Il gelso Il nome di gelso viene spesso associato a diverse specie di piante del genere Morus (famiglia Moraceae), in particolare Morus alba (gelso bianco o comune) e Morus nigra (gelso nero). Il gelso nero, originario dell'antica Persia (attuale Iran), risulta meno adatto per l'alimentazione del baco da seta anche se era comunque utilizzato.
Il gelso comune (o bianco) - Morus Alba Linnaeus Classificazione sistematica (Tassonomia)
Regnum: Plantae Phylum: Spermatophyta Subphylum: Angiospermae Classis: Dicotyledonae Ordo: Urticales Familia: Moraceae Genus: Morus Species: Morus Alba
Regno: Piante Phylum: Spermatofite Subphylum: Angiosperme Classe: Dicotiledoni Ordine: Urticali Famiglia: Moracee Genere: Morus (Gelso) Specie: Morus Alba (Gelso bianco)
Il gelso bianco (Morus Alba Linnaeus) Dialettale ‘U cesu’
Il gelso bianco è originario della Cina. La sua coltivazione per l’allevamento del baco da seta risale ad epoche remote (II millennio a.C.). Fu introdotto in Europa nel XIV secolo. È una pianta legnosa che bene si adatta alle regioni temperate-calde e può raggiungere i 20 metri di altezza. Le foglie del gelso non erano utilizzate solamente per l’allevamento del baco da seta ma anche come foraggio per il bestiame (bovini). Ma il gelso era anche una sorta di bene primario in quanto veniva utilizzato in ogni sua parte, non solo le foglie, ma anche i frutti ed il legno in particolare nella nostra zona per la costruzione del fasciame delle barche. Già nel XV secolo erano previste pene severe per chi avesse rubato o comunque danneggiato tale albero. Queste piante erano abbastanza numerose nelle campagne. Le famiglie più fortunate ne possedevano qualcuno vicino a casa o nei propri campi, altri dovevano comprare le foglie per allevare i bachi. Non mancavano i furti di fogliame. I gelsi venivano piantati in filari lungo le strade di campagna o il limitare dei campi. Molto spesso fungevano anche da sostegno nei vigneti. Nella seconda metà del XX secolo è iniziata l’opera di estirpazione dei gelsi che avevano ormai perduto la loro importanza. Il gelso, prima considerato un albero prezioso, divenne un ingombro che depauperava i terreni.
L'albero del gelso bianco Chioma
Fusto
Corteccia
Le parti di un albero Foglie
Fiori
Frutti .
L'albero del gelso bianco
Chioma Ha una forma arrotondata a mo di globo.
L'albero del gelso bianco
Fusto Eretto e molto ramificato. Il legno, di colore giallastro, è duro e quindi adatto alla fabbricazione di botti e serramenti e fasciame di barche. Inoltre era utilizzato per lavori al tornio.
L'albero del gelso bianco
Corteccia Molto rugosa, reticolata e rigata da solchi è di colore bruno chiaro tendente al grigio. Adatta alla produzione della carta, da essa si ottenevano fibre con le quali si realizzavano lacci e corde.
L'albero del gelso bianco
Foglie Di colore verde chiaro hanno aspetto generalmente cuoriforme, intere o con lobi irregolari. Il bordo è dentato. La pagina superiore è liscia e lucida, quella inferiore presenta una leggerissima lanugine.
L'albero del gelso bianco
Fiori La fioritura avviene solitamente a maggio. I fiori possono essere sia ermafroditi che a sessi separati e presentano un perianzio di quattro elementi. Le infiorescenze maschili sono in amenti cilindrici mentre quelli femminili in amenti ovali grandi circa un centimetro.
Fiori femminili
Fiori maschili
L'albero del gelso bianco
Frutti La mora del gelso (dial.: muredda) detta anche sorosio, è un falso frutto succulento di colore bianco-rosaceo. Carnosa e di forma ovale, ha dimensioni variabili da 1 a 3 centimetri. Il suo sapore è dolce-acidulo. La mora riunisce, sotto forma di infruttescenza, i frutti veri e propri che sono i semi, chiamati acheni.
Gelso nero
Scuola sec.I°gr CAMINITI – Villa San Giovanni Progetto INNOVASCUOLA “ RI-FILIAMO LE FILANDE “ Classe 2 C
Anno scol. 2008-09