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Prefazione
“Morgen Morgen nur nicht heute sagen alle faulen Leute” tradotto dal tedesco: domani domani e non oggi dicono tutte le persone pigre.
L’interpretazione della procrastinazione come pigrizia è un vecchio dato, un vecchio mito che le due colleghe Daniela Bertani e Elisabetta Pedrazzoli, esperte cliniche cognitivo comportamentali, si propongono di superare entrando nei meandri esplicativi del concetto e ragionando sulle diverse sottoclassi che lo compongono. Molto interessante la nosografia del concetto di procrastinazione, che si presenta con aspetti di controllo e di evitamento e che spesso, ma non sempre, è accompagnato ad ansia e rimuginio. Più raramente invece abbiamo malinconia e sfiducia.
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È interessante la lettura della procrastinazione come un comportamento che vede come suo opposto la fretta, la tendenza a fare presto (potremmo chiamarla impulsività). Anche questo opposto della procrastinazione è intrecciato con ansia e rimuginio, solo l’esito è diverso.
Entrambi questi comportamenti portano problemi. Nella procrastinazione abbiamo un rallentamento del tempo che lascia la vita scorrere e produce per esagerata prudenza risultati inferiori a quelli che le persone vorrebbero raggiungere, mentre nella fretta si possono perdere ricchezza e varietà di opzioni.
Nel libro si cerca di dare un senso a questi diversi comportamenti in modo razionale e utile. Sia la procrastinazione che l’impulsività sono danni da falsa percezione del tempo, come se le persone non riuscissero a essere nel tempo fiduciose in se stesse e nel prodotto che si deve portare a termine. Il libro in ogni sua parte è ricco di esemplificazioni cliniche che sottolineano volta per volta le diverse facce del problema.
Nella seconda parte invece vi sono veri e propri esercizi che hanno come scopo sia la disputa delle credenze poco utili, sia l’esplorazione e il riconoscimento dei propri comportamenti disfunzionali, sia le emozioni connesse a questi. Un vero e proprio percorso di cura che parte dal riconoscimento del problema (che spesso non è così ovvio a chi è un vero procrastinatore), la messa in discussione delle credenze che lo sostengono e l’esplorazione di comportamenti alternativi e nuovi che permettano dopo una serie di esperimenti di sentirsi più liberi e più fiduciosi nel perseguire i propri scopi.
Insomma un piccolo libro prezioso che può essere adottato
dalle scuole di terapia perché la procrastinazione è un fenomeno frequente che viene portato come problema agli psicoterapisti. Occorrono strumenti per saperlo affrontare e questo libro insegna in modo semplice e accattivante come acquisire queste competenze. Può però essere anche un manuale di autoaiuto per pazienti che siano consapevoli dei loro comportamenti di procrastinazione e abbiano voglia di smettere, con una lettura chiara e con esempi molto comprensibili.
Sandra Sassaroli
Psichiatra- Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Direttore della Scuola di Specializzazione “Studi Cognitivi” Professore Onorario, Direttore Del Dipartimento di Psicologia della Sigmund Freud University di Milano