivi aspetti Luna-Saturno. Il Sentiero 31, attribuito all’elemento Fuoco, porta alla Sephira Hod dove si colloca il pianeta Mercurio; non vi sono particolari momenti da considerare, evitare tuttavia, per prudenza, un cattivo aspetto Mercurio-Saturno. Se non volete occuparvi di astrologia operate nell’ora del Genio planetario del giorno del pianeta, considerando come pianeta quello posto alla sommità del Sentiero.

I Geni Planetari I Geni planetari sono sette e sono quelle Entità che assicurano l’applicazione delle Sette Leggi doppie dell’universo nel sistema solare. Questi sette Geni o Sette Cause, seconde secondo Tritemio (la causa Prima è l’Unità), sono attribuite ai sette giorni della settimana. I sette Geni agiscono governando ciascuno il proprio giorno, durante le 24 ore della giornata. Queste ore si ripartiscono in 12 parti uguali di tempo durante il giorno e in 12 parti uguali di tempo durante la notte. Le ore del giorno sono comprese fra il sorgere e il tramontare del Sole e le ore della notte fra il tramontare e il successivo sorgere del Sole. Quando la durata delle ore diurne è uguale a quello delle ore notturne, come avviene agli equinozi, l’influenza dei Geni ha una durata di: 12 x 60 minuti per il giorno e una durata di 12 x 60 minuti per la notte. Ma al di fuori di questo momento, la durata delle ore diurne non è più uguale a quello delle ore notturne e la durata dell’influenza dei Geni cambia sia di giorno che di notte. La successione del dominio dei Geni nella giornata non segue l’ordine dei giorni della settimana. Ogni genio domina su una “ora” (o porzione di ora). Desidero precisare che durante questo dominio gli altri Geni agiscono ma in un modo minore. I domini si susseguono in quest’ordine: sabato, giovedì, martedì, domenica, venerdì, mercoledì, lunedì; quest’ordine è anche quello delle Sephiroth dell’Albero della Vita. Ora vi esporrò una tabella per una maggiore comprensione. i sentieri - 147

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Savini, Savino, (a cura di). Il Sepher Jetsirah (Libro della Formazione). R. Carabba Editore, Lanciano, 1938. Savini, Savino, (a cura di). Il Sepher Jetsirah (Libro della Formazione). Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1994. Scholem, Gershom G. (a cura di). Zohar. Schocken Books, New York, USA, 1949. Scholem, Gershom G. On the Kabbalah and Its Symbolism. Schocken Books, New York, USA, 1969. Sérouya, Henri, (1947). La Kabbale. Éditions Bernard Grasset, Paris. Trad. it. La Cabala. Le sue origini. La sua psicologia mistica. La sua metafisica. Mediterranee, Roma, 1989. Souzenelle, Annick de, (1997). Le symbolisme du corps humain. De l’arbre de vie au schéma corporel. Albin Michel, Paris. Trad. it. Il simbolismo del corpo umano. Dall’albero di vita allo schema corporeo. Servitium Editrice, Gorle (BG), 2001. Stefani, Piero, (1997). Gli ebrei. La religione, le tradizioni, la storia: l’identità di un popolo che ha contribuito a fondare e sviluppare la cultura occidentale. Il Mulino, Bologna. Terestchenko, Th. Les 33 Voies de la Sagesse – Introduction a l’onomancie. Editions des Cahiers Astrologiques. Trad.it. Le 33 Vie della Saggezza. Introduzione alla onomanzia con Sepher Yetzirah. Atanòr, Roma, 1988. Toaff, Elio; Toaff, Ariel, (a cura di), (1971). Il Libro dello Splendore. Zohar. SE, Milano, 2000. Trimegisto, Ermete. Il Pimandro. Ossia l’Intelligenza Suprema che si rivela e parla. Atanòr, Roma, 1984. Vatri, Giuseppe M., (a cura di), (2001). Il Bahir (Sefer Ha-Bahir). Edizioni

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Brenner, Cosenza. Villa, Nereo. Numerologia Biblica. Considerazioni sulla Matematica Sacra. SeaR Edizioni, Borzano (R.E.), 1995. Virio, Luciana. Sacralità dei Numeri. Editrice Amenothes, Genova, 1985. Virio, Paolo M. La Sapienza Arcana. Tempio Nascosto. Editrice Amenothes, Genova, 1983. Virio, Paolo M. Lo splendore della Kabbalah. Editrice Amenothes, Genova. Waite, Arthur E. The Doctrine and Literature of the Kabalah. John M. Watkins, London, 1902. Waite, Arthur E. The Holy Kabbalah. University Books, New York, USA, 1960. Westcott, William Wynn. An Introduction to the study of The Kabalah. John M. Watkins, London, 1910. Yates, F.A. Giordano Bruno e la tradizione ermetica. Roma – Bari, 1981.

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NOTE BIOGRAFICHE E PROFESSIONALI DI

GIULIANA GHIANDELLI Giuliana Ghiandelli è nata a Bologna, sotto il segno del Cancro. Ha conseguito il titolo di Psicologa con Laurea Universitaria (Titolo accademico di diritto Sloveno), presso l’Università Statale di Lubiana – Facoltà di Filosofia – Dipartimento di Psicologia – Lubiana (Slovenia). Ha conseguito il titolo di Doctor: Doctorate Degree, (Ph.D.), Dr. of Hindovedic Psychology, Ayurveda specialty (Titolo accademico di diritto Statunitense), presso il Florida Vedic College at Coral Springs, State of Florida, United States of America. Ha conseguito il titolo di Doctor: Doctor of Naturopathy Science, (Titolo accademico di diritto Statunitense), presso la Leibniz University Institute of Arts and Science at Santa Fe, State of New Mexico, United States of America. Ha conseguito il titolo di Doctor: Doctorate Degree, Ph.D., Dr. of Vaishnava Theology (Titolo accademico di diritto Statunitense), presso la The Yorker International University at New York, State of New York, United States of America. Ha conseguito il titolo di Master in Biodiscipline Naturali, presso la Libera Università Internazionale G.W. Leibniz Istituto Privato di Alta Formazione a Milano, Italia. Ha conseguito il titolo di Naturopatia Olistica, presso l’A.N.T.E.O. “Nuova Era” – Accademia Nazionale Tecniche Energetiche Olistiche con sedi a Capaccio (SA) e Bologna. Ha conseguito il titolo di: Reincarnazione e Karma, Chakra-BiodrammaRune, Fondamenti di Riflessologia, Analisi Strumentali sulle Intolleranze Alimentari, Fondamenti di Spagiria, presso l’A.N.T.E.O. “Nuova Era” – Accademia Nazionale Tecniche Energetiche Olistiche con sedi a Capaccio (SA) e Bologna. 350 - Lezioni di cabala

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Ha conseguito il titolo di Reiki Master. Componente Consiglio Nazionale Federazione FeLSA-CISL e SINAPE-FeLSACISL, Roma. Componente Consiglio Regionale Federazione FeLSA-CISL e SINAPE-FeLSACISL Emilia Romagna. Componente Consiglio Provinciale Federazione FeLSA-CISL e SINAPEFeLSA-CISL Bologna. Componente Segreteria Nazionale SINAPE-FeLSA-CISL – Sindacato Nazionale Confederale di Categoria dei Consulenti Operatori delle Bio Discipline Naturali (Bioenergetica ACMOS®, Osteopatia, Posturologia, Pranic Healing, Reiki, Riflessoterapia, Shiatsu, ecc.), della Naturopatia, della Pranoterapia e dell’Erboristeria, aderente alla FeLSA-CISL. Componente Collegio Accademico, Coordinatrice Emilia Romagna e docente dell’A.N.T.E.O. “Nuova Era” – Accademia Nazionale Tecniche Energetiche Olistiche con sedi a Capaccio (SA) e Bologna. È iscritta all’Associazione degli Psicologi della Slovenia (Slovenian Psychological Association), con sede a Lubiana (Slovenia). È studiosa ed esperta di: Psicologia Olistica e Comunicazione; Filosofie Orientali ed Occidentali; Pratiche Spirituali; Scienze Tradizionali dell’India, Discipline Bio Naturali in relazione alle quali svolge la sua attività professionale, in qualità di libero professionista e consulente olistico, docente, autore editoriale, Responsabile di un Centro Studi Olistico con sede a Bologna dove si dedica all’evoluzione personale, ricerca spirituale, consapevolezza, risveglio interiore; alla ricerca & sviluppo; all’insegnamento; allo studio dell’UOMO in ogni sua componente: Fisica, Psichica, Energetica, Spirituale:

Consulenze (Ricerca & Sviluppo): Consulenze di formazione continua per miglioramento in ambito: 1. Individuale, familiare e sociale (crescita interiore e comunicazione). 2. Nell’ambiente di lavoro (relazioni più proficue con clienti, colleghi e manager). 3. Di pratiche spirituali (sviluppo di conoscenza e distacco emotivo, per una relazione equilibrata con sé stessi, con l’ambiente e la natura circostante e con il nostro prossimo). biografia - 351

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Corsi di Formazione & Seminari (Insegnamento): È docente di Anatomia dello psichismo umano, analogia e simbologia generale, al MASTER Corso di Alta Formazione in “Integrazione fra “Saperi” CONVENZIONALI E NON CONVENZIONALI IN MEDICINA” (analisi e comparazione delle conoscenze antropologiche e filosofiche, fisiche e cliniche dei diversi sistemi di cura), dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. È docente ai Corsi di formazione e seminari, dell’ A.N.T.E.O. “Nuova Era” – Accademia Nazionale Tecniche Energetiche Olistiche con sedi a Capaccio (SA) e Bologna. È docente di Ayurveda, al Corso della Scuola di formazione triennale per Pranic Healer Professionista (PHP), della Scuola Internazionale “Loretta Zanuccoli® GMCKS Pranic Healing System®” con sedi a: Cervia (RA), Bergamo, Bologna, Bressanone, Milano, Parma. Organizza inoltre lezioni, conferenze, corsi di formazione e seminari per studenti e docenti presso Istituti Universitari, Centri Studi Internazionali, Centri Culturali, in cui lo studio: della Naturopatia Olistica, dei Fiori di Bach, della Pranoterapia, dell’Astrologia, dell’Astrologia Kabbalistica, dell’Astrologia Karmica, della Kabbalah, dei Tarocchi Scientifici, dei Chakra Cabbalistici, dei Settantadue Nomi di Dio, della Meditazione, del Reiki, dell’Autostima, delle Facoltà Psichiche, della Leader e Leadership, della Psicografologia Olistica, della Psicologia Olistica, dei Sogni, dell’Ayurveda, del Karma, della Liberazione dell’Anima, della Psicologia Indovedica, della Teologia Vaishnava, del Vastu … creano il giusto contesto per il miglior approfondimento di tematiche psicologiche in chiave olistica, filosofiche, bio naturali, psicofisicoenergetiche e spirituali, da riportare nella vita di tutti i giorni…

Autore Editoriale (Studio): È Autore, con contratti per la Casa Editrice EIFIS EDITORE – Cervia (RA). È Autore, con contratti per la Casa Editrice L.S. GRUPPO EDITORIALE – Quarto Inferiore (BO). È Autore, con contratti per la Casa Editrice OM EDIZIONI – Quarto Inferiore (BO). È Autore, con contratti per la Casa Editrice XENIA EDIZIONI – Milano (MI).

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Ăˆ Autore, con contratti per Editori vari in visione, con titoli provvisori di prossima pubblicazione. Giuliana Ghiandelli Consulting Centro Studi Olistico Via Augusto Romagnoli, 32 – 40137 Bologna – Italia Sito Web:www.giulianaghiandelli.com Posta Elettronica: info@giulianaghiandelli.com Telefono e Fax: (+39) 051 6234595 Telefono Mobile: (+39) 335 6101649 Si riceve solo su appuntamento

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LEZIONI DI CABALA

Giuliana Ghiandelli. Laureata in Psicologia, in seguito ha conseguito Phd.D. in Psicologia Indovedica con specializzazione in Ayurveda. Nota studiosa ed esperta di Psicologia e Filosofia Orientali ed Occidentali e di Cabala. Da anni è un’apprezzata docente ed autrice di numerosi libri sulle discipline interiori, ha già pubblicato per EIFIS Editore Ayurveda, Sattva e Dharma, la Via della Realizzazione; apprezzata relatrice, dirige un Centro Studi Olistico in Bologna ed è dirigente nazionale del SINAPE FELSA CISL. L’impostazione scientifico-divulgativa di questa autrice (già nota ai lettori anche per l’intervento a diverse trasmissioni televisive) incontra sempre il favore del pubblico che sceglie i suoi libri sia per studio che per auto-trattamento.

GIULIANA GHIANDELLI

La Cabala è la sapienza mistica e spirituale contenuta nella Bibbia ebraica, indispensabile guida per un processo di trasformazione della consapevolezza umana. Secondo i cabalisti la concezione dell’Universo è di emanazione energetica, tutti gli elementi dell’Universo provengono da una sorgente unica carica di energia da cui tutte le cose scorrono. In questo testo l’autrice ci introduce, con un linguaggio semplice, ai segreti della Cabala Dogmatica o Teoretica che descrive i concetti filosofici degli esseri spirituali, fornendo tecniche di meditazione e sviluppo del potenziale interiore.

GIULIANA GHIANDELLI autrice di “I 72 NOMI DI DIO”

LEZIONI DI

cabala un percorso alla scoperta della verità!

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