Memorial of the Shoah in Milan

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La Fabbrica della Foto

AL

Memoriale della Shoah di Milano 2014

Binario 21

Dove

A Chi?

Perchè?

Un Luogo di Studio

a chi c’era, a chi c’è ora, a chi verrà

Memoria e Confronto


Stazione Ce

www. lafabbricadellafoto.com


ntrale Milano 27 Gennaio


memorialeshoah.it

MEMORIALE DELLA SHOAH D I

M I L A N O

"Ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero". Primo Levi

Enrico Pezzaldi Street Photographer Wedding and event

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Il Giorno della

Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. È stato così designato il 1º novembre 2005 dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il 27 gennaio, l’Armata Rossa, e precisamente la 60ª Armata del Primo Fronte Ucraino, arriva nella cittadina polacca di Oswieçim (in tedesco Auschwitz). Le avanguardie più veloci, al comando del maresciallo Konev, raggiungono il complesso di Auschwitz-Birkenau-Monowitz. Verso le ore 15:00 i soldati sovietici abbattono i cancelli del campo di sterminio e liberano circa 7.650 prigionieri. Tra le vittime dei campi di concentramento nazifascisti 5,6 – 6,1 milioni di Ebrei 3,5 – 6 milioni di civili Slavi 2,5 – 4 milioni di prigionieri di guerra 1 – 1,5 milioni di dissidenti politici 200.000 – 800.000 tra Rom e Sinti 200.000 – 300.000 portatori di handicap 10.000 – 250.000 omosessuali 2.000 Testimoni di Geova

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LA MEMORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO unico, tragico teatro delle deportazioni ad essere rimasto intatto in Europa, il Memoriale della Shoah è il luogo nei sotterranei della stazione Centrale di Milano dove, tra il 1943 e il 1945, centinaia di ebrei rastrellati in città e nella regione furono caricati su vagoni merci e deportati nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau e Bergen Belsen o ai campi di raccolta italiani come quelli di Fossoli e Bolzano. Il Memoriale, nato dove ebbe inizio a Milano l’orrore della Shoah, è uno spazio per “ricordarsi di ricordare”, rendendo omaggio alle vittime dello sterminio, ma anche un punto d’incontro e di dialogo per costruire insieme un futuro condiviso.


L’ATRIO DEL MEMORIALE Era l’ingresso originario alle aree di manovra dei treni in cui arrivavano i camion che trasportavano i deportati. L’ambiente è dominato da un lungo muro, simbolicamente lacerato al centro sul quale è incisa una grande scritta “indifferenza”: l’atteggiamento che secondo Liliana Segre ha reso possibile la Shoah


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LA BIBLIOTECA Potrà ospitare fino a 45.000 volumi e riunirà il patrimonio di conoscenza raccolto dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. La biblioteca comprende ampi spazi di lettura e consultazine oltre a postazioni web per l’accesso al network di tutti i Memoriali e i Musei della Shoah.

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IL PERCORSO MULTIMEDIALE Una serie di installazioni con schermi touch screen per conoscere le dinamiche e il percorso storico che rese possibile la genesi della Shoah.

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IL BINARIO DELLA STAZIONE IGNOTA L’area in cui venivano caricati i deportati. Il “cuore” del Memoriale è stato mantenuto nella sua configurazione originale con l’installazione di quattro carri merci dell’epoca. Da qui i carri caricati venivano sollevati all’altezza del piano binari, lo stesso dei passeggeri, attraverso carrelli traslatori e montavagoni per essere agganciati ai treni.


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Fu dal Binario 21, un binario ferroviario situato nei sotterranei della Stazione di Milano Centrale, Memoriale dell'Olocausto ebraico, che il 30 gennaio 1944 circa 650 ebrei tenuti in prigionia nel carcere di San Vittore vennero avviati ai campi di Auschwitz–Birkenau, solo ventidue riusciranno a tornare vivi dal lager. Altri 14 convogli partirono anche per i campi di Mauthausen, Bergen Belsen, Fossoli e Bolzano. Il binario 21 è l'unico luogo rimasto intatto nell'Europa teatro delle deportazioni.

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LA PRIMA PATTUGLIA RUSSA GIUNSE IN VISTA DEL CAMPO VERSO IL MEZZOGIORNO DEL 27 GENNAIO 1945.

“ Fummo Charles ed io i primi a scorgerla (…). Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi (…). Non salutavano, non sorridevano, apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.” PRIMO LEVI


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IL MURO DEI NOMI Una grande proiezione su tutta la lunghezza del muro di una banchina raggiungibile attraversando i carri merce. Qui sono elencati i nomi di tutti gli ebrei che furono deportati dalla stazione di Milano.


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IL LUOGO DI RIFLESSIONE L’area che conclude il percorso del vero e proprio memoriale. Uno spazio di circa dieci metri ricavato in una “fossa di traslazione” dei carri e isolato dalle altre aree per favorire il raccoglimento e la riflessione. Il luogo che simboleggia l’importanza di elaborare la memoria per testimoniarla alle generazioni future.

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Oggi è raro incontrare persone che credano di possedere la verità ; ci confrontiamo invece costantemente con quelli che sono sicuri di avere ragione. Hannah Arendt



Prossimi appuntamenti Giovedì 30 gennaio alle 18 negli spazi del Memoriale si svolge anche l'incontro con Liliana Segre. Costretta a partire per Auschwitz il 30 gennaio 1944 dalla Stazione Centrale, è sopravvissuta alla deportazione. Partecipa anche Vera Vigevani Jarach. Fuggita dall'Italia alla promulgazione delle leggi razziali, si è trasferita in Argentina dove è stata indirettamente vittima del regime di Videla che le ha portato via la figlia Franca. Un’ultima tappa del viaggio di Vera, protagonista della web serie «Il rumore della memoria», online su Corriere.it, comincia dove tutto ha avuto origine: al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano.

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MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO Piazza Edmond J. Safra, 1 [già via Ferrante Aporti 3] Tel. 02-2820975


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