LIRICHE SCIENTIFICHE (progetto Calvino)

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L A B O R A T O R I O

I N T E R S E Z I O N I

LIRICHE

SCIENTIFICHE

UNA STORIA DI SCIENZA + POESIA + ARTE A SCUOLA


P R O G E T T O

C A L V I N O


Sulle orme di Italo Calvino: l’ibridazione tra linguaggio scientifico e letterario Questa è una vocazione profonda della letteratura italiana che passa da Dante a Galileo: l'opera letteraria come mappa del mondo e dello scibile, lo scrivere mosso da una spinta conoscitiva che è ora teologica ora speculativa ora stregonesca ora enciclopedica ora di filosofia naturale ora di osservazione trasfigurante e visionaria. Italo Calvino Classi e docenti coinvolti Classe III 2.0 secondaria 1 grado "Carlo Pepoli", Bologna

Classe II 2.0 secondaria 1 grado "Enrico Fermi", I.C. Rubiera (Reggio Emilia)

Docente di Italiano: professor Gabriele Benassi

Docente di Scienze e Matematica: professoressa Ilenia Melli Docente di Arte e Immagine: professor Enrico Marani

Attività didattiche previste Se la scienza e la filosofia naturale sono la vocazione profonda della letteratura italiana per Calvino, noi proponiamo con questo progetto un percorso che segua questo pensiero, come si seguono delle tracce di animali selvatici in un bosco. All’interno delle ore di Scienze della classe II i ragazzi hanno studiato gli apparati del corpo umano, dando particolare rilievo a frasi, linguaggi e concetti scientifici e sviluppando la rappresentazione anatomica del corpo, esperienza che descriveremo in un altro e-book. Detti linguaggi e concetti legati alla scienza, selezionati dai ragazzi di II, sono stati raccolti e ordinati in un insieme finalizzato a generare una trasposizione in un contesto letterario. Gli studenti di III hanno ricevuto questo insieme di frasi, vocaboli e definizioni di chiara matrice scientifica in un puzzle di pensieri sconnessi e hanno decodificato e riassemblato questo caos lessicale secondo una prospettiva diversa, letteraria, o per esser precisi poetica. Ne sono nate poesie “digestive” e “scheletriche”. Vocaboli e termini specifici, oltre a concetti e definizioni inerenti la fisiologia del corpo umano sono stati il terreno fertile per creare queste poesie. Una volta realizzati, i testi poetici sono stati poi illustrati dagli studenti di II. Ne è nato questo librettino che è parte di un progetto didattico più ampio, il “Progetto Calvino”, primo passo di un'esperienza didattica denominata “ Laboratorio intersezioni” nata all'interno del Servizio Marconi T.S.I. Di Bologna. Ilenia Melli Gabriele Benassi Enrico Marani

anno scolastico 2016 -2017



POESIE

DIGESTIVE


NATALE IN MALATTIA L’altro giorno sono andata al mare

La poesia è finita

con il mio molare

tanti auguri per la vita

mi faceva tanto male

Arrivederci alla prossima poesia,

e sono andata all’ospedale

buon Natale in malattia!

Mi hanno dato delle medicine per fornirmi di proteine il dolore mi sparì perchè il molare mi guarì Il Natale era arrivato e tanti dolci aveva portato Mangiai biscotti a forma d’abete ma mi venne il diabete Il dottore mi iniettò dell’insulina e una gran dose di vitamina ho mangiato con tanta energia che mi venne la celiachia Mi sono alzata con tanta forza ma son caduta un’altra volta Il diaframma si schiacciò ambarabacicci bolò!

Giulia Molinari e Alessandra Masci


Martina De Prisco Andrea Onfiani Jassica Barnieh


RAP di BOLO L’acido corrode come il tempo delle ore non restare perchè continui a sanguinare ieri l’altro mi si è staccato lo smalto dal dente il mio dentista è proprio un demente. Arrivare, sedermi, aprire la bocca far uscire la lingua è quello che mi tocca. Malattia senza origine confermata, ho una storia lunga e avvincente la storia del dente. A rappare e ad urlare non ho tempo per mangiare ingoiare vitamine e proteine è una sfida senza fine.

Jacopo Nucci, Francesco Cacciatore, Claudia Guzzardi


Valentina Messone Chiara Gibertini Henry Tetteh


MAFIA, FINIAMOLA QUI Sangue che scorre nelle strade come un pugno nello stomaco per tutto questo male dilagato forte, vivo, potente. Mafia, distruggitrice di tessuti sociali, che come carie si insidia nei denti, come la mafia nelle regioni. Truffatori digeriscono, masticano soldi come fossero carboidrati e proteine Male puro, un collegamento di scheletri, come un piloro che ci unisce maleficamente insieme. Morte, finiamola cosĂŹ, prima di decollare fino a qui. Sofia Bonavita, Ludovica Perucelli, Vittoria Sciarretta


Elena Sighinolfi Simone Rapaggi Katia Righi


AD ALEPPO Una decisione incisiva per la società triturare con i denti l’odio che saliva Estirpare quella carie di malvagità trasformare amore e gioia in sostanze vitali Le lingue di sabbia che ci dividono non devono assorbire le nostre energie Ma devono darci la forza di continuare. Salviamo Aleppo prima che l’acido la corroda fino in fondo Beatrice Campolmi, Alessandra RImondini, Sofia Elena Faieta


Giada Cavalli Luca Vincenzi Martina Tarsia


VITA DI UNO SPUTO Uno sputo sulle scale saliva gli scalini di quella casa di Bolo, sceso dalle labbra scoscese. All’esterno la casa sembrava brutta ma all’interno piena di pregiati tessuti Purtroppo i tessuti erano spesso combinati in acidi arazzi. A cena lo suto mangiò pasta con tonno, poichè piena di carboidrati. Dopo mangiato si coricò, usando la lingua come coperta. I denti erano le pareti della sua stanza. Si addormentò, compiaciuto della sua nuova casa

Giuseppe Marchi, Samuele Venturi, Dustin Meer


Giada Cavalli Luca Vincenzi Martina Tarsia


PER I VILLI DI BOLO La malattia del mio cuore la curo cantando una canzone che mi toglie ogni dolore. Ieri ti ho visto tra i villi di Bolo e la forza è ritornata Il sangue scorre nelle vene e gli organi in vita tiene hai sfamato la voglia del mio stomaco e delle mie labbra ti sei appropriata. Avevi addosso il tuo solito profumo col mio naso non ho piĂš sentito l’odore di fumo. Colorata come sempre, le mie iridi ti hanno notata tra la gente ora che ti ho trovata, pizza mia amata.

Noemi Carati, Giulia Schiassi, Chrystel Tolentino


Ludovica Gatti Simone Panari Genevive Siaw


IL CALCIO

questione di secondi,

Goal.

poi l’arbitro si rialza

Grassi ha segnato.

Fischio iniziale

e si continua a giocare.

E’ una ferita profonda

qualche sputo sul campo.

Il calcio è così,

da cui sgorga sangue.

Brutto intervento

strano,

Ora tocca alle piastrine

ed è subito fallo.

come il percorso dell’intestino nella pancia.

chiudere la ferita

I giocatori diventano acidi

Primo tiro, il portiere para.

ma non hanno tempo.

le loro labbra scandiscono

Sembra come una parete

L’arbitro, con la poca aria rimasta nei polmoni,

parole indicibili.

invisibile agli occhi di tutti.

fischia tre volte.

Quell’arbitro di bolo

La difesa immunitaria

Fine!

con forse qualche chilo di troppo

amministra il gioco.

Ora i perdenti

non sa gestire la situazione;

Lancio lungo

dovranno digerire

il suo cuore batte forte,

verso la punta;

l’amara sconfitta.

troppo forte.

la formazione ora è una lingua

Gli zuccheri mancano

di fuoco

e i grassi abbondano

pronta ad affondare i suoi incisivi

Francesco Fuligni, Giovanni Cozzolino,

e presto sviene.

nella porta avversaria.

Gabriel Palombarini

Panico,

Tiro.


Matteo Coppa Filippo Giordano


SOLO BUFALE Acidi siamo diventati puntiamo alle trachee in una metodica masticazione dei tessuti soggettivi dei nostri io trasformiamo i social in carie, appendici dell’imbecillità umana. Falsità lasciate ai tubi digerenti si mescolano al sangue che scorre nelle vene, non espulse dall’ano rimangono in circolo corrodendo come succhi pancreatici la realtà. Non c’è assorbimento nei villi della consapevolezza e tutto rimane sul diaframma del possibile. Abbiamo bisogno di una lenta digestione per trovare la radice dell’identità per espellere i residui non digeribili che triturano a trentadue denti la realtà. Torniamo ad essere papille gustative o ci uccideranno per mancanza d’aria Gabriele Benassi


Valentina Messone Chiara Gibertini Henry Tetteh



POESIE

SCHELETRICHE


MUSICA IN OSSA Il nostro corpo è uno strumento, il suono che ci diversifica, l’armonia che ci riunisce. Fin da bambini lei ci purifica e con i suoi colori ci completa e ci finisce. I leggii come le fontanelle danno vita alle cose più belle, le note con i legamenti sono unite come in denti, l’archetto e il violino il femore e il bacino. E ora passiamo di qua trallallero trallallà. Avete mai suonato il pianoforte? In posizioni contorte? Avete mai visto i martelletti? Non quelli del pianoforte, quelli degli orecchi Conoscete la clavicola? Ah no, è il clavicembalo Questa filastrocca sapete chi l’ha detta? L’ha detta Omero al Radio… Ah no, alla Radio Sofia Bonavita , Victoria Giannini , Sofia Riahi , Maria Giustina Caringella


Elena Sighinolfi Katia Righi Henry Tetteh


LA GABBIA DELL'AMORE E senza amore nulla ebbe più senso. La gabbia toracica vuota, è un continuo tormento; solo la solitudine urla come una radio, in questo momento. Tutte le ossa si stanno sgretolando la tua assenza mi sta divorando. Le vertebre si sono incrinate e ora non resta che pregare di avere più cartilagine. La colonna vertebrale non sorregge il mio dolore e nel tentativo di creare uno scudo, lo scheletro mi sta abbandonando. Un pensiero profondo un’emozione forte senza l’amore c’è solo morte.

Noemi Carati, Ludovica Perucelli, Irene Trezza


Cecilia Casini Daniele Esposito Francesco Russo


SELFIE BACINO Selfie, bacino fratture che arrivano da vicino tu non te ne accorgi, ma la società è formata da scheletri che ti colpiscono dall’esterno I loro sentimenti rinchiusi nella gabbia toracica non riescono ad uscire I nostri sentimenti fragili come la cartilagine, si piegano come in una scoliosi. Scappola! Rotula da loro! che mettono le tue fragilità alla radio. La loro rabbia fa un rumore che ti arriva sotto forma di tumore. Riscatto, scoliosi che si trasforma in spina dorsale che ti sostiene, ti sostieni e ti rialzi. Beatrice Campolmi, Giulia Molinari, Crystel Tolentino


Rebecca Amendola Francesco Tavoni Laura Oleari


COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale che sostiene il mondo è ormai in condizioni precarie. Ora, che noi ragazzi stiamo diventando grandi, abbiamo il compito di cambiare la situazione. Il bacino di risorse mondiali si sta esaurendo non ci saranno mai più fontanelle d’acqua in quanto al contrario del midollo osseo, non sarà presente in ogni vertebra del pianeta. Ascoltando la radio, facilmente, si comprende, come la società stia puntando su di noi, non capendo, che allo stesso tempo, siamo rinchiusi in una grande cassa toracica. Le cartilagini che permettevano alle ossa delle gambe del mondo di rimanere unite, si stanno consumando, prive di sali minerali, ci faranno cadere tutti, non per colpa loro, ma per l’ingenuità dell’essere umano, che le ha rovinate come la propria spina dorsale. Gabriel Palombarini, Giuseppe Marchi, Samuele Venturi


Valentina Messone Chiara Gibertini Henry Tetteh


FALANGETTA piccola donna, dalla lunga gonna occhi connettivi e pieni di vita così non si era mai sentita Falange uomo impegnato col suo apparato di leucemia ammalato ma sempre comunque innamorato Tra i due tessuto connettivo e amore osseinato e un bacino al chiar d’ulna cambiò il suo stato Ma giorni dopo la diafesi brutte notizie portava a Falange poco tempo restava Il midollo di Fanlangetta era l’unica speranza per rompere la mascella del tumore che avanzava una frattura al cuore per saturare la sofferenza... Vittoria Sciarretta , Giulia Schiassi


Cecilia Casini Daniele Esposito Francesco Russo Matteo Coppa


ODISSEA DELLE OSSA La colonna vertebrale della cultura occidentale il cranio della sapienza mentore della coscienza il tessuto connettivo di tradizioni opinioni, contraddizioni arginato nella gabbia toracica di astuzia e multiforme ingegno Il popolo di Omero è ancora il midollo del nostro pensiero.

Francesco Cacciatore , Giovanni Cozzolino , Alessandra Rimondini


Martina De Prisco Andrea Onfiani Jassica Barnieh


APPARATO DELL' AMORE Ragazza di fuoco dentro la gabbia toracica ragazza diabolica ma con anima magnetica mi fa male dentro mi fa male l’osso sei il mio faro in mezzo al mare mosso quando ti penso la mia mente non si ferma e il mio amore sempre più si afferma mi lacero il midollo mi spacco l’osso del collo io lo faccio per te perché di meglio non c’è ti vorrei stare vicino per darti un bacino dammi solo foglio e matita per scrivere la nostra vita Claudia Guzzardi, Alessandra Masci, Jacopo Nucci


Giada Cavalli Luca Vincenzi Martina Tarsia


L A B O R A T O R I O

I N T E R S E Z I O N I

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C A L V I N O

enricotron@gmail.com

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