Erica Nonis PORTFOLIO DI ARCHITETTURA Lavori significativi 2014-2019 telefono: +39 3460543064 email: erica-nonis@libero.it
Indice dei contenuti PA progetti accademici WS workshop CS concorsi
I lavori sono ordinati cronologicamente, dal più recente al più remoto.
CURRICULUM VITAE
CV
pag. 1-2
OLTRE IL FILO SPINATO Tesi di laurea | PA
FRAMMENTI
pag. 3-6
pag. 30-34
CONTINUUM
BUR
Parco culturale | PA
Museo sulla I Guerra Mondiale | PA
Complesso residenziale per studenti | CS
pag. 7-10
pag. 35-37
FLOATING MIRROR Stanza galleggiante | CS
ART IN MONTPARNASSE Caffè d’artista | CS
pag. 11-14
pag. 38-40
BE ON TOP!
VERTICAL HOUSING
Ostello a Porta Genova | PA
Complesso residenziale | PA
pag. 15-20
pag. 41-45
BRIDGE THE GAP
SINE TERRA
pag. 21-22
pag. 46-48
THE MAGNET
DENTRO E FUORI
Riqualificazione degli scali ferroviari milanesi | PA
Rappresentazione critica | PA
pag. 23-26
pag. 49-51
CONCERTO NEL BOSCO
MAQUETTES
Alloggio temporaneo per visitatori sul Grand Canyon | CS
Riqualificazione di Porto Marghera|
Architetture temporanee per riqualificare Porto Marghera | WS
WS
pag. 27-29
pag. 52-54
“Find something you believe in� Norman Foster
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Curriculum Vitae Erica Nonis telefono: +39 3460543064 email: erica-nonis@libero.it skype: erica nonis (erica-nonis@libero.it) nazionalità: italiana indirizzo: via Ragazzi del ‘99, n.10, Cinto Caomaggiore (VE)
Istruzione e formazione
del Prof. Domenico Bolla in merito alla composizione architettonica e alla resa grafica del progetto | Università IUAV di Venezia. 28/09/2015 – 11/11/2015 Collaboratrice per progettazione ed elaborazione di grafica e render – tirocinio – 150 ore | Studio di Architettura PAVAN di Pier Antonio Pavan, Portogruaro (VE)
18/07/2019 Conseguimento dell’abilitazione professionale per l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori 19/12/2017 Laurea Magistrale in Architecture (LM-4) 110/110 e Lode | Politecnico di Milano 27/07/2016 Laurea Triennale in Architettura: Tecniche e Culture del Progetto (L-17) 110/110 e Lode | Università IUAV di Venezia 08/07/2013 Maturità scientifica 98/100 | Liceo Ginnasio Statale con Sezione Scientifica XXV Aprile di Portogruaro (VE)
Concorsi e pubblicazioni 08/10/2018 – 15/02/2019 VI edizione del Premio Luigi Zordan, concorso di “ingegneria e architettura: progetto e costruzione” relativo a tesi di laurea e ad opere realizzate – Risultato: Menzione | Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura, Ambientale (DICEAA) dell’Aquila 13/06/2018 – 15/01/2019 Architectural Thesis Award 2019, concorso internazionale di tesi | Archistart 11/05/2017 – 01/09/2017 Floating Room Competition, concorso internazionale di idee per studenti universitari, dottorandi e neolaureati di èta inferiore a 32 anni | Archistart 17/10/2016 – 03 /02/2017 CaVA, concorso internazionale di idee per studenti e giovani architetti | Arquideas 01/06/2016 – 01/09/2016 MAKING, concorso internazionale di idee per studenti e professionisti Risultato: finalista e pubblicazione in Making Book | Non Architecture Competition 17/12/2015 – 24/04/2016 BUR, Concorso internazionale di idee per studenti – Risultato: finalisti | ARCHmedium 14/09/2015 – 28/01/2016 ART IN MONTPARNASSE, Concorso internazionale di idee per studenti e professionisti – Risultato: menzione d’onore | ARCHICONTEST
Workshop e viaggi 11/11/2017 – 18/11/2017 Urban Development Strategy for Zaatari Refugee Camp | Delft University of Technology 02/08/2016 – 09/08/2016 IAH International Architecture Holiday - Workshop internazionale di progettazione architettonica |ArchiSTART Luglio 2016 WAVe Workshop of Architecture at Venice | Università IUAV di Venezia Luglio 2015 WAVe Workshop of Architecture at Venice | Università IUAV di Venezia Luglio 2014 WAVe Workshop of Architecture at Venice | Università IUAV di Venezia 06/09/2014 – 09/09/2014 CAMPUS UNIVERSITARIO con tema “l’architettura e la città contemporanea” con lezioni ex cattedra presso Nova Gorica, Ljubljana, Krasnja, Celje, Podcetrtek, Ptuj, Graz |ProViaggiArchitettura di Venezia
Esperienze lavorative
Competenze personali
Gennaio 2019-Luglio 2019 Architetto collaboratore presso lo studio di Architettura PAVAN di Pier Antonio Pavan, Portogruaro (VE) 15/03/2019 Relatrice ad un convegno pubblico inerente il patrimonio militare dismesso del Friuli Venezia Giulia 5/10/2017 – 22/12/2017 Collaborazione nella progettazione e sviluppo di elaborati di progetti definitivi ed esecutivi – titocinio | Studio di Architettura del Paesaggio LAND srl, Milano (MI) 18/04/2016 Relatrice ad una lezione accademica svolta nel Laboratorio d’anno I
Creatività e dedizione al miglioramento, capacità di lavorare in gruppo e di prendere iniziativa, determinazione e serietà. Adobe Photoshop Adobe Indesign Adobe Illustrator Adobe Premiere Pro AutoCAD 2D/3D
ArchiCAd Artlantis Sketchup Disegno a mano Maquettes
Italiano: lingua madre Inglese: ottime competenze nella comprensione, produzione scritta e dialogo (Certificazione linguistica di livello B2/C1 pre-avanzato | Certificazione ETS TOEIC 24/05/2016) 2
Oltre il filo spinato
Storie di abbandono e riutilizzo dei siti militari dismessi PA | PoliMi | Tesi di laurea
Questa tesi, sviluppata in collaborazione con Edoardo del Conte, nasce dalla volontà di fornire una risposta complessiva ad un problema tanto esteso quanto irrisolto: l’enorme quantità di edifici militari dismessi, dispersi nel territorio del Friuli Venezia Giulia. I progettisti si trovano oggi a lavorare in un’epoca caratterizzata da una ricerca spasmodica del nuovo in architettura, del sempre più alto, del sempre più innovativo, del sempre più iconico... del sempre più. E in questa corsa frenetica verso il pensiero di qualcosa di nuovo sembra irrilevante ciò che già esiste. Non ci si accorge, spesso, di quelle che sono le ricchezze nascoste del territorio. Noi abbiamo voluto guardarci attorno, ascoltare il contesto e ripartire da quello che già esiste. Abbiamo voluto toccare diverse scale di intervento, partendo da quella territoriale fino ad arrivare a quella locale e del singolo edificio, in modo da offrire una risposta esaustiva a quello che può essere una politica di valorizzazione e recupero degli edifici militari dismessi La scelta di questa regione è dovuta alla sua storia che, per la posizione di confine che ricopre, la rende particolarmente interessante, unita alla volontà di soffermarci su un territorio a noi ben noto e caro.
LUOGO: Regione Friuli Venezia Giuli con approfondimento sulla Caserma Trieste di Casarsa della Delizia (PN) RELATORE: Luca MF Fabris
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La storia militare del Friuli Venezia Giulia Analisi del sistema militare
Il Friuli Venezia Giulia è, per sua stessa natura, una regione di confine. Fin dall’origine delle civiltà europee questo territorio si è configurato come un limite permeabile di culture e di modi di vivere diversi. Se, da un lato, questa caratteristica peculiare ha permesso una stratificazione culturale ricchissima, con influenze
mediterranee, slave e mitteleuropee, dall’altro ha significato la continua occupazione strategica nel corso dei secoli. La prima fase della tesi ha analizzato la stratificazione nel tempo della rete militare del Friuli Venezia Giulia e le logiche che hanno portato alla sua conformazione attuale.
Evoluzione temporale Siti militari presenti durante la I GM
Siti militari presenti durante la II GM
Siti militari presenti durante la Guerra Fredda
Confine italiano durante la I GM Siti militari
Il patrimonio militare dismesso, oggi Analisi del sistema militare
Durante la fase di ricerca e mappatura, sono stati individuati 360 siti militari dismessi presenti oggi in Friuli Venezia Giulia, riconducibili a diverse tipologie e con una grande varietà di caratteristiche.
Siti militari e infrastrutture
Infrastrutture (ferro e gomma)
Siti militari e aree naturali
Estensione dei siti militari
< 10.000 m2
Aree naturali protette
> 150.000 m2
Siti militari dismessi in FVG
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Tipologie dei siti militari
Edifici singoli Complessi militari Spazi interrati e sbar. difensivi Aree scoperte
Non documentati Fortificazioni Già riconvertiti
Strategie per la riappropriazione del patrimonio Sei strategie
A conclusione del lavoro di analisi si è deciso di elaborare una serie di possibili strategie da applicare al patrimonio militare dismesso. L’obiettivo di queste strategie è quello di aprire un dibattito su possibili scenari per il Friuli Venezia Giulia (e per qualsiasi altra regione nel mondo che abbia caratteristiche analoghe di abbandono) che siano realmente migliorativi: per costruire una identità consapevole del passato, trasformando una costrizione per il territorio in un’occasione di progetto del territorio. Le strategie elaborate sono sei:
Situazione attuale
Memoria dei luoghi
Produzione
Turismo
Residenza
Cura del territorio
Spazi ricreativi
1_Memoria dei luoghi 2_Turismo 3_Cura del territorio 4_Produzione 5_Residenza 6_Spazi ricreativi Una volta definite le singole strategie si è proceduto alla scelta delle logiche di intervento più appropriate per ognuno dei 360 siti militari .
Applicazione della strategia
Situazione attuale
Memoria dei luoghi
Produzione
Turismo
Residenza
Cura del territorio
Spazi ricreativi
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Applicazione della strategia
Il Parco della Cultura
Analisi del sistema militare A seguito dell’analisi e dell’elaborazione delle strategie d’intervento, esposte in precedenza, si è deciso di sviluppare un progetto pilota che potesse mettere in luce le enormi possibilità e potenzialità intrinseche nel patrimonio militare dismesso. La scelta del sito in cui sviluppare il progetto pilota è ricaduta sulla caserma Trieste di Casarsa della Delizia, per cui è stato pensato un Parco della Cultura, uno spazio aperto grande quanto il centro della città e a piena Vista aerea dell’area di progetto oggi
disposizione di tutti i cittadini. La costruzione del parco si basa sulla commistione tra diversi temi che toccano diverse sensibilità, in modo da definire un bacino d’utenza più ampio possibile. I temi che compongono l’immagine finale del parco sono quelli dell’identità del luogo: prima fra tutte la cultura letteraria ereditata da Pasolini, passando poi per la cultura del vino, dell’acqua (Casarsa è un paese di risorgive), della natura, dello sport e giungendo a quella militare. L’edificio museale
Esploso assonometrico degli elementi di progetto
Museo
Episodi architettonici
Masterplan di progetto
Percorsi
Parco
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Continuum PA | PoliMi | Anno accademico 2017-2018
Il corso Building Technology Studio ha visto come oggetto di interesse la parte dismessa della Caserma Trieste di Casarsa della Delizia, un piccolo paese nella provincia di Pordenone. Casarsa è stata caratterizzata dalla presenza massiccia di militari durante la Guerra Fredda, dalla figura di Pier Paolo Pasolini che lì vi abitò lasciandosi ispirare dai paesaggi friulani per i suoi versi ed è, ad oggi, uno dei borghi più attivi nella produzione del vino. Il corso richiedeva di progettare un’ampio spazio aperto unito ad un museo dedicato alla Guerra Fredda, uno dedicato alla produzione vinicola e un piccolo hotel per i possibili visitatori. Era inoltre richiesto di definire attentamente l’aspetto tecnologico ed energetico degli edifici che si sarebbero andati a disegare. Infine, elemento importante di studio, è stato il legame con le preesistenze (edifici militari abbandonati) che dovevano essere integrate all’interno del progetto. Partendo dai temi trattatti in questo corso, si è scelto poi di proseguire la ricerca dando vita ad un progetto più complesso: la tesi di laurea.
LUOGO: Caserma Trieste di Casarsa della Delizia (PN) DOCENTI: Luca MF Fabris, Anna Magri, Sergio Zabot
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Continuum Masterplan
Il progetto si propone di fornire al visitatore uno spazio, aperto e non, che risulti in continuità tra tutte le sue parti. Per questo si è scelto di utilizzare un percorso panoramico, regolare e con forma
quadrata in pianta e movimentato in alzato, che collegasse i diversi poli di interesse dellâ&#x20AC;&#x2122;area (memoriale dedicato a Pier Paolo Pasolini, museo della Guerra Fredda, museo del Vino ed hotel).
Hotel
Memoriale a P. P. Pasolini
Percorso panoramico
Museo della Guerra Fredda
Museo del Vino
Il museo della Guerra Fredda e il museo del Vino Planimetria
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3
7
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Capannone miliatre esistente
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Edificio di nuova realizzazione
Capannone miliatre esistente 5
1_Spazio tecnico 2_Deposito 3_Bar 4_Auditorium 5_Aule didatiche 6_Spazio coworking 7_Biglietteria 8_Book shop 9_Esposizione sulla Guerra Fredda 10_Ristorante 11_Esposizione sulla produzione vinicola 12_Rivendita vino
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Capannone miliatre esistente 10
7
11 Edificio di nuova realizzazione
1 12
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Il museo
Sezione trasversale
Dettagli costruttivi
Assonometria della connessione trave-controventi
Sezione longitudinale_nodo pilastro-trave-copertura
Sezione longitudinale
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Il percorso panoramico Sezioni e prospetti
Il percorso panoramico appare, in pianta, come un quadrato di 100 m di lato che connette i principali elementi architettonici del progetto, mentre, in alzato, si comporta come un divertente rollercoaster che,
salendo e scendendo, offre al visitatore diversi punti panoramici da cui ammirare Casarsa della Delizia. La struttura che sostiene il percorso è costituita da pilastri ad albero in profili circolari dâ&#x20AC;&#x2122;acciaio.
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Floating Mirror Floating Room Competition
CS | Concorso internazionale per studenti universitari, dottorandi e neolaureati
Il concorso richiedeva di progettare una “special room” matrimoniale/doppia, con i relativi servizi, immaginando che potesse essere collocata su specchi d’acqua naturali o artificiali. Abbiamo deciso di inserirci nel contesto dei laghi delle Apli orientali, dove abbiamo immaginato di poter collocare la nostra stanza, in punta di piedi, con un’architettura che non urlasse, ma che bisbigliasse la propria presenza. Per ridurre al minimo l’impatto visivo, evitando di distogliere lo sguardo dalle bellezze naturali, e anzi amplificandole, l’intero volume presenta un rivestimento riflettente, che la nasconde ad un primo sguardo. Mentre la connessione visiva tra esterno ed interno è minima, quella tra interno ed esterno è massima: protetti dal rivestimento specchiato gli ospiti possono osservare il paesaggio attraverso grandi aperture quadrate. Gli spazi interni, invece, garantiscono il massimo relax e benessere per gli ospiti.
LUOGO: Non definito PROMOSSO DA: Archistart
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Concepts
Che cos’è il Floating Mirror?
CONNESSIONI Un’apertura nella copertura e una nel solaio di terra permettono di mantenere il contatto con il cielo e con l’acqua, i veri limiti di questa architettura. Nel mezzo uno spazio relax permeabile alla vista.
SPECCHIO Un cubo galleggiante di 25 mq interamente rivestito da vetro specchiato per risultare mimetico nel contesto in cui è collocato.
APERTURE Sono state individuate delle aperture per favorire la vista verso il contesto naturale circostante che appaiono, di notte, come punti luminosi identificativi dell’architettura.
FUNZIONI Solarium
SMONTABILITA’
Zona relax
L’edificio è stato pensato per essere facilmente smontabile e trasportabile. La struttura cubica (a travi e pilastri) è scomponibile lungo la mediana e la piattaforma galleggiante può essere disassemblata e rimontata in loco.
Zona wellness
Esploso assonometrico
Articolazione spaziale interna
1
2 3 4 5
1_Solarium
6
2_Zona riposo 7
3_Salottino
8
4_Spazio relax 5_Sauna 6_Servizi 7_Vasca di reazione con acqua fredda naturale 8_Zona giorno
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9_Sistema di galleggiamento costituito da barili industriali standard (55 galloni) di 572x850 cm
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10_Vasca di raccolta e smistamento delle acque
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Floating Mirror Planimetrie
All’interno si ritrova l’elemento dell’acqua: una vasca scavata nel pavimento permette di immergersi nell’acqua del lago. Non si tratta di un bagno all’interno di una cornice naturale, ma di un’immersione protetta dalle mura della stanza: l’acqua viene addomesticata. Prima e dopo il tuffo refrigerante l’ospite può usufruire della sauna presente al piano terra. Salendo la scala a pioli cresce l’intimità
Zona wellness
dello spazio: un piccolo salotto davanti al camino condivide il soppalco con la zona notte, mentre una rete appesa permette di distendersi proprio sopra la vasca e di rilassarsi. Per concludere l’ascesa, sul tetto, accessibile dalla piattaforma di ingresso tramite una scala esterna, troviamo un essenziale solarium, dotato di un arredo minimo e di una vista massima.
Zona relax
Solarium
+ 2,8 m
+ 0,25 m
+ 0,25 m
+ 0,25 m
+ 0,25 m
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+5m
+ 0,25 m
Floating Mirror Prospetti e sezioni
+ 5,00 m
+ 2,80 m
+ 0,25 m
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Be on top! PA | PoliMi | Anno accademico 2016-2017
L’ostello, come motore per la rigenerazione dello scalo ferroviario di Porta Genova, è stato il tema di progetto. Non un ostello a sviluppo orizzonatale, nè una torre, bensì un ostello a gradoni con delle terrazze tematiche adatte ad ogni avvenimento è stata la nostra idea di progetto. Le terrazze sono diventate il vero elemento caratterizzante dell’architettura; da queste si può volgere lo sguardo ed ammirare il parco antistante che con le sue forme sinuose sembra voler al contempo contrastare la rigidità dell’edificio e trovare un dialogo con esso. Gli spazi verdi sono, anche essi, organizzati tematicamente in modo tale da fornire un indicazione all’utente su come utilizzare le zone, mentre l’ostello vede diverse tipologie di camere distribuite sui vari livelli.
LUOGO: Scalo ferroviario di Porta Genova (Milano) DOCENTE: Cino Zucchi, Paola Sturla, Matilde Cassani
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Attacco a terra
La relazione tra interno ed esterno Il livello 0 vede la presenza di uno spazio accoglienza in continuità con il disegno della piazza esterna. Segue, poi, uno spazio cucina dove gli ostellanti possono prepararsi autonomamente i pasti ed infine vi è il centro benessere dove poter fare un tuffo in piscina o rilassarsi bevendo un drink. Seguono poi gli spazi esterni tematizzati.
01_ContinuitĂ dello spazio
02_Edificio come innesto urbano
03_Spazi pubblici
04_Flussi e spazi verdi
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Piante
Scala 1:500
Livello 5_La terrazza panoramica Uno spazio dove poter ammirare il sole tramontare sullo skyline milanese o ascoltare della musica live in compagnia degli amici.
Livello 4_Lo spazio multifunzionale E’ uno spazio che può ospitare molteplici funzioni trasformandosi in sala lettura, sala relax o anche spazio adibito a feste.
Livello 3_Le suites Questo piano ospita le camere più ampie e lussuose, ottime per il soggiorno di una coppia.
Livello 2_Le camerate Questo piano ospita delle ampie camere da 6-8-12 posti, adatte a gruppi di amici. Nello spazio esterno vi è una grande terrazza adibita a lounge bar.
Livello 1_Le camerate Questo piano ospita delle ampie camere da 6-8-12 posti, adatte a gruppi di amici. Nello spazio esterno vi è un ristorante accessibile anche al pubblico.
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Masterplan e visions Scala 1:1000
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Dettaglio facciata Scala 1:100
01_Scossalina metallica 02_Canalina di drenaggio acqua 03_Pavimentazione 5cm 04_Guaina impermeabilizzante 05_Strato di isolamento pendenziato 12-15cm 06_Solaio in latero-cemento 07_Isolante 10 cm 08_Pannelli di cartongesso 2 x 1,25 cm 09_Infisso 10_Interruzione del ponte termico - Shock Isokorb 11_Guaina anticalpestio per isolamento acustico 12_Doppia pelle in fibrocemento prodotta da Equitone 13_Ghiaione per drenaggio acqua 14_Pannello di isolamento 5cm 15_Pavimentazione in cemento 16_Muratura in blocchi di laterizio 17_Vespaio areato tipo “igloo” 18_Magrone 19_Struttura controterra in calcestruzzo armato 55cm
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05_Strato di isolamento pendenziato 12-15cm 06_Solaio in latero-cemento 07_Isolante 10 cm 08_Pannelli di cartongesso 2 x 1,25 cm 09_Infisso 10_Interruzione del ponte termico - Shock Isokorb 11_Guaina anticalpestio per isolamento acustico 12_Doppia pelle in fibrocemento prodotta da Equitone 13_Ghiaione per drenaggio acqua 14_Pannello di isolamento 5cm 15_Pavimentazione in cemento 16_Muratura in blocchi di laterizio 17_Vespaio areato tipo “igloo” 18_Magrone 19_Struttura controterra in calcestruzzo armato 55cm
Dettagli paesaggio La piazza di accoglienza Una piccola piazza con pavimentazione in cemento che vede al centro un’aiuola verde alberata utilizzata come elemento distintivo per l’accesso.
Gli spazi verdi Sono degli spazi alberati delimitati tutt’attorno dalle panchine in cemento bianco.
La piazza d’acqua E’ uno specchio d’acqua costituito da un invaso in cemento bianco dove, ai bordi, ci si può distendere per leggere un libro o rilassarsi all’ombra degli alberi.
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Bridge the gap
CaVA Canyon View Accomodation CS | Concorso internazionale per studenti e professionisti
Obiettivo della competizione è stato il progetto per una sistemazione temporanea per visitatori e turisti sulle gole del Grand Canyon in Arizona. La nostra proposta ha voluto enfatizzare il divario e la tensione che vi è tra un lato e l’altro della gola: due porzioni di terra che continuamente si guardano ma mai riescono ad entrare in contatto. Il progetto, ricalcando il gesto tra Dio ed Adamo dipinto da Michelangelo nella Creazione di Adamo, ha visto l’ideazione di un hotel per due persone sottoforma di un unico ponte tagliato nel mezzo. I due visitatori possono trovare tutti i comfort, necessari per godersi il luogo, ma non possono entrare in contatto, se non visivamente. Gli spazi interni sono stati progettati come delle scatole che creano un percorso sensoriale progressivo; ecco che l’alloggio temporaneo non diventa solo uno spazio ricettivo ma uno strumento per comprendere sè stessi ed il luogo in cui ci si trova.
LUOGO: Grand Canyon (Arizona) PROMOSSO DA: Arquideas
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Due alloggi speculari
Planimetrie, sezione e prospetto Livello 0
Livello -1
Livello -2
Sezione
Prospetto
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The Magnet PA | PoliMi | Anno accademico 2016-2017
Gli scali ferroviari milanesi si presentano, ad oggi, come degli ampi spazi vuoti distribuiti lungo la cintura ferroviaria della città. Spazi carichi di potenzialità, per la loro vicinanza al centro urbano e per il loro essere interconnessi, ma esclusi dalla vita di Milano. La nostra proposta ha voluto basarsi sul concetto del magnete come elemento di attrazione per i cittadini. Il progetto non ha toccato unicamente gli scali ferroviari bensì l’intera cerchia ferroviaria in modo tale da aumentare le potenzialità di questo elemento urbano. Il sistema da noi creato ha toccato diversi settori: da quello ambientale, passando per quello ricreativo fino ad arrivare a quello residenziale; ogni punto del “magnete” offre un’attività diversa per la città, consona con i quartieri circostanti. Il progetto è stato pensato in diverse fasi di sviluppo: dapprima verrà creata l’infrastruttura, poi essa inizierà ad essere abitata da alcune funzioni semplici ma necessarie, e con il passare del tempo essa attirerà a sè sempre più elementi, arricchendosi e generando la megaforma.
LUOGO: Scali ferroviari di Milano DOCENTE: Stefano Boeri, Azzurra Muzzonigro
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La megaforma
Gli elementi che la compongono INFRASTRUTTURA + ARCHITETTURA + PAESAGGIO = MEGAFORMA
La megaforma è un ibrido tra l’infrastruttura, l’architettura e gli elementi del paesaggio che collaborano tra loro. E’ un elemento complesso dove queste tre componenti non possono venir meno. L’infrastruttura è intesa come lo spazio di supporto, la struttura; l’architettura è intesa come lo spazio ospitante le attività ed, infine, il paesaggio è inteso come lo spazio verde connettivo. Nel nostro caso l’architettura aveva uno spazio massimo costruibile di
675000 m2 mentre infrastruttura e paesaggio erano potenzialmente infiniti, crescendo in base alle esigenze della città di Milano. La megaforma, intesa da noi come un magnete attrattore, si sviluppa a cavallo dei binari ferroviari e si presenta come un elemento continuo. L’idea è stata quella di ripensare non solo gli spazi degli scali ferroviari abbandonati bensì l’intera cerchia ferroviaria come un luogo potenziale per le attività di cui Milano necessita.
01_spazi ricreativi
02_portale
03_esposizione d’arte
04_fermata dei mezzi pubblici
05_spazi didattici
06_boulevard
07_teatro all’aperto
08_campi sportivi
09_spazi agricoli
10_percorsi ciclabili e pedonali
11_spazi verdi
12_workshop
13_museo lineare
14_percorsi vita
15_architettura di collegamento
Time line
L’evoluzione della megaforma nel corso del tempo
Il progetto
Milano 2030
Milano 2050
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Milano 2075
San Cristoforo
Lo scalo ferroviario dello sport San Cristoforo è una delle due estremità della rete ferroviaria milanese ed è stato concepito come un ampio spazio interamente dedicato allo sport. Basketball, calcio, pallavolo,
skateboarding, nuoto, pattinaggio, running, canoa sono solo alcune delle attività praticabili, pensate per riattivare questo quartiere non adeguatamente utilizzato.
C
C’ B A
B’ A’
Sezione AA’
Sezione BB’
Sezione CC’
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Porta Romana
Lo scalo ferroviario dell’agricoltura Porta Romana è stata pensata, per la sua vicinanza con il Parco Agricolo Sud, come area agricola con ampi spazi coltivabili, frutteti, piccole cascine e spazi ricreativi
realizzati utilizzando la vegetazione. L’architettura, invece, ospita il mercato a kilometro zero, negozi, ristoranti e spazi residenziali.
C
B
A
B’
A’
Sezione AA’
Sezione BB’
Sezione CC’
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C’
Concerto nel bosco WS | IUAV | W.A.VE luglio 2016
La modernità e il grande cambiamento portato dall’automobile portarono alla costruzione di città diverse. Oggi si sta compiendo un grande sforzo per ridurre lo spazio vinto dall’automobile smontando infrastrutture e ricominciando a pensare il pedone e la bicicletta come protagonisti dello spazio urbano. Si conoscono molte città in transizione e in processo di smontaggio: si rimpiazzano spazi costruiti con spazi verdi. Porto Marghera ha bisogno di rigenerarsi, bisogna smontare tutte le sue costruzioni inabitabili per costruire uno spazio abitabile, riabilitare la sua infrastruttura come architettura dai molteplici usi. Bisogna smontare e costruire un bosco. Dapprima è stato previsto un nuovo assetto urbano per la città che la rendesse a misura d’uomo; poi, attraverso lo studio della brunch structure è stato elaborato un modello di albero artificiale, realizzato poi in legno in scala 1:2.
LUOGO: Porto Marghera (Venezia) DOCENTE: Javier Corvalan
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Il bosco artificiale Masterplan
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BOSCO NATURALE
Residenze
BOSCO NATURALE
Industrie
la metro, che in altri cinque minuti lo porta alla ferrovia o ad una delle piazze d’acqua. La sera può infine raggiungere l’isola del parco e aspettare di vedere l’ultima luce del giorno illuminare la laguna. Tutto è a portata di uomo, anche Venezia. Ma soprattutto, tutto è in mezzo al bosco. Il bosco artificiale diventa il bordo, il tessuto connettivo della Nuova Marghera.
BOSCO ARTIFICIALE
Mobilità veloce
BOSCO ARTIFICIALE
Industrie
BOSCO NATURALE
Una città in mezzo al bosco. Un bosco che entra nella città e le dà forma. L’abitante tipo di questa città si alza la mattina, nella sua camera con vista verso gli alberi, all’interno della zona residenziale; passeggiando per cinque minuti può raggiungere il lavoro o i ristoranti della zona commerciale, affacciata sul canale, per un pranzo veloce ad un palmo dall’acqua. Può altrimenti raggiungere
Il bosco artificiale Modello in legno 1:2
Il bosco artificiale Esso diviene pensilina sotto cui attendere il bus, copertura per una passeggiata perimetrale, luogo di sosta; esso è l’elemento di equilibrio tra la naturalità degli spazi verdi e l’artificialità del costruito.
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Frammenti PA | IUAV | Anno Accademico 2015-2016
Oggetto dell’analisi è stato l’Altopiano di Asiago segnato dalla Prima Guerra Mondiale. Il progetto museale aveva lo scopo di valorizzare la memoria e al contempo la naturalità di questi luoghi. Descrivere e intrecciare molteplici tematiche: storia, memorie private desunte dai diari dei soldati, tracce e segni lasciati dalla lunga guerra di posizione e la bellezza “sublime” e terribile di una successione di paesaggi, per arrivare ad una visione d’insieme. Il percorso è costituito da frammenti: frammenti di luoghi, di episodi, di sensazioni, di sguardi, di prospettive che portano il visitatore a maturare una conoscenza strutturata, necessaria per comprendere il significato del Sacrario di Asiago, verso cui il percorso termina. L’esperienza museale è stata concepita come uno scavo nella terra, una trincea, uno spazio in grado di evocare gli avvenimenti della storia attraverso diverse sale espositive che rimandino ad un preciso tema della guerra.
LUOGO: Asiago DOCENTE: Alberto Ferlenga, Agostino Cappelli
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Planimetria generale
Lo scavo lungo il Viale degli Eroi
Framménto o fragmento [vc. dotta, lat. fragméntu(m), da fràngere] s.m. Ogni pezzo di un oggetto rotto, cocci | (est) Parte staccata; Ciò che si è rotto.
Il progetto: un percorso che si scava, fratturando nettamente la collina lungo la mediana, nella prima parte del Viale degli Eroi, e collega vari volumi ipogei. I primi sono gli spazi per la città
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(accoglienza e ristorante) seguiti dagli spazi didattici ed, infine, dal percorso espositivo, composto da frammenti di memorie.
1_Parcheggio 2_Fermata dell’autobus 3_Bikesharing 4_Bar e ristorazione 5_Nursery 6_Accoglienza 7_Auditorium 8_Laboratorio didattico 9_Laboratorio restauri 10_Sale per esposizioni temporanee e depositi 11_Percorso espositivo permanente 12_Sacrario di Asiago
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Esploso assonometrico Il percorso
“Noi salavam per entro ‘l sasso rotto, e d’ogne lato me ne stringea lo stremo, e piedi e man volea il suol di sotto” [Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, canto IV vv.31-33]
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Il museo
Le diverse aree tematiche Frammenti di prospettiva: un luogo costituito da un’unica vista, che regna sovrana. Dare nuova importanza a questo luogo rompendo la vista, tramite dei volumi che si inseriscono, come elementi di disturbo, lungo la direttrice spaziale, svelando frammenti sconnessi di Sacrario, monti e cielo. Frammenti di percorso: una sola strada conduce al Sacrario, rivelando il luogo al primo momento. Il progetto prevede lo scardinamento della retta che collega città e Sacrario: un
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VITA DOPO LA GUERRA
MOMENTI DI RIPOSO
ALCOLISMO
MORTE
ORDINI DISSENNATI
ASSALTO NOTTURNO
ESPOSIZIONI TEMPORANEE
Planimetria degli spazi espositivi
AULA RESTAURI
AUDITORIUM
AULA DIDATTICA
NURSERY
Planimetria degli spazi didattici
RISTORAZIONE
ACCOGLIENZA
Planimetria degli spazi urbani
percorso in ascesa fisica e spirituale, attraverso vari episodi. Frammenti di stati d’animo: pendenze variabili, viste occluse, volumi sfalsati, alternanza di interni ed esterni. Il visitatore, salendo al Sacrario, percorre una strada fatta di sensazioni contrastanti. Frammenti di episodi: alla guerra delle masse, alla storia lineare ed accademica, si oppone una narrazione fatta di episodi: quelli vissuti da un soldato tipo.
Le sale espositive
I frammenti della guerra raccontati con l’architettura Il fine principale dell’esposizione è di raccontare degli episodi tratti dalla vita in guerra di un soldato qualunque, avvicinare l’obiettivo sul soldato-uomo per far emergere le sue sensazioni. Ogni sala racconta un tema, un episodio; sono i temi che emergono da una storia ambientata nei luoghi più prossimi ad
Asiago: Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu. L’esposizione comincia all’esterno, con viste sui luoghi dove questa storia si è compiuta e continua poi all’interno delle singole sale: ognuna di esse vuole far emergere la memoria di un episodio attraverso i sensi. 1_FRENESIA: ASSALTO NOTTURNO “L’assalto! Dove si andava? Si abbandonavano i ripari e si usciva. Dove? Le mitragliatrici, tutte, sdraiate sul ventre imbottito di cartucce, ci aspettavano. Chi non ha conosciuto quegli istanti, non ha conosciuto la guerra.” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
2_CLAUSTROFOBIA: ORDINI DISSENNATI “I comandanti non si sbagliano mai e non commettono errori. Comandare significa il diritto che ha il superiore di dare un ordine. Non vi sono ordini buoni e ordini cattivi, ordini giusti e ordini ingiusti. L’ordine è sempre lo stesso. È il diritto assoluto all’altrui ubbidienza.” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
3_SOLITUDINE: MORTE “Ancora una volta, rimanevo solo io. Tutti se n’erano andati, ancora una volta. E ora dovevo cercare delle lettere, raccontare, spiegare. Non è vero che l’istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti, in cui la vita pesa più dell’attesa della morte.” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
4_STRANIAMENTO: ALCOLISMO “- Come! - dissi io investendolo, - Come? Io le comunico che il suo comandante di compagnia è morto e lei, di fronte al suo comandante di battaglione, si mette a bere, così? E lei è un ufficiale? Un ufficiale, lei? – il sottotenente parve risvegliarsi da un sogno. Mi rispose, confuso: - Mi scusi, Signor Capitano. Ho bevuto senza accorgermene, involontariamente. M’accorgo solo ora, mi scusi.” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
5_QUIETE: MOMENTI DI RIPOSO “Nei pomeriggi rossi e tiepidi di quel maggio unico, tutta la compagnia risuonò di stornelli e canti popolari. E le voci, non più gravi, dei soldati, s’accordavano con i canti delle donne in festa. Com’era ridivenuta bella la vita!” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
6_CONSAPEVOLEZZA: VITA DOPO LA GUERRA “Presto, si ricominciò a dimenticare. La vita riprendeva il sopravvento.” [Da Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu]
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BUR
Berlin University Residences CS | Concorso internazionale per studenti
Berlino è una città che, nel passato, ha vissuto la distruzione, la divisione e successivamente la ricostruzione, la rinascita che l’ha trasformata in un fervente laboratorio di sviluppo architettonico e urbano. L’obiettivo del concorso era creare un complesso residenziale per studenti, che ospitasse anche spazi destinati ad attività ricreative. Luogo di progetto è stato un lotto in affaccio verso il fiume nel quartiere di Kreuzberg, un quartiere caratterizzato dai suoi strabilianti graffiti che lo animano. L’idea progettuale è nata da un elemento simbolico, che rappresentasse l’unione: il nastro. Il nastro avvolge i vari spazi contraddistinti dalle varie funzioni e prosegue affaciandosi verso il fiume e disegnando il parco antistante l’edificio.
PROMOSSO DA: ARCHmedium RISULTATO: Finalisti
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Concepts
Le idee del progetto
01_Il nastro come elemento generatore
02_I volumi
03_Lâ&#x20AC;&#x2122;edificio racchiuso dal nastro
04_Lo spazio urbano disegnato dal nastro
Piante e sezioni
Lâ&#x20AC;&#x2122;edificio: una striscia alta e stretta che concede la vista verso il fiume Sezione a tuttâ&#x20AC;&#x2122;altezza Ostello
Appartamenti in affitto
Residenze studentesche
Terrazza Terrazza
Bar
Terrazza
Terrazza Terrazza Spazio studio Spazio studio
Accoglienza
Uffici
Sauna Palestra
Spazio svago
Bar
Terrazza
Pianta piano tipo (livello 8)
Pianta piano terra
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Bar
Terrazza
Sauna Palestra
Spazio svago
Terrazza
Masterplan
Inquadramento genarale nel quartiere di Kreuzberg Un nastro come elemento generatore dellâ&#x20AC;&#x2122;architettura, un nastro che lega, un nastro che cerca di colmare la frattura un tempo portata dal Muro di Berlino. Il nastro raccorda le
varie funzioni ospitate allâ&#x20AC;&#x2122;interno dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio e prosegue poi sul parco dandogli una forma, divenendo land-architecture.
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Art in Montparnasse CS | Concorso internazionale per studenti e professionisti
Montparnasse è il quartiere che ad inizio Novecento ospitò artisti attivi nella scena dell’epoca; caffè, ostelli, spazi d’arte erano luoghi che caratterizzavano lo spirito frizzante della Parigi bohèmien di quegli anni. Un piccolo caffè, nel triangolo di terra compreso tra Rue Poinsot, Rue Jolivet e Rue du Maine, è la tipologia architettonica scelta per far tornare il quartiere a rivivere lo splendore del passato. Il caffè doveva ospitare al suo interno anche uno spazio mostre e delle sale co-working; articolato su due livelli, l’edificio mostra un forte dialogo con l’intorno, conservando, sulla copertura, quella che ad oggi è la funzione del lotto: un piccolo parco urbano. Ciò che più lo caratterizza è il rivestimento: una serie di listelli triangolari pivotanti contribuiscono a dargli l’immagine di uno spazio d’arte in continuo divenire.
PROMOSSO DA: Archicontest RISULTATO: Menzione d’onore
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Concepts
Le idee del progetto
01_Lâ&#x20AC;&#x2122;area di progetto oggi
I livelli dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio Esploso assonometrico
1 Tetto giardino 2 Caffè/bar 3 Servizi 4 Ristorante 5 Cucina 6 Spazio coworking 7 Museo 8 Sala lettura
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02_Creare il volume
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5 03_Modellare il volume
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7 04_Aggiungere lo spazio interrato
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05_Rendere praticabile il tetto giardino
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La facciata
Un dispositivo artistico La facciata è stata pensata essa stessa come un dispositivo artistico che anticipa quello che si può trovare all’interno del museo. E’ costituita da una serie di brise soleils di forma
triangolare sulle cui facce sono impressi dei colori, delle immagini o delle fotografie. Muovendo ogni listello i visitatori posso ricreare l’integrità dell’immagine.
Situazione comune: l’arte è conservata all’interno dell’edificio
Il listello: montaggio
Situazione di progetto: l’arte è mostrata anche in facciata
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Vertical Housing PA | IUAV | Anno Accademico 2014-2015
L’obiettivo era quello di fondere al meglio possibile la progettazione architettonica con la progettazione paesaggistica. Il tema, in oggetto, è stato la residenza collettiva lungo tutte le scale di approfondimento che il progetto conosce, per portare a sintesi gli aspetti funzionali, formali e costruttivi delle figure architettoniche proposte, tenendo presente che l’insieme delle componenti di un edificio doveva far nascere un vero organismo, completo ed unitario. Il progetto ha visto la creazione di sei torri di diverse altezze, accoppiate a due a due attraverso il basamento destinato a spazi commerciali. Elemento caratteristico degli edifici è la pelle; essa è caratterizzata da un rivestimento in quarzite e lunghe fasce vetrate che conferiscono all’edificio maggiore verticalità. Gli spazi esterni sono stati studiati attentamente nelle loro forme e componenti in modo tale da risultare un tutt’uno con l’architettura.
LUOGO: Tobacna City (Ljubljana) DOCENTE: Franca Pittaluga, Tessa Matteini
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Masterplan
Il complesso residenziale nel contesto Il complesso è costituito da sei torri, accoppiate tra loro tramite i basamenti comuni. Ogni torre ha unâ&#x20AC;&#x2122;altezza diversa, disponendosi in scala crescente da est a ovest. Spazi commerciali e parchi si trovano al piano terra e sono accessibili anche a visitatori esterni, mentre per i soli residenti è riservato un tetto giardino con annessi ristoranti. Il coronamento infine ospita lo spazio benessere e la palestra. Gli alloggi sono stati pensati in tre diverse metrature, per permettere una maggiore flessibilitĂ di target.
Alloggio tipo 1 (87 m2)
Alloggio tipo 2 (178 m2)
Alloggio duplex tipo 3 (346 m2)
Distributivo
Ristoranti e spazio benessere
Spazio commerciale
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Piano residenziale tipo Planimetria
1_Alloggio mini 2_Distributivo verticale 3_Distributivo orizzonatale 4_Alloggio maxi-duplex 5_Alloggio midi
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Lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio tipo Planimetria
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
1_Camera singola (11,2 m2) 2_Cabina armadio (2,5 m2) 3_Lavanderia (5,6 m2) 4_Bagno (7,2 m2) 5_Bagno (7,6 m2) 6_Zona giorno e pranzo (60,1 m2) 7_Cabina armadio (7,9 m2) 8_Camera matrimoniale (18,6 m2) 9_Loggia camera (7,0m2) 10_Loggia soggiorno (10,3 m2)
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Lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio tipo Sezioni e prospetti
Lato SUD
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
Lato OVEST
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
Sine Terra WS | IUAV | W.A.VE. luglio 2014
Il Workshop ha visto Marghera come luogo di progetto: un territorio industriale fortemente inquinato, compromesso, da cui è necessario allontanarsi. Da ciò ne è derivata la necessità di intervenire con architetture che evitassero, in ogni modo, il contatto con il terreno. L’idea era quella di creare delle architetture che permettessero comunque di vivere quei luoghi pur non radicandosi al suolo e, anzi, che lasciassero a questo il tempo per depurarsi. Nuove architetture avrebbero colonizzato lo spazio post-industriale, architetture intese come avamposti sollevati da terra: dei ragni che invadono Marghera custodendo al loro interno lo svolgimento di attività necessarie e, al contempo, permettendo la redenzione della terra.
LUOGO: Porto Marghera (Venezia) DOCENTI: Sara Marini, Benno Albrecht
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Aracnoville L’architettura
La terra è fortemente inquinata, vi è la neccessità di staccarsi dal suolo. Tante architetture-ragno invadono Marghera ancorandosi in ognidove: sulle ciminiere, sui tetti dei capannoni
dismessi, ovunque, permettendo lo svolgimento delle attività essenziali alla vita sulla loro sommità.
01_Il prototipo
02_Il gruppo
03_Il complesso
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Aracnoville CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
Dall’architettura all’oggetto di design: GLI SGABELLI
Dall’architettura si è passati all’oggetto di design: applicando i ragionamenti formali e funzionali, pensati per le macrostrutture di Marghera, in scala ridotta, si è arrivati alla realizzazione di
sgabelli snodati e iterabili. Questi presentano diverse altezze di seduta, a seconda della necessità e sono configurabili in diverse posizioni attraverso cerniere.
01_Il progetto
02_L’immagine attesa dell’oggetto
03_Gli sgabelli realizzati
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK 48
Dentro e fuori PA | IUAV | Anno acccademico 2013-2014
Lo scopo dell’esercizio grafico era quello di maturare in ogni studente un atteggiamento critico verso ciò che è rappresentato. Rappresentare dunque non significava semplicemente riprodurre l’immagine di qualcosa ma soprattutto raccontare quel qualcosa. L’attenzione si è soffermata sull’operato di Carlo Scarpa e soprattutto sull’intricato pensiero che governa la sua architettura, focalizzando l’attenzione in quello che può essere considerato uno dei suoi capolavori: Tomba Brion. L’obiettivo è stato produrre delle immagini che raccontassero criticamente una porzione interessante del complesso. Dentro e fuori è il gioco che ho letto continuamente nelle volumetrie: volumetrie che non delineano totalmente degli spazi interni ma nemmeno degli spazi esterni. Interno ed esterno sembrano trovare un punto di incontro nei profili spezzati di Scarpa.
LUOGO: Tomba Brion, Altivole (TV) DOCENTE: Emanuele Garbin
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Fuori e dentro
Carlo Scarpa, Tomba Brion, Altivole (TV)
La superficie esterna e la superficie interna. Due facce che trapassano una nell’altra. L’esterno ricordato da dentro, l’interno intuito da fuori. I bordi uniscono le superfici. I bordi sono altre superfici. L’interno e l’esterno si dissolvono, resta la superficie. La superficie confonde lo sguardo.
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Dentro e fuori
Carlo Scarpa, Tomba Brion, Altivole (TV)
Un involucro rovesciato dall’altra parte. Cornici spezzate, che dividono e che uniscono, che mediano. L’architettura non contiene, l’architettura proietta lo sguardo verso l’esterno. Forme che si uniscono ad altre forme, geometrie che si fondono in altre geometrie. Spezzato, rotto, corroso, ricostituito, coniugato, formato. E poi sempre di nuovo.
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Maquettes PA | Modelli realizzati in ambito accademico
I modelli sono concepiti, da me, come uno strumento attraverso cui verificare lâ&#x20AC;&#x2122;adeguatezza del progetto. Utilizzati sia come plastici di studio sia come modelli finali, il loro scopo è quello di permettere la verifica tridimenionale e concreta di quanto progettato. Nel corso degli anni ho potuto utilizzare diversi materiali e realizzare modelli a diverse scale: dalla scala 1:2 o addirittura 1:1 utilizzando il legno o il metallo a modelli a scale ordinarie (1:200, 1:50) realizzati in cartonlegno, poliplat, polistirolo ecc.
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OLTRE IL FILO SPINATO Tesi di laurea | PA II anno magistrale | PoliMi
Inquadramento generale
Il museo
La corte del museo
Plastico realizzato in legno, cartoncini, stampa 3d a polvere di gesso.
Plastico realizzato in legno, cartoncini, stampa 3d a polvere di gesso.
Plastico realizzato in legno, cartoncini, stampa 3d a polvere di gesso.
BE ON TOP! Ostello a Porta Genova | PA I anno magistrale | PoliMi
Inquadramento generale
Lâ&#x20AC;&#x2122;ostello
Lâ&#x20AC;&#x2122;ostello sezionato
Plastico realizzato in foam, polistirolo e plexiglass.
Plastico realizzato in canson, polistirolo, acetato e poliplat.
Plastico realizzato in canson, polistirolo, acetato, poliplat e balsa.
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FRAMMENTI
Museo sulla I Guerra Mondiale | PA III anno triennale | IUAV
Inquadramento generale
Il percorso espositivo
Le sale espositive
Plastico realizzato in cartonlegno e canson.
Plastico realizzato in poliplat, cartonlegno, canson e acetato.
Plastico realizzato in cartonlegno e poliplat.
VERTICAL HOUSING
Complesso residenziale | PA II anno triennale | IUAV
Inquadramento generale
Lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio tipo
Lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio tipo_dettaglio
Plastico realizzato in cartone riciclato, cartonlegno, polistirolo e cartoncino.
Plastico realizzato in cartonlegno, listelli di legno di ebano e cartoncino.
Plastico realizzato in cartonlegno, listelli di legno di ebano e cartoncino.
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