Portfolio di architettura di Enrico Bocconi Azadinho

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ENRICOBOCCONI AZADINHO

PORTFOLIO DI ARCHITETTURA E INGEGNERIA ITALIA | 2014


“L’ingegnere e l’architetto sono come le note e la musica.” (Eduardo Souto de Moura, 1952)


Curriculum Vitae INFORMAZIONI PERSONALI Nome Enrico Bocconi Azadinho Indirizzo Via Bramante, 8/D - 25124, Brescia, Italia Telefono +39 3291270888 Email bocconi.azadinho@libero.it Nazionalità Italiana Data di nascita 6 Aprile 1988 Patente di guida B

EDUCAZIONE 2007 | 2013 Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università degli Studi di Brescia Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile-Architettura, DICATAM 28 Ottobre 2013 - Voto di laurea: 107/110 Titolo della tesi: “La ricostruzione del Paesaggio: metodologie e strategie d’intervento sul costruito. Il parco urbano di Vila Flor nel municipio di Cazenga (Luanda)” Relatore: Prof.ssa Arch. Marina Montuori (IUAV, UniBS) Correlatore: Arch. Barbara Angi e João Ferreira Nunes (Proap) 2013 Erasmus Placement: stagista presso Proap - Estudos e Projectos de Arquitectura Paisagista Lda. Lisbona, Portogallo | Febbraio - Giugno 2013 2010 Erasmus Programme presso l’Universidade de Coimbra, Faculdade de Ciências e Tecnologia, Coimbra, Portogallo | 2° semestre 2002 | 2007 Diploma di maturità scientifica, Liceo Scientifico Sperimentale Leonardo, Brescia, Italia Voto: 98/100


ESPERIENZA PROFESSIONALE Feb. - Giu. 2013 Stagista (Erasmus Placement) Proap - Estudos e Projectos de Arquitectura Paisagista Lisbona, Portogallo Set. 2012 - Gen. 2013 Stagista Studio di Architettura SISSA Brescia, Italia Set. 2010 - Set. 2012 Collaboratore occasionale Studio Bocconi & Azadinho Brescia, Italia COMPETENZE LINGUISTICHE Italiano Lingua madre Portoghese Lingua madre Inglese Livello intermedio Livello B1 (produzione scritta e orale) - PET University of Cambridge ESOL Examinations Livello B2 (comprensione scritta e orale) Spagnolo Livello base Livello A1 (produzione scritta e orale) Livello A2 (comprensione scritta e orale) COMPETENZE INFORMATICHE Pacchetto Microsoft Office Utilizzatore avanzato Autodesk Autocad 2D - 3D Utilizzatore avanzato (esperienza accademica e lavorativa) Adobe Photoshop Utilizzatore intermedio (esperienza accademica) Adobe InDesign Utilizzatore intermedio (esperienza accademica) Adobe Premier Utilizzatore base (esperienza accademica) Autodesk 3D Studio Max Utilizzatore base (esperienza accademica)


COMPETENZE PERSONALI Buone competenze comunicative e buone capacità di lavoro in gruppo, sviluppate attraverso i lavori universitari e perfezionate grazie alle esperienze all’estero e lavorative. Adattabilità alle strutture organizzative presistenti e rapidità di inserimento all’interno del team work. Capacità di organizzare in modo autonomo il lavoro, definendo priorità ed assumendo responsabilità. Capacità di autocritica, iniziativa, dinamismo e creatività in tutte le fasi del lavoro. Predisposizione naturale all’investigazione, affinata grazie agli studi universitari, sempre accompagnata dal rigore critico-scientifico richiesto. PUBBLICAZIONI, MOSTRE E CONFERENZE Pubblicazioni “Gli assi prospettici di Brescia. Il disegno come strumento di lettura e codificazione” Gangemi Editore, Roma, 2012 Schizzi e tavole di rilievo “Attraverso il progetto. Alcune ipotesi ed una tesi su Darfo Boario Terme” Offcina Edizioni, Roma, 2010 Progetto di una abitazione da 25 m2 a Darfo Boario Terme (Italia) Calendario 2013 - Giornale di Brescia Fotografia selezionata “Brescia del futuro” per il mese di Gennaio Mostre “Progettare Darfo Boario Terme”, Progetto selezionato elaborato durante il corso di Composizione 2 (A.A. 2008-2009), Darfo Boario Terme 24 Febbraio - 10 Marzo 2010 Conferenze “L’antico Filatoio Dormitorio della Filanda di Calcinato tra storia, tecnica e possibili utilizzi” Comune di Calcinato, Assesorato alla Cultura, Biblioteca comunale, 27 Settembre 2012 Presentazione del progetto universitario ai cittadini (A.A. 2011-12, Prof. Arch. G. Paolo Treccani) SEMINARI E WORKSHOPS 12 Dicembre 2012 LAB CITY, conferenza organizzata dalla Ecole Centrale à Paris Saclay, patrocinata dal Centro d’Informazione, Documentazione e Esposizione sull’Urbanistica e l’Architettura di Parigi e della Metropoli, con interventi di Rem Koolhaas, Clément Blanchet, Pierre Hervé Biasser e Pierre Veltz presso il Pavillon de l’Arsenal (Parigi, Francia). 6 Ottobre 2012 “Il ciclo della calce”, corso organizzato dall’Associazione Forum Italiano Calce, tenuto dai docenti Geom. Stefano Polidoro Damiola e Dott. Constantine ad Ono San Pietro (Brescia, Italia). 19 Aprile 2012 “L’identità della città” conferenza di Philippe Daverio alla Camera di Commercio di Brescia, promossa dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia.


4 Febbraio 2012 “Vi presentiamo il futuro”, visita al cantiere della “Torre Diamante” (complesso Varesine-Porta Nuova) a Milano, organizzato dalle imprese ArcelorMittal, ARUP, Fondazione Promozione Acciaio, KPF, New Gate e Stanlbau Pichler. 26 Gennaio 2012 “Tra centro e periferia. Pianificare le relazioni territoriali in una prospettiva di sostenibilità”, conferenza organizzata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia con la partecipazione di Andreas Hildebrandt, Paolo Ventura, Alexis Smith, Mark Cillo e Giampiero Ribolla. 16 Novembre 2011 Workshop con Maurizio Bassignani (DB Model) promosso dall’Università degli Studi di Brescia, DICATAM. 17-18 Novembre 2011 “Settimana Europea della Mobilità 2011” promossa dal Comune di Brescia e patrocinato dal progetto CIVITAS della UE. Visita alla stazione della metropolitana di Brescia 2 e al deposito. 20-21 Luglio 2011 “Corso 16 ORE prima”, corso organizzato dalla Scuola Edile Bresciana in collaborazione con INAIL per l’abilitazione all’accesso in cantiere (CNNL edlizia art. Dec 37. Decree 81/2008, in situazioni simulate). 29 Ottobre 2009 “La costruzione del paesaggio”, conferenza di João António Nunes Ribeiro Ferreira, organizzata dall’Università degli Studi di Brescia e dal Comune di Darfo Boario Terme col patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia. 4 Dicembre 2008 “Tadao Ando - Cosa ho imparato dall’Architettura”, conferenza di Tadao Ando, promossa dalla rivista Casabella nell’aula magna della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (Bovisa). VIAGGI UNIONE EUROPEA Italia Milano, Torino, Verona, Venezia, Trento, Genova, Bologna, Mantova, Ferrara, Pisa, Rome, Cagliari, Olbia Austria Vienna Svizzera St. Moritz Francia Parigi, Marsiglia, Nizza, Avignone, Arles, Bastia and Bonifacio (Corsica) Spagna Figueres, Barcellona, Madrid, Toledo, Valencia, Seviglia, Santa Cruz di Tenerife (Isole Canarie) Portogallo Braga, Oporto, Aveiro, Coimbra, Leiria, Batalha, Lisbona, Sintra, Cascais, Evora, Faro


Paesi Bassi Eindhoven, Amsterdam Germania Berlino Regno Unito Londra, Cambridge Irlanda Dublino, Galway Danimarca Copenaghen Svezia Malmo Polonia Poznan, Breslavia, Cracovia, Auschwitz, Nowy Sacz, Nowy Targ Repubblica Ceca Praga Slovacchia Bratislava Croazia Isola di Pag AFRICA

Tunisia Tunisi, Hammamet, Monastir

SUD AMERICA Brasile San Paolo, Florian贸polis



Indice pag. 01 Il Parco Urbano di Vila Flor ed una casa bioclimatica per Luanda pag. 09 Riqualificazione urbana del centro storico di Cologne (Brescia) pag. 13 Progetto di restauro e riuso dell’antico filatoio di Calcinato (Brescia) pag. 18 Edilizia privata cittadina di Antonio e Giovanni Tagliaferri a Brescia pag. 21 Un progetto di valorizzazione turistico ambientale a Moceniga (Rovigo) pag. 29 Rilievo di Palazzo Franchi - Zanardelli già Fioravanti (Brescia) pag. 34 Villa la Rotonda | Andrea Palladio (Vicenza) pag. 35 Analisi di Praça do Comércio (Coimbra) pag. 37 Kidosaki House | Tadao Ando (Tokyo) pag. 41 Progettare il futuro di Darfo Boario: un’abitazione di 25 m2 pag. 47 Schizzi: appunti di viaggio


Il Parco Urbano di Vila Flor ed una casa bioclimatica per Luanda PROGETTO DI TESI | 2013 Prof.ssa Arch. Marina Montuori Prof. Arch. João Ferreira Nunes Arch. Barbara Angi PROAP - Estudos de Arquitectura Paisagista

“(...) le città del futuro, anziché fatte d’acciaio e vetro, come previsto da precedenti generazioni di architetti e urbanisti, saranno costruite in gran parte di mattoni senza intonaco, paglia, plastica riciclata, blocchi di cemento e pezzi di legno. Anziché città di luce che si innalzano verso il cielo, gran parte del mondo urbano del XXI secolo si stabilisce nella miseria, circondato da inquinamento, escrementi e degrado”. (M.Davis, Planeta Favela. São Paulo, 2006) 01


Ogni popolazione lascia sul territorio segni della sua esistenza, una testimonianza che può essere inconsapevole o volontaria, effimera o durevole - un legato per le generazioni future di ciò che si ritiene importante e delle proprie convinzioni. Le convinzioni cambiano, i segni si sovrappongono o si sostituiscono. I grandi monumenti e le opere d’arte sono patrimonio dell’umanità e offrono conforto, sicurezza e stimolo alla nostra esistenza, ma è anche risaputo che i segni lasciati da una generazione possono creare problemi alle generazione successive. Un parco invece, con la sua intrinseca caratteristica di conciliare l’opera “artificiale” con la natura, ha l’inestimabile pregio della reversibilità: gli elementi costruiti sono pochi, a volte addirittura con materiali ecologici. Creare un parco è destinare una area significativa del territorio alla appropriazione collettiva libera e ludica, riconoscendo l’importanza dello svago e del riposo per il benessere della popolazione - una opportunità di migliorare la vita del uomo. I layers che compongono la struttura del parco: - topografia e struttura idrica - percorsi e attrezzature a supporto del Parco - struttura della viabilità - aree a verde e vegetazione

L’area urbanizzata di Luanda: in rosso l’area del municipio di Cazenga all’interno della quale si trova La complessa struttura sociale l’area di Vila Flor. 02

Criticità ambientali e sanitarie


Sezione tipologica delle lagune artificialie

Sezione tipologica dei percorsi

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“Paesaggio è il complesso tessuto di relazioni che si stabiliscono tra il territorio e le comunità che li sopravvivono, tra le comunità stesse, e, all’interno delle comunità, tra gli individui di ogni comunità. Questo tessuto disegna, in ogni istante del tempo, tracce, segni del pulsare della vita nella sua trama. Paesaggio è anche l’intricato disegno che risulta dalla sovrapposizione successiva dei segni di ogni momento.” João Nunes (Segni, Concursos Perdidos, 2011)

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Gli insediamenti urbani precari presenti in tutti i paesi in via di sviluppo sono una terribile realtà del XX e XXI secolo. Ci sono differenze riguardanti le condizioni locali ma favela, barrio, basti, bidonville, baraccopoli, kampong, katchi abadi, shanty town, slum, squatter city e musseque sono parole che designano insediamenti con le stesse caratteristiche e le stesse problematiche. Gli interventi di urbanizzazione di queste aree sono un’enorme possibilità d’integrazione e giustizia sociale. Un altro aspetto da non sottovalutare è che un musseque urbanizzato è la testimonianza di un particolare processo di costruzione materiale attraverso i tempi, e ha un valore culturale e architettonico. Il clima e le tradizioni locali sono gli elementi determinanti nell’approccio progettuale di un intervento urbanistico, affinché sia fattibile economicamente e dia risposta alle esigenze immediate senza compromettere questa possibilità alle generazione future. Inoltre, affinché questo sia effettivo e efficace, ci vuole una negoziazione che coinvolga una forte volontà politica da parte degli organi amministrativi, degli abitanti del musseque e dei cittadini in generale, ovvero, è necessaria una progettazione partecipata.

A sinistra il prospetto principale, sotto la vista del cortile di un gruppo di case.

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A Luanda la criticitĂ principale osservata legata al clima è il sovrariscaldamento durante il giorno. Nel progetto sono state utilizzate forme e cromie con cui gli abitanti hanno da secoli dimestichezza e che reinterpretano la casa tradizionale locale: la muratura in mattoni di terra cruda, il tetto a falde (per facilitare i flussi d’aria calda-fredda e permettere la raccolta delle acque pluviali) e la possibilitĂ di aggiungere nuove stanze a seguito della crescita del nucleo famigliare.

Esploso assonometrico 06


Un altro aspetto preso in considerazione è il processo dinamico di crescita della casa contestuale alla crescita della famiglia, che si osserva in questo contesto sociale. Si è studiato quindi un sistema in cui questo processo non venisse ostacolato, anzi, è previsto.

La tradizionale casa angolana ruota attorno al suo nucleo centrale, il patio.

La muratura in terra cruda, non portante, può subire modificazioni nel tempo in base alle esigenze socio-economiche. Sulla destra tre delle possibili variabili. 07


Proposta di urbanizzazione degli isolati nella nuova maglia urbana del Cazenga

Vista del patio interno 08


Riqualificazione urbana del centro storico di Cologne (Brescia) URBANISTICA | 2012 Prof. Ing. Giulio Maternini Arch. Michele Pezzagno

Ortofoto del centro storico di Cologne 09


L’obiettivo dell’intervento è la riqualificazione delle vie di accesso al nucleo storico della città e delle piazze, in modo da creare una “Zona 30” che possa migliorare la mobilità favorendo quella dolce, oltre che ha intervenire dal punto di vista estetico-architettonico, vista la mancanza totale di un disegno ben pianificato. Attualmente lo spazio della nuova “piazza” intitolata a Don Milano, svuotato del suo significato di centro di vita, viene adibito a parcheggio pubblico ad uso dei residenti o dei cittadini che si recano poi su via Marconi o piazza Garibaldi, il vero asse di vita di Cologne. Il progetto, grazie alle approfondite analisi sull’intera area del centro storico, si prefigge lo scopo di creare una “strada piazza” lungo l’attuale via Umberto I, che colleghi il parcheggio di via Santa Maria (oggi sotto utilizzato a causa della presenza dei molti parcheggi nel cuore del centro cittadino) alla piazza e alla chiesa. La nuova “Zona 30”, ispirata alle geometrie dei woonerf olandesi e alle esperienze del traffic calming inglese, promuove la promiscuità tra pedoni, ciclisti e automobili, in uno spazio aperto che, grazie alla pavimentazione diversificata, è ben distinguibile nelle sue funzioni e forme. La scelta dei materiali lapidei, quali la pietra di Serizzo o il Botticino, rispecchiano le tradizioni locali, non andando quindi ad inserire elementi estrani al contesto storico-urbano. Lo stesso discorso è stato poi fatto per quanto riguarda le specie vegetali.

Pietra di Botticino

Pietra di Serizzo

Laterizio

Autobloccante

Porfido nero a cubetti

Analisi delle relazioni tra le piazze e segnaletica di progetto

Il ritmo della pavimentazione 10


Il progetto 11


Sezioni esemplificative con materiali

1. Particolare piazza Garibaldi

2. Accesso alla piazza Don Milani 12


Progetto di restauro e riuso dell’antico filatoio di Calcinato (Brescia) RESTAURO DELL’ARCHITETTURA | 2012 Prof. Arch. Pierpaolo Treccani Ing. Barbara Scala

“Bellissima, anzi meravigliosa è la fabrica del Filatoio ad acqua, percioche si si veda in essa tanti movimenti di ruote, fusi, rotelle ed altre sorti di legni per traverso, per lo lungo, e per diagonale, che l’occhio vi si smarrisce dentro a pensarvi, come l’ingegno humano habbia potuto capire tanta varietà di cose, di tanti movimenti contrarij mossi da una sol ruota...” (Zanca, 1606)

Schizzo dell’area d’intervento, sulla destra l’edifico del filatoio 13


Nel XVIII secolo il filatoio conobbe una vasta diffusione e fu introdotto, nonostante la grave crisi che colpì l’industria serica italiana nel Seicento, a Bologna innanzitutto, e poi a Mantova, Brescia, Verona, Torino. Nel secolo seguente Calcinato, in forza delle sue rogge, di due imprese particolarmente impegnate nello sviluppo della lavorazione della seta (quelle di Pietro Fortunato e di Natale Frova) e del vincolo profondo esistente tra la terra e il paese, conosceva la sua “rivoluzione industriale”. Nelle filande si effettuava la trattura: dai bozzoli, immersi in bacinelle contenenti acqua bollente, si ricavava il filo di seta. Nei filatoi i fili venivano invece preparati per la tessitura: si procedeva cioè alla loro torcitura per renderli più resistenti. Alcuni filatoi sopravvissero e continuarono la loro attività fino al Novecento; è ancora possibile, in qualche caso, rintracciarne gli edifici, successivamente destinati ad altre funzioni, che li ospitavano. L’edificio oggetto di studio ne è un esempio: da filatoio divenne poi dormitorio della Filanda per poi trasformarsi in falegnameria fino alla sua completa Fotoradrizzamento del prospetto principale dismissione.

Veduta aerea della filanda negli anni ‘60

Stato attuale del piano tipo e del sottotetto 14


L’edificio si presenta sotto forma di un unico corpo a pianta rettangolare sviluppato su tre piani. Ogni piano è costituito da un grande spazio libero, nel quale non sono presenti né pareti divisorie né elementi di schermatura. L’unico elemento estraneo al volume unitario è il blocco scale, posizionato sul lato sud dell’edificio e annesso probabilmente in un momento successivo alla prima edificazione. Il primo passo è stato svolgere un rilievo geometrico, sul quale poi andando ad applicare le ortofoto delle facciate e degli interni, si è proceduto con il rilievo materico e del degrado. Si sono dunque realizzate le schede per l’intervento conservativo.

1.

2.

Studio delle iipotesi di riuso 1. Fotoradrizzamento della sezione longitudinale 2. Rilievo materico 3. Rilievo del degrado

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Si è deciso di modificare la destinazione d’uso del fabbricato, tramutando l’ex dormitorio della filanda di Calcinato in una struttura che possa ospitare biblioteca, sala studio e una zona espositiva. Questa scelta è stata presa in vista della vicinanza con la già esistente biblioteca le cui dimensioni sono insufficienti per l’utenza dell’intero comune. Questa nuova destinazione ha comportato modifiche innanzitutto alla struttura portante e poi anche alla distribuzione interna. Si è inserito un ascensore con struttura in vetro ed acciaio che, attraversando i solai, collega i tre piani. Ciò assicura anche la completa accessibilità a tutti gli spazi dell’edificio. Si è poi realizzata una scala che collega i piani primo e secondo: è stata pensata sospesa ai travetti del solaio superiore mediante tondini lisci in acciaio e pedate in legno, collegate tra loro attraverso profilati in acciaio che impediscono all’intera struttura di oscillare. Infine si è progettato una scala d’emergenza esterna, che serve i due piani sopraelevati, limitando al minimo le demolizioni. La struttura in acciaio, ancorata alla muratura è schermata con un brise soleil in legno, ricercando con le sue forme di armonizzarsi con l’edificio presistente.

Studio della nuova scala interna

Logo ideato per la nuova biblioteca

Render della scala d’emergenza 16


Ipotesi di risistemazione della piazza antistante l’ex dormitorio

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Edilizia privata cittadina di Antonio e Giovanni Tagliaferri a Brescia STORIA DELLE TECNICHE ARCHITETTONICHE | 2012 Prof.ssa Arch. Irene Giustina Ing. Elisa Sala

Ipotesi di progetto Villa Bertelli ritrovata nell’Archivio di Stato 18


Sulla destra tre delle tipologie di ricerca effettuate per individuare i progetti realizati e non dei fratelli Tagliaferri.

Ronco detto il Pergolone

La ricerca ha come tema principale l’analisi della produzione di edilizia privata cittadina di Antonio e Giovanni Tagliaferri nella città di Brescia. Fregio di Casa Graziotti Trattandosi di un ambito di ricerca solo parzialmente indagato in precedenza, il processo d’indagine ha avuto inizio con la consultazione presso la Fondazione Ugo da Como a Lonato del Garda della raccolta archivistica dei progetti dei Tagliaferri. Effetuata una schedatura, si è determinato quali di questi progetti fossero stati effettivamente realizzati e quali no ed, in seguito, è stata svolta una ricerca per individuare l’ubicazione, tramite confronto delle mappe catastali del Regno d’Italia e toponomastica locale, oltre ad una ricerca fotografica basandoci su immagini dell’epoca. Dei progetti realizzati è stata effettuata un’analisi di confronto tra le idee progettuali e la conformazione attuale, in modo da capire Confronto della planimetria di casa Montini con il catasto Napoleonico quanto fedelmente fossero stati realizzati tali edifici. 19


In seguito, tramite l’individuazione di tre progetti realizzati circa negli stessi anni (primi del ‘900) lungo il Ring (circonvallazione interna di Brescia), presentanti un’impostazione strutturale e di facciata simile, è stata realizzata una ricerca storica riguardo al primo piano regolatore (1897) della città di Brescia, redatto in parte da Antonio Tagliaferri. Sono evidenti le implicazioni del regolamento edilizio sulla progettazione e il risultato finale nei tre progetti realizzati lungo il Ring (casa Foresti, casa Erba e casa Manzoni), che sono stati evidenziati e messi a confronto, in particolar modo per quanto riguarda il trattamento delle facciate, sia materico Schematizzazione del piano regolatore del 1897 lungo il Ring sia compositivo. In fine è stato effettuato un approfondimento riguardante casa Foresti, nel quale è stato analizzato il sistema degli impianti: riscaldamento, acque bianche ed acque nere. Per eseguire questo, è stata necessaria una ricerca documentaria riguardate il sistema degli impianti e delle infrastrutture presenti a Brescia sul finire dell’800 e gli inizi del ‘900. Assonometrie dei volumi degli edifici realizzati nel Ring

Sopra: Rielaborazione grafica delle piante di casa Foresti. A sinistra: assonometrica di Casa Foresti con gli impianti. 20


Un progetto di valorizzazione turistico ambientale a Mocenica (Rovigo) ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE 2 | 2011 Prof.ssa Arch. Marina Montuori Arch. Genny Celeghini

“Ogni nuova generazione degli uomini, invero, non può prendere le mosse, per quella sua prassi vera ed attuale, se non ha una realtà, che l’opera delle generazioni passate è venuta faticosamente elaborando, imponendo forme, contorni, limiti ben definiti.” (E. Sereni) 21


L’area di progetto si trova in località Moceniga a Rosolina, il Comune (Provincia di Rovigo) che comprende parti del Parco regionale veneto del Delta del Po, situato più a nord. L’area di pertinenza del Comune di Rosolina è interamente circondata dalle acque: dell’Adige a nord, del Po di Levante a sud, del Po di Brondolo a ovest, della laguna di Caleri e del mare Adriatico a est. Questa ingente quantità di acqua fluviale, lagunare e marina, le antiche origini dell’insediamento di Rosolina testimoniate dal tracciato della via Popilia e i prestigiosi lasciti delle numerose famiglie nobili, costituiscono le tre componenti principali della struttura di questo territorio. Il delicato e instabile equilibrio tra la terra e l’acqua è stato spesso oggetto di studio e controllo da parte dell’uomo che, nel corso dei secoli, ha imparato a convivere con il pericolo di esondazione, arginando i fiumi e semplificando la rete idrografica. Si tratta di un ambiente modellato dalle stratificazionie dalle sedimentazioni dei detriti dei corsi d’acqua, plasmato nei secoli dal lavoro dell’uomo, che ha deviato il fiume e regolato i flussi delle acque.

Sopra: le chiuse sono uno degli elementi antropici più caratteristici delle valli da pesca. A destra: i nuovi pontili realizzati lungo la sponda che danno sul mare Adriatico. 22


Circondato dalla preziosa varietà ambientale del territorio di Rosolina, disegnato dalle dune fossili e delimitato dalla foce dell’Adige, dalla pineta costiera e dal Giardino botanico di Porto Caleri, il sito di progetto si trova tra la valle Sega, la laguna di Caleri e la valle Capitania; il suo perimetro è segnato dalla via delle Valli e dalla via Moceniga. L’area, di circa 11 ettari, è stata creata in seguito ai lavori dibonifica della vecchia valle Moceniga. A sud dell’area c’è una piccola chiesa in stato di abbandono, eretta dalla famiglia veneziana dei Mocenigo nel 1789. A nord, lungo la via delle Valli, c’è un’area boschiva di circa 4,5 ettari piantumata con essenze tipiche della zona.

L’area di progetto

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Nella pagina a fianco: pianta dell’edificio adibito a “Museo dell’acqua.”

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5m

Prospetto Nord - laguna

Sezione trasversale A-A

Prospetto Ovest 24


1 - Solaio in latero cemento 2 - Solaio di copertura 3 - Deck in legno 4 - Solaio locale termico 5 - Soletta passaggi impianti acquari

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Planimetria dell’area di progetto 1. Museo dell’acqua di Mocenica 2. Centro studi 3. Albergo 4. Campeggio 5. Teatro all’aperto 6. Valli di allevamento 7. Valle di caccia 8. Moli

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6. 3.

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Sezioni dell’area di progetto

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Logo del MAM: Museo dell’Acqua di Moceniga

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Render notturno per lo studio dell’illuminazione del Museo


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RILIEVO DELL’ARCHITETTURA | 2011 Prof. ssa Arch. Ivana Passamani Arch. Luigi Chirone

Rilievo di Palazzo Franchi - Zanardelli già Fioravanti (Brescia)


“La città è un fenomeno complesso che nasce da una serie di azioni distribuite nel tempo, attraverso continue modificazioni che ne plasmano il volto. La prospettiva come metodo di rappresentazione appartiene al nostro bagaglio culturale e, sopratutto dopo la codificazione rinascimentale diviene, per gli architetti, un nuovo strumento di controllo e organizzazione dello spazio. Le città stesse, per alcuni secoli, vengono pensate in prospettiva e, se facciamo mente locale sulle rappresentazioni delle città ideali, prevalentemente in prospettiva centrale[...] Per decodificare le forme complesse di una città pertanto il metodo più potente è proprio quello dell’analisi grafica, che simula la combinazione degli elementi spaziali, per cogliere le loro regole aggregative” (da Gli assi prospettici di Brescia, testo di Mario Docci, professore emerito presso La Sapienza Università di Roma). L’oggetto di studio è stato Palazzo Franchi Zanardelli già Fioravanti, edificio di metà Settecento caratterizzato da una prospettiva passante che congiunge due strade e prosegue idealmente all’interno della corte di un altro palazzo. L’investigazione e la ricerca dei dati è stata svolta presso l’Archivio di Stato di Brescia e presso la Sovrintendenza, per poi proseguire con il rilievo architettonico in situ delle facciate, del piano terra e di parte del primo piano. Ottenute le piante e i prospetti si è analizzato l’asse prospettico grazie all’uso di modelli 3D e raffigurazioni semplificate della “struttura” dell’edificio.

Eidotipi e disegni di studio effettuati nelle prime fasi del rilievo dell’edificio. 30


A sinistra: pianta del piano terra eseguita utilizzando il metodo della trilaterazione, in giallo le aree non rilevate direttamente. Sotto: schematizzazione dei coni ottici individuati, che attraversano l’edificio lungo la sezione longitudinale e vista aerea del palazzo.

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Analisi della sequenza del cono ottico passante all’interno dell’edificio.

La facciata principale che da su via Marsala: al disegno di rilievo si sono associati i colori “reali” individuati durante le fasi di analisi. 32


A destra: assonometria della sezione longitudinale attraverso un modello 3D. Sotto: rilievo della sezione longitudinale ricolorata, in giallo le aree non rilevate, ma ipotizzate.

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Villa la Rotonda | Andrea Palladio (Vicenza) TEORIA DA ARQUITECTURA IV | 2010 Prof. Mário Julio Teixeira Krüger All’interno del corso di “Teoria dell’architettura” ad ogni gruppo di studenti è stato assegnato un famoso architetto, nel mio caso essendo l’unico studente Erasmus italiano, Palladio. Oltre a redigere una relazione sulla vita e le opere del archietto in esame, fu richiesta la realizzazione di un poster in formato A0 da abbianare ad un modello semplificato realizzato in K-line, da esporre nella mostra annuale che viene allestita ogni anno presso il DArq (Dipartimento d’Architettura dell’Università di Coimbra), dove vengono presentati i principali lavori svolti dagli studenti nel corso dell’anno accademico appena trascorso.

A sinistra: il poster di presentazione. Sotto: il modello da esposizione.

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Analisi di Praça do Comércio (Coimbra) ANTROPOLOGIA DO ESPAÇO | 2010 Prof.ssa Sandra Xavier “Le città sono un immenso laboratorio di prova ed errore, di fallimento e di successo, in termini di costruzione e progettazione urbana.” (da Vita e morte nelle grandi città, Jane Jacobs) La ricerca si è incentrata sullo studio della storica piazza nella baixa (bassa) di Coimbra che, da lungo tempo, è entrata in una fase di declino generalizzato che ne ha provocato lo svuotamento, sia in termini commerciali che umani. L’analisi, in un primo momento, si è incentrata sull’individuazione dei punti di aggregazione, dei flussi e dei principali poli attrattori, e solo in un secondo momento, alla ricerca di dati antropologici e all’intervista dei residenti/lavoratori/users. Grazie a quest’ultime si è riuscito ad inviduare in linea di massima le cause del declino attuale, imputabili principalmente al disinteresse generale dei proprietari nel ristrutturare edifici oramai cadenti che non risultano quindi più adeguati ai nuovi standard abitativi e commerciali. Nonostante la “crisi”, questa piazza rimane ancora oggi un forte punto di riferimento nell’identità collettiva cittadina e scrigno del patrimonio culturale di molte feste locali.

Veduta aerea della piazza 35


Analisi della destinazione d’uso degli immobili che affacciano sulla piazza.

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Kidosaki House | Tadao Ando (Tokyo) INFORMATICA GRAFICA | 2009 Prof.ssa Arch. Ivana Passamani Arch. Sara Varisco

“I materiali di costruzione fondamentali del XX secolo sono vetro, cemento e metallo. Con la mia architettura cerco di trasporre il pensiero giapponese nelle forme che possono essere costruite con questi materiali.� (Tadao Ando)

Schizzo personale realizzato durante le fasi di studio del progetto 37


Il corso di Informatica Grafica del II A.A. (2008-2009) si prefiggeva lo scopo di introdurre gli studenti all’uso della modelazzione 3D e dei render con il programma Autodesk Autocad. Ogni gruppo, dopo aver scelto un’opera di un architetto del ‘900, doveva riprodurre le piante, le sezioni e creare un modello tridimensionale dal quale ricavare dei render i più realistici possibili. Il mio gruppo ha studiato e lavorato sulla Kidosaki House, una casa progettata dall’architetto giapponese Tadao Ando, con il quale siamo entrati in contatto per alcune delucidazioni riguardanti il progetto. La casa infatti è una propietà privata e vista la sua configurazione “introversa” non è analizzabile solamente dall’esterno. Come per tutte le altre opere dell’autore, essa si basa sull’uso di pochi materiali (cemento, vetro e ferro) e sul richiamo alle tradizioni giapponesi (modulo del cassero ha le stesse dimensioni del tatami), creando un mix antico e moderno.

Kidosaki House vista dall’alto

Pianta del piano terra e una delle sezioni trasversali 38


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Nell’immagine grande il render notturno del cortile centrale, mentre a destra varie angolazioni del modello. Sotto: schizzo di studio per la scelta delle angolazioni da utilizzare per il render.

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Progettare il futuro di Darfo Boario: un’abitazione di 25 m2 CARATTERI MORFOLOGICI, TIPOLOGICI E DISTRIBUTIVI DELL’ARCHITETTURA | 2009 Prof. Arch. Massimiliano Botti Arch. Genny Celeghini

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L’amministrazione comunale di Darfo Boario Terme per dare obiettivi e regole al proprio territorio oltre a quelle dello strumento urbanistico per eccellenza, il PGT, ha ritenuto di cogliere le opportunità emerse dalla collaborazione con l’Università di Brescia, per farne momenti di riflessione e di riferimento nell’operazione di riassetto urbanistico attualmente in corso. Tre differenti corsi di progettazione architettonica si sono attivati per un intero semestre alla ricerca di soluzioni e proposte valide alla sfida richiesta. Per quanto riguarda il tema da me affrontato, esso richiedeva la progettazione di costruzioni di modesta estensione (18-25 mq) destinate a residenza temporanea a carattere turistico. Un tema che, a causa dell’esiguità della metratura a disposizione, ha comportato un’accurata messa a punto dei programmi funzionali e l’adozione di strategie di uso dello spazio che non tralasciassero nulla. Grande importanza è stata dedicata inoltre allo studio dei metodi e tempi della costruzione, uso razionale dei materiali e delle risorse naturali, affinché gli edifici avessero la minor impronta ecologica possibile. Sono stati fatti anche degli studi riguardanti l’aspetto prettamente estetico, le forme e i materiali delle costruzioni tradizionali locali, come richiesto dal bando comunale, affinché i nuovi edifici non risultassero completamente slegati dal tessuto architettonico esistente.

Studi compositivi e distributivi del modulo abitativo 42


Pianta

Sezione A-A

Simulazione delle fasi di costruzione 43


Sezione B-B

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Le case del campeggio rappresentano un modo alternativo di interpretare il concetto di casa modulare e pre-fabbricata, introducendo elementi preparati off-site che si possono adattare alla diversa morfologia del terreno e pronti anche per essere assemblati e de-assemblati per un futuro riutilizzo in un altro luogo. Questa virtuale capacitĂ di disassemblaggio/ riassemblaggio pone davanti a sĂŠ un potenziale scenario di riutilizzo totale del materiale da costruzione, garantendo la sostenibilitĂ finanziaria ed ecologica. Concept di inserimento del bungalow nel contesto naturale

Particolari costruttivi dell’elemento autoportante per la costruzione delle pareti. Sezione Parete

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Pilastro 15 x 15 cm


Alcune delle fasi della realizzazione del modello

Il modello in scala 1:20 in legno di balsa realizzato per la mostra a Darfo Boario Terme. 46


Schizzi: appunti di viaggio 2010 | 2012 | 2013

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Enrico Bocconi Azadinho Tel: +39 3291270888 Email: bocconi.azadinho@libero.it Skype: enrico_bocconi_azadinho http://issuu.com/enricobocconiazadinho/docs/portfolio_ita


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