newsletter n. 02 / anno 2019
A cura di Umberto Margiotta
Generative Education
Nuove frontiere per la scuola del XXI secolo Umberto Margiotta
C
on il Rapporto UNESCO Learning: the treasure within (1996) Jacques Delors affidava alla scuola del XXI secolo il compito di promuovere quattro tipi fondamentali di apprendimento, tra loro interconnessi, definendoli come i quattro pilastri sui quali basare l’azione educativa: 1. Imparare a conoscere; 2. Imparare a fare; 3. Imparare ad essere, 4. Imparare a vivere insieme. A quasi venticinque anni di distanza, possiamo considerare ormai radicate le idee prospettate per l’azione educativa da Delors, anche se alto si é fatto il rischio della segmentazione e della frammentazione nelle diverse proposte di metodologie, pratiche e ricerche che si sono succedute in questi anni. Dalla prospettiva delle comunità di pratica di Wenger, al Visible learning di Hattie, agli scenari della didattica enattiva, alla flipped classroom, le ultime quattro Riforme della scuola italiana (dal 1996 ad oggi) hanno realizzato un processo di slipping change che obbliga la ricerca educativa a rinominare i pilastri del fare scuola. E, tuttavia, non è solo questione di attualizzare linguaggio e metodi di analisi. Non solo questione di individuare nuovi paradigmi per comprendere i trend evolutivi che concorrono a qualificare apprendimento e formazione nelle nuove generazioni. Per rendere efficace l’azione formativa della scuola, oggi, é necessario incrociare informazioni ed evidenze provenienti da fonti diverse. E ciò obbliga ad elaborare e disporre non solo di nuove visioni, ma anche di politiche capaci di anticipare i cambiamenti futuri nell’apprendimento e nella formazione.
1. Basi allargate della conoscenza. I Musei costituiscono l’emblema di questa trasformazione. Essi ormai vengono considerati come dei Learning Hubs. Entro il 2020 i musei diventeranno degli spazi vibranti di sperimentazione delle nuove vie di accesso alle loro collezioni, e soprattutto come degli spazi di apprendimento arricchito per tutte le età. Attraverso esperienze immersive e nuove tecnologie sensoriali essi forniranno il modo per integrare storia e scienza, emozione e visione, empatia e collaborazione. 2. Produrre apprendimenti significativi. Ci si propone di promuovere una calibrazione cognitiva nelle classi: entro il 2020 gli studenti che frequenteranno le scuole migliori saranno identificati da un profilo cognitivo che ispirare i singoli piani di apprendimento. Nondimento questo orientamento accrescerà le disparità sociali tra scuola e scuola. 3. Tassonomia di Bloom rivisitata. La chiave del successo formativo sarà data dalla padronanza: dunque apprendimento cooperativo peer to peer. Gli studenti impareranno l’uno dall’altro attraverso esperienze di project-based learning e la collaborazione nello studio. Grazie alle tecnologie didattiche le esperienze di collaborazione non saranno isolate o limitate alle singole classi o scuole o paesi. 4. Cittadinanza digitale. Tutta la cultura scolastica (libri di testo, manualistica, azione didattica) tenderà ormai a transitare dal contenuto (come focus privilegiato dell’apprendimento) allo sviluppo delle connessioni cognitive e conoscitive tra aree diverse del sapere e della vita.
I Top Ten dell’educazione nel mondo Verso cosa si stanno orientando i sistemi scolastici e formativi nel mondo? È sufficiente scorrere la lista che riportiamo di seguito per comprendere quanto lavoro abbiano da sviluppare e quante trasformazioni nel nostro usale approccio ai problemi educativi dobbiamo affrontare.
5. Personalizzazione degli apprendimenti. Le idee di padronanza negli apprendimenti e di alfabetizzazione abbandonano progressivamente e in modo deciso i confini disciplinari per focalizzarsi 1