Portfolio - Enrico Lanfredini

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FOGLI DI ARCHITETTURA

Enrico Lanfredini

cv // portfolio 2013-2020


01. Fogli di Architettura 1.1 Fin dove si vede 1.2 Continuum 1.3 Area del Mercatale 1.4 Sala per degustazione 1.5 SHS


Collaborazioni

Michael Kaplan, Fabio Gnassi Valeria Fruzzetti, Giulia Miniaci


Enrico Lanfredini Firenze, Italia +39 392 9389109 02.03.1994



1.1 Fin dove si vede

Viabizzuno headquarters Bentivoglio (BO) Tesi di laurea 2020

Viaggiando nelle periferie della valle padana è difficile non sentirsi stranieri. Appena fuori dalle città finisci in un paesaggio anonimo che per trasformarsi in industria ha furiosamente svenduto se stesso. Al mattino in queste pianure la luce è completamente assorbita dai colori del suolo. C’è un vapore azzurrino che fa svanire le distanze, e oltre un certo raggio si capisce che le cose sono là, disperse nello spazio. Ciò che più di tutto sorprende è questo nuovo genere di campagne, dove si respira un’aria di emarginazione urbana. Qualcosa che assomiglia all’attraversamento di una specie di deserto di solitudine, che però è anche la vita normale di tutti i giorni. Ogni momento in avanti è spazio vuoto, riempito da un numero sconfinato di cartelli pubblicitari, da nomi di località inesistenti e da molto cielo, un cielo larghissimo sopra la distesa di appezzamenti a rettangolo, tagliati da fossi e ampie carreggiate. Interminabili rettifili ad alta velocità di scorrimento mettono in comunicazione le principali città emiliane, mentre tutto intorno piatte campagne, case, alberi e campanili affiorano, molto bassi sul fondo, lontani e dispersi nello spazio. L’autostrada Bologna-Padova è una marea di traffico pesante, rumore di camion che passano e aria che vibra. Una costellazione di fabbriche e capannoni industriali. Nella grigia giungla di cemento dell’area produttiva Castello-Bentivoglio, a pochi chilometri a nord di Bologna, la nuova fabbrica esprime il linguaggio dell’architettura rurale. Il padiglione produttivo, insieme al centro ricerca, lo showroom e il teatro disegnano una corte intorno alla quale si articola e si distribuisce l’intero sistema, diffidente verso ciò che esternamente lo circonda. La torre, insieme a un filare di pioppi cipressini trasforma per un istante l’interminabile autostrada in una qualunque strada di campagna.

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Fogli di Architettura


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Esploso assonometrico


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Via Romagnoli


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Dall’autostrada




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Maquette di progetto


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Padiglione produttivo


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Dettaglio costruttivo


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Pattern dei materiali


1.2 Continuum

Un luogo di culto per il giardino delle rose Firenze (FI) Laboratorio di Progettazione dell’Architettura II 2019

La posizione dell’area ai margini del giardino delle rose, appena al di sotto della strada principale, ha influito sulle scelte generali del progetto; esso avrebbe messo in atto una serie di relazioni tra i terrazzamenti naturali, il parco circostante, e la cinta muraria ben visibile del forte belvedere. Il primo atto è stato il disegno di un podio, solido sostegno per la nuova cappella, e palco per godere della vista della città. Il basamento si innesta a culmine dei terrazzamenti e preclude da lontano la vista della fabbrica, facendone soltanto percepire la presenza. Quel che ha dato forma alla nuova cappella è il muro in cemento stratificato, un recinto che porta con sé i significati di protezione e identificazione del luogo, e la copertura che chiude la parte di quel luogo destinata all’aula sacra. Una torre si erge da esso, continuum visivo della linea fortificata poco distante, di cui anche il materiale utilizzato vuole essere un richiamo. Il muro si fa basamento, ultimo terrazzamento di un sistema già scritto. Partendo controterra e innestandosi con il podio, racchiude tutti i diversi ambiti dell’edificio, in parte aperto e in parte coperto, costituendo esso stesso il luogo sacro. Il nartece funge da ambiente di transizione, uno spazio freddo che anticipa l’aula vera a propria; qui il muro, in diretto contatto con il terreno, si fa solido contenitore, e permette alla natura di infiltrarsi nell’architettura. Una vasca d’acqua, richiamo profano alla fonte battesimale, corre continua alla base del muro, mentre una sola finestra permette di traguardare il giardino esterno. L’aula si presenta spoglia al visitatore. La grande vetrata nobilita questo spazio, conferendo con la sua opacità un senso di astrazione. Infine la luce. Potente presenza nell’aula, e linea sottile nel nartece, sottolinea la molteplicità degli ambienti, differenziandoli. Una porta conduce all’esterno, il recinto continua, delimitando questa volta un giardino protetto, incassato nel lieve declivio della collina. Nella pavimentazione del podio l’occhio collega, raccorda, perimetra, distinguendo vari ambiti, di sosta e di passaggio. La seduta, sistemata in prossimità dell’ingresso, permette ai visitatori di godere dello spettacolo.

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Fogli di Architettura


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Schizzo


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Profilo est, planimetria


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Maquette di progetto


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Nartece


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Aula sacra


1.3 Area del Mercatale

Riqualificazione della Piazza del Mercatale Urbino (PU) Concorso Internazionale di idee 2019

Il Mercatale a oggi si presenta come un corpo estraneo agli occhi della città, quello che doveva esserne un’estensione e il primo punto di accoglienza per chi vi giunge adesso si ritrova completamente privo della sua identità. Gran parte della sua superficie è occupata da parcheggi e da un invasivo traffico carrabile lo attraversa quotidianamente isolandolo dal resto della città. La loro presenza esclude quella delle persone, per questo quello che potenzialmente potrebbe essere il centro della città oggi viene dimenticato dai cittadini, e la sua natura originaria appare alterata. Al momento la piazza non esiste, non esiste alcun luogo di aggregazione nel quale cittadini e turisti possano stare. Il primo passo del progetto prende in considerazione la riorganizzazione della viabilità. Un’altra criticità del sito è la disgregazione dei percorsi che hanno origine nel Mercatale, come l’ingresso alla città da Porta Valbona, l’ingresso alla Rampa di Francesco di Giorgio, l’ingresso alla Data, i camminamenti che portano alla Facoltà di Giurisprudenza e ai collegi, e anche l’ingresso al Parco delle Vigne, un luogo dall’altissimo valore paesaggistico e fin da sempre considerato parte integrante della città. Quest’ultimo collegamento al momento è pressoché inesistente e di conseguenza l’intero Parco delle Vigne risulta essere escluso dalla vita della città, una esclusione che viene rafforzata anche dalla mancanza di zone attrezzate all’interno del parco, che potrebbero rappresentare luoghi di interesse. Il progetto ha come obiettivo quello di risolvere queste problematiche e di ridare alla città di Urbino un luogo che da sempre le appartiene.

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Fogli di Architettura


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Planimetria


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Planimetria


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Fermata degli autobus


1.4 Sala per degustazione

Wine shop San Gimignano (SI) Progetto realizzato 2018

L’intervento descritto ricade a Pancole, sobborgo medievale sito a pochi chilometri da San Gimignano, e prende forma dalla necessità della committenza di convertire un piccolo fabbricato isolato all’interno della proprietà in sala degustazione. La Fattoria di Pancole, contraddistinta dalla sua posizione dominante lungo la via Francigena, assolve al ruolo di azienda agrituristica e vinicola, specializzandosi nella produzione delle più prestigiose denominazioni DOCG, DOC e Supertuscans. Il progetto si concentra nella revisione degli interni di uno spazio ridotto, che si rivela però punto nevralgico all’interno del complesso, grazie alla sua posizione e conformazione rispetto al sistema fattoria. La conversione del fabbricato in luogo simbolo di collettività lo definisce foyer per l’intero organismo. La disposizione interna viene organizzata con la costruzione di un’unica parete, necessaria a distinguere l’ambiente pubblico da quello privato, nel quale viene sistemata una cucina minima. L’esigenza di poter presentare vivande e accogliere ospiti determina gerarchie spaziali all’interno della sala. La disposizione del bancone delimita una porzione di spazio interno separata dalla parte principale, dove invece si sistemano i tavoli, sedute e viene realizzata su disegno, sfruttando uno spazio di risulta, una vetrina per esporre le migliori etichette dell’azienda.

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Fogli di Architettura


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Planimetria


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Assonometria volumetrica, dall’esterno


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Vetrina


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Bancone espositore


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Dettaglio del bancone


1.4 SHS

Social housing a Stia Pratovecchio Stia (AR) Laboratorio di Progettazione Ambientale 2017

L’intervento in oggetto ricade a Pratovecchio-Stia, neo-comune di 5,918 abitanti della provincia di Arezzo, nato dalla recente unione dei due comuni toscani. Dato che la nuova sede comunale è stata posizionata, a seguito di un recente adeguamento sismico, nelle ex Scuole Elementari, l’amministrazione comunale, forte della possibilità di usufruire di importanti fondi regionali garantiti dalla presenza di una sede strategica delle Poste Italiane, ha deciso di rifunzionalizzare lo stabile ex sede municipale di Stia. L’ipotesi progettuale si basa su di un’ipotetica domanda di edilizia residenziale sociale da parte della pubblica amministrazione, a fronte di un concreto adeguamento sismico, del ricollocamento della precedente sede Postale e del conseguente indirizzo pubblico dell’intero piano terra. Sin dal primo studio in cantiere fu chiaro che il rafforzamento dei caratteri architettonici del fabbricato sarebbe stato il segreto per la soluzione del progetto. L’ipotesi, a questo punto, si realizza in quattro macro interventi che da soli riescono a fortificare l’immagine di un’architettura fulcro dell’intera zona: - La demolizione, e la ricostruzione, dell’intero piano attico permettono una regolarizzazione del prospetto oltre ad una maggiore superficie destinata agli appartamenti. - La costruzione di un totem, nuovo ed unico connettivo verticale, garantisce una necessaria visibilità oltre ad un punto di vista privilegiato sull’intera vallata. - La riproposizione del portico nei diversi piani, concepito come ballatoio in equilibrio tra la sfera dell’intimità domestica e quella della rappresentatività collettiva, dona carattere. - La regolarizzazione del lotto esistente, volta alla creazione di una nuova piazza, promette collettività. La costruzione, pertanto, non risulterà anonima o definita soltanto da scatti verticali, ma si individuerà essa stessa come simbolo di un paese ritrovato.

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Fogli di Architettura


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Prima


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Dopo



Autorizzazione all’utilizzo dei dati sensibili secondo le vigenti normative in materia di privacy (art. 13, D.Lgs. 196/03).


Più volte ho scherzato sul fatto di essere nato a diciannove anni. Dalla leggerezza di inizio percorso, alla totale dedizione per ciascun lavoro, il viaggio verso l’Architettura è senza dubbio il più memorabile tra i vari intrapresi. C’è la presa di coscienza, la fatica per gli esami, la passione smisurata.

lanfredinienrico@gmail.com linkedin. Enrico Lanfredini skype. Enrico Lanfredini instagram. enricolanfredini


esperienza

luglio 2019 collaboratore Bottega 17, Firenze //www.bottega17.com/

mostre

febbraio // giugno 2019 collaboratore OPPS architettura, Firenze //www.oppsarchitettura.com/

22 luglio 2016 “Trenopolis. Una città per 50.000 abitanti.” Prof. Carlo Terpolilli maggio 2020 “OnePhotoChallenge” Architizer Menzione tra i 100 finalisti

giugno 2018 // gennaio 2019 tirocinante e collaboratore Arrigoni Architetti, Viareggio //www.laboratorioarrigoni.com/ accademia

settembre 2019 // in corso collaboratore alla didattica Università degli Studi di Firenze, DIDA Scuola di Architettura Lab. di Progettazione dell’Arch. 5 Prof. Fabrizio FV Arrigoni

formazione giugno 2020, a.a. 2018 // 2019 laurea magistrale in Architettura 110/110 e lode Università degli Studi di Firenze, DIDA Scuola di Architettura “Fin dove si vede. Nei luoghi dove è originaria la malinconia.” relatore. Prof. Fabrizio FV Arrigoni correlatore. Prof. Giovanni Cardinale settembre 2013 // giugno 2018 corso di laurea magistrale a ciclo unico Università degli Studi di Firenze, DIDA Scuola di Architettura settembre 2008 // luglio 2013 diploma di maturità 78/100 Liceo Scientifico Alessandro Volta Colle val d’Elsa

gennaio 2020 “Confine” Photo Contest, ADG 2019 //www.adgphotocontest.org/

workshop

3 // 5 aprile 2018 “Beyound the Boundary. Una piazza a Magliano in Toscana” Kent State University, Firenze

concorsi

agosto 2018 “Area del Mercatale” Concorso Internazionale di idee Piazza del Mercatale, Urbino giugno 2019 “Nuovo plesso scolastico a Matelica” Scuola primaria “Mario Lodi” a Matelica OPPS architettura

competenze so. Mac OS X, Windows 10 2d. AutoCAD 3d. Cinema4D, Rhinoceros rendering. Corona Render, Vray BIM. Archicad, Revit grafica. Illustrator, InDesign, Photoshop video. After Effects, PremierePro stampa3d. Ultimaker Cura lingue

italiano. madrelingua inglese. B1 tedesco. A2


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