Era Superba 37

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IL MENSILE GENOVESE A DISTRIBUZIONE GRATUITA

ANNO V n 37 a.c. PIRRI



EDITORIALE È l’alba a Genova, e l’alba a Genova è come qualunque altra, come qualunque altra alba a Genova. Appena girato l’angolo per rientrare a casa, infili la mano in tasca e impugni le chiavi, ma giunto al portone ecco l’amara sorpresa: la serratura è cambiata e tu osservi il mazzo ormai inutile fra le dita, almeno ti avessero avvisato. Rimani lì impalato per ore, convinto che prima o poi arriverà un vicino e finalmente potrai entrare. I condomini arrivano, ma per tutti la stessa sorpresa... Quando finisce una strada c’è chi trivella la montagna per passare oltre, chi non sa più dove andare e chi cerca un sentiero. Io e te abbiamo tanto, impariamo a usarlo. Entreremo nei negozi senza dover vendere e nemmeno comprare, è tanto quel che c’è impariamo a scambiarlo. Io e te che gli antidoti al caos li abbiamo sperimentati tutti, quante volte lo abbiamo scongiurato, accoppiamenti, direzioni di marcia e falsi bisogni, obesi di senso e ubriachi di sogni. Io e te vittime di un castello troppo bello per assistere al crollo, ci volteremo codardi, sentiremo solo il rumore. Qualcuno verrà a dirci come ricominciare e fidarsi ci sembrerà la cosa migliore da fare. Con un bicchiere vuoto in mano e un oceano intero davanti, ci troveremo là dove finisce la strada e comincia il sentiero. Con affetto, Gabriele Serpe

SOTTO LA LENTE

la racco lta differenziata. quella vera

A VOXE DE ZENA

il peso dell'impercepibile libreria falso demetrio vicoli: incubatore d'imprese macchina del tempo a genova c'è vento a spasso per zena la nave scuo la garanventa

di tutto un po'

lettere dalla luna siviglia. carattere andaluso nice 2 meet u english o landa, marijuana per residenti vino veritas liberamente

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il caffè degli artisti i viaggi di jude noi contro loro il lemming a genova il banditore

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varie ed eventuali lista distribuzione parla come mangi agenda EDITORE Associazione Culturale Pirri DIRETTORE Gabriele Serpe AMMINISTRAZIONE Manuela Stella, Marco Brancato GRAFICA E IMPAGINAZIONE Constanza Rojas COPERTINA Gianluca Sturmann FOTO Daniele Orlandi, Diego Arbore REDAZIONE Manuela Stella, Matteo Quadrone, Claudia Baghino, Marta Traverso, Adriana Morando HANNO COLLABORATO Michela Alibrandi, Gianni Martini, Gigi Picetti, Sergio Alemanno, Gianluca Nicosia, Daniele Canepa, Francesco Cascione COLLABORAZIONE ARTISTICA Emiliano Bruzzone, Valentina Sciutti, Antonio Clemente COMMERCIALE Annalisa Serpe (commerciale@erasuperba.it) STAMPA Tipografia Meca CONTATTI www.erasuperba.it 0103010352 redazione@erasuperba.it Autorizzazione tribunale di Genova registro stampa n 22/08

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sotto la lente

La "raccolta differenziata", quella vera

IL PROGETTO PILOTA DI SESTRI PONENTE E PONTEDECIMO

di matteo quadrone

Fotografia di Daniele Orlandi

Quattro anni fa, il 30 aprile 2008, con una delibera di giunta veniva adottato il Protocollo d’Intesa siglato tra l’Amministrazione Comunale e le associazioni Amici del Chiaravagna, Italia Nostra e Legambiente Liguria per il “monitoraggio della progettazione, conduzione e finalizzazione del Progetto di Raccolta differenziata di tipo domiciliato già realizzato o da realizzarsi nei Municipi 6 (Medio Ponente) e 5 (Valpolcevera) nel 2007/2008”. Il famoso “progetto pilota” – così denominato perché avrebbe dovuto rappresentare l’apripista di un nuovo modello di gestione del ciclo dei rifiuti a Genova – era partito da meno di un mese (il 28 marzo 2008) nel quartiere di Pontedecimo (progetto di

Amiu) e sarebbe stato avviato da lì a breve (26 maggio 2008) nel quartiere di Sestri Ponente (progetto voluto dalle associazioni). Premessa: alla fine del 2007, Genova, contrariamente al resto delle città del nord Italia, era immobilizzata al di sotto di un imbarazzante 15% di raccolta differenziata (RD). Secondo i promotori del progetto solo un sistema di raccolta spinto come quello porta a porta avrebbe permesso di recuperare il tempo perduto con innegabili vantaggi di tipo economico sia per le casse comunali sia per quelle di AMIU. Innanzitutto consentendo al Comune di non dover più pagare le penali previste dalla ecotassa regionale e senza dimenticare

altri importanti vantaggi: la diminuzione dei costi della raccolta grazie ai contributi CONAI e il prolungamento della vita operativa della discarica di Scarpino. L’organizzazione della RD - nelle migliori intenzioni poi rimaste tali - doveva essere di tipo cosiddetto domiciliarizzato o porta a porta. Per attuarla Amiu avrebbe dovuto rimuovere i classici cassonetti e sostituirli con appositi singoli contenitori destinati a ciascuna utenza o se necessario per più utenze (ad esempio in spazi condominiali). Ma a causa delle scelte imposte da Amiu, entrambi i Progetti, che dovevano essere di tipo prevalentemente porta a porta, diventarono in larga parte di prossimità (ovvero con i contenitori di colore


sotto la lente

diverso per ciascuna classe merceologica distribuiti in base alla densità abitativa). Il Progetto di Sestri Ponente e Pontedecimo alla fine del 2009 interessava un totale di 6.783 famiglie, composte da 17.243 cittadini (circa 2,8% della popolazione genovese stimata a 611.171 nel gennaio 2009). A fine del 2009 - in entrambi i quartieri e in base alle stime AMIU - la RD si assesta al 44,3 %, come media annuale, contro il 22%, raggiunto nel frattempo nel resto della città. In pratica, in tempi rapidissimi, il nuovo sistema ha permesso di raddoppiare la percentuale di RD. Con conseguenze notevoli anche in termini economici: nei primi due anni il progetto pilota ha permesso al Comune di risparmiare 44.219 € di ecotasse regionali, mentre il contributo CONAI avrebbe potuto essere pari a 271.763 € se tutte le frazioni fossero state nella prima fascia di qualità. Il contributo che CONAI assegna ai Comuni, a parità di quantità, è commisurato alla presenza, nei diversi materiali raccolti, di frazioni estranee: minore è questa frazione, maggiore è l’entità di contributo CONAI erogato al Comune. «La qualità delle frazioni raccolte è risultata ottima

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per il vetro, buona per l’umido, accettabile per la carta, pessima per la plastica, ma può migliorare con una adeguata comunicazione che riduca i conferimenti sbagliati», sottolineano le associazioni. «Siamo riusciti a dimostrare che è possibile fare una raccolta differenziata di qualità finalizzata al riciclo – spiega Enrico Pignone, Amici del Chiaravagna – Abbiamo chiesto al Comune di individuare, all’interno del nuovo PUC, delle aree da destinare a imprese che si occupano di gestione e trasformazione dei rifiuti perché riteniamo esista la possibilità di sviluppare la filiera del riciclo/riuso dei materiali, in grado di creare anche nuovi posti di lavoro, ma la nostra proposta finora è caduta nel vuoto. Per rilanciare il progetto è necessario tornare alla domiciliariazzazione attraverso l’eliminazione di tutti i grandi cassonetti per l’indifferenziato ancora presenti nell’area e la loro sostituzione con contenitori per utenti singoli e condominiali di dimensioni adeguate» In pratica i contenitori per la RD verrebbero assegnati ad uno o più condomini il cui numero civico è riportato sui contenitori mentre l’individuazione di una figura responsabile (ad esempio l’amministratore del condominio)

a cui riportare anomalie e “benemerenze” evidenziate dagli operatori AMIU, renderebbe maggiormente affidabile la gestione responsabile “a cura” di tale gruppo di utenza. «il condominio che conferisce meno scarti indifferenziati, paga una TIA scontata, chi conferisce più scarti indifferenziati, paga di più – continua Enrico Pignone – in maniera tale da responsabilizzare i cittadini che anche in termini economici otterrebbero dei benefici da una RD eseguita a regola d’arte». Ma purtroppo la situazione è ben diversa e a distanza di 4 anni i progetti restano fermi al palo. Un timido tentativo è stato fatto – tra l’altro senza un’adeguata informazione ai cittadini - esportando in altri quartieri la raccolta dell’umido, ma i risultati sono stati insoddisfacenti. Oggi a Genova la raccolta differenziata si attesta al 32% ben al di sotto dei limiti di legge. La nuova amministrazione dovrà assolutamente riprendere le fila di un discorso interrotto troppo bruscamente. «La nostra esperienza rappresenta uno spunto significativo – conclude Enrico Pignone – ora sta alle istituzioni raccogliere il messaggio e provare a ripartire da un progetto colpevolmente troncato a metà».


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La "raccolta differenziata", quella vera

L'ESEMPIO DI BOGLIASCO,

SORI E PIEVE LIGURE “Caro Bogliaschino, ti invito a seguire con grande attenzione le nuove regole per la raccolta differenziata. Il riciclo di frazioni ben differenziate non ci costa nulla e se fatto bene, permette al Comune di ricevere denaro dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Un conferimento sbagliato ci costringe a mandare in discarica l’intero contenuto del cassonetto e questo costa al Comune, a tutti i Bogliaschini e anche a te, 90 euro a tonnellata e 17 euro di ecotassa regionale. Sono soldi sottratti all’assistenza agli anziani, alle scuole, alla manutenzione dei marciapiedi. Grazie per la collaborazione. Il sindaco, Luca Pastorino.” A marzo i comuni di Bogliasco, Sori e Pieve Ligure hanno dato una svolta decisiva alla politica di gestione dei rifiuti. Sono spariti dalle strade i classici cassonetti verdi della spazzatura e sono rimasti solo quelli per la raccolta differenziata, mentre il rifiuto indifferenziato, che il cittadino deve dividere in frazione organica e secco residuo, viene raccolto porta a porta da una ditta incaricata. Ma che cosa è la

frazione organica e che cosa è il secco residuo? Ovviamente il primo compito deve essere informare i cittadini. Ad ognuno di loro è stato consegnato un vademecum da seguire, pena multa salata, per la corretta gestione dei propri rifiuti. Cosa gettare nei contenitori della differenziata e cosa no, come separare nella propria abitazione rifiuti organici e residuo secco e un calendario che ricorda i giorni in cui depositare fuori dalla propria abitazione i sacchetti. A Sori, ad esempio, l’organico viene ritirato il lunedì e venerdì (anche il mercoledì nei mesi estivi) e il secco residuo il mercoledì (anche il sabato nei mesi estivi). Certo, non sono mancati i problemi. I cittadini si sono lamentati per i ritardi della raccolta e il conseguente accumulo dei sacchetti (qualche volta abbandonati nei giorni sbagliati…). Inoltre, poco tempo fa, sia Amiu che lo stesso Comune di Bogliasco, hanno sporto denuncia contro ignoti per arginare le iniziative di alcuni “furbetti” che, pur di evitarsi l’insopportabile fatica di separare

di gabriele serpe i rifiuti e lasciare i sacchetti sottocasa, preferivano “trasferirsi” nei cassonetti della vicina Genova. Ma ci sono anche i primi dati, anche se si tratta di anteprime non ufficiali: a due mesi dall’introduzione del sistema porta a porta, la raccolta differenziata a Bogliasco risulterebbe essere superiore all’80%. Si tratterebbe di un risultato eclatante che costringerebbe l’amministrazione genovese a rimboccarsi le maniche. E’ necessario, però, sottolineare anche un aspetto certamente meno positivo, ovvero che (si tratta sempre di dati non ufficiali) l’intera produzione di rifiuti sarebbe diminuita del 40%. Colpa della crisi, le famiglie di Bogliasco producono meno rifiuti? Bisognerebbe andare a chiederlo ai cassonetti di Nervi… Quest’ultimo punto non farebbe altro che confermare quanto non sia facile dall’oggi al domani rivoluzionare le abitudini delle persone e quanto non bastino le leggi da sole per migliorare la nostra società. I protagonisti di un cambiamento, volenti o nolenti, sono sempre i cittadini.


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PROTOCOLLO D'INTESA SULLA DIFFERENZIATA

SERVONO

ATTI CONCRETI Lunedì 14 maggio è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Regione Liguria e CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, per la gestione della raccolta differenziata e del recupero dei rifiuti di imballaggio in Liguria. Aldilà degli annunci di rito, l’accordo prevede “il supporto agli Enti locali nello sviluppo di sistemi di raccolta differenziata, l’ottimizzazione del ciclo gestionale delle diverse frazioni di rifiuto da imballaggio recuperabile e trasparenza nei confronti dei cittadini in merito al percorso dei rifiuti differenziati dalla produzione al loro recupero”. Bene, in concreto? «Il Protocollo è un passo importante per le politiche regionali nel settore dei rifiuti - spiega l’Assessore Renata Briano - perché permetterà di creare le condizioni per una piena conoscenza delle informazioni riguardanti il ciclo delle raccolte differenziate e sfatare così certe controproducenti credenze secondo le quali la differenziata una volta raccolta finisce in discarica. Con la pubblicazione di un report annuale sulla effettiva destinazione

a recupero dei materiali raccolti, sarà possibile misurare effettivamente la capacità di intercettazione e trasformazione dei materiali nobili prodotti dai cittadini liguri». Indubbiamente i punti descritti dall’assessore sono da considerarsi un fatto positivo nell’ottica di una maggiore chiarezza nei confronti dei cittadini su un tema ancora oggi vittima di scetticismi ed incertezze. Certo è che non arriverà da questo protocollo la spinta necessaria per un cambiamento significativo e un definitivo passaggio alla raccolta differenziata. «Nell’ambito di questa intesa il CONAI rappresenta la garanzia che tutti i rifiuti di imballaggio, quali acciaio, alluminio, carta, plastica, legno e vetro, provenienti dalla raccolta differenziata, vengano avviati a realtà industriali in grado di trasformarli in materia prima seconda, utilizzabile in nuovi cicli produttivi», afferma Luca Piatto, Responsabile dell’Area Rapporti con il Territorio CONAI. Purtroppo però che in Liguria ad oggi non esistono aziende specializzate nel recupero/riuso

dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e, a quanto ci risulta, neppure vengono promosse iniziative in questa direzione. Inoltre, in occasione della firma del protocollo, Luca Piatto riprende quanto più volte affermato dalle associazioni protagoniste del Progetto Pilota di Sestri Ponente: «Desideriamo sottolineare l’importanza del tema della qualità della raccolta accanto a quello della quantità. Solo raccogliendo materiali di qualità è possibile, infatti, garantire il loro effettivo successivo avvio a riciclo». A nostro parere quello che occorre fare è fornire una corretta e dettagliata informazione ai cittadini in merito alle modalità pratiche da seguire per la gestione dei propri rifiuti (come avvenuto nei Comuni di Bogliasco, Sori e Pieve) e stabilire una volta per tutte un piano concreto per il raggiungimento della quota del 65% di raccolta differenziata prevista dalla legge. Competenze, queste, ad esclusivo appannaggio non della Regione bensì delle amministrazioni comunali.


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EMPATIA DEL DISGUSTO Al momento di andare in macchina (come si usa definire, finché esisterà il cartaceo, la fase di stampa di una testata) non è ancora noto l’esito dei ballottaggi per le elezioni dei sedicenti “comuni” italiani. Ma una previsione ormai è certa: vincerà alla grande il M.A.I. (Movimento Astensionisti Indignati). E sia subito chiaro alle interessate critiche che questa non è l’apologia della rinuncia al voto, ma semmai una libera analisi delle tante motivazioni che la determinano. Perché per far cessare una situazione giudicata negativa non basta stigmatizzarla, bisogna invece eliminare le cause che la producono. E se queste cause invece aumentano per opera di responsabili irresponsabili non tolti di mezzo, anzi promossi ad ulteriori nefandezze, come non sentirsi in empatica condivisione con tanto giustificato disgusto? La cosiddetta antipolitica non è contro la corretta gestione della polis, ma contro QUESTA politica, questo schifoso sistema di farsi legittimare, falsando l’apparente democrazia del plebiscito, per poi aver il potere di fare i propri

comodi, arricchendosi alla faccia della gente. Chi dice “sono tutti uguali” non è qualunquista, i veri qualunquisti sono coloro che col comportamento contraddicono le proprie ideologie dichiarate per raggrumarsi in schieramenti di opposte direzioni apparenti ed invece apparentate nei profitti palesi ed occulti. Quanti collusi con Lusi ci saranno? Non lo sapremo mai, ma non si possono intascare tanti miliardi senza che per lungo tempo nessuno della cosca ci faccia caso: persino un barista si accorge subito se il suo cassiere infila i soldi in tasca anzichè in cassa! E cosa possono pensare i genitori che fanno sacrifici per pagare affitti ed utenze e non hanno più i soldi per far studiare i figli a causa delle esose tasse, mentre un ebete Trota si compra lauree all’estero e un Belsito si accaparra bei siti a sua e a nostra insaputa? Scandali che come punte di iceberg spuntano fuori solo sotto elezioni, perché tutti hanno i loro scheletri nell’armadio, che ora denunciano a vicenda sperando che i propri reati siano mascherati da quelli degli altri. E come fare ad evitare

DI GIGI PIC E T T I

il peso dell'impercepibile

di legalizzare tanti ladri, votando chi decide poi le gerarchie secondo sua convenienza? Con la dichiarata e motivata sfiducia, per dire “not in my name” non a nome mio siete seduti sui troni dell’ intrallazzo. Ho potuto verificare con adeguate “talpe” gli sprechi incredibili sentiti sussurrare in piazze, botteghe, autobus e bar, tra la gente comune anziché in sontuosi palazzi affrescati, ed alcuni investimenti sono veramente tragicomici. Un esempio per tutti: recentemente la Regione Liguria ha stanziato un milione e cinquecentomila euro (tre MILIARDI delle vecchie lire) per migliorare, nel parco del Magra, l’ habitat del ROSPO ULULONE... Chissà che urli di gioia avrà fatto alla notizia il rospo ululone, e che ululati di disappunto da parte dei cittadini che, da razza non protetta, faticano a campare in un habitat devastato da speculazioni inquinanti ed alluvioni mortali! A giochi conclusi poi i tanti trombati dichiareranno eufemisticamente che “si è verificata una momentanea contrazione dell’ elettorato...” Ma ringrazino il loro cielo che finora non c’è stata altra controazione!


a voxe de zena

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Libreria Falso Demetrio il piacere di leggere nei caruggi

di marta traverso

Abbiamo intervistato Ilaria, che qualche mese fa ha aperto in via San Bernardo la libreria “Falso Demetrio”. Un atto che, nel momento di crisi economica e di crisi della lettura in cui ci troviamo, denota senza dubbio un certo coraggio. Cosa porta ad aprire una libreria indipendente in un momento così difficile per l’economia? Non si può stare con le mani in mano: bisogna comunque vivere e provare a fare qualcosa, mandare segnali positivi, impegnarsi per la società e per noi stessi, che ne facciamo parte. Una libreria indipendente non promette grandi guadagni e questo mi sta bene: posso accontentarmi di una vita dignitosa facendo un lavoro che mi piace e che dia un senso alle mie giornate. Qual è la linea aziendale che avete scelto? Su quali testi puntate? Io seleziono i romanzi e gli illustrati, il mio socio si occupa della saggistica. La tendenza è valutare libri che, anche se contemporanei (e magari pesantemente pubblicizzati), abbiano un contenuto e uno stile valido. Ci disinteressiamo completamente ai “casi letterari”, se sono tali solo per la spesa che sta dietro la loro distribuzione. Pensiamo che il nutrimento intellettuale sia molto vicino a quello fisico, deve essere di qualità: nessuno vorrebbe mangiare spazzatura, probabilmente nemmeno leggerla.

Si parla spesso del centro storico per questioni legate al degrado o alle polemiche sulla movida. Ci raccontate la “vostra” via San Bernardo? Via San Bernardo non è una via facilissima, ma nemmeno tanto complicata. Il passaggio è fluido e le persone del quartiere hanno avuto piacere di vedere aprire una libreria, così come i commercianti vicini sono stati lieti e disponibili verso di noi. Ripeto, aprire una libreria è anche una scelta sociale, che investe sulla diffusione della cultura e sul miglioramento del centro storico (da questo deriva anche l’entusiasmo e l’aiuto che stiamo ricevendo). Assistere all’apertura di altri locali che offrano varietà, incoraggiando un aumento del passaggio nella via, sarebbe utile e regalerebbe nuova speranza a tutti. Quali sono iniziative collaterali

che organizzate in libreria? Se qualcuno ha in mente un evento culturale da organizzare o vorrebbe presentare un suo libro, in che modo può rivolgersi a voi? Diamo spazio a chiunque proponga iniziative di tipo culturale: letture di poesie o prosa, rassegne, incontri su svariate tematiche, musica. Cerchiamo di organizzare eventi almeno due volte al mese, anche se ultimamente la media è salita e stiamo offrendo un incontro a settimana. Una volta al mese, tendenzialmente il primo giovedì, ci incontriamo per una lettura collettiva, durante la quale i partecipanti portano un romanzo/saggio da condividere con gli altri, leggendone due o tre pagine. Per contattarci basta passare dalla libreria e mettersi d’accordo, c’è massima apertura e disponibilità da parte nostra, in cambio ci aspettiamo solo serietà.


a voxe de zena

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INCUBATORE

DI IMPRESE CENTRO STORICO: SENZA FONDI, STOP AGLI AIUTI L’Incubatore di imprese del centro storico, attivo dal 1999, favorisce e supporta la creazione di nuove imprese nella città vecchia. E’ gestito in stretta collaborazione dall’ufficio politiche promozione di impresa del Comune di Genova e da Job centre, ma oggi rischia di terminare la sua esperienza a causa del mancato rifinanziamento della legge nazionale (la cosiddetta legge Bersani, “Interventi urgenti per l’economia”) che ne ha reso possibile la nascita. Già a partire dall’ultimo Governo Berlusconi, infatti, da Roma non sono più arrivati soldi. L’Incubatore è riuscito comunque a svolgere il suo ruolo fornendo agevolazioni alle imprese in parte a fondo perduto ed in parte con finanziamenti in sette anni allo 0,5%. In pratica è solo grazie al denaro che lentamente rientra dai finanziamenti passati, se l’incubatore ha portato avanti le sue iniziative. «Nel 2012 raccoglieremo i frutti del lavoro svolto nel 2011 – spiega Claudio Oliva, direttore del Job centre e uno dei protagonisti del Patto per lo sviluppo della Maddalena – ma se quest’anno non seminiamo, a causa della mancanza di fondi, il raccolto nel 2013 sarà misero. In zona maddalena abbiamo ottenuto importanti risultati, da luglio a dicembre 2011 abbiamo favorito l’insediamento di 9 nuove aziende. Mentre negli ultimi anni 14 attività sono state riqualificate». Per quanto riguarda la zona di Prè, l’Incubatore in

di matteo quadrone

Fotografia di Diego Arbore

questi anni ha favorito l’avvio di ben 44 nuove imprese. E non solo. «Due operazioni significative hanno riguardato la riqualificazione dei Truogoli di Santa Brigida e del mercatino di Shangai – ricorda Oliva – oggi purtroppo c’è solo un bando aperto per piazza Sant’Elena». Il problema è che in zona Prè non ci sono più locali pubblici disponibili. Tutti quelli che c’erano sono stati recuperati. «La gran parte dei locali sono in affitto ma vanno adeguati – continua Oliva – sarebbero necessari dei bandi per riqualificare le imprese esistenti ma non ci sono fondi». Gli abitanti, considerato il probabile aumento del transito degli studenti grazie all’apertura delle porte dell’Università e con l’auspicio che anche i turisti vengano invogliati a passare con più frequenza dall’antica via di Prè, chiedono che

venga incentivata la presenza di pubblici esercizi, ovvero bar, ristoranti, ma anche un semplice panificio, oggi ancora un miraggio. «Purtroppo qualsiasi spazio disponibile va appannaggio dei privati per aprire l’ennesimo rivenditore di kebab o phone center – dichiara Ornella Cocorocchio, residente e portavoce dell’associazione La coscienza di Zena – sono numerose anche le sale preghiera ed ora, con l’ennesimo rinvio della moschea, aumenteranno anch’esse. Il problema è che così si restringe il campo per l’insediamento di nuove attività commerciali adeguate all’auspicabile trasformazione del quartiere. Se nel prossimo futuro l’Incubatore non sarà più operativo – conclude Cocorocchio – significa implicitamente che qui non c’è possibilità di sviluppo economico. In pratica equivale alla resa di tutti: istituzioni e cittadini».



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MACCHINA DEL TEMP Maggio 2011 – Lo scandalo di Don Seppia. “Infame”, “Bastardo”, “Vergogna”, “Pedofilo”… sono gli insulti che i detenuti rivolgono a Don Seppia appena giunto nel carcere di Marassi. Lo scandalo gela la Chiesa e le prime indiscrezioni parlano di molestie sessuali su ragazzini oltre a spaccio e consumo di stupefacenti. Il 3 maggio 2012, a un anno di distanza dall’arresto dei carabinieri nella sua abitazione di Sestri, Don Seppia viene condannato a 9 anni e mezzo per violenza su minore (di cui 4 anni, 2 mesi e 20 giorni per violenza sessuale e tentata induzione alla prostituzione minorile, 4 anni e 8 mesi per offerte plurime di droga e a 8 mesi per cessione di cocaina), oltre al pagamento di 28 mila euro. Il pubblico ministero, Stefano Puppo, aveva chiesto la condanna a undici anni e otto mesi. Poco meno di due mesi prima di questa condanna, marzo 2012, la Chiesa riceve un altro presunto colpo alla nuca. Padre Gianluca Depretto, 39 anni, rettore ed economo della scuola cattolica di Cornigliano, è accusato di molestie sessuali su minori e di appropriazione indebita di denaro. Secondo le accuse avrebbe prosciugato i conti dell’Istituto per fini personali, carte di credito, conti di grandi alberghi e acquisti da capogiro. Fatti su cui stanno indagando il pubblico ministero Stefano Puppo e il nucleo di polizia giudiziaria genovese. Maggio 2011 - La Gronda di Genova è una certezza. «Per la prima volta in Italia, grazie al “dibattito pubblico”, i cittadini sono stati coinvolti nella discussione su “come fare meglio” un’opera che cambierà la viabilità della città e l’intera rete autostradale ligure. Con questo strumento è stato realizzato un vero e proprio esperimento di democrazia partecipata». Con queste parole Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, annunciava la realizzazione della Gronda di Genova. Qualche mese dopo, però, arriva una frenata inaspettata: la Valutazione di Impatto Ambienatale (VIA) della Regione Liguria indica alcune criticità riguardanti i piani di bacino delle aree in cui passerebbe la bretella autostradale. Maggio 2012: a un anno di distanza dall’annuncio di Autostrade Marco Doria dichiara: «La Gronda di ponente si farà solo se servirà davvero e se la valutazione di impatto ambientale dirà che è opportuna. […] La realtà può cambiare, sono in corso delle opere che avranno degli effetti positivi sul sistema della mobilità cittadina. Proprio nel ponente cittadino, il cui traffico grava oggi sull’attuale autostrada, ritengo che la realizzazione della strada a mare e i lavori del nodo ferroviario di Genova potrebbero riservare dei binari per una metropolitana di superficie». La partita è ancora aperta.

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DI s e rgio alemanno

A GENOVA c'e' Vento Poco fa al Carmine ho casualmente incontrato una affascinante lettrice di Era Superba che con un altrettanto affascinante sorriso si è congratulata “bontà sua” dei miei scritti… Sono costretto a contraddire la mia opinione di qualche mese fa sul “consenso”, scrissi di avere nostalgia del “dissenso”, che a me piace di più. Però come si fa a non essere felici di un simile consenso… d’altra parte la contraddizione è parte integrante della vita stessa, anzi la vita è una contraddizione! Riscontriamo giornalmente contraddizioni piccole ed enormi, ho letto ad esempio che un lavoratore su tre, già con un lavoro stabile, è costretto ad avere un secondo lavoro… altrimenti non ce la fa. Belin, ma sono dei maghi… ci sono persone, giovani e meno giovani, che aribelin non riescono a trovare in nessun modo il “primo” lavoro… e altri invece riescono ad avere il secondo… ariribelin, alcuni il terzo! Belin… la contraddizione mi sta prendendo la mano… vi prendo per mano… e per un attimo, senza contraddizioni, vi abbraccio!!!


a voxe de zena

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A SPASSO PER ZENA la "nave - scuola"

GARAVENTA

Garaventa, toponimo sconosciuto nella memoria delle giovani generazioni, ma che padri e nonni ricordano ancora con disagio, quello che seguiva la minaccia di essere mandati a sperimentare la rigida educazione della famigerata nave-scuola, se non si tenevano comportamenti corretti. Questa istituzione prende il nome dal suo fondatore, Nicolò Garaventa (Uscio 1848-Genova 1917), insegnante di matematica del Liceo Andrea Doria, appartenente ad una famiglia di filantropi che annoverava, tra gli avi, don Lorenzo, ispiratore delle prime “Scuole della carità”, opere pie che si facevano carico dell’istruzione

dei ragazzi abbandonati alla mercé della strada. Memore del motto del suo antico congiunto “ubi caritas, ibi Deus” (dove c’è la carità, c’è Dio), decise di offrire una chance di vita migliore a tanti poveri orfanelli, a fanciulli di famiglie indigenti, ad adolescenti problematici figli di prostitute o di detenuti: li raccoglieva sulla spianata dell’Acquasola e, parlando loro in dialetto per farsi ben intendere, li convinceva ad aderire alla sua iniziativa ed a frequentare quella primitiva “officina” che aveva sede poco distante, in una specie di catapecchia, fatta di semplici assi di legno. Qui, dal 1° dicembre 1883, i

di adriana morando

ragazzi si riunivano per fare piccoli lavori ma, soprattutto, si impegnavano nell’apprendere un mestiere che avrebbe costituito il passaporto per il reinserimento nella vita sociale. Fu solo nel 1892, in occasione dell’esposizione colombiana, che gli venne offerta una vecchia nave a vela, quale sede per la sua scuola, sede trasferitasi, l’anno successivo, sul brigantino Daino, ribattezzato “Redenzione”, ancorato al Molo Giano, una vecchia nave dismessa dalla Marina Militare Sarda. Fu qui che l’istituzione assunse la vera veste di collegio galleggiante basato sui principi disciplinari e morali della marineria.


a voxe de zena

Contraddistinti da una divisa militare, i giovani garaventini, impegnandosi nello studio e nel lavoro, passavano le loro giornate a bordo, giornate che iniziavano, all’alba, adempiendo al rito dell’alzabandiera con tanto di picchetto e di musica e, alla sera, si concludevano con quello dell’ammaina. Il progetto, inizialmente, suscitò molte perplessità in merito alla validità delle regole educative, ma la tenacia del suo ideatore, che continuava, instancabilmente, a girare nei quartieri più poveri in cerca di nuovi adepti, sempre fedele alla sua filosofia di “prevenire e redimere”, divenne, in seguito, un modello imitato da altri in Italia e all’estero.

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Si stima che siano passati, per i ponti della nave-scuola, dal momento della sua fondazione fino alla sua definitiva chiusura nel 1977, più di dodicimila ragazzi, in un’età compresa tra i 6 e i 17 anni. Nel suo lungo cammino, altre imbarcazioni divennero la casa-rifugio dei giovani. Nel 1904, infatti, i ragazzi vennero trasferiti su una cannoniera in disarmo, il Sebastiano Veniero, che, però, venne affondato sotto il bombardamento inglese del 1941 e i garaventini vennero ridistribuiti nei vari collegi cittadini. Solo nel 1951, fu messo a disposizione un nuovo natante, l’ex posamine Crotone, ormeggiato a Calata Gadda. Da quell’anno la direzione passò a Carlo Peirano,

dopo essere passata ai figli di Garaventa, Giovanni e Domingo, che la mantenne fino al 1975, quando la scuola venne commissariata e dopo due anni chiusa definitivamente. Chissà quante storie vi potrebbero raccontare quei fanciulli di ieri, oggi ingrigiti dal tempo, o lo stesso don Andrea Gallo che visse sulla nave una breve esperienza quale Cappellano, storie che potrebbero incominciare con “c’era una volta una nave un po’ speciale…” e concludersi con “La Garaventa è ferma nel porto, ferma da anni, immobile nel tempo, fissata alla terra da forti gomene e al fango del fondo da grosse catene…” (Anton Virgilio Savona).


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LETTERE

DALLA LUNA

r n at o o t o n o PS : s ra ! er s ulla T

Ho paura, mi faccio paura. E all’improvviso mi sono ritrovato a testa bassa, stavo camminando in corso Firenze. Alla mia destra si sdraiava il porto di Genova sporcato dai pastelli dell’imbrunire, il sole pesante fra le fitte nubi era prossimo a posare le lardose membra oltre i monti, laggiù a ponente, dove i genovesi immaginano Savona e Capo Noli. E’ in quel momento che una lastra di ghiaccio mi ha perforato lo stomaco. Sono tornato sulla terra da un mese e già i miei occhi sembrano sazi, non ho provato piacere dinanzi allo spettacolo naturale, anzi, ho forzato la mia volontà per voltarmi e guardare. Eppure non avevo meta, non avevo fretta. Chi se ne frega, mi sono detto, tanto mica scappa il paesaggio, no? Domani sarà sempre lì. E io, domani, potrei improvvisamente provare piacere, senza pensarci, voltarmi e godere dell’accessibile, del cosiddetto “semplice”. Ma non ha funzionato, oggi è già quel domani a cui facevo riferimento ieri… non ho provato piacere. Avevo deciso di lasciare la Luna proprio perché sentivo che la mia esperienza lassù era giunta al capolinea, tutto quell’immenso che silente echeggiava intorno a me iniziava a sembrarmi normale. Ora mi rendo conto che tornare sulla Terra non ha migliorato la mia situazione. Non mi sorprendo più. E ho capito che il problema sono io, non certo il posto dove poso i piedi. Potrei ora decidere di abbandonare Genova, salire sul primo treno con una coperta nello zaino e girare il mondo senza spiccioli, per scoprire che, finita la sbornia del “nuovo”, non mi sorprenderebbe il Mexico, la Patagonia e neanche il cuore dell’Africa. Ho paura, mi faccio paura.


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DI TUTTO UN po'

siviglia carattere ANDaluso

di claudia baghino

ALCAZAR: Fotografia di Daniele Orlandi

‘Ramooooon!’: se la voce tonante di un barista grida nomi sovrastando il chiacchiericcio confuso e le risate degli astanti, siamo molto probabilmente nell’ora più affollata in uno degli innumerevoli bar di Siviglia, quando tutti, residenti e turisti, si fermano di locale in locale a bere freddissime cervezas e a mangiare succulente tapas. Questa tipica tradizione spagnola si trova infatti anche nello splendido capoluogo andaluso -iscritta dall’Unesco nella Lista del Patrimonio dell’Umanità- che si snoda lungo le rive del fiume Guadalquivir. Oggi quarta città del Paese per numero di abitanti (ca. settecentomila), è una delle mete

turistiche più frequentate nella regione dell’Andalusia. Il periodo migliore per visitarla è sicuramente la primavera, tiepida e soleggiata. Decisamente sconsigliata la piena estate visto che si raggiungono abitualmente punte di oltre 40°C. Dunque, dove andare una volta giunti in questo crogiuolo di storie e culture? Sicuramente il centrale barrio di Santa Cruz, centro storico sorto sul vecchio ghetto, merita tutta la nostra attenzione: qui si trova la Cattedrale, terminata nell’arco di cento anni, che vanta il primato di chiesa gotica più grande al mondo. Accanto ad essa, la Giralda svetta per 96 metri d’altezza: antico minareto durante

la dominazione araba, poi convertito in torre campanaria, richiede un po’ di buona volontà per essere “scalato” interamente, ma ripaga con una vista meravigliosa a perdita d’occhio sulla città e la campagna circostante fino all’orizzonte. Poco distante, i Reales Alcazares, originariamente fortezza araba e poi residenza reale, ci portano attraverso un bellissimo percorso di commistione tra tipi architettonici musulmani e aggiunte rinascimentali cristiane; da non perdere i giardini del palazzo (più che giardini, un vero e proprio parco con boschetti ed edifici a sé stanti). Dopo tanto peregrinare, una passeggiata


di tutto un po'

nei vicoli circostanti è esattamente quello che ci vuole: piazzette ombrose dove riposare sotto alberi d’arancio, negozietti d’artigianato e ad ogni angolo un bar dove assaggiare tanti tipi di tapas a pochi euro. Dai terrazzini scendono sui muri bianchi piccoli rampicanti in fiore, e ad ogni portone socchiuso è possibile sbirciare le bellissime corti interne, tipiche degli edifici locali e derivanti dalla tradizione moresca. Altre tappe interessanti sono l’antica Fabrica de Tabacos (il secondo edificio più grande della Spagna dopo

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l’Escorial), oggi sede dell’università (pensata come una cittadella autonoma e fortificata è ancora provvista di fossato e ponte levatoio) e, che siate o no appassionati cinefili, non potete perdervi la monumentale Plaza de España, edificata per l’Expo del ’29, e adottata come ambientazione di film come Lawrence d’Arabia e Star Wars II: l’attacco dei cloni. Proseguendo verso ovest arriviamo al barrio de La Macarena, quartiere popolare e caratteristico, ricco anch’esso di antichi edifici e davvero unico se si vuole respirare

l’atmosfera sivigliana nella sua versione più autentica. È bello perdersi per le strade strette di questo quartiere dove ogni via è dedicata a un santo o alla Vergine, puntando sempre verso ovest per giungere infine al tratto residuo delle antiche mura, visione suggestiva e arabeggiante al termine del nostro percorso. Qui si trova la Basilica de la Macarena. Ancora un suggerimento: il lungofiume abbonda di punti panoramici, permette tranquille passeggiate ed è corredato di piste ciclabili (che proseguono peraltro in gran parte della città).

Nice 2 meet u

ENGLISH

di daniele canepa

“Nice to Meet You, English” non è l’ennesimo corso, ma una bussola che permette di orientarsi nella giungla intricata dell’apprendimento dell’inglese, un tema caro a tante famiglie italiane che vi investono notevoli risorse. Alcuni mandano i figli a studiare in Inghilterra, altri frequentano scuole di lingue, altri ancora comprano libri e dvd che promettono progressi miracolosi e senza sforzi. Eppure, nonostante queste opportunità, lavorando nel campo dell’insegnamento dell’inglese mi capita spesso di sentire persone che si lamentano di non aver raggiunto il livello desiderato, dopo aver speso soldi – tanti – e tempo. Perché? Forse rispetto ad altri popoli, Europa settentrionale in primis, gli italiani “non sono portati per le lingue”? Lasciando da parte le carenze della scuola italiana nel campo, il problema di fondo è che, nonostante la buona volontà, le energie vengono canalizzate male in quanto manca una visione d’insieme della lingua inglese ben più ampia rispetto al mero apprendimento di vocaboli e regole. E’ ancora prima dell’inizio di un corso che si dovrebbe rispondere a domande quali: dove si parla inglese? Quante persone lo parlano? Quali sono le difficoltà maggiori nello studio dell’inglese? Perché e dove è consigliabile fare un’esperienza all’estero? Ma soprattutto, quali sono le motivazioni alla base dello studio dell’inglese? Non so quante volte vi siano stati sciolti questi dubbi all’inizio di un corso. In altre parole, l’inglese non vi è stato mai presentato: un po’ come se vi trovaste a lavorare a stretto contatto con qualcuno senza nemmeno sapere come si chiama. Da qui il titolo “Nice to meet you”, ovvero la frase che comunemente si pronuncia stringendo la mano a qualcuno che si conosce per la prima volta. Se, oltre a farvi orientare meglio, questa rubrica riuscirà a farvi imparare di soppiatto qualche parola, tanto di guadagnato! “To kill two birds with one stone” – prendere due piccioni con una fava – si dice in inglese. See you soon!


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O L A N D A M A R I J U A N A S O LO

P E R i R E SI D E N T I La politica olandese sulle droghe leggere è in vigore dal 1975. Una linea unica al mondo che, pur non legalizzando la sostanza (lo stato, al contrario di quanto spesso si pensa in Italia, vieta la produzione, la detenzione, la vendita e l’acquisto di marijuana), tollera la produzione per uso medico, la detenzione fino a 5g e la vendita o l’acquisto solo all’interno dei locali adibiti e solo fino a 5g al giorno per persona. Persona che, però, deve essere olandese. Dal primo maggio 2012, infatti, nelle province meridionali dei Paesi Bassi è ufficialmente vietata la vendita di marijuana alle persone non residenti in Olanda (in pratica ai turisti) per effetto di una legge fortemente voluta dal governo conservatore del premier Rutte. I clienti possono acquistare solo se in possesso della carta speciale (WeedPass) che può essere rilasciata solo a chi vive in Olanda. Il programma di Rutte prevede l’estensione del provvedimento a tutto il Paese (Amsterdam compresa) a partire dal primo gennaio 2013, ma in Olanda non sono tutti d’accordo. Oltre alle proteste di consumatori e titolari di Coffee Shop, lo stesso sindaco di Amsterdam si è dichiarato contrario all’estensione del provvedimento anche alla capitale: «Questo divieto, oltre a produrre una pesantissima ricaduta sul turismo, andrà anche a incentivare l’attività degli spacciatori che acquisteranno legalmente la cannabis dai Coffee Shop, per poi rivenderla ai turisti a prezzi maggiorati». I titolari dei Coffee Shop di Amsterdam (e non solo) si sono uniti e hanno affidato la pratica a un team di avvocati che mira a ostacolare l’entrata in vigore della norma anche nelle regioni non di confine. In questa vicenda, non dimentichiamo, ci sono in ballo anche tanti soldi… Le perdite economiche che l’Olanda subirebbe se il provvedimento venisse applicato anche ad Amsterdam sono il motivo principale che spinge una parte della politica olandese a frenare l’iniziativa di Rutte. Secondo le stime, infatti, ogni anno circa 4 milioni di turisti si recano in Olanda, di cui il 30% spinti dalla possibilità di comprare cannabis liberamente. In parole povere quasi un milione e mezzo di persone il prossimo anno rinuncerebbe alle vacanze nella “Venezia” del nord causando perdite stimate in 900 milioni di euro (fra tasse pagate dai Coffee shop e alberghi, ostelli, ristoranti ecc).

DI TUTTO UN po'

VINO V E R I TA S di gianluca nicosia

Bentornati, dopo il lungo viaggio dedicato al Chianti, eccoci qui ad aprire il secondo grande capitolo riguardante l’enologia italiana: il Barbera DOC/DOCG. Questo vino viene prodotto con uva Barbera in una quantità minima dell’ 85%, in alcuni casi anche il 90%. Si divide in tre principali grandi tronconi, suddivisi a loro volta in sottodenominazioni geografiche o versioni superiori che andrò ad elencare. Le tre denominazioni principali sono: BARBERA D’ALBA DOC , BARBERA D’ASTI DOCG , BARBERA DEL MONFERRATO DOC. La prima denominazione BARBERA D’ALBA DOC non comprende sottozone ma è presente nella versione superiore che mantiene la DOC. Il BARBERA D’ASTI DOCG, invece, è l’unica denominazione ad avere ottenuto la DOCG, si può anche trovare nella versione Superiore oppure nelle seguenti sottodenominazioni: Barbera d’Asti superiore colli Astiani, Barbera d’Asti superiore Nizza, Barbera d’Asti superiore Tinella. Rimane infine il BARBERA DEL MONFERRATO DOC, il quale non presenta sottozone di denominazione ma è presente nella versione superiore che ha ottenuto la DOCG. Nei prossimi numeri andremo ad approfondire ogni singola denominazione...


di tutto un po'

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Liberamente

a cura della psicologa

michela alibrandi

LA DIETA INFINITA L’estate è alle porte e stiamo per iniziare l’ennesima dieta, alternando entusiasmo, poco, a frequenti momenti di frustrazione. Crediamo, speriamo che sia la volta buona, speranza che si infrange inesorabilmente davanti alla gelateria o al baretto di turno, o al pacchetto di biscotti al cioccolato sbranato quasi senza accorgersene alla sera davanti alla TV! E subito dopo ci sentiamo in colpa, emozione che nel peggiore dei casi gestiamo...mangiando ancora! Perchè non riusciamo a mantenere i propositi e la motivazione? La domanda più utile è “perchè ho voglia di mangiare in questo momento?” Si scoprirà che il cibo solo in rari casi viene utilizzato per soddisfare il bisogno primario di saziare la fame, anzi il più delle volte ne assumiamo ancora prima di provare fame. La disponibilità di alimenti con sapori che ci gratificano immediatamente, il significato relazionale che ad essi é accompagnato, i messaggi sociali controversi, in cui il cibo é un premio ma le persone di successo sono quelle più magre, l’estrema facilità di acquistorendono il mangiare in eccesso una potente fonte di gratificazione e consolazione immediata. In realtà spesso trasgrediamo i nostri programmi dietetici perchè siamo arrabbiati, o delusi, annoiati, per punirci o per premiarci,

Illustrazione di Valentina Sciutti

per rassicurarci e gestire l’ansia o le emozioni negative che viviamo. Allora diventa importante non criticarci per ogni strappo alla regola, ma saper riconoscere le necessità, i desideri e i bisogni che abbiamo, quale emozione é nascosta dietro al cibo assunto in quel momento, e scegliere altri modi per raggiungere lo stesso obiettivo. La noia mi spinge a mangiare in eccesso? Provo a trovare altri impegni più sani che riempiano la mia giornata e mi diano soddisfazione. Vorrei premiarmi con un dolce in più? Scelgo un premio diverso, un’attività piacevole, che mi renda contento ed orgoglioso senza aumentare di peso. Il cibo mi consola quando

sento la solitudine ? Lo trasformo in un’occasione per prendere in mano la mia vita, e fare scelte diverse, a breve e lungo termine, per cambiare ciò che mi fa soffrire e accettare ciò che non posso cambiare. Se vivo nutrendo l’anima, con attività piacevoli, movimento, musica e ballo, relazioni sociali, obiettivi ed ambizioni positive, non occorrerà più contare le calorie ma il giusto peso sarà una naturale conseguenza di una vita sana a livello fisico e mentale, senza il rischio di cadere nelle trappole dei disturbi alimentari. Buon appetito! Per informazioni e contatti www.psicologo-genova.it


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il caffè degli artisti

ude J

I VIAGGI DI


il caffè degli artisti

Su

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leggi

tutti

gli

episodi

del

fumetto


il caffè degli artisti

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"NOI"

CONTRO

"LORO" Leggi un libro per evadere e scopri che i pensieri evadono davvero, andando al di là delle parole scritte, costringendoti a fare i conti con qualcosa che sentivi senza ascoltare, un po’ come capita con il rumore di un frigorifero di notte: arriva all’improvviso, quasi per caso, e non si riesce più a liberarsene. Qualche giorno fa mi sono imbattuto nel romanzo Zagreb, di Arturo Robertazzi, che ho avuto il piacere di presentare alla Libreria Booksin di Vico del Fieno. Arturo è un ragazzo italiano che ha trovato la sua dimensione lavorativa a Berlino, ma ha nelle parole la sua vocazione. Il libro esplora l’animo umano in una situazione estrema come un confitto. La guerra protagonista del romanzo è quella dei Balcani, trattata non solo come evento ma soprattutto come elemento di riflessione. Zagreb non si sofferma su un episodio o su una porzione del conflitto, ma analizza la quotidianità della guerra, di come questa infetti l’anima delle persone. Protagonisti sono due ragazzi, amici precipitati ai lati opposti della guerra: aguzzino il primo, prigioniero, destinato alla fucilazione, l’altro. La loro trasformazione è frutto di una contrapposizione in cui tutto si riduce a Noi contro Loro. Noi contro Loro: dove il Noi è la ragione, il lato giusto, mentre Loro sono quelli sbagliati, i nemici. «Prova andare nei Loro paesi e vedi come ti trattano», «finché si ammazzano tra di

di Francesco Cascione

Loro», «come mai certe cose non succedono a Noi?» sono sentenze che incontriamo quotidianamente e che vengono dispensate con estrema facilità. Molto spesso, soprattutto quando si è costretti a confrontarci con qualcosa che non si comprende, ci si rifugia nel Noi come per consolarsi, per convincersi che siamo sul lato giusto della barricata senza capire che alla fine la barricata è un’illusione senza significato. Questo metro è un ottimo modo per farsi scorrere addosso quello che non si vuole capire, come le ragioni di una protesta o quale sia il malessere che si nasconde dietro esasperazioni da stadio. Ogni volta che nella nostra vita appare un elemento che mira a violare i nostri equilibri ce ne dissociamo per tranquillizzarci, ci estraniamo da tutto ciò che potrebbe costringerci a porci delle domande, perché le

risposte non ci piacerebbero. Robertazzi offre l’occasione per fare i conti con quello che siamo, come avviene quando si legge la poesia Uomo del mio tempo di Salvatore Quasimodo. La coscienza che il male che ignoriamo dimora in noi tanto quanto il bene che supponiamo, non assolve nessuno, non consola ma ferisce, perché mano a mano che il lettore viene precipitato nella storia, diventa sempre più complicata la definizione di giusto e sbagliato e la naturale empatia verso i deboli diventa confusione. Quando ci si sofferma sulle ragioni dello scontro, Noi e Loro diventano fazioni senza significato ed ogni conflitto, ogni, confronto che non punti ad un arricchimento ma che auspichi l’annientamento dell’altro, è uno scontro dal quale non emergono vincitori ma solo vinti. Come in guerra.


il caffè degli artisti

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IL LEMMING a g e nova

aperte le iscr izion i Da molti anni il Teatro del Lemming di Massimo Munaro (vedi Era Superba n21) conduce un percorso teatrale, unico nel panorama italiano, che si caratterizza per il coinvolgimento drammaturgico e sensoriale degli spettatori. Su queste basi il Lemming ha sviluppato un proprio processo pedagogico: «Per noi l’attore deve essere inteso come una guida che conduce lo spettatore in quell’altrove che costituisce da sempre lo spazio del teatro. Per fare ciò, l’attore deve affinare le sue

capacità di ascolto – adeguamento – dialogo. Questi tre principi sono da noi sviluppati in quattro diverse direzioni: su di sé, sui compagni, sullo spazio che li ospita, sullo spettatore.» Il Laboratorio è aperto ad un massimo di 20 iscritti e prevede una durata di tre giorni. La durata di ogni singolo incontro sarà di sette ore giornaliere: dalle 15.00 alle 22.00. Ai partecipanti, durante il lavoro, sono richiesti abiti bianchi e neri, un quaderno e una penna, una coperta, una benda nera e una

traduzione di Giulietta e Romeo che occorrerà già avere letto e che sarà tema drammaturgico del laboratorio. La selezione dei partecipanti avverrà previo invio di curriculum e di lettera motivazionale. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 15 giugno 2012. Il laboratorio avrà un costo di €150 (€120 per chi si iscriverà entro il 20 maggio). Per richiedere ulteriori informazioni e/o per inviare le richieste di iscrizione, potete scrivere a fedecovaia90@hotmail.it o a marcotopini@gmail.com.

IL BANDITORE

Per avere maggiori informazioni sui bandi e scoprire altre opportunità per gli artisti visita www.erasuperba.it * Movin’ up bando per la mobilità all’estero di giovani artisti. Requisiti: età compresa tra 18 e 35 anni, nazionalità o

residenza italiana, contatto con ente o associazione nell’Unione Europea per una mostra, workshop o altra iniziativa. I vincitori avranno il rimborso delle spese di viaggio, soggiorno e allestimento. Per iscriversi caricare il portfolio sul sito www.giovaniartisti.it. Scadenza 1 giugno 2012.

* Premio Creatività 2012 Requisiti: studenti di età superiore ai 16 anni. Cinque sezioni: letteratura, musica, cinema, arti figurative, pubblico spettacolo. Premio: 500 € per ogni sezione, pubblicazione e registrazione dell’opera per la tutela del diritto d’autore. Info e invio materiale premiocreativita@beniculturali.it. Scadenza 7 giugno 2012. * Concorso fotografico Scatti di natura nella costa del Savonese. Inviare fino a tre opere 20x30 a Provincia di Provincia di Savona – Settore Tutela del Territorio e dell’Ambiente – Ufficio Educazione Ambientale, Via Amendola 10 – 17100 Savona. Premio: mostra itinerante con alcune foto selezionate. Per info ceap@ provincia.savona.it. Scadenza 14 giugno 2012.

* Eco bike design contest 2012 concorso per la progettazione di bici elettriche e pensiline di ricarica. Rivolto a designer dipendenti in azienda o freelance. Inviare a submission@ecobikedesign.com un book (fino a 3 tavole in pdf), una relazione scritta e 1-2 immagini di rendering. Premi (uno per sezione): 4.000 € al primo classificato, 2.000 € al secondo e 1.000 € al terzo. Possibilità di avvio alla produzione dei progetti, con relativo contratto e compenso. Scadenza 29 giugno 2012.


l' angolo di Gianni Martini

Diffusione dell’eroina, repressione poliziesca e imbecillità diffusa accompagneranno la chiusura degli anni ’70. Pasolini (assassinato nel 1975) aveva parlato di “mutazione antropologica”, indicando la TV come mezzo “antropogenetico”: adesso si toccava con mano ciò che intendeva. Certo, questo non significa che, in assoluto, non ci sia stata più creatività. Ciò che si sfilacciò quasi fino alla rottura è il rapporto tra partecipazione sociale collettiva e produzione artistica. Nel 1978 Giorgio Gaber uscì con il nuovo lavoro, scritto sempre con S. Luporini, “Polli di allevamento”. Spettacolo decisamente amaro, duro e violentemente polemico, venne contestato più di una volta. Infatti il “ Signor G” in questo testo non si limitò ad ironizzare sulle miserie piccolo-borghesi di tutti noi, sui grandi mali che affliggevano (e tuttora affliggono) l’Italia, no, questa volta parte dei monologhi e delle canzoni era rivolta direttamente all’area del “movimento del ‘77”; quell’area che spesso aveva seguito i suoi spettacoli e gli riconosceva una lucidità politica non comune, quell’essere “sempre avanti”, fuori dagli schemi (capacità che Gaber seppe mantenere fino alla fine). “Polli di allevamento” fu per molti una doccia ghiacciata. Gaber accusava pesantemente le ultime generazioni “impegnate” di comportamenti modaioli, standardizzati e massificati in un nuovo consumismo a misura di tutti; di perdita di quel rigore, di quella spinta ideale indispensabile per un autentico cambiamento; di essere incazzati per frustrazione e non per scelta; di nascondere dietro ad una pratica violenta un angosciante vuoto esistenziale e progettuale che solo per poco tempo il “sogno rivoluzionario” aveva riempito. Traspariva una profonda amarezza per come la carica rinnovatrice del ’68 fosse naufragata

nell’isteria e nell’imbecillità più totale. Simbolo di quel naufragio può essere considerato il festival di “Re nudo”, svoltosi a Milano nel ’77 (parco Lambro), con gli stand degli alimentari presi d’assalto dal “proletariato giovanile” e le successive partite a “pallone”…con i polli arrosto!!! Sembrava impossibile che l’intendimento politico di non delegare, di voler affrontare da protagonisti le proprie problematiche – spinta che aveva portato ad una dura contestazione di Luciano Lama (allora segretario generale della CGIL) all’università La Sapienza di Roma – fosse in così breve tempo scaduto in una rabbia isterica, autoreferenziale e priva di progetto politico. In questo vuoto di azioni e pratiche politiche “sensate” giunge ai massimi livelli l’impatto (e la follia) dei gruppi armati. Il 16 marzo 1978, in via Fani, a Roma, le BR rapirono A. Moro (allora presidente della democrazia cristiana, che venne poi ucciso dopo oltre 50 giorni di prigionia), uccidendo la scorta. Sono molti gli episodi di “gambizzazioni” e uccisioni in questo periodo di “delirio armato”. Sempre nel 1978 i fascisti ammazzeranno due ragazzi del centro sociale milanese Leoncavallo, impegnati nella lotta contro gli spacciatori di eroina. Già, l’eroina, mortale protagonista degli ultimi anni ‘70 e di buona parte degli anni ‘80. L’eroina, di fatto, andò a riempire per molti/tanti/troppi lo spazio e il

tempo prima dedicati all’impegno politico. Ed il pensiero, la creatività? Azzerati, brutalmente. Ed è difficile non scorgere, dietro alla mafia degli spacciatori, una gestione politica nella diffusione dell’eroina (val la pena di ricordare anche negli Stati Uniti l’organizzazione radicale delle “Black Panters” fu annientata dalla diffusione, all’interno del movimento, dell’eroina). Dunque, eroina da una parte, repressione poliziesca dall’altra, idiozia neo consumistica al centro…non male, vero?! Certo, si potrebbe obiettare che questa non è tutta la società, ma solo una parte di essa. Rispondo che, abitualmente, non mi occupo degli “ontologicamente imbecilli”, dei servi, degli infimo-borghesi, delle teste vuote se non per combatterne la loro pestilenziale presenza e diffusione. E ritengo che l’amarezza di Gaber fosse proprio questa: vedere una razza che avrebbe potuto essere realmente diversa, bruciarsi il cervello. Intanto nel 1977 arriverà la televisione a colori; il primo di gennaio il mitico “Carosello” andrà in pensione; gli americani lasceranno il Vietnam: sconfitta di una guerra mai ufficialmente dichiarata; di lì a poco il “grande intrallazzatore” inizierà la sua ascesa, succhiando vergognosamente soldi che una ancor più vergognosa classe politica gli lascerà succhiare. È un sipario pesante quello che sta calando.


l ista

d i st r i b u z i o n e

ERA SUPERBA

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ESPOSITORI FISSI Piazza Dante (attraversamento pedonale di fronte casa Colombo) Via XII Ottobre (attraversamento pedonale di fronte bar Moody) Via Assarotti 11R (Rapid Service Mosca) Matitone (ingresso lato levante) Ospedale Galliera (atrio principale) Monoblocco Ospedale San Martino (atrio monoblocco), Berio Cafè (c/o Biblioteca Berio via del Seminario) Sestri Ponente (Biblioteca Bruschi-Sartori, Via Biancheri zona stazione FS) CENTRO

Piazza Dante (espositore attraversamento pedonale) Via Fieschi/Seminario (Berio Cafè) Via Ceccardi (Librerie Feltrinelli) Piazza della Vittoria (XO, Bar Vittoria) Piazza Colombo (Ma.Ma.Cla, Manhattan) Via Cesarea (Teatro della Gioventù) Via XII Ottobre (espositore attraversamento pedonale) Via Assarotti (Rapid Service Mosca) Fontane Marose/ Via Garibaldi (Edicola Fontane Marose, BookShop Palazzo Tursi, Baribaldi, Guitar Land) Zona Maddalena (edicola via Maddalena, La Lepre, Teatro HOP Altrove, Pub i 4 Canti, GloGlo Bistrot) Via Cairoli/Piazza Meridiana (Les Aperitif, Cafè Monticelli, O Caffè, Libreria Bozzi, Ghetto Blaster) Zona San Lorenzo/ Giustiniani (Bar Pasticceria Da Giuse, Little Italy) XXV aprile/ Casana (Bar Baruffa, Bar 25, Bar Antica Casana, Cafè de Paris) Matteotti/ Porta Soprana (Informa Giovani, Mentelocale, Bar Boomerang) Zona piazza Erbe/ Via di San Bernardo (Le Corbusier, Passextout, Moretti, Taverna degli Alabardieri) Soziglia (Klainguti, Almanacco) Via San Luca/ Fossatello (Edicola Fossatello, New Boarder Fossatello, Pasticceria Cavo, Caffetteria Lomellini) Piazza del Carmine (Bar Marika) Largo Zecca (La Fermata) Via Balbi/ Santa Brigida (Università di Lettere Balbi 4, Scienze Politiche/Giurisprudenza Balbi 5 (accoglienza), Università Lingue, Polo Universitario, Antica trattoria Lupo) Porto Antico (Università di Economia, libreria Porto Antico, Bigo Cafè, Museo Luzzati, Antica Vetreria del Molo, Biblioteca De Amicis, Bicu)

CARIGNANO

Ospedale Galliera (atrio principale)

SAN FRUTTUOSO

Piazza Giusti - Manzoni (Bar Don Chisciotte, Sportello del cittadino) MARASSI Via del Chiappazzo (scuola di musica ‘Music Line’) Corso De Stefanis (Social Photo) Corso Sardegna (Hot Pizza) Via Monticelli (PharmaSPA, Centro erboristico Monticelli)

VOLTRI

Via Camozzini (Farmacia Serra, Voltri Cafè, Bar Luigi, Bar Roma) Passeggiata mare (Fuori Rotta) Piazza Odicini (Circolo Anpi Odicini, La Bottega del Goloso 2), Via S.Ambrogio 18r (Kapitombolo), Piazza Lerda (New Gibò, bar Gli Archi) Stazione FS (Bar Stazione)

PRa

Via Prà (Bar Nuovo Cafè Rolando, Tony e Giò,104 Rosso, Bar Grisù) Via Fusinato (Caffetteria degli archi) Via Murtola (Bar Flò) Fascia di Rispetto (bar pizzeria Il Gufo 2)

PEGLI

Via Pegli (La Tana dei Golosi), Largo Calasetta (circolo Rari - Nantes), Lungomare di Pegli (Bar Pasticceria Amleto, Alma Cafè), Pontile Milani (Bar chiosco), Piazza Rapisardi (Bar Franca), Via Parma (Bar Angelo), Via della Maona/Odisso (Bar Christian’s), Stazione FS (edicola), Via Martiri della Libertà (Bar le Palme)

MULTEDO

CASTELLETTO

Via Ronchi (Cafè Restaurant La Porcigna) Via Dei Reggio (Molli Malone’ s Guinnes Pub)

Piazza Manin (Alle Volte)

NERVI

Passeggiata Anita Garibaldi (Blue Marlin, Bagni Medusa) Via Oberdan (gelateria Gaggero, gelateria Chicco, Bar Piazzetta, Al Castello Pub), Via Capolungo (ristorante Da Lina)

QUINTO

Via Gianelli (Bar Colombo, A due Passi dal Mare) Via Quinto al Mare (Peter Pan White Bar)

QUARTO DEI MILLE

Lungomare Via Quarto (Caffè Balilla) Priaruggia (Il Galeone, Bar Giangiulio) Viale Des Geneys 14R (Sede Gruppo Editoriale Era Superba, Bar Tino) Piazza Nievo (Circolo Ricreativo Dario Fazio) Via Schiaffino (O’Connor Pub)

ALBARO

Boccadasse (Creperia La tartana) Via F. Cavallotti (Hobby sport junior, Posh, Bar Sereno, Pecora Nera) Via De Gaspari (Tonitto, piscine di Albaro) Via Gobetti (Bar Brio) Via Nizza (Belli che aneti) Via Piave (bar Piave)

SAN MARTINO

Ospedale San Martino (atrio Monoblocco) Corso Europa (Università Scienze motorie, Università di Medicina e Scienze Naturali)

FOCE

Aires (Il baretto) Via Finocchiaro Aprile (La Rosa dei Venti), Via Pisacane (Il Bar) Piazza Palermo (bar Foce) Via Rivale (bar Movie, bar Boom) Via di S.Zita (bar Mediterraneo) Viale Brigate Partigiane (Bar Night&Day) Via Trebisonda (Checkmate Club) Via Casaregis (Happy Hour) Via Rimassa (Molinaro)

Piazza Rossetti (Bisquit Cafè) Corso Torino (Il Salotto) Corso Buenos

SESTRI PONENTE

Via Biancheri (espositore fisso lato stazione), Via Merano (Aquarius), Via Soliman (Bar New Sensation, Biblioteca Civica Bruschi Sartori), Via Ginocchio (Tumbler), Vico al Gazzo (Les Barriques), Via Sestri (Le Petit Cafè, Maestrale, La caffetteria, Librerie Coop, Bar il Fragolino, L’Arte dell’Espresso, Bar Tentazioni, Caffè degli archi, Pit Stop), Via Menotti (Merendò), Piazza Baracca ( La sosta del buongustaio)

CORNIGLIANO

Via Cornigliano (Pintori dolce e salato, Music Bar Ikebana, Zerodieci)

SAMPIERDARENA

WTC/ Via di Francia (Le Cafè, Snack Bar, La Torre, Le Delizie della Lanterna) Via Sampierdarena (Bar Il piacere del caffè) Piazza deò Monastero (Bar Perditempo)

RIVAROLO

Piazzale Guerra (Biblioteca Cervetto), Via Rossini (Bar Ciacci, Mastrolibraio)

CERTOSA

Via Jori (Bar Pinin)

BOLZANETO

Via Orietta Doria (Bar Pippo) Piazza Rissotto (Bar Goccia di Caffè)

PONTEDECIMO

Piazza Pontedecimo (Bar Margherita)

* Durante la stagione estiva distribuzione anche a Cogoleto (Baraonde Beach, Pippy Island)


parla come mangi

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PARLA

COME MANGI

di manuela stella

mammiferi

bagnun

Il Bagnun è una ricetta dai sapori antichi tipica della marineria Ligure, molto diffusa sui pescherecci e sui leudi. Nata nel 1800, si tratta di una densa zuppa a base di acciughe, pomodoro, pane e olio molto gustosa e economica. La Sagra del Bagnun si svolge ogni anno dal 1960 nel penultimo weekend del mese di luglio nella località di Riva Trigoso.

INGREDIENTI x 4 persone ½ ri, 1 re

Kg. di acciughe fresche, ½Kg. di pomodori matu1 carota piccola, mezza cipolla, 1 spicchio d’aglio, manciata di prezzemolo, origano, mezzo bicchiedi vino bianco secco, olio extravergine di oliva, sale.

PREPARAZIONE

Pulite le acciughe, eliminate le teste, diliscatele e lavatele bene. Tritate poi prezzemolo, cipolla, aglio e carota e mettete il trito a soffriggere in un tegame preferibilmente di terracotta. Versate il vino, fatelo evaporare e unite poi i pomodori precedentemente pelati e tritati. Dopo una ventina di minuti aggiungete un litro e mezzo di acqua o del brodo di pesce e fate cuocere ancora per un quarto d’ora. Aggiungete le acciughe e proseguite la cottura per altri 10 minuti, spolverizzate con origano e sale. Tostate il pane che avrete precedentemente sfregato con l’aglio e servitelo insieme alla zuppa.

Aze→Asino azenetto→Asinello Bëlua→Donnola Can→Cane Crâva→Capra Cóa d’êuggio → Capodoglio Cuniggio →Coniglio Gattospüsso →Puzzola Gì → Ghiro Luvo →Lupo Müsangon → Toporagno Pêgoa→Pecora Ratto Penügo →Pipistrello Rissêu → Riccio Ratto→Topo Sciòrnia →Scoiattolo Töo→Toro Vitello marin → Foca Vórpe→Volpe

modi di dire L'ægua a derrûa e mûage e o vin o tegne in pê grandi e piccin L'acqua abbatte le mura, ed il vino tiene in piedi grandi e piccini Chi aspeta l'aggiûtto di parenti o ghe n'ha scinn-a che no ghe cazze i denti Chi aspetta aiuto dai parenti, aspetta fino a quando gli cascano i denti


Lupo Antica Trattoria si trova alle porte del Centro Storico Genovese, ristorantino informale, romantico in stile anni 30 adibito come l’ interno di una vera casa, proprio per mettervi a vostro agio, potrete gustare la cucina tradizionale genovese e la cucina creativa e sfiziosa del nostro Chef. Il locale cerca di rivitalizzare la zona con la creazione di numerosi eventi dalle mostre d’ arte alle sfilate di moda e alle lezioni di macramè in sala Te al pomeriggio, potrete anche trovare all’ interno vetrine espositive dove abili artigiani liguri mettono in vendita le loro creazioni dalla ceramica alla filigrana di Campo Ligure, per un regalo che parla della Liguria. Il ristorante è nel circuito Genova Gourmet, usa Pesce fresco di mare collaboriamo con il Pesce Ritrovato Acquario di Genova ,Piatti per Celiaci e Vegani, in Guida Michelin. Quality per l’ Ospitalità Italiana. Da noi per riscoprire la nostra Liguria in tutte le sue forme d’ Arte.

Vico delle Monachette 20 Rosso (Principe inizio via Balbi) Genova Tel 010267036 www.lupoanticatrattoria.it e-mail antica.trattoria.lupo@gmail.com


agenda

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e v e n t i @ e r a s u p e r b a . i t

FINO AL 10 GIUGNO

- Spettacolo GENERALI A MERENDA di Boris Vian. Teatro della Gioventù

DA VENERDI 18 A DOMENICA 20 MAGGIO

PORTO ANTICO E PALAZZO DUCALE: 20 ANNI INSIEME Una festa per celebrare il ventennio di attività delle due location. Concerti, incontri, spettacoli teatrali e comici, saltimbanchi, giochi, parate, visite guidate ai palazzi e ai teatri della città, fuochi d’artificio, iniziative speciali. Per il programma completo www.erasuperba.it

MERCOLEDI 23 MAGGIO

-H 21 VIAGGIAR PER STORIE – PER MANO E PER CIELO. Un ciclo di incontri sul tema del viaggio, dai pellegrinaggi medievali alla scoperta dell’America, dagli ambasciatori inviati dai Dogi agli emigranti di fine Ottocento, fino ad arrivare al turismo di oggi e alla Liguria come terra di confine. Antonio Gibelli “Una ragazza a New York” Palazzo Ducale

DA GIOVEDI 24 MAGGIO A DOMENICA 3 GIUGNO

-ROLLY DAYS i palazzi dei Rolli, dimore eccellenti dei nobili genovesi del XVI secolo e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sono animati da visite guidate, mostre di arte contemporanea, spettacoli musicali e performance. L’iniziativa è a ingresso libero.

(Escluso lunedì 28 giugno) -H 20 15 SPETTACOLO DONNE IN GUERRA. Anche quest’anno il teatro Cargo organizza un suggestivo spettacolo all’interno del trenino storico di Casella: la storia di sei donne durante il viaggio a bordo del trenino, donne a cui la seconda guerra mondiale ha cambiato o sconvolto la vita. Trenino di Casella, Biglietto intero 28 euro

SABATO 19 MAGGIO

GIOVEDI 24 MAGGIO

SABATO 19 E DOMENICA 20 MAGGIO

-H 1730 CONCERTO DEL CORO DANEO DIRETTO DA GIANNI MARTINI. aula magna della facoltà di giurisprudenza, via Balbi 5 NOTTE NEI NEI MUSEI 2012. Oltre venti strutture effettuano aperture straordinarie e organizzano eventi, performances, visite guidate, giochi e molto altro. Per il programma completo www.erasuperba.it

DOMENICA 20 MAGGIO

-H 11/19 FESTA DEL CANESTRELLO, Torriglia

LUNEDI 21 MAGGIO

-H 1745 LE CITTA’ DEL NOIR – La letteratura racconta L’italia. In questa occasione ospiti Maurizio De Giovanni e Angelo Petrella, due figure di riferimento della scena napoletana che raccontano attraverso le parole scritte una Napoli epica e violenta tra camorra e sogni di rivoluzione. Palazzo Ducale

DA MARTEDI 22 A SABATO 26 MAGGIO

-H 2030- RASSEGNA DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA : OFFICES (UFFICI; STATI UNITI): LA HUELGA DE LAS ESCOBAS (LO SCIOPERO DELLE SCOPE; ARGENTINA). Teatro della Corte, ingresso libero

MARTEDI 22 MAGGIO

-H 18 LA BUONA NOVELLA DI DON ANDREA GALLO, presentazione del libro. La Feltrinelli

-H 17 LA VITA IN POESIA DI GIOVANNI PASCOLI. Omaggio in occasione del centenario della morte del grande poeta. Biblioteca Berio -H 18 TERRA ROSSA presentazione del libro di Santo Gioffrè. La Feltrinelli

DA VENERDI 25 A DOMENICA 27 MAGGIO

-FESTA DELLO SPORT – OTTAVA EDIZIONE. Tre giorni speciali in un vero e proprio villaggio olimpico per scoprire e provare oltre 30 discipline sportive in compagnia di appassionati e campioni. Nella serata di venerdì si tiene il gran galà con la premiazione degli sportivi liguri. Sala Maestrale, Porto Antico di Genova

VENERDI 25 MAGGIO

-H 1745 LE CITTA’ DEL NOIR – La letteratura racconta L’italia. In questa occasione ospite è Giancarlo De Cataldo giudice e scrittore, dal suo Romanzo criminale (2002), ispirato alle vicende della banda della Magliana, sono stati tratti l’omonimo film di Michele Placido e la serie televisiva. Palazzo Ducale -H 18 L’ULTIMO ROMANTICO: MARIO VENUTI LIVE. La Feltrinelli -H 22 GENOVA CONTEST BAND*, iniziativa dedicata alle migliori band liguri a cura di Palco sul Mare. Ad ogni serata partecipano quattro band di generi musicali differenti, con un proprio repertorio musicale. I vincitori, decretati dal pubblico e dalla giuria, si esibiranno


agenda

nell’ ambito di Palco sul Mare Ferstival 2012 all’Arena del Mare del Porto Antico di Genova. La prima serata è dedicata al genere rock. Crazy Bull, via Degola, Sampierdarena -H 2330 NOCCO E THE OTHER SIDE. Concerto rock blues. Senhor do Bonfim, Ge Nervi

SABATO 26 E DOMENICA 27 MAGGIO

-H 12 SAGRA DELLA FARINATA. Lungomare di Pegli

SABATO 26 MAGGIO

-H 21 QUELLA CAREZZA DELLA SERA un omaggio alla musica in cui Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo si raccontano attraverso suoni e visioni, parole e canzoni. Teatro dell’Archivolto, biglietti 28 euro -H 22 FIGGEU PICCIN, concerto reggae. Muddy Waters, Calvari, ingresso 10 euro -H 23.30 REAL DREAM IN CONCERTO, tributo ai Genesis. Senhor do Bonfim, Ge Nervi

DOMENICA 27 MAGGIO

-H 11/1930 CAMMINMANGIANDO 2012, una passeggiata tra natura, gastronomia, tradizioni e cultura. Voltri, villa Galliera -H 13 GRIGLIATA DI PRIMAVERA sia di carne che di pesce con animazioni per grandi e piccini. Villa Stalder, a cura del Civ di Priaruggia

LUNEDI 28 MAGGIO

-H 21 CONCERTO DI PINO DANIELE. Teatro Carlo Felice, biglietti da 27 a 50 euro

DA MARTEDI 29 A SABATO 2 GIUGNO

-h 2030 RASSEGNA DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA : OFFICES (UFFICI; STATI UNITI). Tre atti unici scritti dal più giovane dei fratelli Coen, noti soprattutto per l’attività cinematografica. Teatro della Corte, ingresso libero

MARTEDI 29 MAGGIO

-H 18 LA FILOSOFIA E LA VITA SECONDO GIULIO SEVERINO, presentazione del libro. La Feltrinelli -H 18 OFFICINA LETTERARIA. Reading conclusivo del primo ciclo di laboratori di scrittura creativa coordinati da Emilia Marasco e Claudia Priano. Palazzo Ducale

MERCOLEDI 30 MAGGIO

-H 21 VIAGGIAR PER STORIE – PER MANO E PER CIELO. Un ciclo di incontri sul tema del viaggio, dai pellegrinaggi medievali alla scoperta dell’America, dagli ambasciatori inviati dai Dogi agli emigranti di fine Ottocento, fino ad arrivare al turismo di oggi e alla Liguria come terra di confine. Raffaele La Capria “America 1957. A sentimental journey”. Palazzo Ducale

GIOVEDI 31 MAGGIO

-H 930/16 “IO PARTECIPO 2012” STATI GENERALI DELLA PARTECIPAZIONE in Liguria dei bambini e dei ragazzi a cura di Arciragazzi. Palazzo Ducale

DA VENERDI 1 A DOMENICA 3 GIUGNO -SAGRA DELLA CILIEGIA, Sant’Olcese

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DA VENERDI 1 A DOMENICA 10 GIUGNO

-CHE FESTIVAL! Il Festival solidale di Music for Peace Creativi della notte: 10 giorni di concerti, cabaret, dibattiti, laboratori didattici, sport, cineforum, dj-set, mercatini artigianali, zona ristoro.. Per partecipare alle iniziative non si pagherà un biglietto d’ingresso in denaro, ma in generi di prima necessità: RISO - FARINA - MIELE O MARMELLATA - TONNO - ZUCCHERO - LEGUMI - PELATI - BISCOTTI - MEDICINALI - MATERIALE DIDATTICO - MATERIALE PER L’IGIENE. Sede-magazzino di Music for Peace, Via Balleydier 60, zona San Benigno.

VENERDI 1 GIUGNO

-H 22 GENOVA CONTEST BAND*, GENERE POP Crazy Bull, via Degola, Sampierdarena -H 22 FREEDAY SUMMER FESTIVAL – musica elettronica nella piazza delle Feste del Porto Antico di Genova Ospite la DJ ukraina Nastia -H 21 CICLO VIAGGIAR PER STORIE, incontri sul tema del viaggio - Aquae caelestes con Franco Malerba, astronauta. L’emozione del lancio nello spazio e il viaggio di chi ascolta a vent’anni dalla missione; anche questo è pure sempre viaggiare. Palazzo Ducale

SABATO 2 GIUGNO

-H 21 I SOLITI IDIOTI, SPETTACOLO. Teatro Politeama Genovese. Biglietti 27 euro -H 21 RIMBOCCHIAMOCI LE NATICHE, spettacolo di Ugo Dighero. Teatro Sipario Strappato, Arenzano

DOMENICA 3 GIUGNO

-H 10 BANCHETTANDO IN CAMPO - mercatino artigianale e agroalimentare per le vie del borgo, intrattenimento per bambini e sfilata di animali domestici. Campo Ligure

DA GIOVEDI 7 A DOMENICA 17 GIUGNO

-PAROLE SPALANCATE: FESTIVAL DI POESIA. oltre 100 eventi gratuiti tra letture, performance, concerti, spettacoli teatrali, incontri con autori, visite guidate, installazioni, con la partecipazione poeti e artisti di ogni parte del mondo. Palazzo Ducale

VENERDI 8 GIUGNO

-H 22 GENOVA CONTEST BAND*, GENERE CANTAUTORALE - Crazy Bull, via Degola, Sampierdarena

DOMENICA 9 E LUNEDI 10 GIUGNO

-H 10 TERRORIR VINO 2012 - incontro tra Vino, Persone e Web. Porto Antico

MARTEDI 12 GIUGNO

-H 17 PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO ROMBI il viaggio della vita’ le mani-microart`s, Biblioteca Universitaria di Genova

DA GIOVEDI 14 GIUGNO

-H 21 LE CONQUISTE DI NORMAN, Una trilogia comica di Sir Alan Ayckbourn A CURA DI The Kitchen Company. Teatro della Gioventù

VENERDI 15 GIUGNO

-H 22 GENOVA CONTEST BAND*, GENERE BLUES Crazy Bull, via Degola, Sampierdarena



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