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L’Osteopatia Animale
l’Esperto in Osteopatia Animale (E.O.A.) Di cosa si tratta?
Giusva Gregori, Fondatore della Scuola di Osteopatia Animale in Italia
L’ OSTEOPATIA ANIMALE o a volte “erroneamente” chiamata OSTEOPATIA VETERINARIA, è radicata da oltre 20 anni a livello europeo. Deriva da esperti in osteopatia francesi e inglesi, che nel corso degli anni hanno sviluppato conoscenza dell’anatomia, della biomeccanica e della fisiologia animale. Alcuni veterinari in seguito insieme a questi pionieri dell’osteopatia animale hanno perfezionato i principi e le tecniche sugli animali e negli anni 90 delineando i primi percorsi formativi per ESPERTI IN OSTEOPATIA ANIMALE.
Essa si avvale pertanto, sia in fase di valutazione che in fase di normalizzazione, di tecniche manuali non invasive che agiscono su tutti i tessuti dell’animale senza in alcun modo comportare interruzione di continuità dei tessuti stessi.
Con la definizione di “Osteopatia Animale” si intende tutta la materia teorica e pratica orientata allo studio, alla valutazione e normalizzazione dei macro e micro movimenti attivi e passivi dei tessuti superficiali e profondi, dei fluidi, delle aree intra ed extra-articolari, legamentose, aponeurotiche, fasciali, nervose, vascolari, durameriche, linfatiche, viscerali e dei ritmi biologici involontari dell’Animale, a qualsiasi razza e specie esso appartenga.
La valutazione implica la “palpazione percettiva” dei tessuti molli e duri e l’uso di test specifici e originali di macro e micro mobilità tessutale, locale e generale. Tali Test e Manovre specifiche ed originali proprie dell’ “Osteopatia Animale” possono essere classificate nei seguenti approcci caratteristici ed esclusive per l’Ambito Animale:
Lo scopo principale dell’approccio filosofico, scientifico e manuale dell’ “Osteopatia Animale” è di considerare l’animale in maniera sistemica come unità funzionale, operando sui meccanismi cellulari, tessutali, neurologici e somato-emozionali-etologici per indurre nei tessuti l’attivazione dei fisiologici meccanismi di autoguarigione, eliminando i blocchi di movimento (micro e macro movimento) che vengono riscontrati durante l’indagine manuale.
Il Cavallo Libero | Maggio 2019
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approccio muscolo-scheletrico: tecniche e test sui tessuti osteo-articolari
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approccio mio-fasciale: tecniche e test sui tessuti muscolo-aponeurotici, legamentosi e fasciali
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approccio ai ritmi biologici involontari: tecniche e test sulle suture craniali, sacrali, sulle membrane e sui fluidi, sui sistemi di regolazione neurovegetativa ed endocrino-immunitaria; tecniche e test sui tessuti di vario genere in contiguità con i gangli del SNA
e sui fasci vascolo-nervosi corporei, raggiunti mediante palpazione tessutale cutanea superficiale e profonda non invasiva, per via diretta o riflessa •
approccio ai tessuti molli: tecniche e test sui tessuti viscerali, i loro mezzi di tenuta ed i relativi fasci vasculo-nervosi, raggiunti mediante palpazione tessutale cutanea superficiale e profonda non invasiva
• approccio bio-psicosomatico: tecniche applicate mediante gli approcci citati sopra con prevalente effetto sui complessi reattivi tessutali legati alla sfera biologica, etologica e somatica oltre che istintiva, comportamentale ed emozionale.
ENGEA - ENTE NAZIONALE