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L’editoriale
LA MIA, LA TUA, LA LORO GENOVA
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i hanno appena informato che siamo nel 2009, grazie, ma non me ne frega nulla. Non esistono calendari accordati alle menti di Era Superba! Mi in
teressa eccome, invece, il periodo piuttosto caldo e rumoroso che sta vivendo la nostra citta', di questi tempi la riconosco e la sento mia. Non abbiamo infatti assistito solo a dibattiti accesi e di facile divulga
zione giornalistica (una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca, vola veloce di bocca in bocca...), mi riferisco ad esempio alla decisione di costruire una moschea al Lagaccio per la li
bera professione del culto mussul
mano, o alla collaborazione illuminata fra Comune e prostitute in via della Maddalena e magari al tanto discusso spot dell'Unione Atei sugli autobus... Ma abbiamo assistito, soprattutto e finalmente, ad una citta' viva, ricca di opinioni e pareri, alla Genova che piace a noi e in cui tutti, volenti o nolenti, ci rispecchiamo. Perche', indipen
dentemente da quello che puo' es
sere il parere legittimo di ogni cittadino riguardo le decisioni prese a palazzo Tursi ed escluse le solite dichiarazioni sporcate ed in
quinate da qualsivoglia colore po
litico (se vuoi la moschea sei di sinistra, se non la vuoi di destra...), mi piace notare come le Ammini
strazioni in queste settimane siano riuscite a dare voce e forza a quella che, talvolta un po' scomoda e quindi spesso nascosta, è la carat
teristica principale della nostra
citta': la multiculturalita', la pre
senza e la felice convivenza di cul
ture, idee ed opinioni diverse e distanti fra loro. Credo che questa sia da sempre la nostra strada, la nostra identita', e che non abbia troppo senso, neanche e soprat
tutto in un momento storico cosi' delicato, rinnegarla. Ma veniamo a questo nuovo numero di Era Su
perba... Vi proponiamo un viaggio attraverso gli occhi dei tanti registi che hanno scelto la nostra citta' come sfondo per i loro film, video clip, per le loro trame sognanti. Abbiamo incontrato Claudia Pa
storino, la donna che quasi ven
t'anni or sono diede via al filone delle cantautrici genovesi e le ab
biamo chiesto di prenderci per mano e portarci a visitare la sua Genova. Chissa', forse ci ha condi
zionato la ricorrenza dei dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andre' (talvolta la gente diventa un po' stramba quando ricorda i trapassati...), forse sara' per l'uscita dell'incantevole "Mandilli", il disco in dialetto genovese di Vittorio De Scalzi... Insomma, siamo stati un po' campanilisti, e la lunga intervi
sta allo stesso De Scalzi nel nostro "Cafe' degli Artisti", e' la ciliegia che completa questa ricca torta alla genovese. Prima di lasciarvi alla lettura della rivista, pero', vor
rei fermarmi un istante davanti a questo computer, e far si' che voi possiate fermarvi un istante con me. Nessun annuncio strano, non temete, solo una piccola dedica... Noi che "siamo una citta' vecchia di vecchi...", lamentiamo con quel
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grugno un po' buffo... Ebbene, mi piacerebbe attraverso queste pa
gine, dedicare un pensiero proprio a loro, ai nostri vecchietti. A tutti quelli che non si stancano mai di ripetere quanto la Genova dei loro tempi fosse diversa dalla nostra, eppure non hanno mai smesso di amarla. Quella citta' raccontata ai nipoti, che abbiamo ascoltato tutti almeno una volta nella vita... ci perdevamo a immaginarla, in bianco e nero, sbiadita, come le cartoline antiche. La Genova dei marinai, dei sogni americani, dei bambini con i pantaloni corti e le calze alte, quella che iniziava a Di Negro e finiva alla Foce. La Zena di quei bambini che videro poi, adulti e vacinati, demolire Portoria a colpi di piccone, perche' il mondo stava cambiando e biso
gnava ospitare la Rinascente. Non so perche', ma in questi giorni il mio pensiero va spesso a tutti co
loro che hanno fatto la guerra e che vorrebbero sempre raccon
tarla, quelli che sono in maggio
ranza, perche' Genova non la hanno mai abbandonata. Quelli che magari oggi escono di casa sempre meno, perche' le gambe fanno male, perche' i figli hanno la loro vita e ormai anche i nipoti. E magari Genova tornano ad imma
ginarla, un po' come si faceva da bambini. Sempre cosi', in bianco e nero, sbiadita, come le cartoline antiche... E noi qui, intenti a dipingerla. Con affetto, Gabriele Serpe
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egli ultimi anni la nostra bella Zena e’ stata scelta da numerosi registi come location per la e r realizzazione di film, video musicali e spot pub
lt o blicitari. L’ultimo in ordine di tempo e’ stato Micheal a d Winterbottom, famoso regista inglese vincitore del
a c i l’Orso d’oro al festival di Berlino, che pochi mesi fa ha af r presentato proprio nel capoluogo ligure il suo nuovo g ta o film cortometraggio: “Genova”. Racconta la storia di m un professore inglese che dopo la morte della moglie ic ne si trasferisce con le sue figlie a Genova, per cercare di n ritrovare la serenita’. “Genova e’ la citta’ ideale dove tio perdersi ha dichiarato a La Stampa il regista britannico a
E’ la rappresentazione fisica perfetta, con i suoi vicoli l, oc a stretti, per raccontare lo stato confusionale dei miei ov personaggi. L’intero centro storico e’ al servizio del n loro smarrimento… Meravigliosa e insieme inquie
di Manuela Stella Ge tante. Mi affascina il “genovese normale” che la abita, l'atmosfera che si respira, la scenografia naturale. I rumori del centro sto
rico o quelli della natura quando giravamo gli esterni a Camogli… si senti
vano le cicale. Li ho lasciati apposta nel film, ci hanno colpito moltissimo…” Che dire, questa visione della superba da parte di un “furestu” e geniale re
gista e’ certamente affascinante. Ma Genova non e’ certo una novita’ come location, gli scenari incantevoli e soprattutto i forti contrasti tra moderno e antico hanno attirato negli anni tantissimi registi. I primi furono addirittura i fratelli Lumiere nel lontano 1896 in piazza Caricamento, poi alcuni film storici come quello sul “Balilla” del 1914 sino a “The pleasure garden", il film di debutto di Alfred Hitchcock nel1925, “Il generale della Rovere” di Ros
sellini e “Profumo di Donna” nel 1974 per la regia di Dino Risi. Vittorio De Sica filmo’ gli esterni di "I bambini ci guardano" nel 1943 e a Genova fu gi
rato il primo film italiano sul mondo della prostituzione (ovviamente nel centro storico) “Persiane Chiuse”, del 1951. In passato, soprattutto negli anni 70, Genova era considerata la location ideale per i film polizieschi: gli angusti vicoli, il porto e le industrie erano perfette per sparatorie, insegui
menti e traffici portuali malavitosi. Fra i piu’ famosi ricordiamo “Genova a mano armata” di Lanfranchi, “Il giorno dello sciacallo” di Zinnemann e so
prattutto “La polizia incrimina, la legge assolve” di Castellari. Questo cele
bre lungometraggio racconta la lotta tra due clan per il controllo del traffico di droga nel porto del capoluogo ligure, in cui le comparse erano realmente poliziotti, camalli e portuali. Oggi, invece, i registi che scelgono Genova col
gono la sua essenza poetica e magica, dove l’atmosfera cittadina spesso si trova perfettamente in linea con gli aspetti psicologici dei personaggi: per esempio la Genova di “Giorni e Nuvole”, il film di Silvio Soldini del 2007, e’ la citta’ dei grattacieli di vetro, algidamente industriale e borghese. Quella di “Uno su due” di Fabio Volo, invece, sfoggia maggiormente le vesti di citta’ storica… Oggi Genova e’ diventata persino “di moda” fra le cineprese italiane e straniere. Nel 1998 e’ nata la Genova Film Commission, una bril
lante struttura no profit creata da Regione Liguria, Comune di Genova e altri enti, che offre un’importante assistenza sia tecnica sia organizzativa alle troupe che girano a Genova: trova gli alloggi piu’ convenienti, chiede i per
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messi, contatta i vigili urbani, offre personale specializzato nelle fasi di scrittura e pre produzione e un archivio fotografico con migliaia di location liguri adatte alle esigenze dei piu’ svariati registi. Oltre il cinema, anche tanti i video musicali: Ligabue, nel video di “Cosa vuoi che sia”, canta dall’alto del Matitone, con bellissime vedute sui grattacieli della citta’, un tributo allo skyline genovese. Nel video “L’amore conta”, sempre di Ligabue, ecco una Genova in bianco e nero molto malinconica, catturata nella sua quotidianita’. Molto bello fu il video “La guerra e’ finita” dei Baustelle, girato nel cen
tro storico alla ricerca di scorci degradati ma profondamente co
municativi: “Una citta’ bellissima, che riesce ad alternare paesaggi americani stile Chicago anni 70 a vicoli antichi e colori mediterra
nei…”, disse in quell’occasione Bianconi, il leader del gruppo. Dopo i Baustelle e’ stato il turno dei Negramaro con “Parlami d’amore” e “Solo 3 minuti”… To be continued!
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di Gabriele Serpe
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o ammetto, avevo voglia di conoscerla. Forse per quell'alone di mistero che l'ha sempre ac
compagnata nelle sue interpretazioni, come se il suo fascino provenisse da chissa' quali tempi lontani. Claudia Pastorino, nell'angolo di un cafe' del centro, sembra essere in orario con tutto cio' che le circonda, trasmette calma. Vent'anni di carriera, per lei che nel 1990 venne definita la "prima cantautrice genovese", nel 2007 e' arrivato il premio "Via del Campo" per la Canzone d'Autore. La "Marlene Dietrich per quattro ubriachi che tirano l'alba innamorandosi di me...", per tanti anni ha affiancato il piano bar ai suoi sogni da chansonnier. Oggi e' un'artista ricca di impegni, fra poesia, musica, libri e teatro. Cinque album pubblicati (il primo "I gatti di Baudelaire" nel 1995), diversi saggi (fra cui "SAMAN SUTTAN Il canone del Jainismo" nel 2001 per Mondadori) e romanzi noir.
Ogni incontro di Era Superba che si rispetti non puo' che partire da lei: Genova... La mia Genova e' un bel "maniman", una citta' diffidente e bloccata. Io lo so e l'ho sempre saputo, ma cio' nonostante non sono mai riuscita a lasciarla. Ho avuto per vent'anni questo blocco e ho sempre deciso di ri
manere. Eppure essere genovesi e restare a Genova per fare musica e' una scelta coraggiosa e un po' maso
chista... Mentre altrove mi sento maggiormente apprezzata, per la mia citta' sono l'eterna artista emergente, ed e' paradossale perche' io non vorrei vivere in nessun altro posto al mondo. In questo senso il premio "Via del Campo" che ho ricevuto due anni fa e' stato per me un riconoscimento importante e molto sentito. Dovessi prendere per mano il lettore e portarlo attra
verso la citta' di Claudia Pastorino, quella delle immagini, dei ricordi... Dove lo porteresti? E... chi gli presenteresti durante il cammino?? Partirei sicuramente da Pegli, la mia casa, il posto in cui vorrei vivere e in cui vivo. Poi una piccola piazza nella zona del Carmine... Piazzetta della Giuggiola. Ho abitato li' dieci anni e li' ho scritto praticamente tutte le mie can
zoni. Ricordo un inverno con venti centimetri di neve tutti raccolti in quel minuscolo quadrato di case... uno scenario surreale. D'obbligo una sosta alla Stanza della Poesia di Claudio Pozzani in piazza Matteotti e poi due zone del centro storico che dagli anni novanta ad oggi sono cambiate moltissimo: Santa Brigida e Maddalena. Santa Brigida negli anni ottanta era davvero in ginocchio, ricordo la piazza dei Truogoli come un tappeto di sirin
ghe, era chiusa e abbandonata. Oggi il quartiere e' rinato e la zona e' tornata ad essere splendida come tantissimi anni prima. La Maddalena, invece, fino ai primi novanta la ricordo come una strada magica, odori indimentica
bili, l'atmosfera di una vecchia Genova che non ne voleva sapere di morire... e invece nel giro di pochi anni e' cam
biato tutto, e' stato un attimo. E, per completare, presen
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terei sicuramente il grande Max Manfredi obbligandolo a suonare Luna Persa. La canzone da' il titolo al suo ultimo album, ma io la conosco da almeno dieci anni perche' lui l'ha sempre suonata. E' un capolavoro, una canzone che si puo' guardare... Hai citato gli anni ottanta, i primi novanta... Tu stavi muovendo i primi passi come artista... Si.. e in quegli anni feci anche scelte che non consiglierei a nessuno di fare. Soffrivo di una timidezza quasi paralizzante che mi portava ad es
sere molto rigida, facevo di testa mia e andavo avanti per la mia strada. Ho incontrato durante il cammino grandi artisti e persone che avreb
bero potuto arricchirmi tantissimo, ma mi bloccavo, m'irrigidivo e alla fine mi perdevo... Ai tempi quella solitudine mi sembrava magica, oggi non la penso piu' cosi'. Quando facevo piano bar la sera per guada
gnarmi da vivere mi rifiutavo di cantare canzoni che non mi piaces
sero, la gente magari mi chiedeva un pezzo e io rispondevo semplicemente che mi rifiutavo di cantare canzoni di quel genere. Insomma, riassumo tutto con due parole: che fatica! "Voglio mettermi sola ad aspettare: a stare sola ho gia' imparato ... e sara' anche bello! Non so questa attesa di te cosa mi portera' e non so se tu esisti davvero o nella fantasia..." Questa canzone l'hai scritta do
dici anni fa, quando molti tuoi testi cercavano quell'amore perfetto che prima o poi arri vera'... La Claudia di oggi, una splendida quarantenne, cosa pensa a proposito di quel sogno d'amore tanto cantato? Che e' un'illusione, quel "tu" della canzone che hai citato per me non esiste piu'. Mi sono congedata da quella idea di amore da diverso tempo, oggi la risposta e' sicuramente che si trattava di fantasia! Hai scritto alcuni libri sul Jainismo, la piu' antica dottrina della nonviolenza, un ar gomento che ti ha sempr e influenzato molto, seppur poco conosciuto in Occidente... E' un ambito spirituale magico quello della non violenza... In Italia non esisteva nulla di tradotto sul Jainismo prima del mio tentativo, per cui si tratta sicuramente di un mondo per molti nuovo che consiglio di esplo
rare. Considero lo Jainismo la possibilita' piu' alta per avvicinarsi al sacro... Ma non si tratta di una pratica spirituale, i rigori da rispettare sarebbero assolutamente eccessivi per la nostra cultura. A 17 anni hai anche fondato la prima Lega Antivivisezionista in Liguria, che diede ai tempi grande impulso ai movimenti animalisti. Una causa per la quale ancora oggi combatti... Ancora prima ed indipendentemente dall'arte, per me l'animalismo e' sempre stata una priorita'. Finche' gli uomini continueranno a parlare di liberazione e liberta' considerando solo la propria specie non ci sara' mai progresso morale. Il musicista filosofo Wagner, a proposito della vivise
zione, un giorno disse: "Si tratta di un crimine contro la vita, qualunque sia la specie." Questo e' secondo me il concetto... e anche i vari vegetari
smi di moda dovrebbero entrare in questa piu' ampia visione delle cose.
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BRIGIDA: LA SANTA CHE VISSE DUE VOLTE!
Il quartiere di Santa Brigida vuole voltare pagina... di Valentina Sciutti
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l quartiere di Santa Brigida e' una delle eredita' piu' belle che la nostra Superba ci ha lasciato. Questa zona si svi
luppa dal Castello D’Albertis scen
dendo in un meraviglioso labirinto di creuze fino a ridosso di via Pre', comprendendo numerosi antri na
scosti e strade frequentatissime come Piazza Acquaverde e Via Balbi. Ma come purtroppo accade spesso nella nostra citta', ci si di
mentica delle meraviglie che pos
sediamo, dimentichiamo di citarle, sponsorizzarle… e perche' no, forse ci dimentichiamo proprio di averle! Da anni e' in corso il pro
getto di riqualificazione della zona, che vede in campo due diverse ri
sorse: per la zona a “nord” il Co
mitato Santa Brigida e il Circolo Arciragazzi Vega; nella zona Balbi
Truogoli, invece, la societa' con
sortile “Vivere Santa Brigida”. L'obiettivo e' da anni quello di re
cuperare il quartiere cercando di migliorare le opportunita' da of
frire ai cittadini di tutte le eta'. Da anni il comitato Santa Brigida, in collaborazione con il circolo Arci
ragazzi Vega, cerca di creare ini
ziative ed eventi volti a riqualificare la zona, sia in senso stretto per mi
gliorare la vivibilita' del quartiere, sia cercando di coinvolgere piu' persone possibili in modo da ri
durre lo stato di degrado che in
veste il quartiere. Al momento, per esempio, e' in corso il progetto della restaurazione dell’arco di Santa Brigida, iniziativa decisa e vo
luta dagli abitanti del borgo, che la
mentano la scarsa attenzione riservata nei loro confronti dalle
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Istituzioni, ma che, a differenza di tanti altri, si danno da fare per ov
viare a questa mancanza. L'arco non e' l’unica azione volta a mi
gliorare le condizioni della zona: l’esposizione dei pannelli illustrati del Liceo Paul Klee lungo le creuze che partono a monte di via Balbi; la restaurazione del vecchio refet
torio del convento (che in futuro diventera' la nuova sede del Cir
colo Vega), oggi proprieta' comu
nale, e l’installazione di chiuse per i tombini, che fino a poco tempo fa, venivano manomesse dai tossi
codipendenti per gettarne all’in
terno le siringhe. La piazzetta dei truogoli, invece, meravigliosa per il suo sapor di antico che ancora conserva grazie ai lavatoi realizzati nel 1600, e' praticamente rinata da qualche anno, grazie all’impegno del consorzio “vivere Santa Bri
gida”, gruppo di piccole imprese decise a trasformare la piazza in un nuovo centro di aggregazione cul
turale e, naturalmente, commer
ciale. Al momento sono presenti intorno ai truogoli sette attivita' commerciali, oltre al circolo Arci da pochi mesi sorto in vico Tana; tutto cio' a significare che forse questa zona potra' diventare in fu
turo spazio nevralgico per attivita' culturali, mostre, concerti... i truo
goli si possono trasformare facil
mente in un palco per artisti! Questa e' la speranza degli abitanti e delle tante persone che hanno deciso di scommettere sulla vec
chia Santa Brigida... Insomma, per un quartiere che si sviluppa tutto in salita, un futuro in discesa??!!
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ASSOARTISTI E' ANCHE A GENOVA!
di Andrea Giannini
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ggi come oggi, la musica dal vivo e gli eventi cultu
rali in genere sono in crisi nera. Benche' in ambito locale e di
lettantistico i musicisti e gli attori in erba siano tantissimi, non e' sempre facile per costoro trovare le occasioni per esibirsi con una certa continuita'. I motivi che stanno alla base di questo stato di cose sono vari. Ad esempio, la bu
rocrazia. Preparatevi a sentire una storiella breve ma tipica e pittore
sca, che odora di “italianita'” come gli spaghetti al sugo o la pizza mar
gherita. E’ tuttora in vigore una le
gislazione talmente moderna ed evoluta da risalire a tempi in cui i Beatles probabilmente non si erano ancora nemmeno conosciuti… Tant’e' che per la legge italiana tra una compagnia teatrale e un
gruppo rock non esiste sostanziale differenza, come se entrambi tro
vassero ingaggi e ricevessero com
pensi nella stessa maniera. Il risultato e' che se vi venisse la bal
zana idea di far fare due note ad un complesso di ragazzini nel vo
stro locale, ammesso e non con
cesso che (primo ostacolo) siate riusciti a vincere l’irresistibile “dif
fidenza” dell’immancabile anziana signora che abita proprio sopra di voi (e che si adoperera' per inviarvi gli addetti al rilevamento dell’im
patto acustico, dotati di apparec
chiature programmate per scattare ad un limite poco oltre il sus
surro…), dovreste poi gettarvi a capofitto (secondo ostacolo) nel
l’eccitante mondo dei permessi SIAE sul diritto d’autore (con re
lativo obolo da versare…), per poi
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terminare (terzo ostacolo) attra
versando l’altrettanto entusia
smante universo ENPALS, l’utilissima assicurazione e cassa di previdenza sociale per i “Lavora
tori dello Spettacolo” (con se
conda tassa da versare). Beninteso: si da per scontato che i quattro ra
gazzini che avevate intenzione di chiamare a suonare siano regolar
mente iscritti alla previdenza, ab
biano una partita Iva e, a fine concerto, vi rilascino regolare fat
tura per la “prestazione eseguita”, sulla base della quale voi, in quanto “datori di lavoro”, andrete a ver
sare diligentemente tutti i contri
buti del caso… (Non vorrete mica lasciare senza pensione questi po
veri figlioli!). Facile, no? Il discorso ENPALS e' particolarmente “di
vertente”, tanto che anche il Tg2
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qualche settimana fa dedico' uno speciale all’argomento, mettendo in luce come al fine di raggiungere la quota minima necessaria per ri
cevere un giorno una (magrissima) pensione, un musicista debba col
lezionare qualcosa come 120 (cen
toventi!) concerti l’anno: in pratica dovrebbe esibirsi una volta ogni tre giorni, comprese domeniche, Na
tale, Pasqua, Ferragosto, 1 maggio e 8 marzo! Come al solito, fatte le leggi, esiste anche un modo per ag
girarle: si corrisponde “in nero” i compensi pattuiti, fingendo una prestazione gratuita. Ma resta il ri
schio che un improvviso controllo degli ispettori SIAE faccia scattare l’inevitabile (e salatissima) sanzione. Il sistema andrebbe riformato, ma vista l’agenda e la rapidita' dimo
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strata finora dalla politica italiana, probabilmente il giorno in cui il problema verra' preso in conside
razione, quella che oggi chiamiamo “ musica moderna” sara' nel frat
tempo diventata “musica clas
sica”… In questo marasma, Assortisti, costola della Confeser
centi gia' presente in altre citta', giunge a Genova con lo scopo di semplificare la vita a chi opera nel campo dello spettacolo. Abbiamo fatto un salto nella sede di Via Cai
roli per saperne di piu':“Gli scopi primari sono tre racconta An
drea, uno dei funzionari che si oc
cupa della gestione innanzitutto, matching tra la domanda e l’of
ferta: sfruttando i consorzi si pos
sono mettere in contatto gli esercenti con quei musicisti o arti
Fotoservizio a cura di Constanza Rojas
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sti di cui possono avere bisogno. Poi c’e' il legame con la commit
tenza pubblica, cioe' principal
mente il comune. Si parla di eventi come “Notte bianca”, “Festival della scienza”, capodanni ecc. La nostra aspirazione sarebbe quella di creare un piccolo circuito, dando vita anche ad una news let
ter. Il terzo punto e' la permessi
stica.” Cioe' la SIAE, l’ENPALS e compagnia bella? “Esatto. In pra
tica, per il nostro iscritto facciamo Beh, non tutto noi”. male…”Siamo gia' in contatto con gli uffici SIAE: a breve dovremmo dar vita ad una procedura standard che ci permetta di velocizzare ul
teriormente le cose”. Come di
rebbe il nostro caro buon Tex, vaya con Dios!
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LA BEFANA DI LEGAMBIENTE
Piu' carbone che caramelle per la nostra regione... di Stefano Sarti * * Presidente Legambiente Liguria
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i sono 57 caramelle contro 70 pezzi di carbone nelle calze consegnate dalla no
stra Befana agli amministratori della Regione, delle quattro pro
vince e dei comuni capoluogo. La “Befana di Legambiente” e' di fatto un giudizio che diamo del
l’operato delle amministrazioni lo
cali e della regione in tema di ambiente, mettendo in evidenza le cose che ci sono piaciute, pre
miandole con le caramelle, e le cose che proprio non ci sono an
date giu', evidenziate con il car
bone. Abbiamo poi voluto graduare da 1 a 3 le caramelle e i carboni a seconda della bonta' o della gravita' delle scelte fatte. Regione – Undici caramelle alla Regione Liguria e dieci pezzi di car
bone. La creazione del Parco delle
Alpi Liguri nell'imperiese e del Parco delle Mura a Genova, la po
sizione contraria all'ampliamento a carbone della centrale termoelet
trica di Vado Ligure e i fondi per la navebus tra Caricamento e Pegli sono decisioni decisamente ap
prezzabili... Meno per quanto ri
guarda lo sfruttamento eccessivo della costa, il consenso alla costru
zione della piattaforma Maersk a Vado Ligure e le insufficienti ri
sorse stanziate per il trasporto locale ferroviario. Provincia di Genova Il Piano per la diffusione delle energie rinnova
bili, l'importanza data alla filiera corta, i fondi stanziati per l'edilizia e la creazione dell'ufficio per i di
ritti degli animali hanno portato sette caramelle alla Provincia di Genova. Sei pezzi di carbone per
La Befana in Regione...
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la vendita della Colonia Fara, l'ap
provazione dei piani urbanistici co
munali di Recco e Arenzano e la mancata salvaguardia di alcune aree esondabili dei torrenti. Comune di Genova Al Comune di Genova dodici caramelle e nove pezzi di carbone. Le caramelle per i buoni risultati della sperimenta
zione della raccolta differenziata a Sestri Ponente e Pontedecimo, per il blocco delle speculazioni edilizie, sino alla decisione di non ricorrere al Consiglio di Stato per la vicenda Acquasola e alla promozione del bike sharing. Nove carboni per il mal gestito dibattito sul nuovo Piano Urbanistico Comunale, l'inerzia ad aumentare la capacita' di depurazione, il blocco delle pro
cedure per il fangodotto, l'assenza di un piano industriale Amiu e la volonta' di assestare al 45% la rac
colta differenziata, quando al 2012 dovrebbe essere del 65%. L’impegno di Legambiente per il 2009 sara' di tenere sotto controllo le politiche ambientali delle istitu
zioni attraverso l’azione concreta sulle varie tematiche: energia, ri
fiuti e raccolta differenziata, scuola e formazione, urbanistica, parchi e territorio. Ma anche con le nostre campagne: “mal’aria”, “disimbal
liamoci”, “operazione fiumi”, “treno verde”, “settimana amica del clima” e “piccola grande ita
lia”. Per tornare il prossimo anno a vedere quante caramelle in piu' si saranno meritate le nostre ammi
nistrazioni. Piu' saranno le cara
melle e piu' il nostro ambiente sara' migliorato...
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CORNIGLIANO: RESTYLING A RISCHIO??
Dopo l'arresto dell'architetto Casamonti si teme per gli sviluppi del progetto di Cornigliano
di Matilde Gomez
L
a zona industriale di Cor
nigliano, che ha caratteriz
zato per circa mezzo secolo la Genova “del primo po
nente”, ha iniziato a cambiare volto qualche anno fa con l'abbat
timento dei gasometri Ilva. Da al
lora (l'addio al primo gasometro risale all'aprile del 2007), fra senti
menti di riconoscenza per quello che portarono i "cilindri" all’eco
nomia cittadina e il senso di libe
razione di molti, il futuro del quartiere e' sulla bocca di tutti. Il Comune di Genova ha bandito nel 2005 un concorso di idee che aveva come obiettivo la redazione di un “Master Plan” urbanistico (per i profani una sorta di "Piano d'Azione" dove sono delineati gli obiettivi da raggiungere, definite le competenze, le responsabilita' e gli strumenti di attuazione di un pro
getto!) per cercare di riorganizzare la zona da tempo dismessa e quindi migliorare soprattutto la vita degli abitanti delle zone limitrofe, stan
chi di essere intossicati e desiderosi di novita' e zone verdi. La pianifi
cazione piu' interessante, e per questo vincitrice della gara, fu pro
posta dal gruppo di progettazione guidato dall’arch. Marco Casa
monti, e presenta parecchie idee notevoli…il problema e' che con le ultime notizie apparse sui gior
nali a proposito del sopracitato ar
chitetto e dei suoi scagnozzi (lui messo in gattabuia e adesso agli ar
resti domiciliari accusato di aver “pilotato” qualche garetta analoga, e i suoi tirapiedi indagati per simili faccende...), tutto lo sforzo fino ad ora fatto dalla “Societa' per Cor
nigliano”, promotrice dell’inizia
tiva, e dal Comune potrebbe
Cornigliano, due istantanee della demolizione dei gasometri Ilva
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passare in secondo piano… Pec
cato, anche perche' il progetto non e' proprio niente male! Ecco quello che dovrebbe accadere in questi controversi 230.000 mq che comprendono non solo le aree di
smesse dalle acciaierie, ma anche zone limitrofe, quali la rimessa AMT, Villa Bombrini, Villa Serra, l’area dei capannoni produttivi (nord est), Via Cornigliano, Via Bertolotti e la zona del mercato rionale, Valletta Rio San Pietro. L’intenzione e' stata quella di co
gliere l’occasione della dismissione delle aree siderurgiche per un ridi
segno complessivo dell’abitato di Cornigliano. Il progetto e' molto complesso e sicuramente e' impor
tante capire quali sono state le esi
genze a cui si e' dovuto rispondere. La prima vera urgenza e' stata di sicuro quella di riqualificare
(Fonte Repubblica.it)
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una porzione di citta' dotandola di servizi locali di qualita' (verde, sport, scuole), ricucendo l’abitato con le aree gia' industriali e inse
diando un tessuto vitale per l’in
tero quartiere. Da questo punto di vista, assume particolare valenza la proposta di realizzare nella Valletta Rio San Pietro un nuovo polo sportivo ed educativo, con la com
presenza di impianti sportivi e di edifici scolastici…si realizzerebbe una sorta di “campus”, cosi' raro in Italia e a Genova in special modo. Altrettanto significativa e' la proposta di insediamenti pro
duttivi “puliti” nell’area verso il Polcevera, dove potranno trovare spazio funzioni legate all’alta for
mazione, alla tecnologia, ai media e laboratori ad esse collegati. Dul
cis in fundo… l’intera area ex si
derurgica costituira' un parco
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urbano, che trovera' ulteriore ca
rattere grazie all’affaccio sulla foce del Polcevera, essa pure destinata ad un intervento di riqualifica
zione. Altri spazi potranno essere utilizzati per rinnovare le funzioni residenziali e per riqualificare le funzioni commerciali gia' presenti sul territorio, agevolate anche dalla riorganizzazione del trasporto pub
blico della zona. La seconda ne
cessita' e' quella di dar vita ad una funzione attrattiva di valenza so
vraterritoriale, che si rivolga ad un bacino di utenza piu' ampio. Si tratta di replicare un modello che Genova ha gia' vissuto con grande successo nell’area del Porto An
tico. Il sito proposto e' quello dove sorgevano i gasometri. Poiche' la funzione ipotizzata richiede volu
metrie consistenti, la proposta pre
vede un edificio parzialmente
ipogeo, la cui massa complessiva venga modellata insieme al profilo altimetrico del nuovo parco. C’e' da dire che l’impegno per cercare di divulgare il progetto e le inten
zioni c’e' stato… Pochi sanno in
fatti che era stato istituito proprio nei pressi delle zone siderurgiche dismesse un utilissimo “info point” in cui, poveri tirocinanti aspiranti architetti sfruttati, venivano sbat
tuti con la prospettiva di una tesi di laurea sull’argomento (sicuramente di grande interesse urbanistico
progettuale), e magari con la spe
ranza che lo stesso arch. Casamonti potesse fare da relatore in quel giorno indimenticabile… Non credo tuttavia che in questo pe
riodo sara' possibile… Al mo
mento l'architetto ha degli impegni improrogabili e non puo' proprio muoversi da casa.
(foto di Pierluigi Baglioni)
Una veduta di Cornigliano dal mare
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La gita a puntate fra il presente e il passato della nostra citta'
A SPASSO PER ZENA: IL SESTIERE DI PORTORIA
“P
iccun dagghe cianin... Sono tutti colpi dati sul mio cuore... Se non puoi farne a meno, almeno batti piu' piano. Fermati un istante, ti rubo un solo mattone, un tocco de poe
xia do cian de Piccapria." Sono i versi di una canzone genovese degli anni cinquanta, anni in cui prese via la demolizione del quar
tiere di Portoria, uno dei sei antichi Sestieri di Genova. Si era deciso di sacrificare parte del centro storico per dare inizio ad un radicale cam
biamento della citta', completato poi dai lavori per la sopraelevata a meta' sessanta con l'abbattimento del Ponte Reale e la demolizione, poco dopo, del quartiere Madre di Dio. Portoria si estendeva da piazza Corvetto sino a via XX Settembre,
dall'Acquasola sino all'ottocente
sca via Roma e Galleria Mazzini. Parzialmente danneggiato dai bom
bardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l'antico quartiere che prende il nome dalla medievale Porta d'Oria, venne demolito per fare spazio al nuovo centro di Pic
capietra. L'omonima piazza che ospita il mercato di San Nicola, gli alti palazzi, i porticati, via XII Ot
tobre e il Palazzo di Giustizia ven
nero ultimati negli anni ‘60, e per molti oggi non e' semplice imma
ginare li' una delle zone piu' carat
teristiche del nostro centro storico. Portoria era il quartiere dell'Ospe
dale Pammatone, costruzione che si estendeva sino al piano dell'Ac
quasola e di cui oggi e' rimasta solo una piccola parte che ospita il Pa
Piazza Pammatone (oggi Piazza Portoria) prima della demolizione e (Fonte Comitato G.Marconi) il monumento a Balilla
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La statua del Balilla oggi
lazzo di Giustizia. Nel 1922 l'ospe
dale civico venne trasferito nelle nuove strutture di San Martino, ma per secoli Pammatone rimase fra le strutture piu' funzionali d'Ita
lia. Arrivando da via Fieschi o via Madre di Dio, attraversavi via XX Settembre ed imboccavi via di Por
toria per sfociare in piazza Pam
matone (oggi piazza Portoria), il cuore del quartiere con la statua dedicata al "Balilla", il piccolo eroe della storia genovese, che, proprio a Portoria, si rese protagonista del celebre "Che l'inse?" (Chi inizia?), la miccia che scateno' la rivolta ge
novese alla dominazione austriaca. Era il 5 dicembre 1746, i racconti dell'epoca narrano che sul tra
montare un drappello di soldati austriaci stava trascinando per la via di Portoria il mortaio «Santa Caterina», prelevato alla Cava dalle
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alture di Carignano. Ad un certo punto la strada sprofondo' sotto il peso del mortaio.I soldati chiesero aiuto alla gente del posto con di
sprezzo, un caporale alzo' persino il bastone contro un uomo per farsi ubbidire... il popolo perdette la pa
zienza. Fu proprio un bambino, so
prannominato il "Balilla", a gridare quelle due parole per poi lanciare verso i soldati il primo sasso, cui segui' una pioggia di pietre da tutto il quartiere verso gli uomini in uniforme, costretti ad abbando
nare il mortaio e a darsi alla fuga. Oggi una lapide, posizionata in quello che si pensa essere l'esatto luogo in cui accadde l'avveni
mento, ovvero all'angolo fra via
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XX Settembre e via V Dicembre, ricorda quella lontana sera di Di
cembre del 1746. La statua del bambino, che oggi e' rimasta nello stesso identico punto di un tempo, ma immersa in tutt'altro scenario, fu uno dei primi monumenti pub
blici della citta' (1863), preceduto solo dal Colombo, inaugurato poco tempo prima dopo ventanni di lavoro. Per raggiungere Cor
vetto si superava la Chiesa di S.Ca
millo tuttora in piedi e si proseguiva lungo via S.Giuseppe, la strada dove sorgeva il Teatro dei Piccoli, un teatro di marionette nella Genova del primo ‘900. Sem
pre al termine di via Fieschi, in
vece, fra via di Portoria e quella
Antica mappa di Portoria (Fonte francobampi.it)
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che ancora oggi si chiama via S. Bartolomeo Bosco i vicoli salivano sino a Piazza Santo Stefano. La piazza e' ancora li', andando verso il Ponte Monumentale, ma e' rico
noscibile rispetto a un tempo solo per la sua Chiesa, danneggiata dai bombardamenti e ristrutturata nel 1950. Le prime mura di S.Stefano vennero addirittura fondate nel 970 d.C., e si dice che qui venne battezzato Cristoforo Colombo. Via Ettore Vernazza che confinava con via Giulia, divenuta nel XIX se
colo Via XX Settembre, ospitava l' "Ospedaletto" per quelli che veni
vano definiti malati cronici: gli in
curabili, i matti e gli epilettici. Dove ora sorge la nuova piazza Pic
capietra, invece, i carruggi si ar
rampicavano in salita sino a piazza Corvetto paralleli a via Roma. Pic
capietra era una piccolissima piazza racchiusa fra le case dove nume
rosi scalpellini e muratori, da cui il nome deriva, abitavano e lavora
vano. Sul piano di Piccapietra si trovava la Porta d'Oria. Da li' par
tiva l'antico Vico dei Tintori che sfociava in Largo delle Fucine: lĂŹ abitavano i tintori di tessuti e il largo prendeva il nome dalle loro officine, le "fuxxin e" appunto. Oggi camminare fra i casermoni della nuova Piccapietra fa stringere il cuore a me, che la vera Portoria non la posso ricordare. Immagino cosa possa provare oggi chi quelle strade le ha vissute e calpestate per tanti anni, chi ricorda le botteghe, la trattoria "Balilla" famosa in tutta la citta' per il suo minestrone... La gente “de Portoiaâ€?, gente di una Zena che non esiste piu'.
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ARRIVA IL CAMPIONATO NAZIONALE DI POESIA ORALE!
Una serata di festa per tutti i poeti genovesi
S
ono aperte le iscrizioni per la tappa unica per Genova e la Liguria del 1°CAM
PIONATO NAZIONALE DI POESIA ORALE, in programma la sera del 26 marzo presso il Berio Cafe' di Genova. Un evento ideato e promosso dal
l'Associazione Via de' Poeti di Bo
logna, che tocchera' le principali citta' italiane e si concludera' a Lu
glio con la finalissima in pro
gramma nel capoluogo emiliano. I poeti genovesi avranno la possibi
lita' di presentare i propri versi li
beramente e il pubblico decidera' chi si qualifichera' per la finalissima bolognese. In palio quattro premi in denaro, per i primi tre classifi
cati e per il poeta premiato dalla giuria. Le tappe eliminatorie si svolgeranno anche a Roma, Mi
lano, Bologna, Torino, Perugia, Forli', Reggio Emilia, Ferrara, Fi
renze, Venezia, Ancona, Vicenza e Palermo. Per iscriversi alla tappa genovese bastera' inviare una mail all'indi
rizzo asspirri@yahoo.it, possibil
mente entro il 28 Febbraio. Il concorso e' ovviamente aperto a tutti e i partecipanti concorre
ranno alle finalita' promozionali ed organizzative della rassegna col versamento simbolico di euro 10,00. Il Campionato Nazionale di Poesia Orale ha il patrocinio della Provincia di Bologna e della Regione Emilia Romagna. MECCANISMO DI GARA Il Campionato si sviluppa in una serie di incontri eliminatori nelle principali citta' italiane ed in una fase finale, che si concludera' con la finalissima in programma a Bologna nel luglio 2009.
FASI ELIMINATORIE Quattro coppie di poeti, il pub
blico vota fino a decretare due vincitori che accederanno di di
ritto alle fasi finali. I poeti possono decidere come proporre le loro li
riche: con lettura semplice, op
pure recitata, usando o meno abiti di scena (costumi, maschere, ecc), usando uno strumento musicale per accompagnarsi, recitare tra il
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pubblico piuttosto che sul palco
scenico. Non sono ammessi: ac
compagnamenti musicali di terze persone, basi pre registrate e proiezioni video. FASI FINALI E FINALISSIMA Il meccanismo di voto e' identico alle fasi eliminatorie: sara' il pub
blico a decretare il 1°, 2° e 3° clas
sificato. Nella serata di finalissima sara' assegnato anche un premio della critica decretato da una Giu
ria di Qualita'. I premi in palio sono Euro 500,00 300,00 – 150,00 rispettivamente per i primi tre classificati ed Euro 200,00 per il premiato dalla critica. Inoltre tutti i partecipanti al con
corso saranno ospiti del pro
gramma radiofonico LA PIAZZA DEI POETI, in cui avranno un’in
tera puntata per raccontarsi e dove sono previsti interventi di ospiti del mondo della cultura e della musica, famosi e non… La tappa genovese del 26 marzo sara' prima di tutto una serata di festa, un'occasione per riunire le tantissime penne di casa nostra, da quelle giovanissime alle piu' ma
ture, senza nessun limite di eta'. Per partecipare non serve nessun requisito, se non quello di avere nel cassetto almeno tre poesie da far conoscere alla citta'!! Per info ed iscrizioni: asspirri@yahoo.it silviaparma@libero.it
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rassegna stramba a cura di
Dennis Carzaniga
SOLO I FOLLI NON CAMBIANO MAI IDEA...
Tutta la saggezza di Fabio Cannavaro e Giampiero Mughini
Prima dell’esordio di David Beckham in Roma Milan di campionato:
Una settimana prima che il Real Madrid cacciasse Schuster dai Galacticos:
“L’arrivo di Beckham e’ una baracconata... Mi fa specie l’abbia realiz
zata una societa’ seria come il Milan”
“Se la squadra va male e cambi l’al
lenatore, puoi tranquillamente metterti il cuore in pace: la squadra andra’ peggio”
Così dopo il gol del 4 1 segnato a Bologna il 25 gennaio:
Due giorni dopo l’arrivo del nuovo allenatore, ex Siviglia, Ramos:
“Un gran gol, ma era meglio chiamare Ursula Andress”
“Con il nuovo allenatore, abbiamo tempo davanti, perche’ la sta
gione e’ ancora molto lunga”
Dopo la punizione gol contro il Genoa:
“Un bel giocatore, e’ stato il migliore in campo per il Milan”
Sul nuovo acquisto Lassana Diarra:
“So solo che ha lo stesso co
gnome di Mahamadou, che e' piu’ ca
rino di Mahamadou e che spero sia piu’ simpatico di Mahamadou”
PERDENTI E MAZZIATI
Al Thun, club calcistico sviz
zero, tutti si sono trovati be
nissimo con i suoi metodi di allenamento. Al Carl Zeiss Jena, storica societa’ che an
dava per la maggiore quando c’era ancora il campionato della Germania dell’Est, stanno da poco imparando il suo stile. Il personaggio in questione e’ l’allenatore Rene’ Van Eck (nella foto), che sta salendo alla ribalta per le sue bizzarre metodologie di allenamento. In particolare, ha fatto il giro d’Europa la trovata motivazionale messa in pratica alla fine degli alle
namenti. Infatti, alla fine della classica partitella che di solito conclude le sedute quoti
diane, la squadra sconfitta si mette rannicchiata e di spalle sulla linea di porta mentre la
Dopo i due assist contro la Lazio:
Cannavaro
Mughini
squadra vincente calcia con forza contro il sedere dei per
denti con raffiche di pallo
nate. "I ragazzi sanno la punizione che li attende alla fine delle partitelle la spiega
zione di Van Eck cosi’ si im
pegnano di piu’ in campo, cresce l'intensita’ e nessuno vuole perdere". Risultato? La squadra e’ a meta’ classifica, piu’ vicina alla zona retroces
sione che ai piani alti: quale sarà la prossima trovata del
l’originalissimo allenatore? fonte gazzetta.it
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ESPULSIONI BIZZARRE
Location: Londra. Protagoni
sta: Me Tu, il pappagallo se
negalese di 9 anni della padrona tifosa Irene Kerrigan. Il fatto: Me Tu è stato espulso da Gary Bailey, arbitro 45enne, durante la partita tra Hertford Heath e Hatfield Town (valevole per il campio
nato dell’Hertfordshire Senior Centenary Trophy). La colpa? Me Tu durante il primo tempo e’ stato bravissimo, ha guardato la partita e ha assi
“Beckham ha fatto una giocata divinaaaaaaaaaaaaa”
milato i suoni del luogo. In
fatti, dopo pochi minuti dal
l’inizio della ripresa, il pappagallo ha cominciato a imitare il suono del fischietto dell’arbitro, con conseguente scompiglio creato in campo con i giocatori che si ferma
vano praticamente ogni azione. A quel punto il signor Bailey ha invitato la signora Kerrigan a portare fuori dal
l’impianto sportivo il povero Me Tu. "Ho espulso poche persone nella mia carriera – ha raccontato poi l’arbitro al Daily Sport – ma di certo non mi era mai capitato di farlo con un pappagallo". Ma la si
gnora Kerrigan non si ar
rende: "Me Tu adora il calcio – ha spiegato in seguito la donna e quindi lo riportero’ al campo anche il prossimo sabato". fonte gazzetta.it
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C
ari, carissimi, eccoci di nuovo a veleggiare fra i rivoli del pensiero, a “giocar con la mente e i suoi tarli” come diceva il Battisti. Questo mese il messaggio del vostro scribacchino vuole essere chiaro. C’e' una cosa che e' di fondamentale importanza e che ci si dimentica troppo spesso di fare: dire no quando e' no. Imparare a rispettare se stessi anche quando ci si trova in disaccordo con gli altri. Accettare il disac
cordo. Il disaccordo non piace, il disaccordo e' sconveniente, scomodo, doloroso. Ma ad una osservazione piu' attenta cio' che nella storia, ma anche nella vita di tutti i giorni, provoca eccitazione, sorpresa, interesse, nasce sempre da un contrasto, da un disaccordo. Il nuovo e' sempre il frutto di un rifiuto. Tutte le nuove idee sono nate dalla capacita' e dalla voglia di qualcuno di dire di no. Perche' il no non puo' rimanere mai fine a se stesso, cio' significa morte. Il no implica sempre che si debba costruire un'alternativa a cio' che si e' rifiutato e vo
lenti o dolenti, miei Cari, il progresso, la crescita puo' esistere solo dove c’e' opposizione, dove c’e' il corag
gio di dire la propria. E’ evidente che dove v’e' pigrizia non puo' esserci opposizione. La morte risiede nella routine meccanica, quando i nostri atti perdono di spontaneita' e di motivazione e diventano un mero ritua
lismo allora si cade inevitabilmente in un grigiore esistenziale, in un'apatia. Se lo spirito critico e' sempre ac
ceso, invece, non si puo' cadere nella meccanicita' e se non si cade nella meccanicita' nasceranno sempre dei contrasti, e' un processo, un fatto cosi' naturale da essere paragonabile al cadere di un frutto dall' albero. Tutti noi lo facciamo in piccolo o in grande, tutti noi a volte rifiutiamo un valore imposto, tutti noi nel nostro pic
colo quotidianamente commettiamo atti di ribellione. Ognuno di questi gesti e' un’affermazione della nostra individualita'. Come si dice: se cambia un elemento cambia tutto l’insieme. L’errore e' spesso quello di sot
tovalutare l’importanza che i gesti di ciascuno di noi hanno nel quotidiano, il valore delle nostre scelte, anche le piu' insignificanti, quelle che prendiamo sul posto di lavoro, a scuola, al supermercato. Non esiste nulla di non importante, ognuno di noi in realta' esercita nel suo quotidiano un’influenza enorme su tutto cio' che Lo circonda. Ed e' per questo che e' importante rispettare i contrasti, rispettare il disaccordo e fare sempre pre
sente il proprio pensiero e la propria opinione, e' in questo contesto che l’autocensura e' un arma affilata con
tro se stessi, l’autocensura e' una piccola morte, e' una piccola esecuzione capitale che quotidianamente ognuno di noi compie quando non da voce ai propri dissidi. E’ l’assassinio di un seme, di un'idea che avrebbe potuto portare nuova luce su punti prima oscuri, che avrebbe potuto creare un'alternativa in piu'. Certo, l’au
tocensura a volte puo' essere considerata come un gesto di civilta' e forse in alcuni casi lo e' anche. Ma pro
viamo solo in linea teorica a invertire il punto di vista: se invece l’autocensura fosse una mancanza di sincerita'? Ad ognuno la sua conclusione. Il Vostro scribacchino crede che come diceva il saggio Orazio: “La virtu' sta nel mezzo, tra due vizi opposti, ben lontana da entrambi” e gli sembra di annusare che nelle nostre citta' la bilancia pesi dalla parte dell’autocensura in maniera un po' eccessiva. Quindi il messaggio vuole essere, dite la Vostra sempre e comunque, fatelo con rispetto, educazione, ma dite sempre la vostra, non permettete mai a nessuno di manipolare le vostre opinioni o le vostre parole e siate sempre sinceri completamente, con Voi stessi e con gli altri, che la sincerita' e' la scelta saggia, la scelta sana, il quieto vivere non dura mai troppo a lungo, date retta a uno scribacchino che lo ha sperimentato di persona.
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SEBORGA, L'ANTICO PRINCIPATO
Alla scoperta di una localita' davvero suggestiva nell'entroterra della nostra regione
U
n pugno di case aggrap
pate alla collina per poco piu' di 360 abitanti... Come un messaggio in una bottiglia di vetro, Seborga racchiude in se' una storia assolutamente fuori dal co
mune, davvero in tutti i sensi. Per la comunita' locale, infatti, l'antico Principato di Seborga, che per lo Stato Italiano altro non e' che un piccolo Comune dell'entroterra li
gure distante pochi minuti dal
l'uscita autostradale di Bordighera, non ha mai cessato di esistere. Ri
vendicano uno status di principato di cui il paese anticamente godeva e persino una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia a pro
prio favore, di cui pero' non si ha alcuna traccia. Geniale trovata per attirare turisti o profonde radici piantate nella storia?? Si e' detto
di tutto e di piu' a riguardo, certa
mente Seborga non e' un Comune come tutti gli altri: alcuni storici britannici definiscono la localita' come la "prima Monarchia Costi
tuzionale del mondo". Le bandiere bianco celesti del "Principato" sventolano lungo la strada in salita che porta al paese, fra villette in
cantevoli e un bellissimo pano
rama. Ma i confini di Seborga sono varcati solo una volta superata la guardiola occupata da un uomo
con una strana divisa (gli agenti della Polizia Municipale del Co
mune di Seborga indossano l'uni
forme delle antiche guardie del Principato!), un'atmosfera d'altri tempi, fra piccole creuze seicente
sche che odorano di pietra, luce fioca, piccole taverne e gente cor
diale. Il Comune, nella persona del Sindaco di Seborga e priore del "Principato" Franco Fogliarini, e' considerato dai seborghini il rap
presentante legale dell'Amminis
Il passaporto del Principato e i Luigini, la moneta di Seborga
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Chiesa di San Martino di Tours
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trazione della Repubblica Italiana, mentre il principe di Seborga (che non ha nessun potere legale) e' Giorgio I, coadiuvato da un consi
glio di quindici ministri. Ma le cu
riosita' non finiscono qui: nel 1660 i monaci di Lerino fondarono la zecca di Seborga e ancora oggi il "Principato" batte la propria mo
neta, il "Luigino". Priva di valore le
gale, la moneta e' utilizzata come "buono" spendibile a Seborga, con un cambio fissato intorno ai 6 dol
lari USA. Il paese ha targhe auto
mobilistiche proprie da mettere a lato di quelle italiane, ma anche passaporti e patenti, che altro uso non possono avere se non quello folkloristico tipico di qualunque souvenir. Oltre al turismo, i Se
borghini vivono coltivando ed esportando in tutto il mondo fiori e fogliame, specialmente mimosa, eucaliptus e ginestra ornamentale. E' una localita' che senza ombra di dubbio merita di esser visitata, l'en
nesimo "tesoro nascosto" della nostra regione.
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Piazza San Martino
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LA STORIA DI BACCO E DEL SUO CARNEVALE...
di Enrico Scaruffi
T
anto ormai sono grande. Non mi maschero piu' a carnevale. Eppure me le ri
cordo, quando ero piccolo queste strambe settimane invernali non erano uguali alle altre. Quale dei nostri tanti eroi quest'anno si sa
rebbe meritato il tanto atteso tra
vestimento? Ricordo i bambini che avevano paura delle schiume spray e quelli che facevano fila per acca
parrarsene il piu' possibile, il giorno della pentolaccia e le stelle filanti... anche se quelle sinceramente le ho sempre considerate un po' sfigate, anche da bambino. Oggi ovvia
mente non e' piu' la stessa cosa, ma quella che noi chiamiamo car
nevale in realta' e' una festa popo
lare che ha origini davvero antichissime. Nella nostra cultura il
carnevale ha marcata matrice cri
stiana, ma veniva celebrato anche molti anni prima del cristianesimo, ai tempi dei romani. Venivano chiamati Baccanali (ovvero ban
chetti dedicati al dio Bacco), ed erano giorni di festa all'insegna della dissolutezza, dello sfogo cor
porale e sensoriale. C'e' chi ha in
dividuato altri riti pagani dell'antichita' come i “Lupercali” (riti di purificazione del 15 febbraio celebrati dai sacerdoti "luperci") e soprattutto i “Saturnali” (festa po
polare dell'antica Roma in onore di Saturno) quali padri del nostro carnevale. I Saturnali dei romani festeggiavano la fine dell'inverno e l'inizio di una sperata primavera ricca e feconda dal punto di vista agricolo, ma erano anche i giorni
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in cui venivano ribaltati i ruoli ge
rarchici, lo schiavo diventava pa
drone e vi era una stretta vicinanza tra nobili e plebei, giovani e an
ziani, nonchè una sospensione delle leggi sociali e umane. Il tutto era buon uso farlo a volto coperto, si portava la maschera... Se poi si vuole essere pignoli, la maschera veniva utilizzata fin dai tempi del paleolitico dagli sciamani che ave
vano il compito di scacciare gli spi
riti maligni. La parola carnevale arrivo' piu' tardi, dal latino carnem levare (eliminare la carne), assunse questa accezione in quanto indi
cava la festa che veniva celebrata sempre prima della Quaresima, pe
riodo in cui i fedeli digiunavano. Per la chiesa infatti il carnevale e’ un momento di riflessione e di ri
conciliazione con Dio, ma questa festa porta con se' un antichissimo alone fatto di trasgressione e lus
suria piuttosto che di asceticità e meditazione. Durante il medioevo il significato primo di questo avve
nimento era la purificazione del
l'essere umano dai suoi peccati, tuttavia le popolazioni non smisero di celebrarlo attraverso feste e ban
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chetti e di cio’ abbiamo una con
creta testimonianza nella canzone di Lorenzo il Magnifico "...chi vuol esser lieto sia, di doman non c’e’ certezza..." che fa parte dei canti carnascialeschi dedicati a Bacco e al carnevale. Oggi, luoghi come Venezia (la notte di carnevale i vi
coli della Serenissima si riempono di gente, vino e banchetti...), Ivrea (dove il carnevale e' caratterizzato dall'antica battaglia delle arance...), Montemarano (un borgo in pro
vincia di Avellino che celebra la tradizione carnevalesca medievale con danze e musiche popolari, ma
schere e festeggiamenti...) o come molte citta' della Spagna e del Por
togallo (Cadiz vive la sua notte ma
gica a carnevale) mantengono vivo il fuoco della tradizione... In
somma, quanta strada dietro quei coriandoli colorati. Magari que
st'anno il mio carnevale avra' un briciolo di senso in piu'. A Genova, tra l'altro, per la prima volta in Ita
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lia, arriva il Carnevale Multietnico del Mediterraneo: per due setti
mane, dal 14 al 28 febbraio i nove municipi realizzeranno in differenti zone dal centro storico alle perife
rie nove feste carnevalizie: ogni cir
coscrizione, infatti e’ gemellata con una citta’ del Mediterraneo ed ospitera’ eventi con costumi e tra
dizioni del carnevale di quella citta’. Queste le city coinvolte: Pa
trasso (Grecia), Nizza (Francia), Tarragona (Spagna), Sousse (Tuni
sia), Viareggio (Italia), Malta, Li
massol (Cipro) e Lagosta (Croazia).
Il direttore artistico dell'evento sara' il cantautore genovese Gian Piero Alloisio. Che dire, buon car
nevale a tutti! Quello vero pero'...
Cadiz, la notte di Carnevale; in alto la battaglia di arance del Carnevale di Ivrea (Repubblica.it)
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TOCCA A NOI!!
L'iniziativa di Mtv: 50.000 firme e una proposta di legge di iniziativa popolare di Deepa Scarra’
C
hi di noi, davanti ad una birra con gli amici, non ha detto “dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo cambiare le cose”? Bene, il canale televisivo musicale Mtv ha dato una bellis
sima opportunita' a tutti i grandi politici inespressi del Paese! E’ ar
rivato il momento di smetterla di parlare e di agire. Si chiama “Tocca a noi”, un'iniziativa molto particolare che ha come primo obiettivo quello di coinvolgere i giovani nella vita politica italiana, consentendo loro di partecipare attivamente, ovvero promuovendo una proposta di legge di iniziativa popolare. Attraverso il sito www.mtv.it/toccanoi migliaia di persone hanno scelto “scuola e universita'” (le altre possibilita' erano “ambiente, “lavoro” e “ac
cesso alla politica”) come tema ri
spetto al quale presentare la proposta di legge. Da adesso sino a tutto febbraio alcuni gruppi di la
voro, composti da studenti univer
sitari e supportati da diversi professori, si occuperanno della stesura della proposta. A quel punto verranno pubblicate sul sito tre differenti versioni tra le quali noi tutti saremo chiamati a sce
gliere e che potranno essere revi
sionate in base alle nostre richieste. La proposta che verra' scelta sara' trasformata in un vero e proprio testo di legge e infine, a partire da questa primavera, verra' organiz
zata una raccolta firme in tutta Ita
lia... perche' una proposta di legge per essere votata in Parlamento ne
cessita di 50.000 firme. Chiunque potra' partecipare in prima per
sona a tutte le fasi attraverso il sito, dalle scelte alle opinioni, sino a proporvi volontari per la stesura dei testi, per la raccolta firme, ma anche per far conoscere “tocca a noi” nella propria scuola o Uni
versita'. I giovani d’oggi, si sa, sono i quarantenni... Gli “under” si sen
tono lontani dalla vita politica, e per i giovanissimi tante volte e'
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come se si trattasse di un miraggio, dell'opinione di qualcun altro. “Tocca a noi” e' una possibilita' semplice quanto funzionale per in
formarsi, capire e proporre, il tutto a portata di click. Un’iniziativa senza precedenti, un canale televi
sivo che si propone portavoce e accompagnatore dei suoi tanti te
lespettatori votanti, attraverso la magica finestra del web. Proposte, non proteste. E fra tante inflazio
nate svolte e cambiamenti, questo e' gia' un ottimo punto di partenza.
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a cura di Daniele Orlandi
N
IN ST SET EC TO CO
ome scientifico Extatosoma bufonium, questo particolare insetto e' ben cono
sciuto per la sua incredibile capacita' di mimetizzarsi tra le piante, abilita' nota con il nome di fitomimetismo. Essendo incapace di vo
lare e non particolarmente agile nei movimenti, l’insetto si difende restando perfettamente im
mobile tra le piante di cui si nutre, rendendosi quasi invisibile ai predatori.
IL LO
U
M
A
nimale molto docile ma dalla tempra decisa
mente possente, veniva infatti spesso utilizzato come animale da lavoro nelle campagne. Il mulo e' un ibrido che deriva dall’incrocio tra lo stallone dell’asino e la cavalla femmina, al contrario (cavallo ma
schio e asino femmina) si ottiene invece il bardotto. Come spesso accade in natura, le forme ibride degli ani
mali sono sterili, non possono cioe' generare una prole, solo occasionalmente alcune femmine possono essere fecondate da cavalli o asini.
L
IB IS
’ibis scarlatto (Eudocimus ruber) e' un uccello sudamericano affine agli ibis del vecchio con
tinente. Con il termine ibis si identificano co
munemente un gruppo di uccelli facenti parte dei Trampolieri ciconiformi caratterizzati da un lungo collo curvo. Era considerato sacro per la mitologia egizia. L'animale beveva e cercava solo acqua limpida. Per questo motivo i sacerdoti egiziani, per il rito delle lustrazioni, utilizzavano prevalentemente l'acqua in cui un ibis si era dissetato.
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Ritratto di Gustave Geffroy Olio su tela 1895 Paul Cèzzanne
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FRA I “MANDILLI� DI VITTORIO...
Una lunga intervista con il grande cantautore genovese Vittorio De Scalzi di Gabriele Serpe
D
al 1966 (anno di uscita del primo disco di quelli che ancora si chiamavano "Trolls") ad oggi, Vittorio De Scalzi compie ben quarantatre' anni di car
riera, quarantatre' anni di musica al
l'ombra della Lanterna. Questo inverno e' uscito il suo ultimo album, s'intitola Mandilli ed e' cantato in ge
novese: una vera e propria perla. "Mandilli come fazzoletti trovati in un baule rovistando fra le vecchie cose della mia soffitta. Ogni fazzo
letto una storia, ogni storia una can
zone." E allora siamo andati con lui, un viaggio immaginario nella soffitta di Vittorio, fra ricordi e canzoni, fra tutti i suoi mandilli insomma... Dove la musica e' sempre stata protagoni
sta, dove i sogni presero forma tanti anni or sono per resistere sino ad oggi come una splendida realta'. Partiamo dall'ultima creatura: "Man
dilli", un album in genovese. Per te non e' la prima esperienza con i testi dialettali, gia' agli inizi della carriera
avevi collaborato e scritto per i "Trilli"... In un contesto in cui il dia
letto fa sempre piu' fatica a conser
varsi fra le nuove generazioni, che significato pensi possa avere la tua nuova avventura musicale? Eh gia', ma ancora prima dei Trilli scrissi "Come sei bella Zena", una canzone considerata senza autore e fatta risalire alla tradizione popolare genovese... Per carita' ormai ha qua
rantanni quel pezzo, pero' l'ho scritto io!!! Scherzi a parte... Ho in
trapreso l'avventura musicale di "Mandilli" innanzitutto per amore, un amore fortissimo per la mia citta'. Poi, come dici bene tu, il dialetto e' una scelta importante... Perche' con
sidero la nostra lingua l'arma piu' preziosa che abbiamo per combat
tere l'omologazione verso cui il mondo di oggi ci spinge. I giovani che non conoscono il genovese per
dono contatto con la loro terra, per
che' le parole sono l'espressione dei nostri pensieri ed e' un po' triste che
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oggi, davanti alla tv, un marchigiano, un valdostano ed un ligure possano avere gli stessi identici pensieri... Amore per la tua citta'... Quanto ricambiato secondo te? Beh, devo dire che percepisco e ho percepito in tutti questi anni dav
vero tanto amore dalla mia citta'. Quando giro per Genova la citta' sembra piccolissima, un paese... Per
che' tutti mi salutano e mi parlano e a me sembra di conoscere tutti... e' bellissimo, magico. Non avendo mai nascosto la mia fede blucerchiata, inoltre, i tifosi si fermano e mi par
lano spesso di calcio, genoani e sampdoriani. Si sa quanto sentiamo la fede calcistica noi liguri... La scelta del dialetto genovese fu anche di Fabrizio De Andre' in oc
casione dell'album Creuza de ma. Forse, considerando soprattutto il tuo lungo rapporto professionale e di amicizia con Fabrizio, quell'album puo' essere considerato "il padre" del tuo "Mandilli"? Il padre non credo... sicuramente, pero', la strada che percorre il mio disco e' la stessa che Fabrizio spiano' a tutti noi cantautori genovesi nel 1984 con "Creuza de ma". Il geno
vese grazie a lui varco' nuovamente i confini del porto, per tornare ad insinuarsi in tutto il mediterraneo. A proposito di Fabrizio... Questi ul
timi sono stati giorni "furibondi" come probabilmente lui stesso avrebbe scritto. Tutta Italia per una settimana ha parlato di lui e, ahime', tante volte anche un po' a spropo
sit o. Tu che insieme a lui hai tra
scorso tant issimi momenti chitarra alla mano, raccontaci un aneddoto, un flash significativo... Sono d'accordo con te, io penso con
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tutta sincerita' che Fabrizio in questi giorni si sia fatto tante risate da lassu'. In molti casi ho assistito ad una vera e propria mercificazione della sua poesia e non credo ce ne fosse bisogno. Lo show di Fazio, ad esempio, sicuramente e' stato fatto e pensato con tanto amore, per ca
rita', ma sull'esecuzione dei brani di Fabrizio avrei da ridire! Lui per me era un magnifico mosaicista e cesel
latore di parole, scriveva sempre la parola giusta al momento giusto e questo era un grande dono. Ricordo che avevo sedici anni quando gli davo la caccia le rare volte che ve
niva ai bagni Lido. Lo cercavo e quando lo trovavo facevo tanto che riuscivo a entrare con lui in cabina. Gli facevo ascoltare le mie primis
sime cose, con una chitarra di pla
stica, un suono orribile. Era il ‘64 se non ricordo male, Fabrizio era gia' Fabrizio De Andre', ma non diceva nulla e mi ascoltava... Io avevo l'abi
tudine di cantare parole a caso in in
glese senza significato perche' non avevo dei veri testi: "Evita di dire ste stronzate in inglese mi disse una volta scrivi subito i testi quando hai la musica, esprimi quello che senti in italiano..." Qualche anno dopo lui si occupo' di tutti i testi di "Senza Ora
rio Senza Bandiera", il primo album dei New Trolls, adattando le poesie del poeta genovese Riccardo Man
nerini. Fu l'inizio di un lungo rapporto umano e professionale. Veniamo ai "New Trolls", una delle pagine piu' importanti della storia del rock italiano. Dal Giappone alle Americhe, un successo planetario. Dal primo album con testi di Man
nerini e De Andre', passando per il celebre "Concerto Grosso"... Ripen
sando a quegli anni e' piu' la malin
conia o l'orgoglio? Quale e', se c'e',
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il rimpianto di Vittorio De Scalzi? E la chiave di tanti successi? La chiave del successo se uno sa
pesse trovarla sarebbe tutto piu' semplice... Non lo so, non ne ho idea. Sicuramente sono una persona molto caparbia e questo mi ha aiu
tato molto, poi credo serva anche un po' di presunzione... Bisogna an
dare controcorrente senza aver paura di farlo, cercare il "nuovo" che ovviamente all'inizio non piacera' a nessuno... Ma se pensi che siano loro a non capirci nulla e tu ad avere fra le mani qualcosa di forte, allora con
tinui ad andare dritto per la tua strada e da qualche parte arriverai. Malinconia nessuna, davvero, un po' di orgoglio invece si, sono sincero, soprattutto quando vado all'estero... in Giappone mi dimostrano sempre moltissimo affetto. Un rimpianto... ti diro', a dirla tutta un rimpianto c'e': non aver iniziato prima a fare il cantautore. Da bambino volevo una band a tutti i costi, i Beatles e i Rol
ling Stones erano un mito. Poi con Nico Di Palo fondammo i New Trolls e i miei sogni si realizzarono... Ci ritrovammo ad aprire i concerti degli stessi Stones e a conoscerli di persona, facevamo rock progressivo, che era quello che ci piaceva fare, e guadagnavamo molti soldi... I tempi pero' cambiarono e, desiderosi di mantenere il successo che avevamo raggiunto, ci buttammo nella musica piu' leggera, il pop. Ebbene, quella scelta oggi la soffro un po', avrei pre
ferito forse concentrarmi subito su una strada simile a quella che sto percorrendo ora... I fan della vostra generazione spesso affermano che se i New Trolls non avessero avuto problemi di convi
venza all'interno del gruppo, carat
teriali ed artistici, avrebbero potuto
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dare ancora molto di piu' di quello che hanno dato alla musica italiana. Quanto c'e' di vero in tutto questo? O forse furono proprio queste di
vergenze la forza del vostro sound... Non lo so cosa avrebbero potuto dare i New Trolls senza i problemi che ci sono stati... So che eravamo quattro ragazzini molto diversi, come estrazione sociale, studi e so
prattutto preparazione musicale. Piano piano, crescendo e matu
rando, certi problemi era normale che uscissero. Abbiamo avuto la for
tuna di non fare gavetta, il che si
gnifica che a ventanni avevamo soldi, successo e a quell'eta' certe cose ti danno alla testa. Tanti mana
ger ci hanno poi mangiato sopra e noi, da parte nostra, abbiamo sper
perato tanto... Diciamo che in un certo senso i problemi ce li siamo anche un po' cercati, ma suonavamo bene, eravamo forti e questo veniva prima di ogni altra cosa. Te e Nico Di Palo (i "Lennon
McCartney" di casa nostra...), avete avuto la fortuna di muovere i primi passi in un terreno gia' incredibil
mente fertile. In quegli anni erano e
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mersi e stavano emergendo dai no
stri vicoli grandi talenti... Che ricordi hai di quegli anni? Negli anni ‘60 a Genova e in Liguria c'era un fermento creativo impensa
bile. Prendiamo il Festival di San
remo... Noi suonavamo in un locale a Sanremo in quel periodo, il Club 64. Gli artisti in gara venivano a sen
tire noi dopo essersi esibiti, noi che eravamo agli inizi. Si passava la notte a suonare, ricordo una lunga jam session con Stevie Wonder... oggi queste cose non accadono piu'. Alla Foce, in fondo a via Cecchi, c'era un bar frequentato da tutti gli artisti della citta'. C'era il poeta Riccardo Mannerini, lo stesso Fabrizio, poi Tenco, Lauzi, i fratelli Reverberi... io ero un ragazzino. Poi mio padre apri' un ristorante a Sturla sul mare, nella zona di via del Tritone, da "Gianni", si chiamava... e li' iniziarono a venire tutti loro. Avevo allestito nel retro una sala con gli strumenti e li' rima
nevamo la notte ore e ore a suonare, provare, parlare... Tutti gli artisti ge
novesi, ma ricordo ad esempio anche la P.F.M. e i Rokes di Shel Shapiro. C'era un'atmosfera davvero fantastica. Ricordo la prima volta che mi presentarono Tenco, lui era
I New Trolls
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un appassionato di baseball e venne a mangiare da mio padre con tutta la squadra. Mi fece l'autografo su una pallina da baseball... D al rock progressivo al pop pas
sando per la musica classica con i New Trolls, poi la tua vasta produ
zione cantautorale sino a "Mandilli" e infine le canzoni scritte per la Sam
pdoria... Insomma, una carriera lun
ghissima che ha saputo toccare con maestria tanti generi cosi' diversi fra loro. Se Vittorio De Scalzi non fosse gia' conosciuto... e dovesse farsi co
noscere con una canzone per ognuno di questi mondi musicali che poi rappresentano probabilmente anche stagioni diverse della tua vita... cosa farebbe ascoltare di se'?? "Signore io sono Irish", con il testo di Fabrizio De Andre'... quelli erano i primi New Trolls. Poi "La nuova pre
dica di padre O'Brian", per quanto riguarda il rock progressivo... La sta
gione del pop e' invece caratterizzata senza dubbio da "Quella carezza della sera", mentre "Lettera da Am
sterdam" credo sia la piu' significa
tiva fra le canzoni che ho scritto per la mia Samp. Infine, dall'ultimo album, "Aia da respia" e' un brano che mi piace moltissimo... Abbiamo accennato alle canzoni che hai scritto con tuo fratello a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90 per la Sampdo
ria. La particolarita' e' che oggi, molti giovani iniziano a sentire il nome di De Scalzi proprio per quella "Lettera da Amsterdam" che la gra
dinata sud intona a gran voce ogni domenica... Che effetto ti fa?? Beh, e' semplice... fa godere! Ogni domenica e' un'emozione e credo che un artista come me non potrebbe chiedere di meglio... A Genova sono tanti i giovani artisti, in tutti i campi, che sognano di
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Fonte New Trolls fan club emergere e cercano di far sentire la propria voce in tutti i modi... Quale strada consiglieresti loro di percor
rere nella realta' di questi tempi per farsi conoscere al grande pubblico? Direi loro che non esiste una strada da percorrere, ma non sono io la persona giusta per dare consigli di questo tipo. A volte le strade che portano al successo sono davvero misteriose e non rintracciabili... Capita spesso che il primo scoglio da superare per un ragazzo che sogna di vivere della propria arte sia la fa
miglia, la quale impaurita per un fu
turo incerto, lo scoraggia per indirizzarlo verso altri orizzonti.. Che ruolo ha avuto la tua famiglia per la realizzazione dei tuoi sogni? E' vero, ed e' altrettanto vero che per me la famiglia e' stata fonda
mentale. Mio padre lo ringraziero' sempre: lui credeva fortemente nelle mie qualita' e faceva di tutto per in
citarmi ad andare avanti. A forza di cene corrompeva i discografici per far avere un contratto ai New Trolls e alla fine ci riusci'. Anche la possi
bilita' di aprire i concerti di un gruppo come gli Stones arrivo' gra
zie all'intraprendenza di mio padre.
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“UN GIORNO PERFETTO”
Intervista a Ferzan Ozpetek e Isabella Ferrari di Francesco Gualdaroni
T
ratto dal romanzo omo
nimo di Melania Mazzucco, “Un giorno perfetto” e' il film presentato alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia da Ferzan Ozpe
tek, un film che rapisce immediata
mente. Interpretato da Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari e una Monica Guerritore grande fisique du role, il film e' una storia d’amore fe
roce, farcita con un riuscitissimo in
treccio dei personaggi. Ne abbiamo parlato con il regista e con la protagonista Isabella Ferrari... IL FILM “Il film non parte da un mio sog
getto commenta Ozpetek ma da un romanzo. Ho letto la sceneggia
tura che mi ha dato Domenico Pro
cacci e mi e' piaciuta molto, mi sembrava una storia molto profonda sull’uomo, su un lato abbastanza oscuro di un uomo... Non e' un film corale: in ogni scena ci sono due o tre personaggi al massimo, abba
stanza facile da realizzare rispetto a quando dirigi dieci attori insieme in una scena.” IL ROMANZO “Melania Mazzucco e' rimasta col
pita dal film, mi ha detto che le ha fatto un enorme piacere vedere sullo schermo “Un giorno perfetto” di Ozpetek, non di Mazzucco! Devo essere sincero pero', ho letto prima la sceneggiatura, poi il libro... e ho cambiato molte cose, ma questo e' ovvio che avvenga quando si por
tano sullo schermo dei romanzi.”
IL CAST “Una volta scelti i due protagonisti, il resto e' venuto con grandissima fa
cilita'. Ci sono anche grandi attori che – volentieri – sono venuti a fare piccole parti. Io sono felicissimo degli attori, sono tutti straordinari, veramente grandiosi. Anche i bam
bini sono stati bravi, molto. Nella scena in cui si vede il braccio del bambino, io pensavo “vedremo l’in
ferno”, invece lui si era addormen
tato e russava, e noi intorno a lui abbiamo girato tutta la scena in un’ora. Infine posso affermare che e' meraviglioso lavorare con tante attrici... e ora so che il mio sogno e' fare un film con una decina di at
trici! Sicuramente bisogna stare piu' attenti alle piccolezze, al caffe' con troppo latte, ad esempio... ma tutti gli attori sono cosi', la fragilita' e la debolezza ti portano ad at
taccarti alle cose stupide e super
ficiali...” Veniamo alla Ferrari, regina di questa pellicola. Isabella, cosa ti ha lasciato que
sta esperienza lavorativa? Dopo aver fatto il film ho capito che su dieci donne stuprate, sette subiscono
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nell’ambiente domestico: sono donne che hanno paura di ritornare a casa, non di uscire di casa. Donne che in un groviglio di sentimenti non riescono a denunciare le violenze. Nel cast sei affiancata da una grande del nostro cinema come Stefania Sandrelli... Quando ci si incontra tra donne, la maggior parte delle volte c’e' una complicita' che va al di la' dell’eta'. Quando e' arrivata Stefania si e' ma
terializzato il mito, l’attrice che ha fatto tutti i film che avrei voluto fare. E' entrata con questa sua ener
gia meravigliosa. Mi ha dato consigli molto interessanti sul mio ruolo, mi faceva notare la fortuna di essere in questo film e di fare uno di quei ruoli di cui si sente l’odore.
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DA GRANDE VOGLIO FARE DIEGO SPAGNOLI...
Lo storico stage manager di Vasco fa il suo esordio nel mondo del cinema di Deborah Brulard
S
guardo attento a 360 grandi, voce a cento e piu' decibel, concentrazione e disinvol
tura di smistaggio e circolazione da ghisa in pieno centro all’ora di punta; e' questa la diapositiva che ci arriva dal suo regno: il palco. A far parlare di se e' Diego Spagnoli, un personaggio dietro al personaggio. Legato da anni alla leggenda Vasco Rossi (e' lo stage manager di Vasco o direttore di palco per dirla all'ita
liana) di difficile inquadratura pro
fessionale dalle mille cose che sa, e
riesce a fare, Diego da un po’ di tempo brilla di una luce tutta sua. “Da oltre 30 anni calco palchi di ogni dimensione e genere, non mi sono mai tirato indietro davanti a nulla, ho lavorato sodo...” Chi e' Diego Spagnoli? “Sono quello che sono, una persona normale che ha la fortuna di amare il suo lavoro. Diego Spagnoli vor
rebbe essere solo un nome ed un co
gnome, in realta' mi sono reso conto, grazie ad un fan di Vasco, che le varie attivita' che svolgo die
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tro le quinte e sopra il palco possono interessare ai giovani...” Il fan in que
stione si chiama Michele, e ad ogni concerto di Vasco nella folla com
pariva il suo stendardo: “Da Grande voglio fare Diego Spagnoli”. “Quando lo vidi la prima volta non ci potevo credere, lo rividi un’altra volta ad un altro concerto e poi ad un altro ancora, tanto che alla fine ne rimasi incuriosito e scesi per scambiare due chiacchiere con que
sto ragazzo...” “Michele oggi lavora con me” prosegue emozionato l’ex bassista Spagnoli, “lui mi e' stato d’input per il lavoro che ho pro
dotto questa primavera.” Spagnoli ha infatti realizzato un film di qua
ranta minuti per la regia di Gigi Tu
fano intitolato proprio “Da Grande voglio fare Diego Spagnoli”, un sogno che si realizza, quello di Mi
chele, una vita professionale che prende luce, quella di Diego. Spagnoli non e' nuovo a queste si
tuazioni, i fan del Blasco lo cono
scono da anni, dal 1996 come presentatore ufficiale della Band sul palco, negli ultimi anni in veste anche di performance man e di “at
tivo inventore di scherzi” (e' suo quello dell’ultima data del tour di Vasco dove sull’assolo nel brano Gioca con Me ha introdotto un sosia di Slash, noto chitarrista americano dei Guns’n’Roses ndr). Sei amato da tante persone, perche' secondo te? “Mi ritengo una persona come le altre che opera in una posizione di
versa; delle volte mi sento proprio un tramite tra il cantante e i ragazzi
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che stanno al di la' delle transenne e siccome so bene che il mio lavoro esiste anche e soprattutto grazie a loro, ho voglia e mi sento di fare per loro tutto quello che posso.” Hai realizzato un sogno, un fan gra
zie a te e' passato da un lato all’altro delle transenne... E' ancora possibile “da grandi” fare Diego Spagnoli? “E’ difficile pensare ad una cosa del genere proprio ora, la musica come altri ambiti e' in crisi, non saprei... Posso dire che Diego Spagnoli oggi ha trent’anni di gavetta sulle spalle, fra situazioni piacevoli e spiacevoli, occasioni colte, vissute appieno e altre perse per strada. Sicuramente ho avuto la fortuna di essere passato dalla passione alla professione, cosa che non molti possono vantare nel proprio lavoro. Per questo mi sento realizzato e sempre molto attivo, dif
ficilmente guardo al passato, sono proiettato verso il futuro, verso il continuo concepimento di nuove idee. Ultimamente ho fatto mio un concetto filosofico: “Noi siamo le idee che abbiamo”, e' quindi quan
tomeno auspicabile, per poter proseguire, di averne di buone!” Prima di lasciarci ti chiedo: dopo una vita per e con la musica, cosa pensi di questo universo oggi? Il mondo della discografia e' davvero giunto al tramonto? “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, si diceva... La di
scografia oggi, a mio avviso, non vuole essere cosciente della propria sconfitta, del fatto di essere la causa del proprio declino. Il chiacchieric
cio generale mormora alla crisi della
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musica, ma non e' cosi', non e' que
st’ultima ad essere in ribasso bensi' il mondo della discografia. Un im
portante dato di fatto e' che la mu
sica e' un’arte e come tale dovrebbe essere considerata, ma purtroppo da troppo tempo si cerca di fare busi
ness con qualsiasi cosa faccia ru
more... Cosi' facendo si e' arrivati all'implosione, ed il pubblico ha pen
sato bene di ripagare con la stessa
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moneta, smettendo di acquistare. Oggi, inutile negarlo, rimangono in piedi grossi e vecchi artisti e propo
ste che hanno avuto l’opportunita' di grandi investimenti, non proposte artistiche ma operazioni commer
ciali. Mi auspico vivamente per il bene e la salute della musica che si ritorni ai vecchi tempi, dove un arti
sta veniva definito tale solo dopo una serie di conferme importanti...”
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Per scrivere sulla bacheca di “Era Superba” invia i tuoi scritti a bacheca@erasuperba.com
A TE
Dai ristoro alla vita, lei troverà ristoro in te, dai ristoro all’amore e lui troverà ristoro in te, dai ristoro all’amicizia e l’amicizia troverà un degno compagno e un amico, che ti sia amica l’amicizia, che lo sia il dolore, che ti sia amica l’ignoranza, che lo sia la conoscenza, il dubbio, la follia, la speranza, la comprensione, l’errore, la sabiduria, l’impegno, il rischio e la prudenza non ti abbandoni.
Quando guardo gli occhi tuoi, vedo che hai troppo da vivere, sono tanti i sentieri che vuoi percorrere, le rute di campagna, i libri che vuoi leggere, i capelli che vuoi accarezzare, guardati anche adesso tu immagini altri lidi, altre sponde, vuoi correre, correre per i campi delle nostre città, per le immense terre, vuoi vedere tutto l’inesplorato del mondo e della vita, chi siamo noi per invitarti a sederti, chi siamo noi per chiederti di fermarti, il tuo sorriso è l’abbaglio delle giornate, i passanti che ti incontrano sono illuminati da te, la gioia della vita, la poesia quotidiana affiora dalle tue labbra, i tuoi occhi sono fatti per vedere la vita, tu vuoi selvaggiamente scalcaire fra amori disillusi, vuoi conoscere tutte le sfumature, gli antri più impenetrabili dell’anima, vuoi dischiu
dere fiori in mondi lontani, vuoi portare acqua dove tutto è arido, sei la poesia della vita, sei la poesia fatta carne e anima, sei la dimostrazione della forza motrice della vita.
Igor Sartoni
Igor Sartoni
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TEMPI DURI
CERTI GIORNI
Viviamo tempi duri in cui erigiamo muri tra noi e l’altra gente per tenerla ben distante.
Certi giorni sembra giusto basti solo una canzone a mandare giù il magone di giornate senza gusto.
Siam perfetti muratori nel cintare i nostri cuori con fossati, torri e poi merli e ponti levatoi.
In altri invece c’è bisogno di qualcosa di più denso per cercar di dare un senso a ciò che sembra solo un sogno.
Ci fermiamo all’apparenza per nostra stupidità non andiamo nel profondo a cercar la verità.
Silvia Guerra
Perchè l’intimità spesso ci fa paura più della fatalità più della notte scura. L’antidoto qual’è al delirio, alla follia, alla fuga, allo sgomento, alla voglia di andar via:
Pago il mutuo della mia crescita interiore con un tasso costante di sangue e sudore
Silvia Guerra
solo, vivere il momento consci del nostro presente certi che in un solo istante l’universo è lì presente.
Silvia Guerra
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AGENDA
INCONTRI&MOSTRE
Venerdì 6 febbraio
IINCONTRO MEETIX CON ULRICH BECK Dalle h 8 , Palazzo Ducale sala Minor Consiglio Il docente della London School of Economics, scrittore di importanti volumi, inter
viene sul tema: Europa cosmo
polita. Realtà o utopia?
VISITA GUIDATA A PA
LAZZO REALE Dalle h 1530 Galleria nazionale di Palazzo reale. È gradita la prenotazopne. Tel. 010 826745
CORSO DI STORIA DEL
L’ARTE :QUINTESSENZA DIEGO VELASQUEZ Dalle ore 17.15 alle ore 18.30 Palazzo Ducale Letture e Conversazioni scientifiche INGRESSO LIBERO, ISCRI
ZIONE OBBLIGATORIA TEL 010.581584 Cinque incon
tri a cura di Stefano Zuffi dedi
cati ad alcuni fra i capisaldi della storia dell'arte europea, per riscoprire, anche alla luce della sensibilità e dei gusti di oggi, i motivi della loro gran
dezza. Le lezioni sono aperte ai soci e a tutti gli interessati pre
via iscrizione obbligatoria.
Incontro con i Linea 77 H 18 Forum Fnac
Sabato 7 febbraio Il cuore in gola discorsi sul
l'amare. Musica, poesia, lette
ratura
H 1530 Biblioteca Berio In
del colore e della luce, stru
gresso libero menti con cui l’artista ha da sempre espresso la propria
Lunedì 9 febbraio poetica spaziale. Lunedì FEG Le parole tra
Venerdì 13 febbraio noi, Conversazioni con Paolo Giordano, autore del romanzo MI ILLUMINO DI MENO Giornata mondiale del rispar
“La solitudine dei numeri mio energetico primi” H 21 Teatro dell'Achi
H 18 Piazza Matteotti. Realizza
volto, p.za Modena info 010 6592220 ingresso gratuito fino a zione di un'installazione di una lampadina di 15m x 10m realiz
esaurimento posti zata utilizzando sorgenti a LED
Mercoledì 11 febbraio che galleggiano in bicchieri di EDWARD E FABER plastica biodegradabile H 18 palazzo Ducale. La pas
sione di Fabrizio De Andrè per Sabato 14 febbraio PORTO ANTICO LIBRI…E le canzoni popolari è confer
LA LETTERATURA mata dai suoi incontri con il H 1730 Porto Antico Libri In
noto etnomusicologo Edward Neill. Un percorso sulle tracce gresso libero Omaggio a Rita Serando, com
dei legami tra tradizione orale pagna di Riccardo Mannerini, e musica d'autore. testimone di una stagione irri
Giovedì 12 febbraio petibile, quella della Genova DARWIN DAY 2009 "Charles dei cantautori. Emanuele Ca
Darwin: opinioni religiose e nepa ne tratteggera’ la figura l'origine del senso morale." di raffinata autrice di prose e Conferenza a cura di Angelo poesie. Interverra’ il figlio, Abbondandolo. H 1730 Libre
ria Feltrinelli , via xx settembre Ugo Mannerini
Lunedì 16 febbraio
Venerdì 13 febbraio Lunedì FEG Le parole tra CORSO DI STORIA DEL
noi, Conversazioni con France
L’ARTE :QUINTESSENZA : sco Guccini. H 21 Teatro del
REMBRANT l'Achivolto, p.za Modena Dalle ore 17.15 alle ore 18.30 ingresso gratuito Palazzo Ducale
Mercoledì 18 febbraio
Fino al 15 febbraio L ingua e influenze letterarie LUCIO FONTANA: LUCE E nei testi di De Andre’ COLORE H 1730 Palazzo Ducale Sala Palazzo Ducale, h 9/19.30 Minor Consiglio. Un`importante retrospettiva
Giovedì 19 febbraio dell`attività artistica di Lucio Presentazione del libro di Gio
Fontana, incentrata sul tema
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vanni Negri e Roberto Ci
presso Vinosofia H 1730 Libreria Feltrinelli , via xx settembre POESIE&DINTORNI H 1830 berio cafe’ Il Centro Contatto di Genova organizza " Poesie e dintorni” in compagnia di poeti improv
visati e no. Chi desidera por
tare sue creazioni potra’ contattare il Centro Contatto e sara’ benvenuta/o. Centro Contatto Genova: Anna Ventura 010 5530376
347 5529128 . Fino al 27 febbraio METAMORFOSI MONU
MENTALE Palazzo Ducale Martedi’ gio
vedi’ 9.00/12.30 e 14.00/17.00, venerdi’ 9.00/12.30, sabato, do
menica e lunedi’ chiuso. In
gresso gratuito. Un percorso tra memoria e trasformazione urbana a Genova tra Otto e Novecento. Presso Palazzo Du
cale Archivio Storico del Co
mune di Genova
Venerdì 27 febbraio Cristina Carpinelli La Russia a pezzi in collaborazione con il Circolo Proletario Culturale H 18 Libreria Feltrinelli via xx settembre
Fino al 28 marzo Cogito Ergo Sum.Guido,dun
que non bevo! L'Associazione artistico cultu
rale Art'Intorno presenta la mostra di arti visive applicate: "Cogito, ergo sum.Guido, dun
que non bevo! ". Verra’ espo
sta una selezione delle opere realizzate da "talenti" che hanno espresso la loro
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creatività per sensibilizzare i giovani sul tema della guida in stato di ebrezza alcoolica.
Lunedì 2 marzo Lunedì FEG Le parole tra noi, Conversazioni con Gian Maria Testa H 21 Teatro dell'Achivolto, p.za Modena ingresso gratuito
Fino al 31 marzo SCOPRI LA TORRE E LE ANTICHE CARCERI DI PA
LAZZO DUCALE Palazzo Ducale Torre Grimal
dina e Carceri storiche dalle h 10/13 e 15/18. Chiuso lunedi’. Ingresso 4 euro Entra nelle celle più buie, rivivi le sensazioni dei prigionieri e poi sali ad ammirare Genova: uno spettacolo da non perdere
Fino al 30 aprile PER POTER BACIARE AN
CORA GENOVA Locanda di Palazzo Cicala, dalle 14 alle 19 Genova attraverso i testi di Fa
brizio De André e le foto di PUBLIFOTO Genova Ingresso libero Info: www.pa
lazzocicala.it 010 25 18 824 Per tutto il mese:
FABRIZIO DE ANDRE’ LA MOSTRA Palazzo Ducale, dalla h 9 alle 20 Ing 8 euro Genova rende omaggio a De Andre’ a dieci anni dalla sua scomparsa con un vero e pro
prio viaggio multimediale nella musica, nelle parole e nella vita di Faber. Megaschermi, in
stallazioni video e postazioni interattive permettono di esplorare e approfondire le sue tematiche ma anche di rico
struire il mosaico della sua vita
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attraverso interviste allo stesso Fabrizio e testimonianze della moglie Dori Ghezzi e dei suoi più stretti collaboratori e amici
MIRAGENOVA: SUONI E IMMAGINI DELLA CITTA’ Galata Museo del mare Mar
tedì venerdì 10.00/18.00; sa
bato e domenica 10.00/19.30; lunedì chiuso MUSICA&DINTORNI
Sabato 7 febbraio BANDABARDO’ H 21 Mep Club Sestri Levante ing 15 E
Martedì 17 febbraio MARLENE KUNTZ H 21 Teatro della Tosse
Sabato 21 febbraio MANGO:ACCHIAPPANU
VOLE TOUR H 21 Vaillant Palace Tel: 010
6422264
Domenica 22 febbraio Reggae Live: Cocoa Tea + Turbulence H 22 Csoa Pinelli. Ing 10,00 euro (entro le 23.30), 15,00 euro (dopo mezzanotte) STEVE HACKETT ELECTRIC BAND Saranno presentati gli imman
cabili brani storici dei Genesis e in assoluta anteprima alcuni brani del suo nuovo album H 21 Vaillant Palace rock, che uscirà nel corso del 2009 SPETTACOLI
Mercoledì//Giovedì 11 feb
braio COSE CHE MI SONO CAPI
TATE CON GENE GNOCCHI H 21 Politeama Genovese www.politeamagenovese.it
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"Il Blog del Tama e' on line sul sito www.erasuperba.com! Potete commentare e discutere gli argomenti trattati, creare dibattiti e leggere le versioni integrali degli articoli! Se invece avete dediche da fare, aneddoti da raccontare, foto da pubblicare scrivetemi a ilblog@erasuperba.com... Tutti potranno leggervi e rispondervi... Il Tama è qui per voi!!!"
Q
uanti film avete visto nella vostra esistenza?? Non ne avete la minima idea, vero?? Mi raccomando, non ba
rate, l’aver consumato la VHS di Mary Poppins, vale una sola unita'. Bha', io non saprei proprio... non penso di andare molto lontano dai mille. Eppure, ci sono quei film che ti rimangono nel cuore, che potresti guardare a ripetizione per restare sempre e cmq a bocca aperta. Per quanto mi riguarda, uno dei film piu' belli che abbia mai visto e' “La leggenda del pianista sull’oceano”… e' lun
ghissimo e' vero, ma non mi perdo mezza parola, e penso di averlo visto almeno quelle 15 volte! Se l’avete gia' visto quel che leggerete non potra' che farvi venire la voglia di andarlo a rivedere subito. Invece se non avete ancora avuto il pia
cere di vedere quel capolavoro, spero che questo vi stimoli a farlo. Scena finale del film... Max sta cercando il suo amico Novecento sulla nave dove ha sempre vissuto, con l’intento di farlo scendere, perche' quella nave dev’essere fatta sal
tare in aria di li' a poco. Signore e Signori, Madame et Monsieur, Damen und Herren…ecco a voi il discorso di Novecento a Max: “Tutta quella citta'... non si riusciva a vederne la fine... la fine!! Per cortesia... si potrebbe vedere la fine!! Era tutto molto bello su quella scaletta... ed io ero grande, con quel bel cappotto, facevo il mio figurone e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema!! Non e' quello che vidi che mi fermo' Max... e' quello che non vidi, puoi capirlo?? Quello che non vidi!! In tutta quella sterminata citta' c’era tutto, tranne la fine... Quello che non vidi, e' dove finiva tutto quello... la fine del mondo! Tu pensa ad un pianoforte... i tasti iniziano e finiscono, tu lo sai che sono 88 e su questo nes
suno puo' fregarti... non sono infiniti loro, tu sei infinito e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare e' infinita!! Que
sto a me piace, in questo posso vivere, ma se salgo su quella scaletta e davanti a me si srotolera' una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti che non finisco mai, e questa e' la verita'. Quella tastiera e' infinita e non c’e' musica che puoi suonare... sei seduto sul seggiolino sbagliato... quello e' il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade?? Anche soltanto le strade, ce n’erano a migliaia... ma dimmelo, come fate voi altri laggiu' a sceglierne una?? A scegliere una donna?? Una casa?? Una terra che sia la vostra?? Un paesaggio da guardare?? ……Un modo di morire?? Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’e', ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla quella enormita'?? OSSERVAZIONE DEL MESE Io ci sono nato su questa nave e Qualche tempo fa ero in macchina, non ricordo dove mi stessi dirigendo, anche qui il mondo passava... ma a ma ricordo perfettamente di aver avuto davanti un ragazzo in scooter e si non piu' di 2000 persone per volta... procedeva lentamente perche' pioveva a dirotto. Fatto sta che, dopo es
e di desideri ce n’erano, ma non sermi distratto per cercare una caramella e riportando la mia attenzione su piu' di quelli che ci potevano stare cio' che avveniva davanti a me, ho fatto una riflessione che mi ha sorpreso. su una nave tra una prua ed una Senza volerlo, ne' sapendo come e perche', ho immaginato che, in quel mi
poppa!! Suonavo la felicita' su una sero istante in cui mi ero distratto, il ragazzo davanti a me frenasse ed io lo tastiera che non era infinita.. io ho tamponassi senza avere il tempo di frenare. Ma la cosa che mi lascio' asso
imparato a vivere in questo modo e lutamente senza parole fu l’immaginare l’ambulanza che trasportava d’ur
la terra' e' una nave troppo grande genza quell’ignaro ragazzo. Sono stato invaso da un senso di angoscia e da per me!! E' una donna troppo un’infinita paura nel pensare se realmente avvenisse una situazione del ge
bella!! Un viaggio troppo lungo!! nere. Rovinerei una vita e non ci sarebbero gesti o parole che rimediereb
Un profumo troppo forte!! E' una bero all’accaduto. Ho immaginato il momento in cui, all’ospedale, mi sarei musica che non so suonare!! imbattuto nei genitori o parenti del ragazzo. Il momento in cui mi sarei pre
Non scendero' dalla nave... al mas
sentato al suo letto. Non so assolutamente come reagirei se mai mi trovassi simo posso scendere dalla mia in una situazione del genere, fatto sta, che basta una caramella perche' la tua vita... in fin dei conti, e' come se vita e quella di altri cambi completamente. Questo dovuto al fatto che il gui
non fossi mai nato! Sei tu l’ecce
dare una macchina e' dato da noi tutti come un gesto assolutamente nor
zione Max... solo tu sai che sono male, quasi naturale come respirare... ed invece dovremmo pensare ogni qui. E sei una minoranza... non ti volta che ci mettiamo alla guida, che non serve una pistola per uccidere... resta che adeguarti. Perdonami basta una caramella!! amico mio, ma io non scendero'.”
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Lettera d'amore. Mia adorata Sarah, ti amo piu' di quanto le parole possano dire. Per te scalerei le vette piu' alte del mondo, attraverserei i deserti piu' desolati e le lande
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piu' fredde del Polo Nord. Ti amo. P.S. Vengo a trovarti domenica, se non piove.
E
se tutto quello che vedi fosse finzione? Se ogni persona con cui parli stesse recitando una parte scritta su un copione? Se tutto cio' che accade fosse stabilito da qualcuno, che all’anagrafe non e' regi
strato come “destino”, ma come Steven Spielberg? Eh gia', se fosse tutto un film, in cui l’unico vero Dio ha una sedia con su scritto “Regista”? Ed ogni avvenimento della tua vita fosse deciso da lui? Non vi capita mai di pensare a tutto questo? Sono l’unico ad avere problematiche del ge
nere, vero? A volte mi capita di ritrovarmi in situazioni a cui non so dare nessun’altra spiegazione che: “Tama, sei dentro un film”!! Proprio l’altro giorno un’amica mi ha domandato “che ci facevi sugli scogli di Boccadasse a mo' di Sirenetto?” Magari... ma ero in ufficio a lavorare e lei che non ci credeva, le ho detto “guarda che se ci hai anche parlato con quel tale, ti ha pure preso in giro!!”. Classica situazione in cui mi domando “ma siamo sicuri che non ero la', vero?”, si si lo so, non e' da persona equilibrata, ma io non ho mai detto di esserlo!! Ma poi quante volte vi e' capitato di pensare ad una persona e proprio quella persona il giorno dopo vi telefona o vi manda un messag
gio? A me capita spesso! Penso che la storia piu' assurda mi sia capitata tempo fa... avevo circa 20 anni, ero in un lo
la foto del mese
Eeeee? cale con un amico a bere qualcosa e fare due balli. A meta' serata noto, con piacere, che una ragazza mi fissa abba
stanza insistentemente. Essendo lei molto carina, rispondo allo sguardo e decido di passare all’azione, mi avvicino len
tamente sin quando non comincio a ballare con lei. Dopo i primi attimi di imbarazzo, ci presentiamo e iniziamo a par
lare, le classiche domande e discorsi, mi dice che abita e vive al CEP sin quando non le domando, con intenzioni poco nobili, “che dici usciamo?? Non si riesce a parlare qui, la musica e' troppo alta!” Ora ditemi se quello che segue non e' un film?!?! Lei si scosta un attimo, mi guarda dall’alto in basso e mi domanda “ma quanti anni hai??”, io “20”… “Ok, aspetta qui che vado a chiamare mio marito e torno!!” Una ragazzina sposata con un bell'ometto from CEP... Per carita', non che al CEP siano tutti rissaioli, tut
t'altro, ma nella mia testa di ragazzino si trattava di un bi
glietto da visita poco rassicurante..." ... Cos’ho fatto? Ho preso il mio amico e sono scappato!!!! Con le amiche della fantomatica ragazza che mi guardavano sbigottite. Certo e', che se mai ci fosse un regista a giostrare la mia vita, in quella situazione avrei sorpreso anche lui... e pensare che voleva dare agli spettatori una serie di scene a luci rosse... o ancor meglio a cazzotti ed occhi neri... scusa Steven!
by Marco Bianchi
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A SCUOLA DI CUCINA STOCCAFISSO ALLA GENOVESE STOCCHEFISCE Ä ZENEIZE Stoccafisso e baccala’ non sono pesci diversi, ma due versioni dello stesso pesce, il merluzzo. Lo stoccafisso è il merluzzo pulito, schiacciato ed essiccato al vento di mare. La zona in cui si produce lo stoccafisso più pregiato è quella delle norvegesi isole Lofoten. Il baccalà è invece il merluzzo conservato sotto sale, interessa una zona di produzione più estesa ed ha carne più tenera e dal gusto più deciso rispetto allo stoccafisso. Baccala’ e stoccafisso necessitano di una lunga preparazione. Lo stoccafisso, lasciato intero, deve essere ammollato per 4 6 giorni, cambiando l’acqua una volta al giorno, per il bac
calà, che puo’ essere tagliato a pezzi, sono suffi
cienti 24 36 ore, a patto di cambiare spesso l’acqua. Ingredienti per 4 persone:
1/2 kg stoccafisso
1/2 Kg pomodori pelati maturi( salsa di pomodoro concentrato)
1/2 kg patate
1cucchiaio pinoli
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 etti olive nere taggiasche
1 dl olio extra vergine d'oliva
prezzemolo
sale, pepe nero macinato Prendete lo stoccafisso lasciatelo in acqua bollente per alcuni minuti così da poter togliere pelle e lische. Nel frattempo tagliate le patate a cubi. Soffriggete la cipolla, l’aglio e in cottura aggiungete lo stoccafisso tagliato a pezzetti, i pomodori pelati (a vostra discrezione potete unire anche un cucchiaio di pomodoro concentrato). Fate cuocere per circa 30 minuti e se lo stoccafisso si asciuga troppo aggiungete dell’acqua. Dopodichè sa
late, pepate, aggiungete le patate, i pinoli e le olive e fate cuocere per altri 20 minuti circa. Aggiungete il prezzemolo, e servite...
BUON APPETITO!
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A SCUOLA DI ZENEIZE
IL VERBO ESSERE MODO CONGIUNTIVO
PRESENTE Che mi segge Che ti ti seggi Che lë o segge Che noiätri seggimo Che voiätri seggiæ Che lö seggian
IMPERFETTO Che mi foïse Che ti ti foïsci Che lë o foïse Che noiätri foïscimo Che voiätri foïsci Che lö foïsan
Che io sia Che tu sia Che egli sia Che noi siamo Che voi siate Che essi siano
PASSOU Che mi seggie stæto Che ti ti seggi stæto Che lë o segge stæto Che noiätri seggimo stæti Che voiätri seggiæ stæti Che lö seggian stæti
Che io sia stato Che tu sia stato Che egli sia stato Che noi siamo stati Che voi siete stati Che essi siano stati
Che io fossi Che tu fossi Che egli fosse Che noi fossimo Che voi foste Che essi fossero
TRAPASSOU Che mi foïse stæto Che ti ti foïsci stæto Che lë o foïse stæto Che noiätri foïscimo stæti Che voiätri foïsci stæti Che lö foïsan stæti
Che io fossi stato Che tu fossi stato Che egli fosse stato Che noi fossimo stati Che voi foste stati Che essi fossero stati
IL VERBO ESSERE MODO CONDIZIONALE
IMPERATIVO (IMPËATIVO) Seggi ti Sii tu Ch'o segge lë Sia lui Seggimo noiätri Siamo noi Seggiæ voiätri Siate voi Seggian lö Siano essi INFINITO (INFINÏO) Presente Ëse Essere Passou Ëse stæto Essere stato GERUNDIO Pres Essendo Essendo Passou Essendo stætoEssendo stato
PRESENTE Mi saieiva Io sarei Ti ti saiesci Tu saresti Lë o saieiva Egli sarebbe Noiätri saiescimo Noi saremmo Voiätri saiesci Voi sareste Lö saieivan Essi sarebbero PASSOU Mi saieiva stæto Io sono stato Ti ti saiesci stæto Tu sei stato Lë o saieiva stæto Egli è stato Noiätri saiescimo stæti Noi siamo stati Voiätri saiesci stæti Voi siete stati Lö saieivan stæti Essi sono stati
DIZIONARIO DIZIONAIO
Lunedì →Lûnedì Martedì →Mätesdì Mercoledì →Mäcordì Giovedì →Zêuggia Venerdì →Venardì Sabato →Sabbo Domenica →Domenega Gennaio →Zennâ Febbraio→Frevâ Marzo→Marso Aprile→ Arvï Maggio→Mazzo Giugno→Zûgno Luglio→Lûggio Agosto→Agosto Settembre→Settembre Ottobre→Ottobre Novembre→Novembre Dicembre→Dexembre
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giochi il cruciverba 1
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sudoku 9 8
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3 2 1 9
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9 4 8 2 6
9 4 5 7
5 1 9 6
ORIZZONTALI
VERTICALI
1 La città dei Beatles 9 Giudice per le indagini preli
minari 12 Le finanze dello Stato 13 Può essere a mano armata 15 L'insieme di regole su come scrivere correttamente in una lingua 17 Le consonanti in idillio 18 Le ultime dei topi 19 Un provvedimento dello Stato 20 Le vocali in gita 21Volto al raggiungimento della perfezione interiore me
diante l’ascesi 23 Ultimo in inglese 25 Reparto dei carabinieri che si occupa di investigazioni scientifiche 26 Territori del Nord Ovest 27 Il fisico dell’uomo 28 La prima nota 29 Film di Antonello Grimaldi con Nanni Moretti 31 I nerazzurri di Milano 33 Sofferente d’ernia 35 Il contrario di interna 37 La si fa nel weekend 39 La sigla dei medici in prima linea della tv 40 Danneggiamento 42 Un genere musicale deri
vante dall’Hard Rock 44 Il beniamino di una nazione 46 Si chiede a teatro 47 Decedere detto in termini poetici 49 Antica città della Mesopo
tamia 50 Andate in poesia 51 Scelta
1 Il poeta dell’Infinito 2 Atto di scherno o irriverenza 3 La partita Iva in inglese 4 Governò la Giudea 5 Respingere 6 Un fungo pregiato 7 Figura mitologica, figlio di Calliope 8 Latte in francese 9 Sono pari in aglio 10 Sofferente di un disturbo non grave 11 La parte superiore della ca
vità orale 14 E’ stato direttore di Studio aperto e oggi lo è di Tgcom 16 Funzione trigonometrica in
versa del seno 22 Il simbolo del Cesio 24 Armadio a specchio in fran
cese 27 Quello che abbaia non morde 29 Antico strumento musicale a corde, simile alla lira 30 Cavità da cui esce la lava 32 Un tipo di mosca 34 Le vocali in foga 36 Sono doppie in carro 38 Nel lotto, le combinazioni di 2 numeri 41 Tre carte uguali 43 European Institute of Te
chnology 45 Il numero perfetto 47 Ne te ne lui 48 Telefilm con Misha Barton 49 Articolo indeterminativo
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DA LEGGERE…
ARIETE Sensazioni forti per questo inizio 2009, incontri eccitanti per i single, rela
zioni nascoste per chi e' in coppia. L’oracolo consiglia una dieta dopo gli eccessi... TORO Grandi successi per chi lavora alle dipendenze altrui, la vostra professiona
lita' sara' premiata. Attenzione a non interpretare male le parole degli altri, abbiate un po’ di fiducia nel prossimo... GEMELLI Il 2009 e' il vostro anno! Ma per iniziarlo al meglio, siete obbligati a chie
dervi se davvero cio' che state facendo e' quello che il cuore vi consiglia… CANCRO Venere porta voglia di trasgressione: e' giunta la fine per coppie in crisi o quelle che si credono felici ma in realtà non lo sono. Per ritrovare il buon umore tagliatevi i capelli e cambiate look! LEONE – Buttatevi nel lavoro e lasciate perdere i sentimenti: la gelosia che vi con
traddistingue potrebbe causare liti e malumori che alla lunga logorano il rapporto. VERGINE I feel fine… dopo un grande capodanno vi apprestate a passare mesi all’insegna del benessere, e cio' non puo' che giovare tutti gli ambiti della vostra vita! BILANCIA Rosso di sera bel tempo si spera… avevate concluso l’anno con il sorriso sulle labbra; ora sta a voi mantenerlo... SCORPIONE In ambito lavorativo e' l’ora di affrontare con chiarezza chi da qual
che tempo cerca di mettervi i bastoni fra le ruote. Non sforzate troppo il vostro fisico, altrimenti anche la psiche ne risentira'. SAGITTARIO E’ l’ora di finirla con storie trite e ritrite; avete bisogno di essere stu
piti e cercate novita' ad ogni costo; occhio però, non e' tutto oro ciò che luccica. CAPRICORNO Sarete provocatori e provocanti... sempre pronti a lanciare il sas
solino per creare situazioni intriganti. Le stelle sono dalla vostra parte… giocate! ACQUARIO Dopo un anno difficile, stressante, che ha messo alla prova il vostro cuoricino, la cosa che piu' servirebbe e' un viaggio rilassante. Novita’ in amore. PESCI L’anno nuovo inizia all’insegna dei successi in campo lavorativo. Attenzione pero' ai pettegolezzi dei colleghi: tu non ti curar di loro, ma guarda e passa. Consigliati viaggi all’estero.
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“Pianeta Terra, il mondo alla rovescia” di Mister X Genere aforismi, poesia www.Liberodiscrivere.it “John” di Cynthia Lennon Coniglio Editore
DA VEDERE… “Ieri, oggi, domani” di Vittorio De Sica con Marcello Mastroianni e Sophia Loren Anno 1963
DA ASCOLTARE… “Centomila navi" Vittorio De Scalzi da "Mandilli", 2008 "L'agua in to morta’” Vittorio De Scalzi da "Mandilli", 2008
“C'e' tempo” Ivano Fossati da "Lampo viaggiatore" 2003
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