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Smart Home Speaker: Sarà Vero Amore?
SMART HOME SPEAKER: SARÀ VERO AMORE?
GOOGLE E AMAZON SONO IN PRIMA LINEA E SI SPARTISCONO IL GROSSO DI UN MERCATO DESTINATO A UNO SVILUPPO GLOBALE DALLE DIMENSIONI PER ORA IMPREVEDIBILI. ALTRI BIG PLAYER INSEGUONO I LEADER ALLA CONQUISTA DI STATI UNITI E CINA
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Finalmente non toccherà a noi umani la fatica di imparare l’utilizzo di tasti, display e altre diavolerie tecnologiche ma saranno loro, gli home smart speaker, ad apprendere dalla nostra voce. Superata la barriera culturale (parlare con una macchina è imbarazzante), sarà forse questa la ragione che farà decollare il mercato? Nell’attesa di scoprirlo i grandi player del settore scaldano i motori e pongono le prime “bandiere” su quella che potrebbe rivelarsi, nei prossimi anni, la nuova arena della competizione hi-tech a livello globale. I consumatori più curiosi stanno già scoprendo le diverse integrazioni tra Amazon e i prodotti Smart Home di Alexa, la partnership di Google con Nest e le iniziative HomeKit di Apple, e le vendite aumentano. Secondo i dati diffusi da Canalys, il mercato mondiale degli smart speaker raggiungerà i 100 milioni di pezzi entro la fine del 2018 e, nel 2020, nelle case avranno trovato spazio 225 milioni di altoparlanti intelligenti. Attualmente la gran parte degli utenti ascolta soprattutto
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DIDA
Pat. Ut lor am, quipsum modipsu scinisit laortin utpat. Met ute tatumsandiam qui et ven musica attraverso questi apparecchi ma la grande frontiera da conquistare è costituita dalla loro applicazione nella gestione smart delle nostre abitazioni. Rispetto agli altri dispositivi elettronici introdotti di recente sul mercato, come i device per la realtà virtuale, per la realtà aumentata e gli indossabili, sugli smart speaker si concentra ora il maggior interesse delle aziende, in primis Amazon (Echo) e Google (Google Home), soprattutto sul mercato americano che, stando alle previsioni, resterà il più importante anche per quest’anno con 38,4 milioni di unità vendute. La Cina segue in seconda posizione con 4,4 milioni di pezzi. Si prevede che gli USA continueranno a detenere la quota di maggioranza di tale segmento fino al 2020 per tre importanti ragioni: l’alta disponibilità nel Paese della banda larga, la grande propensione all’adozione delle nuove tecnologie smart da parte degli americani e l’abbattimento dei prezzi dei dispositivi. Nell’analisi di Canalys pubblicata ad agosto, risultano vendite globali equivalenti 16,8 milioni di unità nel trimestre aprile-giugno, quasi triplicate rispetto al trimestre dell’anno precedente e un cambio di passo fra i due leader in cima alla classifica: Google avrebbe infatti aumentato la quota di mercato, nel secondo quarter 2018, dal 16,9% dello stesso periodo 2017 al 32,3% mentre Amazon avrebbe al contrario perso quasi 60 punti quota (scendendo dall’82,3 al 24,5%) a favore del colosso di Mountain View e dei nuovi competitor che hanno esordito nel secondo trimestre: Xiaomi (12,2%) e Alibaba (17,7%). In assenza di dati ufficiali diffusi dalle aziende, non mancano tuttavia voci discordanti: Strategy Analytics, per esempio, all’inizio di ottobre attributiva il podio assoluto ad Amazon, con oltre il 70% delle vendite, seguita da Google con il 24,5%. In ogni caso Apple occupa per ora una posizione defilata, avendo distribuito fra gennaio e marzo 2018, secondo i dati Strategy Analytics, solo 600.000 pezzi del suo HomePod che, rispetto ai prodotti concorrenti, ha un posizionamento prezzo più elevato e non è gestito da Siri, l’assistente vocale di iPhone, caratteristica che potrebbe aver disincentivato gli acquisti. La prossima grande battaglia sembra annunciarsi per la conquista della Cina, mercato dall’enorme potenziale composto da oltre 450 milioni di famiglie, tre volte il numero di quelle statunitensi: qui Apple, Google e Amazon sono ancora in fase di test per mettere a punto il prodotto più adatto mentre i player locali Alibaba e Xiaomi stanno già investendo massicciamente.
BRANDED PODCAST: STUPIRE CON LA VOCE
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Si chiama MyVoxes la nuova realtà del Branded Podcast, un’applicazione dell’adv ancora poco conosciuta in Italia ma che sembra destinata a crescere, nata all’interno del gruppo DigitalMDE. Grazie all’esperta consulenza di alcuni dei migliori sceneggiatori di cinema, teatro e televisione, MyVoxes crea format narrativi per ospitare contenuti di qualità interpretati da attori, doppiatori e speaker radiofonici. Giornalisti esperti e professionisti dell’audio sono inoltre coinvolti per realizzare format di rubriche verticali settimanali, così da offrire un doppio e diverso prodotto di entertainment. Una vera e propria casa di produzione di storie originali, diffuse tramite smartphone, tablet, PC, connected car e smart speaker grazie alla distribuzione sulle piattaforme dedicate all’audio on demand Apple Podcast, Google Podcast e Spreaker. I brand, inoltre, possono pubblicare le storie sui media proprietari e promuoverle sui loro social network. «Si tratta di contenuti audio di grande qualità che emozionano e intrigano - ha spiegato Mirko Lagonegro, Ceo di DigitalMDE annunciando l’esordio della società in occasione di Engage Conference -. Non lunghi infomercial perché non parlano esplicitamente di un prodotto e non contengono ripetitive call-to-action. Più gli utenti controllano e scelgono direttamente di quali contenuti fruire, meno sono esposti ai tradizionali messaggi dei brand. Oggi ragionare solo in termini di reach, frequenza e CPM non è più sufficiente ma diventa importante, per i brand, creare legami emotivi con i consumatori in cui la storia è assolutamente centrale rispetto al prodotto».