Lo Yoga è Vegan (Stefano Momentè)

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STEFANO MOMENTÈ

vegan lo yoga è DEL PERCHÉ CHI PRATICA YOGA DOVREBBE ESSERE VEGANO

EIFIS Editore



collana

VEGGIE CHANNEL



STEFANO MOMENTÈ

vegan lo yoga è DEL PERCHÉ CHI PRATICA YOGA DOVREBBE ESSERE VEGANO.


© Copyright 2016 EIFIS EDITORE srl Lo Yoga è Vegan Stefano Momentè I Edizione Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore. Revisione: Paola Lorenzi Art Director: Davide Cortesi Impaginazione: Golden.Brand Communication Stampa: Printì (AV) Direttore di Collana: Massimo Leopardi www.veggiechannel.com ISBN 88-7517-140-7 © 2016 Novembre - EIFIS EDITORE srl Viale Malva Nord, 28 48015 Cervia (RA) - Italia www.eifis.it - info@eifis.it L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro. Prima di intraprendere un qualsiasi regime alimentare o di esercizio fisico è opportuno rivolgervi al vostro medico curante e sottoporvi ad un check-up completo. FSC® è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro creata per la promozione di una gestione responsabile delle foreste del mondo. I prodotti con il marchio FSC® sono certificati in modo indipendente per garantire ai consumatori che essi provengono da foreste gestite in modo tale da soddisfare le esigenze sociali, economiche ed ambientali delle generazioni presenti e future, e da altre fonti controllate. www.fsc.org


INDICE

Prefazione................................................................................... 7 Il cibo degli Déi....................................................................... 11 Cos’è lo Yoga............................................................................ 15 Yama e Niyama........................................................................ 19 Le altre membra dell’ashtanga yoga.......................................... 29 La dieta dello Yogi.................................................................... 33 Tamas, Sattva, Rajas................................................................. 35 Shanti, Prema, Bhakti............................................................... 41 Karma...................................................................................... 43 Livelli di consapevolezza........................................................... 53 Perché no al latte vaccino.......................................................... 59 Ayurveda.................................................................................. 67 Appendici................................................................................. 81 Alimentazione e pratica spirituale......................................... 83 Proper Diet.......................................................................... 85 Ahimsa e la nutrizione.......................................................... 89 Le qualità del cibo secondo lo Yoga. Le Guna. Sattva, Rajas, Tamas.............................................. 93 La compassione e il Buddhismo............................................ 97 L’abstinentia nel cristianesimo............................................ 101 Non uccidere...................................................................... 103 Toxic foods for toxic emotions............................................ 105



PREFAZIONE

A

ll’ennesimo chaturanga, mentre siamo in un bagno di sudore, Stewart (Gilchrist) urla dall’altro lato della shala «Praticate,

praticate ogni giorno. E sicuramente diventerete vegani. Uno Yogi non può che essere vegano, se praticherete diventerete inevitabilmente vegani». Quando i miei insegnanti Sharon (Gannon) e David (Life) dissero al grande Maestro Sri K. Pattabi Jois «Alcuni insegnanti di yoga affermano che una dieta vegetariana non è necessaria», egli rispose [ridendo]: «Oh…un nuovo metodo!» E ancora Sharon e David: «Molti indiani e occidentali mangiano carne» e Pattabi Jois: «Essi non praticano yoga. Mangiare carne rende rigidi.» E per finire, Sharon e David: «Qual è oggi la pratica yoga più importante?», Pattabi Jois: «La dieta vegetariana1.»

Perché uno yogi non può che essere vegano? Il significato del termine sanscrito Asana, che noi traduciamo con postura, significa letteralmente seduta, cioè connessione alla Terra. E il termine Yoga, oggi utilizzatissimo appena si fanno due movimenti (…), significa unione. Ogni Yoga è bhakti, devozione. Quando pratichiamo le asana e simultaneamente respiriamo (attraverso il pranayama) 1 - Sharon Gannon e David Life utilizzano il termine vegetariano intendendolo come vegano


diveniamo una preghiera in movimento. L’aspirazione di uno yogi è samadhi, cioè l’estasi, la liberazione. Perciò attraverso la preghiera in movimento offerta dalle asana collegate tra loro dal respiro, noi creiamo un’unione di corpo, mente e spirito con la Terra e ciò porta alla nostra liberazione, a samadhi. Le asana sono dunque uno straordinario strumento, come anche i Mantra (Nada Yoga), la meditazione (Dyana), lo studio dei testi sacri (Sastra) e soprattutto la pratica di ahimsa, il non nuocere. Proprio studiando i testi sacri millenari, scopriamo che uno yogi non può che essere vegano. Negli Yoga Sutra, Patanjali ci ricorda l’importanza degli yama (restrizioni verso gli altri) per un percorso yogico. Gli yama sono cinque: Ahimsa, Satya, Asteya, Brahmacharya, Aparigraha. Uno yogi non provoca Himsa, violenza, verso nessun essere vivente. Pertanto come può uno yogi nutrirsi della sofferenza di un pesce che muore lentamente e atrocemente per soffocamento? Come può uno yogi nutrirsi della carne di un vitellino appena nato e portato via alla sua mamma? Uno yogi intraprende un percorso di verità (Satya), laddove le industrie alimentari ci presentano confezioni di prosciutto con immagini di maialini felici, laddove gli allevatori (tutti!) ingannano gli animali facendo creder loro che se ne stanno occupando amorevolmente. Uno yogi si astiene dal rubare (Asteya), neppure il latte che è destinato ad un vitellino e che non è certamente suo. Uno yogi non abusa sessualmente degli altri esseri viventi (Brahmacharya) e pertanto non può essere parte del sistema di stupri giornalieri con cui si ingravidano le mucche per continuare a produrre latte. E certamente uno yogi vive una 8 - LO YOGA È VEGAN


vita felice con ciò che ha, senza avidità e senso di possesso verso gli altri, tutti gli altri (Aparigraha). Si è yoga, non si può fare yoga. Ciò che facciamo e siamo fuori dal tappettino è tanto importante quanto le due ore di pratica. Uno yogi non separa la pratica dalle proprie scelte quotidiane, tanto meno dalla scelta di come nutrire il proprio tempio, cioè il corpo o, meglio, i propri corpi. Perciò durante le nostre pratiche, quando cantiamo dei mantra, come il bellissimo Lokah samastah sukhino bhavantu, cerchiamo di non invocare soltanto la felicità e libertà per tutti, ma impegnamoci con le nostre scelte e le nostre azioni a contribuire concretamente e attivamente a quella felicità e libertà per TUTTI, ogni giorno ad ogni pasto. Namastè. Om Shanti.

Silvia Francescon Insegnante di Yoga

PREFAZIONE - 9



IL CIBO DEGLI DÉI

G

li animali sono una delle manifestazioni di Dio. In loro c’è Atman, il Soffio Divino.

È per questo che chi pratica yoga non dovrebbe mangiare carne. Farlo sarebbe un crimine. Lo dicono i Veda, i testi sacri indiani compilati migliaia di anni fa. La tradizione vedica considera ogni essere vivente come un’anima spirituale individuale e quindi sostiene che Ahimsa, la non violenza, costituisce la più alta forma di religione. Ma afferma anche che ogni anima nel mondo materiale sta compiendo un viaggio di evoluzione per giungere alla liberazione finale (Moksha), e che, perciò, ostacolare tale evoluzione uccidendo un altro essere per un personale profitto, è una grave mancanza. Qualcuno potrebbe obiettare che i Veda prescrivono anche i sacrifici animali. In realtà tali riti sono consigliati dalle scritture solo in occasioni molto circostanziate. Al contrario, i Veda raccomandano una dieta strettamente vegetariana, in cui i vegetali sono visti come esseri viventi idonei a diventare cibo per l’uomo, consentito dalla persona di Dio, a patto


che questi gli vengano offerti con amore e devozione. Come Krishna afferma nella Bhagavad Gita: “Patram puspam phalam toyam, yo me bhaktya prayacchati, tad aham bhakty upahritam asnami prayatatmanah.” Se qualcuno Mi offre con devozione una foglia, un fiore, un frutto o dell’acqua, Io mangio con grande soddisfazione la sua offerta perché è fatta con amore. Il pensiero vedico sostiene l’esistenza dell’anima. Secondo i Veda ci sono 8.400.000 diverse classificazioni di involucri materiali, creati appositamente per soddisfare tutti i desideri materiali immaginabili. Tra questi ci sono i corpi animali. Al loro interno è custodito l’individuo eterno, la scintilla divina, l’anima che li abbandona trascorso un certo periodo di tempo, essendo essi corruttibili, per assumere altri corpi. L’anima è eterna e la morte non la riguarda. La morte è solo un momento in cui essa lascia un corpo per assumerne un altro. L’involucro di arrivo dipende dalla maturazione dell’individuo: sono i meccanismi karmici a stabilire se l’anima salirà o meno nella scala evolutiva. Quindi gli animali hanno la stessa dignità di qualsiasi altra forma vivente. E l’uccisione di animali è considerata un delitto. Uccidere un uomo o uccidere un animale è la stessa cosa. Tutto questo è riportato nei Testi Sacri. La Manu Smriti, uno dei testi più antichi, afferma: “Non è possibile 12 - LO YOGA È VEGAN


procurarsi la carne senza uccidere un essere vivente. E poiché l’uccisione di esseri viventi è contraria ai principi dell’ahimsa, bisogna astenersi dal consumare carne. Avendo ben considerato qual è origine dei cibi carnei e la crudeltà del macellare gli esseri incarnati, l’uomo deve astenersi completamente dal consumo di carne.” Nella Mahabharata si afferma che “il consumo di carne è un crimine, in cui ugualmente colpevoli sono coloro che permettono l’uccisione di animali, maneggiano gli animali stessi, acquistano, vendono, cucinano o servono la carne, oltre a quelli che la mangiano.” Nei Veda principali è scritto: “Chi persiste nel mangiare carne umana, carne di cavallo, di mucca o di altri animali, nonostante si sia cercato di dissuaderlo con altri mezzi, deve essere ucciso.” (Rig Veda, 10.87.16) “Non dovete usare il corpo che vi è dato da Dio per uccidere le creature di Dio, siano esse umane, animali o altro.” (Yajur Veda, 12.32) “Quelle anime nobili che praticano la meditazione e altre discipline yoga, che sono sempre attente e benevole verso tutti gli esseri, che proteggono tutti gli animali, sono i veri spiritualisti.” (Atharva Veda, 19.48.5)

IL CIBO DEGLI DÉI - 13



COS’È LO YOGA

N

arra il mito che un giorno il Dio Shiva, seduto sulla spiaggia di un’isola, stesse istruendo la sua sposa Parvati sulla pratica

dello yoga, non accorgendosi però di un piccolo pesce che, nascosto tra le onde che si infrangevano sul bagnasciuga, ascoltava rapito tutte le sue parole. Quando i due Déi si resero conto della presenza del piccolo intruso era troppo tardi: questi si era già dileguato tra i flutti, portando con sé tutti i segreti che aveva appreso. Il pesciolino nuotò per chilometri e chilometri, mentre elaborava e metteva a frutto dentro di sé gli insegnamenti che aveva carpito a Shiva. Tale era la potenza di questi insegnamenti che il pesciolino, nel breve spazio del suo viaggio a nuoto, passò attraverso tutte le tappe del percorso evolutivo finché, quando al termine del viaggio giunse a riva, sul continente, si era infine trasformato in un uomo. Quest’uomo, che si chiamò Matsyendra (Matsya in sanscrito significa pesce), fu il primo yogin della storia, e attraverso il suo insegnamento la scienza dello yoga poté essere conosciuta dagli esseri umani. Lo yoga, come diceva Iyengar, è una scienza pragmatica, sviluppatasi nel corso di migliaia di anni, che si occupa del benessere fisico, morale, mentale e spirituale dell’uomo nel suo insieme. Non è una ginnastica, non è un particolare tipo esotico di stretching muscolare,



APPENDICI



ALIMENTAZIONE E PRATICA SPIRITUALE LE RAGIONI ANTICHE E MODERNE DI UNA SCELTA ESSENZIALE. Se il cibo e il modo di alimentarsi sono fondamentali per la nostra esistenza in generale, in virtù del fatto che siamo ciò che mangiamo, e cioè che fisicamente ogni cosa che ingeriamo si trasforma in sangue, cellule, tessuti, essi lo sono necessariamente ancor più per l’esistenza di un praticante spirituale di qualunque disciplina, corrente, religione che si dichiari tale. Per diversi motivi. Il cibo prima di tutto ha un impatto sul nostro stato di salute, e senza un buono stato di salute di partenza non c’è pratica spirituale o disciplina che possa neanche cominciare, neanche a pensarci di raggiungere un qualunque livello di preghiera profonda, risveglio di coscienza o di ‘siddhis’ (particolare potere psichico nella pratica Yoga) se il corpo non è sano e le sue funzioni non sono in perfetto stato. Secondo, ma non meno importante aspetto, è l’impatto psichico-emozionale che il cibo riveste. Nella millenaria tradizione shivaista kashmira delle Rasa (la scienza delle 9 Emozioni principali) per esempio, connessa all’Ayurveda, desiderio e gusto del cibo, digestione, effetti della digestione sono tre aspetti distinti e con


diverso impatto che il cibo riveste nella relazione con le emozioni, con l’equilibrio psichico e con lo stato di salute in generale. Il cibo, nel bene e nel male, ha un impatto diretto con la formazione e con la permanenza di certe emozioni nel corpo umano. Anche dopo un lungo lavoro che venga fatto a vari livelli, per decrescere alcune emozioni ritenute meno desiderabili di altre, continuare a mangiare in un certo modo o un certo cibo può determinare il permanere di una certa biochimica corporea e quindi l’impossibilità di modificare il proprio stato emotivo e mentale. Ancora, il cibo riveste una importanza vibrazionale – energetica (secondo la totalità delle tradizioni spirituali del pianeta non siamo fatti di solo corpo fisico), e la vibrazione energetica del cibo modifica immediatamente la vibrazione energetica dei nostri corpi, tutti, quello fisico e quelli cosiddetti ‘sottili’ (chiamati kosha o involucri nello Yoga), o parti di essi come la nostra aura, o come vogliamo chiamarla. Prova ne è l’importanza delle purificazioni, periodi di astinenza dal mangiare determinati cibi tra cui sicuramente la carne (intendendo con carne tutti gli animali uccisi quindi anche il pesce…), digiuni e così via, praticati nella totalità delle tradizioni religiose e spirituali del pianeta, di ogni epoca. Da ultimo, ma da un certo punto di vista più importante di tutto quanto già accennato finora, la scelta del cibo è connessa anche e soprattutto ad una scelta etico-morale individuale e al rispetto dei princìpi posti a fondamento della propria scelta spirituale. Dal Non Uccidere dei Dieci Comandamenti della tradizione cristianocattolica ad Ahimsa (la Non Violenza) dei Dieci Yama e Niyama, primo e fondamentale insegnamento degli Otto Rami dello Yoga, senza l’ottemperamento del quale non potrebbe neanche passarsi alla pratica dell’Hatha Yoga, l’insieme di esercizi fisici comunemente praticati ormai ovunque, anche in Occidente. Roberta Rendina 84 - LO YOGA È VEGAN


PROPER DIET

S

ivananda, maestro e fondatore dello Yoga Integrale e grande divulgatore degli insegnamenti orientali nell’Occidente del secolo scorso, inserisce una dieta appropriata, dichiaratamente vegetariana, nel cuore dei suoi insegnamenti, poi condensati nei Cinque Punti Essenziali da uno dei suoi discepoli più famosi, Swami Vishnudevananda1. Scrive che aldilà del fatto che il cibo “costruisce” fisicamente il nostro corpo, conoscenza di base evidente e logica che spesso tendiamo ad ignorare totalmente, esso ha un impatto profondo sulla nostra mente. “Mangiare è una delle azioni più importanti per un praticante yoga perché il nutrimento dei tessuti del corpo forma una base per il nutrimento delle mente e delle emozioni” scrive in una delle tante interviste sul tema, il Dott. Scott Blossom dell’Istituto di Ayurveda di Berkeley, California. Nella tradizione orientale è del tutto assodato che ci sono alimenti che portano chiarezza e lucidità mentale, un corpo sano e tonico

1 - Una descrizione sommaria degli insegnamenti compreso ciò che concerne l’alimentazione è reperibile sul sito della fondazione dedicata - www.sivananda.eu

APPENDICI - 85


Sharon Gannon

Vivere lo Yoga LA DIETA DELL’ILLUMIAZIONE L’autrice, basandosi su approfonditi studi sulle tradizioni vediche e sul suo interesse nel campo dei diritti degli animali, ci spiega come la pratica fisica e spirituale dello Yoga è strutturalmente legata ad uno stile di vita “vegetariano”. Se il praticante Yoga riesce a comprendere e metabolizzare questo stretto legame formerà un quadro di forte sintonia fisica e spirituale per una vita più sana. Vivere lo Yoga sottolinea l’importanza della comprensione di Ahimsa, la pratica della non-violenza, come primo passo per sposare una scelta di vita Yoga. Tutte le azioni nascono prima sotto forma di pensieri, nello yoga la “perfezione dell’azione” deve provenire da un pensiero perfetto. Che cosa è un pensiero perfetto? È un pensiero privo di desiderio egoistico, rabbia e odio; libero da crudeltà, dolore e ingiustizia..

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Sharon Gannon

Ricette per la Gioia 200 DELIZIONE RICETTE VEGAN Più di 200 ricette vegane, per uno stile di vita amorevole, pieno di gratudine e, soprattutto, mai banale. Tante fotografie vi introdurranno ad un mondo colorato e pieno di vita. Questo libro vi dimostrerà che mangiar in maniera sana e gustosa, senza ingredienti di origine animale, è la cosa più semplice del mondo! Sharon Gannon vi delizierà con i suoi piatti colorati e pieni di amore, adatti ad ogni tipo di palato. Che siate vegani o semplicemente alla ricerca di qualcosa di nuovo questo libro è il libro che fa per voi!

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Loretta Zanuccoli

Chakra MANUALE PRATICO PER CONOSCERE E POTENZIARE I 12 CHAKRA PRINCIPALI I Chakra sono centri di energia, controllano ed inviano energia agli organi vitali del corpo fisico; quando i Chakra non funzionano correttamente il corpo tende ad ammalarsi perché non riceve sufficente energia vitale. L’autrice ci propone un pratico manuale per la scoperta dei Chakra, arricchito con tante note ed immagini per meglio comprenderne il funzionamento e le tecniche per risvegliarne il potere di guarigione. Esercizi e meditazioni spiegati in maniera chiara e diretta per respirare al meglio l’Energia dell’universo.

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Loretta Zanuccoli

Ispirazioni PAROLE DI LOTO, MESSAGGI DI ISPIRAZIONE PER L’ANIMA Un testo nuovo ed originale, un libro da meditazione e ispirazione. Frasi che sapranno sprigionare nella vostra vita Energia positiva, sapranno condurvi all’interno di voi stessi, calmando la mente e dissipando lo stress. Un percorso settimanale, che vi accompagnerà durante l’anno verso una trasformazione del corpo, della mente, delle emozioni e dell’Anima. Ogni frase, accompagnata da una meravigliosa immagine di natura, può essere utilizzata come pratica giornaliera, seguendo il susseguirsi delle settimane o scegliendola a caso, e lasciandosi ispirare dal contenuto.

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Perché uno yogi non può che essere vegano? Il significato del termine sanscrito Asana, che noi traduciamo con postura, significa letteralmente seduta, cioè connessione alla Terra. E il termine Yoga significa unione. Ogni Yoga è bhakti, devozione. Quando pratichiamo le asana e simultaneamente respiriamo diveniamo una preghiera in movimento. L’aspirazione di uno yogi è samadhi, cioè l’estasi, la liberazione. Perciò attraverso la preghiera in movimento offerta dalle asana collegate tra loro dal respiro, noi creiamo un’unione di corpo, mente e spirito con la Terra e ciò porta alla nostra liberazione, a samadhi. Le asana sono dunque uno straordinario strumento, come anche i Mantra, la meditazione, lo studio dei testi sacri e soprattutto la pratica di Ahimsa, il non nuocere.

ART DIRECTOR: DAVIDE CORTESI PROGETTO GRAFICO: GOLDEN.BRAND COMMUNICATION

www.eifis.it ISBN 978-8875171407

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