Walt Disney - I fenomeni percettivi a servizio del genio

Erica Uras

ALT

ISNEY

I FENOMENI PERCETTIVI A SERVIZIO DEL GENIO 1

2

ALT

ISNEY

I FENOMENI PERCETTIVI A SERVIZIO DEL GENIO

3

Walt Disney - I fenomeni percettivi a servizio del genio Erica Uras Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” Sassari Scuola di Grafica d’Arte e Progettazione Tesi di Diploma di I livello Anno Accademico 2021-2022 Progetto grafico: Erica Uras Disegni: Steve Thompson E-mail: erica.uras@gmail.com © 2022 Stampato in Sardegna ISBN 2119976 06603 4

Erica Uras

ALT

ISNEY

I FENOMENI PERCETTIVI A SERVIZIO DEL GENIO

5

ALT

ISNEY ha cambiato

6

per sempre

CINEMA, DISEGNO

e

IMMAGINARIO COLLETTIVO. Come ci è riuscito?

7

Studiando

i fenomeni percettivi appare subito chiaro come Walt Disney,

sia riuscito a sfruttare i meccanismi

del nostro cervello

8

per “conquistare” le menti e i cuori degli appassionati.

Vediamo come.

9

10

CINEMA

11

12

La

PSICOLOGIA

dei colori

13

Ti sei mai chiesto perché il colore rosso

14

è da sempre sinonimo di passione, amore o rabbia?

15

È chiaro che il colore abbia un ruolo fondamentale quando si tratta di arte e questo in Disney l’hanno sempre saputo bene.

16

Ai colori viene affidato

un messaggio preciso, ma sfatiamo un mito: da un punto di vista neuroscientifico,

non hanno un significato universale.

17

Il colore è infatti una faccenda storica e culturale e un aspetto chiave rimane quello semantico.

Non c’è traccia nel cervello che il rosso abbia a che fare con l’amore o il nero con la morte.

Per associazione sinestetica, costruiamo concetti come i colori caldi e freddi.

R. FALCINELLI

18

La sinestesia è quel fenomeno in cui uno stimolo

proveniente da una via sensoriale (la

vista)

innesca un’esperienza

che deriva da un altro percorso

sensoriale o cognitivo (il

significato).

19

Vedo un colore e associo un significato, basato sull’esperienza, storica e culturale.

20

Sulla base di queste convenzioni

culturali

gli artisti Disney hanno deciso quale colore attribuire ai propri personaggi.

21

po

ter e

fidu cia

e n o i z i b am

22

o siasm entu

intelletto

ov

gi a

z ez in 23

24

Il potere del

CENTRO

25

Hai mai notato che i cattivi

26

stanno al centro?

27

I fotogrammi con protagonista la strega di Biancaneve,

centrati e perfettamente simmetrici, riprendono la rappresentazione del potere dei sovrani.

28

Infatti, i dipinti raffiguranti i re seguivano questa impostazione, anche i dipinti sacri volevano sempre il Cristo o la Madonna al centro.

29

Questa scelta di Disney segue una tradizione artistica secolare.

30

Il centro è dunque una consuetudine storica, che si basa però su una predisposizione psicologica.

Per esempio gli studi sul disegno infantile hanno evidenziato come i bambini tendano a iniziare i loro scarabocchi nel mezzo del foglio, di rado disegnano sul margine.

R. FALCINELLI 31

Da un punto di vista percettivo, un pallino posizionato al centro di uno spazio ci comunica

un senso di calma e di stasi, sappiamo che è una cosa

stabile e piantata, inamovibile.

Un pallino decentrato diventa

subito un’immagine instabile, come se qualcosa

non fosse nel suo posto.

32

Si parla di potere del centro

poiché tutte le composizioni contengono tensioni

tra centro e periferia

e questo è il modo in cui leggiamo e inventiamo

artefatti visivi.

33

34

35

36

DISEGNO

37

38

Regole di

PERCEZIONE

39

Cosa ti viene in mente vedendo questi tre cerchi accostati?

40

41

Se pensi a Topolino, le regole delle teorie della Gestalt ti spiegano perché.

42

Gestalt sta per configurazione poiché la percezione è organizzata in una struttura globale.

Le parti assumono significati diversi a seconda del tutto di cui fanno parte.

43

Le regole che spiegano questo fenomeno, per cui da tre cerchi vedi Topolino, sono chiamate regole di

raggruppamento percettivo.

44

La prima è la regola della prossimità.

Elementi vicini sono interpretati come in relazione tra loro.

45

Vedo un albero e dietro vedo un coniglio, il muso sporge a destra e il sedere a sinistra, il cervello scommette sul fatto che si tratti di un coniglio intero, e non due conigli in fila di cui vedo solo due metà.

R. FALCINELLI

46

La seconda è la regola della buona continuità.

Noi non vediamo davvero tutta la testa di Topolino, con le due orecchie attaccate, ma così come nel caso del coniglio,

completiamo la figura.

47

Inoltre ad aiutarci nei processi di percezione c’è sempre la nostra memoria.

48

La capacità di vedere è sia innata sia acquisita; poi, col passare del tempo, quando abbiamo raccolto molti dati sul mondo, sarà sempre più l’esperienza a guidarci nelle nostre esplorazioni visive.

R. FALCINELLI

49

50

MALUMA o

TAKETE

51

Quale tra queste due forme geometriche ti trasmette rigidità?

Quale morbidezza?

52

53

Topolino è stato disegnato a partire dalla forma geometrica del cerchio perché ritenuta rassicurante.

54

Perché attribuiamo un significato alle forme geometriche?

55

Ce lo spiega l’effetto Takete/Maluma che si basa sulle forme e sui suoni.

56

La parola Takete viene associata alla figura dalle linee spezzate mentre la parola Maluma a quella con linee curve.

57

Il suono prodotto nella pronuncia della parola Takete risulta pungente e spigoloso rispetto alla parola Maluma, più rotondeggiante.

58

La pronuncia della parola Takete ha un suono duro, la lettera M della parola Maluma ricorda il suono morbido della parola mamma.

59

Questo fenomeno di associazione ci ricorda la sinestesia, ma si tratta in realtà di un’ideaestesia.

Nella sinestia sia lo stimolo che la reazione sono di natura sensoriale.

60

Nell’ideaestesia da uno stimolo semantico (morbido) si arriva a un’esperienza sensoriale (la forma geometrica).

61

62

IMMAGINARIO COLLETTIVO

63

64

Questione di

PROSPETTIVA

65

Sapevi che a Disneyland

viene sfruttato

66

l’inganno prospettico?

67

Visitando la Grotta di Biancaneve nel parco divertimenti vedrai Biancaneve svettare sui suoi sette piccoli amici.

In realtà, tutte le statue hanno la stessa dimensione.

68

La grotta è quindi costruita con la prospettiva forzata, per “ingannare” l’occhio.

69

L’esempio più celebre di questo fenomeno è

la stanza di Ames, una stanza di forma trapezoidale con soffitto e pavimento inclinato a seconda della profondità della stessa.

70

71

Osservando l’immagine possiamo dedurre che nel punto blu, ovvero l’angolo più in profondità della stanza, la persona sembri più piccola perché è più distante rispetto al punto da cui si osserva, mentre nel punto fucsia, l’angolo più vicino al punto da cui si osserva, la persona sembra decisamente più grande.

72

Quindi per rendere l’illusione ottica abbiamo due diverse profondità, anche se dal punto di vista di chi guarda sembra che i due individui stiano sullo stesso asse.

73

74

Go Away

GREEN

75

Sapevi che Disney

ha inventato

76

un colore tutto suo?

77

Nei parchi Disney per nascondere elementi indesiderati agli occhi dei visitatori, il team di ingegneri e designer, chiamati Imageneers, hanno creato un colore specifico chiamato Go Away Green.

Il colore, una miscela perfetta tra grigio e verde tenue, si fonde con l’erba, gli alberi e altri elementi naturali.

78

Questo affinché l’occhio umano, registrandolo come un colore legato alla vegetazione, non si soffermi su di esso,

trascurando qualsiasi cosa dipinta di quel colore.

79

ALT

ISNEY ha cambiato

80

per sempre tutte queste realtà come Ėjzenštejn descrive, perfettamente.

Quale magica ricostruzione del mondo secondo la propria fantasia e il proprio arbitrio!

Un mondo di linee e colori al quale si impone di sottomettersi, di cambiare forma.

81